Verso l’abisso: la gelosia come arma privilegiata del perverso narcisista nella vita di coppia

Per comprendere in che modo un partner narcisista può far fiorire oppure istigare la gelosia nell’altro, fino alla follia, partiamo da alcune righe che illustrano il funzionamento dell’ingranaggio mentale perverso. Si tratta di una delle storie raccolte da Pascal Schembri nel saggio Femminicidio – loro si sono salvate:

Kleidi non era uno stinco di santo in fatto di donne, non ne aveva fatto mistero all’inizio e se recentemente aveva cercato di non lasciarlo trasparire era solo per non gravare sulla mente già disturbata della moglie con dispiaceri che non sarebbe stata in grado di sopportare. Ognuno è ciò che è. Per lui averla sposata dando un nome a suo figlio era stato uno sforzo di cui Anna avrebbe dovuto rimanere contenta, senza chiedere ciò che non le poteva essere concesso. (…) Finché si trattava di scappatelle, non c’era pericolo per l’integrità famigliare. Se si preoccupava di nascondergliele, voleva dire che ci teneva a lei. Perché allora indagare in modo così asfissiante?

C’era un limite a tutto. L’esasperazione provocò nel comportamento di Kledi un deciso cambio di rotta. Non avrebbe più nascosto niente. Avrebbe anzi ostentato fino a che Anna, sfiancata dal trattamento, non gli avrebbe chiesto di tacerle qualcosa. Da quel momento in poi, non passò settimana senza che la giovane sposa rinvenisse sul colletto delle camicie del marito tracce di rossetto. A volte veniva a coricarsi con addosso zaffate di profumo femminile, altre esibiva sul collo inequivocabili ematomi da succhiotto.

Alle inevitabili domande rispondeva in modo vago o con bugie mal costruite. La cassiera del bar si era chinata per raccogliere delle monetine cadute e si erano scontrati. Aveva accompagnato la signora dal parrucchiere e si era sorbito il profumo di tutte le clienti. Uno dei figli del principale gli aveva dato un pizzicotto sul collo mentre guidava.

(…) L’attimo sperato in cui Anna gli avrebbe chiesto di nasconderle qualcosa non arrivò mai. Eumir aveva compiuto il primo anno di età da soli 15 giorni quando sua madre venne ricoverata nel reparto psichiatrico del vicino ospedale in preda a una profonda crisi depressiva. Eumir era stato trovato in casa abbandonato a se stesso, con lei svenuta sul letto, impasticcata di sonniferi[1].

Anche una persona molto sicura di se stessa quando costantemente svalutata potrebbe dubitare delle sue capacità. Una volta piantato o annaffiato il germoglio dell’insicurezza ogni uomo/donna sulla Terra diventa un/a suo/a rivale e nemico/a.

La gelosia scatenata dal perverso narcisista nell’altro può essere deliberata e provocatoria come nel racconto sopra oppure meno evidente e subdola, anche se ugualmente dannosa. In una delle scene di “Angoscia” di George Cukor (1944), le percezioni di Paula (Ingrid Bergman) riguardo al comportamento sfacciato del marito Gregory (Charles Boyer) nei confronti della domestica sono costantemente minimizzate da lui. In sintesi, è lei a “travisare tutto”[2].

La gelosia indotta, costruita a tavolino dal perverso narcisista a volte in tono scherzoso, si radica nel partner come un virus, provocando un immenso dolore. I più orgogliosi inizialmente non la daranno a vedere, puntando sul cambiamento dell’altro. Alla lunga, però, la mancata considerazione della persona che credono di amare diventa struggente, insopportabile, portando in un primo momento a richieste di chiarimento che saranno banalizzate e ridicolizzate come da copione. È la doppia ferita del geloso burattino.

Che l’embrione della gelosia, cioè, l’insicurezza, abbia origini molto lontane è un dato di fatto. È anche vero, però, che donne e uomini con un’infanzia relativamente tranquilla e senza grandi scossoni quando svolgono una relazione affettiva  di lunga durata con dei perversi narcisisti, finiscono per subire lo stesso crollo emotivo. È solo una questione di tempo:

Non c’è niente di male nel provare risentimento verso coloro che ci feriscono o nell’odiare chi ha tradito il nostro amore. Dal momento che tali reazioni sono biologicamente naturali, devono essere considerate moralmente giuste. Però i bambini, che sono dipendenti dai genitori e dagli adulti, possono essere indotti a credere il contrario. Se un bambino non si sente amato, ritiene che sia per colpa sua, dal momento che per la sua mente è inconcepibile che la madre o il padre, che gli hanno dato la vita possano non amarlo. Una volta che il bambino nutre dei dubbi su se stesso, per i genitori non è difficile convincerlo che, se prova sentimenti ostili o negativi verso di loro, è cattivo. Se essere buono gli fa guadagnare l’amore, il bambino farà tutto quanto in suo potere per essere buono, reprimendo i cattivi sentimenti. Quindi, il senso di colpa lo imprigionerà in un modello di comportamento costante, in cui egli nega i sentimenti negativi o ostili verso coloro che è tenuto ad amare[3].  

Mi soffermerò in quest’articolo sui bambini nati da unioni tra genitori anaffettivi o conflittuali. Purtroppo sono loro ad avere maggiori probabilità di cadere vittime di una trappola così crudele. Sono loro che da adulti coltiveranno in modo plateale o latente lo stesso desiderio di essere guardati, ascoltati, compresi e resi unici dallo sguardo del partner, tanto inafferrabile quanto lo era un genitore distratto, violento o troppo preso da se stesso.

Indubbiamente i genitori ipercritici, eternamente insoddisfatti dai voti dei figli, abituati a metterli in competizione tra loro oppure con i compagni di scuola, cugini, figli dei vicini o qualche lontano parente sono i precursori dei vampiri affettivi che fatalmente faranno scempio dell’autostima dei figli una volta cresciuti.

Il distacco affettivo e la noncuranza sentimentale, rafforzata dalle pretese impossibili di questi genitori producono uomini e donne insicuri che tenderanno a mettersi un gradino sotto rispetto agli altri. Ai narcisisti perversi basteranno uno sguardo di rimprovero, un silenzio prolungato o un sospiro un po’ più profondo e insoddisfatto per costringere l’altro a cambiare comportamento, pensiero, abbigliamento, programma…

Identificare l’origine dei nostri buchi affettivi è comprendere da quale varco il perverso è entrato. In questo senso, la necessaria sovrapposizione tra carnefici passati e presenti è un passo molto utile nel tentativo di disinnescare la trappola della gelosia per prevenire scivoloni futuri, ancora più umilianti che elemosinare l’attenzione e il rispetto da chi non è disposto a darci.

Nei rapporti con un perverso narcisista il fragile equilibrio psichico che le vittime di maltrattamenti familiari hanno sudato per conquistare sarà la prima cosa ad essere frantumata.  Trascinarsi la croce della gelosia per anni e, addirittura, anche quando il “rapporto” è fortunatamente finito, è un ulteriore immeritato flagello che questi uomini e donne già sofferenti s’infliggono.

Partendo dal presupposto che i perversi narcisisti, come abbiamo visto negli articoli precedenti, sono individui insicuri che si cibano della sicurezza altrui, la “rubano” per aumentare il loro patrimonio in termini di autostima, provocare la gelosia di un partner oppure di un ex è un comportamento abbastanza prevedibile. Poiché avere un partner sicuro di sé li metterebbe in crisi, far crollare l’amor proprio dell’altro diventa una missione per questi individui: ce la metteranno tutta per dimostrare che la debolezza dell’altro è sinonimo della loro forza!

Al contrario dei comuni mortali che hanno tutto il diritto di dichiararsi vittima di un partner eccessivamente geloso e chiudere un rapporto soffocante, i narcisisti perversi sono intrisi di sadismo. È nel loro DNA nutrirsi dell’inseguimento sentimentale che scatenano, perciò, avere un geloso attaccato alle calcagna può soltanto rinforzare i loro tratti megalomani, caricare le loro batterie, far scorrere l’adrenalina nelle vene, aumentare a dismisura la loro autostima, inoltre:

  1. i gelosi sono spesso molto trasparenti e quindi facilmente manipolabili; permettono al perverso di monitorare i loro sentimenti e stati d’animo anche a distanza. Dal tono di voce impiegato al telefono o da cosa scrivono sui social networks, ad esempio, un perverso narcisista sa quando e come tirare la corda o meno;
  2. il desiderio di compiacere di un partner geloso, impaurito che qualcuno porti via a qualsiasi momento il “suo uomo” o la “sua donna” da fantomatiche ninfe incontrate al bar, oppure da elfi palestrati, lo fa scendere a patti con il perverso comunemente; patti che potrebbero contraddire i suoi principi e gettarlo nella confusione totale;
  3. i perversi possono scaricarli quando vogliono senza il bisogno di coniare una scusa diversa dalla gelosia o delle “paranoie” dell’altro;
  4. i perversi possono raccontare al maggior numero di persone delle loro cerchie il “calvario” accanto al “geloso paranoico” non solo per farsi grandi ma anche per mettersi le mani avanti nell’ipotesi in cui il crollo dell’altro potesse davvero avverarsi.

Per capire la mente perversa sul delicato tema della gelosia soffermiamoci sul sadismo che dimostrano nell’accentuare i dolori psichici del partner geloso:

L’amante  “sadiano” dispone del corpo dell’altro come se usasse un “bene” messo a disposizione della comunità. Il desiderio di possesso, tipico della gelosia, è quindi ovviamente escluso nel sadismo. Lo schema descritto da de Sade definisce le relazioni amorose secondo un modello di reciprocità violenta e ai suoi occhi “rivoluzionaria”, nella quale ogni forma di gelosia sarebbe il segnale di un ormai superato sentimento borghese. De Sade condanna quindi il desiderio di possesso tipico della gelosia, in quanto costituisce un ostacolo alla possibilità di usare il corpo liberamente.

Nell’ideale sadiano l’uomo è riuscito a sradicare la passione e a non essere più turbato dalle pene d’amore. Ma l’inquietudine del geloso, che si manifesta col desiderio di possesso, non si riduce alla straziante incertezza provata nelle relazioni amorose e disprezzata dal sadiano. Infatti gli slanci impulsivi e violenti dei gelosi sono determinati da un’angoscia ben più complessa.

Mentre le nuove leggi “sadiane” equiparano il godimento del corpo degli amanti ai beni di consumo, evidenziando così un “diritto” a goderne, il geloso, che in apparenza ha una pretesa analoga, chiede solo i diritto di “essere amato” con la stessa intensità con cui dice di amare. Cerca così di arginare il terrore che prova di fronte all’idea di un amore “figlio della sregolatezza, che non conosce leggi”. Il sadiano, al contrario, ha risolto il problema negando la sua appartenenza alla categoria umana, troppo angosciata e ansiosa.

Il sostenitore di una filosofia “da salotto” proietta sull’altro (l’oggetto del suo sadismo) il terrore che lui ad ogni costo cerca di rifuggire, arrivando così a sottrarsi all’angoscia provocata dall’assenza di conferme relative al desiderio che suscitiamo negli altri. Per De Sade infatti il problema non si pone. Il geloso, al contrario del sadiano, si assume il rischio di lasciare una parte di incertezza nella strutturazione di sensi e significati che caratterizzano le relazioni, sottomettendosi il tal modo alle leggi comuni dell’amore e dell’erotismo. Ed è proprio da qui che nasce la sua angoscia, che continuerà a chiedersi instancabilmente: “Che vuole da me la persona dalla quale mi aspetto tutto?”

Anche se il geloso usa una violenza “sadica” per estorcere all’amante una confessione o una qualunque prova del suo tradimento, non per questo si può definire “sadiano”. Il confronto tra il geloso e il “sadiano”, infatti, mette in luce come la violenza, a volte sposante o addirittura persecutoria del geloso, si collochi nel quadro simbolico di un desiderio amoroso che non viene rinnegato, diversamente da come farebbe un “sadiano”. Il geloso, infatti, vuole urlare lo strazio atroce  che gli provoca il desiderio, assillando colui o colei che ha eletto oggetto della sua insaziabile voglia di possesso[4].

Tenete presente che in queste righe non c’è spazio per la c.d “sana gelosia”  che significa nient’altro che avere cura e riguardo per le persone cui vogliamo bene.

È possibile che un perverso narcisista provi gelosia per un partner? Sì. Non si tratta, però, della paura di perdere qualcuno a cui ci tengono, ma della paura di perdere uno dei suoi giocattoli umani, proprio come un bambino deforme.

Nel caso di una compromissione più grave della psiche, cioè, quando l’assenza di sentimenti tipica degli psicopatici è manifesta nel perverso narcisista, egli può mettere in atto la rappresentazione di una gelosia di rimando, funzionale alla ricattura del partner fuggiasco. Qualora stanco di essere manovrato, in un lampo di lucidità, il partner decidesse di abbandonare la barca, la tipica accusa che il perverso narcisista gli rivolgerà è: “Mi stai lasciando per qualcun altro, lo sapevo!”.

Ancora non del tutto privo della riserva energetica salvifica, nel pieno della dipendenza affettiva, il geloso cercherà di giustificarsi, di spiegarsi, di dialogare, di dimostrare che non è affatto vero. Senza capire che si tratta unicamente di un gioco di specchi fatto per riportarlo nuovamente in campo minato, lusingato per lo improvviso slancio passionale dello psicopatico, il partner di solito decide di restare nella “relazione” perché immedesimato e valorizzato dalla parvenza di un “sentimento umano” sbandierato dal suo carnefice. Dal canto suo, avendo provocato, subito e goduto della gelosia dell’altro, al perverso narcisista verrà facile rappresentare all’infinito la parte dell’offeso. Perché lo fa? Per dimostrare alla preda ribelle “il quanto la ama” adottando un comportamento passionale e molto teatrale sempre che essa proverà a scappare dalle sue grinfie: alla vittima non verrà in mente che il perverso sta unicamente recitando un copione scritto da lei stessa. La nebbia tipica del rapporto conflittuale la impedirà di vedere l’ovvio.

Grazie a questo ingegnoso e massacrante meccanismo abilmente messo in atto dal perverso nelle occasioni più disparate la danza disfunzionale può proseguire con la vittima, sempre più insicura, pronta a capitolare e giustificarsi ogniqualvolta egli l’accuserà di alto tradimento, stroncando di fatto ogni suo tentativo di fuga. Onoratissima da codesto “riguardo e attenzione”, immatura abbastanza da confondere l’amore e la cura con l’ossessione e il possesso, la vittima si lascerà ingabbiare ben volentieri.

Aggiungo che nulla urta più un narcisista perverso che assistere al crollo delle aspettative e delle illusioni del partner il che significa, in parole povere, indifferenza totale nei suoi confronti. In questo senso, la guarigione del partner malato di gelosia – soluzione auspicabile tra persone che si vogliono davvero bene – non rientra nei piani del perverso che potrebbe, per vendicarsi, chiudere unilateralmente il rapporto nel momento in cui l’altro guarisce, diventa un po’ più assertivo e sicuro di sé.

Quali sono i rischi di coltivare a lungo l’inseguimento ossessivo di un partner narcisista perverso? Innanzitutto lo sviluppo dei sintomi peggiori del c.d “Trauma da narcisismo”:

La sindrome da TdN si caratterizza con un persistente stato d’angoscia e il pensiero ossessivo del fantasma del partner narcisista, del quale non si riesce a comprendere la crudeltà. Ciò si accompagna con attacchi di panico, depressione, ansia, difficoltà a dormire, difficoltà ad alzarsi la mattina, sociofobia (paura degli altri), disturbi dell’alimentazione, comportamenti compulsivi (come guidare pericolosamente, o drogarsi o fare abuso di farmaci), pensieri suicidari, difficoltà a stare da solo ma anche a stare in compagnia, disturbi della sfera sessuale, deterioramento delle relazioni familiari e delle amicizie (in quanto molti non capiscono e credono si tratti di una semplice storia d’amore finita, per la quale non si dovrebbe soffrire più di tanto), difficoltà nella vita lavorativa e nella capacità di concentrarsi, paura di luoghi e oggetti che rievocano il narcisista traumatizzante. Queste sintomatologie possono protrarsi per molto tempo con il rischio di minare effettivamente anche la salute fisica, provocando quindi l’insorgere di patologie somatiche, funzionali ed organiche, che possono diventare anche gravi[5].

La prima storia raccontata in questa pagina illustra una donna sana, una neo mamma caduta in depressione e costretta al ricovero psichiatrico grazie ai misfatti del marito perverso narcisista. Nei successivi due racconti abbiamo, invece, due donne traumatizzate dall’improvviso abbandono del partner maltrattante, donne che hanno compiuto gesti impulsivi, ossessivi e irragionevoli fino allo stalking. Sono storie tristi, di donne arrivate al fondo del pozzo ma che hanno avuto la lucidità di cercare un aiuto tempestivo:

  1. Caso A:

Una notte Licia perse il controllo. Indossò il cappotto sopra il pigiama e montò in macchina alle due del mattino. Doveva assolutamente andare sotto casa di Francesco. Anche se sapeva che non avrebbe avuto il coraggio di citofonare e di parlarci, anche se avrebbe probabilmente trovato le persiane chiuse, sentiva che se non ci fosse andata sarebbe impazzita. (…) Lui, che si era presentato come l’uomo dei sogni, era stato un disastro su tutta la linea. Francesco era egoista, egocentrico, narcisista e, a parte qualche frase hollywoodiana, era vacuo nei discorsi e avaro nei sentimenti. (…) Sotto le finestre di Francesco, Licia considerò la possibilità che lui stessi dormendo con un’altra e l’ansia avvampò nuovamente e fu talmente forte da mozzarle il fiato. Black-out mentale. Licia faticò a non scendere dalla macchina e suonare alla porta. Ma decise di rimanere là fino al mattino per scoprire se Francesco avesse già un’altra ragazza. Se fosse stato così l’avrebbe vista uscire dall’appartamento. Quell’idea annichilì Licia e le procurò un’altra ondata di pianto.

Da quella notte in poi, Licia tornò per varie settimane sotto casa di Francesco. Lo fece più volte al giorno. Ogni volta verificava che lui era da solo e questo la calmava, come la sola vista delle sue finestre placava i pesanti sintomi ansiosi. Non c’era altro che potesse aiutarla, passava le giornate nell’ossessione.

Quando lui si accorse che Licia lo piantonava la denunciò ai carabinieri. Fu il momento più umiliante della sua vita, ma anche quello in cui decise di cominciare la psicoterapia per salvarsi dalla dipendenza affettiva[6].

  1. Caso B:

Fu quando capì che ero completamente nelle sue mani che iniziò a cambiare. Da principio piccole cose: silenzi, sparizioni, freddezza. Poi alzò il tiro. Di quelli che erano i progetti iniziali per un futuro insieme non parlò più e, quando timidamente provavo ad accennarne, mi rispondeva malissimo. Una volta, dopo aver fatto l’amore, gli dissi che mai avrei potuto fare a meno di lui. Mi rispose che dovevo invece abituarmi all’idea. Fu una pugnalata al ventre, ma ero troppo orgogliosa per chiedere spiegazioni o umiliarmi mettendomi a piangere. Una trasformazione così, dal giorno alla notte, dopo mesi e mesi di passione e dichiarazioni accorate non aveva senso ed io non avrei potuto essere più destabilizzata. Raggiunse l’apice della cattiveria quando cominciò a corteggiare davanti a me una giovane collega neoassunta che iniziò a ricoprire di attenzioni e premure snobbandomi ostentatamente. Mi sentivo in profondo imbarazzo agli occhi di chi era al corrente della nostra relazione e pensavo che un’umiliazione così crudele non me la meritavo in alcun modo. Provai a parlargli non riuscendo a contenere un’ovvia gelosia, ma l’unica risposta di senso compiuto che riuscì a darmi fu: “Devi accettarmi per quel che sono: le donne mi piacciono e mi piaceranno sempre, prendere o lasciare.” (…) Iniziai a tartassarlo di Sms e mail di insulti. Volevo che provasse quel che aveva fatto provare me. Cercai di colpirlo su quelli che sapevo essere i suoi punti deboli scandendo nel triviale e nel patetico, ma lui non mi degnava di una risposta. Solo una volta, evidentemente esasperato dal quantitativo di attacchi quotidiani cui lo sottoponevo, mi scrisse: “Stai veramente cadendo in basso, Viviana: peccato, perché se non avessi dato preoccupanti segnali di follia avremmo potuto viverci una gran bella storia.[7]

Quando restiamo intrappolati per la gelosia verso un ipotetico compagno di vita che in realtà non è mai esistito, qualcuno che ci ha lasciato o si è fatto abbandonare in malo modo (come amano fare i narcisisti perversi), il partner abusato psicologicamente resta ancora dentro il rapporto in attesa che il ciclo altalenante ricominci. È come se le vittime volessero ad ogni costo escogitare un modo di avere la meglio per chiudere definitivamente la storia con un pizzico di soddisfazione. Tanto dolore può servire a ricordarci che in un rapporto sano nessuno è superiore o inferiore all’altro. Una relazione di coppia soddisfacente non è una gara nella quale gli inseguimenti catastrofici determinano la quantità d’amore sprizzato.

Il senso d’inutilità e la certezza di aver perso solo tempo provocano una raffica di energia negativa e pensieri ossessivi che portano le vittime al compimento di gesti impulsivi che accrescono la loro umiliazione e smarrimento.

Capire che il rapporto vissuto per mesi o anni era unilaterale, immaginario, è un pugno sullo stomaco per le vittime.

Sappiamo che non c’è posto per il sollievo e la consapevolezza nelle traumatiche separazioni da un partner perverso. I consigli degli amici cadono nel vuoto, le vittime s’isolano per meglio rimuginare situazioni passate o gridano vendetta ovunque, fantasticando punizioni esemplari, insomma, nonostante la sofferenza non si rassegnano alla nuova vita sfoggiata dai loro ex nei luoghi che prima frequentavano assieme, ad esempio.

Per Paul Watzlawick vegliare un ex è il modo migliore per rendersi infelici. Inoltre, con grande ironia, sfoggia ulteriori “consigli” a chiunque voglia sprofondare nel baratro:

Resistete alla ragione, alla memoria e ai vostri migliori amici, che con le loro parole vi vogliono far credere che la relazione fosse da tempo mortalmente malata, e che troppo spesso vi siete chiesti in qual modo avreste potuto fuggire da quell’inferno. Non credete assolutamente che la separazione sia il male di gran lunga minore. Persuadetevi instancabilmente che questa volta un serio e leale “ricominciare da capo” porterà a un risultato magnifico (non sarà così). Fatevi trascinare da una considerazione eminentemente logica: se la perdita dell’essere amato addolora così atrocemente, quale gioia sarà dunque il ritrovarsi! Isolatevi dai vostri simili, rimanete in casa, nelle immediate vicinanze del telefono, pronti per l’eventuale sopraggiungere del momento felice. Se l’attesa dovesse essere per voi troppo lunga, allora una millenaria esperienza umana vi consiglia di riallacciare una identica relazione con un partner del tutto simile al precedente, per quanto diversa possa sembrare all’inizio.[8]

Come sfuggire allora alla deriva psichica? Come elaborare il lutto per aver abdicato alle sensazioni altalenanti recate dal/la perverso/a narcisista? Come essere sicure/i di non aver perso un bel niente abbandonandolo/a oppure essendo abbandonate/i quando meno lo aspettavate? L’unico modo è investire sulla vostra autostima per comprendere (finalmente) che il “rapporto” con un perverso narcisista può aver luogo soltanto nella vostra testa. I momenti belli che purtroppo ricorderete facevano parte di una strategia seduttiva collaudata, programmata, matematica.

Sono affermazioni dure ma necessarie per guardare in faccia la realtà e ricostruirsi:

  1. In primo luogo prendete atto che una “relazione” finita con un perverso narcisista, indipendentemente dalla volontà di chi dei due, dei modi e del perché è sempre un guadagno e mai una perdita. In un rapporto così squilibrato avete perso unicamente la parte migliore di voi stessi acquisendo una serie di abitudini tossiche e pensieri ossessivi che minano la vostra qualità di vita. Scrivete tutte le sensazioni negative che avete, sfogatevi e poi seppellite il tutto in un luogo di pace, bello e riposante. La vostra sofferenza merita riposare serenamente e per sempre. È un modo di abbandonare la vostra vita passata per cercare la bellezza altrove, in altri luoghi, piuttosto che restare interi pomeriggi a controllare i social networks per vedere se il vostro ex carnefice si è messo magari con qualcun’altra “molto meglio di voi”.
  2. Non comportatevi come un soldatino ancora a servizio del perverso. Chiudete ogni tipo di contatto e, se possibile, cambiate il vostro numero. Ricordate che l’opera distruttiva messa in atto da loro può durare anni e condizionare totalmente la vostra vita impedendovi di interagire con delle persone non disturbate. Leggete sul “no contact” e mettete in atto la strategia per quanto sia possibile.
  3. Tenete presente che state elaborando un lutto. Avete amato un’immagine, non una persona. Siccome è nella natura dei perversi narcisisti andare a parassitare chiunque sia, il volto della prossima vittima non dovrebbe interessarvi per niente. Saperlo vivo e vegeto, all’attivo e apparentemente molto soddisfatto dai danni  provocati non vi farà più soffrire quando vi renderete conto che avete amato un’altra persona, non lui. Pensate alla bella persona che non c’è più e accendete una candela profumata in sua memoria; comprate un buon incenso oppure acquistate bei fiori che profumino il vostro ambiente e che vi facciano stare bene. Non si tratta di “macumba” brasiliana, sono piccoli gesti che fanno parte del processo terapeutico di liberazione e di ricupero della vostra mente: compiere piccoli gesti quotidiani e simbolici che vi portano un senso di benessere o di sollievo.
  4. Stroncate definitivamente qualunque barlume di gelosia appena nato. Voi lo conoscete bene, sapete come vi ha trattato e sapete come tratterà le prossime vittime. Ricordate che in nessuna ipotesi un perverso narcisista cambia. Provate compassione per chi gli sta accanto, mai rivalità o odio perché esattamente come voi, loro s’innamoreranno di un’immagine, di un’illusione ottica, di un ologramma, dell’ectoplasma dell’amore, di una parvenza di essere umano tanto vuota quanto la sagoma del morto disegnata sull’asfalto. Scoprirete che è più facile salutare un fantasma che allontanarvi da un essere vivente con pelle, ossa, muscoli, cuore, sentimenti…
  5. Se avete una religione, pregate per la prossima vittima, qualunque essa sia. È pur sempre una donna o un uomo che soffrirà come voi avete sofferto. I narcisisti perversi non cercano persone come loro, ma hanno bisogno del nutrimento di persone sane, pulite, forti, intelligenti, con dei valori e principi che loro non sono stati in grado di sviluppare sin dalla tenera infanzia. Non giudicate la bellezza o la bruttezza dell’altra/o, è irrilevante. Sono certa che i vostri sentimenti rabbiosi si scioglieranno d’incanto quando invocherete protezione non solo per voi, ma per tutte le persone che avranno la sfortuna di averci a che fare con il perverso narcisista in futuro oppure che appartengono al suo presente. Ricordate: nessun essere umano al mondo merita essere preso di mira da soggetti così!
  6. Toglietevi dalla testa l’idea ossessiva di essere state/i lasciate/i per “qualcosa di meglio” e ricordatevi che i perversi narcisisti ritengono sia meglio tutto ciò che loro non hanno. Restare con loro e pretendere di sentirvi contemporaneamente amate/i e appagate/i è impossibile. La vostra tensione sarà tangibile, perderete la serenità, il vostro rendimento intellettivo e lavorativo scenderà ai minimi livelli… ne vale la pena?
  7. Un ultimo accorgimento, forse il più importante: se coltivate l’illusione che un narcisista perverso PRIMA O POI potrebbe cambiare, ricordatevi che si tratta di una personalità psicopatica e che, come tale, è programmata per RESISTERE AD OGNI TIPO DI CAMBIAMENTO, qualunque sia la circostanza. Persone così POSSONO SOLO REPRIMERSI per un lasso temporale brevissimo per poi, puntualmente, accusarvi di essere castranti, di limitare la loro libertà, di non poter “essere loro stessi” in vostra presenza (perché voi non li permetterete di fare tutto ciò che vogliono, incluso tradirvi, maltrattarvi, sminuirvi, denigrarvi alle spalle, girare la frittata, umiliarvi, mettervi in competizione, calpestare la vostra dignità, non riconoscere i vostri meriti, picchiarvi, manipolarvi, isolarvi, ecc.) OPPURE CAMUFFARSI trasformandosi esattamente in ciò che voi volete e, nel frattempo, cercare altrove un nuovo partner sul quale sfogare la loro perversità. Calpestare qualcuno è nel loro modo di essere.

Un narcisista perverso risponde unicamente alle gratificazioni dettate dal suo cervello, un organo che è stato duramente allenato per ferire chiunque lo ami pur di salvaguardarlo dall’imprevidibilità (la vera bellezza) della vita reale.

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[1] SCHEMBRI, Pascal. Femminicidio – loro si sono salvate. ALS Dina Editions, 2014,  p. 127-128.

[2] Si tratta del c.d. “gaslight”, vide https://artedisalvarsi.wordpress.com/2015/07/15/gaslighting-il-battaglione-delle-amazzone-pazze-del-perverso-narcisista/

[3] LOWEN, Alexander.  Amore, sesso e cuore. Astrolabio, 1989, p.25

[4] BLÉVIS, Marcianne. Gelosia – la malattia del desiderio. Castelvecchi, 2015, p.53-54

[5] http://www.francescasacca.it/blog-psicologo-roma/difendersi-da-narcisisti-e-manipolatori-affettivi/il-trauma-narcisismo-superarlo/

[6] SECCI, Enrico Maria. I narcisisti perversi e le unioni impossibili, Youcanprint, 2014, p.66-67

[7] MAMMOLITI, Cinzia. I serial killer dell’anima. Sonda, 2013, p.136-137

[8] WATZLAWICK, Paul. Istruzioni per rendersi infelici. Feltrinelli, 2014, p.18

90 pensieri su “Verso l’abisso: la gelosia come arma privilegiata del perverso narcisista nella vita di coppia

  1. La sensazione di allarme e pericolo che monta dentro leggendo un tuo articolo, è qualcosa di grande. Solo chi ha visto il diavolo in persona può raccontarlo. Brava Clà, non mollare mai!

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      1. Sono incappato anch’io in una persona del genere.
        Non so come abbia fatto ad accorgermene in tempo.
        Sono fuggito, poi tornato, poi quando ero convinto ho ricevuto lo scarto piu’ crudele possibile.
        Devo dire pero’ che sono molto forte se l’ ho smascherata in tempo per salvarmi.
        Il pensiero di quella povera foglia di 3 anni che rimane lì, mi distrugge.

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  2. Carissima, io sono stata in balia di uno così , perverso narcisista manipolatore. Ho regalato 8 anni della mia vita a lui , ai suoi ritorni infiniti e altre tante fughe. I campanelli d’allarme suonavano, ma io nonostante tutto ho cercato di curarlo. I miei giorni felici con lui sono stati pochi, ho perso le amicizie , i miei impegni , i miei sogni ..
    …È andato via senza dire nulla , e avevo capito che finalmente ha trovato una nuova vittima. Infatti dopo neanche due settimane dalla sua uscita dalla mia vita si è fidanzato ufficialmente su Facebook con lei , più giovane con 26 anni di lui. Quello che non è riuscito a fare con me , convincermi a licenziarmi , che cosi posso badare alla figlia e alla casa., ha fatto con lei. Devo dirti solo che lui era un carabiniere, spietato, e le sue vendette di ogni tipo nei miei confronti, aveva le spalle coperte. Minacciata di essere rinchiusa in psichiatria, gomme a terra , spintonata , umiliata e offesa……
    Tu dici di non provare rabbia nei confronti della nuova fiamma…
    .hai ragione! Da oggi niente pensieri cattivi. Avrà il destino che ha scelto! Bacioni

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    1. Dolcissima Karina, indubbiamente mettersi con un narcisista perverso (a maggior ragione se violento e detentore legalmente di un porto d’armi, con tutto il rispetto per le forze dell’ordine!) è una scelta a dir poco azzardata e ingenua. Come hai potuto notare il tipo cercava una donna che restasse 24 ore su 24 a sua disposizione, che si dedicasse alla figlia e alla casa come le donne di un tempo. Chi meglio di una donna 26 anni più giovane per accettare una imposizione del genere? I narcisisti perversi, essendo incapaci di amare, cercano LA DONNA GIUSTA PER I LORO PROPOSITI OPPORTUNISTICI. Sono calcolatori, cara. Mettiamo pure che sia stata una scelta d’amore quella della ragazza, nonostante i 26 anni di differenza tra loro due… Bene, una donna molto più giovane è anche più volubile, può ripensarci a qualunque momento. Mettere da parte un intero futuro lavorativo essendo così giovane ha il suo peso: significa dipendenza economica totale da un uomo al quale dovrà elemosinare la paghetta per poi giustificare che fine ha fatto. E’ una situazione che alla lunga stanca e potrebbe farla pentirsi amaramente della scelta fatta, per questo più che rabbia bisognerebbe comprendere che si tratta della scelta di una giovane donna che non ha idea di cosa sia una personalità narcisistica, ma che se ne renderà conto piano piano, passando per le stesse tappe che hai passato tu, vivendo una situazione di schiavitù dissimulata per chissà quanti anni. Tu hai perso 8 anni della tua vita, ma lei può perdere molto di più, essendo ancora giovane. Ciò non toglie che nel frattempo, mentre la “coltivava” proiettando una vita assieme quest’uomo era con te, a conferma della sua indole malevola. Ha tradito te e lei pure, questo basta e avanza per rendere questa ragazza la sua ennesima preda. Bacio enorme e sono d’accordo con te: ognuna di noi sceglie per sé l’uomo che riflette il valore che diamo a noi stesse. C’è da essere in pensiero per la ragazza, altroché provare rabbia.

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      1. Ti ringrazio. Un abbraccio sincero. Mi sono ricordata che l’estate scorsa lui ha proposto un gita fuori porta con dei amici: ora mi ricordo che già il posto era insolito per una gita , gli amici pure loro……e siamo finiti a fare una passeggiata nel centro del paese dove lavorava lei. Ho scoperto pure che era amica dei ” nostri amici”, che ha due figli in età scolastica (8-9 anni) è straniera ,e lui gli ha promesso di aiutarla per mantenere la famiglia. I suoi figli vivono con i nonni nel paese di origine. Mi sono messa in confronto con lei. Così per capire la sua scelta. Io ho 43 anni è ne dimostro 35, pratico sport , sono un ex atleta , ho una laurea in educazione fizica ottenuta nel mio paese (pure io straniera di origini , ma italiana 100% in tutti sensi ) amo andare a teatro , cinema …
        .Lei è la solita cafona , parla e scrive male nella nostra lingua , appariscente, volgare , minigonne , tutto l’opposto di quella che sono io. Prima di incontrare lui avevo una vita sociale intensa , fatta di persone vere. Devo dirti che ho una figlia con l’ex marito che ho abbandonato proprio sulle sue insistenze ( ex compagno) e con la promessa che avrò un futuro migliore , non dovrò lavorare in 4 posti contemporaneamente per arrivare a fine mese. La mia figlia inizialmente era la ” nostra” per arrivare alla fine ad essere “tua figlia”.la mia fortuna è stata proprio lei , e il fatto di avere la mia casa e il mio lavoro che mi permette quella poca indipendenza economica. Tanto lui avevo capito che era interessato solo di non dover pagare l’affitto e di gestire i suoi soldi come voleva. Quando non accettano le sue regole , in massimo una settimana si prendeva le sue cose e andava via lasciandoci praticamente a terra , con il.mutuo da pagare , bollette ed altro. Dopo 3 mesi chiedeva di ritornare e per un periodo corto andava tutto bene per poi ricomincia capo il suo sito giro di accuse, umiliazioni, offese. I suoi soldi erano i suoi , dovevo chiedergli se ne avevo bisogno, godeva nel sentirsi pregare. Per mesi ho dovuto tirare avanti con poca roba , i soldi dell’assegno della figlia dovevano essere usati per la spesa perché lui si “dimenticava” ……avevo capito cmq che in questa maniera lui non mi dava la possibilità di essere libera di gestire meglio le mie finanze. Si è separato dalla moglie dopo ben 25 anni di matrimonio ( di sicuro la ex moglie ne ha passate tante pure lei , visto che lui aveva amanti dappertutto, perfino la cognata) e io l’ho conosciuto proprio nel momento in cui il mio matrimonio era agli sgoccioli. Era conteso tra due donne ( una storica amante e la sua cognata) e lui mi ha fatto sentire speciale , unica , visto che ha scelto me. Qualcosa mi stonava in lui , ma io ormai ero innamorata persa, e forse pensavo che con lui avrò finalmente il mio riscatto sociale. Avendo studiato all’università psicologia e avendo avuto un padre padrone narcisista come lui , avevo capito che stavo cercando di curarlo per farlo diventare migliore. Sbagliato! Dovevo chiedere scusa per nulla , solo per il semplice suo piacere di sentirmi dire “scusami amore”. E lui si sentiva il Re indiscusso. Ho provato scappare subito ma lui mi ricattava in tutti i modi. Pensavo che mi amava, mi illudevo ogni volta. Si vantava con i suoi amici e colleghi di avere per la mani una più giovane e certe volte mi sentivo in imbarazzo davanti a loro quando si vantava delle sue performance sessuali. Ecco , per quello che riguarda il sesso , quello che all’inizio faceva sembrare una tumultuosa passione , col tempo ho capito che era solo possesso. Dovevi essere disponibile in qualsiasi momento, la mattina alle 5 anche se io dormivo lui aveva voglia , durante il giorno , la sera prima di addormentarsi e così via. Ero arrivata a stargli lontana di non toccarlo mentre gli passavo accanto perché arrivava la sua richiesta di u na sveltina. Quando era interessato ad un altra , a letto collaborava poco o meglio dire niente. Se facevo notare la sua mancanza di affettività si arrabbiava. Era diventato meccanico: mi dai piacere – ti do piacere. Non ti dico più del fatto che lui controllava tutto quello che era mio : cellulare, mail ,portafoglio, . Stanca e stufa di tutte queste rinunce in tutti questi anni , ho deciso di mettermi in contatto tramite la mia pagina Facebook con i miei ex amici e conoscenti: mi ha accusato di avere amanti con cui io mi scrivevo giorno e note. Si è fatto fare la traduzione di tutti miei messaggi, anche quelli con la mia amica di cuore , perché voleva sapere tutto lui. Mi ha denigrato ogni volta che se ne andava , i suoi ex colleghi non mi guardano neanche in faccia mentre prima erano sempre a casa mia per u caffè e una fetta di torta. Mi diceva sempre che tutti quanti pensano male di me visto tutte le volte che lo sbatteva fuori di casa ( tutte le volte erano le sue decisioni ). Le tre fasi del rapporto con narcisista io le ho sentite e capite ancora prima di fare la mia ricerca su internet perché mi ero resa conto di aver sviluppato una dipendenza affettiva nei suoi confronti.

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  3. 8 anni sono tanti….e la mia figlia ora mi racconta tante cose successe me tre lei era con lui e io lavoravo . Non sono mai riuscita a stargli tanto vicino perché lui era geloso del nostro rapporto madre-figlia. Ci umiliava dicendomi che devo farla crescere. A lei in privato gli consigliava di andarsene via quando avrà compiuto 18 anni , che non deve pensare di vivere con noi all’infinito. Un alleato di fiducia è sempre stato in tutto questo tempo il mio ex marito , che ci ha sempre dato il suo aiuto ( lui ci sperava di tornare assieme )ed è sempre rimasto vicino alla Fidia. All’ex compagno questo fatto non i andava bene, mi ha accusato di aver continuato ad avere ancora rapporti con l’ex marito. Io più provavo farlo ragionare , lui più diventava cattivo. Al lavoro pretendeva di accompagnarmi e di venire a prendermi. Aveva paura che i miei colleghi nutrivano altri pensieri su di me. Si è permesso di telefonare ad un mio collega e m inacciarlo perché secondo lui aveva visto un certo ” interessamento”. Ho rinunciato alle mie amiche , quelle che non si sono fatte fregare dal suo modo di essere e non hanno gradito la sua confidenza perché secondo lui erano puttane. Avevo rinunciato anche alla mie corse giornaliere perché mi trovava vari impegni da sbrigare ( una camicia da stirare,…) . Mi accompagnava lui in bicicletta pur di stare con me 24 su 24 ore, e io essendo una solitaria non riuscivo più a gradire la sua presenza. Da una taglia 44 e km macinati ogni giorno ero arrivata a portare una 54 di taglia e dormivo tutto tempo: la depressione in atto. Ci si metteva a dieta assieme, e ogni giorno voleva che ci si pesava assieme : sui la bancia segnalava qualche kg in meno , a me neanche un etto nonostante tutti gli sforzi. Mi rideva in faccia , mi umiliava con le sue battute sul mio.peso forma. Dopo giorni e giorni di umiliazioni ho buttato giù dal balcone la bilancia. Vietato avere in casa un altra bilancia. Ero una persona calma , ragionevole e sono diventata isterica, piena di rabbia , permalosa. ….
    Notavo questi cambiamenti, ma quando gli ho chiesto di aiutarmi perché sprofonda troppo mi ha riso in faccia ” se hai problemi vai dallo psicologo “, no un semplice “amore ti sono vicino non preoccuparti” , ma una freddezza inaudita. Il mio dolore era solo il mio ,lui se ne stava calmo tranquillo. Tantissime volte mi ha fatto capire che se io sto male , lui non mi sta vicino. Bastava che qualcuno aveva bisogno di lui e saltava giù dal letto anche alle 3 di notte per portarlo in ospedale. Tutti pensavano quanto era bravo lui ad aiutare tutti , però fatalità aiutava le moglie dei suoi amici. Per non dettare sospetti in ospedale le presentava “cognata da parte della compagnia”, perciò io ho come cognate cani e porci : serbe, rumene , moldave…… . Quando ho fatto notare questo fatto lui ha cominciato accusarmi di “limitarlo” e che non riesce più essere se stesso con me. ” io sono fatto cosi:prendere o lasciare”. Le sue dicerie “io non ho mai avuto altre donne da quando sto con te ” erano pure falsità, le malattie veneree non me le sono presa al lavoro. Anni di cure mi hanno indebolita, ma lui giurava che non era colpa sua. Trovavo bigliettini nelle tasche della divisa. Ho guardato il suo cell e Ave a tanti numeri di telefono di so le donne , pochi uomini al di fuori dei sui colleghi. Da una donna forte e in salute sono finita con la schiena bloccata a letto per due settimane e lui in giro per i fatti suoi. Ho cominciato avere fortissimi mal di testa , di più quando sapevo che dovevo stare con lui a casa nel giorno di riposo e quando dovevo tornare a casa dal lavoro. Il mio malessere generale è durato finché non me ne sono liberata per l’ennesima volta di lui. Ricatti economici erano all’ordine del giorno. Io essendo limitata pagando il mutuo non avevo la possibilità di acquistare altro. Lui ogni volta che tornava faceva qualche cambiamento in casa: mobili ,tende esterne. Doveva far sparire ogni traccia dal mio precedente matrimonio, ma alla resa dei conti mi accusava di aver utilizzato i suoi soldi , che lui ha fatto delle rinunce per farmi felice e io lo ripago in questa maniera. Ha provato in tutti i modi di tenermi legata a lui perfino con u a richiesta di avere un figlio. Io per natura ho un carattere forte e non mi sono piegata più del dovuto. Per lui ero una sfida , doveva mettermi al tappeto, ecco perché lui tornava sempre: non aveva finito la sua opera. Gli ho dato u a mano io a finire il suo gioco a settembre 2015. Avevo ripreso di andare a correre la mattina le 6 e mi sentivo ogni tanto per un paio di minuti al telefono con il mio primo fidanzato dai tempi del liceo. Niente di grave, ci si ricordavano i bei tempi e ci si faceva compagnia per un po: io correvo e lui finiva il turno notturno. Esasperato perché non accetto la sua compagnia in bicicletta, Si emessi a spiarmi. Mi ha atteso sul terrazzo mentre io tornavo dalla corsa…..e ha sentito che parlavo al telefono. Era da un po di tempo che monitorata i miei spostamenti, sopratutto da quando è andato in pensione…..non ave altro da fare, controllava ancora di più. Ha fatto fare accertamenti non ufficiali sul mio ex fidanzatino e u a mia amica per essere certo che raccontavo la verità, e mentre io ero a letto bloccata con la schiena mi ha accusata di avere amanti perché haetto le mie mail. Sono scattata furibonda e nel tentativo di prendere il computer per inserire le password ( non ho mai nascosto nulls era tutto salvato sul computer) lui mi ha spinto forte e io ho reagito con violenza e urlando. Ero arrivata al punto di voler morire. Lui mi invitava a colpirlo , che dopo andava a farsi refertare in ospedale dove sono tutti i suoi amici infermieri e medici e mi farà una denuncia. Era tornato con me da solo 4 mesi.ho preso la decisione di mettere fine a questo incubo. Basta era troppo per me. È ri.asto in casa mia per ben 2 mesi senza spendere un centesimo, e si è portato via gli ultimi mobili che aveva comprato lui. L’ennesima umiliazione di lasciarmi un tra vita la casa vuota. È uscito secondo lui a testa alta , perché la gente pensa di me solo cose cattive. Mi ha messo contro i vicini , anzi meglio le vicine single o separate che se le è fatte diventare sue confidenti, ha raccontato a tutti quanti aici , conoscenti che era stufo dei miei amanti con cui mi scrivevo , che ero pazza, lui ha dovuto subire la mia violenza fisica e lui “buon uomo” è rimasto con me perché non voleva abbandonare la mia figlia in balia a una mamma pazza.

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    1. Confesso che ho dovuto leggere e rileggere le tue parole per la quantità di eventi da copioni contenuti in un’unica testimonianza. Sullo sfondo abbiamo 25 anni di sofferenza applicati alla prima preda del perverso, 8 anni a te e chissà quanti altri anni ancora da “regalare” alla new entry. C’è tanto rancore nelle tue parole (è comprensibile, dopo tutto quello che hai passato!) ma quando arriverai alla conclusione che il tuo angelo custode è proprio quella che ora definisci volgare e ignorante, la tua vita cambierà in meglio. Questo pensiero vale anche per la moglie abbandonata per te, da quanto ho capito. Sei stata tu il suo angelo custode. L’hai sollevata dal dolore di dover sprecare ulteriori 25 anni della sua vita e di vivere una vecchiaia orribile accanto ad un’ameba in divisa. Il tuo narcisismo (non prenderlo come una critica, perché tutti noi abbiamo un po’) ti ha fatto gioire per aver vinto il pacco. Non sapevi che dentro c’era il vuoto. Lo sapeva certamente la moglie, la prima a liberarsene di un marito irrequieto diventato un peso morto. Più vado avanti e più mi convinco che la mancanza di solidarietà femminile è la radice di tutti i mali. Quando si gioisce per l’infelicità di qualcun’altro il destino ci sferra un colpo di coda. Incorrono tutti in questo errore, uomini e donne, senza eccezione. Ti sei mai chiesta perché mai lui, un carabiniere, includa nel suo giro unicamente donne straniere e con figli come te? Sono in una condizione di fragilità e sperano nella divisa come fonte di sostegno e di protezione. Lascia stare il fatto che le tue vicine di casa e i suoi “amici” (spesso compagni di merenda che fanno una vita identica alla sua) credano a tutte le sue menzogne, sono scimmie volanti assodate per fargli piccoli favori come portare pacchi alle poste, fare da spalla, da consigliere, prestare soldi, fare lavoretti a casa, cambiare turno lavorativo, ecc., ecc., appartengono a una rete di conoscenze che dovrebbe schifarti. Sii fiera di aver preso le distanze. Hai corso dei rischi gravi ma sei qui, ti sei salvata. Avresti potuto prenderti una brutta malattia, rendere la vita della tua figlia ancora più dura della tua, ritrovarti con ancora più guai economici: un uomo così ha bisogno di risparmiare per investire in altre conquiste e può addirittura arrivare a commettere grossi reati per mantenere le sue ossessioni sessuali. Niente di questo è successo, quindi, ne sei uscita viva e più forte che mai. Si tratta soltanto di lavorare sulle tue emozioni e su quelle della tua giovanissima figlia, che ha avuto per troppi anni un pessimo esempio maschile e paterno. C’è da ricostruirsi e ricostruire il tuo rapporto con lei, farla comprendere che gli uomini veri sono ben altri. La cosa triste è che questo tuo copione appartiene alla maggior parte delle persone che seguono questo blog. Chiunque leggendo le tue parole si identificherà con la dinamica dei fatti, l’atteggiamento controllante e seduttivo degli orchi quotidiani, il giro delle amanti presentate come amiche, la disponibilità verso chiunque tranne la famiglia, la promiscuità, la finta gelosia e le scenate teatrali, le accuse infondate di tradimento per aggiungere ancora più dolore e sensi di colpa. C’è tutto nella tua storia. Un abbraccio fortissimo a te e alla figliola e grazie infinite per il tuo contributo che sono certa farà aprire gli occhi a tutte/tutti che si ritrovano in una condizione simile. PS: Meno male che lui si è portato appresso tutta la sua roba e forse anche la tua. Così non ha più scuse per tornare e pretendere chissà cosa. Persone così, avendo i soldi, vanno pagate per far sparire. Le banche dovrebbero darci un mutuo per garantire la nostra felicità! “Quanto vuoi, signora?” “Un milione di euro.” “Per cosa?” “Far sparire un narcisista perverso della mia vita per sempre, purtroppo non ho la busta paga.” “No problem, per Lei garantisce Dio in persona.” “Ma poi come farò a risarcire Dio?” “Non fa niente, signora. Egli sa chi ha già pagato.” Perdonami la durezza, ma a volte conviene dare ECONOMICAMENTE tutto ciò che vogliono. Sono esseri talmente spietati che quando credono di aver ricavato il massimo vantaggio economico da una persona finalmente spariscono della circolazione. Anzi, direi che l’unica cosa al mondo a renderli davvero felici è proprio questa: andarsene con le tasche piene o qualche oscuro vantaggio. Se questo è il prezzo da pagare per la nostra pace, perché no? 🙂

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    1. Scrivere e piangere sono due cose che fanno bene. Sei sulla buona strada per liberartene di un grosso peso, cara. “Deus da o frio conforme o cobertor”, si dice dalle mie parti: “Dio dà il freddo conforme la coperta.” Ce la farai a uscirne perché te lo meriti. Scrivici quando vuoi senza badare a queste sciocchezze. Non siamo qui per correggerti ma per esserti di aiuto, anch’io che ti sto scrivendo commetto spesso degli errori, come molti dei miei lettori. L’Italiano non è la mia lingua madre, come non è la tua. La nostra anima, però, va oltre il nostro italiano ed è TUTTO ciò che importa. Davvero. Lo dico a nome di tutti che collaborano con questo blog e che ti leggono, anche loro con le lacrime agli occhi. GRAZIE E AVANTI TUTTA!!! Sei fuori e hai soltanto da festeggiare. Sempre che avrai bisogno di sfogarti o di una tirata di orecchie ricordati che hai le porte spalancate nel nostro blog. Un abbraccio fortissimo dell’Arte di Salvarsi.

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  4. Perdonami , hai ragione tu . Gli eventi sono tanti. La sua ex moglie l’ha caccia di casa perché era stanca di dover sopportare a casa sua i vari incontri tra lui e la sua migliore amica ( non ché la sua amante da ben oltre 20 anni) e lui ha deciso di prendere un appartamento in affitto dove continuava vedere l’amante indisturbato ( avevano entrambi le chiavi ) come anche le altre amanti di turno. La mia amica faceva parte del giro , e io mi sono trovata a dover chiedere in consiglio a lui , essendomi presentato come una brava persona che ha al cuore i problemi degli altri. Così io ho gioito per aver vinto il pacco , portandolo via alla sua amante e alla mia amica. Non pensavo di scoprire un orco sotto le mentite spoglie. Mi sono domandata anch’io se sono una narcisista , ma come hai detto pure tu , in noi esiste un buon narcisismo che fa parte del nostro modo di essere. Mi raccontava al momento in cui ho scoperto la verità su tutte queste donne presenti nella sua vita che non poteva abbandonare la sua storica amante perché nel passato ha avuto un crollo psicologico e lui è stato l’unico ad aiutarla, e se decide di troncare l’amicizia con lei ,”quella è capace di farsi del male sul serio”. La mia amica pure lei , secondo i suoi racconti, ha avuto una forte depressione ed è “pericolosa” perché lui si è rifiutato di stare assieme a lei. La moglie pure lei in cura da uno psicologo, e ora tocca a me dire in giro che sono “pazza”. Mi raccontava con tanto di particolari i suoi incontri sessuali , per dopo rinnegata tutto. Mi accusava di mettergli addosso storie fittizie , quando alla fine era lui che cambiava versione oppure non si ricordava più niente di quello che aveva confessato prima. Mi diceva” ti ricordi che siamo stati in quel posto bellissimo ” e io” non sei stato con me”, lui “certo che siamo stati la , sei tu che non vuoi ricordarti”. E così ogni giorno una sofferenza dietro all’altra. Avevo intuito il perché sceglie solo donne straniere con i figli, ma mi rifiutano di accettare la verità. Secondo me , non possono esistere persone ” cattive”. Adesso ha fatto la stessa cosa che ormai ripete da anni con tutte le New Entry: casa assieme , vanno a convivere al più presto . Prima del grande passo si è fatto vede e da tutti “distrutto e deluso” del mio comportamento, del mio tradimento, per dopo neanche due settimane che la ragazza viveva con lui era tutto felice della nuova vita, di aver trovato la ragazza giusta. Adesso mi devo preparare per lo shock iniziale di trovarmeli in giro come felici innamorati. Ha cambiato zona , le amicizie . Anzi adesso preferisce la compagnia delle sue amicizie , cioè i moldavi. La gente mi ferma per strada per domandarmi cosa si è successo con lui , non lo capiscono. Di amici italiani ne ha gran pochi, forse col tempo la gente si è stancata delle sue grandomanie e l’hanno lasciato stare. Non ottiene più lo stesso riscontro con tutti , adesso gli unici che si fanno comprare per niente sono loro , gli amici di turno. Ho perso 10 kg , ho ripreso le mie corse , leggo moltissimo e spero di venirne fuori da questo incubo. Ho cambiato completamente le mie abitudini, vado a fare spesa da un altra parte , anche perché se prima i direttori dei vari supermercati mi conoscevano come “compagna del..tizio”, non mi va di sentermi dire che ora sono la ex del tizio. Pensava di fare terra bruciata attorno a me , invece io ho colto la palla al balzo e ho eliminato le persone che non valeva la penna tenermele strette.
    Grazie infinite per le tue parole. Bacioni

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  5. Mi pare che il soggetto si è svelato per quel che era sin dall’inizio. Ciò che non comprendo è cosa credevi di ottenere da un tipo palesemente infedele. Penso che il tuo narcisismo – quel che ti ha reso euforica quando hai avuto l’illusione di aver strappato un premio alle altre – vada studiato a fondo e lavorato in psicoterapia poiché rischi di ritrovarti in futuro nella stessa situazione. Azzardo dire che ti piaceva la sfida con le altre, forse molto più di lui, altrimenti certi aspetti della tua storia non si spiegano. Del resto, se è stato fagocitato da un gruppo di “moldavi” o da una tribù di aztecas peruviani di Machu Picchu c’è da chiedere un permesso al comune per farci fare un monumento a questi popoli. Non pensarci più a cosa ti diceva, stai certa che un bel 90% erano menzogne. Libera la mente delle sue balle tossiche, non lasciare che condizionino la tua autostima. Stammi bene, mi raccomando.

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  6. Carissima farò tesoro dei tuoi consigli. Sono già in terapia da un psicoterapeuta di fiducia ( un mio ex alunno) . Per me ogni cosa diventa una sfida che devo vincerla a tutti i costi…..e pensavo di essere in grado di curare lui , dimenticando di ricordarmi che loro non vanno curati , anzi loro trovano le migliori stratagemmi per diventare più forti e più esperti nel manipolare. Con l’amore curi solo e ferite dell’anima non i narcisisti perversi! !!ti ringrazio

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  7. Come faccio a rimanere indifferente se so che parla male di me e mi calunnia con amiche che conosco , e che tampina apposta per farmi ingelosire?
    Posso anche attuare tutto il NO CONTACT che mi impongo .. ma è uno stillicidio senza fine !

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    1. Carissima Fiore Blu, sono o non sono tue amiche? Se sono tue amiche ti conoscono abbastanza bene da non credere a un’unica parola dello psicopatico. Ora devi fare un’altro passo, ugualmente importante quanto il no contact: dire alle tue amiche di non riportarti più nulla su quanto detto da lui. Ribadisco: se sono tue amiche e vogliono che tu stia bene che senso ha riportarti calunnie e parole di disprezzo nei tuoi confronti? A maggior ragione se spifferate da un personaggio senza coscienza! Sono cose che feriscono, lo so, ma che possono portarti a commettere una serie di passi falsi sull’onda dell’emotività. Ciò che vuole lui è farti perdere le staffe, isolarti, far credere a tutti che sei una donna squilibrata, immagino. Ma quanto pesa l’opinione di una persona senza coscienza per te? Quanto valgono le farneticazioni di un bambino che ti ‘tampina’ per farti ‘ingelosire’ come se avesse 12 anni? Perché una persona così banale non riesce a destare in te semplicemente indifferenza totale? Non so se frequentate gli stessi locali oppure se lui si apposta sotto casa tua per ‘farti vedere il quanto sta benone con l’altra’. Se si tratta di locali frequentati assieme, tocca a te cambiare aria perché continuerà a provocarti fino a ottenere la reazione negativa che vuole. Un abbraccio, Claudileia

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  8. Grazie per l’ articolo, approfondito e spunto di riflessioni.
    Pure io da buon maschietto alpha (mi scelse per questo) sono caduto in questo pozzo, tempo fà e come tutti alla fine della storia ho visto il vero volto della mia principessa narcisa. Sembra assurdo leggere quello che mi è accaduto senza che sia stato io a scriverlo, eppure è successo. Per quanto riguarda la gelosia costruita a tavolino apposta per far emergere un comportamento insano è verissima,anzi da ultime informazioni che ho avuto su di lei ormai fà sempre così, si giostra tra decine di uomini .
    Con me era covert, anche se qualcosa veniva fuori. Non mi spiego come sia possibile che tanti le vadano dietro quando è palese che è tutto il contrario di come si autodescrive. Timida, riservata, non festaiola, religiosa, seria e in cerca di un uomo serio.
    Alle lettrici, voi vorreste mai un uomo che vi dice che dovete meritarlo e che siete una scelta tra le scelte?

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    1. Caro Yuri, le persone narcisiste sono estremamente brave quando vendono fumo agli altri. Per ‘fumo’ parlo di immagine. Per una donna narcisista l’immagine è tutto: sono la più bella, la più brava, la più gentile, la tua amante migliore e anche la tua mammina accudente, l’unica in grado di farti felice… La loro maschera è perfetta, diventano il sogno di ogni uomo sulla terra. Sanno truccare alla perfezione ogni loro difetto durante la fase della conquista, il tutto viene celato da una dolcezza smielata e sconcertante. Prima di cominciare a trattarti male, puntano tutto sul lato materno, calibrandolo con il fare seducente. Ecco la gran fregatura… il lato materno della narcisista (anche quando ai figli non ci pensa nemmeno!) viene esaltato, estremizzato, sbandierato ai quattro venti per portare il maggior numero di maschi possibili alla sua corte, come una madre-chioccia. Parallelamente la narcisista prende le distanze dal suo stesso genere perché le altre donne non offrono le stesse soddisfazioni, garanzie e vantaggi della sua corte di maschietti e tutto fare. La risposta alla tua domanda su come sia possibile che tanti uomini caschino nella sua rete sta nella maternità: “ti tratto come un bambinone e sono disposta a perdonarti sempre, mi trasformo in ciò che vuoi, nella santa e nella p… dei tuoi sogni”. Lei diceva che eri “lo scelto tra gli scelti”? Addirittura, mi vien da pensare. Lascia che siano i pianeti minori (quelli non in grado di produrre luce propria) ad orbitare attorno a lei che, come dice Marietan, si comporta da “Sole nero”. Un abbraccio, Claudileia

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  9. Questa storia che uno li deve meritare….mi è familiare! Questo “merito” si estendeva anche sul piano sessuale . Grazie Yuri e benvenuto. Le opinioni maschili sono importanti per vedere il “problema” anche da altre angolazioni. Sai razionalmente, le risposte alle domande poste da te e non solo, hanno delle ovvie risposte. Il problema è che come sai anche tu quando si vivono quelle esperienze nulla è semplice come sembra. Come suggerito saggiamente negli articoli del blog e nelle risposte di Claudileia la domanda da porsi è: come mai io permetto ad un altro di comportarsi così con me? come mai penso di non meritare il rispetto e l’attenzione di qualcuno? come mai i suoi interessi , le sue preoccupazioni, i suoi malumori, vengono sempre e comunque prima di me, della mia persona, dei miei desideri?

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  10. Grazie per le risposte e l’accoglienza .
    Claudeleia, questo aspetto del lato materno è vero, mi hai fatto ripensare a quando diceva che voleva occuparsi di me… Provavo un senso di oppressione, più che occuparsi di me, voleva dirigermi ,a me che mi è stato insegnato a ragionare e sbagliare con la mia testa. Ma non l’ascoltavo.. Ero cattivo e ingrato e l’ ha svalutavo pure a suo dire. Non immagini che consigli mi dava. E non sopporto essere trattato da bambinone o trattare qualcuno così non è rispettoso.
    Alla fine mi sono reso conto ,che non è stato amore, infatuazione o sentimento ma solo manipolazione. Ha recitato e raccontato enormi bugie che alla fine sono cadute tutte. Alcune Veramente ridicole e non capisco come sperava di rigirare la frittata.
    Anna la questione di doverla meritare la rifila a chiunque e come sempre poi la mettono da parte poiché lei fa l’esatto contrario di quello che pretende dagli altri, soprattutto con gli uomini, tipo fedeltà assoluta e incondizionata . Il “suo” uomo non può uscire con altre donne, disco, cene, passeggiate romantiche e cose simili, perché lei “femminista” la vede come mancanza di rispetto. E fin qui è anche giusto, se non fosse che lei esce con altri uomini (corteggiatori dichiarati) e facendo le cose che non vuole che le siano fatte dal suo compagno. E se provi a dire mezza parola ti mangia vivo accusandomi di essere un matto geloso.
    Anche se è da molto tempo abbiamo chiuso, ho saputo che ha applicato questa filosofia ad altri che come ovvio l’hanno allontanata.
    Lo schema è sempre quello narcisista descritto in molti siti,con la variante che dopo aver concluso la fase sono una santa, non lo scrivo tanto per dire, rompeva costantemente con i suoi principi morali oggi è la regina di tutte le feste e cerca uomini avventurosi e vampiri come dice.
    Un ringraziamento speciale a Claudiella per aver scritto degli amici del narcisista, le scimmie volanti. È proprio così, dei servi stupidi e saccenti,non ci badate sono indottrinati per bene.
    Grazie buona serata.

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    1. Caro Yuri, l’onnipotenza narcisistica implica l’idea di concedersi tutto ciò che questo mondo ha da offrire in termini di piacere, di trasgressione e anche di degrado totale senza badare alle conseguenze. Consiste in guardarsi allo specchio quotidianamente e dirsi: “Io posso andare con tutti e fare tutto ciò che voglio perché sono Dio, mentre voi che non siete nessuno dovete restare al vostro posto per servirmi. Posso uscire dalla Chiesa e rigare dritto verso il bordello perché la vostra etica e morale non mi toccano!” Prova a contestare la loro logica delirante e verrai schiacciato come una mosca, dipinto come un folle, matto e visionario. Ciò che dico a tutte le persone che hanno avuto a che fare con uomini e donne promiscui – che spesso abbandonano le precauzioni perché convinti di essere invincibili – è: “Ringraziate ai cieli per la vostra salute!”. Il sesso è una cosa bellissima, ma va fatto con responsabilità perché sia davvero spensierato. Perché sia un elemento meraviglioso che arricchisce la nostra vita ci vuole la fiducia incondizionata nell’altro, quel desiderio di osare CON l’altro e non con l’intera legione straniera per un bisogno malato di conferme. Il sesso quando diventa ossessione, dipendenza, compulsione e meccanismo di conferma porta soltanto malessere e disagio. Sei più libero tu della tua ex vampira perché lei, ingabbiata nello sguardo degli uomini che seduce, ha bisogno di un palcoscenico per sentirsi viva, per brillare, per apparire grande, o rischia di crollare alla minima critica. L’ammirazione altrui è la sua droga. Ti dico che è un privilegio essere liberi da questo circuito e che non c’è esistenza più triste di quella degli eterni insoddisfatti della vita. Un abbraccio, C.

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  11. carissima Claudileia,
    Eccomi qui di nuovo.
    il 6 di novembre io e mia figlia abbiamo festeggiato “la liberazione”.
    e’ passato un anno da quando abbiamo riconquistato la nostra libertà!!!!!!!
    cosa posso dire ora di nuovo sul narcisista perverso manipolatore e psicopatico che ci ha tenuto segregate nella sua gabbia dorata in apparenza?
    io ho scelto il NO CONTACT in tutti i sensi e sto benissimo. lui continua a seguire il suo solito schema, cioè inseguimenti, una volta al mese, me lo trovo in giro per le strade, cerac a tutti i modi lo scontro, mi taglia la strada, rallenta all’improvviso, e mentre lo fa mi guarda!!!!!
    io quel sguardo ho imparato a non temerlo più.
    mantengo sempre la calma, cerco di non stare al suo gioco. ci stavo pensando di filmare pure le sue manovre , ma che senso avrebbe ?
    oramai ho scoperto la verità su di lui, sul mio problema.
    mi sono affidata alle cure di un buon psicoterapeuta, e ho scelto un mental coach come guida verso la verità.
    non è stato facile, e di certo non è ancora finito tutto qui.
    lui è tornato a frequentare la mia città con la sua nuova ragazza, con la scusa di aver riallacciato i rapporti con dei amici che avevamo in comune!
    e io cos’ho fatto in cambio?
    senza mezzi termini ho chiuso qualsiasi tipo di rapporto al di fuori di un semplice CIAO con tutti quelli che mantenevano questo legame tra quello che è stato e quello che è : mi sono allontanata da tutti quelli che sono rimasti in contatto con lui , e sto BENISSIMO.
    non ho pianto per la loro perdità, tra cui anche la famiglia del mio amato frattello che nonostante tutto ha preferito dare della pazza a me e accogliere in casa lui.
    non temo più il giudizio di nessuno, non m’interessano più i vari discorsi sul mio conto.
    la verità la conosco io e mia figlia, e chi ci giudica o critica….non lo stiamo neanche a sentire.
    Noi continuiamo il nostro percorso .
    la figlia non ha voluto sentire di seguire un percorso con uno specialista ; ha avuto l’occasione di passare una settimana assieme a dei mental coach . Siamo riuscite a parlare di tutto quello che si succedeva a tutte e due in tutti quei anni, perché mentre io ero al lavoro lui si divertiva a picchiare e offendere lei, minacciandola di farci del male se per caso gli passava per la mente di riferire tutto a me al ritorno.
    mi sono sentita male, anzi malissimo sentire tutto questo. pensavo che aveva risparmiato lei, invece il suo scopo era di distruggere tutte e due.
    ora è tutto a posto. la figlia ha fatto un cambiamento di 360 °. A scuola ottiene dei voti molto buoni, è la prima della sua classe ( superiori secondo anno) ; i suoi professori sono entusiasti della sua energia.
    mi sono ricordata in questi giorni che nei miei commenti precedenti mi consigliavi di lasciar perdere il fatto di cercare a capire perché il mio narcisista aveva scelto la nuova fidanzata, e mi dicevi che arriverà il giorno in cui ringrazierò il cielo perché questa ragazza è arrivata nella mia vita per salvarmi.
    quel giorno è arrivato, e nelle mie preghiere sono arrivata a dire grazie a questa povera vittima per il suo arrivo.
    visto che a casa sua , nel suo paese la stanno aspettando due bambini che hanno bisogno del suo amore, prego che riesca salvarsi per loro.
    Dal momento in cui ho preso conoscenza di quello che io ho vissuto, sono tornata a scrivere , ho aperto un blog dove metto scrivo i miei pensieri http://www.ursula191.wordpress.com.
    la mia cura dal tocco del narcisista prevedeva anche una attenta e dettagliata analisi della mia infanzia.
    sai cos’è stato duro ad accettare in fondo? il fatto che io fin da piccola ero una dipendente affettiva e che il mio padre è uguale a lui : ho vissuto per una vita intera con la stessa tipologia di uomo, e ho scoperchiato il vaso di Pandora.
    il mio narcisista era tale uguale al mio padre, perfino fisicamente. sembravano due gocce di acqua. pazzesco!
    le stesse umiliazioni inflitte alla mia mamma , le stesse accuse, le stesse situazioni …..e io ho ricreato la mia famiglia con lui.
    non ho mai scelto in vita mia qualcuno di diverso del mio padre: chi era diverso , lo scartavo. perché? cercavo di recuperare il rapporto che non ho mai avuto con il mio padre, e ogni narcisista nuovo mi sembrava “quello ” giusto.
    ho imparato a volermi bene, ad amarmi per quella che sono, e ho imparato a perdonarmi soprattutto per tutto quello che ho sbagliato fino adesso.
    i sensi di colpa non abitano più qui e io ogni sera vado a letto ringraziando per tutte le belle persone che ho accanto, per mia figlia, per l’opportunità di tornare a vivere e respirare l’aria fuori da ogni tipo di prigione.
    un infinito grazie anche a te e al tuo blog che mi sono stati il faro che mi ha guidato nella tempesta.
    un abbraccio dalla nuova ME

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    1. Dolcissima Karina, rileggendo la tua testimonianza di qualche mese fa e ricevendo improvvisamente questa nuova in cui mi racconti il tuo percorso liberatorio mi sono venute le lacrime agli occhi. Purtroppo un vampiro non campa senza vampirizzare nessuno. Ha sempre bisogno di un collo da prosciugare. Il punto è che non molla mai i vecchi colli, ma ritorna sempre per sapere se c’è ancora del materiale da prelevare. Non mi sorprende che i vostri “amici” in comune siano tutti dalla sua parte: in questo caso scelgono sempre colui che è apparentemente più simpatico perché si dipinge come una povera vittima rovinata da un pazzo o da una pazza. Posso immaginare il tuo dolore quando tua figlia ha confessato i maltrattamenti subìti da lui. Immagino anche il conflitto interno vissuto dalla tua creatura, tipico di chi subisce dei maltrattamenti da un genitore: “se racconto tutto a mia madre litigheranno e la colpa sarà mia…”. Ha ragione da vendere rifiutandosi di incontrarlo, lei ora sta bene e il suo disimpegno scolastico, così come l’entusiasmo e la ritrovata forza lo dimostrano. Cara Karina, la presenza di questa persona nei paraggi e anche il fatto di voler riallacciare dei rapporti con la tua famiglia è soltanto un modo per cercare di isolarti seminando terrore e messaggi intimidatori. Un altro aspetto della tua testimonianza è il lavoro di sovrapposizione tra i vampiri del passato (nel tuo caso, come nel mio, parliamo di un genitore) e del presente. Ritengo questo passaggio di fondamentale importanza per comprendere il meccanismo innescato quando parliamo di dipendenza affettiva! Un abbraccio enorme. C.

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  12. La mia storia con lei è durata solo 3 mesi. Mi ha detto che ero la sua vita e il suo Amore ecc ecc. Dopo essere andata via di casa si è messa con un’altro di 10 anni più piccolo di lei. Ora convivono insieme . Mi ha cancellato da tutto Face,Instagram,Whatsapp, pubblica foto e tutto il suo amore per questo nuovo come se niente fosse accaduto, va in giro con il nuovo come se niente fosse. La domanda è : ritornerà? E cosa più importante perché con me c’è stata solo 3 mesi?

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    1. Caro Antonello, difficile rispondere alla tua domanda. L’unico dato che hai fornito riguardo alla tua storia sono le lusinghe iniziali e la brevissima durata del rapporto, quindi non sappiamo se si tratta di una narcisista perversa oppure no. Parliamo invece di te. Quanto male deve farti una donna per far sì che tu lasci andare senza rimpianti? Ti fideresti se lei tornassi con gli occhi pieni d’amore? Un abbraccio e cerca di andare avanti. Non fissarti sulle parole che ha detto, ma su come si è comportata con te.

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      1. Carissima Claudilelia,
        Lei all’inizio era fantastica, non mi faceva mancare nulla sempre attaccata a me. Dopo 3 settimane insieme mi ha detto che mi amava e che avrebbe voluto fare tutto con me. Pian piano poi il rapporto è andato a scemare, gelosia intensa da parte sua, ogni bisticcio scoppiava a urla e comportamenti esagerati. Mi disse che io non l’amavo, mi vedeva insieme a mia figlia e diceva che provavo amore solo per la bambina e non per lei. Più di una volta mi è capito di voler finire il rapporto con lei. Mi decisi e la lasciai, lei fece di tutto per farmi tornare indietro, veniva a casa ad ogni ora della notte a suonare il campanello disperata, il giorno dopo mi scrisse un testamento che avrebbe lasciato tutto quello che aveva a me in caso di morte, che vivere senza di me non sarebbe stata una vita. Mi promise tante altre cose, disse che sarebbe cambiata ecc ecc. Ci ricascai ( stupido io) e tornai insieme a lei. Dopo 5 giorni mi lasciò lei, dicendomi che la tradivo e che ero un miserabile ecc ecc. Io non feci nulla per fermarla, rimase altri 15 giorni a casa facendo i cavoli suoi. Usciva il venerdì e sabato notte e rientrava alle 6 di mattino. Non ci calcolavamo più ormai. Poi prese tutta la sua roba e se ne andò in un’altra casa. In giro di una settimana stava già con un’altro, un ragazzo di 24 anni lei 34. Ha messo subito le foto di lui e lei insieme su Facebook con le solite frasi d’amore. Io sto adoperando il sistema di non contact, sono rimasto segnato da questa relazione, nonostante sia stata e per fortuna breve. Ho pensato che la mia storia sia durata così poco perché comunque non chinavo il capo davanti a lei, perché non sono stato li a venerarla come una Dea. Sicuramente pure mi tradiva perché poi pensandoci alla storia ci sono stati degli episodi che lo facessero pensare. Io andrò avanti come facciamo tutti, spero non si ripresenti più nella mia vita, perché comunque fa sempre male.

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      2. Caro Antonello, conveniamo che il comportamento della tua ex era a dir poco preoccupante perché assolutamente ricattatorio. Quindi, siccome eri tu (giustamente) ad aver manifestato la volontà di porre fine al rapporto lei ha messo in atto una serie di sceneggiate per indurti a tornare sui tuoi passi, anche con l’esplicita minaccia di togliersi la vita. Cos’è questa storia del testamento? Vi conoscevate da pochissimo! Siamo alla follia pura. Altri aspetti rilevanti: a) l’incapacità molto narcisistica di mettersi sempre in competizione anche con i bambini; b) il parassitismo; c) l’incapacità di rispettare le regole comuni di ogni rapporto di coppia; d) le promesse non mantenute di cambiamento; e) la proiezione del proprio comportamento erratico sull’altro, ad esempio, quando ti accusava di averla tradita in realtà teneva al calduccio un’altro ‘amico del cuore’; f) l’irascibilità quando capiscono di aver perso il controllo sulla vita dell’altro e il tentativo di ripristino di questo controllo attraverso minacce e ricatti; g) il modo come voltano pagine IMMEDIATAMENTE tanto può essere attribuito ai comportamenti narcisistici quanto dei soggetti con personalità limite. In ogni caso, caro Antonello, sopratutto perché di mezzo c’è la tua bimba che meriterebbe una figura di riferimento materna e all’altezza del compito, l’uscita di scena di questa persona della tua vita è stata la miglior cosa che VI è capitata. Continua ad adoperare il no contact per tutelarti e non farti impietosire per nulla al mondo, poiché temo che una persona così altalenante possa ripresentarsi a qualunque momento con la scusa che voleva ‘soltanto’ ferirti mettendosi con un individuo più ‘giovane e spensierato’, cioè, con l’opposto di un uomo responsabile e leale. Attenzione, perché se si tratta di una donna narcisista perversa proverà a convincerti che la tua bimba è il vero ostacolo, che non sei un ‘uomo libero’ ma ‘un pozzo fin qui’ di noia mortale. Mettiti in testa di non aver perso un bel niente, ma soltanto un’ammucchiata di emozioni altalenanti, fugaci e non necessarie alla tua crescita personale. Un abbraccio a te e alla piccola! C.

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      3. Grazie tante carissima Claudileia, io penso che non tornerà più da me . Se ne è andata via lei inoltre ha detto ha tutti che sono io quello che ha sbagliato, ormai cmq finisco il mio periodo di sofferenza ma a lei non vorrò mai più vederla. Con me ha chiuso ho già sofferto abbastanza anche se oli 3 mesi. Evidentemente non ero uno psicolabile.

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    1. Caro Antonello, grazie dell’e-mail ma purtroppo non essendo una ‘mental coach’ o psicoterapeuta non posso contattare privatamente i miei lettori. Preferisco per ragioni di trasparenza che i dubbi/commenti avvengano pubblicamente anche per aiutare gli altri ed evitare fraintesi! Nulla osta che altri lettori ti contattino, ci mancherebbe! Un saluto caro, C.

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  13. buongiorno vorrei confrontarmi con voi
    ho avuto una relazione di quasi 2 anni con una persona anaffettiva disturbata, riconosco i suoi comportamenti negli articoli pubblicati, non sono un medico quindi non posso fare diagnosi sul fatto che sia un perverso meno, ma basarmi sul mio vissuto, le bugie, il non valutari MAI, il mio rincorrerlo sempre…sono arrivata al punto di diventare un detective..controllavo tutto e sono certa avesse una storia parallela, mi chiedo perché aver voluto farmi conoscere i suoi la sua famiglia coinvolgere anche mia figlia di soli 7 anni, perché ? mi sono data delle risposte, perché voleva costruirsi una maschera per la sua famiglia , farsi vedere normale con una donna piena di vita, allegra etc…
    l ho lasciato io, non sopportavo l idea di farmi scaricare e prendermi in giro..l indifferenza e la freddezza con la quale lui ha vissuto il mio andare via è stato molto doloroso
    ho capito che non avrei avuto un futuro sereno con una persona cosi ma …sono trascorsi 40 gg dal no contact eppure mi manca sono tentata di contattarlo di vederlo perché sto cosi dipendente? se la mia parte cognitiva ha capito e razionalizzato tutto perché sono ancora cosi debole? sono cosi frustrata? sto impazzendo forse?

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  14. Carissima Freedom, NON STAI IMPAZZENDO. Come ribadisco un po’ a tutti nelle relazioni tossiche con dei vampiri affettivi è normale sentirsi così quando il no contact viene messo in atto. Questo tipo di sensazione è ciò che differenzia la fine di questi pseudo rapporti dalle relazioni sane in cui il sentimento quasi sempre appassisce per noncuranza da una o da entrambi le parti. L’autoinganno delle ex prede è quello di pensare: “Sto così perché nonostante tutto lo amo, mi manca da morire… quindi lo chiamo!”, di modo che il circuito psicopatico non finisca mai. Davvero hai nostalgia di tornare a fare il detective? Di tornare a quel periodo ossessivo in cui probabilmente nemmeno la tua bambina riusciva a portare un po’ di pace e serenità dentro di te? Ti manca tutto questo buio pesto? Lei non se lo merita e tu lo sai, tanto da averlo cacciato dalla tua vita poiché nessun essere umano al mondo regge alla lunga la menzogna, il dubbio, l’ambivalenza, il disamore, l’indifferenza… Ha coinvolto anche la tua piccina perché per lui era soltanto un’altro grazioso giocattolo da manipolare. E’ dura ma è così. Se voleva veramente bene alla tua bimba t’avrebbe già chiamato per sapere almeno come sta, non credi? Un uomo affettuoso e gentile, che ama i bambini e la loro innocenza, ben sapendo che c’è una piccina affezionata a lui e che lo vuole bene quanto un padre si preoccuperebbe sopratutto per lei, che nulla sa delle cose degli adulti. Sei frustrata ma non dovresti esserlo perché hai capito perfettamente di averci a che fare con una persona che non rendendoti serena metterebbe a repentaglio anche la serenità della tua piccola ora e in futuro. Pensaci su e guarda avanti. La decisione è stata tua e l’hai presa saggiamente in nome di un bene maggiore: salvaguardare la tua vita, il tuo equilibrio e quello della tua bambina. E’ questo tipo di decisione che ci si aspetta da una donna, da una mamma, da una persona dignitosa e intelligente, con buon senso da vendere. Un abbraccio forte forte, C.

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  15. Cara Freedom, il mio ex ha fatto uguale con mio figlio…a questi personaggi non importa nulla di nessuno, tutti sono strumenti utili per tenere agganciate le loro prede. Ti manca perché riescono ad indurti alla dipendenza affettiva, all’ossessione. Fatti forza e convincenti che hai fatto la cosa giusta per te e tua figlia, non dargli la possibilità di tornare si ripeterebbe il copione in maniera sempre più distruttiva e te lo dice una che, purtroppo, non è riuscita a farlo per più e più volte e mi ha totalmente annientato.

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    1. Bisogna trovare le forze di chiudere per sempre con queste persone, se così si possono chiamare.La mia ex, lasciò il ragazzo per venire con me, poi dopo 3 mesi insieme,parlo di 3 mesi di continui litigi, mi lascia per un’altro. Non credo che tutti tornano, la mia ex sta con quest’altro da quasi 3 mesi e a me non mi ha mai più cercato.

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      1. Carissima Claudilelia,
        Essendo dello stesso posto, capita che in giro la becco, persino in qualche locale è capitato di incontrarla. Lei con il nuovo ragazzo senza problemi come se fossi un’estraneo. Mi ha visto in compagnia di una donna, un’amica che lei ovviamente non sa se così è. Riempie la bacheca dei social del suo nuovo amore per questo, entra a casa di lui ed è pure diventata amica della mamma di lui. Non credo torni più, altrimenti sarebbe tornata anche dal suo ex prima di me.

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      2. Caro Antonello, forse il problema di fondo non è se lei torna o meno, ma cosa ne pensi a riguardo e quanto sei capace di andare avanti, di uscire dal tunnel dell’ossessione definitivamente e senza più chiederti cosa caspiterina stia facendo la tua ex. Non è benefico leggere sui social le parole d’amore che scrive al suo attuale ragazzo, per esempio, informarti sulla vita che conduce, ecc. Tutto ciò è immondizia psichica che serve unicamente ad avvelenare il tuo cervello. Torna? Non torna? A prescindere di ciò che faccia SEI TU a dover comprendere che una persona ambigua e inaffidabile non ha niente a che vedere con te per poter marciare, finalmente, come ci insegna De Andrè in ‘Smisurata preghiera’, in direzione ‘ostinata e contraria’. 🙂

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  16. Caro Antonello, ho trovato alcune affinità tra la tua storia e la mia che ho pubblicato qualche giorno fa su un’altra pagina del sito (l’intuizione come potente strategia…). Le domande e i dubbi che ti assillano sono le stesse che assillano me. Un abbraccio

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  17. Questo articolo sulla gelosia rispecchia esattamente ciò che ho vissuto. Lei era una suora inibita con me e poi faceva la scemetta appena qualcuno sembrava attratto da lei, per altro molto lontana dai classici canoni di bellezza. Non ricordo quando ho cominciato ad essere geloso, visto che prima non lo era, ma credo sia stato quando ho notato troppi dettagli che mi hanno fatto perdere la fiducia in lei. Nonostante le mie attenzioni, credo si sia divertita spesso a farmela sotto al naso, anche con l’aiuto di fratello, sorelle e amichette varie. Mi sono lasciato portare in mondi paranoici a me sconosciuti, mi sono fatto mostro per restare attaccato ad un mostro. Non è una colpa, quando si è inconsapevoli. Lo diventa se si continua ad accanirsi dopo aver compreso. Ad Antonello posso dire che una faccenda di tre mesi spero non lo abbia preso così tanto da uscirne distrutto: hai incrociato una st….a, lascia che devasti altri. Segui ciò che Claudileia ti dice, contatto zero. Ma proprio zero. Fa male, ma ogni giorno un po’ meno. Poi capisci che stai meglio, invece, quando stai per aprire un social e non lo fai, resisti, ti dici che puoi impiegare meglio il tuo tempo. Se ti può consolare ti dico che la mia storia è durata 25 anni, che ho due figli con una malata di mente e che non me la leverò mai di torno definitivamente per il resto della vita. A te è capitato prima, sembra. Bene, meglio. Sfrutta l’occasione per prendere quella consapevolezza che ti salverà in futuro. Impara a scegliere meglio, specie quando si tratterà di progettare a lungo termine. In bocca al lupo ed un abbraccio corale a chi legge, scrive, denuncia, contribuisce.

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    1. Grazie Guglielmo per la tua solidarietà. È vero 3 mesi non sono tanti, ma credimi ne sono uscito segnato. Ci tenevo tanto a lei, ma nello stesso tempo ero consapevole che non si poteva vivere così. Purtroppo la vedo molto in giro visto che siamo nella stessa provincia insieme al suo attuale compagno, un po mi da fastidio ma faccio sempre finta di nulla.

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      1. Certo che quanto ti ha fatto male puoi saperlo solo tu. Ora conosci il meccanismo che regola queste persone e puoi farne tesoro, ti sei scottato e non accadrà di nuovo, soprattutto se ti informi sull’argomento come stai facendo. Poi se riuscissi a non avere alcun contatto sarebbe meglio di sicuro.

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  18. Un articolo che vorrei definire “salva vita”. Mi aiuta molto confermando le origini del mio malessere che è durato anni e che pian piano lo lascio alle spalle. Complimenti davvero e un sincero grazie.

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  19. Resto sempre più sconcertata ogni volta che, leggendo le testimonianze di chi ci è già passato, mi sembra stiano raccontando la mia storia e non la loro. Oltre tre anni con un uomo (anche se si definiva “ragazzino” perché più giovane di me di 4 anni) che ha messo in atto tutte le dinamiche che avete descritto. Non violento, non avaro, infedele ma (forse) solo virtualmente. Per il resto un narcisista fatto e finito. Certo la mia non può essere una diagnosi ma solo una profonda convinzione personale. Ora che ho questa lettura in chiave patologica dei suoi comportamenti ho chiuso con lui con una diversa determinazione. Certo lui penserà che sia un’altra delle mille volte in cui ci lasciamo, più lunga, senza cercarci ma solo una delle tante volte dopo le quali siamo sempre tornati insieme. Avrei però bisogno di sapere una cosa da chi ha più comptenza in questa materia e ipotizzando che veramente lui abbia questa ferita narcisistica (per altro una delle giustificazioni ricorrente ai suoi comportamenti irrispettosi era: non hai idea che genitori ho avuto. Ed effettivamente vive ancora -a 46 anni -il rapporto con suo padre come farebbe un bambino succube delle “pazzie” del genitore). Il suo amore per me era “recitato”, un’imitazione di quanto vedeva nelle coppie intorno a lui, ma il mio amore per lui era vero! Io gli volevo bene davvero e malgrado tutto, malgrado la delusione, la mancanza che ora patisco (la dipendenza biochimica non va assolutamente sottovalutata) io provo ancora affetto per lui. Mi dispiace sapere che se ne va per il mondo come un disabile emotivo, ignaro o almeno non del tutto consapevole del suo deficit affettivo, senza speranza di sperimentare mai nella vita la grande esperienza della reciprocità del sentimento. Se volessi aiutarlo, senza ovviamente tornare nelle sue spire, come potrei fare? Metterlo di fronte alla realtà della sua disgraziata condizione? Spiegargli che la sua colpa non è essere come è ma non farsi curare? Grazie se potrete darmi un consiglio. P.S. il sospetto che questa mia preoccupazione per lui sia ancora sintomo della mia dipendenza nei suoi confronti ce l’ho anche io. 😉

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    1. Non puoi aiutarlo e non devi aiutarlo. Ti legheresti ancora di più.
      “Metterlo di fronte alla realtà della sua disgraziata condizione?” Non funziona affatto cosi , se per puro caso capisse di avere qualche difetto ,stai tranquilla che lo proietterebbe su di te o qualche altra malcapitata. Non entro nel merito della tua storia ,anche perchè non la conosco e sarebbe sempre metà della storia, però se davvero ha dei tratti spiccatamente narcisisti o patologici, figurati se lo puoi aiutare.
      Un giorno troverà un altra che sarà , ” più bella di te, più intelligente, comprensiva ,etc ,etc” e tu sarai il peggio del peggio . Non avertene a male , fanno sempre cosi ,ci vivono sul dolore altrui.

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    2. Cara, dal momento in cui lui sa di avere una ferita narcisistica e non fa assolutamente niente per cambiare ha già deciso che la sua vita va bene così. Sei soltanto tu a vedere nel suo comportamento un problema. Un uomo che si definisce “un ragazzino” a 46 anni arriverà (forse) all’età adulta verso gli 80 anni, sempre che il suo narcisismo non sia del tipo perverso/maligno, perché se così fosse resta quel che è con l’aggiunta di notevoli peggioramenti dovuti alla paura della morte e la perdita del vigore fisico. Cosa vorresti spiegargli? Lui sa già quel che è e non si sente affatto un disgraziato perché la sua morale è diversa dalla tua. Indubbiamente la tua preoccupazione per lui nasce dall’immagine che lui trasmette al mondo di sé stesso: “Io sono un ragazzino e vivo con i miei…” Ma l’uomo in questa storia dov’è? L’uomo che sa badare a se stesso, che si assume delle responsabilità nella vita, che sa di avere un problema e che lotta per risolverlo dove si nasconde a 46 anni suonati? Che lui girovaghi per il mondo senza sapere che pesce pigliare per salvarsi è una tua fantasia. I soggetti n.p. sanno perfettamente quale sarebbe la soluzione per rendersi migliore agli occhi delle persone che nutrono dei sentimenti per loro. Il punto è che cambiare è troppo faticoso e quindi tanto vale continuare a farsi/fare del male per il piacere che ricavano nell’immediato.

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      1. Grazie Yuri e grazie Claudileia, anche se è davvero triste prenderne atto, temo che sia proprio come dite voi. Effettivamente lui ha gli strumenti culturali per trovare eventuali soluzioni a quelli che sporadicamente ammetteva essere i suoi limiti (genericamente indicati come “immaturità”). Non averlo mai fatto è la sua colpa quale che fosse il motivo. Permettetemi però di non farmi travolgere dalla rabbia verso di lui (e quelli come lui). L’ho lasciato perché mi faceva soffrire e io voglio stare bene. Non ho paura della sofferenza, è parte della vita e guai a non farci i conti. Il paradigma è che io non posso stare con una persona che sta bene proporzionalmente a quanto riesce a farmi stare male. Però provo pena per lui. Lontano da lui io sono serena, positiva e soddisfatta della mia vita che a lui, sicuramente sembra ordinaria e banale. Lui è rimasto nell’inferno dei suoi deliri, delle sue disperate fantasie di grandezza, delle sue volubili realtà, dei suoi amici vuoti o virtuali. Io lo immagino come un malato grave, malato della peggiore delle malattie: quella che ti impedisce di amare (nel senso più allargato possibile) e di essere amato per quello che sei. Debole certo, perché non ha in sé la determinazione di cambiare. Ma da chi non ha mai ricevuto amore perché incapace di farlo… cosa ci si può aspettare? Grazie ancora. Credo sappiate quanto questi scambi di idee aiutino a sentirsi più forti e meno soli.

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  20. cara Claudileia,
    sei fantastica e ti sono grata. parlo da psicoterapeuta con anni di esperienza sul tema, eppure mi stai insegnando molto con i tuoi approfondimenti bellissimi e umanissimi. naturalmente sto imparando anche da chi ti scrive. MI sono concentrata professionalmente sul narcisista psicopatico e perverso, molti anni fa, dopo avere convissuto con un esemplare violento e invidioso, ed esserne fuggita via.
    Da allora, riconosco quante donne ma anche quanti uomini, cadono in questa trappola.
    Ti voglio raccontare di due “mariti” incontrati sul mio percorso professionale: ENTRAMBI, CON LA COMPAGNA CON CUI VVENIVANO IN SEDUTA, IN MODO IMPLICITO SI VANTAVANO DI AVERE INDOTTO AL SUICIDIO LE DONNE PRECEDENTI.
    il primo dei due, un avvocato, era tutto tronfio nello spiegare che le due donne che aveva fatto innamorare, erano scampate per miracolo ad un tentativo di suicidio, quando lui le aveva lasciate. manifestava chiarissimamente una sorta di delirio di potere sulla piccola sciocca donna che lo aveva amato.
    Il secondo, un funzionario ministeriale, arrivò a dire che lui aveva sedotto la compagna rendendosi disponibile per qualunque cosa, presente, amorevole, accudente.
    poi una volta che lei si era innamorata di tanta dedizione, lui cambiava del tutto registro, diventando sadico per indurla a dimostrare con “prove” odiose che lo amava per se stesso e non perché lui era le apparso tanto buono e tanto disponibile.
    Due perfetti perversi.
    Grazie
    (non firmo col mio nome perché sono piuttosto conosciuta)

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    1. Carissima Anna, grazie infinite per la condivisione della tua esperienza clinica e per le parole di sostegno affettuose!!! Ci vogliono assolutamente più professionisti come te, che sappiano identificare gli individui senza speranza e salvaguardare la psiche delle loro prede. Dico sempre che finché non scappa il morto un n.p. non si accontenta. Inducono al suicidio soltanto per liberarsi di un problema in più. È terrificante come deridono la disperazione delle persone che ci provano con un semplice “era pazza, era ossessionata da me, che ci potevo fare?”. Una cosa che nessuno ammette è la partecipazione a questa derisione, a questo banchetto dell’anima altrui. La donna che ascolta questo schifo, invece di mettersi nei panni della vittima si dice: “Effettivamente lui cosa c’entra? Bisogna essere SQUILIBRATA per provare ad ammazzarsi solo perché un uomo ti lascia!”. Non viene in mente a nessuno che una persona sana di mente SE sottoposta a tortura psicologica, svalutazione, manipolazione, gaslighting e triangolazione perde la padronanza di sé: il suo corpo, la sua vita, la sua essenza, ecc. passa a valere meno di zero perché così ha deciso il vero soggetto disturbato. Grazie ancora! Un abbraccio e buone feste.

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      1. Cara Claudileia, leggendo della derisione della disperazione ho ricordato alcune frasi ed alcune espressioni della mia fortunatamente ex e ho le lacrime agli occhi. In due parole si concentra tutta la cattiveria di questi esseri che di umano non hanno nulla. Ricordo con orrore di aver avuto io stesso pensieri suicidari, nei primi giorni di dramma, superati grazie all’amore infinito dei miei figli e per i miei figli e ad una solida rete di sostegno che comprende voi tutti.. Le avrei fatto l’ultimo, enorme regalo della vita. Ora che sento di essermi parzialmente ricostruito e che mi sento quasi pronto per innamorarmi di nuovo (stavolta sarà di una donna affettuosa e responsabile, altrimenti addio al primo campanello d’allarme), torno a sottolineare l’importanza di un luogo virtuale ma quanto mai reale come questo blog, dove potersi confrontare, dove poter comprendere e condividere trovando ascolto. Grazie a te e allo staff, dunque. Grazie a professionisti come Anna che hanno voglia di confrontarsi con una realtà così dolorosa, non è da tutti. Grazie alle donne e agli uomini che leggono e scrivono. Vi abbraccio tutti, buone feste (che siano lontane da soggetti tossici e pericolosi).

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      2. Carissimo Guglielmo, i tuoi commenti sono stati e sono preziosi per tante persone! Grazie per condividere con noi la tua forza e la bellezza del tuo cuore, ma anche per aver pensato a noi in un giorno speciale come questo! Abbracci a te e ai tuoi ragazzi e W l’aria nuova che ti circonda e ti circonderà nei giorni che verranno!!

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  21. Buonasera,
    dopo aver letto diversi articoli e anche le testimonianze qui sopra ho deciso di lasciare anche io un commento… che dire, è sempre affascinante rendersi conto di come i comportamenti di queste persone siano schematizzati e precisi, pur non avendo letto alcun manuale.
    Premetto di non credere nella “sfortuna”; ho avuto la mia prima relazione a 21 anni, durata 4, con un narcisista. Chiusa da parte mia, ha passato diversi mesi a stalkerizzarmi, mettere in giro voci fasulle su di me e spaventando chiunque avesse voglia di avvicinarsi a me con la sua “reputazione da gangster”. Devo ammettere che ho sofferto davvero poco per questa separazione, all’inizio pensavo fosse dovuto semplicemente al mio essere satura di tutto ma ora ripensandoci mi rendo conto che fattori come il suo trasferimento in un’altra città, il vedersi e sentirsi meno, mi ha portato ad un distacco più dolce, a poco a poco mi sono resa conto di stare meglio senza di lui. Sicuramente qualcosa mi è rimasto, per parecchio tempo sono stata colpita da pensieri fulminei del tipo “non sono mai riuscita a trovare nessuno che volesse creare un rapporto, costruire qualcosa con me, lui è stato l’unico – quindi è l’unico in grado di amarmi” ma il rancore e tutta la rabbia covata in 4 anni (sono molto brava a subire e a reprimere i miei sentimenti, soprattutto collegando la rabbia alla vergogna) che spuntavano fuori ricordando determinati eventi sono sempre riusciti a spegnere questi pensieri.

    Più o meno 6 mesi dopo ho cominciato a frequentare un altro ragazzo, che fin da subito in realtà mi aveva mostrato tratti che mi ricordavano il mio ex, ma tutta una serie di sfumature hanno portato la mia testardaggine/curiosità ad avere la meglio e a voler continuare la frequentazione. Lui era perfetto – riusciva quasi a leggermi nella mente, capiva le mie insicurezze, diceva ciò che avevo sempre voluto sentirmi dire senza che avessi bisogno di palesare nulla – mi guardava come ne avevo bisogno, mi abbracciava come ne avevo bisogno… non volevo credere di aver finalmente trovato chi cercavo da una vita! eppure è durato molto poco… fin dai primi giorni di frequentazione i mega drammi – la ex psicopatica che non lo lasciava in pace, lui poverino non riusciva ad uscirne, ogni qualche giorno un nuovo dramma – tentato suicidio da parte di lei, poi la scoperta di essere incinta… sembrava di essere in un film. lui diceva di non volermi perdere, che finalmente aveva trovato la persona giusta e non voleva che venisse rovinato tutto così, si meritava di stare bene dopo aver subito tutti quei tradimenti da parte della sua ex… io volevo scappare, ma sono rimasta, perché mi sentivo un mostro a lasciarlo solo in quel momento, pur cercando di adottare un atteggiamento maturo, filosofico e distaccato, mi preparavo all’abbandono perché questa è una delle mie ferite più grandi, è sempre successo e quindi mi aspettavo che succedesse anche con lui… ma non è mai stato completamente chiaro. lui percepiva anche questo e mi dava delle dimostrazioni, passavamo insieme la maggior parte del tempo, addirittura una sera aveva chiamato la sua ex davanti a me dicendole che lui aveva trovato una persona con cui stava bene e le chiedeva per favore di essere lasciato in pace (ho scoperto più tardi che quella chiamata era stata solo simulata, non era mai avvenuta) ma ogni volta saltava fuori un dramma… se non era la sua ex era qualche suo amico o amica che ci aveva visto in giro tenendoci per mano e gli scriveva un messaggio pieno di odio (ovviamente non succedeva davvero, ma io essendo anche molto ingenua credevo a tutto) e quindi vivevo in uno stato di continua ansia.
    fino al punto di aver incontrato la sua ex ragazza una sera, si è avvicinata chiedendomi se fossi andata a letto con il suo ragazzo, e al mio “a dire il vero stiamo insieme” una grossa risata da parte sua e dei suoi amici… insomma, umiliazione pubblica.
    penso che rispetto alla mia precedente storia questa sia riuscita a toccare delle mie ferite più profonde, legate a triangolazioni durante il divorzio durato 8 anni dei miei genitori, l’incesto emotivo da parte di mio padre (“chi sposerai da grande?” – “te papà, ovviamente” – “la mia bambina, ti voglio bene”) e tutta un’altra serie di comportamenti che mi ritornavano famigliari per quanto riguarda ciò che mi è stato insegnato dell’amore osservando i miei genitori e vivendoli come figlia unica.

    questo mi ha portato, dopo aver chiuso il rapporto in preda alla rabbia via sms, a ricercare un chiarimento di persona (“quanto sei immatura Nora? chiudere una storia che comunque ritenevi importante così? – mi aspettavo di più da me stessa, volevo dimostrarmi di essere forte), e “destino” (?) ha voluto che ci incontrassimo per caso 2 giorni dopo… nonostante all’inizio sembrasse riconoscere i suoi errori e capire i miei sentimenti, ha rigirato il frittata piuttosto velocemente, dicendomi non solo che tutto ciò che mi aveva raccontato la sua ex-non-ex era falso, ma che lo avevo deluso per averle creduto così facilmente, senza mettere in dubbio nemmeno per un momento la parola di una persona che voleva “possederlo nuovamente”. inutile dire che la sua “delusione” abbia scaturito in me un forte senso di colpa – la mia specialità – e da lì il calvario durato quasi 1 anno, in cui lui diceva che dovevo riconquistare la sua fiducia, che gli avevo fatto così male che non voleva più pensare all’amore ma solo alla carriera, che non voleva più avere una storia seria fino a quando si sarebbe realizzato professionalmente, perché ha sempre dovuto rinunciare a se stesso per gli altri.
    la mia parte testarda/razionale non voleva mollare perché voleva imparare, sentirsi superiore prendendo le cose con filosofia – imparare ad amare incondizionatamente, facile amare chi ci ricambia! – capire perché ero finita in quella situazione, perché ero stata attratta da lui, perché pensavo di meritare questo tipo di rapporto…
    mentre la mia parte emotiva/bambina era trascinata dai continui “mi devi dimostrare, se te ne vai significa che non ci tieni, io tengo a te ma non riesco a dimostrartelo, ho bisogno di tempo, tengo nascosta la nostra relazione per tutelarti, siccome è bastata una persona per far crollare tutto ciò che stavamo costruendo”… insomma, un cocktail perfetto di autodistruzione. ma mi consolava il fatto di esserne (almeno parzialmente) consapevole.

    oltre ad aver avuto dei pensieri suicidi, forti stati depressivi, nessuna voglia di vivere, ho lasciato la scuola, non avevo nessun interesse e ed ogni giorno mi svegliavo solo aspettando di ricevere la sua chiamata in cui diceva di aver bisogno di me per qualcosa, sono arrivata a fare una cosa che mi ha portato molto dolore e vergogna, ma lo vedo come un sacrificio che mi ha aiutato a fare quel “click” e a cui potrò sempre pensare quando mi mancherà a tal punto di aver voglia di contattarlo, di vederlo… sono rimasta incinta e dopo diverse settimane di angoscia dovute al non saper io in primis cosa volevo, ho deciso di interrompere la gravidanza. mi provoca dolore pensarci, mi vengono le lacrime, e nonostante mi vergogni di essere arrivata fino a questo punto (sono sempre stata responsabile in questo ambito, quindi per me è stato voluto) ho deciso di condividerlo per chi leggerà le mie parole e potrà sentirsi meno solo, vedendo di non essere stato l’unico ad essere arrivato ad un punto così basso. lui diceva di essere sterile, di aver fatto dei test, perché il suo sogno era sempre stato quello di diventare padre. secondo lui la sua ex-non-ex era incinta di un altro, non poteva essere suo, quindi non sentiva il bisogno di usare precauzioni. io all’inizio mi ero fidata, pur facendo una moderata attenzione al mio periodo fertile, vedendo che i mesi passavano senza rischi ho addirittura pensato di poter essere sterile pure io. ciò che mi angoscia è il fatto che negli ultimi mesi durante i rapporti avevo dei pensieri romantico-passionali riguardanti la maternità. non capivo come mai, non essendo mai stato il mio sogno primario quello di diventare madre, avevo questi schizzi improvvisi e fortissimi di voler diventare madre. all’inizio pensavo fossero dovuti alla mia età, comunque avvicinandomi ai 30 chi non ci ha mai pensato? è normale… ma non erano pensieri. era una specie di desiderio ardente che si spegneva non appena il rapporto finiva. e poi è successo… ed ovviamente il suo grandissimo desiderio di diventare padre è scomparso… con la scusa comprensibilissima di non poterlo mantenere, non avendo un lavoro, di non volergli far passare un’infanzia infelice (infelice = senza soldi). tutte motivazioni valide, anche se lontane dalle mie (lui è sempre stato razionale, io idealista). si è chiamato fuori quindi, consigliandomi di interrompere la gravidanza, non era il momento giusto.
    io, essendomi trovata per la prima volta a dover fare una scelta per me ed esclusivamente per me, gli ho detto che rispettavo il suo pensiero, che sicuramente era giusto ma che avevo bisogno di più tempo per capire se fosse giusto anche per me. lì è iniziato il fare finta di nulla, poi le minacce, i ricatti “se non lo fai entro una settimana io ti abbandono”, il tutto mischiato a dei momenti in cui mi diceva di volerlo tenere, mi ha chiesto addirittura di andare a vivere da lui ma non mi sembrava il caso di affrontare una gravidanza nella casa di un fumatore accanito (tabacco e marijuana) che vive di notte e rifugge ogni tipo di luce naturale. inoltre conoscendolo già ormai da un po’ sapevo che avrebbe cambiato idea in fretta e così è stato. ma ovviamente per lui è stata l’ennesima scusa per attribuire la scusa a me di tutto “non hai fatto in modo di farlo sentire mio, hai sempre mostrato che non t’importava nulla di coinvolgermi, è normale che io abbia deciso di comportarmi così, se le cose sono così è solo per colpa delle tue scelte”.
    dopo 1 mese di riflessione (approfittando anche del fatto di avere la casa per me siccome mia madre era in vacanza e lui già aveva iniziato a distaccarsi da me – dando la colpa alle mie insicurezze – “non sei più come prima”) ho deciso di prendere la scelta che ho pensato fosse meglio per me – nonostante mia madre si era dimostrata disponibile (fin troppo, ho scoperto che bramava il voler diventare nonna e questo mi ha fatto finire in un altro triangolo me, lui e lei) – con tanto dispiacere.

    ovviamente lui in tutto questo non mi è stato accanto, due giorni prima dell’intervento ho osato scrivergli che avevo voglia di un suo abbraccio ed il discorso si è tramutato in “sono fatto così, se non ti vado bene trovatene un altro, tiri sempre fuori problemi, per un giorno in cui sono tranquillo tu rompi i coglioni, tu non ti fidi di me, se mi fai suonare il telefono due volte di fila ti blocco” al che ho capito che sarebbe stato molto meglio non averlo vicino, ed ho deciso di partire con il no contact. difficile al giorno d’oggi con tutti i vari social, so che mi spia da lontano perché è ciò che faceva anche con la sua ex, ma sono sicura che se non mi ha contattata è anche perché ha già trovato un’altra “intrattenitrice”.

    mi aiuta leggere materiale sul narcisismo patologico, non solo per capire come mai siano state le uniche relazioni durate più di 2 settimane, ma mi fa sentire meno pazza. tutto ciò che ho vissuto è perfettamente documentato, vivere comportamenti che pensavo fossero “del suo carattere” e vedere che in realtà sono schemi che con il carattere non hanno nulla a che fare, mi fanno sentire meno “vittima”.

    il fatto di dover ripetere sempre le stesse esperienze con tutte le loro “prede” mi ha fatto prendere in considerazione l’idea che il mio fatiscente desiderio di maternità fosse il realtà il suo, che ho empatizzato. penso fermamente che le persone sottovalutino l’aspetto spirituale dei rapporti sessuali, limitandosi a separare “fare l’amore” dal “fare sesso”… quando in realtà uno scambio di energie vi è in ogni caso.
    o tutte le volte in cui gli ho fatto notare che la sua rabbia poteva essere contenuta se si ricordava che io non sono dentro la sua testa e non posso leggergli nella mente… e leggere un articolo che parla proprio di questo.

    non è evidente riuscire a capire di avere a che fare con un livello cognitivo di un bambino di 3 anni, quando hai davanti una persona adulta che fa dei discorsi adulti, con delle movenze adulte… forse anche perché un bambino di quell’età non è in grado di fare il male che riescono a fare gli adulti.

    quello che però mi piacerebbe approfondire (si sveglia lo spirito da crocerossina, e so di non essere l’unica ad averci pensato) è: davvero non c’è modo di aiutarli, anche solo un modo per risvegliare in loro la propria coscienza, così da poter vedere di avere un problema? ovunque leggo che non si può guarire (e mi pare più che ovvio, se pensi di non avere nessun problema, da cosa dovresti curarti?) ma insomma, non è nella natura dell’essere umano arrendersi quando si tratta di evoluzione. sappiamo che la grandiosità e il perfezionismo esistono proprio per celare una scarsissima autostima e il terrore di non poter sopravvivere ad uno stato di imperfezione, in cui si hanno dei sentimenti “vergognosi”. quindi essi esistono, semplicemente i narcisisti si sono impegnati con tutto il loro sé per costruire questa maschera. non c’è un modo per lavorare su questo? meritano semplicemente di essere emarginati, o di essere “degli insegnanti di vita”? “solo” perché ci hanno fatto del male? facile per una persona dall’autostima bassa come me, che ha sempre inconsciamente pensato di essere immeritevole di amore, sminuire il mio dolore. ma avendo avuto a che fare con lui, in maniera diversa dal mio precedente ragazzo, più consapevole di questo male e meno “ragazza dal cuore spezzato”, ho la certezza che il male che mi è stato inflitto non era personale nei miei confronti. ero semplicemente l’ennesimo strumento… non puoi ferire uno strumento, non ha un’anima. giusto? ovviamente sta a me riconoscere di meritare di più, di stabilire i miei confini per evitare di essere trafitta nuovamente da emozioni forti ma distruttive.
    sarei un’ipocrita se dicessi che mi ha fatto solo male. ma alla fine è un essere umano, come me… nonostante ci siamo aiutati ad uscirne definendoli “vampiri”, “mostri”… non meritano ciò che meritiamo anche noi? non è sbagliato fare i giudici universali?

    più volte sentendo i suoi racconti ho potuto capire il perché abbia assunto determinati tipi di comportamenti… qui si parla anche di certi fattori genetici che si perpetuano nelle generazioni. in tutte le sue infinite bugie è sempre stato vero. è paradossale leggerlo, ma è così. è stato un bambino, come me, ha avuto dei problemi (sicuramente più gravi dei miei) e tutta una serie di sfumature che lo hanno portato a diventare così. in più si porta nel DNA la sofferenza dei suoi genitori, a loro volta vittime dei loro… un po’ come tutti noi. l’unica differenza è che i narcisisti fanno del male perché si sentono nel giusto, perché il resto a loro non risuona. o risuona come una musica che spaventa talmente tanto che si devono difendere. noi invece siamo in grado di capire, di metterci nei panni dell’altro, sappiamo che è sbagliato proprio grazie a questo.

    sicuramente tramite la consapevolezza si può arrivare a dei buoni risultati per quanto riguarda la prevenzione – maggiore tutela dei bambini, ma la mia empatia sente disumano limitarsi ad etichettare queste persone come “fottute per sempre”, e non penso che sia solo perché nutro ancora un sentimento nei confronti di questa persona, mi preme a livello collettivo… spero di non essere l’unica, e spero che vorrete condividere il vostro pensiero con me.

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    1. Cara, affermi che è la tua empatia a trovare “disumano” mettere un’etichetta a vita in queste povere persone che tanto fanno soffrire te e il resto dell’umanità… Bada che sono proprio loro ad etichettare il resto del mondo con nomignoli e offese terribili! Dopodiché, l’empatia è saper risuonare con l’altro, ossia, non ha niente a che fare con la mancanza di tutela verso se stessi pur di salvaguardare le “povere anime in pena” che “soffrirebbero da generazioni” e che quindi hanno sviluppato una sorta di “diritto alla non evoluzione”. La scelta dell’aborto è del tutto personale, ogni donna sulla terra è in grado di capire fino a che punto può convivere senza ripensamenti con una decisione che è sempre molto sofferta. L’unica riflessione che mi sento di proporre a riguardo è che ovunque passi un soggetto n.p. l’erba non cresce. Lo scenario accanto a loro è desolante, è non-vita, disperazione e dolore alternati a picchi superficiali di “affetto interessato”. Se da questo orrore hai deciso di scappare non dovrebbe lusingarti essere spiata da un soggetto del genere. Prenditi cura di te. Un abbraccio

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      1. Quindi secondo te non può esserci una vera empatia perché il loro dolore è finto, o un semplice mezzo di comunicazione per poter arrivare ai loro scopi? Non è possibile che celino un dolore reale sotto a tutto questo schifo?
        Inoltre, non pensi che vi siano degli elementi comuni fra i narcisisti perversi e le loro “vittime”? ad esempio, io avevo trovato tanto masochismo dietro al suo sadismo… sia nei confronti del suo corpo, sia nell’aver voluto portare questa relazione al punto in cui potrà solo osservarmi da lontano, irritato dal fatto di non poter più avere il controllo su di me, aspettando solo di sapere quando avrò la mia prossima relazione…
        mi dispiace se sono sembrata lusingata all’idea di essere spiata, sicuramente posso cadere nell’illusione romantica che possa significare che tiene a me, ma so che sarebbe un’illusione… com’è stata l’intera relazione, del resto 🙂 è un po’ come aver avuto a che fare con un fantasma.
        grazie per la pronta risposta!
        un abbraccio

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      2. Il dolore che provano non è finto, ma momentaneo, fugace. Non è un dolore che porta alla crescita personale, che fa riflettere al punto di voler cambiare qualcosa in loro stessi. Per questo possono fare dei piagnistei memorabili e riprendersi immediatamente dopo. Non c’è profondità e quindi non può esserci cambiamento duraturo, ma solo superficiale con l’obiettivo di meglio raggirare l’interlocutore e farlo capitolare sulle sue decisioni. Il dolore originale, quello della ferita narcisistica che ha originato la serie di meccanismi di difesa incancreniti è sepolto sotto troppi estratti per essere riscoperto e lavorato. Ecco perché nemmeno quando trovano il fantomatico “amor ideale” o la sua parvenza riescono a sentirsi soddisfatti.

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  22. Io credo che si sta esagerando e definire tutti narcisisti patilogici .Di tutti i commenti che ho letto forse solo il 10% può rientrare nella tipologia .Non è che tutti i mariti che hanno l amante e non lasciano la moglie (cosa molto comune) sono np. Non è che ogni volta che un fidanzato ti lascia per un altra è un np Quante volte noi donne lasciano dopo aver amato perché l amore è finito non per questo siamo tutte np ? La donna che si mette con un uomo sposato non può fare la vittima sapeva che era sposato .La donna che conosce un uomo geloso manesco no n può definirlo un np ma un uomo violento.Forse voi non avete idea di chi sia il vero np. Posso dirvi che è ben diverso .

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    1. Cara Lidia, in questo blog parliamo di soggetti disturbati. Che esistano soggetti non disturbati, maschi e femmine, che si comportano male è fatto notorio, umano e più che risaputo. Mi chiedo, però, visto che tu hai avuto il tempo e la buona volontà di leggere gli oltre 5.000 commenti di questo blog (nato nel 2015), come hai fatto ad arrivare al percentuale del 10% per quanto riguarda le storie che REALMENTE coinvolgono un soggetto narcisista? Da appassionata di statistiche che sono, la cosa mi risulta molto “curiosa”. E, giacché ci siamo, visto che tu affermi di sapere meglio di noi tutti CHI SONO I NARCISISTI, potresti illuminarci sulla base della tua esperienza, dei tuoi studi, del tuo sentire… Insomma, illuminaci, cara Lidia. Un abbraccio e attendo ansiosamente la condivisione del tuo sapere. Sono certa che i tuoi prossimi commenti aiuteranno tante persone e che lo spirito del tuo intervento sia la solidarietà verso le persone che soffrono e non una difesa a spada tratta di chi fa soffrire!

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    2. Buongiorno Lidia,
      questo blog è rivolto a chi crede pensa di essersi imbattuta/o in un soggetto disturbato. Spesso (come è successo a me) ci si arriva per caso, semplicemente digitando su internet alcuni tratti del comportamento del partner che ci fanno soffrire, cercandone cause e rimedi. Si prosegue poi con le letture di chi ha avuto la malaugurata sorte di imbattersi in questi soggetti e ognuno di noi farà poi la sua diagnosi in merito alla persona che ha vicino e deciderà liberamente se proseguire o meno nella consultazione o lo scambio di opinioni.
      Frequentando assiduamente questo blog e in passato altri proprio alla ricerca di un supporto e di consolazione non ho potuto fare a meno di notare che NOI VITTIME siamo tutte persone estremamente empatiche e accoglienti. Il tuo post, le tue parole e il tuo tono mi fanno sinceramente supporre che tu non sia così, ergo – per tua fortuna – sia tu quello che non ha ben chiaro chi è un np e come ti riduce.
      …Beata te!

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  23. Cara Lidia la donna che si mette con un uomo sposato non fa la vittima, diventa vittima quando viene trattata male come persona e come donna, quando viene umiliata e riempita di bugie, scuse e altro .
    Le relazioni con amanti o uomini liberi finiscono si esauriscono, ma se ti lasciano come uno straccio, se ti portano a desiderare di morire, se ti portano ad allontanarti dalla tua vita, qualcosa non va….non vuol dire che siamo deboli e che una buona percentuale è di una cattiveria inaudita. Tutte le storie sono a se è ovvio , ma uomini con quelle caratteristiche perverse non sono normali. Sposati e non!!!!

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  24. Salve a tutti…
    è da un po’ che manco. La situazione non è migliorata. Non passa giorno che non pensi a lui e alterno momenti in cui mi manca da impazzire ad altri in cui penso “v*********”.
    Ora sono venuta a sapere che è in vacanza al mare con la sua nuova donna.
    Sto male, malissimo, nonostante tutte le letture degli articoli di Cla e delle vostre testimonianze.

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    1. Cuoricino cara,
      sono abbastanza nuova e non conosco la tua situazione ma presumo sia simile a quella di noi tutte/i.
      Quest’alternanza di pensieri e stati d’animo è più che normale, soprattutto nella fase iniziale.
      Quello che ci siamo detti sempre è di distrarre la mente il più possibile e prenderci cura di noi stessi.
      Queste giornate uggiose non aiutano, anche io oggi ho il morale sotto i piedi ma passa, vedrai che passa.
      Se ti può aiutare continua a scrivere, vedrai che otterrai supporto e coccole 😉
      Un abbraccio

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    2. Carissima, la tua sofferenza è causata dall’amnesia selettiva e dall’ansia. Continui a vedere qualità dove non c’è mai stata. È difficile accettare che la “felicità” del narcisista è una recita. Può andare al mare con la fotomodella accanto che sarà comunque frustrato. I suoi rituali e parole saranno sempre gli stessi, agirà un po’ come gli attori storici di Beautiful: reciterà stancamente il medesimo copione relazionale con l’ennesima preda intercambiabile. Dimmi un po’: dov’è l’emozione di questo teatrino da due soldi? In cosa ti ferisce questo corso di recitazione scadente? Detto tra noi, sai cosa mi verrebbe in mente se fossi in te? La sua meccanicità, la mancanza di naturalezza, l’attaccamento al telefonino, le chiusure in bagno per controllarlo, il suo sguardo furtivo verso le altre donne (o uomini, perché l’impersonalità sessuale implica anche l’indifferenza rispetto al genere!), magari la sua pretesa di dividere il conto (perché condurre una vita promiscua COSTA e a finanziarla, senza saperlo, eri anche tu!)… Vado avanti? Ecco, io di questa ragazza che con lui si gode la vacanzina al mare proverei una gran pena perché so che il suo corpo lo sta donando a un individuo promiscuo che per lei non prova niente e che la usa come un antidoto per evitare di guardarsi dentro. E che lei lo sta facendo senza pretendere l’uso di profilattico – perché convinta del suo “amore” – e che tutto ciò è così triste e orribile e tossico che io, da amante della bellezza che sono, mi farei una bella passeggiata, soprattutto ora che è arrivata la primavera, per scrollarmi di dosso la bruttura di essermi sottoposta a un simile squallore. Vola alto, cara Cuoricino, perché alle spalle ai lasciato solo buio e nebbia. Abbraccio!

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  25. Cara Device, Cara Cla,
    avete perfettamente ragione. So che sta recitando… la cosa che mi fa male è sapere che fisicamente sta con un’altra, che la porta nella casa, nel letto che avevamo scelto insieme.
    Tutto questo fa un male assurdo… cerco di distrarre la mente passeggiando e alla sera mi capita anche di bere per non voler pensare.
    In tutta questa situazione chi ci sta rimettendo (anche in salute) sono solo io e lo trovo profondamente ingiusto.
    Per quanto riguarda l’uso del profilattico: con me era rigorosamente CON. Era convinto che lo tradissi ripetutamente e aveva paura di prendersi qualche malattia.

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    1. Meno male che lo usava! Provo un gran sollievo quando apprendo questa cosa perché è molto raro che lo usino. Di solito sono fatalisti e amano il rischio… Per quanto riguarda gli oggetti che avevate scelto assieme e che ora vengono toccati dall’altra, sappi che per lui sono semplici oggetti come le persone. Non attribuiscono alle cose un valore simbolico e nostalgico, come non attribuiscono alle persone alcuna qualità degna di nota.

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  26. lui ama il rischio, fin troppo, ma non a letto… lì non voleva rischiare né di prendere malattie (dato che pensava che io andassi con tremila uomini) né di avere figli perché di me non si fidava e inoltre questo avrebbe creato tra noi un legame troppo forte.
    Lui vorrebbe una famiglia e con la sua nuova donna non so se riuscirà dato che lei ha 45 anni.
    In ogni caso gli auguro il meglio e lo auguro anche a me.

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  27. Cara Claudileia, questa e’ la mia nota dolente. Mi sono sempre considerata una sveglia. Purtroppo l’esperienza continua a contraddirmi. Con il primo narcisista sono riuscita a tagliare dopo aver cominciato sentire un dolore atroce durante i primi segnali di svalutazione e incongruenze (triangolazione a manetta con la sua “ex” che ex non era mai stata), ma ho fatto ricerca e entro 3/4 mesi avveo bloccato tutto e sono riuscita a venirne completamente fuori (questo era un narcisista talmente ovvio che anche la sorella una volta mi prese da parte per chiedermi se sapevo cosa fosse il disturbo narcisistico della personalita’). Anche i suoi hoover li ho neutralizzati tutti con successo nonostante la fantasia e la perseveranza. Con la forza di chi sa che queste cose possono essere superate, mi sono imbattuta a distanza di 4 anni in un secondo narcisista, stavolta mooolto piu’ pericoloso perche’ piu’ subdolo, piu’ mascherato, piu’ “paraculo” (scusa il termine). Questo principe azzurro e’ entrato nella mia vita in un momento in cui entrambi eravamo infelici in altre storie e ci siamo legati proprio nel raccontarci il nostro vuoto emotivo e le nostre sfide professionali (lui un imprenditore). Per quanto molto piu’ basso e brutto di me e nonostante i miei iniziali rifiuti alle sue avance da persona senza scrupoli, ho finito per lasciarmi andare, e la fase del love bombing e’ stata la cosa piu’ martellante che mi sia mai capitata in vita mia. Ore al telefono, giornate di passione, messaggi continui e quasi asfissianti, ma dopo un mesetto mi sentivo mentalmente annientata e schiava. Mi viene in mente che nell’America della schiavitu’ c’era una pratica chiamata “slave breaking” dedicata a domare gli schiavi piu’ ribelli. Mi sentivo esattamente cosi’: broken, rotta, completamente dirottata verso di lui in anima e corpo. Proprio nel momento di culmine di questo love bombing, lui aveva in programma un viaggio dalla sua ragazza che nonostante avessimo deciso entrambi di rimanere con i nostri rispettivi partner e quindi sarei dovuta essere preparata (pensavo, tanto su questo nano bruttone non mi fissero’ mai), mi ha colta alla sprovvista e causato dolori, quasi spasmi, che mi hanno scioccata. Il passaggio da quel love bombing sfrenato al silenzio piu’ completo mi ha completamente devastata. Dopo una settimana di contatto minimo, mi scrive per dirmi che si sposano perche’ lei possa ottenere il visto per stare insieme a lui. La cosa mi devasta al punto che gli dico di smettere di chiamarmi perche’ non riuscuvo a concepire come possa decidere di sposara una donna dopo quello che avevamo vissuto insieme.

    Lui mi fa venire a sapere da un amico comune che era talmente devastato dal mio abbandono che quel weekend le avrebbe detto che il matrimonio non s’ha da fare, tornando da me per farsi perdonare. Io lo riprendo indietro per un altro weekend anche se ero ancora stordita e dolorante e forse cominciavo a capire di essere stata abusata e che lui era un altro narcisista, ma in quel weekend lo ho fatto “parlare” e venivano fuori continue contraddizioni. Non poteva sposarsi con una persona che non gli dava piu’ emozioni, che non lo capiva, con cui non poteva esprimersi e non aveva la connessione che aveva con me. Pero’ poi a tratti veniva fuori che ancora ci parlava, che le stava insegnando una professione per aiutarla con la sua carriera, che comunque non avrebbe smesso di farlo perche lei era un impegno che lui si era preso. Questo susseguirsi di messaggi quasi contraddittori creano una dissonanza cognitiva talmente forte che mi si contorceva lo stomaco e non riuscivo a mangiare. Gli dico che non possiamo sentirci piu e cerco di stabilire una politica di non contact quasi completo… dico quasi perche non riesco a distruggere la gelosia nei confronti di quella donna. Sono convinta che stiano ancora insieme e che lui non la abbia mai lasciata, e a distanza di mesi la mia mente ancora si tortura con immagini del love bombing e una sensazione di gelosia molto profonda nei confronti di lei, che e’ molto piu’ giovane di me, carina e la classica principessa povera senza padre da salvare, mentre io sono una bella donna con una carriera invidiabile ma che forse ha delle insicurezze di fondo che lui e’ riuscito con tanta freddezza e sadismo a esporre e sfruttare. La cosa peggiore e’ che le crisi di gelosia migliorano solo con le sigarette, proprio io che non avevo mai fumato in vita mia…. Ho letto ogni risorsa sul narcisismo in italiano e in inglese, e ci sono gia passata, ma purtroppo stavolta questo psiconano mi ha trovata nel momento e posto di maggior vulnerabilita’ della mia vita, mentre mi avvicino ai 40, e mi ha massacrata nel profondo…

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    1. Vorrei poi aggiungere, che una parte di me ha anche pena per questa ragazza che sta affidando il suo futuro nelle mani di un narcisista pensando forse ancora che sia il principe azzurro e che il danno per lei sara’ infinitamente piu’ profondo e pericoloso… senso di pena e tristezza mentre mi assale una gelosia e un senso di inadeguatezza, di essere vecchia, come non l’avevo mai provato prima.

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  28. Laura non è concepibile che una ragazza di nemmeno 40 anni si senta vecchia! Naturalmente è successa la stessa cosa a me e a tutti quelli che hanno avuto a che fare con questa specie aliena – capisco adesso la follia eppure mi sentivo brutta e vecchia -vorrei trovare le parole giuste per alleggerire il dolore tuo e di tutti ma ti prego scappa è uno gnomo vile vigliacco e molesto

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  29. La vita è breve. Ogni mese che passiamo in ostaggio al loro potere, è un mese sprecato. Lo dico per esperienza e vorrei che qualcuno me lo avesse detto un bel po’ di tempo fa. Ma io non gli avrei creduto: so anche questo.

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  30. Si resta per mesi, che poi diventano anni, in una sorta di limbo, che poi è tempo buttato via e negato a noi stessi e al nostro diritto di essere felici. Questo è uno dei danni maggiori, ci nega la bellezza della nostra vita.
    Io sto buttando anni della mia vita eppure ancora non riesco a staccare la spina.

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    1. Grazie….

      Gianni, vorrei dirti che nonostante la gelosia e la dissonanza dei ricordi a volte ancora mi attanaglino e mi portino su questo sito a lggere anche per ore, sono no contact da quasi tre mesi e solo ultimamente sono strafelice di aver ritrovato un minimo di produttivita’ perche’ la mente era in uno stato di tale confusione che non riuscivo neanche a lavorare. Mesi e mesi di produttivita’ e progresso nella mia vita sacrificati. Cosa che fa pure il suo gioco di volermi vedere distrutta. Non dimentichero’ mai il suo sguardo di rabbia mista a invidia che non riusciva a controllare ogni volta che avevo slanci di entusiasmo, felicita’ per qualcosa, o quando gli raccontavo che suono uno strumento e di esperienze lavorative a cui lui forse avrebbe aspirato. Il viso si stravolgeva per qualche secondo e faceva una fatica immane a ritrovare un’espressione normale, e poi immancabilmente dopo pochi secondi giu’ a colpirmi in qualche modo…. sempre triangolandomi con altre donne in modo velato di modo che non potessi dire nulla, ma solo abbozzare mentre dentro l’ansia e la gelosia mi distruggevano. E finivo a casa, a fumare una sigaretta dietro l’altra, senza mangiare, senza preoccuparmi del mio benessere ne’ di quello delle persone care a me. Trascurando e annientano tutte le cose belle che fino a qualche momento prima riuscivano a rendermi ancora felice e mi davano una identita’. Fino a che l’istinto di sopravvivenza mi ha detto di chiudere, e attuare il no contact. E’ stata una fatica immane ma la tortura interna era talmente grande, il malessero fisico talmente difficile da sopportare che non vedevo via d’uscita. L’idea di avere a che fare con una persona perversa che mi stava imbrogliando mi dava la nausea. Forse la mia fortuna e’ stata proprio il non essermi lasciata corrompere del tutto, che il rapporto e’ durato poco quando ha cominciato a alternare le triangolazioni alle frasi di lovebombing, il che lasciato uno spiraglio di forza e lucidita’ che mi ha permesso di scappare. E soprattutto, sapevo cos’era un narcisista e la seconda volta l’ho individuato piu’ rapidamente.

      Le sue morose storiche sono persone dimesse, controllabili e dipendenti da lui, mentre io sono sempre stata indipendente, ho molti contatti, sono visibile, piu’ di lui. Non poteva durare e non capisco perche’ si sia acccanito con me. La sua incapacita’ di gestire le emozioni di invidia e rabbia nei miei confronti avrebbero dovuto tenerlo lontano e invece no, si e’ buttato a capofitto…Adesso e’ con la “ex” dipendente, quella di 15 anni meno di lui, di cui diceva e’ “meglio di niente”, “non provo la gioia che dovrei sentire all’idea di un futuro con lei”, che ha accettato di farsi plasmare nella persona che lui vuole che lei diventi con la promessa di un futuro migliore, che lei non puo’ avere nella sua attuale situazione in un paese in via di sviluppo. Forse sara’ lei la vittima che si fara’ trascinare in un rapporto di molti anni che la distruggera’, e la consapevolezza che potrebbe essere cosi’ e che non posso fare niente per lei mi fa venire una grande rabbia.

      Sara’ ingenuo e forse stupido, ma spero che lei prendera’ da lui tutto quello che le serve per usicre dalla situazione di poverta’ in cui si trova e poi scappi veloce come la luce….verso un futuro migliore, stavolta di quelli veri.

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  31. Buonasera..vi chiedo aiuto.
    Ci sono ricascata ancora, anche se mi ha portato, dopo due mesi due mesi di silenzio, in vacanza facendomi passare come la una fidanzata ma dicendo a me che ero solo una amica e non voleva da me nulla di più.
    Alla fine di questa vacanza ha di nuovo ha proposto una nuova vacanza coinvolgendo mia figlia che è ancora piccola ed è l’unica con la quale ha avuto momenti di tenerezza e di attenzione (finanche quando con me attuava il cd trattamento del silenzio vivendo a casa mia..)
    Vorrei capire ma perchè proprio l’affetto per la mia bambina, e perchè questo affetto solo nei suoi confronti..era finto anche questo?
    Sto tanto male, ho iniziato una terapia, mi sento destrutturata e manipolata.
    Ho scoperto che nei mesi di silenzio terribili ha avuto alte relazioni che intrattiene tutt’ora..naturalmente con queste donne non sembra avere disinteresse sessuale (anzi, ho letto cose veramente a luci rosse!) che invece aveva ormai da mesi nei mie confronti ed a tutt’oggi…
    Che disastro, che umiliazione, che dolore, che gelosia…mi sembra di impazzire

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    1. Giulia, fatti forza, respira profondamente, mettiamo un piede dietro l’altro, momento dopo momento, ora dopo ora. Il dolore e’ cosi’ forte che e’ come se qualcuno ti avesse preso a cazzotti nello stomaco per ore, e hai pure l’impressione che a confronto quello sia un dolore piu’ sopportabile. Non commento sulle carinerie nei confronti di tua figlia, lascio questo discorso a Claudia, ma ricorda, ha un disturbo e a maggior ragione devi tenerlo fuori dalla vita di tua figlia. Quello che abbiamo sentito faceva parte dell’arte dell’imbroglio narcisista, e’ stata una pedita di tempo e energie. Ora quello che importa e’ come far passare il dolore e guarire e l’unica risposta per quanto sembri impossibile e’ il bloccarlo ovunque, chiudere, sparire dalla sua vita e scappare piu’ veloci della luce. Non ti far abbindolare ulteriorimente. Ogni volta che torni sara’ piu’ doloroso, piu’ vuoto, piu’ umiliante. I miei ex narcisisti sono tornati con le scuse piu’ spettacolari e patetiche, ma bisogna voltarsi e continuare a camminare. Per la tua dignita’ e il tuo futuro. Ti prometto che la pace, il benessere e la creativita’ nel tempo tornano se continui a rimanere senza contatti. Io sono no contact da tre mesi e a volte torno qua per cercare di rimarginare alcune ferite che ancora mi porto dentro, ma quel dolore che ti toglie il respiro e che ti blocca lo stomaco l’ho superato e faro’ di modo che non torni. L’ho gia’ fatto una volta 4 anni fa con il primo narcisista della mia vita e lo faro’ questa volta. So che non c’e’ niente che la nostra volonta’ e spirito di sopravvivenza non possano fare. Questi “buchi neri” sono brutti incidenti di percorso da lasciarsi alle spalle al piu’ presto.

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    2. Cara Giulia, chi rappresenta e manipola a questi livelli non può provare alcun tipo di affetto nemmeno per un bambino, a maggior ragione quando non è suo e quindi non esibisce le caratteristiche narcisistiche che lo renderebbero “adorabile” agli occhi di un narcisista. Il soggetto aveva un copione in testa che includeva l’uso della tua bambina per triangolare con te. Mi sembra abbastanza chiaro: ci stai chiedendo PERCHE’ HA DIMOSTRATO AFFETTO PER LA MIA PICCOLA E HA VOLUTO ANDARE IN VACANZA INSIEME A NOI SE NON PROVAVA NIENTE PER ME? Perché diceva agli altri che ero la fidanzata, mentre a me diceva l’esatto contrario? Semplicemente perché non voleva passare per lo sfigato senza nutrimento narcisistico alcuno da portare in vacanza. Dopodiché la tua piccola ERA UTILE allo scopo di posare da uomo maturo in grado di prendersi cura di una piccola creatura. Ci arriverai con la terapia, ma il succo è che sfruttano persino e sopratutto i bambini. Un abbraccio forte e non lasciarti condizionare dagli ipotetici gesti di “affetto” da un soggetto che si è dimostrato un attore collaudato inducendoti ad accettare una vacanza in cui nelle sue fantasie voleva “vendere” l’immagine della famigliola perfetta per chissà quali scopi. I narcisisti pensano esclusivamente alla loro immagine, ricordati. Ahimè, la tua bimba era funzionale tanto per triangolare con te quanto per collaudare il personaggio che lui voleva (o ancora vuole) rappresentare in un determinato momento, a seconda del pubblico e del suo stato d’animo. L’affetto non c’entra un bel niente, purtroppo! Coraggio!

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  32. Recentemente in una conversazione via sms (dopo la dichiarazione sentimentale) mi mostra una foto di una maglietta che le aveva regalato una sua amica (dice lui) che lo conosce bene (sue parole). Io non batto ciglio. Qualche giorno dopo vedo la foto di questa maglietta messa come foto profilo whatsapp per un giorno. Ho pensato che se fosse stato un tentativo di farmi ingelosire era un tentativo di un adolescente (ha 50 anni)

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    1. Infatti, come dice Sam Vaknin, a un certo punto diventano dei bambini in corpi anziani. Non si rendono conto della loro miseria interiore e quindi vanno avanti giocando… Evidentemente pure con le tue emozioni e sentimenti, altrimenti che razza di gioco è? Che tristezza.

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  33. Bambini in corpi di anziani, nel mio caso a 50 anni jeans elasticizzato, felpa attillata con cappuccio che evidenziava la panza… ero proprio stracotta per non ridergli in faccia. Almeno gli fossero stati bene. E pensavo di migliorarlo con il mio amore, che immensa cretina.

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    1. Mamma mia, Babi… Dicono che non si può giudicare una persona da come si veste, ma se vedo un 50enne conciato in questo modo qualche sorrisetto mi scappa… Malevolo, ovviamente. Se ha le gambe di Roberto Bolle possiamo pure bypassare, ma non mi sembra fosse il caso.

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  34. Mi ricordo una delle sue frasi ricorrenti nelle nostre conversazioni: sto invecchiando, ormai l’et avanza!
    Mi sono sempre stupita di come vivesse con tanta angoscia la vecchiaia e non fosse capace di accettare inesorabilmente il passare degli anni e cercavo così di tirarlo su di morale. Ad oggi mi dico che era troppo strano

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  35. anch’io ricordo una frase così verso i 50/55 anni. Sembrava abbattuto e gliene ho chiesto il motivo. Ho provato dispiacere per quel momento di malinconia tutto maschile. L’ho collegato al mondo del lavoro, alla competitività. Noi siamo comprensive, giusto? Però, a ripensarci, quel timore del tempo che passa inesorabilmente, della perdita era solo riferito alla sua vita. Non esistevo neanche lì, non ero presenza.

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    1. Cara Daniela, una vecchiaia serena va spiritualmente costruita quando ancora siamo giovani. Ci vogliono delle caratteristiche mentali e una certa interiorità per portarci ad accettare i segni del tempo sul nostro viso e corpo. Quando una persona è totalmente vuota dentro, come fa a vivere oltre lo specchio? Lo specchio diventa tutto. Certo che non esistiamo, perché oramai il vuoto è diventato incolmabile… Un abbraccio grande a te, carissima.

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