Per un normale cittadino che abbia lavorato decenni, arrivare all’età pensionabile godendo di ottima salute e senza particolari scossoni può essere visto come un giusto traguardo. Il tempo per dedicarsi alla famiglia, agli amici, ai viaggi e alle attività culturali (pensione permettendo) è accolto con piacere quando la profondità nei rapporti affettivi e nel progetto di vita non è stata una finzione, ma una dura conquista.
Le piccole crisi sono normali, soprattutto per i lavoratori dipendenti abituati a una routine fatta di orari precisi, spostamenti e piccoli rituali con i colleghi. Se ha svolto le sue funzioni con passione, il lavoratore in pensione potrebbe vivere la “sparizione” dell’ambiente di lavoro e dei colleghi ancora all’attivo all’insegna di una gran malinconia e di un senso d’inutilità che, tuttavia, essendo una persona sana e consapevole della vita oltre la pensione, sa di essere passeggero. Amministrare tanta libertà dopo una vita dedicata al lavoro diventa l’obiettivo delle giornate; un obiettivo che con il tempo diventa sempre più piacevole grazie all’aggiunta di nuove passioni, hobby e conoscenze:
Confrontarsi con la verità che la nostra esistenza ha una durata limitata può farci apprezzare maggiormente di essere vivi. Può indurre un sentimento più forte di rapporto con la natura, con la vita in tutte le sue varie manifestazioni, un maggior impegno a fare ciò che è in nostro potere per preservare la vita e curarsi degli altri, oltre che dell’ambiente e del tipo di mondo che lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti[1].
Per un/a narcisista perverso/a, tuttavia, la vecchiaia è il peggiore degli incubi. Terrorizzati dalle malattie che colpiscono maggiormente la terza età, spaventati per la perdita della potenza sessuale, della bellezza e dell’attrattività, i loro comportamenti si riveleranno presto un boomerang per gli eventuali partner che saranno riusciti a conservare nel tempo:
Per sfuggire alla depressione, alcuni uomini (e donne) anziani si lanciano in avventure sessuali, preferibilmente con partner molto più giovani, intraprendono nuove attività rischiose, per esempio il gioco o le corse di automobili, o conducono una vita frenetica. Il futuro è davvero incerto. Quanto tempo rimane? Sarà un processo di invecchiamento graduale e garbato o si dovrà soffrire una lunga malattia e disabilità? Ci sarà qualcuno che avrà bisogno di noi, che si prenda cura di noi quando non saremo più in grado di farlo autonomamente, oppure resteremo soli in una società indifferente? Avremo risorse finanziarie sufficienti per mantenere uno standard di vita decoroso? Fino a questo momento, la vecchiaia e la morte non sono state considerate seriamente. Il pensionamento porta tutti questi pensieri alla mente e ci fa rendere conto che la maggior parte della nostra vita è passata[2].
Per contrastare la naturale perdita del vigore fisico, i narcisisti perversi aggiungeranno alla loro vita di coppia una buona dose di frenesia quotidiana. Pensione permettendo l’investimento su capi di abbigliamento costosi indossati dai più giovani è un passaggio quasi obbligato, così come la passione per le nuove tecnologie, automobili sportive, creme antirughe, chirurgie plastiche, centri benesseri, scarpe, cioè, tutto ciò che conferisca lustro e giovinezza all’immagine senza nulla aggiungere allo spirito. Per il perverso narcisista la vecchiaia coincide con un periodo di massiccio investimento esclusivamente sull’apparenza. Il suo bisogno di negare a se stesso il passaggio del tempo si cronicizza con delle conseguenze nefaste per la coppia.
Sentendosi molto più giovane del/la partner, l’attrazione per corpi sempre più giovani s’intensificherà fino all’ossessione. I limiti e il buon senso spariranno del tutto dalla sua mente.
Riccardo Iacona, nell’inchiesta Utilizzatore Finali ha pubblicato la ricerca della giornalista Elena Stramentinoli che, fingendo di avere diciannove anni, aveva messo il seguente annuncio sul sito http://www.bakeca.it: “Sono una studentessa di diciannove anni e ho bisogno di te per ripassare le lezioni. Sono spesso sola a casa, ti va di venire a trovarmi? Ma devi essere paziente perché è la prima volta.” Il risultato sono state 250 telefonate nel giro di 7 giorni, ricevute nelle poche ore in cui il telefono usato per l’inchiesta era rimasto acceso. Il libro fornisce l’elenco dell’età degli uomini che hanno chiamato la giornalista. Uomini ai quali ad un certo punto la giornalista “confessava” la sua minore età e che non si tiravano indietro nonostante i rischi di un comportamento criminale. A portare avanti l’idea dell’incontro con una ragazzina minorenne erano per di più “uomini grandi” con le più svariate professioni, dal commerciante che chiudeva il negozio apposta per incontrarla al docente universitario[3].
Non scordiamoci poi l’adescamento delle giovanissime, messo in atto grazie ai social network’s che permettono a perfetti sconosciuti l’accesso alle fotografie in posa sensuale di molte adolescenti con la connivenza, l’omertà o l’ignoranza dei loro genitori. Il rischio di subire le angherie dei perversi narcisisti in questi ambiti è enorme.
Andiamo ad alcune testimonianze di uomini e donne che si sono ritrovati a fare i conti con l’età che avanzava e l’avidità di giovinezza nata in loro stessi o nei partners:
Con lui 49, è sempre andato tutto bene specialmente il sesso.. Ma ultimamente sono rimasta un pò perplessa, ogni volta che tornava a casa dal lavoro sembrava impazzito anche con le bimbe in casa voleva farlo in continuazione, era costantemente eccitato.. Anche a tavola mentre mangiavamo tutti e 4 vedevo chiaramente che era sempre così.. All’inizio ero felice di ciò ma poi mi sono chiesta a cos’era dovuto questo cambiamento. Vedendolo sempre col telefono in mano ho cominciato a indagare. Risultato? Controllo su facebook e mi sono letta la bellezza di 8000 messaggi scambiati in 5 anni con una ragazza che oggi ha 20anni. All’inizio erano messaggi normali e saltuari poi nell’ultimo mese lui l’ha rivista in treno (fa il capotreno) si sono intensificati e sono diventati osceni. Lui prendendomi x stupida non ha cancellato nemmeno un messaggio. Ma la cosa che mi fa più male è che le ha raccontato tutti i particolari di ogni volta che l’abbiamo fatto ridicolizzandomi perchè io credevo che fosse così preso x me mentre lui immaginava di farlo con lei e pensava a lei in quei momenti e che la vuole vedere assolutamente. Il tradimento fisico non c’è stato ma io lo odio. Non lo sbatto fuori di casa perchè le sue figlie stravedono per lui. (…) L’ho messo alle strette e lui in lacrime mi ha promesso che non l’avrebbe più sentita che era solo uno scambio di messaggi e non è vero nulla di quello che gli ha scritto l’ha fatto solo per vantarsi. Morale: stamattina gli prendo il telefono per cercare un numero e gli trovo sui 50 messaggi scambiati con la ragazzina da ieri sera. Domani me ne vado io insieme alle nostre figlie. Andrò da mia sorella per un pò ma con lui non posso starci un minuto di più. (…).Ho parlato con un amico avvocato e mi ha detto di raccogliere più prove possibili prima di metterlo con le spalle al muro. Risultato: Ho installato sul portatile un programma Start Bluestark che emula whatsapp e dopo aver mandato il messaggio di conferma dal suo cellulare ora vedo tutte le conversazioni che apre, cosa scrive etc.. Risultato: nell’ultimo anno si è portato a letto 4 ragazzine tra i 18 e i 20anni, alcune anche nel bagno del treno e delle stazioni[4].
Questa, invece, è la testimonianza di due uomini che rivelano la radicalizzazione narcisistica della loro “voglia di vivere”. Il primo è un dentista di 56 anni e il secondo un industriale di 62. Entrambe le testimonianze hanno in comune la mentalità eternamente insoddisfatta di queste persone, il che impedisce loro la possibilità di avere rapporti proficui e costruttivi con le loro coetanee. In effetti, i matrimoni celebrati con uomini e donne attenti unicamente ed esclusivamente all’ideale di giovinezza e di vigore si rivelano spesso molto grigi per i loro partners, tanto che alla fine le unioni, anche quando celebrate con persone molto più giovani e che corrispondono perfettamente ai loro ideali, falliscono miseramente per la continua e instancabile ricerca di novità insita nella natura dei perversi[5]:
Massimo, 56 anni, dentista: Era la mia giovane e molto sexy assistente alla poltrona, aveva 28 anni meno di me, viveva in una cittadina di provincia con la sua modesta famiglia e nel suo futuro c’erano il matrimonio con il suo fidanzato piazzaiolo e il mutuo per la vita. Mi sono innamorato follemente di lei e durante il corteggiamento le ho regalato anelli, borse e vestiti costosi. All’inizio non voleva lasciarsi andare, aveva paura del giudizio dei genitori, suo padre aveva solo qualche anno più di me, e di lasciare il suo ragazzo. Ma poi ha cominciato divertirsi nel nuovo mondo che le facevo scoprire: i ristoranti alla moda, gli alberghi di lusso e le belle feste a casa dei miei amici. Dopo qualche mese era innamoratissima, sempre di buon umore e molto paziente quando ero nervoso. Mi sentivo finalmente felice e appagato: non sapevo più cosa fosse la noia, caratteristica principale del matrimonio precedente, e la vita piena di stimoli mi faceva vedere il futuro fantastico. Per ritrovare la forma e mantenere i nuovi ritmi, ho ripreso a fare sport e con una dieta dimagrante ho perso quindici chili. Ho sostituito il risotto e le cotolette con il sushi e il sashimi, buttato via i vestiti classici e cominciato a curare la pelle del viso con creme e massaggi. Mi sembrava di vivere una seconda giovinezza. Avremo voluto sposarci, sognavo di avere i figli che non erano arrivati nell’unione precedente, ma lei non si sentiva pronta per diventare madre e ancora non era arrivato il divorzio del matrimonio precedente. Avevamo una vita davanti, pensavo, e aspettare qualche anno prima di avere figli ci avrebbe permesso di viaggiare e di divertirci con gli amici. Dopo tre anni di convivenza, al ritorno da un lungo viaggio in America, ho avuto un infarto. Sono rimasto in ospedale per molti mesi e la riabilitazione richiedeva cure faticose e assistenza costante. Ovviamente avevo i mezzi per pagare infermiere e persone di servizio ma lei, dopo un mese, ha fatto le valigie ed è sparita nel nulla. Avrei preferito morire per l’infarto piuttosto che essere abbandonato dalla donna che amavo nel momento peggiore della mia vita. Per fortuna, dopo le cure sono riuscito a ritornare alla vita normale, e il mese prossimo sposerò la donna ucraina (con 30 anni meno di me) che mi ha assistito amorevolmente giorno e notte.
Paolo, 62 anni, industriale: «Ci siamo incontrati più di 20 anni fa, io allora ero dirigente in una compagnia assicurativa, ma ogni tanto andavo alla libreria dell’università a comprare dei libri o a bere un caffè con ex compagni diventati docenti. Avevo alle spalle un matrimonio fallito e due figli, ero un single sereno con un giro piacevole di amicizie e qualche storia senza impegno, non ero certo alla ricerca del grande amore. Lei era una studentessa universitaria seguita per la tesi da un mio amico docente, il giorno in cui è entrata nel suo ufficio ho capito che era la donna della mia vita. È stato un colpo di fulmine anche per lei e i 15 anni di differenza non sono stati un ostacolo al nostro amore. Lei è entrata nella mia vita come un (piacevole) tsunami, fin da subito abbiamo scoperto affinità culturali e passioni comuni, la più piacevole per la cucina e i ristoranti etnici. La famiglia di lei, piccoli commercianti brianzoli, si è opposta alla nostra relazione con tutti i mezzi, mi considerava vecchio, troppo diverso da loro e – vergogna delle vergogne – un separato! Il matrimonio che mi lasciavo alle spalle m’impediva ancora di portare all’altare la figlia, così come la presenza dei miei due figli. Nei primi mesi della relazione, per riportare a casa la ragazza hanno persino tentato un rapimento. La loro forte opposizione ci ha resi più uniti e determinati e in poco tempo abbiamo messo su casa insieme e iniziato una convivenza molto divertente e movimentata. Dopo una decina di anni è nata una splendida bimba, la nostra passione per la cucina è diventato un lavoro, abbiamo messo in piedi una società di catering e la sua famiglia, per amore della nipote, alla fine ha accettato il nostro rapporto si è riavvicinata. Si potrebbe concludere con “e vissero tutti felici e contenti”, però… Che dire, passati i 60 anni sento che il tempo passa velocemente e la vita familiare comincia a darmi un leggero senso di claustrofobia, ho voglia di viaggiare e di fare nuove esperienze. Anche femminili. Il mio sogno? Una nuova giovane donna che mi contagi la voglia di vivere e mi coinvolga in progetti nuovi».
Nell’ultima testimonianza abbiamo il nocciolo della questione per quanto riguarda il narcisista perverso arrivato alla terza età. Mentre il partner coltiva il “pensiero magico” di un ipotetico cambiamento nella sua personalità, auspicando l’arrivo di un “premio”, di una medaglia che potrebbe tradursi nel quieto vivere accanto a una persona resa più dolce e comprensiva con l’età, ecco l’arrivo della beffa: i colpi bassi inferti dal perverso narcisista s’intensificano, con dei comportamenti che “scimmiottano” il linguaggio, il gergo e gli atteggiamenti giovanili.
Il partner del perverso narcisista assisterà come in una brutta “profezia” ampiamente denunciata dai comportamenti precedenti del suo uomo o della sua donna, alla graduale incorporazione di un/a giovane grottesco/a dalle sembianze sempre più anziane. La medaglia alla resistenza che i narcisisti perversi consegnano ai loro partners in tarda età è l’umiliazione di dover portarlo a tracolla nelle feste comandate, di dover esibire ad amici, parenti e conoscenti, un uomo/donna simile a un bambino/a deforme e malvagio/a che pesa come un macigno per i suoi continui capricci. L’accentuazione delle cattiverie di questo bambino mancato e la sua attrazione per persone sempre più giovani non saranno più un mistero tenuto segreto dalla coppia poiché, a causa dell’assenza di freni inibitori – maggiorata nei perversi narcisisti anziani – l’atteggiamento e lo sguardo perennemente insoddisfatto e mai sazio di “carne fresca” saranno tristemente rivolti a tutte le potenziali prede anche delle sue cerchie più ristrette, senza alcun pudore o senso del ridicolo. In effetti, molto spesso i partners dei perversi narcisisti pur di evitare la vergogna e l’imbarazzo di questi momenti, declinano ben volentieri gli inviti a eventi pubblici o mondani perché poco fieri del comportamento del personaggio accanto.
Riaffermo che il totale declino morale dei narcisisti perversi in tarda età ha ben poco a che fare con le eventuali “stranezze” o paure che un normale uomo/donna in balia della c.d. crisi di mezz’età possono avere. Si tratta piuttosto di un abbassamento ulteriore della soglia di consapevolezza dei limiti e dei rischi, con la cronicizzazione dell’invidia nei confronti dell’altrui giovinezza che può portarli a mettersi in competizione con i figli, con gli amici o parenti fino a provare un odio profondo per le loro conquiste, anziché fierezza e orgoglio. Tutto ciò porta all’isolamento della coppia o comunque a un clima di superficialità nei rapporti sociali. Al partner del perverso narcisista sopraggiunge finalmente, non senza dolore e amarezza, la consapevolezza che il premio auspicato non solo mai arriverà, come non esiste. Il desiderio di mettersi al riparo dai danni provocati da un uomo/donna “talmente particolare” che invecchiando ha soltanto peggiorato il proprio carattere è forte, ma le forze per abbandonarlo alla propria sorte mancano, è passato troppo tempo, che fare? Accontentarsi di un pupazzo irrequieto, poco sereno e senza una briciola di saggezza o maturità da condividere oppure andarsene perché “meglio tardi che mai”?
Per Alexander Lowen:
Nella sua immaginazione o nella sua realtà, l’individuo moderno sembra aver bisogno del potere per sconfiggere la disperazione interiore, che ha le sue radici nell’impotenza sperimentata sia da bambino, sia da adulto. Ma credere che il potere sia in grado di risolvere i complessi problemi dell’uomo è un’illusione. L’irrealtà del mondo moderno è la sua fede nel potere. Dio è stato soppiantato da Superman. Anche Superman è solo un’immagine, rappresenta la convinzione che, purché abbia il potere, la conoscenza o il denaro, l’uomo può mettere a posto il mondo, può controllare e determinare il suo destino. Per assolvere a questo suo compito può avere bisogno di Superwoman: ecco un’altra immagine che sta prendendo forma rapidamente. È questa la filosofia che sta dietro alla rivoluzione tecnologica che ha prodotto la cosiddetta era dell’informazione. Disponendo di un’informazione sufficiente, ci si apre davanti un orizzonte sconfinato. La meta ultima è quella di eliminare la malattia, sconfiggere l’invecchiamento e la morte. Alla fine diventeremo immortali. Esiste megalomania più grande? L’aspirazione a essere dei si riflette nella ricerca dell’onniscienza, nella brama di onnipotenza e nel desiderio di immortalità. Ma fino a quando ci sarà un dio o un’entità superiore alla quale attribuire queste qualità, noi rimarremo nei limiti della natura umana. Ci rendiamo conto che la nostra conoscenza è sempre incompleta, che il nostro potere è sempre insufficiente per influenzare il destino, e che siamo mortali. Questa ammissione è la base dell’umiltà e dell’umanità, ci permette di affermare “io non so”, e ci permette di immedesimarci con gli altri, poiché accettiamo di essere persone comuni. La comprensione e l’accettazione dei nostri limiti fa di noi delle persone vere, e non dei narcisisti.
L’irrealtà della “bella vita” è che, nonostante le apparenze lo sfoggio di piaceri, è priva di gioia. Non dico che non esiste gioia nel mondo. Dico però che è assente in questo stile di vita[6].
Ricapitolando: credere di invecchiare serenamente accanto a un narcisista perverso è un’illusione romantica coltivata dai loro partners. I perversi narcisisti si credono immortali e “ragionano” come persone molto giovani e immature. Per questa ragione cercheranno sempre la compagnia di chi potrebbe sembrare loro figli, si tratta di una deformazione mentale, non riescono a concepire che il tempo passa pure per loro.
Sia per avere dei rapporti affettivi o più semplicemente per coltivare amicizie fondate su interessi comuni ai più giovani, la loro ostinata ricerca di situazioni di rischio oppure che alimentino il loro ideale di giovinezza, di onnipotenza e di potere diventa sempre più acuta, portando loro partners a uno stato permanente di angoscia, di insicurezza, di disaffezione e di orrore. Alla lunga, l’accanimento illogico a ideali impossibili da realizzare e la ricerca sfrenata di nuove esperienze e contatti giovanili in tarda età porteranno il perverso narcisista a spostare sempre di più quei limiti che l’etica della vita di coppia aveva, in qualche modo, provato a delimitare senza successo.
Il colpo di grazia a chiunque abbia tollerato le sue angherie fino ad annullare completamente la propria vita per lui è cosa certa. Si tratta di un attesa angosciante , di una sensazione di pericolo imminente che soltanto il narcisista perverso sa quando, come, perché e se mai finirà.
C.l.dias
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[1] SALZBERGER-WITTENBERG, Isca. Sulla fine e sull’inizio. Astrolabio, 2015, p.168
[2] Idem, ibidem
[3]IACONA, Ricardo. Utilizzatore finali, p. 68-96
[4] http://forum.alfemminile.com/forum/infidel/__f172013_infidel-Mio-marito-va-con-una-ragazzina.html
[5] http://d.repubblica.it/amore-sesso/2014/04/11/news/50_anni_uomini_si_innamorano_di_ragazze_sugar_daddy-2094053/
[6] LOWEN, Alexander. Il narcisismo – l’identità rinnegata. Feltrinelli, 2014, p.192.
Lucida e scientifica, come sempre. Sei una benedizione. E’ una difficile e diffusa realtà quella dei narcisisti che invecchiano, difficile sia per chi è costretto a vederli caricaturarsi, sia per loro stessi, che vivono incapricciati e avidi, consumandosi in una esistenza totalmente anacronistica. Hai scritto una frase: “…queste persone hanno in comune una mentalità eternamente insoddisfatta…”ed è proprio questo, secondo me, un dettaglio da non perdere della loro personalità, perchè è un dettaglio costante e che emerge fin dalla giovane età ed è importante notarlo fin da subito, per potersi poi salvare da una vecchiaia accanto a loro.
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Cara, è una situazione da non augurarsi a nessuno. Se l’insoddisfazione fosse rivolta al miglioramento della vita di coppia sarebbe un bene, il problema è che si tratta di un malessere diffuso dei narcisisti perversi, una frustrazione che nessun partner al mondo potrà mai colmare. Sono veri diffusori di ansia, perpetratori di angoscia…
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La mia ex n/p ha 50anni e ha avuto diversi amanti molto piú giovani di lei,ex marito compreso.Parla con gli adolescenti come se fossero suoi pari etá e alterna atteggiamenti materni ad espressioni infantili nel giro di un niente. Ha giá fatto ricorso alla chirurgia plastica e non sciacquava un cucchiaino senza mettersi i guanti di gomma.Creme su creme e si lavava i denti dalle sei alle otto ore al giorno.L’abbigliamento? Acquistava capi degni delle wings.I figli erano molto in imbarazzo,ma a lei sembrava non interessare minimamente.Fosse stato per lei locali serali otto giorni su sette.Per il minimo problema e ad ogni sintomo c’era un farmaco pronto… Forse saró io troppo diverso ma a me qualcosa non tornava…
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Eppure, caro Franco, qualcosa in lei ti ha attratto. La ricerca magari di qualche qualità MOLTO nascosta? Il punto è che una volta ‘svegli’ certe caratteristiche negative che agli altri sembravano ovvie vengono a gala per noi ‘improvvisamente’… Infatti, tanto gli uomini quanto le donne attratti da persone molto più giovani cercano di usare lo stesso lessico delle ipotetiche prede (non solo parlato ma anche scritto, basta pensare alle abbreviazioni che usano negli sms: cmq, nn, xché, tvb, tvttttb), di essere ‘alla moda’ tanto nel vestire quanto nei comportamenti, inoltre cercano contemporaneamente di fare da mentori ai giovanissimi, creando dal nulla una miriadi di occasioni per stare insieme a loro con la scusa di ‘insegnare qualcosa sulla vita’, ecc. Niente è più ridicolo di certi 50/60enni vestiti da ragazzini che cercano di circondarsi di ‘gente giovane’ perché l’importante non è l’età anagrafica, ma quella che ‘uno sente di avere’. Mi chiedo un sola cosa: se i suoi figli si vergognavano di lei, cosa ci hai visto tu? Credimi, è una domanda che trovo assai interessante perché mi sembri una persona molto matura e intelligente: 1. era una specie di sfida e quindi volevi provare a cambiarla? 2. la vedevi come una bambola sexy di una certa età, alla pari di certe showgirl plastificate? 3. non ti sei mai interrogato a riguardo, accontentandoti degli sprazzi di maturità che una 50enne così descritta ogni tanto ti regalava… Oppure nessuna di queste ipotesi, perché la cosa è ancora più irrazionale! Pensaci su, altrimenti rischi di continuare a sentirti attratto da questo tipo di donna! Un forte abbraccio! C.
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Cara Claudileia,sul linguaggio scritto non posso che darti ragione.Abbreviazioni e simboli di labbra in quanto baci me ne inviava a tonnellate… Effettivamente quando si trovava tra adolescenti,e non naturalmente,dava l’impressione di voler insegnare loro la vita,e devo dire che spesso riusciva a catturare l’attenzione.
Mi chiedi cosa mi ha attratto in lei…
Nonostante la sua vita sentimentale burrascosa,che io conoscevo ma solo in parte,ho avuto sempre giustificazioni per lei.Chi del resto non é mai stato sfortunato in amore…
La nostra relazione é stata preceduta da anni di”presunta”amicizia,dove ci siamo confidati su tutto,e dove tra l’altro avevamo molta condivisione.Lei una donna bellissima nonostante i cinquanta,ma giuro non ho mai avuto intenzione di andare oltre.C’é da dire che quando la conobbi mi colpí la sua esuberanza e l’attenzione che mi porse anche se in presenza del suo convivente.Poi connotata in”triangolazione”credo non sbagliandomi.
In ogni caso vari ma non eccessivi incontri e sempre tutti insieme,organizzando cene a casa con tante risate e divertimento.
Quando inizió la nostra storia fui ovviamente bombardato di complimenti e i suoi racconti facevano parte di un passato triste.Questi suoi ultimi commenti su se stessa mi colpirono comunque meno di come lei voleva farmi sentire.Esattamente un Dio.Ma questo non mi lusingava appunto,al contrario di quanto poteva far credere,ma mi lasciava piuttosto sorpreso.
Perché? In virtú del fatto che ci eravamo giá abbondantemente raccontati,(io sinceramente e lei in parte o no del tutto).
Un approccio appunto altamente fuori dalle righe per una donna che ti conosce e che non é piú una ragazzina.
Stare con una donna comunque sempre sorridente e gioviale,molto bella l’ho giá detto e con la quale condividevo pensieri e passioni… Ecco,questo mi attraeva.L’essere assolutamente dinamici e frizzanti insieme… Inutile dire che nell’intimitá aveva un iniziativa che se dicessi non apprezzassi mi verrebbe un naso come Pinocchio.Rimane oltre al dolore l’incredulitá non che lei se ne sia andata dalla mia vita cosí,ma l’aver bruciato tutto quello relativo al”prima”.
Devo altresí dire che lei ha catturato il mio cuore quando io ero sentimentalmente un pó perso,e inoltre,quando ha capito con certezza che la mia attivitá lavorativa aveva cominciato a darmi soddisfazioni importanti.
La svalutazione é corrisposta col mio primo no,dove mi sono opposto con fermezza a richieste sulle quali lei avrebbe dovuto e voluto prevalere su ció che di piú prezioso ho:i miei figli.
A posteriori posso dire che con lei alla fine bene non ci stavo e che mi sarei fatto del male da solo…
Qualche tempo fa mi ha chiesto di restituirle un oggetto che ho in casa mia.Non le ho risposto.A chi le ha domandato che fine abbia fatto la nostra storia lei risponde:”É finita,ma nella vita niente é definitivo”…
Tutto corrisponde.
Credo Claudia che il mio percorso possa essere quello di tutti.Se avessi avuto a che fare con una persona”normale”il mio rammarico non andrebbe solo sui primi mesi con lei,ma evidentemente anche il resto é stato architettato per un preciso fine.Tanto,come é noto,loro fretta non ne hanno…
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Caro Franco, ti ringrazio INFINITAMENTE per come hai descritto i motivi per i quali questa persona ti ha tanto colpito. Segnalo la capacità di molti narcisisti nel cercare di ottenere da noi il maggior numero di elementi di fragilità sul quale ‘lavorare’ a posteriori, di modo a trasformarsi in tutto ciò che abbiamo bisogno per sentirci appagati e soddisfati della vita. Dopodiché cominciano a chiederci delle prove impossibili per dimostrare che siamo all’altezza di tutto ciò che apparentemente ci danno: “Passi più tempo con i tuoi figli che con me” e “Lavori troppo, forse è il caso di rallentare!” sono le scuse preferite quando vogliono dominarci e farci sentire in colpa. In realtà, dietro la finta preoccupazione per il nostro eccesso di lavoro e l’accusa di morbosità nei confronti dei figli, c’è un tentativo di controllare ogni mossa dei robot personali (cioè, noi!). La cosa interessante è che conoscono alla perfezione la nostra condizione PRIMA di iniziare la ‘storia’ ma si accorgono soltanto dopo averci agganciato della nostra fantomatica incapacità di gestire sia la nostra routine lavorativa, sia il nostro rapporto con gli altri. L’arma del sesso è la più utilizzata, certamente. In questo senso offrono esattamente ciò che ci aspettiamo, né di più né di meno. Cosa voglio dire con questo? Che mai e poi mai (a meno che una botta di fortuna ci faccia scoprire la realtà nuda e cruda!) sapremo cosa vogliono veramente a livello intimo. Insomma, non so quanto è durato il vostro ‘prima’, motivo del tuo rammarico, ma posso assicurarti che la rete di contatti di un/a narcisista perverso/a è talmente ampia e gli scrupoli talmente pochi da credere che ‘uno vale un’altro’ trovando presto un ipotetico rimpiazzo altrettanto ‘deludente’ dal suo punto di vista. Mi ha colpito un’altro aspetto del tuo racconto, cioè, quando affermi: “C’é da dire che quando la conobbi mi colpí la sua esuberanza e l’attenzione che mi porse anche se in presenza del suo convivente”. Qui lei ha fatto leva sul tuo narcisismo, dando a intendere che l’uomo che aveva accanto non era in grado di soddisfare una donna bella e focosa come lei e che ci voleva proprio uno come te per farla volare. Si tratta di un vecchissimo gioco di seduzione che i narcisisti perversi adoperano con ogni potenziale preda, sentendosi maggiormente stuzzicati in presenza dei partner ufficiali. Stanno con uno ma spogliano con gli occhi un’altro per dare a intendere, con degli sguardi amichevoli e cercando sempre un contatto fisico che il partner ufficiale lascia a desiderare. Quando impariamo a metterci nei panni delle loro prede proviamo compassione per le persone che sono all’interno della loro rete e una sensazione di grande sollievo per aver avuto il coraggio di andar via definitivamente.
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Ogni volta che vedevo la mia n/p col suo convivente mi chiedevo come facessero a stare insieme cosí male assortiti.Fu un errore.Non sapevo che lei vivesse molto al di sopra della normalitá.Mentre si stavano lasciando lei mi disse che si sentiva in colpa,che le dispiaceva… Agnellino lei…gliene aveva combinate di ogni.
Feci un errore probabilmente.Dopo la fine della nostra relazione mi incontrai col suo ex,che conoscevo.Avevo tanta stizza e desiderio di capire…
Ebbene,da quell’incontro venne fuori uno squallore estremo.Tradimenti ai confini della realtá,multipli e contemporanei,in situazioni da filo del rasoio,senza alcun ritegno1.In barba addirittura ai suoi figli…
Con lui,mentre si ripercorrevano le tappe delle nostre relazioni,nacque una sorta di abbraccio,farcito di rabbia,di risentimento…tanto.
Sono degli esseri davvero spregevoli e privi di un briciolo di moralitá.
Mi parlavi del sesso Claudia.Ebbene,lei lo usava sempre e comunque.All’inizio con enfasi e una parvenza di partecipazione.Ricordo peró nella sua espressione l’aspetto del diavolo in persona! Non posso dire non fosse piacevole,ma allo stesso tempo stare con lei mi spaventava.Ha continuato ad offrirsi nonostante fossimo in dirittura d’arrivo,in piena fase di svalutazione.Durante le ultime vacanze estive non si risparmiava mai.Forse non avendo alternative ero l’unico col quale lei poteva avere certe attenzioni,in un certo senso…
Questa esperienza mi ha obbligato a guardarmi dentro.
Hai detto bene Claudia.Il mio narcisismo.Questi rapporti malati sono un perfetto incastro tra due narcisisti,seppur a livelli diversi.Uno é al di qua e l’altro al di la della riga.Anche in me ho riconosciuto dei marcati tratti di questa inclinazione.Quando ti riferisci all’episodio del nostro primo”incrocio”,dove lei ha fatto leva sul mio di narcisismo,é stato probabilmente cosí.D’altra parte credo che comunque essere osservati da una bella donna non possa lasciare indifferenti.É poi l’empatia,cioé riconoscere i sentimenti altrui in questo caso,a fare da ago della bilancia.
Detto questo,credo che nessuno,almeno una volta,indipendentemente dal carattere e da ferite narcisistiche che possano esserci o no,possa sottrarsi a dinamiche cosí subdole e architettate alla perfezione.Chi del resto puó immaginare che nella vita puoi essere imbrogliato e detestato per aver dato il tuo amore autentico?
Grazie ancora Claudileia,per i tuoi commenti esaurienti,che ci aiutano a fare luce su di loro e su di noi,sulle devastanti esperienze che abbiamo vissuto,e dai quali traspare un infinita solidarietá.
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Caro Franco, molto interessante il tuo incontro con il suo ex partner. Di solito non è consigliabile incontrarli perché l’argomento resta e resterà sempre i misfatti del narcisista perverso. Cioè, si tratterebbe dell’incontro tra due persone dall’indole buona, ma senza che ci sia la condivisione di nulla di produttivo e di edificante per entrambi poiché il nucleo centrale di ogni conversazione resterebbe focalizzato su qualcosa di profondamente negativo. Molte donne, però, raccontano che quando sono riuscite a confrontarsi con un’altra che ha patito lo stesso per mano del medesimo narcisista perverso hanno provato un senso di liberazione… ma anche di grandissima rabbia. Raccontano di una rabbia micidiale che il tempo non cancella facilmente, anche a distanza di anni. Aver avuto tra le mani la prova provata della serialità dei comportamenti di questi soggetti, di come imbrogliano gli altri, della loro cattiveria gratuita, delle infinite perversioni e malvagità mentre posano da santi e martiri è sempre un colpo molto duro. Da una parte si tratta di un privilegio. Uno pensa: “Meno male che ho scoperto tutto questo! Ora non ci sono scuse per andarmene definitivamente. Lui/lei è fatto così… Che orrore, che schifo!” da un’altra ci sentiamo ancora più stupidi di prima: “Come caspiterina ho fatto a non capirlo, c’erano tutti gli indizi!!!”. Un’altro tasto che tocchi è la capacità di queste persone di vivere il sesso molto meccanicamente, di modo impersonale. Per questo anche quando il rapporto è agli sgoccioli e vedono che l’altro sta male, che non se la sente e magari piange disperato, raramente si tirano indietro. Lo fanno non tanto con l’intento di tirare su il partner vampirizzato, ma per un fatto di abitudine e poi perché in fondo il ‘vilipendio di un cadavere’ è pur sempre un’esperienza nuova! In un articolo ho scritto che per queste persone fare sesso è come andare in palestra, nel senso che amerebbero poter contare le calorie che spendono con ogni partner, considerati da loro unicamente attrezzi ginnici da usare, ripulire e accantonare fino al prossimo giro della palestra. Sottoscrivo ciò che hai scritto sul narcisismo presente in ognuno di noi. E’ su questo che fanno leva, sugli aspetti negativi di una caratteristica comune a tutti gli esseri umani, una risorsa che andrebbe tenuta a bada, vista più semplicemente come una fonte di autostima importante, dalla quale possiamo abbeverarci con moderazione per stare bene.
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Questo è ciò che mi sta capitando.
Il mio psicopatico dopo avermi svalutato e lasciata al margine della sua vita, mettendo davanti ogni tipo di interesse, per la vita è femminile, ha tentato di riagganciarmi varie volte, dopo che ho deciso di andar via.
Sia con tentativi di fermarmi per strada, sia portandomi una “amica” di turno tutti i giorni nel bar dove faccio colazione abitualmente. Un giorno, riuscito a fermarmi, si è messo a piangere, andando via. Questo ha purtroppo aperto i me uno spiraglio. Mi ha col suo vittimismo fatto credere che era dispiaciuto per come erano andate le cose. Timidamente ha iniziato a farsi avanti ancora…caffè, qualche sms. Un giorno ho visto tra le sue foto la presenza di una donna per più scatti. Da lì, nonostante lui abbia detto di non sapere neppure il nome, ho fatto una ti ricerca e ho capito che si scambiano sms e gentilezza sui social.
E menomale che lui ha detto che non sapeva come trovare una strada per noi… insomma. Le solite commedie.
Volevo chiedere a te se ritieni sia giusto avvisare questa donna del rischio che corre….o lasciarli al loro destino.
Ieri ovviamente o ho bloccato ancora ogni contatto.
Come se ne esce per sempre?
Ti ringrazio per tutto ciò che fai.
Un abbraccio.
Barbara
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Carissima Barbara, se cerchi la sua nuova potenziale preda non fai altro che fare il gioco del perverso. Ti spiego meglio: è l’occasione d’oro che si aspetta per giustificare che è scappato da te perché sei una pazza ossessionata da lui, una che non lo lascia in pace, di modo a conquistarsi la solidarietà della nuova e allo stesso tempo comprendere che ancora ti occupi della sua vita. Quindi, cercando l’altra ti daresti una zappa sui piedi, anche perché lei dimostra di essere assolutamente obnubilata dalle sue gentilezze, dunque difficilmente crederebbe alle tue parole. Se ne esce con il contatto zero fisico e mentale. Lui si presenta nel bar dove fai colazione con le sue nuove ‘ragazze’? Ti tocca cambiare bar perché continuerà a farlo fino al giorno in cui ti consegnerà magari l’invito del suo matrimonio (tanto per fare un esempio banalissimo di ciò che potrebbe capitarti!). Sono persone che non si danno per vinte finché non ti feriscono più del solito, ecco perché ti consiglio di cambiare aria. Un abbraccio e grazie infinite per le tue parole!
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