Quando il “Re” è nudo: narcisismo perverso e potenza simulata

I narcisisti perversi sono avidi di avere sempre “il meglio”, ma anche “il meglio” stufa e non è mai abbastanza per codesti “buon gustai”. Il MEGLIO è quel qualcosa di straordinario e di irraggiungibile appartenente al loro mondo immaginario fatto di paesaggi cyber spaziali, città invisibili e abitanti dotati di superpoteri. Il meglio non siete voi e neanche i prossimi, né tu né l’altra, né questo né quello, perché il MEGLIO DEL MEGLIO lo sanno soltanto i loro più nascosti neuroni in cosa consiste. Nel frattempo tutto ciò che avrete in mano per comprendere la portata del loro MEGLIO è quella targa che si appendono sul collo con la dicitura: “Eternamente Insoddisfatti”.

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I/Le narcisisti/e perversi/e hanno una vita sessuale impersonale, cioè, costruiscono con i loro presunti partners la stessa intimità dell’aspirapolvere con il gatto di casa, nel senso che il gatto è vivo, loro no.

A livello sessuale il loro comportamento può essere molto “tecnico”, cioè, studiano a fondo il probabile compagno/a e offrono ciò che colui/colei si aspetta, senza mai andare oltre. Seguendo il medesimo schema, collaudato dalle molteplici avventure, i perversi riescono ad attivare il desiderio nell’altro con l’utilizzo di parole, gesti e l’edulcorazione di un “clima” superficiale e intimo che fa presa sugli individui più sognatori. In questo clima da fiction televisiva, i perversi agiscono come uno specchio, cioè, riflettono (senza sentire) le stesse emozioni e i sentimenti dell’altro. Se il livello di perversione caratteriale, relazionale e sessuale è elevato, anche l’orgasmo diventa sempre più insoddisfacente con dei partners “normali”. Se la Scienza non ha ancora inventato dei robot capaci di raggiungere un orgasmo, state certi che studiando il comportamento dei perversi narcisisti, presto riusciranno a mettere qualcosa sul mercato.

In effetti, i partners delle persone perverse narcisiste spesso rilevano l’assenza mentale dell’altro, la meccanicità dei suoi rituali, la rigidità nelle carezze, la mancanza di naturalezza prima, durante e dopo l’atto sessuale. Il risultato finale è un senso di vuoto, di spettacolo concluso alla meno peggio, di festa finita prima ancora di cominciare. A prescindere dalla durata del rapporto sessuale il retrogusto lasciato da un partner perverso non è mai gioioso e appagante, il vuoto cosmico che emanano come un dono inghiottisce i loro partners. Il risultato finale è un senso di inspiegabile amarezza e di malinconia, come se lo scambio sessuale appena avvenuto fosse quasi una costrizione.

Col procedere il copione non subisce grosse variazioni. L’angoscia dei partners, però, aumenta. Anche quando i rapporti sessuali si svolgono “rigorosamente nella norma”, cioè, senza alcun tipo di richiesta scabrosa dal partner perverso, negli studi di psicoterapia i loro compagni di vita, amanti, fidanzati, mogli e mariti affermano di sentirsi “usati” e poi “scartati”. Perché? Sono lamentele di persone ipersensibili che non amano il “sesso per il sesso”? Oppure sono una conseguenza della reificazione appena subita?

Per comprendere la sottigliezza di questo “sentirsi usati” dobbiamo andare oltre il concetto di reificazione e cosificazione, molte volte ribadito in questo blog, per accettare e comprendere che i perversi narcisisti vedono la normale interazione, anche dal punto di vista sessuale, con degli esseri umani comuni – per più bravi che siano dentro e fuori dal letto – come un’attività quasi ridicola che caratterizza i desideri e le aspirazioni dell’uomo medio. Loro, i perversi, “sono oltre”.

Ricordiamoci che i narcisisti perversi sono avidi di avere sempre “il meglio”, ma anche “il meglio” stufa e non è mai abbastanza per codesti “buon gustai”. Il MEGLIO è quel qualcosa di straordinario e di irraggiungibile appartenente al loro mondo immaginario fatto di paesaggi cyber spaziali, città invisibili e abitanti dotati di superpoteri. Il meglio non siete voi e neanche i prossimi, né tu né l’altra, né questo né quello, perché il MEGLIO DEL MEGLIO lo sanno soltanto i loro più nascosti neuroni in cosa consiste. Nel frattempo tutto ciò che avrete in mano per comprendere la portata del loro MEGLIO è quella targa che si appendono sul collo con la dicitura: “Eternamente Insoddisfatti”

I narcisisti perversi si sentono spogliati dalla loro singolarità quando eseguono quei “compitini” che reputano di esclusiva appartenenza al mondo dei sentimenti. In questo senso, il rapporto sessuale con un partner conquistato e veramente desiderante si rivela per loro una piccola croce da portare. S’impongono, allora, una piccola costrizione, cioè, esibiscono una tantum la loro potenza/virilità per far vedere all’altro “che ci sono”. Si tratta di un’operazione fasulla: essendo la loro personalità completamente scissa, imparano a desiderare unicamente tutto ciò che non possono avere; così come imparano a mettersi ai margini del desiderio dell’altro, diventando meri spettatori dell’atto sessuale e assentandosi con la mente per paura di mischiarsi al livello più basso dei denominatori comuni, rischiando di essere visti e riconosciuti come dei normalissimi esseri umani.

Questa “ferita narcisistica” è ciò che li porta a collezionare rapporti seriali. L’unico obiettivo è riaffermare la loro presunta superiorità sulla gente comune: “Tutti mi appartengono, ma io non appartengo a nessuno”[1].

Avere un rapporto alla pari implica scendere a patti affettivi che possono giovare a entrambi, significa rispettare quel rapporto di dare-avere che caratterizza le coppie armoniose e che rende prolifica la loro vita intellettiva, con delle conseguenze notevoli e dirette sulla loro sfera affettiva e sessuale. In buona sostanza, quando entrambi i partners non esitano a cooperare per l’equilibrio, la crescita e la soddisfazione dell’altro senza sentirsi necessariamente minacciati da un’ipotetica perdita di controllo o di potere sulla propria vita, ci imbattiamo in un rapporto REALE dove la logica del potere sparisce dall’orizzonte.

Come sappiamo, i rapporti con uomini e donne perversi narcisisti sono squilibrati perché focalizzati esclusivamente sul potere e sulla vanità. Terrorizzati per l’ipotetica perdita di controllo sulla propria vita, essi hanno bisogno di rapporti “collaudati” unicamente per reggere la facciata che intendono esibire al pubblico pagante, mentre si ritrovano a loro agio unicamente nei paradisi artificiali in cui possono dettare le regole del gioco indisturbati.

Possiamo riassumere, in linea generale, le interazioni sessuali dei perversi narcisisti in quattro diversi modi:

Schema A: Con il partner ufficiale possono vivere il sesso come un compito scolastico da fare per innalzare i voti della pagella, cioè, per “tenere buono” quel povero essere umano colpevole di avere un cuore. Nei rapporti stabili i perversi avvertono quel senso di normalità e di “pulizia” che serve a rappresentarli socialmente come degli esseri umani “vincenti” perché capaci di trattenere un partner a lungo;

Schema B: Una volta che hanno tenuto a bada la loro intimità dai loro compagni di vita ufficiali, camuffano abilmente la loro vera natura offrendo un’immagine esterna appagata e soddisfatta. L’investimento massiccio nel perfezionamento delle “tecniche” sessuali altrove è tenuto segretato, nulla può trasparire ciò che sanno e sono. A questo punto sorgono due ipotesi: a) le performances adoperate altrove non saranno mai messe in atto con i loro partners ufficiali per paura del loro giudizio, del loro schifo oppure sgomento. È un fatto di controllo: controllano l’intimità dell’altro (soddisfacendolo) e controllano la propria (che resta “una roba loro”, inaccessibile all’altro, troppo inadeguato perché capisca le loro particolari necessità); b) il partner ufficiale diventa una specie di “cavia” sessuale con delle conseguenze tremende per la vita di coppia, giacché i desideri manifestati dai perversi narcisisti nella loro intimità appartengono al lato più oscuro della loro personalità sui generis e rivelano – troppo palesemente – un’anomalia caratteriale essenziale che potrebbe spaventare i partners dotati di un pizzico di amor proprio.

Schema C: Riguarda le interazioni tra due soggetti narcisisti perversi che fanno coppia per condividere le loro “necessità speciali”. Sono rapporti che raramente durano nel tempo poiché i perversi veri hanno bisogno di qualcuno da ingannare quindi, con il tempo, questo tipo d’interazione perde senso fino alla rottura.

Schema D: I perversi possono accontentarsi di alimentare le illusioni negli altri (diventano allumeurs[2]), usano il sesso per ferire e l’astinenza per punire. Amano il potere di rifiutare sessualmente una persona, di detenere il controllo sulla libido altrui: più si negano, più l’altro insiste e più si sentono desiderati.

Tenuti all’oscuro della logica perversa, i partners non si accorgono del vampirismo energetico messo in atto con delle operazioni simili. Sempre più colpiti da un’angoscia diffusa e senza causa apparente, barcollano nel buio fino a deprimersi o ammalarsi fisicamente cercando di intuire cosa stia capitando all’interno di un “rapporto” diventato “strano”, perché l’altro è “diverso”, assente, misterioso, rifiutante, a fasi alterne…

L’intimità con un perverso narcisista è unicamente una fiction girata male. È naturale, quindi, che chiunque sia sprovvisto delle sue naturali doti da attore/attrice si senta fuori luogo a ogni contatto apparentemente “intimo”. E chi, non sapendo di essere una comparsa all’interno di una fiction scritta, diretta e attuata da qualcun altro saprebbe comportarsi “nel modo giusto”, conforme al copione fantasticato da una mente assai diversa dalla sua?

Mario Corte ci illustra il vampirismo energetico in vigore nella dinamica relazionale atipica instauratasi tra gli “umani” e i “vampiri energetici”:

(…) al fondo di un rapporto vampirico c’è sempre la tomba. Mentre all’origine del desiderio c’è la vita. Può esserci, è vero, una degenerazione del bisogno di comunicare e di ricevere attenzione, che porta a sopperire alle carenze affettive attraverso il sesso, ma non c’è dubbio che qualunque attrazione sessuale diversa da quella di un maniaco criminale è sempre qualcosa che ha a che fare con la vita, non con la morte.(…) Il Vampiro dell’energia, quello che incontriamo ogni giorno, come il vampiro della letteratura, non è mai interessato alla persona che ha scelto come vittima, ma solo a qualcosa che quella persona può fornirgli, una cosa che non procura piacere, ma sussistenza, e che non viene né data in uso né temporaneamente usurpata per un uso (come avviene per la prostituzione o per lo stupro), ma viene sottratta definitivamente, con conseguenze che, alla fine, possono essere anche letali. Il Vampiro è interessato soltanto all’energia, che può scegliere di rapinare sotto varie forme: tempo altrui, dignità, vantaggi economici, dipendenza affettiva, riconoscimento di meriti, solidarietà in una disputa con terzi, alleanza in funzione di un successo sociale e tanti altri mezzi. In ogni caso, lo schema è sempre il solito: bisogno di sangue = appropriazione del sangue = sopravvivenza. Cioè, esattamente il gioco del potere sugli altri: di ogni potere, grande o piccolo che sia. E dall’altra parte, le reazioni della vittima saranno connotate da tutti gli stati di malessere che ho descritto nella parte dedicata ai sintomi dell’aggressione vampirica: blocco mentale, tendenza a compiere azioni contro il proprio interesse, piacere dell’accondiscendenza, confusione psicologica che contribuisce al successo personale del Vampiro[3].

Vediamo nei dettagli il funzionamento degli schemi:

Nel caso in cui si dedichino al sesso come dei robot l’obiettivo primario è quello di accontentare il partner per difendere la propria immagine o per tenere buono un partner desiderante.

Immaginiamo un rapporto sessuale concepito come una sorta di “azienda amorosa” in cui uno dei soci mette la sua quota parte di emozione, sentimento e sesso e l’altro unicamente il simulacro di tutto ciò. Il risultato è che l’azienda amorosa, apparentemente ben avviata, si rivela presto una truffa a danno del socio leale.

Attraverso un’azione meccanica, un elastico “sacrificio” per mantenere l’altro nella posizione più favorevole ai suoi bisogni, il narcisista perverso simula un piacere-dovere che quando ben eseguito reca lo stesso sollievo che un cittadino onesto potrebbe provare al pagamento della tassa che lo rende insonne. Provano “qualcosa” i perversi nei normali rapporti sessuali? Certamente: l’orgasmo con un partner desiderante ha per loro l’effetto di una tisana rilassante. C’è sentimento, passione, emozione o trasporto quando alziamo una tazza e beviamo un sorso della nostra tisana preferita? No, ciò che si vede nella fotografia è unicamente la meccanicità del nostro gesto e forse un sorriso di soddisfazione provocato dalla nostra voglia di berla tutta per riscaldarci, digerire, disintossicare il nostro corpo…

Se i partners dei perversi narcisisti potessero riunirsi in una stanza, scoprirebbero che i gesti, le parole e le azioni prima, durante e dopo un rapporto sessuale con loro sono le stesse a prescindere del/la partner che hanno eletto per “esercitarsi”. I più sensibili scoprirebbero inorriditi che la loro camera era una palestra e loro stessi degli attrezzi ginnici. Siccome ogni attrezzo ha la sua funzione, ecco che i perversi leggono attentamente le istruzioni stampate sulla faccia di ognuno e, dopo aver capito quali sono i tasti da premere, spingono o tirano per raggiungere il risultato che meglio gratifica la loro immagine.

È un comportamento che potrebbe definirsi “fallocratico”, sia per quanto riguarda gli uomini che le donne perverse, come leggeremo lungo quest’articolo:

L’immagine del corpo come fallo implica che Mark pensasse di essere duro e forte. Era orgoglioso della sua potenza erettiva; ma mentre tale potenza  è una condizione preliminare per l’orgasmo, il piacere e la soddisfazione sessuale dipendono della scarica dell’eccitazione e dall’allentamento della tensione. L’uomo deve abbandonare l’erezione per raggiungere l’orgasmo. Privilegiare la potenza erettiva rispetto alla potenza orgastica significa  mettersi a disposizione della donna. Questo era l’orientamento di base di Mark nella vita. Era stato indotto ad assumere questa posizione dalla promessa della madre che lui sarebbe stato il suo amore “speciale”. Purtroppo Mark da bambino non poteva capire quanto fosse vuota questa promessa. Egli diviene effettivamente l’amore “speciale” della madre, ma a spese della propria sessualità. Mark aveva rinunciato alla potenza orgastica in cambio di un’esagerata potenza erettiva o, in altre parole, la sua soddisfazione personale era divenuta secondaria rispetto a quella della madre. (…) Per le donne Mark proiettava l’immagine di un uomo capace di produrre e di tener duro (di produrre un’erezione e di mantenerla). Credeva che fosse quello che le donne volevano, e dunque si trattava di una manovra seduttiva. Molte donne si dimostravano sensibili, ma i rapporti non portarono mai a una vera soddisfazione per nessuno dei due partner. Come ho già detto, i due matrimoni di Mark erano finiti con il divorzio. Come non c’era profonda soddisfazione per Mark nella sua potenza erettiva, non c’era soddisfazione neppure per le donne. Nel rapporto sessuale fra un uomo e una donna, lo ripeto, ciò che conta è la reciprocità. L’orgasmo dell’uomo fa spesso scattare quello della donna e vice versa. Una donna può desiderare che il suo uomo sia, a volte, duro e forte, ma solo se altre volte è capace di essere dolce e tenero. Mark cominciò a rendersi conto che la sua durezza era anche un’espressione negativa. Poteva essere interpretata come un’affermazione del tipo: “Non puoi raggiungermi, non sentirò nulla”.(…)

Mark si era sempre considerato speciale e superiore, prima nei confronti del padre e poi nei confronti degli altri uomini. Era forte, non aveva paura di loro, sapeva lavorare ed era capace di soddisfare una donna – questa era l’immagine che proiettava e con cui si identificava. Gli dava un senso di potere nei confronti delle donne, che non era diminuito neppure in seguito al fallimento di due matrimoni. Finché manteneva le sue prestazioni sessuali (cioè, aveva un’erezione), era in una posizione di predominio, aveva successo. Usava il sesso come difesa contro i sentimenti – il bisogno di amore, la paura del rifiuto, l’impotenza orgastica. Il narcisista usa il sesso come sostituto dell’amore e dell’intimità. [4]

Alexander Lowen afferma che l’orgasmo per un perverso narcisista è più un dispiacere che un piacere. William Reich ci parla di un “narcisismo fallico”, cioè, di una personalità che s’impone di restare sempre “eretta” per soddisfare la sua personale esigenza di potere:

quando Reich sottolinea la differenza tra potenza erettiva e potenza orgastica, egli illustra la conseguenza del predominio narcisistico. La potenza orgastica, infatti, si accompagna sì al piacere ma anche alla conclusione. Naturalmente, nelle persone psichicamente sane è proprio la conclusione e il piacere a essa collegato che costituisce il clou dell’attività sessuale mentre in queste persone essa costituisce una sorta di dovere obbligato, di secondaria importanza e, spesso, di malcelata delusione in quanto implica la cessazione dell’erezione. In questo senso, le persone con carattere fallico-narcisistico sono tipicamente delle persone che non possono lasciarsi andare, che temono la spontaneità perché debbono sempre mantenersi “all’altezza” del compito. O meglio: perché il loro compito (intrapsichico e inconscio) è quello di mantenersi sempre in condizione di erezione per potersi rispecchiare come tali.

Ne consegue che spessissimo si tratta di persone di successo sul piano delle relazioni sociali ma inconcludenti sul piano delle realizzazioni. E, poiché sulle lunghe distanze questo gioco viene avvertito, il destino di queste persone diviene particolarmente triste con l’avanzare dell’età: da un lato esse non possono smettere o cambiare la loro strategia interiore e interpersonale, dall’altro e progressivamente si ritrovano in condizioni di sempre maggiore isolamento che le spinge ad accentuare il comportamento aggressivo, istituendo così un circolo vizioso che provoca un ulteriore isolamento. (…) Da ciò deriva anche una conseguenza economica: queste persone devono attuare un costante dispendio di energia per mantenersi nella condizione accettabile di mantenimento della propria sicurezza e autostima[5]

Tenendo presente il fallo come simbolo massimo del potere, come si manifesta questo “narcisismo fallico” nelle donne? In modo del tutto analogo ai narcisisti perversi maschi. Leggiamo due esempi femminili che vanno da un estremo all’altro, cioè, dalla promiscuità all’allumismo[6]:

  1. Quando lasciò la scuola, Anna iniziò una carriera di promiscuità sessuale; adescava uomini nei bar e per la strada e talvolta si univa anche a bande di teppiste. Dopo aver bevuto in qualche locale malfamato, andava in campagna assieme a un gruppo di uomini e, a turno, aveva rapporti sessuali con loro. Si sposò parecchie volte con individui per i quali non provava sentimenti particolari e non fu fedele a nessuno di loro. Questa era la condotta di Anna mentre “in società passava per una donna degna di fiducia, conformista e attraente. Per lo più sembrava controllata, educata, un modello esemplare di ottimo comportamento”. Per un tempo insegnò anche in una scuola di catechismo. Da un punto di vista etico il suo comportamento era ammirevole e dava una forte impressione di sincerità. (…) Anna non dava nessun segno di provare emozioni in rapporto alle sue azioni. Anche quando si venne a sapere delle sue varie trasgressioni, sessuali e di altro tipo, non dimostrò di provare vergogna, paura o costernazione. Riguardo alla sua condotta sessuale Cleckley dice che molto probabilmente “questa donna qualcosa in meno della comune motivazione sessuale conscia; l’aspetto più significativo delle sue esperienze sessuali è che, pur funzionando normalmente a livello meccanico, per lei il sesso ha un’importanza minima.[7]

  2. Lei è una mia compagna dell’università. Mi sono avvicinata da lei perché il suo comportamento mi aveva colpita, era insolito e culturalmente meglio accettato nei maschi. Parlo di sedurre e abbandonare (sedurre e abbandonare, sedurre e abbandonare…molte volte la stessa persona fino a esaurirla, smettendo di dargli alcunché) e sfruttare la frustrazione che questo suo modo di fare genera negli altri, facendo questo con più persone contemporaneamente. Ciò che è interessante in questa ragazza è che si tratta del suo UNICO modo di relazionarsi, lei non ha altri tipi di rapporti e non manifesta alcun interesse di averli. (…) lei non ha amici, si rapporta esclusivamente con i maschi (nel nostro corso sono quasi tutti maschi) chiamati da lei “amici” ma, in realtà, questi rapporti hanno un’altissima carica isterica e seduttiva. Tutti questi “idioti” muoiono di “amore” per lei, che li usa come pezza da piedi e li distrugge emotivamente. So di uno che è caduto in depressione, altri la guardano male. Lei presenta tutti come suoi “amici”, ma loro sono convinti di “frequentarla”. È ambigua tutto il tempo, non dice mai né sì, né no, oppure dice “no” con le parole e poi “sì” con il suo comportamento, li mette in trappola, mente o semplicemente “omette” certe cose, manipola questi uomini. Fa finta di essere l’ingenua, l’innocente, quella che non si rende conto, colei che non sapeva che il suo “amico” la desiderasse quando in realtà la seduzione e l’insinuazione sessuale sono state presenti sin dall’inizio, di modo che lei sfrutta questi “fraintesi” a suo vantaggio. Cerca sempre di posticipare l’incontro sessuale, di farli avere voglia di lei, come nelle telenovelas, quando si arriva al dunque ma c’è sempre qualcosa che interrompe i protagonisti. In alcuni casi arriva a consumare l’atto, ma solo quando il ragazzo è diventato molto dipendente. Non riesco a capire come faccia a fare tutto ciò e perché questi uomini cadono in una manipolazione così evidente. Mantiene diverse di queste sue relazioni parallele per ANNI, senza alcuno scrupolo e senza sentirsi in colpa. A volte riunisce questi ragazzi per il piacere di vedere come ci restano male, come si stuzzicano e competono tra loro, mettendola sempre al centro, come un “premio” molto ambito. Molti di loro frequentano il nostro stesso ambiente (l’università) e si conoscono, ma questo apparentemente non le importa, non ha paura di essere scoperta. È fredda, distante e poco affettiva, egocentrica, egoista. (…)È narcisista, ossessionata da dieta ed esercizi fisici, crede di essere la donna più bella del mondo. Vuole essere sempre al centro e diventa di cattivo umore quando non lo è, per questo evita i gruppi di amici cercando di farne altri, ma sempre e comunque “rapporti a due”. [8]

Un ultimo aspetto che vorrei rilevare è il poco valore che i narcisisti perversi danno non solo al sesso come sinonimo di salute, di gioia, di festa dei sensi, ma anche al proprio corpo come tempio, involucro, armatura, contenitore di uno spirito soddisfatto e sano che vaga per la vita – così corta – fiero di essere apprezzato e toccato da mani amorevoli e piene di affetto:

Un giovane paziente mi disse “sono andato in Brasile e come non avevo soldi per restare andavo in una via molto conosciuta a Rio de Janeiro dove lavoravano i “boys”. Avevo rapporti omosessuali e ricavavo i soldi che mi servivano per restare”. Quando gli domandai se sentiva di aver compromesso la sua sessualità vendendo il suo corpo alle persone del suo stesso sesso, lui rispose tranquillamente che aveva eletto questo modo di guadagnare per restare in Brasile. Ecco a cosa mi riferisco quando parlo di vita sessuale impersonale. Possono essere grandi attori sul terreno affettivo e sessuale. Per questo anche molte donne cadono in mani a soggetti che le usano economicamente (lo stesso vale anche per le donne psicopatiche che eleggono questo mezzo di sussistenza)[9].

C.l.dias

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[1] https://artedisalvarsi.wordpress.com/2015/07/02/sedurre-indiscriminatamente-tutti-il-capolavoro-del-narcisista-perverso/

[2] https://artedisalvarsi.wordpress.com/2015/07/28/un-perverso-narcisista-per-amico-dal-girone-infernale-al-grande-limbo/

[3] Vampiri energetici – Come riconoscerli, come difendersi. Ed. Il punto d’incontro, 2012, p.180.

[4] Lowen, Alexander. Idem, p. 109-110.

[5] SEMI, Antonio Alberto. Il narcisismo. Il mulino, 2007, p.114-115.

[6] https://artedisalvarsi.wordpress.com/2015/07/28/un-perverso-narcisista-per-amico-dal-girone-infernale-al-grande-limbo/

[7] LOWEN, Alexander. Il narcisismo, l’identità rinnegata. Feltrinelli, p. 172-173

[8] http://www.marietan.com.ar/material_psicopatia/la_amiga_septiembre2013.html

[9] http://www.psiquiatria.com/congreso_old/mesas/mesa33/conferencias/33_ci_a.htm

119 pensieri su “Quando il “Re” è nudo: narcisismo perverso e potenza simulata

  1. Sono un uomo… amavo quella donna, era una calamita per me, apparentemente vittima della sua vita.. fredda.. distaccata… egoista troppo composta… controllata… spesso ricatti.. spesso mezze cattiverie.. critiche.. fuggire, tornare, fuggire definitivamente. Durante quella relazione di un anno, era fredda anche nell’intimità… Forse sbagliavo.. forse temevo di non essere ricambiato come volevo.. temevo Lei. Nell’intimità lei non “amava”, si faceva amare.. quasi possedere… come se fosse in attesa di ricevere amore.. faticava a lasciarsi andare.. faticava a provare piacere.. ho avuto spessissimo questa sensazione… temevo di non piacerle.. e mi adoperavo in ogni modo per farla rilassare.. farla sentire amata, desiderata.. con ogni gesto, ogni carezza, bacio, sorriso per farla sentire protetta, per darle quanto più benessere potevo.. solo dopo mesi e mesi.. riusciva.. a provare (forse) benessere.. Desideravo il suo stare bene poichè il suo stare bene era il mio.. i suoi sorrisi (finti forse.. chissà) erano la mia gioia.. ma non faceva nulla.. poco nulla per creare un minimo di atmosfera.. un minimo di calore.. pochissime carezze… pochi baci.. Lei.. riceveva le mie di carezze, i miei baci.. i miei sguardi attenti che cercavano e aspettavano solo i suoi sorrisi che tardavano sempre ad arrivare.. Amava.. (e lo diceva).. essere desiderata da me.. (quanto mi desideri?… quanto ti piaccio? quanto ti manco?)…. e mi chiedeva… “il mio ex mi diceva che sono fredda….ma secondo te io sono fredda con te?????” … Volevo dirle… “si.. eccome se lo sei!!!” ma non rispondevo così.. per non rovinare quegli attimi finali per me magici e unici… pieni d’amore e passione.. (la mia).. e alla fine.. i suoi brevi sorrisi… nessun abbraccio… solo una volta ha appoggiato la testa sul mio petto.. e si girava quasi sempre dall’altra parte… tornando seria… chiudeva gli occhi.. si addormentava.. e a me rimaneva sempre il dubbio se fosse mai stata bene e un pò felice con me!!!! Non è un film.. ma lunghi e numerosi attimi di passione e amore.. forse sbagliati.. forse a senso unico.. che avrei voluto non finissero mai…

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  2. Carissimo, leggo unicamente paura nelle tue parole. Paura di lei, di perderla, di dirle in faccia com’era davvero e il quanto ti faceva soffrire, di non essere all’altezza, di non saperci fare, di rovinare i “momenti belli”… Cosa ti diceva lei per renderti più sicuro? Che amava essere desiderata da te, tutto qui. Sei ancora condizionato dalla sua ingombrante e micidiale presenza. Hai scritto una frase molto triste (direi il cavallo di battaglia del dipendente affettivo): “Desideravo il suo stare bene poiché il suo stare bene era il mio”. Credimi, LEI LO SAPEVA PERFETTAMENTE, E LO SA TUTTORA. Per questo forse non ti faceva il piacere di sorridere, non dimostrava apprezzamento per il tuo amore e dedizione, triangolava con il suo ex, ecc.ecc.ecc. perché voleva che tu, vedendola sempre distaccata e malinconica, continuasse a dare sempre di più senza alcun tipo di tornaconto: la sofferente era sempre lei, a causa del suo passato, forse. Lei, da brava narcisa, probabilmente tornerà. Sa bene che con te le porte sono spalancate (credimi, non è per niente lusinghiero quando tornano, ma l’esatto contrario!). Cercati un aiuto psicologico prima del suo fatico ritorno o ti fregherà ancora e ancora e ancora, magari per anni, bloccandoti la vita. Riuscirai a liberartene e guarire quando capirai che il vostro “rapporto” era basato esclusivamente sulla tua paura, e non sull’amore. In bocca al lupo e solidarietà totale!

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  3. Grazie… mi sono permesso di raccontare qualche mia sensazione poiché il tuo articolo fantastico mi ha fatto risvegliare dei ricordi. Quelle erano i miei stati d’animo di alcuni mesi.. ma poi non più poiché mi sono scontrato con la sensazioni negative che avevo immagazzinato dentro di me.. evidenziando a lei ciò che non capivo, ciò che non sopportavo… pur con i miei errori… mentre lei ovviamente faceva lo stesso con me.. da parecchio prima…nelle sue modalità. Occorre aprire un po’ gli occhi e mettere in luce aspetti che all’istante non si comprendono.. e intimare con la durezza e cinismo (che a volte non ci appartengono) che nessun ulteriore ritorno è voluto e desiderato.. In quel momento diventiamo dei nemici.. o meglio.. qualcuno che non va bene per loro.. e ridendo (forse) si assiste alla loro fuga. Un abbraccio a te e al tuo lavoro degno del massimo rispetto

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  4. Con Questo articolo hai raggiunto L’ECCELLENZA, hai scovato il pelo nell’uovo….. (scusa per la frase che sto per scrivere ma rende l’idea) pare che ci spiavi, che ci guardavi. La prima cosa che sentivo e che mi ha colpito era la sua assenza durante il rapporto, ma non riuscivo a spiegarmi cosa fosse….. era come se fosse tutto meccanico e era la verita’….. e poi il senso di malessere alla fine…. cosa mai capitata prima. Grazie a nome di tutti. Io ormai ne sono uscito da solo con l’aiuto di internet e di blog simili al tuo che ti ripeto fanno del bene in maniera viscerale. Con affetto Roberto.

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    1. Caro Sandro, sono persone che non hanno la più pallida idea di cosa sia la vera intimità. E’ un comportamento tipico dei perversi quello che stai dicendo. Per questo uso la metafora della palestra: cosa fai dopo esserti esercitato con gli attrezzi? Perdi tempo coccolando ognuno di loro e ringraziandolo per averti reso i muscoli più sodi? Certamente no, ti fai la doccia, saluti tutti e te ne vai a casa contento e soddisfatto dopo esserti scaricato le energie… Siccome la loro soddisfazione è minima a prescindere dell’impegno del partner nei momenti intimi, ecco che possono fare una sosta in un’altra palestra per provare degli attrezzi diversi. Tanto la doccia l’hanno già fatta, quindi, sono freschi come un fiore per ricominciare gli esercizi da capo. Mi dirai: “Ma questi qua non si stancano mai? Quanta energia!”. Errore madornale: l’energia la prendono proprio da te! Certo che si stancano, perché SENZA LA TUA ENERGIA NON SONO NULLA. Agiscono così anche senza alcuna voglia di farlo nel profondo. Per loro è come un lavoro, un mestiere che giova alla loro immagine: “Più persone ‘accontento’ più sono figa/o” cioè “Più attrezzi so usare, più bella/o divento”. Dico di più: spesso gli “amici” e le “amiche” dei narcisisti perversi sanno perfettamente come si comportano, lo/a giustificano e lo/a coprono. Perché? Perché i perversi convincono tutti che il loro comportamento è una figata quando, in realtà, il loro modus operandi rivela unicamente il totale fallimento dal punto di vista sentimentale. Ti respingono o sono sbrigativi per la loro incapacità di vivere i momenti nel profondo, per l’inabilità al sentimento amoroso che si portano dentro. Non provano quel “qualcosa” che resta dentro agli umani subito dopo essere stati intimamente legati a qualcuno, quel senso di tenerezza e di appagamento. Siccome non c’è verso di provare ciò che proviamo noi, allora se ne vanno alla ricerca di qualcos’altro che comunque NON APPAGA. Sono pozzi senza fondo di angoscia e insoddisfazione perenne, incolmabili. Lasciamoli alla loro tristezza e miserabilità convinti di essere “fichissimi”… Non pensarci più ai suoi respingimenti, caro. Hai avuto a che fare con un ectoplasma, non era reale. Per invocare un ectoplasma bisogna crederci agli spiriti oppure essere un medium. Non sono persone, non esistono. Tutto qui.

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  5. Claudia,
    l’unico modo che abbiamo per vendicarci è quello di ignorarli o esiste qualcosa di più “soddisfacente” per noi?
    grazie
    una abbraccio

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    1. Cara Giovanna, non si tratta di “vendicarsi” ignorandoli o dimenticandoli. Nessun gioco del tipo “facciamo finta che l’altro non esiste” funzionerà o ci darà qualche “soddisfazione”. Penso che il concetto sia molto più ampio e profondo e che le soddisfazioni che verranno dalla tua vita (anche quando inizialmente impercettibili) copriranno piano piano il dispiacere e il disgusto recato da chi vorresti dimenticare ad ogni costo. Nessun tipo di soddisfazione potrà mai essere collegato alla loro persona, ricordati. Ti propongo un esercizio semplice: prova a immaginarti in un futuro prossimo o lontano appena sveglia; ecco, dopo aver spalancato le tende della tua camera, con un sorriso smagliante, tu non riesci a smettere di ammirare il bellissimo giardino coltivato da te stessa (sanissimo narcisismo), lasciandoti scappare addirittura la seguente considerazione: “Oggi sono così contenta perché ho finalmente dimenticato tizio, ecco la mia vendetta… bene gli sta, ahahaha!”. Non è un paradosso? Cara, la persona che ti ha fatto soffrire così tanto NON E’ MAI ESISTITA. Perché dico questo? Perché quando era con te voleva un’altra cosa e appena giravi le spalle ti accoltellava allegramente nei modi più squallidi. E così faceva con tutti. Hai vissuto con lui in un’altra dimensione, perché quella reale era talmente orribile da dover essere ricoperta di parole. Chi era accanto a te, allora? Bene, accanto a te c’era un’immagine che volevi con tutte le tue forze incastrare alle parole dette dal narcisista perverso nelle sue prime “apparizioni”. Le parole, però, sono necessarie ai perversi come le bende all’uomo invisibile: una volta levate le sue parole-bende resta il vuoto, il nulla, l’assoluta mancanza di contenuto. Hai amato un ologramma ricoperto di bende. Ed è proprio qui che parliamo di lutto, di morte. Si tratta di celebrare il funerale mentale non solo di un’immagine costruita con le parole, ma delle parole stesse. Nulla corrispondeva al vero. “Vendetta”, “ignorare” e “soddisfazione” sono ulteriori parole da buttare nel tuo secchio mentale per cedere spazio all’unica espressione che può descrivere tutto ciò che hai da dirti giorno dopo giorno: “Sto lasciando andare chi non è mai arrivato alla mia essenza”. Non è mai arrivato perché incapace di farlo con te e con chiunque passerà per la sua strada. Dopodiché, una volta morta l’immagine ti verrà automatico non pensarci più, non perché l’hai forzatamente “dimenticata” ma perché ai morti si porta rispetto. Evocarli con l’idea della vendetta aggiunge male al male, ma augurarli ogni bene nell’ “Aldilà” rende liberi. Si tratta di funerali virtuali per “persone” ugualmente virtuali.

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      1. Esatto, è quello che era, il nulla…Tutta apparenza, di concreto non c’era niente è questo forse che mi fà ancora male. Non riuscire ad accettare la realtà, così diversa da quello che lui proponeva, dall’immagine che per anni mi ero fatta di lui, un ragazzo dolce, sensibile, disponibile e accogliente. E’ completamente l’opposto! Ma è così difficile accettarlo mia cara, io avevo quest’ideale dentro di me, sradicarlo è la cosa più difficile al mondo! Chi non ci è passato non può immaginare quale calvario sia, e la manipolazione, la distanza, i silenzi, le colpevolizzazioni, anche solo uno sguardo bastava ad incenerirmi, a volte pensavo di dargli fastidio fisicamente, che mi schifasse. In realtà lui non ha gli strumenti per voler bene a qualcuno, dovevo capirlo quando mi diceva che era contento che la gente che lo conosceva lo vedesse accompagnarsi a me dopo la fine del suo matrimonio, (lei è letteralmente scappata via…) sembrava fosse uno sfoggio, non il piacere di stare con me. Non auguro a nessuno di conoscere una persona del genere, sono esseri distruttivi. Mi auguro un giorno di spalancare quella finestra e di guardare soddisfatta il mio giardino, senza ricordare niente.
        Ti abbraccio

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      2. Ti ricorderai perché purtroppo non esistono medicine per dimenticare tutto. Ma come nella bellissima canzone “A whiter shade of pale”, cantata da Procol Harum verso la fine degli anni 60 (con melodia ‘prestata’ da Bach), ti sembreranno ricordi privi di vita, come “ombre più bianche del pallido”. Sì, i perversi sono contenti quando “la gente” ammira la loro compagnia, amano sfoggiarla ad amici e parenti per far vedere il quanto sono potenti. E’ tutta una simulazione senza capo né coda che raggiunge un senso unicamente nella loro testa. Sono anime tristi, cara… Abbracci.

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  6. È passato un mese da quando mi ha lasciato. Sono fortunata ho una famiglia e dei cari amici che mi hanno creato attorno un salvagente … come dice la mia terapeuta sono il mio filo tra la realtà e l illusione vissuta per otto mesi. Sto arrivando alla comprensione che lui è un narciso patologico e lo sto facendo per riprendere in mano la mia vita.
    Ho patito incredibilmente i suoi sbalzi d umore il suo egoismo il suo parlarmi di condivisione senza avere la minima cura di me o dei miei bisogni…..alle due del pomeriggio ero la donna migliore della sua vita ringraziava dio per avermi messa al suo fianco ero il suo miglior investimento l amore cercato per lungo tempo …alle 19 non sapeva cosa farsene di me di una donna che doveva sempre stimolare apatica statica pigra…che non ha mai conosciuto le fatiche della vita …. per poi il mattino dopo dirmi che nulla era vero che era stanco aveva bevuto che la verita era l amore e la stima che nutriva nei miei confronti…ho dubitato di me stessa delle mie sensazioni e questo mi fa rabbia … mi ha mentito si è inventato dei lavori per poter gestire le sue assenze per poter motivare il suo cell spento e i suoi comportamenti bizzarri … mi ha liquidata con un colpo di spugna mi ha messo da parte con una freddezza che mi rabbrividisce …. e nonostante il nulla che mi ha dato sono ancora qua a pensare che forse mi sono inventata tutto io che forse lui è normale e io paranoica ….

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    1. Da quanto dici e pur non conoscendoti, non sembreresti affatto paranoica, anzi….
      A meno che tu non abbia inventato di sana pianta tutto quello che scrivi sembrerebbe proprio che quello senza equilibrio sia la persona con cui sei stata finora e non tu. La tua terapeuta, credo, potrà confermatrtelo.

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    2. Cara Marta, capacitarsi che esistono al mondo persone assolutamente incoerenti, bugiarde patologiche e incapaci di amare, come i narcisisti perversi, è sempre uno shock per una persona comune. Al momento stai cercando di superare questo stato con l’ausilio della tua curante, della tua famiglia e dei tuoi amici. Per fortuna la persona che ti ha fatto del male se n’è andata prima di sfracellare questi tuoi importantissimi lacci, come spesso accade. Non è normale cambiare opinione sui sentimenti ogni quarto d’ora assecondando l’umore del momento. Non è normale inventarsi dei lavori per ‘togliersi dai piedi’ la persona che ci vuole bene per un’improvvisa voglia di ‘far qualcos’altro’ teoricamente molto più divertente. Il punto è che questa ‘voglia di fare qualcos’altro’, questa noia colossale nei confronti della vita ci sarà sempre nella persona che ti ha lasciato. Non si tratta dell’ insoddisfazione che porta allo sviluppo di qualcosa di utile, di interessante, di artistico, di grandi progetti lavorativi o di vita in generale, ma di un tedio permanente che il perverso – essendo sprovvisto di coscienza e di intelligenza emotiva – relaziona direttamente alla sensazione di appagamento che prova quando vive un rapporto stabile. Il perverso, quando si sente appagato da una persona inizia a distruggere tutto pur di avvertire il brivido dell’inizio e senza alcun riguardo per i danni recati alla psiche dell’altro. Lui non ti ha dato nulla perché nulla ha da dare a nessuno: i bei fiori non crescono sottovuoto, ma nella terra fertile che va coltivata con cura quotidianamente. Un forte abbraccio, C.

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  7. Loro ti creano il vuoto attorno e anche dentro, ti fanno credere a tutto quello che dicono e a un certo non sai più chi sei nè cosa senti e pensi di non avere capito nulla della vita e dei sentimenti, inizi a cercare di cambiare per loro, perchè ti fanno sentire inadeguata e insufficiente e carente in tutto…Ovvio che alla fine metti in dubbio te stessa, minano le tue fondamenta. Coraggio, non sei sola, e i cattivi, i meschini e i piccoli sono loro. Che la vita gli dia quello che meritano.
    Un abbraccio

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  8. a volte lo penso ancora…a volte mi fa ancora male…ho mantenuto il no contact per mesi…dopo che lui aveva bloccato il mio contatto sia su whatsapp che su fb…quando lui mi ha sbloccata ho resistito un paio di giorni e poi gli ho scritto…lui mi ha chiesto un rapporto civile che ho palesemente e coscientemente rifiutato….il silenzio per 15 giorni…poi mi ha scritto chiedendomi perché visitassi il suo profilo fb(cosa non vera)….continuando la conversazione affermando che lui non ce l’ha con me…che dobbiamo rilassare i toni delle conversazioni…aiutatemi…vi prego…so che lui è un narcisista…cosa vuole adesso?

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    1. Cara Desiree, questa persona ti ha bloccata. Il contatto zero parte da una tua volontà, da un tuo personale sforzo di non cercare più l’altro per aver compreso perfettamente il livello di tossicità e di disfunzionalità di un predatore. In effetti, appena ti ha ‘sbloccata’, cosa hai fatto? Hai cercato un contatto con lui, dando inizio a una discussione inutile e sfiancante. Al tuo silenzio, lui lancia una provocazione: ti accusa di andare a visitare il suo profilo, riuscendo a sconvolgerti ancora una volta. Pensare a questa persona e alle sue bizzarrie una tantum è normale, ciò che non dovrebbe più succedere è farsi trattare in questo modo da un soggetto instabile che va e viene. Perché dargli l’appiglio per offenderti? Lui ti ha sbloccata per continuare a giocare con te, cara, perché ti vuole nel suo ‘limbo amico’ come ogni narcisista ‘che si rispetti’. Quando avrà bisogno di sesso ti cercherà, quando non avrà più bisogno perché qualcos’altra lo attrae, ti scaricherà e ti bloccherà ancora una volta per poi, vantandosi, andare a dire al mondo che lo stai perseguitando. Per i narcisisti tutte le donne del mondo sono pazze, matte da legare e lo inseguono. Ciò che vuole è molto chiaro per chiunque ci sia passata: certificarsi che sei ancora a sua disposizione, avere la certezza di averti incastrata nella tua posizione di dipendenza, sentirsi desiderato e controllato da te a distanza per un fatto di vanità. Dopodiché, una volta certificata la cosa, è libero di continuare a giocare all’infinito, lieto di poter invitare per un caffè, ‘civilmente’, una bella donna dagli occhi innamorati persi. Non esistono rapporti civili né incivili con queste persone, semplicemente perché non hanno sviluppato la capacità di rispettare gli esseri umani e di comprendere il loro bisogno di chiarezza e di affetto. In più hanno dei codici propri, regole comportamentali che sfuggono alla gente comune, il che ci porta sempre a interrogarsi su cosa vorrebbero loro, anziché su cosa vogliamo noi. Ovvio che lui ‘non ce l’ha con te’: ha bisogno di te, così come ha bisogno di chiunque accetti di spogliarsi dalla propria dignità per far parte del suo girone infernale. Unico consiglio: alla larga dai predatori del genere. Tutelati al massimo tagliando ogni ponte. Un forte abbraccio, C.

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      1. Ti racconto in breve la mia storia…

        Ho conosciuto quest’uomo subito dopo aver terminato una relazione
        , dunque in un periodo di fragilità. Lui mi parlava di idee sulla giustizia, la legalità. la sicurezza sociale…pan per i miei denti
        visto che sogno di diventare magistrato (lui questo lo sapeva). Discorsi pieni di passione, voglia di spendersi per migliorare il nostro Paese, al limite
        tra la fantasia e l’impossibilità. Sembrava tenero, molto impegnato da un punto di vista lavorativo, altruista, gentile…anche se era sempre preoccupato rispetto al nostro rapporto per via della differenza di età( 11 anni). Sembrava però parlare in un modo(ovvero si preoccupava di questo) ma agiva nell’altro (comunque continuava a frequentarmi)…ad esempio diceva :l’anno prossimo andiamo in vacanza insieme….e dopo un
        minuto….ma perché sei così piccolina?…Un misto di confusione e voglia di continuare, almeno questo è ciò che sembrava a me. Chiamava poi non chiamava, fissava un appuntamento per poi rimandarlo(pervia degli impegni lavorativi)…Diceva di aver bisogno di tempo perinnamorarsi e che più si va piano più si mettono radici profonde. Diceva poi di aver paura di lasciarsi andare, perché ogni volta che si
        mostrava nelle sue debolezze e fragilità veniva lasciato (cosa che sto mettendo in discussione…era lui a lasciare…o a ferire per poi essere lasciato).
        La nostra frequentazione è continuata così per alcuni mesi, fin quando lui , a causa del suo lavoro, è partito per alcuni mesi all’estero.
        Dopo avermi fatto promesse, dopo avermi prospettato tutto ciò che avremmo
        potuto fare insieme al suo ritorno, è cominciato il mio incubo…sensazioni, percezioni, non so cosa ma cominciavo a non star più tranquilla…un giorno mi voleva bene, il giorno seguente aveva da ridire su di me e sul mio comportamento…ossessionato dall’immagine che io davo di lui agli altri, ossessionato dalla mia pagina fb,…lui poteva criticarmi…io non dovevo azzardarmi…non sopportava le critiche…sapeva che soffrivo…ma non si preoccupava di ciò, non mi ha mai chiesto:
        COME STAI? PERCHE SEI TRISTE?…
        Litigavamo e appena chiudevamo il telefono era pronto a scrivermi quanto mi volesse bene…avevo l’impressione di non essere più me stessa,
        soffrivo, non mangiavo, mi svegliavo tutte le notti…eppure lui, ogni volta che provavo a fare marcia indietro, mi rinfacciava tutto, mi diceva che ero identica alle altre, che nei momenti di difficoltà gli voltavo le spalle…faceva leva sulle cose per me importanti…la mia integrità e la mia moralità…cose che lui ha persino messo in discussione alla fine della relazione…
        Si perché la relazione è finita…appena lui è rientrato…(secondo me
        non è stato un caso) Ed è finita senza reali motivazioni.. spiegazioni contradditorie…in cui ho percepito molta falsità e ipocrisia…Quando ci siamo visti per parlarne di persona, sono stata solo io ad argomentare, a mettere in discussione i suoi atteggiamenti…l’unica cosa che sapeva dirmi era : abbracciami oppure dobbiamo rivederci, ti chiamo…ecc….Cose che naturalmente non ha fatto…mi confondeva…diceva una cosa e ne faceva un’altra…se ero io a chiamarlo lui rispondeva…ma tutta questa ambiguità a un certo punto mi ha mandato in paranoia…Così ho cominciato a reagire…ad “attaccarlo” a mettere alla luce la sua mancanza di coerenza…A quel punto è cominciato l’inferno…sono stata insultata in tutti i modi…ad un tratto non ero più la ragazza piena di idee, intelligente e dolce…ma un mostro da distruggere…mi ha dato della matta, da internare…ha cercato di fari passare in questo modo anche agli occhi deimiei amici e di mia sorella…una cattiveria che io definisco lucida…Mi ha fatto a pezzi…più io chiedevo spiegazioni più lui mi colpevolizzava…un inferno…non ho parole diverse per descrivere ciò.
        Mi ha bloccato su fb su whatsapp e sul cell. Allora io, non so per quale razza di motivo, lo cercavo da altri telefoni…allora poi mi sbloccava per un periodo per poi bloccarmi di nuovo. Ammetto di essere stata rabbiosa, poco lucida e un po’ ossessiva…ma lui mi confondeva con tutti quei comportamenti altalenanti. Ho scoperto poi bugie riguardanti le sue ex…non ha mai chiuso i rapporti con nessuna di loro anche se affermava sempre il contrario e non perché io glielo chiedessi…dal nulla mi raccontava mentendomi!!!!ma che senso ha?(io non ti chiedo una cosa, perché me ne parli? e se me ne vuoi parlare perché mentire?) Durante la sua assenza sono stata un po’ oppressiva, lo ammetto, ma nei limiti…lui mi destabilizzava molto…percepivo che non provava sentimenti ma non mi lasciava andare…diceva che aspettava di tornare per consolidare il nostro rapporto…ma come? è tornato per lasciarmi!!!!La cosa che mi turba di più è che sono arrivata a far cose per me
        impensabili, dovevo giustificarmi continuamente, lui metteva sempre in dubbio me e la mia buona fede, il mio modo di fare…a lui era permesso tutto.. lui non sbaglia mai…Cercando risposte alle mie tantissime domande, sono per caso venuta a conoscenza di un “disturbo della personalità” chiamato NARCISISMO
        PERVERSO… ho rivisto in questo ragazzo molte caratteristiche (salvo il corteggiamento iniziale non così perfetto)… Forse sono stata manipolata? Forse per questo non sono così lucida?Qualcuno può aiutarmi?Perché bloccarmi e sbloccarmi? Perché chiedermi di abbracciarti? Perché evitare un confronto faccia a faccia?
        Lui dice di odiarmi…che la colpa è solo mia che l’ho portato a questoeche la sua umanità la dona a chi vuole e io non la merito…Una bestia avrebbe avuto più pietà…
        P.S. Ho 24 anni…

        da allora sono passati 4 mesi…
        e dopo mesi di silenzio e blocchi sul cellulare…siamo arrivati al “non ce l’ho con te, distendiamo i toni….”
        cosa devo fare?cosa posso fare?

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      2. Cara Desiree, hai idealizzato un uomo più grande che vuole unicamente usarti per i suoi giochetti, una persona disturbata che abusa della tua poca esperienza a riguardo, per marciarci sopra. Hai scritto di un uomo maturo, che si presenta a te come un ‘mentore’, come una persona piena di ideali come un ragazzino… bene, ti stava soltanto imitando, copiava il tuo modo di essere per far leva su di te. Non erano caratteristiche o qualità che appartenevano veramente a lui. Ciò che ammiravi in lui erano le tue stesse qualità. Ho già scritto che il contatto zero è l’unica soluzione, dovrai bloccarlo ovunque e cambiare numero di telefono, altrimenti non te ne esci da questa storia. Ti consiglio l’articolo

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      1. ho letto l’articolo….interessantissimo…
        in realtà non credo lui voglia “riprendermi”….non fa passi in questa direzione!

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      2. Stamattina pensavo a lui….l’ultima volta che ci siamo visti mi ha chiesto di aspettarlo…non ha mai parlato della FINE, ma solo di un RIMANDARE….”tra due o tre anni, quando sarai più grande”…questo mi diceva…il fatto che dal nulla mi abbia scritto ancora, il fatto di essere stata sbloccata dopo mesi…mi ha sconvolto…avrei dovuto non rispondere, non farmi sentire…non voglio che lui creda che io sono ancora disponibile per lui…mi turba tantissimo questa cosa…è amico con tutte le sue ex…ma come fanno?una in particolare, con la quale ho parlato, mi ha detto che lui è una brava persona senza maschere…com’è possibile?
        non è lineare…non voglio che mi contatti…credi lo farà ancora?

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      3. Cara, mi sembri un po’ confusa. Affermi di non voler essere contattata da lui, ma allo stesso tempo mi stai chiedendo se potrebbe tornare a chiamarti. Vediamo i motivi che potrebbero portarlo a ricontattarti: 1. semplice curiosità: vuole sapere se te la cavi bene senza di lui e se sei disposta a fornire un paio di orecchie per ascoltare i suoi problemi; 2. richiamarti per un bisogno di sostegno narcisistico, cioè, per vedere se i tuoi occhi ancora brillano per lui e se può contare su di te per sfogarsi sessualmente quando vorrà; 3. per chiedere qualche favore economico o gentilezza che faciliti la sua vita. A questo punto sai già come funziona: un narcisista perverso non butta mai via niente e nessuno, è un accumulatore compulsivo di contatti. Insomma, tutti possono essergli utili ‘prima o poi’! Sei tu a dover comprendere lo squallore del suo girone per saltare fuori dalla barca definitivamente. Credimi, non è per niente lusinghiero essere ricontattata da un narcisista. Chi riesce ad accettare e sostenere le regole ferree del suo mondo mediocre viene certamente ricontattato e riportato dentro, chi non ce la fa è fuori.

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  9. a volte non voglio crederci…vorrei che lui non fosse narcisista…ho dubbi e perplessità…vorrei dargli “una lezione” e riprendermi la dignità che mi ha tolto…
    vorrei che lui “rosicasse”….so che non è un ragionamento logico o da persona matura…ti giuro…ho sofferto un sacco…

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    1. Cara Desiree, in effetti non è un ragionamento maturo. Sarà la vita stessa a dargli tutte le lezioni e anche così non imparerà mai. Se ci pensi è un’esistenza molto triste perché preclude la gioia dell’apprendistato e i suoi frutti più dolci. Non c’è merito né gloria per una vita all’insegna delle ossessioni più svariate. Cerca di stare serena e di concentrarti su te stessa e sulle persone di carne ed ossa che ti circondano o che troverai d’ora in poi. Perché vendicarsi di un fumetto? Perché rendersi ridicoli? Hai sofferto, è verissimo, ma ora sei al sicuro.

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  10. Finora ho letto commenti di vittime; ebbene, io sono uno di questi narcisisti perversi: credetemi, essere consapevole di esserlo fa un male cane, soprattutto perchési vuole cambiare ma non ci si riesce… Forse titutto ciò ha origine dall’infanzia, dalla mancanza di affetto ricevuta dalla madre, però in quest’articolo veniamo descritti quasi come dei mostri, dei vampiri. Non vogliamo esserlo, ma siamo condannati ad esserlo. Chi ne è consapevole forse soffre più delle sue vittime, credetemi. Io non so uscirne, e vivo esattamente in questa eterna insoddisfazione che non coinvolge solo la sfera sentimentale e sessuale. Coinvolge tutta la vita, in uno stato di cinica apatia che non so dove potrà condurre. Siamo anche noi delle vittime, degli esseri umani. Abbiate compassione.

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    1. Carlo, non siamo qui per distribuire compassione, come avrai ben capito. Qui abbiamo già dato e molti fino adesso ne pagano le conseguenze. Credi davvero di soffrire più delle persone che hai danneggiato per il tuo ‘problema’? Quanta arroganza, caro Carlo. Arroganza e mancanza di umiltà. Mettiti a fare l’elenco delle persone che hai usato e scartato come se fossero oggetti, l’elenco delle persone che si fidavano di te e che sono state puntalmente tradite, l’elenco delle volte che hai riso del dolore di queste persone, l’elenco delle tue promesse non mantenute, l’elenco delle volte in cui hai giurato menzogne guardando negli occhi per poi ridere a crepapelle dell’ennesima/o poveraccia/o che riuscivi a ingannare… Potrei andare avanti all’infinito ma mi trattengo, proprio perché in questo momento provo compassione per le tue prede, non per te. La compassione la troverai in tutte le persone che avranno l’illusione di poterti salvare da te stesso senza che tu faccia alcun sforzo. Il problema sta nella tua infanzia? Se lo sai, perché ancora usi i tuoi traumi infantili come scusa per fare del male anziché risorsa per diventare un uomo migliore? Certo che non è facile, ma è proprio questo che ti renderebbe un uomo degno di stima e considerazione, un uomo da prendere sul serio, uno che merita di essere amato. Quindi, consiglio spassionato: prendeti qualche bestseller editoriale che ti descriva come una persona molto furba, bella e intelligente, una specie di genio incompreso in attesa della “donna giusta”, ma pronto ad essere conquistato a qualsiasi momento se solo questa donna si dimostra comprensiva abbastanza da perdonarti QUALSIASI cosa. Dopo averlo letto comprenderai che è letteratura fatta apposta per te, non è difficile trovarli, il mercato italiano è pieno di consigli su come conquistare personaggi simili a te. Dopodiché vedrai che la tua ‘sofferenza’ si placcherà e che sarai nuovamente pronto, bello carico per continuare ad essere “così come sei”. Buone letture e buona fortuna!

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      1. Immaginavo che non sarei stato compreso, e del resto, va bene così. L’ipotesi dei traumi infantili era solo un’ipotesi e nulla più. Dico solo che la descrizione che emerge dei narcisisti è fuorviante e tipicamente da vittima.
        Io dico che siamo vittime anche noi, per quanto io detesti accomunarmi ad altri esseri umani sotto la sicurezza di un’etichetta che non può includere le infinite varianti di uno dei tanti tratti umani. Comprendo il vostro punto di vista, ci mancherebbe. Ma dipingerci come mostri non è bello, e comunque non porta a nulla, né per noi né per voi. Voi e noi, che condividiamo insieme l’essere umani.

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      2. Carlo, ci sono tante cose ‘non belle’ quando parliamo di narcisismo perverso che se ci mettiamo a descriverle ancora più dettagliatamente l’unica soluzione per voi sarebbe l’eremitismo. Abbi pazienza se una parte dell’umanità preferisce donare la propria energia a uomini e donne dotati di empatia, con una coscienza e dei buoni sentimenti. Ps: se la descrizione fatta qui è ‘fuorviante’ e non giova a nessuno, potresti provare tu a renderla più veritiera. Visto che non ti piace essere ‘etichettato’ perché ognuno di noi è “speciale” sono certa che verrebbe qualcosa di inedito che ci farebbe ripensare a tutto ciò che abbiamo letto e scritto fin qui per alla fine, con le lacrime agli occhi, riconoscere in te la stessa umanità che unisce tutte le persone che hanno testimoniato il prezzo che si paga per avervi accanto.

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      3. Tutto quello che è scritto in quest’articolo risponde a verità, ma solo se si considerano i fatti nudi e crudi. Quello che secondo me non va bene è la classificazione, l’etichettare una persona, perché un’etichetta non lascia possibilità di cambiamento. E, ripeto, credo non vada nemmeno bene la demonizzazione di un essere umano che NON sceglie di essere “narcisista perverso”, ma lo è per mille vicissitudini indipendenti dalla sua volontà. Io mi sento vittima, ma vittima di me stesso, non mi piace incolpare gli altri dei miei problemi. Ma mi pare che tutto ciò sia unidirezionale: o siamo tutti dei santi o siamo tutti dei demoni. Io opterei per la seconda, nessuno è migliore di un altro perché non è un agone. È solo la vita, e i narcisisti sono colpevoli tanto quanto lo sono le loro “vittime”.
        O, forse, non è colpa di nessuno. Ma a quel punto piangersi addosso non serve assolutamente a nulla.

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      4. Considerare i fatti nudi e crudi non è “demonizzare” ma guardare in faccia la realtà per agire di conseguenza. Qui il concetto di vittima è usato ben poco, piuttosto preferiamo “complementare” poiché implica l’assunzione di responsabilità anche del partner del n.p. Del resto, mettere tutti quanti sullo stesso piano è sempre stato un modo di ‘buttare tutto in cacciara’, quindi, se un narcisista perverso ‘soffre’ quanto la sua preda, allora siamo di fronte a due martiri dell’amore che s’immolano sull’altare dello stesso identico dolore. Il punto è che c’è un profondo squilibrio nei pseudo rapporti che mettete in atto, uno squilibrio ricercato, voluto, pianificato con tanto di strategia per giovare esclusivamente a voi e alla vostra massima soddisfazione. L’altro allora diventa un signor nessuno, i suoi sentimenti non vengono rispettati, in più vengono derisi e giudicati depressi o pazzi… E da chi?! Da voi poveri narcisisti perversi e bada bene a cosa hai scritto, ben consapevoli di esserlo ma che non avendo scelto di ‘essere così’ sono costretti ad esserlo per tutta la vita perché ‘ingabbiati’ nel caos interno che voi stessi avete creato e che noi, comuni mortali, abbiamo quasi il dovere di comprendere e accettare per non passare per cattivi mentre vi ‘demonizziamo’ raccontando la cruda realtà. Visto che siete vittime di voi stessi perché non create un gruppo di auto aiuto per narcisisti perversi e psicopatici che auspicano ‘una vita normale’? Un gruppo di auto aiuto in cui cercate amore e comprensione tra di voi? Che bisogno c’è di ferire persone empatiche e con dei sentimenti quando potete cercare, per sfogarsi, esseri umani con le stesse caratteristiche vostre, perché uniti dalla medesima ‘sofferenza’? Visto che tutto è relativo e che soffrite quanto le vostre prede, perché non vi relazionate soltanto tra di voi? Lascia perdere la gente empatica, vai oltre…

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      5. Ma perché parli d strategia? Ti sto dicendo che i comportamenti che un essere umano mette in atto non sono sempre controllabili e pianificabili: questa descrizione del n.p. è fasulla perché non tiene affatto conto dell’istinto di una persona, ed è un punto fondamentale che non stato minimamente preso in considerazione. Istinto e volontà sono cose diverse. Per tutto il resto, hai ragione tu.
        Solo una precisazione: l’hai scritto tu che quelli tra n.p. “sono rapporti che raramente durano nel tempo poiché i perversi veri hanno bisogno di qualcuno da ingannare quindi, con il tempo, questo tipo d’interazione perde senso fino alla rottura”
        L’autoaiuto non aiuta, a meno che non vi sia un moderatore “sano di mente”.
        Però mi viene più facile credere che accusare sia un modo comodo di giustificare la propria vita quando non ci va a genio. A me non piace il mio modo di essere, ma non incolpo certo voi “empatici” (parola piena d’aria, talvolta).
        Un abbraccio.

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      6. Come ogni predatore è ovvio che un narcisista perverso vive di istinti primitivi poiché usa ben poco l’intelligenza a fin di bene. Su questo blog troverai fior di articoli in cui il lato istintivo del n.p. nell’individuazione delle prede più appetibili non fallisce mai. Per quanto riguarda la mia provocazione sul gruppo di aiuto composto unicamente da narcisisti perversi, guarda che l’idea mi è stata servita da te stesso. Quando affermi che un perverso consapevole del suo disturbo nell’atto di fare del male agli altri soffre addirittura più della persona che sta danneggiando sei tu e non la sottoscritta ad attribuire a questo genere umano ciò che hai denominato “empatia perversa”. D’altronde, rovesciare la realtà per poi accusare gli altri di farlo è tipico del tuo disturbo. Comunque, come afferma Racamier “il narcisista perverso ha bisogno di una vittima che pensi per lui, che svolga per lui del lavoro psichico, un “negro” che lui non ringrazierà mai, proprio perché non può fargli sapere che ne ha bisogno. Questo “pensare per lui, al suo posto”, può costituire all’inizio, per la donna, una sorta di gratificazione, a volte parzialmente consapevole, altre volte inconscia, un modo per sentirsi utile e quindi importante, che può funzionare da cemento per il legame.” Infatti, nell’articolo sul fallimento di ogni sorta di terapia nei confronti dei narcisisti perversi parlo proprio di questo, del bisogno di una persona sana di mente da usare come “negro”, una sorta di coscienza periferica, che tanto può essere un partner, un amico Charlie Brown o un terapeuta. Del resto, se vuoi avere l’ultima parola sul mio blog fai pure, anzi, i tuoi commenti servono a far comprendere a chi ancora ha dei dubbi sul modo in cui i perversi lavorano sul linguaggio per sovvertire ogni cosa.

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    2. Insomma, siete delle vittime totali. Delle vittime che, in quanto tali, soddisfano il proprio ego lamentandosi e accusando sempre e indiscriminatamente. Ho scoperto quest’articolo per caso (ripeto, un articolo giusto ma incompleto) e credevo che avrei trovato deo consigli utili, e invece ho trovato persone piene di rancore. Ma un empatico non dovrebbe sapersi mettere nei panni degli altri e comprenderli? Qui mi pare si siano ribaltati i ruoli: io vi comprendo, sinceramente :non sarò mica io l’empatico e voi dei narcisisti perversi, concentrati solo su voi stessi? Il dubbio c’è,e le streghe del Macbeth di Shakespearemi darebbero perfino ragione.

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      1. Non so scrivere bene l’italiano però voglio Como vittima di un narcisista dire la mia. Ho letto attentamente tuoi commenti e senza dubbio sei un narciso, arrogante è tristemente autodistruttivo, coscio di saper fare del male alle persone che ti circondano inconscio di atentantare contro te stesso, vorrei chiederti: dove pensi di arrivare con tuo comportamento? Cosa pensi di vincere? Credi che si può godere distrugendo tutto quello che hai? Cosa ti resterà? .. credo veramente che tua mente meschina, è malata e avuta un momento de impulsività ( una delle vostre caratteristiche) al leggere questo blog dove vi si describe esattamente ognuna delle sue caratteristiche, strategie, e hai sentito rabia de che le persone che voi credete inferiore siano alla altesa di smascherare la sua inferioridad mostruosa è distruttiva. Si tú sei in grado di capire che sei un narcisista e dici che lo sarai per sempre è una tua scelta de come vivere il resto della tua vita, una tua debilita che Como tante altre cose non sai rimediare, la tua meschindad te condena perché sceglie di rovinare tutte le persone che ti offrono la possibilità di essere parte della sua vita. È vero non siete capaci di poter controllare niente perché solo chi ha controlo della sua stessa vita, dei suoi atti e in condizione di controlare le sue proprie impulsività, la umiltà e la umanità l’amore è i valori fano delle persone straordinarie e indeminticabile, voi solo siete stati un ponte amaro, nero triste e oscuro che a volte ci serve per renderci più forti, ci insegna a capire che non tutti siamo iguali. È vero anche che noi siamo vittime, della nostra ingenuità, della nostra fragilità che non è mostruosa averla, abbiamo cura, anche abbiamo cura delle ferite inflitte per voi, abbiamo speranza, abbiamo persone che ci offrono del tempo gratuitamente per aiutarci a riprendere del trauma di inciampiare con uno come te, abbiamo tutto il necesario per revertiré e prendere in mano la nostra vita è godendo della compagnia di persone meravigliose che si accontentano dei nostri triunfo, voi non avete cura perché siete vittima de se stessi, anche pur sapendo di essere malati non abbiate le forse, nella capacità, nella intelligenza di uscire del buco oscuro è vuoto che vi circonda. Veramente me fai pena, sii pena de sapere che non c’è nulla bello nella tua esistenza, solo poso invitarti a guardare dietro della finestra della perversità come tutte le persone normale si riprendono e riasciungono la felicità cosa che voi non conosceresti mai. Si pensi che tuo comentó ci può far dubitare di tutta la informazione che oggi abbiamo a disposizione, per aiutarci a riconoscere chi siete, hai sbagliato. Carlo cercate un buen terapeuta, e fati aiutare.. grazie Norma

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    3. Carlo, lascia perdere. Cambia sito, blog, forum. Conosco a memoria il repertorio del tuo vittimismo (pessimo rapporto con la madre, infanzia senza affetti, etc.) e ho pagato costi altissimi la mia compassione.
      Anche qui stai riproponendo uno schema che, purtroppo, conosciamo bene.
      Perdi di vista una differenza importante, cioè coloro che si sono affacciati a questo blog non hanno procurato danni fisici e psicologici alle persone alle quali dichiaravano il loro amore.
      Sono convinta che non viviate bene, convivere con un’eterna noia, una insoddisfazione cronica, un vuoto che deve essere riempito continuamente non è una vita che vi invidio.
      Anche il tuo commento sarcastico è banale e prevedibile.
      Rientra in una recita che ho già visto e rivisto e serve solo a far sentire in colpa gli altri, per non assumersi nessuna responsabilità.
      Non ci stiamo piangendo addosso, cerchiamo solo di conoscere e riconoscere gli esseri che ci hanno ingannato in modo subdolo e terribile, facendo leva su sentimenti e doti che non vi appartengono, trovando il sistema di uscire da traumi che non riesci neppure ad immaginare.
      Per cui ti invito ad andartene da questo spazio.
      I tuoi giochi qui non funzionano.

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      1. Carissima Lucia, hai capito tutto: quante volte sei/siamo state accusate di essere malvagge, pazze, piene di rancore? Di alterare la realtà dei fatti, di essere fredde e anaffettive? Carlo, che esordisce qui definendosi un ‘narcisista perverso consapevole’ sta proiettando su di noi le caratteristiche elementari della sua personalità. Lasciamolo sbraiatare perché ‘il mondo deve sapere’ come ragionano. A pensarci bene vedrai che ci sta facendo un grandissimo favore! Un forte e affettuoso abbraccio, cara mia!

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    4. Ah be’, adesso lo state facendo voi il gruppo di autoaiuto.
      Chioso dandovi corda: mi state annoiando.
      Ma avete tremendamente ragione. Non voglio essere invidiato, non augurerei a nessuno questa vita. Ma visto che siamo dei “vampiri”, da vampiri dobbiamo comportarci perché non possiamo farne a meno. E non dipende da noi, così come non dipende da voi l’essere empatici (se realmente lo siete, io non vi conosco).
      Buona vita a tutte.

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      1. Sei patetico e non meriti più nessun ulteriore commento. Ti abbiamo dato fin troppa ribalta. E sinceramente sei tu che ci stai annoiando. Mostro, vampiro o barbablu, non ha importanza il nome ma la sostanza e tu sarai eternamente composto di nulla.

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  11. Carlo, definirvi dei mostri non sarà carino, forse si vostri occhi risulta melodrammatico e fastidioso ma definire così la persona che mi ha causato tanto male mi ha aiutato a vederlo davvero per quello che è…È uno dei modi che ho usato dentro di me per mettere della distanza. Mercoledì saranno passati due anni da quando ci siamo “salutati”, come vedi la data è rimasta bene impressa dentro di me, come chiaramente ci si ricorda la data di quando si smette di fumare. Saluti

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  12. “Anche il tuo commento sarcastico è banale e prevedibile.
    Rientra in una recita che ho già visto e rivisto e serve solo a far sentire in colpa gli altri, per non assumersi nessuna responsabilità.” Quoto totalmente Lucia e aggiungo che confermi con queste parole l’opinione che tutti qui abbiamo delle persone come te, con cui mai nella vita vorremmo tornare ad avere a che fare, neanche in un forum. Grazie

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  13. Io direi di non rispondere più alle provocazioni dei vari Carli, Massimiliani ecc. Non gli state dando troppa retta voi che rispondete? non sarebbe meglio ignorarli?

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    1. Cara Anna, confesso che faccio sempre questa riflessione prima di entrare in una discussione sterile. Purtroppo, essendo l’autrice del blog, non posso esimermi di rispondere alle critiche, anche le più infondate, per un fatto di principio. I commenti di questo blog sono pubblici, quindi, le storie e i sentimenti raccontati, così come le relative polemiche dei soggetti che si definiscono narcisisti perversi sono utili per far comprendere a chi non si è mai affacciato al problema di cosa stiamo parlando quando usiamo termini come gaslight, manipolazione mentale, messaggio double bind e via col tango. E’ importantissimo far capire e comprendere l’uso che questi personaggi fanno del linguaggio, il ragionamento cervellotico che spesso mettono in atto per screditare gli altri e le contraddizioni dei discorsi. Tutto ciò che qui viene scritto e commentato è didattica, pedagogia, prevenzione. Scatenandosi qui certi personaggi ci svelano come riescono a raggirare le persone di carne e ossa del loro entourage, ecco perché censurarli o ignorarli potrebbe essere controproducente. Un abbraccio grande, cara mia! E come sempre GRAZIE.

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  14. Grazie di tutto a te! Non sarei quella di oggi se non ti avessi incontrata nel mio cammino. Ti sarò sempre grata d’avermi svegliata dal sonno degli schiavi (come dice il nostro Marietàn).

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  15. Non riesco ad esimermi dal commentare… Sono pienamente d’accordo con Claudileia quando dice di dare spazio ai commenti di questi pseudo-umani.Ció apre ancora piú la mente a coloro che conservano qualche dubbio,sul fatto che certi elementi siano in grado di mettersi in discussione per migliorare.Il signore in questione si é introdotto con coraggio invidiabile(1)in un forum dove se si fosse in una piazza pubblica rischierebbe di essere lapidato.Come da copione poi si rende vittima(2)dall’inizio,cercando di infondere negli altri un sentimento di pena e compassione,facendo leva sulle problematiche affettive legate ai genitori,come se fosse l’unico ad averle subite.E fin qui tutto normale.
    Ai dubbi o comunque alle obiezioni sul suo atteggiamento scatta in modalitá difesa-ATTACCO(3)che ben abbiamo avuto modo di conoscere in diverse occasioni.In ultimo,quando sa di trovarsi in un vicolo cieco scarica tutta la responsabilitá sulle sue vittime(4),che avrebbero il sacrosanto diritto di metterlo in un ingranaggio e tritarlo per sempre.
    Insomma,uno schema visto e rivisto,che noi tutti ben conosciamo e che,come dimostrato dal/la Np,alla fine ci prevede come carnefici…
    Il mondo per questi signori gira proprio al contrario,ed é forse anche per questo,che piú vanno avanti negli anni,e piú sembrano teen-agers vestiti al reparto 10-14 di un grande magazzino oppure ringiovaniti con abili ritocchi di bisturi…

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  16. Volevo ringraziare tutti voi, grazie a questo forum ho aperto gli occhi, sto aprendo gli occhi e piano piano, rimediero’ a tutti gli errori che ho permesso si facessero contro di me. Buona fortuna a tutti. Occuparmi di me, solo più di me, mi fa sentire meglio, e nonostante la nebbia, il dolore e la paura, è per me questo un momento di grande consapevolezza, io non sono quello schifo che voleva farmi credere…..

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  17. Ho letto e riletto l’intervento di Carlo…. più lo leggo e più mi sento confusa… non mi raccapezzo… qui parliamo di sofferenza, umiliazioni, menzogne, tradimenti e quant’altro e questa specie di “essere umano” ribalta la frittata fuorviando i temi principali e creando confusione … eppure il dosidetto “signore” ha un linguaggio forbito e sembra pure un intellettuale. … alla faccia!!!!! Carlooooo mi sa che non ci hai fatto una gran bella figura!!!!
    Ti ringrazio cmq, perché mi hai rinfrescato la memoria … siete tutti uguali, fatti con lo stampino… siete poveri perché non avete un’anima e non potete reggere il confronto con chi un’ anima la possiede . Presumo che questa è la strategia che usi per ripescare le tue ex quando ti servono vero? Il poverino. … vittima del suo narcisismo perverso che va ascoltato, compatito e riaccolto per ricominciare la sua opera distruttiva!!!!!

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  18. Buongiorno Claudileia,
    dopo mesi di no contact ho fatto un errore, mi sentivo forte e gli ho scritto, mi ha chiesto di vederci … ci ho pensato molto, ma poi la curiosità su cosa avesse da dirmi ha preso il sopravvento. Ero determinata a prendermi le scuse, quel riconoscimento che sentivo di meritare e che non mi era stato dato. Mi ha chiesto di ricominciare… Mi ha detto che lasciarmi è stato l’errore più grande, che mi ha sempre amata, che sta male. Che la sua vita non ha più senso… mi ha detto che da quando gli ho scritto sente che nella sua vita è tornato ciò che gli mancava. Che aveva deciso di lasciarmi preso dalla rabbia ceca… Si era anche commosso quando gli ho descritto quanto sono stata male in questi mesi. Mi ha detto che vedeva che stavo meglio per questo non mi ha ricontattata lui. Che i suoi amici gli hanno detto di dimenticarmi, cancellando anche il mio numero dalla sua rubrica, perchè non faceva che controllare cosa stessi facendo. E’ un narcisista? O è una persona immatura emotivamente? E’ normale tutto questo? Siamo stati una semplice coppia in crisi? Ho chiesto di controllare il suo telefono perchè io non ho prove di tradimento durante la frequentazione con me, ed ho trovato dei messaggi ad una sua amica in questo periodo di no contact in cui mi descriveva come quella che lo ha fatto soffrire, che mi ero rivelata cattiva e l’avevo distrutto e che lui soffriva a causa mia. Trovare quel messaggio mi ha fatto male. Per rimediare a questi messaggi, ha detto a questa ragazza che ha scritto quelle cose per rabbia, che in realtà io gli manco. Siamo rimasti che avrei riflettuto sul dargli o meno un altra opportunità. Mi ha detto che farà di tutto per guadagnarsi la mia fiducia, mi ha detto che non pretende che mi fidi, ma desidera compiere azioni che mi portino a fidarmi ancora di lui….
    Questi mesi ho fatto errori di valutazione? Ho attribuito la maschera della psicopatia alla persona sbagliata, per trovare risposte ai miei dubbi? E’ in gioco la mia vita, se lui fosse psicopatico rischierei la mia vita, come faccio ad avere la certezza che non lo sia… Sò che sono bravi a recitare, potrebbe aver visto che sono serena e voler terminare l’opera di distruzione. Ho paura Claudileia, non sò che fare…. le mie amiche dicono che sto sbagliando … non ho coraggio a dire ai miei parenti che sto valutando di ridargli un’opportunità… mi hanno vista star male… sono una dipendente emotiva. Mi ha detto che lui ama la mia sensibilità, solarita, amore per la vita … tutte le cose che nel tuo blog spieghi bene che gli psicopatici ricercano e vogliono distruggere. Non so cosa fare …

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      1. Perchè? Da cosa avverti la pericolosità Desiree, aiutatemi a vedere ciò che fatico a vedere a causa del mio cuore…

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      2. Dolcissima Sara… riproduco qui un tuo commento su questo blog: “Con lui ricordo che magari avevo un idea ma non la dicevo perché sapevo che a lui piaceva essere il più intelligente della situazione, vedevo come era critico nei confronti delle donne che reputava aggressive, era permaloso, se una donna diceva che non gli piaceva qualcosa che a lui piaceva la disprezzava, si faceva ciò che voleva lui in un gruppo di amici, questo lo portava ad avere discussioni, non aveva amici maschi, diceva che lo evitavano i colleghi….Solo donne amiche. Quando ho cominciato a dirgli come avrei preferito che si comportasse in una situazione che mi aveva fatto male si è imbestialito,gli dava fastidio che non ero contenta di lui… che gli dicessi cosa fare. Io non pensavo che potesse reagire così gravemente. Non ho usato termini denigranti,non l’ho mai offeso, ho solo detto che per me non era bianco ma nero … che se si fosse comportato in un certo modo sarei stata più felice. Se non l’avessi fatto probabilmente avrei continuato a stare con lui annullando giorno dopo giorno la mia personalità, i miei desideri … Mi disse che quando avrei avuto completa fiducia in lui mi avrebbe sposata…. Non riesco razionalmente a capire come ho accettato tutto questo, ho accettato tutto per un abbraccio.” Ora andiamo a cosa sta accadendo IN QUESTO MOMENTO. L’hai chiamato tu. E lui, come da copione, ti ha detto esattamente ciò che volevi sentire. Si è ‘commosso’ quando ti sei commossa tu sentendolo raccontare la sua ‘sofferenza’. Metto tutto tra virgolette perché il soggetto ti ha raccontato un sacco di balle e tu lo sai, altrimenti per quale ragione hai chiesto di controllare il suo telefono? Ah, sì… perché lui ha SOLO AMICHE. Mi fanno sorridere certi soggetti che scelgono proprio altre donne ‘amiche’ per parlare male delle ex, per essere ‘consolati’ dalle loro parole amorevoli, dalla smisurata comprensione… Comprensione che nemmeno un fratello o una sorella, un padre, una madre, un amico maschio è capace di dare. Pensa un po’ che cosa strana! Diceva alla sua amica di soffrire a causa tua per posare da debole, mentre tu saresti quella cattiva. E tu, anziché capire il gioco che stava facendo con l’altra TI SEI SENTITA CATTIVA DAVVERO. Mi risulta che lui stava proprio bene quando eravate SOLTANTO AMICI o mi sbaglio? ‘Mi ha detto che farà di tutto per guadagnarsi la mia fiducia…’ Ne sono convinta che lo farà, ma per distruggerla ancora una volta altrimenti che gusto c’è? Sarà un gioco molto divertente per lui. E’ ovvio che vuole concludere la sua opera, non ci sono dubbi a riguardo. “Mi ha detto che DA QUANDO GLI HO SCRITTO sente che nella sua vita è tornato ciò che gli mancava.” Ma va? Avverte tutto ciò solo DA QUANDO HAI SCRITTO TU? Impressionante! “Si era anche commosso quando gli ho descritto quanto sono stata male in questi mesi.” Si era ANCHE COMMOSSO perché ti riproduceva come in uno specchio: eri tu a soffrire raccontando cosa avevi passato, mentre lui fingeva di soffrire per agganciare una nuova preda. Riesce a capire la differenza? Sara, carissima, tu sei libera di dare alla tua vita la direzione che vuoi. Sei libera anche di scegliere di credere alle menzogne sentimentali di questo individuo. Cos’è che ci scrivevi qualche commento fa? “Mi ha detto che mi avrebbe sposata quando mi fidassi di lui” o qualcosa del genere. La operazione che sta conducendo questo soggetto è ben nota: vuole una donna zerbino ‘da sposare’… ma per ridurre una donna ad uno zerbino è necessario ucciderla psichicamente. Dai retta alle persone che ti vogliono bene, cara Sara. Per quest’uomo UNA VALE UN’ALTRA a patto che facciano come dice lui, senza alcun rispetto dell’individualità altrui. Pensaci un po’. Un abbraccio.

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  19. Sara, so che è difficile sottrarsi e che la sofferenza è indescrivibile. Anche io l’ho rivisto dopo solo 15 giorni di NO CONTACT. Mi ha mandato vari messaggi e alla seconda telefonata ho risposto. Ha insistito per incontrarmi. Voleva chiarire la cosa, voleva convincermi che i miei sospetti sul suo tradimento erano assurdi e infondati. Ho accettato soprattutto per rivedere la sua faccia e la sua espressione mentre continuava a dire bugie. A differenza di prima, questa volta osservavo la sua mimica, il suo sguardo e le sue bugie. Il suo passare da un argomento all’altro per cercare di confondermi e convincermi che mi diceva la verità . Gli ho posto varie domande, anche se sapevo già le bugie che mi avrebbe raccontato (puntualmente arrivate). Ore e ore ad ascoltare i suoi soliti monologhi. Non avevo più interesse a parlare. L’ho voluto rivedere con gli occhi di chi ora “conosce il mostro.” Sono riuscita a dirgli lo schifo che mi fa e che non tornerei con lui nemmeno morta. Naturalmente ,da bravo narcisista, non mi ha creduta . Gli ho detto che non avrei più risposto ai suoi messaggi e alla sue telefonate e, francamente dopo tutte le parole offensive che gli ho detto, pensavo che non mi avrebbe più cercate. Anzi mi sono detta che se non mi avesse più cercata forse avevo sbagliato diagnosi. E invece no, puntuale ….. il giorno dopo messaggi e messaggi ai quali naturalmente non ho risposto. Anzi mi dicevoio “oramai ti ho sgamato…tu non mi freghi più ” . E invece ti fregano mia cara, perché da quel giorno si è reinfilato nella mia testa ed e’ solo da due giorni che sto riuscendo a pensarlo meno. Una cosa utile comunque
    c’ e’ stata. Ho capito l’importanza del contatto zero. Appena lo vedo o lo sento oppure guardo watsap ecco che il perverso si impossessa di me. Non torno con lui perché conosco benissimo come andrebbe a finire: i primi giorni tutto tenero e attento ( pero’ col suo cellulare tenuto sempre stretto e rigorosamente bloccato per impedirmi di leggere qualcosa ) e dopo qualche giorno annoiato, apatico, incapace di tenerezza, di abbracci e comincerebbe la solita squallida vita sino a che non arriva la nuova “amica” e ricomincia la penosa e dolorosa triangolazione. Il lavoro che dobbiamo fare e’ solo su noi stesse/i per allontanarli ogni giorno di piu’ dalla nostra mente, perche’ e’ questo che ci frega. Sara loro non cambiano MAI …..ma noi si che possiamo cambiare. Un caro abbraccio.

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    1. Carissima Luisiana, attraverso il loro telefono controllano il mondo intero. Non esiste alcuna possibilità di raggiungere con queste persone un rapporto basato sulla fiducia. Spero che Sara lo capisca e che non accetti i suoi doni da vampiro. Temo che data la sua fragilità chieda pure di sposarla. Ha bisogno di una donna che perdoni le sue bugie e si commuova con le sue lacrime da coccodrillo. Senza una persona da ingannare i n.p. non sanno dove andare a sbattere. Tu, che questa esperienza l’hai vissuta, sai perfettamente che mentono in continuazione anche di fronte all’evidenza, sai che giocare a nascondino a loro piace, sai che faranno della triangolazione il pane quotidiano, sai che l’autenticità non esiste né a letto né fuori… Insomma, cerchiamo di dare una mano a Sara. Un abbraccio.

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    2. Io sono stata forte…fortissima…Non ho ceduto…Ho scelto di amarmi…Può succedere di incontrare la persona sbagliata…scegliere di tornarci insieme, sebbene ogni consapevolezza,non è una mossa intelligente…In quel caso la colpa sarebbe soltanto nostra…Gli ho chiuso ogli porta,ogni possibilità…Questa è la vera vittoria…

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      1. Sara è tornata immediatamente alla vecchia dinamica quando ha chiesto di controllare il suo telefono e a lui la cosa piace, fa parte del suo gioco perverso triangolare, farla ingelosire, dirgli “i miei amici mi hanno detto che…”. Cerchiamo di trasmettere un po’ di forza a lei.

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      2. Claudileia come fai a prevedere anche i particolari che non ti racconto? Esatto una cosa che mi ferisce e’ che mi racconta ciò che i suoi amici pensano di me, a quanto pare nessuno mi sostiene, sono passata per la pazza. Forse il mio è anche un voler che gli amici si accorgano della sua insanita mentale, come giustifica loro che vuole tornare con una pazza gelosa?

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      3. Posando da dipendente affettivo da una donna cattiva come te. E così gli “amici” finiscono per dirgli “Tu la devi lasciare, Tizio! Guarda quante belle ragazze ci sono in giro…” . Quindi, se lui si mette con la prima che trova oppure con 2 o 3 contemporaneamente lo fa solo per dimenticare te, sempre sostenuto dagli “amici” che l’hanno visto “tanto soffrire”!

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  20. Sarà, ma che benefici hai a tornare con lui? Cerca di spiegarmeli, io non riesco a vederli. Fai uno sforzo, cerca di spiegarmeli. Che mi sia sbagliata anche io? Non credo, da quando lo vedo nella sua vera natura, tutti i suoi comportamenti sono palesemente distorti e con mire precise. Lo so, è dura credere di essersi lasciate andare con individui così loschi, è un forte schok, ma si può superare, credimi, è quello che hai paura di affrontare, la cruda verità. Ma non si muore di consapevolezza. Di menzogne si!
    Dai, siamo tutti con te, ti staremo vicino non aver paura. Elenca i benefici, non ne troverai tanti, anzi nessuno, solo coprire la verità che hai già vissuto.
    Un abbraccio forte forte.

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  21. Mi sento una stupida… anche solo a pensare di tornare con lui, anche solo ad avere questi dubbi. Lo sto riempiendo di domande per capire…. Ma so che niente farà si che mi ispiri nuovamente fiducia

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    1. Carissima Sara, sappiamo che l’hai cercato tu. Ora cerca di rompere la catena definitivamente perché oramai temo che ti abbia identificata come la preda perfetta da schiavizzare. Ricordati di quanto ci hai scritto qui, cioè, che a lui piaceva la tua FRAGILITA’. Un UOMO degno vuole accanto una donna forte, una donna che lo renda fiero, altroché una bambina da proteggere. Non farti trascinare dal tuo bisogno di protezione perché si tratta di una gabbia terribile che alla lunga genera solo sofferenza. Prima o poi una donna si stanca di avere chi pensa per lei, per questo se ne va di casa e cerca la sua indipendenza. Sara, non intrappolarti nuovamente. Ripristina il contatto zero con una scusa qualunque. Dialogare con una persona che mente continuamente ti farà solo stare male. Un abbraccio.

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    2. Posso chiedervi una cosa?come si vivono i rapporti successivi a quello avuto con un narcisista?
      Sono fidanzata da nove mesi con un uomo in carriera che hai 15 anni più di me…Stabile nei suoi sentimenti e nel nostro rapporto…Sempre disponibile attento…Mi dedica tutto il tempo che ha libero…È però egocentrico e presuntuoso…Può permetterselo ma questo non vuol dire nulla..Ha sempre frequentato donne più giovani di lui…Sempre in maniera stabile e seria…Io però non riesco a fidarmi completamente..A volte mi sento un detective…metto sempre in dubbio ciò che dice…Ho scatti di ira…Una gelosia incontrollata…Sono sempre stata così caratterialmente…ma non a questo livello…Ho paura di tante cose…Può essere io sia stata influenzata dalla mia esperienza passata?o cosa?

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      1. Cara Desiree, dovrai lavorare sulla tua autostima, altrimenti il problema si ripeterà in tutte le altre storie. Il pseudo rapporto con un soggetto perverso distrugge la sicurezza che abbiamo in noi stesse, ma se non facciamo niente per ripristinarla o costruirla il rischio è la paranoia del disamore alla minima disattenzione del nuovo partner. Hai scritto di avere un partner egocentrico e presuntuoso e che lui può permettersi di esserlo… Per come la penso io, dovresti riflettere perché provi attrazione per un uomo così e perché ritieni che una persona con un pizzico di potere abbia il diritto di essere egocentrica e presuntuosa.

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      2. Ho scritto” ma questo non vuol dire nulla”nel senso che sebbene il potere nulla giustifica la sua presunzione ed egocentrismo…quindi non penso abbia il diritto…In realtà sono anche io un pochino egocentrica e presuntuosa…
        Lui comunque nei limiti…Non immaginare chissà a quale livello…
        Secondo te che vuol dire?
        Ho sempre pensato di avere molta autostima…Forse non è così?
        La mia mancanza di fiducia da cosa può dipendere?

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      3. Cara Desiree, dovrai fare un percorso all’indietro, guardare la tua storia personale per cercare di comprendere se la sfiducia che provi nei confronti di questo uomo è dovuta ai suoi comportamenti o a qualcosa di non elaborato nella tua infanzia.

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      4. Io mi fido degli altri…E ho avuto una infanzia felice e piena di amore…Ho due genitori stupendi che mi hanno cresciuta e insegnato cosa siano i valori,il risettore, la correttezza…Potrebbe essere lui il problema? Come capisco?cosa devo guardare? Ti prego aiutami!

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      5. Cara Desiree, considera che non sono una psicoterapeuta e quindi non conoscendoti è complicato azzardare un’ipotesi sul perché delle tue insicurezze. Tutto ciò che posso assicurarti è che un rapporto squilibrato in cui la logica è quella dello sfruttamento, della gelosia indotta e dell’abuso possono rendere insicure le persone. Se la tua infanzia è stata bellissima e hai avuto a casa tutto l’amore del mondo a maggior ragione dovrai darti delle risposte sul perché ti sei ritrovata con un uomo così. T’avrà forse promesso la stessa protezione che avevi a casa? Oppure il tuo desiderio inconscio di avere un rapporto controcorrente, contrario all’esempio dei tuoi genitori, ti ha portato a sentirti attratta da lui? Hai mai pensato di fare un percorso terapeutico, visto il livello di insicurezza che affermi di avere nei confronti di quest’uomo? Non posso aiutarti rispondendo per te a dei dubbi che appartengono al tuo vissuto, ma soltanto ipotizzare fattori scatenanti.

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    1. Inutile è la parola giusta. Pericoloso? Solo tu puoi sapere se ci sono stati episodi di aggressività preoccupanti o la manifestazione di pensieri strambi. Come liberartene ora che hai scomodato la belva? Bella domanda! Da quanto hai descritto il soggetto è verbalmente aggressivo e quindi niente incontri ravvicinati. Potresti dirgli telefonicamente che dovrai lavorare un po’ su te stessa prima di imbarcarti nuovamente in un rapporto e poi sparire, cambiare numero, bloccarlo ovunque, ecc.

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  22. Ciao a tutte e ciao Sara,
    che dire, mi vengono i brividi come sempre a leggere di questi personaggi e dei loro comportamenti.
    Come giustamente dice Alba che benefici hai a stare con lui? ti fa sentire serena, apprezzata, che la tua opinione è importante, ti sta a sentire anche quando gli racconti la normalità della tua giornata? Non credo…giusto? Lui si annoia o si annoierà, presto molto presto, ti sta preparando un bel teatrino per attirarti di nuovo a sé e avvicinarti inerme, dopodiché ti intrappolerà dentro la sua ragnatela fatta di lusinghe e critiche, di dubbi, di mezze verità, minerà inizialmente la tua integrità e la tua forza per piegarle al suo modo di essere. Lascia perdere, guarda avanti, guarda oltre, ce la devi fare, lui non è più forte di te, anzi, lui ha bisogno della tua energia per sentirsi forte, ma non lo è …davvero! Non lo è! Te lo posso assicurare che perderà la sua aura da vincente quando cambierai modo di guardarlo, quando finalmente percepirai che razza di schifo sia.
    Scusa se sono così diretta, ma credimi, è come se lo dicessi a me stessa, sapere che ci sono donne che stanno combattendo con questi mostri mi fa girare il sangue, tutto il mondo dovrebbe sapere che gente sono, ma non importa, forse succederà forse no, l’importante è che noi li lasciamo andare, a schiantarsi.
    Ti abbraccio

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  23. Sentite un po qua! Dove lavoro, c’è una ragazza sulla trentina che è veramente un fulmine! Ieri le ho fatto un sincero complimento di quanto è veloce ( io sono ancora un po lenta, ho 55 anni!). Ho visto il suo viso illuminarsi. Probabilmente non è molto gratificato sotto questo aspetto, oppure economicamente in proporzione a quanto è indispensabile, fatto sta che ha un fianco scoperto. Chi non ha un fianco scoperto, consapevole o no! E se io iniziasse a vedere se ne ha altri? Con complimenti, lusinghe, conquistando la sua fiducia, la ammalio e le faccio comprendere che la capisco! Iniziamo a frequentarci, io non ho fretta, si tratta di smettere questo lavoro massacrante per me, la convinco che se ha qualche soldo da parte potremmo fare una società, lei mette i soldi, io il nome, le idee (con le mie precedenti esperienze lavorative, sono avantaggiata) quando è bella intortata ed ho la sua piena devozione perché nel frattempo si è innamorata, riesco anche a convincerla ad intestare l’azienda solo a me, perché così paghiamo meno tasse, non ho fatto niente d’illegale lei mi ha seguito come un agnellino! Dopo di che me ne voglio sbarazzare, lei per me non conta niente, magari non è bellissima, scopro altre sue debolezze e inizio a massacrarla. All’inizio occasionalmente, altrimenti sarebbe troppo palese, un bastone e due carote, poi un bastone e una carota, alla fine solo bastone. Eh, mi sono dissinnamorato! Che ci vuoi fare! Non mi puoi accusare di niente, sei sempre stata tu ad acconsentire. ….
    Che mi frega se stai male, io adesso voglio un giocattolo nuovo, qualcosa di più! Ormaitu sei a pezzi ( pperché le sofferenze della vittima non sto a descrivere, le conosciamo tutti) sei pure uno straccio ridotta così! Che me ne faccio di te? Togliti solo….Andata? Bene se poi non trovo subito qualche cosa che mi solletica, posso sempre dirle che non è vero, che l’amavo tanto, tanto comunque è cotta, crederà a qualsia cosa le dica……ecc.ecc. Possiamo comportarci tutti così, se lo spirito d’osservazione lo usiamo per soddisfare esclusivamente le nostre azioni truffaldine!
    Ma per fortuna, il mio complimento era sincero, e troverò un’altro modo per cambiare lavoro! Spero d’aver reso l’idea!

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    1. Carissima Alba, il modo di ragionare è proprio questo. Fiutano il bisogno di affetto e di riconoscenza altrui e poi cominciano a drogarlo con lusinghe da due soldi. Mettiamo che sei una bellissima ragazza con la pretesa di fare l’attrice, la cantante, la modella, ecc… e subito TI FANNO CREDERE che sei un talento, una bomba, una forza della natura, fanno finta di spronarti e poi, quando hanno ottenuto la tua assoluta devozione, arriva la bastonata… Mettiamo che organizzano un concerto in cui canti tutta stonata (come la cantante lirica del Ritratto di Dorian Gray) che subito il narciso comincia a perdere l’interesse per te. Non perché lui si è reso conto della tua mediocrità, in fondo lo sapeva già, voleva solo sfruttarti sessualmente e peggio per te che ci hai creduto! Perde l’interesse perché GLI ALTRI si sono resi conto che accanto a lui non c’è il top delle donne, ma una creatura come un’altra qualunque. Finché troverà persone dall’anima buona che nonostante lo sfruttamento, il dolore e l’umiliazione vanno avanti cercando di ricostruirsi tutto filerà benissimo… Ma cosa accade se trovano una persona davvero fragile e per di più squilibrata, una persona che viene gonfiata a dismisura e poi sgonfiata come un palloncino bucato da un ago? Magari una con un disturbo borderline della personalità e che può pure diventare violenta o stalker? In questo caso son guai grossi per loro, che volevano soltanto ‘giocare’ ma che alla fine si ritrovano immersi nelle sabbie mobili fino al collo. E’ il rischio che corrono quando giocano con le fragilità altrui…

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  24. P.S. Vienimi a spiegare che ho fatto una carogna! Niente d’illegale, sei tu che con la tua prostrazione mi hai portato a usufruire dei tuoi servigi, è vero, l’intento era malvagio, ma non potrai mai dimostrarlo, sei tu con il tuo servilismo che mi hai spinto, è un problema tuo se non sei capace a proteggerti, che cosa vuoi da me, che ti faccia la pappa pronta? Non essere ridicola………Che orrore!

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  25. La cosa più brutta è che non lo fanno solo con i partner, sarebbe il meno, ma anche con i figli e i genitori! Se non sono queste persone da tenere distanti! Io posso comprendere che non hanno chiesto loro di essere così, ma amarli………io l’ho già amato abbastanza! Adesso mi dedicherò al ricamo!

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    1. Capirai… per un figlio essere gonfiato e sgonfiato conforme l’umore di papà/mamma è un dramma terribile. Un giorno sei un genio e nell’altro un buono a nulla; un giorno sei l’orgoglio di papà, il preferito di mamma, nell’altro non combinerai mai niente nella vita, sei una merda… tuo fratello, invece, è bravissimo! Tuo cugino, poi, guarda cosa sa fare! Follia pura e molta, ma molta cattiveria! I ragazzi crescono con dei sintomi di disturbo bipolare senza esserlo.

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  26. Vorrei chiedere una cosa.
    E’ possibile essere stati vittima di UN NARCISISTA (Disturbo da Trauma Narcisistico) essendo stai nel passato Narcisisti (non consapevoli).

    Capisco la difficolta’ che il narcisista possa avere a “guarire”.
    Ma il fatto di aver subito a sua volta le stesse cose che lui ha provocato in un’altra/o, la forte sofferenza che ne è conseguita, il lungo percorso di accettazione del proprio stato di difficolta’ (sia scoprire di essere stato narcisista, che poi averlo subito) potrebbero portare a un lungo cammino di consapevolezza, attenzione verso la futura compagna/o e quindi alla guarigione.

    Grazie

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    1. Caro Federico, tutto dipende dal livello di narcisismo della persona. Ognuno di noi ha una parte sana e una malata di narcisismo. Quando il livello di narcisismo è basso riusciamo a tenere a bada i tratti che possono fare del male agli altri. Se la parte “malata” si è incancrenita (a volte lo era già sin dall’infanzia!) al punto di arrivare agli estremi che raccontiamo su questo blog (narcisismo perverso) ci troviamo di fronte a una strada senza ritorno perché abbiamo a che fare con degli psicopatici.

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  27. Ciao Federico,
    anche io sono una narcisista che si è accorta di esserlo solo dopo un lungo percorso e stando anche con altri narcisisti.
    Il rapporto tra di noi è proprio “usa e getta” ma senza dei veri calcoli matematici. E’ così, è la normalità.
    Nonostante la consapevolezza, non riesco a cambiare quello che è dentro di me… la costante insoddisfazione. Mi annoia tutto, il lavoro, la famiglia, la gente, gli amici…tutto! Con le persone ci sto un tempo limitato, dopo di chè me ne vado.
    Voglio essere libera ma nello stesso tempo voglio avere qualcuno a mia disposizione; qualcuno che so ha interesse per me. Inoltre, con facilità, non rispondo al telefono e non mi faccio viva senza dare tante spiegazioni. Cosa dovrei dire?

    Qualcuno mi ha suggerito di andare dallo psicoterapeuta ma a fare cosa?
    Perchè devo imparare qualcosa che non mi serve? Tra l’altro ci vogliono soldi per fare questi percorsi.

    Ho fatto del male ma non mi scuso per quello che sono. Sono semplicemente il risultato di quello che gli altri hanno fatto su di me.

    Se ci fosse una pozione magica per essere “normale” NON la berrei ma sono sicura invece del contrario.
    Se ci fosse una pozione magica per diventare narcisista, la berreste?
    Sono convinta di sì!

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    1. secondo me oltre ad essere narcisista non ti funziona bene qualche parte del cervello…bere la pozione da narcisista?per cosa? per non godere piu della bellezza di un rapporto sano fatto di comprensione ed amore?per cosa?dimmi pure….la presunzione che mostri è segno di una bassissima autostima….se sei insoddisfatta restatene a casa…e fatti curare….!!!!consiglio da “amica”…

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  28. La mia era solo una domanda provocatoria…

    A me non fa piacere l’avere scoperto di essere narcisista. Non mi è mai passato per la testa che il mio modo di essere fosse una patologia e che ferivo così profondamente le persone. Per me è la normalità, non so in quale altro modo rapportarmi visto che conosco solo questo modo.

    Grazie per la frase “fatti curare…!!” .
    Giusto per essere precisi, a te personalmente non ho recato alcun danno.
    Farò i conti con le persone che ho ferito ma non prima di aver capito cosa veramente devo “curare”.

    Ad ogni modo, sono entrata qui dopo aver letto tutti i post e domandando a me stessa se forse potevo trovare un modo di “aggiustare” il mio comportamento dato che non rientro nella “normalita’” e per un confronto costruttivo e non per offendere le persone. Sarò malata ma mi ritengo comunque una persona intelligente ed è per questo che scrivo qui.

    Sono entrata in questo blog appena ho scoperto di essere narcisita e per capire cosa il mio comportamento causa agli altr . Più di così non so che fare. Potete offendermi, cacciarmi, fate quel che volete ma il blog è pubblico e ho pensato che sentire una voce anche dall’altra parte potesse servire non solo a me ma anche a voi. E lo dico senza presunzione.

    Visto che tutti mi consigliano di farmi “curare”, esiste un centro, un gruppo online qualcosa per i narcisisti che non possono spendere 100 euro all’ora per essere curati / aiutati?

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    1. in realtà le persone come te non servono sicuramente su questo blog…parlo da donna giovane professionalmente e sentimentalmente realizzata…personalmente non mi hai fatto nulla, pensa, nemmeno ti conosco, ma per ragioni di opportunità ed intelligenza, (qualità,questa, che tu stessa ti attribuisci)non credo sia conveniente la tua presenza. Ti spiego…questo è un posto virtuale dove donne e uomini cercano aiuto, conforto, spiegazioni,coraggio, forza, dopo aver subito l’inferno…dopo essere rimasti intrappolati in una storia fatta di devastazione,ambiguità, senzi di colpa.Da questo blog molte persone, me compreso, hanno trovato la consapevolezza per mettere da parte dubbi, rabbia, frustrazioni…hanno ripreso in mano i cocci della propria esistenza per ripartire da capo con una forza d’animo ed una intelligenza che chi passa la vita “a far del male” può solo sognare. Dici di non dover chiedere scusa, che sei fatta cosi, che non devi imparare qualcosa che non ti serve, dunque cosa vuoi???
      Io non so se tu sia davvero narcisista ma se cosi fosse, non sarebbe certo un blog a farti guarire…ci vorrebbe l’aiuto serio e costante di uno specialista ed in certi casi, nemmeno basta!!!…sei intelligente?…DIMOSTRALO!

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  29. ho capito…
    mi hanno suggerito di cercare un confronto ma anche questo non serve, come sospettavo.

    Ho fatto questo primo passo per capire perchè sono così ciò però non significa che sono un mostro, come veniamo tutti etichettati.
    Per la cronaca anche io ho ricevuto lo stesso trattamento… ma allora tutti gli uomini con cui sono stata erano narcisisti? Ho semplicemete ripagato con la stessa moneta.

    Siamo tutti usati e tutti usiamo in un modo o nell’altro.
    Anche le persone “normali” usano le altre per soddisfare il loro bisogno di affetto ( a volte infinito) però voi non vi definite malati.
    Perchè?

    Comunque Desire, apprezzo la tua chiarezza e ti ringrazio.
    Tolgo il disturbo.

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    1. Cara Sara, se esordisci sul blog affermando che tutti vorrebbero la formula magica per diventare narcisistici non credo che tu abbia compreso esattamente cosa significhi, anche perché allo stesso tempo vorresti da noi indicazioni per “guarire” a costi contenuti. Non sto qui a segnalare tutte le contraddizioni dei tuoi commenti perché non ho più la pretesa di “far ragionare coerentemente” persone assolutamente convinte che “essere incoerenti” è essere affascinanti, eccezionali, diverse, fighe, indimenticabili, speciali e bla bla bla. Intanto non faccio pubblicità di studi terapeutici e nemmeno esiste un metodo di “guarigione” per persone altamente narcisiste convinte che esserlo sia una “figata”. Trovo interessanti i commenti dei narcisisti o presunti tali perché diventano poi oggetto di riflessione per tutti, nel senso che più commentano più comprendiamo da cosa siamo scappati o stiamo provando a fare.

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  30. Ciao Sara scoprire che qualcosa non va in noi e decidere che non ci piace e quindi che vogliamo cambiarlo è un grande passo verso quel cambiamento. Se hai la consapevolezza che hai comportamenti narcisisti che fanno soffrire gli altri, se hai consapevolezza che questo non è giusto nemmeno se anche tu sei stata a tua volta vittima….allora forse sei già ad un buon punto di partenza nel cambiamento che desideri…credo sia importante a questo punto che cerchi l’aiuto di un professionista per chiarire le tue dinamiche interiori e relazionali. In tal caso si può ricevere assistenza psicoterapica attraverso l’Asl di riferimento…che è un percorso decisamente meno costoso di una psicoterapia in regime di libera professione. Prova a chiedere al tuo medico curante…tanti auguri e buon cambiamento…

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  31. Ciao Elisa,
    Grazie!

    Mi era venuto in mente proprio oggi dell’Asl. Andrò sicuramente perchè tramite quello che ho letto in questi giorni ho scoperto che ci sono altri narcisisati che come me hanno raggiunto questa consapevolezza e che forse guarire si può.
    Ammetto di farmi violenza nell’andare a chiedere aiuto ma voglio decidere cosa essere e non essere quello che gli altri mi hanno scaricato addosso.

    Per Caudileia:
    capisco la mia incoerenza ma è impossibile essere coerenti in una situazione di confusione. Ho scoperto da poco della mia patologia.

    Come dicevo, quello della “pozione magica” era solo una domanda provocatoria.

    Altra cosa… non ho chiesto di fare pubblicità ad altri studi, infatti NON ho chiesto il nome di uno studio bensì di un gruppo di aiuto dove NON pagare 100 euro all’ora.
    Visto che qui mi era stato detto di andare via, la mia era una richiesta di aiuto vera.

    Non ho mai detto che essere narcisisti è una figata. Tieni presente che siamo malati noi quanto quelli che stanno con noi.
    Noi rappresentiamo tutto quello che si teme ma nello stesso tempo affascina.
    Credo (è solo una opione personale) che in fondo siate narcisisti anche voi ma in qualche modo reprimete questa condizione ed ecco perchè vi affascina da una parte ma la demonizzate dall’altra per paura di essere trascinati dentro.
    Ripeto, questa è solo la mia opinione basata anche sul mio vissuto.

    Non ho scelto di essere narcisista, l’ho scoperto e non è facile nemmeno per me.
    Non chiedo compresione; c’è troppa rabbia e lo capisco.

    Come ho scritto, tolgo il disturbo dal blog perchè non faccio parte del vostro “mondo” anche se siamo le facce opposte della stessa moneta.

    Grazie comunque per questo blog; psso avvertire quanto odio cè nei nostri confronti e questo mi fa capire che qualcosa di veramente sbagliato è in noi.
    Peccato non ci sia un blog, un gruppo, qualcosa ache per aiutare noi ad uscire da una visione distorta della vita.

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    1. Cara Sara, non confondere l’informazione che facciamo sul Disturbo Narcisista di Personalità e sulla Psicopatia per tutelare il maggior numero di persone possibile con l’odio. E’ solo che non abbiamo tempo da perdere con chi dopo due secondi cambia idea e attribuisce alle vittime il ruolo di carnefici. Se andrai in cura e non cambierai idea domani, scoprirai che il narcisismo ha dei livelli: averne un po’ fa aumentare l’autostima, averne troppo rende disgraziata la vita DEGLI ALTRI. I lettori che ti hanno scritto non vogliono interagire con nessuna persona affetta da questo disturbo. Dopodiché non è vero che non hai SCELTA soltanto perché sospetti di avere un disturbo. Diciamo che questa è la scusa preferita per continuare a fare del male alle persone. Se sei una persona intelligente hai la possibilità di scegliere, non credi? Puoi sempre scegliere ANCHE QUANDO TI FANNO UNA DIAGNOSI DEL GENERE. Il punto è che i narcisisti non vogliono scegliere, perché costa troppo in termini emotivi, di modo che preferiscono “curiosare” blog come i miei unicamente per dire la loro. Se il tuo intento di andare a fondo sulla tua personalità è sincero e profondo e se, una volta iniziata la tua terapia, non la mollerai adducendo scuse e cercherai di rendere meno dura la vita delle persone che ti vogliono bene, allora vuol dire che il tuo livello di narcisismo è basso. In bocca al lupo per il tuo percorso.

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    2. IL narcisista è ciò che temiamo e contemporaneamente ci affascina?ahahah scusa ma personalmente sono affascinata da altro…nel mio caso la storia è durata 4 mesi e se ci penso mi chiedo cosa mi piaceva in lui?quello che lui faceva non era altro che attribuirsi qualità che io stessa possiedo…sai cosa penso di lui oggi?che è solo uno sfigato che crede di essere Figo…ma non lo è…Figo è il mio attuale compagno…non di certo lui…a volte ci si imbatte nelle storie per caso sai?e prima di renderti conto passa un pochino di tempo…anche perché i narcisisti sono bugiardi e sanno nascondersi bene…io non mi sento malata…mi sono sentita solo sfortunata…è lui ad essere malato…tu più che una persona in cerca di aiuto mi sembri una donna in cerca di approvazione e con autostima sotto i piedi…mi fai ridere!

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  32. Buona sera a tutte/i.
    Nell’ultimo anno mi sto facendo una cultura sul narcisismo patologico perverso leggendo tutto ciò che trovo su internet. Le informazioni accumulate mi hanno fatto giungere ad alcune conclusioni che vorrei condividere in questo spazio virtuale.
    Ciò che ho vissuto in prima persona e i commenti di altre persone che ne hanno sofferto e subito le atrocità dei perversi parlano di indiscussa identicità dei loro comportamenti e reazioni, cito: “fatti su stampino”, come dei robot prodotti ed importati sulla terra da un altro pianeta, dove i sentimenti e le emozioni non sono previsti nel loro codice genetico e il bene e il male non esistono come concetti di vita. Alcuni di questi robot sono capaci ad uccidere persone senza provare un minimo rimorso e senso di colpa, e anche quelli che uccidono “solo” l’anima dei malcapitati non provano alcun senso di colpa, se non addirittura ghignarsela.
    Effettivamente in alcuni studi parlano che non sempre l’infanzia sia il momento scatenante del disturbo narcisistico patologico, bensì molto spesso non avrebbe alcuna spiegazione ragionevole, se non al massimo ereditato. Alcuni di loro stessi scrivono di trovarsi con questo “disagio” senza averlo voluto, averlo scelto o subito da piccoli. Le ricerche dicono anche che la totale mancanza di sentimenti ed emozioni che accompagna questa “malattia” appartiene al 3% della popolazione occidentale, anche se a vedere quante persone ne hanno sofferto e avuto a che fare, i 3% risulterebbero pure pochi.
    Sfortunatamente, il fenomeno è molto diffuso e appoggiato perfino della cultura italiana dove, se ci rendiamo conto, diverse canzoni italiane raccontano amori tormentati palesemente narcisistici.
    Purtroppo, il martirio e l’amore malato (“incondizionato”), dove bisogna perdonare sempre e a qualsiasi condizione è decantato non soltanto nelle canzoni e nelle opere letterarie (e guarda caso preteso dai narcisisti perversi stessi!), bensì anche nella religione cristiana cattolica (“poggiare l’altra guancia”…). Quante delle nostre nonne avranno dovuto subirsi accanto un narcisista perverso? Non lo sapremo mai, in quei tempi c’era l’omertà su questi argomenti, altro che i blog di condivisione!
    E quante donne ancora oggi, in una società fortemente maschilista, finiscono ad essere ammazzate da psicopatici malati di gelosia ed egoismo smisurato, senza alcun rispetto per la vita altrui, in quanto al di fuori di loro le oro vittime non debbano esistere! E che fino a tempi non lontani era considerato “delitto d’onore” con tanto di attenuanti alla condanna del carnefice!!
    Ci vuole un cambiamento di cultura e di società e questo blog, attraverso la condivisione di informazioni, la conoscenza e la consapevolezza, ne fa una piccola parte di questo processo.
    I miei ringraziamenti e complimenti vanno a Claudileia, alla sua pazienza nel rispondere e sostenere, alla sua preparazione sull’argomento e la competenza con cui scrive le risposte.

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    1. Caro Carlo, in effetti non si diventa narcisista a 30 anni. Il parassitismo non è una prerogativa del disturbo narcisista, ma altre persone non disturbate potrebbero eleggerlo come un mezzo di sopravvivenza senza impegni. L’ambiente che tuo figlio frequenta al di fuori della famiglia ha una sua influenza. Poi bisogna vedere quali sono queste stranezze, una ad una e con un professionista adatto per capire se si tratta di una reazione al trauma dell’abbandono oppure se il dismorfismo corporeo era la punta dell’iceberg di una serie di comportamenti che aveva finora tenuto relativamente a bada.

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    2. Caro Carlo, ahimè non essendo una psicologa o una psichiatra posso solo fornirti il materiale che traduco, rispondere sulla base della mia esperienza e della esperienza delle persone che si raccontano qui nel blog. La psicologa ha considerato la depressione maggiore come possibile quadro clinico? Perché se lui ha sofferto molto per la rottura di un rapporto in cui veniva magari svalutato, questo suo improvviso bisogno di diventare un “artista di fama mondiale” – a prescindere dei suoi reali talenti – potrebbe essere una reazione esagerata a un trauma molto grande. Per favore, prendi ciò che sto dicendo come una OPINIONE sulla base di ciò che hai scritto: nessuno diventa come hai raccontato nel giro di poco MA A SEGUITO DI UN TRAUMA MOLTO GRANDE le manifestazioni di grandiosità possono EMERGERE PER NASCONDERE UN DESIDERIO DI RIVINCITA nei confronti della persona o della situazione traumatizzante. Fatto sta che la sua grandiosità è stata supportata un po’ da tutti e continua ad esserlo, quindi non è stata vista inizialmente come qualcosa di preoccupante ma soltanto dopo, quando i progetti hanno cominciato a fallire uno dopo l’altro, forse aggravando il quadro che mi azzardo a dire POTREBBE essere depressivo. Non so se avete indagato su questo front o vi siete soffermati sul narcisismo patologico. Attendo tue.

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  33. Una bella riflessione che arricchisce questo meraviglioso blog, io sono una donna che ha vissuto per più di trenta anni con un uomo che ha tutte le caratteristiche che descrivono il disturbo di narcisismo perverso. Anche io da un anno, da quando mi sono separata da mio marito, sto leggendo tutto quello che trovo su questo argomento e devo dire che questo blog è il posto dove ho trovato le risposte ai tanti perchè che per anni mi sono chiesta e di cui non riuscivo a districarmi se non colpevolizzando me stessa pensando di essere io il problema. E’ vero che ci vuole una consapevolezza maggiore nella società perchè ancora purtroppo le “vittime” non vengono capite sopratutto se non hanno segni fisici evidenti sul loro corpo e a volte nemmeno con quelli. I segni dell’Anima sono invisibili ma danno una sofferenza indicibile

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  34. Ciao Claudia, avrei un dubbio riguardo ai rapporti sessuali col mio ex narcisista. Nelle prime 2 settimane di conoscenza, lui non aveva stimoli sessuali, io lo desideravo ma lui niente. Si giustificava dicendo che non si sentiva alla mia altezza, che ero troppo bella per lui e non si sentiva bello e sexy per me. Io li’ ho avuto qualche dubbio. Onestamente ho pure pensato che magari fosse gay. La seconda settimana, quando io mi stavo un po stufando di questa situazione, perche’ non riuscivo a capire cosa gli stesse succedendo, lui mi disse “TI AMO”, piangendo a dirotto. Mi disse che non aveva mai provato qualcosa di simile prima di allora. Io rimasi shockata e ovviamente non ricambiai il “ti amo” detto dopo 2 settimane. Lui mi disse che era una persona molto sensibile e sentiva tutte le emozioni amplificate. Tanto che mi fece tenerezza e decisi di dargli una chance. Dopo 2 mesi mi presento’ alla sua famiglia e mi chiese di andare a convivere. Mentre eravamo a casa dei suoi, io avevo un forte desiderio di fare l’amore con lui, ma lui niente, mi diceva che mi desiderava ma non riusciva, tanto che ando’ dal suo medico che gli prescrisse dei farmaci per l’ansia. Non capisco se questa situazione faccia parte di uno dei tanti modi che un narcisista usa per aumentare il desiderio nell’altra persona. Sono sicura che fosse un narcisista, me ne rendo conto solo adesso, dopo fine del rapporto. Le caratteristiche dei tuoi articoli, combaciano con il suo carattere e quello che ho vissuto alla perfezione. Mi chiese pure di sposarlo dopo un anno, pentendosene dopo un mese! Dopo quell’episodio, decisi di prendere un cucciolo, un bellissimo French Bulldog, contro il suo volere. Da li’ il declino della relazione, dava persino la colpa al cane se non riusciva ad avere rapporti sessuali con me. Pensi che lui si sia stufato perche’ non gli dedicavo piu’ la mia vita a 360 gradi, come avevo fatto fino ad allora?

    Gio

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  35. Ciao Claudia,
    Ho un dubbio riguardo alla mia ultima relazione, con un narcisita.
    All’inizio, durante la conoscenza, io avevo un forte desiderio sessuale verso di lui, ma lui non riusciva a lasciarsi andare, non riusciva a fare l’amore con me, aveva sempre problemi di impotenza. Si giustificava dicendo di non sentirsi alla mia altezza, che io ero una dea ai suoi occhi e si sentiva inadeguato. Io rimasi un po’ spiazzata, mi sembrava molto sicuro di se’. Questa situazione iniziava un po’ a pesarmi, non pensavo di legarmi, visto che avevo rotto col mio ex sei mesi prima. Dopo 2 settimane di conoscenza lui mi disse “TI AMO”, piangendo come un bambino, dicendo di non aver mai provato qualcosa di simile per nessun’altra prima d’ora. Io non risposi al suo “ti amo”.Sara’ stato questo un tentativo per non farmi andare via? Io gli diedi tempo, tanto che dopo 2 mesi mi presento’ alla sua famiglia e mi chiese di andare a convivere. Io ero molto scettica, ma nonostante questo gli diedi fiducia, perche’ pensavo fosse una persona molto sensibile come diceva sempre, quindi non ci feci tanto caso, soprattutto nella fase di love-bombing. Dopo un anno mi chiese persino di sposarlo, pentendosene pero’ un mese dopo!

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    1. Cara Giovanna, conveniamo che la fretta del soggetto nel dirti “ti amo” dopo due settimane e presentarti alla famiglia dopo 2 mesi, porta a insospettirsi dell’autenticità dei suoi sentimenti. Per quanto riguarda la sua impotenza sessuale i motivi possono essere vari: perché ti trovava davvero bella e si sentiva inadeguato, ossia, era una persona con un senso di inferiorità notevole; o perché il tuo “entusiasmo” sessuale verso di lui lo spiazzava e quindi non si sentiva all’altezza di soddisfarti (anche qui il senso di inferiorità comandava il suo desiderio), OPPURE era un tipo seriale che andava con svariate donne e quindi quando arrivava da te era stanco morto, di modo che doveva inventare qualcosa che lo giustificasse e allo stesso tempo stuzzicasse il tuo narcisismo. Dire che eri “troppo bella” per lui, così da poterti dare le spalle e dormire in santa pace (credendo di averti dato un contentino per la tua disponibilità) sembra la scusa perfetta per un seriale. Cara Giovanna, ahimè quest’ultima ipotesi è la norma tra i perversi: abusano di molte persone, tanto che alla fine di una giornata estenuante in cui sono andati in giro freneticamente alla ricerca di nutrimento narcisistico, per te (l’ultima del girone) manca l’energia persino per fare una conversazione decente… Insomma, situazione a dir poco squallida, no?

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  36. Buongiorno a tutti. Leggendo l’articolo e i commenti ho avuto l’ennesima prova di aver avuto a che fare con un narcisista. Anche il mio ex narciso aveva problemi di erezione. In un anno di relazione mai una penetrazione. I rapporti (se così possiamo chiamarli) avvenivano ogni 10-15 giorni, mi ‘soddisfava’ con le mani. Nonostante il suo ‘problema’, lui poteva raggiungere il piacere ma almeno la metà delle volte mi fermava quando era vicino al “clou” dicendo “Va bene così, sono soddisfatto, stai tranquilla”. Un’umiliazione dietro all’altra.
    Come quando ho notato che il ‘lavoro manuale’ sembrava fatto da un robot: entrambi sdraiati in posizione supina e lui che ‘smanetta’ con una mano tenendo gli occhi chiusi o guardando il soffitto. Quando gliel’ho fatto notare ha risposto “Mi sto concentrando”. Uno squallore. In quei momenti provavo umiliazione e tristezza, ma da buon narcisista dopo mi ‘consolava’ con attenzioni, love bombing, viaggi, cene, interi week end assieme e io, da stupida, mi illudevo che tutto andasse bene. E’ dura capirlo quando ci sei dentro.
    Ultimamente aveva catturato un paio di altre vittime nella sua ragnatela, delle colleghe con le quali si scambiava innumerevoli messaggi ogni giorno e ogni sera. A volte me li faceva vedere (“Toh, guarda, stasera la mia collega si sente malinconica”). Nell’ultimo periodo della relazione ha attuato diverse volte l’astinenza e il rifiuto sessuale come punizione, perché iniziavo a chiedere spiegazioni sui messaggi delle “amiche”, chiedendo cosa lo legasse a loro e perché si prendessero la libertà di scrivere anche a mezzanotte, chiedevo perché era sempre con il cellulare in mano. L’epilogo lo immaginerete: “Sei troppo gelosa e possessiva, per andare avanti ci vuole fiducia e tu non credi in me, non può durare questa storia senza fiducia, preferirei rimanessimo amici”. Ovviamente non ho accettato.
    E’ quasi un mese che è finita, sto attuando il “No Contact”, anche lui non si è più fatto vivo.
    A livello emotivo e psicologico sono a pezzi, confusa e piena di rabbia, non so più a chi credere. Non riesco a rimuovere le immagini dei (finti) bei momenti passati assieme ma non voglio nemmeno dimenticare le umiliazioni. E’ dura. Prossima settimana vedrò per la prima volta lo psicologo, perché mi rendo conto di aver subìto troppi danni mentali frequentandolo e ora ho bisogno di riordinare la mente. E, ammettiamolo, temo una sua riapparizione prima o poi e se accadesse vorrei essere pronta mentalmente per ignorarlo. Oggi non ce la farei.
    Grazie per aver fatto questo blog. L’unione fa la forza e voi siete la mia forza!

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