Il lato ‘trash’ degli pseudorapporti con soggetti narcisisti perversi

Abbiamo scritto in questo blog che molto spesso narcisisti perversi e psicopatici quotidiani esibiscono un comportamento sessuale promiscuo e rischioso. Non raro si trastullano tra diverse partners sessuali coltivate parallelamente, che raramente sanno dell’esistenza l’una dall’altra. Altri vanno ancora oltre, cercando nuovi stimoli in ‘feste sessuali’ o locali nei quali possano dare sfogo alle loro fantasie recondite. Fin qui, nulla di nuovo.

Non confondiamo, però, l’assenza di limiti sessuali degli psicopatici con il semplice dongiovannismo o la dipendenza del sesso. Si tratta di un grosso errore. Un donnaiolo è qualcuno abituato ad avere un rapporto stabile con una donna alla quale è convinto di voler bene, ma che prova piacere e soddisfazione nel tradirla quando capita l’occasione. Credere che tutti i fedifraghi siano degli psicopatici banalizza il problema di fondo.

Lo/a psicopatico/a non solo tradisce ossessivamente tutte/i le sue/i suoi partners ma avverte alcuni specifici ‘bisogni’ che non hanno niente a che vedere con un ‘normale’ traditore terrorizzato di essere beccato prima o poi. Andiamo all’elenco delle azioni che li rendono ‘diversi’ nel modus operandi di tradire:

  • Proiettano sull’altro il proprio tradimento. Siccome la partner deve comportarsi da specchio si convincono che agisca esattamente come loro;
  • Sviluppano, quindi, una sorta di paranoia (da non confondere con gelosia!), che li porta ad aumentare il controllo sulla partner per sapere se di fatto agisce conforme la pensano;
  • Avvertono il bisogno di triangolare. Amano sapere che più donne/uomini sono in competizione per lui/lei. Umiliano i compagni di vita ufficiali facendo poco segreto sulla frequentazione di donne più giovani, più ‘in gamba’ e teoricamente più brave di loro;
  • Raccontano storie che denunciano esattamente ciò che fanno, attribuendole ‘agli amici’;
  • Il rischio di essere sorpresi a qualunque momento e di sfasciare il proprio rapporto o quello degli altri aumenta il loro godimento. Si potrebbe dire che senza l’esistenza di un enorme rischio di demolire la vita del maggior numero di persone possibile il desiderio di uno psicopatico s’affievolisce nel giro di poco. In questo senso, le persone libere e disponibili sono meno attraenti per loro, che ‘si fissano’ sopratutto su uomini e donne con rapporti longevi e consolidati[1];
  • Amano distruggere i gusti e i comportamenti sessuali altrui per posare poi da precursori, uomini sui generis, liberi dagli schemi, non etichettabili, diversi, eccentrici, indimenticabili, infine, unici ed irripetibili;
  • Generalizzano tutto: “Ogni uomo ha i miei stessi bisogni, i miei stessi dubbi. Sei tu a non capire come sono fatti gli uomini.” Ecco perché alla fine di questi pseudo rapporti la maggior parte delle donne perde la fiducia nel genere maschile, diventando diffidenti allo stremo o cadendo in depressione.

Uno psicopatico non ha conflitti interni  che cerca di risolvere o di lenire attraverso il sesso. Solo i nevrotici cercano di placare l’ansia mangiando (o smettendo di mangiare), bevendo, fumando, utilizzando qualche tipo di sostanza o praticando sport ossessivamente. Uno psicopatico non ha bisogno di “anestetizzare” situazioni dolorose diventando dipendente da qualcuno o da qualcosa.

L’assenza di sensi di colpa, di empatia e di paura negli psicopatici implica anche l’assenza di stress, di ansia o di tristezza. Per questa ragione, quando pensiamo che i comportamenti sessuali compulsivi di uno psicopatico siano ‘sostituti momentanei’ dell’ipotetico dolore provato nei confronti di un’infanzia difficile, cioè, un modo di affrontare ‘le sue problematiche emotive irrisolte’, commettiamo un grande errore.

Per rendere l’idea del pensiero psicopatico sulla gestione della sua sessualità e di quella degli altri leggiamo le righe che seguono. Si tratta di una seduta terapeutica del Dott. Angelo Bona. Lo psicoterapeuta pone alcune domande al suo paziente riuscendo a estrarre sfumature che lo allontanano dalla categoria ‘normale donnaiolo’ avvicinandolo di molto alla psicopatia per come la descriviamo su questo blog:
“Preferisci avere una sola relazione o più partners contemporaneamente?”
“Più donne, sopratutto se non sono innamorato.”
“E quando è successo l’ultima volta?”
“Quindici anni fa, ma è stata una fregatura.”
“E come fai a gestire più rapporti insieme?”
“Sono tutte persone che: a) non mi devono assolutamente disturbare; b) chiamo io; c) sono donne tra virgolette zerbino, che hanno paura di perdermi e per non essere abbandonate fanno di tutto, soddisfano qualunque mia esigenza.”
“Ma quanto si vogliono bene, se si comportano così?”
“Non mi interessa. L’importante è che non mi rompano la minchia.”
“Ma così le massacri! Sei un tirano fallicista!”
“Ma no, sono ragazze intelligenti. Non devono, e non è lecito, che sappiano che ho più donne che possono venire alla stessa ora sotto casa. Devono essere regolamentate. Occorre dare loro un piccolo spazio dove giocare. Per indole vorrebbero tutto lo spazio, tu non glielo dai e se escono dal cerchietto che hai disegnato attorno, le blocchi e chiudi il rapporto.”
“Ma tu sei sincero nel dire che hai più storie?”
“No, assolutamente no. Non sono nemmeno insincero, dicendo che sono le uniche. Non entro neanche in argomento. Lascio che pensino di esserlo. Se poi intuiscono che non è vero, è meglio che da sole cerchino di dimenticarselo. Non succede con tutte in questo modo, ci sono donne che hanno queste caratteristiche, a me vanno bene e credo che anch’io vada bene a loro così come sono.”
“Possono essere sposate, libere?”
“Sì, sposate, libere… non ci sono controindicazioni. Al momento sono tutte libere, ma ho avuto rapporti con molte donne sposate. Con loro è più complesso, è più difficile. Le devi frequentare, non sono mai totalmente disponibili, magari devi fare delle serate anche coi mariti e a questo punto si crea un innesco noioso, poco gradevole”.
“Ma questo aspetto che devi essere tu a chiamare, tu a decidere…”
“Eh, è sopratutto organizzativo. Se lo fanno loro, mi possono beccare in un momento in cui sono con un’altra. È una logica gestionale. Devo essere io a invitarle, perché so quando sono disponibile.”
“E se si innamorano? E se provano sentimenti per te?”
“Succede sempre così, altrimenti una donna non accetta queste condizioni. Sono innamorate di me, anche se io poi sono corretto, bello, chiaro e visibile. Anche perché, essendo donne di quarant’anni, sono adulte e vaccinate. Se io rompessi troppo i coglioni, potrebbero mandarmi per la mia strada, invece non lo fanno. Ultimamente le ho rase un po’ tutte a terra, perché ogni tanto taglio i cordoni ombelicali…”
“Si diceva: ‘Rinnovo la quindicina…”, sottolineo.
Giuseppe ride: “Beh, non le concepisco proprio così”.
“Quindi dopo un po’…”[2]

Se da un lato la sessualità è per gli psicopatici una forma di divertimento, un tentativo vano di “sentire” quel minimo di emozione che li permette di alleggerire momentaneamente il vuoto emotivo, dall’altro è un meccanismo di controllo delle partner, ridotte a giocattoli erotici ai quali vengono negate o ridotte le capacità decisionali, la possibilità anche minima di prendere qualsiasi tipo di iniziativa nel rapporto. Un giocattolo erotico non pensa, non ha interessi, talenti o volontà. Un giocattolo non parla, ma ubbidisce o va esibito agli amici come ‘qualcosa’ che funziona a dovere per generare la massima soddisfazione al suo proprietario. Il suo compito è quello di indovinare le fantasie del possessore, di anticiparle e di dare a intendere al ‘pubblico pagante’ che lo assiste di essere totalmente soddisfatto del ruolo a lui assegnato, cioè, servire a colui che l’ha acquistato con la lusinga. Se la partner, di sua iniziativa, svela un suo desiderio o addirittura dimostra di avere un certo livello culturale, ecco che viene automaticamente ritenuta poco appetibile dai perversi. Non c’è profondità o vera intimità con un partner narcisista, ma scenografia e pirotecnia per nascondere la mancanza di affetto. L’incontenibile desiderio per la donna del momento è puro teatro, lo ribadiamo. Come abbiamo visto nell’articolo “Quando il Re è nudo…” la potenza erettiva nei perversi non nasce dal vero desiderio dell’altro, ma si tratta di mera vanità sfoggiata per la pretesa di soddisfare più donne contemporaneamente. Non c’è vero godimento, ma voglia di piacere ad ogni costo.

Inoltre, il piacere che ottengono dal sesso promiscuo non implica soltanto il bisogno di ‘scaricarsi fisicamente’, ma anche la consapevolezza di ingannare più persone. Per questa ragione i perversi preferiscono ‘accanirsi eroticamente’ su di uno stesso gruppo, cioè, su persone che si conoscono, che si parlano e si frequentano magari per motivi lavorativi o passioni in comune. È un fatto di logistica e anche di ‘pigrizia’. Manipolare gruppi assai diversi è troppo faticoso, richiede più energie, mentre gestire svariate storie nello stesso ambito culturale, lavorativo o sportivo è molto più pratico.

Amanti della zizzania e delle gelosie, quando i perversi trovano una preda che non appartiene al loro solito raggio d’azione finiscono per riportarla dentro il ‘cerchio magico’. Guardare dall’alto della loro montagna di vanità lo scenario di guerra creato dai loro intrighi compiacendosi del risultato reca non poche soddisfazioni a queste persone.

Quando riescono a oltraggiare i limiti etici di qualcuno gli psicopatici provano euforia. Le partner, nonostante si sentano svuotate, sporche o diverse da com’erano prima, si convincono di aver fatto tutto ‘per amore’ perché così devono pensare.  La parola ‘amore’ dà senso al gioco perverso. Rendere ‘sterile’ una donna dall’indole romantica, rinsecchirla dentro, li fa sentire assai potenti. Soltanto dopo l’abbandono o dell’allontanamento volontario i feriti si rendono conto dello stravolgimento dei loro principi.

Le partner dello psicopatico, nel caso in cui acconsentano a pratiche sessuali che non rispecchiano i reali desideri manifestati da sempre non stanno soltanto ‘rompendo un tabù’ o rendendosi disponibili ‘a perdere le ridicole inibizioni imposte dalla morale borghese’, come vogliono far credere gli psicopatici.

Gli psicopatici, in realtà, sovvertono la personalità dei partner per meglio plasmarla all’immagine e somiglianza di ciò che sono, dei vampiri affettivi.

L’uso di sostanze chimiche/droghe con la scusa di rendere il rapporto un po’ ‘più piccante’, meno ‘noioso’ e ‘anticonvenzionale’ potrebbe essere un’ulteriore componente di questo tipo di interazione. Conseguenze: oltre a dover risolvere il caos emotivo a rapporto concluso le donne che si prestano al gioco dello psicopatico dovranno combattere contro la dipendenza o le cattive abitudini acquisite nel corso della pseudo relazione con lui.

Raramente, però, uno psicopatico porta alla conoscenza della partner ufficiale le pratiche sessuali che ‘lo fanno sentirsi vivo’, questo perché quasi sempre hanno a che fare con condotte criminali o fantasie perverse (pedopornografia, sadomasochismo, stupri, incesti, orgie e chi più ne ha più ne metta.).

Va detto che un rapporto nel quale la partner è perfettamente d’accordo sulla condotta sessuale ‘aperta’ o perversa da adottare all’interno della coppia non interessa ad uno psicopatico. L’onestà è per loro insopportabile. C’è più gusto nel plasmare, piegare, raggirare, convertire, insomma, nell’‘iniziare’ qualcuno, nel deviarlo. È un modo di rendersi padrone assoluto del suo corpo e dei suoi desideri. Ci accorgiamo che l’Ego dei perversi è mosso dal consumismo nei rapporti, dalla compulsione di desiderare sempre di più. È un Ego mosso dalla fantasia di ottenere tutto ciò che gli frulla nel cervello, spendendo poco o niente in termini di affettività. Proseguiamo con la testimonianza del paziente del Dott. Angelo Bona:

“Ti faccio un esempio. Una sera ero stato con una. Dopo essere uscita, mi ha mandato un messaggio dicendomi che era innamorata di me e che sarebbe volentieri tornata a dormire a casa mia. Io non ho risposto. Il giorno dopo, mi ha riscritto scusandosi e invitandomi a cena: ‘Perdonami, avevo perso la testa, non succederà mai più.’ E ancora non ho risposto”.
“Cosa vuol dire, che hai chiuso la relazione?”
“Certo, per sempre, non era stata ridotta, aveva preteso. Si era allargata per due volte.”
“Ma che crimine ha commesso? Ti aveva solo chiesto un po’ d’affetto…”
“Glielo avevo già dato la sera prima”.
“Sei spietato come un serpente a sonagli!”, esclamo d’istinto.
“Non voglio generare false illusioni.”
“Mah, è crudele, sembra la legge della giungla…”
“L’intesa sessuale era ottima. Io le avevo detto che oltre a quello non doveva spingersi, anche perché la andavo a trovare una volta alla settimana a casa sua, mandavo un messaggino e ci vedevamo. Questo è durato tre anni ed era circoscritto in quell’aria, con la piena e totale chiarezza di ciò che doveva aspettarsi. Indubbiamente dopo tanto tempo, avrà voluto fare un test per passare di livello, un’evoluzione psicologico-affettiva e non gliel’ho concesso. Giustamente ha cercato la coppia, il rapporto a due, ma i nostri patti erano diversi. Ha voluto conquistare il compagno, ma io non ero disposto… punto!”
“Queste persone in un certo senso ti adorano… sono completamente succubi per sopportare un cappio del genere…”
“Sì, mi considerano unico”.
“E tu tollereresti che una di queste adoratrici avesse un legame con un altro?”
“Assolutamente, non mi pongo il problema.”
“Ma se tu vieni a sapere, chiudi?”
“Sì, sicuramente sì.”
“Tu pretendi da loro la piena consapevolezza… un amore a senso unico. Tu non sei fedele, loro devono esserlo. È il concetto di un pollaio: c’è un gallo solo con più galline, le monti quando vuoi e loro fanno l’uovo…[3]
 Il manipolatore in terapia manipola sempre, è bene ricordarlo. Dice la verità o mente, il soggetto in questione? Vuole farsi grande con il terapeuta oppure è sincero, anche se indigeribile? Prendiamo per vera l’assenza totale di sentimenti espressa nelle parole del soggetto e andiamo all’interpretazione del suo intimo attraverso gli scritti di Alexander Lowen:
Molti uomini sono impegnati in lotte di potere con le loro partner. Vedono le donne come coloro che esigono e dominano e sono convinti che impegnarsi in un rapporto amoroso richieda una privazione di libertà personale. Questi uomini giustificano i rapporti extraconiugali come un’affermazione della loro libertà. In alcuni casi, questi sentimenti possono essere giustificati, tuttavia sono pur sempre sentimenti di un bambino che ha vissuto la madre come dominatrice. Avendo rimosso il ricordo di questa esperienza infantile, gli uomini proiettano sulle mogli la collera provata per le madri. Tutto ciò avviene a un livello inconscio; il che spiega perché i conflitti tra i coniugi sono così difficili da superare.
Giova osservare che un vero uomo non può essere dominato o controllato da una donna. Non è forse alla pari? E allora perché non può dimostrarsi all’altezza? L’incapacità di un uomo a ribellarsi a una donna dimostra che egli la vive come una figura materna. Se si lamenta di venire castrato, si può affermare con sicurezza che anche la madre lo ha castrato. Una donna può castrare un bambino, non un vero uomo. (…) Certi uomini sono apertamente crudeli e sadici nel loro modo di trattare le donne. Piuttosto che controllare i loro sentimenti negativi e collerici, li esplicitano. Di solito, vanno in collera alla minima frustrazione. Può sembrare che un tale scoppio d’ira sia una manifestazione di collera, ma c’è una differenza fondamentale tra la collera e la rabbia. L’espressione della collera è un’azione costruttiva, mirata a ristabilire sentimenti positivi in un rapporto. La rabbia, invece, ha un effetto distruttivo; si prefigge lo scopo di dominare un’altra persona. Deriva dalla frustrazione, non dalla ferita dei propri sentimenti ed è correlata spesso a un mancato riconoscimento del proprio potere (…)[4]

Qui c’è da fare una lunga discussione su cosa si scatena nell’anima di certe donne che lottano e si danno battaglia per ottenere l’attenzione di individui fortemente disturbati a livello emotivo. Associo questo tipo di comportamento a certe metafore musicali degli anni 80. Mi fa sorridere una in particolare, perché appartiene alla mia infanzia.

L’artista si chiamava Sidney Magal ed era l’idolo del trash brasiliano in quel periodo. Magal incarnava con una certa comicità lo stereotipo del ‘macho latino’, ogni sua canzone diventava un tormentone che descriveva il maschio dominatore e il suo comportamento da ‘cane sciolto’. I vestiti erano stile John Travolta in ‘Saturday night fever’, il ritmo era il caraibico/disco e i capelli da ‘cugino di campagna’ rendevano le sue performance risibili.

Ci vuole tempo per comprendere la pateticità di questi individui, ma forse ancora più tempo per comprendere i buchi affettivi che hanno permesso a molte donne di consegnarsi senza alcun tipo di riserva a soggetti con poco o nulla da offrire a livello sentimentale. Come finisce la seduta il paziente del Dott. Bona? Con una frase agghiacciante che ci rende l’idea dell’estremo narcisismo di questi soggetti che, al contrario della metafora dell’artista trash, fa ridere ben poco:

“Non mi importa se una donna prima di stare con me è stata una baldracca, ma io devo essere l’ultimo.”[5]

Il lavoro certosino dei narcisisti perversi riguarda esclusivamente la distruzione dell’autostima delle donne per essere ricordati come gli ultimi dei Mohicani, oggetti di un culto fallocratico che ha senso unicamente nella loro testa sprovvista di sogni più alti.

Se la felicità sta nella conquista di un pollaio ognuno è libero di fare il contadino. Fortunatamente abbiamo talenti, doni e capacità che ci permettono di pensare e di agire come PERSONE, cioè, come CONTADINI VERI che si svegliano all’alba per ammirare la natura rigogliosa e per godere dell’aria pura che penetra nei polmoni fino allo stordimento, proprio come accade con i grandi amori.

C.l.d.

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[1] https://artedisalvarsi.wordpress.com/2016/02/04/i-narcisisti-perversi-e-la-caccia-agli-impegnati-perche-tanti-conigli-son-meglio-di-uno/

[2] BONA, Angelo. Il mio pisello è più verde del tuo – la spietata legge del più forte e del più duro. Edizioni Il punto d’incontro, 2007, p. 155-157

[3] Idem, p.157-158

[4] LOWEN, Alexander. Amore, sesso e cuore, Casa Editrice Astrolabio, 1989, p. 89-90.

[5] Op. cit. p.158

34 pensieri su “Il lato ‘trash’ degli pseudorapporti con soggetti narcisisti perversi

  1. Claudileia,
    il fatto che ci siano donne che accettano di stare con questi uomini e ne accettino i “paletti” (ti chiamo solo io, tu non mi devi disturbare, io con te faccio solo sesso ecc) è dovuto alle “carenze” emotive, al fatto che anche loro hanno dei problemi psicologici? La domanda è piuttosto retorica ma vorrei esserne certa avendo anch’io accettato i “paletti” di una pseudo relazione fino a quando le condizioni sono divantate troppo “dure” da rispettare.
    Un abbraccio.

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    1. Una bambina viene educata con troppi paletti inutili, cara Anna: “non fare questo, è da maschiaccio”, “tu sei una femminuccia, non puoi dire certe cose, è brutto”. Certi ‘paletti’ ci vengono dati sin dalla nascita per renderci più ‘delicate’ e, in teoria, molto più desiderabili nelle società patriarcali e maschiliste. Ogni donna su questa terra potrebbe fare un elenco dei momenti in cui è stata impedita di reagire a delle aggressioni e mancanze di rispetto all’interno della propria famiglia perché ‘pareva brutto’ ribellarsi. Sono convinta che un bel po’ di guai potrebbero essere evitati se l’educazione che ci fosse stata impartita al suo tempo ci avesse insegnato cos’è la dignità e perché dobbiamo combattere quotidianamente per lei, esattamente come combattiamo per essere amate. Spesso siamo educate ad aver paura della nostra fierezza, della nostra audacia e del nostro coraggio. Fierezza+audacia+coraggio vuol dire dignità. Una persona degna è una persona forte, che sa porre dei limiti ai comportamenti abusivi che nella vita fatalmente si presenteranno. Per troppe donne esigere rispetto ed esibire la propria forza significa rendersi poco appetibili e quindi soffocano la loro dignità sottomettendosi, accettando maltrattamenti inenarrabili e ammalandosi di conseguenza. Pur di non mettere in discussione che ciò che loro manca è questa dignità soffocata, perduta e calpestata sin da quando erano piccole preferiscono credere che è l’amore di un uomo a renderle complete al 100%. L’amore di un uomo diventa l’elemento essenziale alla loro sussistenza. Non vogliono, però, ‘un uomo qualunque’. Ci vuole un uomo che ‘metta dei paletti’ come hanno fatto i loro genitori, che le faccia sentire protette in un primo momento. Il pensiero della donna è: “Se lui impone dei limiti da non infrangere ed io m’impegno a rispettare ognuno di questi limiti vuol dire che sono una brava bambina e lui resterà per sempre con me!). Ma così come i limiti imposti dai nostri genitori erano molto spesso sovrumani e difficili da rispettare finiamo per rompere le catene e ribellarci. In buona sostanza mangiamo la ‘mela proibita’ e di conseguenza perdiamo il nostro ‘paradiso’ perché era finto, artificiale. Per molti teologi il morso di Eva sulla famigerata mela è stata la prima manifestazione di libertà dell’umanità intera, eppure siamo ancora qui, incatenate in condizionamenti che non finiscono più!

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    2. Un donnaiolo è qualcuno abituato ad avere un rapporto stabile con una donna alla quale è convinto di voler bene, ma che prova piacere e soddisfazione nel tradirla quando capita l’occasione. Mi ha colpito molto questa frase,mi permetto di darti del tu…ritieni cosi’ dicendo che queste persone non siano affatto innamorate del loro partner?come mai gli restano accanto e nel caso della mia esperienza,fanno di tutto per tenere a riparo la propria storia?la cosa mi confonde perche’ leggendo vari articoli in internet riguardanti l’argomento del tradimento in realta’ sembra che questi soggetti siano innamorati ma che facciano tutto per noia,per insicurezza etc etc….inoltre personalmente la cosa mi confonde ancor di piu’ perche’ credo che il donnaiolo in quanto tale voglia solo mostare a se stesso quanto ancora sia capace di conquistare etc etc ma quando tornano a cercarti seppur solo per sesso allora cosa significa?se fosse un problema di sesso fiacco col partner e simili perche’ allora non cercare la persona giusta davvero?quello che voglio dire e’ che se a te il sesso piace 10 e hai una partner a cui piace 5 forse dovresti trovare una a cui piaccia 10 con cui chiaramente stare bene anche per altre cose come probabilmente lo si e’ con la partner attuale con la differenza che con quest’ultima non ci stai bene sessualmente…..sbagliero’ ma io credo in un rapporto a 360 gradi,non un rapporto perfetto ma dove comunque non vengano a mancare le cose a cui tengo…

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      1. Cara Fenech82, come dice l’articolo il donnaiolo ‘è convinto’ di voler bene alla partner ufficiale. Il punto è che la sua ‘convinzione’ traballa ogniqualvolta spunta una nuova ipotetica ‘fonte di piacere allo stato puro’. Fondamentalmente il donnaiolo è un passionale mosso da impulsi arcaici, anche se NELLA SUA TESTA la partner ufficiale avrà sempre un ‘posto di onore’, questo per la troppa sofferenza che comporterebbe mettere a repentaglio un rapporto consolidato. È chiaro che la sua convinzione si tratta di un autoinganno per alleggerire la propria coscienza, questa ‘cosetta’ che malgrado tutto lui ce l’ha e che si riflette in altri ambiti della sua vita, ambiti nei quali riesce ad essere onesto e leale, al contrario del narcisista perverso/psicopatico. Ci sono donne che si accontentano di questo, ma lo fanno più per un senso di superiorità nei confronti delle altre donne appartenenti al circo montato dal donnaiolo che per amore suo. Comunque sia, si tratta di una condizione comodissima e ideale PER LUI. Per quanto riguarda la partner ufficiale direi che si tratta, invece, di una scelta che dovrebbe ponderare bene per l’enorme carica di stress che lo squilibrio insito in questo tipo di relazione genera. Tanto il donnaiolo quanto il n.p. possono tradire compulsivamente la partner persino quando il sesso va a gonfie vele. Considera che il narcisista perverso s’annoia presto ed è molto ‘curioso’. Vuol dire che a prescindere della prestanza della partner è nella trasgressione e nella perversione che spesso si trova a suo agio. Ha bisogno della tensione per campare e la rottura di ogni limite diventa il suo cavallo di battaglia. Non lo appaga né la bellezza e né le performance della partner, ma tutto ciò che non è mai stato provato dagli altri per vendersi come un esemplare raro di ‘uomo’. Ecco perché in questo ambito diventano insensibili e impersonali come dei robot: alla lunga nulla più soddisfa e quindi il bisogno di nuove conquiste sarà eterno… Bada che non lo fa per stordirsi e annientarsi come una droga potente ma per darsi la carica di tensione che gli serve per campare fino alla prossima ricarica di adrenalina. Non esiste, dunque, la ricerca del piacere come nel caso del donnaiolo, ma si riscontra il bisogno quasi assoluto di trionfare sopra la morte per sentirsi onnipotente. Questo complesso e bruttale ingranaggio psicologico non fa parte della mentalità di un donnaiolo che riceve, invece, la sua iniezione di adrenalina dalle donne che conquista e che si prestano al soddisfacimento dei suoi bisogni senza farsi grosse illusioni. Rilevo, inoltre, che il n.p. è mosso dall’opportunismo e dal bisogno di distruggere non solo il partner ufficiale ma tutti coloro che si fidano di lui, incluso i figli. Più ti fidi di un n.p, più verrai calpestata e distrutta, poiché amano l’ingenuità dei bambini (da bravi vampiri!), sopratutto quando stampata negli occhi degli adulti raggirati e imbrogliati senza scrupoli. Si tratta di un bisogno che il semplice donnaiolo non avverte perché mosso, appunto, da un meccanismo più semplice e comprensibile poiché fondato sull’insicurezza cronica. Fatto sta che entrambi fanno soffrire enormemente, tanto che certe volte è molto difficile provare a distinguerli… Non so cosa intendi con un rapporto a 360 gradi. Tutto ciò che posso dirti è che le controparti di entrambi non sono MAI appagate a causa dei danni che subiscono nella psiche, nell’anima, alla salute…

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      2. Carissima Claudileia,
        grazie mille per la tua risposta ricca in contenuti che a mio avviso sembrano essere quelli piu’ vicini alla realta’ dei fatti piuttosto che tutte le cose lette fino ad oggi in internet.
        Pur cercando di capire il meccanismo curioso in base al quale il donnaiolo si leghi ad una donna per poter poi trarne piacere nel tradirla,piuttosto che stare da solo e avere piu’ donne in liberta’,non mi e’ chiaro su che basi il donnaiolo scelga proprio “quella” partner rispetto un altra…
        ancora grazie e tanti saluti.

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      3. Tanti sono i fattori, ma il più comune è la dolcezza e la voglia di compiacere della donna. Il donnaiolo cerca donne che abbiano tanta voglia di dare senza nulla pretendere e le convince che più sono compiacenti più sono belle e attraenti per lui. Quindi, quando la donna acchialappiata perde le staffe lui la fa sentire brutta, praticamente un ‘maschiaccio’. Allora la donna, sentendo mortificata la sua femminilità si rittrae, torna indietro e smette di pretendere alcunché. Si tratta pur sempre di una manipolazione. Il narcisista perverso cerca donne forti da sconfiggere, mentre al donnaiolo poco importa la distruzione della partner perché l’importante è tenerla teneramente ‘buona’ per ricavarne il massimo piacere sempre che avrà bisogno.

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      4. Grazie di nuovo per la risposta!che dire..ognuno e’ fatto a se’!
        A mio avviso non trovo per nulla intelligente il comportamento del donnaiolo nell’avere una partner fissa per poi avere piu’ donne in giro…..
        Dal tuo commento comunque traspare che andando a stringere c’e’ dietro un meccanismo psicologico che regge perche’ la famosa partner scelta ha probabilmente altrettanti motivi di natura psicologica e perche’ no anche materiale che la fanno desistere dal ribellarsi e il donnaiolo la sceglie perche’ capta tutto questo….meccanismo perverso e’ dire poco..vorrei essere cosi’ fredda e calcolatrice cavolo!!!
        Saluti

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      5. Cara Fenech82, di solito più dei motivi economici ciò che scatta nella mente della partner del donnaiolo è una sensazione inebriante di potere nei confronti delle altre. Tale sensazione capita unicamente quando sono insieme, magari in qualche evento pubblico o nelle feste comandate. Quando lui ‘sparisce’ subentra l’angoscia e la tristezza che vengono accantonate grazie all’euforia che questo potere fittizio le concede. Potrebbe anche risultare annullata come donna, subire il rifiuto sessuale del donnaiolo per anni, auto convincendosi che col tempo i matrimoni diventano rapporti di fratellanza (e basta!). Penserà ‘tutto sommato, non mi maltratta, si preoccupa per me, mi vuole bene… È un gran farfallone, ma che ci posso fare? Pure io mi sono un po’ trascurata…’. E’ dura vedere tante donne intelligenti e indipendenti perdersi in giustificazioni inammissibili, indotte con la manipolazione o la parlantina da due soldi a rinunciare alla propria femminilità accontentandosi delle briciole che lanciano questi soggetti.

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      6. ciao claudileia,
        sono stata piuttosto impegnata e non sono riuscita piu’ a rispondere e ad interagire nel blog…..da quello che hai risposto andando a concludere il caro narciso fotte le varie amanti e la donna ufficiale….che poi la donna ufficiale magari si inganna anche un po’ da sola perche’ si fa forza del potere inebriante che ha nell’essere preferita ma forse e’ tanto piu’ vittima di noi amanti…..per il resto il narciso potra’ anche andare avanti per sempre con questi giochi di potere di cui non si sazia mai e a mio avviso cio’ non accade perche’ la sua autostima in realta’ ogni volta cade ancora piu’ in basso dopo ogni colpo basso perche’ in fondo lo sa anche lui che sta giocando al vincere facile perche; ottiene solo perche’ fa il gioco sporco.Quindi il narciso si trastullasse pure di queste cose ma cio’ non sara; mai a paragone con il potere di poter dire un giorno di essersi liberati di un tipo che ha poco da trastullarsi ma che e’ soltanto un poverino…..che ne pensi in merito?Buona serata

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      7. Ciao di nuovo….mi sono riletta la conversazione e mi e’ sorto un nuovo dubbio….quando hai detto che il donnaiolo sceglie quella partner perche’ e’ una che lo compiace e mi pare di aver capito che stia zitta e non rompa le scatole in breve…pero’ come ti avevo detto nel messaggio e sulla base della mia esperienza,il fatto di come lui si guardi bene dal non farsi sgamare e che credo che lei sia molto una che gli stia sul collo non coincide piu’ con quello che hai detto ovvero che siano delle donne molto accondiscendenti e poco lamentose…pero’ a pensarci bene io non so davvero se poi lei sia cosi’….lo deduco da come si muove lui che sembra molto spaventato dalla possibilita’ di essere sgamato…..temo che forse il tipo in questione sia solo che un buffone pero’ e’ rientrato in pieno nelle caratteristiche del donnaiolo/narcisista e l’ho scritto cosi’ proprio per evidenziare che ho ritrovato in lui alcuni un profilo mischiato fra i due!Attendo sempre con piacere le tue risposte ti ringrazio sempre vivamente….
        ps il tipo in questione ha chiuso i battenti perche’ mi sono ribellata e non ha voluto sentire le mie ragioni dicendo che era stufo di non essere creduto e di essere trattato cosi’ come a far ricadere la colpa su me come che io stessi qui ad avere delle reazioni eccessive e che lo faccia perche’ non abbia nulla da fare….altro comportamento tipico?qua comunque c’e’ piu’ un donnaiolo che si sta ritirando dal gioco perche’ non ho piu’ voluto giocare come diceva lui….grazie di nuovo e a presto…

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  2. Provo davvero un senso di sbandamento nel leggere questi articoli. L’intervista al paziente del dr. Bona è veramente tremenda. Ancora, dopo alcuni mesi di no contact, mi riesce difficile credere che la persona con cui ho avuto a che fare possa essere davvero come descritto negli articoli di questo blog, che io possa aver sofferto di una dipendenza affettiva così smisurata, che ancora

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  3. che ancora abbia dubbi e tormenti. Non riesco a capacitarmi che persone così esistano e che io possa aver amato (o creduto di amare) così profondamente un essere così insensibile.

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  4. Effettivamente,fa ogni volta impressione immaginare che la persona con la quale abbiamo avuto a che fare possa avere avuto certe caratteristiche… Sono proprio degli esseri infimi.É vero,trasgressione e adrenalina.Andando ad indagare nelle sue relazioni precedenti,sono venuto a conoscenza di tradimenti al limite della realtá,compiuti sul filo del rasoio ad un passo dall’essere scoperta,dove per potersi rendere “innocenti” ha dovuto rendere pazzo il malcapitato di turno… Menzogne assolutamente inverosimili…
    Io stesso a tutt’oggi faccio fatica a rendermi conto dello schifo al quale mi sono sottoposto,perché riferirsi ad elementi del genere é la piú grande bugia che ci siamo potuti raccontare.É proprio questa la colpa che non riusciamo a perdonarci.

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    1. Caro Franco, non hai avuto a che fare con una donna fedifraga e basta, ecco perché i suoi comportamenti erano a dir poco stupefacenti e inspiegabili per una mente intelligente e sensata come la tua. Ci sono donne che amano il sesso per il sesso, così come tanti uomini. Fin qui, senza danneggiare nessuno, riescono a vivere liberamente la loro sessualità da adulti consapevoli come meglio se la sentono. La questione è che per i soggetti n.p. un comportamento affettivo e sessuale pulito, onesto e sincero è sinonimo di noia. Essendo la tua ex una n.p., ecco che dentro di lei scattava naturalmente il bisogno irresistibile di fare del male a qualcuno per lasciargli un’impronta di dolore unica, la SUA impronta. Gli n.p. amano sentirsi dire: “Come hai potuto farmi questo?”, perché in questa frasi denunciamo il nostro bisogno di una spiegazione SENSATA ai loro comportamenti. Sanno perfettamente che ci tormenteremo per mesi, anni o decenni chiedendoci PERCHE’ e quindi danno per compiuta la loro missione di inserirsi dentro la nostra mente di modo prepotente. Tradire di modo sui generis è la loro specialità: 1. presentare gli amanti ai partner ufficiali per farli ‘socializzare’ e diventare ‘amici’ con una scusa qualunque fa parte del loro gioco (di modo che possano ammirare loro harem da vicino e divertirsi con i sospetti, le gelosie e le rivalità che creano tra le prede); 2. possono mandare a monte matrimoni decennali portandosi a casa gli amanti mentre il marito sta per tornare dal lavoro o vivono accanto ai suoceri; 3. possono presentare gli amanti ai figli per andare a prendere un gelato tutti insieme come una bella famigliola, senza badare ai sentimenti dei ragazzi; 4. possono darsi appuntamento con amanti diversi in orari e posti ravvicinati per risparmiare tempo e energia… insomma, potrei farti un elenco dei comportamenti sleali e scorretti tipici dei soggetti senza coscienza per quanto riguarda la gestione disastrosa dell’affettività. Il succo è che pur di provare qualcosa di simile ad una emozione qualunque non esitano a umiliare e distruggere l’autostima altrui…

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  5. Cara Claudia,non posso negare che ogni volta che ti leggo mi sembra di tornare a quei momenti.Ho benissimo presente tutte le situazioni elencate e di averle vissute in gran parte.Purtroppo quando si é coinvolti,il loro modo di mischiare le carte e di farlo in modo cosí veloce lascia spiazzati.Tutto é cosí assurdo,che mentre si pensa a ció che é o non é successo lei ti ha giá distolto la mente abbonandoti il complimento ad’hoc,o regalandoti il corpo,qualora le circostanze lo permettessero.E devo dire che sempre noi uomini siamo proprio piccoli in un certo senso,ma le n/p lo sanno ancora meglio.
    In merito al punto 4 ricordo che una volta,l’ultima,dopo aver passato la serata con me,ha cominciato ad inveire cosí,all’improvviso,estraendo dal cilindro le accuse piú insensate.E dopo avermi velocemente gridato dietro di tutto é sparita in un baleno,come se gliel’avesse ordinato l’orologio.Scommetto che quella sera facevo proprio parte di una lista…
    Ció che mi sorprese di piú nella circostanza fu che passó da un momento di dolcezza al piú crudele degli atteggiamenti nel giro di un niente,ma poi pensai…lo fa ogni volta anche coi suoi figli.
    2+2=4.

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    1. Carissimo Franco, vide l’articolo di Marietán su questo blog sulle principali strategie di raggiro usate dagli n.p. Vedrai che la gestione del loro tempo è matematica, quindi, programmano la giornata di solito la mattina con metodicità e cura per distribuire le loro briciole con l’efficienza crudele e disumana di un ufficiale SS nel campo di concentramento. Di solito chiamano le loro prede per confermare gli orari, insistendo in ottenere immediatamente la risposta perché… perché… devono fare “un sacco di cose” mai spiegate del tutto. Cioè, devono inserirti all’interno di una fitta programmazione di impegni che raramente sono reali, imminenti o necessari come prendere i bambini a scuola, per dirti! Ecco perché con loro si ha quasi sempre l’impressione di essere stati inseriti nell’agenda come un piacevole impegno in più. Ed eco perché ci sentiamo quasi graziati e privilegiati quando ci concedono un piccolo viaggio insieme e un po’ più di attenzione e tempo del dovuto. Non importa se sono stati bene con te, l’importante è averti dato il contentino quotidiano, settimanale o mensile quanto basta per mantenerti ancora nel giro. Rincuorati da una parvenza di affetto accettiamo lo squallore della gestione maniacale di ogni momento che passano con noi, il calcolo preciso dei giorni e delle ore, così come il conto salato che paghiamo dopo che ci scaricano, quasi infastiditi del nostro respiro… Sì, caro Franco, tu eri nella lista così come tutti noi qui. Non c’è niente da vergognarsi perché non lo sapevamo e non credevamo nella potenza della nostra intuizione. Perdoniamoci per questo e rivolgiamo la nostra umana pietà e compassione per coloro che sono tutt’ora all’interno del circuito a girare sulla ruota come dei topini bianchi da sacrificare sull’altare dell’egocentrismo e della megalomania di soggetti fortemente disturbati a livello affettivo. Abbracci

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  6. Ciao Franco,
    posso chiederti da quanto tempo è finita con questa persona? Io dopo un anno di no contact ancora provo momenti di rabbia, di incredulità e di tristezza.
    Claudileia, è normale? raggiungeremo mai la completa indifferenza per quanto accaduto o sarà una ferita che ci porteremo sempre addosso?
    Un abbraccio sincero.

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    1. Ciao Anna.Sono passati cinque mesi da quando la mia pseudo-relazione é terminata.Anche per me si alternano fasi di rabbia misto dispiacere a parvenza di benessere.In sé non mi manca la persona.Non ricordo nessun particolare momento di tenerezza vissuto con lei.Non ci ho messo molto a capire che tanto,troppo non andasse.Direi certamente una bugia se affermassi che mi sono dimenticato dei momenti “intimi” che soprattutto all’inizio sono stati assolutamente folgoranti,travolgenti,oltre che praticamente immediati.E sempre generati e programmati da lei in modo chirurgico.Ho avuto un trascorso di amicizia anche bella con lei,durato qualche anno,dove ci siamo (dove ho,col senno di poi) raccontati tutto.Ecco,é quello che a me dá dispiacere,il dover fare una cosa che mai mi é successa,cioé cancellare una persona dal passato della mia vita.Un ologramma al quale ho creduto ciecamente,in funzione di una stima e di un affetto che credevo sinceri anche da parte sua.Credo poi che il pensiero dedicato a questi poveracci viaggi in proporzione alla nostra autostima.Man mano che il tempo passa,queste ombre dovrebbero giocoforza sparire nella nebbia e qui nel blog abbiamo trovato tutti un valido metodo per avere le risposte alle nostre domande.Se ci facciamo caso tutti gli schemi corrispondono per tutti,quindi sta proprio a noi mettere in campo la forza per reagire,e mai per ció che ci ha fatto l’n/p ma bensí per cercare dentro di noi.
      In definitiva non so dirti se,nonostante per te sia passato un anno,il tuo malessere potrebbe protrarsi e per quanto.Io rispetto a qualche mese fa mi sento meglio,avevo perso ore di sonno e tanti,tanti chili.Ho riacquistato sia il riposo che il peso.
      Sono convinto che sará un’esperienza che lascerá un segno indelebile nella nostra vita,ma per ció che abbiamo imparato e sicuramente non per quello che abbiamo perso.Un abbraccio.

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    2. Carissima Anna, un investimento emotivo così grande implica tempi di guarigione maggiori che variano, come scritto da Franco, da persona a persona. Dimenticare è impossibile perché sarebbe come cancellare parte del nostro passato, cioè, una forzatura senza capo né coda che in teoria servirebbe a farci stare bene ma che in realtà resta lì, latente e pronta a esplodere ciclicamente portandoci dolore e malinconia. Che fare, allora? Sono in molti a predicare che dobbiamo in fondo ringraziare queste persone per averci insegnato qualcosa su di noi, nel bene e nel male. Io, invece, appartengo alla categoria di coloro che ringraziano chi mi ha umanamente elevato, anziché declassato fino a cosificarmi. Non auguro loro male ma unicamente che vadano a parassitare altrove, ben lontano da me, perché so che la loro natura resterà sempre la stessa mentre il resto dell’umanità, quella che sa amare e ha tanto dare, essendo in possesso di una marcia in più camminerà a passo spedito verso l’auto conoscenza e noi con loro. Finché non ci perdoniamo per essere cadute così in basso la rabbia persiste. Dal momento in cui comprendiamo chi sono loro e abbandoniamo ogni speranza di cambiamento nei loro confronti tagliando completamente i contatti per ‘disintossicarci’ accettiamo la sfida di conoscerci meglio, stavolta senza cattivi maestri di negatività che interferiscano sulla nostra essenza più profonda. L’energia pulita che deriva da questo processo non ha prezzo né controllo, dunque ti verrà spontaneo dare una mano a chiunque abbia bisogno della tua pace interiore senza sentirti mai più svuotata o triste. Un abbraccio pieno di affetto, mia cara! C.

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  7. Grazie Franco. Sai, anche a me non manca la persona. E’ la “perdita di innocenza” e la consapevolezza che si possa fare del male per il mero gusto di farlo che mi causano ancora in certi momenti la malinconia di cui vi dicevo.

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  8. ‘Il diavolo non viene da noi con la sua faccia rossa e le corna. Lui viene da noi travestito da tutto quello che hai sempre desiderato’ (American Horror Story)

    Fa male vero? Sì dico proprio a te che stai fissando, con i tuoi occhi ancora umidi di pianto, lo schermo del tuo telefonino di ultima generazione in cerca di qualcuno che possa mettere nero su bianco tutto ciò che hai sopportato: in cerca di qualcuno simile a te, di qualcuno che spiegasse l’inspiegabile, di qualcuno che -come te- si fosse trovato a vivere esperienze al limite della sofferenza! Cerchi le ceneri di altri cuori come il tuo, perché in quelle ceneri ancora tiepide c’è tutto l’amore che sei riuscita a dare nonostante tutto! Cerchi altre ceneri perché non vuoi sentirti sola, vuoi avere la certezza che ci sia qualcuno in grado di capire come ci si sente…il classico ‘mal comune mezzo gaudio’, o qualcosa di simile vero? Quante pagine come questa hai consultato? Hai bisogno di ulteriori conferme?
    Ciò che vuoi è qualcuno che ti dica che sei caduta così in basso da ridurti ad amare nientemeno che un mostro travestito da brava persona!

    Ricordate ragazze? Nelle fiabe i mostri avevano sempre una particolare bravura nel travestirsi in qualcosa di buono (il lupo, udite udite, riuscì a spacciarsi per un po’ di tempo per l’ amabile nonnina! verrebbe davvero da mettersi sul bordo del letto che compare nelle diverse raffigurazioni dalla storia e interrompere la scena per consegnargli un Oscar come migliore attore)
    Ecco, ragazza, se non ti basta più la disperazione che l’ennesima lacrima ti sta suggerendo, credi a queste parole: HAI AMATO UN MOSTRO…ed è pure molto probabile che questo MOSTRO (in qualche recesso della tua mente, in quell’angolo in cui non vorresti tornare, ma che in via del tutto eccezionale per qualche strana ragione vorresti tutelare e conservare ) lo ami ancora
    Gridalo adesso: NON ERA AMORE
    Gridalo prima dentro di te con tutta la sofferenza che hai accumulato e soffocato dentro di te (magari celato da un bel sorriso per non infastidire quel povero ragazzo e per fargli vedere che se fossi stata perfetta e amorevole avresti avuto il regalo che ogni donna merita: l’essere amata)
    Fatto? So che è difficile, è difficile ammettere di aver vissuto una fiaba solo a metà, o peggio, una fiaba bella e colorata che poi si è trasformata in un brutto romanzo da bancarella da due soldi che nessuno vorrebbe leggere!

    Ragazze, ci hanno abituate a tutte quelle favole in cui la Principessa (rigorosamente vestita in rosa e azzurrino) è null’altro che una tizia di bell’aspetto ….valorosa ci mancherebbe eh….ma bisognosa …tanto tanto bisognosa di essere salva e a sua volta salvare (per reciprocità) il bel principe rigorosamente vestito azzurro, biondo e capelluto! Ascoltavamo attentamente da sotto la coperta la voce di nostra madre o nostro padre che parlavano oltre il libro di come un giorno avremo avuto diritto di essere salvate da un bel principe! E abbiamo passato una vita intera forse a cercare negli occhi degli uomini che incrociavano il nostro sguardo quel sogno di amore e salvataggio incondizionato! Poi siamo cresciute e l’unico principe che ci si è palesato davanti è stato un moro con i pantaloni stracciati che bevevo troppa birra il sabato sera, ma gli volevamo comunque un gran bene, vero?
    Poi arriva lui…quasi catapultato tra le vostre braccia dalla favola di cenerentola, oh e bastava un bacio a farci credere che eravamo davvero una principessa! Poteva essere davvero…poteva…ma….
    Ehi un attimo, quando eravamo bambine, in fondo in fondo lo sapevamo che era solo una storia, ma era bello crederci! In fondo sapevamo che la mattina ci toccava l’asilo e lì niente gonne a palloncino e niente capelli fluttuanti raccolti da un diadema! Niente castello, niente torre dalla quale buttare una chioma abilmente intrecciata, che paccato vero? Anche da bambine sapevamo che era solo un sogno, lo sapevamo che non era la realtà, vero? Era bello cullarsi in quelle immagini di altri mondi di cavalieri valorosi impegnati 24 ore su 24 a dimostrare un animo da nobile d’altri tempi!
    Lo sapevamo eccome che erano solo storie: una sensazione alla ‘It’s only rock n roll but i like it’….giusto per capirci
    Allo stesso modo sapevamo che quell’essere inizialmente così perfetto non esisteva: la nostra pelle ha provato a dircelo in mille modi, ma noi pur di dare vita ad una favola moderna l’abbiamo messa a zittire! Quante volte abbiamo messo a tacere la nostra pelle che ci diceva ‘C’è qualcosa che non va in quest’uomo?’
    Abbiamo preferito guardare solo la metà illuminata di quella Luna particolare, irrazionale e illogica che è stato il nostro uomo, colui che si è impegnato a proclamarsi nostro assoluto Principe azzurro a tutti i costi

    E’ ora di svegliarsi ragazze
    Dove eravamo rimaste? Ah ecco ora ricordo: dovevamo gridare dentro di noi la frase NON ERA AMORE
    Beh si passa al secondo step,…ormai è ora di uscire dal lavoro! Salite in macchina e andate in un posto in cui nessuno può vedervi, il mare è ottimo ma non tutti possono godere della sua vicinanza, per cui credo che anche il sedile della vostra macchina possa andare bene (magari mettete un pò di musica)
    GRIDATE FORTE: NON ERA AMORE E NON TI PERMETTERO’ MAI PIU’ DI FARMI DEL MALE
    Gridatelo più e più volte, piangete, liberatevi di tutto quel dolore tenuto a marcire per anni dentro di voi! All’inizio farete fatica anche solo a piangere tanto vi ha succhiato linfa vitale il vostro Principe/Mostro, ma quando vi concederete di non credere più alle cavolate che vi ha propinato, quando sarete da sole in compagnia del vostro dolore più cieco, sarà il momento in cui toccherete il fondo!
    E lo toccherete con un bel tonfo…preparatevi…sarà una bella botta, ma sarà proprio quella botta che vi farà piano piano risalire! Non sarà subito (e non dovrete pretendere da voi stesse uno sforzo simile tutto insieme) ma almeno inizierete a darvi nuovamente valore! Il valore del dolore che avete provato in cambio dell’amore che avete dato!
    Guardatevi nello specchietto e ripetete ‘questa non sono io. La prossima volta che mi specchierò qui, avrò il sorriso di chi ha detto addio per sempre all’infelicità, alla continua vessazione, a quella lamentela continua che gli usciva come da una cantilena da quella bocca che un tempo adoravate ed ora sembra solo il ghigno malcelato di un demonio che ha perso la sua maschera!
    Addio Principe/Mostro
    ADDIO PER SEMPRE BASTARDO
    Ci sono due frasi della magnifica poetessa Alda Merini che riflettono alla perfezione quello che dovremo ripeterci:

    (Non mi manca quello che mostravi di essere, mi manca quello che pensavo che fossi)
    (Non ho amato troppo, ho amato le persone sbagliate troppo a lungo)

    Siao ancora davanti allo specchio?

    Bene continuiamo

    Questa sono io! Non sono perfetta come mi volevi tu, ma sono UMANA, sono viva, sono capace di tanto amore, e non sarai MAI più tu COLUI che lo avrà!
    Tanti auguri ragazze! Una vita differente è possibile, dite addio davvero, nei limiti in cui la vostra situazione ve lo permette (a volte basta solo dire addio mentalmente alla possibilità di soffrire….mi rendo conto che quando ci sono di mezzo figli è una situazione allucinante)
    Cambiate taglio di capelli, fatevi le unghie, andate in piscina, in palestra, state sul divano con la vostra serie preferita e una tazza di the…riposatevi da tutto quel dolore! Vi siete così impegnate per piacere a tutti i costi a questo infame, che la prima cosa che dovete fare è riposarvi! Compratevi un gattino….non avete idea del potere terapeutico di un gatto che ti fa le fusa sul petto (prove scientifiche lo dimostrano). Iscrivetevi a qualche associazione per aiutare i ambini malati di cancro, i senzatetto, gli animali! Se siete arrivate ad amare così tanto non vuole solo dire che avevate delle ferite e che quella relazione assurda era il modo per in apparenza (e inconsciamente ovviamente) provare a guarire da quelle ferite, ma vuole dire che siete persone che sanno dare l’anima! Ecco quest anima usatela per fare del bene a chi lo merita davvero e senza aspettarvi nessun tipo di ricompensa! Avete un mondo da dare, abbiamo un mondo da dare…è solo che abbiamo commesso l’errore di regalarlo alle persone sbagliate!

    Uscite, vivete, viaggiate e quando vi siete riappropiate della vostra identità, cercatevi la scogliera più bella (consiglio vivamente qualche remoto villaggio dell’Irlanda del nord) e quando sarete in cima al precipizio con il mare indiavolato sotto di voi, che reclama avido le vostre emozioni e vi sollecita,…quando avrete tutti i capelli scompigliati da quel vento folle e impetuoso che si chiama L I B E R T A’ gridatre ancora e ancora e ancora! QUESTA SONO IO E SONO FINALMENTE LIBERA

    provare per credere

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  9. ho letto in più articoli su questo blog come una caratteristica degli np sia dominare, il bisogno di potere, anche durante il rapporto sessuale.
    eppure c’è una cosa che mi confonde un po’, pensando alla mia storia; nonostante possa essere consapevole di aver accettato determinate cose per far piacere a lui che non sono mai state mie fantasie, di essermi plasmata anche inconsciamente per piacergli il più possibile, a volte ho percepito che ci fosse anche altro, ovvero il fatto che in realtà lui volesse qualcuno che lo dominasse.
    non parlo solo di rapporti sessuali, ma in generale. come di qualcuno che lo “contenesse”. sono percezioni, non ho prove concrete (se non magari il fatto che non volesse quasi mai stare lui sopra, se accadeva era per poco tempo) ma è come se riuscissi a capire come in realtà avrebbe voluto qualcuno che lo prendesse con la forza, lo “stuprasse” (lo metto fra virgolette perché più volte usava questo termine con fare scherzoso – quindi forse delle prove concrete le ho? – ma ora mi rendo conto che di scherzoso non c’è molto), e addirittura gli facesse del male, lo umiliasse. le volte che ho provato a intavolare la discussione “fantasie erotiche” è sempre stato ermetico, ma come avevo già scritto in un altro commento ho sempre pensato che mi nascondesse perversioni che andavano ben oltre le classiche manette ricoperte di peluche reperibili in qualsiasi sexy shop.

    forse questa confusione è dovuta anche al fatto che spesso parlandomi della sua ex mi faceva capire che vi erano due facce della medaglia; da una parte la fierezza/nostalgia di quando lei appena conosciuti gli avrebbe detto “crescimi” – che goduria sentirsi dire una cosa del genere per un np! dall’altro spesso mi spiegava che per lui la ragazza ideale è quella che in un qualche modo tiene in mano le redini, prendendo come esempio la sua ex, che gli diceva “no io non voglio andare a casa mia, voglio rimanere qui con te. voglio stare a casa con te.” sembrano frasi semplici, eppure per lui erano dimostrazioni importantissime di una persona che ci teneva. per lui io non ci tenevo perché ogni volta che mi trattava male me ne andavo, questo a quanto diceva lui lo faceva impazzire e non gli rendeva possibile fidarsi di me. mentre lei a quanto pare restava, controllava incessantemente il suo telefono, lo teneva sotto controllo in tutto diciamo (almeno da come mi raccontava lui). per lui queste erano dimostrazioni di amore. eppure tutto ciò non gli ha impedito di trattarla comunque come una pezza da piedi, tradendola svariate volte e tutto l’iter che conosciamo bene.

    sicuramente c’era anche la triangolazione di mezzo, nonostante sembrasse noncurante del fatto che io stessi male a sentir parlare continuamente di lei (la persona che aveva lasciato per me!), ma questo lato del dominatore che in realtà nasconde una persona che vuole essere dominata, può davvero esistere? forse come illusione che se qualcuno riuscisse a contenerlo anche le sue perversioni si attenuerebbero?

    specifico che non definirei questo discorso una costante, piuttosto un interruttore, la maggior parte delle volte era spento, si accendeva molto raramente e si spegneva anche molto velocemente.

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    1. Cara Nora, voler tutto e il suo contrario appartiene ai comportamenti narcisistici per eccellenza, perché riguarda l’eterna insoddisfazione nei confronti di tutto ciò che hanno. Le perversioni di un narcisista patologico non possono essere “attenuate” in nessun modo perché c’è la totale incapacità di riconoscerle come tale: per loro significa essere rivoluzionari, all’avanguardia, palati raffinati, buon gustai, ecc. Ossia, tutto ciò che non vogliono è essere contenuti da qualcuno. Non bisogna mai credere a nulla di ciò che dicono, perché spesso s’inventano abissali differenze tra te e un’altra donna per ridere del dolore stampato nei tuoi occhi, oppure per giocare con il tuo narcisismo nella fase di idealizzazione.

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  10. sono indecisa se sono stata con un narcisista o
    con un don giovanni…
    forse, da come ho letto, con tutti e due
    di sicuro con un vampiro !
    ritengo sia durato troppo tempo, ma mi consolo pensando che probabilmente era il tempo che mi serviva per capire, per avere l’ennesima lezione di vita
    precisamente oggi, sta succedendo qualcosa di strano dentro di me sono stranamente lucida e determinata ma ho paura che non sia vero, che io ci ricaschi
    lui è riuscito ad intrufolarsi nella mia vita con argomentazioni che, confesso, mi hanno alzato l’autostima negli ambiti in cui ero debole e non me ne ero resa conto
    c’ho messo pochissimo a ritrovarmi follemente innamorata e a dichiararlo apertamente
    lui, visibilmente compiaciuto, ha detto chiaramente che non era pronto x una relazione coinvolgente
    in quel momento avessi avuto l’esperienza e le conoscenze di oggi, avrei dovuto immediatamente comprendere che non c’erano le premesse di una programmazione relazionale, peggiorata ulteriormente dalla lontananza e dalla mia condizione
    non ho voluto fare la crocerossina,
    credo e ne sono abbastanza convinta,
    è stato solo che avevo tante cose in comunione con lui se non fosse stato per alcune cose che non mi quadravano e non mi andavano bene, perchè già vissute…
    avrei gettato la spugna, ma stavo molto bene con lui sotto molteplici aspetti
    ma proprio per precedenti esperienze quasi da subito mi sono ritrovata con le antenne in vibrazione ogni qualvolta i fatti mi lasciavano perplessa
    non mi ha mai denigrata, non mi ha mai trattata male fisicamente
    anzi mi faceva sentire la donna più bella del mondo, affascinante unica e mi presentava a molte persone (in seguito ho capito che esibiva un trofeo…) ma mi ha distrutta psicologicamente
    mi sentivo come in una tela di un ragno dalla quale nn riuscivo a districarmi e più mi muovevo e più mi sentivo invischiata
    sessualmente agli inizi rapporti frequentissimi, poi meno e meno ancora, ma molto coinvolgenti e piacevoli, ma solo per certi aspetti per altri carenti e insodisfacenti
    non gliel’ho mai detto esplicitamente per due motivi,
    il primo perché avevo la presunzione che piano piano gli avrei ‘insegnato’… e secondo perché nn volevo insegnargli ‘trucchi’ che poi avrebbe utilizzato con altre
    (a volte gli uomini sono convinti di essere grandi amatori ma imparano sotto le ns indicazioni e, sicuramente, avviene anche il contrario, con la differenza che noi donne, in genere, non ce ne vantiamo anzi a volte ci limitiamo nel dare dimostrazioni di tale arte…non tutti lo meritano e questo era un caso in cui si verificava questa particolarità…!)
    questa scelta perchè nelle nostre tante e intense conversazioni mi aveva esternato che mi faceva tante domande sulle donne perché era incuriosito dal ‘mondo donna’,
    ci sono cascata solo parzialmente
    fin qui sembra che non ci dovrebbero essere elementi da intravedere un comportamento narcisistico
    proseguo dicendo che i suoi comportamenti sono stati sin da subito poco chiari nel suo rapporto con altre donne definite sempre come amiche
    mentre lavoravo usciva con altre, ad alcune cene ha fatto il piacione in mia presenza, bugie e falsità a gogo e in proposito sono arrivata a ‘giustificarlo’ pensando che ormai è talmente cronico che son convinta che per lui è la pura verità…
    foto nel cel di una marea di donne escluse le mie…
    msg all’alba o la sera tardi di cosiddette amiche, con frasi che un’amica credo nn adotterebbe e frasi così sdolcinate che a me non erano riservate e non mi arrivavano nei msg
    un carnet di amiche considerevole
    in pratica l’idea che mi sono fatta è questa
    lui ha un carnet di donne che contatta a rotazione,
    quelle che stanno al gioco perché sono come lui e quelle che ci cascano perché lui fa un ‘copia incolla’ con tutte esordendo…
    ‘ma come sei bella’ ‘sei sempre più bella’ ‘non cambi mai…’ etc
    questo è il suo modo di riprendere i contatti saltuariamente in modo da tenerle sempre al ‘caldo’
    non è richard gere e lo sa perfettamente, ma conosce le donne e le persone perfettamente,
    sa essere un ottimo adulatore, un ottimo amico servizievole, simpatico e riservato, si fa sfruttare per sfruttare, sa corteggiare in maniera discreta e rispettosa e penso che questa sia la cosa che lo gratifica di più addirittura ho pensato che sia il suo vero orgasmo…
    se entra, come è successo con me, in una relazione che può diventare coinvolgente oltre modo, sfodera tutte le sue passate disperate relazioni dove ovviamente lui non ha mai colpa, dove anche agli amici ha fatto credere di essere stato ‘maltrattato’ ingiustamente e a te viene spontaneo pensare che è la sofferenza ad averlo indurito del resto anche tu hai le tue ferite amorose e non, perciò lo capisci al volo e t’immagini di leccarti le ferite insieme a lui…
    quando ormai sei coinvolta fino al collo, ecco che comincia di tutto,
    poca voglia di fare sesso, msg tf con il contagocce, addirittura provocazioni che portano alla discussione e ti fa capire di essere soffocante e rompipalle, solo per allontanarti e punirti con il silenzio tanto poi sa che ritorni con la coda tra le gambe chiedendogli addirittura scusa…
    poche uscite ristoranti, pub, amici e passeggiate,
    che tu pensi siano perché vuole stare solo tranquillo con te…
    percepisci che riceve msg e msg con altre controlli
    (non ho mai aperto la lettera o un cell che non fosse mio e aborrivo questa metodica…ma in questo caso l’ho definito legittima difesa…)
    e trovi msg poco chiari chiedi motivazione la risposta…
    ‘ma sono solo amiche’ ‘ma sono solo parole’ ‘mi intrigano…’
    e io ?!?…
    è andata avanti x molto tempo
    mi son sempre chiesta come potevo sopportare di aver pianto fin dal secondo gg che stavo con lui, ho versato più lacrime con lui che in qualsiasi altra relazione, ho pianto e non sto esagerando praticamente tutti i gg posso contare più facilmente i gg che non ho pianto
    le ho provate tutte, perché quando proponevo di lasciarci rispondeva un secco no, che mi confondeva pensavo ci tenesse a me
    cosa penso ora ? che ho alimentato un vampiro ed è proprio così perché percepivo chiaramente che più lui si caricava più io mi sentivo prosciugare dentro, con qualche punta di complimenti che mi facevano ritornare in pista…avete presente le montagne russe ? uguale
    ha avuto anche il coraggio di dirmi che gli avevo ridato l’autostima che gli davo serenità e tranquillità
    ad un certo punto mi ha allontanato e x molto tempo nn l’ho più sentito
    ci siamo rivisti, ma mi ha tenuto a distanza
    poi mi ha scritto e gli ho dato una possibilità per vedere il suo comportamento, sono addirittura arrivata a telefonargli,
    telefonata dove mi ha fatto credere, con le sue parole di essere ancora molto preso da me, di ricordare tutto quello che c’era tra noi e che non ha più ritrovato con nessuna, concludiamo che rimaniamo in contatto… niente, niente di niente…
    non si è più fatto vivo
    sapete cosa è successo ? semplice si è preso di nuovo la sua trasfusione, si è preso di nuovo la benzina per andare avanti per sapere che … ‘fai quello che vuoi, io sono sempre qui x te…sono qui a farmi calpestare, usare, a umiliarmi professando la mia dipendenza da te…’
    ma per fortuna quest’altra batosta, questa riapertura di ferita, di nuovo piangere e di nuovo attendere un msg…
    mi ha fatto arrabbiare con me stessa e capire veramente quanto mi sto facendo male e non esiste non me lo merito
    esiste solo che io sono più importante di lui che io lo creda o no… io non mi amo, io non ho rispetto per me …
    questo è allucinante…
    ‘adesso basta’ adesso non devo e posso più permettergli di illudermi
    e il destino mi porta a queste pagine e di colpo mi sono da stampella, sono quello che mi serve per sostenermi, so di avere bisogno di un sostegno psicologico ma non sopporto l’idea che mi tengano mesi e anni
    ho bisogno anch’io di un’iniezione, di una chiave per aprire la porta della mia mente che ho chiuso e ora non riesco più a riaprire
    sento il bisogno di vendetta, ma nei momenti di lucidità, mi rendo conto che non sarebbe sufficiente che forse la cosa più giusta sia l’indifferenza, tagliargli i ‘viveri’, tagliargli le trasfusioni
    “precisamente oggi, sta succedendo qualcosa di strano dentro di me sono stranamente lucida e determinata ma ho paura che non sia vero che io ci ricaschi”…
    ci riuscirò ? DEVO…

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    1. Cara Nicoletta, è probabile che in terapia ci tengano mesi oppure anni, tuttavia molte volte serve per evitare UNA VITA INTERA sprecata dedicandoci a chi non ama nemmeno se stesso, come il soggetto che ti è capitato. Spesso il collezionista di donne è terrorizzato dalla castrazione o dall’essere omosessuale, con dei complessi di inferiorità talmente elevati da diventare bulimico e ossessivo sessualmente, andando a parare negli ambienti più degradati e degradanti della scena underground. Hai azzeccato tantissimi punti elementari nel tuo racconto, il principale è il bisogno essenziale di nutrirsi della tua energia e di quella delle altre donne per campare. Cara Nicoletta, persone così NON HANNO NIENTE DI BUONO DA DARTI. Non pensare che avevi qualche segreto da insegnargli sul sesso perché di solito gli individui promiscui fanno finta di non capire granché per nascondere la loro vera natura perversa, di modo che quando le loro miserie vengono a gala possano sempre dire che “è stata una volta sola, per curiosità, in fondo lo sai il quanto sono imbranato!”. Carissima, nulla è reale quando abbiamo la sfortuna di condividere 2 secondi della nostra intimità con questi individui. Come dico sempre, quando non mentono e non hanno nessuno da ingannare si sentono talmente male da pensare al suicidio! Può sembrare esagerato ciò che dico, ma chi ha vissuto oppure vive tutt’ora con un n.p. ha ben presente la loro irascibilità e “depressione” quando non hanno abbastanza fornitura narcisistica. C’è da commuoversi per i loro sguardi persi nel vuoto quando non hanno un amante, un nuovo flirt, una donzella da imbrogliare con la promessa di un posticino riservato nel cuore PER SEMPRE e diversamente da tutte le altre! Cristo… SALVATI E NON VOLTARTI INDIETRO. Lascia alle altre il compito ingrato di portarsi alle spalle la croce di un simile squallore. Lascia a queste povere donne le briciole della personalità disturbata che le corteggia con due paroline riciclate. Credimi, non esiste vita più umiliante per una donna che portarsi a braccetto un individuo che non si accontenta di ciò che lei gli offre, di un “uomo” che con lo sguardo e qualche smorfia rivolta ad altre donne, mentre lei è presente, vive nella convinzione folle di essere l’unico uomo sulla terra. Gli uomini sono ben altri, per la loro disgrazia e la nostra infinita gioia. Un abbraccio fortissimo!

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      1. Cara Claudilelia
        Grazie per la risposta, Grazie
        scusa se riscrivo solo ora ma avevo scritto una risposta poi era un po’ incasinata e ho cancellato …
        nel frattempo sono stata impegnata e ora ero ‘rientrata’ qui
        per prendermi,’io’, una trasfusione rileggendo la tua risposta perchè in questi giorni stò ‘barcollando’ un po’
        finora non ho ceduto, ma mi sento ancora molto vulnerabile e la mia vita quotidiana non mi è di aiuto

        ahi ahi… ma allora bisogna davvero dare retta alle intuizioni…
        tra i mille pensieri che ho fatto, alle mille giustificazioni che ho cercato … tu hai dato una mezza conferma alle mie ‘teorie’
        …l’omosessualità
        non raramente mi è capitato di pensare che fosse un omosessuale
        non so bene cosa me lo abbia fatto supporre
        forse quel suo piacere per accessori femminili, ma non può essere sufficiente, c’era qualcos’altro che mi balzava nel cervello ma non riesco proprio a concretizzarlo
        l’unica cosa che potrei dire è che,
        se non fosse un narciso, un dongiovanni e un vampiro,
        il fatto di non riuscire ad avere relazioni importanti con le donne, di essere sempre alla ricerca spasmodica di conquistare,
        anche senza arrivare al ‘dunque’,
        mi fa pensare che forse non sono le donne che vuole
        ho amici, carissimi, omosessuali e spesso abbiamo parlato di questi uomini che sono sposati o impegnati con donne,
        ma che hanno questa doppia vita, non sono bisex, semplicemente non hanno il coraggio di rivelare il loro vero interesse sessuale
        poverini, terribile, ma forse posso comprendere la loro vita, una sofferenza pazzesca, chiusi in una gabbia

        e poi… vorrei tanto essere di aiuto alla prossima che frequenterà
        vorrei poterle dire ‘stai in guardia’
        noi donne non siamo mai solidali fra di noi…ma perchè ?!
        e su un’altro, di questi tuoi articoli, ho letto di una persona che ti chiedeva come fare per tenerselo…
        sai quale penso sia la realtà ? non è ancora pronta,
        mi sono resa conto che per me è stato così
        in questo momento ho un’amica che sta passando pure lei le pene dell’inferno, mi chiede da sempre consiglio,
        dice che l’aiuto molto
        abbiamo avuto un percorso simile seppur diverso in molte cose, ma tutte e due sofferenti per …uomini problematici
        (questo per esempio l’aggredisce verbalmente…)
        mi rendo conto che non ce la fa più, è allo stremo
        l’altro gg piangeva così tanto che nn capivo nulla di quel che diceva…piangeva con la pancia, piangeva come una bimba disperata …ma ancora non ce la fa a tagliare e quando riuscirà si ritroverà come me, e tanti che sono qui a leggere,
        e solo quando sarà pronta potrà darvi un taglio perché poi si ritroverà
        a dover rimettere letteralmente in piedi una vita

        sono un paio di giorni, per esempio, che penso di non pensare
        (scusa il gioco di parole)
        devo fermarmi un attimo e lasciare che le cose scorrano senza un mio intervento e forzatura, lasciare al destino (?)
        la vita mi sta mettendo per l’ennesima volta davanti a delle scelte toste e questa volta mi sta trovando impreparata ed esausta
        la cosa che più mi fa male e non riesco a togliermi dalla testa
        è di essere arrabbiata con me stessa
        un abbraccio

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  11. A me è successa la stessa cosa…L’ho conosciuto perché ha giocato e gioca da diversi anni in una squadra della mia città e dopo i primi sei mesi in cui era riuscito a nascondersi (e ripartito per l’America Latina dopo la fine della stagione sportiva qui in Italia), l’ho scoperto ed ho esatto che cambiasse e piano piano ha eliminato una quantità enorme di donne, che lo veneravano, dalla sua vita (con ciò che io potevo vedere, per convincermi a tornare con lui mi aveva promesso tutti gli accessi perché io vedessi il suo cambiamento: Facebook, Instagram). Ciononostante in due anni non è mai riuscito a smettere completamente con il suo “problemino” perché la cultura latinoamericana da cui viene e da cui io stessa vengo, poi, non aiuta (la maggior parte delle donne non si fanno scrupoli, poi lui è uno sportivo conosciuto nel suo Paese, figuriamoci). irca sei mesi fa mi ammise di essere un 30% di ciò che era prima di scoprirlo. Purtroppo, ho spiato il suo cellulare per un periodo e ho visto che cercava di stare tranquillo ma poi qualcosa doveva combinarla a mia insaputa, ricercare vecchie amanti o ex e scriversi o chiamarsi o videochiamarsi, per lo meno. Quando siamo andati nel suo Paese scappava con le scuse più stupide nei momenti in cui cucinavo o mi preparavo per vedersi con la sua lista di fan/amanti della sua città. Mi ha chiesto di sposarlo davanti alla sua famiglia, che mi adora, ma non smette le sue abitudini anche se ora è qui in Italia con me. E’ un buon ragazzone, ha 27 anni, io ho cercato di vedere (masochista e ingenua e senz’amor proprio che sono) se cambiava, lo incolpavo di immaturità…ma mi sono arresa e anche grazie al fatto di essermi identificata così tanto in questo articolo, nei vari commenti e nelle varie risposte ai commenti, ho deciso che lui non cambierà mai purtroppo (lo amo tantissimo) e che soffrirò sempre le pene dell’inferno se resto con lui (ci siamo lasciati in questi giorni).
    E’ sempre stato convinto che io dovessi essere felice di essere “l’ufficiale” (nella sua testa malata) e che molte donne vorrebbero essere al mio posto e che lui non ama nessuna di loro se no, starebbe con loro o starebbe da solo. Ma non gli credo e ho sempre avuto un po’ il dubbio stesse con me per acquisire la nazionalità italiana e giocare qui. Voglio uscirne, non spiarlo più, non soffrire più e non perdere più tempo. E non credo che una terapia lo possa aiutare perché lui non crede di avere un problema. Il problema ce l’ho io che non riesco a superare il trauma di ciò che mi ha fatto (e dei suoi continui tradimenti), secondo lui. Claudileia tu cosa ne pensi?

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    1. Penso che non è un fatto culturale, ma caratteriale, altrimenti le storie che leggiamo qui riguarderebbero unicamente persone di nazionalità non-italiana e di tutte quelle culture ritenute da te dai “facili costumi”. Se tu davvero sente, come afferma lui, di essere la regina tra le tutte, la prescelta, quella che ha l’onore di essere presentata alla famiglia mentre le altre sono solo delle gallinelle che non vedono l’ora di mangiarsi la tua pannocchia, il tuo narcisismo di fondo, quella parte malata dentro di te che ti ha portato a sentirti lusingata per averlo accanto ti farà accettare l’anello che lui ti offrirà con tutte le corna e disonestà connesse. Oramai sai bene cosa contiene il suo pacchetto: bugie, promiscuità, sparizioni misteriose… Credo che il tuo bel sudamericano calciatore non faccia alcun mistero sulla sua personalità e se ti viene il sospetto che il suo “innamoramento” è causato dall’ambita cittadinanza che solo tu puoi concedergli, allora direi di rispettare la tua intuizione. E chi sposa una persona con il sospetto sin dall’inizio che giochi così sporco? Non c’è follia d’amore che giustifichi.

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    1. Mio dio… Ho conosciuto un uomo meraviglioso. Dopo poco si è rivelato un mostro, un vampiro. Mi ha farcita di bugie, sensi di colpa e inadeguatezza. Mi allontanava con sdegno e orgoglio e io tornavo strisciando.
      Poi finalmente, qualcosa è scattato in me.
      E ho iniziato ad alzare la guardia.
      Ho iniziato a ragionare.
      E presto ho scoperto un mondo fangoso, viscido, osceno. Mi ci stava portando dentro per poter usufruire come e quando e quanto gli andasse meglio, ma mi sono ribellata. L’ho lasciato. Non riesco però a dimenticare tutto il male che ho dovuto subire in due anni e mezzo.
      L’ho amato tanto, alla follia.
      Ora non posso più farlo, devo sopravvivere.
      Ho scelto di tornare ad avere una vita normale, ce la sto facendo ma tutte quelle bugie… Quelle mi lasciano l’amaro in bocca, uno, schifo immenso, un’angoscia che ancora mi opprime il petto…
      Io mi voglio salvare.

      Scusate lo sfogo. Ne avevo bisogno.

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