Fonte: http://sobreviviendoasociopatasynarcisistas.blogspot.it/2016_06_01_archive.html
Trad. Gabriella Maddaloni
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Ѐuna realtà il fatto che il tema della psicopatia e del narcisismo abbia iniziato ad esser trattato nei paesi di madrelingua spagnola, tuttavia, sono emerse parallelamente opinioni asserenti che l’abuso psicopatico e narcisista non sarebbe incluso in materia di violenza domestica, né tantomeno sarebbe inquadrato in una definizione di “violenza”. Tali opinioni assicurano che questo tipo di maltrattamento è una dinamica psico-biologica di cui varie persone, maltrattatore incluso, sarebbero parte. Non lasciatevi ingannare: è un modo per scusare l’abusante, incolpare in parte la vittima e sviare il tema dall’agenda pubblica.
Prima di tutto, ricordiamoci che lo spettro dei disturbi di personalità è ampio e si estende da casi mediamente gravi, nei quali il narcisista si dedica a parassitare e mentire a coloro che lo circondano, fino a casi ancora più gravi, dove possono esserci botte e dove questi personaggi abusano sessualmente di estranei o addirittura dei propri figli, senza che gli altri membri della famiglia, anch’essi ingannati dalla narrazione dello psicopatico, siano capaci di vederlo, situazioni drammatiche che durano finché lo psicopatico stesso non si allontana o muore (tale è il caso di Mackenzie Philips, figlia del membro della band The Mamas and the Papas John Philips, che obbligò la ragazza ad avere rapporti incestuosi con lui per 8 anni. Morto suo padre, Mackenzie poté finalmente parlare dell’abuso sessuale. Vari membri della famiglia non le crederono, comportandosi come facilitatori post mortem, ma lei non si lasciò intimidire e ancora oggi continua a lavorare per le vittime di abusi paterni). Per tanto, se qualcuno di noi ha subito l’abuso di un capo narcisista, ma non è stato picchiato, questo non vuol dire che l’abuso psicopatico non esista in comparazione ai casi della violenza di genere. C’è di più: la violenza di genere non è una realtà separata dalla psicopatia e dal narcisismo: dietro i “picchiatori”, e anche dietro gli assassini, c’è in genere un’altissima percentuale dei disturbi di personalità di tipo B. Possiamo assicurarlo, lo indicano studi scientifici, lo abbiamo vissuto anche sulla nostra stessa pelle, e quando diciamo “nostra stessa pelle”, lo facciamo in maniera testuale. Dissociare il concetto di violenza da quello di psicopatia e narcisismo è il modo con il quale i sociopatici pensano di contrattaccare la nostra riguadagnata coscienza sulle loro tattiche di abuso.
Nei mesi scorsi, un giovane nuotatore, promessa della prestigiosa Università di Stanford di nome Brock Turner, è stato condannato a SOLI 6 mesi di carcere per aver violentato una ragazza che era in stato di incoscienza. Apparentemente il giudice ha deciso per il rilascio del ragazzo che, invece di chiedere scusa per quanto aveva fatto, ha scritto una lettera dicendo che quanto era successo (abuso sessuale aggravato) era stato il prodotto di una condotta incline alle feste e all’alcool degli studenti nordamericani (“spostamento della colpa”, una delle tipiche caratteristiche dei sociopatici). Le organizzazioni di genere e l’opinione pubblica rimasero indignati per quella condanna ridicolmente lieve, quando in realtà gli sarebbero toccati 14 anni. Per aggiungere dolore alla vittima, il padre del giovane chiese pubblicamente clemenza per il figlio, che descrisse come un “ragazzo normale, il quale veniva giudicato duramente per 20 minuti d’azione in una vita di 20 lunghi anni di successi” (fateci caso e diteci se lo sguardo fisso di Brock Turner non vi ricorda quello di qualcuno che conoscete e se il padre non si comporta come la classica “scimmia volante” o facilitatore). Per fortuna nella gran maggioranza dei mezzi di comunicazione di quel Paese si definisce la condotta del ragazzo “sociopatica”, come “violenza di genere” (non c’è contraddizione tra i due termini) e si protegge la vittima.
Non lasciamoci confondere: molte persone con caratteristiche psicopatiche si trovano nella politica, nel giornalismo e nella società in generale. Costoro sono sconcertati dalla quantità di informazioni che stanno divenendo pubbliche e vogliono frenare la nostra presa di coscienza, perché se tutta la società sarà avvertita non avranno più “forniture” che si coinvolgano emotivamente o professionalmente con loro, che li votino, che li leggano o gli prestino attenzione. Comunque, non crediamo più che l’abuso psicopatico si limiti alla violenza di genere, giacché tocca anche uomini che hanno subìto mogli o madri psicopatiche, istituzioni religiose e aziende varie. In ogni caso, l’abuso si manifesterà con un differente tipo di violenza, ma pur sempre violenza. Ad ogni modo, se ci fossero ancora dubbi sul fatto che l’abuso emotivo e la violenza psicologica siano appunto forme di violenza, inclusa quella di genere, lasciamo qui la risoluzione 48/104 del dicembre 1993 dell’Assemblea Generale dell’ONU, che afferma: “Per violenza contro la donna si intende qualsiasi atto di violenza basato sull’appartenenza al sesso femminile che abbia o possa avere come risultato un danno o una sofferenza FISICA, SESSUALE O PSICOLOGICA per la donna, così come le MINACCE DI TALI ATTI, la coazione o la privazione arbitraria della libertà, prodotti sia nella vita pubblica, che in quella privata”.
Insistiamo sul fatto che l’abuso psicopatico non si limita alla violenza di genere, ma è UNA DELLE SUE MANIFESTAZIONI (nella risoluzione abbiamo enfatizzato l’aspetto psicologico e le minacce di violenza, dato che sono le forme preferite d’abuso di ogni psicopatico o narcisista, ma non sono le uniche. Alcuni psicopatici oltrepassano tutti i limiti). L’abuso psicopatico può assumere la forma del mobbing, del bullismo, della violenza domestica, dell’abuso infantile, dell’abuso di autorità pubblica o ecclesiastica, ecc. Vogliamo anche dire, a coloro che vedono l’abuso solo “come una dinamica disfunzionale psico-biologica” che, sebbene questo sia parte del fenomeno, non è altro che la punta di un iceberg di violenza. Inoltre, questo argomento non si tratta minimizzando l’impatto sociale che ha, giacché ci sono altre malattie che sono psico-biologiche (come ad esempio l’asma o il diabete) e che, nonostante ciò, sono tra le maggiori priorità degli Stati per la loro incidenza sulla salute fisica ed emotiva della popolazione. L’abuso psicopatico e narcisista è una questione che patisce oltre il 30% della popolazione mondiale (si stima sia questa la percentuale di persone che ha subìto l’abuso psicopatico in qualcuna delle sue forme) e che lascia cicatrici tangibili, come la Sindrome Post-Traumatica da Stress, che è molto invalidante. Lavoriamo tutti insieme per educare, prevenire e dare strumenti di guarigione ai sopravvissuti, e allo stesso modo chiediamo ai nostri legislatori e ai mezzi di comunicazione di trattare il tema con serietà e di collocarlo come una delle priorità dei governi per fermare il fenomeno della violenza e della malattia che da essa deriva.
Sullo spostamento della colpa… che molti psichiatri cercano di alleviare invece, quando il paziente narcisista ha rilevanza sociale,e portafoglio,e quanti tra gli psichiatri “soffrono”di questo disturbo di onnipotenza?
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E quanti insegnanti, medici, religiosi, politici, ecc… Infatti, gli psicopatici possono camuffarsi ovunque e non solo nelle prigioni o classi sociali disagiate. Non so su quali basi e su quali dati affermi che ‘molti psichiatri’ cercano di minimizzare il disturbo nei pazienti più agiati, anche perché difficilmente un n.p si reca da uno per curarsi. Potresti specificare meglio cosa intendi dire?
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Molti, non so, ma parlo per esperienza, sopratutto alcuni in quel di Milano intorno a tribunali di minori, custodie agli istituti & affini,perizie facili a minimizzare alcuni difetti e massimizzarne altri. Negare l’esistente e spiegare l’inesistente. Bambini e animali sono gli enti più esposti e a rischio,se non difesi a spada tratta,così come alcune ottime madri,ed in numero minore anche ottimi padri.
Queste istituzioni più certi psichiatri poco attenti
che scambiano la vita con il manuale, trattano i bambini come merce di scambio,non soltanto i genitori che litigano. L’intromissione é davvero troppa,al punto che ci si chiede il perchè.
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