Perché essere abbandonati/abbandonare un narcisista patologico è…vincere al superenalotto senza saperlo.

Fonte: https://www.psychologytoday.com/blog/understanding-narcissism/201708/why-do-narcissists-abuse-those-they-love

Autrice: Dott.ssa Elinor Greenberg, Vice-Presidente del New York Institute for Gestalt Therapy

Trad. C. Lemes Dias

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Perché i narcisisti abusano di quelli che amano?

Come comprendere e prevedere gli abusi narcisisti

Una delle cose più difficili da capire nella vita è come qualcuno che professa di amarti può poi continuare ad abusare di te. Le persone si sentono traumatizzate e confuse dopo un rapporto romantico con un partner narcisista abusivo. Si chiedono “Eravamo così innamorati, eppure dopo un po’ ha smesso di dire che ero l’amore della sua vita, trattandomi come una spazzatura. Passò a tradirmi. Svalutarmi. Mettermi in imbarazzo davanti agli amici. Come posso nuovamente fidarmi di qualcuno, dopo aver commesso un errore di valutazione così grande?”

Chiunque sia stato abusato da un partner narcisista si chiede come ha potuto fare un errore del genere e come potrebbe evitare di farlo nuovamente in futuro. La buona notizia è che le persone con Disturbo Narcisistico della Personalità sono molto prevedibili. Tendono a seguire sempre lo stesso modello di relazione. E, contrariamente alla comune percezione sui narcisisti, la maggior parte non è particolarmente deviante. I narcisisti continuamente ci offrono segnali di chi sono.

Puoi imparare a riconoscere i primi segnali che il tuo nuovo partner è narcisista facendo molta attenzione a come si comporta verso di te in ogni fase del rapporto. Dopodiché dipende da te decidere se è il caso di continuare nel rapporto oppure no.

Perché i narcisisti tendono ad essere abusivi?

Quando una persona ha un Disturbo Narcisistico della Personalità, due fattori interagiscono per predisporla a essere abusiva:

  1. I bassi livelli di empatia emotiva

L’empatia emotiva è la capacità di sentire ciò che l’altra persona sta provando (o quanto meno immaginare cosa prova). Essere dotati di empatia emotiva diminuisce la vostra probabilità di voler far del male agli altri, perché implica letteralmente avvertire qualche dolore mentre lo infliggete. In mancanza di empatia emotiva siete, quindi, meno motivati a prestare attenzione al dolore che le vostre parole e le vostre azioni possono causare a un partner.

I narcisisti sono dotati di empatia intellettiva ma sprovvisti di empatia emotiva. L’empatia intellettiva è l’abilità di capire cognitivamente che state causando un dolore a una persona. Significa il saper fermarsi a riflettere su ciò che l’altra persona potrebbe sentire in risposta alle tue azioni. I narcisisti, quindi, possono capire quando causano un dolore, ma hanno meno motivazione per rimediare perché non avvertono niente di negativo in loro stessi.

  1. Mancano di “relazione oggettuale totale” e “costanza dell’oggetto”

Uno dei motivi principali che porta una persona ad abusare da altre – che professa di amare – è la sua mancanza di “relazione oggettuale totale” e di “costanza dell’oggetto”. In breve sintesi: “relazione oggettuale totale” significa avere la capacità di osservare se stessi e altre persone in un modo integrato e realistico, ognuno con il suo mix di qualità buone e cattive, alcune che possono piacere e altre un po’ meno. Se riuscite a stabilire relazioni oggettuali totali, siete capaci di accettare che una persona non è perfetta, seppur valga per le qualità positive che lui o lei possiedono. La “costanza dell’oggetto” è la capacità di mantenere una connessione emotiva positiva con qualcuno a cui volete bene, anche quando siete arrabbiati, frustrati, delusi o feriti da quella persona. La costanza dell’oggetto aiuta a frenare i vostri impulsi di ferire qualcuno durante una lite. La sua mancanza rende le persone più disposte a danneggiare emotivamente e fisicamente loro partner.

Osservazione: non tutte le persone con disturbo narcisistico di personalità sono altrettanto abusive. I narcisisti vanno da coloro che vi mettono su di un piedistallo e poi vi svalutano verbalmente – quando si rendono conto che non sono l’essere perfetto che si credevano di essere – a persone che fisicamente abusano dei loro compagni e cercano di controllare ogni loro mossa: chi possono frequentare, con cosa possono spendere i loro soldi, con quale frequenza possono parlare con la loro famiglia, ecc.

 I TRE STADI DELLO SCHEMA NARCISISTA DI ABUSO NEI RAPPORTI AFFETTIVI

Anche se ci sono narcisisti che amano “giocare” e non cercano un rapporto serio e di lunga durata, molti soggetti con disturbi narcisistici vogliono relazioni stabili e matrimonio. Purtroppo, perché mancano di relazione oggettuale totale, tendono ad essere irrealistici su ciò che si aspettano dal partner, che viene classificato in due categorie: perfetto e difettoso.

Perfetto = Tu mi piace ora.

Difettoso = Tu stai facendo qualcosa che non mi piace proprio ora.

Di conseguenza, invece di trovare il rapporto perfetto che desiderano, i narcisisti finiscono per ripetere quello che io chiamo Pattern Narcissist Relationship Abuse. Ogni stadio ha una propria forma di abuso narcisistico che si può imparare a individuare.

STADIO 1: L’INSEGUIMENTO DELL’UNICORNO

All’inizio vi sembra di essere la più rara delle creature immaginarie, appunto l’unicorno.

I narcisisti amano assolutamente tutto di voi; anche i vostri difetti sembrano idiosincrasie accattivanti: sono estremisti, non conoscono una via di mezzo. Quando prima vi trovavano attraenti, probabilmente vi idealizzavano e credevano che eravate i partner perfetti per loro. Credevano di aver finalmente trovato qualcuno che non li avrebbe mai delusi. E dunque hanno dato il via al vostro inseguimento, circondandovi di attenzioni, doni, parole, lusinghe e tutto ciò che pensavano potesse aiutarli a dimostrare la loro totale devozione nei vostri confronti. In questa fase, mentre siete leggermente titubanti e non hanno ancora sigillato l’affare, sono totalmente concentrati a convincervi a darli la possibilità di dimostrare il loro amore. Alcuni narcisisti ripetono più volte lo “Stadio dell’inseguimento” con persone diverse perché, in realtà, non sanno come mandare avanti un rapporto affettivo con qualcuno che è stato già “catturato”.

Schema del abuso

Dopo aver speso un’enorme quantità di tempo, di energia e, talvolta, di soldi cercando di convincervi sulla loro assoluta devozione, il vostro corteggiatore (o corteggiatrice) perde immediatamente l’interesse per voi quando finalmente smettete di correre. Rimanete scioccati e sconvolti che questa persona –  che tanto ha detto di aver cercato proprio voi! – sia “sparita” senza nemmeno degnarsi di rispondere più ai vostri messaggi.

Preannunci dell’abuso

La natura smisurata del loro corteggiamento è il segno che sono irrealistici.

A differenza di molte persone, che vogliono conoscere gradualmente l’altra prima di impegnarsi sul futuro, i narcisisti potrebbero cercare di impegnarsi nella pianificazione del proprio futuro assieme a voi subito dopo il primo incontro. Possono iniziare a parlare di tutti i luoghi che vogliono portarvi in vacanza, fino ad arrivare a quanti bambini potete generare e quale sarebbe la scuola ideale per loro.

Baciano la terra sulla quale camminate

Questo può sembrare un buon segno, ma non lo è: tutto ciò che sale, deve scendere prima o poi. Questo grado di idealizzazione è, in realtà, il segno che non vedono chi davvero siete. Ciò che fanno, semplicemente, è proiettare una fantasia su di voi. Ciò che è vero non è perfetto ed è certamente improbabile che si adatti a ogni singolo articolo della loro lista dei desideri. Una volta che scoprono che non siete esattamente come nella loro fantasia, possono dichiararsi pieni di risentimento e molto delusi da voi. Se siete fortunati, a questo punto semplicemente scompaiono dalla vostra vita.

Tutti i loro ex partner sono stati deludenti

Descrivono sempre i loro ex amanti e partner come probabilmente descriveranno voi in futuro. Se si dichiarano perpetuamente delusi dalle persone, vi stanno dicendo molto più di loro stessi che delle persone che criticano. Se si chiede perché le loro relazioni precedenti non si sono sviluppate, e vi dicono che hanno scoperto che i loro partner erano molto diversi da quelli che prima sembravano, ecco il segno che anche voi un giorno verrete descritti così.

STADIO 2: IL PROGETTO DI COSTRUZIONE

Una volta che siete stati “catturati”, i partner narcisisti cominciano a rilassarsi e godere della vostra compagnia. Ora che hanno il tempo di “dare un’occhiata” a voi, lentamente cominciano a notare piccole cose che vi allontanano dall’iniziale perfezione che vi aveva attribuito. Le vostre idiosincrasie non sembrano più così adorabili; ora sono difetti. A questo punto si può cominciare a riconoscere i segni che questa persona potrebbe essere veramente narcisista.

Schema dell’abuso

I partner narcisisti iniziano a suggerirvi alcuni cambiamenti “per il tuo bene”: “Se solo ti pettinassi in modo diverso/facessi più movimento/indossassi abiti più (o meno) sexy, saresti ancora meglio. Non vorresti migliorare un po’?” “Non ti va di farmi questo piacere?

Pensate che si tratta della “Costruzione del Progetto”: stanno suggerendo che vi vogliono rinnovati.

Preannunci dell’abuso

Osservate come affrontano la loro delusione e reagiscono ai vostri “no”. Molte persone scoprono che un partner non è così perfetto come prima credevano e rimangono deluse; questo è abbastanza normale. Ciò che differenzia la delusione normale dalla delusione narcisistica è come reagiscono quando dite di “no” ai loro suggerimenti.

  • DELUSIONE NORMALE: Talvolta, ai vostri partner, potrebbe piacere alcuni lievi cambiamenti in voi per essere più soddisfatti. Tuttavia, se davvero non desideriate tali cambiamenti, essi sanno accettare la vostra posizione senza svalutarvi o perdere l’interesse per voi. Possono occasionalmente riportarvi nuovamente sull’argomento, ma con grazia e simpatia. Dopodiché, fanno pace con l’idea di non poter ottenere da voi tutto ciò che vogliono, accettando che siete persone separate da loro e che avete diritto alle vostre idee.
  • DELUSIONE NARCISISTA: I narcisisti non riescono a capire perché volete rimanere come siete. Quando si resiste ai loro suggerimenti si sentono insultati – come se voi li avessi criticati, e non l’esatto contrario. Si arrabbiano, vogliono punirvi e iniziano a diventare molto cattivi. Cominciano a fare opposizione su ogni singola cosa che fatte, affermano che niente più li piace. Dai complimenti, la proporzione si sposta ai commenti svalutanti. Cominciate a chiedervi: “Cos’è successo alla persona di cui mi sono innamorata/o?

STADIO 3: LA SVALUTAZIONE

Schema dell’abuso

Un giorno vi svegliate e vi rendete conto che i complimenti sono scomparsi, mentre tutto ciò che ascoltate sono critiche.

Preannunci dell’abuso

Le critiche non sono più formulate cortesemente, come suggerimenti. Sono assolutamente insulti: “Sembri un clown con quel vestito”, “Odio il profumo che indossi”, “Ma quando sei diventato così vecchio?”.

Alla fine, gli insulti diventano pubblici. Un giorno siete fuori con i vostri amici e i vostri amati non solo iniziano a criticarvi davanti a loro, ma anche loro a voi.

L’abuso verbale aumenta fino a quando diventa l’unico modo eletto dal vostro partner per rivolgervi la parola. I vostri desideri sono ignorati e siete trattati con crudeltà. I conflitti diventano liti in cui vi sorprendete urlando o piangendo istericamente. Potete essere fisicamente abusati anche in qualche altro modo.

Se non riuscite a trovare un mezzo di porre fine alla storia, ecco come diventerà la vostra vita.

 

 

41 pensieri su “Perché essere abbandonati/abbandonare un narcisista patologico è…vincere al superenalotto senza saperlo.

  1. Tutto da manuale,come al solito Claudia non sbagli mai.Purtroppo non conosco l’inglese e non capisco la canzone.Lui mi avrà dimenticata dopo otto mesi di no conctact?Speriamo di si.Tanto ne ha di rifornimento.Ci sono sempre le nuove leve e le vecchie in stand -band.

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  2. Ok, io mi sono staccata. Ho vissuto serena per tre settimane ma ora è in atto un’assedio vero e proprio. Messaggi diretti accusatori, messaggi indiretti denigranti… Ma qual’è il suo problema, mi voleva lontano e ora? io non sto rispondendo ma non capisco che cavolo di azione è???

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    1. Cerca di proiettare su di te il male che ha fatto per uscirne pulito. Non sopportono l’idea che te ne vai piena di risentimento. Vogliono infonderti sensi di colpa, è una tecnica grezza per gettarti sabbia negli occhi. Finché ti senti colpevole da qualunque cosa, allora ci sarà sempre una apertura. Ne resti inconsciamente a disposizione. NON RISPONDERE perché sta cercando una reazione emotiva per usarla contro di te.

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      1. Ne sono consapevole, ma è dura. Oltretutto mi sta mettendo in cattiva luce con tutti e questo non agire è come accettare le sue accuse insensate. Fa male. Non ho in realtà risentimento. Solo molta stanchezza.

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      2. Purtroppo è difficile contrastare il loro modo di fare terra bruciata attorno agli/alle ex senza scendere allo stesso livello. Le persone bersagliate da entrambi le parti spesso scelgono una delle verità in cui credere, raramente si dicono “be’, la verità sta nel mezzo”. Molti tendono a dare credito a chi è più simpatico o ha più potere. Difendersi dalle accuse infondate e insinuazioni che uno psicopatico/n.p. semina in giro, tra i conoscenti, amici o perfetti sconosciuti è un lavorone dai frutti incerti. Il punto è che prima o poi, a volte a distanza di mesi o anni, finiscono per comportarsi male anche con le persone che hanno attrato parlando malissimo di te e posando da vittima. Non possono fare a meno di comportarsi male con chi li adora. Chi ti è amico resta sempre, chi nutriva per te sentimenti ambivalenti o superficiali si farà sedurre e comprare con 2 denari. Ecco il succo.

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    2. Ti faccio un esempio, giusto per renderti l’idea: la mia ex realizza campagne pubblicitarie per aziende locali. Tralasciando le ore perse ad ascoltare tutti i suoi problemi relativi all’apertura dell’agenzia, nonché al supporto su ogni qualsiasi problema di vita (appena ne ho avuto uno io, di tipo lavorativo, sono stato mollato), ad oggi effettua pubblicità per delle gioiellerie (dunque esaltazione del romanticismo e via discorrendo).
      Dato che la nuova fiamma, avuta un mese dopo avermi mollato, si è dimostrato il “grande amore della sua vita”, durante il periodo dell’ultimo San Valentino, la mia città è stata cosparsa da cartelloni recanti una incredibile offerta legati al ritiro e alla supervalutazione dell’usato. Il motto di tale campagna è : “LASCIA E RADDOPPIA”. capisci il doppio senso? Un altro esempio, ancora più rappresentativo del senso di colpa che vogliono instaurarti: l’ultimo post su Facebook, realizzato per altra gioielleria, reca una citazione del romanzo de “il piccolo principe”. Recita testualmente: “il vero amore inizia quando niente è richiesto in cambio”. Quando leggi questo, dopo che sei stato lo zerbino di turno, ed altre citazioni simili – che qui per ragioni di brevità non sto ad indicare–ti chiedi se veramente sei stato tu il mostro ad averla condotta a trattarti come ha fatto, sentendoti in colpa anche se ogni volta che ti ha lasciato, vuoi per un tradimento, vuoi perché non rifletti le sue aspettative, sei stato indifferente, chiedendoti se sei tu il narcisista che punisce con il silenzio.
      Sappi che sono solo provocazioni…. Ti destabilizzante, certo, ma l’unico modo è sopportare e non cascare nelle trappole. E come dice, Claudileia, vogliono solo sentirsi chiedere scusa per così sentirsi meno in colpa per il crimine commesso.

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      1. In realtà, caro Alfredo, vogliono anche far vedere alla corte che sono loro le persone veramente danneggiate e che meritano tutta la comprensione dell’universo. I colpi di scena pubblicitari e plateali della tua ex non sono solo rivolti a te, ma soprattutto alla sua corte. La sua corte può comprendere qualche amico Charlie Brown che l’aveva consolata credendo a tutto ciò che diceva su di te, i suoi famigliari, per far vedere il quanto è stata brava a “superare la fine di un amore”, i colleghi, il suo nuovo “lui” e ovviamente TE, oggetto della sua “vendetta” travestita da lavoro creativo.

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  3. Io ho una denuncia da firmare nei confronti di questa persona sabato sono dai carabinieri, per mia fortuna la tecnologia permette di tenere traccia di conversazioni e altro e mi servirà per contrastare una versione fasulla dei fatti, spero solo di trovare la tutela giusta da parte delle istituzioni.

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  4. Ma se li blocchi su tutti i fronti loro non riescono più a contattarti.Lui lo fa con chi gli tiene aperto il canale,un buongiorno ,un insulto se non gli danno ciò che vuole,poi ancora una buonanotte per poi sparire e ritornare quando gli fa comodo.Il bello è che sono tutte li ad aspettarlo per poi ricominciare il girone infernale.

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    1. Infatti, sono “rapporti” che giovano soltanto ai narcisisti perversi. Purtroppo le malcapitate o i malcapitati credono che stare nel loro girone “in amicizia” non lede la loro dignità. Questo perché gli n.p. fanno sembrare normale le anomalie insite nel loro modo di interagire con gli altri, cioè, fanno sembrare lo sfruttamento delle persone qualcosa di molto naturale, lo sanno vendere come semplici favori tra amici…

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  5. Io ci sono ricascata e ancora oggi, dopo mesi e mesi di lacrime e sofferenza, sono ancora qui che mi arrovello nei miei pensieri, sui perché e sui ma. Siamo stati insieme 7 mesi, durante i quali sono stata ai suoi occhi la donna perfetta, quella da sposare! Dopo le prime 2 uscite mi ha addirittura chiesto di andare a vivere insieme! Lui: 50 anni, separato e con una figlia, spiantanto ma affascinante, dolce, premuroso e passionale a letto. Ero la sua principessa, quello che lo faceva stare bene, che lo ha fatto rinascere dopo anni di insoddisfazione coniugale, quella che amava piú della sua vita. Gli ho dato tutto ma poi lui mi lascia dicendomi che litighiamo troppo e che siamo troppo diversi (litigavamo perché non veniva mai incontro alle mie esigenze). Dopo due mesi ricominciamo a rifrequentarci e io gli dico che non voglio essere una trombamica. Lui mi assicura e giura sulla testa di sua figlia che non lo sarei stata ma al contempo dice che ha paura di tornare insieme. Questa cosa va avanti per tutta l´estate. Andiamo via insieme nei weekend -spesso anche con la figlia-, i suoi parenti sanno della situazione, a volte mi chiama “amore” ecc. Di colpo si stacca senza nessun motivo plausibile, alla mia domanda se un´altra mi dice “no”. Sono passati quasi tre mesi ed é sparito! Nemmeno io l´ho piú cercato. Ora so che sta con una sua coetanea, amica d´infanzia, della quale ha spesso parlato male con me. Da sempre avevo forti dubbi su un loro legame e lei? Ha fatto l´amica quando mi sono confidata! Lui un c….. perche’ non ha avuto le p…. per dirmelo in faccia e lei falsa da morire!
    Ora io sono qui che non riesco a perdonarmi per essere stata cosi stupida, ingenua e innamorata, mentre quei due magari se la ridono pure alle mie spalle!
    Sembra non passare piu´? Ma c´è una via d´uscita da questo tunnel?

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    1. Cara Jasmine, nessun essere umano nasce e viene educato per riuscire ad identificare immediatamente i predatori della nostra specie. Quindi, non sei stata né sciocca né ingenua. Gli psicopatici, quando vogliono l’energia di una nuova preda, s’inventano tutto e il contrario di tutto. Spesso sviluppano una vera dipendenza da amiche-amanti Charlie Brown, donne che si mettono sempre a disposizione e che con grande pochezza d’animo perdonano le loro peggiori nefandezze. Ovviamente non sanno di essere state denigrate dal perverso mentre era con te. Non sanno di essere state chiamate: brutte, vecchie, grasse, puzzolenti, ecc. E anche quando lo sanno non credono a ciò che nessun’altra donna dice. Vale unicamente la parola del perverso. Sono il loro braccio destro, perché godono delle storie e delle balle raccontate da loro.

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      1. Ma é così impossibile che non mi abbia mai amata?
        Il fatto che mi abbia trattata come una specie di “trombamica” vuol dire davvero che non ha dato nessun valore alla nostra storia?
        Quello che forse mi fa più male é che mi ha cancellata dalla sua vita come se non fossi mai esistita, quando invece continuava a ripetermi che gli dispiacerebbe molto non sentirmi piú.

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  6. La prima fase può durare anche anni?

    Lui era la perfezione, urlava l’amore che provava per me ai quattro venti: scritto, parlato, confidato alla famiglia e agli amici.
    Ero io la persona con cui avrebbe voluto sposarsi e avere dei figli. Mi diceva: “sei la mia famiglia”.
    Durante il primo mese ha voluto che conoscessi i genitori, ha reso pubblica la nostra relazione in ufficio (siamo colleghi, lavoravamo nello stesso ufficio) e che era irrefrenabilmente preso da me e follemente innamorato.
    Questo love bombing dura 11 mesi, durante i quali litighiamo 5 volte. Le modalità attraverso le quali venivano da lui gestite le discussioni erano particolari: partiva con lunghi, lunghissimi monologhi tenendomi in “ostaggio” impedendomi di poter avere un contraddittorio. Più che un confronto era un modo per poter prendere le distanze, le sue parole allontanavano non cercano una risoluzione.
    Ma dopo le sfuriate tornava immediatamente il sereno, e con esso anche le sue bombe d’amore.
    Dopo un 11 mesi, dopo una banale discussione chiude la porta e va via. E non è più tornato.Il giorno prima mi aveva scritto”senza di te non potrei vivere”.
    Sta di fatto che dopo 3 settimane era già con un’altra.

    Aiutatemi a capire se un comportamento del genere può avere il connotato di psicopatia/narcisismo???

    In tutto ciò aggiungo che benché provenisse da famiglia molto umile, aveva il vizio dello shopping sfrenato.

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  7. Quello che mi sembra cosi incredibile é questa sua freddezza, lo sparire cosi di colpo senza un motivo.
    Qualche settimana fa mi é partita per sbaglio una chiamata, peró non ho scritto o altro. Lui mi ha contattata il giorno dopo chiedendo se l´ho chiamato(!). Gli rispondo che mi é partita per sbaglio.. E lui: “Ah ok, buona serata!” Senza nemmeno chiedermi come sto ecc. e questo dopo quasi due mesi di silenzio da parte di entrambi. Poi subito dopo mi blocca su WhatsApp!!!! Io da stupida e impulsiva lo chiamo ma squilla a vuoto, poi gli scrivo un msg per chiedermi se mi ha bloccata e anche in questo caso nessuna risposta. Dopo neanche 2 minuti mi sblocca!!!!
    Ma perché fa cosi? Perché escludermi cosi dalla sua vita senza avergli fatto nulla?

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  8. Una cosa che mi chiedo incessantemente, una volta compresa (a forza e con dolore) la natura involuta, anempatica e anaffettiva dei soggetti in questione, è come possano fruire, ad esempio, di un’opera d’arte, o addirittura produrla. È noto che esistano e siano esistiti artisti dalla personalità scomoda e dai tratti istrionici o narcistici (in senso più comune, però), eppure bisogna credere in una loro intima connessione con l’umano, coi sentimenti, altrimenti la rappresentazione sarebbe solo imitazione di forme esteriori e pregresse… Ma quindi, un narcisista di quelli che trattate qui, come può commuoversi per una canzone o sonata? Come può immedesimarsi nel personaggio di un romanzo? Come può far riaffiorare i sentimenti di fronte a un dipinto? Ma anche e sopratutto: come può leggere un saggio di psicologia se non ha l’umiltà di compiere mai un’indagine in sé?

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    1. Perché il suo sentire è superficiale e quindi momentaneo. Può essere capace di “commuoversi” davanti a un bel dipinto oppure leggendo un bel libro, ma dopo due minuti non ci pensa più. Nulla rimane dentro, introiettato al punto di diventare parte integrante del suo intimo. Quindi, al contrario di quanto dici non esiste un intima connessione con l’umano e neanche con il sentire profondo. Dopodiché bisogna vedere DAVANTI A CHI e IN QUALE CONTESTO fanno affiorare i loro “sentimenti” verso la bellezza dell’arte. Perché la loro commozione varia d’accordo con la platea. Se andiamo a studiare la vita dei grandi pittori ci accorgiamo che l’arte e la perversione narcisistica raramente sono andate d’accordo. Possiamo parlare di Picasso, Dali, Gaughin, Diego Rivera… ma se andiamo a vedere la grande massa dei pittori scopriamo che la maggior parte di loro viveva l’arte in uno stato talmente totalizzante da non aver tempo per andare in giro seminando il male a destra e a manca. Erano più che altro anime solitarie che non hanno avuto in vita la riconoscenza economica dei “geni malvagi mercanti”, seppure fossero infinitamente più bravi. Van Gogh, Rembrandt, Toulose Lautrec, Modigliani, Renoir, insomma, di geni non perversi ne abbiamo a bizzeffe e sono molto di più. Lo stesso vale per la musica. Tu, che sei musicista, ti renderai conto andando a leggere le biografie dei più grandi compositori della vita assolutamente regolare che facevano. Lo stesso vale per la letteratura nei più svariati ambiti: giusto il Marchese De Sade è rimasto nella storia e qualche altro gatto. L’arte fatta per restare esige introspezione, ritiro in se stessi, consapevolezza di ciò che si è e di ciò che vogliamo dire attraverso la bellezza MA quando tutto questo non c’è può essere comunque CREATA attraverso TECNICHE INNOVATIVE e STILI INEDITI senza alcun bisogno di metterci tutto il cuore dentro come spesso pretendiamo che sia. Ecco un articolo interessante che ho tradotto tempo fa e che tratta un po’ del tema che hai proposto con il tuo commento https://artedisalvarsi.wordpress.com/2017/05/12/cose-la-bellezza-per-un-perverso-una-teoria-psicoanalitica/

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      1. Grazie. L’articolo è bellissimo, ma mi pare che le sue implicazioni possano essere molto più ampie… nel senso che posso riconoscere anche mie dinamiche interne e scelte esistenziali e artistica in quella prospettiva, senza sentirmi necessariamente un narcisista. E qui si apre un’altra voragine di dubbio: quanto ha parlato in narcisista in lei al narcisista in me, simile per la stessa ferita? Quanto può avermi… infettato? Siccome l’articolo muove da Lacan, mi viene in mente la sua amara, polemica, ironica e dialetticissima definizione di amore (“dare quel che non si ha a qualcuno che non lo vuole”) e sorrido a denti stretti. E poi aggiungo: ecco, proprio questa “ironia” (sappiamo che non si tratta solo di questo) è qualcosa che il narcisista forse non maneggia o non gestisce. I momenti peggiori li ho avuti proprio quando sono stato accusato di essere depresso, triste, pessimista, disperato, negativo. Cose vere, tra l’altro, ma in modo attivo e non passivo, culturalmente fondate e relazionalmente sane rispetto a quel nevrotico vortice di rimozione, negazione, evitamento cui ho assistito… dimmi se stiamo andando troppo fuori dal seminato!

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      2. Assolutamente no. Considera che i narcisisti patologici parlano sin dall’inizio alla tua parte non sana, quella che ha bisogno di lode e di amore incondizionato di provenienza esterna per sorreggerti. Poi, per quanto riguarda le accuse di essere “depressi” va detto che la depressione è una malattia mentale, nel senso che il tuo cervello è in modalità “mai ‘na gioia” per dirla alla romana. È vantaggioso per gli n.p. definire i loro partner “depressi” per lavarsi le mani riguardo alle loro responsabilità. Se sei “depresso” e in più “pessimista” loro hanno validi motivi per cercare la gioia da un’altra parte, no?

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  9. Vorrei anche aggiungere che più di una volta ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a un comportamento che non giungeva alla riparazione in un rapporto schizoparanoide con una sorta di oggetto scisso (ovviamente, siamo dalle parti della Klein). Il male fatto rendeva velenosa la vittima mediante qualcosa che poteva assomigliare al senso di colpa… o forse sono troppo ottimista? Diciamo che non ho avuto modo di assistere alla fase depressiva, quanto alle esplosioni rabbiose precedenti.

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    1. Sensi colpa? Sei decisamente ottimista. Per quanto riguarda lo stato depressivo possono arrivare in tarda età in forma di rimpianto e odio verso il mondo crudele, soprattutto quando si rendono conto che il mondo è andato avanti e hanno perso il treno. Prima di questo RARAMENTE capita. E quando capita è perché il livello di narcisismo non è maligno/perverso. La depressione narcisistica sarebbe una risorse da sfruttare in terapia per cercare di impiantare la voglia di cambiamento nel soggetto. Il punto è che in terapia questi esseri “perfetti” non ci vanno per l’incapacità di reggere il duro lavoro da fare. Come dice Racamier vogliono “un ‘negro’ che pensi per loro” anziché rimboccarsi le maniche e fare un po’ di introspezione.

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  10. Mi riferisco, però, a quel senso di colpa che ha il bambino dopo aver morso il seno materno per stizza (rendendosi conto che è altro da sé e limita la sua onnipotenza). Una volta morso, prova un senso di colpa che subito proietta sul seno stesso, introiettandolo quindi come cattivo e velenoso. È la sua cattiveria a giungere da fuori, quindi. Certo, si parla di lattanti… ma magari la stessa dinamica può interessare un adulto, no?

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  11. Anch’io desidero scrivere la mia testimonianza sull’esperienza vissuta con un narcisista (la cui patologia ho riconosciuto soltanto ora). Ho conosciuto quest’uomo 15 anni fa e me ne sono subito perdutamente innamorata per la straordinaria intelligenza. Lui, naturalmente, all’epoca aveva una fidanzata, davanti alla quale, senza il minimo pudore, mi ha chiesto il numero di telefono. Detto fatto, dopo un paio di giorni mi contatta e comincia un “gioco perverso” nato dall’incapacità di scegliere tra me e l’altra persona. Mi invita a trascorrere un week end insieme nella sua casa di campagna (dove tutto sembra perfetto) e mi dice che ha lasciato la fidanzata. Rientrando a casa, mi confessa invece candidamente che stanno ancora insieme. Io mi arrabbio e, con fatica, decido di chiudere ogni tipo di contatto. Nell’arco di questi 15 anni (durante i quali da questa donna ha avuto due figli), però, fa in modo di riagganciarmi con “l’arte” (in particolare scritti poetici e teatrali) e mi spedisce a casa una delle sue ultime opere. Nel frattempo, anch’io inizio una convivenza durata 10 anni, ma lui, a intermittenza, a distanza di mesi o anni si ripresenta come se niente fosse.
    Si fidanza nuovamente e, addirittura, si sposa. La moglie lo lascia dopo soli due mesi di matrimonio e lui cosa fa? Torna a bussare alla mia porta e io (che nel frattempo chiudo la relazione con il mio compagno) cosa faccio? La riapro. Inizia un vero e proprio bombardamento di messaggi nei quali si sfoga per la “disgrazia” che lo ha colpito (ma che in buon parte si è cercato visto che l’ha tradita più volte, parole sue), per il grande amore che continua a provare nei confronti della ex, per la vita che lo ha così duramente punito. Io, sempre disponibile, lo ascolto e lo consolo e lui sembra essermi grato per tutta questa comprensione (della quale abusa di continuo); naturalmente, anche il sesso comincia a giocare un ruolo importante. Lui mi cerca anche e soprattutto per quello (e i messaggi iniziano a diminuire), chiedendomi però di non costringerlo in una relazione, di avere pazienza, di lasciarlo libero. Arriva il giorno in cui deve presentarsi in tribunale per la separazione e, come penso sia normale, gli chiedo di farmi sapere come andrà; il silenzio comincia a calare inesorabile; dopo 3 giorni dall’evento nessuna notizia, lo incontro casualmente al concerto di un amico con i figli e la ex compagna (la madre dei bambini). Si comporta come se niente fosse (trattandomi quasi fossi un’estranea) e io sento montare dentro di me una rabbia inaudita che, comunque, mi sforzo di controllare. Mi avvicino e gli dico: “Dopo sei mesi di puro ascolto e di dedizione nei tuoi confronti perchè non mi hai fatto sapere niente?”; e lui, guardandomi con aria sprezzante, sapete cosa mi ha risposto? “Magari avevo anche i c….. miei a cui pensare”. Mi sono sentita improvvisamente stordita, come se avessi ricevuto un violento pugno in faccia. Mi sono alzata, seduta a un altro tavolo, ho preso il telefono, bloccato e cancellato il suo numero, abbandonato il gruppo nel quale mi aveva inserito e giurato a me stessa che un simile personaggio non entrerà mai più nella mia vita. Lui, ovviamente, si è offeso a morte (notare il paradosso, si è offeso lui!!!) e se ne è andato senza salutarmi.
    Non dico che adesso sia facile, dopo mesi di contatti continui il vuoto si fa sentire forte ma, per fortuna, il mio amor proprio e la capacità che ho avuto (anche se tardi, ma l’importante è arrivarci) di capire che se avessi continuato sarei stata letteralmente disintegrata, mi fanno sentire fiera di me e “salva”.
    Noi donne (perchè il narcisista è più uomo che donna), che abbiamo mille qualità e che con la nostra emotività e capacità di comprensione siamo spesso esposte a pericoli come quelli di incontrare narcisisiti patologici, stiamo attente. Vogliamoci bene e cerchiamo con tutte le nostre forze di riconoscere subito certe dinamiche e di allontanarci immediatamente.
    Un abbraccio a tutte e grazie a Claudileia per l’ascolto.

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    1. Cara Axa, purtroppo sono dei comportamenti tipo: TI BLOCCANO LA VITA E VANNO AVANTI CON LA LORO. Lo fanno erigendosi a “grande amore della tua vita” e di quella di tante altre. Finché credi a questa menzogna non hai la forza per chiudere la pseudo storia e andare avanti con la TUA vita. Quando capisci che in realtà hanno manipolato I TUOI SOGNI per metterti a disposizione A VITA e che ti hanno portato ad agire di modo disonesto e controproducente con le persone che ti amano davvero, allora arriva la svolta PER TE. Certo che si è “arrabbiato”: perdere una fonte di nutrimento narcisistico che leggeva pure i suoi copioni e magari gli diceva che era un “genio”, magari un nuovo Shakespeare, non è mica facile da digerire. Fammi indovinare… immagino che insisteva per essere IDOLATRATO al punto di essere seguito in TUTTO ciò che faceva, vero? Tu non eri un’amante, ma una spettatrice di lusso del suo presunto successo, vero? E la moglie? Be’, la moglie è stata scelta come la donna ideale per procreare e affermarsi come “uomo-capace-di-mettere-su-famiglia”. E’ molto confortante, per chi ama stare sotto le luci della ribalta, tornare a casa DI NOTTE e andare a baciare una donna CHE DORME, con dei bambini CHE DORMONO dopo aver salutato l’amante di turno, “l’amica”, le povere prostitute (oppure dell’altro) per strada. Lui ti ha trattato con sufficienza perché si sente potente ed eccitato di poter permettersi “il privilegio” di fare ciò che vuole senza che nessuno mai gli dia un limite. Penso all’eccitazione che ha provato quando ti ha incontrata nel concerto insieme a moglie e figli: QUESTO TIPO DI SITUAZIONE OFFRE A LORO UN’ADRENALINA INCREDIBILE!! Anzi, quando non capita, cercano di creare apposta una serie di situazioni imbarazzanti, lesive della dignità altrui pur di sentirsi grandi. Spero davvero che tu ti sia resa conto che questo squallore sarà eterno a meno che DA TE non parta un contatto zero ugualmente ETERNO. La tua non era una storia, ma un copione collaudato. Un abbraccio e benvenuta! ps: non credo ti mollerà facilmente e molta attenzione ai colpi di scena teatrali che fatalmente potrebbe fare. Se lui vive di teatro ASPETTATI DELLE “BELLE”.

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  12. Cara Claudileia,
    grazie per quanto mi hai scritto, sei davvero una “veggente” :-)) perchè hai indovinato tutti i comportamenti che il “nostro” ha messo in atto con me. Certo che pretendeva l’idolatria da parte mia, doveva condividere le sue capacità di sublime scrittore con chi era certo le avrebbe non solo apprezzate, ma addirittura adorate (purtroppo buona parte del forte ascendente che aveva su di me derivava proprio dai suoi innegabili talenti).
    Grazie anche per avermi fornito la chiave di lettura sull’adrenalina che gli ha scatenato vedere insieme me e la ex con i figli la sera del concerto… se ci fossero state altre due sue “amiche” che, naturalmente, conosco, avrebbe completato “l’harem” e l’esaltazione sarebbe stata incontenibile.
    Come ti ho scritto, l’ho bloccato su tutti i fronti ma, come dici tu, questi sono personaggi che non si arrendono facilmente (anche se l’affronto di aver abbandonato il gruppo da lui fondato per discutere di musica, letteratura e poesia – dove ovviamente lui aveva il ruolo di Maestro e noi di adepti – deve averlo ferito parecchio).
    Starò all’occhio e, semmai dovessi incontrarlo, non sarò impreparata: mi comporterò con indifferenza, l’unico modo per annientare questi esseri capaci solo di generare sofferenza.
    Un abbraccio

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    1. Cara Axa, magari avessi delle doti paranormali! Un disturbo è un disturbo, ha delle caratteristiche tipiche che rendono questi soggetti IDENTICI. Quando capiamo questo “dettaglio” comprendiamo che quel che trovavamo “eccentrico” e “incomprensibile” in una persona al punto di crederla “diversa, speciale e misteriosa” era in realtà il disturbo che si manifestava dentro il suo corpo sprovvisto di anima. Per questo ci serve fare marcia indietro e andare a vedere quali sono le crepe che ci hanno permesso di trovare “affascinante” un soggetto disturbato che più disturbato non si può. Abbracci anche a te!!

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  13. “I narcisisti sono dotati di empatia intellettiva ma sprovvisti di empatia emotiva”.

    Questa frase mi fornisce una chiave fondamentale per capire qualcosa che non ero ancora riuscita a capire.
    Lui si dipinge come essere estremamente sensibile. Anzi, pensa di avere una sensibilità superiore praticamente a chiunque altro.
    Mi ha sempre dato dell’insensibile.
    Quando invece, mi viene confermato dalla psicoterapeuta e da un’altra persona di cui ho grande stima e mi conosce bene, sono una persona molto empatica e anzi con tratti “compassionevoli”.
    Ebbene io non riuscivo a conciliare il fatto che lui si sciolga in lacrime irrefrenabili per giorni perchè è morta la gatta (che anche io ho amato moltissimo e mi ha procurato dispiacere grande la sua morte, ho forse avuto qualche lacrima ma non in modo irrefrenabile per giorni, è un dispiacere dentro il cuore), con il fatto che per diversi anni ha violato la sensibilità e dignità mia e del nostro figlio urlandoci le peggiori parolacce e bestemmie, agendo con comportamenti irosi e punitivi, sbattendo pugni su mobili per episodi banalissimi solo perchè lui li reputava inaccettabili (parlo persino di cose come il non lavarsi le mani dopo aver toccato il gatto o rovesciare un bicchiere d’acqua sulla tovaglia, per intenderci).
    insomma, da un lato questo soggetto si scioglie come un vitellino in lacrime ad esempio per salutare un parente che parte (e sua madre e suo fratello fanno uguale), dall’altro senza trattenersi minimamente, tratta per anni come pezze da piedi o peggio gli esseri che dice di amare di più al mondo.
    Mi ha detto e ripetuto per anni che ero io quella che non sa amare, la fredda, l’insensibile. Che lui era la persona sensibile, piena di sentimenti.
    Mi sono persino sentita fortemente in colpa negli ultimi anni perchè sentivo di non riuscire più ad amarlo, ultimamente neppure desideravo più contatto fisico, e questa consapevolezza per fortuna mia è cresciuta fino a riuscire a decidere di lasciarlo definitivamente.
    Ma perchè sentivo di non amarlo più, io che lo avevo amato così tanto e così tanto a lungo (anche magari non in modo maturo, ma in modo dipendente a mia volta)?
    MI viene in aiuto la frase che ho letto in questo articolo:
    “I narcisisti sono dotati di empatia intellettiva ma sprovvisti di empatia emotiva”.
    Perchè è come se in tutto ciò che lui andava predicando sulla sua sensibilità, capacità di amare ecc., nel suo “recitare” la persona sensibile che ha slanci emotivi e affettivi a differenza di me, io percepissi il suono falso … era detto attraverso la mente, non attraverso il cuore…
    Una persona non può contemporaneamente essere empatico e sensibile e arrivare a far subire alla sua compagna e a suo figlio determinati trattamenti solo per colpa del fatto che non riesce a gestire frustrazioni, stress, impulsi emotivi negativi.
    Le due cose non possono coesistere.
    Credo che questa frase mi abbia aiutata a chiudere il cerchio.

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    1. Il tuo quasi ex marito ed il mio ex compagno si somigliano in modo spaventoso…

      Lui, che è stato praticamente un ombra nera, un uomo che non solo non c’era, ma che quando c’era faceva scenate per il “famoso” bicchiere rovesciato o la macchietta di sugo sulla tovaglia… mi ha scritto “non puoi andartene perché io vorrei poter star loro accanto e insegnare il mio modo di amare”…

      La psicologa su di lui “razionalmente è intelligente, ma emotivamente è un bambino immaturo e prepotente…”

      E sì, sanno fingere tante emozioni, ma sono completamente privi di sentimenti…

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  14. cara Francesca, sì è vero: ho letto parecchi commenti ormai e sembra proprio che esca un copione fotocopia per questi soggetti! Il disturbo li rende identici.
    Come il tuo ex compagno, anche il mio è intelligente a livello razionale, ma immaturo a livello emotivo. Io credo sia rimasto a una fase adolescenziale o anche precedente.
    Il modo in cui sta influendo sulla educazione di suo figlio è disastrosa.
    Ho dovuto cedere e lasciar fare, per non passare il tempo in litigi e conflitti con entrambi.
    Ma il ragazzo ha un padre che non sa far fronte alle sue emozioni e non sa gestire i no. Non sa vietare cose che andrebbero vietate in considerazione dell’età del ragazzino, per il semplice fatto che, come dice: “mi immedesimo in lui e mi dispiace”.
    Peccato che lui non sia un ragazzino di 13 anni ma un adulto ed è suo padre per giunta.
    Non sa mettere paletti e divieti al figlio, ch non riguardino le sue piccole e irrazionali manie ed ossessioni (non toccare con mani sporche, non camminare scalzo, non rovesciare acqua, non fare questo e quello…).
    Su quelle è capace di costruire scenate inverosimili.
    Sul fatto che il ragazzino partecipi a un pigiama party dive non ci sono adulti di riferimento responsabili ma sono lasciati allo sbaraglio completo (vedi foto pubblicata su Instagram dove è in riva al mare alle 5 di mattina), nessuna remora.
    Io non so come farò a compiere il mio compito educativo.

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    1. “Non sa mettere paletti e divieti al figlio, che non riguardino le sue piccole e irrazionali manie ed ossessioni ”

      Esattamente… sui compiti è flessibile… addirittura capace di farli al loro posto, ma esplode per un pacchetto di patatine o dell’acqua sul pavimento…

      Credo che vedere una foto di tuo figlio tredicenne in spiaggia alle 5 del mattino faccia paura… c’è tempo per le nottate in spiaggia… l’infanzia è un diritto… ma sembra che per questi “omini” sia più importante non alzarsi da tavola o parlare con la bocca piena…

      Ci saranno nuovi equilibri quando resterete da soli… ci sarà tempo per chiacchierare in santa pace e senza intromissioni…

      Tuo figlio capirà che tu a 13 anni non vuoi reprimerlo, ma solo preservargli l’infanzia, lasciare che cresca alla giusta velocità e faccia esperienze proporzionate ai suoi anni… ovvio che se il padre lo spalleggia nelle pretese adolescenziali farai fatica, ma una volta sola sarai più forte e lucida… decisamente più incisiva.

      La tua non è una fase semplice dell’essere genitori anche quando si è in due, ma tu hai il coraggio e l’umiltà di chiedere aiuto e questo non è da tutti…

      Ti abbraccio forte.

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  15. E io abbraccio te Francesca. Vorrei aver fatto questo passo diversi anni fa così da affrontare questo tsunami adolescenziale con una situazione più stabile e consolidata.
    Ma non è così. Tutto accade insieme in una volta.
    Sto ricevendo un’aiuto enorme dalla psicologa che è qui ancora 15 giorni…stasera ho il terzo colloquio ma già ho avuto ottimi spunti di lavoro, mirati sul piano soprattutto pratico di rapporto con il figlio e della gestione dell’uscita del mio compagno da casa.
    Questa settimana ad esempio ho lavorato sul dare messaggi concreti di ciò che si sta per realizzare: non discorsi, piuttosto mettermi a dividere i libri miei e suoi, riorganizzare gli armadi, far comparire una tabella con il bilancio familiare entrate uscite…buttando lì delle frasi in modo da far passare ben bene il messaggio A ENTRAMBI che alla data stabilita lui esce di casa.
    Perchè ovviamente tutto tace, lui fa assolutamente finta di niente, e anche il figlio è confuso e d alcuni feedback che mi sono arrivati, sembra non ricordarsi bene che c’è in corso una separazione.
    E’ chiaro che a qualcuno conviene confondere le acque, giocare a fare la brava persona e fare la vittima della situazione. Intanto il tempo passa, gioca a suo favore, e gli eventi sfumano nel ricordo…ma io ricordo fin troppo bene purtroppo per lui.

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  16. Il tuo cucciolo non dimentica, ma è abituato ad accantonare i pensieri negativi…
    L’ho visto sulla mia settenne… sono abituati al caos affettivo e all’instabilità…

    Un rapporto di coppia con un narcisista può durare anche vent’anni (il mio 15, ma ci conosciamo da trent’anni) ma è fragile come quello tra conoscenti…
    Finché ci sei dentro non ti accorgi che ai tuoi figli stai offrendo da sempre il nulla… che non vedranno cambiamenti concreti… che tu eri e sei stanca, lui era ed è indifferente, che la comunicazione profonda non esiste, la complicità meno che mai… solo controllo e manipolazione affettiva… aggressioni e freddezza…
    Loro hanno sempre visto tutto e non avendo avuto niente di diverso sono cresciuti con l’idea che la famiglia è fatta così…

    Da certi punti di vista un preadolescente è più intelligente ed emotivamente pronto a vedere le differenze, meno fragile quando resterà da solo con il padre (non potrà nè picchiarlo nè minacciarlo perché è quasi adulto), più maturo per gestire le situazioni, più abile nel cogliere i ragionamenti astratti alla base delle tue scelte, dei comportamenti del padre… vedrà e potrà capire cosa che i miei, per esempio, proprio non riescono… e potrà anche legalmente scegliere per se stesso…

    Andrà tutto bene perché crescerete insieme e questo è il momento giusto per te e per lui… se così non fosse, questa separazione sarebbe accaduta prima o dopo…

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