Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=MbJfmqNv4rg
Autore:Iñaki Piñuel y Zabala
Trad. Gabriella Maddaloni
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Ciò che diviene cruciale durante la riabilitazione e il recupero psicologico della vittima di una relazione con uno psicopatico è la sua capacità di recuperare l’autostima. Il punto è che circa concetto di “autostima” ci sono molti equivoci e, tanto per cominciare, bisogna capire in cosa consiste la devastazione che la relazione con uno psicopatico produce sull’autostima. Non si tratta di darsi baci mentre ci si guarda allo specchio, credendo che farsi foto lì davanti produca un cambiamento sostanziale nel modo in cui si vede sé stessi, dopo essere passati attraverso una relazione psicopatica. Si tratta di una pretesa un tantino ingenua, che non serve a molto: il pensiero positivo qui può molto poco. Si deve cominciare col dire la verità alla persona che ha patito durante la storia con uno psicopatico, cioè che costei è stata vittima di un processo di manipolazione emotiva che a poco a poco ha minato e devastato la sua autostima, e l’ha portata a interiorizzare il senso di colpa, visto che lo psicopatico vive psichicamente proprio del “furto” e dello svuotamento emotivo che riesce a provocare nella sua vittima, al punto che dopo mesi o anni di convivenza con lui, la persona finisce per pensare il peggio di sé stessa: che non merita amore, né alcuna cosa buona, e questa perenne sensazione la porta ad uno stato di insicurezza e svalutazione, di inadeguatezza personale.
Il recupero dell’autostima, pertanto, passa in primo luogo per la compassione verso questa vittima, che è innocente e non ha colpe per quel che è successo. Lei (la vittima) ha semplicemente morso la “mela” della colpevolezza, che l’ha portata a pensare il peggio di sé stessa a causa dell’abuso, del parassitismo, del maltrattamento psichico che ha ricevuto dal partner: tutte cose che non merita affatto.
Spesso, nonostante siano passati anni dai fatti accaduti, bisogna spiegare alla vittima che non meritava quei soprusi, che non c’è nulla che giustifichi quella situazione di abuso, e pertanto il principio di recupero dell’autostima è avere compassione di questa vittima, fare in modo che lei stessa comprenda di esserlo (una vittima), e che non deve aver paura di porre questa etichetta: vittima. Spesso c’è un netto rifiuto ad usare questo termine. Tale rifiuto non deve esserci, perché siamo dinanzi ad una vittima nel vero senso della parola, così come bisogna porre l’etichetta di aggressore alla persona che lo è stata, che ha occupato questa posizione, questo stile abusante di relazione, questo psicopatico che per molto tempo ha parassitato, abusato e maltrattato la vittima.
Grazie a questa compassione che la vittima può avere per sé stessa, questa accettazione del dolore, comincia ad elaborare il lutto. Nella relazione con uno psicopatico, il lutto si elabora non come quando qualcuno sparisce o muore, ma sulla base del fatto che c’è stata una relazione che la vittima credeva reale, e che invece scopre non essere tale dalla sera alla mattina. La persona con cui credeva di star vivendo, che credeva fosse il suo partner, era una finzione, un montaggio, un artefatto, un’apparenza, una facciata, messa lì per manipolare con più efficacia e ottenere i benefici che lo psicopatico o la psicopatica otteneva dalla sua vittima. Questo significa subire un lutto, rendersi conto da un giorno all’altro che questa persona non esiste, che quest’“anima gemella” con cui si stava condividendo la vita era semplicemente una costruzione fittizia.
Questo significa prender coscienza di un principio di realtà, che all’inizio è dolorosa da accettare, ma che poco a poco fa sì che la persona la accetti e finisca per trarre un certo conforto psicologico da questa accettazione – dapprima inaccettabile – cioè, che stava con una persona che in realtà non è mai esistita. Nemmeno quel supposto amore è mai esistito: esso altro non era che un’utilizzazione vantaggiosa e opportunista di certi meccanismi di manipolazione emotiva, usati allo scopo di ottenere ciò che si voleva dalla vittima.
Da questa compassione totale, da quest’accettazione del dolore, deriva poco alla volta la possibilità di poter superare il lutto. E non bisogna ingannarsi: questo processo ha bisogno di tempo, non molto, ma comunque serve tempo affinché la vittima integri dentro di sé la verità più dolorosa, cioè che non ha avuto una relazione, che non esiste quella persona con cui credeva di stare e con cui voleva condividere l’intera vita, men che meno come “anima gemella”, come compagno d’anima, come donna o uomo “della sua vita”.
Grazie ma per fortuna non ho mai perso la mia autostima,considerando di averlo smascherato quasi subito,(grazie anche a voi esperti );dopo tre mesi ma direi da subito dal primo incontro,(capivo che era particolare)ma il love bombing mi ha incastrata.Devo solo elaborare il lutto
che è abbastanza lungo (pensavo di ruscirne prima).A causa della
biochimica che è nel cervello e per r
iprogrammarsi; impiega parecchio,ma respiro.Alzava il tiro in una maniera spietata,offese ,richieste,umiliazioni,haremCIAONE.
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Ciao Luisa!
Hai avuto una grande forza a non perdere l´autostima per un personaggio del genere! La mia é letteralmente sparita e proprio grazie all´uomo che un tempo diceva di amarmi e che non avrebbe fatto nulla che potesse nuocermi!
Come hai fatto ad uscirne?
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È quell’inganno che si fa spazio piano piano o all’improvviso che non si riesce ad accettare. Scoprire dopo oltre un anno che era l’esatto contrario, in toto, di quanto aveva fatto credere. E dopo aver letto, scoperto, confrontato e capito con orrore e riconosciuto a me stessa “è lui, è lui, è così anche lui”, e nonostante dovrebbero bastare i fatti a mettere pace nel proprio cuore, nel proprio cervello e nella propria vita, senza avere il bisogno in fondo di mettere un’etichetta… nonostante tutto a volte, ancora urla dentro di me una voce, subdola… “ma è possibile sia proprio così? Non lo starò giudicando?”…. come faccio a far tacere quella voce…
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Ciao lilith sono nella tua stessa situazione … a distanza di sei mesi di no contact sono ancora alle prese con la dissonanza cognitiva a volte e mi sembra una storia infinita mentre lui sta meglio di tutti quanti
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Per Lilith e Crib:
Anch´io sono nella vostra stessa situazione e ancora mi chiedo come sia stato possibile farmi abbindolare in questo modo, credere alle sue parole.. Ma col tempo sto capendo che non mi cambia nulla pensare e stare male per una persona che giá si é rifatto una vita con un´altra e che non spreca nemmeno un giorno a pensare a me e a quello che c´é stato.
Non ne vale la pena per queste persone e lo dico senza rancore perché ho fatto un percorso duro per arrivare finalmente ad una serenitá e pace interiore che mi permette di vedere il tutto anche con molta piú luciditá.
Dobbiamo ricordarci che queste persone non saranno mai in grado di esserlo perché non amano se stessi e non sanno dare amore. Pensa che il mio ex un giorno mi disse che spesso fa fatica a provare del bene per sua figlia… e direi che é una frase davvero triste.
Anche se non é facile dobbiamo accettare il fatto di esserci innamorate delle persone sbagliate, capita.. Non lasciamo che queste persone ci condizionino la vita in questo modo, non ne vale la pena. Io sono stata molto male e oggi sono serena, ma ho passato momenti davvero brutti e lui non valeva tutta questa sofferenza,
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Il “compito” di una/un narcisistaa patologico è scassare e fare in polvere l’autostima delle persone.
Essendo esseri UNICI,SPECIALI e veri DONI di DIO, devono necessariamente mattere alla prova i comuni e miseri esseri viventi che si credono chissà chi , e solo quelli che superano le prove e mantengono intatta l’autostima e il senso di sè possono ambire a fare parte del loro mondo.
Invece , i deboli ,i meschini, i senza p..le, i vili , devono scomparire nell’immondizia.
La cosa che mi stupisce è questo io grandioso che possiedono , veramente senza limiti, cresce sempre a dismisura.
Ps per Cla. La ex , ha mandato un messaggio cifrato su Fb, dopo che l’ho sgamata a stalkerare per l’ennesima volta il mio sito. . non hai idea di quello che si era inventata per non farsi beccare, ma essendo stupidamente furba..
Guarda caso il giorno dopo averla perculata(con sarcasmo e senza citarla ) con un post, smise , guarda caso il giorno stesso se ne uscì con questo suo post su FB. Chiarisco che io non posso vederli i suoi post, ma una mia amica si . Ho vinto una scommessa.. HIHIHI.
Ovviamente ,rivanga il fatto che io , non ho rispettato il suo essere UNICA e speciale e bla bla bla… e cosi a causa mia è nato l’ODIO invece poteva essere amore…
. Niente accenni , ai suoi tradimenti , al fatto che mi mollò perchè ho problemi di salute e perchè si era fatto l’amichetto ….
Vedi, sempre a puntare sull’autostima, non è che gliele importi nulla di me ,ma di punire si.
Ho ragione a dire che è una matta?
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scusate, conoscete qualcuno competente in materia con cui poter parlare delle cose scritte in questo articolo?
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Claudia Sarpati. Psicoterapeuta esperta di narcisismo perverso. Cercala nel web. Troverai i suoi recapiti. Io l’ho fatto. È competente e professionale .
In 4 sedute ho capito ciò che non avevo capito in mesi di psicoterapia.
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ciao, grazie mille per il consiglio la cercherò
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Ho letto parecchio sul tema pero questo e il testo piu valido unico che può aiutare le vittime realmente.La consapevolezza, verità, disintossica.Ti ringrazio per il tuo lavoro.
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Io ne ho poca di autostima, mi sono accusata tante volte che ero io quella sbagliata, che ero io che lo esasperavo cercando cose che lui poverino non poteva darmi.Alla fine non chiedevo nulla, elemosina e briciole. Mi dicevo che ero io che me l’ero cercata. Invece nooooo, sono stata usata e abusata psicologicamente, sono stata ingannata e non me ne rendevo conto, presa e lasciata tante di quelle volte come un oggetto , aprire gli occhi e vedere che era tutta una finzione ed è cosi difficile accettare il dolore , ci sono gg che si sprofonda e gg che si risale ma è tanto dura. Oggi mi sono resa conto che non lo meritavo.
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Ciao, anche io vittima di un essere spregevole. Ma nonostante tutto il male che mi ha fatto, sono riuscita cmq a fregarlo. Era molto innamorata ma una parte del mio cervello vigilava ancora sul comportamento di questa persona e piu lo conoscevo e piu campanelli d allarme si accendevano. Era certo che, cotta com’ero, sarebbe riuscito a portarmi a letto ma gli è andata male. Oggi, a un anno di distanza, lo incontro spesso abitando a i km di distanza, ma nn lo saluto piu. Fatico ancora a venirne fuori e la mia autostima è sotto lo zero. Gli auguro tutte le lacrime che mi ha fatto versare.
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