Gli schemi narcisisti per rompere il Contatto Zero e cosa fare per mantenerlo

Fonte: http://www.pseudolove.com/what-narcissists-do-to-make-you-break-no-contact-and-what-you-must-do-to-keep-it/
Trad. C. Lemes Dias

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Anche se il Contatto Zero serve per riprendere i vostri spazi e tagliare fuori dalla vostra vita il/la narcisista patologico/a, è anche il momento in cui vedrete l’incremento dei loro sforzi per riportarvi alla rete.

ECCO COSA FANNO PER FARVI ROMPERE IL CONTATTO ZERO:

  1. I narcisisti conoscono abbastanza informazioni su di voi per ricattarvi con l’ipotesi di usarle a vostro svantaggio;
  2. Possono usare l’adulazione;
  3. Possono attirarvi con i sensi di colpa;
  4. Potrebbero far leva sul vostro bisogno di romanticismo;
  5. Potrebbero fare appello alla vostra speranza di una vita migliore assieme a loro o che alla fine cambieranno;
  6. Potrebbero persino approfittarsene della VOSTRA incapacità di lasciarli andare;
  7. Potrebbero anche farvi credere che i vostri sogni diventeranno finalmente realtà.
  8. Potrebbero persino “scusarsi”, esprimere pseudo “rimpianto” o pseudo “rimorso”;
  9. Potrebbero giocare la carta della pietà, giurare che si sentono male o usare una tragedia personale per ottenere conforto o compassione da voi;
  10. Potrebbero usare altre persone (delegati/terze parti) per portarvi un messaggio.

 COSA RICORDARE PER ESSERE SEMPRE CONSAPEVOLI

  1. Tutto quanto sopra appartiene semplicemente alle loro tattiche, manovre e strategie per rimettervi in contatto con loro;
  2. Se il “vostro”/ la “vostra” narcisista sa che certi colpi di scena teatrali vi impressionano, userà questo espediente e spingerà tutti i vostri pulsanti del benessere;
  3. L’obiettivo di un narcisista è quello di farvi reagire. Questo è tutto ciò che cerca;
  4. Un/a narcisista HA BISOGNO della vostra attenzione. L’attenzione è la fornitura primaria che loro manca quando provate a staccarvi dalle loro grinfie;
  5. I narcisisti vogliono rimanere in contatto con voi non perché vi amano, ma per il controllo che esercitano su di voi. Vogliono usarvi. Non vi vedono come degli esseri umani. Voi siete soltanto una delle loro “alternative”. Non si tratterà mai di un rapporto in cui, alla fine, ci si prende cura a vicenda, ci si sente assistiti e amati… sarete lì solo per eseguire i loro ordini.
  6. Se percepiscono che vi state distaccando e che state prendendo decisioni da soli – indipendente da lui/lei – faranno tutto il possibile per tenervi impigliati e aumentare la vostra dipendenza.
  7.  I narcisisti potrebbero usare intimidazioni e minacce che includono la distruzione della vostra vita, credibilità o futuro con affermazioni del tipo: “Nessun uomo potrebbe mai trovarti degna/bella”, “Nessun uomo ti amerà quanto ti amo io”, ecc.
  8. Potrebbero fingere sincerità, esprimere rimorsi simulati o pseudo ammissioni di responsabilità. Lo fanno solo quando, conforme afferma Mel Tonia Evans, “hanno toccato il fondo”.  Anche se non hanno nulla da perdere, le loro “scuse” non sono mai veramente un’ammissione di responsabilità, colpa o rimorso. È solo uno stratagemma, un bluff per farvi credere che sono dispiaciuti o pieni di rimorsi. Non lo sono MAI. Questo diventa ovvio dal momento che si concentrano sul perché meritano di essere perdonati. La loro attenzione è rivolta a loro stessi: dicendo semplicemente “scusa” vogliono convincervi di meritare il vostro perdono SENZA CONCENTRARSI SU COSA HANNO FATTO IN PARTICOLARE, SUL MOTIVO PER IL QUALE DOVREBBERO ESSERE DISPIACIUTI. La loro priorità è loro stessi e non voi, che siete stati feriti. Inoltre, si aspettano che accettate le loro scuse poiché, nelle loro menti, ora hanno fatto la cosa “giusta”!

“Per alcune persone, le “scuse” del/la narcisista potrebbero essere personalizzate con l’obiettivo di toccare tasti specifici – tutto dipende dal narcisista e la sua vittima.

Alcune scuse possono essere particolari, personalizzate in molti aspetti, ma in genere mancano comunque di profondità: sentirete le VOSTRE emozioni, non sentirete LE LORO emozioni.

Saranno pure superficiali, ma servono per calcolare il vostro coinvolgimento emotivo.

Anche il tono sarà generalmente “Ego-centrico”, anziché focalizzato sulla persona alla quale effettivamente stanno chiedendo scusa. Non tengono conto della prospettiva dell’altro, perché i narcisisti hanno difficoltà ad assumere la prospettiva di qualcuno diverso da loro.

Di solito non comporta l’ammissione di veri torti commessi. Ogni responsabilità personale sarà egocentrica (“Ho fatto del male a me stesso”, “Ho tradito me stesso”, N.d.T.), il tutto piuttosto superficiale.

Useranno parole che fanno scattare le vostre emozioni per mascherare il tono superficiale.

Ricompongono ciò che manca con un linguaggio eccessivo o decisamente fiorito.

Le loro scuse sembreranno più quelle di un biglietto di auguri che quelle proferite da una persona realmente dispiaciuta.

Le scuse dovrebbero dimostrare umiltà, vergogna (e senso di colpa) quando sono genuine e non disperazione poeticizzata “. Keith Dunnigan

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“I punti essenziali da ricordare è che hanno un sé patologico che può operare in modo incosciente senza alcuna capacità di provare vero pentimento e senso di responsabilità.

Le persone normali possono scivolare, ma se lo fanno si assumono la responsabilità e hanno empatia per il danno che il loro comportamento ha causato: ricostruiscono le relazioni anziché distruggerle continuamente.

Non attendono giorni, settimane, mesi o anni per farlo. Le persone sane non hanno bisogno di far notare al mondo o ‘mettere in scena’ il loro pentimento – hanno abbastanza risorse interiori per ‘sapere’ che hanno fatto la cosa sbagliata: non girano attorno, negano o proiettano la colpa su qualcun altro.

Il livello narcisistico di responsabilità per un comportamento erratico (se mai lo avranno!) è anche contaminato da un comportamento patologico. Gli “errori” sono sempre seguiti da un “ma” che generalmente indica i VOSTRI difetti, o una scusa, una giustificazione o qualche modo trovato per rinnegare la loro responsabilità.

La verità è che le loro menti disturbate in genere non pensano di aver fatto qualcosa di sbagliato, perché non possono accedere alle zone cerebrali interessate, semplicemente non hanno le risorse per farcela da sole… “ Melanie Tonia Evans

  1. L’obiettivo del/la narcisista è quello di confondere le acque o – come dico io – gettare un uovo o una bomba a orologeria nella vostra testa sperando che una volta rotto l’uovo o esplosa la bomba, tornerete di corsa da loro per essere aiutati/supportati/abbracciati/ trovare una spalla in cui piangere/oppure pretendere giustizia/responsabilità/equità da loro;
  2. Useranno qualsiasi cosa nel loro arsenale per riagganciarvi.

COSA BISOGNA FARE?

1 – A PRESCINDERE DI COSA SUCCEDERÀ, NON RIENTRATE IN CONTATTO

Mesi dopo aver iniziato il Contatto Zero, il mio ex è arrivato a dire ad un amico comune: “Ero soltanto io ad amarla, tutto quello che doveva fare era dirmi di sì (sposarlo!) e le cose sarebbero cambiate tra noi”. Dettaglio: si è sposato pochi mesi dopo.

Ho mantenuto il contatto zero.

Dopo alcuni mesi, è stata mia madre a dirmi che il mio ex le aveva mandato un messaggio sulla chat nel quale spiegava che stava per sposare un’altra perché mi ero rifiutata di sposarlo.

Ho mantenuto il contatto zero.

Dopo qualche altro mese, mi ha mandato un saluto di compleanno tramite e-mail: “Che Dio ti benedica” e “Che tutti i tuoi sogni si avverino” (con una frecciatina aggiunta a posteriori), “anche se a volte possono sembrare alti”.

Ho mantenuto la mia decisione.

DOPO ANNI in cui non lo sentivo più – da quando l’avevo bloccato dai miei account e-mail – ancora una volta mia madre, il giorno di Natale, ha ricevuto una sua e-mail in cui descriveva una tragedia personale nella sua vita. Tale tragedia, raccontava, aveva provocato in lui la voglia di chiedere “scuse in generale” per “tutto ciò che aveva fatto oppure omesso.”

Nessuna mossa da parte mia.

Poi, qualche giorno dopo, a Capodanno, ho ricevuto un sms dal mio agente di assicurazione, un suo conoscente. Era un messaggio inoltrato dal mio ex narciso chiedendo a lui di “Salutarmi” a suo nome.

E TUTTORA NON HO ALCUNA INTENZIONE DI TORNARE INDIETRO.

NON rispondete alle loro chiamate.

NON rispondete ai loro sms.

NON rispondete alle loro e-mail.

BLOCCATE le email, i numeri di telefono, ecc.

BLOCCATELI dalla vostra vita.

2 – RICORDATEVI: NON VI AMANO. VOGLIONO SOLO ESTRARRE RIFORNIMENTO NARCISISTICO DA VOI.

Se pensate che i loro “mi dispiaci” siano sinceri; se pensate che la loro promessa di cambiamento è reale e che di fatto state notando dei cambiamenti positivi in ​​loro, sappiate che la durata è breve. I “cambiamenti” durano finché non hanno la certezza del vostro innamoramento. Una volta che siete nuovamente agganciati, aspettatevi il ritorno al loro sé pieno di rabbia, maltrattante, manipolatore e controllante.

Ho fatto numerosi tentativi falliti di stabilire il contatto zero durante gli anni della mia relazione con il narcisista. Ero bombardata dalle sue continue chiamate, dalle sue suppliche, dai suoi sforzi per farmi stare meglio e delle sue scuse. Lo perdonavo SEMPRE. Avevo SEMPRE creduto che sarebbe cambiato. Avevo SEMPRE dato il beneficio del dubbio.

Quando ho rotto con lui a causa del suo essere fisicamente violento, ha promesso che non mi avrebbe mai più fatto del male fisicamente. E, in effetti, non l’ha più fatto.

Tuttavia, solo più tardi ho capito che il suo essere violento si era “raffinato”, trasformandosi in qualcosa che non ero in grado di rilevare perché non c’erano più lividi fisici.

Ciò che provavo era un’ansia permanente, una sensazione di costante preoccupazione e senso di colpa.

Ho sofferto di pensieri ruminanti ossessivi, ho avuto difficoltà a dormire, il mio corpo soffriva, ero sovrappeso, mi sentivo costantemente debole, affaticata e malandata, ero sempre a corto di fiato.

Andando avanti ho scoperto che mi aveva mentito; che mi stava emotivamente, mentalmente e psicologicamente manipolando. Abusava della mia fiducia, raccontava bugie su di me agli altri mentre, allo stesso modo, raccontava bugie sugli altri a me.

Ho deciso di non essere più il suo rifornimento a prescindere da quanto fosse dolce, sdolcinato e apparentemente sincero e nonostante i suoi “sforzi” per “far funzionare le cose”.

3 – SAPPIATE CHE NON È IL VOSTRO CAVALIERE IN ARMATURA SCINTILLANTE

Il contatto zero è particolarmente difficile nei momenti in cui vi sentite emotivamente vulnerabili, momenti in cui non potete fare a meno di pensare a lui/lei e alle “cose buone” che hanno fatto per voi.

Siate consapevoli che ciò che vi manca è il lato FICTION della cosa. È il vostro desiderio di una relazione o dell’amore romantico inventato da un personaggio immaginario.

Tutto ciò che hanno da darvi è uno pseudo amore e uno pseudo riscatto dalla situazione incresciosa generata da loro stessi. Lo fanno solo per rimettervi nella giostra di dolore per girare con loro.

Non permettetevi di essere risucchiati.

Non avete a che fare con dei cavalieri in armatura scintillante.

Non sono i vostri salvatori.

Sono il motivo per il quale avete vissuto un vero inferno.

Non possono risolvere i problemi causati da loro stessi. Possono soltanto aggiungere altri problemi per farvi dimenticare temporaneamente quelli precedenti.

Una volta stabilito il contatto, ai dolori di prima si aggiungeranno altri, che si moltiplicheranno altrettante volte.

Sulla base della mia esperienza, il mio ex narciso non si è mai responsabilizzato per le ferite che ha causato o per le menzogne ​​che ha detto quando eravamo insieme, perché era logicamente impossibile per lui essere responsabile di alcunché.

Attuare il Contatto Zero è servito a mantenere la mia sanità mentale.

4 – PRENDETE NOTA DI COSA SENTITE E VEDETE/PARLATE DI QUESTO/ CERCATE UN SOSTEGNO

È facile dubitare di voi stessi quando iniziate il Contatto Zero. Alcune volte vi chiederete se tutto è partito solo dalla vostra testa.

Potete anche considerare di salvare la relazione o di incontrare il vostro/la vostra narcisista semplicemente per dire “ciao” o per ricordare “i vecchi tempi”.

Sempre che riconoscerete di essere invasi da pensieri, scriveteli.

Registrateli. Scrivete tutte le vostre esperienze con il/la narcisista.

Una volta fatto, vedrete solitamente emergere gli schemi di cui non eravate a conoscenza. Riuscirete a vedere chiaramente come spingono i vostri talloni d’Achille. Potete anche realizzare attraverso gli schemi individuati il modo in cui sono riusciti ad immergervi nella loro rete di veleno.

Scrivere aiuta a organizzare i pensieri confusi o almeno ad eliminarli dal vostro sistema.

Iniziate anche un “quaderno di gratitudine”: elencate le piccole o grandi cose che vi fa essere grati ogni giorno. Fare ciò aiuta a focalizzare la vostra attenzione sui dettagli che ritenete significativi positivamente. Aiuta anche a salvaguardare la vostra energia facendovi guardare il lato più luminoso della vita.

Avviate un quaderno di gratitudine il primo giorno, dal primo momento in cui avete deciso di partire con il Contatto Zero. Vi terrà concentrati sul mantenimento della vostra decisione e sulla vostra guarigione.

È anche meglio parlare delle vostre esperienze con qualcuno in grado di capirle senza giudicare il vostro vissuto.

Condividete la vostra esperienza: vi aiuterà a eliminare i vostri sentimenti negativi mentre apprenderete dall’esperienza di altre persone.

Se non c’è nessuno con cui potete parlare, andate ai forum sul narcisismo. Sono luoghi in cui leggerete esperienze simili al vostro vissuto. Potete anche imparare da loro e condividere la vostra storia. Alcuni di questi forum sono elencati di seguito (in inglese, N.d.T.).

http://www.psychforums.com/narcissistic-personality/

http://www.lisaescott.com/forum/all-about-him

http://bnarcissisticabuserecovery.runboard.com/

http://blog.melanietoniaevans.com/

https://www.facebook.com/MelanieToniaEvans?__req=f

L’importante è ritrovarsi in uno spazio in cui potete esprimervi liberamente tra persone che comprendono e si identificano autenticamente con voi.

5 – CONCENTRATEVI SULLA VOSTRA GUARIGIONE

 Continuare con il Contatto Zero diventa più sopportabile quando siete muniti di strumenti per coadiuvare la guarigione e il recupero.

Secondo Melanie Tonia Evans, “è molto importante non appena possibile lavorare su voi stessi emotivamente, utilizzando ogni vostra energia in modo da non alimentare la paura, l’indignazione e l’angoscia, per non rendere gli attacchi narcisistici ancora più estremi.

In realtà, quando diventiamo gli unici artefici della nostra solidità e pace interiore, impariamo anche a distaccarci. È molto interessante vedere come i narcisisti perdono importanza e non possono più influenzare o danneggiare la nostra vita”.

Pulire e liberare voi stessi dalla melma emotiva di essere stati usati/abusati/raggirati/manipolati, è la cosa più importante. Questo è il valore del Contatto Zero: vi dà respiro per permettere la vostra evoluzione e rimuove ogni veleno del vostro sistema; è il momento perfetto per svuotare e riempire la vostra anima di aria pura.

Concentrarsi sulla vostra guarigione e recupero è uno dei vantaggi fondamentali del Contatto Zero. Non date questo per scontato.

Agite sui vostri punti critici in modo da evitare l’influenza velenosa dei narcisisti.

Il Contatto Zero è un piccolo passo per mantenere il vostre Sé al sicuro, è anche un passo da gigante verso l’amore per il vostro Sé. Permettevi di sperimentare un’autentica libertà e responsabilizzazione.

Questa poesia riassume la bellezza del Contato Zero.

Lei ha lasciato andare. Ha lasciato andare.
Senza un pensiero o una parola, ha lasciato andare.
Ha lasciato andare la paura.
Ha lasciato andare i giudizi.
Ha lasciato andare il flusso di pensieri brulicanti nella sua testa.
Ha lasciato andare il Comitato dell’Indecisione dentro di lei.
Ha lasciato andare tutti i “giusti” motivi.
Interamente e completamente, senza esitazione o preoccupazione, lei ha lasciato solo andare.
Non ha chiesto consigli a nessuno.
Non ha letto libri su “come lasciare andare”.
Non ha divorato le Sacre Scritture.
Ha solo lasciato andare.
Ha lasciato andare tutti i ricordi che la trattenevano.
Ha lasciato andare tutta l’ansia che le impediva di andare avanti.
Ha lasciato andare la pianificazione e tutti i calcoli su “come farlo nel modo giusto”.
Non ha promesso di lasciar andare.
Non ha tenuto un diario.
Non ha scritto la data prevista sulla sua agenda.
Non ha fatto alcun annuncio pubblico e messo nessun annuncio sul giornale.
Non ha controllato le previsioni del tempo o letto il suo oroscopo quotidiano.
Ha solo lasciato andare.
Non ha analizzato se doveva lasciare andare.
Non ha chiamato i suoi amici per discutere la questione.
Non ha fatto un Trattamento Spirituale per la Mente in cinque passi.
Non ha detto una preghiera.
Non ha detto una sola parola.
Ha solo lasciato andare.
Non c’era nessuno intorno quando è successo.
Non ci sono stati applausi e congratulazioni.
Nessuno l’ha ringraziata e lodata.
Nessuno ha notato niente.
Come una foglia che cade da un albero, lei ha solo lasciato andare.
Non c’è stato nessuno sforzo.
Non c’è stata lotta.
Non è stato buono e non è stato cattivo.
È stato quello che è stato, e questo è tutto.
Nello spazio del lasciar andare, ha permesso che tutto si trasformasse.
Un piccolo sorriso affiorò sul suo viso.
Una leggera brezza soffiò su di lei.
E il sole e la luna brillarono per sempre.

–   Ernest Holmes (o Rev. Safire Rose, non si sa quale dei due l’abbia scritta)

200 pensieri su “Gli schemi narcisisti per rompere il Contatto Zero e cosa fare per mantenerlo

  1. Ciao, sono un ragazzo che ha avuto una relazione per circa 3 anni con un ragazzo narcisista manipolatore. L’ho conosciuto mentre stava con un ragazzo e ho scelto di fare “l’altro”. Classica storia da incontri clandestini, in quei primi tempi, nonostante all’inizio non mi piacesse nemmeno più di tanto, ma partivo in lui un’attrazione quasi ipnotica. Ci vediamo qualche volta, Più che altro per sesso, poi ci perdiamo di vista.
    Passa un anno e lui si rifà vivo: nel frattempo ha lasciato il vecchio compagno ed è già andato a convivere con un altro ragazzo. E si ricomincia dall’inizio. Solo che stavolta Io sono molto più preso, oltre al sesso iniziano anche i discorsi seri, profondi, le risate, il parlare del più e del meno. In breve, poche settimane, ci innamoriamo l’uno dell’altro nonostante, per forza di cose, si tratti ancora di una relazione clandestina… per circa 10 mesi. 10 mesi fatti di ritagli di tempo rubati, incontri clandestini, 10 mesi umilianti di attese, promesse, progetti.
    10 mesi nei quali ero semplicemente incapace di vedere che la fiction idealizzata che stavo vivendo altro non era che un rapporto malato, insano ed ingiusto.
    Per me, per lui e per la persona che stavamo prendendo in giro.
    A conti fatti, mi ha contattato una prima volta, tramite un sito di incontri, e stava tradendo una persona. Mi ha ricontattato una seconda volta e ne stava tradendo un’altra. Il tutto nel giro di meno di 2 anni. Se è vero che nell’inizio delle cose c’è la fine, avrei semplicemente dovuto capire da quello la persona che avevo di fronte…
    Invece no, da dipendente affettivo quali sono ho continuato ad illudermi di un’illusione, un fantasma sfocato e deformato di felicità.
    Poi un bel giorno, dalla sera alla mattina, arriva la sua telefonata: “scusa ma questa cosa deve finire qua, non ci sto più dentro. Mi spiace ma per ora è finita”.
    Buio.
    Buio totale e visione del mondo come quando ci si è appena svegliati, gli occhi devono abituarsi alla luce e si vede tutto sfumato, niente ha più un contorno nitido e definito.
    Passano i mesi, aumentano angoscia, rabbia, disillusione, chili, paranoie, ma soprattutto senso di impotenza e di non senso.
    Di fatto un vero e proprio lutto.
    Poi inizia la psicoterapia, una grazia del cielo perché mi ero reso conto che da solo non ce la potevo più fare.
    Tutto procede per il meglio poi, circa un mese fa, lui si rifà vivo. Inizialmente per chiedere scusa, poi per dirmi che per lui le cose sono cambiate, che è ancora innamorato di me, che si è pentito, di che ha intenzione di cambiare (lasciare il compagno, dal quale tra l’altro In pratica dipende economicamente, andare a vivere da solo e finalmente “poter vivere la nostra storia”).
    Ed io commetto l’errore fatale: concedergli una seconda possibilità. La fortuna, stavolta, è stata quella di avere al mio fianco il mio psicoterapeuta che mi ha aperto gli occhi sul mondo del narcisismo maligno manipolatore, su ciò che è in realtà quella persona ma soprattutto su ciò che voglio a me stesso.
    Quindi, con grande fatica e con grande dolore, poco tempo fa ho attuato lo “zero contact”.
    Prima che facessi in tempo a bloccarlo da tutti i possibili contatti ha fatto in tempo a mandarmi un messaggio su WhatsApp in quale mi chiedeva il perché di questa cosa: gli ho risposto semplicemente che desidero che esca completamente dalla mia vita, che non si faccia mai più sentire, che con lui ho provato solo dolore e che penso di meritare di più, molto di più. Infine mi ha invitato a non farsi più sentire. Poi l’ho bloccato anche su WhatsApp.
    Razionalmente, anche guidato dal prezioso sul moto del musicoterapeuta, so che ho fatto sto facendo la cosa giusta, ma vi garantisco che il dolore è tanto, atavico, di carattere istintivo.
    Anche perché sto prendendo sempre più coscienza che ormai il problema non è più lui o la mancanza di lui, ma sempre più coscienza della mia estrema fragilità che mi ha portato, alla soglia dei 40 anni, ad idealizzarlo in maniera così potente per supplire a tutte le mie debolezze ed i miei irrisolti.
    So che quello della rinascita è un percorso lungo è difficile.
    So che non si impara ad amarsi dalla sera alla mattina.
    So che lui, prima o poi, troverà il modo di farsi risentire o comunque di ristabilire un contatto e questa cosa, in questo momento, letteralmente mi terrorizza…
    Ma so anche che ce la si può fare: leggendo le vostre storie e testimonianze vedo quanti miracoli e quanti Lampi di vita possono scaturire anche dalle storie più crudeli e dolorose.
    Devo farcela.
    Voglio farcela.
    Vi abbraccio tutte/i.
    Abbracciarmi.
    Fabio

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    1. Ciao Fabio,
      mi unisco al benvenuto che ti è stato dato in questi giorni, con una certezza: qui starai bene, ti sentirai protetto, potrai fare qualcosa di importante per te.
      Quando ho scelto il nick Speranza, fossi stata coerente avrei dovuto scegliere una cosa tipo “DisperataForzaNove”. Il mio decorso lo trovo particolarmente lungo, ciò nonostante non potevo scegliere un nome migliore. Non perdere mai la speranza e la concentrazione per vincere la battaglia tutt’altro che banale che sei chiamato – come tutti noi qui – ad affrontare.

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    2. Fabio , approdata per caso o quasi leggo ora la tua lettera. sento il mio cuore malato stringersi. la prima cosa che penso è come stai? sono trascorsi quasi tre anni da quando le tue parole esprimevano tanto dolore. Credo che il dolore resti ma anche una profonda cicatrice. se puoi farci sapere come stai oggi, ne sarei lieta, ciao Fabio
      Paola

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  2. Purtroppo ci sono diversi refusi che alterano il significato delle frasi. Autorizzo la redazione a correggerli per rendere più chiaro i pensieri che ho voluto esprimere. Grazie a tutti

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    1. Carissimo Fabio, intanto ti do il benvenuto su questo blog e spero che qui potrai trovare un luogo in cui poter parlare della tua esperienza sapendo di essere capito e sostenuto da tante persone che hanno vissuto esperienze come la tua.
      La tua storia è molto dura…fare l'”altro” non è mai una cosa facile, e sopratutto se poi ci sono i sentimenti di mezzo.
      Io sto cercando di uscire da una relazione con un narcisista impegnato, anche lui ha fatto esattamente come il tuo…mi ha cercata e voluta quando stava già con la compagna attuale.
      A differenza del tuo che ti ha portato ad innamorarti lui ha sempre chiarito che con me voleva un rapporto basato solo sull’attrazione e l’erotismo, non ha mai chiesto sentimenti o legami.
      Per cui devo dire che forse mi è stato più facile evitare di coinvolgermi, anche se come dici tu, ho sempre avuto per lui un’attrazione viscerale e quasi ipnotica, specie quando ci vedevamo di persona.
      Fortunatamente non sono arrivata al punto di dargli il mio cuore come è successo a te…purtroppo questo è l’errore più grosso che si possa fare con un narcisista perchè loro calpestano chi prova sentimenti per loro, mentre idealizzano chi li “tiene sulla corda”…anche se poi applicano con chiunque il loro schemi malati.
      Il no contact è sempre difficile da attuare, ma se lo hai intrapreso ti consiglio di non interromperlo mai perchè se lo interrompi e lui ti cerca di nuovo poi sarà ancora più difficile uscirne. Te lo dico perchè a me è successo proprio questo: prima di questo narcisista ho avuto una storia di tre anni con un altro narcisista di cui invece ero molto innamorata…sfinita dai suoi continui andirivieni l’ho bloccato una volta per 4 mesi poi ho fatto l’errore di sbloccarlo, lui mi ha ricontattata, ci sono ricaduta e poi ci ho messo un altro anno e mezzo a chiudere del tutto.
      Hai fatto benissimo a farti seguire da uno psicologo. Spero che grazie al suo aiuto e a quello che troverai qui il tuo percorso sia meno faticoso…
      Un abbraccio

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  3. Ciao Fabio, benvenuto.
    Ognuno di noi, penso di poter parlare per tutti e tutte qui, comprende perfettamente quello che hai passato e che stai passando. Stesso copione: “oltre al sesso iniziano anche i discorsi seri, profondi, le risate, il parlare del più e del meno”, “nonostante all’inizio non mi piacesse nemmeno più di tanto, ma partivo in lui un’attrazione quasi ipnotica”: fanno di tutto per sedurti, per poi abbandonarti e poi riprenderti come vogliono loro,come un giocattolino. I morsi della dipendenza affettiva, quando li facciamo uscire o escono dalla nostra vita, li conosciamo bene, purtroppo.

    Intanto, però, nota e ricorda questo: hai avuto la forza di sottrarti, iniziare il no-contact, affidarti a un terapeuta, per quanto dolorosa è una strada di forte coraggio, sai?: nonostante tu ti senta a terra adesso, non è da tutti. Una delle cose più difficili, per noi, è l’accettazione che tutto quello che si è vissuto è stata un’illusione. E’ dura, ma ci si arriva. E si soffre molto meno.

    E poi sì, stai molto alla larga da questo np che ha tale capacità di ferirti e che mi sembra tanto del tipo ragazzino viziato superficiale che vuole tutto e subito prima di ora (non lavora, si fa mantenere, tradisce…è più giovane di te?).

    Un abbraccio

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  4. Spirito libero Blume che bello leggervi ci siete anche voi allora. Ragazze vi abbraccio forte .come state ? FABIO …tranquillo ….noi ci siamo quando vuoi sfogarti …no contac….sempre

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      1. RAGAZZE .. grazie a tutte ,strano a dirsi ma ritrovarvi sempre e un po come tornare da una famiglia . Sto abbastanza bene ,sto curando la fibromialgia, faccio esercizi quotidiani di pilates,prendo alcune medicine e pian pianino va molto meglio .
        Per il resto il mio cuore e completamente libero ,e passato quasi un anno,non mi e mai interessato nessuno, a parte così per un attimo ma poi la sensazione che sento ora e davvero strana. I primi tempi cercavo sempre di stare con qualcuno e come se cercassi un senso,avevo un profondo vuoto quasi ansioso,difficile spiegare,ora la mia solitudine mi riempie la vita perché felice di stare con me stessa. Come già vi avevo detto si diventa davvero ma davvero molto più selettivi ,sarà la vecchiaia. Ho fatto piazza pulita di molte ” amicizie ” che poi tali non erano. In un anno penso una decina. non mi passa nessuna Mosca per il naso. E questo perché mi voglio un enorme bene. Avrei dovuto essere cosi gia da ragazza . Mi sarei mangiata il mondo. Ma tant’e’. Lavoro e sempre da dire grazie ai miei colleghi,mi occupo di mia madre ,di mia sorella e ovviamente mio figlio con i problemi quotidiani che a tutti sono comuni.
        Dell individuo ho un vago ricordo,quando ci penso lo penso priva di sensazioni non so spiegare, ogni tanto abbiamo notizie ma non lo nominiamo nemmeno più e come se mai fosse esistito anche come collega per noi sul lavoro. Ogni tanto avrei voluto sapere cosa faceva ,come viveva ma non ho NUTRITO questa mia curiosità e ho fatto bene… ora piu che mai capisco che anche questo fa parte del No contac che davvero,davvero e l unica strada per uscire da esperienze come le nostre insieme alla consapevolezza e alla volontà di lavorare su se stesse. vi abbraccio ragazze e se devo dirvi un desiderio spero di riuscirci a incontrare almeno una volta. Un altra cosa ad ottobre a Torino dove io vivo ce un bellissimo convegno e vorrei andarci tenuto da Cinzia Mammoliti …scrittrice doc sul narcisismo. Un saluto a tutte

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      2. Cara Mirna sono contenta che stai meglio…e ti sento anche molto avanti nel percorso,,,
        Hai scritto una cosa sacrosante…cioè che hai deciso di non nutrire la tua curiosità per lui, su quello che fa e con chi, come sta ecc…
        Questo è molto important infatti il no contact sena sganciare la mente dai pensieri ricorrenti su di loro non serve a molto…serve solo se ti aiuta a fare un bel detox da tutta la spazzatura che loro ti propinano.
        Quando è il convegno di Cinzia Mammoliti? Sarebbe un’ottima occasione per vederci tra noi tutte anche se forse Torino per molte può essere lontana…
        Un abbraccio

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      3. Ciao Spirito e a ottobre ma se guardi su convegni dovrebbero esserci le date. Sarebbe molto bello davvero incontrarci anche a metà strada io vi vengo incontro ma almeno una volta potremmo farlo

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  5. RAGAZZE .. grazie a tutte ,strano a dirsi ma ritrovarvi sempre e un po come tornare da una famiglia . Sto abbastanza bene ,sto curando la fibromialgia, faccio esercizi quotidiani di pilates,prendo alcune medicine e pian pianino va molto meglio .
    Per il resto il mio cuore e completamente libero ,e passato quasi un anno,non mi e mai interessato nessuno, a parte così per un attimo ma poi la sensazione che sento ora e davvero strana. I primi tempi cercavo sempre di stare con qualcuno e come se cercassi un senso,avevo un profondo vuoto quasi ansioso,difficile spiegare,ora la mia solitudine mi riempie la vita perché felice di stare con me stessa. Come già vi avevo detto si diventa davvero ma davvero molto più selettivi ,sarà la vecchiaia. Ho fatto piazza pulita di molte ” amicizie ” che poi tali non erano. In un anno penso una decina. non mi passa nessuna Mosca per il naso. E questo perché mi voglio un enorme bene. Avrei dovuto essere cosi gia da ragazza . Mi sarei mangiata il mondo. Ma tant’e’. Lavoro e sempre da dire grazie ai miei colleghi,mi occupo di mia madre ,di mia sorella e ovviamente mio figlio con i problemi quotidiani che a tutti sono comuni.
    Dell individuo ho un vago ricordo,quando ci penso lo penso priva di sensazioni non so spiegare, ogni tanto abbiamo notizie ma non lo nominiamo nemmeno più e come se mai fosse esistito anche come collega per noi sul lavoro. Ogni tanto avrei voluto sapere cosa faceva ,come viveva ma non ho NUTRITO questa mia curiosità e ho fatto bene… ora piu che mai capisco che anche questo fa parte del No contac che davvero,davvero e l unica strada per uscire da esperienze come le nostre insieme alla consapevolezza e alla volontà di lavorare su se stesse. vi abbraccio ragazze e se devo dirvi un desiderio spero di riuscirci a incontrare almeno una volta. Un altra cosa ad ottobre a Torino dove io vivo ce un bellissimo convegno e vorrei andarci tenuto da Cinzia Mammoliti …scrittrice doc sul narcisismo. Un saluto a tutte

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  6. Questa è la prima notte fuori casa e fuori dalla mia vita matrimoniale iniziata nel dicembre 1972. Ci sono arrivata perché ci si arriva necessariamente, prima o dopo, ma dopo così tanto tempo è assurdo Sto male. Guardo la tv e ho paura di quando andrò a dormire. Dove ho trovato casa c’è silenzio e i miei pensieri sono l’unica cosa che sa della mia esistenza. Costa tutto questo, costa ancora. Mi sembra di dover pagare sempre. Non è sollievo. Ho fatto male ad aspettare così tanto, prima avevo il lavoro, le mie relazioni. Stamattina quando ho detto che finivo il trasloco si è pure offerto di “darmi una mano”. Orrore. Stasera sono passata per prendere alcune cose e voleva preparare cena, come se niente fosse. Neanche adesso vengo presa in considerazione, Dio mio! Poi di nuovo cattivo, delirante. Non ti rispettano mai. Non ho visto i bambini oggi, chissà come é stato per la piccolina che saltella felice quando vado a prenderla all’asilo. Siamo state al parco ieri, abbiamo giocato ad attraversare ponti su fiumi infestati da coccodrilli . Il più grande che avrà pensato? É come se non esistessi. Sepolta.Mia figlia ovviamente niente. Quando parlo non risponde ed è devastante. Di questo mio andar via ha chiesto solo dove, l’unica frase pronunciata in due mesi e l’ostentazione grave di normalità, addirittura di vivacità eccessiva quando viene a prendere la bambina e a mangiare anche lei, ignorando i miei occhi bassi e senza la decenza di un preavviso, mai. Tale e quale. Da vittima sono diventata l’unica colpevole. Non adulo, non assecondo, non taccio. É stato un inferno e ora sento la tristezza. Enorme. Aspetto di sentirmi stanca, mi sono comprata la melatonina, ho libri da leggere. Non è quello che volevo, non ho vissuto per arrivare qui. Scusate se faccio la lagna ma dove potrei, con chi? Speriamo bene. Speriamo che ci sia il sole domani, adesso piove. Perché, perché a me? Non ho fatto niente di male.

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    1. Daniela…
      Ti chiamo per nome, anche se non ci conosciamo.
      Perchè tu sei una donna, una Persona.
      Tu sei Daniela, hai un nome e un’identità.
      A me preme che tu lo sappia.
      Anche se loro vorrebbero punirti o annullarti.
      Ho letto la tua storia in questi mesi, non riesco a scrivere spesso ma stasera per fortuna sì, e voglio che tu sappia che noi che da lontano riusciamo a scriverti solo qualche parola ma senza comunque riuscire a spezzare il rumore assordante del silenzio totale che ti avvolge, noi TI VEDIAMO.
      Noi siamo lì con te, a farti compagnia, a dirti che non è finita, che hai davanti a te altro tempo, e questo tempo saprà darti sensazioni nuove, e sollievo, e insieme profondità.
      Nei prossimi giorni cerca di uscire e incontrare persone, anche se non te la senti.
      Fatti bella, per te e per nessun altro, e poi esci.
      Compra una rivista e sfogliala al parco, fallo per me, leggila come se fossi insieme a me.
      Mi faresti un regalo, io non riesco mai 🙂
      Riparti da queste piccole cose…
      E poi difendi le tue ragioni, non farti sopraffare dai sensi di colpa o dai rimpianti… : se una persona come te ha deciso di compiere un simile passo, di ragioni ne avrai da vendere.
      Ti abbraccio forte.

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    2. Carissima Daniela, spero che questo mio commento arrivi come un piccolo balsamo per te che stai passando ciò che sono passata io circa sedici anni fa quando ho fatto le valigie. In un PRIMO MOMENTO I PERVERSI VINCONO SEMPRE. Lo sai come siamo fatti qui, non raccontiamo favolette. Quindi abbiamo l’impressione che il mondo è ingiusto, crudele, orribile e tendiamo ad abbatterci quando vediamo che il nostro dolore è indifferente alle persone che amiamo o che abbiamo amato. Perché dico che in un primo momento vincono sempre i perversi? Perché le persone che li stanno attorno ancora non si sono fatti carico di ciò che NOI ci facevamo carico e hanno paura di dover assumere il ruolo che avevamo noi. Questo vale anche per tua figlia, anzi, vale sopratutto per lei. Tutta la cattiveria del padre era pressoché diretta a te. Siccome i perversi hanno bisogno di una sacca da boxe SEMPRE puoi star certa che lui questa sacca la troverà in famiglia oppure fuori, con un’altra vittima dal sesso femminile. Tua figlia, anche se non sa la teoria, avrà intuito che questo potrà accadere e quindi velatamente censura il tuo abbandono della barca. Nella sua testa funziona un po’ così: “Se mamma ha sopportato tutti questi anni, perché proprio ora se ne va?”. Non le viene in mente ciò che è elementare: MAMMA HA BISOGNO DI PACE. Pazienta, cara Daniela, che il vostro rapporto migliorerà quando il padre comincerà a tirare fuori tutti i trucchetti che usava con te. Non puoi proteggerla da questo perché non è più una bambina, ma può continuare a proteggere i tuoi nipotini come sempre hai fatto. Lei ha bisogno di te e quindi avete tutto il tempo per ricucire il vostro rapporto senza che l’ombra del padre vi impedisca di volervi bene. Questi sono passaggi obbligati. Soffriamo ma meritiamo il nostro benessere. Cara Daniela, te lo dico col cuore il mano: non tornare mai più sui tuoi passi, a maggior ragione se hai vissuto quasi 50 decadi con una persona che ha provato ad annullarti e distruggerti in tutte le maniere SENZA RIUSCIRCI. Essere andata via è la prova provata che LUI NON E’ RIUSCITO AD ANNULLARTI COME DONNA. E’ lui il grande fallito, non tu. Lo schiaffo morale che ha ricevuto il “soggetto” servirà ai tuoi nipoti, alle future donne della tua famiglia che si diranno, quando vivranno una situazione simile (DIO NON VOGLIA!): “Se nonna ce la fatta, IO POSSO!”. Cara, la nostra personale storia è un vero gioiello da tramandare, credi in questo e vedrai che piano piano non avrai più bisogno nemmeno della melatonina: la tua missione è quella di rompere la catena degli uomini maltrattanti della tua famiglia, non perché sei l’anello debole, ma quello con più coraggio. Penso che hai catalizzato storici desideri di libertà di donne che appartenevano al tuo passato e che non avuto il privilegio di fare le valigie e dire BASTA. Ognuno di noi ha la sua missione, cara Daniela, e la nostra è quella di porre fine a ciò che ci fa male e nel farlo dare l’esempio a chi ne ha bisogno. Non hai deciso tardi, hai deciso nel momento giusto perché così doveva essere. Scrivici sempre che vorrai che siamo con te. Hai tutto il mio rispetto e ammirazione!! Abbraccio immenso e cerca di rendere casa tua accogliente come il tuo cuore, un luogo in cui chi arriva non ha più voglia di andar via.

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    1. Purtroppo non è così, cara Claudileia, ti ringrazio immensamente per il calore e la gentilezza. Mia figlia non è vittima, se fosse così sarebbe stata possibile la solidarietà. Suo padre con lei è stato un buon padre, almeno così è parso. Poi, forse analizzando…Lei é davvero estranea al dolore, ha anche lei l’incapacità di una vera empatia. Mia sorella che non capiva a un certo punto si è resa conto che é così. Comprende tutto ciò che é razionale, poi si ferma. Dev’essere teoria. Racconto una cosa che non dovrei, di cui mi vergogno gravemente. Dentro il caos ho bevuto, sono andata al pronto soccorso e poi in Psichiatria. Una notte e un giorno, giusto il tempo di una ramanzina del dottore. Lei ha fatto quello che andava fatto, venirmi a prendere, non ha detto una parola in risposta a quello che raccontavo. Cose che succedono. Basta. Si poteva capire che si era arrivati a un punto grave, siamo uguali per lei. In qualche misura serviamo entrambi, abbiamo tutti e due il compito di gestire i suoi personali problemi pratici. Non c’è possibilità, solo che in mezzo ci sono i bambini. Anche la psicologia da cui vado ritiene che il suo atteggiamento abbia reso più difficile la mia situazione. Siamo tutti adulti, ampiamente e da adulti prendiamo posizione. Io la penso così. Ci ci confronta, ci si arrabbia pure. Non c’è niente di peggio del silenzio, è di una aggressività terribile. Anche dire dove si sbaglia è essere lì, tenere alla persona. Sono sua madre. Eravamo così in sintonia una volta! Lei è la parte di dolore più grande, davvero. Grazie ancora. Ho dubbi immensi che mi fanno vacillare, penso sia normale. Mi chiedo se non abbia montato un film, esagerato, esasperato ogni cosa..Grazie a tutti.

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      1. Carissima Daniela, purtroppo i figli non si comportano in modo lineare come vogliamo per l’eccesso di meccanismi di difesa che hanno innalzato quando erano sotto il fuoco incrociato del nostro rapporto disfunzionale. Anche mia figlia ha avuto un “buon padre” che l’ha completamente abbandonata affettivamente e economicamente quando lei ha deciso che lui non aveva sempre ragione, a 14 anni. Tua figlia sa perfettamente che è questo che accadrà con suo padre se apre bocca, quindi per lei è preferibile non pensarci. Se lui è stato un “buon padre” significa che la sua propaganda ha funzionato alla grande e che quindi tu avresti dovuto sacrificarti restando con lui, il buon padre, solo per lei. Anche se è grande, lei vorrebbe voi due, i nonni dei suoi figli, insieme SOLO PER LEI. Concordo che c’è tanto egoismo e anche tanta freddezza… vogliamo anche mettere dell’opportunismo? Certo. Ci sono tutti questi elementi. Proviamo a pensare però all’enorme senso di tradimento che s’innesca in lei nei confronti del padre, anche solo quando MENTALMENTE solidarizza con te… Quindi, per lei è preferibile mettervi sullo stesso piano pur di non tradirlo. Sì, il silenzio di un figlio che abbiamo cresciuto e che vogliamo avere “dalla nostra parte” non è per niente bello per usare un eufemismo, ma è preferibile al disprezzo che molti figli provano per coloro che ritengono “deboli”, preferendo scimmiottare il perverso e massacrare l’altro. Individuo in tua figlia l’anestetizzazione dei sentimenti TIPICA dei figli di un genitore narcisista che ha sempre dettato il bello e il cattivo tempo. Tu sei andata via ora e quindi solo ORA lei vivrà una realtà diversa da quella che ha sempre vissuto: qualcosa comprenderà, qualcosa no MA non ti conviene (perché non è sano per te!) aspettare la sua solidarietà. Semmai l’unica cosa che può dire è: “MA COSA VOLETE DA ME? Mi avete messa al mondo per cosa, per farvi da avvocato? E’ la vostra intimità, no? Io cosa c’entro?” Non ti sei fatta un film e noi lo sappiamo bene, cara! Io sono sicura al 100% che la vostra sintonia può essere ripristinata se una volta c’era. Potrei pure sbagliarmi ma ciò che vedo, come ti dicevo, è un fortissimo congelamento dei sentimenti per questione di sopravvivenza. Abbraccio enorme a te!

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    2. Grazie a te, Daniela ❤
      Come è andata la giornata ?
      Anche Speranza attende notizie.
      🙂
      PS per Claudileia: ringrazio qui anche te, non sempre il sito consente di rispondere direttamente a tutti i messaggi… a volte faccio un pò di fatica a commentare dove vorrei nel sito.
      Pef quanto mi riguarda, sono da più di 6 mesi in no contact ormai.
      Ci sono giornate davvero positive, ma purtroppo non riesco a liberarmi dai pensieri su di lui, sono davvero ossessivi e mi abbattono parecchio perchè mi sento impotente e stupida a non riuscire a fermarli, e soprattutto mi rubano concentrazione, tempo ed energie preziose che dovrei e vorrei invece dedicare a me stessa e alle mie cose.
      Rimugino continuamente, e questa cosa mi appesantisce ancor più il cuore anzichè essere uno sfogo (ho provato anche a lasciarli fluire liberamente e non ostacolarli, nella speranza che si esaurissero da soli, ma niente).
      Non sono mai riuscita a piangere, nemmeno così riesco a sfogarmi.
      In questi giorni ho lasciato un paio di commenti, uno su di me (articolo su ecoisti), e uno su NP (sul primo articolo del blog).
      Aggiungo che purtroppo i pensieri non cessano anche perchè questo no contact non è totale, perchè frequentiamo ambienti comuni dove è inevitabile incrociarsi.
      Io non ho cambiato i miei orari, quindi lui sa come e dove trovarmi, se vuole.
      I primi mesi praticamente non l’ho più visto, e quelle rare volte che lo vedevo stava sempre in mezzo a un gruppo dove c’era almeno una bella donna da puntare, e sembrava divertirsi parecchio ogni volta. Poi, di recente mi capita di incrociarlo più spesso.
      Che siano dei cucù ? Me lo sto chiedendo… perchè se vuole, è bravissimo a sparire…quindi perchè lo vedo più del solito ?
      Ora è un pò più spento, o solo o senza compagnie femminili.
      Io cerco addirittura di non incrociare nemmeno il suo sguardo, perchè le volte che malauguratamente succede che mi tocca pure guardarlo riparto coi ricordi, la nostalgia, la dipendenza e i ripensamenti.
      Se sto parlando con qualcuno quando compare, non riesco a proseguire nel ragionamento che stavo facendo…
      È proprio vero ciò che dicono: anche a distanza di anni basta rivedersi un attimo per far ripartire gli stessi meccanismi.
      Mi domando quanto dovrà durare ancora.
      Sono stanca di tutto questo.
      Ho bisogno che smettano, i pensieri.

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      1. Carissime Passiflora e Spirito Libero, va. Ieri sono sta al mare con mia sorella. Abbiamo camminato sulla spiaggia, c’era un cielo blu, bellissimo. Per fortuna c’è lei ma devo stare attenta a non appesantire troppo la sua vita, rischio che si corre nei momenti come questo. Mio marito, ex, mi chiama ,piagnucoloso. Apparentemente piagnucoloso perché poi il registro cambia da lì a un minuto. Mi chiede come sto e mi dice che mi vuole bene, che gli manco, figlio di donna di facili costumi! 🙄 Peccato che tutto quel bene da psicopatico non abbia trascurato anche l’aggressione fisica! Questo però non è contatto zero, sto sbagliando a rispondere. Purtroppo staccarmi è complicato per via dei nipoti. É un po’ come se fossi sposata con bambini . Stasera aveva le piccole a casa. Mia figlia gliele ha portate come se non fosse cambiato nulla. Ho faticato a rimanere qui e ho chiamato io – non si fa, avete ragione – ho parlato con le bimbe che mi hanno mandato baci. É davvero una situazione difficile. Rischio di sembrare la nonna cattiva mentre invece c’è , io credo, un’ulteriore manipolazione anche dell’attuale situazione. Mia figlia a cui ho mandato un messaggio per dirle che non sono più a casa mi ha risposto che evidentemente non so cosa voglio, che mi sono sposata troppo giovane, che probabilmente ho bisogno di togliermi la responsabilità di essere moglie e madre (!!). Dopo tutto quel tempo, a questa età, dopo tutta quella violenza anche fisica alla fine, dopo una separazione non rispettata da suo padre, io, la nonna dei giochi, dei vestitini, delle zucchette di Halloween con le lucine comprate ieri, la madre che ha aiutato economicamente, che si portava la roba da stirare, che andava a pulire casa? Non mi ha chiesto però come sto né dove vivo. Sto in guardia. Mi spaventa un po’ la notte, dentro quella vita ho imparato anche ad avere più paure. Piano piano, vediamo…e comunque grazie mille a voi e al caldo braccio sulle spalle di Claudileia che ha la forza di ascoltarci. Non credo che senza un buon equilibrio si possa. Un giorno faremo festa e racconteremo barzellette. Lei chiuderà il blog perché le donne avranno imparato ad amarsi..🌹

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    1. Cara Daniela, anch’io, a 54 anni, sto per andare a vivere da sola dopo otto anni con un narcisista che mi ha fatto del male in maniera indicibile. Di questa liberazione ringrazio Dio ogni giorno. Forse non c’è bisogno di metterti in guardia, ma dal tuo racconto mi sembra proprio che i tuoi figli siano vittime di PAS, la sindrome da alienazione parentale. Anche se sono cresciuti con entrambi i genitori, la triangolazione continua in cui sono stati coinvolti di fatto ha alienato da loro la madre. È uno spunto da approfondire anche per dare un senso a una perdita che considero tra le più strazianti, l’affetto dei figli.

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  7. Daniela, non ti angustiare se non riesci immediatamente a prendere una distanza netta. All’ inizio del percorso di emancipazione dai nostri abusanti è quasi impossibile riuscirci e ognuno hai i suoi tempi. L’ importante è fare di tutto per perseverare su questa strada, e capisco bene che quando si hanno dei familiari a cui si tiene molto, l’ immediato distacco totale risulta faticoso anche per questo. io non riuscivo ad allontanarmi da una madre abusante anche per via di mio fratello e dei miei nipotini, a cui tengo moltissimo. Mio fratello ignora che nostra madre sia una narcisista patologica, pur lui riconoscendo la stranezza di tanti suoi comportamenti. E penso che anche venendone a conoscenza, “rifiuterebbe” questa realtà, oggettivamente tremenda da digerire. Mia cognata tace per quieto vivere ma è una donna sveglia e scafata e sicuramente ha capito molte cose.

    Tua figlia sicuramente è manipolata, ecco perchè reagisce in quel modo. Nel momento in cui ti ribelli al narcisista o allo psicopatico, lui/lei ti ti farà terra bruciata intorno perchè hai “disobbedito”, sei diventato il meccanismo inceppato dell’ ingranaggio e come tale devi essere annientato. Dal quel momento diventi la pecora nera della famiglia, il capro espiatorio. Come ti ha detto anche Claudileia, saranno il tempo e la tua lontananza a far vedere a tua figlia le cose con maggior chiarezza perchè presto o tardi suo padre diventerà violento e prevaricante anche con lei come lo è stato con te. I manipolatori non possono avere rapporti perennemente sereni CON NESSUNO, nemmeno con chi in prima battuta credeva alla loro versione. L’ unica cosa che in certi casi bisognerebbe cercare di fare è non angosciarsi e stare seduti sulla riva del fiume.. anche se i primi tempi risulterà difficile. E’ normale.

    Il mio suggerimento è di cercare di avere contatti con i tuoi nipotini senza passare per il tramite del tuo ex marito ( che senz’ altro li strumentalizza a questo scopo ). Insomma studiare un modo per tenerti periodicamente in comunicazione con loro ma senza far capire al tuo ex che lo vuoi escludere di netto. Provo ad azzardare un’ ipotesi, potresti ad esempio rispondere alle sue chiamate solo con messaggi scritti, adducendo motivazioni legate a tuoi impegni personali. O meglio ancora, puoi tenerti in contatto con tua figlia senza prendertela per le sue osservazioni ( è dura, lo comprendo.. ) per poi tagliare in fretta il discorso dicendo di passarti al telefono i tuoi nipotini. E ogni tanto incontrarli di persona per poterli vedere ( evitando però di incontrare il tuo ex marito ). Meglio ancora sarebbe se in questi momenti ti facessi accompagnare da una persona fidata e neutrale che è esterna alla famiglia. I parenti abusanti abbassano improvvisamente la cresta in presenza di terzi perchè ci tengono alla loro facciata di persone tranquille benevole e perbene.

    Quella paura e quel senso di angoscia e di abbandono di cui parli nel finale li conosco bene. Con il tempo e con il ripristino della tua serenità svaniranno, ma intanto quando ti assalgono vieni qui nel blog, chiedi aiuto a Claudileia, oppure puoi provare a guardare un film che ti piace, ad ascoltare la tua musica preferita o a leggere un buon libro che ti distoglie dai tuoi pensieri. A me hanno aiutato molto anche le lunghe passeggiate nella natura e l’ interscambio con persone nuove. L’ importante è ricordarti sempre che NON SEI SOLA. Siamo in tante e in tanti e la nostra è una comune grande battaglia.

    Ciao.

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  8. Ciao a tutti. Sono qui stanotte perché l’insonnia mi tormenterà per un bel po’. Adesso ho bisogno di scrivere, forse non leggerete mai, forse, non so. Però adesso ne ho bisogno, perché non ho più nemmeno lacrime, sento di vivere in un limbo ed ho paura di realizzare e sprofondare in una depressione cieca.
    Ho conosciuto NP a giugno del 2018. Eravamo in uno stesso gruppo su Facebook, lui ogni tanto commentava qualche mio post e lo trovai immediatamente molto simpatico, scoprii anche che seguiva il mio profilo privato senza che fossimo amici. Poi quella richiesta d’amicizia, le prime chiacchiere, il caffè subito la sera stessa della prima chat. Abbiamo iniziato una corrispondenza fittissima fin da subito e fin da subito il feeling è stato totale: stessa musica, libri, film, passioni, sport, comicità. Ed il feeling fisico. Mai né prima né dopo così. Lui viene da una storia ventennale, idolatra la sua ex e non ne fa mistero, ma io questa cosa l’avevo accettata perché conosco per vagamente la donna in questione ed effettivamente è meritevole di tutta la stima possibile. Lei l’ha tradito e lui l’ha scoperto in un modo orribile, dopo quasi 15 di convivenza. Una brutta botta che chiaramente io non ho mai preteso dimenticasse così in fretta solo perché c’ero io.
    La nostra relazione è iniziata con calma, ci divertivamo molto ed eravamo entrambi presissimi. Fino a quando io non mi sono scoperta innamorata e “anche lui”, le virgolette sono necessarie perché mi ha detto ti amo e contestualmente mi ha lasciata per la prima volta. Quel giorno avevo avuto un’emorragia, lui non era in città, ed io sono andata con un’amica dal medico. Avevo dimenticato il cellulare a casa e lui ha iniziato la prima scenata che avrebbe dovuto mettermi in allarme “Tu mi tradisci, tu non ti rendi conto, io ti amo e ho paura!”
    Da allora è stato un susseguirsi continuo di prendi-lascia-prendi-lascia. Liti furiose, sesso bollente per fare la pace. Nel frattempo lui mi sminuiva, mi mentiva, mi lasciava sempre più sola. Non aveva mai voglia di uscire, men che meno con i miei amici. Ogni uscita me la dovevo sudare e guadagnare. Ed ancora la spirale di sì-no- ti amo- ti odio. Gli amici mi hanno allontanata perché ero sempre stanca per le troppe liti, sempre ansiosa per colpa della sua gelosia. Mi ripetevo è colpa mia, lui ha già subito un trauma.
    Poi sono arrivate le offese verbali, le violenze. Non mi ha mai alzato le mani addosso, ma era terribile vederlo trasformarsi in qualcosa di non più umano.
    Si picchiava da solo, sfondava sedie, mobili, strappava la foto del padre morto.
    Giurava e bestemmiava il padre morto.
    In tutto questo tempo la cosa che ripeteva più spesso è che lui è fedele, che mai ha permesso a nessuna donna di mettersi in mezzo nel nostro rapporto. (Non è così, ma penso che abbiate capito il tipo).

    Oggi, messo sotto pressione da me per ore, insospettita da una tizia che gli girava un po’ troppo intorno mi ha detto “Sì, mi interessa, la sento. Per ora è solo qualche chiacchierata ed un’amicizia, ma io sono libero e quello che sarà poi si vedrà”
    Il colpo è stato duro, ma è stato miracoloso. Negli ultimi 3/4 mesi mi ha insultata nei modi peggiori in cui si possa insultare una donna perché avevo mantenuto l’amicizia con un uomo con cui ero stata prima di lui.
    Mi controllava le uscite con lui anche durante le nostre rotture.
    Oggi mi sono sentita libera.
    Ho solo paura. Ho paura di essere ora in uno stato di trance e di svegliarmi domani mattina con il cuore a pezzi.
    Ho paura che lui non sia un narcisista ma che sia solamente non interessato mai a me. Ho paura che fosse solo in attesa di qualcosa di meglio e che l’abbia finalmente trovato.

    Per ora scrivere mi ha fatto bene. Grazie a chiunque abbia voluto arrivare fino a qui

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    1. Cara Alessandra, benvenuta! I comportamenti che hai descritto sono di una persona dall’indole violenta. Non importa se sia narcisista o meno. La distruzione degli oggetti per intimidire e impaurire una donna è sinonimo di squilibrio e poco controllo. Lo stesso vale se prende a calci e pugni una porta, sferra pugni su cruscotto della macchina, dà testate ai muri, ecc. Sono tutte strategie di manipolazione che i violenti mettono in atto per paralizzarti. Dopodiché il fatto che lui idolatrasse la sua ex non prometteva cosa buona, a maggior ragione se aveva portato pure te a provare per lei la stessa ammirazione e idolatria. Tu sei tu e il suo passato con un’altra, a prescindere di chi sia, non va usato per intaccare la tua personalità e chi sei. Il mix che hai descritto è molto pericoloso perché c’è pure il controllo e la svalutazione in concomitanza, provocando un quadro confondente, caotico e altamente tossico per la tua psiche. Ricordati che se si tratta di narcisista (l’odio che prova per la figura paterna e tutte le azioni che hai descritto, dimostrano alcuni tratti importanti!) le regole del rapporto saranno sempre le sue: io posso flirtare, tu no; io posso frequentare e ammirare un’ex che mi ha tradito, tu no; io posso dare di matto, tu no; io posso controllarti, tu no; io posso cercarti quando voglio, tu no; io posso chiamarti quando voglio, tu no; e posso andare avanti all’infinito…

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    2. Cara Alessandra, ti chiedi se il tuo ex sia un narcisista o uno che non ti ama. Sinceramente non fa nessuna differenza, anzi è esattamente la stessa cosa. Se non ti ama perché è rimasto con te un anno? Perché ti ha usato, per avere una compagna; cioè ha fatto il narcisista, ha pensato alla propria gratificazione, ai vantaggi che poteva trarre dalla situazione. Non lo fanno premeditatamente, lo fanno e basta perché hanno lo sviluppo emotivo di un bambino e quindi sono egoisti, prendono quello di cui hanno bisogno con la più totale mancanza di empatia.

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  9. salve. ho avuto una relazione con un uomo per più di venti anni e due figlie. la somatizzazione aveva preso quasi il sopravvento, ho fatto un percorso di psicoterapia e ho sofferto di disturbo post-traumatico da stress. sorvolo sulle violenze subite da me e dalle mie figlie, che per me sono ormai acqua passata. al momento sono già divorziata. lui si era quasi completamente allontanato mentre stavo msle (dico quasi perchè ho scoperto che mi ha sempre seguita a distanza). in questo frangente sono guarita dalle somatizzazioni (avevo perso quasi 20 kg, cefalea cronica, bruxismo, gastrite, colon irritabile ecc…mi sentivo un’invalida) e dall’annullamento psicofisico in cui ero sprofondata, mi sto rifacendo una vita con un altro uomo che ha cambiato la visione del mondo maschile anche alle mie figlie, è un uomo “normale” che ci dà sicurezza e affetto ed è da più di un anno che stiamo insieme e stiamo progettando di convivere. ho ripreso ad insegnare e tutte le attività che avevo smesso di fare, ho ripreso i chili, mi curo nell’aspetto, viaggio, studio, scrivo, e ho riacquistato l’autostima persa. a questo punto riappare il mio ex infuriato che cerca di distruggere tutto…oltre le minacce, i pedinamenti, i sabotaggi alla mia auto e alle mie proprietà, io che nel frattempo ho continuato il no contact limitato (per via delle figlie), ho subito senza far nulla perchè le prove non sono attendibili al 100 per cento (si tratta sempre di “casualità”, “comportamenti inopportuni”, “prove non certe” ecc…, adesso è arrivato al punto paradossale…ha trovato un avvocato che sta intentando una causa pazzesca per “recuperare” i soldi che lui avrebbe speso durante il matrimonio perchè secondo lui io avrei avuto uno “stipendio irrisorio” perchè docente a progetto e lui…povero muratore che ha sistemato alcune cose in casa durante gli anni….ora non è la causa che mi preoccupa, ma il fatto che lui mi chieda soldi ogni volta che mi vede e che faccia lo stesso con le figlie…minorenni e sta cominciando a innescare un meccanismo perverso che lo vede denigrare le proprie figlie in attesa che io gli dia quanto vuole…ne ho parlato con chi di dovere ma mi dicono di attendere…io sono una persona forte, ma non ci sono più abituata e non so se la sua escalation sia più virulenta e veloce…io attendo, ma comincio nuovamente a soffrire di insonnia, soprattutto quando so che è stato nei paraggi di casa (nel frattempo ho anche cambiato quartiere perchè lui si era trasferito a 20 mt), e quando si trova nei paraggi lascia sempre segnali ambigui del suo passaggio (modifica il nome nel citofono, chiodi negli pneumatici, indumenti delle mie figlie appesi sulla maniglia del portone ecc…), so che non sono cose gravi e che naturalmente non posso provare sia stato lui…ma l’ansia non mi manca, a volte, quando sa che sono in casa con il mio compagno, mi scrive messaggi per farmi sapere che ne è a conoscenza…oppure li manda alla mia figlia più grande facendola entrare in ansia perchè le elenca i particolari dei posti dove siamo state e lui ci seguiva a distanza, adesso ha cominciato a seguire pure lei e piombare all’improvviso durante le sue attività e comincia a gridare per metterla in imbarazzo, nonchè ha seguito pure mio padre…non so come fermarlo o farlo desistere per farci vivere serenamente…temo in una sua ritorsione in caso io lo denunciassi.

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    1. Carissima, fotografa i pneumatici bucati, raccogli prove di TUTTO quello che ti accade, registra i suoi messaggi scritti e vocali minacciosi, raccogli testimonianza di figlie e compagno e vai dalla polizia, ti assicuro che un concorso di indizi cosi numerosi valgono una prova. La sua ritorsione non puo’ essere peggio di cio che fa già, di solito quando denunciati si squagliano al sole. Non lasciarti terrorizzare, diventerebbe il suo nuovo giochino per sentirsi vivo. Fatti sostenere da compagno e famiglia. Non sei sola, ricordatelo sempre ! E’ l’unica cosa da fare, per te, le tue figlie, e tutti quelli che ti amano, ti assicuro.

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      1. Sì, è l’unica cosa sensata da fare. Ci sono segni di un tale squilibrio e la sensazione di una così veloce escalation che vanno assolutamente prevenuti.

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    2. Carissima Grace, comprendo perfettamente la tua paura che lui si incattivisca ancor di più e scenda giù pesante con le tecniche di terrorismo psicologico che sta usando. Si tratta di uno stalker in piena regola, quindi il suo atteggiamento non cambierà con nessun tipo di comportamento passivo ma, anzi, tenderà a diventare ancora più aggressivo se vede che niente di niente produce l’effetto che lui desidera. E qual’è l’effetto che lui desidera? Rovinarti la vita e quella delle sue figlie. Siete tutte donne e quindi per lui siete una sua proprietà. Una persona così disturbata quando sente di essere stata sostituita come marito e come padre è capace di tutto pur di ripristinare il suo potere originale. Il suo modo di ragionare (si fa per dire!) è del tutto PRIMITIVO: ‘mi hai preso-hai fatto due figlie con me-mi devi tenere a prescindere di come ti tratto.’ Da questo ‘modo di ragionare’ gli stalker NON DEMORDONO. Per questo diventano così ossessionati da te e nascono dei pensieri del tipo: ‘o mia o di nessuno’. Concordo con Paola1 per quanto riguarda l’unica alternativa che hai per provare a bloccarlo, ovvero la denuncia. Comprendo che possono esserci dei sentimenti contrastanti dentro di te: pensiamo sempre ‘oddio, ma così gli rovino la vita!’. Pensiamo così perché eravamo abituate a non proteggerci e a metterci sempre in secondo piano. Ebbene, ora il modo di agire va ripensato: le sue azioni sono illecite e hanno un peso notevole sulla vostra qualità di vita, quindi non va più protetto dal silenzio. Non so quanti anni hanno le tue ragazze, ma se sono grandi abbastanza da subire persino delle richieste di soldi e ricatti emotivi vari, subendo la persecuzione paterna quando se ne vanno dalla scuola, per esempio, dovrebbero presentarsi anche loro per raccontare ciò che accade e esternare i loro timori al personale specializzato designato. Sarò onesta con te: non viviamo negli USA, nel quale le donne vittime di stalker possono fidarsi degli ordini restrittivi severissimi imposti dai magistrati ai loro persecutori e dove c’è il monitoraggio dello stalker tramite la cavigliera o braccialetto elettronico. Non vorrei recarti ancora più ansia, ma nei casi come i tuoi, raccolte le prove di: gomme bucate, persecuzione ai figli, messaggi di odio, filmati delle telecamere che lo riprendono sotto casa, ci sono già gli estremi per la galera, altroché il solo ordine restrittivo. Lì, se lo stalker si rende ‘irreperibile’ assegnano un poliziotto alla donna a rischio finché il soggetto non viene trovato. Perché ti faccio questa premessa? Perché in Italia, come in Brasile, molto spesso ci tocca fare un cambio radicale di vita a causa della troppa burocrazia e dell’eccesso di precauzione per quanto riguarda l’effettiva applicazione della legge sullo stalking. Ti consiglio di leggere questo articolo abbastanza esaustivo sul tema http://www.dirittierisposte.it/Schede/Persone/Minacce-e-molestie/lo_stalking_atti_persecutori_id1146460_art.aspx .Ti assicuro che l’elenco che hai fatto è abbastanza chiaro e che gli estremi per una denuncia/querela ci sono. Aggiungo che se lo stalking viene commesso contro dei minori, l’autorità giudiziaria può decidere di procedere di ufficio. Un abbraccio enorme!

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  10. Il mio ex narcisista continua a cercarmi attraverso mia madre… sta mattina l’ha chiamata per dirle che suo zio sta morendo….sarà vero? mi devo fidare? come mi devo comportare?

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    1. Credo proprio di sì. Pare che non si fermino davanti a nulla, che ricordarti la loro esistenza sia per loro fondamentale e che siano esperti nell’uso di altre persone. La cosa migliore è tagliare i ponti con chiunque possa essere nella loro sfera d’influenza. Non tanto per vendicarsi o danneggiarli, ma per proteggersi.

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