20 tattiche diverse usate da narcisisti, sociopatici, psicopatici e persone altamente manipolative per farvi tacere (Parte I)

Fonte: https://thoughtcatalog.com/shahida-arabi/2016/06/20-diversion-tactics-highly-manipulative-narcissists-sociopaths-and-psychopaths-use-to-silence-you/
By Shahida Arabi, psicologa e psicoterapeuta (Columbia University), specializzata in bullismo e violenza domestica
Trad. C. Lemes Dias

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Gli individui tossici come narcisisti maligni, psicopatici e persone con tratti antisociali si impegnano in comportamenti disadattivi nelle relazioni che alla fine sfruttano, sviliscono e feriscono i loro partner intimi, i familiari e gli amici. Usano una miriade di tattiche diversive che distorcono la realtà delle loro vittime e deviano la responsabilità. Sebbene coloro che non sono narcisisti possano impiegare alcune di queste tattiche, i narcisisti patologici li utilizzano in misura eccessiva per sfuggire alla responsabilità delle loro azioni.

Ecco le 20 tattiche diversive che le persone tossiche usano per mettervi a tacere e svalutarvi.

  1. GASLIGHTING

Gaslighting è una tattica manipolativa che può essere descritta in diverse varianti che ruotano attorno a tre espressioni molto comuni tra i manipolatori: “Questo non è accaduto”, “L’hai immaginato” e “Sei pazzo/a?”. Il gaslighting è forse una delle tattiche manipolative più insidiose usate da loro perché funziona per distorcere ed erodere il vostro senso della realtà; è una tecnica che divora la vostra capacità di fidarvi di voi stessi e inevitabilmente vi impedisce di riconoscere l’abuso e i maltrattamenti per quel che sono.

Quando un narcisista, un sociopatico o uno psicopatico usa il gaslighting, potete diventare inclini ad auto ingannarvi come un modo per riconciliare la dissonanza cognitiva che potrebbe insorgere. Due credenze contrastanti si danno battaglia: questa persona ha ragione o posso fidarmi di ciò che ho visto e vissuto? Una persona manipolatrice vi convincerà che la prima è una verità inconfutabile, mentre la seconda è segno di una disfunzione mentale vostra.

Per resistere al gaslighting è importante radicarsi nella propria realtà – per contrastare l’effetto del gaslighting un valido aiuto è scrivere le cose appena accadono, raccontare tutto a un amico o ripetere la propria esperienza a una rete di supporto. Il potere di avere una comunità di convalida può riportare il vostro sentire dalla realtà distorta di una persona maligna e farvi tornare a fidarvi dalla vostra guida interiore.

  1. PROIEZIONE

Un certo segno di tossicità si configura quando una persona CRONICAMENTE dimostra di non essere disposta a vedere le proprie carenze e usa tutto ciò che è in suo potere per evitare di essere ritenuta responsabile di alcunché. Parliamo di proiezione. La proiezione è un meccanismo di difesa utilizzato per spostare la responsabilità del proprio comportamento e tratti negativi attribuendoli a qualcun altro. Agisce, alla fine, come una digressione che nega l’atto compiuto e la responsabilità per averlo fatto.

Mentre tutti adoperiamo la proiezione in una certa misura, secondo l’esperto clinico in personalità narcisistiche Dott. Martinez-Lewi, le proiezioni di un narcisista sono spesso psicologicamente abusive. Piuttosto che riconoscere i propri difetti, imperfezioni e malversazioni, narcisisti maligni e sociopatici scelgono di scaricare i propri tratti sui loro prossimi di modo doloroso ed eccessivamente crudele. Anziché ammettere che l’auto-miglioramento è possibile sulla base dei propri errori, preferiscono delegare ogni responsabilità sul proprio comportamento alle vittime, che dovrebbero vergognarsi al posto loro. Per un/a narcisista ogni forma di vergogna è tossica per se stesso/a e va immediatamente catapultata su un’altra persona.

Ad esempio, una persona abituata alla menzogna patologica può accusare il proprio partner di raccontare frottole; un coniuge bisognoso può chiamare il marito “appiccicoso” nel tentativo di raffigurarlo come colui che è dipendente; un impiegato fannullone può accusare il proprio capo di essere inefficace nel tentativo di sfuggire alla verità sulla propria produttività.

Gli abusatori narcisistici amano giocare al “gioco del biasimo”. Obiettivi del gioco: vincono, perdete voi o il mondo in generale, che viene incolpato di tutto ciò che è sbagliato in loro. È il modo che hanno trovato per farvi fare da babysitter al loro fragile Ego mentre venite spinti in un mare di dubbi su voi stessi. Divertente per loro, giusto?

Soluzione? Non “proiettare” MAI il vostro senso di compassione o empatia su una persona tossica e cercate di sfuggire alle proiezioni che fanno su di voi. Come osserva l’esperto di manipolazione e autore Dott. George Simon (2010) nel suo libro In Sheep’s Clothing, proiettare la nostra coscienza e il nostro sistema di valori sugli altri ha le potenziali conseguenze di un ulteriore sfruttamento.

I narcisisti all’estremità dello spettro di solito non hanno alcun interesse per l’auto-insight o il cambiamento. È importante tagliare i legami e interrompere le interazioni con le persone tossiche il prima possibile. Focalizzatevi sulla vostra realtà e convalidate la propria identità. Non dovete vivere nel pozzo nero della disfunzione di qualcun altro.

  1. CONVERSAZIONI ASSURDE CHE VI TRASCINANO NELL’INFERNO

Se pensate di avere una discussione ponderata con una persona tossica preparatevi per un epico gioco mentale piuttosto che per una conversazione razionale.

Narcisisti e sociopatici maligni usano l’insalata di parole, conversazioni circolari, argomenti ad hominem, proiezione e gaslighting per disorientarvi e portarvi fuori strada quando non siete d’accordo con loro o li sfidate in qualsiasi modo. Lo fanno per screditarvi, confondervi e frustrarvi, distrarvi dal problema principale e farvi sentire in colpa per essere degli esseri umani con dei pensieri e sentimenti che potrebbero differire dai loro. Ai loro occhi il problema siete voi e la vostra intera esistenza.

Passate anche dieci minuti a litigare con un narcisista tossico e vi ritroverete a chiedervi come sia iniziata la discussione. Semplicemente non eravate d’accordo con loro sull’assurda affermazione che il cielo non è azzurro ma rosso e ora la vostra intera infanzia, famiglia, amici, carriera e stile di vita sono state attaccate senza pietà. Accade perché il vostro disaccordo intaccata la loro falsa credenza di essere onnipotenti e onniscienti, provocando una conseguente ferita narcisistica.

Ricordatevi: le persone tossiche non discutono con voi, ma essenzialmente discutono con loro stesse. Siate consapevoli dei loro lunghi monologhi drenanti. I narcisisti prosperano nel dramma e vivono di questo. Ogni volta che provate a fornire un punto di vista che contrappone le loro asserzioni ridicole, date loro rifornimento. Non date da mangiare a queste persone – fornite a loro, andandovene, la conferma che è il loro comportamento il reale problema, non voi. Tagliate l’interazione appena potete, anticipate l’escalation delle tecniche sottraendosi ai loro giochi mentali e usate la vostra energia a rischio esaurimento per salvarvi.

  1. DICHIARAZIONI GENERALI E GENERALIZZAZIONI.

I narcisisti maligni non sono sempre intellettualmente “avanti” – molti di loro sono mentalmente pigri. Piuttosto che prendere il tempo di considerare attentamente una prospettiva diversa, generalizzano tutto quel che vedono e tutto ciò che dite, facendo affermazioni generiche che non riconoscono le sfumature degli argomenti che sollevate, e nemmeno prendono in considerazione le molteplici prospettive che presentate. Meglio ancora, perché non mettere un’etichetta su di voi che allontana del tutto ogni vostra prospettiva?

Su una scala più ampia, le generalizzazioni e le affermazioni generali invalidano le esperienze che non rientrano negli assunti, negli schemi e negli stereotipi non supportati dalla società; sono anche usati per mantenere lo status quo. Questa forma di digressione esagera una prospettiva fino al punto in cui un problema di giustizia sociale può diventare completamente oscurato. Ad esempio, le accuse di stupro contro figure benvolute sono spesso accolte con la premessa che ci sono ANCHE false notizie di stupro che si verificano. È vero che ci sono false accuse, ma è ANCHE VERO che sono casi rari. Il punto è che proprio i casi rari vengono usati per etichettare come comportamento generale, mentre il report sulla realtà della maggior parte delle accuse viene oscurato.

Queste micro aggressioni quotidiane avvengono anche in relazioni tossiche. Se fatte presente a un maltrattante narcisista che il suo comportamento è inaccettabile, potrebbe ad esempio iniziare a generalizzare il suo comportamento, a fare considerazioni generali sulla vostra ipersensibilità oppure a dire cose come “Non sei MAI soddisfatta” o “Sei SEMPRE troppo sensibile” piuttosto che affrontare i problemi reali legati al SUO modo di comportarsi. È possibile che voi stessi vi percepite come persone ipersensibili, ma è anche possibile che l’individuo con chi avete a che fare si tratti di una persona insensibile e crudele per la maggior parte del tempo.

Aggrappatevi alla vostra verità e resistete alle affermazioni generalizzate. Rendetevi conto che sono forme di pensiero illogico, fotografate in bianco e nero, lontane dalla realtà. Le persone tossiche che brandiscono affermazioni generiche non rappresentano la ricchezza completa dell’esperienza: rappresentano, anzi, il limite della loro singolare esperienza e il senso eccessivo di Sé.

  1. DELIBERATAMENTE TRAVISANO I VOSTRI PENSIERI E SENTIMENTI FINO ALL’ASSURDITÀ

Nelle mani di un narcisista o di un sociopatico malvagio, le vostre opinioni divergenti, le emozioni legittime e le esperienze vissute vengono tradotte in difetti di carattere e prove della vostra irrazionalità.

I narcisisti tessono racconti fantastici per riformulare quello che state effettivamente dicendo come un modo per rendere le vostre opinioni assurde o atroci. Diciamo che fatte notare il fatto che non siete soddisfatti del modo in cui un amico tossico vi sta parlando. In risposta, lui o lei potrebbe mettervi le parole in bocca, dicendo: “Oh, quindi ora sei perfetto?” oppure “Quindi sono una persona cattiva, eh?” quando non avete fatto altro che esprimere i vostri sentimenti. Ciò consente loro di invalidare il vostro diritto ad avere pensieri ed emozioni sul loro comportamento inappropriato e infonde in voi del senso di colpa quando cercate di stabilire dei limiti.

Si tratta anche di una forma popolare di deviazione e distorsione cognitiva nota come “lettura della mente”. Le persone tossiche spesso presumono di sapere cosa state pensando e provando. Salgono cronicamente alle conclusioni basandosi sulle loro abilità innescate piuttosto che facendo un passo indietro per valutare la situazione in modo consapevole. Agiscono, di conseguenza, in base alle proprie delusioni e fallacie, senza mai scusarsi per il danno che causano. Dopo avervi messo le parole in bocca, vi dipingono come se avevate un’intenzione o un punto di vista stravagante che non possedevate. Vi accusano di considerarli tossici – anche prima che abbiate la possibilità di individuare il perché dei loro comportamenti – e questo serve anche come una forma di difesa preventiva.

Semplicemente affermando “non ho mai detto questo” e andando via quando una persona continua ad accusarvi di fare o di dire qualcosa che non avete mai nemmeno pensato, aiutate a stabilire un confine in questo tipo di interazione. Fino a quando la persona tossica avrà la libertà di biasimarvi e di divagare sul proprio comportamento, riuscirà a convincervi che siete voi le persone che si devono “vergognare”. Lo fanno per strappare da voi qualsiasi feedback realistico possa convalidare le loro idee su di voi.

  1. PIGNOLERIA E COSTANTE SPOSTAMENTO DEI PALI DALLA PORTA

La differenza tra critica costruttiva e critica distruttiva è la presenza di un attacco personale e di norme impossibili. Questi cosiddetti “critici” spesso non vogliono aiutarvi a migliorare, vogliono solo trovare il pelo nell’uovo, tirarvi giù e farvi diventare dei capri espiatori in ogni modo possibile. I narcisisti e i sociopatici abusivi usano un errore logico noto come “spostare i pali” per assicurarsi che abbiano tutte le ragioni del mondo per essere perennemente insoddisfatti di voi. Questo è il momento in cui, anche dopo aver fornito tutte le prove del mondo per convalidare la vostra argomentazione o intraprendere un’azione per soddisfare la loro richiesta, essi stabiliscono un’altra aspettativa o chiedono maggiori prove.

Hai una carriera di successo? Il narcisista inizierà a chiedervi perché non siete ancora miliardari. Avete dimostrato di riuscire a soddisfare i loro eccessivi bisogni, rendendovi sempre disponibili? Ora è il momento di dimostrare che potete anche essere “indipendenti”. I pali della porta verranno spostati sempre e potrebbero anche non essere collegati tra loro; la vostra vita diventerà un eterno rivedersi per cercare l’approvazione e la convalida del/la narcisista.

Aumentando le aspettative alzano la posta oppure la cambiano completamente.

Le persone altamente manipolative e tossiche sono in grado di infondere in voi un senso pervasivo di indegnità, quel non sentirsi “mai abbastanza”. Sottolineando un fatto irrilevante o una cosa che avete fatto di sbagliato e focalizzandosi esclusivamente su di essa, i narcisisti riescono a distrarvi dalle vostre forze e trascinarvi nell’ossessione per eventuali difetti o debolezze. Vi fanno pensare alla prossima aspettativa che avranno su di voi e a cosa andrete incontro. Vi ritroverete riportati all’indietro, bloccati nel tentativo di soddisfare ogni loro bisogno e per cosa? Per rendervene conto a posteriori che non hanno cambiato minimamente il modo orribile come siete trattati.

Cercate di non restare invischiati nelle parole dei pignoli che fanno ampio uso del gioco di spostamento dei pali della porta. Se qualcuno sceglie di rivangare un punto irrilevante più e più volte fino al punto di non riconoscere il lavoro che avete fatto per trovare un punto in comune e soddisfarli, sappiate che il loro movente non è quello di capire meglio come stanno le cose. Vogliono solo provocarvi ulteriormente e farvi essere in lotta con voi stessi per dimostrare costantemente al mondo il quanto valete. Cercate la convalidazione e l’affermazione personale dall’interno. Sappiate apprezzarvi per ciò che siete: nessuno ha il diritto di farvi sentire costantemente deboli o indegni in qualsiasi modo.

  1. CAMBIARE L’ARGOMENTO PER ELUDERE LA RESPONSABILITÀ

Questo tipo di tattica è ciò che mi piace chiamare la sindrome di “Chi, io?”. È una palese digressione dal vero argomento che lavora per reindirizzare l’attenzione su un problema completamente diverso. I narcisisti non vogliono che vi soffermiate sul tema della responsabilità, quindi reindirizzeranno le discussioni per avvantaggiarsi. Vi lamentate della loro negligenza genitoriale? Faranno notare un errore che avete commesso sette anni prima. Questo tipo di diversione non ha limiti in termini di tempo o contenuto della materia, e spesso inizia con una frase del tipo “Che dire del tempo in cui …”

Su un macro livello, tali distrazioni funzionano per far deragliare le discussioni che sfidano lo status quo. Una discussione sui diritti degli omosessuali, per esempio, può essere deragliata rapidamente da qualcuno che introduce un altro problema di giustizia sociale solo per distrarre le persone dall’argomento principale.

Come Tara Moss, autrice di Speaking Out: A 21st Century Handbook for Women and Girls osserva, la specificità è necessaria per risolvere e affrontare i problemi in modo appropriato – questo non significa che i problemi sollevati non abbiano importanza, significa solo che il momento e la specifica questione subentrata potrebbero non essere attinenti all’oggetto della discussione.

Non lasciatevi deragliare – se qualcuno cerca di girare la frittata in questo modo, potete esercitare quello che chiamo il metodo “disco rotto”: continuate a dichiarare i fatti senza cedere alle loro distrazioni. Reindirizzate il loro tentativo di ribaltare le cose dicendo “Non è quello di cui sto parlando. Rimaniamo concentrati sul vero problema.” Se non sono interessati, lasciateli parlare da soli e andate a spendere le vostre energie in qualcosa di più costruttivo, come avere un dibattito molto più ricco con una persona seria e non con qualcuno che ha l’età mentale di un bambino.

  1. MINACCE NASCOSTE E PALESI

I narcisisti abituati a maltrattare le persone, e gli individui tossici, si sentono molto minacciati quando il loro eccessivo senso di diritto, il falso senso di superiorità e il grandioso senso di sé sono messi in discussione. Sono inclini a fare richieste irragionevoli agli altri – mentre puniscono le persone per non essere all’altezza delle loro impossibili aspettative.

Invece di affrontare i disaccordi o i compromessi con maturità, decidono di distogliervi dal diritto di avere una vostra identità e delle prospettive diverse, cercando di instillare dentro di voi la paura delle conseguenze per non essere d’accordo o non rispettare le loro richieste. Per loro, qualsiasi sfida si traduce in un ultimatum: “fai questo o lo farò io” diventa il loro mantra quotidiano.

Se la reazione di qualcuno, quando cercate di stabilire dei confini oppure esprimere un’opinione diversa, è quella di minacciarvi per sottomettervi, che si tratti di una minaccia velata o di un’ammissione esplicita di ciò che pensano di fare, sappiate che si tratta del massimo segnale di allerta di una persona ha un alto senso di diritto e non ha alcuna intenzione di scendere a patti con voi. Prendiate sul serio le minacce e mostrate al narcisista che avete capito che non si tratta di uno scherzo; documentate le minacce e segnalatele quando possibile e legalmente fattibili.

  1. VI ASSEGNANO DEI NOMIGNOLI

I narcisisti attaccano in modo preventivo qualsiasi cosa percepiscano come una minaccia alla loro superiorità sproporzionata. Nel loro mondo sono gli unici ad avere ragione e chiunque osi dire una cosa diversa crea una ferita narcisistica che si traduce in una rabbia narcisistica. Come afferma il Dott. Mark Goulston, la rabbia narcisistica non è il risultato di una bassa autostima, ma piuttosto di un alto senso di diritto e di un falso senso di superiorità.

Una forma di narcisismo di basso livello è ricorrere alla rabbia narcisistica sotto forma di nomignoli quando non riescono a pensare a un modo migliore di manipolare la vostra opinione o micro gestire le vostre emozioni. Chiamarvi per nomignoli è un modo rapido e semplice per abbattervi, degradarvi e insultare la vostra intelligenza, aspetto o comportamento, invalidando il vostro diritto di pensare separatamente e di manifestare le vostre opinioni, come una PERSONA.

Rinominarvi in modo negativo può anche essere un modo per criticare le vostre convinzioni, opinioni e intuizioni. Una prospettiva ben studiata o un’opinione informata diventano improvvisamente “stupide” o “idiote” nelle mani di un narcisista malvagio o di un sociopatico che si sente minacciato da essa e non può fare una rispettosa, convincente confutazione. Piuttosto che ribadire con saggezza la vostra argomentazione, vi bersagliano andando sul personale e cercando di indebolire la vostra credibilità e intelligenza in ogni modo possibile. È importante interrompere qualsiasi interazione implichi essere chiamati per nomignoli e comunicare che non tollererete alcun tipo di offesa. Non interiorizzate ciò che vi dicono: rendetevene conto che stanno ricorrendo ai nomignoli perché carenti di metodi di livello superiore.

  1. CONDIZIONAMENTO DISTRUTTIVO.

Le persone tossiche vi condizionano ad associare i vostri punti di forza, talenti e ricordi felici con l’abuso, la frustrazione e la mancanza di rispetto. Lo fanno nascondendo in maniera segreta e palese le qualità e le caratteristiche che un tempo avevano idealizzato in voi, sabotando i vostri obiettivi, rovinando le celebrazioni, le vacanze e i giorni di riposo. Potrebbero persino isolarvi dai vostri amici e dalla vostra famiglia e rendervi finanziariamente dipendente da loro. Come i cani di Pavlov, sarete essenzialmente “allenati” nel tempo a temere di fare le stesse cose che una volta rendevano la vostra vita appagante.

Narcisisti, sociopatici, psicopatici e persone altamente tossiche agiscono così perché desiderano distogliere la vostra attenzione da voi stessi e imponendovi di cercare un modo per accontentarli. Se c’è qualcosa al di fuori di loro che potrebbe minacciare il controllo che hanno sulla vostra vita cercheranno in tutti i modi di distruggerla. Devono essere al centro dell’attenzione in ogni momento. Nella fase di idealizzazione eravate il centro del mondo di un/a narcisista – dopodiché sono loro a diventare il centro del vostro.

Anche i narcisisti sono naturalmente patologicamente invidiosi e non vogliono che nulla si intrometta tra loro e l’influenza che esercitano su di voi. La vostra felicità rappresenta tutto ciò che sentono di non poter avere nelle loro vite emotivamente superficiali. Dopo tutto, se imparate che potete ottenere convalida, rispetto e amore da altre fonti, cosa vi impedisce di lasciarli? Per le persone tossiche, un po’ di condizionamento può fare molto per farvi camminare sui gusci delle uova e farvi cadere quando vogliono, preferibilmente ad un passo di realizzare i vostri sogni.

160 pensieri su “20 tattiche diverse usate da narcisisti, sociopatici, psicopatici e persone altamente manipolative per farvi tacere (Parte I)

  1. Storie di vita vissuta, cit. Il mio np:

    1. ma non è così, non ero io
    2. io non vorrei comportarmi così ma mi ci porti
    3. sì certo, ne parleremo più tardi, lo voglio tanto anche io. [giorno dopo, a richiesta] eh, sono stato bloccato al lavoro!
    4. bè se uno sta tutto il pomeriggio online che vuol dire?
    5. allora se pensi questo di me, nemmeno ti rispondo più
    6. io lo so che tu sei forte e non mi piace quando non lo dimostri
    7. sì ma dai, fammelo un sorriso…
    8. ok, io vengo ma se si accorge poi non ci vediamo più
    9. [contrario: nomignoli affettuosi, dati durante il love bombing che poi faticano ad uscire fuori fino a venire a mancare del tutto]
    10. lo so che ormai iniziano le feste ma io non riesco a stare con te, prendiamoci una pausa

    Frasi che prese singolarmente sembrano conversazioni ordinarie, a volte nemmeno accuse, ma tentativi di riappacificarsi. Dall’esterno è così, dentro ti fanno torcere le budella. Questi sono i narcisisti, questo è il trattamento al quale si viene sottoposti ogni lunghissimo giorno, che ti fa entrare in dissonanza cognitiva, che non ti permette di staccarti.

    Grazie Claudileia,
    per fornirci ogni giorno delle linee guida per riconoscerli e fuggire da loro.

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    1. Non so se può essere definito narcisista, ma nega l’evidenza , usa le stesse parole per tante donne, e dice ‘ così vogliono sentirsi dire’. Bugiardo patologico anche nelle piccole cose, ti fa sentire una Dea , i modi sono davvero unici garbati e carini.Scoperto scompare nel nulla, minimizza banalizza gli avvenimenti . Poi ti butta in un tira e molla e ti fa capire che se ci sei o non ci sei per lui è la stessa cosa.

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      1. Carissima Catia, intanto benvenuta. Narciso oppure no se un uomo ti tratta in questo modo è perché tanto uomo non è. Vale ciò che provi, ossia il dolore che ti reca questa persona assolutamente INUTILE per la tua vita e deleteria per il tuo benessere psicologico. I bugiardi patologici fanno danni immensi alle persone. La loro vera personalità non viene mai a gala perché non esiste, essendo un miscuglio di tutte quelle inventate. Come faresti a credere in una persona che inventa mille cose e gioca con i tuoi sentimenti ancora e ancora? Cerca di comprendere quali sono i tasti che questa persona ha premuto per accedere al tuo cuore e lavoraci su. Lui è quel che è e qualsiasi investimento sentimentale farai su di lui sarà a fondo perduto: non ti darà mai niente di buono.

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  2. Ai primi contatti si è parlato solo del lavoro in comune. Mi pareva simpatica. Non era passato troppo tempo da quando ero rimasto purtroppo vedovo, avevo una storia che non andava per il meglio (ma è diventata una grande amicizia, lo dico a me stesso per ricordarmi che non deve sempre finire con odio e delusione), forse ero fragile. Più tardi mi è sembrata una buona conversatrice, con gusti simili ai miei in fatto di arte e cultura. Quando l’ho vista, era timida e cerimoniosa, molto umile. Da innamorarsi. Sì, e bella, bella, bella: la donna più bella del mondo. L’ho pensato allora e purtroppo lo penso ancora. Ovviamente, che tenesse un libro, anche di difficile reperibilità, dell’autore su cui mi sono laureato sul comodino mi deve aver fatto pensare: è lei. Ed era lei, davvero: non mi ero mai sentito tanto amato, vezzeggiato, protetto, ammirato, incoraggiato. Aveva una figlia che io non incontravo mai. Questo all’inizio. Io, diceva, ero problematico e ogni tanto mi metteva in quarantena. Ma non sono una persona semplice, davvero, perciò tentavo di lavorare su me stesso e le mie lacune, tornando sempre con buoni propositi e un memoriale dettagliato dei miei sentimenti e della mia vita interiore. Sono entrato in analisi e dopo ogni seduta lei mi chiamava per chiedermi che cosa fosse venuto fuori. Sì, lo so, avrebbe dovuto essere un campanello d’allarme, ma la mia vanità era sazia del suo fascino, il resto rassicurato dalla sua cura, magari invadente, però sentivo di poter investire in questo grande amore. Una volta, dopo aver litigato con il padre di sua figlia, quando ho fatto per confortarla abbracciandola, mi ha spinto via, come se fossi lui. Mi son detto che in fondo doveva avere anche lei le sue zone oscure, ma che dovevo accettarle… Abbiamo iniziato a lavorare insieme. Avevo una grande stima per le sue doti tecniche. Ogni tanto mi lasciava, ma poi si tornava insieme subito, senza neanche smettere di sentirci. La cosa si è sedimentata in questa maniera, fino a quando, di colpo, è cambiato tutto. Niente più buongiorno, niente buonanotte. Quando la cercavo, aveva sempre altro da fare. E per lei sono diventato un fesso, un musicista mediocre, una persona egoista e anche un incapace in senso pratico. Ma certo, era nervosa per via dello stress…! Per farla breve, dopo un po’ di tempo mi sono ritrovato ad essere trattato sistematicamente con sufficienza sprezzante, criticato per partito preso sulle scelte lavorative, impossibilitato a frequentare amici, lavorare, studiare, seduto su mezza sedia – l’altra metà era ingombra di giocattoli – a fare da baby sitter, poi da cuoco e sguattero. E ovviamente incolpato di non essere rapido abbastanza, di aver bagnato per terra lavando i piatti, di aver troppi difetti anche per fare il padre. Ma io non ho figli, non li ho mai voluti e comunque con la bambina il rapporto era splendido (le voglio ancora molto bene e mi dispiace da morire pensare che lei mi abbia alla fine visto scomparire, ma non so se si ricorderà di me, essendo io solo uno dei tanti ad essere passato dalle loro vite ed essere poi svanito). La questione con la bambina era delicata e singolare. In un certo senso, era la scusa della mia narcisista del cuore per ogni atteggiamento e comportamento. Tutti la giustificavano sempre: lei deve essere un po’ cinica e opportunista, visto che ha una figlia! È sopravvivenza! È lei sola contro il mondo! Come se a salutare il proprio compagno che ha fatto 4 ore di treno rischiasse di perdere l’affidamento della prole… Ma no, neanche il saluto, perché c’è nebbia e lei odia guidare con la nebbia, quindi la colpa è mia. Sì, sembra assurdo, ho provato a indagare: il mio scandalo è più logico che psicologico, più cognitivo che affettivo! Era colpa mia e basta, lo si sentiva nell’aria. E poi non ero automunito, quindi non provava più quello che provava all’inizio: un uomo affidabile, se hai una figlia, deve essere autosufficiente negli spostamenti in campagna. Giuro che la motivazione è stata questa. La prima parte della storia finisce con me scaricato con gli strumenti e una valigia enorme sotto la pioggia su una strada sterrata. Per fortuna il secondo bagaglio che voleva anche affibbiarmi l’ho rifiutato, per mancanza di arti (“Ma come diavolo la porto?” “Io ce la farei!”). Per sei mesi mi rifiuto di vederla e sentirla. Mi dice che le manco, ma io sono offeso. Offeso, amareggiato, deluso… E mi faccio forza proprio con i suoi tentativi di comunicazione (è sempre così, è un gioco di forza e vince chi esercita il silenzio). Sembra che io riesca ad uscirne, nonostante mi manchi da morire. Mi dico che se tornasse non cederei, ma cedo ora che non torna. Mi manca, nonostante io abbia capito che si tratta quantomeno di una personalità difficile, che non ha spazio nella vita per un compagno, né tempo da dedicargli. La sogno sempre. E un giorno, a un concerto, torna. Sono passati sei mesi. La vedo tra il pubblico, con la bambina, mi dico che ormai è tardi… E invece eccomi di nuovo a farmi sgridare, due mesi dopo, davanti ai suoi parenti, per i quali sto cucinando, alla festa della figlia, perché mi sono fermato un secondo a conversare con suo padre. Ed eccomi di nuovo, a un’altra festa della figlia (sempre lo stesso anno: le bambine speciali festeggiano più e più volte) a chiederle aiuto, visto che stanno arrivando i suoi invitati, mentre cucino, una volta, due volte, tre volte… per ottenere solo che si adiri LEI, perché l’ho disturbata e non me la cavo da solo. Ogni giorno mi rinfaccia inadempienze insospettabili, non si abbassa mai a chiedere un favore, ma passa già al rimprovero per non averle letto nel pensiero. E io divento disfunzionale verso i miei amici e la mia attività, isolato in una casa di campagna dove se mi ammalo devo cavarmela da solo (“come un adulto”) e se si ammala lei sono egoista a non accudirla comunque come dovrei. La figlia serve come triangolazione? Non lo so. Però riscontro una legge con due pesi e due misure. Racconto un aneddoto: un giorno, mentre siamo in giro per suonare, i miei mi dicono che il mio gatto adorato ormai è al capolinea. Non mi metto a piangere, non mi tiro indietro, ma quando la mia narcisista mi chiede di ricordarmi di un oggetto di sua sorella da chiedere a un amico, rispondo con tono forse grave o greve, di richiedermelo ancora in futuro, che potrei non ricordarmene. Si volta verso la bambina (che è sempre con noi, non va neanche a scuola e studia a casa: legalmente è possibile) e le fa: “Diffida di chi non ama gli animali, ma anche di chi li ama troppo.” Tempo dopo, quando la bambina frigna perché le manca il proprio animale domestico, vivo e vegeto e che rivedrà presto, tutta ammirata lei le dice: “Oh, sei proprio una bambina sensibile!” Due pesi, due misure, appunto. E a un certo punto è troppo. Prendo la mia valigia, me ne vado, e quando mi chiama le dico che non tornerò. Ecco, mi dice: perché sei egoista e pessismista e depresso e non in grado di avere una relazione adulta. Ma io ho convissuto per anni, lei mai. Si rifà viva dal nulla tempo dopo, tentando di vendermi un cappello. E mi dice anche di ascoltare un artista bravissimo (non lo è per niente, a dire il vero). La blocco ovunque. Ed ora eccomi qui. Senza questo blog non avrei saputo dare un nome a tutto, però, capite, non sempre basta. Almeno per ora. Questa è la mia storia.

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    1. No, non basta e non basterà mai dato che ancora, come me con il mio “sole” scintillante, la guardi e invece di vedere il vuoto o il teatro delle sue messe in scena dici che è bella e che ti manca … mal comune mezzo gaudio?
      Un forte abbraccio.

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  3. Che storia triste
    Sono mamma anche io la cosa che mi lascia totalmente allucinata è la figlia che studia a casa. Non permette nemmeno alla sua bambina di fare la vera vita che ogni bambino dovrebbe avere che è quella della condivisione. Ma guarda che questa donna è cattiva allo stato massimo. Ha reso prigioniera pure quella povera creatura. Ti giuro che mi viene da piangere a pensarci.
    Io capisco perfettamente che il tuo cervello è totalmente prigioniero ora ma stai alla larga da quella pazza ti prego
    Purtroppo non potrai salvare quella piccola creatura ma salva te stesso per favore scappa chiudi assolutamente tutti i contatti
    Spurga tutto il dolore e il veleno
    Ci siamo dentro tutti quanti
    È un incubo
    È faticosissimo
    È peggio di vivere all’inferno
    Ci sei già passato lo capisco che rivivere ogni volta questo dolore è terribile ma se vuoi uscirne devi stare lontano
    Tra l’altro ti ha schiavizzato totalmente
    La maggior parte degli uomini in casa non muovono un dito questa da come scrivi sembra ti tratti tipo cenerentola
    Scusa se sono brutale ma la tua storia mi fa stare male. Recupera la tua vita tanto lei non cambierà mai tu invece tornerai a sorridere
    Io sto pagando il mio caro prezzo del mio errore
    Anche io come te ero totalmente presa e come sotto sequestro mentale dal mio np
    Soffro ma ho una vita da ricostruire dal lavoro a tutto il resto essendomi poi trovata nella dura realtà di totale solitudine
    Hai un vantaggio rispetto a me cioè che hai una libertà Immensa di scappare viaggiare lavorare ovunque e avere uscite e amici per distrarti
    Recupera tutto ciò che hai perso e vivi la tua vita
    Il mio errore più grande è stato quello di vivere la sua vita per poi trovarmi a non sapere nemmeno più chi sono io e cosa voglio
    Sempre con la paura quotidiana di non uscirne
    Mille bassi in mezzo a briciole di alti che per me significa che qualcuno ogni tanto mi fa sorridere!!! Fai tu come sono ridotta ma vado avanti anche se ora non riesco ad amarmi vado avanti per inerzia…ma vado
    Trova qualcosa di diverso che nn hai mai fatto che ti faccia stare un po’ bene. Fallo senza pensarci
    Qualsiasi cosa! La prima cosa assurda buttati. Credimi sto facendo uguale e mi si sta aprendo un mondo di gente nuova che sorride! Per ql poco che mi può sollevare mi ritengo grata ad aver fatto qualcosa per me dopo anni di sottomissione ai suoi bisogni! Anche a me manca tantissimo la vita assurda che avevo con lui (e vedi che pure provare una cosa del genere è assurdo!) ma credo che il distacco mi possa aiutare in futuro a trovare una strada anche per me in cui camminerò sola ma libera! perché cazzo non starà per sempre impiantato in testa sto virus dell’ossessione

    So che è difficile tenere una posizione ma se ci riesci forse ne esci. È una cosa che arriva da dentro lo sappiamo bene ormai ma io ti auguro che tu possa prendere una decisione degna della tua vita

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    1. Lavorativamente il “divorzio” mi ha leso molto. Ma ho la mia attività di sempre, difficoltosa, e come follia basta e avanza per molte vite. Il problema è la rabbia. Più ci penso, più mi arrabbio. Ripenso alle cose che ha detto e fatto, dando ancora la colpa a me (esempio tipico: io sono pronto per uscire, lei e la bambina no; aiuto a ritrovare le chiavi perdute, apro il cancello, resto pronto in attesa, loro rovesciano sedie, sbattono porte, poi si esce e si arriva tardi… per colpa mia. Ora, ovviamente, mi fa sapere che partono sempre in anticipo). Non sopporto di essere stato chiamato egoista dall’egoismo in persona, non sopporto di essere stato considerato meno che un servo, a cui si deve comunque rispetto umano, ed essere stato chiamato viziato. Continuo a ripensare frasi adatte ad ottenere giustizia, che diventano monologhi. Sì, la bambina purtroppo è perduta. Senza contatti sociali – nel bene e nel male – arriverà al suo primo giorno di scuola (prima o poi, perché almeno il liceo va frequentato, visto che non siamo tutti insegnanti di tutte le materie) senza le esperienze necessarie per reggere all’impatto. Ma forse, per allora, si crederà talmente speciale da sentirsi intoccabile. La loro forza è questa: gli altri non sono nulla. Certo, gli esempi di vita affettiva e sentimentale che ha non sono incoraggianti. Io sto praticando il no contact, ma dentro di me vagheggio ancora possibilità di vendetta e sfogo, e questo è comunque un legame psicologico malato. Ho avuto fretta di rifarmi una famiglia, dopo aver perso traumaticamente la mia (malattia improvvisa), perciò mi assumo la responsabilità di questo. Diciamo che anche questo lutto è po’ troppo. E di lutto si tratta. Anche se, di fatto, i segni c’erano. La ciliegina sulla torta è che, a sentire lei, lei non sopporta il mio nervosismo e io invece penso solo a me stesso. Quando la realtà prova che è la situazione è esattamente opposta. Guarda, era davvero sgarbata, sprezzante, arrogante, isterica. E io giustificavo sempre tutto per averla vista affannarsi o faticare, perché ho sempre pietà, comprensione, scorgo un lato umano a cui mi affeziono… che bel ringraziamento, porca miseria!

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  4. Salve!
    Una cosa ho finalmente capito grazie all’aiuto di una persona straordinaria. I momenti BELLI non sono mai esistiti. Con estrema furbizia e cattiveria ci hanno fatto credere di contare per loro. Invece no. Non siamo NULLA per questi esseri. Ho scoperto che è importante focalizzarsi sui momenti BRUTTI. Fate un paragone con quelli che ritenete piacevoli. Che percentuale ne esce? Bisogna assolutamente capire che sono persone che non cambieranno mai. Sono stato male quando ha lasciato l’appartamento vicino al mio. Un vuoto strano. Eppure è incredibile come stia molto meglio adesso. Emanano aria appestata di tutto il brutto del mondo, velenosa e tossica. E stamattina mi son finalmente guardato allo specchio dicendomi: ma che vada AFF! Io esigo rispetto, e solo chi è degno del mio amore e della mia considerazione comportandosi in modo onesto. etico e morale, può entrare nel mio cuore. Sono un uomo LIBERO!!!

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  5. perc stiamo ancora a pensare a loro??? perchè??? io dopo averci litigato via mail sto di nuovo a pensarlo h24, leggo questo articolo tutto vero!!!!
    delirante e cattivo in tutti i comportamenti verso di me!!! non sto’ a raccontarlo perc ci sto’ male….MA LO PENSO DI NUOVO

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  6. Il fatto è che noi ci meritiamo di stare bene, in primis con noi stessi. E se queste persone ci avessero voluto bene ora non ci troveremmo qui a raccontare esperienze traumatiche.
    Io facevo sempre la stessa domanda alla mia curante ed era “come faccio a togliermelo dalla testa? Penso ogni secondo a lui. Non riesco più a mangiare,dormire, lavorare,vivere!”
    Lei mi rispondeva “io non ho la bacchetta magica, tu hai amato e non posso farti disinnamorare. Però posso farti prendere consapevolezza che quella persona non merita più il tuo amore. Tu sei da ammirare, hai fatto ciò che altre non avrebbero mai fatto, adesso basta.”
    Quando ero ragazzina sognavo di crearmi una famiglia meravigliosa, di avere una casa in campagna e tanti animali.
    Concretamente non ho questo anche se ho provato a realizzarlo.
    Ero furiosa con il mio np per avermi rubato un decennio della mia vita ma poi ho capito che ero stata io a farmela rubare. Io vedevo quanto era meschino e approfittatore eppure “resistevo” perché volevo che la mia famiglia ideale restasse unita.
    Perché io volevo quello, una famiglia. La famiglia che io non avevo mai avuto.
    Ho pensato di morire, se non fossi arrivata qui ora sarei ancora li a strisciare sperando in un suo ripensamento. Per ricreare ancora la famiglia perfetta con un disgraziato.
    Ho fatto il punto della situazione e ho capito che io, la mia casa, mia figlia e il mio gatto siamo quella famiglia li. Anche senza di lui!!!
    Non buttate le vostre vite dietro quelle persone, prendete consapevolezza che sono tossici e ci hanno trattato in modo disumano.
    Abbiamo fatto di tutto per loro, ci siamo snaturati pur di provare a soddisfare ogni loro aspettativa e non era mai abbastanza. La frustrazione per non essere come ci volevano ci ha quasi portato alla pazzia. Vogliamo questo per tutta la vita? Io no e neanche voi altrimenti non saremmo qui.

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      1. Caro S.w.a, il fatto di provare affetto per un animale dimostra il quanto la tua capacità di amare è grande. Non lasciare che una delusione così grande comprometta ciò che hai di meglio. Le persone disturbate voglio trasferire le caratteristiche peggiori del loro disturbo agli altri pur di alleggerirsi. Cerca di non cadere in questa trappola… Un abbraccio grande e tanto coraggio!

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      2. S.w.a. sei davvero un caso fotocopia !
        Dici frasi che peschi direttamente dalla mia testa e dal mio cuore.
        Al mio cane, che tenevo in affido congiunto col mio ex compagno storico, non è mai stato simpatico il mio successivo Narci e quando è invecchiato e si è ammalato per poi morire nel giro di un annetto mi sono sentita … orrore … sollevata per non avere più il senso di colpa.
        Spiego: dato che ero troppo presa dal mostro, non gli dedicavo le attenzioni che avrebbe meritato da quel bravo cane che era sempre stato.
        Venendo a mancare lui non ne ho preso un altro non sia mai le cose fra me e quel famoso “sole” splendente si facessero finalmente serie con conseguente convivenza!
        In un periodo di distacco successivo invece non ne ho comunque preso un altro, per essere libera di muovermi e pensare a come fargliela pagare per tutti i soprusi passati.
        Come vedi ci inaridiscono, ci trasformano altro che stoccolma questa è possessione…

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    1. Bea anche io strisciavo nel vero senso della parola.Ma vengono momenti ,soprattutto quando ci ho riparlato anche solo con una mail , che non ci riesco…anche x me la mia famiglia è ritornata ad essere la mia priorità….non voglio buttare la mia vita…..ma lui è li che mi stritola il cervello. Di anni me li ha rubati 25 anni fa e gliel ho permesso di nuovo questi ultimi 3 anni…

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      1. Lo so cara Ilaria. Ci sono momenti atroci.
        A quanto leggo tutte noi abbiamo fatto cose di cui di pentiamo pur di “tenerci” questi uomini.
        Io a volte ci ripenso, a come mi umiliavo. Non so se sia giusto o sbagliato farlo, probabilmente no, non dovrei ricordare certe cose…. però mi serve in alcuni momenti, per ricordarmi come mi riducevo e focalizzarmi sul presente.
        Io non voglio più essere una debole, mai più.
        Non lo so come sono fatte le altre relazioni, ma so che la mia non andava bene, era nociva, mi ha quasi ucciso.

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  7. Ma infatti quando si parla di trappola costruita ad arte la trappola è questa cioè che ci sentiamo condannati a vita a pensare a loro anche quando razionalmente capiamo che non sono persone idonee a ricevere il nostro amore! Bea uguale a te anche io in ogni seduta chiedo sempre la stessa cosa e cioè perché se ho capito tutto è ancora nella testa come un martello? Un chiodo fisso!!!
    S.w.a. e Ilaria: Idem!!! Una tortura mentale che nasce dal fatto che mi sono umiliata allo stremo per ritrovarmi sola!!! Senza risposta.
    Ilaria anche il mio ex è tornato dopo 45 giorni di assenza. L’ho ascoltato beh il risultato è stato sorprendente per me! Dopo aver passato tutti sti giorni a contatto con voi (cioè persone sane come me, persone distrutte come me) e a leggere gli articoli che ci pubblica Claulelia per aiutarci a capire, ho saputo per la prima volta capire che non stava dicendo niente!!! Ho saputo vedere la superficialità e il vuoto atomico. Un uomo che non ha niente dentro, parole parole parole a cui non ho trovato fatti concreti da collegare. Grazie a questo incontro mi sono liberata dal terribile e insensato senso di colpa (altro dono d’amore che lasciano dentro di noi).
    Quindi vabbè non possiamo più tornare indietro perché sarebbe l’ennesima presa per il culo che noi facciamo a noi stessi ma dobbiamo andare avanti con tutta la fatica del mondo.
    Swa ero reduce da una bruttissima separazione dal padre di mio figlio quando ho conosciuto il mio np
    Ero stremata debolissima mi sono attaccata a lui cone unghie e i denti perché non avevo le forze mentali per badare a me stessa
    Non avevo superato l’altro trauma e mi sono ritrovata sola con un bambino in qsi totale gestione quindi capisco perché mi sono buttata addosso a qlcuno perché non ero in grado di superare il passato e lui mi dava forza…beh qsto è stato qllo che mi ha fatto credere il resto è storia (identica a qnto leggo da tutti più o meno)
    Oggi guarda un po’ mi trovo a ripartire dal momento zero cioè da 4 anni e mezzo fa…quando non ho voluto e saputo affrontare il mio lutto e i miei altri traumi ai quali ora ci devo aggiungere anche questi!
    Quindi prima o poi dovevo crescere ecco cosa ho capito. Non si può dipendere dagli altri perché certe cose vanno sistemate da noi. Mi dispiace per la tua situazione però ok non hai figli non hai animali ma sono cose che col tempo ancora potrai avere
    Pensa solo a una cosa, non hai figli con questa pazza e sua figlia e tutti i problemi che avrà non smetteranno a te credimi ringrazia il cielo ogni giorno
    Riparti! Qui siamo tutti messi così c’è chi è più avanti e chi più indietro
    Ma andiamo avanti tutti insieme 🙂
    Leggervi mi aiuta tanto

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    1. Ciao bella gente!
      Vorrei dire, se permettete, due tre cosette.

      Toglietevi dalla mente che queste persone possano cambiare. Stanno riscrivendo il DNP V perché nemmeno gli psicoterapeuti ci capiscono qualcosa riguardo questi esseri.

      Io ci sono passato e quindi vi capisco alla perfezione. Ogni tanto, negarlo sarebbe stupido, ci sono ancora momenti di profonda nostalgia. UNICA, e ribadisco UNICA, alternativa, è il contatto zero. Bloccarli su tutto. E se vi arriva una email da lui/lei cestinare all’istante. Non fatevi prendere dalla curiosità di leggerla.

      La cosiddetta Ferita Narcisistica non è spiegata molto bene quindi avevo deciso di leggere il più possibile. Spesso viene fraintesa. NON E’ SOLO il bisogno di affetto o magari di semplice compagnia oppure perché abbiamo dei vuoti arcaici. La Ferita Narcisistica, nella quale questi putridi vermi si infilano, è qualsiasi cosa che ci manca oppure, peggio, che apprezziamo. Se vi manca amore loro all’inizio ve ne daranno a palate. Se vi mancano attenzione e cure la stessa cosa. Ma anche se vi piace passeggiare oppure trovare il mattino un bel caffè caldo già pronto, ecco che loro ti bombardano. “Che bella giornata, si potrebbe uscire a fare un giro, naturalmente dopo il caffè!”. Capite? Hanno l’abilità speciale di capire le vostre esigenze e vi sommergono di attenzioni. Nel vero amore la cosa è reciproca. Loro lo fanno solo per trarne vantaggio, senza l’ingombro dei sentimenti.

      Bene, adesso torno ad esercitarmi alla tastiera che è più importante della NP.

      Ciao a tutti/e.

      PS
      Jon Lord mi fa diventare matto. E non era un narcisista!

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    2. Eris, cara…
      “ho saputo per la prima volta capire che non stava dicendo niente!!! Ho saputo vedere la superficialità e il vuoto atomico. Un uomo che non ha niente dentro, parole parole parole a cui non ho trovato fatti concreti da collegare”.
      E’ stato anche il mio switch questo: leggerlo, sentirlo parlare e pensare “bè?”.
      E ci si sente anche stupidi ad averci sofferto, ci si continua a pensare certo, ma quello è il pensiero che ti LIBERA!

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      1. A me no ! Il pensiero non mi libera; quando ho capito il “vuoto a perdere” che sono in realtà leggendo le prime informazioni sui narcisisti ho detto: beh pazienza!
        Tanto di belli come appare lui non ne esistono e non ne ho mai visti dal vero in venti anni della mia relazione precedente sbagliata ed insoddisfacente quindi, tanto vale godersela finche dura … domani è un altro giorno … errore fatale che mi porta ad oggi dopo 5 anni ad essere ancora qui a pensare che se ho visto così poca bellezza, coerenza e amore nei miei primi 45 anni non ne troverò certo una miniera ora che sono vecchia ma non più saggia.
        Mi sento vuota senza di lui, come se davvero io non esistessi altro che di luce riflessa … hai voglia a dire che se rifletto e “prendo” luce è perchè sono bella pulita e luccicante. Mi sento invece come un cumulo di grigio fango.

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  8. Uno dei problemi è aver amato qualcuno/a che non esiste in realtà. Un altro è che si ha bisogno di amare ed essere amati (di solito è una cosa sana, che ci porta però a relazioni malate). Un altro ancora è il rimanere legati, per amore, odio, rabbia, nostalgia, solitudine o dipendenza, a dinamiche relazionali che facciamo vivere praticamente solo dentro di noi, con una causa scatenante esterna, così mirata e funzionale da non poter essere considerata involontaria e insieme così assurda e distruttiva da non poter essere facilmente compresa e trattata come ponderata e volontaria. Eppure, i nostri aguzzini e persecutori sono reali e si comportano davvero così. E gli ostaggi e i prigionieri ,talvolta, se in mezzo alle torture ricevono un sorriso, sviluppano attaccamenti simili. Per questo parlavo di Sindrome di Stoccolma. Personalmente, l’idea di essere stato accusato di egoismo dopo tutto quello che ho messo in gioco e a disposizione, continua ad offendermi. E le offese non si dimenticano facilmente. Neanche i regali e le attenzioni. L’insieme dei due elementi è la loro ricetta perfetta. Il nostro veleno. Le esperienze di tutti voi e le analisi spietate e chiare di questo blog mi aiutano, talvolta, a distanziare l’esperienza. Ma la vita, gli incontri, i rapporti dovrebbero fare il resto, perché sono ferite che non guariscono da sole. Forse il nostro compito, ora, è saperci rendere pronti e disponibili ad altri amori. Recuperare la fiducia, però, non sarà facile. Dimenticare, temo, sarà impossibile.

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    1. Certamente non sono esperienze che si dimenticano, ma possiamo imparare a convivere con un carico di dolore sempre meno pungente fino a ripartire, stavolta con la conoscenza adatta ad affrontare meglio gli ostacoli grandi e piccoli che sorgono ad ogni interazione. Colpisce molto nel tuo vissuto la mania di controllo della tua ex e i tentativi di annullamento della tua persona attraverso la svalutazione totale dei semplici gesti quotidiani di riguardo e di affetto. Dopodiché, l’insegnamento di un bambino a casa è permesso in Italia, è vero. Tuttavia, è bene sottolineare che nei Paesi dove viene permesso, come negli Stati Uniti, questa scelta è sempre stata messa in discussione a causa del via libera che viene dato ad ogni sorta di abuso genitoriale. Se quel bambino viene maltrattato non c’è alcuna possibilità che lo Stato venga a saperlo, a meno che un parente o vicino (quando ci sono e hanno il coraggio di farlo) denunci le violenze. Il fatto di non guidare, quando oramai c’è tutt’altra consapevolezza riguardo al passato sulla guida, può essere un problema a seconda dei valori che ognuno ha. Io, esattamente come te, non guido, eppure ho tre figli che seguo con tutto l’amore di cui sono capace. Non guido, non ho intenzione di guidare, la macchina non mi serve e se un giorno mi servirà valuterò tutte le soluzioni possibili pur di evitare che mi serva… il che non fa di me né una madre a metà e né una PERSONA a metà. E’ evidente che quando abbiamo a che fare con persone narcisiste ogni nostra singolarità diventa un difetto insormontabile, ovvero: NON GUIDI ERGO SEI UN INCAPACE e un BUONO A NULLA su tutti i front. La tua ex ha cercato di infantilizzarti in tutti i modi e di trasformare la tua disponibilità verso gli altri in qualcosa di profondamente negativo da tenere a bada, sotto il suo stretto controllo. La campagna è il sogno di ogni persona creativa… ma se la compagnia è pessima può tradursi in un incubo ad occhi aperti e quindi HAI FATTO BENISSIMO a scappare prima che la cosa degenerasse ancor di più. Quando una persona con questo livello manipolatorio riesce a isolare completamente la sua preda la conduce a uno stato catatonico tale da portarla alla depressione cronica.

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      1. A me sta succedendo una cosa strana.
        Prima ogni donna che vedevo mi sembrava somigliasse a lei. La vedevo ovunque. Adesso non più. La cosa interessante e che comincio a guardare altre donne senza fare paragoni con lei. Sono forse in via definitiva di guarigione.
        Questo blog mi è stato di un’utilità che va oltre il credibile. Un grazie di vero cuore Cla.

        Kolisch

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      2. So che sembra una prospettiva da narrativa di basso di livello, ma la combinazione di abitazione isolata, home-schooling, bizzarre teorie cospirative (no vax et similia), amicizie solo legate allo scambio di favori relativi alla prole (tenersi i figli a vicenda, e le altre donne sono evidentemente nevrotiche e piene d’odio verso gli uomini), più assenze continue per lavoro nell’ambito dello spettacolo, mondanità e carriera, rendono le domeniche in quella casa un incubo. Non c’è internet. Il telefono non prende. Quando ricevevo una telefonata, lei mi interrompeva perché mi sottraevo al mio “lavoro” (una volta non ho cucinato, per finire di parlare con un mio amico e collega, e sono stato minacciato di andare a letto senza cena. Ovviamente, non potevo neanche uscire e andarmene a piedi da qualche parte!). Quando ho avuto l’influenza, non ho ricevuto neanche un bicchiere d’acqua. Mi domando dove si nascondesse questa Annie Wilkes (il personaggio di King) nella ragazza romantica e bizzarra, talentuosa e timida, affettuosa e disponibile che credevo di aver incontrato. La figlia è un discorso a parte: la bambina ha grandi doti empatiche, grande intelligenza e molte risorse, ma di certo essere vezzeggiata e viziata, da un lato, e dall’altro non avere una vita scolastica e sociale potrebbe rivelarsi un’esperienza pericolosa. Oltre alla madre che – ormai è certo – è a livelli di follia narcisistica rimarchevoli. Devo dire che con la figlia non l’ho mai vista comportarsi come con me, con genitori e sorelle, sì. Con la scusa del lavoro e della bambina, non va neanche ai funerali delle persone che diceva esserle care. Ogni accenno alla morte o alla problematicità dell’esistenza viene bruscamente castigato, soppresso e censurato. Si deve vivere e pensare come in cartone animato, insomma. Ma se fossimo in un film di animazione, mi sa che lei sarebbe la strega! Vorrei capire se la manipolazione narcisistica possa essere selettiva e dedicata ad alcune persone e non ad altre. Voglio anche sperare che l’inevitabile ribellione adolescenziale porti la piccola a salvarsi dalle dinamiche imposte, tra qualche anno. Non so chi ci sarà al posto mio, ma non lo invidio. O forse sì, in fondo al cuore, e solo per quel sogno, un poco sì, ma so che mi capite. Nella realtà, spero di non dover avere a che fare mai più con tutto questo, neanche da lontano e neppure per sbaglio.

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      3. Cristo! Guarda che hai un romanzo in mano e non lo sai. Te lo dico con onestà, un uomo che scrivi un romanzo sulla schiavitù psichica di una donna che lo porta in campagna e prova a lobotomizzarlo in questo modo venderebbe a bizzeffe. Loro manipolano TUTTI. Abbassano la cresta solo quando trovano qualcuno più perverso di loro. Manipolano con diverse modalità, ma se si relazionano con persone normali e sane stai certo che manipolano il loro intero circuito senza pietà. La figlia sarà trattata peggio di chiunque altro quando inizierà a tirare fuori le sue perplessità A MENO CHE il lavoro di plagio venga fatto così bene da diventare un coppia incolla della mamma. Non è difficile, giacché la piccola viene isolata e probabilmente si relaziona solo con gente che avvalla le fisse materne.

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      4. Cosa leggo? Non credo ai miei occhi. Una scrittrice che comincia un paragrafo con una imprecazione?
        Cartellino giallo per il momento Cla 🙂

        Ridiamoci un po’ sopra che la storia di s.w.a. è uno dei racconti più allucinanti che abbia mai letto. E’ davvero scioccante vedere una persona buona e gentile trasformarsi in un mostro. Da non credere!

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      5. Caro Kolish, facciamo conoscere la tipa di S.w.a alla tua cosiddetta ex per vedere se si annientano a vicenda…Terribile esperienza. C’è da invocare i dei di tutte le religioni a partire dal neolitico e le forze della natura per proteggere i poveri bambini che devono subire madri del genere.

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      6. Io mi sono iscritta alla scuola guida per non sentirlo pià alla tenera età di 45 anni! …. come hai ragione Claudileia
        e ovviamente il primo esame è andato male per
        chè mi aveva fatto prendere appuntamento troppo presto e non mi ha mai lasciato un momento libero per studiare !

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  9. Purtroppo la trama avrebbe un personaggio maschile di quelli tanto idioti e inetti da farti innervosire mentre leggi. Non so quanto l’essere reduce da un lungo rapporto finito per cause di morte naturale possa essere una scusa per tanta, troppa pazienza e bisogno, dipendenza, ripensamenti… Ne ero uscito e ci sono ricascato. Al momento dico che non capiterebbe più, ma ho imparato che non posso fidarmi di me stesso. Ed è una cosa che lei mi ha insegnato. Mi dicevo che dopo tante lacrime, la vita mi stava risarcendo… e invece era – probabilmente – il colpo di grazia. Continuo a non capire perché. Perché io. Perché sia tornata. Lo so, qui è tutto spiegato perfettamente, ma la prospettiva di essere la vittima perfetta, proprio io che in tutti gli aspetti della vita sociale, lavorativa, politica, sono ribelle e “strambo” (diciamo anche insubordinato e talvolta persino disadattato, in qualche modo), mi porta a pensare cose terribili su me stesso. E questa è un’altra delle sue vittorie. Ad ogni modo, no contact e tempo, ora. Dubito che torni a farsi viva. Forse lo farà la bambina… ecco una cosa che temo molto. Insomma, per la miseria, non ho mai avuto spirito paterno, ma quella cosa resta troncata bruscamente e irrisolta. Tuttavia, pazienza. Non posso fare più niente e comunque non è (più) affar mio.

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    1. Caro S.w.a, la trama della nostra vita la scriviamo noi quando capiamo il potere che abbiamo. Ti sbagli su una cosa fondamentale: se non hai energia e risorse considerevoli umanamente e professionalmente queste persone non si avvicinano da te neanche. Vogliono solo depredarti dalla tua energia migliore perché nella loro testa (matta) questa energia va ad alimentare il loro Ego smisurato. Una persona sana di mente non si sente incomodata con i doni posseduti dagli altri. Per loro, invece, saperti una persona delicata, sensibile e ADDIRITTURA, eccentrica e un po’ “artista” equivale alla morte. Vedi, questa persona fa tanto l’alternativa ma umanamente vale ben poco. Quindi, lei ha bisogno di sposare cause varie e di andare a vivere in campagna perché “fa più figo”, mica per potenziare la sua anima trasandata. Quando una persona ha veramente un’anima artistica crea dovunque stia bene (o male, a seconda del caso). Uno dei più grandi compositori brasiliani, Heitor Villa-Lobos, quando gli chiedevano come riusciva a comporre in una casa caotica, piena di gente, parenti e animali rispondeva: “L’orecchio esterno non c’entra niente con l’orecchio dell’anima”. Vai dritto sulla tua strada, caro S.w.a, punta tutto sull’orecchio della tua anima e fregatene del giudizio di chi un’anima non l’ha mai avuta e mai avrà.

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      1. In effetti io ho una produzione musicale a mio nome (che all’inizio le piaceva) e lei per ora è solo esecutrice. I valori che sono pian piano emersi sono in effetti più borghesi che anarcoidi, nonostante la tendenza post-hippie all’isolamento e – come dicevo – la tendenza a sposare cause che hanno a che fare con il sottrarsi alla profilassi dei vaccini e alla scolarizzazione tradizionale. Una delle accuse fu anche: “Dovresti guadagnare quanto me.” Ultimamente, la critica verso le mie attività era diventata molto pretestuosa e aprioristica: di un articolo che ho scritto diceva “poco interessante” senza averlo letto, dell’unica critica tiepida che io abbia mai ricevuto “non li hai impressionati con doti tecniche di spicco”… e dopo che sono stato fotografo amatoriale e anche professionista (con tanto di mostre comprovate), delle foto che le facevo diceva che erano “sbagliate” perché non si piaceva. Mi state aiutando a ricordare un sacco di cose davvero maligne e abbastanza arbitrarie.

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      2. Guarda che la tendenza all’isolamento combaciata con la descrizione che ci stai facendo porta a pensare a una persona con un Ego talmente smisurato da evitare ogni tipo di confronto con il mondo per paura di non riuscire a sostenere il giudizio che avrebbero di lei. Di solito chi spara giudizi così pesanti, quando gli tocca la stessa sorte CROLLA. Ecco perché tirarti giù serve. Avere qualcuno da schiacciare dà a loro la gratificazione che il resto del mondo non dà.

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  10. Ha comunque molta tecnica, un ottimo orecchio, una presenza scenica magnetica e una bellezza fuori dal comune. Poi, per motivi “alimentari” (?), ha scelto il lato commerciale e mondano dell’intrattenimento, dove comunque è ricercata (ma non famosa: è un ambito di artisti intercambiabili). Si lamenta a volte, altre fa piani di conquista del mercato che mi parevano coraggiosi e fantasiosi e ora mi sembrano delirio egotico. Io lotto su un altro piano, con altri strumenti (anche musicali) e a mio modo sono anche riconosciuto, sebbene sul piano economico non sia trai più ricchi (è un eufemismo). Sto ricominciando, finalmente, a pubblicare e promuovere. E anche a studiare. Per un lungo periodo, sebbene le premesse e le promesse fossero di collaborazione, passione condivisa e aiuto reciproco, sono stato bloccato, anche se devo ammettere che professionalmente mi ha molto aiutato (nel suo ambito, perlomeno). A volte mi faceva sentire più valido di quanto io so di essere, a volte molto meno. Rientra con quanto ho letto proprio qui: i bastone (spesso), la carota (ogni tanto), ansia e delusione diffuse e amministrate per fiaccare animo e programmi, spazio angusto, nessun tempo per me stesso, ricatti emotivi continui e critica corrosiva, insieme ad atteggiamento costantemente sprezzante o assente. I tentativi di parlarne sono sempre caduti nell’assenza di dialogo. Un esempio ECLATANTE: “Tu non fai nulla per gli altri.” “Ma non è vero! Ho fatto questo e questo e quell’altro, lo sai bene! E tu, visto che ne parli, che hai fatto mai?” “Non te lo dico.” “Perché?” “Perché l’ho chiesto prima io.” Detto questo prende un libro e inizia a leggere. Oppure: “Perché quella faccia?” “Ieri non hai messo a letto la bambina.” “L’avrei fatto, se me lo avessi chiesto o se me ne avessi dato il tempo.” “Dovevi arrivarci da solo e pensarci prima.” E ancora: “E tu dici che sei empatico? Hai preso il tagliere quando sapevi benissimo che stavo per mettere la pentola sul fuoco e dovevo passare di là.” E poi, come ho detto, se io ero triste per il mio gatto morto ero egoista, se sua figlia sentiva la mancanza del suo coniglio vivo, era “sensibile”. Perché non il contrario? Secondo me questi valori potranno portare a una follia a due. E mi dispiace, perché la bambina ha un gran cuore, a volte mi consolava… a volte si lamentava dell’invadenza materna! Purtroppo il padre è fuori dai giochi (estromesso a suo tempo) e non so quanti vorranno in futuro finire in quel buco nero… Spero che la mia storia sia d’aiuto a qualcuno quanto le altre che ho letto qui lo sono state per me!

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      1. Grazie a te e grazie a voi tutti. Anche per la conferma di non essere io il pazzo. Ovviamente, temo di aver rimarcato solo gli aspetti e i fatti che mi servivano per avere la mia salvifica (?) diagnosi… però non ho inventato nulla e anzi ho tralasciato molto. Non credo che si possa far passare chiunque per narcisista, sebbene sia una tentazione frequente, alla fine di una storia, incolpare l’altro di chissà quanti disturbi. In questo caso purtroppo vedo proprio uno schema mentale che prima non capivo, non sapevo definire e interpretare e da quello che leggo e dalle risposte che ho ricevuto mi sa che sono socio onorario del club degli abusati. Ma mi pare anche di essere in compagnia di persone degne, culturalmente, intellettualmente e umanamente. Tanto che ancora più forte mi viene da chiedermi: ma perché? Perché noi? E perché… proprio loro?

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      2. Perché noi e perché loro… Perché in natura esistono predatori e prede. È così anche tra gli umani, nonostante non viviamo più in mezzo alla foresta, non camminiamo più a quattro zampe e abbiamo smesso di produrre suoni strani verso il sole e la luna. Le prede umane escono prosciugate da questi “rapporti”. Si sentono vuote, divorate, senza più le risorse energetiche di prima e con la mente devastata da una valanga di dubbi che minano la capacità di concentrazione e l’interazione proficua con gli altri. È un’esperienza traumatica difficilmente comprensibile per chi non l’abbia vissuta. Le prede vivono un’esperienza di quasi-morte anche quando non cadono in depressione, perché hanno ceduto parte delle loro vite ai predatori e con lei le risorse migliori che avevano. Siccome vengono ridotte l’ombra di ciò che erano – grazie alla serie di tecniche di manipolazione che cerchiamo di spiegare – non riescono più a percepirsi come persone degne, capaci, amorevoli, belle dentro… Ci sono esseri umani che si comportano da predatori perché hanno bisogno di agire così per sentirsi meglio. È questa la sintesi del disturbo narcisista: lanciare nel vuoto la persona che ti tende la mano, farla precipitare nel tuo abisso per paura che cresca troppo e diventi meglio di te. I narcisisti patologici raramente si recano in terapia perché non avvertono alcun bisogno di cambiare i loro comportamenti tossici. Per loro nutrirsi degli altri va benissimo. Hanno SCELTO di non affrontare il problema proprio perché per loro non sarebbe un problema, ma “la natura”.

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  11. Già. E non possiamo comprendere le loro ragioni, perché non possiamo comprenderne il ragionamento. Io ancora non mi faccio un’idea di quanto sia istintivo e inevitabile e quanto invece conscio e studiato. In entrambi i casi, per la vittima c’è poco da fare se non andarsene. Spero di non immedesimarmi troppo in questo ruolo. Come non ho accettato di essere “il vedovo”, ora non accetto di essere “l’abusato”. Sono molte altre cose. E però, devo ammettere, ho riscontrato delle punte di narcisismo anche in me, nei rapporti passati. Mi viene quasi da perdonare un poco di più la mia prima fidanzata, che era abbastanza pazze e molto infedele, ma che a volte ho trattato con un sufficienza e forse ho anche svalutato. Ho detto un poco: rimane una persona sgradevole e infida, lunatica, capricciosa e arrivista, però lo stesso – per me stesso – mi pento delle volte in cui non l’ho rispettata, perché essere rispettosi verso gli altri è un valore enorme. Me ne accorgo dopo aver provato la mancanza assoluta di rispetto. Tento insomma di trarre il meglio anche da questa ultima storiaccia, anche se non ci voleva. Ero già in un lutto troppo devastante per aver le spalle abbastanza forti per gestire anche un attacco predatorio. E mi dico anche che chiunque ci sarebbe cascato, tanto per i modi del corteggiamento che per il mimetismo. E perché si tratta di una delle donne più belle del mondo. Quanto è terribile che io lo dica ancora? Vuol dire che ci ricadrei? Posso perdonarmi? E posso negare la mia empatia permettendomi, per una volta, di NON perdonare lei?

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    1. Caro S.w.a, la bellezza è tanto relativa quanto il perdono, soprattutto quando a dirlo è una persona innamorata. Le bellezze da copertina spesso hanno bisogno di un palcoscenico con tanti ammiratori per autoaffermarsi, tanto le donne quanto gli uomini. Se sei una persona che mette la estetica sopra tanti altri valori è ovvio che ci cascherai. Un abbraccio forte e auguri di buona guarigione!

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      1. Non confondiamo la superficialità con l’estetismo. La bellezza può essere fatta anche di imperfezioni, di particolarità ed esiste la categoria (pericolosissima) del sublime. E non è detto che amare la forma degli occhi sia diverso che amare una poesia. Anche i più grandi poeti hanno sempre avuto un appetito particolare per la bellezza, per la “forma” del mondo. Perché amare i colori di un tramonto dovrebbe essere un atteggiamento più “profondo” che non amare la forma di una caviglia? Von Hofmannsthal lo dice chiaramente: “La profondità va nascosta. Dove? Alla superficie!” Se attribuire corrispondenze arbitrarie è superficiale, saper cogliere il bello dove si trova non lo è. È vacuo dire di una fotomodella che “è simpatica”, non lo è dire che è bella. Ovviamente se è antipatica, la sua bellezza diventerà presto stucchevole o addirittura repulsiva. Io speravo che dietro potesse esserci anche una persona, partendo dal presupposto che una persona che conosce e pratica l’arte musicale a livelli non amatoriali debba avere una corsia preferenziale per i sentimenti, un’attenzione per i dettagli, un accesso a ciò che della forma si rivela contenuto (la musica è quasi forma pura e insieme e l’opposto della superficie, non essendo arte imitativa, ma direttamente espressiva). Mi pare impossibile indagare la natura di pause e dinamiche senza possedere un mondo interiore. E me lo sono chiesto tante volte: come si può suonare un requiem senza essere memori, testimoni e veicolo del dolore e del sentimento della perdita? Capisco che un autistico possa essere portato alla matematica ma continuo a non capire come un narcisista possa essere portato alla musica, a parte che per l’istrionismo necessario a stare su un palco. Ad ogni modo, purtroppo, io amavo proprio le parti che erano meno esteticamente regolari, come se fosse un patto tra quella bellezza e il mio sguardo, che la rendeva possibile. Quando ami i pregi, sei salvo. Quando ami i difetti, sei innamorato… ed è la fine. Hai generato un’estetica del bisogno e una mancanza che non verrà mai più saziata.

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      2. Ciao S.w.a.
        Un tramonto è più “profondo” di una caviglia perché tende a non avvizzire. La musica “tecnicamente” e con molto studio la possono suonare in molti. Però ascolta un Notturno di Chopin suonato da Arthur Rubinstein e uno suonato dai giovani musicisti, perfetti tecnicamente ma senza anima.
        Oppure ascolta, per essere un attimino più moderni, l’intro di un Jon Lord che suona “Lazy” e quello di qualsiasi altro organista moderno.

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  12. Lo spero anche io. Tuttavia in fatto di estetica (distinta da etica e teoretica) non so se potrò cambiare idea: era il mio campo di studio! E poi ognuno ha anche i propri gusti, in fin dei conti… come facciano ad assimilarli anche fisicamente è un mistero incredibile. È come se io diventassi biondo per frequentare una ragazza che non ama particolarmente i capelli scuri. Un travestimento non solo del comportamento, ma anche dell’aspetto! O esagero io, oppure c’è dietro qualcosa di davvero… emotivamente criminale.

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    1. Non sono un ammiratore della tecnica fine a se stessa… altrimenti non farei nulla. Anzi, ricerco proprio quel quid di istintivo e irreplicabile. Sull’avvizzire, non so: non è forse anche un’ora del giorno, in fondo, effimera? Accetterei di più un vero amore, benché passeggero, che la stabilità immutabile di questa follia. Al momento, la mia unica immagine di salvataggio è quel volto quando non era rivolto a me oppure quando chiudeva la comunicazione dopo l’ennesima, gratuita cattiveria: i lineamenti si facevano rigidi, lo sguardo freddissimo, distaccato, senza nemmeno rabbia, la bocca imbronciata e serrata, le rughe apparivano, ma senza espressioni di dolore. C’era qualcosa di opaco, irraggiungibile e più spaventoso della collera. Gesù! Solo a ripensarci mi vengono i brividi. ecco, quando penso a questo, tutta la bellezza che ci vedevo svanisce. È come sul bellissimo articolo sul Vuoto che ho letto in questo forum. Credetemi: ho visto morti nella bara ben più espressivi e… vitali!

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  13. Vorrei condividere con voi il testo di una bella canzone dei Metallica che sembra proprio riferirsi ai narcisisti patologici , anzi è proprio lui a parlare alla sua fidanzata. Per chi non ha molta dimistichezza con l’inglese può ovviamente trovare la traduzione del testo in italiano. é impressionante sentire queste parole . . Chissa se i Metallica avevano in mente questa tipologia di disturbo quando l’hanno scritta.
    Vi lascio con le loro parole ,
    ciao
    Sad but True
    (Metallica)

    Hey I’m your life
    I’m the one who takes you there
    Hey I’m your life
    I’m the one who cares
    They, they betray
    I’m your only true friend now
    They they’ll betray
    I’m forever there
    I’m your dream, make you real
    I’m your eyes when you must steal
    I’m your pain when you can’t feel
    Sad but true
    I’m your dream, mind astray
    I’m your eyes while you’re away
    I’m your pain while you repay
    You know it’s sad but true
    Sad but true
    You you’re my mask
    You’re my cover, my shelter
    You you’re my mask
    You’re the one who’s blamed
    Do do my work
    Do my dirty work, scapegoat
    Do do my deeds
    For you’re the one who’s shamed
    I’m your dream, make you real
    I’m your eyes when you must steal
    I’m your pain when you can’t feel
    Sad but true
    I’m your dream, mind astray
    I’m your eyes while you’re away
    I’m your pain while you repay
    You know it’s sad but true
    Sad but true
    I’m your dream, I’m your eyes
    I’m your pain
    I’m your dream, I’m your eyes
    I’m your pain
    You know is sad but true
    Hate I’m your hate
    I’m your hate when you want love
    Pay Pay the price
    Pay, for nothing’s fair
    Hey I’m your life
    I’m the one who took you here
    Hey I’m your life
    And I no longer care
    I’m your dream, make you real
    I’m your eyes when you must steal
    I’m your pain when you can’t feel
    Sad but true
    I’m your truth, telling lies
    I’m your reasoned alibis
    I’m inside open your eyes
    I’m you
    Sad but true

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    1. L’ho visto, quel ghigno, ma mi pareva almeno qualcosa. Maligno ma vivo. Quello di cui parlo è… non so descriverlo. Intanto ho rivalutato i Metallica, liricamente. So che c’è anche una canzone dei Tool, mi pare, a tal proposito. I miei autori di riferimento tendono ad indorare la pillola molto di più. Cohen si addossa sempre un po’ di colpa, rende i rapporti cose nobili e complesse anche nel fallimento. Qui invece si tratta di quello che dite voi: persone che neanche sono persone a tutti gli effetti. Non meritano neanche canzoni, a pensarci bene. Però…

      Alas, my love, you did me wrong,
      to cast me out discourteously,
      for I have loved you so long,
      delighting in your very company.
      Now if you intend to show me disdain,
      don’t you know it all the more enraptures me,
      for even so I still remain your lover in captivity.
      Green sleeves, you’re all alone,
      the leaves have fallen, the men have gone.
      Green sleeves, there’s no one home,
      not even the Lady Green Sleeves

      I sang my songs, I told my lies,
      to lie between your matchless thighs.
      And ain’t it fine, ain’t it wild
      to finally end our exercise
      Then I saw you naked in the early dawn,
      oh, I hoped you would be someone new.
      I reached for you but you were gone,
      so lady I’m going too.

      Green sleeves, you’re all alone …

      Green sleeves, you’re all alone,
      the leaves have fallen, the men have all gone home.
      Green sleeves, it’s so easily done,
      leaving the Lady Green Sleeves.

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  14. Incredibile…Oggi ascoltavo la radio, e una canzone che prima cantavo in automatico senza tante attenzioni…Mi fa sussultare…

    “Narciso” Parole di burro…di Carmen Consoli

    “Raccontami le nuove  esaltanti vittorie, conquistami, inventami, dammi un’altra identità, stordiscimi, disarmami, e infine colpisci”.

    Quella più struggente che tocca corde tesissime del cuore è di Cocciante.. “Bella senz’anima”..

    “Nella tua trappola ci sono caduto anche io, avanti il prossimo gli lascio il posto mio, povero diavolo che pena mi fa”…
    ” E quando a letto lui ti chiederà ti più, glielo concederai, perché tu fai così, come sai fingere se ti fa comodo”

    Quanta triste verità…

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    1. Credo che la maggior parte delle “canzoni di disamore” possano essere applicate ad un rapporto con un narcisista. Forse è anche una nostra piccola necessità rispecchiare il nostro senso di abbandono, la nostra necessità di rivalsa, la necessaria demonizzazione del partner che ci ha lasciti o traditi… tuttavia, alcune frasi calzano perfettamente e forse questo ci dovrebbe far comprendere che la nostra situazione, benché non sia estremamente diffusa, non è nemmeno tanto rara. A me vengono in mente anche queste due:

      “Di ogni tenerezza la più completa assenza / il vuoto del tuo cuore rasenta la demenza” (Paolo Conte) Nella stessa canzone dice anche, brutalmente: “C’è un silenzio chiuso in te / più volgare, ecco com’è / più volgare di uno sputo”

      “Oh, well I did my time
      In the jail of your arms
      Now Ophelia wants to know
      Where she should turn
      Tell me, what did you do
      What did you do the last time?
      Why don’t you do that
      Well, go on ahead and take this the wrong way
      Time’s not your friend

      Do you cry, do you pray?
      Do you wish them away?
      Are you still leaving nothing
      But bones in the way?
      Did you bury the carnival
      With the lions and all
      Excuse me while I sharpen my nails

      And just who are you?
      Who are you this time?”

      (Tom Waits – Kathleen Brennan)

      La cosa che mi mette più tristezza è che la signora Brennan, coautrice, è la moglie di Waits. Quindi la canzone è perfettamente fictional e non autobiografica, come se queste figure facessero ormai parte di una sorta di immaginario collettivo, alla stregua della dark lady nella letteratura noir. Ma noi tutti, amici miei, abbiamo fatto un’esperienza reale e non poetica. Abbiamo davvero visto una parte del fondo del mondo. È come se avessimo fatto la guerra!

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  15. Proprio vero S.w.a e soffriamo di sindrome post traumatica…dopo 4 anni di…. “guerra”….. 6 mesi di no contact….vita e mente distrutta….psicoterapia e farmaci ansiolitici e antidepressivi…piano piano cerco di rimettermi insieme…..ma è dura….molto….

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    1. Cara Elisa,
      certo che è durissima, lo so bene. Ci hanno succhiato l’anima e per noi è e sarà SEMPRE inconcepibile l’esistenza di queste persone. perché di persone si tratta. Cattive, profittatrici, false, ipocrite ma tant’è. Non ci possiamo fare nulla per cambiarle. Contatto Zero è l’arma suprema. Mi permetto di darti un consiglio. ESCI! Vai a far compere, anche piccole cose. Mi risponderai: “Ma Kolisch impiccati! Non ho nemmeno voglia di lavarmi e vestirmi!”:) Conosco benissimo la sensazione, ma conosco anche quanto bene se ne trae. Dammi retta!

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      1. Caro kolish proprio vero mi obbligo ad alzarmi a vestirmi a fare quello che devo perché ho tre figli!!! Ma lavoro a parte non esco più, non ho interesse per niente è come se la vita avesse perso sapore….e io ho perso le parole….oltre al sonno….e a chili di peso…
        Cerco di fare delle cose….specialmente per i figli ….ma dentro……non riesco a gioire di niente….è come se mi avesse uccisa… in profondità…..grazie kolish lo so se che sai cosa si prova…..cercherò di seguire il tuo consiglio, nonostante tutto….

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      2. Carissima Elisa,
        già è una situazione difficile con tre figli a carico se poi aggiungi la presenza dello spettro la situazione è veramente difficile. Per cercare di rinfrancarti ti dirò come ero ridotto io. Sono un uomo che ama la pulizia sia personale che dell’appartamento. C’è stato un periodo nel quale la doccia si stava arrugginendo, per casa giravano riccioli di polvere, uno schifo. Mi ero ormai ridotto a vivere in una topaia. E uscire? Ma nemmeno a immaginarselo. Disteso tutto il giorno sul divano, tele acceda a guardare cose che non mi interessavano. Avevo perso anche interesse nel suonare la tastiera. Il cibo? Mi faceva schifo tutto. Stomaco chiuso. Perso 9 chili senza contare i posacenere sempre straripanti di cicche di sigarette. Abito in un bellissimo appartamento immerso nel verde. Dalla stanza da letto vedo il boschetto a pochi metri, dallo studio le montagne in lontananza, e dalla terrazza il lago. Tutte cose che mi riempivano di gioia. Poi è sceso il buio. E’ difficile da spiegare a chi non ci è passato, invece chi ha subito questi abusi capisce benissimo lo stato d’animo nel quale ci si trova. Se è bel tempo non te ne frega niente, se piove o tira vento nemmeno. A me piace molto il vento. Il quel periodo nemmeno lo sentivo. Poi piano piano si ricomincia ad assaporare la brezza pomeridiana, o le gocce di pioggia che cadono tintinnando sul davanzale, e il canto dei passerotti la mattina presto. Ero ridotto tipo Gollum, non sentivo più nulla. Esisteva soltanto il mio TESORO. Ma come ben sai questo presunto tesoro corrompe, inganna, manipola, mente. Ci vuole tempo e si guarisce. Elisa, è gente miserabile. Vuota. Senza nulla nel cuore. Non è in grado di sentire un bel niente. Sono morti viventi. Tu ed io NO!

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  16. Elisa ci hanno lasciate ‘sole’ bene da ‘sole’ ripartiamo poi vediamo quanto siamo sole…
    Io ho deciso di fregarmene andasse dove vuole con chi vuole io me ne vado dalla parte opposta
    Mi rifiuto di pensare che durerà in eterno caxxi suoi ha fatto la sua scelta ora io mi sono ripresa la mia dignità che mi porta solo da una parte ovvero quella opposta alla sua
    Col cavolo che mi faccio rovinare l’esistenza da sto stronzo ESISTEVO prima di lui tornerò a esistere anche ora
    Tempo al tempo fidati ce lo stanno dicendo tutt’e io mi fido di chi c’è passato e mi dice che poi si sta bene! Vivo per questo momento quello della liberazione quello in cui manco sarà più forzatamente nella mia testa. Non prendo niente mi soffro ogni singolo istante perché so che questo dolore è la mia medicina perché ho deciso di credere e crederci
    Non voglio nemmeno pensare che l’avrà vinta lui l’ha vinta troppe volte e lui prima, quando ero presente a me stessa, non esisteva
    Dimenticherò questa sarà la mia libertà
    Come dico sempre a me stessa male per male scelgo il male minore ovvero stare alla larga almeno in questo stato esiste la speranza di guarire
    Non si merita niente di qllo che ho dato e fatto per lui questo è poco ma sicuro!
    Con lui è solo disperazione tragedie inutili strisciare…ma andasse va!!! Ho scelto di reagire per riprendermi e questo continuerò a fare finché non sarà solo un puntino lontano
    E sono le persone che hanno reagito e che scrivono qui che mi hanno donato questa consapevolezza
    Credici 🙂

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  17. Cata Eris hai ragione NON MERITANO NIENTE! Ma noi abbiamo dato TUTTO….e ora io devo fare i conti col Niente che mi è rimasto…o con quel poco che però è devastato. E un pezzo alla volta rimetterlo insieme…..credo nella possibilità di farcela….crediamoci insieme così ci diamo forza….un abbraccio….

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  18. Grazie Kolish….esattamente quello che descrivi!!!!….Se non sono indiscreta, dopo quanto ne sei uscito? O quanto meno, se non proprio uscito del tutto, dopo quanto tempo hai incominciato a vedere qualche luce nel buio?

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    1. Cara Elisa,
      ho impiegato 8 mesi. Ci sono stati momenti di così profonda disperazione che avrei voluto non essere mai nato!
      Ti racconto solo un fatto. Molti anni fa mi avevano diagnosticato una doppia ernia del disco tumorale. Un dolore fisico immenso. Non mi risollevavano nemmeno le iniezioni di novocaina. Avevo perso 20 chili. Poi operazione complicata con lo specialista che mi disse: “Ha l’80% di possibilità di finire su una sedia a rotelle! Il giorno dopo l’operazione non sentivo le gambe. Mi scappava da urinare ma non riuscivo ad espellere in quel dannato pappagallo. Allora mi son detto: “Eh no cazzo, non finisco così!” Mi sono trascinato fino in bagno. 7-8 metri in una infinità di tempo aggrappato al trespolo medico ma ce l’ho fatta. Poi un anno di riabilitazione, tutti i cazzo di giorni. Ora cammino benissimo da anni. Questo per dirti che il male che ho sofferto è NULLA in confronto a quello che ti lasciano in eredità quegli esseri maledetti che sono gli psicopatici.

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      1. Vero profonda disperazione… che nessuno, eccetto chi l’ha vissuta può capire….Grazie di quello che condividi in questo blog…dà speranza e forza…un abbraccio….

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  19. Io ho perso la mia compagna di una vita. Una cosa devastante. Eppure, in un certo senso, da quel dolore e da quella perdita, effettiva e improvvisa (con tutto ciò che si è portata dietro, come la perdita della casa, difficoltà lavorative e guai di salute), mi sono cominciato a riprendere molto prima. Questo perché dentro di me conservavo, anche con dolore, però con dolcezza e riconoscenza, la memoria di quello che è stata quella persona nella mia vita. I suoi pregi, il suo affetto, quello che eravamo noi. Ecco, è la mancanza di questa possibilità che rende il lutto della fine che viviamo con il narcisista impossibile da elaborare: non abbiamo perso niente, non abbiamo mai avuto niente e chi teniamo dentro di noi è un nemico. È lì come un cancro, non come un’esperienza. Metastasi di nostalgia e un nucleo marcio di pura cattiveria. Ma ricordiamoci di quelle facce senza vita, quando ci mancano! Non siamo così. Sono una malattia dalle conseguenze gravi, ma sono sicuramente estirpabili. Il no contact è la nostra cura. Certo, ha degli effetti collaterali non da poco, ma quanto si sta meglio fin da subito! Che bello non averli intorno! Rimuoviamoli anche da dentro. Coraggio!

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      1. Grazie. È bello avervi trovato, tutti. Ma ricordiamoci che siamo anche altro. Un giorno potremo essere degli esperti di traumi senza identificarci con essi. E saremo fieri della generosità e della sincerità con cui abbiamo messo in comune le nostre esperienze, in un momento difficile, senza neanche conoscerci prima. In fondo, è ciò che ci ha resi le prede che siamo stati: empatia, generosità. Non siamo soli. I nostri carnefici, invece, lo sono e lo saranno sempre. E dentro di loro lo sanno persino, forse.

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      2. So solo che sono CONSAPEVOLI del male che fanno, non lo fossero non proverebbero piacere, invece ci godono. Sono CONSAPEVOLI del loro disturbo ma se ne fregano. Per loro è più facile vivere così, senza nessun coinvolgimento emotivo. Sono CONSAPEVOLI che magari dovrebbero consultare uno specialista ma si considerano talmente superiori da non averne bisogno. Sono CONSAPEVOLI che il tempo passa anche per loro, per questo hanno un Harem. Prima o poi trovano il cretino che le sposa e le mantiene. Se poi non ne può più e vuole divorziare, tanto meglio. Si faranno comunque mantenere. Infine sono CONSAPEVOLI che la loro vita è vuota e inutile ma finché esiste il ricambio va bene così.

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    1. Vero tutto s.w.a….vero tutto….dura estirparli….annodati fin nelle fibre più profonde dell’essere dove con l’ arte della manipolazione sono arrivati…e dove li abbiamo lasciati entrare con piena fiducia…e nel mio caso con un’ ingenuità che ora pago…a caro, carissimo prezzo….

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      1. Cara Elisa,
        estirparli è dura, lo so benissimo. Ma pensa una cosa ESSENZIALE per la tua guarigione. Lo hai lasciato entrare nel tuo cuore in piena fiducia. Cosa è la fiducia? Riporto dal vocabolario: “Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità”. Bene. Per me questa è anche EMPATIA! “Sentimento di sicurezza e tranquillità”. Per uno psicopatico tutta sta “Roba” è semplicemente noiosa. BISOGNA accettare di essere stati ingannati, avere la consapevolezza di non aver contato mai nulla per loro se non per il fatto che volevano ottenere qualcosa per sé stessi. Nel mio caso ha USATO il figlio per intrappolarmi. La cosa più ignobile che una madre possa fare. Manipolare anche il proprio piccolo innocente per ottenere uno scopo puramente egoistico senza porsi nessun problema etico o morale (etica e morale appartengono ai deboli come noi). Ora, pensaci bene, come ti può mancare, come puoi stare male per un simile essere abbietto? Essendo persone dotate di sentimenti, l’ostacolo più arduo da superare è ammettere a sé stessi che esistono persone così. E non ci puoi fare nulla. Anche i più grandi psicoterapeuti hanno riposto le speranze. Sono inguaribili PUNTO E BASTA. Ma tu vorresti davvero che tornasse? Vorresti davvero avere vicino un traditore, mentitore, ingannatore? Per cosa? Per soffrire ancora di più? Non riaprire la porta del tuo cuore e lascialo andare per la sua strada. Non è degno di avere l’onore di frequentarti. VIA DA TE, VIA DA NOI!

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  20. Kolisch hai ragione….persone che usano ogni mezzo per i loro scopi anche i figli!….persone alle quali il dolore dell’ altro non interessa o forse interessa nella misura in cui dice quanto sono potenti nei confronti di quell’ essere umano che hanno il potere di schiacciare quando vogliono. Ecco, una parte di me, la parte più cretina…si dispiace della loro insensibilità si meraviglia e rimane incredula….come fossero macchine senza sentimenti! e si dice che è impossibile che sia così…e lascia in me un piccolo spazietto di speranza…di un ritorno redento…consapevole….o se non di un ritorno….di una fine umana….in cui ci si spiega ci si parla….perché io non ho avuto nemmeno quella….Dopo quattro anni sono stata letteralmente cancellata senza nessun motivo, senza possibilità di chiudere delicatamente….di capire….sono stata accoltellata nel sonno tranquillo che dormivo accanto a lui. Una parte di me forse crede e si illude di un pentimento….perché fa troppo male essere trattati così…e per carattere fatico anche a provare una giusta rabbia….la rabbia implode e distrugge ancora me….mi sembra di non uscirne mai…come un labirinto…non trovo la strada….

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    1. Elisa è successo anche a me, un dolore atroce per me più di un lutto, dolore da non respirare, mi sedevo a terra non riuscivo a stare più in piedi, due anni la mia volontà annullata, un burattino …oggi ne sto’ uscendo alti e bassi ….la rabbia quella mi ha distrutto, non perdono me stessa x aver permesso tutto ciò….ma noi siamo forti e ci riusciremo, pensa ai tuoi figli a me quello dà forza….loro senza sentimenti. Un abbraccio.

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  21. Che poi….no….il sonno accanto a lui npn era affatto tranquillo…era pieno di incubi….per come mi trattava…ma era pur sempre un sonno in cui non riuscivo a svegliarmi a prendere coscienza dell’ assurdo…vivevo come sotto un incantesimo legata al suo potere assoluto…senza avere la capacità di mandarlo semplicemente a tal paese….annullata la mia volontà vivevo solo per lui ….la mia volontà era la sua….sono forse troppo assurda e perciò inguaribile…non so….un incubo….che continua..

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    1. Cara Elisa,
      cosa credi? Che non ci sia passato? I ricordi della pizza mangiata sul tavolino del salotto col bimbo felice e lei accanto a me che mi sorrideva contenta, mentre guardavamo un film di Harry Potter. E poi altri momenti difficili da scacciare. Certo che è un incubo. Quei bei momenti sono esistiti SOLO per noi. A loro non rimane nemmeno un lontano ricordo. Certo che sono macchine, fanno sempre le stesse cose con tutti. Purtroppo si perfezionano, assumendo e costruendo nuove maschere guardando il comportamento degli altri. Sono difficilissimi da identificare in mezzo alla gente comune, praticamente impossibile. TOGLITI dalla testa il pensiero di un ritorno anche solo per chiarire le cose. Se tornano è solo per constatare che stai ancora male. PUNTO! Niente altro. Sono dotati (questo è incontrovertibile) di un fascino magnetico, per stessa ammissione degli specialisti del settore. Non ci crederai, ma ho letto un articolo in inglese nel quale si raccontava di una storia che ha dell’inverosimile. Un paziente ricoverato in una clinica specializzata in disturbi di questo tipo, era riuscito a manipolare la psichiatra che era andata in depressione! L’unica alternativa è il CONTATTO ZERO! Nessun’altra arma è utile te lo assicuro. Devi togliere a queste persone il PRIVILEGIO di averti accanto. Sei stata cancellata? E’ normale quando si ha a che fare con uno psicopatico. Hanno un harem a disposizione. Pensavi forse di essere speciale? L’ho pensato anch’io. NO! Non siamo altro che oggetti, bisogna rendersene conto. Ed è normale che non riusciamo a convincerci di che esseri siano per il semplice fatto che usiamo parametri che con loro non funzionano. Sai quale è stato il momento del click che è scattato dentro di me anche se ancora adesso ogni tanto ci penso? Una cosa strana. Dopo lo scarto, in ogni donna che incontravo, anche per strada, vedevo lei. “Cammina come lei, porta la stessa camicetta, è pettinata come lei, E’ LEI!”. Invece ora non la rivedo più in ogni singola donna che incrocio. Sono tutte diverse. Non sono lei. Ascoltami Elisa, lei ha lo stesso tuo nome, eppure non mi emoziona a scriverlo. Il ricordo si sta assopendo. Noi siamo belli dentro. Andiamone fieri.

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      1. Idem. Con un rammarico – nonostante non sia il mio genere di film: non aver visto l’ultimo episodio di ‘sto c#xxo di Harry Potter, che guardavamo con sua figlia… Va be’, dai, mi posso guardare i miei noiosi e deprimenti film ungheresi senza sentirmi dare del pedantesco intellettuale triste. Riprendersi i propri spazi, la propria personalità, i propri gusti, i propri pregi e difetti, la propria vita. Certo, fosse meno solitaria… Ma ho pur sempre la promozione di un disco, quindi viaggi e concerti. E poi, comunque, Potter è antipaticissimo!

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      2. Io adoro invece “La corazzata Kotionkin” in versione originale russa con sottotitoli in cecoslovacco (Fantozzi).

        Sono stati momenti bellissimi! E’ sempre difficile capire che esistono persone per le quali tutto questo non vuol dire nulla! Bah …

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  22. Aggiungo ancora una cosa. So come ti senti. Sei SFINITA! Ma cerca di capire: hanno vinto tante battaglie contro di noi, ma noi vinceremo la guerra. Sai quanti video ho visto e quanto ho letto al proposito? Da stancarmi gli occhi. Prima si prova un po’ di sollievo ma poi giunge inesorabile la domanda: “Ma può essere davvero così? Sicuramente mi ama ma non vuole ammetterlo, magari ha avuto dei traumi da piccolo, magari con il mio aiuto…”. TUTTE PALLE! Sono nati così e così deperiranno. Né tu e nemmeno io possiamo farci un bel nulla.

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  23. Oh…è vero l’ emozione di scrivere o sentire il nome….come lo capisco…e di vederlo ovunque….ecco perché non esco più, soprattutto nei centri affollati, tutto mi ricorda lui….hai ragione su tutto….anche io ho letto di tutto…..il fatto che tu ce l’ abbia fatta mi dà speranza….anche se ho paura di essere fra quelle che non ce la fanno …quando ero piccola npn avevo libri x bambini…solo quando ero malata una mia amichetta mi portava a casa quei dischi con le favole che iniziavano con la “a mille ce n’è”….tra queste ricordo quella di barbablu….e non mi piaceva perché nel finale una si salvava ma le altre nel seminterrato erano tutte morte…da piccola mi sembrava un’ ingiustizia terribile….e per ironia della sorte o per destino…..spero di essere quella che si salva e non necso o così sicura ma con l’ enorme amarezza per chi non ce la fa…..

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    1. Cara Elisa.
      una cosa MOLTO importante. Mai farsi prendere dalla rabbia, dalla gelosia se lo vedi con un’altra, dai sensi di vendetta, perché è QUELLO CHE VOGLIONO! Trasformarti in qualcuno come loro. Non fare questo errore. L’amore che hai provato lo hai sentito solo tu. E allora? Chissenefrega di un essere simile. Tu hai il dono più prezioso nel tuo cuore, lui non l’avrà mai. E non farti ingannare se magari torna dicendo di avere tutte le malattie di questo mondo, che non sta bene. Non avere pietà perché lui verso di te non ne ha avuta! Sta male? Non essere né contenta né dispiaciuta. Ha scelto il suo destino.

      Stamattina altro TAC! Esco perché dovevo fare delle commissioni in centro. Dagli scalini che portano all’entrata della posta scende una tipa da rimanere a bocca aperta. Una stragnocca (peccato non avere più l’età sigh!). E ho fatto il confronto. Delle gambe MOLTO più belle! TAC! Un viso meglio curato. TAC! Quando succederà anche a te una piccolezza simile sarai quasi guarita. Sembra una sciocchezza ma è utile. Se cominci a guardare qualche altro uomo (nel tuo caso) e provare una certa attrazione allora sei alla fine del tunnel. Perché? Perché quando si ama veramente non si vede altro che la propria compagna. Certo, si guardano anche le altre donne (si è impegnati mica morti) ma non con lo stesso desiderio. Bene, a me sta succedendo. Pian piano la sua immagine svanisce. TAC!

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  24. Sì, caro Kolisch: per loro non significa nulla. Oppure significa qualcosa nella mia misura in cui può: parte di un piano, un livello di vittoria, illusione, assoggettamento. Per noi è difficile considerare il modo di pensare di qualcuno che non può provare amore, affezione, nostalgia; per loro è difficile pensare che una pizza e un film per bambini possano diventare momenti di condivisione di qualcosa che chiameremmo casa, amore, famiglia. E anche quando tornano, usano la tua nostalgia, non la loro. Diventa solo un’arma in più: ma come, non TI ricordi come TI sentivi quando eravamo insieme? E ora non vuoi più saperne di me, solo perché ti ho ingannato, tradito, maltrattato, sfruttato, illuso e deluso? SEI proprio egoista!

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    1. Proprio così!
      Ah … noi spaventosi egoisti che non riusciamo a capire la purezza dei loro sentimenti e del loro cuore. Se per esempio sei stato con una donna un paio di anni e poi te ne sei trovata un’altra non sei altro che una persona poco seria e inaffidabile a livello emotivo. Se poi lei in 4 mesi ne ha passati cinque e glielo fai notare stai GIUDICANDOLA! E non si fa. Mai giudicare! Ma vaff*****!!!!!

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      1. Due pesi e due misure, sempre. E nessun valore, giusto o sbagliato che sia, purché stabile. I valori si discutono, al limite, ci si schiera… Con loro c’è solo il giusto, dalla parte loro, e lo sbagliato, dalla nostra.

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      2. Comunque non sto ancora bene. Ho visto il suo nome (d’arte) e la sua iconcina sotto un post nostro (un’intervista con recensione in cui è stata citata, per correttezza, avendo suonato) e… ho ripercorso mentalmente ed emotivamente tuuuuutta la storia in qualche secondo. Prima cosa: spavento vero e proprio. Seconda: tentativo di non guardare la foto. Terza: foto guardata. E sì, anche se so chi è in realtà, è sempre… attraente per i miei gusti. Sa come apparire magnetica. Ovvio, lo sguardo ora è quello di un rettile. Meno male, forse riesco a ricordarmene. Quarta: pensiero inopportuno sul fatto che palesandosi voglia dire qualcosa… avrà letto la recensione? Si parla di capolavoro: mi rivaluterà per questo? Che brutta cosa, questa: io non ho alcun bisogno del suo giudizio, che tra l’altro non è mai stato coerente o affidabile, né di dimostrarle qualcosa, né di esistere ancora, per lei. Quinta: mi sono attaccato a quest’ultimo pensiero, l’unico sano. Tutto ciò è durato il tempo di trattenere il respiro, per poi riprendere a respirare normalmente. Ma ho avuto paura che da qualche parte della mia mente o del mio cuore, lì dove sento stringersi lo stomaco, ci fosse la follia di sentire ancora gioia, tristezza o rabbia per la sua apparizione. È un mostro deforme non seppellito abbastanza bene. È un’infezione e la colpa è mia: sono i miei anticorpi a doverla espellere da me. Chi è davvero nel mondo, col suo vero nome e i suoi occhi falsi, non è affar mio. Non più, da quando ho deciso che era troppo. Meno male che ci siete voi. Grazie.

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      3. Bravo, purtroppo avendo lavorato insieme restano delle tracce nell’web per un bel po’ . Che bisogna fare? Questo episodio ti porta all’unico ragionamento possibile e sano: il suo giudizio non conta, non è l’unico, non è globale e non è infallibile, perché totalmente inquinato dal suo bisogno di affondare chiunque provi dei sentimenti per lei, soprattutto e a maggior ragione se ha un talento, un dono o qualsiasi altra condizione renda offuscata la luce che crede di meritare. È una battaglia persa sognare di crescere insieme nell’arte, una vera utopia. Non ti sostengono, ma vogliono essere sostenuti al 100% anche quando starnutiscono. Disprezzano ciò che fai e restano della convinzione che potrebbero fare infinitamente meglio di te… Uno stillicidio per la creatività di chiunque.

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  25. Proprio vero caro s.w.a. e kolisch,
    Di insalate di parole ne ho ascoltare tante.
    Una frase mi è rimasta impressa, nella fase di scarto.
    ” ti ricordi, prima eravamo invidiati da tutti come coppia, sempre affiatati , uniti, solidi..”
    Io non capivo dove volesse arrivare con quel discorso, non avevo i mezzi e la conoscenza del disturbo, per me non erano parole, erano lame che mi trafiggevano il cuore!
    Adesso capisco che lui caricava il suo ego con tutta questa ammirazione ricevuta.
    Vuoti a perdere..mi rendo conto che faceva discorsi senza senso, confondeva chiunque volesse portarlo a ragionare.

    Pure io avverto piccoli cambiamenti nella mia percezione del mondo.
    Mi reputo una persona abbastanza sensibile e molto empatica, da bravo np covert si è fatto strada credo proprio da questi aspetti.
    Sto incominciando a svegliarmi, proprio come hai fatto tu caro kolisch, osservando molto la gente che incontro casualmente per strada, e mi accorgo che la brava gente esiste ancora.
    Persone sconosciute che in maniera disinteressata ti offrono aiuto, una parola affettuosa, un gesto, anche un piccolo complimento e ti si riempie il cuore.

    Con tutta sincerità ho solo una grande paura, di un eventuale ritorno..Non tanto sul fatto che io possa ricascarci, perché sono irremovibile, quanto sul fatto che mi possa scombussolare e farmi perdere i punti guadagnati.
    Analizzando quanto detto, penso che evidentemente ancora esercita potere su di me. E questo mi da tanto fastidio, comunque è inutile fasciarsi la testa prima di rompersela..
    Magari un domani avrò la forza di rimuoverlo dalla memoria .

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    1. Cara July,
      rimuoverlo dalla memoria sarà impossibile, ma tale ricordo verrà avvolto dalla nebbia e quando ci penserai non ti farà più male. Restano le memorie (in fondo hai amato) e non si può e non si DEVE dimenticare. Ma non sarà una separazione dolorosa come un amore finito male e del quale restano i segni e i bei ricordi alla fine. Semplicemente evaporerà come fumo spazzato dal vento. Per quanto riguarda gli eventuali ritorni sappi, se non lo ha già fatto, che questa specie infida torna sempre. Cerca comuque un riaggancio. Non sopportano di perdere i loro giocattoli. Dovesse farsi rivedere usa il “Sasso Grigio” o meglio ancora (questo è un loro tallone d’Achille secondo me) appari come annoiata ad ogni sua frase. Sbadiglia e dì frasi del tipo: “Si, si, ti ascolto, ma sta finendo la lavastoviglie”. Insomma fagli capire che un oggetto qualsiasi è più importante di lui. Li fa imbestialire! Ma non cercare vendetta.

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    2. Ciao a tutti,
      July condivido il tuo stesso timore. Ho la certezza che non ci ricascherò mai più e, come dice Kolisch, il ricordo è avvolto dalla nebbia, le cose che fino a poco fa reputavo belle me le sono scordate, veramente.
      In me perdura la sensazione di fastidio – come quando ti rubano in casa – che si acutisce in questi giorni in cui (purtroppo abito in uno sputo di città) ho saputo che ha smollato anche la sua ultima conquista… con la ufficiale sempre in carica, per carità non sia mai che quella poveretta non debba portare le corna!
      Mi dico che lo ha fatto perché ne ha già trovata un’altra ancora, altri segnali mi dicono che si sta dirigendo di nuovo da me ma – appunto- gli occorrerebbe un’imboscata perché per me non esiste più.
      Andiamo avanti.. mi sto occupando di me stessa, molto. E delle persone amiche e care. Sto bene. Fanculo Narci… si può dire sì? 😉
      Un abbraccio a voi tutti.

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      1. Cara Device,
        Credo molto nelle sensazioni e nei segnali, perché se davo ascolto alle mie vocine , mi sarei salvata quantomeno a metà..comunque mi raccomando occhi sempre vigili.
        Una domanda, ma la poveretta ufficiale (aimè lo sono stata anche io😔) è a conoscenza del giro di persone che ha intorno?! Perché capisco che sono attori da oscar ma i segnali ambigui li mostrano tutti E poi gestire tante situazioni e diverse persone richiede tanta “energia” chiamiamola così 🤣🤣 e tanto denaro.

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      2. Come scrisse l’immenso Leonardo da Vinci: “Al mondo vi sono esseri che non sono altro che divoratori di cibo e produttori di sterco e alla loro morte null’altro rimane che un cesso pieno”.

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      3. Cara Cla,
        e invece la scrisse per davvero.
        Aveva deciso di brevettare alcuni suoi progetti in quello che ai tempi era l’Ufficio Brevetti odierno. Gli dissero: “Per queste cose deve salire al terzo piano”. Arrivato al terzo lo rimandarono al primo ma non c’era il funzionario. Allora gli dissero di salire al secondo. Se ne uscì disgustato e scrisse quella frase! Ecco l’originale!

        “Ecco alcuni che non altramente che transito di cibo, e aumentatori di sterco e riempitori di destri chiamarsi debono, perché per loro non altro nel mondo apare, alcuna virtù in opera si mette, perché di loro altro che pieni destri non resta.”

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      4. July cara,
        Fortunatamente non ne so troppe… certo è che è molto giovane, con una storia famigliare tormentata, un lavoro poco soddisfacente e da quando è poco più che maggiorenne lui ha rappresentato il suo pilastro.
        Ero convinta che la lasciasse… pensa che cretina, mi sono fatta mille film per trovare le motivazioni per cui non mettesse fine a una storia con una che poteva tranquillamente rifarsi una vita se amava me. La risposta era che non amava me e non voleva che lei si fosse rifatta una vita. E non lo vuole nemmeno ora perché dopo che ho aperto gli occhi molti nodi sono venuti al pettine, alcune persone hanno cominciato a cantare.
        Certo è che nessuno si immagina tutto questo ‘spargimento di sangue’, gli amici pensano che sia un po’ allegrotto, uno che si INNAMORA con facilità (no.. non lo fa per sesso o altro…) e “proteggono” lei non dicendole nulla e sviando lui quando si accorgono che è sulla cattiva strada. Chi lo conosce superficialmente pensa che lui sia un’idiota e lei una povera tonta cornuta…
        Come la metti la metti male.
        Di una triangolazione con una donna senza virtù (pure chiatta e brutta) mi sono accorta io che ero fuori dalla loro quotidianità: lei ci esce.
        Non so come sta lei ma ti giuro che mi fa una pena assurda… ha molti anni meno di me e ne uscirà annientata, comunque vada.

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      5. Io credo che il continuo prendi / lascia sia anche un modo per disorientarla una volta che lei covi qualche sospetto… non mi posdo basare su quello che mi diceva lui perché vai a vedere le assurdità che ci ha messo in mezzo. Certo è che se sparisse la notte o stesse attaccato al telefono o tante altre cose che so per certo ha fatto / fa… o è molto ingenua o in dissonanza cognitiva totale per accettarlo.

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      6. “Come quando ti rubano in casa”.
        Perchè è questo che fanno. La casa è la nostra psiche e loro ci rubano denttro.
        Sto facendo sogni in cui devo trattare con dei rapitori che stanno nella mia casa o che mi trovo in albergo (significa perdità di identità propria), dove ci sono uomini che mi vogliono violentare.
        Perché questo fanno i n.p.: ti tolgono l’identità.

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      7. … purtroppo sono dolori anche quando ci riescono. Andrebbero cancellati e basta.
        E sì, Giusy, la sensazione che ho ora è quella. Non sto più male PER lui, ho capito perfettamente di che pasta è fatto e sono straconvinta che aver chiuso ogni rapporto sia la cosa migliore che abbia potuto fare nei miei confronti e di chi mi vuole bene. Non ho nessun tipo di rimpianto, nemmeno quello di averlo fatto troppo tardi perché ora so che è definitivo.
        Però so che non ne sono fuori del tutto, so che appunto mi hanno rubato in casa, più volte perché prima non ho capito la gravità della situazione e ho messo solo un lucchetto che è stato facilmente forzato. Ora ho una porta blindata, palizzate e cani da guardia, ma il danno è fatto, qualcuno ha violato me e le mie cose e mi dà fastidio anche dover prendere tutte queste precauzioni per proteggermi. Ma non ho scelta se non quella di non abbassare la guardia dei rendere confortevole la mia abitazione, rimettendo in ordine e ricomprando tutto quello che è stato buttato sottosopra, distrutto e portato via.

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    3. già solo vivere nella paura di un ritorno dà loro potere, perché ci fa pensare ancora a loro. ed è questo ciò che vogliono. bisogna essere realisti e ricordarsi che questa “paura” che camuffa l’illusione di arrivare in un futuro solo ipotetico (in quanto futuro) più preparati ad affrontare una situazione scomoda ci rende semplicemente succubi di loro, e di ciò che dentro di noi li ha attirati e sui cui hanno fatto luce. quella voce che fin da piccoli dice “tu non sei. tu non meriti. vergognati. sentiti in colpa.”

      basta continuare a farci del male. loro non ci sono più, anche se rimarranno sempre dentro di noi, proprio come quella voce. ma entrambi non rappresentano la realtà, ma solo una grande illusione che abbiamo costruito per difenderci dalle prime sofferenze.

      ho notato che ogni volta che mi lascio andare il suo pensiero torna in maniera costante ed aumenta progressivamente, anche se ho delle cose da fare. leggo articoli sul narcisismo per ricordarmi che non sono sbagliata, che non meritavo tutto questo, per validare i suoi comportamenti come disfunzionali.
      eppure, alla fine di tutto ciò, non mi servivano. li avevo già letti e riletti, non ne avevo davvero bisogno. sapevo nell’esatto momento in cui le cose accadevano che erano sbagliate e non lo meritavo.
      basta ascoltare quella voce, ci ha aiutato quando eravamo indifesi, ma ora non lo siamo più.

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  26. No quale vendetta, spero che mi possa rifare una vita mia, indipendentemente da che misera fine farà.
    Prego con tutta me stessa che la vittima sostituta, anch’essa una disturbata , se lo tenga più stretto possibile..
    Per il resto l’unico modo che potrebbe avere per parlarmi è farmi un’imboscata in giro.
    Al momento lo escludo in quanto sto procedendo alla separazione giudiziale, quantomeno spero di recuperare ciò che mi ha estorto. Conoscendolo bene, la cosa che lo fa più imbestialire è quando viene toccato sul piano economico.

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    1. Ah beh si, sono molto attaccati al denaro. Si lamentano di continuo che non hanno un soldo però abbigliamento nuovo e magari cambio di vettura ci stanno sempre nel loro miserabile budget. Sono degli spilorci. Siccome mi risulta che nel tuo paese in caso di separazione la donna ha sempre ragione, strizzalo ben bene. Poi mi offri una pizza! 🙂

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    2. Cara July, magari si mettessero davvero solo con le disturbate! Figurati! Anzi, come Martin Luther King anch’io ho un ‘dream’ : che i disturbati si mettano solo con le disturbate e vadano a vivere nei posti più bollenti del pianeta, tipo la striscia di Gaza, cosicché il loro bisogno di adrenalina resti pur sempre soddisfatto…

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  27. Ma Infatti Claaa..ma anche lì penso che dopo un Po di tempo la noia si faccia viva…e cercheranno altro.

    Cara Device, concordo con te sulla dissonanza cognitiva..disorientata, maltrattata e calpestata.

    I media dovrebbero parlare di più su questa patologia, poca conoscenza e troppa ignoranza.

    Io ebbi l’illuminazione, per caso, guardando un servizio in tv di femminicidio, e la Bruzzone spiegava , l’assassino narcisista patologico, alcuni aspetti manipolatori dei soggetti.
    Ho ricollegato e mi sono documentata .

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    1. Esatto July.
      Il problema è anche che chi rimane vittima o comunque scopre o si accorge di quello che sono punta in primis – giustamente – a mettere in salvo se stessa e le persone care e vicine (figli perlopiù). Denunciare pubblicamente questi mostri vuol dire 9 volte su 10 fare la parte di quella che non si rassegna a un rifiuto, che sputa veleno e reagisce da pazza perché soffre per amore.
      Più volte ho pensato, sia nel dolore più estremo che con la lucidità di ora, di parlare con un suo parente che è anche mio amico stretto ma… a che pro? Il np ha una maschera talmente solida che farei solo la parte di cui sopra, con l’aggravante che se lo venisse a sapere dovrei anche temere qualche ritorsione da parte sua.
      C’è che quando arrivi al punto dove sono io vuoi solo non vederlo, sentirlo né parlarne più. E forse sopperisco a questo eccesso di codardia che ho per la prima volta nel mondo reale raccontando e cercando di consigliare nel blog. Sperando che qualcuno trovi spiegazioni e appigli per uscirne e rinascere.

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      1. Sottoscrivo in pieno ciò che hai scritto: sarai considerata “la pazza che non si rassegna”. Per questo è saggio cercare persone che ti conoscono prima del passaggio del narcisista o quanto meno che stanno fuori della sua sfera di influenza per sfogarsi. Capisco che la cosa è più complicata nelle coppie in cui gli unici amici rimasti sono quelli in comune…

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    2. Claudileia, buongiorno.
      Amici in comune per fortuna solo quello citato, se mi capita di invontrarli, i suoi real friends che hanno subodorato negli anni la cosa mi guardano come se meritassi l’inquisizione.. io! Belli loro che tengono tutto sotto la sabbia e spalleggiano quell’essere. Io ho sbagliato e lo so, ma ci credevo. Non serve a giustificarmi ma io mi ero innamorata e in assenza di figli ero illusa che un fidanzamento potesse finire visto che aveva trovato me con cui voleva assolutamente una famiglia.
      Quindi con le sue scimme volanti non ho interesse a parlare.
      Alle mie vere amicizie, alle persone a me care, quelle che mi hanno visto cambiare e soffrire non è stato necessario spiegare i dettagli, loro c’erano e ci sono e basta.
      Mi sarebbe piaciuuto smascherarlo forse per rivalsa e ora anche per dare una svegliata a quella ragazza, ma sarebbe inutile temo… quando uno é in pieno vortice non c’è testimonianza o prova che tenga e comunque non affar mio, non più… salvo per il fatto che non riuscirei a perdonarmi se la sua psicopatia facesse danni ancora più seri.
      Cosa ne pensi Claudileia?

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      1. Penso che non devi assolutamente avvicinarti alla sua nuova preda. Come hai già capito, passeresti per una che lo rivuole indietro, nel pieno della disperazione. Le tue buone intenzioni non contano in questi casi, perché loro giocano MOLTO in anticipo.

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      2. No, no Cla!
        Non è mia intenzione avvicinarmi alla/le sue nuova preda, non so chi sia e non mi interessa. Io mi riferivo, nel mio caso e perché se ne è parlato, alla fidanzata storica di lui… ma non farei mai nulla.
        La mia domanda, e scusami se mi sono espressa male, si rifà ai casi di cronaca citati da Eris, e al fatto che ci debba essere un modo per cui, dopo aver incontrato queste persone disturbate e potenzialmente pericolose per tutti, non cada tutto sotto silenzio e possano continuare a fare danni – a volte anche irreversibili – indisturbati.

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      3. Cara Device, al contrario di tanti che dicono che bisogna lasciare l’argomento esclusivamente in mano a professionisti che ci guadagnano con la diffusione del loro materiale, credo che il velo di silenzio vada squarciato sopratutto dai sopravvissuti. Per questo motivo spesso quando mi scrivono in privato sull’indirizzo del blog, chiedo ai lettori di commentare qui. Le persone devono sapere a cosa vanno incontro quando cercano di “salvare” un individuo disturbato. E’ ovvio che commentare qui non sostituisce i benefici di una buona terapia, ma può aiutare tantissimo le persone che non vedono la luce in fondo al tunnel. “Arte di salvarsi” non diventerà mai libro, forse in portoghese, se me lo chiederanno un giorno. Non lo dico come una critica ai bravi professionisti che si occupano di questo, ma come una mia personale scelta di auto aiuto. Sono contenta quando mi dicono che c’è un nuovo blog, un nuovo forum, un nuovo spazio virtuale sull’argomento, perché la presa di consapevolezza deve essere sociale e non soltanto ristretta al lavoro che ognuno di noi ha fatto o fa in sede terapeutica.

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  28. Ragazzi, non ho guardato una cosa che la riguarda: l’intervista è stata fatta a me e il disco è mio! Come posso non notare la sua presenza, là sotto?

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  29. Comunque mi ha disorientato, questa ridda vorticosa di panico e attenzione, che ho provato al solo vedere la sua presenza virtuale. Purtroppo diventano dei tabù viventi, quindi degli spauracchi… e ciò li rende ancora più potenti, sebbene in negativo (ma esiste un positivo di ciò?). Odio e amore, desiderio e paura… sono proprio le cose che vogliono creare e con cui ti infettano. Il no contact è l’unica arma, ma non è sempre possibile che sia totale. E anche quello diventa un po’ una sorta di fissazione… sarò guarito quando il suo nome e l’icona col suo volto, la sua presenza virtuale come la sua assenza effettiva, il suo ricordo e la mia consapevolezza di ciò che era ed è, saranno tutti parimenti ininfluenti sulle mie emozioni. Non è ancora così, temo. (Ps. il disco sta andando benissimo, non posso non monitorare le bacheche dei commenti sotto gli articoli web… e non mi lascerò togliere anche questo!)

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    1. A me, S.w.a., ultimamente se capita per caso di vedere una sua foto (perché è inutile che ci prendiamo in giro: anni e vissuti insieme hanno lasciato amici in comune, luoghi visitati e tag che ogni tanto spuntano fuori) me la ingrandisco per bene: e tra i pixel compressi di facebook vedo la smania di comparire, guardo i suoi occhi gelidi, il suo sorriso falso, lo osservo in posizioni sempre lontane dalla sua compagna mentre gli altri sono tutti abbracciati, lo vedo a riempire i vuoto con attività stupide e sempre negli stessi posti. Lo vedo imbruttito, invecchiato e ingrassato, sebbene sia passato davvero poco tempo.
      Poi ‘guardo’ me, come mi sto riprendendo, il desiderio di tornare a piacermi, i kg persi per volontà, le belle persone con cui sto. Vedo che sono mesi che non compaio su un social perché lui non deve vedermi, e perché io la vita la vivo, non la posto. Vedo il mio lavoro, il mio volontariato, vedo i viaggi in posti sempre nuovi.
      No S.w.a., non lasciarti togliere nulla, pian piano la prospettiva cambierà e oltre a non essere più suo non sarai più prigioniero nemmeno di te stesso.
      Un abbraccio

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  30. Device il tuo dire che i ricordi diventano nebbia mi rincuora
    In realtà più che di ricordi sto vivendo di sensazioni negative
    Sento fortissimo il trauma abbandinico e tutte quelle brutte sensazioni che lascia dentro
    Giornate interminabili da quando mi alzo a quando vado a dormire sempre con quella sgradevole sensazione addosso di non essere niente
    È come se avessi perso il mio scopo nella vita e sì che ho un figlio quindi ce l’ho eccome uno scopo…
    Poi ci sono momenti in cui mi faccio distrarre un po’ dalle cose. Certo vivendo così vicini e in tanti anni tutto e tutti i posti mi ricollegano a lui e questo rende tutto più difficile
    Penso e spero sia solo questione di tempo la mente deve fare il grande miracolo di lavorare per desensibilizzare tutto quanto
    Io vado avanti a fatica ma vado anche perché non ho scelta…però che fatica fare le cose e non provare gusto e piacere a fare niente, ecco sta cosa è davvero crudele da affrontare ogni giorno
    Spero tanto mi stia davvero lontano
    Settimana scorsa gli ho parlato e gli ho chiaramente detto di smetterla di torturarmi con le sue finte attenzioni
    Vogliamo cose diverse e gli ho messo dei paletti talmente ‘alti’ (potete immaginare le banalità che gli ho chiesto!!!!) che il risultato è stato che ovviamente è scappato con tanti scusami non posso per te ucciderei ma bla bla bla…RIDICOLO! Beh almeno sono riuscita a togliermelo di mezzo senza discussioni in modo da poter proseguire il mio percorso
    Mi sono resa conto da sola che non aveva senso buttare via 50 preziosi giorni di sofferenza e disperazione per riprendermi una persona che non ha nessun valore aggiunto se non qllo di massacrarmi
    Ho saputo capire
    Ho strisciato nuovamente appena ho capito che stava giocando ma poi ho capito che razza di presa ha su di me
    E tutto questo grazie ad una persona meravigliosa che ho conosciuto qui dentro che al momento del bisogno mi ha aperto gli occhi e mi ha salvata ❤️
    C’è un articolo in questo sito che parla dei paletti devo dire che ha funzionato
    È tornato utile ed è tornata ogni singola parola alla perfezione!

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    1. Sono felice di esserti stata di aiuto, carissima Eris. Guardia alzata perché quando fiutano la ripresa tornano all’attacco. Il discorso del tipo “ti aspetterò SEMPRE” è un gioco mentale micidiale, perché apparentemente si stanno mettendo a tua disposizione ma, in realtà, vogliono penetrare nella tua mente per generare in te un chiodo fisso: “e se lui davvero mi amassi?”. Risultato: sei tu a cercare loro convinta che ti aspettino. Solo allora, dopo l’ennesimo colpo alla tua autostima, capisci il gioco che hanno fatto. Intanto il contatto zero lo avrai rotto e dovrai ripartire da capo. Notte!

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    2. Cara Eris,
      Tu hai letto la mia storia e sai che anche se non ho più legami col tizio ho voluto comunque sbatterci la faccia per girarmi senza rimpianti o rimorsi.
      Bè.. che dire… tu l’hai sbattuta egregiamente, hai saputo cogliere la sua recita ma soprattutto sei riuscita a ricordare chi sei tu senza di lui e a preservarti.
      Brava, brava, brava.
      Procedi a grandi passi e devi essere solo fiera di te. Segui la strada e non voltarti indietro, tesoro, nemmeno quando sembrerà troppo difficile. Con lui è peggio. Non dimenticarlo.
      Ti abbraccio

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  31. Device purtroppo ho strisciato nuovamente ma fa niente è servito a me perché ho trovato un po’ di pace per qlche giorno
    Almeno dicendogli che il suo ritorno mi faceva del male al male già subito gli ha fatto capire che non c’era tanto da divertirsi
    Lui ci ha provato ma io gli ho detto che nn potevo più stare alle sue regole
    Gli ho anche detto che ero devastata e che forse avrebbe dovuto aiutarmi a stare meglio…gli ho dovuto dire che ero innamorata di lui e che io volevo un altro tipo di rapporto a qllo che mi proponeva senza esplicitarlo!!!
    ovviamente non rientrava nei suoi obiettivi
    Lui pensava di potermi vedere di tanto in tanto e sentirmi quando lui aveva voglia mascherando il tutto con mancate risposte o giri di parole inutili ogni volta che gli domandavo esplicitamente:’ mi spieghi perché sei tornato? Ma cosa vuoi realmente?’. Perché mi cerchi? Perché ti interessi a me? Perché se sei tornato non lo fai con uno spirito serio?

    L’ha capito si è scusato e si è dileguato! Non ha nemmeno finto come ha fatto le altre volte, almeno per una volta in oltre 4 anni si è comportato in linea col suo modo di essere. Non è stato piacevole sentirsi così uno zero. Appena gli ho scritto che così non ce la facevo in tempo zero ha scritto hai Ragione scusa! (E io ovviamente ci sono rimasta male ma ecco queste cose fanno riflettere!!)
    La mia psicologa non la pensa così lei dice che è un pezzetto di dignità ripresa io boh ho solo visto uno tornare e scappare appena gli ho detto che non riuscivo a portare avanti un rapporto per me devastante e senza un progetto di vita condiviso!
    Ma la verità è che ha altro per le mani quindi sarei stata la terza/quarta e siccome sa che ormai lo conosco è scappato
    Tanto guarda sono distrutta ho poco niente da offrirgli in più ho avanzato le pretese!!! Felicissima di aver fatto la scelta di dirgli di non chiamarmi più
    Mi è pesata ma sapevo che non era più una rinuncia, mi pesava di più buttare nel cesso tutto lo schifo che ho già spurgato e l’inferno della separazione che ho vissuto il primo mese abbondante e che col cavolo che lo voglio ripassare. Ero terrorizzata all’idea di fare una cazzata enorme per poi dover ricominciare tutto daccapo…basta ancora noooo
    Ho deciso di tornare al punto dove si è spezzato questo difficile recupero per colpa della sua intromissione
    Ah la cosa che più mi ha colpita è che ho agito di istinto forte della consapevolezza che non ho avuto paura di ‘perderlo’
    Dopo lo shock dell’abbandono di marzo è come se la mia testa ormai si sia anestetizzata al momento della separazione
    Roba da matti come ci si riduce

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    1. Eris cara,
      Mi permetto di essere schietta perché è come se parlassi di me e lui.
      Dentro di te c’era ancora una lieve speranza di recuperare le cose, anche se la ragione dice no il cuore comunque ci prova e ti sei mostrata fragile e bisognosa pensando – anzi sperando segretamente – che questo lo smuovesse.
      Lui ti ha dato quello che ora riesci lucidamente a vedere come una codardia, come un “ho di meglio da fare che perdere tempo con te”, un nuovo schiaffo in piena faccia. E questo è un passo enorme Eris, perché il suo intento era invece quello di testare, capire a che punto eri e se c’era “trippa per gatti”, legarti con un rifiuto che non sembra tale e anzi darti la responsabilità della nuova separazione. “Hai ragione tu”, “non voglio farti soffrire”, “ti aspetterò” e tante altre frasi sono solo alcune del loro schifoso repertorio per mollarti senza prendersi niente in carico.
      Sei tu che pretendi troppo, no? Rispetto, verità, amore, progetti… oh ma chi ti credi di essere?!
      O stai al loro gioco o li costringi ad abbandonarti, poveretti.
      Esserti accorta e aver contrastato tutto questo è un grande passo… certo mandarlo a quel paese mi rendo conto che sarebbe stato più autogratificante ma loro anche in un “vaffa” vedrebbero autogratificazione e secondo me è come se lo avessi già fatto.
      Vai avanti tesoro!

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      1. Errata corrige: “certo mandarlo a quel paese mi rendo conto che sarebbe stato più autogratificante per te ma loro anche in un “vaffa” vedrebbero rifornimento e secondo me è come se lo avessi già fatto”.

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    2. Cara Eris, ha perfettamente ragione la tua psicologa. Questo “dialogo” è servito per farti riprendere un pezzettino della tua dignità, perché hai detto come ti sentivi. Il problema è un altro: hai parlato con una persona senza un pizzico di empatia, che non è in grado di capire come ci si sente e che ha detto una serie di frasi fatte che avrà ripetuto a vetriolo a tutte le donne che ti hanno preceduta e che si sono ritrovate nella tua stessa identica condizione. Quindi, per questo soggetto hai soltanto confermato di essere l’ennesimo cuore infranto. E’ servito a te, ti sei sentita sollevata ed è un ottimo passo. Tieni presente, però, che parlare con queste persone è come rivolgersi al deserto senza nemmeno un cammello che ti ascolti. Ho scritto su questo qui https://artedisalvarsi.wordpress.com/2016/11/24/cercate-di-avere-una-rappresentazione-mentale-del-nulla/. Quando penserai nuovamente all’accaduto e ti sentirai magari umiliata per esserti dimostrata così fragile, cerca di sostituire i tuoi pensieri intrusivi con un’immagine che rappresenti per te IL NULLA. Considera che marzo era ieri, quindi hai un lungo percorso da fare. Il contatto zero ti aiuterà tantissimo. Un abbraccio.

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    3. Cara Eris,
      questo blog mi ha aiutato tantissimo.
      Per cercare di confortarti ti ripeto cosa mi ha detto il mio psicoterapeuta.
      Prima mi ha fatto parlare della situazione, l’ha analizzata e poi le seguenti parole: “Lei è incappato in una narcisista/psicopatica. Si tolga all’istante dalla testa di poter riallacciare qualsiasi tipo di rapporto. Sono persone che non provano nessuno dei sentimenti che distinguono gli esseri umani dagli animali. Tagli IMMEDIATAMENTE ogni contatto. Non si può mettere la mano nella bocca di un cobra e pretendere di non essere morsi. Le dico che nemmeno noi riusciamo a capirli. Possiamo curare molti tipi di depressione, ma quando si ha a che fare con una psicopatica non ci si ammala di depressione. E’ una cosa più devastante e non esistono parole per descriverla. Qualsiasi tipo di contato è tossico. Il suo cervello in questo momento è sommerso da sostanze chimiche che non le fanno capire e vedere la realtà dei fatti. Si chiama dissonanza cognitiva. Da una parte prova rabbia mentre dall’altra spera sempre in un suo recupero/ritorno. Non faccia la crocerossina anche se le piange il cuore. E’ tempo buttato. LA DIMENTICHI”.

      All’inizio l’ho un po’ odiato perché in poche parole aveva distrutto la bella e favolosa immagine di lei. Il CONTATTO ZERO, che all’inizio è durissimo da mettere in atto, non è una forma di vendetta e nemmeno un cercare di ritrovare sé stessi. Serve solo ed unicamente a far in modo che il nostro organismo contaminato dal veleno psicopatico, prima assorba e poi elimini le sostanze che non ci permettono di ragionare e di guardare obiettivamente la situazione come è realmente. E’ di una utilità grandissima. Quando tornerai te stessa ti posso assicurare che ci riderai sopra. Unico rammarico sarà il tempo perso con questi esseri. Ma fa parte del percorso di guarigione. E’ come rompersi una gamba e pretendere il giorno dopo di correre i cento metri ostacoli. Prima deve guarire e poi si torna a camminare. Ci vuole solo tempo. Ciò non toglie che gli psicopatici siano dei grandi vigliacchi e bastardi dentro.

      Ciao

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  32. La storia degli “obiettivi condivisi” (lavoro in comune, convivenza) è un’esca terribile, un’arma a doppio taglio, un coltello che tengono loro dalla parte del manico. Incapaci realmente di assumersi le minime responsabilità di conforto e condivisione (anche solo emotiva di fronte a problemi, preoccupazioni, persino lutti), sbandierano spesso le loro “intenzioni serie” per sentirsi esigenti e nel giusto, salvo poi farti sentire colpevole di non saperti adeguare al poco spazio che ti lasciano (nel mio caso, mi restava mezza sedia, nessun tempo per lavorare, studiare o svagarmi, nessun contatto con l’esterno, un isolamento da ostaggio), dandoti dell’immaturo o peggio della persona “leggera”, che non sa vivere un rapporto con conseguenze abitative e relazionali “adulte”. Di contro, una volta catturati, dovremo fare i conti con i loro ordini, i loro capricci, i loro appetiti inappagabili e – ovviamente – con le loro assenze. E poi con le loro scuse irritanti sul piano psicologico e persino logico. Io non potevo, ad esempio, uscire a cena solo con lei: c’era sempre la bambina. Non era un male assoluto, ma una coppia deve poter anche essere tale, ogni tanto. Però quando viaggiava per lavoro, con altri cenava eccome. Alla mia protesta ha risposto che loro avevano argomenti che io non ho. E poi, alla fine, mi ha anche accusato di non invitarla mai a cena. Il loro gioco è: oltre il danno, la beffa. Quando parlano di convivenza o matrimonio, sanno benissimo che sarebbe un impegno solo per la vittima. Diventi un maggiordomo, uno sguattero, un baby sitter, per poi sentirti dire che volevano un compagno. Forse la solitudine e l’indipendenza valgono di più, anche sul piano della dignità. La nostalgia è inspiegabile: è la nostra malattia. Ce l’hanno procurata loro. Ecco perché poi molti diventano… no vax!

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    1. Caro S.w.a, infatti si tratta di una vita di rinunce: non sei mai all’altezza delle loro altissime aspettative. Il processo di svalutazione inizia immediatamente dopo averti agganciato. Appena ti mettono nel sacco inizia l’annullamento. Basicamente ti stanno dicendo: “se sei con me non vali niente, ammiro di più chi non mi ha mai preso sul serio.” Chi non riescono a mettere nel loro sacco vuoto, chi non hanno mai avuto, chi non si è mai donato più di tanto vale molto più di te. La realtà in cui vivono è ROVESCIATA. Quante coppie conosciamo in cui parla solo uno e l’altro abbassa la testa, viene interrotto, ridicolizzato, avvilito? Sono persone totalmente incapaci di vivere in equilibrio con un partner, di provare sincera ammirazione e riconoscenza per ciò che lui/lei fa ed è. Appena riesci a conquistare un tuo spazio e raccogliere un po’ di consenso diventi un loro nemico. La dichiarazione di guerra avviene AUTOMATICAMENTE perché vanno SUBITO alla ricerca di qualcun altro unicamente per UMILIARTI. Devono dimostrarti che non sei niente, che non significhi nulla e che gli altri possono pure ammirarti e volerti bene MA LORO MAI. Perché? Perché se dormi accanto a loro, se fai un figlio con loro, se sai ascoltare e sostenere i loro piani grandiosi, anche sospendendo il tuo giudizio, NON PUOI ESSERE QUALCUNO DI VERAMENTE VALIDO. Sanno di non meritare alcunché dalla vita, per questo non ci credono quando trovano una persona disposta a combattere per dimostrare che in fondo valgono qualcosa. Ci prendono per ingenui perché sanno che mai cambieranno e si divertono vedendoci lottare ed incaponirci per la loro salvezza, anziché pensare alla nostra.

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      1. Poi quando pensiamo alla nostra, di solito, trovano conferme al nostro egoismo. Ricordano un bambino che ti chiede di giocare e che porta un pallone. Se non lo fai vincere, si arrabbia, prende la palla e se ne va. Se lo fai vincere, si annoia di giocare con te e se ne va.

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  33. Quello il rammarico più grande : IL TEMPO PERSO!!!! La rabbia poi per non aver voluto vedere!!!! La delusione per aver messo nelle mani di questi animali il ns cuore e la ns vita!!!

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    1. Cara Ilaria,
      NON E’ che non abbiamo voluto vedere, è che non POTEVAMO vedere. Noi usiamo i sentimenti per valutare una persona. Loro no. Ti accecano. E non sono animali, sono purtroppo persone profondamente disturbate.

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    2. oh oh oh …. dopo ben 7 mesi ricevo oggi una sua email, con un account fake di Google. “Tu mi odi vero?”
      Stavo per rispondere ma così avrei interrotto il contatto zero.
      Cancellato messaggio e mi sto preparando per fare spesa.
      Ne inventano di tutte. Non sopportano proprio di aver perso un buon giocattolo. Solo fino a poco tempo fa mi avrebbe sconvolto. Ora … niente. Nessuna sensazione. Faccia quello che vuole della sua vita. Non mi interessa.

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      1. Sette mesi?! Mamma mia, ne mancano ancora! Un po’ spero che capiti anche a me, per poter… non rispondere! Ma è molto più sano non desiderare alcun contatto. Bravo compagno di sventura! Giacché vai a fare la spesa, compra del vino buono, che meriti di brindare! Cheers!

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    1. Purtroppo capita. Ti spingono a mettere in gioco e in discussione parti di te sanissime e ad accettare, perdonare, giustificare o ignorare le manifestazioni delle loro turbe, anche quando sono evidenti. Rimani malfermo e dubbioso tutto il tempo, così possono darti la spinta definitiva, quando vorranno farti cadere. E magari, dopo averti calpestato, ti porgeranno anche la mano per rialzarti…

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  34. S.w.a. Hai scritto qllo che è successo a me qlche giorno fa cioè un ritorno in cui mi sono trovata davanti chi mi ha ridotta una merda umana che mi allungava la mano pensando che l’avrei afferrata
    Ma non ci ho creduto più
    Già vissute ste scene patetiche
    Stavolta sono rimasta esattamente dove mi ha buttata cioè per terra
    Sto malissimo so che mi capite quindi preferisco mal sopportare lo schifo che ho dentro che ‘farmi curare’ da lui! Ma rendiamoci conto
    Ilaria la sto vivendo anche io sta fase che scrivi: La delusione per aver messo nelle mani di questi animali il ns cuore e la ns vita!!!
    Mi chiedo perché ma poi capisco subito guardando come sto ora la risposta
    Mi duole terribilmente il condizionamento mentale a cui mi sono lasciata sottoporre ma non era possibile capire l’inganno perché quando ci sei dentro non riesci a concretizzarlo realmente sembra impossibile e quando sei fuori sembra impossibile dall’alto lato
    Cioè comunque la guardi sta cosa è una fregatura!!!!! Ci rido su un secondo che devo fare!!!

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    1. Cara Eris,
      fosse possibile capire l’inganno non esisterebbero gli psicopatici.
      Il procedimento di questi “BASTARDI DENTRO” è molto facile da capire quando hai le idee più chiare. Cosa fanno? Seguono SEMPRE la stessa strategia (loro punto debolissimo). All’inizio ti portano in un campo fiorito, dandoti tutto quello che a te fa piacere (e loro lo sanno, non sono dei cretini qualsiasi). In questo bel campo c’è un posto favoloso, con rose, margherite, tulipani e azalee. Tu ti avvicini per sentire il profumo e ZAC!!! scatta la tagliola abilmente dissimulata. E loro ghignano e godono. “Anche questa scema ci è cascata”, guardando la tua sofferenza con occhi di ghiaccio e sguardo metallico. Ma il bello deve ancora venire. Quel godimento viene subito nascosto e segue la bastardata più grande. “Amore, tesoro mio, ti sei fatta male?”. Ti curano, ti accudiscono e ti leniscono il dolore della ferita. Purtroppo nel frattempo, hanno preparato un altro giardino fiorito, un altro posto favoloso ed un’altra tagliola ben più affilata! E il dolore sarà ancora più lancinante. Poi di nuovo ti curano e accudiscono e ancora e ancora. Scacciateli dai vostri cuori. VIA!

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      1. Un problema per tutti noi, una volta rimosso, se è possibile, quello che è stato il viso amato, il ricordo artificiale nei fatti ma vero nel cuore, di quelle lusinghe, di ciò che credevamo che fossero e di chi realmente potevamo (?) essere in quel rapporto, una sopita la nostalgia per loro, per noi stessi, alla luce della verità che illumina purtroppo le nostre cicatrici, sarà rimetterci in gioco. Lo spettro della diffidenza e anche il paragone – sbagliatissimo – con le nostre gioie a caro prezzo, potranno sempre occhieggiare. So che è una prospettiva fosca, ma da soli a rimuginare su quanto si è mantenuto e quanto si è perso, si fa poca strada. Sappiamo di certo amare e meritiamo di essere amati… Ma chi e quando? Lavoriamo più su questo che sul risentimento e forse torneremo in pista… senza dimenticare di proteggerci, senza più difenderci (sono due cose diverse, quando la guerra è finita). Lo auguro a tutti voi e a me stesso. Per ora, purtroppo, il mare è piatto sulla nave affondata. Ma è meglio della tempesta.

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      2. Il fatto di essere passati tra le grinfie di una psicopatica ha dei vantaggi enormi. Prima di tutto il fatto che non sono riuscite a cambiarci, il secondo è che si capisce in futuro all’istante con chi si ha a che fare. Il love bombing lo si riconosce subito e si evita. Le navi, anche se affondate si possono recuperare, mentre loro sono ormai dei relitti senza valore.

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      3. Nel mio caso: cresco in una famiglia altamente disfunzionale dove nessuno puo preoccuparsi di me…cresco con un enorme vuoto affettivo un nucleo bambino ferito e all’ esterno un’ adulta perfettamente funzionante ..trovo il “paradiso” di un uomo che SUBITO vede il nucleo doloroso e mi fa capire di volersene prendere cura, vent’ anni più grande di me, io quaranta lui sessanta. Mi abbandono a lui come una bambina…non posso vivere senza di lui come un bambino non può vivere senza la madre…Lui imposta il rapporto in modo che io annulli qualsiasi mio desiderio, pena il castigo di perderlo per giorni o settimane o per sempre. Io devo coincidere con lui. Io non devo esistere …e io mi annullo…..vivo per dargli gioia… la sua gioia diventa l’ UNICA mia gioia . terribile….assurdo….e dopo quattro anni così, per avergli chiesto un po’ di tenerezza, un abbraccio affettuoso, un bacio tenero, mai avuti …mi ha scritto via mail: ti scriverò in futuro, ora ciao. Ed è letteralmente sparito!!!…Io sono rimasta nell’ ultima tagliola…non riesco a liberarmi…troppe ferite, troppo indebolita, non riesco a guarire….troppo dolore….e sono passati 7 mesi….di no contact…..non guarisco kolisch….mi sembra sempre peggio….aiuto…

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      4. Cara Elisa, credo che il primo passo è accettare che sei cresciuta. Non sei più una bambina alla ricerca dell’incondizionato amore paterno/materno. Ora hai il controllo della tua vita, una famiglia, dei figli. A volte non guariamo perché ci fa comodo sentirci bambine da proteggere, anziché donne forti. Ci sentiamo più femminili e carine in un corpo che dimostra più la nostra fragilità che la nostra forza. Il coraggio di fare un cambiamento radicale e lasciare andare chi non è mai entrato veramente nella nostra vita è da donne coraggiose. Tu hai tutto per guarire, ma se nemmeno l’amore dei tuoi figli ti basta è perché ti senti ancora una bambina da proteggere. Finché cercherai il conforto dei ricordi delle coccole di chi ha abusato della propria condizione per vendere ciò che non era, la tua guarigione subirà un ritardo grottesco. Ci sono alcune professioni, come quella del medico o dell’insegnante, che quando diventano lo strumento preferenziale dei soggetti disturbati per adescare le loro prede recano danni all’intera collettività, perché il numero delle persone abusate è enorme e insospettabile. MENO MALE CHE E’ SPARITO. Perché rassegnarti a ulteriori anni di umiliazione? Perché credi di non meritare assolutamente niente di meglio? Quale colpa credi di dover espiare per rallentare in questo modo il tuo processo di guarigione?

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      5. Cara Elisa,
        parli di tenerezza, un abbraccio affettuoso, un bacio tenero. E chi non le vuole queste cose? Sono il succo della vita, dell’amore. Capisco perfettamente il tuo dolore come tutti qui. L’ho passato anch’io ed è devastante. Non esistono parole per spiegarlo. E’ un dolore immenso dell’anima, del cuore e anche fisico. Si ha spesso mal di stomaco, non ci interessa più nulla di ciò che una volta ci rendeva felici. Credi non capisca la tua disperazione? La tua ferita gronda di sangue amaro. Per quanto mi riguarda ne ho potuto percepire il sapore. E’ come trovarsi in una distesa brulla, pietrosa, senza un filo d’erba, senza un ruscello dove poter bere. E si ha sete d’amore. Sei ancora giovane. Hai tempo davanti a te. Non sprecarlo. Hai avuto a che fare con un essere malvagio e nessuno può guarirlo, nessuno. Spesso si ripetono le stesse frasi: “Concentrati su te stessa”, “Esci ed incontra altre persone” e via dicendo. Ma come si fa a concentrarsi su sé stessi se il pensiero di lui è così intrusivo? Come si fa ad uscire quando anche per strada non si fa altro che volgere lo sguardo qua e là nella speranza magari di vederlo? Conosco queste situazioni troppo bene purtroppo. Ma bisogna fare uno sforzo, seppur sovrumano, per uscirne. Ero ridotto a una larva. Poi mi son detto: “Adesso basta!”. Viene automatico. E’ il cervello che si risveglia dall’abuso psicologico. Quando accade? All’improvviso! Concentrati su questo: pensa ai momenti belli passati con lui, poi a quelli brutti. Vedrai che di bello non c’è stato nulla. Questi MALEDETTI BASTARDI ci godono in tutto questo. Sono dei VIGLIACCHI, IGNOBILI PANTOMIME degli esseri umani. In fondo sono anche molto comici. A me lei adesso fa solamente ridere, quando ci penso. Una BUFFONA, che ha usato il mio buon cuore. A lei ho tolto il PRIVILEGIO di avermi anche solo come amico. Perché noi vogliamo ed esigiamo rispetto, rispetto per i principi etici e morali che ci contraddistinguono.
        Lui con te ha già dimostrato chi sia.
        “Non è tanto chi sei, quanto quello che fai che ti qualifica”.

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  35. Complimenti Kolisch, grande fermezza e consapevolezza, non tanto nell’aver cancellato la mail, quanto non aver permesso che ti turbasse! Bravo..
    è chiaro che noi siamo ancora Novellini..il tempo sarà il nostro migliore alleato!
    Purtroppo a me basta anche un semplice ricordo che mi rovina la giornata..

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    1. July,
      sette mesi di contatto zero. MAI interrotto. Solo così si guarisce. Sai quale è la cosa che più colpisce noi stessi quando comincia la disintossicazione? E’ vederli per quello che sono. NIENTE! Certo resta il rammarico di averci perso tanto tempo, ma è un’esperienza di vita come altre. Quindi alla fine non è tempo perduto. Se si ripensa alla propria vita ci si rende conto di aver fatto tante cose buone ma anche parecchie cazzate. Io per esempio ho studiato agronomia, come già detto. Cinque anni di politecnico. Per cosa? Per finire a fare tutt’altro lavoro. Dovrei considerare quei cinque anni persi? No, perché ho imparato tanto. E anche l’esperienza devastante con uno psicopatico può servire a migliorarci.

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  36. Comunque stasera ho scoperto qualcosa di molto più pericoloso delle psicopatiche. Le bottiglie di acqua frizzante. Se ci si dimentica di svitare lentamente il tappo per fare prima uscire un po’ di gas, succede che la pressione spinge il contenuto all’esterno con estrema violenza. Accidenti, mi sono ritrovato bagnato dalla testa ai piedi. Poi controllo quanta acqua era uscita. Nemmeno un dito! Invece mi era sembrato uno Tsunami. Attenti quindi oltre che alle psicopatiche anche alle bottiglie contenenti acqua sotto pressione!

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  37. Cara Elisa, le parole che ti scrive Claulelia rispecchiano anche il mio stato d’animo
    È la parte bambina che soffre, soffre da non sto a dirti quanti anni e decenni di carenza d’affetto. è la parte di me che ha un disperato bisogno di affetto e che purtroppo non è drammaticamente riuscita ad avere con questo uomo. Io sto lottando per farmi una ragione di questo bisogno disperato che ho dentro
    Un vuoto incolmabile ma che di fatto oggettivamente col np ho colmato a suon di illusioni
    Il padre di mio figlio (che non è il np) mi ha lasciata qndo il bimbo aveva 2 anni e da lì ho vissuto con la testa alta ho reagito da donna matura affrontando tantissimi problemi finché non sono poi rimasta incastrata in una relazione di oltre 4 anni con questo np che poi ha fatto qllo che ha fatto lasciando una devastazione totale
    Vedi la differenza sostanziale che trovo in me è questa. L’altro era un grande egoista immaturo e fragile (ti parlo di un anno relazione durata più di 10 anni con un bambino stra voluto!!) quest’ultimo purtroppo uno psicopatico
    L’altro mi ha amata questo no! Mi gettava le briciole!!!
    Le mie reazioni davanti all’abbandono sono state diverse perché davanti alla sofferenza da un lato ho saputo reagire per mio figlio e andare avanti con una testa che funzionava razionalmente mentre ora, dopo il np, sto facendo i salti mortali per fare qlsiasi cosa
    Bisogna capire che sono stati d’animo devastanti ma dovuti all’astinenza di tutto qllo che ci hanno dato e tolto incluso il fatto che ci eravamo abituati a vivere succubi di stati d’animo non nostri che difficilmente eravamo in grado di contrastare quindi, piuttosto che alzare la mano per chiedere gentilmente una carezza, ne facevamo a meno
    A me è successa la stessa identica cosa che è successa a te. Si stava comportando come un animale e ho alzato la mano per chiedere affetto e di essere trattata in modo umano come due persone innamorate dovrebbero spontaneamente fare!!! A te ha detto ti chiamerò a me mi ha scaricata nel silenzio punitivo (l’ultimo che ho potuto sopportare da lì me ne sono andata)
    Il problema da affrontare ora è solo dentro è lì che va curato
    Siamo mamme non possiamo crollare i nostri bambini hanno bisogno di noi anche se noi non ci siamo. È durissima ma io grazie a mio figlio riesco anche a prendere qlche boccata d’aria perché stare con lui significa stare fuori casa, giocare, cucinare ecc ecc tutte cose che un minimo mi tengono mentalmente impegnata
    Ma poi mi chiedo che colpa ha qsto bambino delle mie scelte sbagliate? Ha diritto di avere una mamma come tutti quelli che vedo che hanno le mamme che ridono
    Ecco davanti a lui mi sforzo di fare tantissime cose intanto che cerco disperatamente un po’ di distrarmi. Perdonarsi la propria fragilità è l’unico modo però qui dobbiamo per forza imporci un cambiamento e dobbiamo metterci nell’ordine di idee che per uscirne dobbiamo almeno per un po’ rinunciare ad avere qlcuno accanto che ci accudisca altrimenti sta forza non ci verrà mai se continuiamo a cercarla fuori (anche se credimi io per prima sono distrutta e non vorrei mai dover affrontare tutto questo). Io non ho dimenticato il momento in cui il mio cervello è andato totalmente in tilt per un dolore assurdo al punto tale di prendere il mio corpo e farmi scappare. a me inconsciamente mancano quegli sbalzi di emozioni perché mi ero assuefatta quindi ora è come se non avessi un centro
    Soffro come quando ero con lui perché sai che c’è? Che ora soffro perché non c’è più ma mentre stavo con lui soffrivo perché non c’era uguale se non fisicamente
    Prima rincorrevo lui ora rincorro l’idea di lui
    Nemmeno la mia testa capisce più perché mi cerco continuamente la sofferenza ma per forza ha generato il caos totale!!!
    Un abbraccio

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    1. Cara Eris, care tutte.
      Mi sembra giunto il momento di raccontare un fatto molto privato ma che vi farà ben capire in quale inferno sono passato. Non ho mai avuto figli, una famiglia, forse anche per mio egoismo. Ma col tempo si cambia. Solo gli imbecilli non cambiano mai idea. Bene. Incontro lei. Ha un figlio di appena sei anni (quando la conobbi ne aveva ancora cinque). Questo frugoletto mi si affeziona molto. Il padre biologico è una gran testa di quel coso che sappiamo. Quando lo accudivo perché lei andava a ballare (poi scoperto che era tutta una palla) giocavamo insieme, gli preparavo magari un po’ di frutta se aveva fame e poi lo mettevo a letto leggendogli prima una favola o un racconto. Una sera, ero seduto sul divano (lei era uscita a “ballare”) e il bimbo mi si accosta dicendo: “Voglio stare un po’ vicino a te Papi”. Ho toccato il cielo con un dito. Lei ritorna e aprendo la porta la stessa sera dice: “Sono tornata, sono a casa”. Ho tirato un profondo respiro. Mi sembrava che l’aria attorno a me emanasse un profumo di fiori. Ero felice come non mai. Nello spazio di un mese tutto finito, cancellato. Secondo voi come ci si sente?

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  38. Io non conosco la ricetta per uscire da sto schifo, non ho idea di quanto ci metterò perché non ho sensazioni sulla guarigione. Non ho il controllo sul mio cervello quindi per ora sto seguendo una regola ben precisa. Visto che il mio cervello si sveglia tutti i giorni nel passato ma il mio corpo no, quello tutti i giorni si sveglia nel presente, ho deciso che per ora sarà il mio corpo a trascinarsi dietro il cervello finché non si sveglieranno finalmente insieme
    Mi costringo a seguirlo perché mi porta nella realtà mi fa fare cose
    Mi porta fuori, mi aiuta a non isolarmi più
    E anche quando non mi va perché preferirei stare a casa a pensare e rattristarmi lo seguo anche se per farlo devo usare le 2 energie che ho dentro
    Sono convinta che se continuo ad andare avanti prima o poi succederanno cose che mi faranno vivere decentemente il presente
    Per ora vivo male tutto quello che faccio ma prima o poi scatterà una molla che mi farà svoltare mentalmente
    Deve essere così e intanto così facendo ho conosciuto persone nuove che mi invitano a uscire. Delle donne che hanno un sorriso che per ora fatico a comprendere da dove gli arriva…e sono qsi tutte single…! Quindi ridono le single e ridono quelle accoppiate…e le osservo e mi dico che c’è proprio qualcosa che non va in me ora perché non rido da single ma non ridevo nemmeno da accoppiata, stavo a casa da sola a pensare a quello là e a cosa faceva e se mi stava pensando o mentendo o tradendo o o o….sempre dubbi sempre attese snervanti e notti insonni sempre a controllare gli accessi…
    Vedi che c’è qualcosa che non va?!
    Dai oggettivamente non può mancarmi quella vita eppure il mio cervello è disperato senza di lui! Quindi mixando le due cose continuo ad andare avanti finché una delle due sparirà

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  39. Kolisch si sta male perché ti danno tutto e te lo tolgono senza un perché razionale e senza un senso
    Ti lasciano così, soli, sotto shock, distrutti devastati e vuoti
    Ecco perché siamo in questo stato perché senza una ragione non riusciamo a farci una ragione!

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  40. Grazie va tutti voi che mi avete risposto, mi sento meno sola…Il nucleo fragile c’è inutile negarlo…
    Per mio padre una donna doveva essere dolce che vuol dire remissiva e sottomessa e non doveva importunarlo con nessuna problematica perché lui era un uomo in carriera….nei suoi frequenti momenti di violenza verbale mi diceva con disprezzo che ero una stronza intellettuale di merda….che non ero dolce…che ero fredda..questo quando verso i dodici anni ho incominciato a nascondere quel nucleo fragile e bisognoso che tanto nessuno ascoltava dietro una corazza che mi permettesse di essere forte coraggiosa e non dipendere dall’ affetto e dalla protezione di nessuno. A scuola mi chiamavano la roccia. Ma il nucleo era appena lì sotto…il dolore….se non lo estirpi lavora…a quindici anni ho ingerito una quantità assurda di tavor….sono entrata in una specie di coma i miei genitori non mi hanno portato in ospedale per non creare scandalo…hanno chiamato un medico a casa….quando mi sono risvegliata non se ne è più parlato. Dopo un paio di giorni a scuola…voti perfetti…Ora lavoro…sono stimata sul lavoro, ho spesso ruoli di responsabilità…fuori sono sempre una roccia…ma dentro…..il dolore di essere sempre stata rifiutata nella mia fragilità….il dolore di aver creduto ad una persona che mi sembrava finalmente vedere e amare anche questa parte di me fino all’ orrore di capire che aveva solo fiutato la preda più debole del branco per divorarla
    I miei figli…. il senso di colpa che divora quello che resta dello scempio…cerco di esserci….ma a volte non riesco…cado in uno stato depressivo improvviso da cui non riesco a muovermi…letteralmente…il pensiero rallenta il corpo non riesce a muoversi…mai sperimentato prima…quando accade dico loro che ho mal di testa…ma mi sento così in colpa!!!!….prima di questa relazione con il np non mi era mai successo di sentirmi una madre non adeguata….ma ora dopo aver incontrato il vampiro mi sento più morta che viva…..sentendo voi ho speranza che passi…io ci sto lavorando su…ma…francamente non ne ho ancora raccolto i frutti. Terribile kolisch l’ uso del figlio….terribile…terribile e ignobile….ti abbraccio. Un abbraccio a tutti e grazie di esserci.

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    1. Cara Elisa, per quanto tempo ancora dobbiamo pagare per la pessima educazione affettiva che abbiamo ricevuto? Io, Claudileia, al suicidio ho pensato quando avevo 13 anni per le tue identiche ragioni: il disamore, l’indifferenza, lo sguardo di mia madre che mi traversava senza vedermi… il freddo glaciale in un paesino nel cuore del Brasile. Nella vita ho riprodotto nelle mie poche relazioni, perché lunghissime, il modello del bisogno assoluto, della fusione, dell’amore ideale, della necessità di protezione, della fragilità, ecc. di quando avevo 13 anni. Cosa ha rivoluzionato il mio modo di pensare? Aver riconosciuto che quel modello mi avrebbe portato nuovamente a quel tentativo orribile della mia adolescenza, in cui non vedevo alcuna luce. Le letture, una brava terapeuta, amici che mi consigliassero perché mi conoscevano da una vita e chi provava per me un amore talmente profondo da non dubitare mai che io, nonostante le mie fragilità, ero l’unica donna al mondo con la quale poteva stare. Per molti anni, cara Elisa, ho creduto di non meritare tutto ciò che mi capitava di buono. E quindi, non meritavo la vita perché era bella, anche se donata da genitori disfunzionali, ecco il perché del mio gesto terribile di “addio, mondo crudele”. Ne ho visti di donne e uomini a pezzi, cara Elisa. Non ho mai detto pubblicamente questo che oggi dico a te. So che non basta per farti focalizzare su ciò che davvero conta, ovvero, la tua famiglia. La fortuna di aver trovato una persona che ti ama e ti desidera NONOSTANTE il tuo CERVELLO, NONOSTANTE essere LA MADRE DEI SUOI FIGLI tu la capirai solo dopo aver passato per tutto questo INFERNO. Guarda bene a quello che hai a casa, cara Elisa, e non fartelo sfuggire mai. La persona che ha provato a distruggerti voleva portarti proprio sul punto in cui sei oggi. Non dargli la soddisfazione di mettere nel sacco la tua felicità. Le persone che portano gli altri a questo livello di disperazione lo faranno sempre, ma con altre vite. Non c’è modo più meschino di campare. Ne vedo di ragazze affascinate da signori un po’ più in là che amano fare questo gioco unicamente ed esclusivamente per vanità, per sentirsi più potenti, per dimostrare ai loro “amici” che sono virili… E’ il loro modo di sentirsi vivi. Il tuo modo di sentirti viva dovrà essere quello del ragno, una creatura capace di tessere l’accogliente ragnatela nella quale accoglierà i suoi cuccioli con dei fili che estrae da dentro. Sottilissimi fili sospesi sull’abisso di un mondo non sempre ideale MA comunque capace di darti quelli stimoli vitali che ti servono per fare con amore tutto ciò che toccherai e per spargere la tua luce a chiunque MERITI di goderla. Un forte abbraccio. Fai tesoro di tutto ciò che le persone che ti scrivono qui ti stanno dicendo. Arriverà anche il tuo momento di offrirci la tua migliore energia e non solo il tuo pianto. Abbi pazienza con te, credi in te… e quel “clic” arriverà.

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      1. Grazie Claudileia…..tutto vero quello che hai scritto….faccio tesoro di ogni vostra parola e aspetto che il cuore faccia il suo click….grazie ancora…

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  41. cara Elisa, già hai capito che dietro l’incontro con la persona che ti ha ferita e ha tradito la fiducia che gli hai dato, ci sono i tuoi bisogni di bambina trascurata, quelli che tu stessa hai dovuto all’epoca negare perché nessuno li ascoltava e ti sei dovuta far forte per sopravvivere mettendo in campo tutte le tue risorse e per ricevere un po’ d’amore per le tue prestazioni.

    Questa ferita antica che si è riaperta e che tu descrivi lucidamente, è questa che sanguina oggi forse, e per questo tarda a passare, nonostante i sette mesi di no-contact.

    La debolezza e la fragilità che hai dovuto negare da ragazzina sono tornate allo scoperto e hanno bisogno di essere accarezzate ed aiutate ad esprimersi e crescere – e dev’esserci accanto a te in questo percorso qualcuno di cui tu ti possa davvero fidare. Stai facendo terapia o pensi di poterlo fare? Potrebbe essere un contesto protetto dove poter “cedere le armi”, dismettere la corazza che ti sei costruita per necessità, e prendere per mano la bambina che sei stata in modo che diventi autonoma e meno dipendente.

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    1. Ciao Fela…grazie…sì faccio terapia da prima che mi lasciasse….faccio terapia da quando ho incominciato a non mangiare più a non dormire più per come mi sentivo trattata senza avere la capacità di reagire….è un anno circa che faccio terapia…ci sto lavorando sopra…se sono riuscita a formulare a lui delle richieste affettive che poi mi hanno portata al suo scarto è anche grazie alla terapia….oltre al fatto che avevo toccato il fondo dell’ essere umano…essere diventato l’ oggetto di qualcuno…senza volontà senza libertà…cos’è un uomo?…”sarà un percorso lungo” mi disse il terapeuta all’inizio….lo so… piano…piano…un abbraccio….

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  42. Proprio vero ragazze,
    Io credo proprio che il problema sta alla base della nostra famiglia di origine, le insicurezze trasmesse che poi radicano.
    Io mi rispecchio tanto in quello che avete appena scritto.
    Bisogna lavorare su noi stessi per non incorrere sempre nello stesso errore.
    Il mio essere molto empatica e altruista mi ha portato fino a qui!
    Forse per via di quello che non ho ricevuto dai miei genitori.
    Bisogna mettersi al centro del proprio mondo ,avere un minimo di egoismo e pensare un pò più a se stessi e ai nostri bisogni.
    A proposito della fiducia sugli altri, penso che sia molto difficile adesso sbloccarsi e essere positivi.
    Mi pongo sempre una domanda, so di valere tanto, sono fiera di essere una persona pulita e sincera che si immedesima nell’altro , ma se fosse proprio questo il varco da cui le persone tossiche si fanno strada?!
    Se mi guardo indietro alla precedente relazione che avevo prima del np , noto che l’altro tizio (persona normale)sapeva come ottenere delle cose in maniera indiretta.
    Allora su quale aspetto dovrei lavorare?

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    1. Carissima July,
      su cosa lavorare? Ho sempre pensato che piuttosto di cercare il PERCHE’ e il COME siamo stati bellamente fregati, bisogna CAPIRE prima di tutto chi siamo. Sono una persona di cuore? Provo amore? Rispetto chi mi sta vicino? Io mi sono risposto SI!!!!! La narcisista NO! E allora su cosa lavorare? Su niente. Tutto quello che desideriamo per uscire dalla relazione tossica ce l’abbiamo già. Purtroppo i BASTARDI sono riusciti a seppellire i nostri lati migliori sotto il loro liquame. Non bisogna più pensare a loro nemmeno solo un minuto.

      Leonardo da Vinci scrisse anche questo: “L’acqua che del fiume vedi è la prima di quella che viene e l’ultima di quella che va! Così è il tempo presente”. Ho pensato molto a cosa volesse dire e ne ho dedotto la seguente interpretazione. La merda narcisista è arrivata ed è passata. Guarda il fiume e l’acqua che ancora deve arrivare, limpida, fresca, pulita. Guarda al presente e al futuro. L’acqua putrida, puzzolente e inquinata dal np, è passata!

      PS
      Cla mi chiederà la fonte 🙂

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      1. Kolish, le risorse che abbiamo già vanno potenziate. C’è un lavoro da fare in questo senso, altrimenti le ferite continueranno a sanguinare e ad essere riaperte da persone che mettono in dubbio la nostra capacità di amare e ciò che siamo. Finché non siamo PIENAMENTE consapevoli delle nostre qualità saremo seppelliti dal giudizio degli altri e dal loro rifiuto. Quindi, se c’è una responsabilità che ognuno di noi deve assumersi per non piombare più in queste situazioni caotiche è quella di identificare chi sono queste persone, potenziare le nostre personali risorse e gli strumenti a nostra disposizione per difenderci. Non metto mai nel mio curriculum – perché non l’ho concluso! – il mio quasi-dottorato di ricerca all’Università di Tor Vergata (2007-2008) in “Sistema Giuridico e Romanistico e Unificazione delle Leggi”, sotto la guida del prof. Sandro Schipani. Studiavo i frammenti di alcune delle leggi del periodo dell’espansione romana cercando un correlazione con ciò che si poteva fare nell’attualità per migliorare alcune delle leggi in materia di contratti, migrazione, sistema monetario, ovvero tutto ciò che riguardava il mercato comune europeo. La mia “fissa” per le fonti proviene da questo periodo. Abbracci.

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    2. Cara July, dipende se fai un lavoro da sola oppure con l’aiuto di un terapeuta. Se hai identificato l’origine in famiglia, vuol dire che dovrai andare a ripescare tutti quei momenti in cui ti sei sentita inadeguata, fuori luogo, non all’altezza, non amata… Sono queste le sensazioni che ti portano ad abbassare la guardia e sperare che con una persona diversa sia “la volta buona”, il momento del tuo riscatto affettivo. La tua fierezza va potenziata, il tuo orgoglio sano e la tua autostima devono PREVALERE sulle tue ferite. Quindi, va fatto un lavoro di manutenzione e potenziamento delle risorse che hai già.

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  43. Ho sempre cercato nelle mie relazioni, la stabilità, e soprattutto nel partner la maturità, responsabilità e affidabilità.
    Tutte qualità che credo di possedere.
    Sicuramente ognuno di noi porta con sé un carico di ferite più o meno guarite.
    La mia famiglia è stata unita forse per abitudine e per apparenza, insieme ai miei fratelli a volte abbiamo sperato che i miei si separassero per via delle continue liti e mancanze. Non nego che ho cercato di impostare la mia in maniera differente, in fondo chi non lo spera, chi non ripone aspettative e progetti migliori avendo di riferimento, forse un cattivo esempio.
    Ma ironia della sorte, ho preso il più grande abbaglio di tutta la mia vita!
    In effetti il mio essere pulita, fiduciosa ed entusiasta, che probabilmente ha fatto gola al mostro.
    Ma chi è quella donna o uomo sano che non ricerca per se lo stare bene in armonia nella semplicità, rispetto e amore .
    Il fatto più sconcertante è che per anni ho creduto in lui, in quanto il suo comportamento era ineccepibile, una persona normale con i suoi pregi e difetti.
    Il mostro si è rivelato negli ultimi 2, anzi rettifico che probabilmente e abilmente non si era rivelato.
    La mia paura più grande in futuro è quella di poter incorrere ed imbattermi in queste entità.
    È Come se mi avesse lasciato in eredità la mancanza di spirito di giudizio, io che mi credevo furba e astuta, che in altre occasioni quando capivo che qualcosa non mi quadrava tagliavo i rapporti per molto, molto meno!

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  44. Scusate, vi volevo chiedere due cose.
    Come mi devo comportare se, malauguratamente, dovessi incontrare il np?
    Sto evitando i posti da lui frequentati.
    Ovviamente, se lo incontro che siamo entrambi soli o con persone che non conosciamo, farò finta di non vederl. Neanche un cenno.
    Ma se è e sono in compagnia di qualcuno che conosciamo entrambi?
    Essendo stata una storia clandestina perché io ero impegnata, gli amici in comune pensavano che fossimo amici ed ignorarlo potrebbe dare adito a chiacchiere da parte del n.p. sul mio conto o pensieri altrui.
    seconda cosa.
    Sono paralizzata da un fatto: se incontro qualcuna che somiglia a qualcuna delle sue “amiche”, mi viene l’ansia.
    Vi è mai successo?

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  45. Ciao Giusy io posso solo dirti cosa ho fatto io quando l’ho rivisto. Mi sono comportata normalmente con calma, abbiamo parlato e ho lasciato parlasse ho detto le mie e fine tanto non c’era niente di ricostruibile

    Io non so come vi siete lasciati quindi ritengo che se non vuoi nemmeno parlarci a qsto punto è un tuo diritto evitarlo

    Se è in compagnia salutalo normalmente e magari trova una scusa per fare una telefonata così nessuno può pensare a niente
    Almeno io farei così
    Quanto alle ex beh che io sappia il mio durante il mio scarto si è riciclato una delle tante ma ho smesso di essere gelosa basta che se la tenga stretta così è impegnato e sta alla larga mentre proseguo il mio percorso
    Cerca di non avvelenarti con qsti pensieri che sono purtroppo normalissimi visto che fanno parte dell’intossicazione. So che è dura ma non ci sperare più è vita persa per noi che ne abbiamo già persa abbastanza 😦
    Io mi aiuti pensando a quanto è descritto negli articoli (e che rispecchia la realtà) chiunque sia sarà trattata allo stesso modo c’è poco da invidiare ma spero che la malcapitata duri il più a lungo possibile

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    1. Grazie Eris.
      L’ultima volta che ci siamo sentiti, quasi tre settimane fa, l’ho contattato io per dirgli, stupidamente, che avrei chiuso ogni contatto con lui.
      Rivederlo, mi farebbe male, m risucchierebbe nel baratro.
      Non sono pronta.
      Vorrei solo cancellarlo.
      E che tutto questo dolore, questa ansia, questa tristezza finisse presto.

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  46. Cara Giusy hai fatto bene a fare quello che ti sentivi di fare. Fai bene a stare lontano
    Io purtroppo ho dovuto rinunciare a quella che era la mia vita e mollare tutto e tutti per non aver più a che fare con lui
    Sto cercando altro da fare per tenermi impegnata perché mi manca da morire quello che facevamo insieme a cui ovviamente solo io ho dovuto rinunciare
    Oltre ad aver perso lui ho perso tutto il mio mondo ma pur di non vederlo più ho dovuto tagliare di netto e costringermi a uscire da qsta spirale di umiliazioni
    È corretto che tu ora non voglia rivederlo è corretto tu ti prenda tempo per smaltire la rottura
    Io come te non faccio altro che chiedermi tutti i giorni quando passerà e siamo qsi a 2 mesi
    Non ho più quegli sbalzi soffocanti dentro ma il pensiero è sempre là e non faccio altro che chiedermi quando la smetterò di perdere energie mentali dietro a sta persona che ormai è andata per la sua strada!
    Che ansia ho dentro cavolo e’ una roba che logora a volte
    Meno male che ci siete voi che scrivete

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  47. cosa dire – un altro post fantastico

    eccoli li, i miei due cari fratelli in azione – descritti per filo e per segno

    non ricordo UNA, e dico una conversazione negli anni che si sia svolta in maniera normale – insalate di parole, cambi di discorsi, discorsi assurdi , scenate, insulti, sensi di colpa , sarcasmo

    maledetti – tutto è chiaro sempre di più

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  48. Ho riletto tutto questo, oggi. Cercavo informazioni da passare a un’amica che forse ne ha bisogno. Abbiamo fatto strada, da allora? Io non so: sto meglio, ma non è seguito nessun riscatto. Ci penso meno, ma ci penso comunque. Non tornerei indietro. Temo che davanti non ci sia granché ed è la cosa che più mi dà fastidio.

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