Narcisismo e compulsione: il sacrificio del Sé a una divinità interna totalizzante

Fonte: http://samvak.tripod.com/faq30.html
Trad. C. Lemes Dias
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In generale, c’è una forte componente compulsiva nel comportamento narcisistico.

Un narcisista viene spinto ad esorcizzare i suoi demoni interni per mezzo di atti rituali. L’inseguimento narcisistico dell’offerta narcisistica, ad esempio, è compulsivo ed è assediato da pensieri intrusivi e sgraditi, ego-distonici e, a volte, persecutori (paranoici):

  1. “Dovrei meritare e ho perfettamente il diritto di essere famoso/ricco/potente/brillante”;
  2. “Devo farmi notare ad ogni costo e con qualsiasi mezzo necessario, o mi succederà qualcosa di orribile”;
  3. “Sono sempre stato ingiustamente maltrattato, odiato, discriminato, ignorato, deriso e sottovalutato”.

Tuttavia, a un livello psicodinamico più profondo, un narcisista cerca di ricreare e rievocare vecchi traumi, antichi conflitti irrisolti con figure di importanza (primaria) nella sua vita. In questo senso, sente di essere “cattivo” e generalmente colpevole. Per questo motivo nella sua testa possono insorgere dei pensieri che indicano che dovrà essere punito e che dovrà cercare di essere molto disciplinato nella punizione autoinflitta. Questi cicli possiedono la tinta e la tonalità della coazione. Sotto molti aspetti, il narcisismo può essere definito come un disturbo ossessivo-compulsivo onnipervadente.

Spesso i narcisisti trovano condizioni molto difficili nella loro infanzia: negligenza, abbandono, permalosità, arbitrarietà, rigidità, comportamento sadico, abuso (fisico, psicologico o verbale) – oppure vengono indottrinati all’ “annessione” e all’ “appropriazione” da parte di un genitore narcisista e frustrato.

Sviluppano, quindi, un meccanismo di difesa unico: una storia, una narrazione, un altro sé. Questo Falso Sé possiede tutte le qualità che possono isolare il bambino da un mondo minaccioso e ostile. È perfetto, onnipotente, onnisciente e onnipresente. In breve: è DIVINO.

I narcisisti sviluppano una vera religione privata con il Falso Sé al suo centro. Sono pieni di riti, mantra, scritture e esercizi spirituali e fisici. Il bambino narcisista adora questa nuova divinità. Soccombe a ciò che percepisce essere i suoi desideri e le sue esigenze. Fa sacrifici di rifornimento narcisistico ad essa. Ne è intimorito perché possiede molti dei tratti dei santi torturatori, i genitori.

Il bambino riduce il suo vero sé, lo minimizza. Sta cercando di placare la nuova Divinità per non incorrere nella sua ira. Lo fa aderendo a orari rigidi, cerimonie, recitando testi, mediante l’auto-imposizione dell’autodisciplina. Fino ad ora, il bambino viene trasformato in servo del suo Falso Sé. Quotidianamente, provvede ai suoi bisogni e offre il nutrimento narcisistico che necessita per sopravvivere dentro di lui. Ed è ricompensato per i suoi sforzi: si sente euforico quando si conforma al credo, quando emula le caratteristiche di questa entità.

Soffuso di nutrimento narcisistico il contenuto del Falso Sé, il bambino si sente onnipotente, intoccabile, invulnerabile, immune da minacce e insulti e onnisciente. D’altra parte, quando manca l’offerta narcisistica, il bambino si sente colpevole, infelice e indegno. Il Super-Io prende il sopravvento: sadico, minaccioso, crudele, suicida – rimprovera il bambino per aver fallito, per aver peccato, per essere stato colpevole. Richiede una penalità autoinflitta per purificare, espiare, lasciare andare.

Catturato tra queste due divinità – il Falso Sé e il Super-Io – il bambino è forzatamente costretto a cercare nutrimento narcisistico. Il successo in questa ricerca mantiene entrambe le promesse: una ricompensa emotiva e la protezione dal Super-Io assassino.

In tutto, il bambino mantiene la coazione di rigenerare i suoi conflitti e traumi per cercare di risolverli. Tale risoluzione può essere o sotto forma di punizione o sotto forma di guarigione. Ma dal momento che la guarigione significa lasciare andare il suo sistema di credenze e divinità, è più probabile che il bambino scelga la punizione.

Il narcisista si sforza di ricostruire vecchi traumi e aprire vecchie ferite. Ad esempio, si comporta in modi che fanno sì che la gente lo abbandoni. Oppure diventa ribelle per essere castigato da figure autoritarie. O si impegna in attività criminali o antisociali. Questi tipi di comportamenti auto-distruttivi e distruttivi sono in interazione permanente con il Falso Sé.

Il Falso Sé genera atti compulsivi. Il narcisista cerca compulsivamente il suo rifornimento narcisistico. E vuole essere punito compulsivamente. Genera risentimento o odio, scambia partner sessuali, diventa eccentrico, scrive articoli e fa scoperte scientifiche – tutto compulsivamente. Non c’è gioia nella sua vita o nelle sue azioni. Solo l’ansia sollevata, il momento di liberazione e protezione calmante di cui gode seguendo un atto compulsivo.

Mentre la pressione si accumula all’interno del narcisista, minacciando il precario equilibrio della sua personalità, qualcosa all’interno lo avverte che il pericolo è imminente. Reagisce sviluppando un’ansia acuta, che può essere alleviata solo con un atto compulsivo. Se questo atto non riesce a concretizzarsi, il risultato emotivo può essere qualsiasi cosa, dal terrore assoluto alla depressione profonda.

Il narcisista sa che è in gioco la sua stessa vita, che nel suo Super-Io si cela un nemico mortale. Sa che solo il suo Falso Sé si frappone tra lui e il suo Super-Io (il vero sé è deformato, esaurito, immaturo e dilapidato). Il Disturbo Narcisistico di Personalità è un disturbo ossessivo-compulsivo scritto in grande.

I narcisisti sono caratterizzati da comportamenti spericolati e impulsivi: disturbi alimentari, shopping compulsivo, gioco d’azzardo patologico, alcolismo, guida spericolata. Ma ciò che li distingue dai compulsivi non narcisistici è duplice:

a) Con il narcisista, gli atti compulsivi costituiscono una parte di un quadro più “grandioso”. Se i narcisisti fanno affari – è al fine di costruire una collezione unica. Se giocano, devono dimostrare il giusto metodo che hanno sviluppato oppure sfoggiare i loro incredibili poteri mentali o psichici. Se si arrampicano sulle montagne o corrono con le macchine è per stabilire nuovi record e se si abbuffano è perché fa parte della costruzione di una dieta universale oppure perché praticano bodybuilding, e così via. I narcisisti non fanno mai cose semplici e dirette – queste sono troppo banali, non sufficientemente grandiose. Inventano una narrazione contestuale per dare proporzioni, prospettive e scopi eccezionali ai loro atti più comuni, compresi quelli compulsivi. Laddove il normale paziente compulsivo sente che l’atto compulsivo ripristina il controllo su se stesso e sulla sua vita – il narcisista sente che l’atto compulsivo ripristina il suo controllo sul ambiente e protegge la sua futura fornitura narcisistica;

b) Con il narcisista, gli atti compulsivi intensificano il ciclo di punizione. Alla loro nascita e mentre vengono compiuti, gli atti compulsivi lo premiano emotivamente nei modi descritti sopra. Forniscono anche nuove munizioni contro se stesso. I suoi peccati di indulgenza, però, lo guidano sul sentiero di un’altra punizione autoinflitta.

Infine, le compulsioni “normali” sono di solito efficacemente curabili. Il terapeuta (comportamentista o cognitivo-comportamentale) ricondiziona il paziente e lo aiuta a liberarsi dei suoi rituali costrittivi. Questo tipo di terapia funziona solo in parte con i soggetti narcisisti, perché gli atti compulsivi sono semplicemente UNO DEGLI ELEMENTI della loro complessa personalità. Sono le punte malate di un iceberg molto anormale.

Eliminare i loro atti compulsivi non aiuta a migliorare la titanica lotta interiore che combattono.

 

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5 pensieri su “Narcisismo e compulsione: il sacrificio del Sé a una divinità interna totalizzante

  1. È vero-per anni sono stata una semplice osservatrice speravo sempre che le sue compulsioni una volta soddisfatte gli avrebbero ridato un po di calma e di equilibrio – la calma durava poco sempre meno fino al punto da non poter più sopportare oltre -naturalmente il controllo sull’ambiente lo ha fatto usando il denaro in un modo schifoso senza nessuna responsabilità nei confronti dei figli – sono esseri orrendi e strutturalmente volgari

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    1. Cara Melisenda, la ricerca del rischio, della tensione e del caos è una costante in questi personaggi. Se ritengono che la vita che stanno conducendo non rispecchia gli ideali grandiosi che si sono prefissati si vendicano di coloro che hanno generato – questo nella loro testa, intendiamoci! – la quotidianità noiosa, ovvero, moglie e figli. Condurre una vita sessuale e finanziaria spericolata appartiene a questo desiderio di vendetta. Un abbraccio!

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  2. Gentile Claudileia,
    ho trovato l’articolo molto interessante.
    Le ho inviato una mail: mi piacerebbe ricevere indicazioni rispetto alle fonti cui ha fatto riferimento per trattare il tema, in quanto è trattato da un punto di vista, secondo me, molto interessante.
    Ho notato il riferimento a inizio pagina ma mi chiedevo se vi fosse del materiale in italiano… (il principale testo di riferimento riportato mi pare sia solo in inglese).
    La ringrazio.

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    1. Un libro eccellente in italiano, che affronta anche questo tema, a mio modesto parere è “Lavorare con i pazienti difficili” di Franco de Masi. E’ un po’ tecnico, però alcuni degli articoli sono comprensibili anche ai laici. Purtroppo di questo autore in italiano non si trova nulla. Grazie a te.

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      1. Grazie.
        Mi interessa particolarmente il narcisismo legato all’incertezza (interiore) e dunque al bisogno / alla volontà di controllo, esercitata per esempio in modo compulsivo come nell’articolo di questa pagina. Se hai materiale in merito e potessi condividerlo, ben volentieri.
        (Del libro citato a inizio pagina, se avessi qualche estratto – oltre a quello a cui rimanda il link – e fossi così gentile da condividerlo – fosse possibile – ne sarei lieto; ho visto che è un tomo da 50€😅.)
        Grazie ancora e scusa il disturbo (nel frattempo rimedio quello in italiano!)

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