Cinque modi in cui un sopravvissuto agli abusi narcisistici può ostacolare la propria guarigione

Fonte: https://kimsaeed.com/2016/09/12/5-brutal-ways-new-abuse-survivors-torture/
Autrice: Kim Saeed, è un autrice di diversi libri di auto-aiuto di fama internazionale. È specializzata in recupero e ricostruzione dopo relazioni tossiche. È la fondatrice di Let Me Reach, un sito di trasformazione della vita che insegna alle persone a sopravvivere agli abusi narcisistici. È autrice di bestseller come How to Do No Contact Like a Boss! e 10 Essential Survivor Secrets to Liberate Yourself from Narcissistic Abuse.
Trad. C. Lemes Dias

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Vi state chiedendo come guarire davvero dall’abuso emotivo?

Le legioni di persone che hanno subìto abusi narcisistici sostengono l’errata convinzione che la scelta di lasciare una relazione tossica sia la cosa più difficile che possano mai fare nella loro vita.
Ma la verità è che ciò che avviene DOPO è la parte più dura.
L’auto-biasimo, la dissonanza cognitiva, la tendenza a credere nella truffe che il/la narcisista fatalmente metterà in scena scombussolano il loro intimo.
Cosa sta accadendo? State annegando nella sofferenza? Il dolore e i dubbi sono i vostri fedeli scudieri? Ecco cinque modi in cui i nuovi sopravvissuti agli abusi passano a torturarsi.

Osservate bene quanti si applicano a voi (e scoprite i modi di evitarli).

1 – HANNO ASPETTATIVE IRREALISTICHE SU QUANTO TEMPO CI VUOLE PER SENTIRSI MEGLIO

I nuovi sopravvissuti spesso fissano obiettivi di recupero irrealistici per se stessi.
Sperano che ascoltando alcune meditazioni, vedendo un terapeuta o un coach un paio di volte, o aderendo ad un programma di yoga, si ottenga una guarigione rapida.
Perlustrano internet alla ricerca di una bacchetta magica che toglierà via il loro dolore in un istante.
Per quanto mi piacerebbe poter dire che c’è una bacchetta magica che vi garantirà un restauro istantaneo e una vita immediatamente migliore, superare una relazione emotivamente violenta è un processo. Come ogni trasformazione, la guarigione è un viaggio di successi che si completano.
Basta impostare la soglia troppo in alto e ogni vostro tentativo di guarigione diventerà una delusione. Ogni piccolo passo di miglioramento è visto come una delusione. E allora tutto diventa una tortura.
Ovviamente, il recupero improvviso e totale avviene, ma è incredibilmente raro. Non è quasi mai così improvviso come sembra e spesso accade dopo un’esperienza di pre-morte o altri eventi che alterano la vita.
La verità è che quando lasciamo una relazione abusiva, affrontiamo il compito di guarire il danno che è stato fatto per un lungo periodo, così come le ferite generalizzate che abbiamo accumulato nel corso della nostra vita.
Credere che questo tipo di guarigione possa accadere rapidamente è una forma crudele di auto-sconfitta.

COSA FARE INVECE: scegliete una prospettiva più realistica in merito alla vostra guarigione. Perché, fino a quando non avete sperimentato e adottato effettivamente metodi di guarigione adatti a voi, saltare da una modalità di guarigione all’altra (o peggio, non fare nulla) è solo un modo per andare incontro al fallimento. Senza aver provato un programma o un metodo terapeutico per almeno 90 giorni, è molto difficile riuscire a osservare e valutare i risultati.
Tenersi occupati all’inizio ha la sua importanza, perché riduce la possibilità di raggiungere un Ex, ma arriva un momento in cui il vero lavoro da iniziare è il trattamento delle ferite emotive, il sabotaggio di sé e le convinzioni autolesionistiche.

2 – CREDONO CHE LE COSE POTREBBERO ESSERE MIGLIORATE SE SOLO FOSSERO RIMASTI UN PO’ DI PIÙ

Per quanto tempo alcune di queste frasi vi sono venute in mente?

  1. Dove c’è una volontà, c’è un modo.
  2. L’amore guarisce tutto.
  3. Ognuno ha qualcosa di buono dentro di Sé e merita il beneficio del dubbio.
  4. Se vuoi essere perdonato, devi perdonare.
  5. L’ex non aveva famiglia o amici, e ora l’ho “abbandonato” anch’io.
  6. Anche io non sono perfetto. Forse ero io il problema, dopotutto.

Queste perle di intuizione potrebbero applicarsi ad altre aree della vita, ma non a relazioni tossiche. Perché? Perché dà ai nuovi sopravvissuti un altro modo per torturarsi.
Non importa il tempo che avete passato accanto ai vostri Ex, se siete rimasti per due, dieci o trent’anni: è tempo di accettare che avete fatto il possibile per salvare la relazione.
Cercate di credere almeno in questo. Lavoro con persone che sono state in una relazione tossica per 20 o 30 anni. Hanno provato a fare terapia di coppia, a perdonare, a scendere a compromessi (tollerare le infedeltà, ad es.). Indovinate un po’? Tutte loro sono finite schiacciate dal rimpianto insopportabile di essere rimaste a lungo.

COSA INVECE FARE: accettare di aver fatto tutto il possibile e anche se avete fatto o detto cose di cui non siete fieri, le avete fatte per reagire ai maltrattamenti subìti. La paura di aver fatto qualcosa di sbagliato o di diverso si basa sul fatto che il/la narcisista ha spostato continuamente i pali della porta, i limiti della relazione – e sì, è stato intenzionale. Questo spiega perché ogni singolo sopravvissuto agli abusi crede che avrebbe potuto far di più per salvare la relazione. È il risultato del condizionamento – e la sovrascrittura di questa credenza farà parte del vostro viaggio di guarigione.

3 – CREDONO CHE L’EX SIA CAMBIATO PER LA NUOVA PERSONA

Avete letto che i narcisisti e altre persone tossiche imparano tutti dallo stesso manuale? O forse siete arrivati a questa conclusione da soli? È ironico comprendere chiaramente che quasi tutti i narcisisti si giostrano nelle medesime tattiche abusive e manipolative, ma spesso non riconosciamo che i sopravvissuti agli abusi generalmente adottano e si comportamento in modo analogo per quanto riguarda le stesse modalità  autolesionistiche e auto-sabotatrici.

COSA FARE INVECE: interrompete lo cyber inseguimento dei vostri ex. O peggio, smettete di inseguirli in giro per la città per vedere cosa stanno facendo, “casualmente e per coincidenza” presentandosi nei loro stessi posti.
Dovete smettere di farlo anche quando c’è una ragione che vi sembra valida, come questi esempi:

“Oh, avevo solo bisogno di sapere se è in città.”
“Devo scoprire se è una truffatrice perché è quello che mi darà la forza di chiudere tutto”.
“Ho bisogno di sapere in anticipo le sue mosse così posso essere preparata.”
“Voglio vedere cosa dicono di me online.”

Tutte queste sono manifestazioni di auto-sabotaggio.
Sappiate che la nostra mente, nel subconscio, non può letteralmente dirci la differenza tra immaginazione e realtà? Questo è il motivo per cui le tecniche terapeutiche che lavorano sulla visione e sulla meditazione si sono dimostrate scientificamente valide per effettuare cambiamenti positivi nel cervello, oltre a migliorare le malattie fisiche.
Questo stesso fenomeno vale per le ricerche ossessive sul narcisismo e sui disturbi del Cluster-B. Sono cose che mantengono il vostro subconscio chiuso in un ambiente di abuso e abbandono. State ripetendo letteralmente l’abuso, il che vi mantiene in uno stato di ansia e in una situazione di combattimento-o-fuga.
Un altro modo di spararsi su un piede è “ficcanasare” sui vostri ex e credere che siano cambiati per la nuova persona. Non hanno cambiato alcunché. Quello che assistete è unicamente legato al love bombing. È un modo efficace – per loro – di far cadere la persona nuova ai loro piedi e incoraggiarvi a credere che siano cambiati.
Generalmente, non importa quante volte un sopravvissuto agli abusi legge questo, credono ancora che il loro ex sia effettivamente e veramente cambiato per la nuova persona e che in qualche modo la loro situazione sia diversa da tutte le altre volte… e mentre la pensano così finiscono per ammalarsi mentalmente e fisicamente nel processo. L’ex non è cambiato per la nuova persona. Si tratta unicamente di una storia che raccontate a voi stessi, nella quale crediate – con l’aiuto dell’ex, ovviamente.

Smettete di ficcanasare sull’ex e dedicate il tempo che sprecate alla vostra guarigione.

 4 – CREDONO CHE ESSERE STATI SCELTI COME BERSAGLIO E ABUSATI DA UN/A NARCISISTA SIA SINONIMO DI SCARSA INTELLIGENZA

Essere stati scelti come bersaglio e abusati narcisisticamente non può essere utilizzato come un indicatore del vostro livello di intelligenza.
Essere scelti come bersaglio di abusi significa che quando eravate ancora bambini (in genere fino ai 6 o 7 anni), avete formato convinzioni subconscie sul vostro valore e sulla vostra capacità di farvi amare. Questo potrebbe essere stato il risultato di un abuso emotivo o fisico, ma potrebbe anche essere dovuto ad altri fattori, come un divorzio traumatico dei genitori oppure l’avere un genitore perfezionista.
La ragione per cui siete entrati in relazione con una persona tossica è che vi sembra di avere trovato qualcosa di familiare, compresi i momenti di trauma emotivo.
Un esempio comune è: se i vostri genitori erano abituati a sculacciarvi per disciplinarvi, siete cresciuti credendo sia giusto essere feriti da persone che vi amano. Un giorno siete sculacciati e puniti, il giorno dopo tutto torna alla sua normalità.
I bambini sono molto impressionabili e, purtroppo, le convinzioni che formano circa il loro valore fino all’età di sette anni se le porteranno con sé per tutta la vita, a prescindere se saranno coronati dal successo o visti come persone “riuscite” da adulti.
A livello subconscio, ricreiamo i traumi emotivi che abbiamo sofferto quando eravamo bambini nello sforzo di risolverli. Tuttavia, piuttosto che aiutare a risolvere i traumi del passato, i rapporti con persone tossiche ci tengono in una lotta senza fine per l’accettazione, la convalida e l’amore.

COSA FARE INVECE: le dinamiche che circondano le relazioni tossiche si trovano per lo più al di fuori della vostra consapevolezza.
La mente cosciente ha una memoria limitata e gran parte è a breve termine. La mente subconscia, in netto contrasto, ha una memoria praticamente infinita. Contiene tutti gli eventi che vi sono accaduti da quando avete sviluppato la consapevolezza, compresi eventi dannosi accaduti nella vostra prima infanzia e oltre.
La maggior parte delle volte in cui credete di prendere decisioni con la vostra mente cognitiva e pensante, in realtà è la vostra mente subconscia a guidare quelle decisioni. Questo spiega perché potete credere che state dando a un partner tossico il beneficio del dubbio – in modo che possa dimostrare di essere cambiato – quando, in realtà, sapete già a livello logico che non cambierà. Questo accade perché il vostro subconscio ha la convinzione che non avete il diritto di stabilire confini sani per voi stessi e perché, inconsciamente, credete che l’amore implichi elementi di dolore e tradimento.
Ma potete cambiare questa procedura automatica. La mente cosciente può stimolare la mente subconscia in azione, cambiare abitudini, invertire schemi di pensiero negativi e migliorare la propria salute fisica ed emotiva. Un modo per farlo è attraverso la pratica persistente della meditazione guidata.

5 – CREANO TERRIBILI CONDIZIONI DI GUARIGIONE

Avendo lavorato con i sopravvissuti all’abuso narcisistico per molti anni, sono sempre sbalordita dalla mancanza di cura di Sé e della non volontà di mettere in azioni pratiche di guarigione che potrebbero avviarle verso il percorso che dicono di voler intraprendere.
Stordirsi di lavoro vi mantiene occupati, ma non basta per guarirvi.
• Leggere tonnellate di libri è un bene per l’educazione, ma la sola lettura non aiuta a guarirvi.
• Restare indefinitamente nei forum sugli abusi fa bene alla convalida, ma non guarisce.
• Guardare ore di video su YouTube può aiutarvi a capire di che pasta è fatto un/a ex tossico/a, ma non guarisce.
• Continuare con le stesse abitudini che avevate durante la vostra relazione tossica potrebbe farvi sentire a vostro agio, ma non vi guarirà.
• Cercare di fare tutto da soli può sembrare la cosa giusta da fare, ma la maggior parte delle persone che cerca di curarsi da sé e fare  “i lupi solitari” finisce per rimanere bloccata per anni.

COSA FARE INVECE: la guarigione dall’abuso narcisistico è un processo di progettazione. Mentre i metodi esatti di guarigione possono variare da persona a persona, esiste una formula generale per la guarigione che richiede di affrontare la mente, il corpo, lo spirito e le emozioni.  Ingozzarsi di lavoro, ad esempio, non basta per guarirvi perché una parte della guarigione comporta una cura radicale di sé, e il lavoro 24 ore su 24 non è auto-cura, ma una manovra di distrazione che vi aiuta ad evitare di affrontare le vostre ferite emotive.
La guarigione dall’abuso narcisistico avviene quando si affrontano tutte le aree della mente, del corpo, dello spirito e delle emozioni in un serio piano di recupero e si praticano quotidianamente metodi di guarigione. Se non avete un forte sistema di supporto o una persona alla quale vi affidate per guidarvi verso la guarigione, dovete seriamente considerare di trovarne una. Non frequentate gruppi in cui membri sono ancora bloccati e non hanno voglia di vivere la vita che desideriate per voi stessi.
Pianificate il vostro tempo e trattate come qualsiasi altro appuntamento molto importante le vostre visite mediche o sedute terapeutiche. In questo modo, avvertite che siete preziosi come qualcuno che sa di essere l’artefice della propria guarigione verso una vita migliore.
Trovate un professionista o un terapista e siate gli unici responsabili della vostra guarigione.

Smettete di provare a fare tutto da soli. E solo una nota ai margini… evitate dei coach o terapisti che lavorano 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che sono sempre disponibili per telefono, e-mail e qualsiasi altra piattaforma di social media che vi capita di avere. Iniziate a lavorare con persone che hanno il tipo di vita che desiderate per voi. Si tratta di una differenza fondamentale.

SMETTERE DI TORTURARSI È POSSIBILE

Essere un nuovo sopravvissuto non deve essere così doloroso.
Non è sempre facile, ma riscoprirsi può essere molto piacevole.
Se riuscite a annullare i comportamenti che rubano i vostri progressi verso la guarigione, non solo troverete la gioia durante il vostro percorso, ma l’intero processo avverrà più rapidamente.

95 pensieri su “Cinque modi in cui un sopravvissuto agli abusi narcisistici può ostacolare la propria guarigione

  1. “Ovviamente, il recupero improvviso e totale avviene, ma è incredibilmente raro. Non è quasi mai così improvviso come sembra e spesso accade dopo un’esperienza di pre-morte o altri eventi che alterano la vita”.

    Verissimo: raro e tutt’altro che improvviso, il recupero.

    Mi stupisce una cosa Claudelia: come mai secondo te (essendo questo testo una traduzione) la brevissima digressione sulle esperienze di pre-morte, o altri eventi “eclatanti”, in grado di trasformare quasi alchemicamente un trauma in risorsa?

    Per la mia esperienza (di alterazione spontanea di coscienza), è vero che ti cambia la vita – detto terra terra – ma con gradualità, non come per miracolo istantaneo. Questo per dire quanto persino un’esperienza di pre-morte (o dissociazione psichica, come direbbe uno psichiatra o estasi mistica, come dicevano i cristiani o stato alterato di coscienza, come direbbe uno studioso di tali – indicibili – fenomeni), ovvero un evento rarissimo se non alimentato da sostanze psicotrope e dall’egregio potenziale trasformante, non sia tuttavia stata sufficiente a sganciarmi davvero dallo psicopatico. Sono dovuti passare altri anni e altri svelamenti affinché il mio sistema soma-psiche prendesse in braccio le gambe per andarsene davvero.

    Scusa se il mio commento è vagamente off topic.
    Ma siccome quell’esperienza mi occorse proprio in seguito al solito inutile confronto (certo all’epoca non avevo idea del muro di gomma, dell’insalata di parole etc.) da me cercato con il mio ex quando un giorno mi svegliai e dissi “oggi è il giorno della verità, la pretendo” finendo ovviamente da lì a poco ai matti, mi ha incuriosito leggere per la prima volta di esperienze di quel tipo in correlazione al recupero post-trattamento perverso.

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    1. Cara Lucia, oggi so che questo tipo “risveglio” dell’anima è possibile e che di fatto accade unicamente soltanto per chi è arrivato all’ultimo gradino in materia di “morte psichica”. Ora, tutto ciò che ti scriverò di seguito è la mia libera interpretazione su questo fenomeno. Come accennato nell’articolo di questa bravissima terapeuta, da bambini alcuni dei nostri potenziali sono stati soffocati, sostanzialmente DUE di questi: l’intuizione e la resilienza. Possiamo anche ritenerci adulti abbastanza forti e combattivi, ma con questi due aspetti fondamentali alla nostra vita psichica totalmente soffocati è difficile trovare i mezzi di resistere agli attacchi vampireschi di persone apparentemente “resilienti” e “intuitive” come possano sembrare di essere gli n.p. o psicopatici in un primissimo momento. Ogni n.p. o psicopatico si avvicina alla sua preda vendendo il mito di se stesso. E noi lo compriamo perché ammiriamo in lui o in lei ciò che crediamo di non aver mai avuto dentro. Quando queste persone mantengono la calma in un momento di estrema tensione ci diciamo: “Oh, ma come è bravo!”, come se fosse resilienza anziché freddezza; e quando riescono a fare grossi affari o mandare avanti i loro progetti (spesso alle spalle di qualcun altro) vogliamo credere che siano VERAMENTE BRAVI, FURBI E “INTUITIVI”. Compriamo il mito assolutamente convinte che sarà la persona giusta per traghettarvi verso tutti quei tratti soffocati nel nostro “passato remoto”. Quando scopriamo la realtà di questo disturbo cosa accade? E’ come ammazzare e nel contempo morire. Uccidiamo l’immagine che abbiamo dell’altro, ma siccome non siamo “persone cattive” moriamo insieme a lei. Si tratta di una morte lenta, a seconda del tempo che si passa accanto al cadavere. Lo vediamo decomporsi giorno dopo giorno e assecondiamo questo processo con terrore, schifo, rabbia, odio verso noi stessi e la sensazione di essere i veri carnefici. Verso la fine di un rapporto così tossico tutto puzza di morte. Un bel giorno, però, capita il “click”. Senza un motivo apparente è come se il nostro CUORE, non il cervello, ci dicesse: “Tu sei viva, senti il mio battito. Devi svegliarti da questo incubo ORA. L’immagine che hai ammazzato è solo UN’IMMAGINE, NON UNA PERSONA. LA PERSONA NON ESISTE. NON C’ERA NESSUNO OLTRE L’IMMAGINE QUANDO TU SEI ARRIVATA.” Per questo dopo il risveglio c’è una voglia intensa di vita, e quindi apparentemente “guarigione immediata”. Nessuno sa che hai dovuto uccidere un’immagine e superare valanghe di sensi di colpa prima di rendertene conto dell’inesistenza di una persona e provare SOLLIEVO per non averla uccisa con le tue mani (come i perversi amano far credere al mondo). Be’, questa è la mia versione delle cose, ma mi piacerebbe capire se ci sono altre. Ritengo sia molto importante parlare di questo perché in effetti accade molto raramente. Senza aiuto esterno è davvero complicato.

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      1. Concordo in toto con la tua premessa, ovvero che tali esperienze possono accadere spontaneamente (no uso di sostanze, no guida terapeutica/spirituale) solo e soltanto quando si raggiunge il punto di non ritorno, quando si è pronti ad accettare la morte, quando nulla neppure il pensiero dei figli ti è di consolazione: in quella esperienza ero infatti depleta di sostanze vitali (sonno, cibo, acqua che il mio corpo non riusciva più ad assimilare in assenza di una Verità che continuava a sfuggirmi razionalmente, quindi come dici tutto puzzava di morte, io in primis).
        Quanto alla tua lettura del fenomeno in concomitanza con l’esperienza traumatica abusante, ovvero se capisco bene un suicidio-omicidio simbolico, non mi era mai venuta in mente ma oggi posso dire che in effetti quel percorso raro – e aggiungo sconvolgente nella sua potenza, parlo non del sentimento di unità con il tutto ma proprio dell’essere quel tutto, laddove i confini fisici svaniscono quando dopo la discesa agli inferi il senso di beatitudine è assoluto e non trasferibile a parole – è stato la miccia silente di qualcosa che avrebbe avuto effetti salvifici molto più tardi, e non solo in relazione al distacco “sottile” – per dire profondo – dalla dinamica perversa in corso. E per cui in fondo un moto di gratitudine per un uomo che cerca di distruggermi da tredici anni e che (ora come sai, solo per vie legali) mi farà penare per altrettanti anni, lo provo, nonostante la rabbia a tratti ancora mi divori. Perché al di là degli scazzi che pure proseguono, della difficoltà di crescere da sola una figlia manipolata per anni (piano piano andiamo meglio anche su quel fronte), del fatto pur vero che alla fine di questa fiera venti anni della mia vita saranno andati appresso al fenomeno in questione, in fondo a tutte le mie umane lamentazioni rispetto a una vita sprecata prima appresso e dopo “contro” quest’uomo (il contro è riferito alle cause legali necessarie a salvare mia figlia da analogo destino), ecco ogni tanto mi capita di pensare che non avessi avuto quell’esperienza rara lì, oggi mi ritroverei davvero a pensare che tutto il dramma è stato appunto solo dramma mentre invece è stato anche il motore diesel di una rinascita – o detta in chiave meno esistenziale: trasformazione – personale perché chi può dire come sarebbe andata la mia vita senza quell’esperienza, sia la negativa con lo psicopatico sia la positiva con quella che un amico psichiatra ebbe a commentare come un passaggio importante dal punto di vista di un’identità non coartata e dello sviluppo di un mondo ove creare il proprio futuro non sia uno slogan vuoto.
        L’accettazione o meno degli stati di coscienza non-standard a livello sociale e individuale non è certo facile ma, nella mia esperienza – e tu Claudelia mi conforti in questa convinzione – sarebbe pure qualcosa di potenzialmente utile al fine di rivitalizzare in noi ciò di cui trattiamo in questo blog ovvero tentativi di ucciderci un’anima non più memore di se stessa.
        Grazie dello scambio su un tema obliquo rispetto alla tematica narcisistica, ma anche rispetto a tanto, quasi tutto il resto. Sei davvero speciale Claudelia. Grazie per lo spunto interessantissimo che aggiunge oggi riflessioni che inseguo da anni e che mi viene da riassumere così – se ti pare una lettura poco sensata, dimmi -: non avevo più nulla per cui vivere, perché quando manca la Verità anche gli affetti più cari come i figli, perdono di significato. Ho dovuto dunque accettare di morire io stessa per poter poi “uccidere” anche lui.
        Questo fa davvero riflettere su quali mali estremi trattiamo qui sopra, e su quali estremi rimedi siano a volte necessari – tutto è soggettivo – per uscirne.

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      2. Cara Lucia, sottoscrivo in pieno questi tuoi pensieri, perché si tratta di qualcosa di talmente soggettivo che metterlo a parole può sembrare un delirio mistico. Hai mai visto un moribondo che pensa ai figli? Il moribondo vuole morire e basta. Io davvero credo che il crollo dell’immagine della “persona” alla quale avevamo affidato la nostra vita e la vita di qualcun altro (figli) equivalga ad ammazzarla internamente e poi, con le nostre mani psichicamente imbrattate di sangue, portarci a desiderare la propria morte psichica per accompagnare la sua sorte. La ragione ci dice: ok, hai avuto a che fare con una persona orribile, ora basta. Vattene, no? Invece, senza aver ben elaborato questo processo di sofferenza immane, restiamo aggrappate all’immagine del n.p. più vivo che mai, come per cancellare le tracce del nostro “crimine”. Quanto più ci sentiamo colpevoli di questa “morte” più restiamo attaccati alla loro immagine “da vivi”. Molti vanno a vedere foto e video sui social come per costatare che gli n.p. siano ancora vivi. E quando vedono che APPARENTEMENTE lo sono, si dicono: “com’è possibile, dopo tutto quello che è successo?”. La risposta è che è più facile mantenere viva un’immagine che mantenersi vivi in quanto persone reali. Di questo passo, è evidente che i narcisisti puntano TUTTO sull’immagine e noi cosa andiamo a fare quando puntiamo il dito contro il loro bene più prezioso? Abbiamo l’impressione di ucciderli per davvero, perché sposiamo in pieno TUTTE LE LORO TESI, INCLUSO LA TESI CHE L’IMMAGINE RAPPRESENTA PROPRIO LORO. Come possiamo non pensare che uccidendo la loro immagine è un po’ come farli fuori? E come facciamo, da persone dotate di una coscienza a non provare dei rimorsi? E’ solo quando ci risvegliamo da questo meccanismo è che possiamo dirci finalmente che tutto ciò appartiene al nostro processo di auto conoscenza e che FORSE una ragione c’era. Confesso che faccio fatica ad attribuire alla loro presenza nella nostra vita alcun merito per quanto riguarda la saggezza interiore. Credo che saremo arrivati comunque alle stesse risposte, forse addirittura in meno tempo e attraverso vie molto meno dolorose. Questo mio pensiero, però, non avrà mai una risposta unanime e quindi lo lascio VOLENTIERI ai posteri. Un abbraccio a voi due (ne sono davvero felice di sapere che le cose vanno meglio) e grazie per avermi portato queste (e a queste) preziose riflessioni!!!

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  2. “E’ più facile mantenere viva un’immagine che mantenersi vivi in quanto persone reali”: assunto definitivo, scolpito nel mio diario di viaggio.
    Quanto è vero, ricordo quando mi illudevo di esserne fuori ma bastava adocchiare in edicola l’ultimo numero del giornale che dirige, ed ero già di nuovo “con” lui.

    Io credo che, e parlo solo nel mio caso, il percorso interiore cui ci stiamo riferendo lo avrei compiuto lo stesso (e certamente, senza cotanta sofferenza) ma in molto più tempo: per come sono (ero?) fatta io, devo (dovevo?) proprio non avere vie di fuga per affrontare la bestia, qualunque bestia. Solo di recente mi accorgo di essere in grado di agire sensatamente in assenza di pressioni estreme, dunque per mera volontà.

    GRAZIE a te, anche per l’abbraccio a noi due. Un grazie di cuore E di cervello perché le strategie che mi indicasti mesi fa sono proprio quelle che stanno effettivamente producendo risultati. C’è voluto un anno esatto affinché chi di dovere si muovesse per tutelare mia figlia sul serio, ora siamo entrambe un po’ più serene, speriamo che l’iter legale prosegua con il minor numero di intoppi possibili. Quando tutto, o almeno l’essenziale, sarà definito giuridicamente ne scriverò qui onde magari essere a utile a qualcun@ che si trovi costretto a passare per analogo sistema.

    A proposito di sistema volevo chiederti, quando riesci, un feedback sul DDL Pillon in materia di riforma del diritto di famiglia, e di cui molto si sta discutendo in questi giorni: hai avuto modo di leggerlo/fartene un’idea, soprattutto nei punti inerenti la mediazione obbligatoria, la tutela/ascolto dei minori in casi di grave conflittualità – quelli che sappiamo nascondere disturbi di personalità da parte di un genitore abusante nella quasi totalità dei casi – e nel punto inerente l’alienazione parentale?

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    1. Cara Lucia, premesso che sono da sempre favorevole all’adozione per le coppie omosessuali, puoi ben immaginare cosa penso di tutto il resto. a) Sulla mediazione obbligatoria: a parte il fatto che sia a pagamento, la mediazione serve a migliorare il dialogo, a creare un canale di comunicazione sana nelle coppie segnate da un alto livello di conflittualità. Il punto è che se abbiamo a che fare con un soggetto disturbato a cui disturbo non è stato mai riconosciuto, la pace cercata dal mediatore è fittizia. Un mediatore familiare non ha alcun tipo di formazione in materia di disturbi della personalità per comprendere fino a che punto abbia a che fare con un manipolatore. Durante la formazione di un Mediatore Familiare non ci sono discipline a riguardo. Finita la seduta di mediazione, nel caso dei disturbati addio accordi, ossia non cambierà un bel niente; b) Il secondo punto che mi chiedi riguarda l’articolo 11: “Indipendentemente dai rapporti intercorrenti tra i due genitori, il figlio minore, nel proprio esclusivo interesse morale e materiale, ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con il padre e con la madre, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambe le figure genitoriali, con paritetica assunzione di responsabilità e di impegni e con pari opportunità. Ha anche il diritto di trascorrere con ciascuno dei genitori tempi paritetici o equipollenti, salvi i casi di impossibilità materiale”. Molto bene: dicono che A PRESCINDERE dei rapporti tra i genitori, i bambini devono passare metà mese con uno e metà con l’altro genitore, SALVO motivi economici. Il che vuol dire che il genitore “più povero”, magari che vive in una camera in affitto e che fa la badante (perché la più povera è pur sempre la donna che ha vissuto all’ombra dell’uomo, oppure un disoccupato) potrebbe pagare a caro prezzo la sua condizione. La verità nuda e cruda e molto palese di questo articolo è: chi ha più soldi si porta il pacco a casa, ovvero il figlio. Quando scrivono che a prescindere dei rapporti tra i genitori è così che dovrà funzionare, costringono i bambini già traumatizzati dalla tensione e dalle liti tra i genitori a sottoporsi a nuove battaglie ogni 12 o 15 giorni durante questi traslochi obbligati per legge. Dovranno portarsi tutto appresso, magari cambiando il proprio quartiere e adattandosi ai mezzi di trasporto disponibili per arrivare alla stessa scuola, al cambio di amichetti nel parchetto, al cambio di ambientazione, ecc. In effetti le leggi e le salsicce è meglio non sapere come sono fatte, perché si tratta di un pasticcio assolutamente indigesto. c) Un bambino sentito in caso di grave conflittualità è un bambino che ha paura e che ha un senso di lealtà nei confronti di entrambi i genitori, anche il più violento. Dopodiché laddove il bambino venga invitato a parlare e magari denunci una violenza, potrebbe sempre essere “alienato”. L’argomento alienazione parentale è molto delicato e non ancora totalmente delineato dai tecnici che si occupano di salute mentale a livello mondiale. Non capisco il senso di inserire la questione in una legge. Certo che ci sono casi di alienazione, anche eclatanti, ma costituiscono una minoranza. A me sembra una legge pensata e scritta male in cui nessuno dice cosa dovrebbe fare il mediatore nel caso in cui uno dei coniugi affermi di essere vittima di violenza fisica o psicologica durante una seduta obbligata. Ai corsi ci insegnano che la mediazione familiare quando uno dei due è violento è IMPOSSIBILE. Non dovrebbe essere fatta perché il mediatore non è competente in materia. Dovrebbe incentivare l’accusante a denunciare? Potrebbe lui stesso informare le autorità giudiziarie? Tutto è molto fumoso. E se il minore si rifiuta di vedere uno dei genitori, cosa succede? Dovrà andare in una casa famiglia fino ad accettare che dovrà vedere papà o mamma per forza, affrontando uno specifico “programma” per il pieno recupero della “bigenitorialità”. In cosa consisterà questo programma NON SI SA. Be’, credo che avrà effetti devastanti nella mente dei minori coinvolti e si creerà fatalmente un gran bel caos istituzionale a causa delle troppe lacune.

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  3. Lo immaginavo Claudelia, d’accordo su tutti e tre i punti. Ne penso tutto il male possibile anche io, di questo disegno di legge; tanto che ho già firmato la petizione nella viva speranza che non passi. O almeno – pensando al mio specifico caso in corso – che non sia pure retroattivo rispetto a Decreti e situazioni già in atto o addirittura trascorse.
    Sarebbe un disastro per tutti tranne che per i veri abusanti, comporterebbe una re-vittimizzazione di genitori e figli già duramente provati. Sarebbe un vero e proprio abuso di Stato. Un delirio proprio.

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    1. La bigenitorialità perfetta non esiste. Non credo che tutti i lavoratori separati che lavorano a tempo pieno si potranno permettere di chiedere un part-time per prendere il proprio figlio a scuola e portarlo in giro per le sue attività. Di solito sono le donne ad essere penalizzate in questo senso. Ci sono professionisti che viaggiano costantemente e quindi come faranno? Delegheranno tutto ai nonni e alle babysitter quando i 15 giorni al mese dovranno prendersi cura del figlio per forza? È una legge scellerata, che in teoria sarebbe per smettere di “penalizzare i maschi.” Ma la verità è che mette anche loro in grossi guai. Prendersi cura di un bambino quando non l’hai mai fatto a tempo pieno e non hai mai rinunciato a niente professionalmente può essere molto destabilizzante. Dai top manager agli operai, mi chiedo se le aziende saranno comprensive con un papà che chiede un part-time o che scappa in fretta e furia per 2 settimane al mese per prendere il figlio a scuola. È una legge lontana anni luce dalla realtà della vita che andrà a beneficiare unicamente gli studi legali, al costo di gettare migliaia di famiglie nell’ansia e nel caos.

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  4. La mia esperienza forse è meno forte rispetto alle altre storie che ho letto. Di fatto mi sono lasciata ingannare due volte. I cinque punti elencati nell’articolo li conosco bene. Sto cercando di lasciarmi tutto alle spalle e andare avanti. Sì sono tra le persone che hanno deciso di superare senza l’aiuto di nessuno. Mi dico che ce la posso fare e continuo a ripetermi che sto bene.

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  5. Ciao a tutti.
    Posso solo parlare della mia esperienza ancora una volta. Ne sono uscito innanzitutto grazie all’aiuto di quella persona straordinaria che è Claudileia, che senza mezzi termini e riprendendomi sempre con gentilezza laddove non venivo a capo del problema, mi ha fatto capire molte cose. Personalmente mi ha chiarito di essere stato bellamente fregato, usato, manipolato e sfruttato. Bisogna capire questo. Gli psicopatici non sono né più intelligenti e nemmeno più furbi di noi. Sono semplicemente delle persone delle quali non si conosceva l’esistenza. Quando si comprende con chi si è avuto a che fare bisogna ammettere a se stessi, anche se è molto difficile, di essere stati presi per i fondelli. Bene, siamo stati circuiti, ci hanno bellamente ingannati, e allora? Ci hanno fatto soffrire, e allora? Tutto appartiene al passato, che ha il grande difetto di non poter essere cambiato. Loro credono di aver vinto? Bravi, una pacca sulle spalle e via. Contenti loro.

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    1. Ciao Kolish,
      grazie perché mi trasmetti forza e coraggio, la consapevolezza di chi ha subito, capito ma poi è riuscito a rialzare la testa. Quello che sto cercando di fare anch’io che però faccio ancora molta fatica ad accettare e ammettere a me stessa con chi ho avuto a che fare.
      Buona giornata

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  6. Esatto Mari, non sottovalutare la tua sofferenza, se sei arrivata fino qui hai bisogno di aiuto come tutti noi. Per stare meglio non basta dirselo, la strada, purtroppo, è molto più tortuosa. Forza e coraggio. Un abbraccio

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  7. Ciao Kolish,
    grazie perché mi trasmetti forza e coraggio, la consapevolezza di chi ha subito, capito ma poi è riuscito a rialzare la testa. Quello che sto cercando di fare anch’io che però faccio ancora molta fatica ad accettare e ammettere a me stessa con chi ho avuto a che fare.
    Buona giornata

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  8. Ciao a tutti. Questi giorni sono un po’ più occupato del solito e ho perso un po’ il filo del blog, ma vi leggo sempre.
    In questi giorni oltre a tutto sono sotto attacco, con un tentativo di riavvicinamento perchè si è accorta che non sto più bluffando e che la mia distanza non è un momento di passaggio.
    Quindi tutta buona con la chicca “capisco che tu abbia il tuo punto di vista e le tue necessità, che tu mi dica che non vuoi stare in questo tipo di rapporto, ma tu devi tenere in considerazione anche quello che tu hai fatto a me e le mie necessità; pensavo che saremmo riusciti a continuare ad avere un rapporto sereno” ????????????????????????? Dopo di che a casa tutta merda e miele…
    Ecco, questo è il momento di riprendere questo articolo, quello sulle scuse, e tutti quelli che servono a farci tenere sempre gli occhi aperti di fronte ai tentativi di manipolazione, e dirsi di tenere duro, in qualsiasi contesto e momento si sia.
    Vi leggo e mi aiuta a farlo.
    Un abbraccio a tutti.

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    1. Ciao Gianni, anche a me è successo lo stesso. Da quando ho deciso di andare via, a quando sono riuscita ad andare, sono passati quasi quattro mesi. La situazione era di non di calma apparente, ma come se non stesse succedendo niente di niente. Le aggressioni erano ridotte al limite è lui non ha mai cercato di fermarmi, si limitava ad affermare che come sempre stavo sbagliando, che ero mal consigliata dai miei parenti di merda. Ma non pronunciava nemmeno cosa stava per accadere…..Questo mi creava una confusione pazzesca, perché il dubbio di fare una cosa giusta, mi assaliva ogni volta che caricavo un sacchetto della spazzatura con la mia roba in macchina. Poi vedere il suo ghigno malefico che commentava la situazione ridicola e penosa, mi confermava che la scelta era giusta. Anche il mio stronzopatico avrebbe continuato a stare insieme, apparenza salvata, casa pulita, stipendio in più, scaricare il nervosismo come è quando voleva, e se proprio gli prudenza un modo per farmi cedere l’avrebbe trovato. Era il sovrano assoluto, solo un pazzo avrebbe desiderato che io me ne andassi. Ma quando me ne sono andata il suo sorriso di soddisfazione mi ha fatto comunque molto male: ora aveva finalmente tutto lo spazio per cercare una preda un po più collaborativa. Naturalmente la sua versione è che la stronza sono io e lui ha sofferto molto per la separazione…….Quello che volevo dirti, non ti fidare di questa calma, cercano solo di confondersi ancora di più e se è possibile farti venire sensi di colpa. Un abbraccio e coraggio…..

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      1. Cara Alba, ciao intanto. Vivo anche io la stessa situazione, lei non vuole che io vada e cinicamente (parole sue!) le fa comodo che resti, sia da un punto di vista emotivo (terrore dell’abbandono) che materiale (due stipendi is megl che one, parafrasando una nota pubblicità di qualche anno fa). Calma assoluta e massima collaborazione apparente; lamentele (preventive) su quanto sia stanca al lavoro (che in caso di separazione dovrà fare a tempo pieno invece che a part-time come adesso), finte spinte all’autonomia (mi fa piacere che tu ti trovi qualcosa di tuo da fare); io sono quello che non capisce i suoi dolori e pensa solo a sè stesso.
        Quando riuscirò ad andare sarò sicuramente additato come il pazzo/stronzo che la lascia in braghe di tela fregandosene della famiglia, e il tutto sarà detto/non detto in maniera molto sottile, almeno verso l’esterno, con una enorme dose di vittimismo e totale assenza di presa in carico di proprie responsabilità. Questo è quello che mi aspetto.
        Per adesso finta totale verso l’esterno. Ieri ho visto casualmente sua sorella, con cui ho da sempre un ottimo rapporto, e chiaramente non ha nessun sentore di tensioni particolari; qualche settimana fa ho incrociato una sua cara amica e “dai un bacio alla tua donna quando torni a casa”; della serie verso l’esterno tutto bene, tutto a posto.
        Come dici tu, non fidarsi è l’unica. Certo che per delle persone che come noi si sono trovate in questa condizione per eccesso di fiducia ed empatia, dover arrivare a non fidarsi della persona a te più vicina è proprio un paradosso, purtroppo necessario.
        Un abbraccio!

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      2. Ciao Gianni, stesse frasi e ragionamenti espressi dal mio fenomeno. Parola per parola, potrei averlo scritto io. E anche da lui finta totale all’esterno.
        Ma quando siamo riusciti a raggiunge la consapevolezza di trovarci davanti a un essere alieno, e che non siamo noi quelli sbagliati, già il grosso del lavoro l’abbiamo fatto.
        Oggi festeggio il primo mese da sola soletta, sempre più convinta della mia scelta, mentre dall’altra parte continua a pensare che si tratti di una pausa momentanea, mandandomi messaggi che sottintendono il mio ritorno all’ovile. Perché chi ci può essere meglio di lui?

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      3. Ridicolizzarti. Minimizzare decisioni importanti. Un n.p. che non fa questo gioco nel momento della separazione non è un vero n.p.. Ti guardano come se ti dicessero: “Sì, ma dove credi di andare? Ma chi ti piglia? Non so nemmeno perché lo stai facendo, ma guarda un po’ questa…”. E’ un tipo di svalutazione che non possono fare a meno di compiere nella quotidianità. Figuriamoci se la cosa non viene potenziata quando finalmente fai le valigie e dici “mo’ vado”. Anche il contatto zero viene ritenuto una roba da “gente rancorosa e incapace di essere civile”. Sai che ti dico? Meglio la freddezza assoluta quando te ne vai e l’arrivo di una sostituta alla velocità della luce, che l’esplosioni di ira distruttive dei maniaci del controllo. Perché loro possono sfoggiare una di queste due reazioni e la seconda ha delle conseguenze imprevedibili. Un abbraccio enorme anche a te, cara Alba e avanti tutta!

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      4. Cara Aomame, ci sei anche tu allora?
        Contentissimo di sentirti tranquilla e risoluta.
        Sono proprio fatti con lo stampino. Anche se ancora non sono riuscito ad andarmene, anche io ricevo il trattamento “tanto alla fine torni sempre all’ovile”, con quella supponenza mista a incapacità di cogliere i messaggi che gli lanciamo.
        Verso l’esterno un vero e proprio muro di gomma. Invitiamo amici e parenti e facciamo la famigliola felice.
        Sto par di pal……
        Buon proseguimento e buona vita, quella vera.
        Un abbraccio!

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  9. Caro Gianni
    eh sì questi sono i famigerati momenti in cui con la testa sapevo benissimo che non sarebbe cambiato niente ma con la pancia andavo da tutt’altra direzione. E rimanevo. Speranzosa. Fino alla prossima. E negli ultimi mesi spesso la prossima settimana già il giorno dopo. Tieni duro.
    Un abbraccio

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  10. Caro Gianni, mi spiace tanto per la tua situazione e ti sono vicina. Capisco come ci si sente in questi frangenti, perché oltre tutto cercano di ribaltare la frittata e le vittime sembrano loro. Non importa. Meriti dignità e non abusi. La manipolazione è il loro pane quotidiano, purtroppo. Sii forte.

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  11. Grazie Mirò e Mary! Sto tenendo duro, ma mentalmente ed emotivamente costa una notevole fatica.
    Anche se lei si sta comportando come se nulla fosse successo e con un tentativo di recupero di una certa intimità, continuo a ripercorrere nella mia testa i passaggi peggiori degli ultimi anni e a ripetermi chi ho veramente di fronte, sapendo benissimo che questo riavvicinamento è solo l’ennesima manipolazione, tra l’altro ampiamente prevedibile.
    La cosa più positiva è che facendolo ho definitivamente cancellato qualsiasi dubbio o senso di colpa: so chi ho di fronte e il massimo che le posso concedere è un minimo di sua inconsapevolezza rispetto alla sua stessa incoerenza; ma la cosa non sposta la mia posizione in ogni caso.
    Nel frattempo continuo a cercare una soluzione abitativa compatibile con le mie finanze. Anzi questi tentativi non fanno altro che indurmi ad accelerare la cosa nei limiti del possibile.
    Un abbraccio e buona giornata.

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    1. Caro Gianni tutta la mia stima per la forza che stai dimostrando per affrontare una situazione assolutamente invivibile. Ci confermi come questi soggetti debbano ciclicamente riprovare a prendere il controllo, a verificare se “per caso” hai abbassato la guardia,  a quanto non dobbiamo mai sentirci completamente al sicuro dai loro attacchi e….mammamia mi viene la nausea.
      Ti auguro davvero di trovare al più presto una soluzione per allontanarti, almeno fisicamente, da lei.
      Un abbraccio grande.

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      1. Ciao Alma, grazie anche a te!
        Hai perfettamente ragione, hanno bisogno di recuperare il controllo, di fare andare le cose come piace a loro in quel momento.
        Se non altro posso dire che ormai è piuttosto prevedibile e quindi spesso riesco ad arrivare abbastanza pronto a parare qualche colpo.
        Un abbraccio!

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    2. Caro Gianni,
      “far finta di niente” è una specialità. Poteva urlare e insultarmi per una stupidata e il giorno dopo o peggio, qualche ora dopo, far finta di niente, come se mai nulla fosse successo. Scusarsi era un’opzione che nemmeno prendeva in considerazione.
      Nella mia esperienza la carota si è alternata al bastone per oltre un anno con effetti devastanti sulla mia stabilità psicologica anche perché quando era “bastone” erano attacchi durissimi e spietati, crudeli, quasi sadici che mi stendevano letteralmente ma quando era “carota” era assolutamente un’altra persona, perfino il tono della voce era diverso, perfino il linguaggio e l’atteggiamento del corpo erano diversi. Un’altra persona. Quando vedevo questa seconda versione ritrovavo la forza per sopportare la prima versione nella vana speranza che quella versione orribile scomparisse. Ha continuato ad alternare le due versioni fino a quando ha deciso che chiudeva definitivamente per passare alla mia sostituta. Fino a quando gli ha fatto comodo. Quel giorno il bastone ha picchiato ancora più duro, mi ha minacciato e se ne è andato.
      Questa è stata la mia esperienza dei suoi tentativi di avvicinamento: il suo strumento di tortura nei miei confronti. Che io stavo sempre peggio e perdevo chili non gli importava, non lo frenava nemmeno. E’ andato avanti finché ha voluto, finché non si è stancato, finché boh…e alla fine io ero il mostro. Per dirti che purtroppo questi individui si muovono così, l’altro non esiste, l’altro gli serve e basta per ciò che in quel preciso momento vogliono. Leggo che tu riesci, molto meglio di me, a far fronte (e quindi a respingere) a questi falsi tentativi ma credo che la fatica a livello emotivo e mentale sia notevole per questo ti auguro di trovare a breve una nuova sistemazione dove tu non debba nemmeno condividere gli spazi.
      Un abbraccio

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      1. Cara Mirò, mi spiace che tu, purtroppo come tante/i abbia subito quel trattamento e poi sia stata abbandonata. Io ho forse una storia diversa e un po’ atipica. Ho subito tutto per un paio d’anni in maniera molto concentrata e crudele (sadica secondo il mio terapeuta, e concordo), ma, non so come, ho resistito. Adesso sono “vaccinato” e credo lei sappia non si possa più permettere la sua aggressività (bastone), perchè sa che agevolerebbe la mia uscita e riceverebbe a sua volta una buona dose di bastonate di ritorno. Quindi io mi sto portando a casa una sfiancante e finta fase di carota che serve, nella sua testa, a farmi accettare le sue idiote condizioni.
        Non ci casco più ma per adesso non posso andarmene. Ma quello è l’obiettivo dichiarato (nella mia testa). Ma è comunque stancante a livello di testa e mette continuamente alla prova la resistenza emotiva; e sicuramente alla fine le servirà per autoconvincersi e convincere gli altri che il pazzo sono io.
        Comunque ritmi diversi, fasi più o meno alternate o lunghe, ma sempre le stesse devastanti dinamiche.
        Un abbraccio ancora anche a te!

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      2. Caro Gianni, è davvero molto doloroso subire la fase carota quando non si prova più nulla per una persona che fino a quel momento, per anni o decenni, si è comportata malissimo e ne va fiera del suo comportamento. La consapevolezza della manipolazione in atto, nel momento esatto in cui viene attuata, è ciò che ci porta a reagire di modo inadeguato e fare enormi figuracce davanti ai figli. E loro? Fanno finta di niente. Alla fine della fiera passano per quelli che hanno fatto di tutto per salvare il “matrimonio” ma tu “chissà come mai” hai deciso, “dal nulla” a mandare tutto a monte. La devastazione di queste dinamiche che non appaiono nella foto è davvero logorante. Senza il sostegno terapeutico che stai ricevendo dubito fortemente che saresti in grado di reagire nel modo giusto. Sei una persona ponderata e intelligente. Sono certa che mente e cuore faranno il loro lavoro affinché dentro di te la nebbia ceda lo spazio all’uomo “sommerso”, all’essere fiducioso e gioioso che hai sempre saputo di avere accantonato in nome di qualcosa di “più grande”. La verità è che la cosa “più grande” siamo noi. Basta che ce ne rendiamo conto che prendendoci cura di noi, ci prendiamo cura anche degli altri con lo stesso identico amore. Un abbraccio a te e IMMENSE grazie per i tuoi contributi qui.

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      3. Carissima Mirò, la perdita o l’aumento del peso, l’inizio di una depressione o di qualche malattia legata all’ansia, i pensieri suicidi e l’ossessione delle prede FANNO PIACERE a questi soggetti. Il sadismo è insito nel loro disturbo. Mentre le prede NON SONO MASOCHISTE, loro sono veramente SADICI. Una preda che si fa del male viene poi rivenduta come “instabile” e “follemente innamorata” di loro. Gli sms delle prede che confessano di essere “distrutte” e che chiedono conto delle loro mancanze possono essere abilmente sfoggiati per dimostrare al mondo il quanto sono “perseguitati da donne pazze”. Non è una paranoia pensare così. Sono cose che fanno costantemente per mantenere intatta l’immagine che vogliono dare alle loro cerchie: quella di uomini e donne ricercati, indimenticabili, unici e speciali. E’ un enorme errore mantenere ogni tipo di contatto con questi individui. Spesso consiglio il cambio di numero perché non è dignitoso avere il proprio numero sulla rubrica di un disturbato che campa sfruttando i sentimenti altrui. Cara Mirò, tutelati al massimo, perché dai tuoi commenti non mi pare il tipo che smette di tormentare una persona di punto in bianco. Un abbraccio forte e grazie di esserci.

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      4. Cara Claudileia come sempre inquadri la situazione in maniera lucida e precisa. La fase carota è estenuante e preferirei di gran lunga in questo momento che lei stesse più distante. Che lei stia tentando di passare per la vittima innocente del pazzo che non si sa perchè la fa soffrire è abbastanza evidente da qualche commento delle sua amiche.
        Certo senza l’aiuto terapeutico (non finirò mai di elogiare abbastanza il professionista che mi segue) non sarei riuscito ad arrivare dove sono, ma sicuramente nemmeno senza il tuo aiuto e di tutti quelli che mi sorreggono qui; quindi ancora infinite grazie a te. Il mio contributo è una gocciolina in questo oceano che spesso è di dolore, altre volte di speranza.
        Un abbraccio!

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  12. non c’è peggior nemico che noi stessi…io soprattutto…salvarsi??? hai ragione Claudileia si rimane aggrappati alla figura del narcisista, nel mio caso davvero una persona orribile e si continua a far calpestare e calpestare, io punto il dito contro di lui ma devo puntarlo contro me stessa, perc ho avuto tutte le possibilità per chiuderla quella porta e l’ho lasciata aperta in modo che lui entrasse e mi facesse ancora ed ancora più male…..e dopo vengo a piangere da voi , da un’amica o dal mio terapeuta….le ho provate tutte, leggere, uscire, tenermi occupata , arrabbiarmi ma sono sempre lì a farmi manipolare ed usare..ed appena mi sento forte ..dico evviva ne sono fuori viene lui e mi da il colpo di grazia.

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    1. Cara Ilaria,
      perché puntare il dito contro te stessa? Mica sei tu ad aver fatto del male. Hai amato e tanto basta. Sei stata sfruttata e ingannata e tanto basta. Hai avuto a che fare con un essere sconosciuto, anche ai più grandi specialisti in materia. Sono fatti così, è la loro natura che niente e nessuno può cambiare. Appena torna ridigli in faccia. Sono dei miserabili. Uomini senza spina dorsale. Larve.

      Ciao

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      1. Kolish sono io che gli cadevo ai piedi….e lui a ridermi in faccia ….una delle sue???…lui lavora fuori declassato dal suo titolare sgobba tutto il gg ed io aspettavo elemosinando la sera una sua chiamata….lui…subito tagliava corto era stanco … una mattina per chiamarlo alle 7.20 non so’ che si fece venire…che io ero pesante….
        morale? lui voleva solo…altro per telefono…
        …rinfaccia che per colpa mia ha dovuto pagarsi la singola se no stava in camera con un collega….

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    2. Ciao Ilaria e Kolisch!
      Non serve sentirsi in colpa verso sè stessi. L’importante è tenere sempre alta la guardia, anche se è faticoso ed è la condanna che ci lasciano per averci avuto a che fare. Questo almeno, immagino, fino al momento in cui non si è veramente così forti da farci scivolare tutto addosso. Ma ci vuole tempo e fatica, quindi cara Ilaria, datti il tempo che ti serve.
      Un abbraccio anche a voi!

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    3. Cara Ilaria, “viene lui” come? Quali canali comunicativi hai lasciato aperti? CHIUDI I CANALI. Smettila di rifornirlo di energia, anche negativa. Non fare da rubinetto a un soggetto disturbato per il resto dei tuoi giorni. Tu non sei un erogatore di energia. Sei una persona, una donna. Chiudi questi canali comunicativi e cerca CONCRETAMENTE di fare qualcosa per te e per le persone che ti vogliono bene. Ne va della tua vita stessa. Un abbraccio forte e coraggio. PS: Il coraggio, però, si dimostra dalle nostre azioni, e non solo dai nostri buoni propositi.

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      1. ne va della mia vita??? ci sono gg che dico ma che vita ho???ci sono gg che sto talmente male e devo tenere tutto dentro perc non posso parlarne con nessuno….i buoni propositi li avevo tutti ma poi…..li butto al vento

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      2. Cara Ilaria io sto male tanto quanto te e so quanto è dura. Ci mangiano dentro e ci prosciugano tutte le energie e noi stiamo qui succubi mentalmente a subire.
        Io non sto bene sto solo cercando di lavorare per sostenere mio figlio e pagare i debiti ma dentro non ci sono ancora e la cosa peggiore è che ora devo pure sospendere la terapia. Un anno di soldi spesi per curare ferite che sono ancora aperte e un’entrata di 1000€ mese che non mi fa dormire di notte dovendoci pagare anche il mutuo e ttto il resto. Ci sono giorni in cui preferirei essere morta già da un pezzo ma questo è quello che vivo dentro da anni.
        La testa è totalmente logorata da tutto. Che vita è??? Non lo so io non ho l’ottimismo giusto per rispondere a questa domanda che mi faccio ttti i giorni.
        Ma non è così che dobbiamo pensare perché quando abbiamo deciso di avere dei figli eravamo felici! Loro sono stati la nostra gioia per anni finché non siamo state totalmente abbattute da questa ‘malattia mentale’ che ci troviamo oggi ad affrontare.
        Io sento dentro di me che o inizio seriamente ad affrontare questa cosa con
        maggiore determinazione oppure andrà a finire che avrò buttato via una mamma per un bambino che non si meritava di restare orfano. Non sto bene e non mi curo sono all’autolesionismo puro nella consapevolezza di stare buttando via la mia vita dando il colpo di grazia al mio bambino che già lotta dentro di se per superare il trauma della separazione.
        Io le cose ormai le so tutte ma mentalmente ci ricado esattamente come te e sto combattendo ogni minuto contro la me stessa che mira alla morte perché non ne può più! Non farò più gesti avventati perché già 3 anni fa presa dallo sconforto totale ho ingerito il mondo per farla finita…ero sola a casa un pomeriggio e l’ho fatto. Poi stavo andando a letto a terminare il tutto aspettando il momento ma…mentre camminavo in sala mi è venuto in mente il facccino di mio figlio e sono corsa in ospedale. Ho chiamato l’ambulanza mentre ero per strada, sono venuti a prendermi…da la’ ho solo pensieri confusi…so solo come mi sono sentita al risveglio. Mi hanno portata forzatamente al reparto psichiatrico coi matti veri (poverini) che mi parlavano mi chiedevano le sigarette…ho rifiutato il ricovero
        C’erano mia mamma e mio papà al mio risveglio perché il mio ex non trovandomi a casa (la sera mi doveva portare il bimbo a casa) giustamente ha iniziato a chiamare finché loro non mi hanno trovata. Il mio bambino preoccupato che non c’era sua mamma a casa. Ha saputo solo che avevo avuto una congestione la cosa si è insabbiata così. Coi miei non ho potuto parlare di nulla perché non ho un ottimo rapporto fin da piccola. Si è archiviata la questa faccenda.
        Sentendoti così giù oggi mi è venuto in mente di condividerla con te per farti capire che questi stati mentali possono arrivare a farci sprofondare completamente e a toglierci realmente la vita.
        Ora noi non la stiamo più apprezzando ma questo non dovrebbe proprio succedere per colpa di un uomo. So che è assurdo pure scriverlo ma bisogna davvero che prendiamo la consapevolezza che ci stanno abbattendo completamente. Ci togliamo da sole la vita così. È una spirale solo di delusioni immense e dolore atroce…ma quando guardo gli occhi di mio figlio o faccio l’estrattto conto mi chiedo sempre: ma ne valeva la pena ridursi così??? Risposta: NO
        DOMANDA…come cavolo ne esco???
        Risposta: no contact. Non conosco altre strade perché finché sta qui anche da lontano la mia testa si fa ingabbiare e questo è assodato al 100%
        Domanda: e quando iniziò a tenerlo veramente attivo sto caxxo di no contact???
        Risposta: …….?

        Ecco oggi sto ancora come ql giorno la ancora con qlla sensazione terribile di non vedermi niente davanti di bello ma con la consapevolezza che è colpa mia che non sto reagendo per uscirne definitivamente
        In questi mesi ho provato a farlo e so solo che è un percorso lungo e complicato ma che va fatto anche solo per provare a ritrovare quella felicità perduta dentro ma che continua a vivere accanto a me.
        Dove ho sbagliato? Non lo so non riesco a capire perché sono sprofondata così in basso
        Non capisco perché continuo a lacerarmi dentro per una persona che ho visto in tutti i suoi comportamenti peggiori
        Io sono sul lastrico e non capisco perché ogni volta che ho un piccolo successo lavorativo poi ricrollo così
        Non mi voglio bene ancora non ci riesco. Punto tutta la mia guarigione sul mio bambino ma la verità è che lui è ciò che mi ha tenuta in vita ma non è ciò che mi farà vivere. Ciò che mi terrà in vita dignitosamente è solo collegato a me… è questo il punto cruciale ecco perché sto facendo così tanta fatica perché non ho orgoglio e coraggio a sufficienza ne’ più alcuna fiducia in me stessa.

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      3. ERIS rispondo a te ma lo dico a tutti. Non ce nulla di sbagliato in te e 8n ognuno di noi. Volevo dirti una cosa di quando avevo 21 anni che quasi avevo dimenticato. Conviveva con una persona un ragazzo ma ora so che è stato il primo n.p. che ho incontrato. Io venivo comunque da un infanzia terribile che come sempre dico ci da le basi sulle relazioni da adulti. Comunque quel pezzo lo racconterò un altra volta. Fatto sta che io durante un litigio che non ricordo assolutamente il motivo ero in ambulanza con una tazzina rotta mi sono tagliata e mi sono bevuta una confezione di valium.mi sono trovata viva per miracolo con una lavanda gastrica e quando ho aperto gli occhi c era uno psicologo dell ospedale che mi ha detto sei viva ma devi farti aiutare. Ecco da lì in avanti ho elaborato molte cose ho fatto a tratti parecchia psicoterapia non so quanto ma un Po mi ha fatto prendere coscienza .all epoca i blog non esistevano e giammai uno come questo. Leggevo mi informarvi ma parliamo di 30 anni fa eravamo indietro anni luce sui disturbi di personalità. Questo per dirti dolce Eris che so perfettamente cosa e come ti senti . Anni dopo sono capitate persone con le quali sono stata bene e andata non andata li un altra cosa. La nascita di mio figlio e stato un evento che ha dato un senso alla mia vita come madre ma non colmava i vuoti lasciati da una famiglia disastrosa . Però gli anni dedicati a lui piccolino sono stati belli anche se quando lui aveva 8 anni ho incontrato un n.p. di nuovo sul mio cammino e ho mandato in pezzi la mia famiglia con TUTTE le dinamiche che sapete. Quindi ha sofferto molto anche lui.ma come già detto in un altro post 5 anni tra vari ritorni addirittura dopo tre anni e tornato ma aveva trovato un altra mirna . Ho adottato il no contact e da 3 anni incontrato una volta per me estraneo totale. E in questi 3 anni mmpensavo di essermi ricostruita evidentemente pensavo. A gennaio ho chiesto un trasferimento e a maggio e iniziata la storia con penso uno dei peggiori n.p. terreni poiché bravissimo sopratutto nella fase love bombing .il resto Lo sapete più o meno. Bene. Mi ritrovo accanto a voi e mi ritrovo nuovamente a fare introspezione e non potendo permettermi uno psicologo almeno non ora cerco di vivere giorno per giorno ora per ora. MI SENTO NON UNA PARTECIPANTE DELLA VITA MA UNA SPETTATRICE.e così che ho capito che ho investito poco nella mia individualità interiore . Si pensa sempre che l amore sia salvifico . Che fa girare il mondo. Ed è vero io sono innamorata dell amore nonostante non sono una donna zerbino anzi sono tosta ma alla fine questo mostri vedono oltre e capiscono che cuore e che anima hai.e sanno anche quanta importanza siamo all amore. E qui che amo età di 50 anni in età ormai non più fertile che non trovi più il senso della vita . E come raccogliere i frutti di ciò che si è seminato e io non avrò seminato bene e sempre perché e tutto girato intorno alle emozioni ai sentimenti e ho puntato poco sul mio interiore. Adesso che la situazione è ancora più difficile e come se non vedo sbocchi in nulla anche il lavoro ,la mia solarità, i miei progetti,l ordine della mia casa,mia madre che non sta bene e con lei anche mia sorella insomma anche io Eris non voglio deprimere voi ma sinceramente si sono stanca. E non so quale utilità posso avere perché se analizzo punto per punto su un foglio non trovo un solo senso. Chiedo a claudelia se leggera anche l inizio della menopausa e così devastante? Anche questo ha inciso . Ma ERIS dagli n.p. ci si libera però la condizione obbligatoria almeno per me è No contact senza voltarsi a guardare nemmeno il profilo di f.b anche se al lavoro ormai è l argomento del giorno. E sul palcoscenico che voleva. Torna? Non torna? Si licenzia ? Rimane a Cuba? Ha messo incinta la cubana o una nuova? Ma si aprono scommesse fino a lunedì che ci sarà il responso. A volte. Mi viene da ridere e sorrido davvero e la campagna di denigrazione nel mio caso non è stata fatta. E scappato prima ma a nessuno e sfuggito che è disturbato. E ho detto proprio oggi a tutti che sono stati dei Charlie B. Non pensino che io ho un grado di intelligenza in meno e sono stata una stupida perché sono stati manipolati Tutti. Tutti. Ora forse capiscono ma un Po tardi . Sono proprio potenti con tutti perché ognuno di loro è servito a uno scopo. Grazie a tutti di avermi ascoltato. Vi abbraccio tutti forte come sempre e immagino noi in un grande cerchio che ci teniamo le mani. E grazie claudelia. Notte …ci aggiorneremo 😘

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      4. Cara Mirna intanto ti mando un abbraccio forte. Se ci penso, rileggendo il tuo post, mi viene in mente che in effetti io non ho mai vissuto facendo più di tanta introspezione ma sempre alla ricerca di momenti che mi generavano emozioni dall’estero. Ora è come se ttto dipendesse da me…mi sono ritrovata una zavorra non indifferente da gestire di punto in bianco. Non sono mai stata molto innamorata della vita ma solo dell’amore come scrivi tu. È esattamente così. Sto cercando anche io la chiave per uscire da sta galera mentale perché è incredibile come ci si ritrova a dover badare a se stessi rendendosi conto di non averlo mai fatto più di tanto. Ho sempre riempito la mia vita con tutto ciò che avevo (fuori) e ora mi sono ritrovata come sola dentro un cerchio a guardare le cose che mi girano intorno. Boh troverò la via d’uscita per forza perché la mia vita non può dipendere da questa situazione è incredibile come mi sono ridotta ancora non ci vedo il senso a sto caos logorante che ho dentro.
        Una buona giornata a tutti

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      5. Carissima Mirna, inciampare ciclicamente in persone tossiche accade, come hai molto ben evidenziato, quando non investiamo nulla nella nostra interiorità. Me ne accorgo che quasi tutti noi abbiamo vissuto all’ombra di genitori altamente disfunzionali. Quando avevi 20 anni probabilmente non vedevi alcuna via di uscita, anche perché eri troppo giovane per comprendere di avere un’intera vita da vivere. Senza i minimi strumenti di difesa psicologici contro le trappole dei soggetti manipolatori, brancoliamo nel buio. Sappiamo che c’è qualcosa che non va ma non riusciamo a capire bene cosa. Il tentativo di trovare delle risposte senza avere gli strumenti adatti (un autostima consolidata e un Io forte) porta unicamente a più caos e confusione. Certo, per quanto riguarda questo ultimo soggetto, mi verrebbe da dirti di tagliare corto ogni volta che provano ad attaccare bottone su di lui. Le persone così sono sempre un argomento di discussione (ed è proprio quel che vogliono!). Per quanto riguarda l’argomento menopausa, è certamente un momento di crisi A SECONDA DEL MOMENTO in cui stai vivendo nella tua vita affettiva e lavorativa. Molte donne si trovano realizzate a questa età anche in solitudine, perché magari i figli sono cresciuti e hanno il privilegio di vivere dei momenti di pace con se stesse che molte altre donne, ancora giovani e con dei figli piccoli, possono soltanto sognare. E quante sono le donne che per scelta non hanno mai avuto dei figli e al momento non hanno un compagno, ma hanno sviluppato negli anni tantissimi interessi e passioni da rendersi meravigliose, tanto nello aspetto fisico quanto intellettivo? Capisco che ora stai vivendo un momento di crisi ma forse è il giusto momento per comprendere che superandolo diventerai la farfalla che svolazza per casa portando gioia e voglia di vivere in ogni ambiente. Rivoluzionati, cara Mirna. E’ il giusto momento!

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      6. Carissima Eris, non credo che esista un modo di uscire da uno stato di prostrazione psicologica puntando unicamente sui nostri figli, ma attraverso un cambio radicale della nostra idea di amore. Spesso ciò che vogliamo per noi è l’amore incondizionato, praticamente sogniamo una persona che “dia la vita per noi” e che ci guardi in uno stato di innamoramento costante. E’ evidente che questo nostro sogno d’amore, meglio dicendo, questa nostra utopia di amore, non può essere scaricata sulle spalle di un bimbo. Hai molto saggiamente scritto che il tuo bambino è ciò che ‘ti ha tenuta in vita ma non è ciò che ti farà vivere’ e hai c’entrato perfettamente il punto. Le persone sensibili avvertono tutto il peso del mondo e certe volte non sanno come sollevarlo, il che significa non riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel. Hai un lavoro che ti paga poco, hai uno storico familiare disfunzionale, hai un figlio che ha bisogno di te, hai un ex narcisista sulla calcagna, hai le bollette, un mutuo e poco tempo per te a disposizione. Se questo poco tempo che hai esclusivamente per te viene investito male, è naturale che la luce tu la intraveda molto lontana. So che può sembrare banale ciò che dico, ma la qualità del tempo che passiamo con noi stesse nei momenti di difficoltà è cruciale per farci raggiungere la serenità che auspichiamo e che crediamo possa provenire dai nostri figli. Non ti manca né l’orgoglio né il coraggio di andare avanti, perché lo stai già facendo anche ai limiti delle tue forze. Il tuo tentativo di levarsi da questo mondo è rimasto nel passato e, per quanto orribile, ti ha fatto comprendere il trauma che avresti recato al tuo bambino. Questa comprensione, cara Eris, si chiama AMORE INCONDIZIONATO. Hai capito che la tua creatura rischiava di crescere assolutamente convinta che tu non l’amavi abbastanza da restarle accanto per accompagnare la sua evoluzione. Tu, questa ferita del disamore non l’hai tramandata, nonostante tutto ciò che hai passato nella tua infanzia. La consapevolezza di sé è già amore incondizionato, ma noi non lo riteniamo mai tale perché ci sono bollette, i mutui, i dolori del passato e l’incertezza del futuro. La consapevolezza non dà il brivido di un “uomo” altalenante. Dove hai sbagliato? Credo che tutto ciò che hai passato ti proietterà come una bomba verso il futuro. Il futuro, però, va costruito, così come la fiducia in te stessa. Perché crolli quando hai un piccolo successo lavorativo? Perché si è radicata in te la convinzione di non meritare niente. Invece tu te lo meriti ECCOME, te lo meriti tanto quanto tutti noi. Meriti come me, che ho avuto una madre violenta e distruttiva, meriti come Anna, che racconta di aver sconfitto un cancro, meriti come le tante donne e uomini rimasti senza un soldo e sprovvisti di energia e salute… Tu meriti tutto ciò che di buono ti capita e che ti capiterà d’ora in poi PROPRIO PERCHE’ TU IL LATO BUIO DELLA VITA LO CONOSCI forse meglio di tutti noi insieme. Possiamo imparare ad amarci in tanti modi, uno di questi è smettendo di credere al concetto di amore SPAZIALE e STRATOSFERICO che ci fa “sentire vive”. Questo tipo di “amore” è la fonte di tutti i nostri inganni e delusioni.

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      7. E proprio così…aver idealizzato un amore salvifico…almeno per me è avendo già avuto molti dolori non ho puntato sulla mia individualità e basta e anche mio figlio che ora ha 18 anni ne ha risentito molto. E RIS IL TUO E ANCORA piccolo ..puoi fare ancora tantissimo…

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      8. Cara Claulelia, ti rispondo ora perché quando ho letto la tua risposta sono scoppiata a piangere. Allora l’ho riletta e ho pianto ancora. Ho avuto 2 volte la stessa sensazione cioè che mi sei entrata nel cuore e hai visto il macigno che mi trascino dentro.
        Stamattina mi sono svegliata in paranoia totale e con una sensazione dolorosa dentro perché mi trascino da troppo tempo questo declino affettivo. È iniziato tutto 7 anni fa ed è stato un crescendo di violenza e cattiveria dal padre di mio figlio che ora mi odia perché non me lo sono ripreso fino allo schifo del np. Uno in fila all’altro…manco il tempo di finire con uno che ha iniziato l’altro. Ad un certo punto ho avuto il crollo. Ora sto crollo mi pesa dentro e hai ragione ci devo mettere del bello e del buono perché, come ho appreso dai tuoi articoli, la testa effettivamente si è abituata a vivere immersa nei problemi e nella sofferenza. A questo ci aggiungo che io non riesco a fregarmene di niente e di nessuno e ho fatto bingo! Forse mi ci vorrebbe ora tanta leggerezza. Devo liberarmi da tutto ma in un anno di terapia non sono riuscita a trovare il modo di sganciare sta zavorra nera che ho dentro. Non ho ancora trovato la via d’uscita mentale e sono stanca di vivere con sti pensieri. La mia terapeuta è brava mi ha aiutata ma sono io che devo trovare il modo di togliermi questo autolesionismo di dosso.
        E poi hai ancora perfettamente ragione quando parli dell’idea distorta che ho sull’amore…su questo aspetto ancora non riesco a trovare la quadra nel mio cervello eppure almeno su questo il np ha fatto scuola direi…ma è come se io mi aspettassi sotto forma di rivalsa personale un miracolo per uscire da qllo che ho subito.
        Vedi che sbaglio ancora? Cerco sempre fuori quello che non trovo dentro perché è più facile. Ma la vita continua a dirmi sempre la stessa cosa ovunque mi giro c’è sempre e solo la stessa risposta. Un abbraccio col cuore mi hai letto dentro non sai come ne avevo bisogno.

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      9. ERIS HO LETTO il post di claudelia sulle mie e tue risposte. E vedi che pian piano poi l introspezione arriva da dentro di noi. Ricordati tra me e te ci sono degli anni di differenza è hai più partita da giocare .ERIS giocarsela perché puoi farlo. Questo vuoto di vivere quello che dici somiglia molto al mio vissuto e in ogni singola frase mi ci ritrovo. Imparare a camminare da soli non è facile. Per noi così dire crocerossine di tutti meno di noi stesse. E come ti dicevo ieri i dolori di una vita sono stati un susseguirsi ed è difficile poi trovare un individualità in se stessi . Ripeto per noi l amore e salvifico cerchiamo fuori perché dentro pensiamo di non avere risorse interessi voglia di esistere. E infatti siamo le prese perfette per questi esseri mostruosi. Ma non sono loro che ci affondano purtroppo a volte siamo anche noi che abbiamo dentro questo vuoto immenso e sicuramente non senza motivi. Dobbiamo ricostruirci.ogni giorno Eris..pensa mio figlio che ha 18 anni mi da anche lui un sacco di pensieri…discutiamo come oggi è mi sento a volte un fallimento come madre ma l ho cresciuto quasi da sola il padre mi ha detto o torni con me o mi disinteresso.anche di nostro figlio e così ha pagato per le mie scelte. Diciamo che il mio senso di essere persa e di ogni giorno ma ogni tanto guardo la meraviglia di un fiore di un prato e dico voglio vivere solo giorno per giorno e soprattutto idealizzato un Po meno l amore per un uomo. E le emozioni che ho sempre cercato che mi facevano sentire viva. Un abbraccio forte forte 😘

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      10. Sai Mirna scrivi delle cose giustissime perché effettivamente la conclusione di questa dolorosa esperienza è proprio scritta nella tua frase. Siamo rimaste sole a guardarci dentro e qllo che abbiamo visto ci ha distrutte perché non abbiamo trovato l’amore che volevamo e di cui avevamo bisogno. Forse perché non ci siamo mai poste il problema. Se guardo indietro la mia vita effettivamente tutto ciò che ho sempre fatto è stato dipendere dagli altri.
        Ora…mi chiedo…ok non ho trovato tutto sto amore fuori pazienza. Ho nuove amiche con cui esco e mi faccio due risate ma poi che succede? Sistematicamente la stessa cosa cioè che qndo resto sola e mi partono i pensieri risporfondo nell’abisso. Vivo le mie giornate ‘scortata a vista’ sempre da qsta fastidiosissima sensazione cioè qlla di non bastarmi. Mi sento sempre mancare qlcosa. Mi appago solo qndo la trovo fuori nell’attimo in cui la trovo.
        Se penso alla me di prima stavo bene quando ero single e circondata di amici con cui riempivo i miei spazi. Stavo bene quando ero in carriera ed ero mentalmente stra impegnata col lavoro, col mio compagno e con le mie amiche…avevo una vita pienissima! Ora questo vuoto mi da’ tantissimo da pensare
        C’è sempre stato e io ero la regina del riempi-vuoto? Sti traumi che sono esplosi tutti insieme mi chiedo spesso: perché? Non è un caso perché niente succede per caso…ma quale forza interiore serve per superarli? Perché non mi concentro più ? Perché è tutto così faticoso ora per me? Perché sono diventata pigra sui doveri io che sono sempre stata una persona così responsabile? Mi sono lasciata un bel po’ andare…mi sento sopraffatta dal macigno che ho in testa ma mi sento di essermi un po’ troppo accomodata in questa situazione perché io non ho un ricordo di me di una che mollava però avevo intorno cose e persone che mi sostenevano e ora ci sono io e da sola non sento la spinta interiore…non riesco ad accelerare. Ma il bello in tutta sta faccenda è che oggettivamente non sono poi così sola le persone e le cose ci sono potenzialmente ma sono IO che non riesco più ad essere come prima. Non le vedo più come magari le avrei viste prima mi manca l’entusiasmo mi sembra tutto piatto e insignificante. Ma la cruda verità è che l’entusiasmo manca solo a me perché sono io che sono piatta e guardo tutto dal basso.
        Hai ragione tu il tempo davanti per costruire c’è mi manca la voglia e temo con terrore di non uscire più da sta apatia perché non c’è quasi più niente che mi fa battere il cuore e ridere alle lacrime.
        Nemmeno il mio ex np oggettivamente mi regalava tutta sta grande emozione perché non è che era sto fulmine di simpatia o sto fenomeno di amante fuori dal letto…anzi era freddo e simpatico solo quando era di buon umore se proprio devo guardare le cose per come sono.
        Forse ho passato troppi troppi anni in mezzo a cose tristi e alla fine ci sono sprofondata e ora vedo tutto nero.
        Un bagno di realtà a volte non guasta e credimi io ero qlla che non crede nel matrimonio e non ha mai creduto più di tanto all’amore o nella fedeltà delle persone che ora però pretendo per stare bene con me stessa! È assurdo ma è così e non ha senso perché soffro per ciò che non ho e non ho avuto per troppo tempo ma ad un certo punto mi sono fissata che dovevo averlo. Certo capisco che non è tutta farina del mio sacco questa follia perché mi è stata indotta dal np in grandissima parte ma mi ha cambiata dentro e ora sono qui a stare male come un’affamata per ciò che non era e non avrò sicuramente domani!
        Tra un po’ esco e vado a ballare e già non sento alcun entusiasmo…se torno indietro con la testa non vedevo l’ora di uscire con le amiche! Sono impazzita tutto di botto o non esisto più? Guarda forse era meglio vivere come prima nell’inconsapevolezza perche’ sta Realtà non la capisco proprio. Non penso e non do più colpe a nessuno perché qui l’unica che deve reagire e trovare una quadra e una strada sono io. Bacione

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      11. ERIS brava vai a ballare …Io stasera come da un mese a questa parte anche se le mie amiche uscivano e si sono incavolata e mi sfottono ho preferito stare a casa tranquilla ..leggo . Anche voi e mi rilasso. Perché se esco a volte sento ancora più lo squallore e allora non vedo l ora di rientrare e così recupero anche ore di sonno che ho perso già mentre ero con quel mostro. Che poi mi hai fatto ridere 😂😂 anche io penso non era quel granché in entrambi i sensi ero proprio io che lo idealizzato.. in alcuni momenti persino sentivo il vuoto e la noia certo perché era finto…Non poteva trasmettere a livello di energia e vibrazione e come quando guardi un film …eravamo solo incantate. E sicuramente non obbiettive ma ipnotizzate.fino all anno scorso io ero fiera del lavoro lo amavo ,riunioni ,mi piaceva tutto ora non me ne frega e lo faccio così. Ma senza colore.. E anche nella vita privata mi bastavano le mie amiche ero tranquilla. E ora capisco che tutto era sotto la cenere. E come se questa orrenda storia mi ha buttato fuori tutti i dolori della mia anima. Ma prima come facevo? Una volta ho detto a una mia amica una cosa è adesso sto pensando quanto e vera. Quando entro in una relazione e creo un legame con il cuore e vengo a contatto con un legame il mio attaccamento fa riemergere tutti i miei dolori ed è strano dovrebbe essere il contrario. Quindi sola funzionerei di più? Però poi l amore lo vuoi..certo abbiamo incontrato ciò che cercavamo . Perché uno più tranquillo meno plateale..più..insomma non un n.p. A noi non ci piace . Vogliamo il plateale, adrenalina, emozione . Vogliamo il nostro ideale di amore e loro li pronti i mostri ci hanno studiato subito sapevano il prodotto che volevamo e si sono plasmati ad hoc ..ecco Eris e li che dobbiamo cambiare. Nella visione di cosa è l amore. Un abbraccio e divertiti.

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      12. Ilaria come che vita hai? Hai dei figli, un dono del cielo.
        Hai delle ancore di salvezza proprio davanti a te. Scrollati, muoviti almeno per loro, per non rimpiangere un giorno di non esserci stata, di esserti persa dei momenti che non torneranno più.
        Inizialmente sarai tu ad aggrapparti a loro, che saranno la tua unica forza. Poi man mano riacquisterai energia e sarai tu la loro guida, la loro compagna in una vita che merita di essere vissuta pienamente e non riducendosi a larve per un essere che non merita nulla.
        Mi unisco alla voce di Claudileia, chiudi ogni contatto! Anche io non volevo capirla quando me lo dicevano ma davvero è l’unico modo, salvati.

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      13. Cara Ilaria oggi leggo tanti interventi positivi e ottimisti; aggregati al gruppo, su reagisci, hai una vita davanti e una famiglia cui appoggiarti e da accudire.
        Un abbraccio!

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      14. Cara Eris, tutta la mia vicinanza e solidarietà possibile sia per quello che hai passato (conosco sia le frequentazioni del pronto soccorso in stati a dir poco confusionali, sia quanto si possa arrivare veramente vicini alla fine) che per quello che stai passando adesso, tra mille difficoltà di tutti i tipi, ma con la consapevolezza che ce la puoi, ce la devi fare, per te stessa e per tuo figlio. E la forza che stai dimostrando te lo consentirà!
        Anche solo a condividere tutto questo ci vuole una forza enorme.
        Cara Ilaria prendi esempio da Eris, nulla è mai perduto, tutto si può rimettere in piedi. E’ durissima, ma ce la devi fare. Non ci sono alternative.
        Forza a tutte e due e a chiunque stia lottando!

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      15. Cara Eris e cara Mirna scrivo di fretta perché oggi sono a casa ma vi ho letto e vorrei dirvi che avete tutta la mia vicinanza.
        Ricette magiche non ne esistono. Solo pensare a sé stessi. Non è egoismo.
        Per esempio un paio di anni fa voleva andarsene lei e a me sembrava di impazzire pensando ai miei ragazzi. Oggi sono io che cerco di andare e il problema dei miei ragazzi è diventato molto meno pesante. Non che io voglia loro meno bene, ci mancherebbe. Ma so che gliene voglio indipendentemente da dove sarò e loro me ne vogliono altrettanto allo stesso modo. Quindi il tutto si sposta su come sto io. Ripeto non è egoismo. E i miei ragazzi sapranno capire e spero anche cogliere il messaggio che la propria dignità viene prima.
        Quindi pensa cara Eris giorno per giorno a quello che hai voglia di fare e semplicemente fallo, per te.
        Vi devo lasciare ma vi abbraccio forte.

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      16. Care Mirna e Eris, bisogna smettere di affidare la nostra felicità e completezza nelle mani di qualcun’altro, che sia un compagno, un amico o chicchessia.
        Io ho avuto un padre presumibilmente narcisista mancato quando ero una adolescente e con il quale mi è rimasto sempre un vuoto irrisolto, a 20 ho sposato un uomo con caratteristiche borderline da cui ho avuto un figlio e che ho avuto il “coraggio” di lasciare dopo 28 anni e poi la chicca finale dell’ultima “conquista”, il peggio del peggio degli np maligni.
        Ebbene ciò che ho fatto in tutti questi anni è stato ricercare qualcuno (un uomo) che potesse rendermi felice, amata, quello che non ho mai avuto da bambina.
        Ora, dopo l’ultima esperienza, la più devastante di tutte, ho cambiato la mia prospettiva di vita, io sono l’unica persona che può farmi stare bene e tutti gli altri sono un valore aggiunto solo se mi aiutano a farmi stare bene. Dopo tutta questa sofferenza sto imparando a camminare da sola, ho buttato le stampelle che avevo “donato” agli uomini della mia vita perché credevo di non essere capace di farlo da sola.
        Dopo l’ultima ricaduta con np ho attraversato un dolore così immenso che pensavo di morirne, ed è allora che mi sono detta BASTA! Non dico sia facile, a volte i pensieri e i ricordi distorti mi attanagliano e mi chiudono la gola.
        L’amore di cui abbiamo bisogno non è nelle mani di nessuno, non è regalando a basso prezzo la nostra dignità la soluzione, solo noi siamo le artefici del nostro bene e del nostro male.
        Un abbraccio a tutti.

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      17. Brava Alma dici cose giuste e le dici con cognizione di causa e con sicurezza. Aggiornaci su come stai che tra un po’ sarai come la nostra Device perché sei sulla strada giusta e con la consapevolezza che fa andare avanti. Io ho finalmente pulito casa dopo 2 settimane si respira qui dentro. Ora avrei 100 cose da fare ma controvoglia vado a trovare il mio bambino. Non perché non voglio vedere lui ma perché c’è suo padre che mi tratta malissimo davanti a lui generando ancora sofferenza al bimbo. Bastaaaaa ti giuro non ne posso più. Voglio diventare egoista e iniziare veramente a fregarmene di tutto.
        Se potessi eliminare tutta sta negatività che mi gira intorno forse ora sarei anche più serena ma è così almeno per ora è così e devo sopportare per il bene del bimbo.
        Un abbraccio

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      18. Brava Eris anche io ho cominciato a guardare la casa mille cose da fare perché per un periodo sono stata immobile pensa che stanotte oltre al solito sogno di sempre e spero che un giorno non appaia più ho sognato che camminavo nel buio più totale non vedevo nulla . Che brutto nero nero poi sono arrivata in un posto e c era gente purtroppo ho sognato sua madre che mi aspettava in una pizzeria. Vs beh la mia vita onirica e ricchissima. ERIS un passato piccolo alla volta ..lo so magari in alcuni casi si pensa di fare come i gamberi ma dobbiamo vivere non giorno per giorno . Ora per ora. Pezzettini piccoli.. un abbraccio grande

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  13. E oggi fa UN ANNO amici miei!
    Un anno che non lo incontro, un anno dalla sveglia dal torpore, un anno dall’avergli detto ciò che penso di lui, un anno in cui faticosamente – io solo so quanto – ho ripreso il controllo di me stessa.
    Dal benservito definitivo e successivo no contact ne è passato “solo” metà, ed è un grandissimo traguardo anche quello, visto anche il suo impegno a mettermi i bastoni tra le ruote in questo senso di tanto in tanto.
    Oggi festeggio una doppia vittoria, quella su di lui – che giorno dopo giorno dimostra di essere sempre più degno solo della mia indifferenza – e soprattutto quella per me, per la mia liberazione, per la ritrovata autostima. Per esserne uscita, per DECIDERE ogni singolo giorno di non volerlo nella mia vita. Sì… ogni singolo giorno, perché lui è sempre disponibile a questo punto. Ogni singolo giorno perché anche se non voglio mi torna in mente. Ogni singolo giorno perché mi sono lacerata così tanto che anche se le ferite non ci sono quasi più, le cicatrici mi ricordano quello che ho passato. Ogni singolo giorno, lo dico a tutti… datevi il tempo, non sentitevi in colpa, ma siate decisi e risoluti di voler arrivare in fondo: la luce c’è.
    E grazie a tutti voi che siete stati e sarete sempre un appoggio importante di questo tortuoso cammino. ❤

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    1. Ciao Device, ben ritrovata!
      Bello sentirti così serena, quasi euforica, e decisa.
      Sei sicuramente di esempio a molti, me compreso, per la tenacia e la capacità di uscirne!
      Avanti così, a tutta, giorno per giorno.
      Un abbraccio!

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    2. Carissima Device, questi sono commenti che mi commuovono particolarmente. Un anno è una bimbetta che gattona e che ha tanto da scoprire in giro per casa. Prenditi cura di questa piccola creatura che sei tu e cerca di insegnarla a camminare con passi fermi e decisi finché capisca di non aver più bisogno nemmeno di questo blog per andare avanti. Prima o poi arriverà il tuo momento di venire qui unicamente per dare solidarietà ai nuovi arrivati come alcuni di voi stanno già facendo. Sono e siamo tutti con te! Un abbraccio caloroso!!!!

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      1. Buongiorno Claudileia,
        perdona il ritardo nella risposta ma ho letto solo poco fa.
        La metafora della bambina è come al solito molto calzante, questo è davvero un percorso nel quale sto crescendo. In un certo qual modo è come se stessi costruendo una nuova vita, una nuova me. E’ un nuovo modo di guardare le persone, gli affetti, ho cominciato a dare importanza ai minuti, al qui e ora. Ai gesti, alle parole, alle azioni. Dimostrare, non parlare. Trovare il tempo non dire “lo farò”. Vivere pienamente.
        L’incontro con np mi è servito, se non altro, a capire cosa NON VOGLIO dalla vita, le persone dalle quali mi devo scansare, la me stessa che non vorrò mai più essere. E ad adoperarmi per avere ciò che conta davvero: verità, affetto, comprensione, esserci e non andare via. Perché quello che è fatto è fatto, le cattive azioni si scusano ma non si annullano, feriscono. Ma anche il bene rimane.
        E con tutto il bene che sto ricevendo qui da tutti voi posso solo ricambiare e dare. Anche quando ricomincerò a camminare sicura sulle mie gambe tu e gli altri sarete sempre con me.
        Un abbraccio forte.

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      2. Cara Device, quel percorso interiore di conoscenza di sè stessi, dei propri bisogni e dei propri limiti è l’unico “regalo” che può lasciarci un rapporto con un np.
        Se se ne vuole uscire è un percorso obbligato, ma che diventa anche molto bello e illuminante.
        Certo ci vuole un sacco di tempo per portarlo pienamente a termine e anzi forse non si arriva mai alla fine, si è sempre in viaggio. L’importante è cominciare ad andare in buona compagnia.
        Qui la compagnia è ottima.
        Buona settimana e un abbraccio!

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      3. Buongiorno caro Gianni,
        esatto.
        Su quello bisogna puntare, affinché gli anni trascorsi col cappio al collo non siano stati tutti da buttare via. (Parlo per chi come me ovviamente non ha figli con np in questione, in quel caso ogni giorno probabilmente, per quanto straziante, ha significato qualcosa di positivo).

        Personalmente partivo “avvantaggiata” perché per quanto facessero male e non ne capissi il senso ho fin dal principio utilizzato i mesi successivi agli scarti per creare qualcosa di mio, per migliorare me stessa e ciò che mi circondava. Prima forse erano riempitivi, situazioni create ad hoc per non pensare, per superare il dolore, per dare un senso alla vita senza di lui. Ma questo – oltre alla sfacciata dose di fortuna che ho avuto nel trovare un codardo che non ha mai fatto un passo per minare il suo nido (sebbene mi avesse fatto intendere cose diverse, ma questo è un altro capitolo) – mi ha permesso di avere un fil rouge alternativo al suo da seguire.
        E forse è anche per questo che capito il meccanismo perverso, trovata la forza di uscirne, superata l’astinenza, la strada è andata diritta da sè.
        Ad oggi mi guardo indietro e a stento ricordo i momenti con lui, mentre prima era tutto nitido nella mia mente: emozioni, date di 4 anni, parole. Ora è tutto vuoto, appannato.
        Mi arrivano notizie di quello che fa e mi viene quasi da ridere, l’unica forma di empatia che provo è la compassione per la compagna mai lasciata e per la nuova vittima.
        Eppure ci penso. Con distacco, negatività, mai rimpianto, ma ci penso.
        E forse è come dici tu che si è sempre in viaggio.
        La mia liberazione totale arriverà quando nessun tipo di pensiero su questa persona mi sfiorerà più, ma non so se accadrà mai, o rimarrà sempre impresso, come un doloroso trauma. Spero di no.

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      4. Cara Device, non credo si possa arrivare a non avere più pensieri, alla fine qualsiasi nostra esperienza, anche le più brutte, fanno parte del nostro bagaglio, che non ci possiamo scrollare di dosso.
        Però l’obiettivo dovrebbe essere quello di eliminarne il peso, di far sì che anche i ricordi siano un’esperienza da cui attingere, ma soprattutto che non facciano più male.
        E, almeno per quanto sto vivendo io, questo passa attraverso una completa destrutturazione del rapporto avuto con np, che mi porta ad osservarlo come dal di fuori, come se avesse riguardato un’altra persona. Vedo chi è lei e l’unico sentimento, al di là di qualche breve ritorno di rabbia, è la compassione per me stesso (e per i miei figli, anche se in questo caso spero non ne abbiano bisogno e possano proseguire con le loro gambe lontani dagli influssi negativi).
        Per lei sta sopraggiungendo l’indifferenza.

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      5. Caro Gianni,
        la destrutturazione è avenuta, il distacco c’è, il rimpianto zero.
        Rimangono i rimorsi per non aver riconosciuto e distrutto prima questa giostra infernale. Rimane il rancore.
        Il resto l’ho fatto io, invece tempo, sono certa, spazzerà via tutto questo.

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      6. Cara Device, secondo me, facile a dirsi difficilissimo a farsi, bisognerebbe arrivare ad eliminare anche i rimorsi e il rancore; l’odio e il rancore sono sempre legami.
        Più che perdonare lui (questo è al limite dell’impossibile), perdona completamente te stessa per esserci cascata come una pera cotta, ma l’unica è dirsi che non avevi i mezzi per capirlo; e questo a mio avviso è del tutto vero e vale per tutti noi qui dentro.
        Poi come dici tu, tempo al tempo, e tutto prima o poi passa. Tu sei già a un buon punto del cammino. Continua così!

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  14. Ragazzi ogni tanto vi perdo nei commenti ma oggi vi ho ritrovato su questo argomento ancora non ho imparato bene a usare il sito 😊volevo dirvi intanto sempre forza a tutti . Oggi ce l ho fatta dopo un 40 giorni sono andata in montagna a prendermi le mie cose. E stata dura entrare li ma cercavo di pensare a voi a claudelia e voi che mi dicevate sgonfiato come un pallone mentre lo pensi. Non sono andata sola ma ero sicura che non c era perché so per certo che e a Cuba con la ex cubana già durante aveva programmato viaggio secondo me. La notizia buona e che come ho già detto probabilmente da le dimissioni perché coinvolto sul lavoro su cose. Quella casa in montagna abbandonata per un anno. Ha tolto tutta la sua roba . Che distruzione…di vite ..Un camaleonte cambia maschere vite in un attimo …comunque ce l ho fatta e sono andata..

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    1. Cristo santo, cara Mirna! Posso immaginare come ti stai sentendo. Però, MENO MALE che è partito con l’ex cubana per Cuba e speriamo (con tutto l’affetto che provo per il popolo cubano, che merita il meglio del meglio in materia di immigrazione) che resti là sotto l’ombra della statua di Fidel a gridare ‘Evviva la Rivoluzione!’ fino alla fine dei suoi giorni.

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  15. Ciaoooo avevo bisogno di leggervi e vi ho ritrovati tutti ma soprattutto tutti molto meglio di qualche tempo fa. Io mi sto buttando con enorme fatica sul lavoro. Faccio davvero fatica a concentrarmi ma almeno da quando mi avete spronata non ho più passato un’intera giornata immobile!!!
    Ilaria perdonati tutto fa niente quello che abbiamo fatto è fatto. La debolezza che abbiamo avuto è davvero stata dettata da sentimenti reali come ti hanno scritto gli altri. Ci vuole consapevolezza per poter capire e andare oltre. È tristemente vero che uccidere un’illusione è difficilissimo. A me ci sono voluti anni per capire che non era vero e ancora oggi ho i dubbi…ma tanti
    Device che dirti…sei un mito. Si sente che stai bene dal tuo post e sei qui con noi sempre a dirci di andare avanti. Grazie, mi dai speranza.
    Quindi dopo quell’incontro e’ sparito? O è riapparso e sei riuscita tu a tenerlo fuorI?
    Mirna anche tu sei stata bravissima ad andare. Con un po’ di fortuna te lo levi anche di torno dal lavoro e questa è una grandissima fortuna perché finalmente SPARISCE!!! Un essere indecente pure il tuo ex. Pensa che da quando l’hai lasciato e sei in no contact lui è partito e ora te lo togli anche di torno dal lavoro…sono tutti segnali che io vedo molto positivi.
    Gianni mentre ti leggevo pensavo ai tuoi primi post di pochi mesi fa…ne hai fatta di strada…leggo una determinazione e forza pazzesca. La stessa determinazione la leggo in Kolisch…mi ricordo ancora in primavera quando passavamo le notti insonni a scriverci sul blog per farci forza. Quanti mesi passati con la testa nello sconforto totale.
    Io non mi sento più così ma ho davvero il caos ora. Ancora non ne sono fuori, ho tanti pensieri negativi e dissonanza ancora che mi accompagnano durante le giornate. Ancora sto sopravvivendo ma dentro mi sento diversa e questo mi accende la forza per fare e impedirmi dì ributtarmi totalmente a terra.
    Un abbraccio buonanotte

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    1. Ciao Eris!
      Sento anche te bella determinata e sono proprio contento; come ti dice anche Mirna (ciaone anche a te!) va bene il lavoro, ma prenditi anche un po’ di tempo per qualche svago. Fai qualcosa che ti impegni un po’ anche mentalmente così non hai tempo per pensare troppo ad altro.
      Ti ringrazio per il sostegno e sì, effettivamente da quando ho cominciato a scrivere sul blog le cose per me sono ben cambiate, l’ho già scritto svariate volte. E’ stato un passaggio determinante, perchè ho trovato totale comprensione, aiuto e anche perchè provare, nel nostro piccolo, ad aiutare gli altri, agevola ulteriormente la cosa.
      Cara Mirna, a me è capitato di rileggere qualche passaggio o qualche articolo di testi letti qualche anno fa, che allora mi erano serviti ad aprire gli occhi. Senza esagerare, altrimenti si rischia di ripartire da capo con ragionamenti già assodati, rileggere e interpretare i testi con maggiore consapevolezza mi ha aiutato a mettere a posto gli ultimissimi tasselli del puzzle ed anche a fare qualche considerazione sui passi avanti fatti dai tempi delle prime letture.
      Un abbraccio e buona giornata a tutti!

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  16. Eris,bene per il lavoro però non ti sfinire.perche anche qHello non va bene. DEVICE lo sai che sei il nostro esempio e la fatica purtroppo ce,Ilaria ,Gianni, kolisch io e poco che sono su questo sito ma ho riletto tutti i vostri vecchi post anche di Miro di Alma e in effetti passi avanti ci sono stati.a parte un post non ricordo do chi che scriveva dopo tre anni no nulla e cambiato più di tanto. Ma il cambiamento è un evoluzione che avviene dentro noi di storie che ci portiamo dentro ,dolori,solitudini,insoddisfazioni, quello e difficile da buttare via,non lo psicopatico,e solo che lui ci aveva offerto la salvezza ,finta da vera fiction,e aimè e radicato in noi l insegnamento che esistono i principi azzurri ,per fortuna nelle nuove generazioni più crude e meno romantiche come mio figlio questo si sta perdendo. Io sono super cosciente e lo ripeto sempre di avere un enorme vuoto affettivo…enorme che ha determinato la mia vita le mie scelte e tutto quanto sennò avrei avuto un potenziale molto più alto. Ma purtroppo è così magari un pezzo alla volta ci raccontiamo anche i perché di tutto questo risultato. Ognuno ha una storia ma tutti abbiamo un cuore molto grande e non è per sentirsi in colpa come dice Ilaria ma è per capire le nostre dinamiche non colpe.una considerazione sulla dipendenza affettiva però io l ho fatta. Anni fa avevo letto il libro ” donne che amano troppo” libro centratissimo.che mi rileggero però una cosa è cambiata: la mia dipendenza in termini di rimanere si è evoluta . Anni fa avrei pianto,rincorso,sarei rimasta un Po di più. Ora alla prima calata di maschera io gli ho detto..Non va bene se pur morendo.il resto l ha fatto lui nelle modalità scarto che noi conosciamo bene.quindi dal love bombing allo smascheramento allo scarto senza passare se non qualche ora allo schema silenzio e svalutazione. Ecco questo l ho capito. Ma la sofferenza e lo stupore del dopo e stata immensa. Poi la mia sfortuna e il risveglio del mattino proprio per i sogni dive lui ce sempre e quindi rivivo tutto. Però dopo colazione va già un Po meglio. Scusate se sono stata lunga nel post. Vi abbraccio forte forte tutti .siamo dei cuori grandi che ci siamo imbattuti negli opposti. Un bacio

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  17. Che bello sentirvi qui tutti, più uniti e determinati che mai!
    Certo, certi giorni si vacilla, capita a tutti…
    all’inizio si sentono tante lame che trafiggono il corpo ora dopo ora, poi a volte si sta meglio, ci si distrae ma arrivano una giornata storta, il weekend o i pensieri e sembra di risprofondare tra dubbi e incertezze.
    Ma non è così. Ogni giorno che superiamo, ogni passo che facciamo lontano dal np sono mattoni di una bella cosa che stiamo ricostruendo: noi stessi, la nostra vita.
    Io scrivo, spingendo voi ad andare avanti, ma ci teniamo tutti la mano, facciamo lo stesso percorso: lungo, difficile ma possibile. Sono qui a dirvi che passa quel dolore atroce, quell’immobilità, quel pensiero fisso. E a credere con voi che arriverà il giorno in cui questa dipendenza finirà, del tutto, a sperare che non si faranno più vivi, anzi a credere che quando lo faranno non ci sarà più nessun turbamento, ma solo pena.
    Eris mi chiede se dopo avermi fatto un’imboscata durante la quale l’ho ignorato completamente è sparito… no, purtroppo no.
    Dopo qualche giorno ha mandato una persona a consegnarmi una specie di messaggio, riguardo un argomento che mi sta tantissimo a cuore, e lui lo sa. Ho rifiutato tutto, immediatamente.
    Se mi ha turbato? Sì.
    Se ho avuto tentennamenti dopo? Sì. Perché ho ragionato da persona empatica e mi sono sentita io la cattiva, che ha rifiutato un bel gesto.
    E dopo? Dopo ho razionalizzato quello che era in realtà quel gesto: manipolazione. Si è di nuovo introdotto nel mio privato, usando una persona a me vicina, voleva che accettassi qualcosa da lui, che gli fossi grata e che magari lo chiamassi anche per esternare tanta gratitudine. Voleva di nuovo appropriarsi di me, delle mie cose, partecipare senza impegno. Voleva rendermi “felice” o anche farmi arrabbiare. Voleva introdursi nuovamente in me per riaprire le mie ferite.
    Mi hanno salvato dapprima l’istinto e nei giorni a seguire la ragione. Mi sono resa conto più che mai che bisogna essere forti, sedersi, respirare e pensare prima di agire, anzi di non agire.
    (Il blocco in questo senso è di grande aiuto, ti permette di non fare caxxate, che siano quelle di una parola gentile o di un insulto. Bloccarli è bloccare il nutrimento. Fatelo, per me è stato e continua ad essere salvifico, anche se non volevo capirlo e l’ho fatto solo dopo 6 mesi).
    Con questo “bel gesto” mi ha permesso di capire quanto schifo faccia davvero: è il male gratuito, a oltranza che ferisce.
    Dopo questo nuovo e clamoroso due di picche chiaramente è calato il silenzio totale.
    Ciliegina sulla torta il giorno del MIO ANNIVERSARIO (bella come definizione, Ilaria 😉 ) per eventi del tutto casuali (non avrei dovuto essere dove mi trovavo in quel momento) l’ho incrociato…. e conoscendo le sue abitudini poteva essere lì solo avendo riagganciato una vecchia preda, con la quale ha tentato tempo fa di triangolare me.
    L’ho preso come un segno, il regalo per quest’anno di liberazione, la prova che non ho sbagliato e che devo sempre e necessariamente non dimenticare con che razza di bestia ho avuto a che fare.
    Siate decisi, siate forti, proseguite il vostro cammino. Il mondo è più bello senza di loro.

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  18. Ciao Device grazie per queste parole di incoraggiamento per tutti noi.
    Ricordo bene l’anno scorso quando io iniziai il mio no contact tu eri già qualche mese avanti. Beh tu sei riuscita a mantenerlo, io no. Ripescata per l’ennesima volta. Ma non mi scoraggio. Ora sono tre mesi che l ho bloccato e felice di averlo finalmente fatto. Hai ragione, bloccarli è congelare la loro fonte di nutrimento.
    La mia preoccupazione è proprio incontrarlo, prima o poi succederà per forza maggiore, e sicuramente anche lui tenterà un qualsiasi approccio, l’ha sempre fatto, per avere una mia reazione che sia anche negativa, per lui va bene tutto, sono delle bestie.
    Come ho già detto qui, vedrò al momento come affrontare.
    Sono proprio felice per te. Un abbraccio.

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    1. Cara Alma,
      non crucciarti per esserci “ricascata”, è un percorso che non ha regole e la consapevolezza che si ha dopo tempo in cui ci si disintossica all’inizio non ci sembra possibile. Anche io sono caduta più volte, dapprima inconsapevolmente ma poi anche quando ero a conoscenza del suo disturbo, credo che sia normale avendo creduto e investito così tanto in un rapporto.
      Per quanto riguarda il rincontrarlo, vado a memoria ma credo che la prima volta sia proprio accaduto durante lo stesso evento nel quale mi aveva approcciato all’inizio. La mia reazione non è stata meditata ma mi ero promessa comunque di tenere un atteggiamento distaccato nel caso lo avessi rivisto. Ti dirò che è venuto tutto molto molto naturale: appena l’ho individuato mi sono voltata di spalle e sono rimasta in quella posizione tutto il tempo che eravamo nello stesso luogo. Anche se non ti nascondo che la tensione mi ha dato una vampata improvvisa poi non è stato difficile, e appena ho potuto mi sono allontanata ovviamente.
      Ho provato una sorta di rivincita… diciamo che per come ci siamo lasciati non ne avrei avuto bisogno ma forse fargli percepire che dopo tot mesi non volevo avere più niente a che fare con lui, che non avevo cambiato idea, è stato il motore che ha guidato e che guida tuttora le mie mosse quando tenta un nuovo avvicinamento.
      So che se rimango in quella posizione sono un gradino sopra, e che anche se si allunga non può tornare a prendermi per il collo.
      E c’è anche una certa soddisfazione, pur essendo conscia che non gli fa né caldo né freddo ovviamente.
      Insomma… qualsiasi sia il motivo che vi spinge, va bene tutto, trovate una leva e teneteli lontani.
      Ti abbraccio e ti ringrazio per le tue parole.

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  19. Buongiorno a tutti
    io sono su questo blog da poco anche se da più tempo leggo con grandissimo interesse gli articoli che Claudileia pubblica e che in alcuni casi sono stati davvero illuminanti. Non vi conosco personalmente ma l’esperienza che ci accomuna mi fa sentire vicina ad ognuno di voi al punto che riesco a condividere i miei pensieri e stati d’animo. Qui non si giudica, si accoglie, c’è umanità, sostegno reciproco, fiducia e allo stesso tempo chiarezza, autenticità e dovere di verità. Non a caso ho usato questi termini perché sono proprio ciò che in una relazione tossica con una persona manipolatoria e abusante non possiamo avere. Con loro non c’è umanità, non c’è fiducia, non c’è sostegno reciproco, non c’è autenticità né tantomeno verità.
    Indubbiamente il percorso di guarigione è personale e ognuno di noi ne è responsabile ma qui si cammina insieme, si condivide, ci si sostiene e questo ha un valore impagabile.
    Grazie a tutti e grazie di cuore a Claudileia

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  20. Ragazze sto leggendo i vostri post…Eris ,Ilaria…voglio dirvi una cosa stasera vi voglio scrivere con calma un attimo perché sono in treno ma una cosa voglio dirvela . Ce la faremo! A stasera che vi racconto un pezzo che avevo rimosso dalla mia vita. ERIS …ci siamo tutti accanto…

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  21. Ciao a tutti, sono una delle tante, ho letto le vostre esperienze e la mia non si discosta molto dalle vostre anche se la mia storia ha ben due aggravanti. La prima il mio narci covert era fidanzato convivente quindi io ero l’amante (o meglio dire una delle tante) la seconda che ha 16 anni in meno di me. Tutto si e’ svolto come da copione love boombing e mille litigate con mia richiesta di allontanamento che puntualmente lui non rispettava. Gia’ da subito mi disse che aveva problemi psicologici legati alla perdita di suo padre da piccolo e che adesso con me aveva trovato la felicita e serenita che la sua fidanzata non gli dava piu’ (tutte balle assurde ovviamente). Ora, dopo quasi 2 anni, sono nella fase di scarto (mi ha confessato di provare interesse per un altra sempre della mia eta’) che pero’ solo io riesco a completarlo (quindi cmq non voleva mollare la presa). Io faccio no contact per due mesi poi un mese fa purtroppo cado nella trappola del controllo e sblocco wapp per vedere se e’ on line con l’altra tipa ormai avevo capito gli orari (ovviamente era on line) lo riblocco ma lui subito dopo mi chiama sul fisso (purtroppo ho un negozio quindi lui ha sempre superato i miei blocchi presentandosi in negozio o chiamando il fisso) reagisco male alla telefonata perche’ presa dalla sorpresa non ho nascosto di stare male perche’ lui ha un altra e lui cosa risponde? e’ colpa tua perche’ nell’ultima telefonata mi hai trattato male dicendomi che sono una brutta persona (mamma mia che offesona!!!!)
    Quindi cosa faccio ? Gli scrivo una lettera (lui me ne ha scritte un sacco per inciso) dove gli dico senza frasi offensive che avevo capito quale problema ha, un disturbo borderline della personalita’ , (avrei voluto dirgli sei un narcisista del cavolo), ma dovevo stare leggera. Quindi dopo avergli fatto presente che ero consapevole della sua assoluta mancanza di considerazione della mia persona ma che a lui interessava solo la mia disponibilita’ e devozione nei suoi confronti, gli ho fatto anche presente che il suo disturbo crea veramente grossi danni a persone sensibili e vere come me (noi aggiungerei). Ho specificato anche che mi sarebbe piaciuto una bella chiacchierata con lui ma preferivo non sottopormi al solito colloquio dove mi propina le solite quattro frasi che e’ in grado di dire, ovvero: SONO MALATO, NON SO DEVO PENSARCI, COME MAI IO NON FACCIO MAI NIENTE DI GIUSTO PER TE ? SCUSA TI HO TRATTATO MALE NON TE LO MERITI (ma va? pensavo di meritarmelo invece) Ho concluso augurandogli buona vita e dandogli un consiglio: “fatti curare”. Sono passati 20 gg e non ho notizie se non una telefonata persa due gg dopo la consegna della lettera, era sicuramente lui da numero privato ma non importa. Oggi sono assolutamente convinta che non lo rivedro’ piu’ e sono contenta di avergli raccontato le mie fragilita’ ma sono anche contenta di avergli dato dello psicopatico . Ciao a tutti. firmato UNA COME VOI
    P.S. Nonostante tutto non sto ancora bene ma mi sto impegnando per uscire da questa dipendenza assurda.

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    1. Cara Una Come Voi, sei hai questa forza alimentala più che puoi anzi hai ttta la mia stima e di tutti quanti.
      Ti sono vicina e molto. Dire ‘io sono pazzo’ non è una scusante accettabile di fronte ai tradimenti anzi fa ancora più schifo perché non si può vivere continuamente in mezzo ad assurde triangolazioni accettandole perché uno è pazzo! Beh c’è solo da dirgli grazie ma io voglio una persona normale!
      Lo vedi come fanno? Scaricano addosso alibi patetici e inutili sensi di colpa per far passare come ANORMALI i nostri comportamenti quando non tolleriamo i loro! ‘Lo sai come sono fatto’, ‘tu lo sapevi che ero sposato’ ‘io sono fatto così’ …..

      Lui ti aveva ma ha fatto un’altra scelta e ora cerca di rifilare a te con una scusa di tutto comodo e totalmente patetica i suoi vizietti del caxxo… bene che ci stia hai fatto bene
      Vattene e non tornare più. Non guardare non scrivere eliminalo perché tanto finché ha da divertirsi con l’altra non tornerà di certo ma il problema è quando si stancherà ecco la tornerà da te. Certo che torna perché tu sai chi è e gliel’hai pure detto quindi ora ha gioco ancora più facile nella sua testa perché saprà ancora meglio su cosa aggrapparsi. Non pensare di averlo colpito o ferito con la tua lettera perché appena gli dovrai tornare utile ci sguazzerà.
      È il copione quindi ora è tutto nelle tue mani mi dispiace ma io mi sento di dirti quella che è la realtà e se non sarai più che determinata ti riaggancera’ ancora meglio di prima perché sono subdoli come noi non possiamo immaginare.
      Goditi il silenzio e usalo per andare dalla parte opposta con la forza e determinazione che ci hai descritto. È l’unica tua salvezza
      Un abbraccio e scusa la schiettezza ma sì, sono uno la fotocopia dell’altro!

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      1. Grazie Eris e’ proprio questo che cercavo, una voce sincera che mi faccia aprire gli occhi il piu possibile. La forza e determinazione non mi manca ma a volte si entra in un meccanismo mentale che va smorzato da uno che ti CAPISCE e non COMPATISCE …… grazie ancora

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      2. Ma figurati cara dopo 5 anni ormai…tra letture e studi ossessivi dei suoi comportamenti potrei fare la np di mestiere!!!!!! Solo che io sono normale e ancora troppo debole quindi la vostra forza mi da forza perché solo noi tutte/i sappiamo cosa comporta a livello mentale questo distacco crudele nei modi e nelle motivazioni. Si arriva ad un punto in cui poi non si crede più a niente e di sicuro tutto ciò che dicono e fanno sa di falso! Cioè quello che è. Un abbraccio tieni duro perdi un pazzo trovi il mondo!!!

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  22. Comunque continuerò sempre a dire che il No contac. E l unica e dico l unica per me strada per iniziare anche faticosamente un percorso. Senza quello e impossibile.

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  23. Stasera su Rai tre ad amore criminale parlano di narcisismo purtroppo non una storia finita bene. Dovrebbero parlarne alle scuole medie come educazione civica.

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  24. Caro Gianni,
    la destrutturazione è avenuta, il distacco c’è, il rimpianto zero.
    Rimangono i rimorsi per non aver riconosciuto e distrutto prima questa giostra infernale. Rimane il rancore.
    Il resto l’ho fatto io, invece tempo, sono certa, spazzerà via tutto questo.

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  25. “.Cercare di fare tutto da soli può sembrare la cosa giusta da fare, ma la maggior parte delle persone che cerca di curarsi da sé e fare “i lupi solitari” finisce per rimanere bloccata per anni”
    Questo è stato il mio errore, però di aiuto e di comprensione ne ho cercato e anche molto. ma non l’ho trovato purtroppo. riguardo alla mancaza di cura di sè, volevo aggiungere che quello fa parte della manipolazione e del lavaggio del cervello che si subisce da parte della persona tossica. è parte integrante della manipolazione diciamo, è il narcisista stesso a convincere e ad indurre la vittima a smetterla di prendersi cura di sè (e insiste, perchè invida anche quello). E per quanto ho vissuto io questa è la prima cosa che fa. almeno per me è successo così, per gli altri non so. però dico solo che il prendersi cura di sè non è sempre uno strumento di guarigione, ma è una conseguenza della guarigione che sta iniziando.

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    1. Concordo, caro Rep Rip, penso che l’inerzia sia la cosa più deleteria che possiamo fare. Quando subiamo un abuso narcisistico la mancanza di cura di sé è una conseguenza del poco valore che ci viene dato. Se non valiamo niente, perché investire su di noi… tanto chi ci vuole, chi ci guarda, chi ci considera, chi ci rispetta? Ecco perché molto spesso si arriva alla depressione e al rifiuto di sé. Ovviamente finché siamo messi così siamo innocui e non costituiamo una sfida al potere che il narcisista pensa di avere su di noi. Riducendoci al lastrico può pulirsi le scarpe su di noi e presentarsi ‘vergine’ da un’altra parte… Un abbraccio grande a te!

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      1. sì, queste persone condizionano mentalmente e ti portano a disprezzarti e a dimenticarti di te stesso e di quello che eri e che amavi prima di incontrarli. alla fine il loro odio senza senso anche se non è dichiarato si sente forte e chiaro, ma forse nel mio caso mi sono solo trovato di fronte a frustrazione e invidia, non a un narcisista patologico. anche se non fa molta differenza. grazie mille, un saluto anche a te

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  26. Caro rep rip quello che dici è vero ma è la nostra forza che deve interrompere questo cerchio infernale imponendosi di scendere dal letto e mettersi in ordine che anche questo è volersi bene ed è uno dei primi passi necessari – comunque mi pare che tu stia un po’ meglio, meno smarrito-forza e coraggio-un abbraccio

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    1. Grazie, sì un po’ meglio perchè almeno leggendo su questo sito ho capito che avevo ragione sin dall’inizio e che non stavo male perchè ero pazzo. ma quando nessuno ti crede o ti dà ascolto…sembri davvero tu il pazzo. ho passato anni orribili, tempo irrecuprabile, se ripenso a come ero prima e come potevo essere adesso, mi sento davvero male onestamente. però almeno parlare qui mi è stato d’aiuto, una piccola psicoterapia online.

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