30 buone ragioni per mantenere il contatto zero con un/a narcisista patologico/a

https://thoughtcatalog.com/shahida-arabi/2017/05/30-kickass-affirmations-for-going-no-contact-with-an-abusive-narcissist/
Autrice: Shahida Arabi, psicologa e psicoterapeuta (Columbia University), specializzata in bullismo e violenza domestica. Opere The smart girl’s Guide to self-care e Becoming the narcissist’s nightmare: how to devalue and discard the narcissist while supplying yourself
Trad. C. Lemes Dias

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La decisione di iniziare il contatto zero con un ex partner narcisista maltrattante o tossico spesso si costituisce in un momento gratificante e altrettanto impegnativo. I sopravvissuti all’abuso emotivo e/o fisico stanno aprendo un nuovo cammino verso la libertà e la rinascita, ma nel contempo devono combattere anche contro gli effetti della dissonanza cognitiva, della paura, dell’obbligo e della colpa (FOG – fear, obligation and guilt), così come gli effetti traumatici dell’abuso nelle loro menti, corpi e anime. Alcuni si ritrovano pure a dover affrontare lo stalking o le molestie partite dai partner violenti durante l’intera fase di distacco, specialmente se hanno ‘osato’ abbandonare la barca per prima.

A causa del legame biochimico e traumatico con i loro maltrattanti, i sopravvissuti possono anche lottare contro la voglia di contattare i loro ex-partner oppure di controllare cosa stanno facendo a causa del condizionamento: erano condizionati a fare affidamento sull’approvazione e sulla convalida che proveniva dai loro maltrattanti durante il ciclo di abusi. Era il loro meccanismo di sopravvivenza.

Considerando il fatto che disintossicarsi da una relazione abusiva è molto simile al recupero da una dipendenza, la “riabilitazione” da questo tipo di tossicità deve essere affrontata in un modo che sia allo stesso tempo COMPASSIONEVOLE e RESPONSABILIZZANTE.

Queste affermazioni positive possono aiutarvi nella riconnessione con il vostro senso della realtà quando i flashback vi tormenteranno e quando gli inneschi dolorosi o la voglia emotiva di riconnessione con un ex partner maltrattante/violento prenderà il sopravvento nella vostra mente. Ho anche incluso alcune brevi spiegazioni su ciascuna affermazione, ulteriori chiarimenti a volte necessari, così da farvi apprezzare meglio il significato di fondo di ognuna delle espressioni.

A voi che avete implementato il contatto minimo a causa della co-genitorialità con un maltrattante: siete liberi di personalizzare queste affermazione per meglio adattarle alla vostra situazione. Potete anche confrontarle con altre affermazioni che avete nel vostro intimo e che sono meglio adatte ai vostri bisogni e personali desideri.

  1. IL MIO SILENZIO È LA MIA PROTEZIONE CONTRO LA VIOLENZA PSICOLOGICA

Ogni volta che scegliete di non controllare, rispondere o raggiungere un ex partner maltrattante, dimostrate di apprezzare voi stessi, di valorizzare il vostro tempo, la vostra nuova vita e il vostro diritto di non essere soggetti ad abusi o maltrattamenti. Vi state proteggendo da informazioni traumatizzanti o dalla violenza emotiva che potrebbe ulteriormente re-traumatizzarvi e intrappolarvi nel ciclo di abusi. Un ciclo che può solo esporvi a più dolore, angoscia e un senso pervasivo di disperazione. Siete sfuggiti agli abusi: non rientrate nuovamente in una situazione apparentemente ineluttabile, perché può diventare sempre più difficile andar via ogni volta che decidete di tornate indietro.

  1. HO IL DIRITTO DI ESSERE LIBERO DA OGNI FORMA DI MALTRATTAMENTO. OGNI ESSERE UMANO HA QUESTO DIRITTO E VALE ANCHE PER ME.

Dobbiamo ricordare che siamo proprio come qualsiasi altro essere umano – compresi quelli che non hanno mai avuto una relazione violenta o quelli che non hanno mai tollerato alcuna forma di abuso. Se loro hanno il diritto di non essere maltrattati, allora questo vale anche per noi. Questa affermazione non è per incolpare o far vergognare chi è rimasto in una relazione squilibrata; ci sono molte ragioni che a volte portano le persone oggi sopravvissute a dei maltrattamenti ad essere rimaste oltre il primo episodio. Uno dei motivi è il ciclo di ripetizione del trauma, che si instaura a causa delle ferite subconscie inferte ai sopravvissuti durante l’infanzia. Questa frase è semplicemente un promemoria del fatto che ci sono molte persone all’interno di relazioni sane e che, come ogni essere umano, anche voi godete degli stessi diritti e della stessa dignità.

  1. NESSUNO PUÒ TOGLIERE IL POTERE CHE HO DENTRO DI ME.

Potrebbe sembrare sorprendente per voi, ma i narcisistici patologici impregnati di tossicità non detengono alcun autentico potere interiore. Per questo tolgono il potere agli altri, per non averne dentro nessuno. Non hanno il senso di un’identità solida, ecco perché hanno bisogno di noi più di quanto noi abbiamo bisogno di loro (anche se la percezione è diversa). Amano spegnere la nostra luce quando si rendono conto che siamo la fonte della nostra vita e che siamo pure in grado di nutrire i vampiri energici che sono, ovvero, esseri che vivono delle nostre risorse, dei nostri talenti e capacità, della nostra empatia e compassione.

  1. LA MIA FORZA DI VOLONTÀ È PIÙ FORTE DEI TENTATIVI DI INTIMIDAZIONE DI UN BULLO

Se state soffrendo di DPTS o di Complesso DPTS e state ancora ascoltando la voce del vostro maltrattante e/o state combattendo contro tentativi di hoovering che vi portano a provare sentimenti contrastanti che rischiano di farvi rientrare nel girone del maltrattante, sappiate che non siete gli unici. Molti sopravvissuti agli abusi, quando cedono al bullismo dei loro ex-partner, non riescono a farsene una ragione su perché i loro ex-partner maltrattanti si rifiutano di lasciarli andare, li inseguono, li ostacolano o addirittura si spingono fino a sfoggiare la loro nuova fonte di nutrimento come una forma di provocazione. Ricordatevi: le tattiche degli abusanti non possono funzionare su di voi in modo efficace se siete disposti a dare priorità alla vostra libertà rispetto ai loro tentativi di fare i prepotenti. Il bullismo può farvi stare male, certamente, e lo state affrontando mentre cercate di elaborare un trauma, ma dove c’è una forte volontà c’è un sopravvissuto ancora più forte e in grado di affrontare qualsiasi sfida mentre segue per la sua strada.

  1. SONO PIÙ FORTE DELLE MINACCE VANE.

Gli ex partner abusivi possono infangarvi, calunniarvi o persino minacciare di rilasciare informazioni personali su di voi, specialmente quando “scartati” prima. Lo fanno a causa della rabbia narcisistica e delle loro ferite interiori. Vogliono riguadagnare potere e controllo, ma solo per scartarvi di modo ancora peggiore e essenzialmente “vincere” la rottura che avete imposto o salvare la faccia dopo la fine della relazione. Molte di queste sono minacce vuote. È vero che i narcisisti più pericolosi possono dare seguito alle loro minacce, ma il punto è che potete scegliere come rispondere a queste minacce. Avete scelte e opzioni per proteggervi e modi di documentare tali minacce nel caso in cui un’azione legale si renda necessaria. Potete andare alle forze dell’ordine se avvertite che tali minacce sono gravi (e costituiscono un pericolo reale). Potete anche chiedere il supporto di un avvocato e/o consulente per avere approfondimenti sulla vostra particolare situazione. Quello che non dovete fare è cedere a minacce e ricatti emotivi per tornare in una relazione cosparsa di maltrattamenti, ancor più terrorizzati di prima. E chi vorrebbe essere in una relazione in cui si è visto costretto a tornare?

  1. DIFENDERÒ E PROTEGGERÒ ME STESSO, QUALUNQUE COSA ACCADA.

Può significare ottenere un ordine restrittivo, cambiare il numero di telefono o uscire da tutte le piattaforme di social media, fare tutto ciò che bisogna fare per proteggervi dalle manipolazioni e dagli abusi del narcisista durante il vostro viaggio verso il contatto zero (o contatto minimo, se co-genitore). Non meritate di essere re-traumatizzati, in qualsiasi forma, circostanza o metodo. Cercate sostegno e informazioni nelle case di accoglienza per vittime di violenza domestica (sì, l’abuso emotivo è anche violenza), trovate un terapeuta specializzato in rapporti traumatici, cercate gruppi di supporto locali, meetup o terapia di gruppo focalizzata sul recupero e sostegno del trauma. Trovate qualsiasi supporto per aiutarvi a costruire e rafforzare la fortezza di protezione intorno a voi. Più supporto di qualità avrete, più sarete sicuri di allontanarvi definitivamente dal vostro ex partner tossico.

  1. NON MI ARRENDO MAI; E CONTINUERÒ COSÌ.

Non importa quanto sia difficile, non arrendetevi mai. Anche se commettete un errore, né tutto è perduto. Come sconfiggere una dipendenza? Non lasciando che l’imperfezione vi impedisca di progredire. Persistendo. Se siete caduti in una trappola e avete rotto il contatto (controllando il narcisista o rispondendo), non giudicatevi troppo severamente. Giudicarvi troppo severamente vi trascina verso lo stesso senso di indegnità che vi ha portato a cercare l’approvazione di una persona tossica. Invece, bisogna risalire sul carro e impegnarvi verso il viaggio con ancora più vigore. Praticate la mindfulness e l’accettazione radicale su tutti gli stimoli che potete avere, cercando di non agire su di loro e di depotenziarli per evitare l’auto-sabotaggio. Sappiate che ogni battuta d’arresto vi sta semplicemente riportando alle ferite principali che hanno bisogno di essere guarite per permettervi di andare avanti con ancora più forza e determinazione di prima. Cercate di capire la micia che vi ha portato alla decisione di rompere il Contatto Zero al fine di mitigarla in futuro e al fine di evitare il dolore di costatare, ancora una volta, che l’aggressore narcisista vi ha venduto una nuova illusione (“falsa maschera”). Sappiate che questa persona non è mai esistita veramente e che la promessa di una relazione – che è stata fabbricata nella fase di idealizzazione – vi ha portato a un investimento affettivo che alla fine ha fruttato più perdite che guadagni.

  1. LA MIA VITA VALE PIÙ DI VUOTE PROMESSE.

Quando un maltrattante narcisista cerca di ricatturarvi nella rete, vi sta re-idealizzando e facendo le stesse promesse che ha fatto all’inizio della relazione. Ha promesso di cambiare, di amarvi e prendersi cura di voi, di supportarvi sempre ed essere lì per voi. Eppure ha fatto l’esatto contrario: vi ha svalutati, sminuiti e degradati. Queste promesse vuote sono solo un altro modo per controllarvi e costringervi a tornare nel ciclo abusivo. Non nutrite l’illusione di ciò che la relazione avrebbe potuto essere. Riconoscetela, invece, per quel che è stata già: momenti di terrore che si sono fusi a promesse mai mantenute. Vi meritate più che vuote promesse: vi meritate qualcosa di reale. La vera promessa di una vita nuova e più sana tocca a voi. Fatte una promessa a voi stessi e inseguite questa nuova realtà.

  1. È QUESTIONE DI VITA O DI MORTE ED IO SCELGO LA VITA. SEMPRE.

Molti sopravvissuti agli abusi hanno un alto livello di resilienza e una soglia del dolore che li farebbero competere con un lottatore di sumo o con qualcuno in grado di camminare sui carboni ardenti senza fare una smorfia. Nonostante avete la sensazione di poter “affrontare” ulteriori abusi anche dopo la separazione, considerate che questa è veramente una situazione di vita o di morte. Se state fuggendo da una persona fisicamente violenta, so bene che questa affermazione si tratta di far piovere sul bagnato. Tuttavia, anche se state uscendo da una relazione emotivamente violenta, vale lo stesso. So che molte persone non pensano alla violenza emotiva come a una questione di vita o di morte, ma considerando i casi di suicidio che derivano dal bullismo e dalla violenza domestica, e il fatto che i sopravvissuti alla violenza domestica sono effettivamente più a rischio suicidio, questa affermazione è più vera di quanto si possa pensare. Ogni volta che sacrifichiamo la nostra pace mentale per un altro “colpo alla mente”, anziché cercare di disintossicarci dalla relazione, finiamo per sminuire, svilire e abusare di noi stessi. Questi incidenti si accumulano collettivamente per ricreare lo stesso senso di disperazione che abbiamo avuto durante la relazione abusiva e possono causare gravi danni alla nostra psiche nel tempo a causa dell’impatto cumulativo di esperienze traumatiche e re-traumatizzanti. Rompendo il contatto zero ci convinciamo che non siamo degni di qualcosa di meglio, e che va bene stare con una persona tossica. In caso di vita o morte, assicuratevi di scegliere la vostra nuova vita senza un maltrattante in agguato… fatelo ogni volta.

  1. LA SOLITUDINE È INFINITAMENTE MIGLIORE DI QUALSIASI FORMA DI ABUSO.

In tempi di solitudine, nei postumi di una relazione con un maltrattante, possiamo iniziare a romanticizzare il nostro ex-partner. Rischiamo persino di chiederci se sia “utile” smettere di essere maltrattati dal momento che ora ci sentiamo molto soli. Potremmo avere emozioni contrastanti riguardo al nostro maltrattante, anche perché i ricordi dei “bei tempi” si riversano a pioggia in sua assenza.

Ricordatevi: siete stati gli unici ad aver veramente investito nei bei tempi. Per la persona che vi ha ferito così tanto quei bei tempi erano semplicemente una forma di periodico bombardamento amoroso, una strategia di rinforzo intermittente per tenervi sotto il suo controllo nutrendovi con delle briciole.

I “bei ricordi” che abbiamo avuto con il nostro maltrattante non giustificano mai l’abuso o il danno che ci hanno recato. La solitudine può essere il segno che state elaborando e cercando di superare un trauma. È il segno che avete bisogno di essere più presenti a voi stessi e di circondarvi di buone reti di supporto. È anche sinonimo che avete bisogno di imparare a godervi della vostra stessa compagnia. Riconoscete e convalidate il vostro bisogno di solitudine cercando di resistere, per esempio smettendo di inseguire altre persone tossiche o tornando alla stessa relazione tossica. I sopravvissuti spesso hanno bisogno di un periodo di auto-isolamento per riflettere e riprendersi dal trauma prima di uscire o perseguire nuove amicizie. Prendete questo tempo per guarire senza cercare di affrettare il processo: è molto necessario perché vi permette di ritrovarvi in uno stato ottimale di salute mentale. Più vi sentirete meglio, migliore sarà la qualità delle vostre relazioni future, tanto con nuovi amici quanto con nuovi partner.

  1. MERITO MOLTO DI PIÙ DI ESSERE TRATTATA COME UNA SACCA DA BOXE EMOTIVA.

Quando siete in una relazione tossica, non siete dentro una relazione sana e reciproca, ma siete una sacca da boxe emotiva utilizzata da una persona immatura e instabile per allenarsi. Possono prendere tutti i loro difetti, le loro insicurezze, i loro rifiuti interni e vomitarveli addosso. Durante la relazione siete stati addestrati dai vostri aggressori a “prendervela” come una parte naturale dell’essere all’interno di un rapporto. Ora non più. Vi meritate di più di essere la sacca da boxe emotiva di qualcuno. Vi meritate una relazione reciprocamente rispettosa in cui l’amore e la compassione non manchino.

  1. POSSO COMUNICARE I MIEI SENTIMENTI, MA SOLO ALLE PERSONE CHE MERITANO DI ASCOLTARE LA MIA VOCE.

Non dobbiamo usare la nostra voce con persone che si ingegnano a fraintenderci, svalutarci e maltrattarci. Possiamo riservare la nostra energia e tempo per le persone che sono disposte a vedere le nostre belle qualità e a celebrare le nostre vittorie. Possiamo usare la nostra voce con le persone che vogliono veramente aiutarci, che apprezzano il nostro aiuto e che ricambiano i nostri sforzi. Anziché sprecare la vostra preziosa voce con persone che saranno sempre intente a mettervi a tacere, perché non usarla per aiutare chi ne ha davvero bisogno, per confortare qualcuno che sia altrettanto empatico e compassionevole come voi, per ricevere informazioni da un professionista di fiducia o per condividere la vostra storia e cambiare le cose? Vi garantisco che aiutare le persone che sono effettivamente in grado di evolvere (e questo include anche voi stessi!) è fare un uso molto migliore della vostra voce piuttosto che cercare di convincere una persona senza empatia a trattarvi bene. È probabile che sia molto più efficace usarla in modo diverso!

  1. LA MIA SALUTE MENTALE È LA MIA PRIORITÀ NUMERO UNO.

Assicuratevi di impegnarvi con estrema cura per voi stessi durante il viaggio del Contatto Zero. Questo significa controllarvi in ogni momento della giornata per assicurarvi di introdurre pensieri sani, approfittare delle diverse modalità di guarigione a vostra disposizione e affrontare i sintomi del trauma che potrebbero interferire con la vostra capacità di vivere serenamente la routine quotidiana. Se la vostra salute mentale è in sofferenza, anche tutti gli altri aspetti della vostra vita ne risentiranno. Quindi abbiate cura di voi stessi e non abbiate paura di cercare un supporto professionale se ne avete bisogno. Nessuno è in grado di attraversare da solo un caos così grande.

  1. RESTARE SANI DI MENTE È PIÙ IMPORTANTE CHE AVERE L’APPROVAZIONE DI UN MALTRATTANTE

Spesso, quando siamo stati svalutati da un maltrattante, subentra il bisogno di essere approvati da lui: vogliamo essere considerate persone “degne” proprio da chi ci ha trattato male. Questo bisogno diventa particolarmente amplificato quando vediamo che il maltrattante sembra essere andato avanti con una nuova vittima. Questo perché l’aggressore è stato la fonte del nostro pervasivo senso di indegnità durante tutto il ciclo di abuso e ora sentiamo come se avessimo bisogno della conferma che non eravamo noi il problema. Sfortunatamente, la realtà è che l’abuso narcisistico ci lascia inevitabilmente senza alcuna chiusura per parte dell’ex partner tossico. I narcisisti sono maestri nella gestione delle impressioni e raramente il mondo esterno sa ciò che accade nella vita della coppia, quindi è probabile che tutti vedranno che stanno idealizzando le loro vittime in pubblico, proprio come hanno fatto con voi. È per questo che dovete dare priorità alla vostra sanità mentale e accettare che mentre non riuscirete mai ad ottenere la chiusura o la conferma del vostro valore da una persona narcisista, potete pur sempre coltivare la vostra fede in voi e ripristinare la vostra autostima. Ciò significa allontanarsi dalla facciata pubblica del narcisista e investire nel vivere la vostra vita nel migliore dei modi.

15, 16 E 17. MI FIDO DELLA MIA REALTÀ. CONOSCO E MI FIDO DI CIÒ CHE HO VISSUTO E SENTITO. IO SONO LA MIA STESSA CONVALIDA

Ecco una serie di affermazioni che possono aiutarvi a resistere ai tentativi di gaslight del vostro ex partner o del loro harem.

Non mi interessa quanti membri dell’harem amino il narcisista. Non mi interessa se il narcisista è sulla copertina di Time Magazine come Personalità dell’Anno. La sua popolarità con gli altri o la sua facciata pubblica non lo esonera dall’essere contemporaneamente un maltrattante. In effetti, molti narcisisti maligni si travestono da persone caritatevoli e amorevoli. Questa è la natura della loro falsa maschera: sono lupi travestiti da pecore.

Questa affermazione serve a ricordarvi che nonostante l’elevato numero di persone vi appaiano ammaliate dal vostro maltrattante, nessuno ha il diritto di togliere la realtà dell’abuso che avete subito. Sapete cosa avete vissuto – sapete del vostro dolore e dell’impatto negativo che vi ha lasciato. Non importa quanto sia affascinante l’aggressore narcisista o chi sceglie di credergli: che i membri dell’harem imparino a seconda del loro ritmo di che pasta è fatto. Non dovete convincere nessuno, ma solo convalidare voi stessi e resistere ai tentativi di gaslight con l’intento di distorcere la vostra realtà e quella dell’abuso. Non siete obbligati a proteggere chi vi ha maltrattato, a minimizzare, razionalizzare o negare l’abuso che avete subito. Onorate e riconoscete le vostre autentiche emozioni e la profondità del trauma che avete vissuto.

  1. SONO DEGNO, SONO BELLO (O BELLA), SONO CORAGGIOSO, SONO FORTE E NON HO PAURA.

Ecco un’altra serie di affermazioni positive che aiutano a ricordarvi che siete veramente bravi e coraggiosi, con o senza un partner. Avere buoni pensieri su voi stessi vi condiziona, specialmente quando vi hanno abituato a sentire parole dure e ad essere maltrattati. Consiglio sempre di registrare le parole di incoraggiamento su un registratore o un’applicazione di registrazione vocale sul telefono per ascoltarle ogni giorno e prendere l’abitudine a sentirle dalla vostra stessa voce. La ripetizione è essenziale per deprogrammare i messaggi dannosi che il vostro maltrattante ha instillato in voi e riprogrammare la vostra mente per il successo futuro.

  1. OGNI SECONDO, OGNI MINUTO, OGNI ORA, OGNI GIORNO, OGNI MESE, OGNI ANNO, MI STO RAFFORZANDO.

È vero che potete avere momenti di impotenza e disperazione di tanto in tanto, ma vi assicuro che man mano che andate avanti con il Contatto Zero, otterrete sempre più forza e capacità di recupero. Eppure un simile pensiero era qualcosa di inimmaginabile quando eravate ancora dentro. Man mano che il tempo passa il trauma viene elaborato e sublimato, permettendovi di creare uno spazio mentale atto a farvi diventare la persona che volete essere. Ad un certo punto raggiungerete nel vostro percorso di guarigione una strada senza ritorno in cui il forte attaccamento alla persona maltrattante vi apparirà “offuscato” nella sua potenza emotiva.

  1. LASCIARE (O ESSERE LASCIATA) È STATA LA COSA MIGLIORE CHE MI SIA MAI CAPITATA. LA FARO’ DIVENTARE.

Sono state le vostre risorse e la vostra luce potente a farvi superare i momenti peggiori della vostra vita, quindi non sottovalutate mai la vostra capacità di sopravvivere all’abuso narcisistico. Ci sono così tante vittime ancora dentro a rapporti abusivi, – inclusa la nuova fonte di nutrimento del vostro ex o della vostra ex – ma voi vi siete risvegliati per riprendere il controllo della vostra vita. Questa è una benedizione che non dovrebbe essere data per scontata. Invece di concentrarvi sui modi in cui vi sentite ancora intrappolati, cercate di rispettare il vostro dolore concedendovi di celebrare il modo in cui siete riusciti a liberarvi.

  1. SONO UN GRAN TESTARDO. POSSO SOPRAVVIVERE A QUALSIASI COSA. CE LA FARÒ!

Per coloro che hanno bisogno di una carica in più (e di una dose di parolacce per riprendere il controllo della realtà), vale personalizzare qualsiasi affermazione per riempirsi di determinazione e del pensiero magico necessario a superare il dolore e incanalarlo in qualcosa di più grande. Ricordatevi: per ogni crocifissione c’è una possibilità ancora maggiore di risurrezione. Trasformate il vostro dolore e l’oltraggio di cui siete stati vittime nel vostro bene più prezioso: usatelo per nutrirvi al fine di raggiungere altezze maggiori, conquistare i vostri obiettivi e dare un calcio propulsore in tutti gli aspetti della vostra vita.

  1. NON MI FARÒ DEL MALE; NON PERDERÒ LA TESTA

Non dobbiamo essere vendicativi o provare odio per i nostri ex partner come un modo di stare bene con noi stessi, stabilire dei limiti o condurre una vita vittoriosa. Allo stesso tempo, non dobbiamo internalizzare la spazzatura di nessun altro. Potete potenziarvi stabilendo quali sono i vostri confini e rispettandoli ogni volta. Che si tratti del vostro ex partner maltrattante o di una nuova conoscenza, il percorso di guarigione è incentrato sull’imparare come implementare limiti più sani ed essere più assertivi nell’esposizione della vostra verità interiore.

  1. IL MIO SUCCESSO È IL LORO KARMA. UN KARMA CHE PUÒ SEMPRE RISPONDERGLI: SONO MOLTO OCCUPATO.

Vivete la vostra vita e cercate di distogliere la vostra attenzione da ciò che il narcisista sta facendo, con chi si sta vedendo o cosa stanno combinando insieme. Lasciate che il narcisista impari per conto suo cos’è la vita; non avete bisogno di educare un essere umano adulto su come si comporta una persona decente. Non c’è nemmeno bisogno di dare al karma una “spinta” – lasciatelo sbrogliare e dispiegarsi organicamente, perché lo farà sicuramente.

Il miglior karma che un narcisista può ricevere dalla vita è frutto del peso della vostra indifferenza e del successo che raggiungerete dopo averlo lasciato.

 

  1. SONO LA FONTE E LA LUCE DELLA MIA VITA. SENZA IL MIO CONSENSO, NESSUNO PUÒ NUTRIRSI DI ME.

Avete avuto a che fare con dei veri vampiri emotivi; spetta a voi assicurarvi di non lasciare alcuna scorta dalla quale possano rifornirsi mentre vi sentite affamati, svuotati e denutriti ad ogni interazione con loro. Senza le loro fonti di approvvigionamento i narcisisti vivono nell’oscurità del loro vuoto emotivo. Non lasciate che la vostra mente, il vostro corpo e la vostra anima diventino parte integranti della loro dieta alimentare. Rimuovetevi completamente dalle loro cantine. Se non riescono a banchettarsi con le vostre emozioni, con il vostro impegno o il vostro investimento, il nutrimento va alla vostra mente e ai vostri progetti di una vita sana.

  1. NON HANNO BISOGNO DI ME COME PERSONA – A LORO MANCA IL CONTROLLO E I MALTRATTAMENTI CHE MI INFLIGGEVANO.

Gli ex partner narcisistici cercano di giocare la carta “restiamo amici” perché avvertono la mancanza di ciò che fornite a loro: provano nostalgia di buttarvi giù. Non provano nostalgia per voi né per altre vittime in quanto persone, semplicemente perché non riescono nemmeno a considerarle dal punto di vista umano. Ciò che a loro manca si chiama “nutrimento narcisistico” e raramente “conoscono” le loro fonti di approvvigionamento al di là di un’impressione superficiale di esse come oggetti da controllare e usare impropriamente a seconda del vantaggio che vogliono avere. Ricordatevi che quando un maltrattante narcisista cerca di aspirarvi nella sua rete (hoovering), con la scusa di avvertire la vostra mancanza, quello che sta davvero dicendo è che a lui/lei mancano il potere che provavano e il controllo che avevano quando erano in grado di gestire le vostre emozioni.

  1. NON AMANO O SI PREOCCUPANO PER ME – SONO TROPPO OCCUPATI NEL PERSEGUIRE ESCLUSIVAMENTE IL SODDISFACIMENTO DEI PROPRI BISOGNI.

Dopo aver lasciato una persona i partner normali vanno avanti, specialmente dopo essersi resi conto di non aver avuto a che fare con la persona giusta per loro. I narcisisti, tuttavia, non si preoccupano di ciò che è meglio per gli ex-partner: a loro non importa se sono potenzialmente in grado di re-traumatizzarli andando a cercarli o ostentando una nuova fonte di nutrimento. Vogliono soddisfare i propri bisogni e non importa chi resta ferito nel processo. Regalatevi un bel controllo della realtà ogni volta che vi ritroverete a romanticizzare un maltrattante: non ama o non si preoccupa affatto di me. Se così fosse, avrebbe fatto lo sforzo di trattarmi meglio, perché l’amore si esprime nelle azioni, non nelle parole vuote.

  1. OGNI VOLTA CHE NON RISPONDO O PONGO UN LIMITE E RICORDO A ME STESSO QUANTO VALGO.

Guardate bene ciò che siete: persone degne, dei veri guerrieri… e non avete alcun bisogno di nessun altro per convalidare il vostro valore. Siete rari, preziosi e autonomi. Conoscetevi e re-impossessatevi delle vostre forze; non permettete a nessuno di portar via la vostra divina autostima e la fiducia in voi stessi. Ogni volta che vi impegnate a rispettare il contatto zero, comunicate a voi stessi che siete degni di una vita migliore. Continuate a dirvi di essere integri così come siete e meritevoli della miglior vita possibile. Trattatevi come la persona meravigliosa che siete e un giorno vi renderete conto di aver interiorizzato questa convinzione. Sentirvi così e sapere che siete abbastanza va oltre una semplice affermazione, perché può portare al successo quei sogni che avevate pensato di essere solo sulla carta. Dovete solo essere disposti ad essere ricettivi a questa credenza. Introducetela dolcemente nella vostra vita e trovate modi per coltivarla ogni giorno finché non sarà così pienamente radicata nella vostra psiche da non aver altra scelta che sbocciare.

  1. MI PRENDO CURA DI ME E MI VOGLIO BENE.

Siate gentili con voi stessi in questo periodo. Coccolatevi come avresti fatto a un caro amico oppure a un uccellino ferito. Come vi piacerebbe prendervi cura di voi? Che consigli date alle persone che volete bene quando stanno male? Quale parole usate con le persone quando augurate il meglio a loro? Trattatevi in questo modo – vi meritate tutta la cura, la compassione e la convalida che avete cercato di dare al narcisista.

  1. SONO IL MIO MIGLIORE AMICO E IL MIO MIGLIORE AVVOCATO.

Potete avere una rete di supporto fantastica, ma alla fine della giornata, siete gli unici a dover difendervi e combattere per la vostra guarigione. Siete le uniche persone con il potere di agire e fare le scelte giuste verso il vostro processo di recupero. Nessuno può sostituirsi a voi. Quindi, difendetevi ogni giorno: spegnete il telefono per un po’, accantonate il computer e ogni forma di comunicazione con l’aggressore narcisista che possa costituirsi in una tentazione. Valete molto di più di quanto questa persona tossica vi abbia fatto pensare.

  1. MI AMO. AMO ME STESSO NONOSTANTE TUTTO. E PER LA PRIMA VOLTA DA MOLTO TEMPO, MI STO METTENDO AL PRIMO POSTO.

Il viaggio verso la guarigione spetta a voi e non al vostro ex-partner, ai vostri amici, alla vostra famiglia o alla società. Potete aver messo a dura prova la vostra salute mentale e le vostre necessità di base quando eravate in questa relazione squilibrata. Ora è finalmente giunto il momento di dare la priorità a voi stessi, ai vostri bisogni, ai vostri sogni, ai vostri desideri e a ciò che volete esprimere personalmente nella vostra vita. Prendete questo tempo prezioso per conoscervi per davvero e onorare i vostri obiettivi. Meritate di dare vita a tutti i vostri sogni assopiti.

È arrivato il tempo di brillare – e nessuno potrà mai più oscurare la vostra luce.

39 pensieri su “30 buone ragioni per mantenere il contatto zero con un/a narcisista patologico/a

  1. L’abc del volersi bene. Una serie di cose che dovrebbero essere scontate e che invece chiunque abbia avuto o abbia ancora una relazione con un np deve faticosamente conquistarsi per recuperare la sua integrità. In una relazione normale non c’è bisogno di fare esercizio di tutti questi propositi perché sono reciprocamente condivisi.
    Ma per noi è diverso. Noi dobbiamo ricostruire da zero la nostra autostima distruuta dal maltrattamento, anche solo emotivo.
    Leggere e rileggere e leggere ancora cose così “ovvie” aiuta a convincersi che siamo sulla strada giusta e a non voltarci mai indietro.
    Un abbraccio!

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    1. Caro Gianni, nella realtà rovesciata delle persone che tuttora sono sotto le grinfie degli n.p. nulla di questo è scontato, come hai ben osservato, altrimenti non andrebbero quasi tutte a finire in terapia per cercare di comprendere cos’è sano e cosa non è in una relazione normale. A parte la forte angoscia che provano ogniqualvolta sono trattate da ‘egocentriche’ sempre che provano a realizzare i loro sogni. Un forte abbraccio a te.

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  2. Un vero vademecum per la salvezza, peccato che non sia cosi semplice.
    Io di contatto zero ne ho intrapresi più d’uno e benché avessi iniziato già dal primo a ripetermi buona parte dei punti descritti, o rendevo facile a lui il ricontatto oppure venivo sopraffatta dalla voglia di ricontattatarlo, esattamente come dice l’articolo, per cui, finché non si supera questo step, i buoni pensieri rivolti a noi stessi servono a poco.
    Ora la percezione che ho di me  è decisamente diversa, il mio contatto zero attuale ha preso consistenza, ha preso corpo, ora veramente non mi interessa più nulla della sua vita, nessun desiderio di controllo, o di quasiasi altra azione o pensiero dettato dal suo condizionamento emotivo.
    Ma ho dovuto vivere il massimo del dolore, sono caduta e ricaduta per anni, sono dovuta arrivare a livello di massima sopportazione per convincermi che mantenere il contatto zero fosse l’unica via di uscita, di rinascita e di smantellamento dello schema abusante.
    È proprio vero che volersi bene non è così scontato.

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    1. Cara Alma
      mi ha colpito molto la tua ultima frase, nella quale è racchiusa l’essenza della guarigione. Nei periodi in cui la mia autostima era buona era come avere un’aura magica intorno a me, le persone cercavano la mia compagnia e sembrava creasse un effetto contagioso.
      Ora le poche persone che sanno di questa storia non capiscono perchè non mi allontano con decisa e definitiva determinazione. Ormai mi sono rassegnata a dare spiegazioni che non possono comprendere.
      Sono consapevole che tutto dipende da me e dalla mia capacità di non autosabotare il mio futuro benessere, ad imparare a volermi bene e a non permettere più a nessuno di trattarmi come è successo con lui.
      Un abbraccio

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      1. Cara Gabi
        Purtroppo oltre a lottare contro la frustrazione e il dolore che ci reca l’abusante, ci ritroviamo giudicati anche da chi ci aspettiamo la massima comprensione. Anche io ho cercato in alcune amicizie tale comprensione ma ad un certo punto ho rinunciato. Ma si è già detto più volte che solo chi ha vissuto tale esperienza può comprendere.
        Dici bene, la guarigione dipende da noi, è un risveglio che non possiamo programmare, è soggettivo e condizionato dalla nostra capacità di determinazione.
        Un abbraccio.

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    2. Cara Alma, purtroppo l’iter doloroso è uguale per tutti i sopravvissuti. La differenza sta nel ricavato e cosa ne facciamo. Perché possiamo tanto migliorare, potenziando o scoprendo le nostre risorse quanto arrenderci all’amarezza profonda. Abbracci a te!

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    3. Cara Alma, mi rispecchio appieno nelle tue parole. A volte si prova a fare contatto zero ma non si è veramente pronte a lasciar andare la persona. Quindi ci facciamo riprendere o addirittura cerchiamo noi la persona.
      Io ora sono in no contact da quasi un anno dal mio primo Np, dopo che è riuscito ad ottenere la mia massima umiliazione e non avevo più motivo di continuare. Non c’era più niente da fare. Nulla. Ma, paradossalmente, è stata una liberazione arrivare a quel punto…quando sai che hai provato in ogni modo a salvare il salvabile ma capisci non c’è più nulla da fare. Finalmente non dovevo più lottare. Ha vinto lui? No, me ne sono andata io, da guerriera sconfitta ma fiera.
      Lui mi ha poi cercata di nuovo un mese fa. Ha una nuova donna. Ma evidentemente la cara vecchia risorsa gli manca. Ebbene, ora la cara vecchia risorsa non c’è più. Ci sono Io, tornata padrona della mia vita, delle mie emozioni, della mia sessualità. Non sono più dipendente. Che grande gioia ho provato nel lasciarlo “a secco” ….e credimi, pensavo che non ce l’avrei mai fatta. Quindi continua serena il tuo no contact, più tempo passerà e più diventerai forte…
      Un abbraccio

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  3. Contatto zero : lo ha effettuato lui bloccandomi su fb e sparendo completamente con la nuova “fornitura”, bene! Purtroppo sono ancora nella fase della rabbia e della colpa. Come ho potuto dargli fiducia e permettergli di cosoficarmi? Ci sto lavorando e. dopo 16 mesi , grazie anche a Queste letture e le vostre testimonianze, sono consapevole di essere una previlegiata perché è sparito e non sono mai stata sottoposta a violenze fisiche. Usava Altri “sistemi “… Buona vita!!

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    1. Emanuela …stessa cosa a me è sta lei a quasi denunciarmi per stalking …dopo che per 3 anni le avevo fatto da padre , fratello , allenatore , psicologo , motivatore , fidanzato … Inizia la crisi e vengo a scoprire di essere stato tradito per 3 anni , e in più durante il periodo di crisi aveva un’altro amante fisso che quando l’ho avvertito è impazzito perché la credeva single e anche lui ha subito una quasi denuncia…ecco sn persone così io introverso empatico in pasto ad una narcisista isterica …per quasi 10 mesi ogni 1/2 mesi crollavo e la ricontattavo ..il mio bisogno di capire e scoprire e razionalizzare il tutto era troppo forte … tant’è che ho scoperto tutti i tradimenti e da lì ho iniziato a risalire . .ho scoperto il narcisismo e finalmente da 4 mesi nn rimpiango più il “mio amore ” …teniamo duro io dopo lei non ho avuto ancora nessuna spero di riacquistare quella leggerezza e tornare io il prima possibile …ma so che accadrà prima o poi 😉

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  4. Io sto portando avanti il contatto zero, la fatica è il senso di colpa che mi vien spesso suscitato dalla NP, dai suoi alleati e purtroppo da molti amici e conoscenti che pensano che sia un dovere sottostare alle violenze dei parenti.

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  5. Articolo da tenere accanto tutte le volte in cui la stanchezza sta per avere il sopravvento. Sì, perché il contatto zero richiede dedizione ed equilibrio e a volte si pensa che non finirà mai questa enorme fatica.
    Da mesi condivido qui esperienze e leggo quelle degli altri. Mi sembra di avere fatto passi avanti, per quanto sia ancora incredula rispetto a cosa mi è accaduto e a chi ho incontrato.
    Anche quando trovo la corrispondenza perfetta tra ciò che leggo e ciò che è stato tra me e questa persona, ebbene anche in questo caso faccio fatica a credere che sia tutto vero. E arrivo persino a ritenermi tutto sommato responsabile.
    Sono seguita da uno psichiatra e uno psicoterapeuta, per fortuna. Grazie a loro, resto in equilibrio e assisto regolarmente al passaggio di questo essere meschino sotto casa mia insieme alla sua famiglia, oppure subisco i suoi messaggi privi di senso e rispetto, che non vogliono dire altro che “sei talmente insignificante che ti contatto come voglio e tutte le volte che voglio”.
    Il contatto zero mi permette di stare ogni giorno un pochino meglio, ma a volte vorrei perdere la memoria.
    Scusate lo sfogo, ma leggere i trenta punti mi ha anche ricordato cosa dobbiamo affrontare ogni giorno, spesso in solitudine.
    Vi abbraccio

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  6. Rientro ora da una bella serata con un gruppo di colleghi e con mia figlia (ha 18 anni e per motivi di organizzazione della serata è stata un po’ con me e i miei colleghi), mi sono divertito, sono stato con gente sana e allegra con cui ho condiviso quattro risate, un po’ di spensieratezza e qualche bel momento di vera amicizia, nonchè, lo dico con orgoglio, mi sono portato a casa i complimenti per la maturità e simpatia della mia ragazza.
    Sono appena arrivato a casa e mi appresto ad un paio d’ore di lavoro serale. Ho trovato ad accogliermi un’atmosfera mortifera, e sono subito corso sul blog a ritrovare un po’ di ossigeno. Non ne ho il tempo adesso ma mi sarei riletto da cima a fondo l’articolo, giusto per ricordarmi quali sono le basi fondanti dello stare in pace con sè stessi e con gli altri.
    Tutto ciò che la solo presenza di np rende pressochè impossibile!
    Un abbraccio e buona notte a tutti!

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    1. Caro Giani, complimenti per la serenità che riesci ad avere nonostante la presenza di np in casa. I figli sono una grandissima forza, anche io ho ne ho uno di 18 ed é uno dei motivi per cui ad certo punto ho deciso di riprendermi in mano la mia vita perché abbiamo la responsabilità e il dovere di tutelare loro e non solo noi stessi dagl abusi. Il primo np ha varcato la soglia di casa mia in alcune occasioni (mai in presenza di mio figlio) ma il secondo l’ho tenuto ben fuori perchè la casa é un pò un’estensione di noi stessi e per me ha un grande significato permettere a qualcuno di entrarci. La tossicità deve restare fuori, la casa è un pò il mio guscio protettivo. Per cui mi rendo conto quanto debba essere difficile avere il veleno in casa e non poterne prendere le distanze. Non conosco nei particolari la tua storia ma non puoi seprararti? Lei non vuole? Scusa se chiedo ma io non c’è la farei a vivere in un inferno simile…

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      1. Cara Spirito Libero, il mio np è mia moglie, da 20 anni, e l’ho realizzato negli ultimi 4. In questo momento non sono nelle condizioni economiche di andarmene e lei vuole che io resti, per motivi puramente materiali. Cioè separarsi sarebbe più difficile che stare insieme così. Cioè questo è quello che vuole lei. Sto cercando una soluzione accettabile. Quindi non posso fare a meno di vederla e lei passa un sacco di tempo coi figli. In realtà non ho particolari lamentele in questo senso ma sono ben consapevole del suo influsso, quindi cerco di vigilare e di avere qualche momento con loro.
        Grazie della vicinanza!

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    2. Caro Gianni
      sono contenta per te, contenta che tu abbia trascorso alcune ore di svago e in serenità in compagnia di persone allegre e soprattutto da solo con tua figlia: a volte le “questioni organizzative” possono trasformarsi in ottime opportunità!
      Queste boccate d’ossigeno sono una manna per noi per cui fanne tesoro, conserva in te il ricordo di come ti sentivi quando eri semplicemente te stesso, senza quei retropensieri, freni o ansie a cui ci abituano le persone malsane.
      Io non vivevo con lui ma ricordo perfettamente la sensazione di disagio che provavo (o che mi faceva provare) quando uscivo con amici o facevo qualcosa che mi piaceva o che mi divertiva: sentivo chiaramente il fastidio misto a rabbia e immediatamente il suo chiudersi. Io illusa di poter raccontare e condividere un mio momento di spensieratezza perché proprio lì nasceva il suo fastidio: se mi svagavo e mi divertivo lo offendevo.
      Se rientrando hai trovato un’atmosfera mortifera è per questo motivo: sapere di non essere il centro della vita di un altro che addirittura recupera spazi proprio di altrettanto benessere è intollerabile per una personalità narcisistica perché li toglie dal piedistallo, non sono loro al centro e non sono loro la fonte di tanto benessere. In una relazione normale però l’altra persona è felice se l’altro è felice, ha voglia di sentire come è andata la serata e condivide il tuo stato d’animo, desidera il benessere dell’altro e soprattutto NON NE E’ INVIDIOSO.
      Molto semplicemente voler bene a una persona è volere il SUO bene ma per far questo bisogna vedere l’altro come un individuo autonomo, altrettanto meritevole e non solo e soltanto una fonte di approvvigionamento emotivo.
      Ti abbraccio, buona giornata

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      1. Cara Miro’ come sempre riesci a interpretare benissimo sia la situazione che i miei stati d’animo. Ho passato una bella serata e ho preso una bella boccata d’ossigeno. Sono stato un po’ con mia figlia e spero di averle regalato qualche ora di quella serenità che ormai in casa non esiste da tempo.
        Certo np ieri sera era infastidita. Sono tre sera di fila che sono fuori casa di cui 2 a cena da amici. Per fortuna anche stasera ho un impegno di lavoro dopo cena.
        Piccolo aneddoto di stamattina. Mi chiede di mia figlia con i miei colleghi e mi dice che si immagina la scena. Peccato descriva il comportamento di mia figlia, cioè quello che lei pensa sia stato, come lo avrebbe vissuto lei in prima persona. Solo che mia figlia si è comportata in maniera diversa, per fortuna, e soprattutto molto più matura di come si sarebbe comportata lei. Proiezione!
        Grazie ancora!

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      2. Sì Gianni penso si tratti proprio di proiezione. Avrebbe potuto chiedere a te come era andata o meglio ancora chiedere a vostra figlia come si è sentita ma ha preferito immaginare una realtà peggiore alla quale credere fermamente al punto che te l’ha venduta come certa. Qui vedi la necessità di svalutare l’operato altrui, le cose belle che facciamo a prescindere da loro per tenere a bada una forma di gelosia/invidia che in una situazione normale non avrebbe motivo di esserci. E qui non credo faccia la differenza il ruolo di moglie/genitore, è proprio la loro rabbia interiore che sale e che prende il sopravvento.
        Tuttavia se è difficile ma almeno “accettabile” vedere questi meccanismi perversi tra adulti comprendo l’enorme difficoltà che fa un padre nel constatare che, rispetto a un ego smisurato e patologico, non fanno eccezione nemmeno i figli. Ma sono certa che avrai forza abbastanza per accettarlo.
        Buon pomeriggio

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  7. Claudileia, stamperò anche questo articolo e cercherò di imprimerlo bene nella mia mente.
    Mi chiedo e ti chiedo fino a che punto sia “giusto” e legittimo o fino a che punto non sia un segno di debolezza e inclinazione alla rinuncia, il fatto che io stia rinunciando anche ad un credito (parliamo quindi di un abuso economico da parte del mio ex marito) perché la causa sarebbe penosissima, date le premesse. Lui infatti ha impostato la cosa con fatti del tutto inventati e accuse deliranti e io non credo di poter reggere un andamento di questo tipo. Può darsi che, come riportato nell’articolo, sia solo lo spauracchio per ottenere il risultato al quale io sto arrivando ma ho pensato che preferisco non avere più NIENTE a che fare e tagliare tutti i fili che in qualche modo mi ricondurrebbero a lui.
    E’ una situazione che si verifica spesso in queste relazioni?
    E la rinuncia da parte mia, che significa ripartire neanche a 0 ma da -1, è un atto di resa e di debolezza? dovrei perseguire le mie ragioni “a tutti i costi”?
    E in tutto questo io SPERO che ora non sia lui a voler continuare, al solo scopo di tormentarmi…

    Gianni sei un’iniezione di ottimismo, ammiro il tuo equilibrio. Io ero davvero entrata in una condizione di depressione estrema.
    Un saluto a tutti
    P.

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    1. Cara Penelope, oramai sai che una battaglia con un n.p. in Tribunale è un massacro. Ne vale la pena solo per l’affido dei figli, perché economicamente, quando vai a toccare le loro tasche (anche quando ti hanno letteralmente rubato un patrimonio) riescono a prolungare all’infinito una causa, per esempio usando la tattica del cambio continuo di avvocati, non facendosi trovare per le notifiche, presentando un ricorso dopo l’altro e facendo una serie di denunce senza capo né coda. Ossia, è probabile che tu riesca a riconoscere i tuoi diritti, ma a quel punto hai speso un capitale in avvocati. Se hai una professione e puoi ricominciare in qualche modo il mio PERSONALE consiglio in materia di separazione da soggetti n.p. è quello di lasciar perdere tutto ciò che non abbia a che fare con il salvataggio degli affetti. Se siete sposati in comunione di beni e lui dopo 20 anni è diventato un mega imprenditore mentre ti costringeva a restare a casa a badare ai figli è un altro discorso. Tutto dipende della potenziale pericolosità del narcisista in questione: molti di loro, pur di restare CON TUTTO anche quando si sono sposati con comunione di beni sono disposti a varcare ogni confine legale per ottenerlo. La priorità è la tua vita e quella degli eventuali figli. Sempre. Abbracci a te!

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    2. Cara Penelope grazie! La depressione l’ho passata anche io. Per fortuna almeno quella è superata, anche se è stato un passaggio lungo e faticoso. Ancora adesso mantenere l’equilibrio è una cosa molto dipendiosa in termini di energia nervosa.
      Passa un sereno pomeriggio!

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  8. Sempre esaustiva Claudia.Sono quasi 18 mesi di no conctac e penso ci vogliano tutti per uscire.Non se ne esce con uno o due mesi.Ci sono troppe fasi da percorrere e superare.Ora posso dire che non voglio incontrarlo mai più,mi disgusta.Ci vuole molto tempo per
    attraversare la fase
    biochimica.Considera che dopo un
    love bombing di tre mesi,l’ho
    frequentato tra silenzi e ripescaggi
    otto mesi in tutto.Pazzesco se non è un np maligno questo,due anni per uscire dalla dipendenza.Grazie.

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  9. @Gianni capisco la situazione..nin deve essere affatto facile, essendoci anche i figli di mezzo. L’importante è che riesci a trovare un tuo spazio interiore in cui coltivare i tuoi interessi e la tua serenità e frequentare persone che ti danno positività.
    Le persone narcisiste credono che tutto ruoti intorno a loro e non accettano di saperti felice in nessun modo (con o senza di loro) ma é nostro dovere pensare a noi stessi, cosa che peraltro loro fanno da una vita senza preoccuparsi di chi gli sta intorno. Un abbraccio

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  10. È proprio tutto così come descritto
    Un percorso dolorosissimo fatto di cadute continue finché non arriva ciò che mi è mancato per anni…il coraggio
    Ci passi e sopporti il dolore più immenso che tu possa attraversare ma che ti aiuta a capire realmente in cosa sei stata per anni e cosa non vuoi e non puoi più sopportare nemmeno se scopri di non amare più te stessa. È talmente forte il senso di umiliazione profonda e di dolore che poi non ti fa nemmeno più paura farlo quando ci ricadi. È l’unica strada realmente percorribile questa per quanto dolorosa e allucinante ma non c’è altra via d’uscita. Il resto, di quando lo interrompi, sono solo scuse che generano sensi di colpa su sensi di colpa indotti crudelmente dal np
    È l’unico modo per uscirne e solo chi l’ha già fatto lo sa. Ecco perché uno che vuole veramente uscire da sto incubo lo riesce a fare perché non c’è altro modo e noi che ci siamo dentro lo sappiamo perfettamente
    Grazie Claudileia articolo davvero da incorniciare come ha scritto qualcuno
    Gianni sono felice per te ti ritrovo bene. Sei lucido e ancora più allineato alla realtà
    Io no ma, come mi ha suggerito Claudileia, mi sto concentrando solo sugli articoli mirati ad una guarigione che per me è difficilissima
    Un abbraccio a tutti voi

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    1. Ciao Eris! Che bello risentirti, e soprattutto sentirti così determinata.
      Come dici tu è durissima, ma è l’unica via, non ci sono alternative. Prima lo capiamo prima iniziamo il nostro percorso di risalita dagli inferi.
      E’ una battaglia quotidiana, almeno all’inizio, poi diventa di giorno in giorno meno faticoso, ma non bisogna mai mollare la presa altrimenti si ricomincia sempre da capo.
      Articoli come questo sono un richiamo fortissimo alla ricerca della nostra serenità.
      Io sono lucido ma non ti nascondo che ogni tanto tentenno ancora anche io: lei sta tentando di insabbiare il passato e di vivere secondo il suo canone di serenità, cercando di trascinarmici dentro con qualche piccolo gesto di avvicinamento. Fermarmi tutte le volte e dirmi che quello che sta accadendo fa solo parte del piano è ogni volta faticoso ed è un esercizio spossante. Ma ogni volta mi impongo di farlo; alla sera prima di addormentarmi faccio un breve riassunto della giornata, e penso se ci possono essere stati dei momenti o degli episodi che mi hanno fatto arretrare; se è così mi costringo a pensare che non sono reali, che fanno solo parte del gioco e mi sforzo di riportare alla mente qualche episodio particolarmente pesante, del quale lei chiaramente non ha mai sentito il bisogno di scusarsi, è così recupero subito il senso della realtà. Ma è dispendioso in termini di energia emotiva. Ma sappiamo che non c’è alternativa, almeno per ora.
      Un grande abbraccio!

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  11. La mia ex è tornata con un messaggio dopo mesi. “Ciao, alla fine dei conti credo che la vita abbia fatto il suo corso…buona vita…”

    Nei mesi scorsi stalkerava la pagina Instagram della ragazza che sto frequentando ora e di una mia ex tanto che via mail, unico canale rimasto aperto visti i blocchi su tutto, le dovetti chiedere di finirla.

    Ovviamente il messaggio mi ha destabilizzato perché come spesso capitato ambiguo ed inutile aperto a tante solizioni di lettura. Ennesima delusione e tristezza.
    Ciao

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    1. Ciao Carl,
      non ti far destabilizzare da un gesto che a lei costa niente. Fra poche ore sentirai che il subbuglio che ti ha provocato sparirà. Si tratta solo di resistere un po’. È sconcertante vedere come tornano come nulla fosse accaduto e con messaggi da quattro soldi: ambigui e scritti con i piedi… me li immagino quando ce li Scrivono, pensando a noi come a degli esseri pronti a scattare sull’attenti al loro minimo gesto.
      Anch’io l’ho bloccato ovunque, salvo la mail dove i suoi messaggi finiscono direttamente nel cestino. Tutte le volte in cui sono andata a sbirciare sono stata ricatturata in meno di una settimana. Per cui, avanti sempre per la nostra strada e sempre più lontani da queste persone (il mio np mi scrive e nello stesso momento è sul terrazzo con la sua famiglia, sapendo che lo posso vedere benissimo visto che siano dirimpettai… fai un po’ te…)

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    2. Caro Carl, non lo vedo come un messaggio ambiguo ma piuttosto come uno scatto di orgoglio ferito dopo che l’hai colta in fallo nell’atto di controllare te, la tua ex e la tua nuova fidanzata. Questi soggetti non ti amano e non sono in grado di amare nessuno, ma ADORANO controllare il resto del mondo. Lo fanno per vedere se riusciamo a campare bene senza la loro ingombrante presenza e quindi danno il via a una serie di passi falsi che denunciano il loro assoluto bisogno di controllare le loro ‘cose’: noi. Dunque, lei ha costatato che tu sei andato avanti e quindi (immagina il dispiacere dopo aver verificato che non eri rinchiuso a casa a fare il monaco!) ha buttato lì una frase per fingere che, tutto sommato, le cose erano andate come dovevano andare: “Ciao, alla fine dei conti credo che la vita abbia fatto il suo corso…buona vita…” quando, in realtà, odiava il fatto di non essere riuscita a castrarti come avrebbe voluto. Caro Carl, perdonami se sono spietata, ma cercava di curiosare sulla tua vita per cercare di capire se vita ancora c’era. E’ così che funziona. Possono pure mettere un investigatore privato sulla tua calcagna a distanza di anni della fine della storia e dopo che loro stessi ti avevano tradito in tutti i modi possibili e immaginabili solo per, dopo aver costato che sei andato avanti con la tua vita, che non sei morto e sepolto come s’immaginavano e che ‘addirittura’ magari ti sei pure sposato e fatto dei figli con una brava persona, scriverti un messaggio del tipo: “Vedo che sei andato avanti alla grande… tanto NON MI HAI MAI AMATO DAVVERO!”. Nessuna ambiguità, caro Carl, semmai crudeltà. Abbracci.

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      1. Grazie perché l’analisi è lucida ed è quello che manca a chi ha ancora la nebbia dentro…un abbraccio a te.

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    1. Ciao Carl, sono senza parole, non hanno dignità né onore né pudore. Non stento a credere che ti abbia destabilizzato, scegliere la data giusta, il giusto grado di opacità in modo da indurti a leggere qualunque cosa… a pensare a lei, credo sinceramente che se queste abilità fossero usate in positivo il mondo sarebbe un posto migliore.
      Invece sono sempre gli stessi patetici mezzucci usati per manipolare, ferire, controllare, stay strong e non rispondere. Parla con noi, se hai bisogno sfogati. Un forte abbraccio. Babi.

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      1. Ciao io ho percepito la stessa cattiveria e la solita schifezza. Non gliene frega niente fidati di noi.
        Hanno ragione a dirti di non rispondere e blocca la mail è un’arma spietata che usano in extremis proprio per vedere se caschi.
        Delete
        Un abbraccio

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  12. Grazie per i commenti…

    Messaggio ambiguo anche se credo volesse sottolineare che oggi lei ha uno con cui è più felice che con me, anyway move on…

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  13. Aggiornamento…sabato alle 9:30 mi manda un messaggio “ciao, se non fosse importante non ti disturberei, hai tu il mio passaporto?”

    No comment…nel mentre carica playlist struggenti sugli amori mancati e smarriti. Ma se oggi hai un altro ci convivi e sei felice stai serena e goditelo perché mi tormenti ancora…

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    1. Ti tormenta perché non sarà mai soddisfatta di quel che ha. Guarderà il passato, il futuro, l’erba del vicino, controllerà la tua vita per vedere se sei più soddisfatto di lei, ecc. Le sue mosse sono quelle di un’insoddisfatta cronica.

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  14. Carissima Claudileia, nn potevo mai immaginare che mia figlia potesse essere coinvolta in questi problemi senza accorgermi di niente, se nn addebitare alcune “stranezze” del loro rapporto a un carattere un po’ particolare di lui. Non potevo pensare che una ragazza molto intelligente, sensibile, buona e socievole potesse cadere nella trappola di un N. P. Pur non avendolo mai contrastato nelle sue iniziative e decisioni, dopo nove anni di frequenza con nostra figlia io e mio marito, per dimostragli la nostra fiducia e l’intento di aiutarli eventualmente ne avessero avuto bisogno, gli abbiamo chiesto quali sarebbero state le loro prospettive future. Da là è scaturita una che ci ha fatto capire chi potesse essere. Siamo frastornati.. non sappiamo da dove iniziare, ma faremo di tutto x aiutare nostra figlia a capire….
    Per fortuna nn sono sposati e nn ci sono bambini
    Ci potresti dare un consiglio?

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