Perché la dissonanza cognitiva vi porta a decisioni irrazionali

Fonte: https://narcissisticbehavior.net/understand-cognitive-dissonance-trauma-bonding-infantile-regression/
Autrice: Christine Louis de Canonville, psicoterapeuta con oltre 25 anni esperienza clinica in disturbi mentali e Disturbo Post Traumatico da Stress nelle vittime di narcisismo patologico. Opere: The 3 Faces of Evil – Unmasking The Full Spectrum of Narcissistic Abuse (Ed. Black Card Books) e When shame begets shame: how narcissists hurt and shame their victims, disponibile su https://gumroad.com/l/OocSF
Trad. C. Lemes Dias

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La dissonanza cognitiva è un termine psicologico che descrive la tensione spiacevole che le vittime sperimentano quando si trovano in una relazione con un narcisista; non è qualcosa che accade in relazioni sane.

È un meccanismo di difesa comune che la vittima usa per affrontare l’inganno, il controllo e l’abuso che si verificano in una tale relazione. La dissonanza cognitiva deriva in realtà dalla vittima che ha due pensieri in conflitto allo stesso tempo, o dall’impegnarsi in comportamenti che sono in conflitto con le sue credenze e valori.

Il concetto di dissonanza cognitiva è quasi auto-esplicativo con il suo titolo: “Cognitivo” ha a che fare con il pensiero (o la mente); mentre la “dissonanza” riguarda le incoerenze o i conflitti.

In parole semplici, la dissonanza cognitiva è il disagio che una persona sperimenta ogni volta che tiene due idee contrastanti simultaneamente. Naturalmente, alla gente non piace il disagio di pensieri contrastanti; questa teoria propone che quando questo accade le persone abbiano una spinta motivazionale dentro, che è ciò che permette la razionalizzazione e il cambiamento degli atteggiamenti, credenze, valori e azioni o qualsiasi cosa implichi la riduzione o dissoluzione della dissonanza che stanno vivendo.

Ad esempio, una donna che viene violentata dal suo sposo narcisista odierà le condizioni in cui vive. Tuttavia, con il vero timore di una violenta rappresaglia da parte del suo rapitore, se ha cercato di andarsene, molto probabilmente sceglierà di restare.

La dissonanza cognitiva si manifesta attraverso la razionalizzazione della verità e della negazione: ad es. da una parte una donna può aborrire la sua relazione malsana e tutti gli abusi che la accompagnano (verità); mentre d’altra parte, dice a se stessa che il partner litiga solo con lei perché la ama e si prende cura di lei (rifiuto). Ovviamente, questa riprogettazione dell’abuso come “amore e gentilezza” è semplicemente una forma estrema di diniego quotidiano, e può assumere molte forme.

Ad esempio, può manifestarsi in un modo che le consente di convincersi che la relazione è ancora nella fase di idealizzazione quando, in realtà, si è spostata nella fase di svalutazione. Può anche permetterle di spostare la colpa di eventuali ingiustizie nella relazione lontana dal narcisista, (perché è troppo pericoloso accusarlo) verso se stessa o ad un’altra vittima.

Può anche aiutare a nascondere la sua vergogna di essere in una relazione così disfunzionale, qualcosa che non vuole che gli altri sappiano.

Questo dialogo interiore riduce l’ansia, permettendole di collaudare il trauma (Sindrome di Stoccolma) con il suo aggressore, al punto che lo proteggerà anche dal mondo esterno nel caso in cui le persone provino a salvarla oppure a incoraggiarla ad andarsene.

Il risultato è che tra il sé emotivo della persona e il suo sé cosciente e razionale deriva un enorme conflitto drenante.

La “dissonanza cognitiva” è un segno della disarmonia che la vittima sta vivendo a causa di due idee contrastanti che accadono nello stesso momento; cioè la vittima sa che dovrebbe uscire dalla situazione abusiva, ma sa anche che farlo potrebbe metterla in grave pericolo e disagio (e possibilmente anche i suoi figli).

Nella teoria della dissonanza cognitiva, la decisione che riguarda quale percorso prenderà la vittima è probabilmente la via che causa il minimo stress emotivo. Per ridurre la dissonanza, la vittima sceglierà la via di minor resistenza e il suo spunto motivazionale sosterrà le sue convinzioni e giustificherà ogni decisione che l’aiuterà a stare al sicuro.

Come potete immaginare, la dissonanza cognitiva può portare a decisioni irrazionali mentre la persona lotta per riconciliare queste due credenze contrastanti. I ricercatori suggeriscono che è la dissonanza cognitiva che fa sì che le vittime scelgano di restare con il loro aggressore. Inoltre, per sostenere la decisione apparentemente irrazionale di rimanere nel rapporto abusivo, la vittima fa investimenti pesanti che quasi la cementano per sempre nella cattiva relazione. Ci sono sei tipi di investimento in cui la vittima può restare invischiata in una relazione abusiva e che l’aiutano a ridurre la sua dissonanza cognitiva:

  1. Investimento emotivo: la vittima interpreta il proprio abuso e legame traumatico come amore;
  2. Investimento sociale: la situazione impone che il più grande investimento sociale che la vittima ha fatto è proprio il narcisista;
  3. Investimento familiare: investire tutto nel proprio partner narcisista è l’unico modo in cui la vittima trova di mantenere la famiglia unita;
  4. Investimenti finanziari: un narcisista cerca tipicamente di controllare le finanze della famiglia, lasciando tutti intrappolati nelle situazioni che crea. La vittima si trova in attesa di un miglioramento della situazione finanziaria, così da facilitare la sua uscita e il suo distacco dalla relazione;
  5. Investimento in uno stile di vita: condividendo la sicurezza finanziaria con il narcisista, la vittima può temere di perdere il proprio stile di vita per sé o per i propri figli e quindi restare a causa della paura della trappola della povertà che l’attende, quando e se riuscirà ad andarsene;
  6. Investimenti intimi: i narcisisti usano una sorta di “ricatto dell’intimità” contro i loro partner: trovandosi in una situazione disperata e affranta, la vittima sente che l’unica via d’uscita è restare con il ricattatore.

Durante l’esperienza della dissonanza cognitiva, la vittima può adottare un modello di negazione, diversione e difesa per controllare il suo disagio. Per sopravvivere deve trovare il modo di ridurre la dissonanza cognitiva. Le strategie che impiega possono includere: giustificare le cose mentendo a se stessa se necessario o regredire in schemi infantili legando ancor di più con il narcisista che la maltratta.

La regressione infantile è un meraviglioso meccanismo di difesa inconscia che viene attivato quando una persona è esposta al terrore. I narcisisti portano le loro vittime al terrore mentale, emotivo e fisico, un terrore che deve essere negato se l’individuo vuole sopravvivere all’inarrestabile ciclo dell’abuso nel tempo. Cercando di sopravvivere in queste condizioni, la vittima si riduce a diventare praticamente una bambina che viene per la prima volta al mondo; cioè, indifesa e dipendente per la sua sopravvivenza da una figura di riferimento importante e vitale (condizione che di solito inizia con la madre).

La natura è una cosa meravigliosa; pre-progetta il bambino per la sopravvivenza fornendogli un modo per legare con le figure di riferimento primarie.

In effetti, questo è il primo attaccamento emotivo dei bambini in un mondo spaventoso.

I piccoli si fondono istintivamente con qualcuno in possesso degli attributi atti a massimizzare la loro sopravvivenza, cioè un caregiver che mostra un senso di potere, sicurezza, affetto e compassione. In effetti, ogni bambino passa istintivamente attraverso il processo noto come Sindrome di Stoccolma come meccanismo di difesa naturale contro il suo stesso annientamento.

 

154 pensieri su “Perché la dissonanza cognitiva vi porta a decisioni irrazionali

  1. Cara Claudileia, trovo questo articolo fondamentale per capire come certi legami possano sostenersi nonostante siano palesemente abusivi. É interessante la spiegazione del meccanismo infantile che porta il bambino (e poi l’adulto) a legarsi ai propri “caregiver”. Se il caregiver originario si rivela disfuzionale probabilmente anche i legami futuri riproporranno quello schema perché é quello che è stato acquisito all’inizio. Chi ha avuto un genitore affettivamente evitante/abusante tenderà a legarsi a persone simili. Infatti quando si dice “mi capitano sempre gli stessi soggetti” non é sfortuna o destino avverso ma proprio il nostro modello di legame disfuzionale che ci porta a scegliere persone così.
    Riconoscere e rompere questo schema è fondamentale per poter vivere relazioni sane.
    Un abbraccio

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  2. Stavo giusto per scrivere un commento quanto ho visto questo nuovo articolo.
    Stavo appunto per dire che a volte penso di aver perso il senno. Un attimo penso che questa storia deve finire, quello dopo mi dico “va beh dai ma in fondo puoi gestirlo” e via così all’infinito.
    Stamane mi sono sentita ripetere per l’ennesima volta che non c’è più amore da parte sua, ma che non trova la forza di andar via dato che vuole un gran bene e mi considera la sua famiglia. Possiamo convivere civilmente e un domani l’amore potrebbe tornare.
    E io sento dentro di me un urlo che vuole uscire e dirgli di sparire per sempre dalla mia vita ma mi esce solo un sussurro “ti prego vattene tu, trova la forza e vattene via prima di sfinirmi del tutto”..
    E non lo fa, mi vede piangere e non lo fa. So che l’unica mia salvezza sarebbe che vada via ma il meccanismo che c’è nella mia mente non riesce a fermarsi. Forse non sono convincente. E poi penso che dovrei condividere la mia bambina, farla stare per i week end, le feste, le ferie.. Mi spavento perché non voglio stare senza di lei.. E tutto ricomincia.

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    1. Cara Bea,
      non sai quanto ti capisco. Anche io, seppure già lucida rispetto alla situazione con il n.p., pensavo “vabbè sempre meglio restare con lui e beccarmi io questa situazione – che ormai so gestire abbastanza – invece che lasciare in questo inferno mia figlia, da sola con lui nei weekend e vacanze”.

      Quello che non consideravo è che se stava facendo stare male me, lo stava facendo anche a lei. Perché noi sappiamo come queste persone non siano dei semplici bugiardi o traditori, e che quindi possano essere coniugi pessimi ma decenti genitori. No queste persone sono così, e lo sono con tutti. Quindi anche con i figli.

      Ma restare nel timore di perdermi giorni con mia figlia, un bel giorno per me non ha avuto più senso: perché o considero in tutta coscienza il padre come una persona per bene, e allora che problema c’è che la figlia stia con il padre, se i genitori sono separati? Oppure lo considero un sadico perverso e far assistere mia figlia a queste dinamiche sette giorni su sette è peggio per lei rispetto al crescere sapendo che quella non è la norma, che sua madre le ha mandato chiaro il messaggio sottraendosi alla manipolazione e andandosene di modo che quando la figlia sarà pronta, riconoscerà che anche per lei le dinamiche erano perverse al punto che lei non ha nessuna colpa.

      Il messaggio che diamo ai nostri figli in questo senso, è secondo me la chiave di svolta anche e soprattutto per loro. Perché i figli pensano “mia made se n’è andata? Bene posso iniziare a porre limiti (questi sconosciuti) anche io, man mano che cresco”. Altrimenti il mio restare significherà per lei che il disagio che respira in famiglia è la norma, perché mamma lo accetta. Tranne però essere anche lei, mia mamma, sempre infelice. Una confusione da cui difficilmente si esce.

      Se mio padre avesse agito così, separandosi da mia madre narc, io sono certa avrei avuto un’infanzia/giovinezza meno traumatiche.
      Se io non fossi finalmente riuscita a dire addio al padre di mia figlia, sono certissima che lei se la sarebbe passata peggio, sulla lunga misura.

      Perché anche i figli di famiglie disfunzionali, pur con le hanno inevitabili rogne, a un certo punto potranno dire: “se l’ha fatto il mio altro genitore di andarsene, posso farlo anche io. Altrimenti no”.
      E restare invischiati e collusi con queste disturbanti dinamiche a vita.

      Quindi prova a cacciare un urlo ancora più forte dentro di te, uno che racchiuda non solo la tua ma anche la situazione di tua figlia, e proprio per lei (ché sappiamo come per noi stesse, in certe situazioni, arriviamo a un punto in cui non faremmo nulla, mal conciate come siamo) e inaugura una nuova stagione in cui tu e lui siete separati, tu pian piano guarisci e sei sempre meno infelice, e tua figlia avrà davanti agli occhi un esempio prezioso per la sua vita presente e futura, oltre ad avere (e sapere di averlo: importantissimo) almeno un genitore dotato di senno e accogliente davanti al quale non sentirsi invisibile, controllata, in colpa.

      Poi non ti nascondo che le difficoltà sono tante, specie se lui è sadico al punto di utilizzare la figlia per rivalersi su di te e la tua decisione di andartene (come nel mio caso).

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      1. Grazie Lucia,
        io so tutto questo, ora me ne rendo perfettamente conto. Devo “solo” trovare la forza di cacciarlo. Poi ci saranno fuochi e fiamme ma è comunque quella forza che devo trovare. Quando si è legati a loro da figli, soprattutto piccoli, il passo da fare sembra enorme. Grazie ancora

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    2. Scusami se ti faccio quest’osservazione, ma tanto equilibrata non mi sembri nemmeno tu Bea, seppure vittima di un narciso. I figli non sono oggetti, né proprietà personale, né alibi per restare attaccati a qualcuno, soprattutto quando il rapporto di coppia tossico é deleterio in prima istanza sui figli. I figli in ogni caso non li possiedi e non li puoi controllare, e comunque sia non in eterno, prima o poi si faranno comunque una vita indipendente e si staccheranno (non puoi stare senza non si può sentire: che fai quando va per ore ed ore a scuola allora? Le impedisci di andare?). I figli vanno condivisi eccome con l’altro genitore, in quanto le coppie talvolta finiscono e per legge tu non puoi negare le feste e i weekend all’altra persona, é semplicemente tuo dovere crescere tua figlia matura e consapevole in modo che sviluppi nel percorso di crescita una buona consapevolezza per gestire nel migliore dei modi il padre narciso. Il genitore non é un padrone, é una guida consapevole dei figli. Questo é il tuo compito, ma la vedo dura almeno per il momento visto che da come parli sei già di tuo parecchio dipendente da una persona tossica che senza dubbio ti avrà causato un percorso di sofferenze, ma che pensi di poter gestire civilmente (per un narciso, nel mondo dei sogni forse 🙂 ), con cui forse far rinascere l’amore (che in coppia con un narciso non é mai esistito per inciso, trattasi di eterno scontro di potere e dipendenza tossica). Si tratta di accettare semplicemente alcune cose, e imparare a concepire cosa comporti un rapporto sano, oltre le idealizzazioni. Con simpatia.

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      1. Cara Mimì, ti ringrazio per la tua analisi sul mio equilibrio. Se lo fossi in questo momento non sarei qui a parlare dei miei problemi.
        Per inciso, anche se sono qui a sfogarmi, non posso spiattellare per filo e per segno proprio tutto quindi se non voglio lasciare la mia bambina con lui in determinati ambiti o momenti è perché ci sono situazioni a rischio che solo io conosco.
        Mia figlia va tranquillamente a scuola, dai nonni, dalle amiche, a fare sport senza il mio alito sul collo. Se non puoi sentire certe cose, è un problema tuo. E non ti scuso, perché credo che questo sia un luogo dove sfogarsi senza essere giudicati, quindi i tuoi personalissimi giudizi sulla mia vita tieniteli per te, grazie.

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      2. Cara Bea, le tue argomentazioni non sembrano molto credibili, sembri solamente punta nel vivo e fortemente dipendente. A maggior ragione con un ex a cui non affideresti una figlia per un weekend, non ti passa per l’anticamera del cervello di provare a gestirlo civilmente sperando di far rinascere fantomatici amori. Semplicemente te ne vai e basta ai primi segnali, riprendendo in mano la tua vita da persona autonoma, tirandoti su le maniche e sforzandoti di crescere un figlio come una persona consapevole, capace di gestirsi i momenti limitati che deve condividere obbligatoriamente col padre. Ti parla una persona divorziata da ex np, che ci condivide consapevolmente una figlia.

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      3. Cara Mimì, non comprendo perché semplificare una dipendenza affettiva dicendo “te ne vai e basta” e dando della squilibrata a una persona che soffre. L’ auto aiuto non ha niente a che vedere con la mortificazione di una persona che sta cercando di sopravvivere psichicamente nel migliore dei modi, anche aggrappandosi all’amore della sua bimba. Ci sono modi e modi di far comprendere a una persona le cause del suo comportamento disfunzionale e non è certamente provando a farla stare ancora più male che otterrai il risultato che immagini.

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      4. Carissima Bea, qualche mese fa è capitato anche a me un commento che si può riassumere più o meno così: è inutile continuare ad accampare scuse, è inutile continuare a scrivere qui, è inutile usare l’alibi dei figli, sei dipendente, se hai le palle e se lo vuoi veramente vattene, e via discorrendo sulla falsariga della signora Mimì che giudica il tuo equilibrio.
        Allora avevo risposto altrettanto piccato, ribadendo come interventi di questo tipo siano assolutamente fuori luogo in un ambito come questo.
        Massima solidarietà, hai fatto bene a rispondere così; qui nessuno giudica, e chi lo fa probabilmente non sa di cosa parla e certe cose magari non le ha mai vissute.
        Mi scuserà Claudileia se faccio questo intervento un po’ polemico, ma mi sentivo, visto che l’ho già vissuto, di sostenere Bea, che evidentemente è ad un punto delicato del suo percorso.
        Un abbraccio!

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    3. Cara Bea, premetto che non abbiamo figli e quindi nel mio caso è stato più “facile” (anche se abbiamo un cane che sta usando come arma affettiva). Anche io sono andata avanti per mesi (anni?), una volta resa conto che non poteva più funzionare, a farmi mille seghe mentali di come sarebbe stato il “dopo”. E che in fondo, poiché non è una persona violenta ma “gentile”, non stavo così male.
      Ora che l’ho mollato da quasi cinque mesi posso fare un bilancio del “dopo” tutto sommato positivo. Cosa che non mi sarei mai aspettata. Nonostante sia continuamente sotto il suo attacco verbale – mi manda giornalmente messaggi lunghi da morire, sempre con le stesse frasi strappalacrime e ad effetto, che mi fanno venire il voltastomaco – sono relativamente tranquilla.
      Pensa che, essendo lui totalmente incapace di fare alcunchè di pratico, mi ero fatta anche il problema del “poverino, dovrà cucinare, lavare, pagare le bollette,ecc”. Posto che le bollette le pago ancora io perché lui non è ancora riuscito imparare come funziona l’home banking, sta sopravvivendo ! Mangia! Si veste! tiene la casa!
      Anche lui mi dice che “un domani l’amore potrebbe tornare”. Certo, se fosse una persona normale. Ma è un np. C’è mai stato amore da parte sua? Non ci caschiamo più per favore…

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      1. Ciao Aomame, felice di rileggerti.
        Prima ho ricevuto la chiamata di un’amica comune che ha tentato, in assoluta buona fede, di farmi vedere le cose dal punto di vista di mia moglie, dicendomi che lei ha probabilmente bisogno di tempo (ancora!!!???) e che forse certi segnali che io giudico solo come tentativi di manipolazione, sono un inizio di un cambiamento.
        Le ho delicatamente fatto capire che non posso più credere a cose del genere; appunto come dici tu: “se fosse una persona normale”, ma non lo è!
        Per fortuna l’amica è una persona intelligente e sensibile e mi ha detto di comprendere benissimo il mio punto di vista, e che se anche le dispiace capisce che non si possa aspettare all’infinito; aggiungo io, anche perchè onestamente non c’è niente da aspettare.
        Un abbraccio!

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    4. Cara Bea,
      mi sento di condividere quanto detto da Lucia e aggiungo un vecchio adagio: si insegna molto con quello che si dice, ancor più con quel che si fa, molto più con quel che si è….
      Solo che i modi e i tempi li puoi stabilire solo tu, tu sola conosci l’intera storia, tu sola sai come e se e quando è meglio procedere.
      Direi che è un passo enorme aver capito che tipo di la relazione è in atto, piano piano troverai il modo di rimettere al posto i pezzi.
      Concederci il tempo, per capire, per guarire, per affrontare le macerie è fondamentale, poi si può anche immaginare un affidamento esclusivo le soluzioni ci sono.
      Da quanto scrivi mi pare che non sia proprio una persona affidabile, probabilmente non vi molla perché non sa dove andare.
      Comincia a sentire se puoi un legale e una terapeuta che ti aiuti a rappresentare la questione con i bimbi (assicurati ti prego che sia qualificata), il percorso è cominciato. Non è facile né breve.
      Coraggio, un abbraccio.

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      1. Vi ringrazio di vero cuore, a tutti quanti. Sono abituata a non essere compresa,ma questo è l’unico luogo dove lo sono e sentirmi dire che nemmeno io sono sana di mente non è stato bello. So benissimo di avere una dipendenza da questo uomo. Non sono idiota e se sono capitata qui un anno fa un motivo c’è. Ero riuscita a staccarmi e stavo ricostruendo la mia vita, poi ci sono ricaduta. Ora ci sto provando di nuovo. So che la fuori ci sono donne con più spina dorsale di me e le ammiro molto, io non sono così evidentemente ma sto cercando comunque di uscirci. Troppo facile dire che i figli si fanno in due e poi bisogna smazzarseli. Io ho conosciuto il mio np quando era “normale” o mascherava bene a quanto pare. La maschera è durata molti anni mica mesi. Si è rivelato poi un padre assente e un pessimo marito. Cosa faccio quindi merito di soffrire perchè non ho scelto bene? Perchè non ho colto? E’ come dire ad una donna che inizia una relazione con un uomo sposato che se sta soffrendo è colpa sua, perchè sapeva a cosa andava incontro! Ma che razza di giudizi sono? Siamo noi le vittime, non le compici. Se non riesco a ribellarmi e perchè sono in questo stato da molti anni, non da pochi mesi. Non sono qui a fare la serva ne tanto meno la concubina. Sto cercando di trovare una soluzione e ho già un legale che però mi ha già detto “anche se è pirla e irresponsabile non ci sono le basi per un affidamento esclusivo, perchè è stato molto furbo”
        Solo io so quali sono i rischi che corre mia figlia se sta sola con lui e la sua famiglia di squilibrati. E anche qui .. non li conoscevo? No, perchè vivono lontani. Non sto dicendo che voglio che viva qui a farmi da badante ne che io debba stare con suo padre a vita. Voglio vincere la dipendenza e creare un futuro migliore per e con mia figlia.
        Per questo sono qui. E scusate se a volte sono melensa, piagnucolona o irritabile. Vorrei bloccare il numero e non vederlo più come fate voi, davvero lo vorrei, ma non posso. A volte vorrei ritrovare la brava persona che credevo fosse prima. Vorrei tutte queste cose perchè sto male da morire ma ora non vado a tagliarmi le vede. Ora chiudo qui e vado a preparare la cena con mia figlia cantando a squarcia gola, poi giocheremo a nascondino e ci prepareremo per la nanna. Sempre con il sorriso perchè le paranoie a lei non le riservo. Un giorno sarò fuori da tutto questo. Non giudicate mai vi prego, è la cosa più terribile che possiate fare a chi sta soffrendo davvero le pene dell’inferno. Un abbraccio a tutti. Grazie di cuore

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      2. Cara Bea ci vuole sempre tanto coraggio ad ammettere che si ha una dipendenza in primis con se stessi perché ci sentiamo così deboli e la risalita è mostruosa perché c’è una vita da ricostruire.
        Hai perfettamente ragione quando scrivi che vorresti bloccare ma non puoi
        La tua situazione è molto complicata da gestire io ti ammiro molto perché quando ci sono figli di mezzo spesso si sceglie di restare per il ‘loro bene’.
        Sii orgogliosa di te e non demolarizzarti un passo alla volta
        Non sentirti giudicata io mi vergognavo del mio fallimento (ennesimo) e sono sparita e ora sono tornata e ho trovato un affetto enorme che non pensavo ed è stato commovente
        Ti abbraccio forte

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      3. Carissima Bea, non pensare sia un fatto di spina dorsale, ma di storia di vita. Siamo unici in ogni cosa e la nostra personale storia è un esempio lampante di come vissuti simili possono essere diversi nel modo di sentire, nelle emozioni, dolori e gioie che suscitano in ognuno di noi. Ecco perché nel confronto che facciamo qui la gentilezza e la comprensione non è un optional come da altre parti. I tempi di liberazione variano conforme il livello di narcisismo dell’essere che tiene la tua mente in prigione. Cara Bea, sono stata chiarissima con te sin dall’inizio: hai a casa lo psicopatico tipo che odia le donne. Molti qui non sanno dei dettagli più terrificanti della tua storia e quindi non hanno idea della voragine che questo “pseudo” uomo ha generato in te. Mi scuso con te di tutto il cuore per aver letto troppo tardi il commento di Mimì. Spero non accada più. Detesto le sassaiole e i giudizi tra le vittime. Credo che tutti qui ne abbiamo abbastanza di senso comune. Abbracci a te e alla tua meravigliosa bimba. Coraggio!

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  3. La sindrome di stoccolma mi fa ricordare quando alle prime problematiche ne parlavo con la mia migliore amica e mi diceva “ti rendi conto che lo difendi sempre?” ed io mi arrabbiavo con lei perchè non capiva non essendoci dentro. Ora… temo di non essere capita ma nel dolore… perchè gli altri non ci sono dentro.

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    1. Cara Morgana, avvertiamo il bisogno di essere capiti dagli altri quando non abbiamo forza abbastanza per far sì che la nostra verità sia l’unica a contare. La tua amica ha provato molto goffamente a dirti: “Pensa con la tua testa, non con la sua.” Un uomo adulto è in grado di difendersi da solo, senza che ci sia sempre la collega, l’amica, l’amante, la moglie, la fidanzata, la sorella, i compagni da bar, ecc. a fargli da avvocati. Cosa fanno i narcisisti? Amano indossare maschere di finta fragilità per avere le strade spronate dagli altri. E’ vero, gli altri non ci sono dentro… Ma che importanza ha? Sei tu quella ad aver vissuto tutte le sue accuse e proiezioni e sei sempre tu quella a conoscere le tue qualità e difetti. Supponiamo che per magia tutte le persone che ti circondano capissero cosa provi. La domanda è: ti sentiresti meglio automaticamente? In che modo questa comprensione collettiva cambierebbe il tuo vissuto? Spesso le persone che affermano di capirti senza aver vissuto una storia simile alla tua ti stanno in realtà commiserando e qui bisogna fare molta attenzione a non adagiarti in un ruolo così ingrato, perché non rispecchia né la tua luce, né i reali motivi della tua fragilità. Le persone non sono costrette a studiare alcunché sui legami traumatici per capirci, quindi è naturale che tendano a banalizzare il nostro vissuto.

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      1. Il problema per ovviare a tutto questo, è qualcosa di scontato ma altrettanto difficile… credere in me stessa
        😦 faccio davvero fatica in questo ed a farlo in modo costante

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    2. Cara Morgana, è esattamente quello che ti dicevo circa la sindrome di Stoccolma e la dissonanza cognitiva.
      Chi non ha vissuto il nostro trauma non può capire ma noi che siamo qui ti capiamo e ci diamo forza l’un l’altra.

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  4. Lui amava la mia intelligenza e quando gli parlai di dissonanza cognitiva mi prese in giro dicendomi che mi riempivo la bocca di termini che non capivo.
    Effettivamente bisogna avere una grande capacità intellettiva per sviscerare quello che noi abbiamo vissuto. In molti reagiscono più banalmente. Insomma non tutti approfondiscono il vissuto, il tormento, la rabbia, il dolore profondo. Invece noi gli diamo un nome. Cerchiamo sui blog la soluzione a questo dramma e la forza che ci sblocchi.
    Sento tutto il deserto emotivo che mi ha lasciato la storia che ho vissuto. Sento addirittura la mancanza delle sue finte emozioni.
    Il tempo guarisce le ferite. Questo soltanto mi da realmente forza.

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  5. Sento la mancanza delle sue finte emozioni…ho passato anni della mia vita a sentire la mancanza del nulla! E tornava a ridarmele e io me le prendevo tutte come un dono dal cielo! Passavo giornate interminabili ad aspettarle.
    Sinceramente ora le può concedere a terze che ancora ci possono credere perché quella falsità io non la voglio più ne’ vedere ne’ sentire. Al contrario mi faccio forza con l’unica verità che lucidamente vedo e vado avanti stringendo i denti.
    Ogni persona che incontro mi da un affetto sincero, l’unica persona che non lo faceva era quello lì…a meno che non gli serviva qualcosa o non doveva riagganciarmi poi il NULLA
    Ho messo dei punti fermi nel mio percorso di guarigione: 1) non ho più bisogno di elemosinare nulla. 2) posso farcela anche senza. 3) posso vivere anche senza un uomo così al mio fianco (per quanto mi possa mancare averlo perché i miei sentimenti erano autentici). 4) basta sfruttamento senza nemmeno un grazie di m….! 5) basta vivere nella più profonda solitudine che si vive con questi esseri. Sto sola per davvero e sono anni che ci guardo dentro a sta solitudine e finalmente ho capito che meglio una solitudine autentica ad una solitudine dettata dalla sua totale assenza. 6) fine delle triangolazioni! Visto che non vive senza ora se le tiene e che stia alla larga da me così finalmente io mi riprendo
    7) LA PIÙ IMPORTANTE: la MIA DIGNITÀ ORA ME LA RIPRENDO CON GLI INTERESSI

    Sono mesi che non scrivo ci sono ricaduta con il dispiacere più grande verso me stessa. In qsti mesi ho bloccato e sbloccato

    Ma mentre stavo con lui guardavo tutto con la lucidità mentale necessaria
    Sinceramente ho avuto più del solito ma la mia testa mi dice sempre e solo una cosa, ogni giorno mi dice VATTENE
    Sono mentalmente ferma sui miei punti non voglio più sbloccarlo perché la mia pancia e la mia parte razionale mi dicono di andare avanti. Ho dato 5 anni della mia vita a lui per sentirmi sempre sola quindi ora sto da sola e ci provo perché dopotutto mi sono accorta che è vero che il No Contact è difficile ma è anche vero che mi costringe a sopravvivere senza. Quando ci si allontana si deve reagire per non morire e io voglio vedere cosa c’è senza di lui. Voglio ritrovare la forza di riuscire a vivere bene e smetterla di vivere con sta ansia perenne e sto senso di schifo che è ormai consolidato dentro.
    Se non andrà bene amen almeno non mi sentirò sempre più una merda davanti a me stessa perché non riesco più a stare zitta ed accettare di vivere in sto schifo.
    Forse finalmente sono arrivata al giusto limite che aspettavo da anni
    Un abbraccio
    Ciao Claudileia scusa l’assenza ma avevo bisogno di stare alla larga da ciò che riguardava il narcisismo perché era un continuo collegamento con lui. In sti mesi ho lavorato un po’ su di me per capire cosa fare della mia vita anche se ancora non sono forte ma l’unico passo avanti che ho fatto è che voglio provarci per davvero
    Bea: mi dispiace sentirti così giù se vuoi ci sono se hai bisogno scrivimi ♥️

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    1. Eris ciao cara,
      ogni tanto entro nel blog e cerco sempre un tuo post.
      Che piacere risentirti… non abbatterti perché sappiamo che non sarà né breve né facile, ma sarà, stanne certa.
      Quello che ti posso consigliare, come sempre, è di mantenere il blocco per procedere con la tua disintossicazione.
      Io, pensa, ero qui per raccontare cosa ho scoperto poco fa e ora che trovo anche te, mia cara, in questo limbo, a maggior ragione voglio raccontarla… è proprio vero che il diavolo fa le pentole e non i coperchi.
      Mentre stavo inserendo i contenuti in un social per l’azienda in cui lavoro (mesi, forse anni che non lo usiamo ma adesso la direzione voluto aggiornare la pagina) mi compare a lato una foto.. lì per lì non ci bado e skippo continuando a lavorare. A pausa pranzo un flash.
      Rientro e… un diario cari miei, della donna con cui ho sempre sospettato una triangolazione. Giorni, ore, post, foto, allusioni, dediche, scazzi, aforismi… una Bibbia dedicata a lui da qualche anno a questa parte.
      Quando ho visto la brutta copia di una maglia che gli avevo regalato io anni fa ripersonalizzata ho avuto un conato.
      L’ultimo post è di ieri, di nuovo nella fase di scarto.
      Tutto pubblico affinché lui possa vederlo, sempre.
      In quasi un anno ho fatto su di me un lavoro enorme. L’ultimo suo anno è un ripetersi di grandi momenti d’amore con lacrime e disperazione.
      Nero su bianco.
      E scommetto che se tornassi alla mente con le date si potrebbero creare anche degli intrecci interessanti. Ma non lo farò.
      Ho chiuso, ringraziato Dio, me stessa, Claudileia, le persone che h a fianco e voi tutti per non essere quella donna.
      E dopo questa avere la certezza – se ce ne fosse stato bisogno – di non esserlo mai più.
      E vorrei che questa certezza care e cari tutti qui la abbiate anche voi, di non ridurvi a brandelli come sta succedendo a questa poverina, come sarebbe potuto succedere a me.
      L’annullamento totale per nessuno, mai. La dignità, sempre. Noi stessi prima. Nessun uomo o donna vale tutta questa umiliazione e dolore, non scordatelo mai.

      Sconvolta, davvero sconvolta, vi abbraccio tutti.
      E Eris cara, fatti viva, noi ci siamo ❤

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      1. Device che cosa pazzesca…avere sotto gli occhi il diario della nuova donna! Sicuramente niente più di questo può darti la prova di tutto quello che si dice qui ma di cui non si hanno certezze….ovvero che le altre non sono affatto più felici ma stanno come e anche peggio di quanto siamo state noi.
        Sicuramente deve essere stato uno choc rivivere certe cose con gli occhi di un’altra ma ti permette di avere la certezza sui loro costanti fallimenti affettivi. Le nuove donne non sono più felici…sono solo nuove vittime.
        Un abbraccio

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      2. Cara Spirito, non è propriamente nuova.. è arrivata sì dopo di me ma è stata contemporanea per degli anni. O quantomeno ci alternava .
        Io l’ho subodorata praticamente subito, dandogli un nome e un cognome, lui l’ha dapprima negata poi fatta passare per una poveretta che gli andava appresso e di cui lui – ovvio – non voleva saperne.
        Certo…
        La sua presenza, seppure mai certa totalmente, è stata un grande e notevole passo per allontanarmi da lui. C’era la ufficiale, c’ero io e probabilmente anche questa… poi chissà quante altre?
        Oggi ho avuto la certezza: non può fare nome e cognome ma certi riferimenti sono per me come una carta di identità.
        Il poverino tra l’altro, non ha nemmeno fantasia, un riciclo continuo.
        Se non mi facesse così schifo lui mi farei schifo io… spero di metabolizzarla bene, perché è una botta non indifferente… ma non per gelosia o altro… figurati… posso solo augurare a lei di uscirne oppure di avere la forza di fargli più casino possibile.
        Ho paura per la mia autostima e tante altre cose… spero possano non vacillare nei prossimi giorni.

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      3. Uguale Device per lui era ex ma era una povera pazza che lo cercava ecc ecc invece lui le rispondeva …storia simile . .si …ma poi questi imbrogli sono la norma per gli n.p.

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      4. Eh sì Device comunque io questo shok l ho avuto quando ho parlato con la sua ex …programmata le stesse date dei matrimoni..E con lei ci siamo riviste stesse frasi stessi schemi stesse cose stesso scarto…tutto quasi identico….poi insieme glielo abbiamo fatto sapere. Ovviamente lui avrà avuto un rifornimento puro. Ma quello che mi È dispiaciuto che lei era veramente a brandelli..ancora co8nv8lta dopo un anno…ossessionata se pur arrabbiata e con sete di vendetta . Io come ho detto a lei volevo solo salvarmi in quel momento tragico. Non l ho più sentita perché poi l ho bloccata ma credo sia ancora nelle triangolazioni . Anche con quella dopo di lei e prima di me….Ehhh.. sapere notizie da questi individui anche se ne sei fuori ti fa rimanere sconcertata…un abbraccio

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      5. Scusa Mirna, leggo solo ora i tuoi commenti.
        Sì.. l’avevo già capito che era il loro modus operandi e la presenza di altre persone è stata una doccia fredda ma uno dei più grossi tasselli per il distacco.
        Ora, a distanza di mesi, aver visto impresso nero su bianco che lei esisteva ed esiste realmente è stato sì scioccante lì per lì ma tanto che fosse un traditore senza scrupolo è una certezza che avevo maturato da tempo.
        Sono contenta di esserne uscita a testa alta perché un tempo gli dissi anche “io so tutto quello che c’è da sapere, non ho le prove ma lo sento. mi piacerebbe che ti confidassi perché a me non interessa essere la tua donna, non più dopo tutto questo. hai un problema e io ne ho uno più grosso del tuo perché ancora ti sto dietro contro il mio volere. parlarne apertamente potrebbe aiutare entrambi e tu potresti avere un’amica con la quale finalmente buttare giù la maschera, e io riuscirei a finalmente a liberarmi”. Lui non disse nulla e ore dopo, quando tornai sull’argomento mi rispose stizzito che non c’era niente di cui parlare e rifece il tacchino dicendomi che per lui non ero un’amica.
        Cadono le braccia a un certo punto.

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      6. E… @mirna
        Lei da quanto ho letto è sì, rifornimento puro, ma un giochetto diverso da me. Lei è disponibile al 10000%, sempre. E’ nella fase in cui pensa di poterlo salvare dalla sua vita così poco appagante e nella quale lui soffre così tanto ma dalla quale – senza vincolo alcuno – non può staccarsi.
        Suppongo sia in piena dissonanza e mi auguro che possa trovare qualche appiglio per uscirne… me lo auguro davvero.

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    2. Sempre per te, Eris…
      anche io sono dovuta arrivare al limite, se ti ricordi l’ho anche preso in giro per un bel periodo. Ero come ti senti tu ora, lo sentivo ma mi rompeva farlo, sentivo lo schifo ma non avevo il coraggio di tagliare il cordone. Bè, quando l’ho fatto, un giorno così di istinto, mi sono sentita subito meglio. Poi non è stata facile, ovviamente, ma è andata.
      baci

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    3. Cara Eris, sono una new entry in questo blog, non conosco la tua storia ma concordo su tutti i 7 punti.
      Meglio stare soli ma tranquilli e non con loro che si è comunque soli ma si sta peggio.

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    4. Hai detto benissimo cara Eris…di fatto sono storie in cui ci si sente sole perché basate molto spesso sulle loro assenze e i loro ritorni farlocchi. Meglio una solitudine vera che sentirsi sole in relazioni simili.
      Anche io mi sono nutrita di emozioni finte al punto che oggi non so più riconoscerne una vera e ne ho anche paura.
      La cosa che personalmente mi dà più serenità è come dici tu la fine delle trangolazioni..quelle, almeno per me, sono la cosa più insopportabile in assoluto, sapere di essere intercambiabile in qualunque momento, una del mazzo. Non essere più disponibile ai loro giochi ti fa recuperare una grande libertà, e soprattutto una grande dignità.

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    5. ERIS…sono contenta che ci sei!…stasera vi leggo con calma e anche questo articolo che ho letto di corsa..ma stasera sono più tranquilla e leggo con più attenzione .un abbraccio grande

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    6. ERIS poi però non sparire…di nuovo..ogni percorso e un esperienza per ognuno di noi come sempre dico e un tenersi per mano. Concordo con te..su tutto e mi sento ora decisamente meglio e soprattutto con una visione diversa .. anche perché la prima esperienza era durata 5 anni. Quindi l ultima se pur più forte come coinvolgimento e stata più breve. Reputo il no contact mentale e fisico obbligatorio .. almeno per me è stato fondamentale . Sono passati 6 mesi..E va bene così…

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  6. Cara Eris, ti ho tanto pensata in questi mesi. Purtroppo ho cambiato SIM e perso il tuo nr, se hai ancora il mio scrivimi che ti aggiungo.
    Sono felice che tu sia arrivata a questo punto, ti meriti di essere felice!!

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  7. Cara Eris, che piacere risentirti dopo tanto tempo! E ti sento anche molto determinata! Forza, un passo alla volta, un giorno dopo l’altro; guarda per esempio che bel percorso ha fatto Device (ciao cara!).
    A Bea voglio dire che la capisco benissimo, che sto vivendo cose molto simili, anche se io ho fortunatamente superato la fase del “forse riesco a gestirla”; io non ho proprio più voglia di gestire nessuno che non sia me stesso, le mie emozioni e i miei bisogni.
    La dissonanza è comunque una bestia bruttissima, non si può spiegare a chi non l’ha provata, e ci porta a fare cose assurde.
    Per vincerla ci vuole un enorme lavoro su sè stessi e possibilmente un distacco dalla realtà contraffatta che i nostri np ci propinano.
    Un abbraccio!

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    1. Gianni caro (come mi piace così a mo “Lilli e il Vagabondo 😉 ),
      in confronto a quello che stai affrontando tu la mia è stata una passeggiata di salute.
      Matrimonio, figli, convivenza forzata… ti giuro che hai una lucidità che sbalordisce e sono veramente fiera oltre che contenta per te.
      Il mio percorso è sempre in progress, oggi ne ho scoperta un’altra ed è una sfida ogni giorno tenersi dal dirgliene quattro o andare direttamente a prenderlo per il collo… ma farei del male solo a me e tornerei indietro anni luce.
      Per cui via, sempre direzione opposta alla sua dove spero di trovare sempre Eris… sento che ha la rabbia giusta oramai… io nell’esasperazione ho trovato parte della forza per uscirne.
      Abbracci cari miei :*

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      1. Grazie Device! Bello Lilli e il Vagabondo, non ci avevo mai pensato, e sì che coi miei figli l’ho visto giusto qualche volta quando erano piccoli.
        Giusto per rimanere alla dissonanza: tenere la lucidità, leggere sempre tra le righe, vedere quello che tutti gli altri non vedono è un grosso passo avanti che sono riuscito a fare, ma è faticosissimo, sotto tutti i punti di vista.
        Per fortuna sto un po’ fuori casa, ma quando ci sono è una specie di tortura; ogni tanto mi ritrovo a pensare che se mollassi un po’ magari sarebbe più facile, ma è sempre un pensiero che scaccio subito, per fortuna; ricomincerebbe tutto da capo, che è esattamente quello che vuole; non a caso sta tentanto la carta del rifare tutto quello che facevamo prima della nostra crisi, e se io non avessi quella lucidità ci ricadrei come un pero.
        Il tutto rende la cosa ancora più paradossale, visto che la nostra crisi è scoppiata proprio perchè lei non voleva più stare negli schemi. Coerenza ce n’è????
        E’ che alla lunga è estenuante.
        Comunque avanti tutta, e tu lascialo perdere, giragli al largo, che dirgli quello che pensi serve solo a lui; a te alla fine farebbe stare solo peggio, e lui avrebbe avuto la sua dose di nutrimento.
        Un abbraccio grande, a te, a Lilli e anche al Vagabondo!!!

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  8. Eris anche io mancavo da un po’. È vero con loro ci si sentiva più soli che esserlo davvero quando non ci sono!!! Il nulla che ci prosciuga. Ai quali abbiamo dato tutto!!! Un bacio.

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  9. Comunque siamo un bel gruppo..se non vi leggo un giorno ..poi mi mancate.. Claudeleia grazie sempre. ERIS se leggi ..scrivi ogni tanto e se vuoi scambiamoci i contatti ..come avevamo detto qualche tempo fa chissà se davvero non riusciamo a fare un incontro. Buonanotte a tutti…😘

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  10. Io mi sono commossa oggi vi ho ritrovato tutti quanti e mi avete inondata di affetto e forza. Ho letto ora con calma quanto avete scritto e vi ringrazio di cuore perché sono sparita perché mi vergognavo terribilmente per aver nuovamente fallito. Io incoraggiavo Ilaria e Mirna e puff tempo una settimana ero nuovamente dentro il tunnel dopo che tutti voi mi dicevate che ero brava e di tenere quel No Contact fallito miserabilmente con una sola e-mail
    Mi dispiace ho fallito nuovamente ora ci sto riprovando con un’altra consapevolezza nella speranza di riuscire ad essere più forte.
    Ogni volta che penso a lui mi ripeto che è solo la dissonanza. Device mi dispiace per quello che hai scoperto sembra una congiura però, uno sta meglio e sempre prove da affrontare…non ti chiedo cosa scrive quella donna perché a dire il vero è dal 2016 che scrivo pure io di tanto in tanto un diario sul cellulare in cui per anni ho appuntato molte cose e i miei stati d’animo e andarle a rileggere dopo anni è incredibile…tutto uguale magari donne diverse o situazioni leggermente modificate ma tutto la fotocopia di sentimenti di ansia tristezza disperazione solitudine fino al desiderio di morire o non essere mai nati.
    E per chi? Per chi ti pianta sempre sola anche quando finge di esserci? Per qlche messaggio o telefonata con toni scazzati o nervosi per i SUOI problemi?
    Vabbè basta ormai è andata inutile tornare sopra i motivi
    Ora devo capire come andare avanti cercando di stare meglio.
    Device posso chiederti una cosa? Ma tu dentro di te provi ancora nostalgia? Hai mai il pensiero che ti manca?
    Io vorrei capire se sta cosa ha davvero una fine!!! Mi sarebbe di supporto per tirare dritto
    Un abbraccio a tutti e grazie di esserci ancora spero che siate riusciti ad andare avanti senza riaprire le porte come ho fatto io ☹️

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    1. Cara Eris, di cosa dovevi vergognarti?
      Io ci ho messo anni ad arrivare dove sono, e ancora ho un bel po’ di strada da fare. E nel frattempo sono caduto, e ci sono ricaduto, decine di volte, tante anche mentre scrivevo qui cercando nel mio piccolo di sostenere qualcun altro.
      E’ un percorso ad ostacoli e nessuno ha la bacchetta magica. Succede di fare passi falsi o cose che sarebbe meglio evitare. Questo stesso articolo sulla dissonanza ti dovrebbe essere sufficiente ad assolverti da sola.
      Se mai non dico ti succedesse di nuovo di ricaderci, ma ti venisse anche solo il pensiero di farlo, prendi in mano il tuo smartphone e scrivi qui. C’è sempre in ascolto qualcuno a qualsiasi ora. E se oggi qualcuno aiuta te, domani tu aiuterai qualcun altro.
      Un abbraccio forte e buona notte!

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    2. Buongiorno cara,
      e buongiorno a tutti, in particolare a Ilaria che sono contenta di risentire.. spero vada meglio anche a te tesoro.
      Eris… sulla vergogna tu ha già detto tutto Gianni ma ti capisco.
      Io quando sono entrata nel blog, al momento di uno scarto, leggevo e basta poi per un lungo periodo in cui ci sono ricaduta non lo aprivo per niente. È stato quando finalmente si è accesa in me la luce definitiva che mi ha portato dove sono che sono diventata attiva e desiderosa di dare supporto… credo che sia il tentare di preservare la dignità di cui ci sentiamo spogliati frequentando ancora np… perché arrivate a questo blog come ho fatto io o come hai fatto tu abbiamo profonda CONSAPEVOLEZZA che il ricontatto e la frequentazione sono da sbagliate per noi.
      Il problema è che è una disintossicazione vera e propria… coi suoi tempi, ricadute e strascichi.
      …se mi manca, Eris?
      NO NO NO ASSOLUTAMENTE NO
      Già prima di decidere di attuare il no contact avevo acquisito la consapevolezza che fosse un essere spregevole, che non meritasse la mia sofferenza. Vedi cara, c’è un primo switch mentale che è importantissimo e che tu hai già fatto: uscire dalla favoletta e renderti conto di che razza di persona hai davanti. Più “facile” è se ti svalutano apertamente.
      Il mio è sempre stato “carino” anche nello scarto: spariva per motivi suoi: malattie (padre, madre, cane), crisi di coscienza (quale?), crisi di coppia (la sua compagna voleva un figlio.. sì, a quest’ora sarebbe dovuto essere all’asilo) e potrei continuare… quindi ogni volta mi sentivo come se fossimo in balìa degli eventi, se questo amore non potesse coronarsi per via del fato chiamiamolo così. Stavo male ma non riuscivo a colpevolizzare lui e per questo non riuscivo a staccarmi mai definitivamente ma ogni volta pensavo che fosse finita. E quando tornava che non riuscisse a stare senza di me.
      Dapprima ho notato una ciclicità negli eventi, tempi precisi di ritorno.. poi che se allungavo il brodo, ovvero non ero subito disponibile a stare ai suoi giochi si prolungava il tempo in cui rimaneva con me… di mesi. Trovandomi innamorata o debole in un paio di settimane invece ero fuori.
      Ma in tutto questo cambiavo io, cambiava il mio approccio verso di lui al quale non permettevo più di dirmi certe cose, di vedermi alle sue condizioni e SOPRATTUTTO i tempi di distacco servivano a me per costruirmi una vita, quella vita che nei periodi con lui era in stand by.
      Dopo un inizio travolgente l’ho mollato io per oltre un anno perché l’ho scoperto impegnato… ma un anno nel quale l’ho pensato sempre come un principe azzurro.
      Poi il primo ritorno, al quale ne sono seguiti altri ravvicinati perché io ero cotta e non facevo nulla per nasconderlo… ingenua a pensare che saremmo potuti stare insieme.
      Poi col tempo e coi suoi comportamenti le mie consapevolezze sono mutate così come i miei desideri: prendevo da lui la premura, la dolcezza e l’adrenalina che mi riservava ma avevo comunque le mie cose.
      Fino al penultimo e terribile scarto in cui ho dovuto prendere farmaci per riuscire ad affrontarlo. Fatto dopo un periodo di mia permanenza in un altro continente, in cui gli avevo appositamente chiesto di staccarsi. Non ha voluto.. l’ha fatto quando ero in aeroporto a 2 ore da lui.
      Da lì il primo switch: non era amore, era cattiveria, era premeditazione. E mi si è aperto un mondo.
      Ho cercato, studiato e capito.. inizialmente per farlo cambiare, poi per riuscire a staccarmi io.
      Nel frattempo si era rifatto vivo ovviamente… ma io ci vedevo sempre più chiaro: leggevo DIETRO alle sue parole, le prevedevo ma mi sono persa ugualmente fino a farmi scartare di nuovo dopo altri 6 mesi di “idillio consapevole”… per poco non finisco contro un camion, sto tranquillanti un bel po’, cerco di fare pace con me stessa e col mondo… e intanti studio.. per vendicarmi.
      Una vendetta che tutti sconsigliano e che anche io mi sento di sconsigliare a tutti perché aumenta solo l’agonia… ma da inesperta ho voluto fare. Dopo mesi “riabbocco” ma detto io le regole. Lo tengo sospeso tra appuntamenti farlocchi, dienticanze, dichiarazioni che faccio fare solo a lui, fino a liquidarlo, complice il secondo e definitivo swich: non lo sopportavo più.
      Le sue parole prevedibili perché false, le sue foto tutte uguali, le sue chiamate tartassanti, la sua pochezza… che me ne faccio di una persona così? Nulla.
      Per questo non mi manca, perché era solo falsità, cattiveria, pianificazione.. e se c’erano sentimenti non erano sani.
      Ci sono stati dei momenti di crisi, non lo nego. Se ricordate si è ripresentato più volte, sapendo che tasti toccare. Ma lì per lì l’istinto me lo ha datto allontanare pii una volta a casa mi è bastato mettermi faccia a faccia con me stessa, ripercorrere cone sto facendo oggi con voi ed ecco che in pochi minuti l’ansia da intossicazione passava.
      Purtroppo ogni giorno ancora la mente mi ci va, forse su questo Claudileia potrà darmi lumi… ma Eris, giuro, non passa giorno che non ringrazi il cielo di essermene liberata.
      Scusate la lungaggine… spero sia di aiuto a qualcuno… è importanteavere dentro di sé la consapevolezza che sono esseri maligni e poi forzarsi al no contact, che è l’unica ma potentissima arma che abbiamo.
      Abbracci.

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      1. Grazie per avermi risposto. Ho bisogno di avere rassicurazioni che la dissonanza passerà e sarò solo lucida e sveglia. Alla fine ho notato che il motivo per cui cedo è sempre lo stesso cioè inizio a non sopportare più sto peso immenso della dissonanza che mi crea pensieri auto ingannevoli e mi riporta in mente solo la sua faccia quando mi parla con occhi gentili e ‘ innamorati ‘
        Perché in quei pochissimi momenti lo è ma poi non bisogna più pensare a quelli bisogna pensare a tutto il resto.
        Sto nascosta stavolta ho davvero bloccato tutto e tolto la suoneria al citofono.
        Sono sparita da un giorno all’altro dopo aver provocato una litigata in cui ho fatto in modo si offendesse ‘accusandolo’ di triangolare ancora! Uuuuh grave offesa con reazione brutta che mi ha confermato la cosa visto che sono seriali ovviamente non si smentiscono mai nelle loro prevedibili reazioni. Il giorno dopo sono rimasta impassibile a guardarlo mentre, offesissimo con me, era online con questa! Ovviamente io esclusa dopo le ingiuste accuse!

        Sto nascosta in attesa di fare dei colloqui di lavoro e trovarne uno a tempo pieno da cui ripartire, fuori da casa in cui vivo segregata senza fare niente ttto il giorno e lontana da qui. Prego e mando CV in attesa di un cambiamento che sto disperatamente cercando di fare.
        Grazie a tutti per le belle parole siete proprio persone col cuore grande

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      2. ERIS mi hai dato tanta forza tu..ti ricordi? Io ti chiedevo sempre…sono passati molti mesi ormai…vai a rilegger ti…ti aiuterà molto…sei ripartita…pazienza non è una sconfitta e un tentativo che hai fatto…anche nel libro di Cinzia mammoliti…ce un paragrafo che parla dei tentativi ..ma poi va bene così…io non mi sono mai più voltata indietro ma conta che era la seconda esperienza con un n.p.la prima è stata più do scarsa conoscenza sull argomento e quindi …forza Eris….

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      3. E’ importante razionalizzare, cara, o perlomeno così è stato per me.
        Scindere gli “occhi dolci” dai fatti concreti.
        Cosa ti ha dato? Fai uno schema e metti da una parte le cose negative e dall’altra le positive.. e vedrai che la bilancia non sarà equa.
        E poi i sotterfugi, le bugie, la premeditazione…
        La mancanza di rispetto, la volontà di non cercare mai un chiarimento…
        Il vivere dosando le parole, avendo paura che un soffio di vento ti possa gettare nel baratro…
        E’ questo che vuoi per la tua vita futura? No, cara, credo di no.
        Non so come è iniziata per te ma a me ha portato via anche la serenità che avevo prima di incontrarlo.. è vero, non ero totalmente felice e appagata – altrimenti non lo avrei nemmeno guardato – ma ero stabile.
        Vero è che col passare degli anni adesso mi ritrovo una donna completa, soddisfatta, che non ha tutto quello che desidera ma che fa progetti per realizzarlo, che crede nei rapporti veri, che vede diversamente la vita dando importanza a quello che ne ha.
        Ma mi è andata bene, perché fondamentalmente sono una donna forte, intelligente, on una famiglia e degli amici alle spalle, che ha avuto la fortuna di trovare questo fantastico gruppo di supporto…
        diversamente mi avrebbe annientato. Se solo uno dei pezzi del puzzle non fosse stato al posto giusto prima o poi addosso a quel camion mi ci avrebbe fato schiantare di mia volontà… e non mancava poi così tanto.

        Allontanati Eris, la strada è giusta… se occorre scappa, non è un fallimento – io questo l’ho capito solo dopo tanto tempo – è la sola salvezza.

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      4. Devi riprenderti te stessa, Eris cara, e convicerti che se quello che hai ti sembra piatto l’unica persona che può movimentarlo sei tu.
        Tu per prima e di seguito chi merita di starti accanto.
        L’errore, anzi la debolezza che abbiamo avuto tutti è stata mettere la nostra felicità nelle mani di un’altra persona, che ne ha approfittato per manipolarci a suo piacimento.
        Voltando le spalle al np ti proietti verso una nuova te e una nuova vita.
        A piccoli passi, cominciando con cose che ti possono sembrare insignificanti, ma è così.
        Credici tesoro.

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    3. Eris sapessi io quante volte ci sono ricaduta io….ma durava il tempo di una settimana perc subito non mi andava bene nulla e si riiniziava con i litigi.
      Non cambieranno mai……sinceramente mi rodeva più essere messa da parte che la mancanza di lui….alla fine era il nulla, tornava 2 gg di gentilezze e subito cattiverie….ormai ho uno scudo e non mi fa più male….pero’ non sono stata forte da chiudere lasciando sempre una porta aperta. Qualsiasi cosa ci sono!!!!

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    4. Ciao Eris, perdonami ma io ti ringrazio invece. Grazie per essere caduta. Come me. Grazie per essere un essere umano che cade e piange. Grazie per le tue contraddizioni. Grazie per i tuoi avanti e indietro. Grazie per i tuoi dubbi, le tue fragilità. Grazie perché mi sento meno sola. Il motivo per cui torno qui su questo blog è perché trovo persone che come te e come me cadono, sono cadute, si sono rialzate e magari cadute ancora ma non hanno smesso di essere umane. Qui trovo chi è più forte di me e può tendermi una mano quando cado e mi insegna a non mollare. Trovo anche chi è più fragile e posso, quando riesco, a ricambiare il gesto. Di vergogna ne ho provata tanta e a volta mi capita ancora ma ho deciso che non posso vergognarmi per essere un essere umano.
      Un abbraccio e un grazie di cuore a tutti

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      1. GRAZIE a tutti voi per tutti i vostri messaggi
        Li tengo nel cuore ora più che mai.
        Non sono allegra solo un po’ triste perché concretizzo che tutta la parte di fatica che non ho più avuto la forza di affrontare a settembre me la ritrovo ora!!!!
        Chiamiamola dissonanza chiamiamola debolezza o stanchezza o come vogliamo ma la verità è che prima o poi il conto si ripresenta sempre in ste maledette storie che ci ostiniamo a mandare avanti senza ormai nemmeno più volerlo.
        Ormai mi è chiaro che finché non attraverso anche sto fuoco resto sempre inchiodata a passare le mie giornate nella speranza di spegnerlo e il giorno dopo sono sempre punto a capo….poi magari lo argino per un periodo ma è sempre la che mi guarda…

        E va beh ci riprovo che devo fare…ormai non passa giorno in cui la mia parte normale e lucida non mi dice di smetterla che tanto è una sofferenza sprecata e che sta battaglia non la vincerò mai perché tanto, come scrive Ilaria e tutti noi, il periodo di pace è sempre a tempo determinato. Sinceramente ormai non riesco nemmeno più a godermi quei periodi di tregua dai tradimenti tanto non mi riesco più a fidare quindi è proprio un’auto condanna alla vita più miserabile che io possa fare…per una persona?!!! Con tantissime belle persone che mi circondano e mi cercano col sorriso mi sono fissata dietro all’unica a cui devo elemosinare attenzioni sperando sia un minimo felice di darmele!!! Fa orrore solo a pensarla sta cosa
        Ma soprattutto mi chiedo come fa il mio cervello a dispiacersi di ciò…oggettivamente non c’è ragione. Se io non avessi mai incontrato un np non avrei mai avuto un minimo di esitazione a consigliare a chicchessia di liberarsi immediatamente di un uomo così freddo e calcolatore. Invece ho passato anni a cercare il modo per tornarci e restarci!

        Forse col distacco smetterò di averne bisogno è l’unico pensiero che ho…allenamento mentale per eliminare attenzioni di cui oggettivamente potrei fare a meno…abituarsi a stare da soli e guardarsi dentro
        Ricominciare tutto daccapo con meno ingenuità facendomi piacere in qlche modo quello che ho anche se mi sembra piattino…!
        Sicuramente il cervello deve fare allenamento ora più che mai e riallinerarsi alla realtà
        boh sono pensieri di auto aiuto che mi faccio per darmi un briciolo di forza e stare sulla mia posizione di distacco forzato

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      2. Certo Eris riprova e imponiti il no contact, azzera ogni forma di contatto e vedrai che riuscirai a sradicarlo dalla tua vita.
        Sono serpenti senza nessuna emotività umana, lascialo andare di lui non hai bisogno.

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      3. Cara Eris, chiamiamola anche CONSAPEVOLEZZA AUMENTATA. Tu scrivi “con tantissime belle persone che mi circondano e mi cercano col sorriso mi sono fissata dietro all’unica a cui devo elemosinare attenzioni sperando sia un minimo felice di darmele!”. Il punto è: finché diamo priorità assoluta all’ombra, la luce di queste belle persone ci sembra flebile e vana. L’ombra sulla quale ci trasportano gli n.p. è INGOMBRANTE e TOTALIZZANTE: viviamo per loro e nel mentre la nostra SI BLOCCA. Tutti i nostri sogni vengono fagocitati dall’ombra, messi da parte, spediti all’oblio. Non è “piattino”, scialbo e senza colore la vita senza di lui, cara Eris, perché i toni possono essere dati da te stessa. La vita con lui NON E’ VITA. Mi dirai: MA DOVE TROVO QUESTA FORZA E QUANTO CI METTO? Bene, un esercizio interessante è fare un elenco di tutti i tuoi punti di forza. Se sei una mamma questo tipo di esercizio può venirti più facile. Quante volte al giorno sei di supporto per tuo figlio? Quante sono state le occasioni in cui l’hai spronato a farsi coraggio e come ti sei sentita dopo? E in passato, oltre a questa storia, come ti comportavi di fronte agli ostacoli? Perché è questo a dimostrare che una persona tossica può provare a farti passare per ‘debole’ quando, in realtà, sei una roccia, un vero carro armato dipinto di fucsia, per usare una metafora carina. La battaglia che stai combattendo non è soltanto per liberarti da una vera dipendenza, ma anche contro la tua stessa forza. Essere una donna forte vuol dire essere umanamente resiliente e non “pesante”, “poco femminile”, “triste” o qualsiasi altra etichetta ti abbia dato il soggetto tossico. Ad ogni ritorno come ti capita di sentirti? Bene, passata l’euforia del momento in cui solo tu provi una miriadi di emozioni e sentimenti – e lui assolutamente niente, perché a quel punto sta unicamente lavorando alla manutenzione del girone, ciò che resta è l’angoscia, la vergogna e la mancanza di fiducia in lui, in te stessa, nel mondo, nella vita e chi più ne ha più ne metta. Il distacco non va visto come una forzatura, ma come una necessità. A questo punto faccio un paragone terrificante nella speranza che si fissi nella tua mente per un bel po’: pensa a Chernobyl. Le persone amavano le loro case, quel luogo e la vita che svolgevano. Ad un certo punto una Centrale che da molto tempo doveva essere tenuta sotto controllo esplode e tutti sono costretti a scappare per sopravvivere, abbandonando le cose così come sono, di punto in bianco. Nemmeno i vestiti che si tenevano addosso potevano essere lavati e conservati. Per anni e anni si sono sottoposti a controlli periodici perché rischiavano di essere stati contagiati e la loro vita compromessa per sempre. Mi soffermo qui. La condizione PSICOLOGICA di una persona che abbandona un rapporto tossico è identica. L’impressione che si ha è di non riuscire a farcela IN UN ALTRO LUOGO. Di non riuscire a sopravvivere alla tossicità alla quale si è stati esposti. Di non avere le forze per ricostruirsi. Finché non siamo convinte della tossicità della persona che crediamo fermamente di amare i ritorni sono all’ordine del giorno, quindi non scoraggiarti in nessun modo. E finché non consideriamo un cambio incredibile di prospettiva in cui la priorità va data al nostro benessere psicofisico, la strada ci sembra tutta in salita. Se guardandoci allo specchio impariamo ad amare ogni singola parte del nostro corpo salvata e non contaminata dalla radiazione, allora la voglia di “tornare a Chernobyl” comincia piano piano a passare. Prima o poi comincerai a esporre la tua pelle in un ambiente meno tossico. Dico meno tossico perché quando i ponti con l’ambiente contaminato saltano, la tendenza delle vittime è considerare modi subdoli di raggiungerlo comunque. Ad. es. evitando il blocco totale provano a raggiungere la terra di nessuno (l’anima tossica del n.p.) con dei colpetti di scena che ritardano immensamente la loro guarigione. La tua forza è sempre stata con te, altrimenti non saresti scappata così tante volte. Basta solo investire di più in questa forza, smettendo di abbatterla ogni volta che prova a sedimentarsi in te per salvarti in via definitiva. Ps: tempo fa mi è capitata di usare il paragone di Chernobyl con una ragazza molto giovane che dopo aver subito l’intero ciclo narcisistico da un soggetto molto più grande di lei, l’aveva rimpiazzata con un’altra, ancora più giovane. Lei soffriva immensamente e odiava l’altra, accusandola di aver “rovinato” ulteriormente il loro “rapporto”. Abbiamo ricapitolato insieme il suo vissuto, messo sulla carta tutte le mancanze di rispetto, i tradimenti, le svalutazioni, ecc. Dopodiché abbiamo fatto l’elenco di tutte le cose che aveva messo da parte per lui: le lezioni di danza e il canto erano nella lista. In pratica aveva abbandonato l’arte, il bello, la VITA per la MORTE. Dissi io: pensa a Chernobyl. La ragazza che ti ha “sostituita” vive nella Chernobyl dalla quale sei scappata. “E lui?” mi ha chiesto lei. Risposi che lui era il “Reattore n.5” e che ogni volta che lo vedeva con la nuova fiamma doveva fare un simile paragone. Tempo dopo mi scrissi che li aveva nuovamente incontrati, che lui aveva provato a farla ingelosire riempiendo l’altra di attenzione ma che lei, stando da sola al bar, si era messa di istinto a guardare sul telefonino e che non sapendo bene come agire aveva cercato sull’YouTube un documentario su Chernobyl. Provò una grande tristezza per quelle persone e quando alzò lo sguardo riuscì a mettere la ragazza su quel posto che era stato per circa tre anni il suo inferno. Mi disse di aver provato una strana sensazione. Era la prima volta che capiva di essere sopravvissuta “a qualcosa” di molto distruttivo. Abbraccio grande e tanto coraggio!

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      4. Claudileia mi lasci senza fiato.
        Parole azzeccate, pregnanti e convincenti per questi nostri malandati ma immensi cuori.
        ..posso venire a vivere da te? 😄😅 😍

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      5. Ho preso il biglietto arrivooo 😎😍!!!

        Grazie parole stupende da incorniciare
        Sì Claudileia questa è la differenza sostanziale tra il blocco-fuga e il blocco-rinascita
        Hai ragione su ogni cosa…devo semplicemente innamorarmi della mia forza e crederci fino in fondo
        Non voglio più perdere nemmeno un minuto a rimpiangere nulla voglio solo vedere il sole e questa sensazione mi mancava da anni
        Oggi mentre correvo avevo dentro solo questo meraviglioso pensiero finché dura lo alimento col sorriso

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      6. Cara Eris, Device, Alma, Gianni, Mirò, Speranza… ci sono cose che dico alle persone che conosco personalmente ma che poi, sbagliando, non le metto sulla carta. Lavorerò sulla metafora di Chernobyl e preparerò un esercizio per consolidarla concretamente. Carissimi, non posso che ringraziarvi per lo stimolo e l’energia.

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      7. Carissima Claudileia, grazie a te, non sai quanti stimoli e quanta energia hai dato tu a noi.
        Per venire a vivere da te ci conto naturalmente…
        Un abbraccio grande!

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    1. Cara Daniela, troppo vecchia per cosa? Per vivere serenamente il resto di vita che hai davanti?
      Indipendentemente da quanto sarà lungo vale la pena di viverlo o almeno di provarci. Altrimenti la dai vinta a np. E non mi sembra proprio il caso.
      Un abbraccio e buona notte!

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    2. Ciao Daniela,
      non ricordo quanti anni hai ma ti garantisco che ognuna di noi dai 30 ai 60 anni dopo queste esperienze si è sentita “troppo vecchia”, “troppo vuota” “troppo inutile e incapace”.
      Ebbene è vero sei (siamo tutte) troppo vecchie, e vuote, e inutili MA lo siamo per perdere ulteriore tempo, per disperdere ancora energie, per accettare di non vivere o di essere immensamente sole a beneficio di tali immondizie.
      Tutte le risorse che hai devono essere per te, ogni singolo pensiero o mossa.

      Non dobbiamo pensare solo a soluzioni grandiose, bastano cose accessibili, ma bisogna studiare a fondo è emblematico l’esempio di Gianni: non posso uscire di casa, ALLORA compro un’auto che mi renda più semplice allontanarmi ancora un po’ , ancora più a lungo.
      La prima cosa che ti tolgono è la capacità di pensare.
      Un abbraccione e NON SEI VECCHIA.

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    3. Ciao Eris,
      come dicono tutti sì, riprova a staccarti. Anche perché leggendo il tuo commento qui sopra, “i periodi di tregua dai tradimenti” sono solo nella nostra testa.
      Nella realtà non esistono: i n.p. stanno SEMPRE palleggiandosi plurime storie parallele. Io sono arrivata a contare 4 donne diverse su sette giorni della settimana.
      In una settimana campione presa (anzi cascata dal cielo) a caso. E di certo non è manco un record, chissà cos’altro ha combinato fuori dai radar.
      Una cosa è certa: se possono, lo fanno.
      Se fossero dei bronzi di Riace con cospicue ricchezze da esibire – doti cliché grazie a cui viene facile “ammaliare”, sono assolutamente certa che si palleggerebbero anche una preda all’ora.

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      1. Desolatamente vero “se possono lo fanno” gli unici limiti che hanno sono quelli imposti dagli altri.
        In caso contrario sono sempre come cani appena liberati dal guinzaglio! Con tutto il dovuto rispetto per i cani, chiaro.

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      2. Cara Lucia, commento impeccabile. Purtroppo sono molto abili a far credere alle prede (con dosi massicce di gaslight) che il loro tentativo CONTINUO di portarsi al letto tutte le donne che capitano sotto tiro è una loro paranoia. Evidentemente si tratta di un modo esemplare di mascherare il quanto sono mentalmente disturbati. Ciò che mi ha sempre preoccupato riguardo alle doti manipolative che hanno è l’aspetto sanitario. Mettere la propria salute e purtroppo quella dell’altra persona a rischio è dato per scontato per loro. Questo fatalismo è un dato agghiacciante che andrebbe meglio sviscerato, ma che appartiene pienamente al disturbo perché rientra nel delirio di onnipotenza. Le creature divine sono immortali, no? Quindi, la promiscuità scellerata ci sta tutta e non hanno alcuna intenzione di rinunciare a questo aspetto. La fedeltà per loro equivale alla morte e alla castrazione, quindi…

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  11. Grazie, caro Gianni. Ho momenti di sconforto. Resto comunque dell’idea di dover andare via. Continuo a guardare le offerte immobiliari e, per restare nellla convinzione, mi dico che mal che vada, non sarà peggio di così. Abbraccio.

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    1. Cara Daniela ti capisco. Anche io vorrei andarmene ma non ci sono le condizioni economiche per farlo.
      Però bisogna muoversi, bisogna fare qualcosa, altrimenti si resta come impantanati.
      Per esempio io mi sto decidendo a comperare una macchina che usi solo lei (adesso in città si muove in scooter) in modo che lei sia completamente autonoma e io possa fermarmi al lavoro ( adesso sono via una settimana su due) molto di più senza la necessità di tornare a casa.
      E’ dura, ma ci meritiamo di vivere. Abbiamo già dato abbastanza.
      Un abbraccio, e se ce la fai la notte dormi! Altrimenti poi le giornate diventano difficili. Ne so qualcosa.
      Un abbraccio!

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  12. Sempre più persone-meravigliose ragazze e ragazzi- che vorrei conoscere , consolare! Ieri ho parlato con mio figlio che mi accusava di non badare a suo padre – ho avuto un attimo di smarrimento anche se sapevo che lo stava ancora manipolando in un ciclo senza fine che assieme a mia figlia cerchiamo di arginare -gli ho risposto che l’unica colpa che accetto e che mi pesa moltissimo è quella di non aver avuto la forza di portarli via da piccoli! Daniela ti prego pensavo anch’io di non farcela ma a parte qualche svarione -qua si dice così ☺-meglio adesso!!!!!!

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    1. Cara Melisenda, come sai io sono ancora bloccato nella convivenza, e quello che è successo a te con tuo figlio mi spaventa, pensando alla reazione che potranno avere i miei figli quando riuscirò ad allontanarmi, anche se sono già grandi.
      Ma credo che non sia egoismo dirsi che si deve tirare dritto, i nostri figli prima o poi capiranno. Io sto già prendendo distanze progressivamente, e di sicuro loro lo notano; spero alla fine possano comprendere, addirittura possano capire che forse stiamo dando loro un esempio di dignità maggiore che non restare in una relazione che ci fa stare male.
      Un abbraccio dai monti!

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  13. Ciao a tutti e ciao Eris…
    Leggendo il tuo post ho rivissuto quella angoscia mista a rabbia che ho provato tutte le volte che ho ceduto al suo ricontatto.
    Cara Eris non ti biasimare, purtroppo questa è la dura strada da percorrere, io ho ceduto non so più quante volte, 7 mesi fa ho trovato finalmente la forza di bloccarlo ovunque e da allora non so più neppure se è vivo, non l ho neppure mai incontrato per caso ( abitiamo abbastanza vicini) e faccio in modo che ciò non accada, evito tutto ciò che potrebbe turbare il mio percorso che mi è veramente difficile, inutile negarlo.
    Anche a me succede ancora di sentire come una mancanza ma è solo un bluff Eris, una distorsione, la non ancora accettazione di tutto lo schifo subito, di un abuso talmente disumano che non riusciamo a metabolizzare.
    Questo articolo spiega perfettamente perché ci ritroviamo bloccati all’interno di una relazione disfunzionale come le nostre, bisogna darsi tempo e attaccarsi a tutta la nostra forza di volontà più remota che abbiamo e lasciare che tutto questo scivoli il più lontano possibile da noi.
    Le ricadute a me sono servite per arrivare ad oggi, l’ultima è stata talmente devastante che pensavo di morirne.
    L’amore vero non è sofferenza, non è sentirsi umiliati. L’affetto non si deve elemosinare. L’amore è prima di tutto rispetto e loro non ce ne hanno mai portato fin dall’inizio perche di amore non ce ne é mai stato neanche l’ombra e non ce ne porteranno mai.
    Un abbraccio cara e a voi tutti.

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  14. grazie Babi e grazie Melisenda. A parte la paura dell’incertezza, sono ormai fermamente decisa a fare il salto che sarà comunque di qualità. Sarebbe sciocco continuare a lamentarmi nella totale passività. Questi articoli sono talmente chiari che far finta di non aver capito è soltanto un alibi puerile. Voglio smettere di leggerli (scusa Claudileia) e semmai tornare per scrivere altre cose. Portate pazienza se al momento porto solo questo. Bacioni a tutti. P.S. Ho telefonato stamattina per un appartamento ma lo affittano solo a chi non è proprietario di casa. Un’altra agenzia mi ha mandato un messsaggio per dirmi che mi contatterà. I tempi tecnici, ahimè. Relaziono perchè continui ad essere impegno. Ciao

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  15. Mirna hai ragione ci facevamo forza a vicenda io però sono rimasta a quel punto e ti ho abbandonata perché sarei stata un pessimo esempio. Come potevo dirti che mentre ti spronavo a stare in No Contact io l’avevo sbloccato 😭

    Dai andiamo avanti insieme si sa mai che finalmente inizio a dimenticare un po’ sta triste faccenda. Oggi mi è salita un po’ di dissonanza. Vi leggo volentieri
    Spero tu stia meglio dai tuoi messaggi capisco che sei sempre in No Contact ma non capisco se stai meglio

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    1. Si Eris certo i pensieri a volte li ho ,solo oggi parlavano di lui dicendomi che ha trovato un nuovo lavoro sempre affiliato a noi ma dubito di rischiare di incontrarlo. Per il resto come ho scritto in vari post..ci sono giornate nelle quali sono un Po più pensierosa ,altre nelle quali rido da morire perché magari capitano delle cose. Certo i problemi tutti i giorni sono presenti. Ma il lavoro che io già avevo cominc8ato anni fa su me stessa e stato fondamentale per alzarmi la mattina e dirmi che ho un sacco di progetti nella mente ,che la vita è comunque un grande dono,che l amore rimane una delle cose più belle della vita ma che anche da sole ci si ama e la solitudine la si sente meno di quando si sta magari male in 2. L unica cosa vorrei avere più tempo libero,un Po di amici con i quali condividere mille cose che vorrei fare. ..Certo il cuore e diviso in due ,perché è dura fidarsi,e dura proiettarsi in un innamoramento futuro perché un Po ti senti asettica,e altrettanto dura pensare che magari puoi incontrare un altro simile, e difficile anche pensare di cambiare l idea che ho sempre avuto dell amore,quella delle farfalle, che magari gli n.p.ti fanno provare ma a carissimo prezzo. Rivedere il proprio modo di concepire l amore e per sé stessi e per un uomo e un evoluzione obbligatoria ma una sorta di rinascita. Io sono rinata.mille volte Eris, ho avuto una vita molto complessa, certo vorrei avere meno anni e questo tipo di percorso. Mi mangerei il mondo. Ma va bene così…accettiamo anche l età..E tutto ciò che il futuro ci riserva perché non sappiamo davvero..l unica cosa è volersi davvero bene. E lavorare tanto su se stessi …che è dura non ci sono dubbi ma il risultato merita….

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  16. Daniela un abbraccio grande! Gianni è appena venuto a trovarmi mio figlio sono contenta di vederlo e così mi viene bene accoglierlo comunque bene – ho imparato però che con lui i paletti devono essere più che saldi – è successo che mi abbia anche chiesto scusa e vedo che cerca di capire ma annaspa quando so che vede suo padre-sono succese cose da matti ché da buon psicopatico il padre ha aggredito anche lui in modo così feroce da farmi scoppiare il cuore e immagino che fosse quello che voleva ma è sufficiente che la serpe gli sorrida per farlo innamorare di nuovo! È veramente difficile avere a che fare con questi individui non è che hanno un lato buio sono un buco nero!

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    1. Cara Melisenda, sono contento che tuo figlio sia venuto e che l’incontro sia stato sereno.
      Io per fortuna non posso lamentarmi del rapporto tra mia moglie e i miei figli, per quanto alcune cose mi preoccupino, più che altro perchè loro qualche lato un po’ narci della mamma l’hanno anche preso. Ma lei è sempre stata una buona mamma, presente e accudente; che poi lo sia per avere la sua parte di rifornimento è un’altra faccenda, ma per adesso non è questo il problema.
      Un abbraccio!

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  17. Claudileia sono io che devo scusarmi con te e con me stessa per non averti creduto. L’orrore a cui mi hai messo davanti era troppo da accettare e metabolizzare. Anche la mia curante mi aveva detto che cosa era, e sono scappata anche da lei. Non potevo accettare di aver donato tutti questi anni di vita ad uno così.
    E’ come sentire le notizie tremende del tg e pensare che queste cose sono troppo lontane da te, e invece tu ce l’hai proprio li nel letto ed è padrone del tuo cervello. Anzi era. In un modo o nell’altro devo accettare questo schifo, guarire e vivere finalmente!
    Se non avessi trovato questo blog, te e queste persone, non oso pensare dove sarei ora. Ho ancora la voglia e la forza di lottare, quindi non mi sono arresa, ho una speranza.
    Buonanotte a tutti

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  18. @Bea, nessuno può giudicare le nostre storie e le nostre decisioni o tempistiche nel chiudere una relazione narcisistica….a volte però si sente il bisogno di spronare qualcuno proprio perché si vorrebbe verderlo/a evitare i nostri stessi errori…. credo sia questo lo spirito che ci anima qui. Magari si sbaglia, ma si fa in buona fede.
    Però ogni storia è diversa e ognuno ha i suoi tempi e le sue modalità di gestire certe situazioni.
    Sul discorso vittime o complici…si può essere entrambe le cose.
    Io sono stata sia vittima che complice. Devo dire che da vittima è stato tutto incredibilmente doloroso e faticoso…purtroppo non sapevo di avere a che fare con un narcisista e mi sono beccata tutto il peggio del peggio del repertorio di questi simpatici soggetti.
    Da complice invece (nel senso che ho accettato consapevolmente la relazione sapendo che la persona è narcisista) mi sono ritrovata ad essere corresponsabile tenendo nella mia vita una simile persona, e dico sempre che se accettiamo una cosa de genere poi non dobbiamo lamentarci ma capire perché ci leghiamo a questi soggetti che palesemente non ci danno quello che meritiamo da una relazione.
    É questo il punto su cui sto lavorando ora, non è facile…ho momenti di grande lucidità e consapevolezza e ricadute di cui sono perfettamente consapevole.
    Bisogna avere molta onestà intellettuale nell’ammettere che si ha una dipendenza…non é una vergogna, è solo un dato di fatto e qui tutti l’abbiamo avuta…
    Spero tu possa trovare la forza di liberarti da questa dipendenza.
    Un abbraccio

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    1. Giustissimo Spirito libero. Un minimo di onestà con se stessi e d obbligo ,non credo nel caso di Bea che abbiano voluto essere cattivi nel dirle quelle cose . Ognuno magari non nei modi proprio consoni dice ciò che pensa credendo magari di spronare . Però giustamente ognuno ha i suoi tempi e non tutti fanno lo stesso percorso. Mi auguro però per tutte una serena via di uscita e un grande percorso personale di evoluzione che ci farà essere sicuramente degli esseri umani ancora migliori di quelli che già siamo. Almeno possiamo dire e io comunque lo dico per me che tutta la sofferenza subita ci ha dato la possibilità di approfondire chi siamo e cosa davvero vogliamo. Scusate il discorso un Po caotico…ma data l ora …un Po rintronata..sono.. 😂

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  19. Stanotte fatico a dormire e rileggendo i commenti di oggi, specie quelli poco carini riservati a Bea e poi invece quelli pieni di affetto e umanità della ritrovata Eris, mi sono ricordato del video di Insinna al funerale di Frizzi. Immagino molti lo conoscano.
    La poesia sull’amicizia letta rappresenta secondo me perfettamente lo spirito di questo blog, dove ci si aiuta senza mai giudicare e dove si trova sempre una mano tesa pronta ad aiutare a rialzarci quando cadiamo.
    Anche se il video riguarda un’occasione poco lieta, lo posto lo stesso, perché veramente credo che qui nessuno si conosce di persona ma credo pressoché tutti sono animati da quello spirito di vera amicizia che è descritto in quella toccante poesia. Spero funzioni il link.
    Un abbraccio notturno care amiche a cari amici e ancora grazie a Claudileia per questo spazio.
    https://video.repubblica.it/dossier/addio-a-fabrizio-frizzi/funerali-frizzi-insinna-legge-emozionato-la-poesia-amicizia/300943/301575

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    1. Bel pensiero, Gianni, grande cuore il tuo. Grazie.
      La comprensione – ripeto comprensione, non pietismo né giustificazione – è il dono più grande che possiamo ricevere e dare all’interno di questa “casa”.
      Commentarci per sostenerci, proseguire, crescere e – perché no- a volte consolarci in questo percorso, nel desolante scenario che a molti di noi si prospetta davanti.
      “L’arte di salvarsi”… insieme.
      Abbracci a tutti.

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      1. Cara Device, quando l’avevo ascoltato mi aveva commosso; oggi ne ritrovo lo spirito in questo blog e allo stesso tempo penso a quanto siano lontani i nostri cari np da questo tipo di umanità.
        Un abbraccio!

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    2. Ciao Gianni io ti capisco su quello che hai scritto ma non voglio fare l avvocato del diavolo però io vi leggo e mi leggo anche a volte quando scrivo io. Tutti abbiamo un modo di esprimerci e a volte si sembra un Po burberi e scostanti.perche magari arrabbiati ma secondo me non ce l intenzione di offendere . Ho riletto più volte il commento fatto a Bea e credimi io di offensivo non ho visto nulla. Secondo me tutti i confronti sono utili se dettati dal rispetto reciproco. Però Gianni può capitare di vedere o sentire le persone soffrire e provare a spronar le non tutti abbiamo la dolcezza dentro noi soprattutto quando magari siamo arrabbiate con il mondo. Personalmente credo una cosa. Ognuno sa che ad una azione corrisponde una reazione.ovviamente qui tutti noi sappiamo bene i rischi che abbiamo corso per noi è per i nostri cari figli in primis vivere le relazioni tossiche. Ognuno di noi sa dove vuole andare e cosa vuole fare. Almeno io lo spero. I percorsi sono personali ma secondo me ripeto secondo me abbiamo il dovere verso noi stessi prima di tutto di comprendere davvero che storie così sono un danno per tutti. Credo anche però che ogni risultato personale raggiunto sia il frutto di grande lavoro su se stessi e passando attraverso il fuoco. Scorciatoie per me non ce ne sono e nemmeno prendere I in giro da soli. Magari sbaglio ma è la mia opinione . Quindi caro Gianni vi abbraccio tutti e dico a tutti noi ” buon percorso e buon lavoro” perché per alcuni la serenità va sudata…E vi capisco …Tutti. ma siamo bravi alla fine già per aver capito.non è poco. Un abbraccio a tutti

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      1. Ciao a tutti mi dispiace ma sono parzialmente d’accordo perché un conto è spronare un conto è dare giudizi. Magari voleva solo spronarla ma nel momento in cui ho letto alcune frasi del tipo che tipo di disturbo ha tu o giudizi personali rivolti a una mamma che giustamente sa di cosa parla e ha il TERRORE di far soffrire la propria bambina allora mi dispiace ma questo non è il luogo adatto!!!
        Io ci ho messo 4 anni a far uscire di casa il padre di mio figlio che mi costringeva ad una convivenza forzata nel totale disamore nei miei riguardi e mio figlio ha sofferto e soffre ancora tantissimo.
        Non se ne andava e intanto il bambino cresceva vedeva sentiva e capiva! Il risultato è che ora mi trovo 28 giorni al mese sola con lui e tutti i suoi problemi perché ovviamente quello si fa la sua vita …lui proprio lui che nel mentre mi minacciava di portarmelo via
        Io ho fatto quello che ho potuto coi mezzi che avevo e la poca forza che avevo. Averlo sottoposto a litigate vergognose e vedere il proprio cucciolo che si mette le dita nelle orecchie e dice ‘basta mi fanno male le orecchie ‘ è stato un fallimento terribile perché se le porterà dentro a vita. Ha vissuto anche momenti di grande violenza si è visto i carabinieri in casa…evito di raccontare tutto il resto… io ho fatto quello che ho potuto fare non andava via che altro dovevo fare? Ho tante risposte ma col senno di poi non si può tornare indietro. Quindi se altre mamme hanno più lucidità di quanta ne ho avuta io ben venga perché si eviteranno grossi problemi e magari meno sofferenza sperando si possa soffrire un po’ meno.

        Assolutamente NO a giudizi superficiali quando ci sono di mezzo bambini. Scusate ma è doveroso per me dirlo perché sono scelte non difficili DI PIÙ
        Bea fa benissimo a stare ‘ferma’ finché non ha la certezza dentro su come agire. Ci sono passata ed è stata una sofferenza immensa è stato durissimo e non finisce lì perché poi ci sono tutti i problemi della vita da quelli economici a quelli mentali nostri e dei nostri figli da gestire dopo…e il dopo vale per sempre perché la responsabilità poi resta in carico solo a chi dei 2 genitori ha realmente la sensibilità e la forza di affrontarli

        Quindi per favore trattiamoci bene e aiutiamoci con la dolcezza perché ognuno di noi qui dentro ha delle ferite profonde e delle cicatrici che sanguinano ancora altrimenti non penso che saremmo ancora qui! E se siamo qui è perché abbiamo bisogno l’uno dell’altro e abbiamo tutti dei problemi irrisolti altrimenti scriveremmo su blog di viaggi e vacanze avventurose.

        Senza offesa per nessuno ma bisogna capire che ognuno ha i suoi tempi e siamo al limite e stremati da situazioni logoranti e che per anni ci hanno fottuto il cervello nel vero senso della parola. Io penso solo che chi è qui è perché è alla ricerca di una forza e un aiuto ma non si possono fare certe scelte perché sono gli altri a dircelo altrimenti poi si ricade quando le decisioni non vengono da dentro.
        Un abbraccio

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      2. Bellissimo il video di Gianni…e sottoscrivo anche le tue parole Mirna.
        Credo che tanto dolore a volte possa un pò indurirci ma mai farci diventare cattivi e disumani…tantomeno con chi ha passato o sta passando i nostri stessi “calvari”.
        Credo che a volte nello spronare un pò duramente gli altri in realtà stiamo cercando di spronare noi stessi, perchè negli altri ci ritroviamo e vorremmo che quelli un pochino “indietro” andassero al nostro stesso passo però è anche vero che ci vuole tempo per capire e “metabolizzare” certe cose….io ci ho messo mesi e mesi a comprendere fino in fondo determinati concetti…ho passato tutto il 2018 a farmi entrare in testa cose che faticavo a comprendere, tipo il discorso della differenza tra risorse primarie e secondarie, la dipendenza biochimica, il legame traumatico ecc… ma mi sono imposta di farlo…leggendo anche di note tutto quello che trovavo per capire e facendo mille domande, anche a costo di rinnovare il dolore, perchè mi rendevo conto che se non lo avessi fatto non sarei potuta andare avanti nel percorso di guarigione dal trauma… poi grazie al cielo ce l’ho fatta a risolvere i dubbi che avevo….almeno in un caso, e grazie di cuore per sempre a chi mi ha aiutata.
        A volte, lo ammetto, mi sono sentita ferita da certe parole arrivate in momenti in cui volevo solo la classica “pacca sulla spalla”, ma che però hanno avuto il pregio di farmi riflettere profondamente.
        Quando hai stima di chi ti parla nulla è critica o giudizio gratuito ma sempre un invito a ragionare…e in queste situazioni è fondamentale altrimenti si corre il rischio di passare tutto il tempo a vittimizzarsi…
        Un abbraccio grande a tutti

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      3. Sai Mirna, stavolta non mi trovi d’accordo.
        Credo che la nostra forza sia prima di tutto di accogliere la sofferenza altrui per averla sperimentata di persona, di rimanere empatiche e comprensive delle difficoltà a vario titolo sperimentate, poi forse anche di spronare, ma scegliendo attentamente il registro lessicale da utilizzare.
        Seppure fatto in totale buona fede il commento fatto a Bea è sembrato assai inopportuno anche a me.
        La tentazione che dobbiamo combattere strenuamente (quando c’è) è proprio quella di invalidare le difficoltà altri perché noi le abbiamo superate, o crediamo di averlo fatto.
        E’ solo un altro modo di utilizzare noi, proprio noi che lo abbiamo ampiamente subìto, il gaslighting, assestando ancora un colpo a chi è già al tappeto.
        Non oso immaginare quale situazione peggiore ci possa essere di una madre impigliata in una relazione abusante, da cui fa fatica a difendersi, e che deve cercare di difendere i suoi figli.
        Comprensione ci vuole, e sostegno, e supporto attivo se si è nella condizione di darlo, altrimenti “il silenzio è d’oro” …. feat mia nonna, a cui prima o poi dovrò riconoscere diritti d’autore veri e propri.
        Un abbraccio.

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    3. ERIS hai ragione sicuramente però io credo che nel dire quelle parole non voleva dare un giudizio. Qui nessuno è per dare giudizi..a volte bisogna leggere tra le righe e comprendere anche che il modo di voler dire le cose e sbagliato ..Magari giusta e la cosa che si vuole dire. Io sono forse abbastanza severa con me stessa ma se non lo fossi stata probabilmente sarei ancora ferma a 4 mesi fa. Ma ripeto e un fatto personale…Claudeleia mi ha tirato le orecchie soprattutto all inizio..quando per qualche giorno ero un Po inebetita e la ringrazierò sempre. Anche lì e una questione personale io come spirito libero dice apprezzo un Po di più il confronto sincero ma di chi stimo che una pacca sulla spalla perché non mi fa adagiare…ma ripeto e personale…sicuramente Mimi’in qualche frase si è spinta un Po oltre ma credo abbia capito …sbagliare come sappiamo tutti e umano…perseverare no.

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  20. Grazie care Eris, Oliver e Mirna!
    Cara Mirna, io non ho trovato offensivo il commento di Mimì a Bea, semplicemente giudicante, e non poco, e giudicare è ben diverso da spronare; inoltre mi è sembrato indelicato nei modi, ma qui evidentemente si va sulla sensibilità personale.
    Diciamo che in questo contesto, qui su questo blog che è di aiuto reciproco, le persone hanno bisogno, soprattutto nei momenti più difficili, di comprensione, che può anche voler dire essere spronati, ma mai giudicati.
    Un abbraccio!

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    1. Sottoscrivo le parole di Gianni: anche io non sono una che normalmente va per il sottile e spesso mi è capitato di essere la voce fuori dal coro che anziché lisciare strigliava.
      Però ci sono contesti e contesti. Nello specifico anche a me è capitato di ricevere “sproni” mentre non riuscivo a lasciare andare np. Per carità, poi questa persona aveva anche ragione in quello che mi diceva ma lì per lì mi sono sentita trafiggere per la seconda volta.
      Siamo qui coscienti delle nostre debolezze, ci serve guardare dentro noi stessi, confrontarci e capire il da farsi.. con l’handicap che salvo alcuni casi, non si può nemmeno raccontare tutto tutto tutto perché comunque siamo in un luogo “pubblico”.
      Ora senza voler puntare il dito contro nessuno, né creare squadre, credo che basti chiarirsi per ritrovare quell’armonia che caratterizza questa CASA come la chiamo io.
      Abbracci!

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      1. Io magari sbaglio, e racconto troppo, ma lo faccio perchè quando passi dalla confusione e soprattutto pensi di essere viziato dalla rabbia e dal coinvolgimento; cerchi di dare una visione più completa che puoi per avere consigli ed opinioni di chi pensi sia fuori da questi “labirinti” mentali che a te non permettono di essere lucida.
        Come il chiedere come attuare il no contact avendolo nello stesso ambiente

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      2. Cara Nora, ti capisco benissimo…so cosa significa essere inanimati di una persona che ti considera solo un’amica di letto usando come scusa il fatto che ha sofferto troppo in passato e non vuole più legarsi e altre menate del genere e poi magicamente “puff”, lo stesso tizio si trasforma “magicamente” nel perfetto fidanzato di un’altra…
        Anche io sono stata lì a dannarmi, a guardare i profili, le loro foto (ora non lo faccio più e sto meglio) a sentirmi quella sbagliata mentre le nuova é quella giusya ecc
        Ma sai che c’è? Io credo che sono stata quella sbagliata perché non sono stata disposta ad accettare le ambiguità, le triangolazioni e le mancanze di rispetto….quello che invece “la donna giusta” del narcisista fa. Ecco, se il problema era questo allora meno male che ero quella sbagliata! Dobbiamo imparare a vederla così..loro comunque non cambiano e stai certa che sotto sotto la nuova tipa si prende tante di quelle corna che nemmeno immagini, come a suo tempo le abbiamo prese noi e come accadrà a quelle future.
        Un abbraccio

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      3. Posso dire? questo messaggio (che come tanti alla fine non sono solo diretti ad una persona ma a tutti) me lo rubo e salvo… per ricordarmi queste cose. Visto il momento “debole” che sto passando, queste parole sono amare ma validi promemoria per restare seppur sofferente ma ferma. Grazie

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      4. Ed infatti Morgana io ho risposto a Spirito Libero come se avesse scritto a me anche se il messaggio era diretto a Nora perché ha descritto esattamente la mia situazione!

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      5. Cara Spirito Libero, la penso esattamente come te.
        Anche il mio np non voleva legarsi perché la sua ex l’aveva fatto soffrire, perché gli aveva tolto la libertà perfino di andare a prendersi un caffè con un amico, perché lo aveva torturato con la malattia di sua madre e con il fatto che non riusciva a laurearsi e altre menate.
        Non so se si è fidanzato e se mai si fidanzerà, spero di non saperlo mai, il fatto è che noi ci siamo ribellate allo schifo che ci stavano combinando e abbiamo detto basta, per questo eravamo sbagliate per loro come giustamente hai detto tu.
        Pensa che se io non avessi chiuso con lui ora starei malissimo, in eterna attesa di un suo messaggio per vederlo due orette in settimana e poi starmene a casa a piangere perché il sabato lui fa tranquillamente i fatti suoi con i suoi amici ed amiche.
        Ma che vita è questa?
        Ora sono sola, ma ero più sola prima con la sua sporadica presenza.

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  21. Scusate se sbuco fuori così da nulla, è da tanto che non scrivo… nel frattempo sono riuscita a distaccarmi fisicamente da quella relazione (ma in realtà si è lasciato lasciare solo perché ne ha trovata un’altra)
    Non ci siamo sentiti per 3 mesi, mi sono tolta da tutti i social… è appena ci sono tornata mi ha scritto da un altro account.
    Ho ceduto dopo una settimana, rispondendogli, sapendo che stavo sbagliando (eppure…)
    A parte le solite proiezioni/gaslighting e triangolazioni, le uniche due domande che mi ha fatto sono state “con quanti sei stata” e “pensi mai a quando facevamo “””””””l’amore””””””””
    Insomma lui mi pensa sempre, sono insuperabile, gli manco in tutto e in questa relazione non è felice, blablabla… solito
    Dopo tutto ciò mi ha bloccata lui, con la scusa che voleva stare tranquillo e pensare a cosa fare (ma chi glielo ha chiesto?!)
    Fatto sta che ora sto di nuovo male come prima. Ce l’ho con me stessa per esserci cascata ancora e non so come distaccarmi da quelle ultime briciole di illusione che mi hanno portata a riaprire il contatto.
    Ma la cosa che mi fa più male è questo mio bisogno di compararmi con quella nuova, perché lei è “ufficialmente” la sua ragazza, mentre io a quanto pare (a parte per la famiglia) ero solo un’amica di letto che si era innamorata perdutamente di lui. Quindi mi viene automatico fare paragoni che mi portano a confermare che l’idea che sono io il problema ed io a non valere abbastanza è giusta.
    È vero che all’inizio anche io ero la sua ragazza a tutti gli effetti, ma dopo aver fatto comunella con l’ex gli ho fatto un affronto più grande di quanto pensassi.
    La cosa assurda è che lui è il primo a dirmi “ma perché non ti rendi conto di quanto vali?” Ma allo stesso tempo mi tratta come se fossi spazzatura.
    Sapevo che rispondendogli avrei avuto modo di rimpolpare il suo ego e dargli la possibilità di usare i miei messaggi per triangolare a sua volta la sua nuova ragazza, eppure l’ho fatto lo stesso.
    Ed ora sono qui che lo sogno e quando mi sveglio vado a farmi del male andando a vedere le loro foto che ovviamente con me non faceva perché ero “quella nascosta” e mi chiedo perché… perché tutte le persone che mi vogliono bene dicono che sono una persona fantastica, tranne lui… perché per lei si fa 300km di treno e spende dei soldi mentre a me non ha mai fatto nemmeno un regalo… oltre al fatto di farsi mantenere in tutto.
    Mi ferisce molto e mi dà la possibilità di credere che davvero non valgo nulla. E anche se riuscirò a non guardare più i social comunque ogni volta che ci penserò nella mia testa sarà solo una conferma della mia inutilità.
    Come faccio ad uscire da questo pensiero di non essere abbastanza? Perché so che è una cosa che avevo già dentro prima di conoscere lui…

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    1. Nora io ho davvero timore di star constatando ora entrambe queste cose, la tossicità sua e la mia “fragilità” in questo senso. Il “non sentirsi abbastanza” ma in cuor mio se non fossi stata abbastanza… idem tu, non penso che nemmeno ci avrebbero considerato, visto che non sono così altruisti da farlo solo per noi.
      E la cosa su cui provo a far leva e che mi ha fatto sentire un pochino più “leggera” è stato leggere l’ultimo articolo di Claudileia sul perdono di noi stessi.
      Per la tossicità io mi rendo conto davvero, che basta poco un minimo contatto e ritorno ai dubbi, all’insicurezza più dilaniante… temo il fattore “pesante” sia la sua presenza e la base di tutto questo la nostra “fragilità” con noi stessi. Per cui non “accusarti” siamo persone… e vogliamo bene, questa non è una debolezza ne un errore.

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      1. Ho provato a leggerlo, ma in questo momento sono così alterata, totalmente schiava della parte malata della mia mente. Riproverò quando mi tranquillizzerò, perché so che accadrà, so che starò meglio… e razionalmente so di essere preziosa, conosco i miei pregi, forse il mio valore non ancora a fondo… ma nel mio cuore mi sento ancora come mi fa sentire lui.
        Sono in terapia già da prima di conoscerlo, ho cominciato a frequentare degli incontri di auto-aiuto per persone con dipendenza affettiva, che mi sta aiutando.
        Eppure, quando mi ritrovo con me stessa, mi tratto ancora come se non valessi nulla.
        Razionalmente so che ogni volta che guardo sui social mi manco di rispetto, e cerco un motivo che possa confermare la mia inutilità, eppure è come se una voce mi dicesse “fallo, così puoi trovare dei motivi che possono finalmente rompere questa tua tesi di non valere abbastanza”, e invece accade il contrario. Continuo a mettere la constatazione del mio valore nelle mani dell’altro.
        In più ho la convinzione che essendo lui la persona con cui ho stabilito il rapporto più profondo che io abbia avuto fino ad ora, è l’unico che mi conosce davvero, e quindi il suo feedback è l’unico ad essere considerabile reale.
        Per me è un errore continuare a voler bene ad una persona che mi ha provato in tutti i modi possibili quanto poco abbia stima e considerazione di me, una volta mi sentivo una specie di santa, “ah, guardate come il mio amore supera ogni ostacolo, guardate come sono forte” mentre ora so che era tutta un’illusione.
        Vedo le foto e mi dico “vedi quant’è felice” ma so che non è così…
        Come si fa ad accettare che era tutta una totale illusione? Che senso ha avuto questa storia, questa relazione, a livello di coppia? A livello individuale so che mi è stato utile per capire i miei problemi… ma non mi basta. Sono molto triste

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      2. Cara Nora i tuoi sentimenti sono assolutamente normali. Sono le fasi terribili previste dal distacco. Si sta malissimo lo so bene, le cose che hai scritto le ho scritte pure io mesi fa…è un percorso da affrontare che prevede esattamente questi pensieri e questo senso di nulla e nullità assoluta.
        Fai qualcosa per te
        Fai qualcosa che non hai mai fatto che preveda stare in mezzo alla gente
        Questa è stata la terapia che mi sono auto somministrata quando ero in questa fase
        Mi sono costretta ad andare in mezzo alla gente quando non riuscivo ad alzarmi dal letto!!!
        Io avevo scelto un corso di danza e credimi sono un legno! Ma….stavo la come uno zombi però piano piano il fatto di dover ascoltare gli altri, vederli ridere, non parlare a nessuno della mia sofferenza e soprattutto trovare un gruppo di donne con cui uscire mi ha aiutata non tanto ma di più!
        Finalmente avevo altro. Ho fatto mesi a forzarmi ad uscire con loro e andare a ballare con la sola voglia di piangere ma ora ci vado col sorriso anche se la sofferenza ancora mi segue e tra andate e ritorni ci sono ricaduta però nella mia vita che era fatta solo del NP e della mia solitudine auto indotta perché non avevo più nessuno accanto beh, ora ho questo gruppo meraviglioso che è la mia fonte di ossigeno

        Esci esci esci in tutti i sensi
        Mettiti nella condizione di DOVER frequentare ambienti nuovi dove nessuno ti conosce e dove ti devi costringere a non parlare di te. Ascolta gli altri e ridi insieme a loro fa niente se sei triste vai AVANTI!
        Credimi il mio è solo un banale consiglio ma ad oggi che non ho più lui accanto a me perché ho chiuso i contatti e mi sono obbligata a farlo (e fidati ci sto malissimo), avere questa boccata di ossigeno tutte le settimane per me è una motivazione perché mi ha un po’ aumentato l’autostima
        Aver potuto costruire qualcosa di mio al di fuori di quella prigione mentale è stato un successo
        Ma come per ogni cosa bisogna impegnarsi tantissimo
        È tutto faticoso ma fai in modo che il tuo corpo trascini fuori la tua testa
        Quando il cervello funziona è lui che porta a spasso il corpo ma quando non funziona come esattamente succede a noi in questo momento, è il nostro corpo che lo deve trascinare fuori
        Vedrai che piano piano le cose iniziano a girare se ti metti in movimento
        Un passo alla volta
        Resisti stringi i denti e vai avanti
        Poi ovviamente se ti vengono altre idee ben venga basta che fai qualcosa per te perché come avrai notato ora sei rimasta solo tu a fare i conti con te stessa e anche se non ti senti più niente, volente o nolente, ci sei solo tu ormai e da lì ti devi completamente ricostruire se vuoi iniziare a stare un pochino meglio
        Abbi tanta pazienza purtroppo se non si passa dentro l’inferno non se ne esce e l’ho imparato a mie spese…non ci sono vie di fuga purtroppo te la devi smazzare tutta sta schifezza per quello che ti dico di buttarti fuori perché è un piccolo passetto avanti per trovare qualche lucciola dentro buio in cui ti trovi
        Un abbraccio

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      3. Nora, mi trovo con il tuo pensiero e le motivazioni. Poco utile essendoci dentro ma ricorda queste parole : “Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.” è una citazione di Frida Khalo una donna che nonostante tutto… ha amato penso tanto… , non sentirti strana o difettata o cmq non sei la sola a sentirsi così, non ti abbandonare a questo.

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    2. Cara Nora,
      sottoscrivo quanto detto da Eris.
      Aggiungo la spiegazione ‘scientifica’ (non richiesta) : mobilitando l’apparato muscolare ed esercitando il sistema cardiovascolare riduci un ormone (cortisolo) che aumenta quando siamo sotto stress e che obbliga il cervello a lavorare per salvarti dal pericolo.
      Aumenti l’autostima, soprattutto se ti metti alla prova con alcune discipline (es arrampicata) ma va bene qualunque attività.
      Per quanto mi riguarda è stato determinante incontrare un gruppo di donne “belle” che non mi conoscevano, ma devono avere capito perché mi hanno semplicemente accolta senza fare domande e senza alcuna pressione, loro non lo sanno ma hanno e avranno la mia perenne gratitudine.

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      1. Bellissimo Babi..L incontro con le donne…si io devo dire che tutto serve e serve davvero. Prima mi rattristava un Po stare a casa sola non avrà un programma,ora ci sto volentieri e sto bene,mi guardo un film,riso da sola,leggo ecc . Ma una cosa che mi manca sicuramente è una bella compagnia di amici e amiche con i quali poter condividere le mille e una cosa che ora ho voglia di fare. Per ora lo faccio o sola o con qualche mia amica…ma giustamente molte hanno marito e sono più impegnate, e poi il lavoro, figlio,madre ecc ti fanno arrivare un Po stanca a sera e quindi non riesci magari a fare più cose e più uscite.mi sono iscritta al corso dei volontari della croce rossa…E vediamo come andrà…

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    3. L’affondo gravissimo e causa primaria del suo scarto e di essermi rapportata con la sua ex e scoprire..molte cose.vedi gli schemi …sono simili

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  22. Ah scusa ultima cosa…poi esco altrimenti passo tutto il giorno inchiodata con la testa a lui e perdo altro del mio tempo senza concludere nulla per me…le domande che ti fai avranno una risposta ma non ora perché la devi cercare in quello che sarai tu domani! È troppo presto ora ognuno di noi le sta ancora cercando e sono stra convinta che la maggior parte delle persone che ha trovato le risposte non è più qui con noi
    Ora prenditi il tempo giusto per te e pianifica il tuo tempo come un soldatino
    Fai in modo di non stare troppo tempo attaccata a qsti pensieri così si ossigena il cervello
    Il mio tempo ora è finito vado a correre poi devo fare i mestieri e poi ho le parole crociate, devo mandare dei curriculum perché sto cercando lavoro e finalmente il bambino! Piccole cose come vedi tutte forzate ma che mi animano un po’ la giornata che pure io vorrei passare in altro modo ma questo ho e questo faccio
    Per ora è così!
    Ti abbraccio

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    1. Cara Eris, se non ricordo male mi davi lo stesso consiglio di uscire e incontrare gente nuova parecchi mesi fa; beh, l’ho fatto, e, nonostante sta benedetta dissonanza e dipendenza mi provochi ancora un inizio (ma solo un inizio) di sensi di colpa perchè mi concedo spazi, allegria e fantasie solo per me, la cosa mi sta facendo decisamente bene.
      Questo week-end con la scusa di un lavoro particolare (che avrei potuto fare tranquillamente da casa) mi fermo al lavoro in montagna e sia oggi che domani sera esco a divertirmi, oggi con un collega, domani con nuove amicizie un po’ “trasgressive” (per la mia veneranda età, non in assoluto); ma ho voglia di ridere e divertirmi.
      Quindi consiglio più che utile.
      Un abbraccio!

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  23. @Morgana e Oliver: ci capiamo benissimo.
    Io sono ultra convinta di quello che dico perchè ho avuto la controprova certa che è così frequentando np2 che è fidanzato: voi come spiegate che questo qui è terrorizzato di farsi scoprire e sembra che questa donna sia una megera che controlla ogni suo passo e monitora tutto dagli ingressi su whatsapp (infatti con me usa un’altra app, non sia mai che lei lo veda online) o se c’e’ un capello sul sedile della macchina (motivo per cui il furbacchione è sempre salito sulla mia) e poi con la stessa “megera” va serenamente in vacanza a Barcellona a Natale sparendo dai radar per 10 giorni e poi a Capodanno riappare come niente fosse e mi fa gli auguri con la faccina che manda il cuore e mi dice che non vede l’ora di rivedermi?
    Ecco servito il narcisista. Ecco cosa fanno a “quelle giuste”, quelle con cui passano i weekend e le vacanze e portano in giro e cena e fanno conoscere ai genitori e si mettono le coppia foto insieme su facebook ecc ecc.
    Se ci fossero ancora dubbi su come questi qui si comportano direi che con questo li ho risolti tutti.

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    1. Non lo so, temo che il passo sia “veloce”
      Io lo vedevo praticamente tutti i gg e sembrava fossi “speciale” , finchè non ha iniziato a dire che voleva andare con altre ma nel contempo che poi di fatto diceva non andarci… così non ci capivo più niente e mi pareva di essere esagerata a prendermela a tratti..
      Poi, dopo essere stata scaricata, l’approccio dei complimenti scritti, o cmq messaggi audio sono “chiari” PURAMENTE fisici e che sottolineano che cmq lui ha altre vite se la gode e se volessi dovrei accettare questo. Questo è stato il suo ultimo “parlare”
      E gli audio tutti con desideri fisici. (Limitati ai messaggi come non volesse cmq concretizzarli) ma resta il fatto che non prova più nemmeno ad illudermi dell’idea di una “storia” ma proprio evidente di essere diventata solo un eventuale “sfizio”
      Per cui penso sia veloce la sostituzione di posizione…

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      1. Pari pari a me Morgana…
        Voleva andare con altre ma poi diceva che non voleva nessuna e che non era andato a letto con nessuna, però magicamente i preservativi diminuivano perchè li aveva prestati ad un suo amico…

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      2. Fa rabbia solo che pur essendo consapevoli sia solo uno “spacciatore”(di non so esattamente cosa), io continuo in qualche modo a sentirne la mancanza come fossi una “drogata”. Cosa che non ha molto del ragionevole, apparentemente.

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      3. Cara Morgana, anche a me è successo più o meno questo con np1…prima mi aveva fatto sentire come se stessimo avendo una storia e poi dopo il primo scarto e successivo ritorno si è posto in modo esplicitamente sessuale, ma poi aveva momenti in cui sembrava di nuovo volere anche altro…ma era incredibilmente incostante…perché nel frattempo vedeva anche altre… poi lo beccavo a baccagliare sulle chat e a quel punto spariva e poi tornava di nuovo …ogni volta puntando sull”attrazione fisica ma sempre tenendomi ad aspettare, perché evidentemente aveva già di meglio. Ma non voleva perdermi come riserva perché non si sa mai. Io ci ho messo molto a capirlo, mi autoconvincevo che avessimo un rapporto speciale che andava al di là di qualunque altra persona ecc…ma era solo autoillusione. Sono molto ambigui…dicono una cosa, ne fanno un’altra, poi cambiano di nuovo idea..iggi sono carini domani nemmeno ti calcolano. Tutto questo per confenderti e renderti sempre meno sicura e dipendente. Un abbraccio

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      4. A me la cosa bella è che quando si è posto in maniera esplicitamente sessuale ha detto che all’inizio mi voleva conoscere e vedere se scoccava la scintilla.
        Beh se per lui riempirmi di complimenti, dirmi che sono più bella sotto la luce della luna, che sono una magnete, che si sente attratto da me perché sono tenera di cuore e che i sentimenti verso di me stavano aumentando non significa che è scoccata la scintilla forse voleva i fuochi d’artificio.

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      5. Non si capisce cosa vogliono, o meglio….loro vogliono nutrimento narcisistico e solitamente si pongono inzialmente in modo carino e perfino romantico per garantirsi il legame. Poi quando le cose degenerano, si propongono come partner sessuali perché comunque non hanno nulla da perdere….e il legame fisico può essere altrettanto forte e creare la dipendenza che vogliono da te….

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      6. Ho dimenticato di dire che anche a me durante la “relazione” sapeva essere anche affettuoso, mi accarezzava le mani pregandomi di non litigare, peccato che però mentre mi accarezzava le mani mi stava distraendo mentre mi distruggeva…diceva che avrebbe lavorato il giorno dopo mentre in realtà era in ferie….
        In effetti la dipendenza fisica ti frega, a me sia la dipendenza fisica sia il sapermi incantare con la sua favella hanno fatto sì che il legame fosse fortissimo.

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      7. Proprio così Oliver. La dipendenza fisica può veramente creare un legame forte e irrazionale, cioè vedi che la persona non si comporta bene ma quando gli sei vicino non capisci più nulla. Ecco perché sarebbe bene non vederli, in questi modo piano piano ci si disintossica..se invece per motivi vari li devi vedere (lavoro, coniuge ecc) la cosa è molto più complessa.

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      8. Però la natura è veramente ingiusta, se è così difficile per loro esprimere le emozioni e se stessi, una cosa che per me non esiste cosa più naturale di questa. Come possono poi però essere invece così intelligenti e capaci da legarti a loro in questo modo ? Se ci pensi è una natura diabolica

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      9. Cara Morgana io non credo che siano intelligenti infatti sono persone chte vivono male al di là dellhr apparenze, ma e il tipo di problema che abbiamo noi (attaccamento dipendente) che permette questo tipo di legame

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      10. Eppure, sembra che dove puntino vadano a segno. Poi magari altre sono più brave ad accorgersi e mollare subito, ma inizialmente finiamo tutte nella rete, e molte anche se apparentemente mollano mi par di capire che restano comunque “allacciate”

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      11. Infatti e così, anche chi molla ci mette molto tempo a liberarsi del tutto, e più tempo passi a contatto con loro più é lungo il processo, ecco perché sarebbe importante chiudere il prima possibile queste relazioni appena si capisce che è un narcisista. Purtroppo spesso si fa l’errore di credere che possano cambiare nel tempo, che le cose possano evolversi positivamente superando le problematiche ecc…questo può accadere con persone normali ma con loro ci saranno semore alti e bassi e sempre più svalutazione nel lungo periodo. Spesso si chiude quando ormai loro ti hanno distrutta, e poi è un bel casino ricostruirsi come anche tu hai letto in tanti commenti tanti di noi hanno problemi a relazionarsi di nuovo, a fidarsi del prossimo, a credere di nuovo nelle emozioni vere….quindi per quanto la persona possa piacerti, per quanto puoi volere bene il gioco alla fine non vale mai la candela.

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      12. Le persone che non sono dipendenti affettive e hanno una buona autostima, i narci li mandano a spigolare al primo sintomo, forse al secondo, di maltrattamento senza neanche sapere se sia narci o no solo per il fatto che ti mancano pesantemente di rispetto.
        Il mio stesso np mi raccontò di aver conosciuto donne che sono “sparite” dice lui, dopo una settimana di conoscenza senza motivo, è certo…senza motivo…
        Ricordiamoci che noi, con la nostra dipendenza affettiva, colludiamo con il loro disturbo alla perfezione e finché riescono a farci girare sulla giostra infernale ci ronzeranmo sempre intorno.

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      13. Cara Alma hai espresso perfettamente il concetto. Questi legami si fondano su una doppia dipendenza tra chi ha un tipo di attaccamento dipendente e chi ne ha uno di tipo “evitante”…entrambi per “funzionare” hanno bisogno dell’altro. A volte può addirittura sembrare che i dipendenti siano loro. In realtà sanno come azionare i meccanismi della dipendenza altrui. Sono codipendenze a tutti gli effetti. La differenza è che loro si approvigionano a più risorse quindi possono anche permettersi di perderne una senza perdere stessi (ne trovano subito una nuova), mentre noi ci facciamo “parassitare” da uno solo. Guarda a me vengono i brividi a usare parole tipo parassita e larva ma é così che alla fine diventiamo; delle larve che nutrono i parassiti fino a essere svuotate.
        Ok ora stacco un attimo la spina per il weekend perché ho la nausea.
        Mega abbracci a tutti

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      14. No no Spirito libero il termine è calzante, “larva” io son stata esattamente quello. Ora non sono a quei livelli ma mi sto facendo “intaccare”
        Quello che intendevo è che per averne sempre di nuove significa che o non è così difficile avere una dipendenza affettiva… O che una sorta di intelligenza e furbizia nel circuire o comunque nel capire come gestire ogni donna… Devono averla.
        Buon we un abbraccio grande

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      15. Magari se ti lasciava scegliere dove metterglieli i fuochi d’artificio…. Lo colpivi a dovere. In fondo non cercano emozioni forti ? 😎

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      16. Sì, amare sensazioni… Anche in quello l’altalena te la devono far sentire, speciale ma non abbastanza per non essere messa da parte per gg, mesi.
        A me poi succedeva e la rabbia è anche solo con le parole di recente… Che dicendo a tempo ravvicinato bianco, nero, di nuovo bianco, di nuovo nero… E tu dicevi “guarda che hai detto nero” lui mi diceva “no no sei tu che hai detto nero” ed io son riuscita a rimanere per gg nel dubbio di chi avesse detto cosa… Possibile regalarti in modo così “facile” una perenne confusione anche solo verbale ?…. Assurdo e così tra l altro passi sempre più tempo a pensare a quella situazione per capire… Anziché fare come dovrei cioè pensarci sempre meno per poterne prendere le distanze più facilmente

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      17. Cara Morgana questa confusione indotta si chiama gaslighting. I comportamenti incoerenti e dire bianco poi nero è il loro modo di tenerti sempre in uno stato di tensione…bisogna mantenere molta lucidità per non cadere in questo gioco.

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      18. Certa Morgana che ti senti nel dubbio continuo e metti perfino in discussione la tua mente e la tua memoria perché quella comunicazione alterata serve proprio a questo! Come dice Spirito Libero è una tecnica di manipolazione molto potente che ti fa perdere la lucidità ma che dà loro grande margine di movimento perché a quel punto vale tutto e il contrario di tutto!
        Per quanto riguarda i danni del dopo oltre alla paura e al senso di sfiducia verso gli altri bisogna calcolare il lungo tempo (mesi/anni) necessari per uscire da quella dinamica mentale che ci tiene legati anche quando loro non ci sono più, la lunga strada e fatica per rimettere insieme i pezzi e, non da ultimo, l’impegno economico della terapia spesso necessaria per venirne fuori.
        Insomma Morgana, questi ci creano dei danni enormi sotto tutti i punti di vista che solo per questo andrebbero condannati ai lavori forzati!
        Un abbraccio

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    2. Certo che la fidanzata di np2 non deve fare una bella vita…lo controlla di continuo su WhatsApp, sembra una che lavora nel reparto investigazioni scientifiche alla ricerca di tracce di DNA nella sua macchina.
      Ma allora lui le ha dato modo di dubitare della sua fedeltà? Scusami sarò un po’ tonta ma non ho capito se lui si comporta da perfetto fidanzato sempre o se qualche volta è stato sgamato.

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      1. Oliver non ho mai ben capito la situazione tra np2 e lei….inzialmente mi aveva detto che si frequentavano senza essere fidanzati poi a distanza di alcuni mesi la definisce “la donna”. Mi aveva anche raccontato di una tizia che lo aveva stalkizzano al lavoro e gli aveva creato problemi pazzeschi….supponga che “la donna” abbia scoperto la tresca e da quel momento lo controlli a vista.

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    3. Però spirito una cosa voglio dirti. Tu lo sai io in entrambe le due volte sono stata quella che chiamiamo ” ufficiale ” ma non mi piace questo termine . No. Non tutte sanno,non tutte capiscono,io non mi metterei in competizione con nessuna donna che lui frequenta perché ho solo pena per lei. Non ho mai pensato ne che è migliore ne che è peggiore. E uguale a tutte. Tutto qui

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      1. Cara Mirna anche io sono convinta che siamo tutte e solo pedine di un gioco….non ho mai pensato che una donna “ufficiale” (perdona il termine ma lo uso solo per differenziare da chi vive nell’ombra la relazione) sia qualcuna con cui competere infatti provo pena sia per la nuova fidanzata di np1 (venuta dopo di me) che quella di np2 (già esistente) ….credo che entrambe abbiano le loro belle gatte da pelare nello stare accanto quotidianamente a questi due bei soggettoni e non le invidio né tantomeno mi sono mai sognata di “disturbare” np1 nella sua nuova storia (mai cercato da quando sta con lei) né tantomeno sono gelosa e vorrei che np2 lasciasse il suo povero “cane da guardia” per la sottoscritta….sapendo come si comporta sono certissima che come fa con lei farebbe anche con me. Mi piaceva ancora prima di sapere che fosse impegnato, ma di fatto é uno di cui non ho stima e per questo sto cercando di liberarmene.
        Un abbraccio grande

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  24. Certe mattine mi sveglio con un’ansia che mi fa male al cuore – mi dà sollievo leggervi -so bene qual’è la ferita dove il vile ha scavato con furia omicida-sono stata la figlia stupida tonta e grassa stavo male sono stata curata con cortisone – è vero ottunde il cervello ma ricordo benissimo le umiliazioni e l’incapacità di difendermi -ero anche più alta della media avevo tre anni probabilmente sembravo una ritardata di cinque -qualcuno ha scritto che per essere bravi bambini in certe famiglie non si deve pretendere- a casa mia non era contemplato che potessi avere pretese-ho imparato a non averne congelando le emozioni-ero e anche sono silenziosa anche perché a dire la verità le mie opinioni non interessavano a nessuno – non so se a causa del mio starmene in disparte mio padre quando avevo circa dieci anni mi dette della borderline -pensavo volesse dire cretina -mi succede di pensare a quel giudizio -qualche volta penso che sia un po’ vero – la confusione è ancora tanta!

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    1. Cara Melisenda, io sono tra quelle che ha scritto che per essere brave bambine non bisognava mai chiedere., sono sempre stata molto timida e sempre in disparte, è terribile , lo so, è seppur sono riuscita nel corso degli anni a smussare e, forse, a mascherare questo aspetto, per gli np, feroci predatori che sentono l’odore del sangue a km di distanza, è un richiamo irresistibile, sanno di trovare in terreno super fertile per piantare nel nostro cuore e nella nostra mente il seme dell’ossessione riaccendendo proprio lo stesso meccanismo: se vuoi stare con me non devi chiedere niente e accondiscendere sempre se non vuoi essere messe da parte.
      Io, su 6 anni che è durata la relazione, 4 lo ho vissuti cosi, la paura di essere accantonata, poi sono iniziate le mie ribellioni, per ben 2 anni, e non è stato poi così meglio perché te la fanno pagare veramente cara.
      Tu non sei cretina, come non lo sono io, abbiamo tanto sofferto sin da piccole, è una vita ad ostacoli ma con la forza che abbiamo, perché ne abbiamo tanta, vedrai che superiamo anche questo e più forti che mai.
      Un abbraccio

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    1. Certo Melisenda che se ne esce soprattutto perché siamo già consapevoli di moltissime dinamiche. Tu dirai non serve, invece con il tempo capiremo che serve. La bambina ferita che io sono stata esce sempre fuori . E logico certe dinamiche riemergono. Mi è venuta in mente una cosa che avevo già raccontato qui in un post precedente che davvero ripensandoci a distanza di tempo trova il suo vero senso.un pomeriggio di questa estate,ormai sono passati 5 mesi dalla fine con n.p.,eravamo a casa mia e nonostante lui fosse fin troppo presente, ora capisco anche che doveva avere il controllo su di me..,si stava facendo tardi e lui sarebbe come sempre rientrato a casa sua. Eravamo stati insieme dal mattino,quindi molto considerando che erano le 8.ho sentito un dolore immenso che mi ha portato ad anni prima,la stessa sensazione in gola,non volevo più andasse via ,mi sentivo come morire ma non in un modo normale come quando giustamente innamorati ce quella tristezza nel salutarsi.No diverso da quello. Ovviamente non gli ho detto nulla, io cercato sempre di non far vedere la mia parte fragile anzi ho sempre fatto la dura..ma come ben sappiamo loro hanno radar particolari ,ci studiano in un attimo.comunque questa sensazione da quel pomeriggio e capitata altre volte e più stavamo insieme tipo 3 giorni o una giornata tutta e più al saluto io stavo così. Ho cercato di diradare.gli incontri,volevo vederlo meno ,lui ha capito che mi serviva per prendere un Po di distanze ,essere più lucida meno in trance..eh sì mica me lo permetteva.. lo trovavo sotto casa . Con sorprese e fiori vari…da buon manipolatore mascherato. Un abbraccio cara e stai tranquilla ci sente così. Ogni tanto ,io stamattina anche non ero in formissima..ma sì supererà credimi..

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