Non state mica pensando di punire un/a narcisista, vero?

Fonte: https://narcwise.com/2018/04/09/are-you-looking-for-ways-to-punish-the-narcissist/
Autrice: Maggie McGee è Master in Psicologia e mental coach specializzata nel trattamento delle vittime di abuso narcisistico. È fondatrice della pagina http://www.narcwise.com
Trad. C. Lemes Dias

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Perché avete cliccato su questo articolo, chiaramente la vostra risposta è un clamoroso ‘sì’.

Ditemi un po’: avete fantasticato tutti i modi per punire il narcisista?

Avete mai pensato qualcosa come “prenderò la mia infuocata spada della giustizia e la scaglierò su quel brutto narcisista… e così gli darò una lezione che non dimenticherà mai!”.

Magnifico! Il titolo era uno stratagemma per farvi scoprire perché quest’idea irrompe prepotente nei vostri pensieri.

Capisco come vi sentite.

Avete sofferto l’inferno sulla terra attraverso la crudeltà e l’orrore degli abusi narcisistici.

Dire che avete la sensazione che il vostro cuore spezzato e la vostra rabbia potranno uccidervi, è probabilmente minimizzare le cose.

Prima di essere messi di fronte all’orrore che il/la narcisista ha disseminato nella vostra vita, probabilmente avete creduto nella bontà essenziale di tutti gli esseri umani.

La visione che avevate del mondo fa parte di ciò che ha reso il vostro cuore così gentile e voi belle persone.

Tuttavia, è anche ciò che ha attratto il narcisista abusivo verso di voi: aveva bisogno di questi frammenti di umanità che gli mancavano dentro, e così l’ha preso da una fonte sicura… solo per spaccarli in mille pezzi e farne scempio.

Il vostro mondo sembra ormai fuori luogo e avete un disperato bisogno di recuperare un po’ di equilibrio.

Com’è possibile che esistano davvero persone così maligne? Come possono farla franca?

La stridente realtà dell’abuso è davvero troppo. Il vostro dolore è enorme e orrendo. Quindi, eccovi qua cercando modi per ferire il/la narcisista per avere un po’ di sollievo, convinti che soltanto questo ripristinerà un certo equilibrio nel vostro mondo.

Bene… non è così.

Continuate a leggere per scoprire perché e quale sarebbe l’unico modo GARANTITO per riscattare il vostro equilibrio.

LE RAGIONI DEL VOSTRO BISOGNO DI PUNIRE UN/A NARCISISTA

Motivo 1: la necessità di correggere i torti

La retribuzione è una reazione del tutto naturale. Quando l’ingiustizia ha luogo vuol dire che l’ordine delle cose è stato scardinato. Volendo ripristinare l’equilibrio, correggere l’errore è una risposta immediata.

A livello macro, questa spinta intrinseca è radicata nella nostra umanità, con i principi incorporati nelle regole della cultura, delle religioni e dei tribunali. È così che introiettiamo nella vita come funzionano le cose.

Lo stesso accade a livello individuale. La maggioranza di noi (narcisisti a parte ovviamente), ha sviluppato un forte attaccamento ai concetti di giustizia ed equità. Quando questi principi vengono violati, la spinta a correggere il torto è istintiva.

Non si può negare che essendo stati scelti come bersaglio di un/a narcisista avete sofferto molto, a maggior ragione quando violenti. Avete ferite gigantesche da esibire, di modo che la dimensione dell’ingiustizia e del dolore sta sommergendo attraverso questo desiderio.

In effetti, il trauma al vostro senso di giustizia ed equità può essere stato talmente grande che la vostra visione del mondo potrebbe essere stata alterata per sempre. Se così è, sappiate che si tratta di un sintomo di Disturbo Post Traumatico da Stress oppure da DPTS-Complesso.

Non c’è modo di sminuire l’enormità delle lesioni che si sono verificate nel processo. Ecco perché avete tali pensieri. È comprensibile.

Il danno è stato subito da voi. E al primissimo si sono accumulati indelebilmente molti altri.

In questo momento la vendetta vi sembra l’unica via.

Volete che paghino per quello che vi hanno fatto.

Il punto qui è comprendere che è normale sentirsi così. Forse non è l’aspetto più meraviglioso dell’umanità, ma comunque è tipico.

Motivo 2: ricordare a voi stessi e al narcisista che voi contate

Per quanto riguarda il narcisismo, il bisogno di vendetta non è guidato solo dall’istinto. Come con tutte le cose relative all’abuso narcisistico, la faccenda è molto più complessa.

Immagino che molti di voi siete arrivati a questo articolo dopo essere stati scartati, da qui la rabbia e la voglia di vendetta.

Siete stati improvvisamente cancellati dalla vita di qualcuno che si era dichiarato innamorato di voi. Conforme la modalità narcisistica di scartare, deduco che il tutto sarà stato fatto in modo spaventoso e insensibile (cioè, naturalmente, senza che siete stati del tutto informati…).

L’effetto dello scarto, in cima a tutto ciò che avevate sopportato fin lì, è simile all’annientamento di voi stessi.

Sentite di non aver mai contato niente. La sensazione è di assoluta impotenza. Siete diventati invisibili.

Potete persino mettere in discussione la vostra esistenza, guardarvi e dirvi “esisto addirittura”?

Per voi, la vendetta non consiste solo nel correggere un torto e vi spiego perché.

In qualche modo, nel vostro intimo credete che se potete causare un dolore al/la narcisista…

  1. diventerete importante per lui/lei: perché senza fare alcuna mossa non sarete in grado di lasciare un segno negativo come ha fatto con voi;
  2. dimostrerete di esistere nel mondo: altrimenti non conterete niente per nessuno, non essendo in grado di lasciare un segno negativo o positivo del vostro passaggio sulla Terra; e
  3. la capacità di recare un danno al/la narcisista dimostrerebbe che nonostante i migliori sforzi che hanno fatto per eliminarvi completamente, ancora avete un qualche potere.

La vendetta sembra la giusta via da seguire per correggere lo squilibrio e per recuperare le parti di voi che avete paura di smarrire per sempre.

In una certa misura, per essere sincera, sono d’accordo. Il vostro narciso meriterebbe l’ardente spada della giustizia sopra la sua testa, tuttavia… non mi interessa cosa potrebbe accadere a lui o lei dove avervi fatto soffrire l’ira di Dio.

Ciò che dovrebbe interessare nel processo di guarigione è come potete sentirvi meglio abbandonando definitivamente quella spada per non farvi ancora più male.

PERCHÉ LE RAGIONI PER VENDICARSI NON SONO OPPORTUNE

  1. “Vorrei dargli una lezione”: ecco una cosa che non accadrà mai!

Anche se voler dare loro una lezione è perfettamente naturale, ricordate con chi e cosa avete a che fare. Nell’articolo ‘How you know you’re not the narcissist: your proof’ trovate alcune differenze fondamentali che distinguono i narcisisti dagli altri, inclusa la mancanza di capacità di crescita.

Il narcisista affronta la vita aderendo alla convinzione di essere superiore a tutti gli altri, giusto? Il suo modus operandi ruota intorno al rafforzamento di se stesso. Nella sua visione questo è assolutamente giusto, da qui l’infinita fame di nutrimento narcisistico che conferma la sua ottica.

Per impegnarsi in questa convinzione, il narcisista deve negare ogni possibilità di aver commesso un errore. Non lo ammetterà mai. Ciò richiede un’assenza di capacità di applicare il pensiero critico e l’autoriflessione alle sue azioni. Di conseguenza, LA CRESCITA E IL CAMBIAMENTO NON SONO POSSIBILI.

Se siete motivati a mostrare loro dove sbagliano, possibilmente in modo da non danneggiare gli altri come hanno fatto con voi, non preoccupatevi, “insegnare loro una lezione” è qualcosa che probabilmente molti hanno provato a fare e che potete trascorrere il resto della vostra vita investendo inutilmente al suo raggiungimento. Il vostro tempo e la vostra energia saranno sprecati inutilmente perché mai e poi mai cambieranno. Andate su Il narcisismo perverso e la risata sadica quando vi vedono a terra: l’intenzionalità del danno per ulteriori dettagli).

  1. Vi sentirete solo più invischiati

La questione è: dopo aver subito il ciclo di abuso narcisistico, questo momento di scarto è un dono. Anche quando temporaneo, per voi che siete tornati a re-impegnarsi con il narcisista, va visto così.

Ricordate che ogni sorta di attenzione è energia per un/a narcisista, tanto positiva quanto negativa. Finché indicate che continuano a detenere il potere su di voi, sì, anche attraverso manifestazioni di rabbia, state dando loro un chiaro segnale che la vostra scorta di energia non è del tutto stata esaurita.

State segnalando a queste persone che siete ancora disponibili a giocare il loro gioco. Prevedibilmente, quando saranno pronti nuovamente a giocare lanceranno un’esca in attesa che voi la abboccherete. E a causa della vostra dipendenza dalla loro convalida, sicuramente l’abboccherete.

In questo momento, lo scarto è un invito alla vostra salvezza. Potete a) auto punirvi consegnando a lui o a lei attraverso la “vendetta” un’enorme carica di energia ed entrare inevitabilmente nel ciclo dell’abuso in via definitiva, oppure b) rompere il ciclo e liberarvi.

Per ulteriori informazioni sul legame tra trauma e dipendenza nelle relazioni narcisistiche leggere How No Contact supports narcissistic abuse recovery.

  1. La punizione avrà ripercussioni negative su di voi

A guidare l’idea fissa della punizione sono le profonde ferite che portate a causa delle azioni del/la narcisista.

Pensate per un minuto al significato di questo…

Il dolore insopportabile che vi sta consumando è stato causato da una persona chiaramente in grado di causare grandi danni. Questa persona vi ha mostrato la sua crudeltà non solo una volta o due, ma infinite volte. Ergo, potete fare affidamento su un dato di fatto: finché avranno accesso a voi, continueranno a farvi del male.

Come il sole sorgerà domani, qualsiasi impegno futuro con una persona narcisista vi causerà ulteriori danni.

Inoltre, potete contare sulla certezza della rabbia narcisistica che senza dubbio avete avuto l’opportunità di assaggiare più volte.

Nel cercare la vendetta, è evidente che cercherete di colpirli dove fa più male. Se nella vostra ricerca di punizione innescate una ferita narcisistica in cui percepiscono che le loro convinzioni di grandiosità, superiorità o potere sono minacciate, o che cosa si nasconde dietro la maschera, potete aspettarvi che l’inferno si abbatta sulla Terra.

Sapete già che ci sono poche cose più spaventose della rabbia narcisistica. Sapete quanto è compromessa la vostra sicurezza quando emerge.

È il caso di mettere a repentaglio il vostro benessere?

Non esponetevi ad altre forme di violenza da parte di un/a narcisista, fisica o meno. Non imbottitevi di ulteriore tossicità.

Nel perseguire la punizione del narcisista, finirete per iniettarvi altre dosi di dolore.

IL RISCATTO DELL’EQUILIBRIO

Nel voler fare del male al/la narcisista, il rischio di rimanere impigliati nella sua rete è troppo elevato.

Finché la vostra energia è diretta contro di loro, la loro presa su di voi resta forte. Dopodiché, concentrarvi su di loro vi deruba dell’attenzione di cui avete tanto bisogno per voi stessi in questo momento e l’incessante ripetizione interna di tutto il trauma che gira intorno all’idea di un’esemplare vendetta contro un/a narcisista, continuerà a produrre le sue ferite. E soltanto su di voi. Non su di loro, ma su di voi.

Finché non potete reindirizzare la vostra energia su voi stessi e sulla vostra guarigione, il narcisista avrà “vinto”. Possono andare a dormire tranquilli sapendo che il loro potere e controllo su di voi è solido come una roccia: ed è proprio ciò che vogliono, perché questo basta e avanza per assicurare la loro idea di importanza.

La via della vendetta non ripristina l’equilibrio del vostro mondo. Non vi restituisce ciò che vi è stato tolto. Non lenisce il dolore dei vostri cuori spezzati.

Questo percorso non fa che esasperare ulteriormente lo squilibrio e, con assoluta certezza, non farà altro che seminare altra distruzione.

Non date altri frammenti del vostro prezioso sé al narcisista. Ha già preso abbastanza.

Vi esorto, invece, a reindirizzare l’energia della vostra rabbia per alimentare il motore della vostra guarigione.

L’unico “modo per punire il narcisista” (se dobbiamo vederla in questo modo!) è quello di recidere totalmente i legami, farla finita con il controllo e il potere che ha su di voi. Potete andare avanti vivendo la vostra vita molto più serenamente scoprendovi potenti guerrieri.

Guerrieri e guerriere che anche di fronte alla bruttezza inimmaginabile si sono dimostrati indistruttibili.

Persone consapevoli che la gentilezza dei vostri cuori e la vostra bellezza non potranno mai essere estinte, perché detentrici e detentori di una luce che nessuno sarà mai capace di sminuire.

E questo basta e avanza per scegliere di essere liberi e gioiosi nella vita.

 

 

510 pensieri su “Non state mica pensando di punire un/a narcisista, vero?

  1. Ragazze e possibile, visto ormai le dinamiche conosciute, e credetemi è ttuno shock anche per me… Scoprire che la mia collega con cui lavoro da 20 anni sia narcisista? Ho parlato a settembre circa di narcisismo e ho notato un cambiamento nel posto… Spiego meglio :lei mi faceva notare “questa chiacchera troppo, questa non rende e il sole non diventa blu… Perché adesso quella rende, quella non parla e il sole improvvisamente è diventato blu? Più altre cose che ora mi spiego… Dulcis in fundus ieri mi ha chiesto come stavo per la storia np,le ho risposto non bene e oggi caso strano voleva sapere il nome… Cristo Santo, non ho bisogno di altri problemi

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      1. Ormai è tardi, sono vent’anni che ci lavoro insieme e mi confidavo pure… Idem lei, ma a questo punto aprendo gli occhi era tutta una messinscena e io ci ho creduto…

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      2. Sì ma il nome del np non gliel’hai rivelato quindi se puoi evita, dille che è un argomento che ti fa ancora male e che per il momento non vuoi parlarne 😉

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  2. Il mio ex non era spilorcio, anzi.
    Quando si andava da qualche parte e vedevo qualcosa che mi piaceva, magari mi facevo problemi io a comprare, ma lui mi spingeva a farlo. Diceva: Ma sì, non è con questi soldi in meno ci cambia un gran chè!
    Lui aveva una visione dell’economia domestica assolutamente “naif”, vivevamo sicuramente al di sopra delle nostre possibilità, e questo anche perché era lui a gestire quasi tutto a livello economico. Non che me l’avesse imposto, ci siamo arrivati e non so nemmeno come … I primi anni non era così, gestivo molto più io, poi, dopo l’apertura dell’attività..
    È riuscito a infilarmi anche dentro a quella, con un dispendio di energie mentali ed economiche impressionanti da parte mia..ma risultava sempre lui quello che si faceva il mazzo ed io “la mantenuta”.
    Mi ha tirata dentro promettendomi, con il suo modo assolutamente rassicurante e dolce, che le cose per noi sarebbero andate bene e che questo “nostro” progetto ci avrebbe dato tanto, sotto tutti i più di vista..era bravissimo a disegnare il futuro.
    Mi ha esclusa dalla cosa praticamente fin dall’inizio. Poi, mi ha sempre rimproverata di essere io quella che non si era fatta coinvolgere e che era rimasta in disparte, quasi adducendola come motivazione per le sue malefatte, della serie: Tu non c’eri e io non ho saputo resistere.
    Ci è riuscito, cavolo. È riuscito a farmi sentire in colpa anche per quello..diceva che io l’avevo abbandonato. Ancora adesso, ogni tanto, mi domando se sia vero.
    Sono senza lavoro, e lui mi ha sempre rassicurata dicendo che mi facevo troppo problemi, che potevo coltivare le mie passioni anche senza dover lavorare per forza. Non mi ha mai ostacolata nel cercarlo, ma non mi ha mai nemmeno spronata ed aiutata a trovare la mia strada.
    Poi, quando è finita, mi ha rinfacciato tutto, dicendo che mi aveva “viziata” e che aveva sbagliato a non farmi dare una mossa.
    Ragazze, seguite il vostro intuito, questa è l’unica cosa che credo di aver capito.
    Sono subdoli ( il mio, in modo particolare) soprattutto se covert. Ma il corpo vi parla. E anche l’umore. Io non stavo bene sin dall’inizio, ma mi dicevo che ero io a non riuscire ad apprezzare la “meraviglia” di quest’uomo.
    Che un altro così non l’avrei più ritrovato, e anche gli altri, me lo dicevano.
    “Sei fortunata, è un uomo fantastico. Siete una famiglia stupenda.”
    Seguite l’istinto. Se vi mettete con qualcuno e non lo amate, qualcosa vi porta a scappare. Ma se vi ci mettete, non siete sicure di amarlo, ma non riuscite comunque ad allontanarvi, a levarci i piedi, c’è qualcosa che non va.
    Un uomo “normale” sentirebbe la vostra distanza, cercherebbe di affrontare la cosa, di arrivarci in fondo. Se non lo fa, non è un Santo ( come credevo io) o troppo innamorato ( come sopra), sta fingendo.
    E vi fa perennemente sentire in colpa.
    Io ero come una bambina in cerca di sicurezza e lui me l’ha data per anni.
    Poi, quando non gli servivo più, mi ha inficcato il coltello proprio lì dove fa più male, dove c’è Quella ferita. E lo sapeva, cavolo se lo sapeva.
    Non sono distrutta per lui, sono distrutta perché lui ha riaperto una ferita abnorme.
    Ma pagherà, per tutto questo.
    Ne sono certa.
    Come tutti i vostri.
    Io sto pagando salatamente per le mie debolezze, fin troppo credo.

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    1. Nat…madonna guarda..ma come fanno a tirare dentro pure alle attività lavorative. Ti capisco parola per parola..Dal coinvolgimento ad ‘andrà bene’ alla colpa dopo. Le idee, quelle buone, le ha usate lui. Davanti agli altri era il partner che sosteneva i miei progetti, poi giocava sui sensi di colpa, dicendo proprio che io andavo avanti e lui si sentiva fermo (non lo era, i suoi progetti li seguiva e ha anche usato le mie idee)…La fine con loro è la fine su diversi piani e, almeno per me, i primi giorni ero così stordita e fisicamente KO che non sapevo da dove ripartire, poi a dicembre c’erano i conti da appianare. Hai ragione da vendere sull’intuito e, soprattutto, ad oggi quello che direi è prima di fidarvi di conoscenze comuni, pensateci dieci volte. Alla fine siamo noi che stiamo nel quotidiano, giorno e notte con loro. Chi non ci vive insieme avrà sempre una visione parziale. Avrei voluto avere questa -brutta- consapevolezza molto tempo fa..

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      1. Lui è sempre stato il “Buono”. Non erano gli altri a dirmelo, io l’ho conosciuto così e prima di essere una coppia eravamo amici e mi piaceva tanto come persona per questo. La sua genuinità, innocenza..
        Gli altri, che poi erano tutti amici in comune, ribadivano soltanto il concetto.
        Per me lui era “famiglia” ancora prima di essere il mio partner.
        Che dolore.
        Ancora stento a crederci, giuro.
        Non riesco a credere fino in fondo che non sia mai esistito, come non ci credono tutti quelli che lo conoscono da una vita. Dicono che è cambiato, che è andato fuori di testa per gli abusi fatti.
        Vedo quest’uomo perso, a volte mi fa così tanta, tanta pena. Un uomo con cui ho condiviso la vita.
        Ma lui per me non ne ha avuta neanche un briciolo.
        Ti sono vicina cara, ti capisco.

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      2. Buongiorno Nat e buongiorno a tutte,
        intanto un abbraccio. Ho visto anche la risposta a Melisenda e dopo tanti anni insieme, cinque mesi -nel tuo caso- sono davvero pochi. Oltre il dolore vivo sei ancora nel pieno dell’incredulità, il ‘non ci credo che è così’. Tempo fa avevo letto qualcosa sui narc e il matrimonio..evidentemente anche loro sono capaci di restare (a modo loro) in una relazione per anni, perché gli ‘da” qualcosa (fosse anche solo una facciata di normalità). Il fatto che ora, anche fuori la famiglia, sembra che ‘abbia perso la testa’…Forse qualcosa davvero gli è scattato dentro. L’idea che mi sono fatta, nel mio caso, è che …non devono avere limiti. Quando sono messi sotto pressione per una scelta (coppia o loro libertà), la scelta è quasi ovvia. Non so..è tutto così caotico e così doloroso perché davvero non si sa chi si aveva vicino. Ma anche se provi qualche forma di pietà per lui, davvero…ora pensa a ricostruire te.
        Anche per me l’inizio non è stato un love bombing fatto di cene, regali…ma di cose tranquille, tante chiacchiere (che pensavo fossero ‘ascolto’)..
        Ma anche qui, evidenentemente, sono bravi a offrire la maschera più opportuna a quel che gli conviene.

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      3. Ci sto provando. E non sai quanto mi arrabbi con me stessa quando mi rendo conto di essere ricaduta nelle solite dinamiche di pensiero ossessivo, simil- depressione eccetera.
        Domani iniziero un nuovo percorso terapeutico, spero sia la volta buona in cui riesco a trovare qualcuno che Validi la mia sofferenza e che capisca di cosa sto parlando..ne avrei tanto bisogno.
        Ma al di là di qualsiasi percorso e supporto, quello che ho capito è che la vera sfida è stare con sé stessi, sentire quel dolore lancinante fin dentro la carne, avere il coraggio di guardare quei demoni in faccia. Io scappo sempre, me ne rendo conto..
        Credo che da questo punto di vista cio che ci è capitato ( a vari livelli e in maniera diversa) si davvero un’opportunità di “salto” evolutivo, come se la nostra anima avesse voluto quest’esperienza per andare oltre. Perdona i miei discorsi forse un po’ “new age”, ma sono sempre stata attratta dalla spiritualità e credo molto poco nel caso.
        Certo, in questa situazione e dura accettare che la vita abbia voluto questo per me, per noi, ma se si riesce a farlo è molto liberatorio e ti da un’altra prospettiva sulle cose.
        Mantengono il rapporto, anche per tanti anni, perché ne hanno bisogno, senza troppi giri di parole. Sei funzionale, in qualche modo.
        Magari all’inizio ci credono pure, penso di aver capito che non sono privi di emozioni, ma di sentimenti. E l’emozione iniziale può essere pure vera..il problema è quando cominciamo a parlare di responsabilità, vita quotidiana eccetera.
        Quanto deve avermi odiato quest’uomo per averlo messo nella condizione di prendersi delle responsabilitá, di averlo reso padre giovane, di averlo “costretto”a una vita “normale”..quanto..
        E me l’ha fatte pagare tutte.
        Eppure, giuro suoi miei figli, sembrava felice.

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      4. Cara Natnat 2000, la tua conclusione è assolutamente veritiera: ti fanno pagare ogni volta che si sentono “normali”. La normalità e la serenità vengono accostate alla mediocrità. Ciò che vogliono è una vita eccezionale, una vita che non esiste. Dico sempre che questi soggetti regnano meglio nei territori della morte, dove c’è un rischio, il caos, la competizione spietata, l’invidia, il desiderio di perfezione che genera poi l’annientamento dell’individuo. La responsabilità non significa per loro ciò che significa per te: SONO IO L’ARTEFICE DELLA MIA VITA. Essere responsabili significa per loro vivere in una condizione di noia perenne e di inferiorità. Significa essere “tristi e sommersi di doveri”. Infatti, spesso si definiscono “cani sciolti”… tralasciando il fatto che a forza di fare i “cani sciolti” possono finire per girovagare spelacchiati, sdentati, pieni di pulci e senza niente da mangiare. Abbracci a te, cara!

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  3. Alla fine loro non sono mai esistiti per noi… Ma nemmeno noi per loro… Le cose fatte insieme, i discorsi, le risate… Gli occhi suoi che brillavano e i ti voglio bene, tutto faceva parte di un copione scritto da noi ma recitato (meritevoli di Oscar) da loro… Ed è la cosa che fa più male, tu hai investito energie, tempo e denaro e non rimane nulla,loro ci hanno già cancellato da un pezzo… Avanti la prossima prego, nuovo film stesso copione di cui io non voglio farne parte nemmeno come comparsa ne in veste di pubblico. Scusate ma stasera è particolarmente dura.

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  4. Nat anche il mio all’inizio forse per qualche anno mi riempiva di regali-il lovebombing è stato un fuoco d’artificio una cosa inimmaginabile! anche il mio è sempre vissuto al di sopra delle sue possibilità – circa 10 anni fa aveva ipotecato casa per 150mila euro -ci vive anche mio figlio in questa casa che è comunque invendibile ,per riuscire a pagare il debito non ho più speso niente per me ,sono riuscita a saldare usando tutto quello che avevo ricevuto in eredità -sono vissuta per dieci anni con un’ansia addosso che non capisco come ho fatto a sopportare -lui intanto comprava in internet! Credo di aver sposato un vero psicopatico -mi tocca di vederlo ,non dico che mi faccia piacere ma è sopportabile, mi ci sono voluti anni anche più dei quattro che mi aveva pronosticato lo psichiatra ma ci sono riuscita – forza!

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    1. Ma il fatto è che questo fantomatico love bombing io manco l’ho vissuto! O almeno credo.. non ricordo grandi regali, dichiarazioni abnormi d’amore, gesti eclatanti.
      Però … Se è vero che “loro” riescono a sintonizzarsi su quello che tu vuoi, beh, in questo senso è stato geniale. Perché mi ha dato quello che io volevo in quel momento, e cioè un rapporto sano, equilibrato, alla pari, spontaneo, dove non fosse la passione a farla da padrona, ma la complicità, la tenerezza, il sentirsi amata quasi incondizionatamente.
      E questo, eccome se me l’ha dato!
      Da qui, la mia incredulità e una sofferenza indicibile nel vedere una storia che sentivo “vera” e “pura”, sciogliersi come neve al sole.
      Ero così convinta di aver “scelto” bene il mio partner, di non essere stata ammaliata da giochi mirabolanti e regali, ma di aver trovato una connessione sincera.
      Capite il paradosso, e lo strazio?
      Grazie Melissa da, per me sono 5 mesi, se tu mi parli di 4 anni sono solo all’inizio..
      Spero che tu stia bene.

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  5. Ragazze leggendo vostre storie mi rendo conto di quanto poco valore io avessi per i narcisi da me conosciuti e frequentati. Mi hanno subito etichettata come una con cui avere un rapporto basato sul sesso, senza nemmeno conoscermi bene. Vedo che altre di noi invece, sebbene sempre dentro la loro “recita”, hanno avuto almeno inizialmente o anche per molto tempo, molto di più. Mi chiedo con quale criterio loro considerino alcune donne come meritevoli di molte attenzioni e impegno e altre solo come risorse secondarie. Io mi sento spesso una di serie b quando leggo le vostre testimonianze….

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    1. Boh Spirito Libero, a me all’inizio sono state fatte promesse degne di una principessa, weekend romantici, spa, viaggi ma poi tempo due settimane e mi è stato negato tutto e considerata come una con cui avere un rapporto di solo sesso.
      Lui non ha una fidanzata ufficiale (o meglio fino a due mesi fa non ce l’aveva, ora non so più nulla).

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      1. Lo so cara Oliver infatti mi sento molto vicina alla tua esperienza, soprattutto riguardo al primo narcisista. Anche lui con me le prime settimane sembrava orientato a una storia seria poi è cambiato di botto.

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      2. A me poi diceva che non voleva fidanzarsi perché aveva sofferto per la sua ex.
        Ma mi aspetto che da un momento all’altro possa fidanzarsi (e spero di non saperlo mai), tu pensa che si è fidanzato una sola volta in vita sua e ha 38 anni suonati.
        Io mi sono sentita inferiore rispetto alla sua ex, perché con lei si è fidanzato e con me no? All’inizio glielo dissi pure e mi rispose che non c’è niente che non va in me e che anzi io sono migliore della sua ex ma che lui è rimasto scottato da quella esperienza.
        Bah tutte caz***e.

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      3. Si Oliver sono cazzate…anche a me aveva detto lo stesso, pensavo avesse bisogno di tempo per aprirsi e invece era solo una scusa per tenersi libero di fare quello che gli pareva.
        Caspita ha già 38 anni il tuo np…pensavo fosse molto più giovane dai comportamenti che mi dicevi…pensavo fosse sotto i 30.
        La maturità per loro non arriva mai…

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      4. Io ne ho 37, lui 38.
        Si infatti se lo vedi da fuori è uomo (alto, bello robusto però non grasso, ha un po’ di pancetta flaccida ma non si vede e con una voce profonda) ma dentro è un bambino.
        Sarei curiosa di vedere le facce dei vostri np😎.

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      5. Ah Oliver allora anche a te come a me piacciono i tipi “massicci”😊si si vorrei anche io vedere le foto degli np

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      6. Cara Oliver ora devo andare, non so come funziona lo scambio di mail più tardi vedo, grazie un abbraccio 😊😘

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    2. Spirito Libero, anzi Silvia,
      sinceramente non riesco a capire in che senso ti senti di serie b, o meglio capisco che ritieni di non hai avuto la possibilità di essere la risorsa primaria, ma mi sembra di scorgere un certo dispiacere in questo.
      Mi chiedo davvero avresti voluto che ti risucchiassero fino all’ultima goccia? davvero avresti voluto che ti innalzassero al podio più alto per poi farti rovinare a terra? Credi che sarebbe stato preferibile se ti avessero massacrata meglio e di più? Ti sarebbero bastati dei bei ricordi (finti) per riparare danni senza dubbio peggiori?

      Non so, magari sbaglio ma mi dispiace avvertire rammarico e non sollievo nel constatare di essere stata assai probabilmente una risorsa non troppo manipolabile ai loro occhi.
      Anche così hai subito danni immagino di un’autostima in frantumi, fiducia nell’umanità ai minimi storici e potrei continuare, ma almeno non hai figli da crescere e proteggere dal loro stesso padre? Oppure una situazione economica difficilissima o ancora letteralmente le ossa rotte….
      Forse pensi che se avessi avuto una possibilità avresti un rapporto reale? Perché questa è una delle loro trappole (che in realtà sono le nostre trappole)….
      Ricordiamo sempre che loro sono il nostro specchio nel bene e nel male a volte non ci arrendiamo perché le nostre convinzioni ci trattengono su un’impresa senza successo come rianimare un morto.
      E’ morto Silvia, niente si può fare, siamo chiamate a seppellire non tanto e non solo una storia d’amore, ma la nostra ingenuità, la parte più fragile di noi stesse, l’innocenza forse, attraversare queste fiamme significa rinunciare alla credenza che amor vincit omnia, che esiste il principe azzurro, che un uomo (o altro essere umano) possa dare un senso alle nostre vite.
      E’ come passare in un Alto Forno a 1000 gradi, tutto quello che non è di acciaio finisce in polvere, ne usciamo con in mano pochissime cose, ma dobbiamo essere convinte che quelle sono indistruttibili.
      Già aver capito certi meccanismi non è da tutti, averli compresi e volerli (doverli) affrontare è ancora più complesso, ma la cosa positiva che ho per ora ho solo intuito è che rimane la nostra essenza vera: la forza d’animo, la resistenza (quelli bravi direbbero resilienza 🙂 ), la creatività, la dolcezza, l’amore per la vita.
      Ognuna di noi ha le sue e da quelle si può, si deve ripartire.
      Una volta capito il fenomeno, una volta che siamo concesse il tempo di guarire, teniamo in mente che ogni cosa che ci riporta alle m*rdacc* è tempo sottratto ai nuovi progetti, i nuovi sogni, le nuove persone che vorranno fare un pezzo di strada con noi…
      All’inizio sembra impossibile aver incontrato tali mostri, incredibile che sia successo a noi, inverosimile pensare di uscirne vive… poi se permettiamo alla nostra essenza vera di prendere il sopravvento, lasciamo che questo accada, anzi se lavoriamo duramente per agevolare il percorso, anche facendosi aiutare se possibile ( purtroppo il tempo che ci vuole ci vuole) un po’ alla volta fa meno male e un po’ alla volta saremo davvero padrone delle nostre vite.
      Non ci servirà più nessuno per definirci, lo faremo da sole, e il nostro cuore imparerà a battere ed emozionarsi per il miracolo che siamo noi stesse, quello che abbiamo costruito e quello che ancora abbiamo (tanto) da realizzare.

      Ti abbraccio fortissimo.

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      1. No Babi forse mi sono spiegata male…non volevo essere presa per i fondelli con finte dichiarazioni ma mi sono sentita giudicata da loro come una per cui non valga la pena nemmeno sforzarsi un attimo, data da subito per scontato che ci stavo quando io non mi sono affatto presentata come una facile….é solo questo. Figurati…so benissimo per quello che ho letto quanto sia pietoso il loro teatrino con le donne che scelgono di avere a fianco. Un abbraccio

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      2. …l’Alto Forno..Tutto quello che hai scritto è vero. Personalmente, anche se riesco a mantenere il no contact diretto (per ora, ma per attività di lavoro non potrò evitarlo frontalmente nel prossimo mese) mi ritrovo con cocci, scimmie volanti -collaboratrici, l’illusione di un rapporto ‘normale’ e, per assurdo anche la carta del genitore, che pur di farmi restare, ha provato a giocarsi la carta dell'”affetto” e, poi, quella del senso di colpa (come a dire, se tu fossi innamorata di lui, ci saresti). Per fortuna non ci sono figli. Che, da una parte poi è anche triste…perché non siamo neanche più giovanissimi.
        Sui loro criteri di scelta credo ci siano molti fattori. Quanto possono ‘prendere’ e quanto la persona che scelgono sia remissiva..beh li metterei tra i top factors. E lo sanno..perché appunto, come ‘ufficiale’, scelgono spesso persone che hanno avvicinato in momenti di fragilità. Per paradosso, almeno nel mio caso, dopo la faccenda delle ventenni, prostitute etc…mi sono chiesta spesso se in mente avesse un tipo ideale che non avrebbe mai avvicinato per paura di fallire. E, ovviamente (nel mio caso), di noi ‘reali’ (ufficiali, ex, amiche, conoscenti disponibili) poche si avvicinavano a quell’ideale (fosse già solo per l’età), ma da ognuna aveva qualcosa da prendere, che gli tornava utile per i progetti lavorativi o personali.
        E questo è per i partner….ma quando hai un genitore narc, di quelli potenti, lì non te ne liberi….e, in qualche modo, è ancora più inquietante vedere un genitore che si crea un contorno di pseudofigli, che lo venerano, e nella realtà familiare si sperimenta un clima quotidiano di ostilità/cattiveria. Forse davvero una famiglia con un narc resiste fino a quando, per i più vari motivi, si spezza il gioco di equilibri interni che si erano creati.

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      3. Cara Eva, hai fatto un’importante affermazione: “mi sono chiesta spesso se in mente avesse un tipo ideale che non avrebbe mai avvicinato per paura di fallire” e voglio levarti questo tarlo. La risposta è NO. Se si tratta di un narcisista perverso o psicopatico, parliamo di una persona abituata a non imporsi alcun limite. Sono dei giocatori che scommettono su una cosa e puntano dritto sull’obiettivo. Con anni e anni, magari decenni o una vita intera dedicata all’arte di meglio manipolare gli altri hanno insegnato loro a battere il chiodo finché la malcapitata di turno non cede. Se vincono, tanto di guadagnato; se perdono, avanti il prossimo bersaglio.

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      4. Grazie Claudileia,
        in effetti la mia domanda è su un caso molto specifico, per un rapporto molto malsano con l’intimità, la ricerca delle immagini (di per sé mute, oggettificate) di queste persone che pure conosce nella realtà, mi ha fatto sorgere la domanda. Ma capisco quello che dici, in fondo io stessa sono rientrata in questo schema di ‘se non sei disponibile, oggi stesso invito un’altra”.
        Ti ringrazio anch’io per le parole sul valore. Il mese successivo alla rottura, dopo mesi tra bugie e mezzeverità su queste ‘amiche’, facevo fatica anche a fare i conti quotidiani.Ora che sono passati un paio di mesi, mi sembra di avere spazio in testa per osservare, banalmente, anche cose quotidiane, ma certe volte ritorna il gorgo mentale. Il discorso sul valore…sia nel privato che nel lavoro è etra-evidente. Non c’è crescita insieme, vero. Ed è una delle cose che più dispiace…perché all’inizio quello che sembra fantastico è aver trovato una persona che -sembra- condividere progetti di vita, interessi. Per poi trovarsi in una gara competitiva, appropriazione di idee, sabotaggi, umiliazioni in pubblico. Tutto quello che non è una coppia..Per assurdo, si può essere diversi, come orari, lavoro etc..e avere molta più collaborazione e comprensione. Questo pensiero è stato quello che alla fine mi ha aiutato a staccarmi. Al non chiudere del tutto gli occhi davanti a una finta collaborazione.
        E’ vero che per loro la vita deve essere eccezionale..ma sul cane sciolto, non saprei. Il gruppo -ovviamente inteso come loro supporters- gli da’ forza. Li aiuta a sostenersi. Per esempio, il far parte di un gruppo che opera nel sociale gli da’ quel prestigio e quel senso di eccellenza…perché ovviamente il loro gruppo ‘è’ quello che fa la differenza. Lascia stare che, poi, se ci fosse un altro gruppo ancora più prestigioso…non esiterebbero a lasciare il primo in un nanosecondo. Questa è una cosa che un po’ stupisce: comunque cadono in piedi.
        E mi riaggancio al discorso di Babi….esser figli. Esser figli, se non sei il ‘golden child’ ti può distruggere. Per anni ho avuto problemi alimentari e anche autolesionismo (un anno in particolare), ovviamente la strana ero io e il tutto è stato riportato al divorzio dei miei (che manco ricordo, perché ero piccolissima) e alla non accettazione del secondo matrimonio di mia madre. Fino a quando uno psicologo, direi quello che m’ha cambiato tutta la prospettiva di pensiero, ha visto l’interazione tra me e il genitore narc e mi disse le parole che tutt’ora mi risuonano dentro: ‘non ti fidare di quelle lacrime’. E’ duro accettare che un genitore, che in teoria (e per come proietta all’esterno) dovrebbe volere il tuo bene…in realtà ti sta sabotando, cercando di far odiare l’altro genitore, ma quando si capisce questa cosa si ha uno scudo di difesa contro frasi che, nonostante gli anni, annullano dentro. Visto che però l’ultima storia è quella del narcisista per il quale sto scrivendo qui…direi che su queste cose c’ho da lavorare. Comunque, se la mia esperienza da figlia può servire…credo che se il secondo genitore è consapevole e presente, per i figli è una manna dal cielo.

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      5. Cara Eva,
        imbattersi in un partner narcisista è una sciagura che ti segna per la vita.
        Non so immaginare cosa possa essere ritrovarselo come genitore, alcuni articoli di questo blog affrontano l’argomento ma anche in questo caso temo che possa comprendere interamente solo chi ci è passato.
        Ho notato che molti di noi sono passati da una famiglia di origine “abusante” a vario titolo e questo ha segnato tutto il modo di relazionarsi in ambito affettivo.
        Il guaio è che si può essere inconsapevoli del binario sul quale si sta viaggiando fino al punto di schiantarsi letteralmente e in quel momento si svela tutto il complicato marchingegno che ci ha rese, in un certo senso, vittime predestinate.

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    3. Credo che dipenda molto da che tipologia hai trovato. Da una parte, quelli che si mostrano per come sono, anche se a fasi alterne, sono meno pericolosi, perché quanto meno sai con chi hai a che fare, anche se questo non impedisce poi di coinvolgersi, perché lì scattano altri meccanismi.
      Credo che in certi casi vogliano la sicurezza perché questo permette loro di mantenere una facciata nel mondo, oltre che una certa dose di “equilibrio” ( per quanto possibile) interno. Tant’è che nel caso del mio ex, questo disturbo sembra essere rimasto sotto una soglia accettabile, anzi, all’apparenza molto buona. Poi chissà..
      Tanto, presto o tardi, viene fuori. Non ce la fanno, è più forte di loro. È come il richiamo di Mordor del Signore degli Anelli.
      Non ti crucciare per questo, di certo non dipende da te o dalla persona che sei tu, pensa a cosa ti sei scampata non coinvolgendoti troppo anche a livello economico, eccetera.
      Da quello che leggo mi sembri una donna intelligente ed interessante, figuriamoci se non esiste al mondo qualcuno in grado di apprezzarti.

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      1. Grazie Naty, apprezzo molto le tue parole.
        Direi molto azzeccato l’accostamento al Signore degli Anelli. 😃Chi lo sa, forse come dici tu con alcune persone in particolare riescono a tenere a bada “il mostro” più a lungo cosicché tu hai la sensazione che eri quella sbagliata.
        In realtà prima o poi ciò che sono viene sempre fuori prima o poi.
        Un abbraccio

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  6. Come sempre baby ha ragione-non credo di essere stata speciale nonostante 22 anni di convivenza e quasi 30 di matrimonio o meglio sono stata speciale perché su di me ha scaricato tutta la sua furia che è esplosa quando è morta la madre che lui temeva anche in quanto detentrice del potere economico -l’unica verso la quale ha mantenuto una parvenza di rispetto -sua mamma era granitica ,brutto segno anche quello!

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  7. Buona sera ragazze, vi prego basta paranoie… Non hanno un ideale di donna, non hanno gusti particolari, passano dalla bionda alla mora dalla grassa alla magra siamo solo oggetti per loro, ci scelgono come noi scegliamo un paio di scarpe…Le compro, le metto finché mi va… Poi le butto a fine stagione anche se sono nuove… Ma se sono rotte o usate ancora meglio, solo che noi non siamo oggetti ma persone. In un altro blog (scusami Cla) definivano le donne del narcy come bambole da collezione messe su uno scaffale da usare in base al bisogno… Beh io su quello scaffale non ci voglio più stare e credo nemmeno voi.In una relazione normale ci può stare… “ti lascio perché lei è più di qua, è più di la…” va bene, fa male ma si accetta il colpo,pazienza.. Con un narcy no, ti accetta si ma in un altro senso ed è quello che fa più male.

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    1. E proprio così Lalla lo ricordo sempre nei miei post…Non esistono esseri umani/umane…bambini ,persone grandi ,donne ,uomini…sono solo distributori umani ..ma questo è sacrosanto…bisogna capirlo.

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    2. Carissima Lalla, non SIAMO delle bambole inanimate che vengono messe sullo scaffale per restare lì in attesa che il bello o la bella ci riprenda. Tutti, senza eccezione, sono caduti nella trappola narcisista a causa delle proprie qualità: capacità di ascolto, generosità nel dare, voglia di aiutarli a ricattarsi su qualche aspetto che andava loro a genio, voglia di costruire qualcosa insieme, come una famiglia mai avuta o portare avanti un sogno, la capacità di attutire i colpi della vita con elevate dosi di resilienza… Insomma, dove sono tutte queste bambole un po’ ingenue? Ecco, siamo stati/e scelti/e per il nostro valore aggiunto e incommensurabile. Il punto è un altro: a causa di questo nostro valore così elevato e non paragonabile a nessun’altra persona al mondo, loro HANNO VOLUTO ridurci a delle bambole per paura che la nostra luce offuscasse quella loro. Il discorso che mentalmente fanno è molto primitivo: se metto tutti in un’unica categoria di bassa qualità, è evidente che sarò sempre la persona superiore. Le persone narcisiste non sanno cosa significa “crescere insieme”, sostenersi a vicenda, essere in qualche modo ‘complici’ in amore. Tutto viene vissuto nella logica della competizione, ecco perché molto spesso affossano i talenti dei loro partner, che si vedono quasi costretti a prendere una strada diversa dall’auspicata pur di non urtare la loro “sensibilità”.

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      1. Queste tue parole sono importanti per me perché rimarcano concetti fondamentali della relazione con loro e del relativo fallimento. Me le andrò a rileggere tutte le volte in cui la tristezza o la nostalgia risale, in quelle giornate no, in quei bassi che tocco ancora ogni tanto nelle mie giornate
        Grazie e buona giornata a tutti

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  8. sono donna e per 2 anni ho frequentato una donna e le ho fatto molti favori. poi si è messa con un uomo, una nuova preda, e senza problemi piano piano mi ha eliminato perchè non le servivo più. a mente fredda ci si rende conto del loro piano. attaccano e trovano motivazioni stupide per arrivare a eliminare chi non serve più. cambiano comportamento in base ai loro interessi. poi parla di amicizia ma è lei la prima a non conoscerne il significato

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  9. Ciao a tutti!
    E se il narcisista in questione fosse un fratello/sorella?
    Quando eravamo bambini giocavamo spensierati ma man mano ho notato che qualsiasi cosa io facessi lui doveva farla meglio, mi faceva i dispetti e mi incolpava di cose che faceva lui e io (essendo di indole molto tranquilla e solare) mi sentivo smarrita ed ero costretta a subire in silenzio chiudendomi sempre di piu perche non venivo mai creduta/aiutata/valorizzata. Veniva accontentato in ogni sua lagna mentre io me la son sempre dovuta sbrigare da sola per tutto e mi son sempre sentita privata della mia liberta. In alcuni casi non ha esitato ad alzarmi le mani.
    Sono riuscita a fuggire per gli studi tornando a casa solo per le vacanze. Sono letteralmente rinata scoprendo la mia liberta e, poco a poco, costruendo la mia vita e la mia autostima. La cosa triste è che, non solo col tempo non è cambiato nulla ma è addirittura peggiorato! Quando torno a casa, anche se lo evito come la peste, lui trova sempre il modo di infastidirmi/insultarmi pesantemente/alzarmi le mani. Ho provato a parlarne con i miei genitori infinite volte ma alzano i muri e incolpano me di sollevare questioni “inutili”.
    Fosse stato uno sconosciuto l’avrei allontanato immediatamente….ma in questo caso è una persona che sfortunatamente sono costretta a vedere almeno un paio di volte l’anno.
    Dialogare è inutile, in questo caso come mi dovrei comportare?
    Grazie

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    1. Direi che valgono tutte le regole utili in caso di ex con figli o genitore NP.
      Esattamente quello che stai facendo: evitarlo come la peste.

      Non è detto che tuo fratello sia un NP. Da mamma ti dico che è altamente più probabile che ci sia stata una competizione malgestita dai tuoi genitori… è terribilmente difficile non intromettersi nel rapporto tra i figli e se non ti fai le giuste domande o sei della vecchia scuola “dividi et impera”… a far danni terribili ci vuole molto poco…
      Intanto sei troppo giovane e tuo fratello è ancora a casa con i vostri genitori, quindi inutile cercare di cambiare le dinamiche o capirle davvero finché anche lui non sarà andato via di casa.
      Evitalo. Evita le discussioni. Parla poco e chiaro. Non sfogarti con tua madre e tuo padre (potrebbero essere loro o uno di loro la causa dei vostri conflitti). Esci con i tuoi amici, non restare a casa. Se dovesse permettersi di alzarti le mani… fagli notare che il tempo del “wrestling” infantile è superato e che preferisci discutere… chiuditi in camera tua.

      Non sperare di risolvere, di cambiarlo, di ottenere qualcosa di diverso… e ricorda che potrebbe non essere lui il problema… da quello che dici lui potrebbe anche essere solo il “figlio d’oro”… ce ne è uno per ogni genitore NP…

      E visto che torni a casa solo per le feste comandate…leggi questi articoli…
      https://artedisalvarsi.wordpress.com/2017/12/22/panettone-alla-cipolla-su-come-narcisisti-e-psicopatici-vi-rovinano-le-feste/
      https://artedisalvarsi.wordpress.com/2019/10/23/il-hoovering-fatto-da-genitori-maltrattanti-o-parenti-serpenti-come-difendersi/

      Si vede che sei una tipa in gamba, quindi resta lontana da casa se senti che lontana stai meglio, ascolta sempre le tue sensazioni, e costruisciti la tua consapevolezza…
      Un abbraccio!

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  10. Cara Claudileia, care amiche ed amici, in vero io la vendetta con il mio schifosissimo np l’ho avuta, ed è stata nel momento esatto in cui ho deciso di mollarlo e di iniziare il no contact. Io ho goduto molto nell’avergli tolto per sempre la possibilità di avermi lì a sua disposizione. Ed ho goduto ancora di più nell’averlo respinto in questi due mesi, in cui ha fatto qualche miserabile tentativo di riprendermi. Questa è la miglior vendetta contro un np : sottrarsi per sempre al loro controllo. Se poi aggiungi che nel frattempo, senza le loro infinite cattiverie e manipolazioni, la tua vita diventa pian piano anche molto più piacevole, credo che la vendetta sia in tal modo piena. Questo è il mio punto di vista.
    Un abbraccio a tutti.

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    1. Il disturbo di personalità narcisistico rientra nei disturbi della personalità del gruppo B del DSM-5. Non e’ tutto: i narcisisti patologici Covert sono molto più nascosti e maligni. Non vanno con molte persone ma vogliono distruggere quella persona che ha cercato di amare! Estremamente pericoloso. Catalogato nella categoria DSM-V , Cluster B . Ovvero un “abile criminale”.(Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Un criminale va punito quando compie un crimine. Creargli un trauma importante, da cui non potra’ mai riprendersi, e’ la giusta punizione. Per Erich Fromm, il narcisismo maligno è la quintessenza della malvagità umana. Persone dalle manie di grandezza, dalla mancanza di empatia, ossessionate dall’ottenere la lealtà di chi le circonda e che amano ferire gli altri. l termine narcisismo maligno fu coniato da Erich Fromm nel 1964. Descrive una condizione in cui la persona è caratterizzata da comportamenti magniloquenti, antisociali e ostili. Il tratto principale è quello di disumanizzare qualsiasi scenario in cui si trovi, sia esso familiare o lavorativo. La mancanza di empatia e il tipico machiavellismo sono indubbiamente in grado di creare enormi disastri. Il narcisista sta bene in luogo protetto, in stanza imbottita, dove indossera’ camicia con maniche lunghe. E’ quel che merita. Dovete perseguitarlo e demolirlo. Non e’ difficile, anzi. Non consideratelo, sfruttatelo fino all’osso. Voi sapete Lui/Lei no. Non sanno cosa rischiano perche’ sono insensibili. Appunto. Potete devastarli con poco. Voi sarete lucidi, determinati e coscienti (oramai liberi), loro tutto l’opposto. Irresponsabili, sprovveduti e incoscienti ( infatti non hanno coscienza delle loro azioni). Non fanno parte della razza umana. Se li avete amati, avete amato esattamente quel che non esiste. Punire cio’ che non esiste non implica rimorso alcuno. E’ atto dovuto.

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