Come ristabilire i tuoi limiti dopo l’abuso narcisistico usando i tuoi valori

Fonte: https://narcwise.com/2017/11/19/your-inner-magic-8-ball-name-your-values-claim-your-boundaries/
Autrice: Maggie McGee è Master in Psicologia e mental coach specializzata nel trattamento delle vittime di abuso narcisistico. È fondatrice della pagina http://www.narcwise.com
Trad. C. Lemes Dias

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State lottando per comprendere quali sono i vostri limiti dopo l’abuso narcisistico? Forse non siete nemmeno sicuri di quali siano i vostri limiti a questo punto. E non siete i soli.

Spesso i codependenti e le vittime di abuso narcisistico, si sentono molto confusi quando cercano di comprendere quali sono i loro limiti. Date uno sguardo su ‘What the hell are boundaries? Overcoming legacy of abuse and narcissism’ per capire di più sul perché potrebbe trattarsi del vostro caso. Nutrire la compassione per voi stessi attraverso la comprensione vi farà iniziare il vostro viaggio verso la guarigione e il recupero.

L’importanza dei limiti, di ciò che funziona e non funziona per voi mentalmente, emotivamente, psicologicamente e spiritualmente, non può essere sopravvalutata.

I limiti sono i vostri meccanismi di protezione intuitivi e le guide per perseguire la vostra vita migliore e sono anche intrinsecamente legati alla vostra identità. Quando espressi danno voce alla vostra verità e al vostro vero sé.

Questo blog si concentra sulla fornitura di strumenti pratici e provati da utilizzare nel vostro viaggio verso la libertà come sopravvissuti all’abuso narcisistico e nel recupero dalla codipendenza.

In questo articolo vi viene offerto un approccio per ricostruire i vostri limiti grazie ai vostri stessi valori personali.

Sono i vostri valori a stabilire quali sono i vostri limiti, oltre a servire come una guida interna per qualsiasi futura decisione verrà ad aggiungersi alle già prese, di modo che possiate verificare realmente ciò che è e non è giusto per voi. I vostri valori fortificheranno i vostri limiti e vi proteggeranno da quelli che si divertono a svuotare all’infinito il vostro serbatoio di preziosa energia. Cerchiamo di comprendere ora quali sono i vostri!

IN COSA CONSISTONO I VALORI?

I valori personali fanno parte del tessuto unico di ciò che vi rende voi stessi. Sono i vostri principi guida, standard o obiettivi stabili che dettano ciò che è importante per voi nella vita. Appartengono al modo in cui percepite voi stessi e il mondo, quindi influenzano il vostro comportamento e il vostro processo decisionale.

Quando vivete in allineamento con i vostri valori e ciò che ritenete preziosi, la vita viene vissuta con soddisfazione, significato e scopo. Quando i valori non vengono onorati, un profondo senso di scontento si ripercuote, ricordandovi di rivalutare la situazione, intervenire per cambiare rotta e tornare in pista.

I valori sono strumenti potenti nella navigazione del viaggio della vita, perché rendono onore al vostro vero sé.

Ora veniamo al nocciolo della questione… perché è tempo di rivendicare ciò che vi appartiene: i vostri valori, appunto! Facciamo un grande elenco, abbondante e “nutriente” di cosa sono.

Potete sapere istintivamente ciò che conta davvero per voi, con certi valori che vi vengono subito in mente mentre riflettete sul concetto. Per alcuni potrebbe essere un po’ più complicato. Se è così, prendete carta e penna e iniziate a costruire una lista abbondante e nutritiva per l’anima di cose che sono davvero importanti per voi. Annotate tutto.

Ecco alcuni spunti: sicurezza, conoscenza, realizzazione, altruismo, benessere, potere, responsabilità, libertà, pace, fare squadra, verità, determinazione, famiglia, integrità, positività, rispetto, fede, creatività, coraggio, ricchezza, indipendenza , piacere, lealtà, intelligenza, uguaglianza, accoglienza, spirito di avventura, curiosità, divertimento, ambizione, coerenza, pazienza, crescita, autocoscienza, saggezza, giustizia, equità, responsabilità, umiltà, ecc.

Se avete bisogno di altre idee siete liberi di fare ulteriori ricerche per trovarne di più.

Scoprirete quali sono i vostri valori quando avrete trovato ciò che suona vero dentro di voi. Quando un concetto afferra la vostra anima e la vostra voce interiore urla dentro il vostro essere “QUESTO è importante per me; ecco a cosa credo“, mettetelo nella vostra “grande lista nutriente” e riflettete sulle seguenti domande:

  • Quando sono stato/a più felice o pieno di gioia?
  • Quando sono stato/a più orgoglioso/a?
  • Quando mi sono sentito/a come se avessi perso la cognizione del tempo, facendomi trascinare dal “flusso”?
  • Quando mi sono sentito/a più arrabbiato/a?
  • Quando mi sono sentito/a più deluso/a?

Analizzate le vostre risposte immediate per trovare il “perché” dietro ad ognuna di queste domande: cos’è successo e qual è stato il valore sottostante legato alla situazione.

Ad esempio, immergersi nel “flusso” e perdere la cognizione del tempo potrebbe accadere quando fate qualcosa che vi piace, per esempio ‘quando dipingo’. Creatività, espressione, crescita, successo, conoscenza ecc. sono tutti possibili valori connessi a questa situazione. Il significato di questo flusso lo sapete solo voi!

LA CREAZIONE DELLA VOSTRA “TOP  5”

Quando iniziate a notare le cose che contano davvero per voi, è probabile che troviate un intero ammasso di valori che sono molto importanti per vivere la vostra vita migliore. Lavorare per sapere qual è la “Top 5” dei vostri valori dovrà essere il vostro prossimo passo.

Per fare questo, potete confrontare coppie di valori per decidere quale dei due vi rispecchia maggiormente, fino a quando non avete scoperto quali sono le vostre priorità assolute.

In questo processo, non state abbandonando gli altri, che rimangono parte di ciò che conta davvero per voi.

Tuttavia, la selezione dei valori più motivanti consiste nel mettere in atto una guida interiore a cui potete fare riferimento e affidamento nel processo decisionale. Questi valori saranno la vostra ancora e la vostra bussola quando affronterete situazioni difficili che vi mettono in una “zona grigia”, mostrandovi la risposta che funzionerà meglio per voi, perché vi rispetta.

LA RIVENDICAZIONE DEI VOSTRI LIMITI

Quindi, ecco che arriviamo al collegamento tra valori e limiti. Ho usato questo approccio con le persone che si stanno riprendendo dall’abuso narcisistico e dalla codipendenza e funziona alla perfezione nel ricostruire i limiti andati persi.

Ricapitolando: i valori riguardano ciò che è importante per noi; i limiti, invece, consistono in ciò che funziona per voi. I due si intersecano, in quanto ciò che funziona per noi, sarà anche legato a ciò che è importante per noi. Sebbene i limiti possano essere elusivi per i sopravvissuti a causa degli effetti dell’abuso, i valori generalmente non lo sono.

La ragione di ciò è che i valori sono legati alle credenze positive che sono profondamente radicate nei nostri esseri. Loro fanno parte di ciò che siamo. Sebbene possano essere oscurati attraverso le ferite subite dagli abusi, essi rimangono dentro di noi e possono essere recuperati facilmente.

Poiché i valori sono stabili e innati al nostro vero Io, sono parti integranti di noi e non possono essere portati via da nessuno. Anche se siete stati mortificati, ricattati e manipolati da una persona che vi maltrattava e vi portava a pensare di avere sempre torto pur di portarvi ad adottare i suoi valori, NESSUNO può portarveli via. Vi appartengono.

Come fate a sapere che è così? Ponetevi queste domande:

a) Come vi siete sentiti quando vi è stato detto che i vostri valori erano sbagliati?

b) Come vi siete sentiti le volte in cui siete stati costretti ad agire in diretta opposizione a ciò che contava per voi?

c) Come ci si sente a rinunciare ai propri valori per quelli di un altro?

Invariabilmente la risposta è “poco bene” (per usare un eufemismo …). Tristi, arrabbiati, feriti, traditi, ansiosi, frustrati, depressi – la lista delle emozioni può andare avanti all’infinito…

Queste reazioni sono la prova provata che:

a) C’è un prezzo da pagare quando abbandoniamo i nostri valori e;

b) I nostri valori sono sempre stati presenti e non possono essere portati via da nessuno. Non importa quanto possiamo sentirci confusi, questi valori sono i nostri sostenitori e non ci lasceranno mai. Dobbiamo fidarci di loro perché non ci deluderanno e saranno sempre lì, cioè: fidarci di noi stessi quando la nostra guida interiore ci dice cos’è meglio per noi.

Queste emozioni sono anche il vostro sistema di allarme integrato.

Si tratta di un sistema che vi avvisa quando qualcosa alla quale ci tenete è compromessa, perché indica il punto esatto in cui si trovano i vostri limiti.

Diamo un’occhiata a un esempio relativo al recupero e all’uso dei valori come strumento proattivo e positivo per identificare i vostri limiti.

Ad esempio, mettiamo che la gentilezza è nella vostra Top 5.

A questo punto i vostri limiti, i vostri comportamenti e le vostre decisioni rifletteranno l’essere gentili con gli altri. Questo dovrebbe anche significare che sapete apprezzare la gentilezza quando vi viene accordata.

Ho usato l’esempio della gentilezza in particolare perché questo valore è comune per le vittime di abuso narcisistico. L’essere gentili con gli altri appare un dono naturale, direi che si tratta di un grande biglietto da visita per i narcisisti! Come ben sapete, ricevere tanta gentilezza a volte significa restare vittime di un’arma a doppio taglio. La logica applicata qui, in particolare nella relazione abusiva, è che l’essere gentile significa saper mettere gli altri prima di voi, anche quando questo vi reca dei danni.

Ecco la falsità di questa logica*. E so che voi lo sapete, basta cercare di riflettere ai tempi in cui la manipolazione e l’abuso vi avevano quasi convinti che non eravate degni di gentilezza. Come vi siete sentiti? Sì, è vero, la vostra voce interiore e i vostri valori stavano protestando insistentemente o ubbidendo con rabbia. La vostra guida interna vi diceva qualcosa come: “Questo non è giusto! Tutti meritiamo di essere trattati con gentilezza! È un mio diritto!

Ecco la prova che i vostri limiti erano stati varcati e i vostri valori violati. Questo è il modo in cui i vostri valori vi informano quali sono i limiti che avete. Qualunque sia il comportamento che sta generando la vostra risposta di protesta, sappiate che è roba che non vi appartiene. Si trattano di cose che non siete in grado di tollerare, per questo si chiamano limiti.

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* Anche se è una logica falsa, ricordate che è un sintomo dell’abuso sofferto. Cercate di non arrovellarvi su questo! aggrappatevi ai cinque che vi rispecchiano di più e non mollateli nella vostra vita quotidiana: metteteli sul vostro frigo; nei vostri portafogli; programmateli nel vostro calendario per ricordarvi ogni mattina; incollateli sullo specchio dei vostri bagni. Qualunque cosa serva per ricordarvi di loro, fatela. È importante familiarizzare bene con i vostri limiti e valori e sapere perché sono importanti per voi.

Urge scoprire cosa significa vivere la vostra vita migliore con dei valori che vi fanno da apripista. Riflettete sui confini che dovete attuare o mantenere per portare a termine gli obiettivi che auspicate.

Quando si verificano situazioni in cui vi sentite a disagio, controllate i vostri primi 5 e chiedetevi quali valori e limiti vengono compromessi e, soprattutto, cosa dovete fare o chiedere, per riportarvi sul vostro vero percorso.

È una pratica quotidiana che vale ogni secondo che investite nella scoperta  dei vostri valori, per far sì che si rendano la vostra guida interiore.

Onorate i vostri valori e limiti e onorerete il vostro vero sé.

Questa pratica vi regalerà chiarezza, forza, obiettivi, pace e libertà.

Affidatevi ai vostri valori perché vi proteggeranno, sussurrando (o gridando!) le vostre verità su come vivere meglio. Vi farà solo bene.

168 pensieri su “Come ristabilire i tuoi limiti dopo l’abuso narcisistico usando i tuoi valori

  1. Articolo veramente interessante e assolutamente veritiero.
    Per quanto mi riguarda la cosa più importante che sono riuscito a fare nel mio percorso di recupero (non ancora terminato) è stato cominciare a dire dei NO. A scriverlo così sembra una banalità, eppure sappiamo che chiunque abbia subito abusi da un np non ha avuto la forza di dirli questi benedetti no.
    E per farlo ho dovuto imparare a dare finalmente ascolto a me stesso, imparare che se una cosa che ci viene richiesta ci fa stare male abbiamo il diritto, e il dovere verso noi stessi, di dire di no.
    Se dall’altra parte c’è una persona intelligente e “normale” saprà rispettare questi no; se dall’altra parte c’è il nostro np, tirerà fuori il peggio della sua rabbia e ce la scaricherà addosso, perchè abbiamo avuto l’ardire di dirglieli questi sacrosanti no.
    Ora sono stanco di stare male, e la mia sensibilità ai soprusi, alle mancanze di rispetto e ai mancati riconoscimenti dei miei limiti, dei miei valori e delle mie idee, fa in modo che io abbia reazioni molto più pronte e riesca a prendere distanze, almeno emotive, molto più facilmente.
    Faccio un esempio pratico; la mia np c’è andata giù pesante sull’aspetto della nostra intimità/sessualità, umiliandomi e sminuendomi in tutti i modi, e pure “usandomi” a suo piacimento quando ne sentiva il bisogno.
    Per mesi non ho saputo dire di no.
    Adesso le ho chiarito che non voglio che nemmeno mi tocchi e il solo pensiero di un contatto intimo con lei mi mette come minimo a disagio. E intendo rispettare questo mio proposito, e soprattutto esigo che lo rispetti lei.
    Un abbraccio!

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    1. Caro Gianni, è incredibile quanto riescano a rendere difficile l’opporsi a quello che loro pretendono noi facciamo. Dal di fuori sembra impossibile, ma quando si è invischiati nelle storie malate con loro ci vuole veramente uno sforzo enorme di volontà. Perché loro riescono a convincerti che quello che obietti tu è sempre, sempre, sbagliato.
      Ancora adesso, anche se non vivo più con lui, mi è difficile dire di no alle continue richieste che mi rivolge, sbattendosene del fatto che non siamo più una coppia. Con reazioni da parte sua che potrebbe avere un bambino di 5 anni quando gli dico ‘ma fattelo tu’.
      Dovrei poi scrivere un trattato sui suoi, di valori. In e Out a seconda del momento e delle occasioni…
      Ah, novità. Ora mi propone da andare da un consulente o terapista perché io sarei “in confusione”. Ma se non sono mai stata così lucida da quando me ne sono andata! Già immagino lo show che farebbe…Io la pazza, lui il santo che mi vuole salvare…

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      1. Occhio Aomane che sarebbe capace di manipolare pure il terapista.
        Lo hai detto tu stessa, da quando te ne sei andata vedi tutto più lucidamente, continua su questa strada.

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      2. Cara Aomame, intanto piacere di rileggerti.
        Sottoscrivo in toto quello che scrivi e mi raccomando lascia stare la terapia di coppia; come sai bene io ci ho provato e l’esito è stato la manipolazione della terapeuta, come dice bene Oliver, e anche l’ennesima manipolazione della realtà che ha reso lei se possibile ancora più forte delle sue (malsane) ragioni.
        Tieni duro e continua con i tuoi no!
        Un abbraccio!

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    2. Una delle prime cose che ho scoperto con la terapia è stato che non sapevo granché di cosa volessi per me, dei miei bisogni, desideri ma sapevo perfettamente tutto ciò che serviva o faceva piacere all’altro. Al punto che pur di soddisfare l’altro negavo me stessa ma nemmeno me ne rendevo conto. Non è stato facile prendere atto di ciò ma è ancora più difficile mettersi in ascolto di se stessi soprattutto se non si è abituati a farlo. Sto imparando a farlo e poco alla volta mi sento anche meno in colpa ma non è automatico. Cerco di capire come sto veramente, cosa mi serve, cosa mi va. Certo è oggi non tollero più aggressività, cattiveria e arroganza al punto che dall’oggi col domani me ne sono andata dall’ufficio dove lavoravo dove l’abitudine alle urla e alle aggressioni era all’ordine del giorno e senza un’alternativa in mano. E vi assicuro che vivo del mio stipendio. Una delle cose che questa terribile esperienza contro la quale ancora combatto mi ha insegnato è che anche io esisto e quindi merito. Ma cosa poi? Gentilezza. Oggi quello che nelle persone apprezzo di più è la gentilezza: del modo, delle parole, del cuore. Ho vissuto talmente tanta crudeltà che ne ho veramente bisogno. Sto imparando a dire no e a concedermi il lusso mai provato di dire sì a me. Anche tra le lacrime ma con una compassione per me che credo di non aver mai ricevuto ma che penso di dovere alla mia anima.
      Un abbraccio a tutti

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      1. Ciao cara Mirò, anche per me in questo momento, dopo tutti i dovuti passaggi di terapia, percorso, consapevolezza ecc. ecc. la cosa più importante è diventata la gentilezza, il calore umano, dimostrato in qualsiasi modo, a parole o a gesti, e credo di poter dire (almeno spero sia così) di riconoscere a naso la gentilezza sincera e disinteressata, quella dell’anima e non dei modi.
        Sai che lavoro in montagna, e qui la gente spesso non è molto espansiva, ma molti sono gentili d’animo e generosi, e soprattutto più veri di tanti gentili e compassati solo nei modi, e ne conosciamo qualcuno di questi ultimi che ci ha ben fregati.
        E quando qualcuno non lo è si chiude subito e si taglia corto.
        Fare del bene agli altri è una cosa bellissima e onorevole, che tutti auspichiamo di saper fare e che gli altri sappiano fare nei nostri confronti, ma è una cosa positiva solo se non è obbligata, solo se non è fatta sotto il ricatto dell’abbandono e dello scarto e soprattutto se siamo liberi di non farla quando va contro il nostro benessere; altrimenti è dipendenza, e ne so qualcosa.
        Un abbraccio!

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      2. È vero Gianni, forse abbiamo sviluppato una migliore capacità di cogliere l’autenticità di gesti o parole che ci arrivano e saperle apprezzare e distinguere dal perbenismo interessato che abbiamo ben conosciuto e del quale vale la pena di stare lontani.
        È un po’ come tornare a quei tempi più lontani in cui le persone avevano poco ma erano forse più ricche dentro perché sapevano condividere quel poco senza invidia e senza egoismo, a valori autentici che si possono ritrovare nelle persone perché non sono morti ma indubbiamente sempre più rari e per questo preziosi. È un po’ come guardare con delle lenti nuove ciò che fino a ieri ci circondava e che oggi si rivela con colori completamente diversi. Siamo forse noi che abbiamo occhi nuovi e che per fortuna non abbiamo perso la capacità di cercare il bello delle persone e la loro bellezza interiore.
        Un abbraccio, buonanotte

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      3. Vi leggo sempre e mi stupisce sempre come le donne di questo blog riescano ad esprimere i miei stessi pensieri… è impresionante. Anche io tra i valori che non permettero più a nessuno di violare metto la gentilezza. Ma quello che mi fa male è pensare che questo valore sembrava così presente in lui nella fase del love bombing. Mai una frase fuori posto, mai una presa in giro delle mie caratteristiche, ero estremamente rispettata e riverarata. Mai un messaggio non risposto. Pensi di aver trovato una persona che i tuoi principi li rispetta come mai nessuno prima. Dopo lo scarto l’opposto, maleducazione, arroganza… è stato così sconcertante, che la mia mente faticava a pensare che fosse la stessa persona, pensavo che dovevo aver fatto qualcosa di terribile per averlo turbato in quel modo, che è colpa mia. Ho un infanzia costellata da episodi di scatti di ira di mia madre, seguiti a ore senza parlarmi, minacce di scappare via di casa. Quando lui ha assunto quei comportamenti aggressivi la mia mente diceva “vedi cosa fai alle persone? ” mi sono sentita colpevole, ero io la causa dell’ira di mia madre e ora ero la ragione per cui una persona prima tanto buona e gentile, si era trasformata in un mostro. E’ difficile non sentirsi responsabili della mancanza di rispetto e gentilezza, quando si è convissuti con quel sentimento per tutta la propria infanzia e parte dell’adolescenza…. Ero riuscita finalmente a trovare una persona che mi rispettava e mi trattava con gentilezza, come mia madre non era mai riuscita a fare, e poi questa persona si è trasformata nei miei genitori… Ho orrore dell’amore … Ringrazio le amicizie che ho, che mi hanno dato quel riparo di cui ho sempre avuto bisogno e mi fanno credere nella bonta umana, ma sono sconcertata all’idea che le persone con cui ho maggiore intimità a cui mi affido, possono comportarsi in una maniera così aggressiva. Non sò se saprò piu fidarmi di un uomo…

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      4. Ti capisco Sara, è scioccante vedere che da un giorno all’altro una persona tanto gentile che ti manda e risponde ai messaggi, che ti fa i complimenti e ti fa sentire una principessa da un giorno all’altro cambi e accusi te di essere la responsabile del suo cambiamento.
        Ma tu non hai colpe, nè verso tua madre nè verso il tuo np, il fatto stesso che ti metta in discussione significa che sei diversa da loro.
        Anche io sono diffidente dopo la batosta che ho ricevuto e spero che piano piano mi riprenda e che trovi una persona di cuore.
        Lo auguro anche a te.

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    3. Caro Gianni mi complimento con te per la sempre più profonda consapevolezza unita alla forza interiore nel non voler più permettere gli abusi da np.
      Una delle cose vere che dici è la sensazione (non subito ma nel tempo) di essere usati sessualmente ed in modo del tutto egoistico.
      Non subito però..all’inizio possono persino apparire amanti generosi e fantasiosi…ti sembra di non averlo mai fatto prima di conoscerli e di scoprire per la prima volta cosa significa vedere le stelle. Con il primo narcisista ho creduto di aver trovato l’uomo ideale dal punto di vista sessuale tanto era naturale e spontaneo.
      Poi però dopo un pò iniziano ad usare la sessualità come sottile ricatto….quando capiscono che sei coinvolto/a iniziano a negarsi, a farsi desiderare, a triangolare velatamente commentando il fisico altre donne in modo da creare in te una forte insicurezza che ti spinge a cercare di fare meglio per poterli tenere accanto o come nel mio caso fare passi indietro con dolore.
      Verso la fine della relazione np1 ha iniziato a fare richieste strane e sopratutto non si curava del mio piacere ma solo del suo. Paragonato agli inizi era uno squallore. A quel punto mi sono resa conto che proseguire non aveva più senso….il lato fisico era l’unica cosa che funzionasse e a quel punto non era nemmeno più così.. anche questo aspetto, oltre a tutto il resto (assenze prolungate, triangolazioni) ha contribuito a farmi staccare, seppure con grandissima fatica.
      Ma la nostra dignità e la nostra serenità vengono prima di tutto, questo deve essere il nostro mantra.
      Avanti così.
      Un abbraccio

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      1. Condivido Spirito, sul sesso stessa tua esperienza, con lui era incredibile, come se non lo avessi mai fatto prima e dopo percepivo che era solo uno strumento per fare il bello e il cattivo tempo.
        Più ne parliamo e ripensiamo a tutti i dettagli e più ci accorgiamo di quanto siano inumani, robotici, brrrr brividi

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      2. Nella grande maggioranza dei casi, dominano la tecnica grazie a una vita molto promiscua. Fanno ‘esperimenti’ di vario genere fino a raggiungere alla conclusione che un corpo vale l’altro. Quindi, si limitano ad osservare cosa piace alla persona che hanno accanto e poi danno ciò che vuole lei, salvo poi negarlo. Sì, sono dei robot. Non c’è connessione alcuna tra sesso e sentimento. Anzi, quando davvero provano qualcosa si sentono talmente “strani” da sabotare lo pseudo rapporto che hanno messo in piede con tanto teatro.

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      3. Ed io ne sono la prova vivente che un corpo vale l’altro.
        Va bene il mio, quello di mia cugina, di mia sorella o di una prostituta, non fa differenza.
        Un abbraccio Claudileia.

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      4. Esatto. E’ importante capire che si tratta di un problema SUO, mai e poi mai TUO. Vivere perennemente insoddisfatti porta a decisioni altrettanto scellerate con delle conseguenze devastanti per la LORO vita. Visto che si sentono superiori e molto contenti della loro condizioni, tutto ciò che puoi fare è ciò che stai già facendo: proteggerti e blindarti la mente da ogni sua intrusione svalutante. Abbracci a te, cara!

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      5. “Vita promiscua” “esperimenti” “un corpo vale l’altro ”
        Claudileia so che è così da tempo, ma leggere le tue parole mi fa ancora male, ho rivisto gli episodi vissuti che certificano ognuna di queste parole.
        Ora sono un po’ di giorni che sono scombussolata per il risveglio di quella questione in sospeso che presupponeva un incontro, per ora sono riuscita a bypassare ma l’incognita mi rende nervosa.
        Per il mio bene so che non devo assolutamente entrare in contatto con lui, sono quasi certa che approffiterebbe dell’ occasione, lo ha già fatto.
        Sto facendo a braccio di ferro con le mie emozioni, un atto di forza, spero l ultimo.
        Un abbraccio

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      6. Cara Alma, bisogna rispettare la condizione di fragilità dettata dal nostro corpo. Spesso il risultato di un incontro con un narcisista è l’ennesimo pugno sullo stomaco e una sensazione di disagio generalizzato che la confusione delle loro parole aggrava ad oltranza, perché ci porta a rimuginare a lungo. Sono maestri delle reticenze, dei misteri, dell’ambiguità e delle bugie. TUTTO è tossico in loro. Non si salva niente. Non bisogna fare a pugni con le tue emozioni, perché ti stanno semplicemente consigliando di preservarti dall’orrore. Abbracci a te!

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      7. Sì, vero, lo so, è proprio l’avviso di pericolo che mi agita e scriverlo qui mi aiuta a scaricare e tenerlo sotto controllo.
        Come sempre, grazie

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      8. Davvero…e come si somigliano tutti nei modi di fare. Come se fossero ei robot prodotti dalla stessa fabbrica…solo con sembianze diverse.

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      9. Cara Spirito Libero, grazie ma ti assicuro che è dura, è una continua prova di forza di volontà e alla fine spesso è estenuante; per fortuna sono via di casa spesso e respiro; anche questa settimana sto via anche il WE, questa volta per lavoro sul serio (emergenza neve in montagna).
        Riguardo al sesso ho vissuto le stesse sensazioni che descrivi tu; all’inizio il paradiso, come se fosse una cosa mai fatta prima; poi a me era successa una cosa strana a cui adesso do un senso: molto presto mi ero sentito a disagio e le avevo detto di sentirmi “sottomesso”; lei mi aveva dato del problematico e ancora adesso se ne parliamo passo per quello inibito che non si era goduto la libertà sessuale; in realtà adesso so che mi sentivo usato e che il rapporto stava iniziando troppo sbilanciato sul sesso senza che ci conoscessimo a sufficienza; subito dopo abbiamo deciso di sposarci…. non aggiungo altro riguardo alla dipendenza nel frattempo instauratasi.
        Poi per 15 anni l’idea che le cose, pur tra alti e bassi, funzionassero, per poi scoprire, a suo dire, una totale e profonda insoddisfazione; in realtà lei durante quei 15 anni ha usato il sesso, o meglio me lo ha negato, per punirmi quando non rispondevo alle sue richieste di qualsiasi natura; per esempio non me la sono sentita di avere il terzo figlio nonostante lo avessimo preventivamente concordato in cambio del trasferimento in montagna (ma si può barattare la nascita di un figlio così? adesso non lo farei mai, e per fortuna alla fine concretamente non l’ho fatto).
        Poi comunque, durante la fase di scarto il sesso era diventato una sorta di gioco perverso, con le richieste più strane, e lei aveva dichiarato apertamente che si doveva fare per soddisfare le sue esigenze e che non doveva prevedere coinvolgimento sentimentale (si può chiedere una cosa del genere a tuo marito dopo 15 anni di matrimonio e dopo averci fatto due figli insieme?); anzi mie aveva ben spiegato come in assoluto per lei il sesso parta dalla necessità di soddisfare i suoi desideri, e solo in un secondo momento, una volta soddisfatti, può avvenire la condivisione con l’altro. E io ci sono stato dentro per anni; adesso il solo pensiero mi provoca fastidio per non dire ribrezzo.
        Un abbraccio!

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      10. Gianni sono scioccata a leggere le richieste di tua moglie, barattare un figlio o voler fare sesso senza coinvolgimento con il proprio marito.

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      11. Caro Gianni, hai descritto alla perfezione come i narcisisti usano il sesso non solo per ricavarne un misero piacere egoista trasformandoti in un sex toy da riporre finito l’uso e riprendere all’occorrenza…fosse solo questo (che già molto grave) ma come ben evidenzi tu lo usano nel rapporto anche come “merce di scambio” per le più svariate situazioni. Una volta instaurata abilmente la dipendenza biochimica riescono ad ottenere quasi tutto.
        Dico quasi perché per fortuna non siamo macchine e anche noi abbiamo limiti invalicabili.
        Spesso proprio per queste resistenze veniamo denigrati o bellamente sostituiti.
        No, certe cose non si possono assolutamente chiedere ad un marito o una moglie dopo 15 anni di matrimonio..hai fatto benissimo a prendere le distanze, per quanto sia difficile rinunciare alla sessualità…ma se anziché dare gioia e benessere ti umilia allora mille volte no grazie.
        Un abbraccio e buon lavoro con la neve 😊

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      12. Care Oliver e Spirito Libero, grazie della franchezza, mi serve e ricordarmi, se ce ne fosse ancora bisogno, di chi sia mia moglie e a che bassezze sia arrivata, nonostante adesso faccia la parte della mogliettina premurosa e mi dica quanto tiene al nostro matrimonio e alla nostra famiglia.
        No, certe cose non sono accettabili, e per fortuna, panche se con molto ritardo, sono finalmente riuscito a rendermene conto e a dire i miei NO.
        Un abbraccio grande!

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  2. Proprio così Gianni, bisogna rispettare i propri limiti sapendo dire di NO e i nostri valori che i np non potranno mai cambiare perché fanno parte di noi.
    Personalmente il mio np non ne ha valori, indecente e senza dignità com’è.
    Limiti poi non ne parliamo, vive in un mondo perverso tutto suo.

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  3. Cara Oliver, di solito i limiti di np sono variabili a seconda del momento, dell’umore e di quello che serve, ma soprattutto devono essere sempre rispettati dagli altri; loro i nostri si sono permessi di non rispettarli.
    Per quanto riguarda i valori vale quanto sopra; sono variabili e quindi di fatto non esistono; se uno ha un valore lo porta avanti nella vita; se è variabile non è più un valore. Poi si può anche cambiare parere e rivedere un valore, ma quando questo avviene solo a seconda dei propri bisogni estemporanei allora non lo puoi più considerare un valore. Quindi sì, sostanzialmente privi di valori veri, perlomeno privi di valori ancorati alla realtà.
    Abbraccio!

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  4. Buon pomeriggio a tutti, complimenti per l’articolo Cla… Personalmente sono sempre stata per la fiducia, onestà e rispetto aggiungo anche un minimo di dignità,cose che il mio narcy ha portato via. Mi spiego:era una vecchia conoscenza (storia lunga) ma nonostante io fossi sposata e felice è riuscito a entrare in quella “piccola” ferita che probabilmente sanguinava ancora spazzando via tutto. Dopo mesi di love bombing, promesse mai mantenute, frasone, canzoni tutto a costo zero e avendo sensi di colpa gli dico che voglio separarmi per stare con lui e lui che fa? Ritratta tutto, mi dice di non farlo per poi un giorno rinfacciarmi che è stanco di fare la ruota di scorta… Così in loop all’infinito… Ormai il danno era fatto… Ciao dignità… Fiducia e rispetto… Benvenuti sensi di colpa e pacchetto completo, ora bisogna pensare a noi, e a quello che siamo.

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    1. …Lalla..parlando di dignità, fiducia e rispetto mi hai fatto venire in mente due cose. La prima..il film le Relazioni Pericolose, dove i protagonisti scommettono proprio sulla ‘caduta’ della donna virtuosa; l’altra è che tirando nella loro rete di tradimento e, nel mio caso, “torbido”..isolano .. perché diventa difficile parlare con le persone intorno (es. i familiari che insistevano per fare continuare il rapporto di aspetti così intimi). Risultato..aver a che fare anche con il senso di vergogna. Santa dignità..con loro diventa un termine che perde valore.

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  5. Caro Gianni, sottoscrivo.
    È stata dura, ma il mio primo NO l ho detto 7 mesi fa quando l’ho bloccato, e in questo giorni ne ho detto un altro quando si è palesata, come già scrissi qui, la situazione di doverlo rivedere per problematiche in sospeso, non avrà questo onore il signor np.
    Abbracci

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      1. Alma io diciamo che durante il giorno mi sento più forte tranne qualche momento di tristezza tipo l’altro giorno con il tempo pure cupo però mi preoccupano i sogni notturni, stanotte ho sognato che lo sbloccavo e lo contattavo…non sia mai.

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      2. Cara Oliver anche tu sei forte e non preoccuparti dei sogni…anche a me è capitato diverse volte di sognare np1, addirittura in un sogno lui mi abbracciava davanti alla sua nuova fidanzata con lei che ci guardava impietrita e poi cadeva pure ai miei piedi abbracciandomi le ginocchia come un disperato…😁
        I sogni sono solo residui della spazzatura inconscia che stiamo smaltendo.
        Un abbraccio

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      3. Boh a volte mi chiedo se non abbia ragione Freud quando dice che il sogno è l’appagamento di un desiderio 🤔
        Spirito Libero ieri pomeriggio ho mandato una mail a Claudileila chiedendole di darti il mio indirizzo email.

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      4. Cara Oliver non credo lo sia….o meglio, una parte di noi sicuramente ancora soffre per quanto é accaduto e ci fa vivere queste immagini oniriche per consolarsi un pò…tutto qui. Ma poi la nostra parte razionale sa che non vorrebbe mai riprendere con loro..infatti quando ti sei svegliata è hai ricordato il sogno in cui lo cercavi hai detto a te stessa “non sia mai”.
        Grazie cara, oggi scriverò a Claudileia per l’inizirizzo. Un abbraccio

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      5. Sì, sarà come dici tu Spirito Libero, infatti anche altre volte mi sono svegliata nel cuore della notte e ho pensato che non solo non posso e non devo permettere tutto questo ma che senza di lui finalmente non vivo più nessuna competizione con perfette SCONOSCIUTE (per me e per lui, l’ho visto in foto abbracciato ad una che aveva conosciuto la sera stessa).
        Se per lui queste sconosciute hanno più valore di me e io non gli ho dato nulla allora che se le tenga pure strette perché tanto so che non è così.

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      6. Cara Oliver ti capisco perché anche io non sopporto la competizione in amore, non sopporto chi mi fa ingelosire apposta….preferisco davvero rinunciare perché non ha senso volere ad ogni costo qualcuno che cerca anche altre.
        Guarda, l’immagine di np abbřcciato a una a una festa é la stessa che ho visto io quando ho scoperto che np1 andava a feste senza dirmelo….vederlo in foto con un amico e altre due “appoggiate” a loro tutte contente e sorridenti é stata una mazzata….quella volta gli ho chiesto se fosse la sua ragazza e lui mi rispose che era solo un’amica e non facevano nulla di male. Già…quindi perché non dirmi di questa festa? Pensa che allora io non osavo nemmeno chiedergli di conoscere i suoi amici né lui mi ha mai proposto di andare insieme ad una di queste “feste”. Il perché é chiaro…alle feste andava con le cosiddette “amiche”.
        Quella volta lui mi accusò di ficcanasare nella sua vita e di essere possessiva (gli avevo solo chiesto se la tipa fosse la sua ragazza)…insomma..mi ha fatta passare per una che non sono quando quando quello in malafede era lui.
        Ps. Ho scritto a Claudileia e aspetto il tuo indirizzo. 😊

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      7. A me invece quando gli ho chiesto delle spiegazioni sul perché mi aveva detto che doveva fare una passeggiata con un amico ed invece ho scoperto che era andato a quella festa mi ha risposto che era un modo per allontanarmi.
        Però dopo due giorni non mi mandi un messaggio per farmi gli auguri di buon onomastico se mi vuoi allontanare (io lo avevo bloccato su WhatsApp e Messenger e mi ha mandato un messaggio di testo).
        Ecco la follia di questi personaggi, dicono di volerti allontanare e poi ti cercano, per poi sparire di nuovo.
        Ok, allora aspetto la tua mail 🙂

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      8. Esatto… e lì ti viene il dubbio sia davvero solo per rifarti stare male… rifarti salire il dubbio… l’incertezza…

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      9. Però Morgana cerca di vedere il rovescio della medaglia, adesso questi giochetti non li può fare più ed è lui che resta nell’incertezza perché ho chiuso completamente i canali di comunicazione, ecco perché ti consiglio di chiuderli anche tu anche se la tua situazione è più difficile perché lo vedi a lavoro.

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      10. Da una parte l’ho bloccato da una settimana, ero stanca di vedere (perchè cmq ero tentata di andare a vedere cosa postava… e le amicizie che stringeva, inutile dire a flotte…) così io non sono tentata e non vedo, e lui anche se dovesse cercare non vede. Ma resto ancora restia nel bloccarlo sul cell. purtroppo.

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      11. Piano, piano, cara Morgana… E’ stata una decisione molto saggia e vedrai che riuscendo a mantenere questa, bloccarlo su tutti gli altri front comunicativi ti verrà molto più spontaneo. Abbracci a te!

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      12. Non ho capito Morgana, lo hai bloccato su Facebook?
        Beh è già una cosa non andare a sbirciare il suo profilo Facebook, ti risparmi ulteriore dolore, io ci ho messo un po’ prima di smettere, ero ossessionata, lo guardavo più volte giorno, ho installato Facebook apposta apposta, prima non lo avevo neanche.
        Poi spero passerai ad ignorare i suoi messaggi sul cellulare e magari a bloccarlo 🙂

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      13. Claudileia, Oliver, non so quanto dura ormai parlo con la consapevolezza che le ricadute sono purtroppo dietro l’angolo… ma il male inizia a farmi capire che giusto o no che sia è meglio prendere una strada netta o provarci almeno, perchè non sempre essere “giuste” è la scelta più.. sana.
        Sì l’ho bloccato su fb, anche per me era un ossessione per questo l’ho bloccato, più per frenare me che lui..
        Oggi sarò passata per maleducata ma mi ha salutato e non l’ho voluto nemmeno guardare in faccia. Per ora non mi sento in colpa…ma odio riprovare quella rabbia per lui che avevo lasciato andare.
        Devo mettermi in testa che lui nella mia vita non esiste. Come si dice, gli addii veri sono quelli che avvengono nella testa, e allora ci devo provare, per quanto male possa fare; così è comunque un agonia

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      14. e dire che odio l’indifferenza.. ho sempre pensato a dispetto di tutti quei link che girano su quanto sia “lodevole” spesso il silenzio, e che invece io considero da codardi.. Ma ho paura che rientri nelle cose necessarie anche se non giuste, in questi casi
        Cmq lo spero anch’io, vorrei una bacchetta magica e riuscire ad esserlo davvero…
        Grazie a tutte, un abbraccio

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    1. Ciao Alma, con loro non si risolve mai nulla, al massimo si aumenta la confusione (nostra) e se ne esce più deboli. Io sono mesi che evito accuratamente qualsiasi confronto su qualsiasi argomento; quando proprio devo per motivi pratici mi rendo conto che ormai, per fortuna, non riesco più nemmeno a reggere una chiacchierata.
      Tieni duro!
      Un abbraccio a te!

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  6. Io ho una probabile lacuna che mi tiene come “ancorata”, il non capire … o mettere dentro me in secondo piano i miei voleri. penso sempre che flettendomi verso l’altro posso evitare malcontenti e far andare bene le cose, e forse anche questo non mi aiuta, od ha aiutato a togliermi del tutto le colpe che mi ha dato.
    Però ripeto che mi ha aiutato a vedere in me qualcosa di buono.

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    1. Il punto Morgana è che bisogna essere più assertive e meno accondiscendenti.
      Non farti più sensi di colpa su ciò che lui dice, ossia che sei soffocante nè tantomeno se vuoi bloccarlo, lui sensi di colpa non ne ha avuti quando ti ha detto che voleva andare a letto con le sue colleghe o che non voleva affrontati. E allora non farteli nemmeno tu perché lui si nutrirà sempre di più dei tuoi sensi di colpa.

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      1. Il fatto è che io potevo lasciarlo perdere se non mi andava il suo comportamento, per questo la colpa credo diventi mia.
        L assurdo è che ora se ho lo sguardo storto basta perché mi scriva “cos ho fatto adesso” anche se non ci frequentiamo fuori, e se gli rispondo che non voglio avere a che fare con chi si mostra indifferente è sufficiente per dirmi che sono stronza e fuori di testa. Ripeto questo senza vedersi fuori dal lavoro. L’illogico è che torno a domandarmi se son davvero fuori di testa o se sbaglio a rispondere ed a dare questa impressione. Sensazioni che avevo messo da parte …

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      2. “Il fatto è che io potevo lasciarlo perdere se non mi andava il suo comportamento”

        Diciamo che questo vale per tutti noi cara Morgana, fosse stato cosi semplice non saremmo qui.
        Finché non riuscirai ad ignorarlo, quindi a non rispondere, rimarrai sempre agganciata e lui con zero fatica avrà sempre un po’ di rifornimento.
        Mi rendo conto che lavorando insieme sia più complicato, ma devi scrollarti da dosso questi sensi di colpa che non esistono.

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      3. Lo so ed è la parte dannatamente più difficile. Uno pensa al desiderio di vederlo, etc, invece x assurdo non ho più quest esigenza anche se ricordo i tempi “belli” con nostalgia, non riesco più ad avere quella voglia di vederlo anche fuori, ma resto legata a queste brutte sensazioni

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      4. Lo so che è difficile Morgana, ma è un mezzo che loro prediligono per tenerti sempre lì. Il mio ex riusciva sempre a riprendermi in questo modo: messaggio e io rispondevo, telefonava e io rispondevo, anche dopo mesi di distacco e silenzio totale, alla fine ci sono arrivata che dovevo levargli il giocattolo.

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      5. Morgana tutto questo è la prova provata della tossicità di questi rapporti: uno scambio normale non ci può essere perché te lo negano, se sei tu a non volerlo ti fanno intendere che lo vorrebbero loro ma poi cambiano idea, se allora cerchi di evitarli diventi stronza… insomma come vedi non c’è mai nulla che vada bene. Se lo guardi storto ti scrive ma solo per trovare una scusa per farti sentire in difetto come se non avessi abbastanza motivi per guardarlo storto! Capisci che è tutta una realtà distorta la loro? E il rapporto diventa tossico perché riescono a farti dubitare non solo di te stessa ma della percezione della realtà stessa! Con le persone normali si discute, si litiga magari ma non si impazzisce.
        A presto Morgana, un abbraccio

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      6. Si, ti fanno pensare che la realtà distorta sia la tua.. 😔
        Pensi di aver vinto non avendo ceduto te stessa a lui, ma in realtà l hai fatto seppur non fisicamente..

        Un abbraccio

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      7. Condivido quanto detto da Alma…tutti noi, anche di fronte a comportamenti palesemente irrispettosi non abbiamo saputo dire dei no. Loro alzano gradualmente l’asticella degli abusi per vedere fino a che punto possiamo sopportare prima di romperci. Nel mio caso entrambi gli np si sono divertiti a fare il giochino dello sparire nel nulla dopo gli incontri prolungando sempre di più le assenze per vedere se rispondevo comunque quando tornavano….ebbene, ho risposto anche dopo sei mesi di assenza immotivata…cosa che ora non potrei più tollerate…per me se uno sparisce anche solo per un giorno dopo essere stato in intimità con me ha chiuso.

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      8. Cara Spirito Libero, con questo gioco di apparizioni e sparizioni riescono a tenere nella rete una persona anche per decenni. Il tempo che una persona resta nella rete è proporzionale al livello di manipolazione che ha subito, quindi l’importante è svegliarsi, rimboccarsi le maniche e chiudere tutti i rubinetti energetici. Tanto, di fonti di nutrimento ne hanno a bizzeffe!

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      9. Assolutamente cara Claudileia. Una delle cose certe con loro é che quando sono assenti sono in altre faccende affaccendati e tornano solo quando tali faccende li annoiano. Un abbraccio

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      10. Caos e dramma ma sempre in modo “controllato”…quando sono sicuri di non mettere nulla a repentaglio…il secondo narcisista ha sempre definito i nostri incontri “la nostra dose di follia”…infatti ogni tanto trasgrediscono in modo scientifico per sopperire alla noia mortale delle loro vite. Un abbraccio

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      11. Il mio np dopo tre mesi di sparizione (da Agosto a Novembre) ha avuto il coraggio di dire che una persona può pentirsi pure in punto di morte e che quindi non c’è nulla di male a tornare dopo tanto tempo.
        Se una persona ti vuole bene si fa sentire tutti i giorni, altro le chiacchiere che dice lui.
        È assurdo pensare di trascorrere una splendida serata con qualcuno e poi il giorno dopo sentire il rumore assordante del suo silenzio.

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      12. Cara Oliver, perché le “splendide serate” esistono solo nella testa della persona che veramente prova un sentimento per loro. Una splendida serata per loro significa una sola cosa: che hanno mangiato bene e dormito bene, che si sono divertiti o visto qualcosa di interessante… A PRESCINDERE DELLA PERSONA CHE STAVA LORO ACCANTO. Grazie a questo ragionamento freddo riescono a cancellare la persona il giorno dopo oppure ad agire molto freddamente con lei, come se nulla fosse accaduto. Se esiste un sentimento, una tenerezza reale, essa riesce a sopravvivere il giorno dopo, perché le reminiscenze della sera precedente fanno sì che la sensazione di benessere per ‘essere stati bene’ venga prolungata. Siccome sono delle macchine, tutto ciò non esiste.

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      13. Proprio così Claudileia, essendo delle macchine senza sentimenti riescono a cancellarti il giorno successivo proprio come se non ti hanno neanche incontrato la sera prima.

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      14. Come sempre loro giustificano ogni loro comportamento…se noi facciamo le stesse cose, tipo non rispondere a i messaggi ecc apriti cielo.
        Per comprendere il concetto del tutto relativistico del tempo dei narcisisti bisognerebbe scomodare Einstein dalla tomba.
        Per loro due mesi, sei mesi, non sono nulla.
        Ho sentito storie di narcisisti che sono tornati anche dopo vent’anni!
        Un abbraccio

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      15. Adoro la relatività ristretta di Einstein, la dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze, ho portato un bel 30 a lode a casa da un esame all’università 😀
        La dilatazione dei tempi Einstein l’ha scritta per loro 😂

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      16. Morgana come ti ha detto giustamente Alma se noi tutte/i avessimo lasciato perdere ora non saremmo qui.
        Purtroppo sei costretta a vederlo a lavoro anzi è lui che ti scruta a lavoro, vede che sguardo hai e ti manda i messaggi per destabilizzarti.
        Cerca di essere STRONZA, non rispondere, sii STRONZA senza farti sensi di colpa, se lo merita.
        Ovviamente devi farlo non per vendicarti di lui perché la vendetta non serve con questi personaggi, ma fallo per salvaguardare te stessa.

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      17. Mi sono centrata sull’essere “giusta” per provare a me stessa che non ero la matta che diceva, ma forse ho sprecato tanta fatica sulla strada sbagliata. Probabilmente sarei dovuta e dovrei essere “stronza” come dici tu, ed adottare l’indifferenza che tanto gli ho predicato. Non volevo essere come lui

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      18. Ma tu Morgana non sei come lui, sei migliore di lui.
        Volevi essere giusta, non volevi essere stronza ma purtroppo lo devi fare per proteggerti perché i tuoi valori non sono i suoi, il tuo voler essere giusta non lo puoi applicare ad un narcisista.
        Davvero lui ti tortura con i suoi messaggi.
        Io posso dirti che da quando non lo sento più respiro aria pulita, senza sentirmi sempre paragonata ad altre ed in difetto per ogni A che pronuncio.
        La libertà di essere se stessi non ha prezzo.

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      19. Cara Morgana il consiglio di Oliver è stato giusto…non so tratta di essere sbronze però….noi empatico crediamo che non rispondere, ignorare sia da stronzi invece VA FATTO con chi non ci rispetta. I narcisi sanno bene che noi non lasceremo mai qualcuno senza risposta proprio per la nostra innata sensibilità che ci impedisce di fare agli altri quello che non vorremo fare a noi. Ma loro NON MERITANO questo. Quindi il tuo voler essere corretta è un ammirevole sicuramente ma in questo caso non va bene, perché essere “corretti” con qualcuno che non lo merita ti fa passare per una persona debole e abusabile a volontà.
        Devi essere corretta non verso di lui ma verso te stessa togliendo a lui io potere di farti sentire chi non sei.
        Un abbraccio

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  7. Già mi sarei separata per lui, nonostante un bimbo piccolo… Fortunatamente qualcuno dal cielo ha guardato giù… Lui non voleva e a questo punto penso sia stato un punto a mio favore anche se ai tempi lo vedevo come un “ostacolo”… Chissà i danni che avrebbe combinato ad averlo in casa, morali fisici ed economici… Mi è andata bene.

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  8. Sono 31 giorni ormai che è finito, mi aveva detto che il suo cuore era già in affitto ad un’altra persona con cui aveva una relazione di alti e bassi. Stavo meglio, ma ho appena saputo da persone che lo conoscono che questa persona non esiste, non c’è. Mi è crollato il mondo addosso: non gli devo essere mai piaciuta per arrivare a dire fandonie del genere!! Una botta per la mia autostima che stavo ritrovando…

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    1. Aria non pensare così… non penso che tu non gli sia mai piaciuta, non avrebbe allora mai tentato l’approccio; ma forse hanno ragione tutte le testimonianze che dicono che probabilmente a loro “piace” prevalentemente altro, cioè suscitare una reazione che sia buona o cattiva… purchè sia nata da qualcosa che hanno fatto loro.
      Andrebbe tenuto sempre conto che il loro “piacere” è diverso dal nostro. Ma capisco si faccia fatica a tenere ben presenti certe cose, anch’io faccio fatica ma è su queste “diversità” che si trova la salvezza credo.

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    2. Cara Aria, il suo cuore è “in affitto” da un’altra persona perché parla di se stesso e dell’entità che lo abita: il suo disturbo. Non è così consapevole, ma certamente ti ha detto una verità. Tutto dipende dal punto di vista. Ti spiego meglio. Se andiamo a leggere gli articoli di Sam Vaknin, cosa impariamo? Che un narcisista sacrifica tutto sull’altare dei suoi personalissimi “bisogni”, del suo personale Dio, colui che lo fa sentire onnipotente. Essenzialmente lui vuole essere “libero” di continuare ad agire come sempre, di giocare con le donne e tenere i suoi pedini in tante scarpe. Per favore, non dire che si tratta di una botta per la tua autostima perché non può essere condizionata da cosa fa, pensa o parla un signor nessuno. Coraggio, non dar retta a cosa dicono gli altri, la priorità ora sei tu!

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    3. Ciao Aria, ti capisco, ho vissuto la stessa cosa, lui una volta si è inventato che stava sentendo un’altra ragazza per farmi ingelosire, insomma si divertiva a giocare come un 12enne, anzi i 12enni sono più maturi di lui, in fondo per lui la nostra relazione era un giochino.
      Non pensare assolutamente che sia tu l’indegna del suo amore e non permettere ad un np di distruggere la tua autostima perché ti ha scartata, che poi non credo proprio che ti abbia scartata definitivamente, il cucù te lo verrà sicuramente a fare.

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    4. Cara Aria… quella del “cuore in affitto” é davvero incredibile….sono narcisi anche quando dicono balle!
      Un cuore non si affitta ma si dona….ma loro non possono neanche capire il significato di questa cosa visto che sono completamente scollegati dalle loro stesse emozioni. Per superare i loro traumi vivono senza provare nulla per niente e per nessuno. Che brutta vita la loro, senza mai provare emozioni! Ecco perché non bisogna mai dispiacersi quando si mostrano “felici” con una nuova fiamma o dicono di aver trovato il vero amore…ciò non é possibile proprio per l’intrinseca struttura della loro personalità che rinuncia al sentimento per proteggere un ego fragile.
      Un abbraccio

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      1. Grazie! Ricordo ancora le sue parole: “io non ti voglio bene come pensi tu! Io ti voglio come una persona cara! Anche perché io per natura sono un tipo freddo!”
        Come quando a volte mi diceva: “io sono freddo e spietato, un serial killer!”
        Ma il mio cervello ed il
        Mio cuore di fronte a quelle espresssioni dov’erano in quel momento? Lasciamo perdere 😞

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      2. Cara Aria, il mio secondo narcisista mi aveva più o meno detto le stesse cose al nostro primo appuntamento. Temeva che potessi innamorarmi e volere una storia sentimentale….lui sapeva di non potermela dare. Loro sanno di non poter amare. Alcuni lo dicono subito, altri mentono. Non è che quelli sinceri siano migliori eh…ma almeno sai a cosa vai incontro. Potevamo scegliere se accettare o meno. Io ho accettato perché mi piaceva tanto fisicamente….ero attratta e non mi fregava di avere in fidanzato. O meglio…io vorrei un compagno, ma uno che sia convinto. Lui mi ha detto “considerami uno stronzo”. E di fatto lo è, assolutamente e lo so.
        Quello che voglio dirti è che con loro purtroppo non ci sono speranze che cambino. Sono così. Sii contenta che a differenza di tante altre qui lui non ti abbia preso per i fondelli promettendo mari e monti o addirittura sposandoti e facendo figli…
        Un abbraccio

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      3. E’ vero Cara ma non si sarebbe dovuto impegnare a farmi innarmorare di lui se sapeva che non sarebbe mai arrivato fino in fondo! Invece ero solo il gusto della conquista far innamorare anche una ‘donna intelligente come me’ (sue parole)!!

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      4. Cara Aria ti capisco benissimo….loro magari dicono di non volere storie ecc ma poi si comportano come se le volessero e quindi ti fregano perché pensi che magari nel conoscerti meglio abbiano capito di amarti..e queste cose possono anche succedere, ma con persone normali….con loro no purtroppo.
        Il mio primo narcisista diceva di voler stare single a causa di brutte esperienze con le ex, ma mi scriveva tutti i giorni, il buongiorno, la buonanotte, cuori e bacini….ricordo anche una sera che abbiamo fatto una passeggiata mano nella mano per più di un’ora….e di certo queste non sono cose che fai con un’amica qualunque…ed infatti io ho iniziato a sperare che forse si stesse innamorando…. ma non era così.
        Il tuo cosa ha fatto per farti innamorare? Un abbraccio

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    5. Aria…le fandonie, le mezze verità le dicono a prescindere…Non c’entra il non essergli piaciuta. Non c’è una logica se non quello che gli conviene in quel momento. Secondo me alcune bugie neanche le fabbricano, buttano lì quello che gli passa per la testa. Al massimo, poi, ti diranno che hai capito male. Non è in relazione a te…stacca le loro parole da te. Perché quello che dicono, soprattutto quando toccano i punti sensibili personali (e sanno farlo molto bene), poi, ti resta dentro. Le bugie sono un loro tratto caratteristico, dette anche per nessuna ragione evidente.

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      1. Spirito libero i primi mesi che eravamo solo colleghi mi raccontava le storie drammatiche della sua famiglia. Sembrava che mi avesse preso come punto di riferimento della sua vita quindi le confidenze, le situazioni difficili che ha dovuto affrontare. Io ero lì lui voleva che io fossi lì. Poi ha cominciato a questo punto forse solo a farmi credere che gli piacessero i gatti (io gli adoro) e quindi mi raccontava dei gatti che aveva nel suo giardino e che mi ha fatto anche vedere. Mi ha invitato a casa sua ha cucinato per me! Mi contattava spesso e stavamo ore al telefono. Mi parlava di sua madre malata mi mandava foto di lei (poi ho capito che fosse una manfrina). E poi dopo 3 anni di conoscenza ha cominciato quando partivo con amici a farsi vivo, mi proponeva di uscire a cena (ma non organizzava mai in concreto), una volta mi chiede di raggiungerlo a casa sua (ma io ho fatto cadere la cosa), mi diceva che gli piacevo quando parlavo in maniera ricercata, che aveva capito che nonostante le donne belle avute voleva qualcosa in più: l’intelligenza. Io mi sono illusa come una stupida anche perché poi quando si trattava di vederci si tirava indietro, saltava sempre gli appuntamenti (ed io non gli dicevo mai nulla)! Ero sempre disponibile anche quando d’estate ogni
        15 gg mi scriveva sembrava che lo facesse per solitudine come se avesse bisogno di qualcuna che lo coccolasse ed io ero lì

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      2. E aggiungerei che i meccanismi diabolici sono proprio questi. Che sono dei serial killer come anche lui diceva e una delle poche verità, che sono stata un suo trofeo perché sono una donna diversa dai suoi generi,e un altra verità che ha detto ridendo. La mia conquista per lui era fondamentale, verissimo anche questo. E tutto nel pacchetto narcisistico. Nella crudeltà senza logica . E così.

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    6. Cara Aria non ce nulla di logico nei loro piani. Solo di diabolico. Non concentrarti sulla finta verità o sulla verità vera ma sul fatto che ha potuto colpirti.un abbraccio

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    7. Cara Aria non ce nulla di logico nei loro piani. Solo di diabolico. Non concentrarti sulla finta verità o sulla verità vera ma sul fatto che ha potuto colpirti.un abbraccio

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  9. Grazie! È dura pensare che per lui sono già una pratica archiviata! E posso dire con un certa cognizione di causa che allontanandosi non vedere più stati ne foto ne seguirlo più sui social veramente da’ i suoi frutti!! Ora mi tocca ricominciare e mi tocca pensare a quando mi ripeteva tu sei intelligente più intelligente di me e poi si accompagnava a donne molto belle e a me di i essere bella non me lo ha mai detto! Lo so a 45 anni dovrebbero essere altre le cose importanti ma percepivo di non essere alla sua altezza per via della bellezza delle altre donne che lo hanno accompagnato

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    1. Anche a me ha detto che sono intelligente e come dice Spirito Libero loro non sopportano questa cosa perché si sentono inferiori a te.
      I problemi sull’aspetto fisico me li sono fatti anche io che ho 37 anni, mi sono addirittura messa a fare i confronti tra me e le ventenni, eh sì, i np ti portano pure a questo perché sono loro che ti triangolano con le altre e tu pensi di non essere bella come loro.
      Se avessimo avuto al nostro fianco una persona normale mica ci saremmo fatte mille problemi sul nostro aspetto, una persona normale ed innamorata di noi ci avrebbe fatte sentire le più belle del mondo.

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  10. Che poi la cosa per me più difficile da accettare è quella di non piacergli. Mi spiego: lo so razionalmente che non è possibile piacere a tutti (è successo in passato e succederà), ma il pensiero di non piacere a lui mi ha distrutto e continua a distruggermi. E non è normale perché prendi atto che non piaci ad un uomo e volti pagina. Con loro/lui non riesci ti struggi e pensi che se fossi più bionda, più bruna, più alta, più magra potresti piacergli di più di come sei ora. Non accetti il rifiuto, cose a pazzi! O forse capita solo a me 😦

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    1. No Aria non sei la sola ad avere questi pensieri. Ma forse perchè anche a te all’inizio ha fatto percepire tu gli piacessi in modo “particolare”
      Almeno a me ha dato un senso di “unicità” come fosse andato preciso preciso a segno… nelle mie esigenze e poi.. ha tolto tutto.
      Destabilizza… ti frantuma dentro ma in realtà noi siamo quelle di prima anzi forse se vogliamo possiamo essere più consapevoli di ciò che siamo. Ma capisco che è facile parlare quando si è carichi (che sia rabbia o cmq voglia di reagire) ma ti assicuro che è ciò che penso realmente, poi metterlo in pratica in modo costante bhè… è forse la ns battaglia

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    2. Poi Aria, guarda la bellezza che hai, ti poni domande, ti metti in gioco, esponi le tue “debolezze”. Sei creta… significa che pur stando male non hai paura di mostrarti come sei, per questo ci vuole forza e coraggio, anche solo per questo.

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    3. No Aria, non capita sola a te di non accettare il rifiuto, anche io come ho scritto in altri commenti mi sono scervellata nel tentare di capire perché all’inizio mi facesse dei complimenti sul mio aspetto e poi all’improvviso mi ha detto che fisicamente non gli piaccio.

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    4. Cara Aria non struggenti più all’idea di non piacergli…sicuramente sei una bella ragazza, e sappi che loro tradiscono anche donne bellissime con donne così così perfino brutte (per quanto una donna non sia mai brutta perché ogni donna ha qualcosa di bello o particolare) solo perché in quel momento magari vogliono provare una cosa nuova….
      Anche se tu fossi il suo ideale fisico al 100% ti tradirebbe lo stesso. Quindi non vale la pena stare male per questo. Un abbraccio

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  11. A volte ripenso a quando ci incontravamo – le poche volte – perché lui ha sempre trovato scuse per non incontrarmi (rimandava sempre, fino all’ultima porc…di venire nella mia città e farmelo sapere sotto il naso e non chiamarmi dopo che gli avevo confidato i miei sentimenti) beh le volte che ci siamo visti lui arrossiva allora mi chiedo era capace di alterare anche le reazioni fisiche del suo corpo? Io gli correvo incontro e lo abbracciavo perché non mi sono mai nascosta io ero come mi vedeva senza impalcature…con le mie debolezze e la mia forza

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    1. Cara Aria, sono giunta alla conclusione che loro arrossiscono o gli brillano gli occhi o gli batte fortissimo il cuore per motivi totalmente da quelli che una persona normale empatica possa immaginare.
      Ad esempio non riuscivo a capire come fosse possibile che mi guardasse letteralmente con occhi scintillanti quando mi incontrava in ufficio, adesso so che stava pensando “ma vedi questa cretina come è coinvolta stavolta riesco a farle fare quello che voglio”.
      Sarò pure prevenuta ma ormai sono convinta, magari il tuo np arrossiva perché pregustava la possibilità di vomitarti addosso i suoi casini o perché era gratificato dalla tua seppure teorica disponibilità… vai a sapere. Di certo le leve che li muovono non sono le nostre e noi (empatiche ma anche solo ‘normali’) non riusciremo mai a capire cosa davvero li agita.
      Come pretendere di leggere in italiano un libro scritto in finlandese…. magari riconosci gruppi di sillabe, vocali e consonanti ma l’insieme non ha senso alcuno.

      Un abbraccio, spero che presto ti raggiunga la convinzione che sarebbe stato peggio se avesse deciso di intraprendere la relazione.
      L’ho scritto già altre volte, il loro universo sessuale è quanto meno terrificante, è possibilissimo che si accompagni a donne che esteticamente soddisfino il requisito della donna che lui vorrebbe essere. Pare contorto ma hanno tantissimi problemi tra cui l’omosessualità latente, spessissimo è parte del disturbo np.

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      1. Concordo Babi. Le loro “emozioni” non provengono da sentimenti ma sono solo la manifestazione fisica di scariche chimiche che li attraversano….l’adrenalina aumenta il battito del cuore…tu pensi che sia innamorato invece é sotto l’effetto della sostanza endogena che il loro fisico produce in quel momento.
        A ben pensarci tutto ciò è orribile e personalmente mi fa anche paura. Hanno tutte le manifestazioni fisiche ma emotivamente sono morti come pietre.

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      2. ….Ahia. Omosessualità latente, cavoli me lo sono chiesta un bel po’ di volte. Se non altro, sicuramente c’era nel caso del narc un’attrazione per il mondo dei trans. Al solito, il lavoro nel sociale riesce a mascherare l’attenzione per queste persone come attenzione per una fascia debole. Il resto però era molto chiaro….Intimità iper problematica e tutto quello che ho scritto da altre parti, inizio a chiedermi se certi atteggiamenti erano anche una ‘punizione’. Questo aspetto del rapporto con loro mette davvero a dura prova i propri limiti personali. Personalmente ora che vi leggo e ripenso a certe cose…capisco sempre più che i ‘no’ fanno scattare in me i sensi di colpa. Come a dire che poi sono quella che creo problemi mettendo paletti. Ma, forse, nonostante una famiglia difficile dentro restano certe cose ‘sane’ (non so neanche se chiamarli valori, so che alcune cose sono ..sgradevoli, non corrette) e negli ultimi mesi lo schifo provato in certe situazioni e per certi atteggiamenti di ‘attenzione’ ad alcune ragazze, anche in nome della ‘bontà’ presunta del narc in contesti di aiuto e lavoro, per me, sono stati disturbanti. Premura è una cosa, tensione sessuale un’altra. Non so bene dove sono i limiti, a pelle io sentivo che alcune situazioni erano stonate.

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    2. Quanta tenerezza mi fai Aria, gli hai corso incontro e lo hai abbracciato 🙂
      A me non arrossiva ma aveva sempre quel sorrisetto stampato in faccia, io pensavo fosse imbarazzo e dolcezza nei miei confronti ma col senno di poi ho capito che il suo sorriso voleva dire: “guarda questa stupida come è cotta di me, le posso fare e dire di tutto ma sempre mi perdona e scappa da me appena la contatto”.

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      1. Il tuo ex np è il mio Oliver sono gemelli separati alla nascita 😄anche np1 aveva sempre un sorriso idiota quando mi vedeva…io pensavo fosse felice di vedermi e invece era felice al pensiero di come mi avrebbe triangolata dopo…sono sempre felici di vedere una persona che li perdona sempre nonostante tutte le loro malefatte…sono come bambini che si divertono a rompere le cose per vedere che faccia fa la mamma, con la differenza che loro sono ADULTI e sanno di fare male…

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      2. Ma sai che quel sorrisino lo ha avuto fin dall’inizio?
        Dalla prima volta che sono salita nella sua macchina mi accoglieva con quel sorriso!
        Faceva parte del copione evidentemente.

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      3. Il mio Oliver sembrava perfino emozionato…pensa che emozione provava nel sapere chea povera stronza ancora una volta lo aveva voluto vedere. Da non credere.

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      4. Uguale al mio, l’ultima che l’ho visto gli ho chiesto perché ridesse e mi ha risposto che era emozionato perché non mi vedeva da tre mesi.

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      5. Sono insensati…la loro è l’emozione di avercela fatta di nuovo a riprenderti, probabilmente non credono nemmeno a loro stessi…si autocomplimenteranno da soli 😄

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  12. Spirito Libero avevo perso la tua risposta, e mi colpisce soprattutto questa frase “Devi essere corretta non verso di lui ma verso te stessa togliendo a lui io potere di farti sentire chi non sei” se riuscissi… a togliergli il potere di farmi sentire come lui dice io sia… ecco quella è la pace che cerco
    Un abbraccio

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  13. Grazie di cuore!
    Come ho già detto prima non vedere più nulla di lui, foto, stati social vari mi fa sentire meglio ma è anche vero che se da un lato sono felice che lui non abbia mie notizie (poi forse manco gli frega) dall’altro questa cosa mi getta nello sconforto. Ma mi convinco che qualora guardassi sarebbe solo un terribile e triste FAKE!!

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    1. Appunto Aria, della serie “meno so, meglio sto”.
      Mi sono fatta mille complessi quando lo vedevo sorridente su Facebook, pensavo che avesse una vita così piena e felice, circondato da tanti amici, sempre in giro per locali ed eventi.
      Eppure non è così, è tutta apparenza, dentro hanno un vuoto incredibile.

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  14. Ragazze, a me i sogni hanno aiutato tantissimo. Il mio inconscio deve essere molto più sveglio di me perchè fin da quasi subito me lo mostrava sotto le vere spoglie: un predatore. Ho deciso di mollare quando ho sognato che mi si avvicinava con parole meravigliose e movimenti seducenti e mentre il desiderio saliva in me provava a baciarmi e la sua testa si trasformava in quella di un lupo che provava a staccarmi, con dolcezza, pezzetti di faccia mentre io dicevo no, no. Mi sono svegliata e avevo CAPITO. Il cervello, cuore e ventre ci hanno messo un po’ ma ce l’ho fatta. Coraggio, un giorno vi assicuro che farà parte del passato.

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    1. …Paola che sogno. Ti credo che ti ha fatto pensare.. Comunque questa cosa dei sogni è vera. Da piccola avevo incubi terribili, che ricordo anche ora (a volte penso che dovrei provare con l’ipnosi). E del narc. spesso sogno lui, le discussioni e le prostitute. Ma anche nel momento del trasferimento da lui, quando sembrava tutto bello, i sogni erano terribili, con risveglio con tachicardia, sudore, febbe continua e asma. Infatti poi sono andata a fondo sulle cose che fino a quel momento non ho davvero voluto affrontare ed è stato come scoperchiare il vaso di Pandora. Benedetti sogni (incubi, meglio).

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      1. Eva io una volta ho sognato di stare in una stanza circondata da prostitute vestite solo con l’intimo (provocante) addosso che mi ridevano in faccia. C’era anche il np nella stanza che mi faceva il ghigno.
        Nel sogno io ero paralizzata.
        Il sogno di Paola è emblematico, la faccia del lupo rappresenta la sua cattiveria.

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      2. …infatti Oliver credo che i sogni riproducono o scene vissute davvero o quelle che più si temono, le reazioni nei sogni sono indicative..magari c’è un urlo di terrore, che da ‘svegli’ non si riuscirebbe a fare o c’è il senso di paralisi. Tutte situazioni molto indicative di cosa si prova… Un abbraccio

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  15. A proposito di emozioni e di stati d’animo mi rendo conto che in quei primi anni avevo paura. Paura di quello che avrebbe detto. Brutalità buttate lì con tono leggero per poter – penso – in caso di reazione attribuirle a uno scherzo. Ancora oggi: era per ridere….Mi tolgo la soddisfazione di rispondergli che no, non ho riso ma che sicuramente in tanti l’avranno fatto, ridere di lui, intendo. ARIA, si inventano, eccome! In quella svalutazione tutto serve. Mi viene quasi da pensare che la voglia di demolire nasca da una profonda invidia. A me è capitato nei miei momenti di valore. Temo sia più preoccupante quando smettono di farlo. ☺In ogni caso, per mia personale esperienza, è un’enorme fortuna una triste storia finita per tempo. In tarda maturità ci si ritrova con uno psicopatico vero e proprio e il rischio di finire, noi, in reparto psichiatrico. P.S. Continuo a cercare casa. Domani dovrebbe farsi vivo un amico a cui ho chiesto aiuto. Buona serata e, dai, ce la facciamo!!

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  16. “sicurezza, conoscenza, realizzazione, altruismo, benessere, potere, responsabilità, libertà, pace, fare squadra, verità, determinazione, famiglia, integrità, positività, rispetto, fede, creatività, coraggio, ricchezza, indipendenza , piacere, lealtà, intelligenza, uguaglianza, accoglienza, spirito di avventura, curiosità, divertimento, ambizione, coerenza, pazienza, crescita, autocoscienza, saggezza, giustizia, equità, responsabilità, umiltà”: ci credereste che molti di questi vocaboli entravano spesso nel suo eloquio? E che accusava me di non saperli comprendere o considerare? La cosa che le veniva più facile – come a molti che non mi conoscono bene, d’altronde – era darmi del NEGATIVO. Non a torto: sono abbastanza nichilista, pessimista, tendente a un’analisi spietata e poco rassicurante della vita e delle esperienze. Ho anche l’aria molto torva. Più in fondo, però, c’è quell’ottimismo cieco di chi è pronto a riprovarci. Riesco a sperare senza illudermi. Non mi aspetto vittoria, ma torno in campo. Gioco due spiccioli e il cuore. E lei lo sapeva. Anzi, sul cuore ho anche firmato cambiali. A guardare meglio, pur con i miei presunti malumori, era lei, cioè quella che voleva apparire solare, ad essere sempre intrattabile. Ed ero io, che passavo per eccessivamente disincantato, a farmi prendere dall’imbroglio della sua giostra. Perché cinico o anempatico non sono stato mai. Non lo sono ancora adesso, nonostante la delusione terribile. E forse il mio umorismo nero (perenne, perché davvero scherzo sempre) e la mia malinconia non sono per nulla malati quanto la sua negazione di facciata, la sua rimozione malata e maniacale, i suoi evitamenti isterici. Per lei tutto doveva essere considerato, sempre, meraviglioso. Compresi silenzi, musi lunghi, assenze, ricatti. Non so bene come valutare questa storia dei valori. Non so che cosa componga un animo umano o che cosa tenga insieme la psiche. So che cercare qualcuno con cui poter essere allegro o triste mi pare necessario. E che la sua euforia è sempre suonata falsa, mentre sembrava disperatamente vera la faccia inespressiva di quando solo io potevo vederla.

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    1. Caro S.w.a, ognuno di noi ha dei tratti caratteriali permanenti e uno di questi potrebbe essere la malinconia. C’è sempre uno sfondo di malinconia nelle persone più profonde, perché stanno sempre lì a valutare i pro e i contro della propria felicità, se se la meritano, se è giusta, se possono far di meglio in tutto ciò che fanno, insomma. Il flusso di tutti questi pensieri per niente superficiali può rendere chi più chi meno “malinconico”. Le persone superficiali sfuggono alla malinconia come la peste e quindi s’inventano valori che non hanno e stanno sempre a cercare qualcosa da fare pur di non affrontare la loro ombra. Penso che tu, così opposto a lei, rappresentavi ciò che lei non voleva assolutamente accettare in sé. Quindi, odiava il fatto che tu vivessi la tua malinconia così profondamente e addirittura l’avesse resa importante per la tua arte. Non è poco e non è da tutti.

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  17. Per Aria: la tua storia è veramente emblematica del legame che loro riescono a creare anche senza poi “concretizzare” veramente una relazione….
    Ho letto che ci sono due tipi di narcisisti: i somatici e i cerebrali.
    Probabilmente a te è capitato un cerebrale…uno che si nutriva delle tue attenzioni e della tua presenza…ti voleva lì per lui ma non fino al punto di mettersi in gioco in un rapporto vero. Guarda, anche a me una volta è capitato un tizio del genere (non so se narciso o no, ho chiuso prima di scoprirlo) che mi cercava spesso, mi raccontava tutto, mi diceva che ero bella e attraente ecc…gli ho fatto capire chiaramente che anche lui mi piaceva ma poi al momento di concretizzare un incontro tirava fuori mille scuse diverse…eravamo sempre lì lì per vederci e poi rimandava tutte le volte. Ho tenuto duro qualche mese poi ho lasciato perdere perchè non mi andava di perdere tempo.
    Ecco, ci sono persone cosi…che ti tengono lì a disposizione per non si sa quando e intanto il tempo passa, tu ti leghi e arrivi alla fine che non hai concluso niente di quello che sarebbe normale in una conoscenza.

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    1. Io per natura sono una persona molto disponibile che si compenetra molto nelle vicende altrui e quindi per me stargli vicino nei momenti difficili e’ stato naturale. Mi piaceva sapere che per lui fossi un punto di riferimento certo però con il passare del tempo quando le occasioni di vederci (mai chiesto io di incontrarci era più lui che diceva) saltavano sempre per quisquilie allora è cominciato a subentrare un certo senso di frustrazione questo si. Ti veniva da pensare ma cavoli possibile che io non merito manco un caffè (pensiero che a lui non ho mai manifestato) ma andavo avanti anzi paradossalmente ancora di più mi legavo a lui (e penso che lui l’avesse capito) tanto da arrivare ad esternare i miei sentimenti (pazzesco). Alla fine dopo la mancanza di rispetto di fine ottobre (venire nella mia città farmi credere in maniera velata che ci saremmo visti dopo che gli avevo detto cosa provassi per lui ed invece farmelo sapere tramite stato whatsapp che era stato qui ma non chiamarmi) gli avevo detto chiaramente che ero rimasta male male ed avevo chiuso. Ha cercato per due mesi con foto messe ad arte di farsi cercare ma io ero irremovibile poi lui con gli auguri di Natale mi ha ricontattato ed io gli ho risposto in modo leggero come se avessi dimenticato tutto. Ma il 31 dicembre alle 7 di mattina ho deciso di dire basta e gli ho scritto. Ricordo che mi ha risposto dopo mezzo secondo era felice che lo avessi contattato forse non gli sembrava vero (addirittura è arrivato ad azzardare un tesoro) e gli ho comunicato che avevo deciso di mettere un punto. Al che lui che probabilmente non si aspettava di essere scartato mi ha comunicato di questa pseudo relazione (perché lo scarto doveva essere il suo) e mi ha dapprima chiesto di incontrarlo (si col cavolo) e poi a richiamarlo quando fossi stata più serena (tanto il mio numero lo conosci mi ha detto). Ci siamo salutati ed a quel punto gli ho comunicato la mia intenzione di cancellare il suo numero penso che da subito non abbia realizzato (forse avrà pensato che era una fesseria visto che mai era successo di perdere il contatto) perché lui era molto bravo a manipolarmi a distanza con foto messe ad arte e a capire e carpire i miei stati d’animo, i miei spostamenti e ciò che avveniva nella mia vita (minimo sforzo). L’ho cancellato subito senza ripensamenti e ristretto la privacy non vede più nulla non sa più nulla ha davanti a se un muro! Io manco vedo più nulla ma tanto la sua vita e i suoi schemi sono sempre gli stessi. Io invece ho una figlia bellissima, degli amici che mi vogliono bene, una sorella di cui mi prendo cura perché non sta bene (l’unico riferimento sono io visto che non abbiamo più i genitori) un lavoro che mi soddisfa e due gatti a cui voglio molto bene :)! Lui non ha nulla: una pseudo relazione, pseudo amici (perché purtroppo non conosce il significato della parola amicizia) pseudo fratelli e pseudo padre (perché ne parla male) pseudo gatti (a cui in passato ha fatto anche del male). Poi c’ero io con delle emozioni vere e sentimenti veri ma che per lui ero evidentemente un passatempo per sfuggire alla noia di una vita così!
      Scusate l’orario ma io soffro di insonnia uno degli effetti collaterali dovuti alle conoscenze di sti soggetti.

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      1. Cara Aria, anche io ho sofferto di insonnia nei periodi bui con gli np …ora per fortuna capita più raramente. Il cervello ha subito dei traumi e ha bisogno di riprendersi.
        Hai detto bene: una volta che sei nella loro rete, non vogliono in alcun modo essere scartati per primi.
        Il mio secondo narcisista mi ha scartata bloccandomi dappertutto dopo che gli avevo detto che non volevo continuare la conoscenza…chiara reazione da narciso offeso.
        Non conosco il tuo np ma cosi, a naso, mi viene da pensare che forse…aveva già un relazione e per questo non era in grado di liberarsi? (anche se per loro le relazioni e perfino i matrimoni non sono comunque un ostacolo se vogliono).
        Comunque è chiaro che tu per lui sei stata un’incredibile e succulenta fonte di nutrimento narcisistico…pensa cosa deve aver pensato il suo cervello malato “ho a disposizione una donna che mi ascolta, che è coinvolta e che posso manipolare come voglio negandomi e illudendola di incontrarla prima o poi”…il massimo per loro!
        Quella di essere venuto nella tua città e fartelo sapere tramite stato whatsapp stata una vigliaccata, ma anche questa faceva parte del suo gioco sadico, ovvero farti sapere di essere cosi vicino eppure irraggiungibile…
        Anche il tipo che ti dicevo ieri mi ha fatto giochetti simili, abitavamo a nemmeno a 10 km, messaggi tutti i giorni, cara e tesoro e poi non trovava il tempo nemmeno per un caffè? Ma va a cagher.
        Secondo me non ti sei persa nulla a non vederlo, probabilmente sarebbe stato un flop in tutto, è un poveraccio che si diverte a coinvolgere le persone in modo virtuale…ce ne sono tanti cosi di perditempo, anche non narcisisti, a te purtroppo è capitato il narciso.
        Un abbraccio

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    1. Cara Spirito Libero, proprio così! Un mio ex collega che conosce sia me che lui e a cui ho raccontato tutto, mi ripete sempre la stessa parola che hai usato tu: è un poveraccio, non hai perso nulla anzi tra te e lui chi ci ha perso è lui!
      Forse me lo dirà per amicizia ma fa sempre piacere sentirselo dire.

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  18. Avevo letto diverse volte questa faccenda dei limiti e non ci avevo capito granchè. In questo articolo ho avuto l’idea più chiara e forse mi spiego la rabbia e la frustrazione che caratterizzava il rapporto.
    Io ho sempre creduto che alla base di un sentimento di amore ci fosse la fiducia. La capacità di credere nell’altro.
    Io ho disimparato a farlo.
    Con lui sono diventata innanzitutto una persona poco credibile e poco seria, ma poi nonostante gli anni trascorsi assieme non ho mai guadagnato più fiducia.
    Il mio cervello, se penso a queste cose, va letteralmente in pappa.
    Come ho detto alla mia psicologa, temo non sarà il tempo a guarirmi, perché lui ha tracciato un solco.
    Vorrei non averlo mai incontrato.

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    1. …Fiducia e sincerità. Magari ecco anche in un rapporto normale, una bugia può capitare, ma non essere la regola. Il loro girare le frittate, verità, responsabilità porta ad accettare di tutto e auto-contraddirsi..perché si diventa troppo disponibili. Per assurdo, se ci penso, nel mio caso è come se gli avessi fornito la carta da girarmi contro subito. Sapeva che avevo chiuso un’altra storia mesi prima (anzi lì era nella fase dell’amico che aiuta) e, quindi, poi quando ha iniziato a triangolare..ero io che vedevo male perché sfiduciata. LA fiducia, o almeno io ci provo a fare così, la si può iniziare a recupare dai rapporti sani, amicizie e confronti. E’ estenuante..ma quando si vedono le loro azioni e si pensa a quale sarebeb stata la reazione in una situazione normale..almeno un timido ‘no’ scatta in testa. Quello che mi sgomenta..è quanti mesi sono passati in quella situazione. Come dopo ogni situazione, sono tornata dentro. Proprio perché, magari, dandogli fiducia un’altra volta tutto sarebbe stato meglio. Col cavolo.

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      1. Esattamente. Insalate di parole per annientarmi e spostare l’attenzione dai suoi errori (gravi) alle mie mancanze. Ho dovuto accettare nella mia testa che essere geloso di me da sola a casa sia equivalente ad essere gelosa di una sua ex che lavora con lui e che gli sbava ancora dietro. Ho dovuto ammettere questo. Ho dovuto credere in questo è affermare che la sua gelosia aveva pari dignità della mia.

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      2. Cara Eva, la fiducia è qualcosa che loro chiedono sempre. Tuttavia, in un rapporto normale non c’è alcun bisogno di chiederla perché ti viene naturale dare. Il tuo corpo e il tuo cervello provano diffidenza quando le azioni di una persona non sono congruenti con le sue parole. Pur di risolvere questa dissonanza cognitiva intollerabile per una persona empatica, si decide di dare fiducia per stare meglio. Come descritto qui in molti articoli, si tratta di una vera strategia di sopravvivenza. Questa qualità essenziale viene assolutamente rivolta contro di noi quando abbiamo a che fare con una persona narcisista. Questo perché tali personalità si divertono rompendo la fiducia depositata ogni volta che la diamo. E’ il loro godimento perverso.

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      3. Grazie Claudileia,
        …è davvero difficile interiorizzare che qualcuno (genitore, partner, ma leggo anche di figli narc) possa provare emozioni dal dolore che si legge negli occhi di chi è davanti e dicono di amare. Leggendoti mi è venuta in mente una delle sue ultime frasi (dopo gli insulti perché rischiavo di rompergli le scatole andando a prendermi le cose quando lui aveva un impegno), ovvero che forse avevo ragione a chiudere perché non c’era più fiducia (beh, se torni la notte tardissimo con scuse assurde, se usi il lavoro come scusa per sparire..). Quello che rafforza le loro posizioni, almeno per quello che è capitato a me, sono le scimmie volanti, soprattutto quella che pensavo fosse una voce più neutra. A vederlo ora è un processo lineare: fatto, valutazione mia, ‘twist’ suo e raffozarmento con opinione esterna. Perfino il suo andare da uno psicologo per le bugie mi si è ritorno contro. Dalla voce esterna (e non da lui) arrivavano queste notizie che dallo psicologo si rendeva conto delle rinunce fatte per me (le bugie..sparite, non erano più un problema). Di esempi ne potrei fare mille, situazioni che continuano a tornare in mente e lasciare senza fiato, perché in rapporti normali un’incomprensione iniziale non porta a giorni di discussioni, ‘twist’, insulti. Personalmente pensavo che la fiducia si costruisse giorno per giorno e il rispetto era qualcosa che o c’era o non c’era, non negoziabile. Con lui mi rendo conto che sono arrivata ad elemosinare attenzioni e che pur rendendomi conto, non sono stata capace di spezzare subito quel gioco perverso.

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      4. Cara Eva, mi hai strappato un sorriso quando ho letto che andando dallo psicologo si era reso conto delle rinunce che aveva fatto per te… Sono dei comici nati! Quando affermano di andare dallo psicologo perché ‘soffrono’, spesso si confidano con qualche compagna di letto di vecchia data che dà loro dei consigli, oppure partoriscono dialoghi immaginari in cui lo psicologo dà loro sempre ragione. Chi li conosci sa bene: meglio risparmiare per i propri vizi che farsi curare seriamente. Se ci vanno davvero da un terapeuta è per dimostrare che sono meglio di loro, per imparare a manipolare meglio, per paura di perdere un partner che economicamente dà tanto, per il terrore di essere sputtanati e, ciliegina sulla torta, per divertirsi raccontando bugie al terapeuta nella speranza che vengano convalidate con un diploma di buon comportamento da esibire alle prossime vittime.

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      5. ….esatto, attori…attori con sé stessi su un palcoscenico perenne. Questo lo sapevo, proprio per il genitore narc. Il tizio narc…gli ho chiesto io di andare per le bugie e per l’inquietante problema nell’intimità. La prima volta siamo anche andati insieme. Poi gli è tornato utile, come dici tu, per ottenere un ‘certificato’ di buona condotta (è passato in secondo piano anche l’iniziale parere dello psicologo che la famosa ex l’ha rimessa lui in mezzo, comportandosi ambiguamente)…Però il narc ha preso il positivo: tra il mio aiuto e la presenza dello psi..ha avuto servito su un piatto d’argento il consiglio per affrontare il problema dell’intimità. Tutto il resto che l’ha portato lì è sparito.Anche nei discorsi con la scimmia volante e, dopo le prime due sedute, sono comparse le rinunce. Con pubblico plaudente. La tua osservazione sulle confessioni alla ex compagna di letto mi sa che ci sono state anche quelle. In fondo, why not.
        Al di là del tizio, il discorso vale anche per il genitore. Quando ero adolescente, alle prese con problemi alimentari e autolesionismo (per fortuna brevissima fase), i miei erano disturbi fastidiosi. Dovevo farmi curare. Il genitore, però, che ha una storia familiare problematica (e quindi va scusato) ha evitato di mettersi in discussione, con un percorso terapeutico. Anzi, a suo dire, l’aver evitato è segno della sua forza, salvo poi dover giustificare qualsiasi eccesso, perché ha sofferto.

        Mi ricollego a quello che ha scritto BaBi..il ruolo del ‘mediatore’, per me, è chiaro. E’ un ruolo imposto molto esplicitamente da quando ero piccola. Lo schema, lo capisco ora scrivendo, è lo stesso del tizio narc..decifrare i loro sottintesi, elaborare le situazioni per loro, mettergli le soluzioni ai conflitti interiori su un piatto d’argento. Se quello che vedono sul piatto gli piace, lo prendono. Altrimenti ..zero. Tempo sprecato. Tutto questo porta, o almeno ha portato me, a..’non sentirmi’. Non lo so spiegare a parole..posso provare a mettermi al loro posto in certe situazioni e capisco perché sono conflittuali per loro, ma in questo sforzo perdo me. E’ come se mentalmente, per fare spazio a loro, levassi spazio (e tempo) a me. Scusate se risulta poco chiaro.

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    2. Cara Olga, il tempo riuscirà a farci guarire, riuscirà a cicatrizzare le ferite ma non a levare il segno, ma forse giusto così, il segno è l’esperienza, è ciò che ci renderà più accorte.
      Ciò che hai sempre creduto é ciò che è giusto, relazionarsi con loro si perde la strada, viene tutto mistificato, ti abitui a farti maltrattare e pensi vada bene così.
      Bisogna darsi il tempo Olga, perché abbiamo avuto vicino davvero un vampiro che tentato di prosciugare tutta la nostra capacità di vivere che loro non hanno.
      Un abbraccio

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      1. Io ho levato tempo alla mia vita e mi sono trasformata per colpa sua. Rivoglio la donna che ero. Quella serenità, quella spensieratezza e quella leggerezza che mi contraddistingueva. Rivoglio il tempo che ha rubato ai miei figli (rigorosamente per colpa mia) e rivoglio la femminilità che avevo. La capacità di piacere senza sentirmi in colpa.

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    3. Il tempo è un grande alleato, ma senza un cambio di prospettiva generale si resta impelagati nella dissonanza cognitiva. Capire quali sono i propri limiti e attuarli, così come rinforzare quotidianamente l’autostima (vide l’articolo che ho scritto con l’esercizio delle scatole, che devono essere visivamente presenti… https://artedisalvarsi.wordpress.com/2019/01/21/contatto-zero-un-esercizio-per-deprogrammare-i-pensieri-tossici-e-ripristinare-lautostima/) sono un toccasana per uscire dal pantano. Abbraccio grande!

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      1. Condivido, il tempo da solo non basta.
        Certamente aiuta, ancora di più quando c’è il no contact , ma il rischio è non intercettare la causa profonde della relazione con l’np.
        Parlo per me, distaccarmi fisicamente è stato fondamentale.
        Il tempo (anche impiegato nello studio/ricerca di informazioni) e la distanza fisica interposta mi hanno aiutata a ‘vedere’ la pseudo relazione per quello che era, a capire certi meccanismi e raggiungere il distacco emotivo reale.
        Però è essenziale approfondire le motivazioni, le debolezze caratteriali che ci portano a prestare il fianco a certi tipi di relazione.
        Ho rilevato miglioramenti maggiori e più rapidi quando ho intrapreso un percorso terapeutico, perché purtroppo l’incontro con np non è casuale, sicuramente hanno fatto leva su fragilità nostre, strutturali e/o contingenti e su quelle bisogna lavorare intensamente, lo suggerisco sempre, (se possibile) serve anche il gruppo di supporto, le letture mirate e soprattutto gli esercizi come quello suggerito da Claudileia, ma il tempo deve essere ‘investito’ non semplicemente lasciato scorrere altrimenti ci diamo solo il tempo di riprenderci e aspettare il prossimo np….
        Se mi guardo indietro mi sembra di scorgere un percorso con passaggi precisi:
        1. all’inizio mi ha sostenuta quasi del tutto l’intuizione, quella storia mi stava facendo male, mi stava snaturando, il coinvolgimento e il ‘bello’ rapidamente si erano trasformati in senso di colpa e vergogna, alla cieca ho interrotto i contatti blocco totale, basta messaggi, frasi, caffè stop a qualsiasi interazione ma lavoravamo nello stesso open space…
        2. passo successivo cambio lavoro e distanza fisica aggiunta al no contact totale è stato il momento in cui ancora in piena dissonanza, ho cercato informazioni per altro su disturbi della personalità e mi sono imbattuta nel narcisismo patologico e mi si è aperto un mondo
        3. ho letto tutto quello che potevo, libri, blog e ogni volta era un ceffone, uno shoc pareva che tutti parlassero di me, e mi mettessero di fronte all’evidenza di quanto fossi stata stupida
        4. anche grazie alle splendide persone che condividono le loro storie e i loro traguardi ho compreso che il tempo avrebbe potuto e dovuto essere mio alleato, che il senso di perdita (di tempo) poteva essere mitigato dalla certezza di averlo investito in miglioramento e crescita personale
        5. intrapresa terapia… da 3 mesi . Sto ancora cercando di capire cosa voglio fare, dove voglio arrivare, i traguardi che mi pongo, una volta tanto per me stessa e non per quello che i miei genitori, i miei capi, le persone importanti della mia vita si aspettano da me. Ste cercando di interpretare i bisogni fondamentali che muovono i miei passi anche se apparentemente tutto ha senso, la luce che l’np ha gettato sulla mia esistenza ha portato fuori delle cose che forse avevo sepolto o forse non volevo vedere.
        6. to be continue… 🙂
        Ho la sensazione che ogni passaggio sia stato funzionale a quello successivo, anzi indispensabile.
        Non ringrazio l’np per questa rivelazione, non perdono, non voglio dimenticare niente, ma non per tenermi ancorata a quello che è successo ma solo come monito a non lasciare che il tempo e l’oblio facciano il loro lavoro e mi inducano a non occuparmi di me stessa.

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      2. Che testimonianza Babi e consapevolezza. Complimenti, per il coraggio di aver trasformato una situazione negativa in punto di (ri)partenza di cura per te stessa.

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      3. Grazie Eva,
        solo con la distanza e il giusto tempo ricomincia a funzionare il cervello, ma da quel punto in poi sono le nostre vere risorse ad emergere e noi ne abbiamo. Per la sola ragione di essere state ‘scelte’ ne abbiamo per certo. Ognuna le sue.

        Una cosa che mi ha aiutata molto è stato sapere che ci sono reazioni istintive che appartengono a una parte del cervello più primitiva e che non siamo in grado di controllare. In altre parole certe reazioni incomprensibili a noi stesse (figurarsi ad un osservatore estraneo) sono attivate dal sistema nervoso autonomo quando ci sentiamo esposte a un pericolo mortale.
        Il famoso “fight or flight” vi copio uno stralcio:
        inizia nell’amigdala, che innesca una risposta neurale nell’ipotalamo coinvolgendo il sistema endocrino tramite adrenalina e cortisolo che aumenta la pressione del sangue, la glicemia, e sopprime il sistema immunitario.
        Da questo le varie malattie che si sviluppano a seguito di relazioni tossiche, perché per mantenere i meccanismi di difesa (che possono essere anche cercare di credere a bugie incredibili) in costante allerta determina un caduta del sistema immunitario.
        C’è un aspetto ancora più inquietante seppure controverso ovvero che le femmine della specie esposte a un pericolo mortale adottano invece che il fight or flight un protocollo diverso detto tend end befriend ovvero cercano di mediare il conflitto o chiedere sostegno esterno.
        Immaginate cosa succede se una donna, di fronte a quello che percepisce inconsciamente come un pericolo mortale, invece di scappare o aggredire cerca di “mediare” …. non vi ricorda niente?????
        Insomma si tratta di prendere coscienza di certi meccanismi che scattano in noi ancora prima che ne diventiamo coscienti, questo mediare – andare incontro – include la sfera sessuale, ci sentiamo più disponibili e ricettive nella speranza (credo) di evitare il conflitto o disattivare il predatore…
        e voilà svelata la magia dell’np: è un pericolo, la nostra parte più istintiva lo riconosce immediatamente come tale, si attiva una risposta automatica che può essere “aggredisci o scappa” oppure “cerca di andare incontro e risolvere il conflitto”, inutile specificare da quale parte siamo capitate 😦 .

        Bisogna capire da dove viene la risposta istintiva e portarla a livello razionale.

        Sinceramente all’inizio questa teoria mi pareva l’anello mancante tra la psicologia e l’arte di divinare i tarocchi, però ho un ricordo molto netto; la m*rdaccia con cui ho avuto a che fare non aveva odore, nessuno, né buono né cattivo neppure quando ci siamo molto avvicinati e questo mi aveva sempre stupita.
        Si vede che il mio inconscio da subito aveva intercettato qualcosa che non andava.

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      4. ..il mediare. Grazie Babi, una spiegazione così completa è la prima volta che la leggo. L’ho dovuto fare da piccola, in un certo modo è rimasto nell’attività lavorativa. Non è un caso. Sulla sfera sessuale…esatto, ci sta tutto..il mediare per attenuare il conflitto, non perché c’è incontro. L’alternativa era l’andar via o, peggio, il ‘freeze”…So che di lavoro da fare ne ho davvero molto. E oggi davvero mi ha colpita come sei riuscita a distinguere le tappe del tuo percorso e dagli, anche, un senso continuo. Quella dell’odore..capitato anche a me con l’ultimo, il primo al contrario aveva sembre un buon odore, per una quasi fissazione con igiene e pulizia (beh, onestamente apprezzavo).

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    4. Cara Olga invece il tempo secondo me farà molto più di quello che noi crediamo ma deve essere aiutato . Nulla si conquista secondo me a costo zero. I sacrifici e l impegno di lavorare su noi stessi per me è fondamentale per potere aiutare il tempo. Non ce nulla di più bello quando sai che lo hai conquistato da sola secondo me. Poi ci sta la mia tristezza,la malinconia spesso,ma non per la mancanza . In questo momento ho capito quanto è importante rispettare se stessi anche con i legami più forti. Mio figlio che ha 18 anni sono tre giorni che in brutto modo si è trasferito da suo padre. Mi è crollato il mondo addosso.sto molto male dentro anche perché suo padre e una m….che mi scrive di ogni perché ovviamente non voleva tenerselo . Lui mi dice non voglio più tornare da te ,questo successo perché aveva un Po superato i limiti del rispetto e io sicuramente non mi sono fatta mettere i piedi in testa. Ma non avete idea di quanto mi sia costato dire ” vai pure” ,morivo dentro,il mio amore più grande,il legame affettivo più viscerale ,una vera dipendenza affettiva. Però per lui ,per me stessa e per la mia dignità ho dovuto lasciarlo andare. Ha deciso di lasciare il liceo a 4 mesi dalla maturità. Una ribellione su tutto. Ma nonostante il mio dolore non permettero mai a nessuno la sopraffazione e il meccanismo che si innesca perché lui sa che tanto e tutto scontato.in primis il mio amore. Ovviamente a 4 mesi dalla fine della storia che voi qui conoscete questo magari l avrei evitato ..ma e così.non gli scrivo,non lo chiamo una sorta di no contact da parte sua ma che io non ho forzato.sono andata a parlare con lo psicologo che lo segue ogni 15 giorni tra l altro un mio amico e mi ha rassicurato dicendomi cose molto belle soprattutto di averlo cresciuta da sola per 10 anni e con grandi meriti soprattutto a livello emozionale . Tra i tanti rinfacci suoi ce anche l entrata del n.p.e la nostra storia che ovviamente lui non accettava. Ma anche lì la vita è mia, e far sentire in colpa una madre e una dinamica anche di manipolazione e direi abbastanza infantile. Deve crescere e so che la lontananza lo aiuterà ma la devastazione che ho dentro paragonata all abbandono di un n.p.e un milione di volte superiore,nemmeno da mettere a confronto. Si andrà avanti.scusate se sono stata un Po lunghina..un abbraccio a tutti…

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      1. Un grande abbraccio Mirna,
        forza..Sei sempre sua mamma e, immagino, nonostante il no contact, lui sa che ci sei per lui. Anche se per ora ha bisogno di distanza e..scusami la domanda, perché mi sono persa un po’ la tua storia…il padre è narc?
        Ci sta che tu senta un doppio abbandono, con quello di tuo figlio che pesa tantissimo..però lui (tuo figlio) non è perso, non lo perderai. O almeno da come scrivi, dall’esito positivo dei colloqui con lo psicologo, si può intuire che sei una mamma attenta, consapevole anche che ha bisogno (per quanto sia doloroso per te) dei suoi spazi.

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      2. Mi spiace molto, Mirna. Un narcisista o un manipolatore ti fa perdere il contatto con la realtà…non darti colpe per tuo figlio, perché non ne hai.
        Anche io devo lavorarci duramente da sola, ma ora che lui non c’è più io so che era quello che desideravo. Il danno che mi ha procurato è grave e credo che sia stimabile nella morte della mia personalità, del mio carattere e del mio libero arbitrio. Ma il valore della libertà che sento nell’aria non ha prezzo.

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      3. Cara Mirna, non immaginavo che la tua situazione fosse così complicata.
        Mi dispiace molto per tuo figlio, eppure quando hai detto che aveva capito che il tuo np non fosse il tipo giusto per te mi sembravate una mamma e un figlio molto uniti.
        Non ho figli e non commento quasi mai storie di donne con figli perché davvero troppo delicate, ripeto non avendo figli non penso di essere all’altezza ma azzardo a dire che forse è un momento da parte di tuo figlio di ribellione, poi si calmerà e tornerà a casa con te.
        Ti abbraccio Mirna.

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      4. Grazie Oliver delle tue parole . Dura e durissima …senti proprio uno stacco come se ti hanno spezzato un arto. Oltretutto lui fa com0letamente silenzio . Speriamo si risolva nei tempi più brevi. Un abbraccio

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  19. PER EVA
    no Eva io padre di mio figlio non ha nessun tratto del narcisista ma è un.puro dittatore, che essendo stato lasciato ancora non ha ben digerito il tutto. Vecchio stampo,vecchia generazione ,ha 14 anni più di me ,e vecchia mentalità. La storia con lui e finita anche perché ero stata ben affascinata dal primo n.p.cge ho incontrato come avevo raccontato 5 anni di tira e molla. Ho chiuso io alla fine e per 3 anni in grazia di Dio. Mio figlio cresceva e tutto più o meno nella norma. A maggio 2018 e cominciata la storia che qui sapete ed è finita ad agosto. Questo è stato il 2 n.p. di gran lunga più potente, oltretutto più giovane di ne di 8 anni. Ovviamente per mio figlio e stato un Po non accettato ma non perché lui si comportava male,anzi era un tappetino,ma ovviamente non ha accettato il legame così stretto e la sua presenza ingombrante che si poneva come figura primaria come da schema che voi conoscete bene. Egocentrismo..puro. ma questo non giustifica che un figlio debba imporre scelte di vita di un genitore, quando ce rispetto ,cura ecc ecc perché non credo di averlo trascurato. Forse ho sottratto del tempo ma è normale qualche sera uscivo ,lui a 18 anni e faceva uguale.

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    1. Grazie Mirna, ora è più chiaro. Anch’io, non avendo figli, non mi azzardo più di tanto a commentare. Lui forse ha visto questa seconda figura avere un impatto su di te e sul vostro equilibrio prima di lui. Viene anche da chiedere se dal padre ha assimilato un po’ anche una mentalità più tradizionale, che non vuol dire ‘conservatorismo’, ma magari una figura della donna-mamma più ‘classica’. Ma davvero, anche se ora ha voluto un suo spazio fisico, un momento di silenzio, lui resta tuo figlio. Crescendo capirà anche meglio te, i tuoi bisogni, soprattutto se questi sono spiegati e ritrovando, con i tempi di entrambi voi due, un dialogo.

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  20. Grazie a tutte ragazze siete state un supporto del cuore. 😘 riflettendo sulla distanza che un figlio mette a una madre facendoti sentire un profondo dolore a volte la accomuna con lo scarto narcisistico . So che non lo è, perché sento la sua purezza ,ma la paura ce sempre e l allerta anche perché spaventa la mancanza di empatia che ritrovo in lui e in molti ragazzi anche giovani . Ora difficile fare la cosa giusta ,troppo molli,troppo duri. Sicuramente mostrargli la mia parte fragile e controproducente, e magari mi sentirei umiliata del suo gelo. Quindi ho deciso semmai fosse costretto a rientrare da me che i no saranno sempre no.e che io rispetto sarà sempre una regola primaria.

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    1. Cara Mirna, anche io ho attraversato questi momenti con mio figlio (oggi 20enne).
      Per un paio d’anni e stato seguito da una psicoterapeuta, la separazione dei suoi genitori gli avevano creato problemi caratteriali, ha perso anche 1 anno a scuola e in più viveva la mia frustrazione del rapporto con il narcisista.
      Ora non so se vi è un motivo per le ribellioni di tuo figlio, nel mio caso, la sua psicoterapeuta mi disse che era normale e di lasciarlo “sbattere”
      Anche io ho avuto scontri con lui, ancora recentemente, per sue mancanze di rispetto ma poi ho sempre cercato di dialogare con lui per capire cosa lo porti a comportarsi in questo modo.
      L’età e difficile e, seppur non sembri, si fanno anche carico di tutti i problemi che coinvolge il nucleo famigliare.
      Ti auguro che sia solo un passaggio.
      Un abbraccio

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      1. Grazie Alla grazie di cuore. Lo spero anche io… stasera vi leggo con più calma..cerco di non stare in casa tantissimo perché sento la casa vuota. Stasera una pizza ma poi a casa che si gela.qui freddo piove e nevica.

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      2. Comunque grazie Alma a volte i legami affettivi che ti distruggono il cuore arrivano anche dal rapporto con i figli e li senti l impotenza più grande perché se mettere al bando ,se pur con d8fficolta un estraneo per di più n.p. può risultare difficile ma possibile ,quello con i figli e legame di tutt altro spessore,e unico e non credo si possa staccare mai la spina del cuore con loro. Quindi so che mi capisci benissimo e sai cosa provo. In questo momento metto in discussione la mia intera esistenza,ed è come se le cose quotidiane non trovano un senso . Ecco Alma..io credo che il mio modo di amare sia viscerale ,profondo e poco superficiale ..questo e sta la causa della metà dei problemi della mia vita. Poi sono un leone e mi rialzo con il ruggito..ma il mio cuore e questo.grazie ancora Alma

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    2. Non posso parlare da genitore, ma da figlia di genitori problematici sì..anche se poi ogni persona è diversa e ho visto ragazzi e ragazze reagire con fermezza anche in situazioni familiari difficili. Forse dipende da quanto presto si realizza che i genitori sono persone come le altre, con le loro mancanze, desideri e debolezze. Una certa distanza, per me, è necessaria, ma come anche nell’insegnamento..perché altrimenti poi si crea confusione con i ruoli, però è anche vero che crescendo e, soprattutto, con il dialogo si possono spiegare tante cose. Anche che è umano per un genitore avere un momento di difficoltà personale, aver bisogno dei propri spazi e della propria vita. Dagli tempo..e, forse, questa situazione può essere un momento di crescita per lui. Un abbraccio grande

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