Mi chiamo Natalia. Siamo stati insieme per una ventina d’anni, 18 da sposati.
Avevo diciannove anni quando mi sono messa insieme a lui, poco più grande di me. La nostra prima figlia è nata quando avevo 21 anni, il secondo è arrivato 12 anni dopo.
Lui era il classico “ragazzo d’oro”. Il classico, di cui tutti dicevano: “è buono come un pezzo di pane, un po’ ingenuo, ecc.”
Io, infatti, mi ero sentita coinvolta proprio dalla sua innocenza, dolcezza, tenerezza; nonché dal senso di sicurezza che mi dava perché sembrava veramente amarmi quasi incondizionatamente.
È indubbio che mi sono attaccata in maniera “morbosa” a lui, non nel senso che gli stessi addosso o non lo facessi respirare – non è nella mia indole – ma lui per me era ed è sempre stato un punto di riferimento fortissimo, un “porto sicuro”; il mio migliore amico, confidente.
Avevo avuto una storia breve ma molto intensa per la quale avevo sofferto molto prima di lui. Tuttavia, dopo pochi mesi, ci siamo messi assieme e mi sembrava di aver trovato finalmente una persona equilibrata e una relazione sana.
Non c’era, da parte mia, lo sconvolgimento amoroso, le farfalle nello stomaco, eccetera.
Mi sono sempre sentita terribilmente in colpa per questo, perché mi dicevo che forse non ero sincera con lui e con me stessa fino in fondo. Però, per me la nostra storia e il sentimento che credevo ci legasse erano importanti, profondi, sinceri. A volte mi domandavo cosa fosse l’amore. Insomma, ero giovane e un po’ confusa, ma non avrei mai e poi mai voluto il suo male: lui era la persona alla quale volevo più bene al mondo dopo i miei figli.
Le cose sono andate “bene” per tanti anni.
Io avevo questi dubbi, gliene avevo anche parlato ed avevo provato ad allontanarmi per capire definitivamente cosa volessi e provassi per lui. Lui aveva reagito male, aveva parlato anche di suicidio, sembrava sul serio non poter vivere senza di me.
Non ho mai troncato definitivamente perché, appunto, c’era questo legame fortissimo e perché, inoltre, da parte sua non c’erano comportamenti malevoli. Sembrava sincero, disponibile, assieme stavamo bene. Non mi opprimeva, non era geloso, mi sosteneva nelle mie scelte di studio o lavoro. Non era offensivo o svalutante… l’unica sensazione che avevo perennemente era che ci fosse una sorta di “distacco” da parte sua, come una freddezza di base che però non riuscivo a definire, né a comprendere a fondo.
Anche di quello ho provato a parlargliene, ma per lui ero sempre io a vedere cose che non esistevano e non lo accettavo per com’era.
Io avrei voluto anche più rabbia, più discussioni, più lotta, ma comunque una sensazione di maggior coinvolgimento. Spesso, e non so dirmi perché, mi sentivo single, malgrado fossi sposata da anni e lui passasse molto tempo con me.
Lo rimproveravo spesso di non tirare fuori le cose, non solo con me; e di essere troppo passivo rispetto agli altri.
Comunque, fino a 8 anni fa circa il quadro che si presentava non era quello di un narcisista; se non per queste sensazioni di cui vi parlo e per il fatto, forse, che ho cominciato ad avere tutta una serie di disturbi fisici mai avuti prima. Fin da poco dopo l’inizio della convivenza sono stata colpita da: mal di schiena debilitante, acne cistica (mai sofferto di acne nemmeno da adolescente!), frequentissime influenze, tonsilliti…
Poi, 8 anni fa circa, è iniziato il calvario della nostra famiglia. Lui decide dal nulla di aprire un locale serale (musica, alcolici ecc.) con un altro socio. Da questa decisione inizia un ciclo infernale di abusi infiniti.
Dopo due mesi dall’apertura, mi confessa un tradimento di una notte con una dipendente del locale; della quale, tra l’altro, il socio (nonché amico) era perdutamente innamorato. In un solo colpo manca di rispetto in primis a me e a nostra figlia, e se ne frega anche del suo amico.
La società si scioglie. Noi ovviamente entriamo in crisi. Io, però, lo perdono. Mi dico che una “scivolata” può pure capitare, anche perché lui si prostra ai miei piedi chiedendomi perdono, dicendomi che è stato un errore madornale che non si ripeterà mai più e che mi ama alla follia.
Ovviamente l’immagine che avevo di lui si incrina, ma non si rompe del tutto. Continuo a vederlo come quel ragazzo buono, generoso e amorevole che per tanti anni era stato.
Lo spingo, per dirvi la fiducia che avevo depositato in lui, a continuare con l’attività, che comunque funzionava.
Comincia a pressarmi per avere un secondo figlio, ignorando i miei dubbi e perplessità sulla sua richiesta. Anche se non mi sentivo del tutto pronta, “cedette” autoconvincendomi che alla fine una parte di me lo voleva. Risultato: mi sono ritrovata totalmente sola, con lui che tutte le sere era fuori fino a notte fonda ed io a casa, con un neonato e una dodicenne.
Stringo i denti pensando che lui, al locale, faccia semplicemente il suo lavoro.
Certo, questo comporta avere molte interazioni sociali ed essere carini e simpatici con i clienti…
Il problema è che lui è andato oltre infierendo sulla mia fiducia ancor di più: ha cominciato ad abusare alla grandissima di alcol e cocaina; a intraprendere rapporti con svariate donne (fino ad oggi è impossibile risalire al numero esatto e non voglio neanche saperlo!) e a raccontarmi una serie infinita di bugie sui soldi, sulle sue dipendenze e su qualsiasi altra cosa.
Nonostante tutto ciò che combinava alle mie spalle, tra le quattro mura domestiche continuava a mantenere la facciata dell’uomo che mi amava, che adorava me e la sua famiglia per la quale, poverino, si faceva “un gran mazzo al lavoro”.
Io non sapevo nulla, né della cocaina, né delle altre donne. Questo perché lui era assolutamente blindato dalla sua cerchia di “fedelissimi” (clienti che poi sono diventati “amici”). Ovviamente si guardavano bene dall’informarmi su qualsiasi cosa e, anzi, contribuivano a fomentare l’immagine di lui come un uomo innamoratissimo di me e capace di enormi sacrifici per la sua famiglia. Lui era diventato un personaggio “famoso” se vogliamo, nella nostra cittadina. Veniva osannato da tanti. Io andavo raramente al locale, presa da due figli e mai e dico mai nessuno, lui compreso ovviamente, mi aveva dato modo di pensare che ci fosse un consumo tale di sostanze.
Io, sicuramente ingenua e poco abituata a quel mondo marcio, non mi accorgevo delle conseguenze dell’uso di quelle sostanze su di lui e attribuivo i suoi comportamenti all’alcol.
Quello era l’unico problema di cui ero a conoscenza (anche perché si era fatto ritirare la patente per ben 3 volte!). Lui, però, sminuiva anche quella dipendenza, dipingendosi come uno “sfortunato”.
Non vi faccio l’elenco di tutte le sue bugie perché sono troppe. Considerate, però che capitavano sempre tutte a lui. Negli anni non vi dico i veri disastri che è riuscito a combinare a livello economico, le liti con il vicinato, le battaglie legali… ma riusciva – e di questa cosa non mi capacito! – a farsi sempre passare come la povera vittima di un sistema che lo odiava e lo rifiutava. E io gli credevo, Cristo, come gli credevo!
L’ho aiutato sotto tutti i punti di vista: finanziario, morale, pratico. Lo difendevo come se fosse un povero bambino innocente.
Negli ultimi due anni la situazione è ulteriormente degenerata. Era sempre più assente, soprattutto mentalmente. C’erano problemi continui per la gestione economica della famiglia e del locale. Malgrado quest’ultimo funzionasse non c’erano mai abbastanza soldi. Ho dovuto andare a fondo per capire il perché.
Le menzogne erano all’ordine del giorno a casa nostra. Bugie a me, alla sua famiglia, agli amici storici (e veri, aggiungerei). Tutti gli abbiamo dato credito e abbiamo cercato di aiutarlo.
Io ero arrivata a dare il peggio di me. Ero diventata nervosa, arrabbiata, triste (con lui). Litigavamo spessissimo e lui mi dava la colpa: diceva che non lo aiutavo abbastanza, che lo lasciavo da solo a risolvere i problemi, che non lo amavo sul serio perché di lui pensavo sempre le cose peggiori.
Io, in effetti, mi sento in colpa fino ad oggi. Ogni tanto mi dico che forse sono stata troppo dura con lui, pensate; a volte me lo dicono anche le persone amiche, gettandomi nella confusione.
Eppure avevo comunque cercato di portare avanti la relazione perché non volevo buttare all’aria 20 anni assieme. C’erano i nostri due figli, di cui uno piccolo che adorava suo padre. Ecco, non volevo perderlo.
Negli ultimi mesi, prima del triste epilogo, era impossibile continuare a non vedere. Lui tornava sempre più tardi la notte, era sempre con il telefono in mano e non nutriva più alcun tipo di interesse sessuale per me.
Alla fine, ad agosto (2018), scopro una relazione che andava avanti da anni (lui fino ad oggi giura che erano solo “mesi”) con una donna che conoscevo e che mi aveva addirittura portato anche a casa.
Lo sbatto fuori di casa ma lui continua, per settimane, a tergiversare.
E io, purtroppo, comincio a tentennare e quasi a cedere. Inizialmente lui mi chiede scusa, parla di amore, dice di volersi risistemare come uomo perché si fa schifo e solo dopo tornare a casa da noi, dove c’è il suo cuore.
So che è dura da accettare, ma me lo sarei anche ripreso.
Fin da subito, però, noto qualcosa che mi fa gelare il sangue nelle vene.
Gli occhi. Gli occhi sono cambiati, l’espressione dolce e mansueta che conoscevo io non esiste più, vedo un uomo che mi guarda in maniera fredda, distaccata, maligna, oserei dire.
Dopo un mese in cui parla e straparla ma non torna a casa, entro nella fase peggiore.
Mi ritrovo ad umiliarmi e a piangere come un’ossessa: gli chiedo continuamente perché? Gli chiedo ‘ma dove sei finito’?
Non lo riconoscevo più. L’uomo che credevo di conoscere non esisteva più.
Dimagrisco 8 chili in due mesi, non mangio, non dormo, penso spesso al suicidio.
E lui, di fronte alle mie richieste di chiarimenti, mi guarda e mi dice cose come “ma quanto sei tragica!”, “guarda che non è morto nessuno!”, “tutti si separano prima o poi” e “vai per la tua strada perché non so bene quello che voglio”.
Dice che le cose tra noi non funzionano da tempo e che non si può stare assieme solo perché sono trascorsi tanti anni…
Mi deride. Quando cerco di far leva su quei sentimenti di cui mi ha sempre parlato, afferma che parlo come un libro di Federico Moccia; che non vuole essere il bastone della mia vecchiaia; che io sono sempre stata un carico sulle sue spalle; che lui mi ha sempre dovuto sostenere e viziare come una bambina e che lui ora vuole una donna. Mi massacra.
Dopo poco scopro che mente ancora e che la sua relazione non si è mai conclusa. Insomma, lui porta avanti tranquillamente la sua “nuova storia” come se niente fosse.
Lo cerco, lo metto di fronte all’ennesima bugia, ma lui continua a negare che con lei ci sia qualcosa di serio. Aggiunge anche di non provare più “trasporto” nemmeno per me.
Gli dico che un sentimento, dopo 20 anni, con addirittura una famiglia tanto voluta, dovrebbe essere qualcosa di più di un “trasporto” e che i suoi sono discorsi adolescenziali.
Lui ribadisce che per lui “è così”, che se non lo accetto è un problema mio e che non torna a casa “per pietà”. Gli chiedo perché diceva di amarmi fino a poche settimane prima… Risposta: perché IN QUEL MOMENTO lo pensavo.
Da lì, mollo tutto.
Non lo cerco più, non penso più ad un suo ritorno e comincio lentamente e faticosamente ad aprire gli occhi.
Comincio; e non so davvero come ci sia finita la prima volta, a reperire informazioni sul narcisismo e sui disturbi di personalità tramite video, tramite blog e pagine meravigliose come questa l’Arte di Salvarsi.
È come aprire il vaso di Pandora.
Da una parte, provo sollievo, perché leggere di queste cose mi fa avere una consapevolezza e una visione diversa delle cose. Dall’altra, sono terrorizzata e attonita. Esistono persone così e io ci ho passato metà della mia vita senza accorgermene?
Non so… non capisco come possa aver “finto” per tanti anni. Perché in quegli anni, davvero, non è mai trapelato niente.
Allora mi domando: si può diventare narcisisti? Oppure, è un disturbo che può rimanere latente per tanto tempo e poi scoppiare, magari coadiuvato dall’abuso di sostanze? O forse lui non è un narcisista, ma un “semplice” farabutto?
Sono due mesi che non lo vedo. Il piccolo lo vede da sua madre “controllato” perché non ha ancora dimostrato di aver cessato l’uso di cocaina. La grande, non la vede da altrettanto tempo e non la sente da un mese almeno. Lei, nell’ultimo messaggio, l’ha messo duramente di fronte alle sue responsabilità. Aveva continuato con lei a portare avanti la storia che con l'”altra” non ci fosse niente di serio, ma nostra figlia è una ragazza brava e intelligente: ha capito tutto. Sa che le cose non stavano come le diceva il padre, perché era praticamente convivente con l’altra (anche lei con due figli piccoli, a cui ha imposto la presenza di mio marito…).
Nostra figlia non è riuscita a soprassedere alle sue bugie.
Lui, criticato, è sparito. Non l’ha più contattata. Eppure parliamo di sua figlia, Dio Santo. Ha 18 anni, ma era comunque la sua bambina e non oso immaginare cosa possa provare lei.
Ha fatto terra bruciata di qualsiasi rapporto preesistente sano. Noi, la sua famiglia d’origine, vecchie amicizie.
Ha spazzato via dalla sua vita chiunque lo potesse mettere di fronte alle sue responsabilità.
Ci ha lasciato in una condizione economica a dir poco disagiata. Dopo anni di delirio ha cambiato lavoro. Ne fa ora uno “normale”, con orari normali. Erano anni che glielo chiedevo.
Ha deciso di vivere con un’altra.
Io non esisto più. Non prova nei miei confronti un minimo di rimorso, di rimpianto… NULLA DI NULLA. Mi ha rimpiazzata e sostituita alla velocità della luce.
Sono sicura che non ci saranno ritorni, perché sa che io, ormai, l’ho smascherato.
E’ allucinante.
Io sto meglio. Rispetto ai primi due mesi, ora comincio a intravedere un po’ di luce in questo mio nuovo mondo.
Sono ancora profondamente e irrimediabilmente amareggiata e ho la sensazione che questa cosa non andrà mai via.
I suoi comportamenti, la sua rete di bugie mi hanno colpita talmente a fondo che non riesco nemmeno a fare luce dove sta la ferita.
Ero una persona fiduciosa, di base allegra e amante della vita, ma tutto questo mi ha distrutta.
Sto cercando di tirarmi su. Voglio vivere e stare bene. Non voglio solo sopravvivere: non ho nemmeno 40 anni!
Andavo da una psicologa che mi parlava di “sue fragilità” e di un atteggiamento passivo aggressivo, ma non ha mai accennato al narcisismo o disturbi della personalità.
L’ho cambiata. Ora mi segue una counselor che, però, non credo abbia comunque centrato il problema. Dice che anch’io ho le mie colpe e che la maggiore è quella di non voler vedere. Forse è così.
Nel frattempo, sono venuta a sapere di quello che diceva lui di me negli ultimi tempi prima del tracollo: che ero depressa, angosciante, che era impossibile vivere bene con me e che lui aveva cominciato a drogarsi perché non ce la faceva più a sopportarmi.
Inoltre, successivamente alla separazione, diceva che io lo stalkerizzavo, che non mi facevo una ragione della fine del rapporto e che continuavo ad assillarlo con discorsi sull’amore. Niente di tutto questo è vero. Semplicemente per un periodo gli ho chiesto spiegazioni non capacitandomi di quello che stesse succedendo e di chi fosse diventato lui. E anche laddove l’avessi inseguito terribilmente come dice lui – al solo scopo di comprendere perché mentisse su tutto – il minimo che poteva avere nei miei confronti, la sua compagna di una vita, era un po’ di rispetto e riguardo per una persona che soffriva a causa dei suoi comportamenti, ancora fresca di rottura.
È andato bellamente a raccontare in giro il quanto ero fragile.
Ripensandoci provo schifo di tutto.
Mi sento sola, incompresa, ho paura che la vita non mi riservi belle sorprese. Lui, tutto sommato, vive bene, circondato da nuova gente. Del resto dice di stare meglio da quando è andato via di casa. Non pensa a come il suo essere “pimpante” possa ferirci dopo tutto il dolore che ha causato.
So che devo concentrarmi su di me.
Ma ho bisogno di capire, ne ho bisogno anche per non ricaderci mai più.
Scusate, se mi sono dilungata tanto.
Spero che abbiate voglia di leggere tutte queste parole ed, eventualmente, di rispondermi.
Un abbraccio,
Natalia.
Forza Natalia….tutto si supera ..basta volerlo!!!
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Cara Natalia, grazie per la tua preziosissima testimonianza… Mi impressiona sempre leggere descritte le stesse sensazioni che provo io, provate da un’altra donna. Come è possibile? Tutta la prima parte del tuo racconto è simile alla mia.. L’amore incondizionato di lui, la sensazione di porto sicuro, ma anche quel domandarsi se “è vero amore”, quel percepire una zona d’ombra a cui non abbiamo accesso. Quell’interrogarsi sui propri sentimenti, e quel loro dirci che pretendiamo troppo, che loro ci amano e non lo stiamo capendo, e cadere nei sensi di colpa, sentirsi troppo esigenti, che vogliamo l’impossibile, perchè non riusciamo a capire che cosa manca in quel nostro rapporto con loro. Io mi chiedevo sempre, ma cosa voglio di più da lui? E’ presente, è disponibile, ha detto che mi ama come mai nessuno prima ha fatto, non mi critica nulla, mi desidera tantissimo, perchè continuavo ad essere insicura?? Adesso lo sò. Perchè mancava la sincerità. Una parte di me sapeva che era tutto un inganno, e mi stava avvertendo. Per questo ci mancavano le farfalle nello stomaco, sapevamo a livello inconscio che mancava la cosa più importate di tutte: la sincerità. Preferirei imbattermi adesso in mille amori, meno perfetti, ma sinceri.
La situazione che hai vissuto tu, è stata peggiore della mia, perchè lui ci ha messo tanto a scartarti, si vede che eri la vittima perfetta per i suoi progetti di vita. A me mi ha scartato la prima volta dopo sei mesi, e la seconda dopo un anno e mezzo. Quello che hai vissuto tu nell’ultimo periodo io l’ho vissuto presto. Dobbiamo ringraziare che ci scartano, e augurarci che lo facciano il prima possibile. Grazie a Dio hai nemmeno 40 anni, un bambino e una ragazza, sei in salute. Puoi ancora vivere una seconda vita, puoi rinascere più forte di prima, trovare un amore sincero.
Te lo auguro tanto. Grazie.
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Idem cara Sara
6 mesi per il resto storia identica
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Natalia…che UOMO DI M. Solo questo mi viene da dire. Una persona schifosa, che si è comportanto in modo inaccettabile non solo con te ma anche con i vostri figli!!!!! Indecente.
So che deve essere durissima, ma tu hai i tuoi figli: sono la tua forza anche se capisco (essendo madre anche io) che sono anche la fonte di maggior “fatica”, quando stiamo male e vorremmo pensare solo a noi stesse.
Ma vi ritrovarete, tra 10/20 anni, e TU vedrai i frutti del tuo lavoro di genitore con l’amore dei tuoi figli, e non sarai sola…..lui….beh, secondo me, si troverà solo come un cane. E vecchio. E morirà nella tristezza più totale. E’ quello che accadrà probabilmente, ed è quello che si merita!
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Cara Natalia,
non trovo le parole… credo che quello che hai raccontato sia l’incubo peggiore che si possa vivere.
Non ho competenze per stabilire se il tuo ex marito (o quello che era) sia un np o un “semplice farabutto” come lo hai definito tu 🙂 e credo che non sia neppure tanto importante stabilirlo, quello che conta è ciò che tu e i tuoi figli avete dovuto subire e che non si risolverà tanto presto, mi dispiace dirlo.
Spiega alla tua counselor che in una prima fase è necessario che lei “accolga” la sofferenza che stai sopportando aggiunta alle preoccupazioni economiche e alla serenità dei figli senza parlare di tutto il contorno di umiliazione, vergogna e senso di vuoto che stai vivendo, nonché il sentirsi stupidi come nessuno mai.
Ci siamo passati tutti, e per molto meno.
Purtroppo è umano, ci impantaniamo nella dissonanza cognitiva, nella fase di negazione di quello che è un vero e proprio lutto, senza cadavere (il che è persino peggio).
La funzione principale della terapeuta sarà di supportarti nell’elaborazione delle perdita, nell’accettazione di tutto quanto (orribile) è accaduto, non è semplice anche con l’aiuto, ma senza è ancora più difficile e lungo. Poi indagare le eventuali ferite pregresse.
Imparerai a comprendere che hai subito una violenza emotiva e psicologica pazzesca, che non sei stata per caso investita da un tir, ma che hanno preso per bene la mira con l’intenzione maligna di distruggerti, anche se tutto questo sembra letteralmente impossibile (sarebbe sempre il padre dei tuoi figli).
Imparerai un po’ alla volta a perdonarti ad essere indulgente con te stessa a prenderti cura della tua fragilità.
Quando sarà il momento capirai autonomamente e se quale “ruolo” attivo hai avuto in tutta la situazione, non mi piace parlare di responsabilità e mai e poi mai di colpa, questa consapevolezza ti aiuterà a prendere in mano la tua vita e, come diceva uno più bravo di me, farne un capolavoro.
Parlane serenamente con la Couselor e se del caso cambia di nuovo. Il tempo è l’unica risorsa che non ci torna indietro, dobbiamo investirlo e non sprecarlo.
In bocca al lupo Naty.
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Mi viene da piangere a leggerti… capisco cosa vuol dire aprire gli occhi e vedere a cosa si è creduto in tanti anni.. che era tutto falso.. con la differenza che tu hai fatto due figli e io mi sento invece che mi è stata rubata la giovinezza
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Grazie per le vostre parole.
Mi commuovono e mi fanno forza.
Per me Babi sarebbe importante stabilire se si tratti di un disturbato grave come può essere un np o no.
Non per appiccicargli un’etichetta e via, ma perché i suoi comportamenti sono talmente disumani, inspiegabili, dolorosi, che solo il fatto che a monte vi sia un disturbo potrebbe, per la mia mente, giustificarli. E giustificarli non vuol dire pensare che sia un “poverino” o sminuirne la gravità, ma capirne l’origine, mettere dei confini.
Altrimenti, e sono i meccanismi mentali in cui cado spesso, se si tratta di un “semplice farabutto”, la mia psiche mi porta a pensare che la colpa sia mia, che io mi “meritassi” questo perché non valevo abbastanza, perché qualcun’altro è meglio di me, perché ero diventata una persona talmente repellente da non meritare di essere amata ecc.
È paradossale, ma mi consola di più pensare che sia un malato e che, in fondo, non mi abbia mai amata, che non credere che mi amasse davvero e così tanto come diceva e che poi sia cambiato; magari perché anch’io ero cambiata in peggio e ha trovato altrove quello che io non sapevo dargli più. Questo, alla fine, è quello che vuol farmi credere lui.
Si Sara, il mio caso è anomalo perché la farsa,se di questo si tratta, si è protratta per tantissimo tempo. Credo anch’io che corrispondessi a pieno alle sue “esigenze”, come credo anche che davvero i primi anni non abbia combinato chissà che, semplicemente perché non aveva molte occasioni per “scivolare” e perché probabilmente la fase di svalutazione non era iniziata ed invece quella di idealizzazione è durata molto più del solito.
Ha saputo, magistralmente, fare leva sulle mie debolezze. Se mi avesse svalutata apertamente, offesa, denigrata, sapeva che avrebbe trovato un muro, perché da questo punto di vista non ho mai avuto problemi a difendermi e a prendere le distanze da chi non mi portava rispetto ( apertamente).
Così ha fatto leva sul mio bisogno di sicurezza, di protezione. Non oso immaginare l’astio che ha accumulato negli anni nei miei confronti, né riesco a concepire come potesse celarlo così bene!
Per quanto riguarda l’aiuto terapeutico, sono abbastanza sconfortata: ora sono alla terza, di nuovo una psicologa, ma siamo alle solite: personalità debole, dipendente(lui) io ho una tendenza all’imposizione e al controllo. Addirittura magari in futuro potrebbe riaprirsi uno spiraglio!
Esco di lì domandandomi se non sia io la np e con l’angoscia di aver sbagliato e di averlo portato allo scarto. Eppure le cose che racconto sono le stesse che ho raccontato a voi…non capisco. Credo che la soluzione sia portare avanti la mia guarigione da sola e con l’aiuto di letture e video, così mi sembra solo una perdita di tempo e soldi.
Vi ringrazio per le vostre parole di sostegno e incoraggiamento, voglio davvero stare bene, forse,per la prima volta dopo 20 anni, stare Davvero bene.
Però è molto dura.
Dopo una fase di disperazione totale e di senso di irrealtà, ne ho attraversata una di rabbia furiosa. Ora, sono in una simil depressiva, in cui, più di tutto, mi pesa il senso di solitudine.
Ci sono amicizie e c’è la famiglia e i figli, ma quando vivi 18 anni con qualcuno, trovarti da sola è spiazzante. Inoltre mi ha creato una vera e propria dipendenza in questo senso, perché facevo con lui e con il bambino tantissime cose, dall’andare al parco giochi a portarlo dal medico, piuttosto che uscire con amici. La mia vita sociale era molto legata alla sua; grazie a Dio non mi sono mai isolata totalmente dalle mie amicizie, ma non è assolutamente la stessa cosa.
Non so da dove ricominciare e a volte temo di arrivare ad uno stato di isolamento pericoloso.
Sono forte, ma questa bastonata è stata tale che mi ha piegata e sono ancora a terra, spero non spezzata irrimediabilmente.
Mi domando perché la vita a volte ti ponga di fronte a prove tanto dure, ma può essere che una risposta nemmeno ci sia.
Grazie😊
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Ciao Natalia, io ho passato la tua stessa situazione ..o quasi…sono passati tre anni..e nn è facile ..ci vuole tanta pazienza e forza…che neanche immaginavo di avere…eppure ogni tanto mi incupisco..e…lasciamo stare…trova la forza che è in te…io ho capito molto su di me negli ultimi anni…sono stata e sono sola con me stessa e questo mi ha fatto molto bene…datti tempo e vedrai che le cose sembreranno sempre piu limpide..ti auguro il meglio!!
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Hai ragione Natalia, disporre di una diagnosi renderebbe tante cose più semplici, non solo dal punto di vista affettivo/relazionale ma anche legale (credo) in caso di affido del minore.
Per quello che vale il mio parere è senz’altro uno psicopatico poi che sia un narcisista patologico o un borderline credo faccia poca differenza.
Mi sento di suggerirti di insistere con la terapia ci sono brave professioniste che operano anche al telefono, anche se è una questione estremamente personale.
Un abbraccio.
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Beh in effetti i tratti borderline ci sono… tipo la scenata del suicidio o quella di quando si è prostrato ai piedi di Naty chiedendole perdono.
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Purtroppo Babi per la psichiatria forense i disturbi di personalità non rientrano nella cosiddetta diagnosi psichiatrica grave. E tra l altro dimostrare la personalità narcisistica non è affatto facile. Sarebbero battaglie molto difficili e dispendiose. Consiglierei a Nat….di pensare al suo benessere personale magari lavorando su se stessa.. per lui tempo sprecato
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Vero Mirna è molto difficile, ma mi pareva di ricordare che lui fosse in cura da uno psicologo per via della dipendenza da cocaina, che da sola sarebbe più che sufficiente per evitare che rimanga da solo con il figlio.
Lavorare su se stessi è sempre la strada migliore ma è importante, e in questo comprendo benissimo il punto di Natalia, ricevere una rassicurazione circa i suoi disturbi di personalità.
La tentazione di darsi la croce per il fallimento del rapporto è sempre in agguato, soprattutto per le personalità empatiche, e sgombrare il campo da certo dubbi è senz’altro un grande aiuto. Purtroppo non è sempre possibile, ma non per questo non bisogna tentare.
Un abbraccione cara e buona serata a tutti.
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Via Babi si. Ma almeno nel mio caso le energie all epoca non erano molte. E mi sembrava giusto impiegar le a comprendere me stessa e a difendermi ,magari e sbagliato ma ho dato priorità alla mia sopravvivenza ed equilibrio mentale. Ricerche su lui non ne ho volute fare se non parlandone qui con voi, ritenevo un dispendioso spreco di energia e io non ne avevo molte. Un abbraccio
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Hai ragionissima Mirna,
mentre i comportamenti degli np sono piuttosto stereotipati, le reazioni delle “controparti” sono molto varie, non solo e non tanto per le priorità soggettive, ma come giustamente dici, semplicemente per energie e risorse disponibili, oltre ovviamente all’età, il tempo di “esposizione” al mostro, la presenza o meno di figli in comune etc etc.
Sono convinta che ognuno di noi sappia o senta, appena un minimo fuori dalla fase di peggiore confusione, quello che sarebbe meglio per se e in base a questo innato sentire si possa muovere con maggiore efficacia.
Anche raggiungere la consapevolezza che è più utile concentrarsi su se stessi è un passaggio non sempre immediato o rapido. E’ necessario concedersi tempo e volersi bene.
Per quanto mi riguarda è stato importante conoscere, sapere, non avendo avuto nessuna esperienza pregressa, è stato un totale fulmine a ciel sereno, una batosta immane.
E’ stato difficile prendere atto di fragilità, strutturali o contingenti, che non pensavo neppure di avere, ho provato incredulità, dolore, disillusione, rabbia, rabbia feroce contro di me che mi faceva male, rivalsa, necessità di vendetta…. una sorta di incapacità a usare la razionalità che ho sempre ritenuto essere il mio punto di forza…
Ho dovuto lavorare moltissimo per imparare ad essere indulgente con me stessa, per potermi perdonare… adesso (forse) il peggio è passato e vorrei che tutto il male non fosse stato sofferto invano.
Ne avrei fatto tanto volentieri a meno, ma non mi è stato dato scegliere, posso/possiamo solo cercare di cogliere l’occasione per tentare di migliorarci ma anche questo arriva con il tempo, il no contact e la consapevolezza.
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La cosa più devastante è davvero che poi si rimane soli e apparentemente senta identità
Si guarda il tuo ex andare avanti come nulla fosse mai successo e questo già di per se è disumano ma ancora di più è guardare gli altri….io guardavo la gente e davvero molto spesso mi chiedevo: ma perché questa o questo è felice? Io anche durante i maltrattamenti non avevo più la forza di vivere, ero apatica non mi vedevo realmente più niente davanti
Aspettavo pazientemente la fine
Ero arrivata a questo stato mentale devastante e dolorosissimo
Ora ho tanta speranza invece perché le mie giornate non hanno mai tutta sta carica di adrenalina perché ci vuole tempo e ne devo trovare altra positiva e che mi lasci il senso della felicità e dell’appagamento
Oggettivamente quell’adrenalina che ricevevo da lui veniva rimpiazzata troppo velocemente dai sensi di ansia e di fine
Era droga cattiva
Però vedo la luce, vedo le cose buone che ho e sento la presenza delle poche persone che mi vogliono davvero bene e mi sono attaccata a queste cose
Le cose che mi danno ritmo le faccio volentieri perché mi impegnano tempo e mi distraggono dai pensieri
La mia psicologa mi ha detto che non ho bisogno di elaborare niente e anzi di stare il più lontano possibile dal pantano mentale che tanto non serve perché non ho dimenticato niente!!!
Ha ragione e la difficoltà principale per me è la rottura degli schemi perché la tendenza del mio cervello è proprio quella di portarmi sempre a quei pensieri per tenere vivo il ricordo
Ho una grande difficoltà a lasciare andare tutto lo sto capendo in questi giorni perché mi aggrappo al male ogni volta che vado in dissonanza e astinenza pur di non tornare mentalmente indietro
Spero arriverà il giorno in cui lascerò andare i miei sentimenti perché il fulcro del pensiero è sempre questo…ecco perché si fa fatica perché che siamo state scartate o che scartiamo noi le sensazioni poi sono le stesse
Io ho provato entrambe le cose ma vedo che è identico quindi va proprio spezzato lo schema mentale che ci siamo abituate a vivere per anni
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@Eris
leggendo, studiando, in maniera vagamente ossessiva, ho trovato da qualche parte che loro (np e company) agiscono solo su impulsi di base e in qualche modo riescono a indurti a interagire allo stesso livello. Semplificando al massimo, riescono a tenerti in situazione di allerta costante sollecitando una risposta istintuale e per questo il cervello riceve costanti scariche di adrenalina, secondo un’ ipotesi della psicologia evoluzionistica quando gli animali devono mettersi in salvo non hanno tempo di prepararsi a livello cosciente, il meccanismo fight or fly ad esempio fa reagire immediatamente d’istinto a quello che inconsciamente viene percepito come un pericolo mortale.
In questo modo il cervello stimola il sistema simpatico che prepara alla fuga, alla lotta ma anche all’eccitazione sessuale… per questo anche nello scarto rimane una fortissima attrazione e in più sembra che nelle femmine possa presentarsi il protocollo tend & befriend che invece di attaccare o fuggire, con le stesse modalità del simpatico chiede aiuto al gruppo ( e per questo i bastardi cercano sempre di isolarti) oppure cerca di mediare il conflitto.
E’ biochimica.
In più il rifiuto viene vissuto a livello celebrale come una vera e propria ferita, come se avessimo una frattura a una gamba per dire e parte delle risorse sono impegnate nella guarigione così le funzioni cognitive si riducono. Per questo ci si sente come dici “senza identità” in parte in un certo senso è davvero così… non siamo più noi
le strutture comportamentali costruite nel tempo vanno in frantumi, ci troviamo ferite, disorientate e ancora più prede disposte a fare tutto quello che loro desiderano, anche restare in stand by una vita intera.
Il percorso è soggettivo, personalissimo, io ho avuto bisogno di scrivere quello ch emi aveva fatto male per non dimenticarlo, mai.
Rompere gli schemi è fondamentale ma ogni caso è a se i tempi sono diversi e i percorsi non possono sempre collimare, importante è avere chiaro che nulla si può fare per loro, non mentirsi e darsi tempo, perché è davvero necessario.
A un certo punto non vedevo l’ora di uscirne, avevo capito (credevo di) eppure provavo una rabbia pazzesca, non è come girare un interruttore, non siamo come loro (anche se confesso di averlo desiderato, di aver sperato di svegliarmi una mattina e poufff sparito), ancora spero che sia meglio così. Spero con tutte le mie forze che da tutta questa m*rda nasca qualcosa di buono.
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Grazie Babi
Dici cose molto utili. Ma tu ne sei uscita? Stai bene o sei ancora in fase di ripresa? Io non so quanto ci vorrà a liberarmi perché ho il suo fantasma onnipresente in testa ma spero davvero che si dissolverà presto perché sono così stufa!!! Ogni pensiero stanca , ogni ricordo innervosisce , ogni nostalgia logora. Il senso di responsabilità è un colpo durissimo ogni volta
Sembra sempre non passerà mai
Lo so che è presto ma se mi dicessero che tra tot mesi ne sarò totalmente fuori io rinascerei già ora e sopportarei meglio tutta sta zavorra
Ho il terrore di fare pensieri sbagliati e la anche voglia di rivederlo (non lo sbloccherò mai e non andrò mai a cercarlo!!!) a volte è tanta anche se poi rimetto davanti l’obbligo assoluto di andare avanti senza
Ma lo faccio perché so come funziona e quelle briciole tossiche annienterebbero tutto sto immenso lavoro
Vedi ti scrivo nel pieno di lucidità e dissonanza
Vorrei capire se sono normale😂
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Cara Eris,
io credo e spero di essere fuori, tra l’altro ieri sera, completamente, per caso l’ho incontrato e devo dire che non mi ha fatto nessun effetto.
Mi sembra di poter essere cautamente ottimista ma non posso distrarmi.
La mia storia è un po’ particolare, si trattava di un collega, la relazione è durata davvero pochissimo, meno di tre mesi . In sintesi estrema: entrambi impegnati, sul piano fisico non è praticamente successo niente (qualche abbraccio/bacio) ma era un continuo messaggiarsi a sfondo erotico anche se non mi ha mai scritto volgarità (né l’ho fatto io ovviamente) una connessione fortissima, una dipendenza che non so spiegare, altro che droga. Il fatto di non avere modo di “consumare” era incendiario e ho vissuto settimane di tensione costante e fortissima, mi vergogno a scriverlo ma gli ho inviato su richiesta una foto in biancheria intima (sia per sempre stramaletto wapp e gli smarphone 🙂 ) e altre caste e lui mi ha inviato, tra l’altro, una foto dei gioielli dii famiglia “nature” che mi ha scioccata. Insomma pur avendo un partner ho fatto cose che non avrei mai creduto di essere capace di fare, non per la gravità del fatto in se (anche se sono certa che il mio compagno sarebbe di ben diverso parere e lo sarei anche io al suo posto) quanto per avere derogato a ogni mia convinzione per non dire ideale.
Ho cominciato, praticamente da subito , a pretendere chiarezza sulla natura che legame che ci univa, lui sposato tergiversava, si capiva quello che voleva ma non chiedeva esplicitamente, non si esponeva lasciava che fossi io ad impiccarmi da sola.
Di fronte al silenzio, all’atteggiamento elusivo (non ci pensare era un mantra) ho chiuso i rapporti, ma lavoravamo nello stesso open space… insomma per meno di 3 mesi di delirio, grandi slanci e coinvolgimento reciproco, occhi (suoi) che brillavano quando mi incontrava in ufficio, sempre incollato per pause e meeting, caffè e documenti, ho vagato per 10 mesi come uno zombie con enormi difficoltà a concentrarmi, pianti sotto la doccia, autostima a brandelli.
Ho dovuto cambiare prima ufficio, poi piano, poi lavoro. E lottare costantemente con la tentazione di gettarmi ai suoi piedi.
La svolta è stata, dopo l’allontanamento fisico, la ricerca di materiale su internet, inizialmente sui disturbi di personalità poi è venuto fuori il np e là BINGO le aveva tutte un covert da manuale.
Ma lo volevo ancora sono sincera. Mi faceva orrore ma lo volevo.
Ho iniziato la terapia per capire cosa fosse successo al mio rapporto più che decennale e ancora ci sto lavorando e non mi fermerò fino a quando mi sentirò al sicuro.
In questi giorni è un anno dal blocco e da giugno scorso no contact totale…
Serve tempo, ma si può fare. Mi rendo conto che la mia storia è stata molto superficiale ma non so descrivere quanto di merda mi sia sentita e quanto a lungo sia durata. In tutto siamo quasi a due anni
Un’eternità….
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Capisco perfettamente perché questo è entrato nella tua vita dove le cose andavano bene o anche apparentemente bene e l’ha sconvolta. Hai dovuto cambiare posto tu per uscirne. Ha messo in discussione ogni parte di te. Magari realmente ti è successo tutto per fare in modo tu potessi capire cose di te che non ti completavano ancora.
Sicuramente spero che ne esca qualcosa di buono ma già sapere che sei lontana dalla fonte di questo delirio mentale è positivo.
Meno male che è finita e che è durata poco perché avresti potuto perdere ciò che avevi. Per come tirano dentro sei stata anche brava a scappare anzi…la forza inizia sempre da lì perché restare è solo un massacro
Un abbraccio
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Capisco i tuoi dubbi Natalia. Ti chiedo se sia possibile che la fase di idealizazzione duri così a lungo … Io credo e penso che altri più esperti in questo blog possano confermarlo, che se servi al loro scopo (economico , casa ), e rimandi un immagine perfetta di loro nella società non hanno alcun problema a fingere amore per anni. Non c’erano altre vittime più papabili, e le sue azioni potevano essere condannate da familiari e amici, rischiando l’isolamento sociale. Forse l’apparenza di capo di famiglia rispettato e giudizioso gli sarebbe servita anche per pubblicizzare il suo locale la sua impresa. Mi colpisce la furbizia di chiederti un figlio per tenerti occupata … E distrarti. Puoi dire qualcosa di più sulle sue attività lavorative prima del locale? Faceva un mestiere che lo metteva in contatto con donne? Economicamente sei stata importante per l’apertura del locale? Sarebbe potuto arrivare a quel progetto senza di te? Anche il fatto che ora non consideri più la figlia e’ indice di np. Dal tuo racconto mi siete sembrati tutti strumentali .. perfino il suo ultimo bimbo.
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Concordo…
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Allora, prima del locale faceva lavori da dipendente. No, non aveva particolari contatti con donne, se non qualche collega d’ufficio, ma non ho mai avuto il sentore che avesse delle tresche.
Sono stata io a spronarlo ad avviare qualcosa di suo, perché si era sempre “accollato” la responsabilità della famiglia e non era mai stato soddisfatto di quello che faceva. Così l’ho spinto a cogliere la possibilità di realizzarsi, perché l’ultima ditta dove lavorava aveva chiuso e per me era un segno che fosse arrivato il momento di rendere realtà i suoi sogni ( aveva già più di 30 anni). Davvero volevo che fosse soddisfatto, forse mi sentivo in colpa perché aveva dovuto fin da giovane mantenerci e non era mai stato irresponsabile da quel punto di vista. non ho mai pensato che un ambiente del genere potesse diventare fonte di tanta devastazione, avevo fiducia totale in lui, mi ero sempre vista come l’unica di cui si interessasse davvero. Non pensavo che il fatto di essere circondato da ragazze, anche belle, clienti o dipendenti, potesse mettere così irrimediabilmente in crisi il nostro rapporto. Perché pensavo che il suo sentimento andasse al di là dell’eventuale attrazione fisica ( che ci può stare..) che potesse provare per un’altra. Erano già più di dieci anni che eravamo sposati e davvero sentivo il nostro rapporto come stabile, sincero, profondo. E così lo vedeva anche chi ci circondava.
Inizialmente non l’ho aiutato economicamente,ma nel corso degli anni si, eccome. La mia famiglia poteva dargli un aiuto in quel senso, come anche sua madre, che ha spolpato fino all’osso per poi fregarsene. ( Oltretutto lei ha avuto problemi di salute seri negli ultimi anni).
Per il resto..io ero una bella ragazza ( non mi prendete per una che se la crede😁)quando l’ho conosciuto lui sembrava un piccolo cagnolino insicuro, io ero quella carina che al liceo piaceva..ma ero anche molto altro, e pensavo che lui avesse visto proprio quello. La mia sostanza, non solo l’apparenza e mi sono completamente fidata e affidata a lui.
Mi sembrava “diverso”. E lo era eccome! Ma non nel senso che pensavo io …
Sono sempre stata iper sensibile, ma al tempo stesso concreta e pronta di fronte alle difficoltà della vita. L’ho sempre sostenuto, ascoltato, consigliato. A volte sapevo essere molto dura, ma onesta, cazzo!( Scusate..)
Si, a lui piaceva “mostrarmi”, anche al locale, ma le persone hanno sempre intuito che io non fossi la bella statuina da manovrare a suo piacimento, anzi. Spesso mi dicevano che senza me alle spalle lui sarebbe stato perso, che io ero la sua guida eccetera.
Mi ha spolpata senza ritegno, ma senza che me ne rendessi conto, minimamente. L’immagine che ho è quella di un’arancia: spremuta fino all’ultima goccia e buttata.
E così mi sento spesso. Una buccia vuota e inutile.
Ora, io non vorrei entrare nei particolari, perché mi sono già esposta anche troppo con la mia testimonianza ( che ho portato molto volentieri) ed è meglio che non entri nel merito su terze persone, ma la nuova “vittima” non dimostra una delle qualità che lui sembrava cercare. Né fisiche, né morali, né psicologiche.
Però, ed è un bel però, pare che lei gli faccia da spalla economicamente. E poi, forse, lo lusinga e lo fa sentire una meraviglia. Ed inoltre, credo che fosse l’unica disponibile al momento.
Si, il bambino è stato una “trappola”. Mi si accappona la pelle a dirlo, ma è così. Voleva tenermi ferma, perché dopo il primo tradimento confessato temeva che potessi capire e andare o, forse, tradirlo a mia volta.
Con una pancia di 9 mesi o un neonato che ti ciuccia latte è un po’ più complicato..
E poi, in quel modo, io ero a casa brava e cara ..
Infatti, la svalutazione totale è iniziata quando il bimbo aveva 2 anni circa..ormai lì non c’era più niente da fare..lo scarto probabilmente era già nella sua testa, anche se questo non l’ha risparmiato dal coinvolgermi ulteriormente economicamente e a livello lavorativo.
A me a volte sembra di essere in un film di fantascienza..
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Ciao Nat, come ti capisco. Anche io ho scoperchiato sto cavolo di vaso di Pandora (troppo tardi), e ci ho trovato cose che mi hanno lacerata profondamente.
Com’è possibile che la persona con cui ho vissuto per 17 anni fosse così marcia? Come ho fatto a non accorgermene? E ancora adesso, dopo quasi sei mesi che mi sono allontanata da lui, continuo a non capacitarmene.
Lui intanto continua nella sua recita di brava persona, come se non fosse stato l’artefice dei tradimenti e delle umiliazioni.
Ma questi sono malati! e pur tuttavia non dobbiamo avere pietà di loro ma di noi!
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Sai qual è il problema, cara?
Che questa società, secondo me, va sempre più verso una validazione dei loro comportamenti. Nel senso che con la logica del ” bisogna fare quello che ci fa stare bene, seguire l’istinto e non reprimersi”, tutto è concesso e tutto viene giustificato.
Quindi le strane, poi, diventiamo noi, che non ci “facciamo una ragione” delle cose.
È una società votata al narcisismo e questi ci sguazzano alla grande.
Tempi bui per chi è ancora in possesso di una sensibilità.
Ma non molliamo. Consideriamoci dei “ribelli”😁
Un abbraccio e mi dispiace per la tua storia..
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Cara Naty, la tua storia è davvero molto toccante.
Tuo marito è un finto buonista e ama fare la vittima, facendosi così credere da tutti.
Non appena tu hai osato metterlo di fronte alle sue responsabilità si è accanito contro di te addirittura incolpandoti della sua dipendenza dalla droga.
Sai Naty, ci sono narcisisti che si palesano anche dopo molti anni e comunque tu hai sempre avuto il sentore che ci fosse qualcosa che non andava già agli inizi, infatti parli di distacco e freddezza.
Ammettendo che tu sia quella sbagliata (ma non è così) che colpe può avere vostra figlia che ha messo suo padre con le spalle al muro? Perché non farsi sentire con lei da due mesi???
Naty, io ho solo due anni in meno a te, non ho figli, non sono mai stata sposata, come posso io farmi una vita e una famiglia anche tu puoi rifartene una con un uomo che ti ami davvero e che ti accetti con i tuoi pregi e i tuoi difetti.
Ti auguro il meglio.
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Con la grande è scappato a gambe levate perché lei, dopo un paio di mesi in cui si faceva “intortare” da lui, si è stufata e l’ha messo di fronte alla realtà dei fatti: sei un bugiardo, in casa eri un’altra persona,la storia che con la mamma non andava più non regge perché TU hai fatto di tutto per distruggere la storia.
Lui che poteva replicare? Considera che questo quando viene messo con le spalle al muro è di una vigliaccheria da manuale, il massimo cui può arrivare è diventare aggressivo, ma con la figlia non si è azzardato perché a quel punto si vedeva arrivare 10 persone a casa … E non è stupido.
Ma sono sicura che il suo orgoglio malato ne abbia risentito eccome.
Ora però è tornato alla carica..
I figli sono “roba” sua, non li abbandonerà tanto facilmente..
Io sono qui che fremo, che me ne sto in un angolo spaventata all’idea che mia figlia possa ricadere nelle sue manipolazioni, ma al tempo stesso conscia di non poter fare altro che lasciarle libertà di scelta. É suo padre, lei ha 18 anni e non posso impedirle di stare con lui.
Come non posso togliere il padre al piccolo, che stravede per lui.
Così mi devo sorbire anche la messa in scena del Babbo adorante…
Grazie.
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Sicuramente tua figlia è una persona intelligente e ti sta difendendo con le unghie e con i denti, non avere timore che possa voltarti le spalle in favore di suo padre.
Fai benissimo ad adottare la tecnica del sasso grigio con messaggi inerenti solo le questioni pratiche, non smuoverti da questo metodo.
Naty io penso che lui se dovesse chiudere con l’altra donna sarebbe capacissimo di ritornare prostrato ai tuoi piedi chiedendoti perdono.
Non riprendertelo di nuovo o ti distruggerà completamente.
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Non sei l’unica che subisce sceneggiate da oscar verso i propri figli!!
Io vivo nel terrore che il mio bambino non capisca mai quanto l’ha strumentalizzato e quanto lo strumentalizzera!! Io noto persino che quando torna da lui è “nero” mio figlio…arrabbiato con il mondo e con me! E’ triste…quindi fatti forza e nn avere paura perche una cosa importatnte da ricordare E’ CHE QUESTI ESSERI SI SENTONO ONNIPOTENTI FINCHE’ NOI ABBIAMO PAURA …MA QUANDO FA I DENTI DEL LEONE VEDRAI COME ABBASSANO LA TESTA…FORZA E CORAGGIO CHE CE LA FAREMO TUTTI.
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Ciao Nat,
comprendo bene le tue preoccupazioni riguardo i figli.
Solo dissento sul fatto di “non poter togliere il padre al piccolo”: abuso di alcool e cocaina, più tre ritiri della patente, dovrebbero poterti dare ottime ragioni, umane e legali, per non esporlo a un “padre” così.
Dal mio punto di vista, in assenza di riconoscimento dei propri errori e di autentiche scuse per la tentata rovina di una famiglia, padre o non padre biologico, un uomo non potrà mai essere una figura paterna positiva per nessuno. Anzi…
Io davvero non capisco, e questo in generale, come in certi articoli di self-help si ribadisca fino alla nausea come l’unica salvezza sia il no-contact, scappare lontano e non guardarsi indietro perché queste persone sono demoni insalvabili che si nutrono degli altri e via dicendo; MA poi quando si tratta dei bambini, si faccia finta che invece come genitori possano dopo tutto poverini anche essere dei buoni genitori.
Ha senso per voi? Per me no. Se una persona è malvagia con te, con i suoi amici e con tutti quelli non utili ai suoi scopi del momento, perché mai dovrebbe essere considerata innocua per i bambini, gli esseri più facilmente manipolabili al mondo?
Scusa Nat e scusate tutti per la nota polemica. Il fatto è questo: io non posso credere che noi (proprio noi qui che raccontiamo di venti giorni o venti anni all’inferno, che ci consideriamo consapevoli della manipolazione perversa) si possa davvero credere a quest’ennesima illusione che riguarda i nostri figli. Parlo da madre ma anche (soprattutto?) da figlia: se qualcuno mi avesse prelevato dalla mia madre biologica appena nata e messa nelle mani di una qualsiasi balia, non credo che la mia vita sarebbe stata peggiore. Anzi, forse avrei avuto più chance di non finire come sono finita.
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Capisco quello che dici e lo condivido.
Però è il bambino che vuole stare con il padre, soffre molto la sua mancanza e il fatto di vederlo solo un paio di volte a settimana ( di cui una controllato, l’altra gli è stata concessa ora dopo mesi). Quando non lo mandavo più dal padre, era uno stillicidio. Mi domandava in continuazione perché non potesse farlo e quando avrebbe ricominciato.
Per il discorso alcol e droga è monitorato. Mi deve portare i risultati delle analisi settimanalmente ( anche se su quello avrei da dire..i test delle urine secondo me valgono quanto un foglietto scritto a mano) e alla prima volta che sgarra non lo vede più, nemmeno monitorato.
Legalmente avrei potuto impedirgli le visite, ma se dimostra una cura al Sert eccetera, comunque prima o poi l’avrebbe visto. Calcola che in alcune situazioni vengono lasciati i figli a genitori entrambi tossicodipendenti da eroina, se dimostrano di curarsi. È la legge, è assurda ma funziona così.
E credimi, le dottoresse del Sert non aiutano. Per loro, basta che ti presenti con la camicia e non fai discorsi da fuori di testa ( e nella manipolazione sappiamo quanto sono bravi) e sei sulla via delle redenzione. Io ho provato a fare loro capire di che soggetto stavamo parlando e di sottoporlo a dei test di personalità …lasciamo perdere. Manca poco la pazza ero io. Almeno, queste sono quelle che ho trovato io, poi non vorrei generalizzare.
Con la grande sono stata molto più drastica, devo essere sincera. Anche se so che le fa male, le ho sconsigliato vivamente di continuare a frequentarlo, soprattutto dopo l’ultimo incontro. Con lei posso essere più franca, usare meno filtri e lei conosce comunque tutta la vicenda.
Con il piccolo sono in difficoltà.
Lui non ha mai mostrato comportamenti abusivi con il bambino, mai. Anzi. Però è vero che le manipolazioni sono subdole e sottili.
Mi auguro che con il tempo capisca con chi ha a che fare, ma ha solo 6 anni.
Ripeto, io rimango all’erta.
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Ciao Lucia,
per quello che vale sono di parere diverso, Natalia ha scritto “non posso togliere il padre al piccolo” dunque è un preciso desiderio del bambino di frequentare il padre, di incontrarlo.
Sono d’accordo sulla tossicità massima dell’np soprattutto per i bambini, ma lo vede in ambiente protetto (poi su questo ‘protetto’ possiamo discutere per ore).
Temo che un bimbo di 6 anni non capirebbe l’esigenza del no contract, la vivrebbe come un’imposizione insensata, difficilissima da motivare. Lui cerca solo il suo papà e metterlo davanti a certe realtà, inaccettabili per un adulto strutturato (+/-) figuriamoci per un piccolino…. non sarebbe producente, con il tempo, pazienza e dolcezza elaborerà la perdita e tutto riprenderà a funzionare. Senza strappi devastanti.
La differenza fondamentale è che il bimbo ha Natalia, attentissima, presente sul pezzo anche con supporto specialistico infantile, cosa che ad altri è mancata in assoluto.
Un abbraccio.
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Cara Natalia letto tutto ora.intanto le analogie sono moltissime ma come ben sai queste storie si somigliano molto. Anche nella storia della cocaina ce analogie anche se mai e dico mai ho potuto avere sospetti. Per il resto la prima fase e identica con la variante che io nonostante avessi sensazioni strane . Le farfalle le sentivo e anche molto. Si può dire che ero innamoratissima,se pur stando sulle mie…
Certo si le storie finiscono e vero ma se non l avessi smascherato probabilmente non sarebbe mai finita. Per fortuna i tempi sono stati un Po più brevi per me nell ultima storia ,nella prima molto più lunghi. Sul fatto di conoscere una persona perché ci stai insieme una vita non sono d accordo, come non sono d accordo che una storia non possa finire. Ma il punto è diverso,intanto Naty nessuno può conoscere nessuno ,primo perché siamo in costante evoluzione,l amore si può finire, tutto e vero. Ma il problema è un altro .queste persone narcisista o meno sono infantili in primis e distruttivi in secondo ..poi se narcisisti o meno non ce bisogno di andare appunto a dare un etichetta..e così. Fanno del male . Se lo fanno per divertimento e gravissimo sr lo fanno inconsciamente e gravissimo ugualmente perché provocano disastri,fanno scempio di tutto,anche senza cocaina …figurati con. Quindi la soluzione è solo fuggire lontanissimo da loro. Perché tutto può finire, questo è vero ma non in queste modalità o in modo tanto repentino dove i sentimenti sono considerati parte del gioco diabolico o meno che sia . Un abbraccio
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Credo che qualcuno più esperto di me possa dare risposte migliori della mia, tuttavia voglio testimoniare la mia presenza e la mia solidarietà. Questa descrizione ci mette di fronte a un tipo di narcisista un po’ meno da manuale: niente caduta della maschera con abusi e svalutazioni nel privato, ma vita parallela che porta allo scoperto il maligno solo una volta scoperta. Farabutto lo è, narcisista… non so: di certo ha le carte in regola per esserlo, ma una doppiezza (che è propria della categoria) gestita diversamente. Il problema, nella valutazione personale di tutte le nostre storia, è il cherry-picking, ovvia la scelta di considerare i fatti che collimano e non quelli che deviano dalla casistica che abbiamo scelto di prendere in considerazione. Da questo potrebbe scaturire una serie di considerazioni importanti. Sul fatto che fosse malato, crudele, anempatico e con problemi di prima grandezza (come l’abuso di sostanze), però, non c’è dubbio e credo che per praticità tu debba attuare le strategie standard contro il narcisista più usuale. Poi non è detto che più disturbi della personalità non possano accompagnarsi e coesistere. Se non fosse stato smascherato, avrebbe continuato la sua vita così? I narcisisti di cui sappiamo si smascherano da soli e godono nel farlo… Rimane il fatto importante dell’anempatia, dell’anafettività, della patologica mancanza di responsabilità. No contact, quindi, per iniziare. E poi tentiamo insieme di capire. Un grande abbraccio. Accidenti, che storia!
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Si, se non fosse stato smascherato avrebbe continuato così. I progetti di cui parlava erano a lungo termine, così come l’amore che aveva per me che andava sbandierando mi davanti quando gli conveniva. Anche dopo lo scarto.
Per questo esco di testa quando mi sento dire E, ma se non ti amava più che doveva fare..?
Te ne rendi conto quando ho svelato ogni tuo più subdolo trucchetto, di non amarmi più? Quando gliel’ho detto, la risposta è stata: in quel momento lo provavo.
Ok, ciao.
Comunque, la tua analisi è precisa ed arguta.
Come ho già detto in precedenza, la “diagnosi” servirebbe a me, per azzerare i miei demoni e le mie insicurezze.
Per il resto, no contact da 3 mesi, anche il figlio lo vede tramite terzi, contatti solo ed esclusivamente tramite messaggio per questioni pratiche.
Sto meglio, però capisci bene che dopo 20 anni assieme mi sembra surreale e di una tristezza infinita…
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In quel momento lo provavo. Stessa identica frase. In quel momento appunto. Per loro esistono i momenti del ” qui è ora”. Peccato che un ora prima sosteneva tutto l opposto. Non ce bisogno di Freud per capire che ce un disturbo serio. 🙂
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Cara Nathy, leggo ora il tuo racconto… intanto la prima cosa che mi sento di dirti è che anche se oggi non lo vedi sei una donna forte, una donna in gamba. Attraversare un’esperienza del genere avrebbe messo ko chiunque ma tu sei ancora qui che lotti per tornare alla vita. Non ti sei arresa a una realtà terribile, uno shock dopo tanti anni di vita insieme.
Mi permetto solo di dirti un paio di cose.
La prima riguarda la diagnosi. Comprendo ogni tua parola e condivido ciò che senti perché l’ho vissuto e lo vivo anch’io. Ma una diagnosi certa non l’avremo mai e non possiamo rimandare la nostra guarigione. Dici che se fosse un “semplice farabutto” ti sentiresti peggio e ti assicuro che comprendo nel profondo questo grandissimo quanto assurdo disagio ma la verità è che non c’è una valida ragione per giustificare un comportamento come quello che hai subito. Perché anche se tu fossi diventata la peggior persona sarebbe bastato allontanarsi! Io penso piuttosto che mortificarti, svalutarti e denigrarti gli serviva per giustificare a se stesso la crudeltà di ciò che stava mettendo in atto nei tuoi confronti prima di tutto e poi verso i vostri figli. Ma non sei tu la responsabile dei suoi comportamenti, sia che siano dettati dalla patologia sia dalla scarsa moralità. Non siamo noi i responsabili dei comportamenti altrui.
La seconda riguarda come ti senti ora e la terapia. Con una storia del genere hai tutto il diritto e il bisogno di sentirsi legittimata alla confusione, alla dissonanza, alla paura, allo sconforto. È vero che sono passati dei mesi ma è comunque poco tempo, ci vuole tempo, tanto tempo per masticare e digerire una delusione e un trauma così profondo. Ci vuole sostegno, accoglienza, solidarietà e amore. Questo è il tuo momento di prendere più che di dare. Non sentirti in difetto per questo. Prenditi tutto il tempo che ti serve perché il percorso è lungo e difficile, fatto di tante cadute e ricadute e meriti un adeguato sostegno.
Nathy io ti faccio i miei personali complimenti per il coraggio che dimostri e la tenacia che hai dentro. Tieni duro, sei sulla strada giusta e non sei sola. Qui ci siamo anche noi quando vorrai.
Ti abbraccio forte, buonanotte
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Ciao Mirò e grazie delle tue parole.
Si, la forza c’è, ma a volte mi sembra che me ne venga chiesta troppa…avrei bisogno di un po’ di leggerezza, di una cosa bella.
Hai ragione in quello che dici, in tutto, soprattutto quando comprendi che avrei bisogno di un riconoscimento pieno e completo del mio trauma e di quello che ho subito. Purtroppo spesso non è così. Le persone, magari anche a fin di bene, cercano di scuotermi e di invitarmi a lasciare tutto alle spalle, ma non è cosi semplice, non come pensano loro almeno.
Ieri non ce l’ho più fatta e dopo mesi in cui mi trattenevo, ho detto al soggetto, tramite messaggio, alcune delle cose che penso di lui.
Ha incontrato mia figlia dopo mesi e le favole erano sempre quelle: non ci capivamo più, non volevo rovinare la storia meravigliosa che c’era stata(?!?), Non avevamo più niente in comune!
Quest’ultima mi ha fatto uscire di testa.
NON È VERO. Anche se si trattava di una farsa, lui in casa continuava a comportarsi come sempre, a ridere, parlare, progettare. Certo, con molti momenti di scontri, anche violenti.
Ma questo quadro cosi sconfortante, triste, desolante, che lui fa della relazione; è un quadro che ha tirato fuori post rottura, ad arte, oserei dire.
E poi, come dici tu, se davvero fossero stati questi i motivi, sarebbe bastato allontanarsi.
Ma anche su quello trova giustificazioni, dice che non poteva parlarmi di niente altrimenti io diventavo una belva.
Una delle cose più dolorose da affrontare, è proprio quest’immagine che mi rimanda di me stessa.
Come di un essere così abbietto ( rompipalle cosmica credo che sarebbe più simile a quello che pensa lui) da giustificare tradimenti, bugie, abbandoni, deliri vari.
Infatti lui giustifica anche gli abusi di sostanze, come REAZIONI a quello che viveva in casa ( anche se ammette essere reazioni sbagliate..).
Usa questa tecnica del non dire chiaramente che la colpa è tutta mia, del prendersi parte delle responsabilità, MA, e c’è sempre il ma, che non poteva fare altro.
E la cosa grave e dolorosissima, è che una parte di me gli crede.
So che con questo messaggio gli ho fornito un po’ di nutrimento, che gli ho dato un’ennesima soddisfazione.
Ma che ti devo dire … Una in più una in meno, ormai.
Non l’ho fatto per attaccare lui, l’ho fatto per tirare fuori quello che mi straziava il cuore ed ero stufa di parlarne con altri o di scrivere messaggi mai inoltrati.
Non volevo una risposta, tant’è che gli ho chiesto di non darmene.
Ha cercato anche di informarsi tramite mia figlia, se avessi o meno qualcuno.
Lei non ci ha visto un interesse verso di me, semplicemente il “bisogno” di sapere.
Io direi piuttosto di controllare.
Infatti anche in questo sono stata categorica. Si deve fare i fatti suoi.
Voglio solo stare bene. Voglio solo, come mi dicono, lasciarmi tutto alle spalle. Con la consapevolezza che non sarò ma più quella di prima e che la cicatrice rimarrà per sempre, ben profonda e visibile. Ma anche con la speranza di diventare una persona ancora più forte, consapevole e si, felice.
Un abbraccio.
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Cara Nathy, quello che stai attraversando è purtroppo normale quando si è stati vittime di un trauma così profondo. È normale andare avanti e indietro. La strada è veramente lunga e tortuosa, devi essere molto indulgente con te stessa perché ci saranno altri episodi come quello di ieri, un messaggio o una telefonata. Non ti colpevolizzare, lo ha già fatto fin troppo lui, non ti servono altre torture. Gli hai dato del nutrimento? Sì è vero ma va bene così, non importa, non ci pensare, ritorna su di te e prosegui.
Hai ragione quando dici che a volte ti si chiede uno sforzo enorme perché è esattamente ciò che la vita ci sta chiedendo ma è la nostra vita! Stai già facendo tanto, non badare a ciò che ti dice la gente che magari in totale buona fede cerca di incoraggiarti ma finisce per farti un’ulteriore violenza. Non fare confronti con gli altri, non c’è un tempo giusto per uscirne. C’è il tempo che serve a ognuno e tu hai il tuo e va bene così. Io sto imparando ad essere molto tollerante verso me stessa. Sono stata talmente tanto accusata, offesa e maltrattata che oggi per prima mi impongo gentilezza.
I sensi di colpa sono un osso duro, io ci sto lavorando parecchio con la terapia. Lui ti fa sentire colpevole di tutto perché così si lava mani e piedi ma non è la realtà. Ma è anche vero che se fossero persone in grado di fare introspezione e prendersi le proprie responsabilità non si sarebbero comportati così. Non si può instaurare un confronto costruttivo perché non c’è spazio per la verità.
Nathy un giorno tutto questo farà meno male, nel frattempo abbi cura del tuo cuore maltrattato e abbracciati amorevolmente.
Ti abbraccio anch’io, buonanotte
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Cara Nat sono davvero addolorata per la tua storia mi veniva da piangere tra l’altro frasi identiche a quelle che ho ricevuto
Tradimenti bugie schifezze di ogni sorta tutto uguale
Ad un certo punto del mio percorso per trovare il punto da mettere in modo definitivo pure io mi sono sganciata un attimo dal discorso patologia o non (anche se 2 psicologhe) me l’hanno confermato…mi sono immersa solo nei miei stati d’animo perché oggettivamente qui non c’è solo da capire come loro si comportano ma il punto cruciale è comprendere l’annientamento che noi abbiamo subito in questa relazione. Si deve ripartire da noi perché questi in alcuni casi tipo il mio portano al suicidio realmente. Io ero arrivata al punto di non capire davvero più niente ci ho messo anni a capire che il problema non ero io!!!!
Ero talmente succube che provavo pena per la mia me che era morta
Quindi ora ho chiuso perché sto cercando di ricostruire una nuova me perché sono davvero troppi anni di sudditanza e infelicita’ in cui non è mai cambiato nulla e mai cambierà
Ti abbraccio forte
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Si..io provo tanta nostalgia per la mia Me.
Mi manca.
Io non ero succube, ma ero completamente manipolata e deviata nel mio pensiero.
Hai presente The Truman Show, il film?
Ecco, uguale.
Un abbraccio cara, ce la farai.
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Ciao Nat,
come ti dissi in un commento precedente, le nostre storie si somigliano moltissimo. Anche il mio è stato per anni la personificazione della bontà, altrochè se lo era.
Per anni ha mantenuto la maschera.
Anche io prima mi domandavo se per caso, il narcisismo fosse comparso in seguito ma ora sono certa che ci sia sempre stato. Forse in forma latente ma una persona non può trasformarsi così dal giono alla notte.
Anche il mio svolgeva un lavoro normale, poi da quando si è “messo in proprio” tuffandosi in un’attività che lo gratificava e lo faceva sentire un dio, si è trasformato. Anzi, si è rivelato!
Mi sono trovata improvvisamente ad essere la sposa di un succhiasangue, cinisco, spietato, drogato,fedigrafo e chi più ne ha più ne metta, marito.
Il mio mondo è andato in pezzi fino all’ultimo epilogo che non ho ancora raccontato qui sul blog, ma che è analogo al tuo.
La frase che ti ha detto “mi devo allontanare per guarire e tornare da uomo migliore” l’ha detta anche a me. Si è disperato per giorni (tre) per poi tornare ad essere lo stesso demonio di sempre.
Pretendeva il perdono immediato poichè IO, non capendo le sue esigenze, l’avevo portato alla follia e di conseguenza a commettere atti scellerati.
So come ti senti. Derubata, avvilita, mortificata, inutile.
Ebbene non credere ad una sola parola di ciò che ti ha detto fino ad ora.
Guarda solo i fatti. Le parole non le devi più analizzare o impazzirai.
Il dato di fatto è che lui è un farabutto della peggior specie mentre tu sei una donna onesta che ha fatto di TUTTO per il proprio compagno.
Non colpevolizzarti mai più di nulla. Non pensare neanche per un altro istante che tu sia la causa del suo comportamento disumano.
Sta con un’altra? Beh meglio per te e peggio per lei. Cosa te ne fai di uno schifoso simile?
Io mi sono umiliata in tutti i modi possibili immaginabili per lui, mi sono indebitata, annullata, ammalata!!
Non è cambiato nulla anzi infieriva sempre di più pur sapendo che a fondo con me ci sarebbe andata anche nostra figlia!
Ora è disperato ma non per me. Perchè l’ho smascherato e ha perso tutto.
Io invece ho riacquistato la mia dignità e anche tu devi farlo perchè questi parassiti non meritano null’altro da noi.
Non tutti i giorni sono uguali. Alcuni sono interminabili, altri più sereni. Quello che conta è che tu non debba più vivere nella paura, nell’angoscia costante di non riuscire più ad accontentare un mezzo uomo che ha saputo solo sfruttare sua moglie, umiliandola e ghettizzandola.
Non mollare. Fagli vedere di che pasta sei fatta!
Un abbraccio grande
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Si hai ragione.
È che purtroppo a tratti continua a mancarmi quell’immagine, soprattutto quando mi sento sola.
Mi sembra di aver fallito in tutto.
Mi odio, in quei momenti, perché mi rendo conto di essere nel pieno di un’allucinazione, ma di non riuscire ad uscirne.
Pensa che sono arrivata a maledirmi per averlo smascherato.. renditi conto a che livello il bisogno di sicurezza e di sostegno possa portare una mente umana..
Ma l’ho fatto, l’ho fatto e non si torna più indietro e mia figlia mi ha detto che è fiera di me, per questo. E questo mi ripaga di tutto.
Questo qui, invece, non è nemmeno disperato, almeno così sembra.
Ha perso: moglie, figli, attività, soldi, reputazione, salute, amici… però! È un uomo libero! Questo mi ha detto. E onesto.
Si commenta da solo.
Tanta solidarietà per la tua storia, spero tu stia bene.
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Mi rendo conto perfettamente perchè anche io mi sono fatta schifo tante volte per i miei pensieri e le mie azioni. A volte anche io ho avuto pensieri del tipo “me lo tengo così pur di non vivere senza di lui”
Me lo tengo anche se mi mente,mi sfrutta, mi tradisce, mi umilia e in tutto ciò fa passare ME per la colpevole.
Anche a me a volte manca. Mi manca l’uomo che credevo fosse.
Però vivere senza l’ansia e soprattutto la paura è impagabile. Quando ti manca pensa a tutte le cose orrende che ti ha fatto CONSAPEVOLMENTE.
Dopo aver scoperto l’orrore io ero disperata. Non volevo più andare avanti. La mia psicologa mi ha detto “guarda in faccia tua figlia che ha già capito tutto e non fa una piega. Ha molta più dignità di te. Se riesce lei, puoi farlo anche tu”
Anche tua figlia ha capito e ti sostiene! Insieme supererete tutto questo perchè ora siete voi ad essere libere dal mostro.
Lui è onesto? Si anche il mio millanta di essere un uomo buono e caritatevole.
Sono certa che lo pensi sul serio perchè loro devono credere e far credere di essere così.
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Non è il legame verso la persona Nat…e l immagine che ci siamo costruite dell amore,dell attaccamento ,della dipendenza purtroppo incondizionato. Ma se ne esce credimi..davvero ,verrà fuori di nuovo quella persona che ti eri ovviamente più arricchita e cambiata. Ma sicuramente disintossicata.
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Quella diagnosi serve a noi o serve per spiegare agli altri? La colpa, Natnat? E’ talmente duro il tuo racconto che non può essere minimamente giustificato da umane inevitabili imperfezioni. Prova a raccontare la tua storia mettendo un’altra al tuo posto. Una sorella o la tua amica più cara. Che le diresti, che penseresti di lei? Sono sicura che non potresti che provare affettuosa comprensione e altrettanta affettuosa compassione. Questa è l’unica cosa che ti spetta dentro il dolore di oggi. Non è stata colpa tua. Ti auguro ogni bene.
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Serve a me perché altrimenti non esco dai miei rigiri mentali. Ho la tendenza ad addossarmi colpe anche quando non le ho.
Per gli altri, che io parli loro di narcisismo patologico o meno non cambia molto, non hanno la minima idea di cosa sia.
Se dico psicopatico allora si illuminano per un momento, ma poi la loro mente va ad immagini tipo serial killer alla CSI e pensano che esageri.
Questo poi ha un’ espressione che fregherebbe anche il massimo esperto del settore.
La mia legale, per dirne una, che sapeva di tutta la storia e mi ha sempre ampiamente consigliato di starne alla larga, quando l’ha incontrato non se ne capacitava.
Una cosa ho notato, e l’ho letta anche in altre testimonianze: le foto. Ma non quelle dove sapeva di essere preso o quelle in compagnia.
Le fototessere. Ne ho trovata qualcuna sparsa per casa ultimamente: sguardo assente, espressione instabile, il quadro è quello di un pazzo. Mi ha spaventa.
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Cara Nat tu e Bea avete una storia simile
Due mogli tradite soprattutto da comportamenti che sono variati nel tempo e questo potrebbe far cadere nell’inganno se uno è patologico o meno ma questa cosa non deve essere motivo di ripensamento e ti dico anche perché…prima di conoscere il np avevo un compagno da cui ho avuto mio figlio. Era un narcisista ma decisamente blando molto più incentrato sul suo aspetto fisico ma non era un manipolatore. Aveva il suo carattere e mi aveva tradita cosa che ho scoperto e perdonato nel tempo perché mi aveva dimostrato un vero pentimento ed era decisamente cambiato e anche molto migliorato. Una volta avuto questo bambino tanto desiderato lui, che non beveva, è impazzito e ha iniziato a bere e farsi le canne!!! Il rapporto si è completamente incrinato finché non mi ha lasciata…non vado oltre col racconto perché i dettagli che seguirebbero sono troppo pesanti posso solo dirti che sono iniziate liti furiose minacce comportamenti squilibrati sfociati anche in atti di violenza…se ti dico che in oltre 10 anni di fidanzamento forse avevamo litigato 4 volte non mi crederesti magari ma nessuno dei miei parenti si capacitava di come avessi potuto scegliere un uomo così per mio figlio….oltre al danno la beffa…non mi credeva nessuno!!!
Ora alla luce di questo io ti dico che io non ho fatto un figlio con un np ma con un altro tipo di personalità che non so definire ma non ha nessuna importanza e sai perché??? Perché io l’ho lasciato e dopo anni di lotta l’ho mandato via di casa e mentalmente non sono mai tornata indietro. Niente dissonanza niente ripensamenti e lui che non è un np tornerebbe subito ma io non lo amo più perché mi ha trattata così male ma così male che mi sono protetta
Quello che è arrivato dopo e che è stato con me 5 anni e mezzo è un np
Mi ha trattata pure peggio in modo subdolo e indecente. Mai violento ma le umiliazioni in tradimenti seriali, gli scarti, i silenzi ecc ecc sono stati all’ordine del giorno!
Con questo ho chiuso con immensa sofferenza e provo pure nostalgia
Vedi qual’e’ il punto di cui io stessa non mi capacito? Che il primo è il padre di mio figlio e non lo amo più e non ci tornerei. A parte il trauma dei maltrattamenti non ho subito grossi contraccolpi
Il secondo è un bastardo sposato e l’ho perdonato per anni e mi ha devastata in tutti i modi! Eppure vedi? Sono tutte le manipolazioni mentali che abbiamo subito che ci riportano indietro che ci fanno sentire delle colpe che non abbiamo e che non abbiamo ma avuto in tutta la storia!!!
Tu non vuoi realmente questo uomo che sta già con un’altra e ci stava anche durante il vostro matrimonio. Il problema è che quando si resta sole si sente un vuoto devastante ma tu sei più giovane di me e dopo 20 anni ora devi iniziare a occuparti di te stessa perché io sono convinta che tu hai dedicato tutto ciò che avevi alla tua famiglia. Io sono uguale a te quindi so che difficoltà ci troviamo ad affrontare quando ci tocca fare i conti con noi stesse e so benissimo cosa si prova a tornare indietro nel massacro pur di non dove affrontare questa condizione mentale
Fatti forza cerca di pianificare la tua vita al di là anche dei tuoi figli perché ora esisti anche tu. Io ho scelto di fidarmi di chi mi scrive che se ne esce perché deve essere così non posso pensare di restare in dissonanza a vita anche perché razionalmente questo non meriterebbe nemmeno una lacrima eppure piango ancora e questo è assurdo se ci penso quindi faccio fare al tempo e alla razionalità il loro lavoro e resisto e tengo duro
Ti abbraccio
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Ehhh..beh..sicuro ..normale non era..
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Quello che ha scritto Eris è chiarificatore di un aspetto che sono riuscita ad inquadrare con molta fatica: come ti fanno sentire. La vera differenza è quella.
Riescono ad ribaltare sull’altro la responsabilità del fallimento della relazione con rara maestria, non chiariscono mai davvero e se lo fanno danno la colpa a te o al ‘destino’ (le cose succedono… succede che l’amore finisca… succede che ci si lascia) il che è vero ma non è possibile che tu non ne accusi in nessun modo il colpo. E’ quanto meno strano che alla fine di una relazione ventennale sia “succede” che finisca e dopo un attimo hai già svoltato senza fare una piega, senza avvertire nessun dolore? Possibile?
Secondo me no, è impossibile per una persona normale, è più compatibile con uno che non abbia mai amato, che appunto abbia avuto una relazione di pura convenienza che è un tratto caratteristico della disturbo np, se aggiungi la dipendenza e lo scarto crudele e il profilo è completo.
E questo anche per me è stato lo scoglio che non riuscivo a superare, non riuscivo a capire, come mai stessi così male, e come mai per lui era come se nulla fosse mai successo.
Eppure certe espressioni, parole è stato lui ad utilizzarle, ha spinto lui al massimo e poi quando è stato certo di avermi a bordo si è rimangiato tutto. Alle richieste di spiegazione ha eretto un muro di silenzio. Un mostro.
E continuavo a chiedermi incessantemente come mai un ometto del genere fosse riuscito a fare tanto breccia nelle mie difese…. e portare la devastazione.
Non era certo la prima “relazione” delle mia vita andata male, sono stata rifiutata, ho rifiutato a mia volta ho sofferto altre volte ma allora perché? perché lui, con cui il lato fisico era stato davvero inesistente, un coinvolgimento tanto intenso?
E come Eris ha descritto benissimo più tentavo di uscirne più rimanevo invischiata?
Ho familiarizzato con il pensiero intrusivo, con la dissonanza cognitiva, con la dipendenza biochimica.
E la parte peggiore è stato realizzare che tutto questo inutile dolore è stato orchestrato, cercato e pianificato. Non frutto di un caso né un’azione involontaria. Ho capito di essere stata nel mirino da tanto tempo senza neppure essermene accorta, mi ha studiata a lungo, credo mi ritenesse un pericolo sul lavoro e quando ha potuto ha sferrato il colpo di grazia.
Per questo sono convinta sia fondamentale l’informazione, la conoscenza del disturbo e le caratteristiche, altrimenti non si riesce a concepire un tale sadismo.
Capisco molto bene l’esigenza di ottenere una diagnosi perché pone del limiti chiari. Purtroppo è difficile ottenerla, ma dobbiamo imparare a fidarci dell’intuito, dell’istinto che ci aveva avvertite per tempo…
Probabilmente Naty lo hai conosciuto che eri giovanissima, non hai avuto termini di paragone e il dubbio (o la speranza) che sia solo un momentaccio è umana.
Ripeto di non essere titolata a dare diagnosi ma temo ci siano pochi dubbi, Temo
sia un narcisista covert che è stato capace come una viscida serpe di aspettare nell’ombra il momento giusto, incamerando rabbia e astio per poi fartela pagare nel momento in cui eri più vulnerabile.
Aggiungo un’ultima cosa, riguardo i figli. Purtroppo li considerano un’estensione di se e sono capaci di mostrare grande attaccamento, nel caso però in cui la prole si
emancipa o delude il modello ideale che gli è stato imposto viene scartata senza pietà.
Ed essere scartati da un compagni un marito è dura, immagina cosa debba essere se lo fa un genitore… magari nel periodo delicatissimo dell’adolescenza.
Ci sono diversi articoli su questo blog molto chiari in proposito. Sarai chiamata a
proteggere i tuoi figli, di più il piccino. Oltre a ricostruire la tua vita. Mi sento di dirti che sei giovane e il tempo è dalla tua parte.
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Cara Natnat2000, caspita mi hai fatto ricordare una cosa!!!! le fototessere della carta d’identita’…..Lui aveva un sacco di foto(tra l’altro si spaccia per fotografo,ma non lo è) tutte foto molto sceniche,dove lui assumeva o l’espressione dolcissima e timida o quella da superuomo che non deve chiedere mai…Un giorno pero’ gli chiesi la carta d’identita’,lui me la giro’ tramite wathsapp e ricordo che rimasi allibita,perche’ in quella foto sembrava uno psicopatico,un serial killer,mi ricordo che provai un senso di disagio,di paura.Ma poi,come tutte le volte che sentivo qualcosa che non mi piaceva, cercai di rimuovere,di non pensarci piu’.Incredibile,incredibile davvero come si somigliano tutti.
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Capisco bene, ho quasi obbligato la mia psicologa a definirlo tale. Non volevo sottovalutare i tuoi sentimenti, so bene cosa si prova. E’ devastante il dopo ma da quel fondo inevitabilmente si risale
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E’ un po’ strano che abbia fatto il buon padre di famiglia responsabile sostenendo la famiglia tutti questi anni … Per i narcisisti e’ molto difficile … Si sentono oppressi. Credo che Claudileila potrebbe aiutarci a capire se il suo atteggiamento e’ psicopatico o meno. Il rischio e’ che se lui non e’ psicopatico potresti perdonare un suo futuro rientro … Giustificando questi suoi misfatti . Se psicopatico metteresti una pietra sopra e lo eviteresti come la peste. Credo sia importante saperlo per questo , in caso di suo ritorno. Io avendo dubbi perdonai il mio np, non avevo prove di tradimenti … Il segnale era un terribile scarto che lui mi porto a interpretare come un periodo di Crisi emotiva , facendomi ricoinvolgere. Se avessi avuto la certezza che era un np non l’avrei perdonato. Ora ce l’ho e al suo nuovo tentativo mi sono opposta. Dicendo quello che credo di lui . Quindi si fai bene a cercare risposte .
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Credo che lei risponderebbe di si, che possono..se la cosa gli conviene e se ne traggono molti vantaggi.
Poi calcola che quando ci siamo messi assieme eravamo molto giovani e questi peggiorano con il tempo.
Inoltre c’è un fatto, sui cui ho riflettuto molto, e cioè che credo lui abbia avuto per molti anni la percezione che io non fossi del tutto “sua”, perché comunque sentivo questa distanza, perché mantenevo la mia vita, le mie passioni, le mie amicizie e perché l’ho messo di fronte ai miei dubbi un paio di volte, mettendo in discussione il mio amore per lui.
Credo che dopo il primo tradimento e il mio conseguente perdono, lui abbia avuto la certezza di avermi in pugno, che era diventato indispensabile per me e quindi il gioco non era più divertente.
E sai cosa mi disse dopo averlo confessato?: forse l’ho fatto anche perché anni fa mi avevi detto che non sapevi se mi amavi.
Eccola lì, la vendetta servita ben fredda.
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Cara Nat, capisco profondamente il tuo sconcerto quando la maschera del brav’uomo è caduta sotto i colpi dell’evidenza dei fatti. I suoi occhi diabolici… Quando raccontavo ai nostri amici comuni i suoi misfatti mi dicevano che non ci potevano credere …
Anche lui mi ha descritto come pazza, paranoica, infida e depressa. Mi ha spolpato bellamente lasciandomi senza un centesimo, addirittura aveva tolto tutto dal conto corrente e diceva ai nostri figli che l’avevo fatto io. Quando l’ho messo davanti alla sua becera condotta ha tentato di strangolarmi e sono viva per miracolo.…
Ora che sai chi era l’individuo che avevi accanto, pensa solo alla fortuna che hai avuto nello sprecare “solo” 20 anni e non tutta la vita, al fatto che ti dà l’opportunità di riprendere la tua dignità (non ti avrà più come burattino tra le sue mani), non rischi di prendere malattie, non rischi che faccia del male a te e ai tuoi figli.
È triste pensare a come sarebbe potuto essere, d’accordo, ma se non sarà non è colpa tua. Non vivere nella gabbia del risentimento, ma armati di pazienza e lucidità. Non pensare al “perchè”, non serve.
Pensa a come prenderti cura di te come faresti con tua figlia.
Ricostruisciti, sei una bella persona; te lo devi e lo devi ai tuoi figli. La vita e il tempo si prenderanno cura di lui.
Un abbraccio grandissimo.
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Grazie ❤️
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Questo l’ho ricopiato e lo leggo spesso,fa bene:HO DIRITTO di essere felice- libera- di sentirmi bene-di essere amata-di sentirmi al sicuro fisicamente, psicologicamente, emotivamente, sessualmente e mentalmente – ho diritto ad una vita dove le modalità di sopravvivenza non siano una condizione della mia vita -ho diritto di esprimere quello che provo -ho diritto di determinare quello che non è buono per me-ho diritto di stabilire e seguire i miei limiti mentali, fisici,emotivi spirituali e sessuali-ho il diritto di lamentarmi per eventuali perdite comprese le perdite di mancato rispetto dei miei bisogni-ho il diritto di aspettarmi onestà e integrità dagli altri -ho diritto di aspettarmi di essere trattata con rispetto e dignità -ho il diritto di essere vulnerabile, imperfetta e di essere comunque amabile e degna -ho il diritto di sapere che sono una persona valida senza dover soddisfare i bisogni di nessuno -ho il diritto di essere me stessa, unica e inconfondibile
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Bellissima
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Io l ho stampato in ufficio.. appeso
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La tua storia ricalca anche la mia solo che forse perché non volevo capire ( ma non è vero glielo avevo chiesto se aveva un’altra e aveva negato ) così dopo 23 anni ho ricevuto un sms :succede che mi sono fidanzato. …….
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Ho sbagliato non 23 ma molti di più non so che conti ho fatto! sono 4o!!!e ancora giusto ieri mi ha mandato una mail che non leggo e vive in un appartamento sotto al mio
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Ciao Natalia,ho letto e riletto più volte la tua testimonianza e sinceramente non so trovare parole per esprimere quello che sento ora. È come se l’uomo che ho accanto ora da vent’anni,mio marito e padre di mio figlio,che lavora, mi aiuta in casa, vita tranquilla per entrambi insomma si trasformasse per un qualsiasi motivo in un mostro disumano… Ecco ho pensato questo mentre ti leggevo… Una due tre volte… Non volevo crederci… E se anche lui mi sono chiesta? E pure io non vedessi? Ci siamo conosciuti a settembre, al mio compleanno avevo già un anello al dito (comprato insieme a sua madre) e a Natale conoscevo già i suoi… Scusatemi ma ho pensato “oh cazz@” e se…Per fortuna hai accanto una rete forte di supporto… Famiglia e amici… Hai avuto due splendidi figli in compenso,devi vivere per loro. Te lo dice una che a gennaio voleva farla finita ma poi ho guardato mio figlio. E sono qui. Grazie a questo splendido posto. Ti sono vicina. Un abbraccio a te, alla più grande e un bacio al bimbo.
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Si ma questi sono ovunque, inseriti in società, intoccabili, rispettati… Dei signori insomma. Uno schifo aggiungo io.
Ma Dio esiste?
Quindi anche io inconsapevolmente potrei crescerne uno?
E se mio figlio ne incontrasse una?
È un invasione… Scusate riflessioni notturne.
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Cara Natalia, per mia fortuna io non ho avuto tradimenti (credo) per cui credo di non essere in grado di capire cosa si prova, ma ti sono vicino lo stesso; l’uomo che hai avuto a fianco per così tanto tempo si è dimostrato veramente una M…., sia con te e, ancora peggio se possibile, con vostra figlia.
Una cosa però la posso capire ed è lo sconcerto e il disorientamento che si vive quando si scopre che la persona che hai accanto da anni non è quella che credevi e nella quale avevi investito tutto, energie, tempo, soldi, ma soprattutto amore. Per cui ti esprimo la massima vicinanza e comprensione.
Solo su una cosa non sono completamente d’accordo con te anche se capisco per esserci passato anch’io: ma proprio per questo ti dico che per me non ha senso stare lì a chiedersi se è malato, se è malvagio, se è solo un gran bastardo (solo si fa per dire); serve solo a trovare una giustificazione razionale, a dare un nome, ma non serve e lenire nessun dolore, anzi arrovellarsi non fa altro che rincarare la dose.
Anche io ho fatto una diagnosi a mia moglie, ma adesso ti posso dire che è stato tempo perso; quello che mi importa adesso è non dimenticare come mi ha trattato e come sono stato male per lei; perchè lei abbia dovuto comportarsi così non mi interessa più, è un problema suo, che semmai si porrà da sola nel momento in cui io riuscirò ad andarmene; il mio terapeuta proprio nell’ultima seduta mi ha detto proprio questo: se c’è una possibilità che mia moglie si faccia qualche domanda sarà in quell’occasione, o forse nemmeno, ma a me a questo punto non deve interessare, e comunque è troppo tardi ed eventuali scuse o ripensamenti sarebbero provocati e probabilmente fasulli.
Tu non hai nemmeno questo problema, lui non sembra avere voglia di tornare, per cui le tue domande e i tuoi dubbi sono solo un tuo tarlo che non avrà mai risposta. E finchè continui a portele tieni viva la dipendenza mentale.
Spero di non sembrare duro, ma ti assicuro che superare questa cosa aiuta molto a raggiungere un po’ di serenità per sè stessi.
Un abbraccio!
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No, non basta per uscirne.
Ma a me serve qualcosa che mi aiuti a cancellare quella maledetta immagine che ho in testa di quell’uomo, quello con cui ho passato buona parte della mia vita, quello che mai avrei pensato potesse nemmeno sfiorare i livelli di sofferenza che ha inflitto a me e a chi gli sta attorno.
Solo un malato può arrivare a tanto, solo un malato del c…o può avere due tre quattro cinquanta facce come le ha lui.
E mi si può dire: non ti basta quello che ti ha fatto?
Evidentemente no. Evidentemente penso ancora che sia semplicemente un debole e un debosciato, da qualche parte nella mia testa.
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Hai ragione Gianni dopo anni di dubbi per sganciarmi dalla mia situazione sapere che era un np non mi serviva a niente. L’unica cosa che mi ha aiutata tanto è stato dire basta. Basta alle bugie basta ai tradimenti ma soprattutto BASTA A STA INUTILE SOFFERENZA
Sapevo benissimo che ne avrei patita ancora molta col distacco e infatti ho dei giorni proprio NO tipo oggi ma non ci penso minimamente a mollare io VOGLIO scoprire cosa c’è dopo e non voglio più ridurre la mia esistenza all’ansia al nervosismo all’angoscia o a passare tutto il mio tempo prezioso a controllare cosa fa un uomo che non mi ama
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Ciao Eris. Un abbraccio, concordo in pieno. Cerchiamo di stare megllio per noi stessi. Che patologia hanno o meno loro non ci interessa più.
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Gianni, non si fanno nessuna domanda. In questi quasi 6 mesi di lontananza il mio non solo non si è posto domande ma continua a fare la vittima e pretenderebbe pure che tornassi con lui come se niente fosse stato. Tutto quello che gli ho detto e spiegato gli è entrato da una parte e uscito dall’altra senza lasciare traccia.
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Cara Aomame, capisco benissimo. Anche io ho provato svariate volte a far capire la gravità di quanto successo, ma il massimo che ottengo è sentirmi dire che anche io ci sono andato pesante e quindi siamo pari. Peccato io lo abbia dovuto fare per difesa e solo per riportare in equilibrio la situazione. Senza quella reazione sarei semplicemente morto, non in senso figurato.
Nessuna possibilità di reale introspezione; altrimenti, per definizione, non sarebbero quello che sono.
Un abbraccio!
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Cara Nat ti sono vicina
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Cara Naty, ti sono vicina. Son passata anch’io nel tunnel dei perché: garantisco che ti risucchiano nel vortice del risentimento e ti chiudono nella gabbia del pensiero di lui… non serve. Ringrazia solo che sia finito il teatrino e l’abuso di te e della tua fiducia. Ringrazia che non ti abbia fatto del male fisico e che tu non abbia preso malattie. Ora devi concentrarti su di te e sui tuoi figli: te lo devi, sei una bella persona.
Un forte abbraccio.
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Sulle malattie è stato un miracolo.
Sono sicura non abbia usato precauzioni.
Uno schifo proprio.
Grazie 😊
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Io mi sono accertata su quello fatto tutti gli esami….
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Cara Natalia, che differenza può fare sapere se è malato o solo un debole, se ha una personalità multipla o se è solo falso?
Forse che in qualcuno di questi casi ritieni di poterlo in qualche modo giustificare?
Io ho messo mia moglie più volte nella possibilità di mettersi in discussione e lei non lo ha mai fatto. È perché non vuole, non può o non riesce? Cosa cambia? Niente, semplicemente il suo modo di essere non è compatibile con le normali relazioni umane profonde. E questo mi basta.
Capisco la necessità di una risposta, ma in questo caso non ce ne sono. Anzi forse l’unica risposta sensata è che non c’è una risposta. Continuare a cercarla può farti solo stare peggio. Almeno questa è la mia esperienza.
Un abbraccio, buona notte!
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Io capisco, al contrario, la necessità di capire meglio, di dare un nome, anche generico, al male che ci affligge. A volte conoscere la malattia è il primo passo per la cura, se non si tratta di qualcosa di incurabile. Credo anche che sia normale e inevitabile, dal momento che siamo abituati ad indagare ogni sguardo e leggere ogni segnale, sviluppare una sorta di ossessione anche verso la patologia stessa. Personalmente ho trovato sollievo nel capire che si trattava di un np. Il pericolo è quello di non staccarsi più da questa indagine e la possibilità di usare il termine troppo spesso e magari a sproposito è forte, specie da quando è diventato noto e quasi di moda. Non fraintendetemi: ora abbiamo una specifica nozione e ciò è molto utile, però pare quasi che tutti gli amori finiti abbiano come attori almeno un np. Può diventare una cosa deresponsabilizzante. Tuttavia, se davvero di np si tratta, conoscerne meccanismi mentali e tattiche comunicative è davvero salvifico. Per questo un blog può essere utilissimo e il nostro contributo necessario. Inoltre, sapere di aver a che fare una persona affetta da una psicopatologia e di aver sviluppato una vera e propria sindrome di rimando sono spunti di riflessione e occasioni di autoanalisi. Resta il fatto che se una persona si comporta da stronza, scusate la parola, dice cose da stronza e appare come stronza, può darsi che sia stronza.
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Bentrovato caro S.w.a.
sottoscrivo, trovare una spiegazione all’inesplicabile è stato essenziale anche per me, per togliermi ogni velleità di recupero e ogni speranza e ti dirò anche nostalgia.
Ho baciato un rospo velenoso, il veleno mi ha fatto mi ha fatto credere che fosse un principe (ohibò non avevo mai cercato principi azzurri consapevolmente 🙂 ) svanito l’effetto il rospo è rimasto rospo e velenoso pure.
Rimanendo in metafora per questo è essenziale non baciarli più non toccarli più. Non averci nulla a che fare perché il veleno è sempre lì.
Ogni tanto rimpiango una connessione così (fraudolentemente) perfetta ma non è legata ad una persona in particolare men che mai alla m*rdaccia che ho conosciuto, mi manco io come è stato già più volte detto da molti.
Mi manco per come mi sembrava di essere:
per una volta in pace, ‘completa’ ,
mi manca l’energia di qui (pochi) giorni,
l’entusiasmo,
la sensazione di poter affrontare di tutto, era il veleno? può darsi.
Ma, ci pensavo in questi giorni, quell’energia posso provare ad attivarla da sola, l’entusiasmo pure e ti dirò anche quel pizzico di incoscienza che ci porta a realizzare l’impossibile (improbabile) il ‘motore’ c’è ancora: sono io, siamo noi, si tratta di capire come farlo ripartire.
Deve essere pulito? lo sto facendo
deve essere messo a punto? ci sto provando…
mi devo rifornire di positività e obiettivi sani poi posso (possiamo) tornare ad avanzare, anzi mi voglio rovinare 😀 a volare .
Mi rendo conto che sembra un caxxo di delirio new age però se funziona, ben venga anche il new age.
Last but not least, la considerazione riguardo gli stronzi: è vero non tutte le storie finite male possono essere imputabili a np e soci però durante la fase di distacco, mi sono sottoposta a una feroce autocritica riguardo le relazioni intraprese.
Non posso vantare grandi numeri ma almeno tre uomini sono stati importanti nella mia vita, in due casi relazioni di alcuni anni e in un altro un po’ più di un anno, ebbene mai e dico mai quando è finita ho provato neppure un milionesimo di quello che è stato l’esito di quelle poche settimane con la m*erdaccia, credimi sono stata anche mollata, sono stata male, mi sono sentita tradita e presa in giro, ma come con questo mai. Lo str*nzo/a ‘normale’ non fa tutti questi danni, credimi S.w.a. soprattutto se ci sono figli di mezzo, anzi.
Ci sono tanti che si sono separati, soffrendo molto, ma da persone civili, mantenendo un minimo sindacale di rispetto per gli altri familiari, in primis figli.
Non so, potrebbe esserci una certa sensibilità o ipersensibilità da parte di chi ha subìto la decisione di troncare ma le modalità descritte in questi post rimangono indegne anche per uno str*nzo colossale.
Un abbraccio.
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La sensazione di poter affrontare di tutto era il veleno… Manca anche a me quell’energia credimi, ma era tutto finto… Mi manca quella che ero in sua compagnia… Mi manco io.
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Per Eris e per tutte…
Purtroppo i disturbi di personalità sono molti e anche se molti sembrano uguali non è così…sono stata anni nel mondo della psichiatria senza starvi a spiegare la storia e vi posso assicurare che già un disturbo antisociale di personalità aggravato da tratti narcisistici..fa i suoi grandi danni.e guardate una cosa. Nessuno di loro verrà mai considerato ” un pazzo” come per noi intendiamo la follia. E questa è la nota dolente della società, oltre ai narcisisti anche le personalità borderline sono in grado di distruggere affetti e famiglie. Purtroppo non si tratta di fare l analisi sul disturbo ma di capire che nessuno e dico nessuno ,almeno per me può permettersi di abusarmi . Quindi se l ho permesso anche se in lievissim a entità devo capire e realizzare che il lavoro più grande e il più importante deve assolutamente essere fatto rivolgendo le energie a me stessa. E comunque già mi sento serena su molti fronti. E rido ,rido molto durante le giornate,anche su cose che prima non vedevo,e vi assicuro che fa molto bene. Poi ce il tempo della malinconia ,del pensiero che attraversa la mente anche solo due minuti,lo stress del lavoro,le incazzature..della vita…ma fuori da tutto quello che può essere anche solo manipolazione si chiama Vita.
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Cara Mirna, hai ragione, le classificazioni dei disturbi di personalità sono varie e spesso molto sfumate; e nessuno dei personaggi di cui parliamo qui verrà mai considerato un pazzo nel senso letterale del termine.
Ed è altrettanto vero che l’abuso subito non è visibile, non è nemmeno credibile agli occhi della maggior parte delle persone che vedono la cosa dall’esterno. Gli stessi psicologi spesso non lo considerano; la terapeuta di coppia (vano tentativo), quando ho detto che secondo il mio psicologo il trattamento riservatomi è stato un vero abuso psicologico, ha liquidato la faccenda dicendo “se ritiene di aver subito un abuso poteva denunciarlo”, intendendo proprio di sporgere denuncia contro mia moglie.
L’unica soluzione è lavorare su sè stessi per fare in modo di non essere più abusati; in questo caso emerge secondo me anche tutta la debolezza degli np: quando smascherati, a parte la fase dell’ira, dopo diventano degli agnellini o si dileguano. Quando tu dimostri di essere più forte o perlomeno di non lasciarti più dominare e condizionare, il loro gioco finisce.
Un abbraccio!
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Concordo Gianni
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Mirna cara, ti sento molto molto meglio sai? Anche io cerco di ridere ogni volta che posso
Mi circondo di persone positive e in alcuni casi anche meravigliose che mi aiutano e sono sempre presenti
Solo un anno fa ero praticamente sola e non avevo nessuno accanto ad aiutarmi
È stato un piccolo grande miracolo e non voglio più spegnermi ne’ tantomemo rinunciare più a godermi questi momenti che non avevo da anni troppi presa a pensare e vivere per lui.
Che poi io non mi sentivo nemmeno sbagliata nel mio modo di amare perché non ne ho mai conosciuto un altro però effettivamente mi sono sempre annullata. Se avessi badato un po’ anche a me sicuramente non avrei proseguito così a lungo ma non c’ero più! Almeno adesso so cosa vuol dire morire dentro e la fatica che si fa a ritornare in vita e quando vivrò pienamente la mia vita allora magari finalmente imparerò a non annullarmi più per nessuno tanto se esco viva da sto incubo (e ce la farò prima o poi arriverà l’ultimo click) posso affrontare tutto!
Le separazioni fanno molto male soprattutto quando ami ma c’è anche altro da scoprire e io non voglio più vivere nella dipendenza da terzi perché ho capito che oltre a non valerne la pena poi si sta malissimo
E tutto questo per chi? Per uno a cui non bastavo mai? Per un uomo che non mi amava e giocava coi miei sentimenti? Per una persona che mi ha tolto l’anima è l’amor proprio per disarmarmi? Ma poi perché? Cavolo potevo dare il mio meglio e mi sono trasformata nella peggiore versione di me!!!
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Bravissima Eris…e importante soli o meno bastare anche a se stessi,io amiche ne ho poche perché come ho detto in precedenza fatto anche piazza pulita di chi probabilmente leggendo bene la mia empatia ci marciava sopra. Ma bene così pochi ma buoni,anche le relazioni amicali…Non sane fanno danni. Da noi…dobbiamo sempre ripartire da noi…poi se sul cammino incontriamo bella gente facciamola camminare accanto a noi ,e una bella cosa ..ma manipolazioni ..basta.
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Nella tua mente sei stata depredata della tua migliore versione di te, cara Eris… Te propongo di riflettere sulla parola “versione”. Anche se ti ha “svaligiata” portandosi appresso un bel po’ di energia vitale sappi che la “migliore versione di te” è con te tuttora. Questo perché non sei una “versione” di qualcosa di meraviglioso ma SEI una PERSONA meravigliosa. Ciò che SIAMO nessuno al mondo ruba. Notte, cara. Ti abbraccio forte.
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Grazie Claudileia per le tue parole♥️
Per me è davvero strano dirlo ora dopo tanti anni ma finalmente sento che c’è ancora qualcuno qui dentro!!!
È una piacevole sensazione spero sia sempre più bella e che la mia presenza sia sempre più forte col passare del tempo.
Questa credo sia la luce che dobbiamo tornare ad amare e forse inizio a capire il senso di questo viaggio…è tutta una dura prova ma anche una scoperta e spero che più nulla si metterà in mezzo a rallentarlo proprio ora che sono all’inizio
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Cara MIrna,hai proprio ragione.
Io non ero a conoscenza dei disturbi di personalita’ e pensa che solo dopo pochi mesi ci penso’ lui durante una normale chiacchierata su whatsapp a scrivermi con molta tranquillita’,che soffriva di disturbo antisociale di personalita’,fece anche riferimento ad una sigla e ad un manuale e io stupida,mi feci una gran bella risata,pensando che stesse scherzando.Diceva la verita’ e anzi dopo quello che ho passato,credo che abbia anche minimizzato.Sembra davvero impossibile uscirne,ma come dici tu dobbiamo rivolgere tutte le energie su noi stesse.Un grande abbraccio.
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Eh sì Michelle pou alla fine ti informi .leggi. io ormai da anni e capisci e metti insieme i pezzi. Un abbraccio cara. Siamo tutte qui è ci sosteniamo..
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Babi volevo risponderti ma non so perché in alcuni utenti non mi da la funzione rispondi..
Comunque ho letto le tue parole.
È paradossale, ma quando sono convinta del fatto che lui sia un covert, provo sollievo. Perché questo mi fa capire il perché di tanti suoi comportamenti e di tante mie sensazioni..certo, sapere di essere stata una vita con uno che non mi ha mai amata non è piacevole, ma per me è peggio credere di aver fatto qualcosa o, peggio ancora, di essere qualcuno talmente ripugnante; da meritare il trattamento che ho ricevuto … E alla fine, anche se con discorsi ambigui e non chiari, è quello che vuole farmi credere lui.
È vero, non chiariscono mai.
Nell’ultimo “confronto” che abbiamo avuto, mi ha detto: penso di non amarti più ma non ne sono sicuro. Non sono sicuro di niente. Mi ci vuole tempo. Ci potrebbe volere anche un anno.
Sono passati 6 mesi.
Quindi potrebbe essere che nella sua mente malata io sia in stand-by, anche se ne dubito, altrimenti non sarebbe arrivato alla separazione legale, alla convivenza con un’altra eccetera. Avrebbe tentato di tenere il piede in due scarpe.
Sì, in assoluto il fatto che dopo 20 anni ostenti tranquillità e serenità, è stata la cosa più agghiacciante.
Il primo mese vedevo ancora qualche lacrima, sentivo ancora qualche parola di rimorso o rimpianto. Vorrei tornare a 7 anni fa, mi disse.
Ma poi, ogni azione è andata in un altro senso. E quegli occhi, comunque, erano cambiati.
Mi ricordo che lo vedevo arrivare splendido sulla bicicletta ( non ha la patente..): capello al vento, occhiale da sole, sorrisetto..poi, non appena mi vedeva, l’espressione diventava contrita e abbacchiata.
Qualsiasi uomo ( o donna) che abbia maturato negli anni la consapevolezza di non amare più chi gli sta accanto, avrebbe affrontato la cosa gradualmente, avrebbe forse avuto dei ripensamenti, avrebbe, in ogni caso; portato rispetto per il dolore di una donna ferita.
Niente di tutto ciò.
Sembra che la colpa sia mia perché non lo accetto, perché sono io la psicopatica che non se ne fa una ragione.
Se penso alle paturnie mentali che mi sono fatta io quando avevo dubbi, quando provavo a capire cosa provassi per lui … Il senso di colpa, l’indecisione, il bene così profondo e radicato che m’impediva di potergli fare, in qualche modo, del male.
In ultimo, vorrei aggiungere che credo; e in questo ammetto il mio bisogno di vendetta e di rivalsa; di aver bisogno della certezza che sia un np o comunque un disturbato, perché così so che non potrà mai essere felice. Che non sarà un’altra donna a renderlo un uomo migliore, né più gioioso, perché non sono io il problema.
E che continuerà a vagare nella vita all’interno del suo deserto emotivo.
È da stronza, lo so, ma voglio la mia vendetta.
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Cara natnat..il fare rimanere appese le persone fa parte degli schemi narcisistici ..Non chiudono mai definitivamente con nessuno…Purtroppo ritornano sempre. Ma non certo per amore,per vedere in che stato hanno lasciato le loro basi di rifornimento..per loro le persone sono intercambiabili . Ti consiglio davvero di leggere più che puoi gli articoli meravigliosi che Claudeleia qui ha pubblicato.magari 300 in una volta no…😊ma leggi ,leggi..e vedrai che un Po di risposte le troverai.
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Li ho letti tutti credo😁
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Cara Natalia,
ti comprendo appieno, e non è affatto paradossale, anche per me conoscere il disturbo, confrontare i vari aspetti e ogni volta ritrovarmi totalmente è stato essenziale.
Non ho ottenuto ovviamente una diagnosi , che forse nel tuo caso sarebbe utile per altri obiettivi, però mi ha consentito di togliermi di testa il gioco del “se fossi” (più dolce, paziente, forte, bella, bionda, magra, bassa…. quello che si vuole) allora sarebbe finita diversamente.
Non è così, hanno strutture psichiche gravemente compromesse, che si tratti di np covert o borderline o bipolare alla fine poco importa (anche perché in molti casi c’è la così detta comorbilità ovvero si sovrappongono in tutto o in parte disturbi diversi) importa che, sapendo quello che c’è da sapere si svolta (piano piano) e si comincia a riattivare il cervello.
Hai perfettamente ragione quando scrivi “sapere di essere stata una vita con uno che non mi ha mai amata non è piacevole, ma per me è peggio credere di aver fatto qualcosa o, peggio ancora, di essere qualcuno talmente ripugnante; da meritare il trattamento che ho ricevuto ” è un passaggio cruciale verso l’accettazione verso l’interiorizzare che davvero non c’è nulla da fare, che niente possiamo per salvare loro e la relazione.
Sarebbe come chiacchierare amabilmente , che so , con un malato di alzheimer e stupirsi perché a un certo punto non ci riconosce più…. bada è solo un esempio estremo e nessunissima giustificazione perché il malato è malato e non ha scelto loro invece hanno scelto. Eccome.
E poi i discorsi ambigui, il dire e non dire, farti intendere e ritrattare, il discorso e lo scherzo. Odiosi: saggiano, sondano, aspettano, davvero disgustosi … nel mio caso maestro di sguardi, occhiate, espressioni del viso, che ti devo dire è un danno averli incontrati.
In un caso come il vostro sarebbe stato lecito aspettarsi un periodo in cui si tenta di rimettere insieme i cocci, si prova con una terapia o che ne so una vacanza da soli, insomma non si chiude dal mattino alla sera con una nuova “preda” già in caldo.
Non è da persone normali, non è da persone. Manco da bestie. Scusami.
Da ultimo non devi vergognarti del sentimento di vendetta e rivalsa è naturale, non sei affatto stronza, la rabbia deve essere espressa non soffocata (non sto dicendo di andare a bucargli le gomme della bici 🙂 ) ma di convogliarla in positivo o almeno di verbalizzare, di sfogarla anche scrivendo qui. Sono sentimenti più che giustificati, e per quanto ne so , per quanto ho sentito quando frequentavo la merd*cci* come “amico” non sono felici mai, sarà pure una scena ma davvero era costantemente scontento, e in guerra con il mondo…. anche il tuo ex non troverà pace ti assicuro, e stai pure certa che per quanto vorrà mostrare un’apparenza serena sarà per sempre perseguitato dal suo senso di grandiosa inadeguatezza.
Un abbraccio cara Natalia.
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BABI hai ragione davvero. .anche lui mai contenti. Eterni infelici. Anime dannate .
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Ho molta, molta più stima per gli animali.
Non c’è nemmeno da paragonarli.
Loro agiscono d’istinto, ma istintivamente non fanno del male ai loro simili, se non per sopravvivenza.
Ora, questi esseri, se fossero in grado di argomentare il loro disturbo, potrebbe dire che agiscono per lo stesso motivo, ma il piccolo particolare che dimenticano è che l’essere umano dovrebbe essere dotato di consapevolezza.
La quale, di conseguenza, dovrebbe dirigere spontaneamente le azioni verso il Bene, non verso l’annullamento dell’altro.
Anche perché qua non si tratta nemmeno di mangiarsi gli uni con gli altri per riempirsi la pancia e sopravvivere, come fa il leone con la gazzella; ma solo di spolpare un altro essere umano per accrescere il proprio Ego.
Praticamente sono un tumore maligno.
Distruggono, uccidono e poi, quando la vittima è morta, devono passare ad altro.
Grazie, le tue parole mi fanno bene.
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Non vorrei fare il grillo parlante ma è utile rileggerli -tutte le volte che ho malinconia ,incertezze ,mi riportano nei binari- mi ha madato ancora una mail!da matti
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Infatti Meli sono matti. Maligni.
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Perdonami, ti rispondo da profano e ti chiedo di perdonarmi per qualche eventuale ed involontaria mancanza di tatto.
Mi sembra che per te sia molto importante appurare se sia un narcisista o meno, ma l’unica risposta te la potrebbe dare uno specialista dopo le visite di rito.
Se questa tua necessità di stabilire un’etichetta è dovuta al senso di colpa che ti ha instillato, per cui la sua eventuale “patologia” potrebbe in qualche modo assolverti da tutte le accuse e le colpe che ti ha buttato addosso (sono stata io a trasformare l’uomo che amavo in questo?), posso assicurarti che, narcisismo o meno (e qui comunque l’odore mi sembra forte), tutta la crudeltà che ti ha riversato addosso non è normale ne giustificabile in alcuna misura.
Ognuno è responsabile di quello che fa e, soprattutto, ci sono mille modi per affrontare un problema e se lui ha scelto quello più irrispettoso, meschino, cattivo e violento, è perché non ha i mezzi per praticarne un altro e questo la dice lunga su di lui. Persino tu, tradita abbandonata e diffamata (tutte cose gravissime), hai cercato la via conciliatoria piuttosto che rinfacciare colpe dell’epoca giurassica che ci si dovrebbe solo vergognare a portare a galla dopo così tanto tempo (cos’è? Eri impedito che non me lo potevi dire prima, quando le cose si potevano aggiustare? Comodo così…)
C’è gente che veramente esce da relazioni con mostri senza aver fatto minimamente nessuna delle cose che lui ha fatto a te e se lui le ha fatte è perché, può colpevolizzarti quanto vuole dicendo che gli hai dato poco affetto etc etc etc, ma sapeva che gli volevi bene e che in quel modo ti feriva.
Quel che ora credo che sia importante è non divinizzare questa tua relazione al punto da spaventarti di averne altre. Per quanto sia stata una relazione importantissima e molto lunga, non è sufficiente per lasciarsi scoraggiare sugli altri 3-4 miliardi di persone con cui puoi averne altre.
Spero di essere stato d’aiuto, un saluto.
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Ciao Giovanni a me la tua risposta è piaciuta molto la trovo di una concretezza perfetta.
Nat sai cosa ti dico? Ha ragione quando ti dice di mollare i sensi di colpa
Sai purtroppo davanti alla tua perfezione di moglie mamma e donna lui era totalmente disarmato…allora che fanno sti esseri? Si attaccano a una macchietta per distruggere e lasciare la colpa. In questo modo loro si danno l’alibi anche per tornare ma non funziona così!! Vedi ti ha lasciato sto dubbio su una cosa accaduta 100anni fa! È proprio il loro modo di fare. Tu mi rompi le scatole per la gelosia? Io per punizione ti tradisco!
Tu sei ossessionata dalla paura del silenzio punitivo? Io alla prima occasione ti ci metto!
Vedi sono cose che anche io ho subito per tanti anni e davvero ne comprendi la crudeltà quando ti chiamo fuori e quanto fa male sta consapevolezza!!!!
Tu NON HAI mezza pecca in sta storia anzi ti dovrebbe solo ringraziare ma te lo diciamo noi grazie per la bella persona che sei
Cerca davvero di lavorare tanto sul suo eventuale ritorno perché tu devi ricostruire una vita ora dove lui non è più previsto ….e te l’ho detto usando la crudeltà subita in uno dei suoi tradimenti: tu da oggi non eri prevista!
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Gianni ti ringrazio e sì, mi aiutano le tue parole come quelle di tutti voi.
In parte sicuramente mi ha massacrata con il senso di colpa, l’idea che abbia sbagliato così tanto da portarlo ad allontanarsi e farmi così male.
Si trincerava dietro la scusa che le cose non andavano più da tempo e che anch’io non ero felice.
Genio! Non ero felice no! Mi tradivi, mentivi, abusavi di sostanze ed alcol da anni e spolpavi il patrimonio familiare per farti i benedetti tuoi… Però giocava sul fatto che io fossi aggressiva e lo mettessi sempre in difficoltà.
“Tu mi vedi sempre come un c……e” mi diceva. E io giù a giustificarmi, a dirgli che non era così.
Se penso che dopo quello che mi ha fatto, i primi mesi dopo lo scarto, gli ho anche chiesto scusa. Scusa c…o!
Scusa per non averlo capito, per essere stata aggressiva con lui.
Non ho parole. Che stima devo avere di me stessa per fare una cosa simile?
Comunque, credo che più di tutto mi bruci il fatto di non essere”più” amata. È una ferita narcisistica che fa male in maniera esagerata.
Come se questo avvenisse perché non sono abbastanza …
Abbastanza bella, simpatica, intelligente.
E non vedo più nulla.
Non vedo la piccola, inutile merda che è lui, non vedo quello che mi ha fatto, detto, non detto.
Vedo solo una Naty che non merita il suo amore. E il suo, proprio il suo, è insostenibile per me come pensiero, perché era una delle poche persone da cui mi sentivo amata totalmente.
Capite quanto può fare male?
Non tornerà Eris. Non mi devo proteggere da questo, ma dai miei fantasmi e da me stessa.
Sono io il mio peggior nemico, ora come ora.
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Carissima Naty, intervengo solo per dirti che vorresti essere amata proprio da quest’uomo, così miserabile, perché lui con le sue parole, gesti affettuosi e il disperato bisogno di te (che rappresentavi il suo miglior nutrimento!) è stato il tuo specchio per parecchi anni. Tutte le qualità che hai visto in lui erano tue. Di lui non c’era niente, solo qualcosa di misterioso che celava e custodiva per non far esplodere a qualunque momento. Quindi essere amata da lui significava essere amata da te stessa. Ecco perché sapersi non amata da lui ti fa sentire indegna di qualunque cosa in senso generale. Personalmente non credo che il regno animale sia migliore perché credo nel potenziale umano di voler bene non solo ai propri cuccioli e di convivere con gli altri in armonia nonostante le differenze culturali. Non lasciare che siano le persone negative a dettarti la LORO visione di mondo. Abbracci a VOI.
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Cara Natalia, nell’ultima discussione (direi almeno 4/5 mesi fa) il suo esordio è stato chiedermi se io non sentissi il bisogno di chiederle scusa per come l’ho trattata, per la mia aggressività.
Sono stato categorico e su questo principalmente si basa la mia consapevolezza e la mia ritrovata autostima: NO! Non le chiedo più scusa, perchè quelle reazioni, che mi auspico di non avere più con nessuno, erano solo la mia estrema difesa.
E ancora oggi non riesco a non essere aggressivo con lei. Purtroppo questo si riflette su qualsiasi questione familiare (ieri ho alzato la voce, giustificato per la gravità della cosa, ma in maniera eccessiva nei modi, nei confronti di mio figlio; con lui sì mi sono subito scusato). Altro motivo per allontanarmi il prima possibile: ritrovare un po’ di serenità.
Come vedi sono dei maestri della provocazione, e dopo aver lanciato il sasso ritraggono la mano.
Un abbraccio!
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Fingere di amare qualcuno con cui ti trovi bene non è una grande impresa.
Dimostrare di amare qualcuno quando le acque si increspano richiede molta più sostanza, una sostanza che da parte sua non c’è stata.
Ma come tutti i narcisisti è riuscito nel gioco di prestigio di far passare inosservate le sue colpe coprendole con una marea di accuse nei tuoi confronti.
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A parte che fingere per anni e anni e anni mi sembra già un’impresa discreta 😉, ma quello che mi è incomprensibile è perché continuare a farlo anche quando ti metto di fronte ai miei dubbi, e quindi ti servo Su un piatto d’argento la possibilità di “liberarti”, più di una volta oltretutto. Ma poi non era solo un farmi sentire sicura rispetto al mio sentimento, era un continuo suo cercare rassicurazioni, un volere conferme, come se senza di me non potesse stare. Quindi è ancora più enorme il divario tra quello che sembrava e quello che era.
Mi è comprensibile ora che conosco le dinamiche del narcisista e dello psicopatico ( nel caso del mio ex propendo più per il secondo..), ovvero il fatto che io gli fossi Indispensabile in quanto nutrimento, rifornimento. Ecco spiegato anche il perché delle scene assurde che metteva su.
Per il resto, è riuscito molto abilmente a far ricadere tutte le colpe su di me, anche quando ammetteva le sue. C’era sempre quel Si ho sbagliato ma …
E poi quel Si ho sbagliato non era mai realmente sentito.
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Caro Giovanni, la dinamica che descrivi è tipica dei narcisisti, oltre che degli str….
L’amore vero si vede nella difficoltà e nella capacità di perdono; quando va tutto a gonfie vele è facile dirsi innamorati.
Poi la capacità di colpevolizzare l’altro è tipica; e pensando che l’arma migliore del narcisista è la proiezione, questo la dice lunga su che tipo di persone siano. Più ti accusano e più stanno coprendo le loro mancanze.
Sei un ottimo osservatore di queste dinamiche, anche se, se non ricordo male, non sei vittima diretta di un np all’interno di una relazione. Avessero tutti la tua sensibilità sarebbe più facile essere capiti anche al di fuori di queste realtà, e questo aiuterebbe molto le vittime di np.
Un abbraccio.
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Natnat2000: e tu cosa pensavi di fronte ai suoi ribaltamenti? Quando hai iniziato a capire che stava giocando sporco sulle colpe?
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Gianni: Si, la mia esperienza con un potenziale narcisista si consuma sul luogo di lavoro. Nel muovermi guerra tende a distorcere un po’ tutti gli episodi che ci vedono coinvolti ed io, arrivato ad un certo punto, avevo iniziato a chiedermi come fosse possibile che mi mentisse a viso aperto su fatti in cui ero stato presente, stavo andando un po’ in confusione.
Questa pagina mi ha aiutato a fare chiarezza e ho iniziato ad interessarmi di questo problema.
Forse ho avuto una ex narcisista 10 anni fa, all’epoca manco sapevo cosa fosse il disturbo narcisistico ma con il senno di poi non mi sembrerebbe così strano, ma a parte questo credo che combattiamo e conviviamo un po’ tutti con il narcisismo ogni giorno, anche se a piccole dosi.
Sulla mia sensibilità non saprei che dirti, ho i miei attimi di gloria ma anche i miei momenti miseri, però riconosco che almeno lo sforzo per provare a capire gli altri lo faccio sempre e quasi sempre mi arricchisce.
Un abbraccio a te! 🙂
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Naty io penso che un uomo normale, dotato di empatia, ti avrebbe chiesto scusa per aver rovinato la famiglia. non siamo di fronte a due fidanzatini. Qui abbiamo due figli , un attività , un patrimonio una vita in comune mandati in fumo . Una persona normale si assumerebbe un minimo di responsabilità. Non dico tutta ma almeno un 50%. Sicuramente avrai fatto degli errori. ma gli sei andata bene per 20, ha voluto rifare un figlio dopo 12, che tratto della personalità strano e sconosciuto puoi aver tirato fuori per farlo dissinamorare??
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Lui dice aggressività, “scontentezza” cronica, depressione …
Tutte cose possibili e vere, in una certa misura, ma il problema è perché?
Ho provato a metterlo di fronte a questa domanda non so quante volte: ti domandi perché io stia così? Ti domandi perché abbia questa rabbia nei tuoi confronti, questo astio?
Mi diceva: quando mi guardi vedo l’odio.
Può darsi anche che fosse vero.
Ma io ero STREMATA dalla sua continua ambiguità, dalle bugie continue, non solo quelle che scoprivo, ma anche quelle coperte ma che sentivo.
Ero stremata dalla sua mancanza di responsabilità, di presenza.
E anche dalla sensazione di non esserci più ai suoi occhi, sotto ogni punto di vista.
Lui però o, come faceva negli ultimi tempi, quando veniva pressato, prendeva e se ne andava, semplicemente; oppure mi manipolava dicendomi che niente di tutto questo era vero, che lui in realtà non faceva altro che pensare a me e alla nostra famiglia, che ero io ad avere un problema di base e che non poteva essere sempre lui il responsabile di tutto.
Si faceva passare per la vittima, diceva di non poterne più del mio modo di fare, di aggredirlo. Quando parla della nostra relazione sul finire la definisce un incubo.
Ma chi l’ha creato questo incubo? Chi?
Il mio errore è stato quello di rimanere incastrata dentro questi meccanismi perversi, avrei dovuto prendere ed andarmene ( anzi, cacciare lui) molto tempo fa, ma il punto è che non ero consapevole, per niente proprio.
E poi che probabilmente mi aspettavo di vederlo “tornare” ad essere quello che avevo sempre pensato essere e che potesse trattarsi solo di un “momento” ( anche se parecchio lungo) di crisi.
Inoltre, mettici che questi anni sono stati intervallati da parecchi momenti piacevoli: vacanze, cose fatte assieme, uscite, cene, la nascita di un figlio, progetti, momenti appassionati, belle parole e belle dichiarazioni.
Direi che è tutto da manuale.
Il famoso bastone e carota.
Per questo quando ho cominciato a reperire informazioni su questi disturbi mi si è aperto un mondo.
È come se stessi ricomponendo i pezzi di un puzzle, il quadro sta emergendo lentamente, il problema è che l’immagine è terrificante.
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Quando mi guardi vedo odio… Eh tipica proiezione narcisista… Cara Naty sto seguendo la tua storia, quello che posso dirti è che sei una donna che ha fatto di tutto per salvare il matrimonio senza capire chi effettivamente si trovava davanti e non è un problema solo tuo qui dentro, nessuno lo sapeva. Infatti vedo da quello che scrivi le dinamiche ormai note. Sii indulgente con te stessa, cerca di volerti bene (cosa difficile anche per me) soprattutto per i tuoi figli. Si è pure comportato male con gli amici storici e la sua famiglia, che colpe vuoi darti ancora? Ti riporto un piccolo fatto… Mia madre vede una sua vicina e le chiede come sta suo marito che è un po’ che non lo vede… Le risponde che se ne è andato e si sono separati, non capendo bene se con un altra persona o no… E una signora dice… “eh…gli uomini!” Eh cara la mia signora penso io,magari uno dei due è narcisista (non necessariamente se due si separano uno lo deve essere per forza)… Forse lo è lei, forse lui, lei era una rompipalle o forse lui… Non sapremo mai la verità… Guarda a che punto sono arrivata.E poi la vendetta per cosa?Ti cura le ferite solo un attimo per poi bruciare di più, lascia fare alla vita, credimi non sarà mai felice nemmeno con l’altra… Pensa a esserlo tu invece o meglio incominciare con piccoli passi… Dobbiamo ricostruirci da zero… Noi siamo qui e ti sosteniamo.
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Cara Nat concordo con quanto scrive Lalla.
Io stessa sono scappata perché non ho avuto alternativa. Era impossibile non ammettermi più la realtà cioè che tanto questo non mi ama. Amen pietra sopra si va avanti senza…sto sopravvivendo certo con un po’ di sofferenza ma tanta consapevolezza e sinceramente si sta anche meglio senza perché oggettivamente era solo ansia e dolore quel rapporto mono sentimentale!!!
Io del resto cosa ci posso fare se questo non mi ama? Lato suo niente lato mio tantissimo! Per esempio darmi tutte quelle cose che io mi sono fatta mancare a partire da risate e amiche e uscite e tutto quanto.
Lo so che è dura andare avanti senza perché è un dolore forte dato dalla mia impossibilità di credere davvero che esista tanto male. Non pensavo e ancora stento a crederci ma è così. Ad ogni modo io al contrario ho volutamente riportato tutto in una sorta di normalità nella mia mente. Ho messo dei punti: mi sono allontanata perché il mio amore non era ricambiato, perché ero stufa di soffrire per la sua assenza, bugie e continui tradimenti. Ha fatto la sua scelta di tradirmi sempre e mai cambierà in questo quindi io ora sono libera di andarmene perché non si può stare con una persona per cui non sarò mai abbastanza e non si può elemosinare solo per sfuggire alla mia responsabilità di iniziare a volermi bene. Io ho la coscienza pulita ho fatto tutto e di più. Il suo ultimo sguardo carico di odio è stata la sua ultima possibilità di potermi guardare negli occhi. Ora lo regalerà alle altre quando saranno in svalutazione ma sai che ti dico??? E chissenefrega non è più un mio problema! Alleluia aggiungo!!! Spezzerò piano piano tutte le catene ma mi sono data l’obiettivo principale cioè pensare a me e a ricostruire la mia vita tanto ho capito che non si può vivere la vita di nessun’altro quindi pensiamo a noi che è meglio
Vedrai che le cose arrivano se ci poniamo anche in modo positivo a ciò che già abbiamo. A volte perdo la pazienza e la testa mi riporta indietro ma poi mi passa perché purtroppo con immenso dispiacere so che lui non cambierà mai.
E poi vedi un’altra cosa che aiuta tanto è che dopo il dolore che ci è rimasto per la loro conclamata cattiveria, il mio pensiero va al fatto che a soffrire qui tra i due ci sono solo io e quindi a maggior ragione mi dico: ma ne vale la pena??? La risposta è ovviamente no e quindi mi carico anche un po’ perché mi ripeto continuamente che uno che non alza un dito per me dopo 5 anni e mezzo perché ha una nuova da cui attingere non si merita nemmeno nostalgia perché la sua scelta l’ha fatta…io sono sparita da un giorno all’altro e lui è andato avanti bello sereno! E non mi importa che loro si infastidiscono per il No Contact perché a maggior ragione uno dovrebbe soffrire per avere perso una persona preziosa non avere già pronta la sostituita. Ma ci restasse e lunghissima vita al loro rapporto così non torna e io posso andare avanti sul mio percorso che vedo anche molto luminoso ora perché essendo una persona buona e normale non gli auguro nulla di male solo di stare nella sua vita esattamente come lui ha scelto fosse cioè l’opposto di come la volevo io. Ora la responsabilità è solo mia e devo davvero credere in me stessa con tutte le mie forze.
È dura perché sono piena di pensieri anche su di me ma ormai ciò che è fatto e fatto. Ho lanciato troppe pietre e quelle non torneranno mai indietro ma se mi devo pure massacrare a oltranza non guarisco più e mi devo per forza perdonare perché io sono la persona con cui vivo. Stare insieme a lui per nascondere me non ha portato a nulla ha solo rimandato l’inevitabile che è ciò che sto vivendo ora! Ti abbraccio e facciamoci forza e basta…si va avanti senza guardarci più indietro
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Non si può fare altro che guardare avanti, necessariamente.
Quello che mi distrugge di più è questa sensazione che mi abbia portato via, irrimediabilmente, qualcosa.
Il mio essere fiduciosa, gioiosa, la mia curiosità.
È come se fossi spenta, come se una patina avvolgesse i miei occhi e il mio cuore, soprattutto quello.
È come se la mia vita avesse preso una piega talmente inaspettata che non riesco più a darle un senso, un valore, a vederne una bellezza.
Oggi giornata no, si capisce.
Ma quando finiranno queste giornate?
A volte credo mai.
Mio figlio, 6 anni, mi ha fatto vedere il suo “diario segreto” oggi.
Voleva che lo leggessi,anche se ne aveva un po’ timore.
Ha imparato a scrivere da poco e quindi, a suo modo, aveva scritto: Perché se n’è andato? Perché non vuole più tornare?
Cosa devo dire ad una creatura così?
Perché ci doveva spezzare il cuore così tanto?
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Cara Nat, la situazione con tuo figlio è straziante. Però non serve a nulla chiedersi perché hanno seminato tanto dolore intorno a loro. Non hanno una coscienza, sono nulla.
Se avessero avuto solo un briciolo di cuore non ci avrebbero trattati come ci hanno trattati. Mentre lo dico a te, lo dico anche a me.
Basta, basta pensare a loro come persone. Non lo sono. Altrimenti non riuscirebbero a vivere con il peso enorme del male che hanno fatto, e che continuano a fare.
Continuo ad arrovellarmi e ripassare tutto il vissuto (io 17 anni!) senza rendermi conto di chi avessi accanto.
Il mio è stato incredibilmente subdolo. Non è mai stato violento neppure verbalmente eppure è riuscito a massacrarmi coon una tale crudeltà della quale io stessa non riesco ancora a rendermi pienamente conto.
Non ho figli e non sono in grado di poterti consigliare cosa dire al tuo. Non posso fare altro che mandarti un abbraccio virtuale. ❤️
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Straziante, si.
Mi strappa il cuore dal petto e me lo riduce in brandelli, ancora più piccoli.
Non so cosa darei per poter “ridare” a quel bambino una famiglia come la vorrebbe lui.
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Cara Nat vivo questa situazione con mio figlio da 4 anni. Ora ne ha 9. Ci vuole tanta pazienza ma proprio tanta. Parlargli e distrarlo e giocarci e coccolarlo. Io ho dovuto portarlo dallo psicologo ma non è che ho visto grandi cambiamenti. Ha dentro la rabbia dalla separazione ma non posso fare molto se non continuare a cercare di farlo stare al meglio che posso. È difficilissimo per me che nel frattempo dopo la batosta di suo padre ho avuto la fortuna di trovare un np e quindi ho pure perso anni di lui troppo presa dalle mie sofferenze ma purtroppo è così . Loro sono sensibili ma hanno bisogno di noi perché ora la paura dell’abbandono ce l’ha anche lui e tu devi tirare fuori la forza per lui oltre che per te.
Poi guarda questi sono i segni della vita che ci devono rendere felici di esserci liberate di sti pseudo uomini perché almeno non cresceranno con un esempio del genere e noi riusciremo a limitare i danni insegnando loro pure dei valori.
Se hai la possibilità fatti aiutare da un vero esperto che sicuramente ti potrà dare dei consigli. Sicuramente sta vivendo una fase di trauma da abbandono e non va trascurato niente di lui…dell’altro tutto anzi va eliminato completamente dopo il male che è riuscito a fare anche a questo piccolino. Ti abbraccio
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Lui il padre lo adora, non posso negarglielo. Sarebbe come picchiarlo a sangue. Vorrei, credimi. E ho provato con il discorso delle dipendenze, ma ora sta dimostrando la sua ( finta, secondo me) disintossicazione e non posso né legalmente né umanamente oppormi al fatto che stiano assieme.
Avevo già consultato una psicologa, che è quella che segue mia figlia, specializzata in bambini ed adolescenti. Mi aveva detto di rassicurarlo sempre sul fatto che non è colpa sua se il padre non c’è e che comunque lui gli vuole bene.
È quello che faccio, anche se una parte di me ne dubita. Credimi, ho veramente difficoltà a pensare che non voglia bene nemmeno a lui. In questo, penso che forse abbia conservato un minimo di umanitá. Quando lo vedevo guardare il figlio, vedevo l’amore … Vero è che lo vedevo anche quando guardava me, per cui …
Quindi probabilmente sto raccontando balle a mio figlio, ma che posso fare?
Mi chiede quando tornerà.
I primi tempi tergiversavo, ora gli rispondo che non lo farà, ma che gli vorrà sempre bene.
Però gli dico anche che ha detto tante bugie alla mamma e che lei è arrabbiata con lui. È l’unica parvenza di verità che posso dargli.
Devo sempre e comunque difendere l’ indifendibile? Voglio insegnare l’autenticità a mio figlio, non la falsità perpetua come hanno fatto con il mio ex … Che qua ci sarebbe da aprire un capitolo sulla sua famiglia d’origine, ma lasciamo perdere …
Grazie, grazie e grazie. Un abbraccio.
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Nat cara, spero tu non mi abbia fraintesa ma concordo sul fatto di non togliere il papà al bambino. Ho forse compreso male io da un post che lui era sparito. Ecco perché ti dicevo del trauma ma meglio così per il bimbo perché mi conforta un po’ sapere che lo vede. Spero solo con tutto il cuore che non lo condizioni in alcun modo contro di te perché io ho dovuto subire pure sto schifo.
Comunque io più leggo ciò che fai e più non capisco come fai a non vedere che gran persona sei. Cavolo Nat tu sei una donna incredibile una mamma stupenda e attenta ad ogni dettaglio. Ti sei già preoccupata di tutto e sei attentissima ad ogni cosa dei tuoi figli. Devi solo essere davvero fiera e orgogliosa di te stessa. Hai la testa altissima per come hai reagito e credimi non è da tutti. Fidati di ciò che sei guarda io vedo davvero una donna che può arrivare ovunque e molto molto presente.
Cerca davvero di superare la separazione. È un lutto lo so ma a te davvero non manca nulla e devi crederci anche tu perché sei davvero in gamba.
Riprenditi tesoro perché forse tu da dentro non ti vedi ancora ma vista da fuori per ciò che fai e non per ciò che scrivi non hai davvero bisogno di uno stronzo là vicino a te. Dimostri chiaramente di essere in grado di fare ttto con le tue forze.
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Nat anche a me piange il cuore quando vedo mio figlio soffrire. Ricordo vacanze in cui piangeva quando vedeva le famiglie unite. È uno strazio te lo riconosco a pieno ma questo bambino ha una mamma è una sorella meravigliose e poi hanno delle risorse infinite. Tu puoi solo dargli la tua parte migliore cioè te stessa. Il tempo farà il suo dovere poi un po’ si abituano ma vanno sempre seguiti ma questo tu lo fai già egregiamente. Vorrei dirti qualcosa di più rassicurante ma so che il percorso è lungo anche per i figli ecco perché noi ci dobbiamo per forza riprendere il prima possibile perché loro sentono molto la nostra sofferenza. Spero sia un incentivo anche per te. Tanto ormai quello la il danno l’ha fatto e come spesso accade poi tocca a solo uno dei 2 genitori occuparsi del benessere mentale dei figli e nel suo caso l’unica che è in grado sei tu. Prendi anche questa sfida come una ragione di vita che vedrai che ne sarai ripagata miliardi di volte in più che avendo quella persona in casa. So che è dura ma tu ce la farai alla grande
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Mi dispiace tanto..
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NAT..so che magari quello che dico e scontato. Non so ma per me mio figlio e sempre stata la mia forza..quando magari veniva a mancare quella mia ,che comunque devo dire ad oggi. Ho sempre avuto e mi voglio bene anche per questo. Comunque credo che quando vicino si ha dei bimbi così piccoli la voglia di sorridere anche solo per loro viene fuori,se posso dirti e consigliarti se puoi non fare emergere tutto ciò che purtroppo inevitabilmente senti ma che con il tempo si attenua,il tuo piccolo non può razionalizzare nulla, io ho provato ,almeno ci ho provato a fargli vivere la gioia anche se avevo voglia di piangere,non volevo trasmettere la mia rabbia,la mia arrendevolezza ,ma volevo sentisse la mia forza per crescere e io attingevo dalla sua bellissima energia che i bambini trasmettono. Ecco. Per me in quel momento e tutt ora prima mi sento madre e poi una donna. So che magari non è giusto..ma non ho mai volutamente fare apparire magari suo padre per quello che davvero era anche se non era lui l n.p. però ritenevo giusto non inquinare la sua mente come invece hanno fatto i miei con me che sono vissuta nel caos emotivo più totale per tutta la mia fanciullezza. Un abbraccio
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Un abbraccio a te❤️
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Eris grazie per le tue parole, mi fanno davvero bene al cuore.
Si è allontanato dalla grande, con la quale ora però sta cercando di riprendere i contatti.
Con lui mai, anzi. Mi ha detto le cose peggiori proprio quando ho tentato di “controllare” il loro rapporto, perché non avevo assolutamente la certezza che avesse interrotto gli abusi di sostanze e perché, per la milionesima volta, mi aveva riempita di cazzate. Sulla sua relazione eccetera. In questo senso io sono stata categorica: il bambino non frequenterà nessuno dei suoi “giochini” con cui si intrattiene ora come ora, men che meno la nuova Fiamma.
Almeno non con i tempi e con i modi che questi disturbati hanno in mente.
In questo senso, posso diventare molto peggio di un narcisista, perché per difendere i miei figli la mia determinazione diventa ferrea e lì faccio paura anche a me stessa.
Lui ha provato ad urlare più forte e non ti dico cosa gli è uscito dalla bocca.
La cosa più carina è che sono una (scusate i termini) Maledetta stronza e che andarsene è stata la cosa migliore che abbia fatto.
Ah, e che mi odia.
Questo, dopo tutto quello che ho raccontato di aver subito.
È talmente Troppo che mi viene da ridere.
Comunque, ora i toni si sono lievemente abbassati, lui ha abbassato la cresta narcisista che si porta in testa e quindi non posso fare altro che fare piccole concessioni.
Ma rimango all’erta, come la leonessa che guarda i suoi cuccioli.
Un abbraccio grande e forte.
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All’erta sempre perché quando si hanno figli non finisce mai e le loro chiacchiere sono maliziose,cose dette solo per ferire tanto da lasciarmi spesso ancora incredula,tanto da chiederli dove riesce a trovare tanta energia-mi rivolge uno sguardo vuoto ancora più raccapricciante per via di due occhi grandi e verdi senza colore! non prova più a spargere maldicenze tra me e miei-miei!-figli ,sono appena tornata da un invito a cena a casa dei suoceri del maschio, parliamo poco di suo padre- non ne possiamo più -è come se su di noi aleggiasse il maligno- a me toccherebbe la parte del sasso grigio ma ho un carattere irruento e divento matta quando il PDM si comporta in modo odioso e psicologicamente violento con uno dei due -lo sanno che reagisco male e per tenermi tranquilla a seguito dell’ennesimo tentativo di molestie da parte di suo padre mi ha detto di non prendermela che dovremmo aver capito bene che dice solo bugie -tutte bugie nat tutto finto! Sono stata così male che speravo di morire pensavo di non farcela -veramente-sono sopravvisuta concentrandomi sui miei due figli con tutte le mie forze e trovando la bellissima claudileia a blog appena iniziato (la mia riconoscenza sarà per sempre) non avevo il coraggio nemmeno di intervenire per paura di dire sciocchezze, la prima mail che ho scritto era confusa carica di dolore ,sembravo matta,per fortuna ho sbagliato ad inviarla ma per un po’ ho pensato che fosse stata censurata per esagerata insensatezza, ero ridotta male da non credere -resisti cara nat e difendi i tuoi figli perché è vero che arriva il momento in cui si cambia e si diventa più forti,si cambia (o si torna ad essere come prima ma cresciuti)e si sta meglio -basta ansia basta pazzia!
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La tua storia, forse, per certi aspetti, è più dura della mia. A quanto ho capito quest’ uomo é anche violento e comunque continua a perseguitarti…
Almeno il “mio” si è eclissato …
Si, i figli danno forza, anche se spesso il senso di colpa e di dolore nei loro confronti è molto forte.
Se non ci fosse stata la mia grande non so cosa avrei fatto, davvero … Mi ha aiutata moltissimo.
Spero che tutto per te andrà per il meglio, ti leggo molto più serena comunque..
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Letto tutto di un fiato Nat…avevo già letto della tua storia, ma leggerla per intero ha dato i brividi. Perché, in molti casi, la facciata del narc -quella buona- resta su per mesi o per un anno, qualche anno..Nel tuo caso lo shock dev’essere stato enorme perché la fase ‘buona’ sembra durata molto di più. Che tu abbia voluto o non voluto vedere, lui la maschera l’ha indossata bene. Tanto da avere la classica arroganza narc nel continuare a mentire dopo (dicendo di aver chiuso con l’altra). Ma la storia del locale è allucinante e, in parte, mi riporta a pensare che riescono a scegliersi professioni affini con le loro tendenze, quelle che li ‘fanno stare bene’ e che, spessissimo, prevedono molte interazioni sociali che, poi, diventano il loro luogo di ‘pesca’. Sul fatto che tu non volessi vedere..forse sbaglio ma se negli ultimi anni è più facile leggere e confrontarsi online su questi argomenti, prima o si andava da qualcuno/a veramente specializzato o, appunto, si finiva magari nelle mani di qualche psicologo/a che valutava la situazione in modo favorevole al narc, non validando. In tutto questo orrore, tu hai avuto comunque una capacità tua di sentire (la distanza sua per esempio) e ad un certo punto di vederlo per com’è, nonostante la dissonanza cognitiva. Ma davvero..narc o meno, fosse solo per le sue dipendenze, questa persona meno vi sta vicino meglio è per voi. Un abbraccio grande e l’augurio che tu possa rafforzarti sempre di più.
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Ciao Eva, e grazie.
La dissonanza cognitiva l’ha fatta sicuramente da padrona negli ultimi anni, da quando ha aperto il locale.
Ero talmente attaccata all’idea dorata che avevo di lui, che per me era impossibile che fosse sparito ( probabilmente mai esistito). Impossibile. Come guardare in cielo e scoprire che non c’è più la luna, più o meno.
Inoltre, anche da parte di chi mi circondava, amici, familiari eccetera; non c’era una spinta forte a mollarlo, perché lui si guardava bene dal mostrare i suoi comportamenti tossici davanti a loro e; in buona parte, anche davanti a me. Si faceva vedere premuroso, attento, amorevole.
Questo anche con me, a tratti, e come già ripetuto svariate volte, non c’erano le classiche svalutazioni ( sei brutta, sei grassa, non vali niente, i tuoi amici fanno schifo) di cui ho sentito spesso, purtroppo, parlare. Anzi. Era spesso complimentoso. Credo che in questo senso si sia davvero represso molto, perché sapeva che con me un atteggiamento del genere non avrebbe assolutamente pagato e sappiamo che tendono a comportarsi nel modo che gli è più conveniente. Certo, tradirmi a ripetizione credo possa essere considerata una discreta svalutazione…ma coperta, come sempre.
Indubbiamente, i casini che aveva combinato negli ultimi anni qualche dubbio l’avevano fatto venire anche a chi avevo intorno. Ma il fatto è che lui sapeva magistralmente recitare la parte della povera vittima.
Gli ritiravano la patente? Lui piangeva per un giorno intero chiedendo scusa e dicendosi che era un cretino, fallito da solo. Salvo poi la sera bersi l’impossibile.
Faceva casini con i soldi?
La colpa non era mai sua. C’era sempre qualche “cattivo” che l’aveva messo in mezzo, qualcuno che se n’era approfittato. Lui sembrava un ingenuo troppo buono. Non sai le volte che mi sono presa con qualcuno per proteggerlo, se ci penso mi prenderei a schiaffi da sola.
E poi, e lì c’è la negazione più totale, tendevo a proteggerlo anche di chi mi stava più vicino. Mi guardavo bene dal raccontare le volte in cui lo vedevo alterato ( io credevo dall’alcol), in cui intuivo che mi stesse mentendo sui soldi, in cui capivo che stava gestendo le cose ambiguamente. Lo difendevo, omettevo. Non me lo dovevano toccare, ma perché era quell’immagine che io avevo di lui che non volevo fosse toccata. Era troppo doloroso per me, troppo.
Un mese prima circa che lo scoprissi e sbattessi fuori di casa, una delle mie migliori amiche era passata da lui per scambiare quattro chiacchiere. Le avevo confidato che negli ultimi tempi le cose non andavano bene, che sospettavo l’esistenza di qualcun’altro.
Quando mi ha chiamata la sera, per riferirmi della chiacchierata, mi ha detto che quell’uomo era pazzo di me, che aveva una stima nei miei confronti altissima, che lui mi definiva una donna meravigliosa e che sapeva che sarebbe stato difficile trovare un’altra come me.
La mia amica mi disse: Naty, quest’uomo non ti sta tradendo. È solo molto stressato per il lavoro e ha questo problema con l’alcol. Prova ad essere meno dura con lui.
Questo per dirti CHI poteva sembrare lui.
Un mese prima che lo scoprissi e che poi lui decidesse di mandare tutto a farsi benedire e che io ero un “incubo”. Se provi a metterlo di fronte a queste contraddizioni, non hai risposta o farfugliamenti senza senso.
E poi si, non si capisce come abbia fatto per tutti gli anni precedenti a mimetizzare così bene il suo disturbo. A reprimerlo, credo.
Sul discorso del locale sono assolutamente d’accordo con te.
Gli stava addosso come un vestito su misura, tant’è che era molto bravo nel suo lavoro, soprattutto nel rapporto con la gente ( soprattutto con il sesso femminile 😁). Quel bancone era il suo palcoscenico, dove la sua incolmabile fame di riconoscimento e di accrescimento dell’ego, veniva colmata ogni sera.
Una volta gli chiesi cosa gli sarebbe piaciuto fare nella vita, se avesse potuto realizzare un sogno. Mi rispose l’attore.
Rimasi abbastanza stupita, perché quello che conoscevo io non mi sembrava avere tutta questa brama di successo, e soprattutto non lo vedevo predisposto a quel tipo di carriera.
Gli chiesi perché. Mi rispose: non lo so, ma penso che sarei stato bravo.
Ecco, quando ho questi flashback, mi si accappona la pelle.
Ora non so veramente come possa vivere il suo “ritorno all’anonimato”, visto che fa un lavoro d’ufficio normale.
Non so da dove possa trarre tutto quel nettare vitale per il suo ego, perché dopo l’overdose che ne ha fatto in questi anni, credo sia molto molto difficile per lui farne a meno.
Ho paura a chiedermelo.
Un’ultima cosa ( come al solito mi dilungo troppo..). Sono d’accordissimo con il discorso dipendenze, però ti assicuro che c’è una quantità di persone che fa uso di coca che è inimmaginabile. Moltissimi tra professionisti affermati, addirittura medici..gente assolutamente insospettabile. Ora, senza assolutamente giustificarne l’uso, perché credo sia una delle sostanze che più in assoluto ti manda in pappa il cervello e soprattutto ti dà una sensazione di onnipotenza veramente pericolosa; credo che il suo problema non fosse quello.
Quella era una conseguenza. Perché tanti di questi che la usano, conducono una vita più o meno normale, e non arrivano a toccare minimamente i livelli di sfascio suoi.
Quel problema, avremmo potuto anche tentare di risolverlo assieme. Avrebbe potuto fare un percorso di recupero e io, per come sono, gli starei stata vicina.
È tutto il resto che è irrecuperabile.
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Cara Natalia,
la cosa che mi sorprende sempre è la capacità di mescolare bugie e mezze verità, di mescolare le carte e creare una notte in cui tutti i gatti sono grigi, hanno
l’abilità di giustificare l’ingiustificabile, a rappresentarsi come vittime in ogni contesto e a scaricare la responsabilità apertamente o velatamente sugli altri.
La cifra caratteristica del covert, passivo aggressivo.
Il problema è distinguere l’inestricabile intreccio di vero, mezzo vero, mezzo falso (non è la stessa cosa 🙂 ) e le balle totali. Il fatto di voler fare l’attore è emblematico.
Nel mio piccolo campionario si annoveravano, sua versione:
moglie distante e fredda, figli grandi ingrati, fannulloni e asini, capi (femmina) che lo odiavano (chissàperchè) e l’avevano obbligato ad mollare un’attività nel marketing che amava molto e che gli era molto congeniale (ci credo 🙂 ) colleghi sanguisughe che approfittavano della sua disponibilità, genitori anziani seriamente malati che lui accudiva da solo perché la moglie di cui sopra si rifiutava di fare loro persino vista, addirittura pagava il mutuo di un’abitazione intestata solo alla moglie… e poi ci sarebbe molto altro ma direi che abbiamo abbastanza.
Verità che ho scoperto successivamente (mi chiedo perché non mi sono presa la briga di verificare… ma poi perché avrei dovuto? Perché avrebbe dovuto mentire così? erano chiacchiere tra colleghi) allora la moglie poverina doveva avere una testa piena di corna, l’unica volta che l’abbiamo incontrata per caso in strada, mi aveva colpita lo sguardo, sembrava che lo attraversasse senza vederlo, biascicato un ciao è sgusciata via, non si sono neppure sfiorati…. questo validava la distanza e la freddezza, adesso invece credo sia stata semplicemente ‘stanca’ e rassegnata. I figli ‘grandi’ in realtà sono adolescenti e si comportano da tali (anche qui che necessità c’è di mentire sull’età dei figli? adesso so che stava costruendo il personaggio della povera vittima, il maledetto), la capa in questione ha dovuto prendere provvedimenti drastici (allontanarlo) perché aveva combinato un pasticcio di natura sentimentale con DUE colleghe che si erano scornate in ufficio, ovviamente loro erano pazze e il poverino non aveva fatto niente (come no…).
I colleghi che cercano di approfittare ci sono sempre basta tenerli a bada ma lui godeva nell’essere al centro dell’attenzione, indispensabile e ricercato, salvo poi fare la vittima sacrificale. Sui genitori malati stenderei un velo pietoso, a quanto pare ci teneva a curali da solo (chissà perché 🙂 ) e dedicava loro indefettibilmente ogni sabato pomeriggio….
riguardo il mutuo in realtà aveva una casa acquistata in edilizia concordata e non poteva possederne un’altra senza vendere quella, solo che avrebbe dovuto farlo a un prezzo stabilito e non ai valori di mercato (quindi ci avrebbe rimesso) per cui la moglie era solo un paravento per eludere tutta una serie di regole…. però perché lamentarsi?
Adesso lo capisco benissimo ma al tempo non riuscivo a crederci, un uomo così buono, pure un po’ sfortunato, che si dava da fare in ogni modo e riusciva ad essere gentile e premuroso con tutti… disinteressato….
Invece, e l’ho già scritto, regalava le agende scadute ad un suo conoscente che lo ripagava in verdure… che dire manco la carta da macero buttava via.
L’immagine: gentile e un po’ sfortunato, la verità: gretto e volgare.
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Cara Nat..loro si lasciano plasmare sono dei camaleonti,diventano quello che tu vuoi. Si trasformano a seconda di cosa vogliono ottenere. Ricordo una frase do n.p. 1 …mi disse” plasmami come vuoi tu.. diventerò quello che tu vuoi…. il secondo ,la storia terminata ad agosto,dove davvero il coinvolgimento e stato uno tsunami,mi diceva sempre . Voglio essere l uomo dei tuoi sogni. Quello che tu vuoi. Mai svalutare,anzi love bombing per tutto il periodo della relazione eppure ..sappiamo che dietro si nasconde una maschera delle più brutte. Un abbraccio
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Penso che anche il mio caro n.p.con la cocaina aveva a che fare ma come conseguenza,comunque io davvero non mi sono mai accorta di nulla completamente, mi chiedo come sia possibile. Si ora se metto insieme i pezzi,il dimagrimento veloce,non essere mai stanco,avere picchi su e altri giù. Il voler lavorare sempre fisicamente . Tante cose tornano ,poi raccontato da lui che diceva di odiare la droga ma stava con questa cubana prima do me che,a suo dire,ne faceva uso tutti i giorni. E tu. ? Che facevi ? Guardavi?? No,risponde lui guardavo la sua bimba perché lei non era in grado di occuparsi di lei. Pensa. Che buon samaritano. Immagino…quante balle. 😂😂
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Mentono su tutto.
Credo proprio che se le raccontino e ci credano, altrimenti non si spiega come riescano ad aderire così bene alla parte né come facciano a sopportare il peso schiacciante di tutte le schifezze che fanno.
Questa dei colleghi stronzi, dei figli ingrati, dei genitori che li mangiano vivi, è un altra delle costanti.
Ho letto ultimamente che accusano spesso di falsità chiunque provi a metterti una pulce nell’orecchio.
Niente di più vero.
Erano tutti falsi, psicopatici ( proiezioni?) Nel momento in cui gli remavano contro. Prima, la perfezione.
E poi sì, questi che si dipingono come i poverelli ( io li chiamo i piccoli fiammiferai) sono tra i più infimi.
Vai ad accendere un cero in chiesa ogni giorno per essertene liberata, io ci sto provando.
Un abbraccio.
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Esattamente, proiezione non su di noi ma sugli altri… I genitori che non capiscono nulla, la sorella stronza, i parenti ingrati, i colleghi ignoranti e leccac…e compagnia bella. Naturalmente ho usato un linguaggio carino perchè se sentivi lui erano parolacce a non finire, un giorno mi disse “ma cosa ho fatto di male nella vita, forse devo pagare per quello che ho fatto nella vita precedente perché in questa non me ne va bene una…” Qui ci vorrebbe un cartello con scritto “applauso e risate” 😂… Si sono bravissimi a raccontare balle, convincenti se poi aggiungi la faccina triste e i piagnistei (perché in questa occasione si deve mettere l’emoticon triste in faccia). Tirano fuori la crocerossina che è in noi, questo bisogno di curare gli altri, dare amore incondizionato…
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Cara Natalia, hai ragione, se la raccontano e ci credono. Il problema è che riescono a raccontarla anche ad un sacco di persone, che a loro volta ci credono.
Ultima in ordine cronologico: dopo due/tre anni in cui gliene ha dette di tutti i colori, adesso ha ripreso i rapporti coi suoi genitori (i miei suoceri) come se niente fosse, senza nessun chiarimento e senza nessuna spiegazione. Loro (soprattutto mia suocera) fanno finta di niente pur di recuperare il rapporto con la figlia, e in una certa misura è comprensibile, anche pensando che se lei è così principalmente dipende dai genitori.
Ieri ho sentito un amico che ha contatti coi miei suoceri; la posizione di mia suocera è “speriamo che, adesso che abbiamo riallacciato i rapporti, non si irrigidisca Gianni”.
Della serie, una bella pietra sopra e se adesso qualcuno fa problemi quello sono io.
Direi che il lavoro di depistaggio di mia moglie sta funzionando alla grande; lei è l’angioletto che perdona tutti e io quello coi problemi che adesso non si capisce cosa voglia e cosa rivendichi.
Siamo alle solite; e il bello è che, a parte qualche amico fidato e chiaramente a parte questo blog e il mio terapeuta, nessuno è in grado di capire la mia posizione e passo veramente per lo stronzo che tratta male la mogliettina che è buona buona tornata all’ovile.
A me ormai frega niente, ma il nervoso rimane. Questa è solo l’ennesima conferma di come sono fatti, tutti con lo stampino.
Un abbraccio e scusa lo sfogo personale!
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Gianni figurati,anzi,mi fa piacere.
Non so però come aiutarti, se non dicendoti Che a mio parere sul lungo termine si svelano da soli, anche se spesso sembra che non sia così.
Per questo spesso cambiano completamente città, lavoro, vita … Ormai hanno fatto terra bruciata e lo sanno.
Nel caso dei familiari è un po’ più complicato, perché le dinamiche che si innescano sono difficili da sbrogliare … È dura per un partner ammettere chi si ha di fronte, figuriamoci per un genitore o un fratello; a meno che non ci sia una sorta di “complicità”, ma comunque è sempre meglio starne alla larga…
Questo ti direi, stanne alla larga il più possibile.
Tu, in fondo, la tua decisione l’hai già presa ed è quella del distacco.
So che a parole, detto da altri, è tutto facile … Lo so meglio di chiunque altro.
Per cui ti dico solo prova.
Un abbraccio.
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Cara Natalia, le dinamiche della famiglia di mia moglie sono come minimo contorte, e non potrebbe essere altrimenti, e anche di questo mi sono reso conto solo negli ultimi anni. Per cui, anche se in passato ho condiviso molto della mia vita con loro, adesso la cosa migliore è, come dici tu, starne il più alla larga possibile, e così sto facendo.
La decisione del distacco è ormai presa, anche se non riesco ancora ad attuarla materialmente, e chi ho di fronte mi è chiaro da tempo.
Ma ogni volta che si rinnovano le dinamiche malate del rapporto, uno sfogo di nervoso rimane.
Grazie del confronto e un abbraccio!
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Caro Gianni, la signora è una strategia doc… immagina adesso con il ritorno all’ovile, lei si sente più forte e tu sei in minoranza, se dovessi lasciarla ora avresti più persone contro… bella mossa!
Questa è un’ulteriore conferma della reificazione che fanno delle persone: sta usando i suoi per crearti più problemi sulla tua decisione. Sii prudente. Un abbraccio
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Cara Mary, grazie anche a te del confronto.
Quello che dici mi è chiarissimo, e hai inquadrato bene la signora. All’apparenza contrita e docile, quasi ingenua. In realtà ogni mossa, spesso del tutto incoerente rispetto a quanto enunciato fino a un minuto prima, è studiata e risponde alla sua esigenza di eludere qualsiasi responsabilità o persegue il suo obiettivo di quel momento.
Mi sto muovendo con prudenza, principalmente evitando confronti, discussioni e senza mai mettere in comune decisioni, a meno che non siano di tipo strettamente organizzativo o non riguardino i miei figli.
Per il resto, nei limiti del possibile, me ne frego di quello che pensa e dice, e di quello che pensa o dice il suo, perlopiù involontario, entourage.
Un abbraccio!
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Già un cero…. certo … solo che insieme al cero, con lo stesso fiammifero, darei fuoco a qualcos’altro 🙂
Non riesco a perdonarmi il tempo sprecato, il dolore gratuito, le contromisure dannose (per me) che ho dovuto intraprendere e sopra ogni cosa la perdita dell’innocenza e della fiducia nelle relazioni umane. So che si può ricostruire, ci sto lavorando, ma non riesco a farmene una ragione non capisco perché… alla fine anche lui cosa ha ottenuto? A parte un po’ di nutrimento narcisistico, mi chiedo ne è valsa la pena? Mistero….
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Ti capisco. Ti capisco per ogni singola parola. E ti sono vicina, per quanto possibile. Per lui non ne è valsa la pena, perché non ne trarrá alcun beneficio e andrà avanti come un indemoniato. Si è già bruciato da solo, non serve dargli fuoco.
Per te si, perché se volgerai la cosa a tuo favore sono sicura che ti porterà tanto, ma non so dirti cosa.
Non lo so nemmeno per me, penso che ogni tanto bisogna avere fiducia incondizionata nella vita e aspettare.
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Cara Nat hai scritto una cosa bellissima che penso anche io…avere fiducia incondizionata nella vita e aspettare ma io aggiungo che bisogna metterci il nuovo per far girare le cose. Purtroppo l’atteggiamento davvero passivo e chiuso che avevo nei confronti della vita mi ha fatta ancora più sprofondare e ora capisco tante cose sul mio immobilismo mentale. Sono ancora in fase di recupero mi mancano tanti pezzi da aggiungere e non ho sempre le energie mentali per andare a cercarli ma rispetto a prima non ci sono paragoni e non ho nemmeno più l’ansia e l’angoscia di non farcela. Assecondo me stessa e quando riesco festeggio quando non riesco a muovermi non mi accuso più perché so che fa parte di tutto il sistema malato in cui sono caduta e non ho nemmeno fretta perché voglio guarire davvero senza saltare le fasi previste anche se sono stanca e stufa!!! Affronto tutti sti maledetti stati d’animo e vivo alla giornata prendendo tutto ciò che arriva senza più dire di no a tutto ciò che non riguarda più lui come facevo prima anzi…ora dico sì a tutto e tutti perché sto scoprendo cosa non vedevo e che ora sta entrando a far parte della mia vita! Un abbraccio a tutti noi …andiamo avanti!!
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Il mondo intero contro di lui…😂😂😂una vittima…
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Per mettere il nuovo Eris, bisogna essere persone nuove, almeno io la vedo così.
Altrimenti sembra di muoversi e di fare e di trovare altro, ma quello che ci si porta dietro è sempre la solita persona, con le solite falle, le solite paure e le solite probabilità di incappare in situazioni dolorose.
Era quello che stavo facendo. Stavo mettendo in atto le solite dinamiche. Stavo tentando di scovare un appiglio da qualche parte per non sentire quello che provavo, di trovare le conferme in qualcuno, di vedermi Vista per paura di scomparire.
Ma stavolta questo giochino non funziona più. Stavolta sento che la vita vuole altro da me e in questo senso dico fidarsi e affidarsi, anche.
E spero, poi, di conseguenza, che il fuori diventerà lo specchio di quello che ho dentro.
L’unica cosa che sento di fare ora è guardare quello che mi succede dentro e fuori, senza scappare per una volta.
Fa male, ne fa una quantità esagerata. Ma forse la botta che ho preso mi ha dato una sorta di vaccino.
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Per Giovanni: di fronte alle sue colpe ero confusa, estremamente.
Non riuscivo a vederle come cose fatte contro di me o la nostra famiglia. Le consideravo come grandissime cazzate compiute da una persona debole e che si faceva molto influenzare dall’ambiente in cui era. Ero arrabbiata (perennemente) con lui per questo e cercavo di metterlo di fronte alle sue responsabilità quotidianamente, ma non avrei mai immaginato che dietro ci potessero essere delle macchinazioni tali e soprattutto una tale assenza di amore.
Non sospettavo di altre se non negli ultimi mesi, quando infatti poi, faticosamente, sono arrivata a volerci vedere fino in fondo ed ero straconvinta che ci legasse un sentimento forte, che lui fosse sincero.
Credo che la loro manipolazione più efficace stia proprio in questo: farti credere talmente a fondo di avere a che fare con qualcuno che non esiste, in realtà, e che quel qualcuno non sarebbe mai in grado di farti del male perché ti ama profondamente; da non POTER proprio distogliere lo sguardo da quest’immagine.
Il problema, nel mio caso, è che malgrado tutto, quell’immagine si era incrinata e aveva cominciato a fare acqua da tutte le parti. Io, però, continuavo a dirmi che le cose sarebbero potute cambiare, avevo individuato nel suo lavoro il problema e lo pressavo molto, ultimamente, affinché lo cambiasse. In questo non sono stata assolutamente aiutata nemmeno dalla terapia, perché avevo iniziato già qualche mese prima della separazione, ad andare da una psicologa che mi parlava di sue debolezze e della mia eccessiva intransigenza nei suoi confronti, come se davvero quello che faceva potesse essere causato anche dai miei comportamenti.
Non ci aveva capito una mazza, diciamocelo. E mi ha fatto finire dritta dritta nella bocca del lupo.
Alla fine lui sapeva benissimo che la maschera non reggeva più e ha pianificato l’uscita, complice anche la new entry. Può dire quello che gli pare, ma se non avesse avuto già pronta la sostituta probabilmente avrebbe continuato a cercare di reggere la parte, chissà per quanto.
Quello che non capisco è perché abbia tergiversato per un mesetto buono, parlandomi ancora di amore e di ritorni.
Forse non aveva ancora valutato a fondo quale opzione gli convenisse di più o forse gli rodeva perché ero stata io a sbatterlo fuori e nelle prime settimane a non degnarlo di un minimo segnale di interesse. Non appena ha visto che ero ricapitolata e che sarei stata disposta anche a riprendermelo, mi ha sganciata definitiva.
Che infinita tristezza.
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scusate per cortesia potreste dirmi la vostra sulla mia storia che ho inserito nella testimonianza di roberta grazie claudileia
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Ciao Natalia, io ho 28 anni, sono stata per due anni con un uomo narcisista cocainomane e alcolizzato, inutile dire che è tutto iniziato in maniera meravigliosa, in un mese due settimane era l’uomo dei sogni, e le altre due l’inferno. Ma di ogni cosa lui dava la colpa a me, mi sentivo enormemente in colpa per cose che adesso sono assolutamente ridicole. Ho subìto violenze verbali (alle quali mi ero abituata) e fisiche, umiliazioni e maltrattamenti senza mai parlare con nessuno, pendendo assolutamente dalle sue labbra. Poi ho iniziato piano piano a capire, ma pensavo avesse “solo” un problema di alcool e ero disposta a tutto per aiutarlo, lo avrei accompagnato in capo al mondo, fino a che non inizio a sentire fastidi intestinali e in ultimo dolori lancinanti al basso ventre, corro in ospedale, ero in peritonite a rischio setticemia per un infezione. Al momento i dottori non mi spiegano bene di che infezione si tratta. Mi tolgono una tuba e l’altra provano a ricostruirla, fortunatamente le ovaie sono apposto. Torno a casa e lui in 4 giorni è costantemente ubriaco, si assenta e ha sbalzi di umore pazzeschi, ultima aggressione, mi caccia di casa. Chiedo informazioni più dettagliate sulla mia infezione, Clamidia, attaccata sessualmente, il primario è perentorio sul fatto che mi è stata attaccata un mese prima, e che chi me l’ha attaccata deve averla presa in altrettanto breve tempo. A corti discorsi stavo per morire e ho quasi perso la possibilità di un concepimento naturale perchè il mio ex andava a fare le porcate in giro in preda alla coca e alcool senza preservativo. Poi è venuto fuori tutto il resto, due anni di immense bugie su ogni cosa, sul lavoro, sulle amicizie, sul suo passato. Ora devo iniziare un percorso di psicoterapia perchè sono stata letteralmente disintegrata. Però mai perdere la speranza, mai perdere l’energia e la tigna. Facciamoci forza per uscirne migliori.
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Ciao Natalia, mi chiamo Daniela e se non fosse per le circostanze diverse sembra aver letto il mio stato d’animo. Io credo che chi faccia uso della cocaina sia un bravo manipolatore. Io ci sono ancora “dentro”, sto cercando di salvare quello che resta del nostro matrimonio, lo devo quantomeno a nostra figlia. Mio marito non solo ha nascosto bene per tanti anni, nel momento in cui ho iniziato ad aprire gli occhi mi ha fatta passare per “pazza” e “vittima” ancora degli ormoni della gravidanza. I primi anni associavo le cose strane che faceva al suo eccessivo consumo di alcol, finché una persona a me vicina mi fece notare che chi si ubriaca la notte crolla, dorme. Mio marito invece non dorme. Ho iniziato ad essere sospettosa e finalmente a vedere cosa avevo sotto gli occhi dal primo giorno del matrimonio. Cocaina. Quella che prima era un ragazzo che stravedeva per me ha iniziato a dare tutto per scontato, se “pretendevo” una certa attenzione o lo correggevo mi attaccava. Da fidanzati viveva per me, guai chi mi faceva star male. Avevamo sogni, progetti. Invece, i pochi soldi risparmiati per un mutuo iniziarono a sparire. La casa in affitto per lui era abbastanza e io mi dovevo accontentare. Ad un tratto avevo un’altra persona davanti, e ad essere accusata ero io che “pretendevo” anziché accontentarmi. Mentre ero incinta mi diceva che vedeva spie ovunque, carabinieri pronti a irrompere in casa nostra, vicini spioni, droni nello spazio che puntavano su casa nostra e polizia nascosta fuori casa. Quando litigavamo per farmi stare in colpa prendeva la pistola e usciva di casa dicendo che si sarebbe suicidato se io lo avessi lasciato. Ha fatto credere a tutti che io pretendessi troppo e che lui uscisse per bere perché era impossibile stare in casa con me. Inizialmente quando i miei mi vedevano giù non dicevo nulla, eravamo sposini freschi pensavo potessimo risolvere da soli. Quando capì che stava cercando di distruggermi psicologicamente, che reprimeva i miei sentimenti e le mie emozioni, sminuendo sempre di più la gravità dei vari episodi, mi sfogai con mamma e mia sorella sperando in una buona parola per farlo riflettere. Invece lui iniziò ad attaccarmi di più, addirittura usandolo contro di me in quanto una “brava moglie” non racconta i fatti di casa. Ha iniziato a pensare io avessi un amante perché dopo mesi di sofferenza rimasta non capita io iniziai a chiudermi in me stessa, ho creato una protezione intorno a me in quanto ogni volta che mi fidavo il giorno dopo era uguale. Ha iniziato a spiarmi, seguirmi, registrarmi. Io ferita e delusa, persa la stima decisi di fare un test. Ormai era diventato così sbadato che non tirava più lo sciacquone. Test positivo alla cocaina, e io convinta di averlo ormai nel sacco. Ingenua. Dopo vari litigi degenerati in brutte parole e io per difendermi altrettanto, vado via di casa con la bambina. Mi minaccia di denuncia di abbandono del tetto coniugale, io lo minaccio di altre denunce e riesco a convincerlo di avere un consulto al sert. Non vuole dare il suo nome, ha paura che in qualche modo si sappia a lavoro rischiando di perderlo. Facciamo qualche incontro con lo psicologo in cui è tutto un accusare me ma riconoscere allo stesso tempo che mi ha fatto del male. Cioè alla fine lui pensava ne avessi bisogno io. (E ne ho bisogno, tanto) A novembre in procinto di un nuovo lockdown la dottoressa ci informa di non poterci più ricevere. Andava un po’ meglio ma nemmeno un mese e siamo tornati peggio di prima. Lui dice di amarmi, ma chi ama non fa del male. Non mente, non inganna. Chi decide di farsi una famiglia si assume le sue responsabilità da uomo. Io sono delusa, ferita, ho perso la stima, mi chiedo ogni giorno cosa avrei potuto fare e cosa avrei potuto non dire. Si, ho un certo senso di colpa. Lui, invece, non si fa alcun problema, non si mette in discussione. Da qualche giorno sono di nuovo dai miei genitori, adesso lo sa anche mio padre. E mio padre è meno malleabile. Le intenzioni per farlo ragionare sono di farlo uscire di casa. Avendo la bambina, è giusto che ci stia io. Così avrà il tempo per decidere se vorrà essere aiutato o affondare nell’abisso.
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