La testimonianza di P. Pallina: “La missione che si era imposta era indurre un sentimento, mettere in crisi una coppia e poi scappare.”

Ho letto da poco alcuni articoli sul sito e volevo lasciare la mia testimonianza.

Volevo dire che non si tratta solo degli uomini. Le donne possono essere ugualmente narcisiste e fare ancor peggio.

Io da donna ho avuto un amicizia durata ben 20 anni con un’altra donna.

Lei era più grande di me. Una donna indipendente. Nessun rapporto era durato a lungo per lei. Diceva di essere sempre libera, ma apparentemente sembrava insoddisfatta.

Ero sposata, ma mi sono innamorata di lei dopo un lutto pesante nella mia vita.

In quel periodo mio marito era molto distante emotivamente e lei ha marciato sul tutto, soprattutto sul mio cuore, annientandomi.

Prima di scartarmi mi ha lusingata e sedotta, facendomi intuire che le donne potevano piacerle.

Il guaio sapete qual è? Che quando hai bisogno di vita, quando ti confronti con la perdita di un figlio a gravidanza inoltrata hai bisogno di coccole, di vita, di desiderio… è questo che ci salva dal dolore. E penso anche che il nostro rapporto sia arrivato in questo modo al massimo che lei potesse esprimere nella sua vita nei miei confronti, perché lei non è capace di andare oltre con nessuno. In qualche modo mi ha dato “il suo tutto” e di più non era in grado di dare.

Lei, con tutta la sua “passione promessa” e mai mantenuta si sentiva potente perché poteva “riscattarmi” da un periodo terribile. Era consapevole di questo.

Penso che tuttora sia convinta di avermi aiutato, in qualche modo, anziché di avermi uccisa per due volte.

Io sono una donna forte. Ne ho passate tante nella vita e in genere non mi faccio mettere i piedi addosso da nessuno. Riconosco però di avere l’autostima bassa e che comunque ero molto fragile quando iniziai a provare dei sentimenti per lei: vivevo un lutto importante, la perdita di un figlio. Lei ha visto la mia debolezza e mi ha colpito nel momento in cui faceva più male. Accade anche alle persone molto forti di crollare. Basta essere capaci di amare… cosa che loro non sono.

Tante erano le affinità tra noi due (in comune da sempre) che in quel momento di crisi non ho saputo più resistere alla nascita di un sentimento per lei.

Ci tengo a sottolineare che la nostra era solo un amicizia, sempre vissuta da parte sua in maniera comunque sfuggente, ma con momenti di autenticità (e sono proprio questi momenti che ci fregano). Era un legame estremamente pulito e limpido ma qua e là mi accorgevo che forse lei provava anche qualcos’altro per me.

Personalmente non ero totalmente consapevole di me stessa e di quello che lei mi “scatenava dentro”. Di base le volevo bene. Diciamo “più bene” che ad altre donne. Era questa la mia unica certezza. Quando le dissi che mi ero fidanzata, volle fare una festa in campagna da lei al solo scopo di inquadrare meglio il mio ragazzo (poi divenuto marito).

Non aveva mai avuto il coraggio di esporsi, piuttosto – a mio parere – nascondeva sempre “sentimenti e desideri” nei miei confronti. Non ho mai capito se era pienamente cosciente di questi meccanismi o meno.

Una volta, quando aveva capito perfettamente i miei sentimenti e che avevo bisogno di lei e della sua dolcezza, promise che avremmo suonato il piano insieme a 4 mani. Disse: “Che ne pensi se studiamo i brani e poi LO FACCIAMO?”.

Sapeva di essere desiderata e del mio momento di massima fragilità.

Peccato che poi alla mia proposta di incontrarla non rispose al messaggio.

Una volta ebbe pure il coraggio di lasciarmi fuori dalla porta dopo una serie di allusioni.

Molti anni fa ogni tanto mi regalava della musica romantica che sapeva che amavo. Siamo 2 pianiste. Subito dopo faceva la vaga.

Insomma, c’era un “sottofondo” che non è stato mai veramente chiaro.

Sì, avrei potuto dirle: provi qualcosa per me? ma mi vergognavo terribilmente.

Non ero pronta e per di più avrei rischiato di essere rifiutata.

Non c’è mai stato alcun tipo di rapporto fisico.

C’era sempre tanto rispetto.

Bastava che l’abbracciassi per vedere le sue pupille dilatate e un imbarazzo palpabile… Era chiaro per me che provassi qualcosa, ma oltre a questo non avevo il coraggio di avventurarmi.

Potrei darvi altri mille esempi delle sue allusioni che in 20 anni sono state tante.

Una volta che si è accertata dei miei sentimenti ormai dichiarati, mi ha praticamente distrutto in vari modi prima di rifiutarmi e abbandonarmi del tutto.

Quando ha visto che le cose tra me e mio marito vacillavano ha avuto una reazione rabbiosa impressionante, tentando di annientarmi pubblicamente quando ha capito “di non essere riuscita nel suo intento” di distruggere il mio matrimonio per farmi vivere di illusioni nei suoi confronti.

Sì, quando ha compreso che volevo lavorare sul mio matrimonio e che non potevo continuare a vivere all’ombra di una persona che a parole MI RIFIUTAVA ma che, contraddittoriamente, pretendeva che io continuassi ad amarla, nutrendomi di speranze, decise che scartarmi in via definitiva della sua vita era la soluzione migliore.

Dopo 20 anni è stato traumatico accettare che mai più l’avrei rivista.

La cercavo, le scrivevo e una sola volta sono andata a casa sua per chiarire, perché ero incredula della sua scomparsa improvvisa. Per me era inaccettabile. Una cosa da matti.

Il tutto ha scatenato in me quella confusione e dolore tipici delle persone che si fanno mille domande senza risposta.

Ebbene… lei colse la palla al balzo e andò a dire a tutti che ero sono pazza, paranoica. Disse al mondo che la stalkerizzavo solo perché le avevo chiesto delle spiegazioni plausibili sul suo abbandono così duro e la conseguente ritirata affettiva totale.

Per il resto conosco bene il sarcasmo caustico delle loro battute, il senso di smarrimento, le insicurezze che ti instillano dentro.

Ho messo a rischio il mio matrimonio per amore suo e ho messo in discussione tutta me stessa, solo per sentire in giro cose orribili su di me che non auguro a nessuno.

Sono persone infelici che non vogliono altro che la distruzione delle vite altrui.

L’unico consiglio utile che mi sento di dare è quello di stare alla larga da persone del genere.

Solo dopo aver provato a distruggermi ho saputo che lei (sapevo poco della sua vita affettiva!) aveva fatto da terzo incomodo anche in altre coppie. Sembrava che questa fosse un po’ la sua “missione” nella vita. Con i suoi giochi mentali ha finito per perdere molti amici di vecchia data che la volevano bene.

Spero che si riesca a risalire da questo incubo un po’ più resistenti a gente del genere.

I mio matrimonio, se finirà, sarà per motivi ben validi che esulano da lei.

Ancora pago il dolore di questa storia e non nego che lei mi manca parecchio.

Il meccanismo che mi ha incastrato era quello della necessità di “aiutarla ad essere se stessa” e alla fine ho scoperto chi sono io.

Ha avuto sempre un cattivo rapporto con la sua immagine. Anche se appare molto curata e carina so che non si ama. Anch’io in parte sono come lei. Su questo aspetto era come un mio specchio.

Lei certamente non accettava (per prerogative sue culturali e religiose) la sua omosessualità. Man mano che gli anni passavano questo aspetto si faceva sempre più evidente ai miei occhi tramite i suoi messaggi “subliminali”, come li definisco io.

Sto facendo un percorso psicoterapico per comprendere la mia “omosessualità latente”.

Sto facendo i conti con me stessa e il futuro non lo conosco. So di dover capirmi e che lei non mi voleva bene: per quale motivo mettere in discussione l’altra persona, la sua identità, la sua vita matrimoniale senza volersi esporre e amare altrettanto?

Promettere amore e poi sparire li fa sentire grandi. Il punto è che sono invece infinitamente piccoli ma possono fare molto male…

Le scrissi in una delle mie ultime email dopo il suo abbandono totale (rimaste senza risposta ovviamente): “Spero che tutto questo fuoco che fai ardere negli altri bruci anche per te… anche dentro di te… e che tu riesca a VIVERLO.”

 

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23 pensieri su “La testimonianza di P. Pallina: “La missione che si era imposta era indurre un sentimento, mettere in crisi una coppia e poi scappare.”

  1. Cara P. Sul discorso dell’omosessualita’ non mi sento di esprimere granché perché non sono in grado di darti alcun suggerimento. Posso solo raccontarti la storia di una cara amica che, dopo una brutta delusione amorosa con un uomo, si è legata affettivamente ad una donna con cui ha avuto una relazione.
    Dopo la rottura ha conosciuto il suo attuale marito da cui ha avuto 2 figli e sono felicemente sposati. Un’altra amica sempre dopo una rottura con il compagno è diventata omosessuale e non tornerebbe mai indietro è felicemente innamorata. Vedi ho solo esperienze così che comunque hanno trovato una loro strada in un modo o nell’altro e sono persone felici che hanno vissuto esperienze omosessuali ma che vivono serenamente. Queste due donne sono un esempio di come si può passare un periodo magari di confusione momentanea ma essere felici sia in un caso che nell’altro. Sai io ho sempre pensato che purtroppo siamo nati in un’era in cui queste scelte di vita erano considerate sbagliate ma la verità è che sono più i condizionamenti mentali che hanno provato ad inculcarci che altro. Io non penso che un eterosessuale sia nel giusto anzi…credo molto nella libertà di scelta soprattutto se sono scelte di amore in coerenza con se stessi perché è solo a noi che dobbiamo rendere conto.
    Quanto alla tua storia sono rimasta veramente colpita dalla crudeltà di questa donna, ma non mi ha meravigliata visto che tra le varie porcate del mio ex c’è stata anche una storia simile. Una donna molto più giovane di lui gli confida di essere in crisi col suo fidanzato e gli fa dei complimenti dicendogli che lei era una donna con la D maiuscola e non avrebbe mai tenuto il piede in 2 scarpe….lui inizia a giocarci perché sai era una sfida troppo ghiotta per uno come lui, finché lei non lascia il suo ragazzo!!! Ovviamente quando è stato il momento di concretezzare con lui beh…aveva ottenuto ciò che voleva quindi l’ha sganciata…ovviamente in primis con educazione poi l’ha pure trattata male
    Vedi cosa ti voglio dire…donne uomini…che cambia? sono dei bastardi uguali
    Crudeltà e vergogna…
    Io spero tu possa risolvere i tuoi problemi coniugali e tornare a sorridere
    Ma soprattutto ti auguro di trovare una buona amica in modo tu possa vedere che le vere amiche esistono e cancellare il ricordo di questa delusione immensa e di questo dolore
    Ti abbraccio

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  2. Ciao Pallina, hai detto giusto “promettere amore e poi sparire” è così che fanno, lo fanno con tutti è il loro modo di fare. Vent’anni di conoscenza e amicizia sono veramente tanti, si è avvicinata di più a te nel momento in cui eri più fragile, dopo la perdita di tuo figlio e la tua crisi matrimoniale.È così che fanno, fiutano il sangue come squali, seguono la loro preda, non hanno fretta aspettando il momento migliore per attaccare… Promettere e poi togliere é il classico gioco”bastone e carota “.Poi quando scoperto che il suo giochetto non ha ottenuto l’effetto desiderato di rovinare il tuo matrimonio ti ha scartato nel modo peggiore possibile Un altro giochetto narcisista….distruggere famiglie, se ci riescono spariscono altrimenti se ne vanno loro incolpando te… Ti mancherà lo so,non cercarla, bloccala ovunque. Ora devi pensare a te stessa, incanalare tutte le energie verso di te…. Devi rinascere. É quello che stiamo cercando di fare tutti qui,non è facile… Un abbraccio.

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    1. Hai detto bene Lalla fiutano il sangue come squali e aspettano il momento di attaccare…esattamente come è accaduto a me non a caso è arrivato proprio quando ero già distrutta di mio subito dopo la separazione difficilissima dal mio ex a promettere il mondo infilandosi nelle crepe che aveva trovato scoperto dal mio precedente rapporto!
      E ha lavorato bene perché avevo delle fortissime resistenze mentali e nessuna fiducia…pensa un po’ di chi mi sono andata a fidare!!!
      Poi è stato ttto bastone e carota del resto ero inerme e sola col mio bambino, nessuno mi poteva difendere e io ero già sotto…
      Tutto preciso a voi
      Hai ragione non è facile ma non è impossibile e ce la faremo se stiamo in No Contact con tutte le dovute accortezze.
      Vi abbraccio

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      1. magari squali…. più che predatori, riconoscibili immediatamente e che aggrediscono a viso aperto, mi sembrano più simili a iene, sciacalli, avvoltoi che si nutrono di carogne oppure viscidi serpenti nascosti nel sottobosto o meglio ancora vermi, parassiti sordi, ciechi e con pochissimo cervello: un unico, vorace, tubo digerente….

        Fine parentesi zoologica 😀

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  3. Cara P. Pallina, la tua storia è un po’ diversa da quelle solitamente raccontate qui, per cui io non ho una mia testimonianza diretta con cui tu ti possa confrontare; ciò non di meno appare tutta la tua sofferenza, e i meccanismi descritti alla fine sono sempre gli stessi.
    Mi soffermo su due tue affermazioni:
    la prima è “Penso che tuttora sia convinta di avermi aiutato, in qualche modo, anziché di avermi uccisa per due volte.” Su questo trovo un riscontro anche con la mia np, mia moglie; se chiedi a lei, mi ha profondamente amato per almeno 15 anni, mi ha aiutato quando sono stato male. Peccato che probabilmente l’amore sia stata idealizzazione e il suo presunto aiuto non abbia invece fatto altro che aumentare la dissonanza, visto che il motivo del mio stare male era lei. Quindi anche in questo caso un’idea distorta di quello che possa voler dire stare vicino e aiutare la persona a cui vuoi bene.
    La seconda frase è “Il meccanismo che mi ha incastrato era quello della necessità di “aiutarla ad essere se stessa” e alla fine ho scoperto chi sono io.” Anche in questo caso mi ci ritrovo in pieno: la spinta è quella di aiutare l’altro a cambiare, ad essere migliore, ad essere quello che noi vorremmo che fosse; ma è chiaramente una spinta sbagliata, che dipende solo dalle nostre necessità di colmare i nostri vuoti affettivi attraverso il rivivere gli stessi dolori, nell’utopia di sanarli cambiando l’altro invece di noi stessi. E proprio questo percorso ci porta però, anche se a costo di enormi sofferenze, a dover scoprire noi stessi e i nostri veri bisogni e aspettative. Quindi l’unica cosa positiva che ci lasciano questi rapporti è la scoperta del nostro vero io.
    Un abbraccio!

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    1. È verissimo quello che dici, ci ho pensato anch’io ieri non appena letta la storia.
      Quella frase mi ha colpito particolarmente.
      Il vedere in loro queste fragilità, questo bisogno di essere aiutati ad essere persone più consapevoli, illuminate. Senza rendersi conto che sono loro a portarci nella loro fogna lentamente e che in realtà le loro “fragilità” sono in grado di distruggere e spazzare via qualsiasi cosa positiva li tocchi.
      In questo la psicologa che mi segue ora ci ha visto lungo. Mi ha detto Tu hai bisogno di assumere il ruolo di salvatrice.
      Eppure paradossalmente io mi sentivo anche molto protetta e “salvaguardata” da lui, ma non capivo che era una messa in scena, che lo scambio non fosse per nulla equo, perché le mie intenzioni, seppur sbagliate, erano buone; mentre le sue apparenti attenzioni erano soltanto funzionali alla sua parte.
      Però è vero che in questo ci aiutano a vedere noi stessi, a conoscerci. Non lo fanno durante il rapporto, ma quando la maschera cade tutto viene alla luce.

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      1. Cara Natalia, concordo in pieno, e aggiungo una cosa: le loro più o meno apparenti attenzioni (per me sono state anche reali) sono funzionali alla loro parte come dici tu, ma sono soprattutto necessarie per le loro proiezioni; hanno bisogno di vederci belli e felici (questo sì del tutto apparentemente), e quindi hanno bisogno di darci attenzione, perché serviamo loro da specchio; fino alla caduta delle maschere il loro gioco di specchi è necessario per vedere belli loro stessi.
        Un abbraccio!

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  4. Come sempre, io ho più domande che risposte. Continuo a chiedermi – nonostante io sappia bene che l’inganno è deliberato – quanto ci sia di inconscio, istintivo, irresistibilmente pulsionale e quanto di freddo, calcolato e metodico in ciò che fanno. Perché questa storia della maschera mi convince fino a un certo punto: ad alcuni cade in tre mesi, ad altri in due anni, ad altri ancora il venti. Eppure, se sono fatti così e mirano a ciò che diciamo sempre, come si spiegano queste attese anche lunghe? Abbiamo tutti dei comportamenti, anche errati, che sono pronti ad emergere in certe condizioni e che a posteriori consideriamo come leggerezze o cadute nell’irrefrenabile (momenti di nervoso, piccole crudeltà evitabili, minuscoli egoismi). In loro ho imparato a leggere la determinazione del bambino che tortura la lucertola e che sa bene che andrà a sezionarla, anche nel momento in cui si predispone alla cattura. Non è l’attimo di nervoso del violento (che però ha già una storia di violenza, di impulsività, di aggressività mal gestita), quanto il piano freddo del killer o l’agguato studiato e machiavellico del malavitoso. Non c’è nulla di preterintenzionale o accidentale, ma una miscela esatta di esche e ami, di zucchero e veleno, di menzogna e disvelamento, di corteggiamento e abuso. È tutto non solo volontario, ma anche orchestrato ad arte. Perché, allora, le tempistiche variano tanto? E come può un individuo conoscere tecniche di condizionamento tanto avanzate in modo innato o anche solo semplicemente empirico? I bugiardi esistono, gli opportunisti prosperano, ma i np sono come una razza aliena ben mimetizzata e capace di piani di guerra che richiedono controllo e motivazione. Questo non si confà a uno psicopatico asociale, a un umorale borderline, a un tracotante istrionico. Siamo a un livello di mostruosità mentale che per essere applicato necessita pianificazione, intelligenza e persino autocontrollo. Ed ecco, non riesco a capire come sia possibile e come possano assomigliarsi tanto. E poi, per l’appunto, non comprendo le tempistiche. Questa storia ha in più la sottotrama dell’identità sessuale e del gioco seduttivo spinto in territori non ovvi. Falsa amicizia gestita con gusto della conquista e del sabotaggio, agita su un piano intimo e per certi versi sotterraneo: davvero troppo per credere che non ci sia un controllo preciso, ma tempi troppo lunghi per credere che si tratti di un gioco volontario e consapevole. Più ne so, insomma, e più mi interrogo, invece che capire.

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    1. Caro S.w.a, nel caso degli psicopatici la maschera potrebbe essere mantenuta a vita. Secondo gli psichiatri (Hare et al), di tutta la gamma dei disturbi mentali la psicopatia è la più pericolosa, perché la soppressione totale dei sentimenti è innata. Non c’è niente da fare: mancano di coscienza. Praticamente la zona del cervello che porta loro a provare ciò che prova un essere umano normale in termini di empatia è SPENTA PER SEMPRE. Lo psicopatico può avere un padre e una madre più che decenti, ma se il suo cervello è affetto da psicopatia, nemmeno la miglior educazione sentimentale o l’incommensurabile affetto di due genitori amorevoli potrebbero renderlo una persona che SENTE E AMA. Con questo sto dicendo che lo psicopatico o la psicopatica può fingere di amarti per 50 anni, convincendoti che il suo amore è reale, mentre alle spalle ti tradisce, parla male di te, è sleale economicamente, violento o violenta, ecc. Nel narcisismo patologico o negli altri disturbi possono esserci sprazzi di verità – che durano il tempo di uno starnuto – mentre nella psicopatia non esiste alcuna probabilità che provino alcunché per nessuno. Per esempio: supponiamo che la tua ex fosse una psicopatica e supponiamo che tu l’avessi sorpresa con un tipo in una zona di prostituzione (faccio un’esempio estremo per renderti l’idea). A quel punto, essendo una psicopatica, potrebbe CONVINCERTI che sta lì perché è andata ad accompagnare il suo cugino che lavora come investigatore privato oppure che fa parte della CIA. E che se tu non accetti la sua verità è perché non la ami abbastanza. Anzi, se tu non accetti il fatto che lei, ogni sera, dovrà accompagnare il suo cugino in quella zona, è perché sei un uomo di m… che vuole solo controllarla. Potrebbe piangere davanti a te come una bambina sconvolta perché non ti fidi di lei e bla bla bla. Quando dico “convincerti” non sto dicendo che sei credulone o scemo, ma che l’altissimo potere persuasivo degli psicopatici non è riscontrabile nei narcisisti patologici (a meno che non si tratti di narcisismo perverso, lo spettro più estremo del disturbo!). Parliamo di persone abituate sin dalla nascita a sedurre per ottenere facilmente qualunque cosa, dall’amore profondo di qualcuno a una serie di vantaggi. Tu affermi “siamo a un livello di mostruosità mentale che per essere applicato necessita pianificazione, intelligenza e persino autocontrollo.” e qui stai parlando di psicopatia, perché gli psicopatici mentono con TUTTO IL CORPO, anche con gli occhi, anche attraverso i battiti cardiaci. Mentono e appena ti convincono delle loro bugie ridono sotto i baffi e vanno a raccontare in giro il quanto è stato piacevole averti imbrogliato. La testimonianza parla di allumismo. L’allumismo è una tattica che potrebbe essere adottata da chiunque, ma che quando viene adottata in questa forma così narcisisticamente spinta, può portare a conseguenze devastanti nella vita di una persona. Tanto gli psicopatici quanto i narcisisti perversi possono essere allumisti incredibili che seducono persone molto fragili per il piacere di rendersi per loro gli unici punti di riferimento nella vita. Entrambi sono uniti dall’attrazione per le persone forti e il BISOGNO VITALE di sconfiggerle, MA collezionano un vero esercito di persone fragili che stravedono per loro e sognano di averli PRIMA O POI. In questo gioco seduttivo poco importa il benessere psicologico degli altri, perché l’unica cosa importante per loro è il nutrimento narcisistico a prescindere dalla sua provenienza. Abbracci a te!

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      1. Grazie, come sempre, Claudelia. Mi sa che a forza di leggere e interrogarmi ho dimenticato i vari livelli del narcisismo. Me li puoi ricordare? (Purtroppo qui il mio cervellino non collabora: ho sognato di perdonarla e nel sogno mi pareva di aver ricostituito quel nucleo d’affetto che mi manca tanto. Poi sogno anche spesso che mi accusa e critica e per fortuna rispondo: non sono come mi descrivi tu. Io so chi sono, pregi e difetti, e c’è altra gente che mi conosce e riconosce!)

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    2. Caro Swa purtroppo è così come dici…un caos da capire esattamente come è stato estremamente difficile capire che eravamo finiti in mano a dei disturbati mentali perché noi le risposte purtroppo non le avremo mai. Possiamo solo prendere atto della disgrazia che ci è capitata per capire che purtroppo al mondo esistono anche forme di psicopatia che non fanno parte dei serial killer….io parlo di quelli noti che arrestano ecc ecc ma se ci pensi bene loro sono serial killer dell’anima leggittimati a uccidere chi ci casca. E non siamo stati stupidi noi perché chiunque ci può cadere, noi per le nNostre specifiche caratteristiche abbiamo fatto più fatica a scappare. Una volta scappati o scartati allora inizia questo devastante lavoro mentale in cui cerchiamo delle risposte logiche dove una logica non c’è ma resta l’evidenza sconvolgente del male. E anche quando lo capiamo restiamo qsi tutti con mille dubbi in testa perché per come siamo noi è impossibile da capire e accettare di aver subito solo del male e di non essere stati amati.
      Io mi posso solo fare coraggio guardando i fatti il resto del lavoro lo deve fare il mio cervello in base agli input che gli mando consciamente. È un delirio in qualsiasi modo la guardo sta cosa.
      So solo che orami ho consciamente capito che era il male e la crudeltà poi il mio cervello si rimetterà in pari a furia di stare in No Contact
      Lo dicono ttti che è così
      Mi piacerebbe tanto sapere da chi sta bene ed è finalmente felice che procedimenti mentali ha fatto nel corso della guarigione perché sarebbe una guida per capire e anche essere serena che ciò che mi gira in testa è giusto. Spero che arrivino testimonianze sulla rinascita completa e le modalità di recupero del cervello
      Un abbraccio

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  5. Ciao Swa, guarda la tempistica del pensiero… Ci pensavo ahimè giusto oggi. Quindi tutti i gesti spontanei fatti dopo una mia battuta, che ne so tipo una risata, un buffetto sulla guancia o un bacio dato al volo… Tutto calcolato? Premeditato? Niente di vero? Un alieno che ha studiato la mimica facciale umana in base al comportamento di chi ha accanto? Se per scherzo qualcuno gli avesse insegnato a ridere a un funerale facendogli così uno scherzo e l’alieno fosse a quello di qualche suo amico e iniziasse a ridere, mentre tutti piangono… Ricordo di aver letto da qualche parte di una ragazza che al cinema con il suo tipo lei iniziò a piangere in una scena commovente e lui domandarle “perché piangi?”… Lei lo guarda esterrefatta, dopodiché inizia a farlo pure lui e dice… Lo faccio perché mi sembra che si debba fare, lo fanno tutti. Peggio di un film horror…
    Niente di vero, spontaneo reale quindi? Fanno paura.E pure a me sorgono tante domande. Come nel film Bird box, dove le persone sane soccombono sotto una forza malefica che appare con il vento, non si vede ma chi la incrocia con lo sguardo si suicida. Solo gli psicopatici non subiscono l’effetto è grazie al cazz@ dico io, sono già schierati dalla parte del male. Scusate ma le maschere di Carnevale mi hanno dato da riflettere, mentre guardavo oggi i non mascherati…. Buona serata a tutti.

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    1. Piangere a comando è un classico. Appena si svegliano vanno in scena. Non hanno un’identità precisa, ma tante maschere. Nel caso degli psicopatici: sono assolutamente consapevoli di portare una maschera e provano piacere quando sanno che funziona alla grande. Praticamente ti guardano e pensano: “Questa qui è garantita, mo’ vediamo quante altre riesco a garantirmi ancora…”. Vivono di scommesse, di sfide continue con se stessi: più maschere ne hanno meglio si sentono. Possono dire cose come: “Il mio cervello funziona di una certa maniera, sono troppo avanti…”. Come sapete, nel narcisismo patologico possiamo parlare di livelli e possiamo anche parlare di un narcisismo SANO. Nella psicopatia non c’è niente di reale, di vero o di sano: tutto è recita, follia, caos mentale, orrore. Buona serata a voi!

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      1. Salve a tutti.
        Condivido pienamente Cla… sono un piatto di pasta in bianco che condiscono al momento, a seconda del bisogno… Il fenomeno al funerale di suo padre mi ha completamente sconvolta: per quasi 48 ore non ha emesso una sola lacrima, al momento del trasporto del feretro, quando la platea era al massimo, ha fatto la sceneggiata. Poi nulla più, anzi sembrava non avesse mai avuto un padre.
        Che tristezza!!! Sono strani? Sembrano degli zombie!

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    2. Nel caso nella mia np, la risata pareva registrata. Era sempre uguale, recitata e scandita: ah-ah-ahhhh. Due note da uno e una da due. A volte iniziava anche con una terzina, ma solo a volte. Ho visto poi lacrime che mi hanno quasi commosso, una volta (uno dei soliti addii), a cui è seguito lo scarto con insulto e poi, dopo mesi, un messaggio come se niente fosse, per chiedermi materiale che le serviva a scopo promozionale. Ma al momento del confronto definitivo, be’, mi guardava sbattendo gli occhi, ma senza espressione. Avrei potuto baciarla o picchiarla (ma lei sapeva benissimo che io non sono violento), rovesciare il mobilio o piangere io stesso, ma sembrava assente, fredda, persino disinteressata, benché incuriosita. Quella volta, mi aveva dato dell’egoista, dal nulla, giusto per dire qualcosa. E io mi sono impuntato, tendando di dimostrarle il contrario con esempi concreti… a un certo punto s’è messa a leggere.

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      1. Caro S.w.a, ciò che si aspettano dalle persone è una sola cosa: energia. Tu non hai svelato le tue emozioni più profonde e quindi lei è rimasta senza un appiglio per ottenere qualcosa che la nutrisse. Considera che non avendo un’identità precisa dipendono dalla tua per specchiarsi. Se volutamente ti trattieni e non dimostri nulla, loro ti rispondono con altrettanto nulla. Non c’è niente che ti possano spontaneamente offrire in termini di autenticità, ecco il perché della tua impressione che la sua risata fosse registrata. Molti trasferiscono questa mancanza di autenticità anche nei momenti più intimi. È come se avessero una telecamera puntata 24 ore su 24 e che dovessero recitare PER FORZA. Sono bloccati in una melma di superficialità e parassitismo emotivo senza scampo.

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  6. Cara Pallina,
    che storia!! Da farci un libro.
    Ha dell’incredibile e io stessa, se non avessi avuto esperienza diretta di allusioni, di sottintesi mai dichiarati, di tacite promesse, di agire seduttivo volto a indurre un sentimento, avrei stentato a crederci.
    Non riesco (ancora) a definire quanto sia in loro istinto e quanto puro calcolo, ho già sezionato la mia pseudo relazione infinite volte e non so, non lo so se sia stata almeno in parte frutto del caso o se fosse strategia studiata e attuata freddamente.
    Di certo approfittano di debolezze contingenti oppure strutturali per fare il loro sporco lavoro.
    L’ ambiguità sessuale, omosessualità non dichiarata o latente si accompagna spessissimo al disturbo np.
    Questo ti prego non leggerlo come un giudizio riguardo la tua sessualità magari sei solo confusa o magari è questa la tua via, ma appunto è tua.
    Mi piace moltissimo e sento molto vicina la frase ” il mio matrimonio se finirà sarà per motivi ben validi che esulano da lei “.
    Grazie per averci rese partecipi di un capitolo così importante e difficile della tua vita.
    Ti abbraccio.
    B.

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  7. Cara Pallina ho letto la tua storia ed ho avuto un brivido…quasi la mia storia.
    Io sposata con bimbi piccoli,lei single più grande,indipendente che pian pianino lascio entrare nella mia vita.La differenza è che quando ho creduto di provare sentimenti per lei..che aveva i medesimi atteggiamenti della tua..io sono rinsavita.
    Stavo male quando non c era,ma quando era presente ero sempre un po a disagio..
    Ora so che il mio era un legame biochimico,scatenato dalle sue manipolazioni.
    Anche lei ambigua,seducente ..io ne ero ipnotizzata.
    Ero entrata in crisi con mio marito, i miei bimbi non li sopportavo…mi sentivo alla deriva con questa ossessione.
    Poi ho letto,ho cercato…perché sapevo che tutto questo era malsano.Vedevo la sua vera natura sotto la maschera.
    Ho detto basta.Da quando non la vedo ..4 mesi fa, ho ripreso a stare bene con la mia famiglia,non ho più un senso di oppressione costante…a volte mi svegliavo nella notte e pregavo che fosse un incubo.Mi ha cercata…perché lei è stata la mia maestra sportiva…ma io non l ho chiamata,non riesco.
    Ora mi fa paura,quasi ribrezzo.
    Non sono stata pazza ,credo.
    Ma qualsiasi cosa sia stata…mi ha fatto molto male.

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