La testimonianza di Roberta: “Per la psicologa si tratta di uno psicopatico. Teme per la mia incolumità.”

Vi voglio raccontare la mia esperienza.

Vivo all’estero da 3 anni. Avevo deciso di fare un’esperienza, di andare via dalla mia piccola città dove tutti sanno tutto di tutti. Via da una madre egoista e con manie di controllo e da un padre presente fisicamente ma assente emotivamente (già avevo il mio bagaglio di problemi).

Con la mia psicologa abbiamo parlato del mio atteggiamento nei rapporti con altre persone, specialmente il perché vado sempre nelle grinfie di soggetti non molto centrati di testa! È venuto fuori che il problema deriva dalla mia infanzia di abusi. Sono la più piccola di 4 figli e mia madre ha sempre usato il metodo “picchiare” per educare. Sono stata picchiata parecchio, anche i miei fratelli. Se non obbedivo mi picchiava (l’ultima volta a 16 anni perché iniziavo a ribellarmi).

Avevamo un attività e io tutte le stagioni estive dovevo lavorare, sin da piccola.

Mi davano piccoli lavoretti da svolgere e se mi beccavano a giocare mi rimandavano a lavorare. Quindi non ho potuto fare campi estivi né vedere altri bambini perché mia madre non si fidava.

Mia madre è una persona iperprotettiva, egoista e molto ansiosa, del tipo “I miei figli li ho fatti per me”. Ecco cosa dice sempre. Anche se sono a migliaia di km di distanza riesce sempre a farmi sentire in colpa: “Vieni a casa dalla mamma”, “Vieni a casa che sto invecchiando”, “Vieni a casa che ti coccolo io”. Insomma, riesce a farmi sentire in colpa perché l’ho “abbandonata”.

Mio padre invece è un uomo silenzioso, molto attaccato ai soldi. Non ci ha mai abbracciato, mai una carezza, mai un grazie per aver lavorato per lui tutti quegli anni. Mio nonno paterno era così, forse anche peggio. Non potevamo ne parlare o ridere a tavola che ci chiamava “malviventi”. Per la situazione che avevamo a casa con i miei nonni paterni, mia madre ha avuto parecchi esaurimenti nervosi. Una volta l’avevano fatta lavorare tantissimo. Era incinta e perse il bambino. Dopo questa perdita rimase incinta ancora una volta, ma il secondo bimbo morì dopo mezza giornata. In realtà ne persi 4 in totale nella sua vita e passò a soffrire di depressione. Da una decina d’anni è seguita da un bravo psicoterapeuta e prende psicofarmaci. Ora, grazie alle cure, apparentemente ha una vita normale e piuttosto felice oserei dire.

Quando avevo 6/7 anni sono stata abusata da un ragazzo di 18 anni (non c’è stato un completo rapporto sessuale con penetrazione). Io lo dissi ai miei all’età di 11 anni e loro, anche se rimasero molto scioccati, non sporsero denuncia perché il ragazzo era figlio di “amici di famiglia”. Anzi, continuarono a mandarmi a casa dei genitori dell’abusante.

Quindi la mia infanzia ha lasciato sicuramente molte ferite dentro di me e con la mia psicologa stiamo lavorando proprio su questo. Per me una situazione di abusi verbali e fisici è la normalità, proprio perché sono cresciuta in un ambiente così.

Tutto questo lavoro su di me ho iniziato a farlo dopo l’incontro con C, venuto a lavorare nel mio stesso posto di lavoro.

Fisicamente molto attraente, affabile e seducente, C. era uno di quelli che ti apriva ancora la portiera della macchina e ti portava tutte le mattine il caffè a letto. Era più grande di me di 14 anni.

Io, con le mie insicurezze, il sovrappeso e la poca autostima, mi sentivo come una regina perché lui mi riempiva di attenzioni, era gentile, attento…quasi non ci credevo. Intravedevo già alcuni difetti: parlava tantissimo senza ascoltare quello che avevo da dire, per esempio. Mi raccontava dei suoi viaggi in Africa e di come stava cercando di salvare (insieme a una fondazione da più di 20 anni, di cui il padre era il vice presidente), un animale in via di estinzione. Quindi le conversazioni durante tutta la giornata (e per un anno) erano tutte proiettate su questa “missione”, sul suo “lavoro sporco” con i bracconieri che veniva richiesto solo a lui di fare. Diceva di essere l’unico che potesse farlo, il migliore insomma. E l’altro grande problema erano le droghe: fumava tutti i giorni la marijuana e durante il weekend faceva uso di meta anfetamine (qui la chiamano Ice) con un suo amico.

Direi che il mio calvario iniziò già nei primi mesi: bugie, ricatti, abusi verbali (poi anche fisici). Non ero buona a fare niente. Mentre lui salvava il mondo io ero un egoista superficiale, una bugiarda, viziata.

Dunque io avevo fatto le mie ricerche e il padre era davvero il vice presidente di questa associazione, con tanto di foto sul sito ecc. Quello che C. mi diceva è che lui per questa associazione (non a scopo di lucro, basata su volontariato) faceva il lavoro “sporco”, cioè, andava a cacciare, imprigionare e alle volte uccidere i bracconieri. Mi disse che in totale, dopo 20 anni di attività per questa fondazione, ne aveva uccisi 13 uomini. L’ultima volta che era andato (io ero in Italia in quel periodo) mi aveva raccontato di una vera un’esecuzione. Mi raccontava storie da brivido, per esempio, che un giorno il paramilitare che era con lui stava torturando un bracconiere e che lui aveva sparato all’uomo per sollevarlo dalle torture (una roba terribile, non vorrei neanche scriverle queste cose). Ammettendo che fosse vero, è una roba da malati mentali, mica una barzelletta!!! Una volta mi raccontò che aveva spinto una persona al suicidio. Si trattava di un suo conoscente che si era gettato da un ponte. La mancanza di emozioni nel raccontare le cose era quello che più mi faceva rimanere perplessa. Quindi, lui si vantava del fatto che tutte le persone lo stimavano e gli portavano rispetto perché andava a fare un lavoro così pericoloso in Africa e che io invece ero una povera scema che non capiva. Diceva che preferivo stare tutto il giorno attaccata alla tv o facebook e che non mi interessavo di cose importanti.

Quando ho letto il vostro articolo sul gaslighting e la manipolazione, ho capito che avevate centrato in pieno!! Lui mi diceva sempre di non fare nulla a casa, che ai panni ci avrebbe pensato lui, che avrebbe pulito lui la casa, lavato i piatti, ecc., di modo che io piano piano mi rincretinivo davanti alla TV perché non avevo da fare niente e non potevo toccare niente.  Ecco perché diceva sempre che ero attaccata alla TV (assurdo!). Quando iniziava con i racconti dell’Africa anche se stavo guardando la Tv si metteva davanti alla stessa e continuava a parlare finché non la spegnevo. Aveva il totale controllo su di me. La mia era una condizione di mancanza di libertà. Se avevo voglia di fare qualcosa mi manipolava affinché cambiassi idea. Mi sfiniva al punto che cambiavo idea suoi miei programmi. Durante gli weekend decideva lui cosa fare e se litigavamo lui cancellava tutti i programmi della giornata. Quando incontravamo qualche persona nuova era lui che mi presentava. Io non parlavo mai, era lui che raccontava di me. Roberta fa questo, a Roberta piace questo, ecc. ecc. Tutti i gesti gentili che faceva, li faceva perché io gli dicessi che era fantastico, cosa che non gli ho mai detto, per questo litigavamo spesso. Io, invece che essere accondiscendente gli davo sempre contro (poi alla fine mi sfiniva e alcune volte gli davo ragione). Spesso si guardava allo specchio dicendosi quanto era sexy.

Diceva anche che se avessi reso pubblico cosa raccontava dell’Africa lui avrebbe negato fino alla morte di fare questo tipo di “lavoro” e che lo aveva sempre e solo fatto per volontario. Io non gli credevo, ma ero confusa. Quando gli dicevo di mostrarmi le e-mail lui diceva di non poterlo fare per ragioni di sicurezza. Quindi, verità o meno è una persona violenta, probabilmente schiacciato da questa figura importante che è il padre. Quando mi parlava era sempre al plurale: “Noi facciamo questo, noi ci comportiamo così…” e quando gli chiedevo NOI CHI? mi diceva che NOI stava per la sua famiglia e il 5% della popolazione che la pensava come loro. Affermava di conoscere un sacco di persone importanti e di aver onorificenze ricevuti da persone di alto calibro che io neanche me lo immaginavo. Diceva di aver ricevuto una lettera anche dal Principe Harry ringraziandolo per il lavoro svolto in Africa (se io ricevessi una lettera del genere credo che la appenderei al muro con tanto di quadretto, invece in casa sua non ho mai visto nessuna prova tangibile di ciò che diceva). Mi metteva in soggezione nei confronti dei suoi genitori perché diceva che erano persone speciali che contavano nel mondo e che alla loro presenza non dovevo menzionare certe cose. A tavola dovevo seguire una rigorosa etichetta (diceva mai leccare il coltello), non fumare in presenza della madre, ecc, ecc. Diceva che anche il loro cane dovevo accarezzare in una certa maniera! Mi diceva anche di non andare a chiedere conferme a suo padre su quanto mi raccontava e di stare attenta perché suo padre avrebbe riso di me prendendomi per una stupida in quanto non credevo a suo figlio, oppure che suo padre avrebbe negato per ragioni di “sicurezza” (assurdo!).

Gli incontri con i suoi genitori erano sempre brevi e supervisionati da lui. E per quel poco che ho visto di suo padre, si tratta di una persona avida e piena di sé.

Lui era assolutamente paranoico: diceva che aveva una taglia sulla testa dalla mafia vietnamita e quindi quando giravamo in macchina ogni tanto pensava che qualcuno lo seguisse. Se in casa sentiva rumori (che io non sentivo) usciva con un bastone in mano.

Durante i litigi mi sfiniva, ricordo che la mia testa girava ed ero offuscata fino a che dovevo sedermi per paura di svenire. Prendeva il mio telefono e cancellava i suoi messaggi di insulti o le e-mail, poi quando io chiedevo spiegazioni mi diceva che ero io a cancellarli nel sonno. Era talmente convincente che alla fine ci credevo! I miei vestiti in casa sua erano messi in un angolo in una posizione che lui riteneva giusta (li metteva a posto lui) e anche se io li riponevo da qualche parte in maniera ordinata lui ne cambiava posizione.

Se stavo via 2/3 giorni perché lui mi cacciava da casa sua (questo è capitato parecchie volte: mi cacciava via e mi diceva lui quando ritornare), al mio ritorno trovavo l’arredamento cambiato (gaslighting). Spostava piccoli oggetti, metteva tutto in un’altra maniera (muoveva specchi o quadri da una camera all’altra). Io provavo a dirgli che quelli erano segnali di una persona malata, ma lui diceva che la pazza ero io! E io ci credevo. Pensavo di essere una brutta persona, falsa e bugiarda. Ci ho creduto fino al giorno in cui gli abusi verbali si sono trasformati in fisici.

Quel giorno avevamo già iniziato a litigare la sera prima, e lui normalmente quando era arrabbiato si chiudeva in camera tutta la sera, lasciandomi da sola in salotto, ignorandomi, dicendomi che io lo facevo sentire inadeguato a casa SUA. Già. Perché quella era casa sua ed io ero soltanto un soprammobile.

Insomma, dopo essersi svegliato andò a fare un giro in bicicletta. Al suo ritorno io, per dispetto, avevo lasciato qualche goccia di caffè sul banco della cucina. Lui si è infuriato e mi ha lanciato addosso lo straccio e mi ha chiesto di pulire. Io mi sono rifiutata. A quel punto è venuto in salotto e mi ha girato il tavolino di legno e vetro addosso. Iniziò ad insultarmi, andò in camera e prese a impacchettare la mia roba (per l’ennesima volta). Ho cercato di fermarlo ma lui mi spinse violentemente contro al muro per 3 – 4 volte. Siamo tornati in salotto e quando lui si sedete cercai di calmarlo. Lui, però, continuava a insultarmi: sei grassa, bugiarda, troia (scusate il francesismo), ecc. ecc. Mi sputò addosso e distrusse il mio telefono. Andai verso la porta del giardino per fumare una sigaretta e cercare di calmarmi, ma lui con violenza mi buttò fuori dalla porta e lanciò tutta la mia roba per terra. Dopodiché chiuse tutte le porte a chiave e mi dissi di andarmene a casa mia.

Più che altro minacciava di denunciarmi all’immigrazione per il mio visto. Un giorno disse che aveva chiamato la sua ex ragazza lamentandosi di quanto io lo trattassi male e che lei per ripicca mi aveva denunciata anonimamente (questa era un’altra delle sue bugie!). Lui sapeva che la cosa più importante per me era il visto australiano, e faceva leva su questa cosa. Sapeva che il mio obbiettivo qui era cercare di farcela, contro tutti quelli che mi dicevano non ce l’avrei mai fatta e che avrei vissuto per sempre a casa con mia madre (per carità!).

Incredibilmente restai lì, tutto il pomeriggio fuori da casa sua, umiliata, aspettando che lui aprisse quella porta. La aprì dopo 5 ore e mi fece rientrare. Non mi chiese scusa, anzi, disse che era tutta colpa mia, che io mi dovevo dare una calmata perché lo stressavo troppo.

Nei giorni successivi a quell’episodio avevo lividi su braccia e petto. Quando provai a farlo ragionare sull’accaduto mi disse che gli dispiaceva per ciò che aveva fatto ma che la colpa era mia. Disse che lo avevo istigato e che non era stato poi così violento come lo descrivevo. Ritornò ad essere la persona calma che avevo conosciuto, ma io gli dissi che non ne potevo più del suo consumo di droghe e che l’avrei lasciato. Lui, per farmi contenta, smise per 2 settimane. Passato il periodo di tregua invitò il suo amico e mi disse che avrebbe preso la droga solo per quel giorno. Appena arrivò l’amico incominciarono a scaldare la pipa per fumare.

A quel punto dissi a C. che me ne stavo andando e iniziai a impacchettare la mia roba. Come sempre lui prese a insultarmi, stavolta davanti al suo amico che, ovviamente, gli dava ragione. Aggiungo che C. ha il controllo totale su questo suo amico.

Insomma, avevo finalmente capito che lui era una causa persa e che era il caso di andarmene in via definitiva.

Quando avevo iniziato a viaggiare ero da sola ed ero contenta. Non avevo più nessuno a cui rendere conto di cosa facevo. Ero libera. Non sentivo più “dove vai?” ,”con chi esci?” , “a che ora torni?”, “a casa si mangia alle 7.”, “quel tuo amico non mi piace…”. ecc.

Tuttavia, quando tornai a casa mia iniziai a piangere perché non riuscivo a capacitarmi di non averlo più vicino a me. Lui poi mi bombardava di sms: voleva che ritornassi a casa sua, diceva che sarebbe venuto con me in Italia e che avrebbe chiesto di sposarmi. Prometteva persino che mi avrebbe comprato una macchina, giurava che mi amava “da morire” (forse era già una minaccia!!) e che avrebbe aggiustato tutto, soprattutto che avrebbe smesso di drogarsi.

Ancora una volta ci ho creduto e sono tornata con lui.

Appena ci rincontriamo e si mise a piangere (confesso che lacrime così false non le avevo mai viste neanche nei film!).

Dopodiché smise di drogarsi per un po’… ma solo perché diceva che doveva sottoporsi a un test anti droga a metà mese, requisito necessario per andare in Africa a caccia di bracconieri. Dopo un po’, però, è venuto fuori che magicamente non doveva più andare in Africa, ma che comunque gli avevano fatto il test delle urine dopo solo una settimana e mezza di non consumo di stupefacenti e che tale test aveva risultato incredibilmente negativo. La sera del risultato del test ricominciò con la marijuana…Nel frattempo continuavamo a litigare quasi tutti i giorni: lui era il migliore, di uomini come lui nella mia vita non ne avrei incontrato mai nessuno, lui era il più bravo, l’uomo che tutte le donne vorrebbero avere e che quindi ero fortunata ad averlo tutto per me.

Litigavamo anche per messaggi durante il pomeriggio, per cose stupide. Lui mi diceva di stare zitta e io continuavo a rispondere ai messaggi. Quando arrivavo a casa mi ignorava. Si faceva la doccia, chiudeva tutte le porte di casa e si chiudeva in camera per andare a dormire. Si alzava intorno alle dieci e quando gli chiedevo se voleva un caffè mi ignorava.

La cosa che più mi sconcerta oggi è non aver avvertito il pericolo di avere una persona come lui a fianco a me. Mi sembrava di poterlo tenere a bada (ma non era così: era lui a tenermi in pugno). Le persone che mi conoscevano erano molto preoccupate, anche perché quando raccontavo queste cose non mi credevano e mettevo in dubbio me stessa. Ve lo giuro: non le ho sognate! Purtroppo è accaduto a me e devo prendermi del tempo per metabolizzare tutto ciò.

La mia psicologa sa tutto. Siamo in costante contatto anche fuori dall’orario della terapia. Le racconto tutto quello che quotidianamente mi accade perché è molto preoccupata per la mia salute mentale e fisica e lo sono anche io. Mi sento sfinita, anche se godo i benefici dall’allontanamento da lui. LA PSICOLOGA MI HA CONSIGLIATO DI A) TROVARE LAVORO IN UN’ALTRA REGIONE B) TORNARE PER UN PO’ IN ITALIA. Io ora sono in Australia e ho paura a dirlo perché lui mi diceva sempre di non raccontare niente a nessuno perché le persone avrebbero potuto usare queste informazioni contro di me. In più mi diceva che il mio telefonino/computer erano sotto controllo dall’INTERPOL (con cui loro lavorano per acciuffare i bracconieri). Quindi, sono diventata un po’ paranoica anch’io. Mi chiedeva continuamente di cambiare password, di non raccontare niente a nessuno di quello che faceva in Africa, ma quando gli chiedevo riscontri lui mi rispondeva che per ragioni di sicurezza non poteva mostrarmi nulla. Mi ripeteva che tutte le persone che mi stanno vicine sono delle pecore come me, e che lui fa parte, insieme alla sua famiglia, di un élite, di quel 5% di popolazione nel mondo che la pensa diversamente e aiuta l’umanità. Diceva che il restante 95% sono solo pecore ignoranti.

A tutto questo alternava momenti in cui ero la persona più meravigliosa del mondo e l’amore verso di me era infinito.

Un giorno gli ho detto che aveva delle reazioni un po’ esagerate, ma iniziò a urlare, a insultarmi, a dirmi che quella era casa sua e che dovevo stare alle sue regole. Sbatteva i pugni sul banco della cucina…

Io, spaventata, buttai lì che aveva dei problemi mentali e tornai a sedermi sul divano. Lui, però, mi viene indietro e incominciò a insultarmi. Mi versò addosso una bottiglia d’acqua e se ne andò. Rimasi lì, umiliata. Era come se non avessi la forza di fare niente. Lui aveva continuato a torturarmi psicologicamente durante tutta la notte: alzava il volume della televisione, sbatteva i piatti e le pentole per fare rumore mentre stavo cercando di prendere sonno. ERO ANDATA A DORMIRE CON IL TERRORE DENTRO DI ME. AVVERTIVO CHE QUELLA SERA MI AVREBBE FATTO QUALCOSA DI TERRIBILE MA MI SVEGLIAI ED ERO ANCORA VIVA. GUARDAI IL TELEFONO E MI AVEVA GIÀ MANDATO 7 MESSAGGI. ERANO MESSAGGI NORMALI COME SE NIENTE FOSSE ACCADUTO In questi messaggi mi diceva che qualcosa di terribile era accaduto in Africa e che era talmente depresso che avrebbe chiamato il suo amico per drogarsi un po’… poco poco… Gli dissi che avrei preso tutta la mia roba e che me ne sarei andata (ancora una volta). E così è stato.

Da quel giorno non ho più risposto a una sua chiamata o sms… Allora iniziò a passare davanti a casa mia con la macchina. Lo ritrovai una volta al supermercato. Non so quanto tempo era rimasto sotto casa mia ad attendere che uscissi per inseguirmi.

Continuo ad andare dalla psicologa e lei mi aiuta tantissimo.

Qui in Australia non ho amici e famiglia. Sono sola, ma rimango positiva.

Il blog mi ha aiutato molto. Ogni tanto ho dei momenti di debolezza, ma cerco di essere forte, devo riprendermi. La mia mente è sfinita, perché lui mi ha sfinito. Il percorso è lungo e spero di farcela.

PS: Gli ultimi messaggi che ho ricevuto da lui erano di ringraziamento per averlo lasciato perché aveva capito che il vero problema nella sua vita ero io. Qualche giorno fa aveva messo delle sue foto su Instagram (io unica sua follower ndr) con la sua ex ragazza (non credo che si siano mai lasciati) foto di baci e effusioni scrivendo che l’unico amore della sua vita era lei, che la ama moltissimo, che gli manca, che non vede l’ora di vederla. Io rimasi impassibile. Visto che non aveva scaturito nessuna reazione da parte mia dopo 2 giorni la cancellò. Secondo la mia psicologa di tutti i casi che finora ha visto riguardo a psicopatici o persone con disturbi mentali, il mio era il caso più grave che lei avesse mai visto…

56 pensieri su “La testimonianza di Roberta: “Per la psicologa si tratta di uno psicopatico. Teme per la mia incolumità.”

  1. Le nostre storie sono praticamente tutte uguali….cambiano nomi, posti eccc Io nn so se riusciremo mai del tutto ad esserne fuori..ma il fatto che li abbiamo allontanati è già una grande vittoria!!
    Le foto ostentante con la sua ex è proprio una prassi!!!!
    Lo sta facendo anche il pazzo che stava con me!!!
    Cercano di ferirci così quando capiscono che stiamo mettendo i paletti e stanno perdendo possesso e controllo!!!
    Forza e coraggio!!!

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  2. Cara, ti capisco tantissimo … hai fatto bene iniziando a raccontare della tua infanzia, solo così era possibile capire la tua non reazione agli abusi pesantissimi del np. Anche io ho avuto un infanzia di botte e insulti da parte di mia madre, e sò cosa comporta. Quando vedo qualcuno urlare, minacciare, aggredire, non ho l’istinto della fuga, rimango lì incantata, con l’obiettivo di capire l’aggressore e calmarlo. Anni e anni di addestramento con mia madre … Da piccole dove potevamo scappare? Potevamo stare solo lì accanto a loro aspettando che si calmassero, chi ci poteva dare da mangiare? Chi ci avrebbe dato una casa? Chiedere scusa, addossarsi la colpa. Perchè non potevano essere i nostri genitori quelli cattivi, dovevamo essere per forza noi, loro erano l’autorità noi eravamo i bambini. Abbiamo convissuto con i sensi di colpa. Ci siamo sentiti sempre sbagliati, imperfetti, la miccia che fa accendere la pazzia negli altri. Con un bagaglio di esperienza del genere, siamo le vittime perfette di ogni np. Loro cominciano piano, piano. Non è che ci riconoscono perchè abbiamo stampato in fronte che siamo le vittime perfette. Ci osservano, osservano la pazienza che abbiamo con gli altri, la nostra capacità di ascolto, empatia, tutte bellissime qualità. Poi ci testano. Cominciano con cose piccole… Una rivelazione che farebbe scappare qualsiasi donna e invece noi rimaniamo ad ascoltarli e li giustifichiamo. Un commento su di noi spiacevole, che farebbe imbestialire un altra invece noi facciamo finta di non averlo sentito, che sarà mai rispetto a quello che ci hanno detto i nostri genitori coloro che ci conoscono meglio… ogni offesa ci scivola… o almeno così crediamo. Gli abusi fisici arrivano sempre dopo quelli verbali, che sono il lascia passare, ma poi ciò che vogliono non è lasciare lividi, i lividi arrivano quando sembriamo inerti alle parole. Per questo arrivano sempre dopo… Questa digressione, per dire che ti capisco, non ti giudico, ti abbraccio, sei una mia sorella. Ti prego proteggiti, fai ciò che dice la psicologa, meriti un amore sano, non importa se sei in sovrappeso se hai questo bagaglio, troverai chi ti ama, lui ama solo il tuo bagaglio, le tue ferite emotive, non te per la persona bella che sei. Ama poterti usare, i suoi strumenti di bracconiere che può usare su di te. Non la tua parte forte, quella che ti ha spinto a scrivere in questo blog, a condividere la tua esperienza. Tu sei tanto. Non permettergli di umiliarti…. Meriti di avere un figlio che amerai e ti amerà tantissimo da un uomo in grado di educarlo e crescerlo con te, non da una bestia feroce e fortunatamente rara come è quest’uomo…. Scappa cara.

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  3. Approfitto per scrivere qui una riflessione che sto facendo e volevo esprimere a Claudileia. Ultimamente per distrarmi sto leggendo molto. Ho letto la Gamberale e la Ferrante … nei loro romanzi compare la figura dello psicopatico, non viene chiamato così, ma è palese nella descrizione dei comportamenti. Nino dell’Amica geniale. Anche in tv, la serie “Non mentire” ma anche nei cinema, la “Ragazza del treno” … Che l’arte contemporanea, quella che fa più successo graviti intorno a queste figure che dovrebbero essere una piccola percentuale della popolazione, non è inquietante? Che io guardi un film e legga un libro per distrarmi e ritrovare descritta la normalitò ed invece gli autori di quei libri sono stati attratti e ispirati da personaggi del genere non è preoccupante? Che ne pensi Claudileia? E anche voi altre ragazze del blog, non vi sembra tutto così strano.. non voglio pensare che la psicopatia si stia espandendo e presto diventi normalità….
    Ma infondo nella Bibbia, parlando di giorni “ultimi” nella lettera di 2 Timoteo 3:1-6 viene descritto in proliferare di psicopatici…. Vi riporto le parole bibliche che mi hanno sempre colpito:
    “Ma sappi questo: negli ultimi giorni+ ci saranno tempi difficili. 2 Infatti gli uomini saranno egoisti,* attaccati al denaro,* gradassi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, 3 snaturati,* non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza autocontrollo, spietati, senza amore per la bontà, 4 traditori, testardi, pieni d’orgoglio, amanti dei piaceri piuttosto che di Dio, 5 persone con una parvenza di religiosità, della quale però rinnegano il potere;+ da loro allontànati. 6 In mezzo a questi sorgono uomini che si insinuano scaltramente nelle case e abbindolano deboli donne cariche di peccati, in balìa di vari desideri”
    ‘abbindolano donne’ … non è impressionante questa profezia. E’ l’identikit dello psicopatico. Anche Dio ci aveva messo in guardia nella sua parola.

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    1. Cara Sara, parto da basi meno spirituali. Gli psicopatici sono attratti dal potere. La loro “missione” è quella di riuscire a controllare il maggior numero di persone possibili. Non siamo circondati da psicopatici. È solo che ci sono psicopatici in grado di formare grandissime corti di adoratori per farne scempio delle loro vite contemporaneamente o una dopo l’altra. Gli psicopatici sono predatori della mente umana, ecco il punto. La maggior parte di loro uccide “soltanto” psichicamente gli altri. Perché lo fanno? Per il POTERE di vita e di morte che hanno sulla tua vita. Per quanto riguarda il “fascino” letterario di questi personaggi, posso pure comprenderlo. Sono individui senza coscienza talmente incompatibili con il genere umano che uno scrittore potrebbe essere tentato a descrivere un simile primitivismo pur di non approfondire la complessità che abbiamo noi, gli esseri umani normali, con le nostre mille sfaccettature. Lo psicopatico-personaggio non esige granché dello scrittore: le sue azioni sono malvage e basta. È la vittima che resta con lui ciò che ci preme comprendere e aiutare. Anche attraverso la Letteratura. Abbracci a te!

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      1. Ho capito cosa intendi, infatti il personaggio di Nino dell’Amica Geniale ha storie con numerosissime donne della Napoli importante ma anche meno importante… con chiunque gli capiti a tiro. E’ impressionante come ne venga descritto il solito iter, la svalutazione del marito della protagonista, l’amore malato, che minaccia il suicidio, le storie parallele, le bugie e il far sentire pazza la protagonista, che nel fonde del cuore sente che qualcosa non torna ma lui promette, dice. La triangolazione con la migliore amica. La sua conoscenza dei punti deboli e forti altrui. E l’uso della parole per rinforzarli o distruggerli. la difficoltà della protagonista anche di fronte all’evidenza di lasciarlo, la dipendenza al nulla….. Insomma io volevo evadere e mi sono ritrovata a leggere il solito degrado… Scherzi a parte, mi ha aiutata. Leggete se potete questa serie di libri della Ferrante. E’ un opera che va letta da qualsiasi donna. Ci rende più solidali verso le altre donne… Cercando in rete psicopatia e narcisismo legate al personaggio di Nino, non ho trovato nulla.

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      2. RIFLESSIONE DIETROLOGICA (O FORSE NO)

        Anche io ho pensato spesso a quante opere di finzione narrativa o filmica rappresentino oggi personaggi psicopatici, dal più soft al serial killer. Io sono d’accordo con Sara nel credere che in qualche modo si stia cercando di “normalizzare” il problema, nel noto meccanismo di presentare qualcosa dapprima come inusuale, poi sempre meno fino ad arrivare al punto che la messa in scena di questi personaggi diventa quasi scontata, appunto: normale.
        Ciò non significa che decenni o secoli fa lo stesso identico problema non esistesse (pensiamo al teatro di Shakespeare, o a quegli uomini le cui gesta sono sempre state considerate aliene dal legame sociale, poggiando su radici che già Dostoevskij individuava nel suo ‘Memorie del Sottosuolo’: “Io non ero nemmeno più in grado di amare, giacché per me amare significava tiranneggiare e dominare moralmente. Per tutta la mia vita io non sono stato neppure capace di figurarmi un amore diverso, e sono andato tanto oltre che adesso certe volte mi capita di pensare che l’amore consista soltanto nel diritto liberamente accordatoci dall’essere amato di esercitare su di lui la nostra tirannia”, che fa il paio con il passo del Timoteo citato da Sara.
        Ora, io credo che certamente il moltiplicarsi numerico di opere di finzione tout cour rispetto al passato abbia un peso, ma che non si possa derubricarle a pura coincidenza: io credo che normalizzando certe personalità e atteggiamenti patologici si dia il “permesso” alla gran parte dei signori e signori occupanti le varie stanze dei bottoni (ad alti livelli questi atteggiamenti sono la norma: la persona di potere che non ne abusa infatti, è molto rara) di alzare ulteriormente l’asticella dell’immoralità, un’immoralità non più considerata tale dalla gente.

        RIFLESSIONE PERSONALE

        Io sono come ipnotizzata da questo materiale filmico o narrativo, non ne perdo uno se posso: credo che da un lato sia un mio modo per esorcizzare la paura che provo per me stessa di fronte al male e al malvagio, e dall’altro un modo per ampliare il più possibile le mie conoscenza sul tema, per carpire un segreto in più di questa gente, per avere un’arma in più per difendermi se si renderà necessario (conosci il tuo nemico…).

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    2. Cara Sara, l’apocalisse è sempre in corso, da sempre. Le scritture sacre di tutte le religioni risalgono a tempi remoti e descrivono situazioni comuni alla Storia dell’uomo che possiamo far combaciare con ogni periodo che l’uomo ha passato su questa palla di fango, perciò non credo che i narcisisti siano aumentati, né che ciò sia segno della fine. Nel secolo scorso abbiamo avuto ben due guerre mondiali e uno sterminio di massa come la Shoah, tanto per chiarirci. La fine dell’Impero Romano ha coinciso con un periodo di lassezza morale che oggi ci pare quasi fantasioso. Crimini, ingiustizie, torture, eccidi: nulla di tutto è una novità e anzi, viviamo in un periodo relativamente quieto, almeno in Occidente, al giorno d’oggi. Detto questo, per molti disturbi prima non c’era un nome, ora sì, perciò pare che i disturbi siano aumentati, mentre sono soltanto – finalmente – individuabili e definibili. E poi, se vogliamo, la maggior presenza nel tessuto sociale dei narcisisti può anche attribuirsi a un fatto culturale, che mettendo l’edonismo trai fattori impliciti al successo, legittima per certi versi quei comportamenti che in passato sarebbero stati agiti con maggior… riservatezza. Infine, la comunicazione in sé genera veleno e antidoto: i social gettano benzina sul fuoco dell’ego (disturbato), i blog come questo mettono insieme i superstiti e li confortano e supportano con informazioni e senso di comunità. Quindi nessuna prossima fine del mondo, se non del nostro mondo personale, che finisce il giorno in cui ci rendiamo conto di aver basato un sogno d’amore sulla menzogna. Non c’è bisogno della Bestia di Babilonia: la mia ex basta già da sola. Ma anche questo le dà troppa importanza. Non abbiamo a che fare col Male, ma col Nulla. Quanto a Dio, be’, se è in vena di castighi o finalmente pensa di dover fare un po’ di giustizia, può scrivermi qui e sarò lieto di consigliarlo. In cambio, a Natale gli farò avere una bottiglia di vino. Santo, ovviamente.

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      1. Esatto Babi.
        Ma quando lessi il primo libro, che parlava di Donato, ancora non mi si era accesa la lampadina.
        Nino grande l’ho vissuto insieme alla scoperta di chi avevo vicino… ed è stato veramente traumatico quanto salvifico fare quell’associazione.
        E anche – Sara – aver visto da poco in tv “La Ragazza del treno” dopo averne letto il libro anni fa è stata un’esperienza completamente diversa: da subito rinvenuti i tratti narcisistici di lui. E potrei citare altri esempi.. della letteratura, del cinema ma anche – banalmente – del comparsano che si porta a letto LE amiche della moglie. Tutte, a turno. Io vedo il marcio in lui e provo compassione per loro, al contrario della stragrande maggioranza dei benpensanti del paese che additano le donne in questione come poco di buono e la moglie come una tonta. Io vedo tante vittime e un solo carnefice.
        Come ha sottolineato Sara, se non ci sei dentro è tutto diverso, la prospettiva cambia completamente. Ed è per questo che non raccontiamo, fuori di qui. Che teniamo dentro dolori, traguardi, comportamenti. ..non capirebbe, nessuno tranne chi lo ha passato.

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      2. Vero Device,
        adesso abbiamo gli strumenti (conquistati a carissimo prezzo) per interpretare comportamenti che però non frutto di un fenomeno recente basti pensare al Don Giovanni oppure a Dorian Gray.
        A volte mi sembra di vedere np ovunque, forse sono ipersensibile o davvero il fenomeno sta diventando più evidente ma niente affatto più diffuso, d’accordo con S.w.a. se ne parla di più. Il che, per me, è sempre un bene.
        Il problema vero è che risulta difficilissimo distinguere una attitudine narcisistica sana che potrebbe essere identificata con un robusto amor proprio e quella maligna. Credo che la seconda ipotesi sia identificabile nella serialità del comportamento.
        Perché, ragionando un po’ per assurdo, chi di noi può dire davvero di non avere mai e poi mai esibito un comportamento ai limiti del narcisismo?
        Me lo so chiesta tante volte, ad esempio siamo d’accordo che nel love bombing c’è strategia, disegno ma non è che magari siamo noi che cerchiamo di giustificare le nostre mancanze scaricando responsabilità? Tipico comportamento np. Oppure chi mai e poi mai ha fatto leva su un minimo di seduzione per ottenere qualcosa? Magari solo usato gentilezza non perfettamente disinteressata? O ancora sappiamo bene cosa significa provare rabbia inestinguibile, io lo so , l’ho provato e non mi piace ed è da pochissimo che riesco a tenerla a bada e non so se mi passerà mai.
        Purtroppo questa differenza sottile può essere colta (almeno per ora) solo da chi ci è passato o da un professionista (e nemmeno sempre).
        Quando dici “vedo tante vittime e un solo carnefice” è la tua diversa, modificata sensibilità che ti consente di leggere tra le righe e interpretare.

        Aggiungo una riflessione antropologica che non c’entra nulla con quanto detto fino adesso, ma mi è balenata in testa ora: e se fosse che queste tipologie di personalità hanno semplicemente maggiori possibilità di sopravvivere (perché opportunisti) e quindi istintivamente ci affascinano? Leggevo che le donne con partner np hanno mediamente un numero maggior di figli… vedi un po’…

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    3. Cara Sara,
      non entro nel merito della storia di Roberta, che leggerò con calma non appena potrò e alla quale va intanto il mio abbraccio solo per aver letto l’incipit.
      Voglio intervenire a proposito di quello che hai scritto tu.

      Cito la Ferrante:
      “Vidi (…) la testa di Silvana china in avanti (…). Poi mi accorsi degli occhi chiusi di Nino, la bocca spalancata. Quindi in un lampo, l’immagine riflessa e i corpi veri si integrarono. Nino era in canottiera e per il resto nudo, le gambe lunghe e magre divaricate, i piedi scalzi. (…) No riuscivo a crederci. Possibile che quel Nono che avevo scoperto mentre pestava col suo sesso teso dentro il sesso di una donna (…) grossa, disfatta, assolutamente lontana dalle signore coltissime, eleganti che mi portava a cena, fosse il ragazzo della mia adolescenza?”

      Questa è stata la mia prima, vera sveglia.
      Mi ricordo ancora in un pomeriggio d’estate, soprendermi a leggere e rileggere più volte questo passo, a soffermarmi nei dettagli: dalle descrizioni del momento alle considerazioni di Lenù, facendomi partecipe del suo sgomento, schifo, incomprensione fino a rivedere in quei due personaggi l’np che purtroppo conoscevo e “l’altra” che in quel momento era solo un sospetto. Tutto corrispondeva, persino le loro fisicità (giuro!).
      E quello che più ha fatto male ma che mi ha risvegliato dal torpore è stata la SOSTITUIBILITA’ che ne è emersa.
      Io che mi sono sentita così speciale – perché lui mi ci ha volutamente fatto sentire – ero intercambiabile con una qualsiasi.
      Meno o più grassa, meno o più bella, colta, estroversa… non importava perché ero un oggetto. Io e tutte le sue “Silvana”.

      In quel momento più che in ogni altro ho sentito cadere la sua maschera, ho sentito che tutto quello che aveva detto / fatto fino a quel giorno era solo una gigantesca menzogna. Dalla parola più innocente al gesto più plateale.

      Questa la mia chiave per iniziare a uscirne.

      Un abbraccio a tutti, meravigliosi sopravvissuti.

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      1. Per chi non avesse letto il libro in questione, la protagonista ha sorpreso il compagno a farsela con la donna delle pulizie.
        Nella sua stessa casa, tornando dal lavoro e in un momento in cui – tra l’altro – lui avrebbe dovuto occuparsi del figlio piccolo giacché disoccupato e mantenuto da lei.
        Aggravanti anche queste… tutte riconducibili a personalità che – purtroppo – conosciamo bene.

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      2. Sono così contenta di aver trovato altre persone che leggendo il libro hanno collegato Nino alla psicopatia. Lucia Bennet hai centrato in pieno quello che volevo dire … Il pericolo che la psicopatia divenga la normalita’. Canzoni parlano di rapporti psicopatici, programmi come amore criminale … Opere televisive. Un film bellissimo Mon Rua… Ma quello che mi colpisce e’ che non si da un nome a questi atteggiamenti alla persona … Non viene detto mai questa canzone descrive uno psicopatico, il delitto l’ha compiuto uno psicopatico … E quando non si dà un nome alle cose queste non esistono. Non ci si può neanche riparare e proteggere da qualcosa che non esiste. Non dobbiamo arrivare ad un clima di caccia alle streghe … Ma io prima leggendo di questi rapporti, ne ero affascinata perché non li comprendevo. Grazie a questa conoscenza ne sono schifata disgustata e pertanto me ne allontano …
        Mentre leggevo già dal secondo volume ho capito che Nino era uno psicopatico e non ho provato nessuna sensazione bella per tutto io corso della storia ..ma ho avuto un presagio di catastrofe. Non e’ un personaggio positivo. Ma chi non conosce la psicopatia può pensare di sì.

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      3. Giusto per completare il quadro: il Nino della Ferrante aveva un padre Donato Sarratore che era pure peggio del figlio, aveva reso pazza la vicina di casa Melina, sedotto poveracce a destra e manca e dulcis in fundo deflorato la sedicenne Lenù sulla spiaggia di Ischia e Nino adolescente lo odiava ferocemente… che dire il frutto non cade mai tanto lontano dall’albero… a meno che non si intervenga seriamente per evitarlo.

        Sono d’accordo l’informazione è veleno e antidoto, meglio sapere, sempre.

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      4. Si Babi cambiava solo l’età Nino avrebbe fatto le stesse identiche cose del padre … Meno male che si sono lasciati prima che le bambine sviluppassero … Anche se in alcune frasi l’autrice sembra già notare un interesse di Nino verso la bimba più grande …la neonata non la considera proprio … Nel testo della Ferrante ogni frase non e’ casuale … Poteva avere un epilogo assai peggiore e imperdonabile per una mamma.

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      5. E’ vero Device, qualcosa però sta cambiando. Prima quando si parlava di uomini maltrattanti, la figura femminile che veniva accostata era di una donna debole, ingenua, che non aveva gli strumenti per capire e per fuggire, magari povera, poco istruita. Ricordate Dorian Gray? e la povera attrice che si suicida? Ma lei era descritta come giovane inesperta, di una classe sociale debole. Adesso invece nella produzione artistica, viene mostrata una donna forte, dotata di personalità. Elena della Ferrante, è istruita, scrittrice acclamata, fa parte di un’importante famiglia Italiana, ha sempre una via di fuga, che scegli di non considerare …
        La ragazza del treno anche, veniva drogata proprio per diminuirne le capacità, alterandole la consapevolezza, per non farle capire la realtà. Nella serie “Non mentire”, lei era una professoressa stimata. In Mon Rua, la protagonista è un Avvocato. Vengono mostrate donne forti, indipendenti, realizzate che cadono nella trappola dello psicopatico… Il messaggio positivo che passa quindi è di non giudicare le donne che si trovano incastrate in queste dinamiche come sprovvedute. Però si potrebbe fare di più, svelando il nome del persoaggio con cui tutte hanno a che fare, perchè ormai sappiamo tutte che è sempre lo stesso, diamogli nome e cognome. Se no gli permettiamo di continuare ad agirare nascosto perchè non riconosciuto per quello che è. E’ come lasciare un criminale a piede libero, non nominare il nome di questa importante patologia. Per noi che sappiamo, ogni comportamento che hanno è logico e prevedibile … per gli altri un mistero… pensano sia curabile, come pensavamo noi, prima di conoscere questa patologia.

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  4. Mi scuso per l’assenza prolungata, in realtà ci sono state una somma di cose… voglio solo dirvi che leggere le vostre testimonianze fa male e rincuora al contempo, fa male.. perché ci si immerge in brutte esperienze di persone che sanno trasmettere il dolore dei fatti, e rincuora per il fatto che comprendi sempre più il non esser sola.
    Leggervi mi ha messo davanti alla memoria fatti che non ricordavo, o che leggevo in modo “diverso” anche per questo fa male.
    E mi scuso soprattutto perché provo a mettere giù la mia ma mi fa ancora più male, e temo me stessa, perché non voglio rifiondarmici ancora così tanto con i pensieri. Voglio farlo ma non so ora se ci riesco.
    Non so se è normale o sia debolezza.
    L’ho bloccato ovunque , perché mi sentivo soffocare e rimbalzare tra ricordi amarezze ed idealizzazione.. Ma non posso evitare mi aspetti fuori per dirmi “niente”… per fare “niente” solo un sogghigno , solo uno sguardo che dice tanto.. ribadisce (se non me lo ricordassi) che non sono nulla..si ferma con quello sguardo fisso su di me per qualche istante. Sarò io? Non lo so… forse anche negli strascichi persiste la “confusione” , l’unica certezza che non fa nulla per sparire del tutto.
    Pensavo fosse cosa facile, oltre che bella perché puoi rendere più chiare le cose a te, e magari anche agli altri. Mettere giù la propria esperienza, invece non è facile.

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  5. Cara Roberta, intanto i complimenti per aver avuto la forza di condividere la tua storia, non è poco.
    Dire se è uno psicopatico spetta chiaramente ai professionisti, ma da quello che dici è sicuramente una persona pericolosa. Se quello che racconta è vero è una persona che non si fa scrupoli ad uccidere un altro essere umano (!?!?!), se è tutta una balla fa comunque sicuramente riflettere che il suo vanto sia uccidere qualcuno. Io ne starei il più alla larga possibile solo per quello. Il fatto che anche con te sia stato violento lo dimostra.
    Mi soffermo un attimo però sulla descrizione della tua infanzia e adolescenza, perchè credo sia un tratto comune a molti: anche io, probabilmente in maniera più leggera della tua, sono comunque stato educato a sberloni da mia madre (con la quale adesso, dopo un bel po’ di terapia, ho recuperato un rapporto ragionevole), e anche io ho avuto un padre che, nonostante fosse una bravissima persona e ci volesse bene senza dubbio, non lo ha mai dimostrato troppo nei fatti, rimanendo, probabilmente per sua difesa personale, il più assente possibile.
    Il ragionamento che voglio fare è che queste mancanze, che poi ognuno metabolizza a suo modo a seconda della sua sensibilità, sono quasi sempre il terreno fertile su cui agiscono narcisisti, psicopatici o persone magari non patologiche di per sè, ma tossiche per gli altri.
    E ancora una volta emerge quel meccanismo inconscio di coazione a ripetere che ci spinge a cercare di ricreare i nostri dolori nel tentativo di sanarli.
    Io continuo a trovare stupefacente questa cosa, e nel superamento di questo meccanismo perverso trovo quasi sempre le risposte ai problemi miei e delle persone che conosco.
    Quindi credo sia importante per te continuare la tua terapia per capire perchè tu abbia accettato tutto questo scempio e questo dolore che ti è stato inflitto, per riuscire finalmente a staccartene definitivamente e anche magari per risolvere una volta per tutte i tuoi dolori familiari.
    La mia preoccupazione più grande in questo senso è adesso quella di evitare tutto questo ai miei figli, consapevole che il periodo di crisi con la mia np non ha risparmiato loro dolore, frustrazione e disorientamento, che probabilmente pagheranno in qualche modo in futuro.
    Un abbraccio!

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    1. Abbraccio a te, caro Gianni. Sottoscrivo le tue riflessioni sulla famiglia di origine. Il nostro vissuto comune è frutto di un fortissimo condizionamento per quanto riguarda le nostre figure di riferimento primarie. Ciò che dobbiamo comprendere (e lo stiamo facendo insieme, ecco la bellezza) è che questo condizionamento è una specie di melma che nasconde la nostra vera essenza. Ora come ora, per evitare che i tuoi figli vengano condizionati dalla vostra crisi serve il tuo esempio (quello che non hai avuto nella tua infanzia). Cioè, dovrai agire come agirebbe il tuo padre ideale, ma credo che questo tu lo faccia già. Il resto è attendere che l’esempio funzioni e dia i suoi frutti!

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      1. Cara Claudileia, grazie come sempre della fiducia.
        L’ho già scritto ultimamente: al di là che poi sia servito un professionista per andarne veramente a fondo, è stato grazie alla mia crisi se sono riuscito a capire le reali dinamiche della mia famiglia di origine, a staccarmene e così a trovare il vero me stesso. Per cui l’unico aspetto positivo del mio rapporto con la mia np è stato alla fine quello di essere stato “costretto” a risolvere tutte le cose che fino a quel momento erano nascoste sotto la melma di cui parli. Paradossalmente un rapporto con una persona normale non lo avrebbe reso possibile e io avrei vissuto tutta la vita con una serenità solo apparente.
        Per quanto riguarda i miei figli faccio il possibile, ma la tensione che regna in casa quando ci siamo entrambi, io e mia moglie, rende la cosa difficile e ogni tanto trapela anche da parte mia.
        Mi sono ripromesso di scrivere la mia storia solo quando abbia una svolta significativa; per adesso è un sospeso. Spero presto!
        Un abbraccio!

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      2. Caro Gianni, a dire il vero ho molto riflettuto sulla funzione di queste persone nella nostra vita. Nel mio caso è indubbio che chi mi ha fatto più soffrire a livello affettivo era una copia carbone di mia madre in versione maschile: con la differenza che mia madre aveva l’aggravante di essere anche fisicamente violenta. Quindi, la coazione a ripetere ci sta tutta. Dopodiché, penso che se io non avessi incontrato nella vita una sua replica, sarei comunque arrivata alla consapevolezza di oggi con altri mezzi, perché lo studio delle dinamiche della mia famiglia di origine era già presente tra le mie priorità MOLTO PRIMA della “funesta” conoscenza che mi ha bloccata in modalità confusionale per anni. La prova provata di questa mia sensazione di “blocco” è che mio marito, la persona con la quale sto insieme da 14 anni, essendo una persona assolutamente affidabile e coerente nei sentimenti, mi ha permesso finalmente di approfondire con calma e serenità tutti i miei traumi, senza rinfacciare il mio passato, senza dubitare dei miei sentimenti o farmi subire svalutazioni varie. Quindi, qual’è la vera funzione di queste persone nella nostra vita? Sì, c’è la teoria che arrivano per farci risolvere i nostri guai interiori, ma potrebbe essere anche una visione più ampia, più universale: offrirci uno specchio di tutto ciò che non vogliamo essere nella vita. Mi spiego meglio: io, Claudiléia, ho avuto a che fare con due persone che nonostante i ruoli diversi (madre, partner) hanno cercato di distruggermi psicologicamente con le stesse identiche armi: la bugia patologica, la slealtà, i tradimenti seriali, la triangolazione, il gaslighting, ecc. Io, Claudiléia, HO VISTO con i miei occhi e SENTITO SULLA MIA PELLE l’orrore disseminato dai “vettori di malvagità umana” e ho raggiunto una consapevolezza fondamentale: voglio essere e agire diversamente. Anziché bloccare le persone, voglio portare un messaggio liberatorio. Dunque, avendo conosciuto il loro buio (perché immersa fino al collo) ora sono in grado di essere CONSAPEVOLMENTE luce. Avrei potuto esserlo prima, ma forse mi mancava qualche tassello per aumentare ancor di più le mie convinzioni e quindi la vita ha creato le condizioni perché un secondo vampiro si presentassi al solo fine di impedirmi di vedere, e non di traghettarmi verso la luce. E’ come se il vampiro che ho avuto come partner intralciasse la risoluzione del mistero della mia esistenza, legato a mia madre e alle mie radici, dandomi tutto e poi togliendomi tutto pur di annientarmi. Nel mio caso è questa l’interpretazione che riesco a dare agli avvenimenti che mi hanno portato qui tra voi. Notte, caro!

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      3. Cara Claudileia, onestamente non saprei dare una risposta certa al perché certe persone intervengano nelle nostre vite.
        Nella mia esperienza anche io mi ero imposto da solo di non seguire le orme della mia famiglia e paradossalmente sono invece finito a ricreare le stesse dinamiche ma all’ennesima potenza.
        Quindi credo che la coazione a ripetere vada un po’ oltre la nostra capacità di libero arbitrio.
        Per questo per me è stato probabilmente necessario un passaggio traumatico per rimuovere i meccanismi sbagliati.
        Ma questa è solo la mia esperienza. Forse deriva dal fatto che le mie esperienze, a parte il periodo dello scarto più feroce, sono a tinte meno forti di tante che leggo qui; piuttosto uno stillicidio continuo e subdolo che ha probabilmente reso difficile il distacco dalle abitudini disfunzionali.
        Ecco perché ho avuto bisogno di sbatterci violentemente il muso.
        Ma ognuno ha la sua storia, più o meno pesante, e la sua personale sensibilità.
        Se poi col tempo e con un’altra persona vicina sarei riuscito a raggiungere le stesse consapevolezze che ho ora non lo so. Io credo di no, ma non ne ho la controprova.
        Un abbraccio!

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  6. Credo che in casi come questo il no contact sia sia una questione di salvezza anche fisica e che i rischi non siano solo legati all’avvilimento psicologico, ma proprio all’incolumità. Una volta che un individuo come questo inizia con le aggressioni fisiche, di solito alza l’asticella della sua soddisfazione fino a livelli estremi. Tutti i casi di femminicidio, in fondo, iniziano con una parolaccia, continuano con una sberla e finiscono con una coltellata. Che le storie che racconta siano vere o meno, la figura che descrivi è violenta, prevaricatrice e a suo modo imprevedibile. Credo che potrebbe anche diventare uno stalker o qualcosa di peggio. Quindi sì, la cosa più saggia e sicura sarebbe per te proprio renderti irreperibile. Certo, dirlo e farlo son cose diverse. E purtroppo noi tutti, qui, capiamo bene perché tu non sia scappata prima. Capiamo il legame malato. Capiamo la psicologia della vittima designata, che è qualcosa che c’è già, che affonda radici salde e malsane nel passato, negli abusi precedenti, nelle ingiustizie già subite e metabolizzate. Capiamo e siamo tutti concordi, grazie all’esperienza comune e al dialogo tra noi, che non ci siano tante alternative: andarsene, lasciarli, sfuggire dal loro controllo, rifuggire ogni contatto o incontro. Per molti di noi si è trattato di maltrattamenti verbali, per altri anche di abusi fisici, che si dice sempre che non vadano tollerati. In verità, neanche la crudeltà di parola andrebbe mai tollerata, ma abbiamo tutti quest’idea di ragionevolezza e pazienza che finisce per metterci nei guai. La cosa che mi colpisce di più è il divieto, da parte di quest’omiciattolo, di raccontare chi è e che cosa fa e dice di fare. A mio parere, sono fantasie grandiose da mitomane. Ma non è detto che non possa rendere vera la parte sull’omicidio proprio con una partner, prima o poi. Non so a che tipo di psicopatico appartenga e se il narcisismo non sia solo una parte del problema, ma di certo è pericoloso. E altrettanto certamente è un individuo spiacevole di cui non si dovrebbe avere nostalgia. Eppure, come sappiamo, il ricordo di lui che fa una cosa gentile per te, anche una sola, può diventare una sorta di esca di ormai hai ingoiato. Proprio questa machiavellica duplicità dei loro comportamenti non smette di atterrirmi e in parte di affascinarmi: se fingono, sanno benissimo che cosa sia il bene e che cosa sia il male. Quindi non credo al raptus di violenza incontrollata, quanto alla trappola ben gestita, da tempo, col tempo, e a una incredibile, imperdonabile metodicità di conquista. Sono cose che davvero non potremo mai indagare più a fondo di così. Grazie per la tua testimonianza e coraggio. E soprattutto, complimenti.

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    1. Roberta, grazie per la tua testimonianza. Soprattutto per la prima parte, relativa alla tua infanzia e giovinezza (il resto è pure terribile, ma ormai sappiamo come le declinazioni della perversione siano diverse ma il nucleo sia sempre quello): mi ritrovo molto simile alla tua famiglia d’origine, bambina invisibile, anche io scappata appena ho potuto all’altra parte del globo e poi “ripescata” in Italia da mia madre. Oggi invece che a fuggire (ogni tanto pure ci penso eh) credo che mettere distanza emotiva più che fisica tra me, mio fratello, mia madre, mio padre, l’ex paghi di più. Perché devo scappare io? Ma che scappino loro.
      Se si può, ovviamente.
      Quanta rabbia però. A volte sembra davvero di non farcela più.

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  7. Cara lucia,che l’asticella dell immoralità si sia alzata mi pare chiaro,credo che il presidente usa sia uno dei disturbati della storia-credo anche che da bravi sciroccati abbiano alzato il tiro e detto tutto e il contrario di tutto e che ci siano sempre stati-i comportamenti di questi personaggi sono sempre stati sguaiati in tutti i sensi e dalla notte dei tempi -magari caro s.w.a. avessero agito con maggior riservatezza ,forse sarebbe stato un segnale da persone con il senso della vergogna che pare non abbiano-Morgana mi dispiace sentirti così, mi capita la stessa cosa ,quello sguardo vuoto e schifoso quando ci incontriamo e come se non bastasse ogni tanto bussa alla mia porta per dirmi cose che dovrebbero farmi soffrire ma non ci riesce più-abbiamo capito tutti chi è compresa sua sorella -spero tanto che tu abbia persone che ti sappiano capire -a parte tutti noi naturalmente –

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    1. Be’, così su due piedi mi vengono in mente Caligola, Nerone, Mussolini, Hitler, Stalin, Pol Pot, Ceausescu… Di solito i leader hanno tratti borderline e credo quasi sempre narcisitici… il che ci porta anche a riflettere sul disgraziato prestigio che si trovano ad avere.

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      1. Su questo punto (disgraziato prestigio) il video con Paolo Cianconi è illuminante ‘https://www.youtube.com/watch?v=gNXHauh9cUc’ un seminario : Le maschere della psicopatia. Lo suggerisco a tutti.

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      2. nel video spiega chiaramente che la struttura dello psicopatico è costituita da tre elementi comuni: deficit emotivo iniziale, ipercognitività e maschera poi a seconda dei disturbi accessori che possono essere antisocialità, sadismo etc si ottengono risultati differenti ad esempio nel caso di narcisismo abbiamo il narcisista maligno.
        In sintesi il narcisista maligno è uno psicopatico, di contro lo psicopatico può avere tutta una serie di deviazioni fino ad arrivare al serial killer vero e proprio. Magari questo ultimo caso oltre ai tre elementi di cui sopra è anche sadico. O sadico e antisociale.
        Insomma non c’è da stare tranquilli. Soprattutto perché lo psicopatia e la reale tipologia si rivelano solo quando il danno è fatto. Quando hanno deviato.

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  8. Buongiorno a tutti, quest’anno la festa delle donne ha un sapore diverso per me. Il fatto di aver scoperto questa patologia mi fa sentire più vicina a tutte quelle donne che vengono uccise dai propri compagni, ultima poche ore fa… Ma appunto la conoscenza mi porta a pensare anche a quelle donne che la violenza invece la fanno, non fisica ma psicologica, che come qui sappiamo tutti lascia strascichi peggiori… non visibili all’esterno. E MAGARI PROPRIO OGGI SI BATTONO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. Scusa Roby se ho approfittato del tuo spazio, commenterò la tua storia appena potrò.

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  9. claudileia sono un affezzionatissima del blog, anche se sono la piu giovane dato che ho avuto a che fare con lo psicopatico per oltre 20 anni e io ho solo 32 anni. purtroppo lo conosciuto a tredici anni siamo coetanei. ti seguo sempre, mi hai aperto un mondo, vi leggo sempre, so cosa avete provato. ho genitori e parenti narcisisti maligni perversi. sono in no contact da tempo per fortuna me ne sono liberata ed ho chiuso il ciclo dei suoi infiniti abusi atroci. grazie per cio che fate, tu e gabriella maddaloni . ti ho scritto via mail. ti prego di rispondermi se puoi qui che ti adoro grande donna mamma ed eroina modello ti voglio bene cara e vi abbraccio tutti

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    1. Oddio, cara Ale! Ti ringrazio per l’affetto sincero e l’energia, ma andiamo piano con i complimenti che non voglio mica stuzzicare un narcisismo malato dormiente! 😆 Mi preme dire che non esistono interi nuclei familiari affetti da narcisismo maligno o psicopatia. Di solito basta uno o due membri in un’intera generazione per rovinarla intera. Questo perché i comportamenti deviati di coloro che comandano attraverso l’abuso, la violenza fisica e/o psicologica, ecc. possono essere scimmiottati dagli altri. Per esempio, un figlio può copiare i comportamenti di un padre o madre psicopatica perché capisce sin da piccolo che il modo per ottenere le cose nella sua familia è attraverso la violenza o la sopraffazione di qualcuno. In questo caso può diventare un narcisista patologico oppure no. Tutto dipenderà da cosa offre il mondo esterno in termini di formazione morale, educazione sentimentale, ecc. Abbraccio grande! E grazie del sostegno. Ti leggerò!

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  10. Lalla sono cmpletamente d’accordo con te -ne parlavo con mia figlia adesso al telefono – ci sono donne che ammazzano i figli! E di quanto possano essere psicologicamente deleterie le madri ne abbiamo prova in tanti

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  11. Scusate se ritorno sul libro della Ferrante, ma essendo popolare può aiutare a capire le dinamiche che si scatenano, ad un certo punto Franco l’amico della protagonista le dice qualcosa che ci siamo sentite dire anche noi da amici che non conoscevano la patologia. Le dice una frase che ha l’effetto di riportarla nelle braccia dello psicopatico, una frase decisiva nel romanzo e insidiosa. Lei aveva scoperto che Nino non aveva mai lasciato la moglie, come le aveva falsamento promesso, era decisa a lasciarlo, nonostante le lacrime di lui, e l’amico le dice “come mai ti cerca? Potrebbe starsene con la moglie, ma chi è che cerca?” Lei quindi scambia l’ossessione di lui per dimostrazione di amore. Ed è ciò che pensavamo noi, ad ogni distacco il loro ripescarci era una dimostrazione di amore, che infondo ci tiene… Ecco il pericolo che si incorre se non si nomina e conosce il narcisismo perverso. Quel ricercarci è un sintomo di malattia, solo adesso anche io l’ho capito, al secondo tentativo di ripescaggio… non ci parla come se nulla fosse, perchè ci ama profondamente e vuole cancellare il passato. Ma perchè è malato, e non ci vede, è cieco, parla con noi, ma noi siamo una chiunque, una conosciuta da 5 minuti, come da 10 anni… non abbiamo identità ai loro occhi… altro che amore.

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    1. Era un po’ che non leggevo il blog. Questo commento è uscito quasi a caso..ma quel “le dice una frase che ha l’effetto di riportarla nelle braccia dello psicopatico” è esattamente quello che mi succede ogni volta che interagisco con un paio di persone con le quali collaboriamo per lavoro entrambi. Più io mi defilo, per evitare queste frasi, più ovviamente sono quella rancorosa, rabbiosa, che non supera la cosa. Per me il defilarmi è un ‘basta’ al loro tentativo di minimizzare ogni volta, di giustificare lui (perchè 2si ha sbagliato, ma…”, “non era intenzionale”, “forse i siti di auto-aiuto non servono tanto”…un eterno ‘ma”). Ho rinunciato ad andare ad un evento importante per le public relations delle nostre attività, pur di non dovermi sentire dire che sono io a non mettere una pietra sopra e che lui non ce l’ha con me. Ora so che si tratta di saper mettere dei confini..ma quanto è difficile! ci sono volte in cui sembra che qualsiasi cosa si fa, si dice..è sbagliata.

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  12. Quando penso ai Narcisisti, penso ad un cieco e zoppe malvagio, che non ha gambe e occhi per vedere e si aggrappa a qualsiasi persona gli si accosta per raggiungere l’obiettivo… Ma l’obiettivo non è nobile, è buttarti in una fossa. Il percorso può essere lungo o corto a seconda di quanto ti fidi e ti lascia portare.

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      1. claudileia ti vorrei raccontare la mia storia a te e a tutti anche se mi vergogno a scriverla per cio che il mostro mi ha fatto. io mi chiamo alessia ho 32 anni, avevamo 13 anni siamo coetanei. mi studia per 3 giorni, prende bene informazioni su di me, mi punta, mi ipnotizza con lo sguardo, mi fa un love bombing che fu un assedio, con chiamate, messaggi continui di notte, bigliettini, regali, mi mandava gente, diceva che non dormiva piu, che mi avrebbe portato via, mi faceva le poste in acensore, scale, ecc..io vengo da famiglia psicopatica narcisista, nonni e quantaltro. soprattutto madre. ho avuto un rapporto infernale con mia madre. quando lui spuntò dal nulla come un messia, un salvatore, colui che mi aveva mandato iddio, io ci cascai a 13 anni. non sapevo cio che mi aspettava. quell usuraio d amore, mi avrebbe fatto pagare tutto con gli interessi per 20 anni. è stato l attimo che mi costò l eternità. dopo 3 mesi di love bombing, mi svaluta, triangola con ex, gay, mi tradisce e me lo sbatte in faccia. io avevo 16, 18 e 20 anni. tornava ciclicamente e lo perdonavo, faceva hoovering, voleva soldi, sesso, benzina, ecc..è un covert maligno perverso tirchio spilorcio eiaculazione precoce, zero baci, sesso meccanico, parassita e gay latente. è alcolista e secondo me drogato. ha un rapporto con la madre negativo, che rimase incinta e non si prese mai cura di lui non lo volle. io coodipendente mi agganciai, ero come assuefatta da lui. persi amiche, tutto. erano tutte migliori di me, lui rispecchiava le dinamiche che ho subito da bimba. ero stata abituata ad accontentarmi di regali di plastica e pochi spiccioli. mi scartava a san valentino con un freddo sms, e mi comunicò il tradimento per sms. dopo avermi scartato mi ritrovavo per terra in una pozza di lacrime, e lui si negava dappertutto per ogni singolo chiarimento. mi portava dalle stelle alle stalle. i fuochi d artificio poi diventano macerie.scusa se mi sono dilungata. vi riporto solo la fine della mia situazione, in breve in grassetto per darvi un idea di chi sia:
        SI é SPOSATO DOPO UN MESE CON UNA CHE SI CHIAMA ALESSIA COME ME, AD UN MESE CHE LA FREQUENTAVA APPENA, LEI 18 ANNI; RICCHISSIMA, DOPO UN MESE DALLA NOSTRA ROTTURA, TATUANDOSI SUL BRACCIO IL NOSTRO NOME, E HA FATTO FARE A QUESTA IL PARTO CESAREO DEL BAMBINO LORO IL GIORNO DEL MIO 30 COMPLEANNO, SI SONO SPOSATI IL GIORNO DEL MIO ANNIVERSARIO CON LUI. IL TUTTO SPIATTELLATO SUI SOCIAL PER BENE CON PLAUSI DEL LORO PUBBLICO. IO SONO IN NO CONTACT E NON VOGLIO VEDERLO MANCO DIPINTO

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      2. Cara Ale, quando il condizionamento è durato così a lungo è necessario cercare assolutamente un aiuto professionale – cosa che hai saggiamente fatto. Ricevo molte e-mail di donne condizionate da decenni, sopratutto dai loro genitori, e che si sentono incapaci di affrontare il mondo da sole per mancanza di intimità con la propria forza. Il tuo periodo di crescita in quanto donna, ovvero la tuo autostima, il senso di sicurezza in te, la tua fiducia nel mondo, la tua femminilità, i tuoi sogni e fantasie più segrete, ecc., sono stati depositati integralmente nelle mani di un soggetto con dei comportamenti molto discutibili o quantomeno mirati al tuo isolamento e annientamento psicologico. Dopodiché, da quanto hai scritto, ha pure tendenze autodistruttive notevoli, oltre che a essere sadico e sfruttatore economico/emotivo! Quindi, la presenza di questa persona nella tua vita ha aggravato un quadro familiare che aveva sin dalla tua nascita contribuito a renderti una persona inconsapevole della propria forza e potenzialità. Ora suppongo che stai lavorando con il tuo terapeuta a questo lavoro di sovrapposizione dei “vampiri” affettivi che hanno falsato il tuo cammino, di modo che le informazioni che otterrai qui, insieme ai nostri consigli, possono soltanto rinforzare il lavoro che state facendo. Fatta questa premessa, mi soffermo su quanto già detto da Eris, perché la differenza tra te e la new entry l’hai capita perfettamente: i soldi e la giovane età, due cocktail micidiali che attraggono narcisisti patologici come la luce attrae le falene. Perché ha cercato, in qualche modo, di renderti partecipe (ferendoti con una serie di azioni che rimandavano a te) della sua presunta felicità? Perché non è affatto felice, ma un insoddisfatto CRONICO e questo BASTA E AVANZA per continuare sulla strada del contatto zero A VITA, a prescindere se ha un disturbo oppure no. Un uomo o una donna cronicamente insoddisfatti possono fare danni immensi alle persone che li amano, perché saranno SEMPRE alla ricerca di novità e di vendetta nei confronti dei partner precedenti. Supponiamo che la ragazza che ha sposato scopra che tutte le sue azioni avevano, tuo malgrado, a che fare con la vostra lunghissima storia (il matrimonio, il parto nel giorno del vostro anniversario, lei che ha il tuo stesso nome, il tatuaggio e chi più ne ha più ne metta)… quale sarebbero, secondo te, le sue sensazioni? E’ ovvio che sarebbe una scoperta devastante per lei e che arriverebbe alla conclusione di essere stata scelta per rimpiazzarti come una scarpa nuova. Perdonami, ma a quel punto, rendendosi conto di aver concepito un figlio con lui capirà di essere legata per sempre a un soggetto tossico… a meno che non scappi a gambe levate con la bimba e vada a nascondersi a Gotham City con l’aiuto di Batman. Voglio dire, il danno che questa ragazza così giovane (solo 18 anni!) subirà a causa del parassitismo di questo soggetto è incalcolabile, perché potrà pretendere tutto da lei con la scusa di essere “il padre del suo figlio”. Le donne e uomini che hanno figli con soggetti tossici sanno perfettamente che si tratta di un martirio assistere quotidianamente ai tentativi di manipolazione dei bambini. Lui voleva legare voi due A VITA ed ENTRAMBE attraverso il dolore. Questo accade perché il modus operandi dei soggetti n.p. o con delle caratteristiche simili è IDENTICO, ossia, vogliono uccidere psicologicamente il partner abbandonato e nel contempo umiliare il nuovo, facendolo sentirsi come “una cosa che sostituisce un’altra cosa”. Abbraccio grande a te! PS: ho cercato la tua e-mail su artedisalvarsi@libero.it, ma non l’ho trovata.

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  13. aggiungo che quando si è in quelle dinamiche perverse non ci si rende conto percio non bisogna mai giudicare le complementari aggangiate allo psicopatico, ho scritto pure al dr Marietan grazie a te e mi ha risposto subito. vi riporto alcuni frammenti di conversazioni a cui il mostro, mi sottoponeva a 13, 15 e 16 anni:

    LUI= morirai di quante te ne mandano tutte quelle che mi vengono dietro
    LUI= bada bene a non macchiarmi la felpa con il tuo sangue che mi scoccia lavarla
    LUI= ti ho tradito e non me ne frega niente, sai lo rifarei adesso
    LUI= la mia ex l hanno trovata in lacrime disperata per noi due, quando ha saputo di te
    LUI= la mia ex mi faceva le poste sul portone di casa poveretta non si rassegnava
    LUI= campagna diffamatoria con scimmie volanti a parolacce e bestemmie
    IO= pure in carcere ti seguirei
    IO= dopo mio padre vieni tu per me
    IO= ti pago tutto io e ti do tutti i soldi che vuoi
    IO= il mio corpo è a tua disposizione mi sono concessa solo a te e tale resterà
    vi prego mi vergogno non mi giudicate, ero assuefatta, adesso vi comunico che a 32 anni, ne sono totalmente fuori, in no contact, contatto zero a vita, e ve lo auguro a tutti perchè è come rinascere. ho risolto i miei traumi infantili, sto riaquisendo l autostima e sto tentando di rifarmi una vita. dato che non ho studiato, lavorato, sposatomi, ecc..vi riporto i grassetto un altro particolare:
    NON SAPENDO DEL NARCISISMO E PSICOPATIA è STATO ORRIBILE, TERRIFICANTE E ALLUCINANTE, SEGUIRE TUTTO IL LOVE BOMBING DELLA MOGLIE ALESSIA SUI SOCIAL, CON TANTO DI ANNUNCIO DI NOZZE; VIAGGIO DI NOZZE; FILMINO DI MATRIMONIO, PREPARATIVI, ANNUNCIO DEL BAMBINO, ECOGRAFIE, NASCITA, BOMBONIERE, CONFETTI, CONDITO DAI PLAUSI DELLA CORTE. IO AVEVO SOLO 29 ANNI. ADESSO CI RIDO SU. potete immaginare quanti kg di fazzolettini e pianti. morale della favola: LUI LA ACCANTONò DOPO 3 MESI DI NOZZE, ABBANDONANDOLA AL SUO DESTINO, IN PIENA SINDROME DI PENELOPE IN CASA, CON IL BIMBO, E LUI SI FA LA SUA BELLA VITA CON TANTO DI VIAGGI CON L AMICO CHARLYE BROWN E QUANTALTRO. LEI è RICCHISSIMA LO MANTIENE IN CASA, E LUI POVERETTo, DISOCCUPATO E NULLAFACENTE, SI DIVERTE. MENTRE LEI SI OCCUPA DI CASA E TUTTO.

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  14. Ciao Ale, mi dispiace hai passato l’inferno.
    Non temere di essere giudicata.
    Il problema è che fanno il lavaggio del cervello e quando ce ne rendiamo conto siamo già dentro il vortice che tira sempre più verso il basso. Mi dispiace che ti ha rubato così tanti anni. Sono felicissima di sapere che sei fuori da questo incubo, sei ancora giovane e bella più che mai ora. Con tutto quello che hai passato ora puoi puntare alla felicità meritata.
    Sai Ale io non ho molti consigli da darti perché all’interno della mia storia, che non ha avuto risvolti così violenti, ho buttato all’aria la mia dignità tante di qlle volte che pure io sono in No Contact e mi devo ricostruire da zero avendo perso tutto quanto ciò che avevo. Sono peggio degli tsunami questi lasciano macerie ovunque passano e il lavoro più duro e peggiore poi spetta a noi da rifare con energie che scarseggiano. Vedo che ti sei affidata ad un esperto e ciò è il passo più importante da farsi perché non oso immaginare dentro cosa tu possa aver provato.
    Posso solo dirti che hai avuto coraggio e forza ad affrontare tutti questi mostri della tua vita. Mi ha colpita molto il fatto che con la nuova ha creato un legame famigliare e legale così stretto…giustamente è molto ricca e loro da ottimi parassiti quali sono si cercano bene le risorse da spennare…io non ero ricca ma avevo dei risparmi ed ero la deficiente generosa tra ttte le idiote del suo harem quindi so bene quando parli di lei che meraviglioso ruolo ha questa poveraccia…era il mio!!! Sempre a disposizione per sesso soldi e zerbinaggio…
    Addirittura tu l’hai messo dopo tuo padre pensa io ero arrivata a metterlo davanti al mio bambino (che non è suo figlio grazie al cielo).
    Sono in No Contact da circa due mesi e sinceramente sto ancora combattendo contro l’astinenza ma con tanta determinazione. Anche io come te ne voglio uscire e voglio arrivare pure io al punto un giorno di riderci su!
    Un abbraccio

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  15. ti ringrazio infinitamente claudileia per avermi risposto. hai ragione su tutto. ci tenevo particolarmente ad avere un tuo parere cheper me è importantissimo come quello di ognuno di voi. no la mail te lo inviata svariati mesi fa. io vi leggo continuamente, mi date forza e coraggio. io non so come sono viva. ho 32 anni ma avete letto quante ne ho passate. mia madre mi rende la vita un inferno da sempre, miopadre psicopatico narcisista, mi asorella è con loro. io sono in no contact con questo soggetto da svariati anni, lo estirpato dalla mia vita, ho collocato sul trono nel mio cervello me, e ho scacciato lui e i miei demoni. fidati era piccolo ma perverso e maligno al midollo. questa ragazza di 18 anni sua moglie, lo mantiene in piena sindrome di penelope, in casa, con un bimbo, mentre lui continua la sua vita da single, facendo viaggi anche di un mese all estero con amici maschi, tenendo piu profili occulti, e fotografandosi in posa con le sirene come ulisse. insomma la sua mammina prescelta a ruolo di madre che lui non ha mai avuto in quanto rifiutato dal concepimento dalla sua, che gli paga benzina, e tutto, mentre lui non fa nulla. è disoccupato mantenuto dai suoceri e da lei. quel bimbo è una croce. abbandonato al suo destino di facciata. ma io vi chiedo SECONDO VOI PERCHè HA LASCIATO TUTTO IL TEMPO DEL LOVE BOMBING I SUOI PROFILI FACEBOOK TWITTER INSTAGRAM E QUANTALTRO PULITI IMMACOLATI ED INTATTI, FACENDO METTERETUTTO CIO CHE VI HO SCRITTO A LEI, CHE SEGUITAVA A PUBBLICARE OGNI MEZZORA VIAGGIO DI NOZZE, NASCITA, CONFETTI, ANNUNCIO DI BIMBO, E QUANTALTRO, MENTRE LUI NO???? HO IL TERRORE CHE LASCIò SPIRAGLI E CANALI APERTI A ME, IN EVENTUALITà DI POTERSI RIAFFACCIARE UN IPOTETICO DOMANI NELLA MIA ESISTENZA COME OGNI 3 MESI FECE DA RAGAZZINI E MI AVEVA ABITUATO A RIAPRIRGLI I PORTONI. IO SONO ASSERTIVA, NO CONTACT A VITA. MA CLAUDILEIA E TUTTI, VOI COME LA PENSATE

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    1. Cara Ale, hai parlato con il tuo curante di questo? Se lo hai lasciato da anni questi dubbi non possono più turbarti così. E’ evidente che soltanto sua moglie nutre dei sentimenti. Lui, non provando un bel niente, ma accontentandosi di farsi mantenere da lei (grazie al figlio che ha concepito) resta un ETERNO SINGLE, del tipo che una fede al dito non se la metterà mai. Gode nel ferirla e usarla. Il contatto zero non è totale finché continui a controllare il suo profilo per sapere che vita sta conducendo. Attenta, perché lo spiraglio stai lasciando tu in questo momento: sai troppe cose su di lei perché vai ossessivamente a cercare l’informazione che ti dia la conferma che lui non vale proprio niente. Tu non hai bisogno più di questo. Hai solo bisogno di igienizzare la tua mente della sua immagine e della sua vita. Abbraccio grosso e pensaci su seriamente: il contatto zero deve essere anche mentale.

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      1. Cara Ale, Claudileia ha ragione a dirti di eliminare tutto ciò che ti ricollega a lui. Io da qndo sono in No Contact e non guardo più sto meglio mentalmente perché sapere che è con un’altra e cosa fa mi distruggerebbe e rovinerebbe il percorso.
        L’ultima parte di No Contact era non andare nemmeno più bel cestino della mail a vedere se aveva scritto…se ho deciso di non avere più contatti con lui e buttare eventuali mail nella SPAZZATURA è perché oggettivamente anche ciò che scriverebbe sarebbe appunto PATTUMIERA! Che me ne faccio dell’immondizia di ciò che avrebbe pure da dire ancora? Ecco sulla base di questo pensiero mi sono imposta l’ultimo step che mi mancava da attuare che era questo.
        Ti devi imporre tutto il No Contact so che tanti anni insieme sono difficili da scordare ma tu hai diritto a ritrovare la vera serenità e finché saprai cosa fanno ecc non la potrai del tutto trovare perché dopo due anni di duro lavoro su te stessa ora devi puntare a chiudere tutto quanto inclusa lei che tra qualche anno sarà nella nostra situazione di esaurimento e recupero….mi auguro vivamente almeno per lei e la povera creatura. Lei è solo una bambina come lo eri tu quando ti ha incastrato. Lui è una bestia feroce che sta distruggendo un’altra giovane vita. Pensa solo a te ora

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    2. Ale ti do la mia opinione che si basa su quanto ho vissuto io.
      Quando sono sposati non mostrano lati oscuri se ci tengono a mantenere il loro vantaggio….e qui parliamo di una moglie giovane e ricca sottomessa e succube…la cosa che mi sconvolge è la famiglia di lei…ha anche un figlio quindi il quadro famigliare è perfetto. Si è ipotecato il futuro perché dovrebbe farlo?
      Lo faceva fare a lei perché evidentemente le ha generato la gelosia indotta affinché le altre vedessero quanto erano felici insieme e stessero al loro posto…
      Come puoi capire questa ragazza si è già rovinata la vita e mi fa una grande pena.
      Tu devi capire che io subivo lo stesso dalle sue amanti perché guarda caso si mettevano negli Stati di wapp foto provocanti il che mi portava a capire che aveva ricominciato il giro! Abbi davvero tanta cura di te
      Ci hanno lasciato un segno indelebile della loro perversione e crudeltà ma ne siamo uscite, acciaccate ma siamo fuori!
      Io non invidio nessuna di loro ora e so perfettamente che anche qndo ho pensieri di gelosia sono solo manipolazioni indotte cioè lo schifo totale…ecco perché sono scappata e ho bloccato tutto e tutte quante…io non ne voglio più sapere niente sto alla larga. Mi sto piano piano disintossicando e ci vorrà tempo perché so che sta cosa mi ha segnata profondamente ma ho tantissima fiducia ora nella vita.

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      1. Carissima Eris, ci tengo a dire che quando le amanti cambiano foto sui loro profili per sembrare “provocanti” lo fanno quasi sempre perché vengono scartate giorno sì giorno no: è come se si dicessero ‘guarda qui cosa ti stai perdendo…”. Non sanno che oltre a loro il signor n.p. può essere dedito a molti altri vizi che non hanno necessariamente a che fare con belle donne. Me ne accorgo che più gli n.p. avvertono il bisogno di circondarsi di donne anche molto belle, più il loro lato oscuro preme da tutt’altra parte. Il battaglione di amanti è una forzatura, una manovra per deviare della loro vera personalità. Una personalità che risulta insopportabile anche per loro. Quando parlo di lato oscuro mi riferiscono a tutto ciò che hanno rinnegato nell’arco di un’intera esistenza: sesso compulsivo in situazioni limiti, droghe, gioco d’azzardo, bisessualità o omosessualità latente… Cioè, mentre le amanti stanno a farsi le loro foto provocanti e a ricevere i complimenti di mezzo mondo, il signor n.p. sta da tutt’altra parte con il suo cervello per quanto riguarda il soddisfacimento delle sue pulsioni più intime. La gara di bellezza che le amanti intraprendono tra di loro può far soltanto sorridere un vero n.p. (lui sa che lo fanno per provocarlo e lo vede come una sorta di intrattenimento, una guerra tra i poveri per i suoi ipotetici e inesistenti tesori). Gode anche perché sa che difficilmente un’amante sa dell’altra. Chi capisce questo tipo di dinamica si sottrae dai social senza ulteriori ripensamenti per tutto ciò che non vede più. Si tratta di immondizia tossica che dà al cervello e siccome noi qui ci vogliamo bene c’è da dire solo: tanti auguri per i loro selfie!!! Abbracci a te!

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      2. Grazie Claudileia sei preziosa ♥️
        Mi rendo conto della vita miserabile che ho fatto per anni quando ripenso a come ho accettato di restare a soffrire inutilmente per dinamiche così infantili e insensate.
        E pensare che il mio cervello era imprigionato in un circuito così mediocre e senza alcun valore umano mi fa stare anche peggio. Ora che sto attraversando tutto vedo anche i vari switch che fa il mio cervello quando torna indietro o si rimette nell’attesa dell’abuso. È un viaggio senza ritorno ma pieno di ricadute a cui piano piano si danno delle tristi etichette. Un abbraccio

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      3. Carissima Eris, la cosa importante DAVVERO è riconoscere la vita misera che ci sarebbe toccata se fossimo rimaste esattamente dove eravamo: una vita di pianti e disperazione per i bellissimi selfie di creature che difficilmente sanno a cosa vanno incontro e che si truccano per bene al fine di attrarre il NULLA. Un nulla che finirà per distruggere la loro intera autostima a colpi di triangolazione e manipolazione mentale. Abbracci anche a te.

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  16. grazie infinite claudileia per le tue splendide parole ed il tuo incoraggiamento. io sono in contatto zero da qualche anno. cioè da quando gli è nato il bambino. non rivoglio assolutamente questo soggetto disturbato all interno della mia vita, ecco il motivo per il quale vi ho posto la mia domanda, poichè ho notato che all epoca quando non ero in contatto zero, ed ancora sbirciavo, notai questa cosa, cioè il fatto curioso che facesse pubblicare il tutto a lei, come una marionetta, come una scimmietta ammaestrata, e non lo facesse effettivamente lui, ma si servisse indirettamente di lei, mi puzzava di strano. mi chiedevo all epoca, tre anni fa, come mai lui seguitava a mantenere un immaggine di esso, pulita e fiorentina sui social pubblici, mai una foto o un annuncio. da qui il terrore di ritorsioni da parte di esso codesto soggetto tutto qui. il contatto zero in cui mi trovo è una rinascita, una nuova vita per me, grazie ad esso, sono ritornata ad andare al mare, a mangiare come gli altri, e a tornare in chiesa. tutte cose che avevo abbandonato.

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    1. Cara Ale, ci sono molti che con la scusa che “la fede nuziale dà fastidio” non la usano per niente e convincono pure le mogli che è proprio così. Non si tratta mica di nascondere la fede quando escono di casa, ma di manipolare la persona che hanno sposato sin dall’inizio per accettare il loro “modo di essere”: eterni single, cani sciolti o qualunque altro eufemismo trovino per provare a giustificare l’assoluta mancanza di rispetto che hanno per il legame e i sentimenti della persona adescata con tanto di bombardamento amoroso.

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  17. ho subito tutte le tappe del processo psicopatico narcisista maligno perverso:
    – trattamenti del silenzio per svariati mesi senza ricevere mai risposte
    – scarti improvvisi dalla sera al mattino successivo senza motivo
    – campagne diffamatorie con scimmie volanti e con il charlye brown
    – tradimento spiattellato in faccia senza remore e decoro
    – svalutazione condita da: troppo grassa,bionda, pressante,ecc…
    – triangolazioni con gay, ex, colleghe, amiche, presunte spasimanti
    – scarto a san valentino ed esibizione di nuova preda
    – love bombing di 3 mesi con chiamate di notte, poste, bigliettini, sms, regali, pianti
    – projection, cioè proiezioni: ti droghi, bevi, sei una troia, ecc…
    – hoovering puntuali come un orologio, ogni 3 oppure 6 mesi, con promesse di cambiamento, progetti comuni, speranza di vita insieme, sesso da favola
    – mi ha estorto soldi per benzina, oggetti in un negozio, case prese per lui
    – mi fece prendere case a 28 anni per stare piu vicina a lui, a vuoto
    – viaggi continui della speranza, come una profuga, prendendo tram e treni,bus e perfino navi, varcando il mare facendomi 300 km per vederlo mezzoretta credendo che ci potevo fare qualcosa in futuro, avevo solo 19 anni allora

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  18. parole sante e sacre carissima claudileia, ti abbraccio forte e le tue parole mi giovano e mi toccano al cuore, sono come una medicina per l anima. aggiungo che quando uno dei narcotrafficanti messicani fu arrestato, dopo che perpetrava abusi su ragazzine minorenni, si giustificò che lo fece poichè quelle minorenni erano le sue vitamine per la sua giovinezza, le usava e gli servivano per sentirsi ancora vivo e giovane e baldo. io trasalii, ma cio disse in un intervista ai media americani. lo psicopatico tende a circondarsi di ragazzine piu giovani di 15 e talvolta 20 anni, poichè deve dimostrare a se stesso di potercela ancora fare e sentirsi vivo

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    1. Cara Ale, quando un soggetto narcisista perverso legge o vede storie di abuso sulle donne, anche quando di minore età, egli non vede l’abuso. Anzi, per lui il criminale diventa “un mito” per aver realizzato tutte le sue fantasie più esecrabili. La vittima non viene ritenuta tale, ma un oggetto come un’altro che ci guadagna pure. La condizione di povertà in cui si trovano e la costrizione fisica o psicologica non è minimamente considerata dagli psicopatici e da coloro che con parole o azioni seguono le loro orme di modo subdolo ma certe volte altrettanto dannosi per le vittime e la società. Se hai queste idee e decidi di fare l’insegnante o di circondarti di adolescenti prima o poi ci saranno molestie e abusi seriali perché i tuoi impulsi sessuali puntano verso un percorso che non puoi soddisfare con le tue coetanee o quantomeno con donne che non si pongono in una posizione subalterna. È una strada perversa e senza ritorno. Le donne che riescono a scoprire che il proprio partner ha intrapreso la via della seduzione indiscriminata e che hanno intuito l’esistenza di ragazze giovani nel suo giro devono comprendere che man mano che vanno avanti con l’età la soglia della vittima si abbassa. Se riescono ad abbandonare la barca senza conseguenze per la loro salute sono miracolate!

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  19. aggiungo che io sono in totale contatto zero. ma 2 anni fa la situazione che vidi era questa: la diciottenne ragazzina madre che accudiva lui e il bambino, con l intera sua famiglia di giovani suoceri avvocati ricchissimi, che si preoccupavano di ogni cosa, e di non far mancare nulla a quella croce di neonato, compreso uovo di pasqua e costume di carnevale, e giocattoli sotto l albero di natale, mentre lui, lo psicopatico narcisista maligno, mio ex per 20 anni, era in vacanza per un mese con l amichetto charlye brown di diciottanni anchesso, o meglio il suo discepolo leccapiedi, oppure a selfarsi al locale con le sirenette o conigliette di turno, con tanto di asta per selfie, o in piscina, con un collega di lavoro, mentre lei faceva finta di non vedere per il bambino

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