La testimonianza di Luisiana: “È la loro stessa patologia a punirli per il male che fanno”

Ho già scritto alcune cose di me senza tuttavia raccontare la mia storia per paura di essere identificata, ma ho capito che leggere storie vissute aiuta ad eliminare quei dubbi che ci assalgono facendoci dire “forse mi sbaglio, forse non è un N.P.” Anche quando ne hai avuto conferma dal tuo terapeuta. Oggi ho quindi deciso di raccontare la mia storia.

L’ho conosciuto 20 anni fa. Uscita da un matrimonio con un uomo credo anche lui N.P che mi aveva devastata. Avevo iniziato da un anno la psicoterapia e lui mi si è presentato timido, insicuro, sofferente perché lasciato dalla moglie dopo 14 anni di matrimonio. Io non ero molto interessata, non lo trovavo neanche bello, però ho pensato che sarebbe stata una buona occasione per tirarmi fuori dal malessere che stavo vivendo. Lui si presentava così attento, stava ad ascoltare in silenzio tutto ciò che gli raccontavo di me, dandomi la sensazione di essere capita (ora so che era per carpire tutto di me). Era sempre presente, mi corteggiava in maniera molto discreta ma assidua, ogni sera arrivava la sua telefonata che durava 2/3 ore.

La cosa mi lusingava così cominciai ad uscirci. Dopo 20 giorni, dato che lui non osava (così pensavo io, dopo ho capito che è la sua strategia) l’ho baciato.

La prima volta che l’ho visto nudo ho avuto un senso di repulsione. L’ho visto brutto, quasi deforme, e ho stretto forte gli occhi per non vederlo. Lui ha pensato che non fossi ancora pronta e si è tirato indietro dicendomi che se non me la sentivo non era un problema. Così non abbiamo fatto nulla (ora ho imparato che bisogna dare ascolto al nostro istinto) e lui ai miei occhi è apparso ancora più sensibile.

Cominciammo comunque la relazione, ma appena lui ha capito che mi stavo impegnando sul serio e stavo investendo sulla relazione (dopo un mese circa) cominciarono le vessazioni. Voleva sapere tutto quello facevo durante il giorno, se per esempio compravo un paio di scarpe e non glielo dicevo cominciavano le torture…”perché non me lo hai detto?”. Per banalità mi teneva sveglia sino alle 3 di notte con discorsi deliranti e assurdi. Subito ho cercato di lasciarlo ma lui reagiva dando calci a ciò che trovava e, nonostante lo buttassi letteralmente fuori casa, non se ne andava. Ben presto cominciò la triangolazione con la sua ex moglie e più tardi con altre amiche. La triangolazione è stato sempre il suo cavallo di battaglia (gli dicevo che io non ero gelosa ma che il suo comportamento mi offendeva). Trovava sempre un valido motivo per andare al Cinema o a cena con l’amica di turno e le sue spiegazioni erano talmente convincenti che io non riuscivo a impedirglielo. Non frequentavo più le mie amiche, uscivamo solo con una coppia di amici suoi, e ben presto iniziarono le critiche feroci verso i miei figli e i miei parenti. Io sono una persona apprezzata e in vista e spesso avevo la sensazione che mi esibisse come un trofeo. Nell’intimità faceva acqua da tutte le parti: mi cercava poche volte al mese (1/ 2 volte) sempre a luci spente e senza baci né frasi di tenerezza o amore. Se mi lamentavo di questo mi diceva che la colpa era mia perché mi sentiva fredda (sono sempre stata abbastanza passionale). Per via della triangolazione l’ho lasciato varie volte ma lui ha sempre trovato il modo di riacciuffarmi (l’ho sempre interpretato come amore profondo nei miei confronti “non riesce ad esprimere i suoi sentimenti però mi dimostra che senza di me non ci sa stare, In fondo esce con una cara amica” queste le mie considerazioni). Gli ho prestato dei soldi che non mi ha mai restituiti, ha sempre mangiato a casa mia senza mai partecipare alla spesa, gli ho fatto da garante con la banca e con la finanziaria rischiando di pagare io i suoi debiti perché lui non aveva un lavoro stabile. La vita era diventata un inferno.

Tutte le volte che cercavo di parlare di noi lui stava zitto: il discorso diventava monologo. Quando arrivava dal lavoro parlava sempre di se, dei suoi amici, dei suoi parenti e io non potevo parlare della mia giornata, non mi lasciava mai spazio per farlo. Tre anni fa, dopo l’ennesimo disprezzo per i miei parenti l’ho lasciato. Decisa a non tornarci più. Lui cominciò a chiamarmi ogni tanto fingendo un rapporto civile tra amici. Cominciarono gli inviti a cena con i suoi amici e quando io ero completamente sicura di esserne venuta fuori, arriva la proposta di andare a letto insieme. Da lì è cominciato il mio ultimo calvario. Ricominciamo… progetti di convivenza, frasi tenere e affettuose, cerchiamo una casa da comprare insieme ecc. Tutto sembrava nuovo, lui era cambiato a io avevo l’impressione di vivere un amore tutto nuovo. Durò solo 2 mesi. All’improvviso mi disse che non sapeva più cosa voleva. Ero disperata. Il giorno prima “ciao amore” e il giorno dopo tutto in fumo. Ci lasciammo ma dopo un mese si è rifatto vivo. Dopo essere stati a letto la solita doccia fredda ”non so che fare, con te ci sto bene ma non ti voglio illudere”. L’ho lasciato e dopo 5 mesi si ripresenta dicendomi che tutto era andato male perché si era infatuato di una donna ma che era tutto finito e che voleva ricominciare seriamente. Nuovi progetti e promesse. Abbiamo ricominciato e lui mi presenta la sua ultima amica. Cominciano le uscite a tre e raramente solo noi due. A letto era sempre più freddo e distaccato. Comincio ad avere il sospetto che la sua amica possa essere la donna di cui si era infatuato. Mi scopro a spiare i loro volti, i loro sguardi e i loro discorsi. Quando eravamo insieme a lei io mi sentivo fuori posto, ignorata da entrambi. Comincio a non dormire di notte, a soffrire di tachicardia, dimagrisco a vista d’occhio. Mi metto alla ricerca di prove e scopro che la tizia era proprio quella di cui lui mi aveva parlato. L’ho lasciato dicendogliene di tutti i colori. Lui negò tutto e spergiurandomi che non era vero, che non era lei (io avevo delle prove inconfutabili che non avevo detto a lui).

Da quel momento in poi, andando a ritroso nel tempo avevo capito che i tradimenti erano stati tanti e che le sue pregresse care e affettuose amiche erano in realtà sue amanti. Ho sofferto moltissimo perché scoprire che per 20 anni sei stata insieme ad un bugiardo, opportunista privo di sentimenti e privo di scrupoli, un guscio vuoto, ti dà la sensazione di non avere vissuto e di avere buttato 20 anni della tua vita. Hai vissuto in un film…tutto finto, tutto vuoto. Dimenticavo di dire che era tutto preso dalla sua persona: si specchiava continuamente: 2 ore di preparazione prima di uscire, scarpe e calze sempre rigorosamente abbinati con il resto dell’abbigliamento. Sempre a chiedere “come sto” e senza mai fare un complimento a me.

Sono andata avanti anche perché la mia psicologa (alle prime armi e completamente ignorante sul N.P) mi spingeva verso di lui facendomi fare sempre autocritica. Da un anno ho letto su internet del narcisismo perverso e leggendo i vari blog mi ci sono rivista e ho riconosciuto il personaggio. Ora sono in terapia con una professionista che conosce bene questo tipo di patologia e progredisco nel mio percorso di guarigione da dipendente affettiva. Il percorso è molto doloroso e faticoso. I miei sogni sono incubi e quando mi sveglio e capisco che era solo un sogno e che non sto più col perverso mi sento rinascere. Ho capito che il NO CONTACT anche da amici comuni, fb e WhatsApp è fondamentale per arrivare al totale distacco e alla guarigione. Non sono ancora guarita ma sono sulla buona strada. Ho raccontato solo i punti più salienti ma in 20 anni di episodi mortificanti e frustranti ce ne sono stati tantissimi. Gli anni che mi restano da vivere non sono tantissimi, i miei migliori anni li ho bruciati per stare dietro ad un fantoccio, ma almeno vivrò la realtà e non un film. Solo la terapia non basta.

Lui non solo non parlava male apertamente della sua ex moglie (nonostante lo avesse lasciato per un altro) ma nemmeno di me. Solo ogni tanto veniva fuori qualche commento buttato lì del tipo “quella stupida col cervello da gallina” o qualcosa del genere. Suo figlio di 6 anni definiva sua madre “puttana” e lui esplodeva in una fragorosa e sguaiata risata. Ero io ad intervenire sul bambino dicendogli che non era vero, che non era bello parlare così della mamma e che doveva portarle rispetto. Oggi mi rendo conto che il bambino lo diceva per ingraziarsi suo padre. Il piccolo era plagiato da lui. A me diceva che sua moglie era bella senza però aggiungere che io gli piacevo di più e che comunque era me che amava, e la cosa, credetemi, mi creava frustrazione, senso di inadeguatezza e bruttezza. Quando gli chiesi perché sentiva la necessità di definirla bella con me la sua risposta è stata “perché io non sono mai andato in giro con donne brutte”. E’ vero che a me non diceva parole squalificanti, ma il suo atteggiamento e i suoi messaggi trasversali mi facevano sentire sgorbia, brutta e ignorante. Vedete: non sempre parlano male apertamente di noi, ci sono molti modi sottili e subdoli per squalificare una persona. Per questo si parla di perversione. Se poi a tutto questo aggiungi la capacità di ottenere qualunque cosa senza mai chiedere apertamente nulla (intendo soldi, raccomandazioni, spesa, vestiti, viaggi pagati, ecc..) e che mi faceva frequentare le sue amiche poi scoperte sue amanti nonché le sue menzogne anche di fronte all’evidenza, i suoi spergiuri… beh direi che parlare di perversione è dir poco e che il termine “maligno” gli calza a pennello.

Questo blog con le vostre testimonianze mi è servito e mi serve tantissimo. Spero che il mio vissuto raccontato possa dare forza e coraggio anche a voi.

Aveva un comportamento con madre e fratelli da autentico boss. Nessuno di loro poteva contraddirlo e se succedeva partivano insulti, un linguaggio da scaricatore di porto, svalutazioni, tavoli rivoltati e pugni sul tavolo. Mi stupivo e restavo indignata di un tale comportamento.

Con me non lo ha mai fatto, anche perché sapeva perfettamente che non glielo avrei consentito. Ma le offese alla mia dignità nel momento dello scarto sono state peggiori.

La dissonanza cognitiva? L’ho vissuta e ho rischiato di restarci invischiata per molto tempo. Questo blog con le testimonianze e gli articoli pubblicati da Claudileia mi hanno salvato.

Oltre al no contact mi ha aiutato capire e accettare (cosa non facile) che sono psicopatici e che interagire con la loro mente è impossibile. Ora mi sento libera, a volte provo compassione per lui soprattutto quando penso a quanto vuota, superficiale e faticosa è la sua vita e che non ha via di scampo perché dalla psicopatia non se ne esci.

Noi no, noi possiamo farcela a guarire dalla codipendenza. Magari impieghiamo molto tempo ma abbiamo la capacità di farcela. Noi siamo resilienti.

Loro NO e questo, se ci pensate bene, è essere condannati a NON VIVERE.

È LA LORO STESSA PATOLOGIA A PUNIRLI PER IL MALE CHE FANNO, SPINGENDOLI AD UNA RICERCA AFFANNOSA DI CONTINUI CONSENSI, APPLAUSI E RAPPORTI PRECARI E SUPERFICIALI PER NON INCONTRARE LA LORO SOLITUDINE E NON SENTIRSI MORTI CHE CAMMINANO.

Ora che ne sono uscita, quando alla sera vado a dormire sono serena e al mattino mi sveglio con la gioia di iniziare una nuova bella giornata.

Spesso mi tornano in mente le frasi che mi ha scritto Claudileia in questo blog “Cara Luisiana hai imboccato la strada della salvezza, ne sei fuori”. Allora non ci ho creduto molto perché ero nel pieno della sofferenza e della dissonanza cognitiva, ma di una cosa ero assolutamente certa e cioè che non sarei mai più tornata con lui.

Questa ferma convinzione è sufficiente per darci la certezza che ce la faremo. NON IMPORTA QUANTO TEMPO CI VORRÀ, MA ALLA FINE DEL NOSTRO TUNNEL TROVEREMO SEMPRE LA LUCE, MENTRE IL LORO TUNNEL, PURTROPPO PER LORO, FINISCE IN UN BUCO NERO.

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108 pensieri su “La testimonianza di Luisiana: “È la loro stessa patologia a punirli per il male che fanno”

  1. Ciao Luisiana, colgo l’occasione della tua importante testimonianza per raccontare un fatto che mi é successo di recente e che spiega bene il modo in cui i narcisisti si comportano con le loro cosiddette “risorse primarie”.
    Come ho già detto in altre occasioni, nelle mie relazioni con narcisisti non sono mai stata quella “ufficiale” ma so molto bene come si comportano e so quello che fanno.
    Ho risposto ad un post su un forum in cui veniva chiesto quanto tempo ci mettono gli np a scartare/svalutare…io ho risposto sulla base della mia esperienza, e in base a ciò che ho appreso, dicendo che il primo scarto avviene di solito dopo 2-4 mesi (non é una regola fissa ma di solito avviene così).
    La persona mi ha cintrobattuto dicendo che questo lo fanno solo con quelle di “basso rango” mentre quelle di “alto rango” sono tenute più a lungo. La tipa ha detto di essere stata quattro anni con il narcisista. In pratica dava a sé stessa una migliore “valutazione” sulla base del tempo in cui lui testato insieme a lei.
    Sinceramente mi ha fatto un pò sorridere questa risposta, in quanto come ci si può considerare di “alto rango” nella vita di un narciso quando loro, come tu stessa hai ben evidenziato, ti tengono come “facciata” da esibire e poi ti tradiscono più meno palesemente, o come addirittura nel tuo caso presentandosi e uscendo insieme alla nuova donna (evidentemente al tuo ex piaceva triangolare a carte scoperte).
    La verità che emerge chiaramente dalla tua sofferta testimonianza è che non ci sono “ranghi“ alti o” bassi” che si possono raggiungere, ma solo ruoli da loro assegnati e che “servono” alle loro necessità.
    Lui con te ha fatto leva sul bisogno emotivo e di stabilità….sapendo di non essere fisicamente molto attraente ha saputo tenerti comunque sulla base di quel tuo bisogno.
    Ci si chiede come è possibile che una persona che non è nemmeno questo granché sia capace di tenerti in pugno a lungo annullando la ragione.
    Come ben sappiamo loro si agganciano al tuo punto debole. Ognuno di noi ha il suo. Chi ha bisogno di amore, chi di attrazione, chi di intesa mentale.
    Su questi punti fragili si deve lavorare per impedire che riescano sempre a riprenderti.
    Un abbraccio

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    1. Cara Spirito Libero,
      bello ritrovarti!
      Il commento “alto e basso rango” la dice lunga sul terreno fertile sul quale scorrazzano questi disgraziati.
      Io non giudico, mi domando tuttavia come una donna – peraltro consapevole di avere vissuto con un np – possa esprimersi così rispetto a un’altra vittima come essa stessa.
      Solo una distruzione totale dell’autostima ti può portare a disprezzare così te stessa e il mondo femminile.
      Ti abbraccio con affetto

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      1. Cara Speranza condivido le tue parole. Non so, a volte si leggono cose che ti lasciano basita ma che ben spiegano come dici tu il terreno in cui certi soggetti bazzicano allegramente e con successo….provo comunque pena per quella persona, purtroppo spesso per non sprofondare ci si inventa queste pietose classifiche….l’alto rango, il medio e il basso rango e cavolate simili ….la verità è che siamo state solo pedine più o meno consapevoli di un gioco insano. Ti abbraccio

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    2. Cara spirito libero.
      Per la mia esperienza do’ un altro significato al termine “alto rango” . Immagino che chi lo ha detto non volesse offendere nessuno. Per i n.p, se una donna riveste una carica sociale, il prestigio della carica diventa il suo( bada bene della persona non gliene frega niente).
      Si pavoneggia come se fosse lui l’avvocato, il magistrato, il medico, il commercialista, il sindacalista,miss Italia, ecc. Se poi la donna non riveste nessuna carica particolare o non è particolarmente bella ma è sensibile, empatica, buona e gli può tornare utile per soldi o perché si sottomette alle sue angherie, crede a tutte le sue bugie, se la vede molto innamorata… allora è la preda ideale. Un n.p non sceglie mai una donna sciatta , una donna insensibile o poco empatica, perché non riuscirebbe a manipolarla. È nella manipolazione il suo godimento maggiore. Noi veniamo scelte perché siamo di “alto rango”… ai suoi occhi quasi irraggiungibili, siamo invidiate da lui per ciò che di bello possediamo e la sua invidia è talmente tanta da portarlo a voler distruggere la nostra luce nel tentativo malato di appropriarsene. Le donne che vengono subito scartate lo sono perché l’hanno già conquistata, l’hanno fatta innamorare, non hanno soldi da spellarle o non rivestono cariche importanti ed all’orizzonte c’è già un’altra preda nuova, appetibile, che gli solletica l’ego. Se non hanno un’altra preda non lasciano. Come ho già detto, della persona non gli importa proprio nulla.
      Io sono una professionista in vista ma quando stavo con lui, mi sentivo una emerita ignorante, brutta e racchia ( pensa sono bionda, alta, magra, occhi chiari e capelli biondi). Non dico di essere miss Italia, ma nemmeno l’essere insignificante che mi faceva sentire lui.
      Come ce l’ho fatta a liberarmene? Scoprendo che avevo a che fare con un n.p.
      Quando finalmente ho accettato che era una bruttissima persona, malato psicopatico fottuto, ed ho riconosciuto la mia dipendenza affettiva ( bada che sono bravissimi a farti diventare dipendente, sono come una droga che, pur sapendo che ti fa male, non puoi farne a meno), ho deciso di non vederlo più, di rompere ogni contatto con lui, i suoi amici, parenti, figli, tutti ma proprio tutti e inoltre bloccato su tutti i social.
      Il mio dolore dopo aver fatto questo? Grande, grandissimo e molto profondo. Ogni giorno mi svegliavo chiedendomi ” quando cesserà tutto questa sofferenza?”.
      Lui ha tentato in tutti i modi di rivedermi, sapeva perfettamente che se lo avessi rivisto sarei ricaduta nella sua rete come tutte le altre volte.
      Ma questa volta c’era qualcosa di diverso : avevo visto tutta la sua perversione, ne ero venuta a conoscenza.
      Ma cmq mi rendevo conto che, pur sapendo come era lui, se lo avessi rivisto ci sarei ricascata. Sono oramai oltre 2 anni di No Contact, attraverso i suoi figli ha tentato ancora un riavvicinamento, ma non ci sono cascata. .. Non rispondo semplicemente al telefono se vedo che è una persona che mi potrebbe ricondurre a lui. La persona si offende? Pazienza.
      La mia più grande vendetta è quella di non rivederlo mai più finché vivo…gli ho dedicato fin troppi anni della mia vita (20).
      Cosa farei io al tuo posto? Mi trasferirei in un’altra casa, pagherei un affitto e gli manderei a dire( nota “gli manderei a dire con una persona”) ” tornerò a casa mia solo quando tu te ne sarai andato”, bloccandolo ovunque, non accettando nessun incontro per chiarire e soprattutto non accettare di restare in “buoni rapporti”.
      Quando l’ho fatto io, per mesi mi sono studiato il piano di fuga dicendomi “continuo a starci sino a raggiungere la nausea per quello che mi fa, solo così potrò trovare la forza di affrontare il dolore del distacco”. E così è stato.
      Oggi sono una persona completamente nuova. Amo la vita, sono serena, mi godo i miei figli e tutti i miei parenti e amici con vera e autentica gioia.
      Ti auguro, auguro a tutti/e di farcela. È moooolto faticoso ma ne vale la pena. Vi abbraccio

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      1. Carissima Luisiana, ti ringrazio di cuore per questa tua risposta e devo dirti che sei stata davvero bravissima a liberarti dopo ben 20 anni….e immagino quanto sia stato doloroso e difficile.
        Per me il discorso del cosiddetto “rango” fattomi da quella vittima forse è andato ad aprire la mia personale ferita originaria, che é quella del non sentirmi “la preferita”…ma poi é dolorosamente chiaro che loro preferiscono stare con chi ha le caratteristiche per farli stare bene molto a lungo.
        Io non le avevo. Sono troppo indipendente e complessa, sono empatica si ma anche sfuggente a volte, non sono economicamente “affidabile” non avendo una posizione lavorativa solida e quindi c’è ben poco da sfruttare da quel punto d vista.
        La nuova fidanzata del mio primo np sembra una donna buona e molto “devota”, lo ha messo al centro della sua vita e loro proprio vogliono questo….una persona che viva per loro e li metta su un piedistallo.
        La compagna del secondo np ha soldi, lo mantiene permettendogli di fare una vita agiata anche se lui lavora in modo saltuario…lui é terrorizzato all’idea di perderla non perché la ami ma perché se lei scoprisse quello che lui le fa alle spalle la sua facciata sociale crollerebbe come un castello di carta. Quindi l’alto rango per loro é solo un fatto di triste convenienza…più una preda garantisce la loro sopravvivenza materiale o sociale più la mettono “in alto” nella loro perversa classifica di sfruttamento.
        Io con nessuno dei due ci ho mai vissuto insieme grazie al cielo, sono stata per il primo una tappabuchi in attesa di trovare quella da sfruttare per bene e per il secondo un’evasione alla noia della routine di coppia….ma oggi sono contenta di non essere stata quella “prescelta”. Forse il mio sentirmi sminuita da quella vittima é più un fatto di orgoglio personale…ma di base, alla fine il cosiddetto “rango” è solo una triste attribuzione di maggiore o minore sfruttabilità….
        Bisogna avere molta forza interiore per liberarsi, perché come dici tu sono abilissimi nel renderti dipendente ad ogni livello, ma quando si capisce chi sono e perché stanno con te bisogna trovare la forza di reagire e saper dire “basta”.
        Ti abbraccio forte e ti rinnovo la mia ammirazione per esserti saputa liberare dopo tanto tempo.
        S.

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  2. Buongiorno Luisiana, sono nuova del gruppo, e sono abbastanza disperata, stò vivendo anche io una relazione identica alla tua, identica, e ti assicuro che leggendo quello che hai scritto credo che il mio sia il fratello gemello del compagno che hai avuto per tanto tempo, sono a chiedere una mano a qualcuno per sapere come devo comportarmi quando alza la voce, e nell’ultimo mese stà succedendo sempre più spesso. Stò cercando con le buone maniere di spiegargli che questa relazione ci stà facendo solo del male, anche fisicamente.
    Io per dormire devo prendere ogni sera una pastiglia di valeriana e lui stà avendo dei disturbi neurologici, ma non vuol capire. Ieri mi ha detto che non se ne andrà mai e che resterà anche solo per il piacere di darmi fastidio.
    Ho letto che non devo rispondere con arroganza e distacco, ma ogni volta che sono gentile lui lo interpreta come un passetto in più a suo favore.
    Non so più cosa devo fare, stò impazzendo.
    Se qualcuno può dirmi cosa devo fare sarei proprio contenta.
    Grazie mille
    Adriana

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    1. Ciao Adriana, scusa se chiedo…ma siete sposati? La casa è tua o in comune?
      Se non siete sposati e se lui non è il padrone di casa io gli direi di fare le valige e di andarsene in quanto lui non può obbligarti alla convivenza, a meno che non sia tu a volerlo in casa.
      Se non esce di casa ti rivolgi alle forze dell’ordine e gli dici che questa persona ti maltratta e ti fai fare un’ingiunzione di allontanamento. Non vedo altre soluzioni.

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      1. non siamo sposati e lui stà da me da otto anni, purtroppo ha monopolizzato tutto l’ambiente, tutto è diventato suo, a me sono rimaste le lavatrici da fare e stirare.
        ho paura a far intervenire le forze dell’ordine, non so come possa reagire. Il fatto è che deve deciderlo lui di andare altrimenti lo vede come un affronto verso di lui, e ho letto che dopo il disprezzo, dovrebbe arrivare ad andarsene.
        Ditemi che è così.

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      2. Adriana cara affronto o non affronto questa persona deve andarsene. Punto. Purtroppo la cattiva notizia è che se tu glielo permetti lui non se ne andrà mai.

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    2. Cara Adriana,
      io nella sfortuna di aver avuto a che fare con un NP ho avuto la fortuna di non viverci insieme ma il mio consiglio è quello che ti hanno dato anche le altre. Fallo uscire da casa tua. Trova il modo. Non puoi aspettare oltre.
      Sicuramente sarà difficile e se pensi di non averne la forza chiedi aiuto ad un amica, un parente che possa starti vicino. Come ti ha detto anche Spirito Libero lui, purtroppo, di sua spontanea volontà non se ne andrà mai. Questi esseri malvagi si attaccano alle prede e non le mollano, se non quando decidono loro. E non mi sembra che lui ne abbia intenzione per adesso, purtroppo per te. Cerca di liberarti con tutte le tue forze.
      Ti abbraccio forte.

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      1. Grazie a tutte, credevo di trovare una soluzione più operativa, ma effettivamente è quello che mi dicono tutti. Purtroppo la realtà è questa. Devo solo imparare a diventare più forte di quel che sono in modo da non farmi intimidire.
        Grazie ancora, continuerò a seguirvi.

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      1. Cara Adriana, sento molto quello che stai passando e la tua preoccupazione. Anche io ci sono passata. La prima volta che ho deciso che doveva andarsene da casa mia eravamo quasi concordi (c’era stato un accadimento grave) e avevo la forza di due amici a me molto vicini che mi incoraggiavano a liberarmi di lui in quanto approfittatore. Ci siamo lasciati “da amici”, civimente. L’ho aiutato a cercare casa, gli ho “prestato” i soldi del primo mese di affitto – nonostante questo, quando è stato il giorno stabilito lui s’è dato malato e non si alzava dal letto: gli ho dovuto fare le valigie (mettendo da parte le buone maniere), l’ho fatto salire in auto e l’ho accompagnato alla sua nuova casa.

        Nei due anni seguenti ci sono stati altri due o tre ritorni, mi son dovuta indurire nei suoi confronti fino all’ultima uscita di scena, imposta da me con freddezza. Il suo comportamento approfittatore è uscito sempre più allo scoperto, arrivando fino alla minaccia di violenza fisica.

        Avevo molta paura, anche io non capivo come fare per liberarmene, avevo paura di sue possibili ritorsioni e mi sentivo, a torto o a ragione, in pericolo. Il fatto di essere persone empatiche e non inclini a trattar male il prossimo ci complica inoltre di molto le cose. Purtroppo talvolta occorre mettersi una mano sul cuore e staccare i contatti, perché ci sono perosne che ci marciano sulla nostra empatia. Mi ha aiutata pensare che io sono il primo prossimo di me stessa, e che mi devo per prima il rispetto che riservo ad altri. Mi ha aiutata rendermi conto che ci sono persone che hanno una parte distruttiva che non vogliono o non sanno affrontare, salvo scaricarla su chi è loro vicino: io ho avuto paura di essere travolta e seriamente danneggiata, per questo ho deciso di allontanarlo/mi.

        Avevo paura che si imponesse pe ritornare: di notte staccavo il campanello di casa per il timore che venisse a suonare, sapendo che gli avrei aperto, come era già successo. Mi sono sentita più sicura cambiando casa. Del resto è entrato nel mio garage forzando la porta per prendere delle cose che gli servivano.

        Ti consiglio di chiedere aiuto a qualche a amico, che si renda disponibile a starti vicina. Se già hai deciso che non può andare avanti così, sei un pezzo avanti. Non perdere troppo tempo a cercare di far ragionare lui: magari ti compiacerà, ma solo per far meglio i suoi interessi alle tue spalle. Metti davanti a te stessa le tue esigenze legittime, e trova il modo di realizzarle, concentrati su quello. Da sola non è facile, se lui già si mostra violento, alza la voce, etc etc. : cerca aiuto e solidarietà in qualcuno a te vicino, anche fisicamente, in modo da sentirti al sicuro.

        Io ci ho provato con le buone in tutti i modi, ma alla fine non è servito a nulla – gli ho solo dato dell’ulteriore tempo e dll’altro denaro di cui approfittare. Dopodiché, quando si è reso conto che non avrebbe più rimediato nulla, come un cane bastonato, spiazzato e terrorizzato per il non saper che fare, dove andare, come vivere, è partito e non l’ho sentito mai più.

        Scusa se il mio racconto non è troppo coerente, ma sto scrivendo di getto, e quel che mi preme dirti è che se ne esce, e di non perdere tempo, e di farti aiutare da qualche amico stretto che possa essere presente accanto a te.

        Auguri Adriana

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    3. anche io vivo da 13 a nino una relazione e col np…identica identica alla tua storia. È terrificante come io riesca a caderci sempre…eppure sono consapevole che nn cambierà mai…So che da questa relazione tossica devo uscirmene e nn riesco a trovare la forza.

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    4. Cara Adriana, la mia situazione con lui è peggiorata quando ho iniziato ad essere dolce, affettuosa, quando gli ho fatto capire che gli volevo veramente bene.
      Lui ha intuito che mi aveva in pugno e poteva fare di me quel che voleva.
      Non cercare il dialogo, non cercare di fargli capire che il rapporto si sta sgretolando. Lui, dall’alto della sua grandezza, non solo non ci crede, ma rincara la dose proprio per dimostrarti che tu, da lui, accetti qualunque cosa e non potrai fare a meno di vivere con “DIO”
      Il mio consiglio? Fai il pieno di umiliazioni e maltrattamenti con il proposito che ogni offesa è carburante per te, che ti servirà per alimentare la tua resistenza al dolore e alla disperazione che dovrai affrontare quando, finalmente, lo lascerai.
      È così che io ho fatto. Ma ognuno di noi trova una strada personale da percorrere per farcela.
      L’importante è avere come obiettivo quello di liberarsi di un essere così abietto.
      Non importa quanto tempo impiegherai. Se e quando lo farai sarai tu a deciderlo.
      Qui trovi cmq sempre comprensione e sostegno, senza mai critica o condanna.
      Ti abbraccio

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  3. Forse 4 mesi ,anche 6- ma ben che vada , tanto è durato il bombardamento! Gli anni di matrimonio e di convivenza così tanti e la consapevolezza di chi è lui da pochi-conosciuto che avevo appena finito la terza media , mi sento di rango bassissimo e non mi secca nemmeno più

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    1. Si Melisenda….in realtà nella loro mente possono svalutarti anche dopo due giorni ma non te lo fanno capire finché sei funzionale alle loro specifiche necessità.
      Guarda a me questa cosa del “rango” ha fatto sorridere, anche se al momento mi sono sentita toccata sul personale e mi sono detta “quindi sono una di basso rango”? Certo che no. Quella povera persona cercava di darsi una “consolazione” laddove non ce ne sono perché anche se loro stanno ufficialmente con te hanno comunque altre relazioni in parallelo. O finché non si stancano. Ma questo non ha nulla a che vedere con il nostro valore di persone. Per loro, per come sono strutturati psichicamente, le persone non hanno valore in quanto tali ma nella misura in cui servono al loro nutrimento narcisistico. Nessuno per loro vale di più o di meno. Una moglie o un’amante servono a uno scopo ovvero nutrire l’ego disfunzionale che si ritrovano. Tutti servono in un modo o in altro a riempire il secchio bucato…che evidentemente non si riempie mai. Un abbraccio

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      1. Scioccante questa cosa spirito…ma stiamo scherzando. Addirittura vari ranghi…ma le donne quanti anni ci metteranno ancora per comprendere???

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      2. Cara Mirna, purtroppo vigono ragionamenti del genere che personalmente trovo assurdi, oltreché ridicoli, e talvolta anche una certa malcelata cattiveria tra donne che dovrebbero comprendersi, visto che alla fine in questi rapporti non vince nessuno…
        Un abbraccio

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  4. Grazie Luisiana per aver condiviso con noi la tua testimonianza. Capisco perfettamente quanto debba essere doloroso raccontare il calvario, rivivere i maltrattamenti subiti.
    Spesso anche io mi sono ritrovata a provare “compassione” per lui, per la sua condizione come dici tu.
    Ogni volta però mi costringo a non pensare a queste cose. Non devo farlo perchè così lo umanizzo.
    Non voglio vederlo come un essere umano perchè quando mi maltrattava con ferocia, lui di umano non aveva nulla.
    Sono felice che tu ne sia fuori. Non importa quanto tempo ci resta, questo nessuno di noi può saperlo indipendentemente dall’età. Alzarsi la mattina senza l’ansia opprimente è già di per se una grande soddisfazione.
    Un abbraccio

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  5. Cara Lusiana, la tua storia mi dà la forza di proseguire il no contact senza ripensamenti, anche io come te quando vado a dormire la sera mi sento tranquilla e la mattina quando mi sveglio sono serena.
    Se ne esce 🙂

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      1. Ciao Mirna, anche io avevo chiuso ad Agosto scorso ma poi a Novembre si è ripresentato.
        I pensieri sono normali, però la pace che si prova senza di loro non ha prezzo 🙂

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  6. Non sai quanto ti capisca.
    Vent’anni buttati nel cesso e la sensazione di aver vissuto una lunga, tremenda bugia.
    Alto rango?
    Per chi come me o Luisiana ha avuto l'”onore” di essere la prescelta per mantenere la facciata, essere d”alto rango equivale a una condanna alla quasi morte.
    Se si risorge, io credo che niente e nessuno potrà più distruggerci, tipo Higlhander.
    Beate ( in senso ironico) quelle che sono state solo ” un passatempo”. Quantomeno non devono subirsi gli sguardi ipocritamente penosi di chi sapeva tutto e pensava “Poverina..come fa a sopportare tutto questo, è così brava..”
    Io gli farei passare a tutti un bel annetto con uno psicopatico, poi guardiamo cosa dicono.
    E comunque, forza Luisiana.
    Alla fine, credo che l’unica soluzione con questi sia un bel paletto di frassino dritto nel cuore.
    Tanto per essere politicamente corretta.

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  7. io non sono tranquilla, il fatto è che anche andare a parlare con qualcuno per fare questo passo diventa un problema perchè lui deve sempre sapere cosa faccio e dove vado.
    Boh?

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  8. Cara Luisiana,
    durante tutta la lettura della tua storia non ho fatto altro che pensare “20 anni, 20 anni”. Il mio vissuto è molto diverso dal tuo ed è durato cinque/sei anni (non si capisce bene) ma, guardando indietro mi sembrano una vita. La cattiveria e la malvagità di codesti esseri fanno sì che tutto intorno a noi assuma contorni nebulosi. Ci relegano ad una NON vita e quando non li abbiamo più accanto e, soprattutto nella mente, tutto ci sembra ancora più bello di quello che è. Come ti ha detto Bea, nessuno di noi sa quanto tempo abbiamo ancora davanti, ma fosse anche un solo giorno, senza di loro sarà il più bel giorno della nostra vita.
    Io, purtroppo, devo ancora assaporare questo piacere fino in fondo, perché non ne sono del tutto fuori, ma dico questo perché sono sicura che sia così e sto lottando con tutte le mie forze per liberarmi, e voi mi siete di grandissimo aiuto.
    Grazie per la tua testimonianza.
    Ti abbraccio forte.

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  9. Cara Luisiana,
    Vi leggo sempre tutti anche in questo periodo complesso in cui sto affrontando una delle ultime (spero) curve a gomito dell’esperienza con questo essere disfunzionale.
    La tua testimonianza è molto importante per me, chiarisce come si possa essere annullati anche da comportamenti “normali”, da frasi dette col sorriso, da semplici sparizioni.
    Grazie per il coraggio che hai infuso a tutti, mi sto impegnando moltissimo in queste settimane anche per tornare da voi con qualcosa che possa restituire il tanto che ho avuto dalle persone di questo blog, Claudileia in primis.
    Spero di essere in grado di scrivere presto la mia testimonianza.
    Un abbraccio

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  10. Ciao Louisiana, hai detto bene… Le loro scuse sono talmente convincenti che tu alla fine ti chiedi se non hai esagerato… Se non stai diventando troppo gelosa, troppo ossessiva, troppo insomma.L’alieno(scusate ma mi piace troppo chiamarlo così, l’ho visto fare in un video) che frequentavo io invece con la scusa di sistemare WhatsApp mi apre l’applicazione e… Magia magia la mia chat risulta in fondo in fondo superata da una sfilza di donne contornate da sole cuore e amore 😂…. E niente mi lamento che perché loro si e io no… Il giorno dopo baci fiori cuori a vagonate ma solo per quel momento, nessuna iniziativa e nessun slancio emotivo, tutto a comando.
    Aggiungo che pure il mio era orrendo ma sapeva farci bene con le parole…
    Spirito, povera quella che fa differenze tra le vittime in base al rango… Più sei esposta e più datata più sei sul podio…mah!È una tristezza ragionare in questi termini, come dire “a me ha preso a pugni per più tempo più valore ho…”
    Buona serata a tutti e un abbraccio!

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      1. una mia cara amica distingue tra “umani” e “terrestre”.
        Ammetto che quando mi dice “il terrestre” mi scappa un po’ da ridere 😊
        Grande Mirna che sei libera da così tanti mesi!

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    1. Proprio così Lalla, l’immagine che hai scelto é efficacissma…
      Alieni….non saprei….per me sono malati che hanno agganciato in qualche modo parti nostre fragili. A volte mi sono sentita io stessa responsabile di cercare un malato sapendo che lo era e andando a nutrire consapevolmente il suo ego. Non credo di essere stata migliore di lui in questo…
      Continuo ogni giorno a riflettere su queste cose e piano piano mi do delle risposte. La strada per la comprensione completa é ancora lunga ma va percorsa fino in fondo.
      Un abbraccio

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      1. Haha Mirna…ma con cosa ci siamo “accoppiate” allora😂…con strani esseri “tentacoluti”?
        Scherzi a parte..io penso davvero che una volta passata la fase “emotiva” bisogna vedere i soggetti per quelli che sono. Malati che hanno trovato una malsana forma di adattamento e cercano di agganciarsi a chi li può far sentire persone di valore, visto che loro stessi si giudicano molto negativamente.
        Ovviamente usano inganni e maschere…nessunapersona sana di mente altrimenti li vorrebbe. Dobbiamo altresì interrogarci sul perché a volte abbiamo permesso a tali persone non sane di condizionare (male) le nostra vite, spesso a lungo.
        Se passiamo il tempo a descrivere noi stesse come povere vittime innocenti e loro come brutti e cattivi non sene viene fuori…ovviamente senza voler sminuire le cose veramente fetecchiose che fanno.

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      2. Si infatti spirito quando intravediamo questo lato assurdo direi quasi comico capisci. ..ancora di più…quanto tempo e energie abbiamo perso …

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      3. Si…infatti a di là di tutto è proprio il tempo perso con questi qui che pesa…per il resto le storie possono finire a prescindere, narcisisti o no, fa parte del rischio …ma in questi casi rompe la presa per i fondelli quantomeno iniziale. Baci

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  11. Louisiana ..ecco anche la tua storia. Sono molto colpita da tante,tante analogie ,mi fanno rabbrividire queste dinamiche identiche che mi portano ai ricordi.bravissima allora soprattutto dopo così molto tempo,a uscirne fuori…stiamo camminando sulla stessa strada sempre con uno sguardo l un l altra ,per darci forza e confrontarci.. loro sono completamente altri individui…direi alieni…un abbraccio

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  12. Grazie Fela, grazie a tutte. Mi avete rincuorato un po’.
    Il fatto è che tutti quelli a me vicini credono che Lui sia un esempio di uomo, così educato, così presente ecc. ecc. inoltre lui mi ha fatto quasi allontanare da tutti e non ho raccontato a nessuno quello che mi succede. Stò facendo tutto da sola. Dovrei confidarmi con qualche mia amica fidata e cercare di fare come hai detto tu.
    E’ vero ieri mi avete detto che non sono la sua schiava, però se faccio qualcosa di diverso da quello che è il suo schema va in palla e comincia a bersagliarmi di telefonate per sapere dove sono, mi dice che stà arrivando per vedere se è vero, e invece poi non lo fa. E’ una tortura e quindi ormai siamo arrivati al punto che in casa non ci si parla più, mi dice lui buongiorno al mattino e io non rispondo nemmeno più.
    Un passo grande l’ho fatto ed è quello di non controllare più nè gli accessi su whatsapp e nemmeno su facebook e ho letto che gli psicologi dicono che questo è già un passo in avanti.
    Ora devo andare avanti così, non posso cambiare atteggiamento verso di lui perchè altrimenti lui lo interpreta come un segnale di ritorno.
    E’ da tempo che ormai gli dico e gli faccio capire che è finita e lui ieri sera bello bello mi dice con voce dolce:”..ma sei arrabbiata?” ma allora oltre ad essere narcisista è anche scemo??????
    Scusate se magari non scrivo bene, ma ho un mare di pensieri in testa ed escono così di getto…….
    Grazie per il sostegno.
    Adriana

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    1. Ciao Adriana,scrivi qui tranquillamente quando vuoi sfogarti più che altro cerca di tutelarti pure tu ;cerca anche di fare il sasso grigio in sua presenza :ne hai mai sentito parlare? Consiste di essere neutra nelle espressioni facciali e rispondere con frasi corte,non dargli energia insomma. Cerca anche su internet questa tecnica… Spero riesca a buttarlo fuori sto narcy scemo… Un abbraccio!

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      1. Ciao Lalla, ho letto del sasso grigio, quindi mi consigliate anche ad esempio di cercare di non uscire nemmeno con lui?
        Faccio un esempio: domenica mattina ha fatto il suo show in pieno centro città, facendomi veramente vergognare, poi piano piano siamo rientrati in casa, abbiamo pranzato perchè era presente anche mio figlio.
        Poi lui verso le cinque del pomeriggio mi ha chiesto se volevo uscire per andare al cinema e io ho detto si per non farlo arrabbiare, però non ci siamo rivolti la parola.
        Devo quindi dire di no, oppure come dice la tecnica del sasso grigio, con buone maniere dire che non ho voglia di uscire?
        Grazie

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      2. Ciao… No uno così è proprio da lasciare, il sasso tiraglielo in fronte per stordirlo e conficcagli un paletto nel cuore e poi bruciarlo va… Un abbraccio! Coraggio siamo qui

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    2. Cara Adriana quella cosa che ho detto ieri non voleva essere un’indelicatezza, sicuramente stai vivendo una situazione terribile e qui nessuno più di noi può capire. Voleva essere uno sprone per iniziare ad agire con la tua testa e pensando al tuo bene e a quello del figlio anziché pensare a come reagirà lui…anche io in passato prima di dire o fare qualcosa mi mettevo sempre nei panni di no pensando a come avrebbe reagito e mi sentivo sempre condizionata per il timore che una parola sbagliata potesse causare un allontanamento. Tu ormai sai già in cuor tuo che questa storia é al capolinea, quindi qualunque azione farai per liberarti non sarà un torto a lui, anche se lui te lo farà credere in mille modi, ma un favore a te stessa. Un abbraccio

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      1. Ti ringrazio per la risposta, ma non l’ho presa a male, davvero. Io accetto tutti i Vostri consigli perchè ho visto che ci siete già passate tutte.
        Mi fa star male vedere e leggere quante persone sono in balìa di questi soggetti, e mi chiedo come mai ci siano così tante persone con questo disturbo, sono sconcertata………
        Grazie mille, stò prendendo una decisione seria, unite le vostre forze alle mie in modo da non sbagliare nulla.
        Vi abbraccio.

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  13. Adriana leggere la tua storia seppur diversa in alcune cose mi fa pensare alla mia sopratutto quando scrivi che non sai come fare per andare a parlare con qualcuno perchè lui vuole sapere sempre dove vai e con chi sei, ti dico che io ero nella stessa situazione e per liberarmi ho dovuto lasciare io la nostra casa, noi eravamo sposati da tantissimi anni con tre figlie e sono successe tante cose che alla fine mi hanno aperto gli occhi su quanto succedeva all’interno di questo matrimonio, si perchè io erano anni che provavo sofferenza ma non capivo da dove provenisse ossia capivo che il problema era nella nostra relazione e nel modo in cui lui mi trattava e poi purtroppo trattava anche le figlie, ma riuscivo sempre a giustificarlo e a prendere io la responsabilità, nel senso che se lui si comportava male era perchè io non gli davo abbastanza attenzione ecc, poi quando non lo facevo spontaneamente mi ci portava lui con il ragionamento dicendo che dovevo farmi l’esame di coscienza perchè stavo sbagliando perhè lui era innocente, si, diceva proprio questa parola, innocente, ed io allora mi colpevolizzavo pensando che aveva ragione che io ero quella sbagliata e si andava avanti ma sempre peggio. Poi se ce la farò anche io scriverò la mia storia perchè raccontando solo piccoli stralci si capisce male ma volevo dire ad Adriana di non far passare più tempo perchè ogni giorno ci tolgono un pezzettino di noi

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  14. Ciao a tutte/i…
    È la prima volta che scrivo qui.
    Ho messo in atto il no contact da poco, vivo alti e bassi…
    Ma la mia storia è un pò diversa dalla vostra.
    Ho bisogno di capire, vi prego di dirmi cosa ne pensate.
    Ho conosciuto anni fa una persona che mi ha fatto vivere in tutto e per tutto le fasi della relazione con un NP: love bombing, scarto improvviso e in un momento di difficoltà che mi ha lasciata sotto choc per mesi, poi ritorni, nuove sparizioni, svalutazione, dissonanza cognitiva, infine triangolazioni e negazioni delle evidenze.
    Ma, attenzione, il tutto SENZA CHE MAI SUCCEDESSE QUALCOSA DI CONCRETO, NEMMENO UN BACIO !
    Ho letto che potrebbe trattarsi di allumeur, è corretto ?
    Ora, che dopo molti anni in cui lui è stato la mia ossessione, ho trovato il coraggio di affrontarlo dopo che l’ho colto in flagrante mentre corteggiava un’altra… e lui x salvarsi la faccia mi ha detto che ho frainteso tutte le sue frasi !
    Ha sostenuto che scherzava !
    Ha ammesso di averci fatto un pensierino a diventare amanti solo in occasione del primo love bombing di molti anni fa.
    Mi chiedeva scusa x avermi illusa così… e intanto non riusciva a non ridere, mentre mi parlava.
    Lui è sposato con figli…
    A volte mi sento davvero una pazza che si è sognata tutto… ma poi sento che non è così.
    Sento che questo è il suo modo di sentirsi “a posto” con la coscienza: non tradisce davvero la moglie (anche se 1 volta è successo, quando era più giovane e non aveva ancora affinato le “tecnica”), ma semina ovunque speranze che puntualmente spegne al giro di giostra successivo.
    Ho vissuto molti anni sospesa nell’attesa di una promessa che veniva sempre rimandata nella sua realizzazione.
    E intanto lui godeva del fatto che poteva esibirmi in giro come sua…. sono stata giudicata una p*****a rovinafamiglie senza esserci mai andata a letto !
    Ho sofferto come un cane, con addosso la pubblica onta x cose che non ho mai fatto, ma che lui aveva piacere di far credere in giro, complice il fatto che io e sua moglie non ci conosciamo manco di vista e apparteniamo ad ambienti diversi.
    Io provo la vostra stessa sofferenza, ma non posso dire di aver avuto una vera relazione con lui.
    Mi aiutare a capire dove posso informarmi meglio x casi come il mio e se non sono solo io ad essermi davvero fissata x niente ?
    Grazie a tutti per l’ascolto e l’aiuto.

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    1. Ciao Passiflora benvenuta, finalmente sei arrivata in un posto dove c’è gente che ti capisce e ti comprende.. Coraggio non sei sola. Sembra di stare in quei film tipo “invasione degli ultracorpi” o “essi vivono” dove non sai chi è il vero umano, dove non sai di chi fidarti, dove non sai se quello che stai vivendo è un incubo… No, non sei pazza, pensa invece che stavi per diventarlo stando ancora vicino a questo essere.Ti sei salvata, continua il no contact. Ogni volta che leggo una nuova storia mi sale un angoscia, come ogni volta che sento al telegiornale che è morta un altra donna penso sempre che ci sia lo zampino di qualche Np Alien, mai nessuno che lo dica, no ci girano intorno… O ancora “il viso del marito una maschera di dolore, si dichiara pentito del gesto commesso”, ecco bravo MASCHERA… Forza Passiflora,quando hai bisogno di sfogarti scrivi qui, aiuta sai soprattutto quando non sai dove sbattere la testa… Un abbraccio

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      1. Grazie Lalla…
        Io avevo bisogno di condividere con qualcuno il fatto che davvero anni fa dopo il primo grande scarto sono come morta.
        Ho avuto crisi di evitamento sociale, anoressia…ma soprattutto non riuscivo più a trovare un senso in nulla di ciò che facevo.
        Andavo avanti come se nulla fosse solo perchè mi sarebbe stato più difficile ancora dover spiegare a qualcuno cosa mi stava succedendo.
        Ho studiato tanto, anche se ero incredula ho capito che i miei erano i sintomi di uno stress post traumatico, che dovevo elaborare la cosa attraversando le fasi dell’elaborazione di un lutto… che non dovevo giudicarmi… perchè in quei momenti ti senti solo irrimediabilmente e profondamente SBAGLIATA.
        E sola.
        Non sapevo nulla del narcisismo patologico.
        All’epoca pensavo che i narcisisti fossero persone un pò singolari che amano un pò troppo rimirarsi allo specchio.
        In tutti questi anni ho lavorato più che altro su me stessa, per ricostruire la mia autostima.
        Non avevo capito quanto questo crollo fosse stato anche provocato dalle modalità disfunzionali dell’altra persona.
        Solo da pochi mesi, quasi x caso, ho scoperto cosa è in grado di combinare un NP.
        E i pezzi del puzzle hanno cominciato ad andare a posto…
        Un abbraccio… grazie ancora, grazie di cuore.

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    2. Ciao Passiflora,
      e benvenuta 🙂 non sei pazza né (purtroppo) sola leggi una delle ultime testimonianze quella di P. Pallina, riguarda una donna NP che ha fatto di tutto per indurre un sentimento, mettere in crisi una coppia e al dunque ritrarsi.
      Anche io ho una storia simile alla tua nel senso che non c’è stato contatto fisico a meno di qualche abbraccio/bacio ma solo raffiche di messaggi su wapp a sfondo erotico, quindi poco più di nulla eppure ci sono stata sotto a lungo. Non ti nascondo che ho intrapreso un percorso di counseling psicologico ormai a distacco avvenuto ma mi ha aiutata molto a ritrovare la serenità.
      Volevo dirti alcune cose che ho capito per me poi non so sia il tuo caso:
      1. è una stata una fortuna che non siate passati alle vie di fatto perché una persona empatica, come di certo sei, con il sesso si sarebbe coinvolta ancora di più e la delusione/ferita sarebbe stata maggiore e più ampia (teoria della mia psico che condivido adesso, al tempo no, mi ero sentita in qualche modo rifiutata)
      2. gli np hanno una serie di problematiche sessuali ampissima tra cui non è rara l’omosessualità latente o la eterosessualità omoaffettiva, quest’ultima li porta ad avere rapporti con le donne ma stringere legami affettivi solo con uomini, per non dire della criptopedofilia e via discorrendo insomma un arsenale infinito e ignobile di schifezze che non riusciamo neppure a immaginare (quindi averci a che fare è sempre un danno pensa alla povera moglie ed eventuali poverissimi figli perché non realizzare non vuol dire che le sue energie non vengano totalmente spese altrove e non in famiglia).
      3. Sulla teoria che non sanno quello che fanno, ho seri dubbi, per me è intenzionale seppure (forse) più forte di loro, perdonare io non posso, non voglio soprattutto in assenza di pentimento vero e scuse sincere.
      Dimenticare va bene, il tempo e il no contact in qualche modo fanno il loro lavoro, ma non deve significare ‘rimuovere’ perché purtroppo se queste m*rdacce si sono insinuate nelle nostre vite vuole dire che una falla, pure microscopica, l’hanno trovata. Leggerai che molte sono donne forti, che hanno affrontato tante sfide e si sono sentite ancora più stupide nel cadere ai piedi di vermi del genere. E ancora purtroppo non sono rari i casi in cui dopo un np se ne incontra un altro.
      Se posso darti un suggerimento, appena il dolore sarà sopportabile, usa questa catastrofica esperienza per rafforzarti, prenderti cura della tua parte emotiva, perdonarti, concederti tempo e cure.
      Un abbraccio, fortissimo, è dura ma se ne esce…

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      1. E’ vero quello che dici Babi, per loro fare sesso non è un espressione dell’amore, è un bisogno fisiologico per il loro benessere.
        Io mi ricordo che era diventato un obbligo farlo tutti i giorni, indipendentemente dall’ora, era un suo sfogo che poi sfoggiava con me nelle sue paranoiosissime declarazioni in cui mi diceva “lo facciamo tutti i giorni” ma non si è mai accorto che ultimamente lo faceva da solo (praticamente), parlo al passato non perchè sia riuscita a mollarlo, ma perchè dal 1° gennaio scorso ho deciso di non partecipare più a questo suo “benessere” giornaliero, e questo lo ha mandato completamente in palla perchè non ha mai capito, pur spiegandoglielo, che sarebbe stato bello anche il coinvolgimento di entrambi…….
        Giuro che stò bene così e non voglio sapere dove va a sfogare i suoi istinti di uomo del sud, come dice sempre lui.
        Ultimamente mi ha detto che rispetta le mie idee perchè dice:”mica posso costringerti” …………
        Che bruttura!!

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      2. Esatto Adriana. Non hanno idea di cosa sia l’amore e di quanto possa riempire di senso l’intera esistenza. Sono condannati a vivere senza i sentimenti positivi perché quelli negativi li conoscono più che bene, invidia in primis.
        Mi dispiace sinceramente per al tua situazione, non so neppure come incoraggiarti, spero si risolva tutto per il meglio e che in qualche modo tu ne venga fuori. Mi sembra un buon inizio non partecipare al suo “benessere” di perfetto uomo del sud (mi hai fatto sorridere 🙂 ) .

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      3. Complimenti Babi. .condivido ogni tua singola frase . Avrei scritto senza in modo identico descrivendo bene chi sono questi individui. A presto spero racconterò magari la prima delle 2 storie. Un abbraccio Babi. E a tutte ..

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    3. A mio parere, non un narciso ma in coglione perditempo che ama sedurre e poi lasciar perdere….ce ne sono tanti in giro, sposati, che non hanno cunissima intenzione di lasciare la moglie (e nemmeno tradirla fattivamente) ma hanno miriadi di donne “adoranti” a cui mandano messaggi facendo promesse di incontri che poi non capitano mai…
      A me ne é capitato uno così, mi ha corteggiata per mesi ma al dunque non ci è mai arrivato…mille scuse di mancanza di tempo, problemi al lavoro, salute ecc ecc ecc…abitavamo a pochi km di distanza e nemmeno un caffè è riuscito ad organizzarsi, ma nei messaggi era tutto un “cara” e “tesoro” e ovviamente ci ha provato alla grande ad avere sesso virtuale…cosa da me mai concessa perché per prima cosa io uno lo voglio vedere di persona e poi casomai decido. Visto che non si è mai deciso, ho lasciato perdere.
      Nel tuo caso m pare di capire che vi frequentavate. Comunque la sostanza non cambia.
      Un caro saluto

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  15. Ciao Passiflora,
    Ho letto la tua storia con grande attenzione e capisco molto bene il tuo stato d’animo.
    La mia storia è stata – fino a un certo punto -piuttosto simile alla tua e presto spero di riuscire a raccontarla qui per offrire una visione ulteriore di quello che può essere un rapporto con una persona disfunzionale.
    Ti scrivo in velocità ora, ma non voglio rimandare perché non voglio che tu ti senta sola e soprattutto pazza. Al pari tuo ho vissuto tutte le fasi che ben conosciamo con uno psicopatico che, per più di un anno, ha quotidianamente invaso la mia vita senza mai manifestarsi come sarebbe normale. È più cercavo di comprenderlo più affondavo nel fango. L’epilogo della mia storia è stato il mio crollo nervoso e fisico – dopo un anno di “attenzioni” senza nemmeno un bacio, siamo passati a sesso come se fossi una bambola gonfiabile. Ho avuto la forza – non so dove l’ho trovata – di sparire da un minuto all’altro, chiudere, punto, basta. Mi sono resa irraggiungibile è ancora oggi resisto ai suoi tentativi di aggancio regolari.
    Racconterò la mia storia anche per te e per quelli che pensano che “siamo delle sprovvedute che un po’ se la sono cercata”.
    L’abuso emotivo è doloroso e profondo. Non abbatterti, stai qui se lo desideri, troverai persone comprensive, competenti e di valore.
    Non ti abbattere! Coraggio!

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    1. Grazie davvero, Speranza.
      Tu sai bene che aspettavo con ansia qualche risposta al più presto…
      Mi spiace x ciò che è successo a te.
      E… sì, anche nel mio caso in momenti di lucidità ho pensato a quanto sarebbe stato squallido fare l’amore con lui, per me che sono così passionale.
      Ho scelto di scrivere sotto a questa testimonianza di Luisiana perchè mi sono resa conto che alla fine è proprio così: saranno loro a pagare il prezzo più alto.
      Perchè la dissonanza cognitiva, i ragionamenti distorti e spesso assurdi in primis risiedono nella loro mente.
      La nostra empatia fa sì che tutto ciò entri anche nelle nostre teste, ma è innanzitutto nelle loro.
      E mentre noi soffriamo x l’inconciliabilità di queste idee con i princìpi (anche molto di base !) che dovrebbero guidare una vita relazionale e sociale sana, loro questa inconciliabilità non la vedono.
      Almeno x il mio NP, è così.
      Alla fine non puoi manco incazzarti con uno che è completamente inconsapevole delle conseguenze di ciò che fa.
      È come un aereo con gli strumenti di bordo starati…ogni tanto perde quota, perde la rotta…anche finisce col precipitare, ma non capisce il perchè.
      Quando rideva nel momento del confronto finale con lui io lo sapevo che quel sorriso che non riusciva a trattenere era l’effetto del grande nutrimento narcisistico che stava ricevendo da me in quel momento.
      Ma – dicevo a me stessa – goditelo tutto, perchè è l’ultimo che avrai.
      Ecco, lui questo non lo capiva, anche se gli stavo dicendo chiaramente che non volevo più rivederlo.
      Infatti nei giorni seguenti ha fatto in modo di incontrarmi ancora, convinto di riagganciarmi e riprendere il rapporto di prima come se niente fosse !
      In realtà questa persona non sa davvero ciò che fa.
      Non sa nemmeno ciò che è.
      Muta, in funzione delle circostanze.
      Io non riesco ad arrabbiarmi con lui, non riesco nemmeno a provare pena o compatirlo.
      Vedo solo un grande buco nero davanti a me.
      Mi vengono in mente solo le parole di un certo Gesù di Nazareth, uno che la sapeva lunga.
      “Perdona loro, perchè non sanno ciò che fanno”.
      “Perdona”, per me, significa “Dimentica”.
      Grazie ancora, ti abbraccio.

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      1. Sono io che ringrazio te, per la lucidità e la sincerità con la quale ci parli qui.
        Ti capisco profondamente, mi fa impressione – forse ancora terrore – quando mi parli della sua risata perché è la stessa che ho visto sulla faccia dell’uomo disumano che mi ha umiliata così tanto e per così tanto tempo.
        Da poche settimane mi sembra di stare meglio ed emerge con forza in me un pensiero che va stabilizzandosi: io non lo perdonerò mai per il male gratuito che mi ha fatto. Semplicemente lo voglio estromettere dalla mia vita con chiara lucidità e senza fornirgli nessun tipo di spiegazione. Non so che cosa lui pensa di me e voglio disinteressarmi di ciò in via definitiva. E non credo nemmeno che sia per merito suo che ho scoperto certe mie ferite e quindi sanate: dallo psicoterapeuta ci sono andata da sola e me lo sono pagato seduta dopo seduta, il male ricevuto me lo sono digerito da sola, le ferite le ho sentite e scoperte da sola. Io a lui meriti non ne do, di nulla. Parliamo dei nostri di meriti, piuttosto, di come viviamo rispettando il prossimo nonostante i dolori che ci sono stati inflitti, non ultimo quello derivante da questi disgraziati. Nessun rancore, ma che stiano lontani da noi e dalle nostre vite.
        Forza, coraggio e un abbraccio!

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      2. Speranza, cara, condivido in toto, nessun perdono, nessun merito, nessun ringraziamento se non a noi stesse.
        Sono felicissima di leggere che va un po’ meglio.
        Ti abbraccio fortissimo.
        B.

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      3. Abbraccio fortissimo anche a te cara Babi, sono legata a voi da sentimenti di autentica stima. E quando sto meglio mi sembra meraviglioso poterlo condividere!
        Da come scrivi percepisco che anche tu stai meglio rispetto al passato e ne sono felicissima 🌸🌸🌸

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      4. Hai ragione, sembra anche a me di avere raggiunto un maggiore distacco. Ma è un periodo impegnativo e intenso dal punto di vista lavorativo che mi aiuta a non pensare, magari in fase di calma relativa il rancore riemergerà.
        Il no contact è essenziale, il supporto terapeutico e il tempo fanno il resto.
        Abbiamo ancora tantissime sfide da superare, obiettivi da raggiungere, vita da vivere. L’ho già scritto, non dimentico e non perdono e non ho nulla di cui ringraziare, semplicemente non ho intenzione di sprecare una altro, singolo, minuto su questa storia, ogni energia è investita su di me.
        Stima e affetto sincero Speranza, questi i miei sentimenti, un filo di ammirazione per chi ne esce senza snaturarsi, compassione (nel senso di condividere la pena) per i nuovi arrivati. Insomma tanta roba 🙂 🙂 🙂
        B.

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  16. Babi anche io come te abbracci, qualche bacio e soprattutto rapporto virtuale tramite WhatsApp ma nonostante questo il danno è stato abbastanza. Non oso pensare allo schifo che c’è dietro a questa persona, perché se è vero che parlando degli altri lui parlava di sé stesso rispecchiandosi… Una sera lessi su fb il messaggio di un uomo che gli diceva che gli sarebbe piaciuto vederlo in faccia, quindi mi sono chiesta ridendo (allora)… Perché fino ad ora dove l’hai visto se non in viso? Adesso la cosa mi fa riflettere invece… Peggio ancora perché è pure a contatto con i bambini…

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    1. Eggià Lalla ne hanno tante, troppe di magagne, a volte pensavo di essere eccessiva poi invece ho scoperto che era tutto molto peggio.
      Mi dispiace per chi è la fortunata di turno e per chi verrà ancora dopo, la soglia degli abusi si alza sempre… Dovrei essere contenta che non sia (più) affare mio ma non riesco a felicitarmi delle disgrazie altrui.
      Per l’NP il peggio che pensi è ancora poco rispetto a quello che sono capaci di fare se solo ne hanno l’opportunità, un tratto caratteristico è che non hanno limiti se non quelli imposti dall’esterno, potenzialmente sono capaci di tutto, c’è da avere seriamente paura.
      E mi chiedo sempre come mai chi ha a che fare con i bambini/soggetti fragili o sia autorizzato a detenere un’arma, non venga sottoposto a perizia psichiatrica SERIA e periodica.

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    2. Stamattina il parrucchiere mi racconta di avere incontrato un tipo che – ma guarda un po’ – non hai mai tempo per incontrarla, solo whatsapp possibilmente a sfondo erotico, conversazioni incentrate su di lui, soprattutto rispetto pari a ZERO, della serie “dimmi quando ti passa il ciclo”
      Santo cielo, io sono allibita.

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      1. Eh Speranza, a Carnevale incontro una vecchia compagna di classe e scopro che i suoi figli giocano con il mio… Lei ne ha tre, si parla del più e del meno quando a un certo punto lei fa”ma ca&€@rola, perché mi sono lasciata convincere da mio marito a mollare il mio lavoro che mi piaceva con cui potevo rimanere indipendente, tanto sarei riuscita a gestire bene tutto… “Lei ha lasciato il suo lavoro di commessa, è andata a lavorare nel bar di suo marito quindi credo stipendio unico, tenuta sotto controllo e se lui si deve assentare lei rimane a coprire… Nel frattempo tre figli. Adesso.. Non che io voglia insinuare qualcosa ma dal tono di voce con cui me lo ha detto e soprattutto perché erano vent’anni che non ci si vedeva la cosa mi ha dato da pensare… Sembrava dovesse dirlo a qualcuno per sfogarsi… Un abbraccio e una buona notte a tutti.

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      2. Ma certo Lalla, nessuno insinua nulla e lo ribadisco a scanso di equivoci, non sia mai che questo luogo di confronto venga scambiato per un covo di donne nervosette.
        Quello che voglio dire è la modalità sempre più frequente di sfruttare il prossimo con il massimo rendimento e il minimo impegno. E spesso dalla parte dello sfruttato c’e una donna.
        Buona notte a tutti

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      3. Ciao Speranza,quello che ho pensato riguardo alla mia amica è stato… Anche tuo marito è un Np? Ti fa lasciare il lavoro, ti tiene sotto controllo tenendoti vicino, ti parcheggia a casa con tre figli, e lui ogni tanto se ne va chiedendo a te di restare ;è questo quello che non volevo insinuare, cioè non volevo arrivare a dare una diagnosi a questa persona,il marito della mia amica per carità che nemmeno conosco… Però si, ammetto di averci pensato… Certi comportamenti mi fanno alzare le antenne ormai… E che certe cose, certi pensieri posso esprimerli solo qui e menomale dico io, altrimenti si rischia di scoppiare prima o poi…

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      4. E certo che ci si pensa, Lalla! Io sento proprio fisicamente lo stato di allerta.
        Qui ne possiamo parlare liberamente senza essere giudicati, fuori da qui bisogna pensarci su. Personalmente non pronuncio mai la parola narcisista, ho il timore di essere fraintesa, considerata la scarsa preparazione sul tema che c’è in giro.
        Però mi turba sempre questa cosa, mi domando spesso quale sia la cosa “giusta” da fare.

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      5. Ultimamente me ne è capitato uno così.
        Dire che era diretto è dire poco.
        Io ero, come dire, perplessa.
        Per un po’ sono stata al gioco, poi l’ho lanciato a 1000 km di distanza.
        Mi sono chiesta, per un po’, se non fossi io che ero all’antica, ho chiesto alle mie amiche se il mondo del “corteggiamento” virtuale funzionasse così adesso, visto che io dopo 20 anni sono un po’ fuori forma😁
        Ci siamo fatte delle gran risate.
        Ora, non so se questo fosse un narcisista, quello che è certo è che fosse un gran coglione.
        E comunque non ha ottenuto quello che voleva.
        A me, francamente, non sono questi quelli che spaventano; anche se mi fanno una gran tristezza e non fanno sperare bene per il genere umano maschile. Però sono, dal mio punto di vista, abbastanza innocui.
        Si palesano per il poco che sono e fanno quasi ridere.
        Il problema vero sono i lupi travestiti da agnelli, i macchiavellici, quelli che ti studiano ed elaborano una strategia, a breve o lungo termine, per stenderti, in tutti i sensi.
        Quelli, sono pericolosissimi e io sono ad alto rischio, con quelli così.

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      6. Concordo totalmente!
        Lupi travestiti da agnelli, espressione perfettamente calzante. Persone realmente pericolose. Il lupo che ho incontrato io fa il chirurgo: un travestimento perfetto per guadagnarsi la fiducia del prossimo no?
        A distanza di tempo, ogni frase detta da lui e che prima mi appariva come scintillante prova della sua perfezione, oggi riesco a leggerla con le lenti corrette. E quello che vedo è agghiacciante.

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  17. Nel raconto c è scritto che è stata l’autrice a dare il primo bacio al narcisista pensando lui non osasse farlo capendo poi che era una tecnica dell ‘ np . Per me è stato uguale : lui pareva timido . Ma una tecnica perché ? Mirata a cosa ?

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    1. Cara Aroundste buongiorno,
      credo, mi sono fatta un’idea, che tendano a non assumersi responsabilità di nessun tipo. Fingendosi timidi in qualunque momento possono sempre dire (o lasciarti intendere) che la colpa è tua, che tu hai ‘forzato’ gli eventi, che tu li abbia in qualche modo ‘costretti’ a corrisponderti e invece loro ancora non erano certi/pronti/convinti etc etc e il bello (!!) è che sarebbe pure vero.
      Ovviamente è una recita perché in realtà fanno di tutto e di più per portarti al limite e spingerti a scoprirti.
      Di sicuro i covert agiscono così, terrorizzati da un eventuale rifiuto, non si espongono lanciano il sasso e nascondono la mano 🙂

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      1. Babi , una volta sposati diceva ” Decidi te che fai tutto giusto ” lasciando a me ogni responsabilità , salvo poi irritarsi qualunque fosse stata la mia scelta . Un non assumersi responsabilità , esatto ,e l’avrebbe fatto fin da subito . Che tristezza 😦 .
        Buona giornata a te e grazie 🙂 .

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  18. Grazie Babi.
    Volevo solo aggiungere che effettivamente fui io a non voler fare nulla, almeno a quelle condizioni: sarebbe stato solo fare sesso.
    E io lo so che non sono il tipo che può fare queste cose senza poi soffrirne se la cosa non diventa più seria.
    Ha ragione la tua psic.
    Sono molto pudica, ma i miei pudori scompaiono tutti se percepisco amore.
    Quindi, purtroppo, per me era indispensabile percepire sentimento vero.
    Ecco, a quel punto probabilmente lui ha deciso di fuggire, rendendosi conto che non riusciva a reggere la recita.
    Avrebbe dovuto mostrarsi nudo a me nell’anima, e a quel punto è andato in crisi lui.
    Volevo aggiungere anche che la parola “perdono”, come la intendono i migliori pensatori (anche su questo concetto ho dovuto lavorare molto per comprenderne il senso profondo) non è da intendersi come rivolta verso chi ci ha ferito, anzi.
    Al contrario, riguarda solo noi stessi, perchè consiste nella cessazione di qualsiasi sentimento negativo nei confronti di chi ci ha fatto del male.
    Ciò non significa affatto dimenticare i torti, ma ci porta finalmente e completamente a focalizzarci davvero su noi stesse, anzichè restare imprigionate in sentimenti negativi e pur sempre diretti verso l’altro.
    Quando riuscirò finalmente a provare indifferenza nei suoi confronti (e ci sono giorni in cui già mi riesce), sarò davvero guarita, perchè solo così lui non avrà davvero più alcun potere su di me.
    Anche la rabbia o il desiderio di vendetta sono “buoni”, per loro, perchè significa che tu sei ancora “agganciata” lì.
    Spero di aver chiarito meglio in che direzione mi sto muovendo.
    Non voglio e non posso rimuovere nulla, anzi.
    Sì, in generale sono una donna forte, e desiderata. È vero, mi sento stupida a stare male da anni per uno così.
    Ma anche io ho dei punti deboli, e lui li ha scovati.
    Ora sento che è per questo che mi ha voluta: non per volermi bene, ma per fare sua la mia luce. Perchè è invidioso di me.
    20 anni fa conobbi un ragazzo che fece più o meno lo stesso, ma allora cercai solo di dimenticare, senza capire.
    Ora finalmente ho capito la lezione: ora so che è su me stessa, per me stessa e sui confini che devo porre agli altri nei miei confronti che devo lavorare.
    È una lezione che non dimenticherò mai più, ma voglio arrivare anche a non provare alcun sentimento nei confronti del NP.
    Solo così sarò libera davvero.
    Un abbraccio.

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    1. Ciao Passiflora e benvenuta. Ho risposto sopra al tuo intervento, ho letto le risposte che hai ricevuto e condivido tutto ciò che ti è stato detto.
      Personalmente dubito che il tuo sia un narcisista, mi sembra piuttosto un gran fanfarone come ce ne sono tanti, annoiato dalla vita di coppia ma che non ha alla fine nessuna intenzione di andare troppo “oltre”, quantomeno fisicamente.
      I narcisisti come diceva Babi hanno una sessualità contorta e molto perversa, fantasie strane, vivono nella più completa doppiezza (tipo vanno a Messa la domenica e poi magari guardano film pedofili o con violenze fisiche sulla donna)…sicuramente quando hai che fare con uno di loro non ti puoi scordare per tutta la vita come sia diverso da qualunque altra relazione.
      Purtroppo a te è capitato un grandissimo perditempo, che di sicuro ha fatto comunque grossi danni facendoti legare affettivamente…purtroppo non sempre si ha la lucidità necessaria a capire una manipolazione, narcisistica o meno, si spera in una evoluzione del rapporto ma questa non avviene mai. Si resta bloccate anche anni in certe situazioni, a fare le ruote di scorta di questi signori che conducono una vita inappuntabile con mogli o fidanzate ignare….mentre alle spalle vivono tresche reali o virtuali per sopperire appunto, alla noia esistenziale di cui sopra.
      Un abbraccio

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      1. Purtroppo stavo rispondendo a Babi e la mia risposta è scivolata in fondo, non so perchè.
        Non ne so molto di narcisismo, io so solo che tutto torna se interpreto ciò che ho vissuto in questa chiave.
        Sulla sua sessualità non posso sapere ovviamente nulla nè in un senso nè nell’altro.
        Qualche volta ha fatto battute sul sesso, ed erano veramente disgustose, ma non posso dire altro.
        Non posso e non voglio raccontare qui nei dettagli ciò che ha detto e fatto e poi negato, e gli insulti sporchi che è riuscito ad appiopparmi, per spiegarmi meglio.
        So solo che il no contact era davvero l’unica via d’uscita.

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    2. Cara Passiflora,
      sei stata brava a capirlo o forse più fortunata nel senso che lui non ha saputo o voluto spingere la recita fino in fondo, ne sono capaci ti assicuro anche di simulare un sentimento di amore, e comunque anche se è stato chiaro sulla natura del suo interesse questo non ti ha evitato una sofferenza (immagino) enorme.
      Hai ragione sull’invidia distruttiva è un tratto caratteristico del profilo np.
      Il tema del perdono per me è ancora un tema appunto.
      Uscire da una (pseudo) relazione con np credo sia un percorso fortemente personale, forse per me è ancora troppo presto, da relativamente poco tempo riesco a pensare a tutta la storia senza che l’angoscia prenda il sopravvento, probabilmente sei più avanti, hai metabolizzato meglio e ne sono felice per te.
      Per ora so solo che devo concedermi tempo, nei suoi confronti non ho nessun sentimento, la rabbia è dovuta più che altro ai cambiamenti che ho dovuto intraprendere e che sto ancora affrontando per potere attuare il no contact totale.
      Devo combattere con il pensiero che se fossi stata più forte avrei tollerato di averlo in giro invece so razionalmente che non è così, che sarebbe stata una fonte tossica continua, e il disagio che sto vivendo è un piccolissimo prezzo da pagare per la mia serenità, però ogni tanto, quando gira male e la giornata è particolarmente faticosa, ci penso e la rabbia sale…. passerà ogni giorno un po’
      Un abbraccio.

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      1. Il tempo necessario per riprenderci. Penso sia il regalo più più prezioso che possiamo farci. Abbiamo corso così tanto per accontentare il nostro np in ogni suo desiderio, spesso prima ancora che lo esprimesse…
        Diamoci il tempo per guarire le nostre ferite. Il NOSTRO tempo.
        Abbraccio a tutti

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      2. Ciao Babi… non mi sono spiegata molto bene, scusa…
        In realtà lui prima ha fatto love bombing, poi ha attuato lo scarto dopo svalutazione come ho detto, ma senza spiegazioni.
        Quindi io allora non sapevo che fosse una fuga dettata dai motivi che ho detto, lui mi aveva detto solo di aver avuto problemi gravi in famiglia e suoi.
        Io invece oggi so che fuggì da me, x i motivi che ho detto, ma solo xchè l’ho capito da sola adesso: allora, lui mi lasciò credere che fosse innamorato.
        Non fu affatto chiaro sulla natura del suo interesse….è x questo che ci son rimasta appesa !
        E anche quando è tornato, non ti dico con che frasi mi celebrava: anche in quel caso ha finto amore. Ma poi, per salvare la faccia quando l’ho beccato in flagrante in azione con un’altra, ha negato tutto.
        Ha negato di avermi mai parlato da innamorato.
        Con lui mi parte sempre la dissonanza cognitiva, prima pensavo fossero incomprensioni sfortunate, invece con questa dico che ce ne sono state troppe e troppo gravi.
        E infine…: purtroppo non sono cosi brava come dici nell’uscirne.
        Un conto è conoscere il percorso di guarigione migliore x te, un conto è saperlo attuare.
        Ieri sera ho pianto.
        Ma siccome non riesco quasi mai a piangere, quasi quasi ne son contenta.
        Ma quindi tu non hai attuato il no contact totale ?
        Io putroppo come previsto devo incrociarlo ogni tanto.
        Scivolo via più in fretta possibile.
        Un abbraccio…forza….

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      3. Speranza cara, la necessità del concedersi tempo l’ho compresa proprio da te, da una tua risposta a qualche commento. Forse era il momento giusto forse erano particolarmente efficaci, fatto sta che mi sono resa conto di stare, ancora una volta, chiedendo troppo a me stessa. Ormai il meccanismo np mi era chiaro volevo uscirne e basta ma non riuscivo ad abbandonare la rabbia, invece un po’ alla volta è successo, senza forzature, semplicemente accettando che ne avevo bisogno (di tempo) quindi sempre e per sempre grazie a te e alle belle persone che frequentano questo luogo virtuale.
        Per Passiflora, 🙂 hai ragione è facile fraintendersi partendo da elementi oggettivi esigui e l’errore di sovrapporre le rispettive esperienze per colmare il gap è a portata di mano.
        Per quanto mi riguardo sono in no contact totale da molti mesi, ho fatto scelte drastiche e difficili per fare in modo che accadesse e sono queste le conseguenze che sto affrontando e che mi creano disagio e quindi rabbia.
        Il distacco era già avvenuto da subito, appena ho inteso qualcosa che non mi convinceva, avevo confusamente capito che mi faceva male averlo intorno, non saprei come spiegarlo più efficacemente. Mi sembrava di essere stata costretta ad assistere all’eutanasia di un possibile rapporto in cui avevo creduto davvero, mi pareva di vedere un’altra persona addirittura non ne riconoscevo i tratti…. lo avrei volentieri pianto morto sotto un tir, sono sincera.
        Incontrarlo mi nauseava, non c’era sentimento ma risentimento feroce, una volontà di rivalsa che mi spaventava, se avesse fatto qualche allusione o battuta delle sue, avrei potuto non rispondere di me, per altro facendo in pieno il suo gioco.
        Anche nel mio caso nessuna spiegazione, nessun confronto onesto e franco. Gli sarebbe piaciuto tenermi ‘in caldo’? Può darsi… Non aveva coraggio di affrontare una discussione spiacevole? Forse… Non mi importa più, se sia uno psicopatico senza speranza o un mostro egoista o ancora un vigliacco senza rimedio, ormai non ha nessuna rilevanza.
        Da quanto che ho vissuto direttamente e da quello che ho scoperto in seguito si tratta di un covert da manuale, saperlo mi è servito per eliminare qualsiasi rimpianto, ma ora non fa nessuna differenza.

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      4. Carissima Babi,
        grazie per le tue parole di gratitudine, parole che ricambio in toto.
        Abbiamo in effetti assistito all’eutanasia di un rapporto per il quale eravamo pronte a investire davvero molto. Abbandonare ogni speranza e lasciare il campo non è mai facile, secondo la mia esperienza.
        Per quanto io l’abbia fatto con evidenti risultati positivi, ancora oggi ci sono giorni in cui mi dico “in fondo potresti esserti inventata tutto ‘sto film perché a nessuno piace esssre respinti’.
        Ti confesso che è dura rimettersi dritti in piedi quando ti arrivano queste giornate. E mi domando quanto andrà avanti questa tortura in altalena.
        Per cui, tempo anche per me!
        Un abbraccio cara Babi

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      5. In tutto lo squallore che si è portato dietro la storiaccia con l”np una cosa bella e importante che voglio conservare è la condivisione e l’aiuto reciproco che ho trovato in questo blog, e che mi ha restituito un po’ di fiducia nell’umanità.
        Anche a me è capitato di pensare, come te, di aver reagito male, eccessivamente, a un rifiuto, e su questo mi sono confrontata con la psico, ragionando sulla dinamica del ‘rapporto’ però ho rilevato una sua precisa intenzione di fare male. Ad esempio quando l’ho affrontato avrebbe potuto mentire ancora (dopo tutto lo aveva fatto tante volte) e dire, ad esempio, che la relazione per lui non era decollata, che aveva cambiato idea, che aveva preso un abbaglio che eravamo entrambi impegnati e non se la sentiva di andare oltre, decine di motivazioni logiche, seppure tardive, che visto il contesto potevano starci. Invece non lo ha fatto, ha solo tentato di ribaltare su di me la ‘responsabilità’ della fine e non mi ha volutamente dato nessun appiglio a cui aggrapparmi per razionalizzare anzi ha volutamente cercato di ferire in modo più ampio e profondo possibile.
        Gli avevo strappato la maschera ma lui non ha voluto difendersi, non è che non ne fosse capace, proprio non ha voluto e volutamente mi ha ‘abbandonata’ a macerami nel senso di colpa. Purtroppo per lui ha fatto male i calcoli e nonostante lo strazio (ho perso 6 chili in 3 mesi e non ne avevo per niente bisogno) non ha ricevuto da me il riscontro che avrebbe voluto. I ripescaggi sono stati respinti con ferocia, ero una belva ferita e ha percepito che potevo essere pericolosa e che forse il gioco non valeva il rischio.
        Niente, sono bestiacce cattive, se sei un target hai poco scampo, è stato un accidente averci a che fare e una sofferenza incredibile tirarsene fuori.
        Un abbraccio Speranza, i giorni brutti vanno e vengono ma adesso sono meno difficili da sopportare. Per fortuna, e mi tocca pure parlare di fortuna, l’impegno del nuovo lavoro mi tiene occupata e mi distrae. Per il resto il tempo, la psico e il no contact faranno il loro lavoro.

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      6. Ciao Babi,
        Quando ho conosciuto np ero stanca di difendermi da tutto e tutti, avevo voglia di abbandonarmi alla mia natura che mi chiedeva a gran voce una vita più autentica. Sapevo che era rischioso, ma sono andata avanti e mi sono così sfracellata. Ma ho anche incontrato voi e continuo a conoscere persone con le quali condividere umanità e rispetto.
        Tu sei stata brava ad affrontarlo e dargli segnali inequivocabili sulla tua non volontà di proseguire con lui. E quindi hai dati concreti sulla sua reazione. Io invece – quando l’ho visto la prima volta con la sua famiglia – ho interrotto i rapporti di netto scrivendogli che non intendevo avere alcun tipo di rapporto con una persona impegnata. Lui mi mandò un bel “capisco” con faccina sorridente, stette per gli affari suoi per qualche settimana e poi riprese con i tentativi di aggancio. Ma davanti a un gruppo di persone estranee, oggi lui potrebbe tranquillamente dire che non ha fatto nulla di male, che non mi ha obbligata, che anche ora – in fondo – mi scrive solo “ciao come stai”, il che non è proibito dalla legge.
        Qui – secondo me – si insidia il pericolo per me: pensare che forse ho esagerato, che una risposta garbata non si nega a nessuno, che tutto sommato non mi ha costretta a fare nulla (ma la psicoterapeuta mi invita invece a valutare il grado di manipolazione che ha attivato pazientemente su di me), che storiacce di questo tipo accadono ogni giorno senza che per forza si debba mettere l’etichetta di np.
        Ora, fermo restando che etichette non ne voglio mettere a nessuno e proprio in virtù di ciò sono spesso tormentata dai dubbi, rimangono i fatti, ovvero: attacchi di panico, pensieri ossessivi, depressione, dimagrimento etc. etc.
        Lo avevo idealizzato: certo
        Era bello sentirsi corteggiata da lui: assolutamente
        Si comportava bene con me: No, altrimenti non sarei in queste condizioni oggettive
        Volevo una storia bella con lui e quindi sono rimasta delusa e il problema è mio e non suo: certo che la volevo, ma se fossi stata solo delusa non avrei desiderato intensamente di suicidarmi per porre fine al caos e il terrore che c’era nella mia testa.
        Forse, se avessi fatto una litigata furibonda, oggi potrei “appigliarmi” a quella. Invece la sua ambiguità è rimasta, e io ho potuto solo metterci davanti un no contact indispensabile.
        Scusate la lungaggine e lo sfogo – ennesimo. È pur sempre venerdì, lavorare e vivere con certi pesi continuando a sorridere non è sempre facile.
        Ti abbraccio Babi

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      7. Ma infatti Speranza la loro abilità principale è creare il legame, la trappola, senza che la preda sia consapevole, tutte le loro azioni viste da fuori sono ‘normali’. Per questo è così difficile parlarne con chi non ci è passato o che non ha una preparazione specialistica.
        Sei stata molto coraggiosa anche tu a chiudere unilateralmente e andare avanti ignorandolo e siete vicini di casa. Nel mio caso è stato possibile affrontarlo perché non poteva letteralmente esimersi dal presentarsi in ufficio, non sai a quanti messaggi con richieste di chiarimento non ha risposto e alla fine l’ho incalzato.
        E ti dirò mi sono pure pentita, visto il soggetto avrei fatto meglio a ignorarlo e non degnarlo di nessuna reazione. Però con il senno del poi …. sappiamo tutto no?

        Credo che anche per te sia stato un incidente, eri in un momento particolare, avevi forse desiderio di una relazione autentica, magari una famiglia, cose più che lecite. Non so se hai la tendenza a instaurare relazioni abusanti, se no è l’incontro con il manipolatore maligno che ti ha sfracellata, le tue aspettative erano (e rimangono) più che legittime.

        Credo che tu lo abbia idealizzato perché lui ha fatto di tutto perché questo accadesse, non voglio scaricare ogni colpa sull’np ma la dipendenza biochimica è reale, e ricevere le attenzioni che ti aspetti in quel preciso momento storico, in quel modo così ‘giusto’ per te è normalissimo che induca una dipendenza. Non è un caso che la maschera si sgretoli quando sono sicuri di averti in pugno, mai prima.

        Ma che potevi fare? Chiuderti in una torre d’avorio? Come se si rimanesse a vita in profilassi antibiotica per paura di contrarre un’infezione … non avrebbe senso. Puoi cercare di mantenere le difese immunitarie efficienti ma se l’attacco è devastante non puoi sperare di uscirne indenne.
        Da ultimo non scusarti per lo sfogo, non con me almeno, quella che può sembrare una lamentazione sterile, in realtà è condivisione preziosa e non banale di episodi molto intimi e non puoi sapere in quale momento e a chi potrebbe essere utile, essenziale anzi.
        Un abbraccio cara, passerà.

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      8. Babi cara,
        mai prima avevo avuto rapporti di dipendenza. Anzi. Nonostante – e proprio a seguito – di un’infanzia realmente infelice, ho costruito la mia esistenza esigendo il massimo da me, ma anche dagli altri. Per cui sono sempre stata percepita come una persona molto determinata e assolutamente indipendente.
        Quando ho incontrato questo essere umano non vivevo un brutto periodo, anzi! Mi è sembrato che potessi finalmente rilassarmi, mostrarmi con i miei desideri e fragilità, senza per forza far vedere ciò che so fare. La mia indipendenza, il mio essere libera da pregiudizi e ricca di esperienze lavorative e umane (ho il privilegio di svolgere un lavoro che amo e che mi permette di incontrare ogni giorno molte persone) deve avere colpito l’interesse di np, tanto che più volte ho avuto la sensazione di percepire nettamente la sua rabbia nei miei confronti. Il mio essere pacata, ad esempio, lo metteva a disagio, mi scrutava intensamente come per trovare una fessura in cui inserire la sua cattiveria.
        Mi sono fatta affascinare dalle briciole di interesse che aveva per me, come fossi stata una ragazzina, non avevo voglia di fare ancora una volta la manager che guida e prende le decisioni. E così mi sono consegnata a lui: praticamente come imboccare l’autostrada in contromano.
        Per fortuna oggi riesco a mettere insieme i frammenti, fino a qualche mese fa non capivo nemmeno quello che mi era accaduto.
        Grazie di cuore per tutto! 🌸🌸🌸

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  19. Ne ho conosciuto uno simile a te Nat e capisco molto bene quello che vuoi dire Diciamo che sono non lupi travestiti da agnelli questi ma sono Agnelli travestiti da deficienti e quindi sono abbastanza visibili quelli pericolosi sono sicuramente quelli che hanno molte maschere che diventano quello che tu vuoi che fanno finta di essere un’altra persona quelli sicuramente quelli gli altri ormai ha l’esperienza che abbiamo noi a un certo punto ci fanno anche ridere perché sono dei fanfaroni veri che vorrebbero raggirare ma molto lontani da un vero NP che davvero ama le armi bene affinate e invece spirito libero Sono d’accordo con te sull’ultimo post Non credo che il tipo che non fa nulla assolutamente possa essere un narcisista perché è tutta un’altra storia noi ormai qui siamo abbastanza collaudate non dico perfettamente esperte ma sicuramente molto più brave a individuare rispetto a chi non ha mai non ha mai avuto a che fare con questi esseri ignobili Un abbraccio a tutti

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    1. Agnelli travestiti da deficienti 😅grande Mirna…ma ce ne sono un’infinità di questi qui che pure mietono successi tanto quanto i nostri ben conosciuti narcisisti…..alla fine, lupi travestiti da nonnina o agnelli travestiti da pulcinella, il nodo da sciogliere è sempre quello: perché delle donne intelligenti, sensibili e piene di belle qualità attirano questi tizi e spesso ne restano a lungo compagne o amanti pur vedendo come si comportano? In quale recesso delle nostre menti tali soggetti sono andati ad incunearsi per fare tanti danni?
      Tanto dolore e tanta sofferenza sono difficili da spiegare anche se sappiamo benissimo cosa significa.

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      1. Buongiorno a tutte, io stò leggendo assiduamente e con tanta “sete” tutte le vostre testimonianze, e ho capito perfettamente, anche con tutto quello che stò vivendo, con chi mi sto confrontando. Io credo che oltre ad esser narcisisti sono anche dei malati di mente e ciò rende ancora più difficile ogni approccio anche “resiliente” per cercare almeno di convivere in modo sereno.
        Tutti mi dicono che devo usare anche un po di astuzia per poter convivere in modo almeno sereno e tranquillo questi giorni davvero difficili, e oltre all’astuzia anche un pò di furbizia, ma vi giuro che è così difficile che non so più cosa inventare.
        Ogni frase, ogni battuta, ogni sguardo diventa occasione per sentirmi dire che ….”allora hai davvero qualcosa da nascondere..” e queste risposte mi fanno salire il sangue alla testa.
        Ora io volevo chiedervi, è vero voi tutte avete descritto nei minimi dettagli come essi sono, però, visto che siete così preparate, potreste darci qualche consiglio pratico (oltre a tirargli una pietra in fronte ahahahahaha!!!) per farci trovare una tecnica a farci mettere in salvo senza che lui se ne accorga?
        Ovvero non esiste un modo di agire in modo che capisca che ormai è inutile e che piano piano lo induca ad andarsene?
        Nemmeno non fare più sesso insieme lo fa andar via, come devo fare?
        Sono stata anche dai vigili al reparto molestie sulle donne, ma non mi sono sentita di fare denuncia perchè ho paura.
        Cosa potete dirmi di concreto?
        Con tanto affetto.

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      2. Cara Adriana, ammettendo che sia un vero narcisista, purtroppo non ci sono modi per “gestirli” se non con continue contro manipolazioni, il che significa giocare sporco al loro stesso gioco, cosa in cui comunque loro sono immensamente più esperti. Significa fargli credere che accetti i loro modi di fare insensati in modo che loro ti consderino come una alleata contro il mondo orrendo che non li capisce, e questo forse li porterà a trattarti in modo più “benevolo” rispetto a fronteggiarli apertamente….il tutto ovviamente senza alcuna garanzia di continuità…in quanto anche adottando tutte le accortezze e furbizie del caso loro arriveranno sempre a cercare di distruggere ogni cosa da te conquistata… e questo è il destino di ogni relazione con loro, che duri due mesi o trent’anni.
        Come si fa a farli andare via? Purtroppo sono come i virus 😅non se ne vanno se non sei tu a chiudere la porta in via definitiva, e anche in quel caso puoi stare certa che faranno dei tentativi per ripescarti anche a distanza di anni.
        Si, sono malati. Sono malati e sono pericolosi. Alcuni possono diventarlo anche fisicamente ma i danni a lungo termine per la psiche sono immensamente più durevoli.
        Io non sono per il vittimismo passivo, ma per la consapevolezza e quello che ti dico é frutto della mia esperienza unita a quella di tante altre persone che hanno dato la loro testimonianza qui o altrove.
        Più tempo ti relazione più il legame diventa tossico e difficile da spezzare, soprattutto mentalmente.
        Ci si abitua anche a loro, ad averli /non averli intorno, a credere di poterli in qualche modo tollerare ma per farlo bisogna indossare una maschera come loro, a rinunciare ad essere quelle che siamo, a controllare cme loro ogni cosa detta o fatta. Sostanzialmente, ci si condanna ad un vita di merda.
        Spero di essere stata utile e vedrai che anche altre persone con molta più esperienza e sofferenza di me ti diranno le stesse cose.

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      3. Buonasera Adriana,
        Mi associo a quanto detto da tante persone qui e prima di me. La parola “serenità” è in netta contrapposizione con un np. Allo stesso modo, mi permetto di dire che non esiste astuzia con queste persone, perché tutto si ritorce contro di noi.
        Se posso dare un consiglio: abbandona ogni speranza di convivenza pacifica con questa persona e agisci di conseguenza. Esistono centri anti violenza a cui esporre il problema e chiedere consulenza sui passi da fare. Per il resto ti posso dire solo una cosa: sparire letteralmente e chiudere ogni contatto con lo psicopatico che ha fatto irruzione nella mia vita è stata la mia salvezza. Per quanto possa sembrare complessomda applicare, è l’unica via di salvezza.
        Tanta forza a te

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  20. Adriana scrivi anche di essere andata dai vigili ma che non hai avuto il coraggio di denunciare -deve essere successo qualcosa di grave,non sottovalutare la pericolosità degli psicopatici ,la prima cosa è capire bene con chi si ha a che fare ,non è semplice ma è necessario e non esiste astuzia né furbizia ,con loro è tutto inutile

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  21. Ciao Adriana e buona serata a tutti… Convivere serenamente con un np è un ossimoro, come dire ghiaccio bollente o buio illuminato ciòe sono due cose che non possono coesistere. Come si fa a stare sereni con uno in giro che ti stuzzica continuamente dicendo “hai qualcosa da nascondere tu?”… Mentre vorresti solo stare tranquilla? O hai nervi ben saldi e cerchi di non farti minimamente toccare da quello che ti dice, cosa che potrebbe anche infastidirlo e magari diventare più fisico… O contromanipoli come ti hanno già suggerito. O te ne vai. Fai le valigie e sparisci. Torni a riprendere le tue cose quando lui non c’è insieme a qualcuno. Se è casa tua meglio ancora, cerca di tutelarti… E lo butti fuori… Non puoi continuare così. Facci sapere… Un abbraccio a tutti

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    1. E’ vero Lalla, cerco di non farmi toccare minimamente da quello che mi dice, anche se a volte il sangue mi va al cervello, cerco di far finta di non aver sentito e gli ribalto le domande che mi fa.
      Certo è che mi sono resa conto che questo comportamento lui potrebbe interpretarlo come un mio ordine di restare perchè potrebbe pensare che non mi scompongo più di tanto, però ho anche notato che la cosa gli da parecchio fastidio e da qualche giorno (da quando mia figlia al telefono gli ha detto che la mamma, cioè io, non è da sola) lui cerca di contenersi negli scatti d’ira.
      io sono più che certa che si stia creando un altra storia, ma che per orgoglio personale non vuole accettare che sia io a mandarlo via, ma vuole essere lui a fare lo show con il quale mi abbandona.
      Stò aspettando questo, lo so che sembro scema, ma io ho paura dei suoi scatti d’ira e di quello che potrebbe fare anche ai miei figli.
      Mia figlia ha 30 anni e vive per conto suo mentre il più piccolo di 20 vive con noi e vigila fermandosi il più possibile a casa. Adesso siamo tutti e tre uniti.
      IL comportamento da attuare , me lo hanno detto (quello di fargli capire che non sono sola) dai vigili dove sono andata la settimana scorsa, perchè lui al mattino dopo che ha alzato la voce ed ha svegliato mio figlio, si è visto ricevere il messaggio di mia figlia che gli diceva quanto ho detto sopra.
      Certo si vede benissimo che è teso come una corda, ma non me ne frega niente. Io non provo assolutamente nessun sentimento se non un pò di paura ogni tanto che cerco di mascherare.
      Mi sto riempiendo di super vitamine perchè devo stare sempre in guardia, spero di riuscirci.

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      1. E anche scrivere a voi queste cose mi rafforza, almeno so che i miei pensieri vengono letti da chi ci è passato o ci stà passando.
        Grazie a tutte.

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      2. Adriana, ti sono vicina.
        Comprendo quanto sia difficile per te sopportare questa situazione.
        Posso essere indiscreta e chiederti perchè ne hai paura e sei andata dai vigili ?
        Ti ha messo le mani addosso ?

        Vorrei provare a suggerirti di adottare un comportamento ma solo tu puoi giudicare se può funzionare col tuo personaggio: potresti provare a fingere di essere sempre apatica, triste, sciatta, inconcludente, pasticciona… se gli devi preparare da mangiare, sbaglia a dosare il sale, o cucina dei papponi immangiabili… dimentica di fargli il bucato, trascura di stirare o di comprargli i cibi che lui preferisce (tipo i suoi biscotti della colazione)…
        Lui deve perdere interesse in te.
        Cerca di ricordare: cosa lo ha attratto di te all’inizio ?
        Ecco: quegli aspetti di te che lo hanno attratto, li devi eliminare dalla sua vista.
        Cosa ne pensi ? Non credi che gli verrà voglia di fuggire da una donna così ?
        Un abbraccio forte, non sei sola.

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  22. ciao a tutte,
    questa cosa del rango mi fa ridere…..
    per un alcolista non è importante bere un pregiato distillato o uno mediocre:per l’alcolista l’importante è sballare.
    Stessa identica cosa penso sia per il narcisista:le prede sono prede.
    poi,ci sono le piu’ malleabili e senza carattere ,magari con un buono stipendio e possibilita’ di pagare,che diventano le “prescelte” ……quelle che vengono ufficializzate agli amici e cosi’ via.
    Piu’ la codipendente sta a testa bassa ,meno il narcista deve faticare e quindi sta buonino per un po’ e la tiene come nutrimento primario.
    Non siamo tutte uguali.
    Io per fortuna non ho avuto la possibilita’ di essere la primaria perché dopo poche mosse assurde ho capito che c era qualcosa che puzzava.
    Bisogna stare molto attente anche a questo inganno di sentirsi scelte e quindi essere importanti.
    se ti scelgono è SOLO perché c’è da risucchiare VITA……
    meglio non essere scelte quindi.
    ci vuole forza e determinazione.
    ELIMINARLI CON FERMEZZA.
    auguri a tutte

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  23. Buongiorno a tutte, volevo aggiornarvi sul fatto che ieri ho applicato quanto mi ha suggerito Passiflora, ho lavato un paio di camicie, facendo attenzione al fatto che non venissero proprio bene (ricordo quando mi diceva: “……come le lavi tu le camicie amore, nemmeno la tintoria…”) dopodichè mi sono messa a stirarle vicino a lui, e con dolcezza ho commentato che purtroppo non sono venute benissimo, perchè vista la qualità dei capi, non potevo lavarle ad una temperatura troppo alta per paura che si sciupasse il tessuto.
    Ho visto una smorfia di schifo, guardando il collo che era rimasto alonato, e mi ha detto,”ma cosa stai a stirarle, devo portarle in tintoria”.
    La mia risposta è stata: beh forse è meglio perchè con quello che le hai pagate…..
    Le ha piegate e infilate in una borsa con una rabbia addosso che era da filmare…… io non ho fatto una piega e ho messo via l’asse da stiro.
    Poi mi ha detto: insegnami ad usare la lavatrice perchè io non posso spendere tutto in tintoria….. e io me ne sono andata senza nemmeno ascoltarlo.
    (in realtà volevo buttarmi per terra a ridere, ma mi sono contenuta e ho fatto finta di niente!!)
    Comunque al di là di questi episodi, è vero quello che tutte diciamo, compreso il mio mito, il Dott. Elvino Miali che su You Tube mi ha insegnato una paccata di cose, tutto quello che questi individui fanno, facendoci credere che è per il nostro bene e per il loro amore nei nostri confronti è tutto falso.
    Sono vuoti, falsi,bugiardi. E’ vero, per donne come noi, empatiche e che hanno vissuto o vivono queste cose, verrebbe automatico correre in aiuto delle altre povere vittime che potrebbero incappare in uomini così, dopo di noi, però purtroppo dobbiamo pensare anche un pò a noi e a quello che abbiamo passato.
    C’è da augurarsi che trovino una “preda” più narcisista di loro, così imparano!!!!! 🙂

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    1. Grande !
      Hai visto che funziona !
      Continua così !
      Ti mollano davvero solo se non li soddisfi più sulle loro esigenze/aspettative, se vuoi che se ne vadano da soli è l’unica via.
      Se invece cerchi di mandarli via mentre continui a fargli trovare la pappa pronta, non se ne andranno mai.
      Un bacio,tienici aggiornati 🙂

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  24. Sono contenta di aver trovato il Vs. blog, almeno ricevendo delle risposte, capisco di non essere pazza e di domandarmi e rispondermi da sola tutti i miei quesiti.
    Ma scusate dove nasce questo blog? Io sono della provincia di Torino.
    Vi ringrazio per tutte le cose che leggo e che mi aiutano a mettere insieme tutti i tasselli che ho perso in questo lungo viaggio del terrore.

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  25. Per Babi…
    BABI cara,io purtroppo i kili li ho ripresi tutti ..🤨ne avevo persi 7 ripresi 10…purtroppo…ma condivido totalmente quello che hai scritto…mai e poi mai avremmo potuto conoscere l esistenza di. Noi si questo blog.sul discorso che sono bestie purtroppo si. …lo scarto per loro e Vittoria,e’ nutrimento puro,e ‘ vita. .solo uccidendo si rendono vivi. Un abbraccio a tutte

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  26. Ciao a tutti, condivido ogni cosa. L’alieno lo conosco da vent’anni;ho analizzato la mia storia di allora e quella iniziata 5 anni fa con la conoscenza di oggi… Torno dal lavoro,giornata piovosa e fredda e salgo sul treno, lui è lì in compagnia di 4 signore che parlano animatamente senza cagarlo veramente… È quasi piegato su se stesso, faccia cupa e triste… Io salgo sul treno e lo saluto con un sorriso e vado a sedermi. Ebbene, avevo appuntamento con la mia amica commessa per vedere alcuni vestiti appena arrivati, mi alzo saluto il gruppo con la mano e nel frattempo attendo la fermata. Lui alza lo sguardo e mi dice dove vai, rispondo” stasera shopping “… Me lo ritrovo a scendere insieme a me e mi dice” vengo anche io “. Credetemi, mi incazzai di bestia e lo obbligai a rimanere fuori dal negozio sotto un temporale, non lo volevo, lo trattai da schifo. Ora, con la conoscenza di oggi potrei dire che ai tempi, sembrava implodesse su se stesso dall’interno non ricevendo nutrimento Narcisistico e avendogli sorriso salutandolo probabilmente pensava di poterlo ricevere da me. Io da brava cogliona empatica mi pentii di averlo trattato così e decisi di farmi perdonare offrendogli un caffè un giorno. Ai tempi pensai a tante cose, perché si comportò così,e via dicendo… Durante il caffè sfoderò il suo love bombing migliore… Ricordo che mi disse “che fortuna non sei cambiata affatto”… Io in compenso,vedevo i segnali di pericolo biochimico, nucleare e di morte davanti agli occhi ma feci finta di non vederli nonostante il mio istinto mi diceva di scappare. Sapete cosa feci? Usai i bicchieri e le tazze che avevamo sul tavolo per fare una specie di “divisione” del tavolo, una barriera tra noi. Lui invece fece scivolare la sua mano sul tavolo disfando la linea di confine facendo il gesto “dammi la tua”… Hai paura di me?
    Giorni dopo lo ringraziai e feci la battuta “io sono uguale ad allora, chissà se lo sono anche i tuoi baci”… Mi sto pentendo ancora oggi di averlo fatto perché i baci furono il fulcro di tutto.
    Niente, ignorai i segnali che l’universo mi stava mandando e da lì, piano molto piano piano ricominciò tutto. Aveva solo bisogno di nutrimento Narcisistico e io ero un ottima fonte da cui ottenerlo. E lui ha nutrito il mio allora? Questa domanda è in cerca di risposte da parte mia calcolando che ero dimagrita 30 chili e mi sentivo bene davvero.
    Marzo 2019:alcuni chili ripresi, tagliato i capelli corti, smesso di truccarmi e abbigliamento sciatto.Lui mi voleva con i capelli lunghi e tirata. Ecco la risposta che mi sono data. Grazie a tutti e buona serata!

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  27. “A se stesso prepara mali
    chi li prepara ad altri”. (Esiodo)

    Ciao a tutti!
    Ho letto la testimonianza di Luisiana e i commenti che ne sono scaturiti.
    A proposito del no contact…io ho iniziato a praticarlo prima di sospettare un disturbo della personalità. L’abitudine del contatto quotidiano mi è stata un pò imposta da lui, nel senso che per mia abitudine, quando una storia finisce ci si separa. Non ha senso continuare a sentirsi quotidianamente, soprattutto con messaggi evanescenti e privi di sostanza. Mi sembra incapacità di affrontare le conseguenze delle proprie decisioni, tentativo vigliacco di assicurarsi una comfort zone in attesa di spiccare il volo verso altri lidi. Ho tollerato questa modalità incomprensibile di rimanere in contatto perché subito dopo aver deciso di interrompere la relazione (costretta dal suo incomprensibile atteggiamento insofferente e quasi contrariato nello starmi accanto, che lui adduceva ad una serie di cause indipendenti da me) gli è stata diagnosticata una seria patologia e ha subito un intervento chirurgico che ne ha minato la virilità. In quella circostanza non me la sono sentita di voltargli le spalle anche perché mi ha chiesto di restargli vicino, sebbene a distanza. Ho assecondato questo suo desiderio mettendo da parte la nostra relazione e il mio malessere. Per mesi mi ha scritto ogni giorno aggiornandomi su spostamenti, impegni e altre cose del genere. Qualche volta si è sfogato sul suo stato e sulle conseguenti preoccupazioni interessandosi a me superficialmente. Dopo mesi così non ne ho potuto più e ho smesso di cercarlo (cosa che facevo già di rado) dopo avergli trasmesso la mia insofferenza. Non sospettavo ancora una sua patologia psichiatrica e ho deciso di praticare quel silenzio come una sorta di modo per disintossicarmi ma anche di riaffermare la mia forza nei suoi confronti. Ogni giorno di silenzio è stato come recuperare il controllo di me stessa. Non è facile imporsi il distacco quando si è ancora coinvolti emotivamente ma io l’ho fatto e da oltre un mese non lo cerco più. Però mi cerca lui e so anche con certezza che mi controlla su wp (appena mi disconnetto, lo fa anche lui). Ovviamente non mi sono ancora distaccata del tutto altrimenti non lo controllerei a mia volta ma l’importante è mostrarmi esternamente serena e indifferente.

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    1. Buongiorno a tutte, scusate ma mi viene in mente una riflessione.
      In questo Blog, come in tanti altri, o come su you tube dove pullulano gli psicologi piuttosto che vittime riuscite ad uscire da questa situazione e raccontano con video più o meno accattivanti su come liberarsi e cosa si prova durante la fase di convivenza, si leggono e si ascoltano storie di vario genere, che denotano il fatto che il mondo è pieno di questi personaggi. La mia considerazione è questa, perché invece di fare leggi per tutelare in modo più o meno efficace chi purtroppo finisce la sua battaglia in ospedale piuttosto che al Cimitero, non si cerca di trovare a monte un modo per curare questi “pazzi” che possono essere sia uomini che donne? Perché noi dobbiamo arrabattarci con dispendio di energie, salute e anche tanti soldi (oltre a quelli “regalati” a questi individui, anche quelli che dobbiamo spendere noi per recarci da psicologi che possano ricostruire la nostra autostima), e loro sono liberi di vagare per il mondo in cerca di povere vittime da spremere a loro gusto e consumo?
      Questi individui sono pericolosi, per chi ci è incappato e per chi verrà dopo di noi, ma anche per i nostri figli che abituati a vivere in un ambiente sano, non sanno riconoscere subito queste persone “avvelenate” e che rischiano di finire come noi. Da un lato non trovo nemmeno giusto e leale lasciare alla prossima vittima il piacere di farsi rovinare e finire i suoi giorni a ritrovarsi in un blog come il nostro a chiedere aiuto su come liberarsi.
      A voi che siete più bave ed esperte di me, perché nessuno prende in considerazione questo pericolo?
      Ci si basa solo sui fatti accaduti, quelli che vediamo in televisione dove la frase persistente è: “era geloso e non accettava la fine della relazione”. Io dico che non dobbiamo più trasformare queste storie in fatti da presentare al telegiornale con una frase fatta. Perché dietro a quella frase c’è tutta una storia di pianti, di minacce, di solitudine, di mamme che vogliono proteggere i figli senza farli vivere nella paura e che si accollano tutte le schifezze che queste persone gli vomitano addosso. E che purtroppo nessuno conosce, né i vicini di casa, che se fossero davvero delle brave persone chiamerebbero i carabinieri, anche in forma anonima ogni volta che sentono piangere una donna o la sentono urlare di paura, e nemmeno i familiari che ne vengono a conoscenza solo quando le cose stanno diventando pericolose. Anche perché il lavaggio del cervello che riceviamo noi non lo conosce nessuno, ed è anche difficile da spiegare a qualcuno, perché ti senti dire: “ma come? Ti fai trattare così?” – oppure ti dicono : “scappa, vai via” ma dove vado se a casa lascio i miei figli in balia di questo squilibrato? Oppure quando vai nei centri di ascolto per le donne, dove invece di aiutarti psicologicamente dandoti anche una parvenza di aiuto concreto ti dicono: “allora mi raccomando signora, appena vede che le cose si mettono male faccia il 112, ma come cacchio si fa a comporre il 112 quando hai un orco che ti controlla a vista? Ma perché non ci vengono loro in casa quando le cose si mettono male? Loro sono tutti a casa loro, al calduccio, vicino ai loro cari, mentre tu sei lì che stai pregando tutti i santi del paradiso che te lo portino via.
      Scusatemi questo sfogo, però io penso che come ci sono le persone che vanno nelle scuole a parlare di olocausto, piuttosto che di droga oppure come abbiamo visto ieri sera in televisione il bandito del Brenta che ha scontato la sua pena ed è diventato un dispensatore di buoni consigli, o meglio ancora di bullismo, non sia possibile trattare anche questi argomenti?
      Potrebbe essere utile in modo che se i ragazzi e le ragazze delle scuole sono informati, possono farsi qualche domanda e cominciare a verificare su loro stessi se sono “affetti” da questa patologia, e visto che oggigiorno in tutte le scuole c’è il servizio di psicologia, si potrebbero prendere dei provvedimenti sul nascere.
      Voi cosa ne pensate?

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      1. Cara Adriana, il motivo per il quale è la parte sana a recarsi da un terapeuta l’abbiamo sempre ribadito qui sul blog: perché i veri disturbati non ci vanno ed è la vittima, fortemente depredata mentalmente ed economicamente, ad avere bisogno di cure e di sostegno per rimettersi in piedi dopo il massacro che ha subito. Certo che è possibile evitare un percorso terapeutico, ma quando abbiamo a che fare con la distruzione totale dell’autostima di una persona e ci accorgiamo che è a rischio suicidio oppure di cadere nella depressione cronica trascurando il suo benessere, i suoi figli, il suo lavoro, la sua casa (o quel che resta), ecc., il supporto di un professionista è essenziale per la sua stessa sopravvivenza. Dopodiché… perché non si parla nelle scuole? Perché prevenzione vuol dire INVESTIMENTI e lo Stato è quel che è. Con la scusa di non creare allarme sociale lo Stato non investe nella prevenzione degli abusi psicologici come può investire, ad esempio, in campagne contro la tossicodipendenza o contro la AIDS (anche qui i soldi scarseggiano e il messaggio dato raramente arriva ai diretti interessati!). Bene, perché costa così tanto fare questo tipo di prevenzione? Basta guardare i numeri della VIOLENZA ASSISTITA dai bambini nelle loro famiglie: parliamo, secondo la campagna di Save the Children Italia, “Abbattiamo il muro del silenzio”, di oltre 400.000 bambini che hanno subito o assistito alla violenza domestica solo nel periodo 2009-2014. Se andiamo a vedere il numero di bambini UCCISI da un genitore arriviamo a circa 25-35 bambini all’anno negli ultimi 10 anni. E se andiamo a scavare ancora più a fondo, scopriamo che negli ultimi 40 anni in Italia ci sono rapporti (uno dei quali della Sapienza di Roma) che parlano di oltre 10.000 bambini rimasti con sequele fisiche delle violenze subite in famiglia, menomazioni che si porteranno o hanno portato appresso per tutta la vita a causa delle botte di una madre o di un padre. E non siamo ancora entrati nell’argomento femminicidio per imbattersi in quel bollettino di guerra pubblicato dall’Istat e che allego qui https://www4.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famig. Le famiglie uccidono più della mafia, ecco cosa si apprende andando a vedere i numeri ufficiali dello Stato: https://www.eures.it/la-famiglia-ne-uccide-piu-della-mafia/ Ecco, se lo Stato stesso ci dice che muore una donna ogni 60 ore, quante donne, bambini e anche uomini muoiono internamente a causa della violenza PSICOLOGICA? Secondo te quanto dovrebbe investire lo Stato per provare quantomeno a far emergere questa REALTA’ che sappiamo di essere terribile? E dopo averla fatta emergere con tanto di campagne fatte bene, quali strumenti di salvaguardia lo Stato potrebbe offrire a chi non ha segni visibili sul proprio corpo? Ecco, carissima Adriana, perché nessuno fa niente ed ecco perché il lavoro sporco dello Stato stiamo facendo noi cittadini quando diciamo: “Questa è violenza, cerca di imparare il più possibile per identificarla e di salvarti con i tuoi mezzi, perché difficilmente lo Stato ti crederà e ti appoggerà.” Hai presente le famiglie omertose che dicono a una donna massacrata di botte e ai suoi bambini (ci sono bambini depressi cronici a 8 anni!): “Hai voluto la bicicletta? Ora pedala!” pur di non avere altre bocche da sfamare? LO STATO FA LO STESSO PUR DI NON DOVER INVESTIRE O SALVAGUARDARE LE VITTIME. Per lo Stato italiano, così malconcio con i conti, questa non sarà mai una priorità. Abbracci a te!

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      2. Si certo, effettivamente Cara Claudileia hai ragione, però viene una rabbia che è veramente difficile da gestire.
        E’ una cosa veramente triste sapere che questi individui non fanno niente per loro, e che tra l’altro pensino che tutto gli sia dovuto.
        Il mio l’altra settimana mi ha detto che è anche disposto ad andare in un centro di aiuto per le coppie, e che mi accompagna volentieri visto che io ho qualche problema, in modo che possa risolverlo……….
        Renditi conto…………
        Non ho più parole, mi sento in un vicolo cieco.

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  28. Luisiana grazie per la tua testimonianza, ringrazio ancora Claudileia per questo blog, mi state aiutando tantissimo. In questa frase mi sono rivista: “La triangolazione è stato sempre il suo cavallo di battaglia (gli dicevo che io non ero gelosa ma che il suo comportamento mi offendeva).” Mi ha fatto triangolazione con sei donne differenti, perfino prima dei momenti intimi portava qualche messaggio o qualche oggetto che imponeva la presenza delle sue ex, mi sono sentita abusata profondamente e ancora mi ci sento, ho potuto leggere (mi sembra sempre qui) che loro non hanno mai una relazione monogamica, ma che vanno dalle varie donne sparse in giro, anche loro vittime e personalmente su questo la vedo in questo modo, costantemente, cercando sempre quella compensazione narcisistica, rapporti di servitù e padronanza.

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