I saluti estivi dell’Arte di salvarsi: “Per comprendere la violenza psicologica nella coppia bisogna guardarla dal buco della serratura”

Eccomi qui, cari lettori, per il mio consueto saluto estivo.

Stavolta ho scelto di lasciarvi con il mio doveroso ultimo romanzo Biografia non autorizzata di un marito narcisista per offrirvi un quadro meno tecnico sul dramma della violenza psicologica nella coppia.

Come potete immaginare non sono nominate le principali modalità utilizzate dai bulli relazionali per aggredire subdolamente i loro affetti, ma leggerete e identificherete nei dialoghi tra Gloria e Duccio, i protagonisti, il meccanismo che ci porta dritto verso la schiavitù psichica anche quando crediamo di avere risorse abbastanza da contrastare ogni forma di truffa sentimentale.

Sostengo che il deterioramento dell’energia vitale nel corso degli pseudo rapporti con soggetti altamente manipolatori – a maggior ragione se affetti da gravi disturbi della personalità, come il narcisismo patologico o la psicopatia – è l’elemento che ci porta a prendere l’enorme gamma di decisioni controproducenti che ipotecano il nostro futuro, ci bloccano la vita e fanno scempio delle nostre migliori risorse per lunghi periodi.

Un partner emotivamente depredato capitola, si blocca, diventa un investigatore privato e dubita di se stesso non perché “ossessivo” o “debole” ma perché cerca disperatamente un modo di salvaguardare la sua psiche dalla follia dell’altro.

Il carico di energia vitale che serve per contrastare chi fa uso quotidiano del gaslighting, delle insalate di parole, dell’amnesia relazionale, della bugia patologica, della negazione plausibile, dell’intossicazione dell’altro con discorsi paradossali e ricatto emotivo è SOVRUMANO.

Cosa voglio dire con questo? Che leggendo questo libro, chi non ha idea del funzionamento di questi “rapporti” proverà una certa angoscia. La stessa che impedisce chi è tuttora invischiato di “muoversi”. I dialoghi che leggerete nel libro non sono normali dialoghi, mi preme dire.

Le nostre sole ferite e crepe non spiegano perché troppe persone intelligenti, empatiche, con un infanzia normalissima, dotate di incredibili capacità di auto analisi e un tempo sicure di sé escano da tali relazioni manifestando idee suicidarie, disturbi alimentari, indebolimento fisico e mentale, confusione identitaria, appiattimento della creatività o comportamenti assimilabili ai soggetti borderline.

Ora, se tutti, uomini e donne, quando vengono abbandonati o abbandonano un partner narcisista patologico o psicopatico stentano a riprendersi da soli e a riconoscersi per ciò che erano un tempo, forse è perché umanamente le risorse energetiche che tali “rapporti” consumano mentre sono in atto non sono compatibili con nulla di ciò che un essere umano comune possa aver costruito dentro di sé, a prescindere del suo vissuto. Il cervello di una persona comune semplicemente non riesce a decodificare e quindi confrontarsi con meccanismi linguistici difensivi che non contemplano un modo di dialogare pulito, chiaro, sano, trasparente. Il succo di questo mio romanzo, uscito anni fa con il titolo “Anatomia del maschio invisibile” e presto esaurito è presentarvi una fotografia dei metodi di persuasione utilizzati dai crazymaker nella lavorazione della mente altrui affinché essa rispetti esclusivamente i loro bisogni.

I matrimoni e le convivenze tra soggetti affetti da narcisismo patologico o psicopatia e persone sane – o quantomeno non disturbate a questi livelli! – equivalgono a mettere un animale vivace e intelligente come la scimmia nella gabbia del leone auspicandosi che lei, da preda, impari a fare il sasso grigio o contro manipolare ogniqualvolta il proprietario della gabbia avverta, secondo criteri soggettivi dettati esclusivamente dal suo cervello – e non dallo stomaco che rumoreggia – di non aver abbastanza nutrimento. Un leone può essere addestrato a comportarsi come una scimmia se resta legato a lungo tra gli alberi e viene costretto a mangiare banane giorno e notte? Non si è mai fatto un’esperimento così crudele, ma nel caso in cui ciò avvenisse state certi che il leone, appena libero, divorerebbe immediatamente chi l’ha obbligato a sputare sopra la sua natura.

Come si risolve la faccenda? Non si risolve. Ma questo sono in pochi a dirvelo con fermezza. Un partner narcisista patologico NON CAMBIA. Darvi false speranze in questo senso è come chiedervi di investire tutti i vostri risparmi in un pacchetto di azioni gonfiate senza assumersi poi la responsabilità di passare a salutarvi sotto il ponte quando sarete sul lastrico.

MA SE È COSÌ CATTIVO (A) PERCHÉ NON L’HAI LASCIATO (A) PRIMA?

Sfido chiunque, dopo aver subito per anni o DECENNI il trattamento verbale ricevuto dalla protagonista del romanzo, Gloria, a ribellarsi da un giorno all’altro senza manifestare un’enorme sofferenza non per la perdita di un rapporto che in cuor suo sa di essere squilibrato e disfunzionale, ma per la perdita del proprio Sé.

Per questo tipo di devastazione dell’anima ci vuole tanta pedagogia attraverso l’informazione gratuita e un duro lavoro focalizzato sul ripristino della fiducia e dell’autostima del partner depredato. Non importa se questo percorso verrà fatto da soli o con l’aiuto di validi professionisti. Se siete qui è perché state cercando la via di uscita migliore e sapete perfettamente che senza afferrare determinati concetti è impossibile uscire dalla nebbia.

Se vogliamo minimizzare i danni perpetrati da persone tossiche fino a renderli quasi insignificanti, dobbiamo almeno conservare la speranza di una vita futura meravigliosa. Dico meravigliosa perché è il minimo che meritate dopo aver pagato a caro prezzo ogni scelta fatta per il bene e la conservazione di ciò che credevate fosse una “coppia”.

Ringrazio enormemente per le preziose testimonianze che ci sono state fin qui e aggiungo che a settembre torneremo puntando dritto sul tema del ripristino dell’amor proprio alla fine dei legami traumatici. Sapete già: traduciamo sempre i migliori professionisti a livello mondiale e faremo del nostro meglio per portarvi strategie di guarigione. Vi arriveranno traduzioni anche dal francese grazie alla generosità di una nostra lettrice.

Spero che chiunque legga questa “Biografia non autorizzata” e che non abbia mai avuto la sensazione di soffocamento e di confusione che si prova quando si viene bombardati da espressioni atte a devastare menti perfettamente sane si faccia una ragione sul perché parliamo di CONTATTO ZERO e di GUARIGIONE quando tali “interazioni” arrivano a capolinea.

Concludo allegando un video molto speciale per me, visto quando ero una bambina. Non capivo le parole e nemmeno chi fosse la cantante tanto amata dalle mie sorelle maggiori.

Gli anni sono passati, ho imparato ad apprezzare anch’io la sua voce e la sua musica, ho letto un bel po’ sulla sua vita e ho capito perché le parole di questa canzone in particolare mi avevano accompagnata e dato tanta energia in momenti non proprio belli. La prossima tappa del blog sarà focalizzata sui sopravvissuti e le sopravvissute che hanno conservato la loro luce a prescindere delle violenze subite.

Nessuno ti vorrà, amara come sei. Pazza come sei. Depressa come sei…

Chi di voi qui non ha mai sentito qualcosa di simile?

Quando impariamo che le persone che hanno bisogno di noi sono tante e che abbiamo tanto da dare, allora sì che riusciamo a voltare pagina.

Siate fieri del vostro percorso e della vostra storia di vita.

Il momento del risveglio è adesso.

Buona estate a tutti! Buone letture, buon ascolto e tanta, ma tanta energia positiva! A settembre!!!

UN ABBRACCIO,

Claudiléia

2.599 pensieri su “I saluti estivi dell’Arte di salvarsi: “Per comprendere la violenza psicologica nella coppia bisogna guardarla dal buco della serratura”

  1. Carissima Blume, ho letto il tuo commento sopra e poi con calma leggerò gli altri…come sempre tanti spunti di riflessione per cui ti ringrazio moltissimo.
    Man mano che passano i giorni del distacco da Np2 inizio ad essere più lucida… in realtà non è che la chiusura con lui rivaluti nella mia mente Np1 (che non riprenderei mai indietro) …intendevo che avendo sofferto molto meno stavolta mi rendo conto che la vera delusione per me, la vera sconfitta è stata soprattutto con Np1…Np2 alla fine è stato una specie di “gioco” per vedere se riuscivo a non farmi fregare da un narcisista (e magari fregare un pò lui) anche se è verissimo che ad un certo punto ero abbastanza presa…non dal punto di vista emotivo quanto da quello mentale, perchè le dinamiche con loro (affettive o psicologiche che siano) ti portano comunque ad un grande dispendio di energie che ti impediscono di concentrarti su altro.
    Questo perchè come hai detto benissimo tu capovolgono il tuo mondo, e ti costringono a muoverti in modo che tu stessa entri in contraddizione con quello che sei per riuscire a interfacciarti con loro.
    Proiettano su di te le loro stesse contraddizioni per liberarsene e poi denigrarti (mi voleva disinibita e libera…per poi farmi sentire “sporca” per questo).
    Io agli inizi ero sicuramente attratta dal “volto pulito” di Np2 (uomo solitario, sensibile, amante della natura), e sinceramente se fosse stato bravo a mantenersi così avrei davvero potuto innamorarmene…ma come ho spesso detto lui non voleva che mi innamorassi di lui (per quello ha già la sua donna che gli garantisce stabilità affettiva e materiale)…con me voleva essere quello che non può mostrare a nessuno, vivere a fondo il suo lato oscuro e segreto…e io mi sono posta a lui rispecchiandolo (avendo io stessa i miei alti oscuri) e forse lì si era creata una specie di bolla dove eravamo, diciamo, abbastanza alla pari.
    Solo che come hai detto benissimo, loro non possono fare a meno ad in certo punto di cambiare le carte in tavola, perchè un rapporto in cui ti vedono troppo connessa e simile a loro li spaventa…quindi: negazione degli incontri, sparizioni casuali, sensi (suoi) di colpa nei confronti della compagna (che però continuava periodicamente a tradire con me e sicuramente con altre quando non sentiva me) che manifestava sotto forma di paranoie varie, il tutto per farmi sentire come qualcosa di disturbante e pericoloso per la sua vita (negli ultimi scambi mi diceva “sei pericolosa”), anche se io non lo disturbavo affatto (mandavo pochissimi messaggi) e mi cercava soprattutto lui.
    L’escalation negativa dell’ultimo scambio a cui è seguito poi il mio scarto repentino (cosa che sono certa lo abbia colpito duramente perchè non puoi essere mai tu a decidere di chiudere, ma loro) è il frutto della sua frustrazione per non avermi sentita praticamente tutta l’estate, per averlo messo in stand by a fine luglio quando ha deciso che voleva rivedermi (dopo essersi tirato indietro a maggio ), e soprattutto per aver osato dirgli che con il danese avevo avuto una “buona esperienza” (motivo per cui si è sentito svalutato sessualmente al pensiero che io abbia potuto godere con un maschio diverso da lui mentre invece avrei dovuto stare buona in sua assenza e pensare solo a lui).
    Tutte queste cose insieme hanno portato al suo deragliamento verso gli insulti volgari sotto forma di fantasie estreme in cui venivo umiliata da altri uomini (in quelle fantasie proiettava il suo desiderio di punirmi per l’ennesima insubordinazione) ma stavolta ha passato la misura e il gioco gli si è rotto in mano.
    Devo dire che alla fine Np2 non è un granchè come narcisista, molto fragile e a disagio con le sue varie “facce”, oltrechè altamente manipolabile….ero convinta che rispetto a Np1 fosse superiore ed invece, ho capito che tra i due l’Np più sottile e cattivo era proprio Np1, che nonostante meno studi e cultura è stato però molto più abile a creare in me dissonanza e legame.
    C’e’ anche da dire che io con lui ero del tutto ignorante sul narcisismo…mi chiedo se avendolo conosciuto oggi mi sarei saputa difendere meglio…forse si, ma di certo nelle fasi iniziali sono abbastanza certa mi avrebbe comunque fregata.
    Un abbraccio

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      1. Se poi è anche ben “attrezzato” sordrare diventa ancor più dfficile 😉😅
        Almeno mi è servito da termine di paragone dai….Np2 é stato decisamente più sfortunato a venire dopo 😊

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  2. Cara Blume, leggendo la tua esperienza matrimoniale ho trovato molte cose in comune con la mia.
    Il mio ex marito era/è una brava persona nel complesso, ma totalmente incapace di dimostrare tenerezza e affetto sia verbalmente che fisicamente. Era un uomo affidabile e rassicurante da tanti punti di vista ma non aveva saputo accendere in me quella passione forte che secondo me è importante in legame di coppia, oltre ovviamente al dialogo e al rispetto reciproco. Mi considerava come una bambina semi-incapace e combinaguai da proteggere (specie da sè stessa). Nessuna considerazione della mia intelligenza.
    Non so dire se il tuo ex fosse narcisista o no…certo deve essere stato terribile vederlo tra le braccia di altre nel tango a capire con queste donne si “emozionava” (sebbene per lo spazio di quei famosi “amori di tre minuti”).
    Da molti anni seguo e talvolta commento un blog di un tanguero (uomoincammino.blogspot.com), divorziato e ora “felicemente” in coppia (dopo anni di storie fallimentari in cui prima idealizzava e poi scartava le donne, sospetto sia un Np)…e anche lui ammette di non poter fare a meno del tango per provare quelle speciali “emozioni” nonostante ora abbia questa compagna che a suo dire è “perfetta” per lui e vanno d’amore e d’accordo in tutto.
    Per cui capisco cosa devi aver provato visto che dalle descrizioni di questo blogger del tango e di ciò che trasmette sono veramente fortissime. Ma a quanto pare a questa donna sembra non importare niente del tango (le altre andavano puntualmente in crisi per questo) e al momento tutto sembra filare liscio…
    Da precisare che lui ora ha da poco superato i 50 e credo che per un narcisista sia un’età in cui sentono il bisogno di “stabilizzarsi” (se non lo hanno fatto prima) e quindi di “moderare” le loro intemperanze perchè capiscono che altrimenti restano soli e senza nessuno al fianco. Se ti va leggilo (per curiosità)…
    Non so, forse sbaglio a pensare che sia un Np, ma tante cose me lo fanno sembrare tale,
    Un abbraccio

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  3. Il mio ex marito sicuramente non è un np. Gli mancano due requisiti fondamentali: la capacità manipolativa (non è in grado di mentire) e la necessità distruttiva (non ha mai, in sé, l’obiettivo di far male all’altro). Ma è un uomo fortemente anaffettivo, in difficoltà nell’espressione dei sentimenti e delle emozioni, molto autocentrato e con molti interessi alternativi alle questioni sentimentali: questo lo rende come difeso da una scorza, nelle difficoltà, che rifugge invece di affrontare. Ma è in grado di sedimentare i sentimenti e promuove reciprocità, in fase positiva. E’ nella difficoltà sentimentale che non sa gestire se stesso né ciò che accade: allora si allontana emotivamente, si chiude. Ed io non è che abbia saputo fare di meglio: anche io di fronte alle difficoltà mi schermo. Questo ci ha progressivamente allontanati nel matrimonio. Quando io ho preso coscienza della crisi in atto, era troppo tardi. Inoltre, l’ho fatto esplodendo letteralmente (come una pentola a pressione che a un certo punto scoppia e fa fuoriuscire tutte le emozioni represse negli anni): ammetto che non deve essere stato facile neanche per lui fronteggiare una donna che, a un certo punto, quasi di punto in bianco, non mostra più capacità di autocontrollo, quella capacità di autocontrollo emotivo che ha sempre mostrato negli anni. Non c’era la maturità per affrontare il mutamento.
    Il mio ex marito non è un np anche per un altro motivo: dopo la fine del nostro matrimonio, ha avuto capacità di cambiamento e trasformazione. Ha deciso di affrontare una psicoterapia (lui che mai aveva accettato di intraprenderla), si è ammorbidito, ha potuto focalizzare alcune consapevolezze su se stesso. Non si è trasformato in un’altra persona, ma non è più quello di prima: è umanamente migliorato. Non diventerà mai la persona più empatica del mondo, ma ha compreso che su questo era necessario lavorare. E anche mi ha ringraziato per questo:ho avuto questa soddisfazione.
    E, infine, non è np anche per un’altra ragione: nel suo processo di cambiamento, anche lui – significativamente – è caduto nella trappola di una np: ci siamo raccontati l’esperienza. In sostanza, gli è successo quello che è successo anche a me: proprio mentre lavorava per smantellare un po’ il proprio guscio di difese di tipo narcisistico, aprendosi dei varchi indifesi dai tradizionali puntelli psichici, si è imbattuto in un soggetto che ne ha approfittato. Dunque, io penso che lui sia in definitiva molto simile a me: un dipendente affettivo che ha creato intorno a sé una potente corazza autodifensiva di tipo narcisistico (razionalizzazione, negazione delle emozioni, autosufficienza…), ma con, all’interno, un nucleo molto fragile di cui, per fortuna, ha cominciato a rendersi conto…

    Per quanto riguarda il tango, sì, è vero quel che dici: è un mezzo molto potente di attivazione emotiva, crea connessioni forti che vanno al di là della razionalità, e bisogna essere parecchio stabili per gestirle, per non sovraccaricarle di significati e aspettative e per non costruirsi fantasie… Mio marito, a lungo, non è stato capace di fare questo: come un bambino che entra nella fabbrica di caramelle e letteralmente si perde. Io su questo sono stata più “brava”, diciamo, nel senso di più adulta: il tango, per me, ha significato un aiuto a tirar fuori emozioni e bisogni repressi (e lì è iniziata la crisi del matrimonio: una crisi doverosa, diciamo, perché in effetti non eravamo più una coppia: ci eravamo trasformati in altro) e, in seguito, una palestra in cui io posso dar voce alla sfera emotiva che tanto reprimo, ma senza necessariamente veleggiare con la fantasia in direzioni improprie o infantili. Quindi, il tango è un’ottima terapia in tal senso, ma può anche aiutare ad amplificare le proprie manie, dando illusioni e materia per costruzioni mentali insane: ad es., a np il tango serve ed è servito solo per consolidare il suo disturbo: ad np, in un’ottica di sanità mentale, il tango non fa per niente bene: perché alimenta il Falso Sé Grandioso e gli conferisce un’illusione di potenza in più e, anzi, per sua natura, gli offre strumenti più potenti per ammaliare e manipolare. Ci vuole purezza d’animo, e integrità, per ballare senza sporcare.

    Un abbraccio.

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    1. Anche il mio ex marito si è comportato come il tuo…di fronte alla crisi affettiva delle coppia si è chiuso in sè stesso arroccandosi, impedendo un dialogo costruttivo (in cui avrebbe dovuto mettersi in discussione, cosa che non voleva fare perchè si riteneva nel giusto) preferendo lasciare che la deriva del rapporto proseguisse inesorabile fino al distacco finale.
      Il tuo ex ha dimostrato di voler capire ed è andato in terapia…cosa che lui non ha mai voluto fare,nemmeno quando gli proposi di andarci insieme.
      Nonostante un grande affetto che ci legava non abbiamo saputo affrontare la crisi, che poi era una normalissima crisi di crescita e passaggio..comune a tantissime coppie.
      Vi fu un periodo che, nel tentativo di ricucire le cose e ritrovare complicità seguimmo un corso di ballo, e in quel frangente mi resi conto di quanto fossimo rigidi e poco affiatati…vedevo altre coppie e invidiavo la loro fisicità prorompente…
      Non a caso quando parlo di Np1 e della nostra straordinaria intesa fisica mi riferisco proprio a questa mancanza che per me era stata così forte con il marito e con il successivo ex…mancanza che lui ha saputo cogliere alla grande facendone oggetto di ricatto narcisistico per avere potere e controllo su di me.
      Un abbraccio

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      1. Anche con il mio ex marito idem… l’intesa fisica non era il nostro forte insieme, andavamo meglio su quella mentale, ma l’affettività non si può nutrire solo di questo. E anche a me il valore della straordinaria intesa fisica con np mi ha fregato alla grande.

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      2. Si…è una bella fregarura davvero quando l’Np è un buon partner sessuale per chi ha avuto partner poco passionali…il loro problema è che usano i lati positivi del rapporto prima per legarti e poi negandoteli.
        Veramente ancora oggi mi chiedo come possa Np1 aver gettato nel cesso una cosa così rara (io ho avuto molte esperienze con uomini diversi, quindi so di cosa parlo…1 su 100 se va bene)…rinunciando lui stesso a qualcosa di estremamente gratificante solo per il gusto di togliermelo e farmi soffrire. Sono proprio sadici ma anche masochisti allo stesso tempo.

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      3. Sì, anche io ho fatto e ancora faccio fatica a comprendere come si possa rinunciare a una cosa così rara, avendo pure io parecchie esperienze da poter confrontare. E penso che pure per loro valga, almeno in parte, la stessa cosa. Mi sono incartata spesso in questo pensiero, con incredulità e sconcerto. Ma il fatto è che in loro prevale il bisogno di distruggere e anche di allontanarsi da ciò che all’orizzonte sembra profilarsi soddisfacente. Per carità! Non sia mai, si dovessero trovare nella condizione di dover mettere in gioco se stessi veramente…

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  4. Buongiorno, mi intrometto nelle vostre discussioni chiedendo scusa anticipatamente. Sono passati 5 mesi dall’ultimo contatto con mister x. Io non ho mai cancellato il suo numero ma benchè ogni tanto sentissi l’esigenza di contattarlo non l’ho mai fatto.
    In questi 5 mesi si sono verificati di seguito: un contatto da parte di una terza persona per ‘suo conto’ (come avevo già illustrato qui), stati WhatsApp, immagine del profilo con gatti (sa che mi piacciono).
    Fino a sabato scorso: per seguire il gruppo sportivo di mia figlia ho dovuto scaricare Telegram.
    Lui è su telegram.
    Sabato dicevo, mi arriva un messaggio da uno sconosciuto che mi scrive: ciao e scrive il mio nome.
    Mi ha lasciato molto interdetta sta cosa. Chiaramente non ho risposto. Ma mi chiedo possono arrivare a creare account falsi? La cosa che mi ha lasciato pensare è che il mio nome era scritto con l’iniziale minuscola (lo so è da paranoici) ma lui aveva questo bruttissimo vizio che trovavo estremamente irrispettoso.
    Sono perplessa.

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    1. Cara Aria, loro possono fare tutte queste cose se li hai bloccati e anche peggio quando vogliono riprendere i contatti o anche solo “disturbarti” con la loro presenza.
      Io ho tolto direttamente sia whatsapp che telegram dal telefono così il problema non si pone….tanto usavo poco queste app comunque e i veri amici li sento altrove.
      Però non tutti possono permettersi di togliere una app di sana pianta perché magari la usano per lavoro o altro…io ti consiglio di ignorare i messaggi di persone che non sono sulla ua rubrica.
      Io narcisista si “ricarica” anche solo se vedi che li leggi e non rispondi.
      Se ricevi un messaggio “sospetto” cancellalo senza aprirlo… così si stancherà di questi giochini.
      Comunque mai abbassare la guardia con loro…ne inventano una più del diavolo.
      Un abbraccio

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    2. Ciao Aria, sì che possono farlo, anzi sono giochetti diffusi. Anche il mio np mette spesso sul suo profilo wa (che cambia spesso) immagini che potrebbero anche riguardarmi (anzi, che mi riguardano: forse insieme a un intero condominio di donne, ma mi riguardano): anche per me gatti (che amo, ne ho 2, lui mai avuti né amati), farfalline (qui c’è anche un’allusione sessuale per discorsi fatti in passato), frasi di autori che ci hanno coinvolto in discorsi (o che io amo particolarmente o che io odio particolarmente) etc. Del resto, non hanno altro da fare, pure se lavorano il resto del tempo è tutto speso a lanciare segnali di presenza con la speranza e l’obiettivo di insinuarsi nei cervelli e occuparli militarmente… Il gioco pure in parte riesce, perché deviano l’attenzione su di loro, ma pure che palle, dai… Mezzi da bambini, non da adulti. Che ce ne facciamo di questi bambini capricciosi?

      Un abbraccio

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      1. Eh sì. In questo caso, il divertimento dell’inganno è questo: a qualcuna le farfalline indicheranno soavità, ad altre sesso. Si divertono con poco…
        🙂

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      2. Si tratta proprio del gusto della beffa: deridere qualcuno alle spalle: si divertono pure così, alle spalle delle persone: il pensiero dell’inganno li diverte moltissimo, si esaltano. Così, mentre il destinatario (la donna del momento) pensa che le farfalline siano simbolo nientepopodimeno di purezza e gentilezza d’animo, esse in realtà nascondono un’allusione di tutt’altro genere che è chiara a un secondo destinatario (una ex).
        Ecchecevogliamofa’…

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      3. E in ogni caso cara Blume…ottengono sempre il risultato di farsi pensare…anche solo per la foto del piffero che mettono….io per questo sono mesi che non vado più a guardare i profili facebook dei due, perchè so che, nel bene o nel male, ne sarei influenzata. Se vedessi che Np1 sta ancora a mettere foto di lui e della sua milf mi roderebbe, se vedessi che non sono più insieme mi chiederei comunque cosa fa…insomma…ottengono lo scopo con questi mezzi indiretti.
        Np2 poi con le sue storie zen in cui è protagonista …il pescatore di perle che viene attaccato da malefiche sanguisughe che trasformano pian piano il suo sangue in veleno trasformandolo in una statua di sale sotto la luna dlel’oceano e il vecchio saggio che spiega l’infinito agli allievi…robe così…scopiazzate da non si da dove e riadattate al suo personaggio…ridicolo ma intanto le fesse che leggono pensano…oooh ma che animo…si si, l'”animo” come no 🙂
        Ma che vadano, loro con le farfalline, le poesie e la filosofia spiccia da 4 soldi……ridicoli….

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  5. Grazie Spirito Libero e bentrovata. Non riesco ancora a fare il passaggio successivo: la cancellazione del suo numero anzi stupidamente qualche volta quando pubblicava qualche stato WhatsApp ho pure sbirciato. Ma sono umana, non faccio strategie, calcoli subdoli anzi agisco così di impulso senza le logiche militaresche di cui loro sono gran maestri.
    Come per esempio avevo notato quest’estate che ogni qualvolta passava un mese dall’ultimo contatto lui spariva per 48 h. Io penso che lo facesse apposta, ma ste cose sono sfiancanti. Una persona ‘normale’ ti scriverebbe per sapere come stai, non farebbe tutti sti giochetti che sono a mio avviso di gran lunga più impegnativi e soprattutto sono appannaggio di chi non ha un c… da fare tutto il giorno. Come ieri sera per esempio che ho visto di fronte al portone di casa sua un’auto molto simile alla sua (di cui però non ricordo la targa). Per un attimo sono trasalita poi ho cercato di mantenermi calma. Non è giusto vivere così. A volte penso che dovrei contattarlo solo per scrivergli: hai vinto!

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      1. Cara Aria, anche io una volta agivo di istinto ma ho capito che con loro sei in guerra, tra l’altro una guerra senza regole quindi se non si vuole soccombere bisogna agire anche con strategia, soprattutto per salvaguardare sé stessi……
        Ogni loro contatto ha lo scopo di creare confusione e mai dobbiamo dimenticare che il loro scopo è manipolare e abusare.
        Come dici tu loro fanno questi giochetti perché hanno una montagna di tempo da perdere…non avendo un cavolo da fare durante il giorno, visto che spesso non lavorano o lavorano per modo di dire.
        Np2 é stato per un anno e mezzo un contatto su Facebook….siccome lo calcolavo poco lui ogni tanto mi toglieva dagli amici, io continuavo a non calcolarlo e dopo un pò mi richiedeva l’amicizia….in pratica faceva tutto da solo 😁
        Questo per farti capire quanto sono dipendenti e bisognosi di attenzioni e quanto l’indifferenza li faccia infuriare.
        Qualunque reazione tu abbia per loro è nutrimento.
        Un abbraccio

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    1. Potrebbe essere un’idea: mi arrendo, hai vinto, giacché … non posso competere con tanta idiozia… Frase di O. Wilde: “mai discutere con gli idioti: ti abbassano al loro livello e ti battono per esperienza”
      🙂

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  6. Bentrovata anche a te cara Blune! Insomma se penso a cosa ha combinato dopo che ai primi del mese di settembre ho avuto la malaugurata idea di cambiare foto profilo che non modificavo da mesi con una foto di una vacanza. E’ partita l’apoteosi del nulla: foto profilo cambiate ogni giorno, gatti a profusione, farfalle (vedo che è gettonata questa immagine), gettone telefonico 🤣 e poi gatti ancora gatti. Ma che pensavo che stavo a casa a fustigarmi con il cilicio?!? E poi ancora stati whatsapp due giorni di seguito. Fino ad arrivare a Telegram di qualche giorno fa! Insomma per citare un noto titolo di un libro: la banalità del male! Sob 😞

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  7. Che poi pensandoci, sono convinta che se io a quel messaggio avessi risposto mi avrebbe pure additata come donnaccia perché nella sua mente malata rispondere ad un perfetto sconosciuto anche solo con ‘chi sei?’ uguale donnaccia. Poi loro ne combinano di ogni

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    1. Certo Aria, se rispondi all’anonimo sei una donna di facili costumi, se non rispondi sei una stronza che se la tira…come fai sbagli…non c’è davvero soluzione.
      Quindi l’unica è: ignorarli ad oltranza…prima o poi si stancano…tanto una poverina che non sa chi sono e che risponde alle loro cazzate la rimediano sempre 😉

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      1. Comunque io non so se dietro sto contatto su Telegram farlocco ci sia lui o meno, sono certa però che devono fare proprio una gran vita di m…se hanno un così spasmodico bisogno delle attenzioni altrui. Lui per esempio dopo quegli auguri scemi di Pasqua senza risposta (mi scrisse aug 🙄) il tentativo di mandarmi una terza persona (anche lì un’altra stupidata..) per un paio di mesi è stato tranquillo forse aveva capito che non volevo più tornare indietro nel girone infernale del nulla. Poi ad agosto ha iniziato con un paio di stati whatsapp di tramonto (anche lì Messi strategicamente: uno stato dura 24 h lui non lo fa mai ‘scadere’ naturalmente lui lo toglie Dopo 3 h: mah!). Belle foto che se fosse stato un altro avrei potuto pure scrivergli che bello. Ma lui avrebbe sicuramente malignato (come avrà fatto sicuramente dopo che le ho viste) e vabbè! Poi quando ha (immagino) scoperto della vacanza da una semplice foto (e anche lì mi chiedo quanto tempo hanno per spiarti al giorno) sono partite le foto varie di poveri gatti indifesi (che lui ha) e stati. Ma non sarebbe più semplice dire: ciao scusa sono 5 mesi che non ci sentiamo stai bene? Invece la verità è che di sapere se uno sta bene dall’altra parte della cornetta non gliene frega un c…. Che roba triste! io ho tanti amici da tante parti di Italia perché ho girato per lavoro e mi capita quando vedo qualche foto (scopri che sono nati bambini, hanno fatto vacanze, si sono fidanzati/sposati) ti viene naturale dire ma che bello, sono felice per te, dove sei qui?. Con lui no, tutto questo sarebbe preso come una forma di debolezza ed indurlo a pensare: ecco mi trova irresistibile!

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      2. Aria allora sei stata tu la destinaria del famoso “Aug”!!? :)))
        Pensavo fosse Eris, o forse ci sono due cretini che scrivono Aug :))))

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  8. Sì, infatti, quello che fai fai, per loro è sempre negativo e debbono criticarti. Io non è che vado a controllare il suo profilo wa (né quello di fb, mai richiesta né avuta l’amicizia), è lui che controlla il mio stato di wa e quindi io vedo l’immagine del suo profilo wa (che è cosa diversa dallo stato). Dovrei smettere di pubblicare il mio stato su wa, però non mi va: ma perché debbo rinunciare a farlo, non lo faccio per lui (anche se credo che lui trovi riferimenti, anzi ne sono certa: ragionano così): ma che palle! Se invece vedo che lui pubblica qualcosa sul suo stato, non vado mai a vedere. Anche su fb, ho chiuso l’account col mio vero nome e aperto un altro con altro nome, senza foto né riferimenti che a me possano ricondurre: così non può controllarmi né scrivermi. Però, anche qui, che palle…

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    1. In efetti é terribile dover arrivare a certi livelli (chiudere degli account togliere app o cambiare perfino numero) ma ho capito che loro se trovano un varco perarivare a te lo usano. Come sai io sono sempre stata più per il no contact mentale più che per quello materiale ma è vero che anche minime interazioni, anche occasionali, ci tengono comunque legate…..
      Ora, dopo che il signor Np2 si é a lungo divertito a fare il giochetto idiota del blocca e sblocca ad cazzum pensando che io non avessi il coraggio di bloccarlo per paura di perderlo (ed in parte era vero, perché non concepisco queste cose infantili) si è visto togliere pian piano il terreno sotto i piedi visto che ora non può raggiungermi più sul telefono….si é sputtanato anche gli sms, ultimo canale che avevo lasciato aperto.
      Si chiederà come possa rinuniciare a certe app….in realtà da qualche tempo uso anche un altro numero che lui non ha e come ho detto in passato appena concludo il vincolo con Wind disattiverò del tutto quello vecchio, cosí anche se dovesse cercarmi lì con un nuaovo numero non mi troverà.
      Stesso dicasi per Np1…non sia mai che tra dieci anni gli venga in mentre di fare cucù 😉
      Quando mi dicevano che io non voglio fare no contact ho cercato a lungo di spiegare che bloccare e basta non basta….bisogna proprio togliergli gli agganci.
      Ovvio chi i lavora o ha figli o come te ha una passione comune non lo può fare e allora lì diventa fondamentale lavorare sul rinfaorzarsi mentalmente per respingere gli attacchi.
      Si, che palle dover arrivare a questo…comunque tu fai bene a tenere i tuoi stati, non deve passare il messaggio che abbiamo timore di loro, come ad esempio penso a Speranza che non deve camminare tenendo la testa bassa davanti casa dello stronzo….loro vogliono proprio saperci condizionate dalla loro presenza e anche dalla loro assenza..
      Io mi sono proprio rotta e allora ho attuato misure drastiche: mors tua vita mea.

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    2. Blume il mio invece una volta mi ha sbloccato dopo un bel po’ di mesi e io come una fessa sono caduta nella sua trappola sbloccandolo e scrivendogli che si diverte a bloccarmi e a sbloccarmi nei momenti di noia e che lo ha fatto apposta a sbloccarmi così io lo contattavo e lui non rispondeva.
      Sai cosa mi ha risposto?
      “E tu come fai a dire che ti avevo bloccato? A me stai a controllare?
      Nessuno ti dice di contattarmi”
      Mi ha anche accusato di spiarlo.
      Assurdo guarda, io non posso neanche vedere i miei contatti su WhatsApp perché lo spio mentre lui che va apposta apposta sul mio di contatto che fa? Non mi spia?
      Tutto questo quando ero ignara di cosa fosse il narcisismo e la manipolazione.

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      1. Loro sono dei malati, tutto il loro comportamento é la testimonianza di ciò, mi ricordo cosa mi dicevi e avevo i brividi, sono cattivi, vendicativi e incoerenti….loro possono avere mile donne, tu se hai avuto anche solo dei corteggiatori sei una poco di buono…due pesi e due misure. Meglio avere certa gente del tutto fuori dalla propria vita.

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      2. Sì, sono campioni a rivoltare le frittate a loro vantaggio.
        A me lui non ha mai bloccata, ma una volta fece finta di perdere il mio numero. Non glielo ridiedi (se ti interessa me lo chiedi tu) né mai lo ricontattai io. Ricordo che gli dissi: sono certa che, al momento opportuno, il mio numero ricomparirà magicamente sul tuo telefono. Così fu. Mi disse che l’aveva recuperato non mi ricordo come, una stronzata ovviamente.

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      3. Proprio così Blume, il classico rigirare la frittata.
        Ricordo anche che gli dissi che non ha neanche le pal** di contattarmi e di affrontarmi ma si limita a sbloccarmi (era bloccato su WhatsApp e Messenger ma avrebbe potuto telefonarmi o mandarmi un messaggio di testo ma non lo fece) e mi rispose che non è necessario nè affrontarmi nè contattarmi.
        Cioè dimmi tu se una persona sana di mente ti sblocca ma non ti affronta, ma che senso ha? Io da persona sana di mente non comprendo il senso di ciò.
        Ah poi per quanto riguarda il fatto che loro non cancellano o non pèrdono il tuo numero non ci volevo credere ma è proprio così, anche se spariscono per mesi sono sempre lì che ti spiano (checché ne dicano loro, sono LORO che ci spiano e non il contrario).

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      4. Sì, loro spiano, anzi direi stanno sempre a controllare non solo te ma tutta l’agenda. Fa parte del bisogno di controllo: nella loro testa, come il proprietario del pollaio va a controllare le galline, se per caso una è fuggita o è arrivata la volpe a fregarne una. A me questa storia che mi controlla lo stato di wa infastidisce: in sé non fa nulla di male (tanta gente ti guarda lo stato), ma non mi fa essere del tutto libera di pubblicare, mentre io utilizzo lo stato per comunicare sensazioni e idee con sorelle, cugini, amiche e amici, e sinceramente non mi va di rinunciare a questo canale divertente perché lui si intromette (a seconda del mio stato può variare il suo profilo, può anche commentare). Sui social sono sempre stata brava a evitare giochetti (non mi ha mai bloccata, non l’ho mai bloccato ma nemmeno non l’ho mai spiato: devo dire che non ho mai avuto questo impulso), ora mi scoccia questo suo tentativo di interrelarsi utilizzando questo sistema che prima mai aveva usato.

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      5. Ma la cosa assurda è che accusano te di spiarlo in un meccanismo di classica proiezione.
        Per esempio io uso la funzione ricerca su WhatsApp per trovare “Leonardo” e nei risultati mi compaiono “Leonardo” e “Ludovico” dove Leonardo è la persona che cerco e Ludovico è il np.
        Ecco che mi accorgo che il np Ludovico mi ha sbloccata, non lo stavo mica spiando.
        Il np Ludovico invece che va apposta apposta sul mio contatto WhatsApp e mi sblocca non mi spia no???
        Roba da matti.
        Come dici giustamente tu fa parte del controllo, vogliono attenzioni, non devi osare dimenticarti di loro ed andare avanti con la tua vita ma devi rimanere casta e pura ad aspettare che ti buttano una briciola per poi sparire di nuovo finché non ti hanno demolito del tutto.
        Evidentemente il tuo np agisce di conseguenza a ciò che tu pubblichi nel tuo stato perché sta perdendo terreno e nota che tu non lo consideri più di tanto.

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  9. Per me però la verità più amara da accettare è stata il fatto di saperlo impermeabile a qualunque rapporto umano di qualsivoglia natura! Ne’ affettivo ne’ amicale. Quindi una persona con cui non ci può essere scambio di alcun genere, uno che vuole solo per se che non è disposto a comdividere, a gioire per i successi altrui o a dispiacersi per gli insuccessi. Insomma un robot!

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    1. Vero..non so come facciano ad avere una vita sociale eppure purtroppo c’è l’hanno ma poi é risaputo che da vecchi restano soli..almeno alla fine tutto gli si rivolta contro. Nel frattempo però lasciano dietro tanto dolore e distruzione.

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  10. Un’altra cosa che ho riscontrato è il fatto che portino sfiga.
    E parlo da persona non superstiziosa. Ma non so come mai ogniqualvolta entravo in contatto con lui mi capitavano solo disgrazie.
    Una volta mi contattò mentre ero in vacanza e concluse dicendo divertiti. Sono caduta io in montagna e mia figlia si fratturò la gamba.
    Un’altra volta mi telefona e subito dopo prendo una caduta con la bicicletta e in quell’occasione mi feci veramente molto male. Ma di questi episodi ne posso citare diversi.
    Come diceva il grande Eduardo: non è vero ma ci credo.
    😦
    A parte gli scherzi sono persone (parlo di quello che ho conosciuto) malmostose, perniciose, cattive non c’è nulla di buono. Prendo un raffreddore mi telefona dicendo “adesso prenderai gli antibiotici come li ho presi io”, cioè un altro tipo di persona ti avrebbe augurato la pronta guarigione non il prendere l’antibiotico. Pazzesco.
    Invece io sempre pronta a dargli fiducia, a credere in lui. Sapete come mi ha chiamato l’ultima volta quando mi disse che aveva avuto anche 3 donne contemporaneamente (e che peraltro considerava solo ‘salti della cavallina’). La frase fu esattamente questa: “ma tu da dove vieni? Ma chi sei Alice nel paese delle Meraviglie?”.
    Gli davo fastidio perché parlavo d’amore e lui non sapeva cosa dire…

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    1. Sì, pure io non ci credo ma mi viene da concordare: portano sfiga. Anche a me sono successe cose negative in contatto con lui. Secondo me la spiegazione è che a contatto con loro accumulano tali energie negative che esplodono in situazioni in cui ci capita di tutto perché siamo molto provati.
      A me, che non parlavo con lui d’amore né chiedevo una storia ufficiale impegnata, diceva che ero arida… io! Solo perché non volevo cadere nelle sue manipolazioni ulteriori. Lui, invece, che bel campioncino d’uomo… Sono sicura che, se avessi espresso con lui il bisogno di un rapporto fisso, mi avrebbe accusata di essere arcaica. Ma vaff…

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      1. Sono d’accordo su questa cosa della negatività, noi i fondo siamo energia, siamo connessi con la natura e con gli altri a livello sottile e subliminale.
        Io ho avuto problemi alla pelle con Np2…e sappiamo che la pelle è la nostra prima barriera difensiva.
        Un mattino dopo averlo visto mi sono svegliata piena di chiazze su seno, schiena e torace. Punti che lui aveva toccato con le sue mani viscide.
        Strani guasti alla macchina dopo essere stata agli appuntamenti…e in quelle occasioni a volte la lasciavo guidare a lui.
        Anche io non sono superstiziosa…ma queste cose danno da pensare sulla disarmonia che creano intorno a loro e sulle energie negative che riescono a scatenare.
        Non a caso molte di noi hanno detto di sentirsi come svuotate dopo aver avuto contatti con loro.
        Io attualmente ho le energie bassissime, mi vedo male allo specchio….frutto certamente delle brutte cose che mi ha detto prima che lo bloccassi e che nel frattempo hanno “lavorato” a livello inconscio. Mi ha trasmesso tutta la sua sozzura e ora mi vedo brutta, motivo in più per non volerlo mai più sentire e rivedere.
        Inutile dire che nel periodo “passionale” tra noi mi vedevo invece bellissima e sexy. Il famoso “effetto specchio” in cui loro sono così bravi.

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  11. Per Blume: gli Np vedono le donne che vivono la sessualità liberamente e non necessariamente con il vincolo della coppia, come te e me ad esempio, come persone altamente pericolose in quanto non controllabili.
    L’unica manipolazione che possono esercitare alla fine è solo quella sessuale: te lo dò e te lo tolgo, ti voglio ma in fondo ti disprezzo, ti cerco ma sto con una donna per bene che di certo non sei tu (sostanza dell’ultimo attacco di Np2).
    Di contro, alle donne cosiddette “per bene” loro riservano altre svalutazioni: Sto con te ma devo avere i miei spazi, sei ansiosa e asfissiante, le altre sono più attraenti…
    In ogni veste, non andiamo bene.
    Quindi si, che vadano aff…
    Purtroppo nel relazionarsi iniziale ti fanno credere che gli piaci per qualità che poi demoliscono: la donna libera che non vuole il legame a tutti i costi diventa una puttana da quattro soldi, la donna “perbene” che prima elogiano per la sua serietà diventa noiosa e poco desiderabile (ma necessaria alla facciata).

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  12. A tal proposito Spirito Libero, ricordo un episodio quando eravamo colleghi. Io scherzando gli dissi: si si dai dimmi le brutte parole. E’ una mia perversione sessuale.
    Mi rispose: “ah pensavo che la tua perversione fosse dire le preghiere?”.
    Quasi a dirmi che ero una suora forse perché non gli ero saltata addosso, ne tantomeno lo avevo sedotto in buona sostanza resistevo al suo chiamiamolo ‘fascino’.
    Poi però si permetteva di chiamare alcune sue ex ‘salti della cavallina’.
    Vergognoso è dire poco: quel commento risuona ancora nelle mie orecchie.
    Parlare così di una donna è squallido!
    Ricordo che chiusi quell’ultima telefonata schifata.
    Poteva usare un sacco di altre parole per dire che non erano storie importanti ma non appellandole in quel modo. Mi disgustò.
    Non ho mai voluto chiarire. Ho chiuso tutti i ponti. Perché da maschio stupido mi avrebbe risposto: embè mica parlavo di te!!
    Ma non era importante, parlava di una DONNA.

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    1. Cara Aria anche io ho chiuso esattamente pee il tuo stesso motivo, per l’estremo squallore e la volgarità della persona che ho sentito come svalutanti e offensivi.
      Infatti ogni offesa a una donna, in fondo, è un’offesa a tutte le donne. Così come disprezzano una, disprezzano tutte, ognuna in modo diverso.
      Inizialmente avevo molte remore ad iniziare una relazione con lui (non sapevo fosse impegnato, mi attirava ma qualcosa mi respingeva nel suo modo di fare) e lui mi faceva sentire per questo come una suora.
      Poi quando “finalmente” ho deciso di intraprendere una relazione con lui in cui il sesso e lo scambio di fantasie erano alla base dei nostri scambi, lui sembrava addirittura sorpreso per il mio “cambiamento” (da lui stesso voluto, peraltro!) dicendomi “ah però non ti facevo così zo…la!”.
      Cioè…facessero pace con la loro mente una volta per tutte….

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      1. Buongiorno, Spirito Libero si sono io la ‘fortunata’ destinataria del messaggio carico di pathos “aug”. Se è capitato pure ad Eris non so ma se così fosse le esprimo tutta la mia solidarietà.
        …cci loro!!

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  13. Che dire cara Aria…alla fine anche la loro aridità così banalmente espressa ti porta a voler lasciar perdere…..ma che je rispondi a uno che ti dice Aug? Infatti hai fatto benissimo a non rispondere al Grande Capo Apache 😂
    Sono carini e gentili solo inizialmente, quando devono agganciare. Poi ti propinano frasari da camionista (sempre con il rispketto dovuto a chi fa questo lavoro) o da cerebrolesi.
    Un abbraccio e buona giornata 😊

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  14. Per concludere Spirito e poi veramente buona giornata: lunedì quello sconosciuto che mi aveva scritto su Telegram si è iscritto al mio stesso gruppo meteo della mia regione. Poi ha cambiato foto prima non c’era immagine poi c’era un’immagine di un uomo di spalle a bordo piscina al buio. Non riuscivo a capire se fosse lui o meno: mi sembrava.
    Vabbè fatto sta che dopo che ho visto che era entrato nel mio gruppo io ho abbandonato.
    Beh che ha fatto il sedicente sconosciuto: ha abbandonato pure lui!!!!
    Sono arci convinta che sia lui stavolta abbandonati i panni del camionista ha raccolto quelli del cerebroleso.
    Ma dico si può?????

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    1. Aria mi sembra inquietante questa cosa che uno sconosciuto ti mandi messaggi e si iscriva allo stesso gruppo…loro veramente non possono fare a meno di controllarti sempre, anche quando pensi che sia tutto finito stai pur certa che un’occhiata a un profilo facebook o altro social, se possono, la daranno sempre.
      Questo per capire a che punto sei della tua vita, se stai bene, se stai male, se hai trovato una nuova persona, come te la cavi senza di loro insomma..non certo per interesse vero ma solo per scegliere il momento giusto in cui ripresentarsi.
      Come ti dicevo ieri sono stata tra i contatti di Np2 su facebook per un certo periodo, non ci mettevamo like o altro, o comunque raramente, lui cercava di corteggiarmi in modo sporadico tramite qualche messaggio ma io ero abbastanza neutra nei suoi confronti (da lì il suo pensare che fossi fredda e poco interessata, mentre era solo a scopo difensivo) però due anni fa in occasione di un ricovero di mamma lui mi scrisse chiedendo come andava e in quell’occasione fu “stranamente” carino con me. Loro sanno quando hai le difese abbassate e cercano di colpire proprio quando sanno che sei più fragile. Se invece sono in fase di scarto, di come stai tu non gliene importa niente, anche se ti devi ricoverare d’urgenza.
      Ora lui non può più raggiungermi al telefono quindi mi ha sbloccata da facebook (dove mi aveva bloccata dopo la nostra prima discussione) perchè è l’unico modo che ha per avere info su di me, anche se ora non siamo più amici e ho limitato la visibilità dei post solo ai contatti.
      Fortunatamente non condivido più con lui il luogo di lavoro e nemmeno altri ambienti, anche se abitiamo abbastanza vicini.
      Spero che prima o poi si stanchi e rivolga le sue attenzioni malate a qualcun’altra. Di sicuro con me si è bruciato tute le possibilità che gli ho dato, e alla fine ho proprio voluto rimandargli indietro un’immagine pessima di lui per cui se anche volesse “recuperare” in qualche modo dovrebbe cambiare dal giorno alla notte, e siccome non può farlo perchè so chi è ritengo che non lo sentirò più, anche se dicono che loro possono cercare di recuperarti anche a distanza di molto tempo.
      Un abbraccio (scrivi pure quando vuoi).

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  15. Grazie Spirito Libero! Si è stato molto inquietante anche per me sapere di qualcuno che ti segue. Anche perché può essere un caso che mi contatti (la rete sai come funziona!!), può essere un caso che ti iscrivi al mio gruppo meteo ma non è più un caso quando esci dal gruppo dopo che l’ho abbandonato. Poi dovevi vedere pure la foto che aveva scelto dopo: un uomo a bordo piscina con questa piscina illuminata a giorno ma intorno buio pesto. Che ti devo dire? Spero che se è lui si stanchi al più presto. Mi sono rotta di lui, delle sue volgarità, delle sua bugie e delle grandi cazz…che fa all’età di quasi 52 anni. Io sono convinta che ha visto che mi ero iscritta a Telegram e ha voluto capire cosa stesse succedendo. Ma sicuramente appena succede qualcos’altro nella sua vita (tipo qualche ex fa qualcosa che a lui non piace) ripartirà alla ricerca del capire perché quella sta li’, sta in quel social, parte per quella vacanza ecc…! E farà sentire la sua ‘angosciante’ presenza.
    Si perché sono presenze angoscianti, non hanno come dici tu reali intenzioni altrimenti farebbero qualcosa di concreto ma saltellano come piccini da una giostra all’altra. Tutto molto triste! Io non ne posso più voglio Aria! 🙂

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    1. Mamma mia, cara Aria. E’ proprio il loro modus operandi. Vogliono turbarti, sconvolgerti. In buona sostanza, vogliono restare seduti su quel trono che credono di aver poggiato nella tua mente. Tempo fa ero in un ristorante all’aperto in Sicilia con mio marito quando si è avvicinato un vecchietto al nostro tavolino. Ha raccontato tutta la sua vita e quando ha visto che ci stavamo annoiando a morte, si è girato verso un balcone e ci ha detto “Guardate quella bella signora! E’ mia moglie. Io ancora le do piacere.” Il signore doveva avere circa 80 anni e passa, eppure la sua povera moglie che, ignara di cosa ci stesse dicendo, aveva un sorriso dolce e malinconico sulle labbra. Non era un malato di mente, come potrebbe sembrare a chi legge, ma un lucidissimo vecchio narciso che in mancanza di rifornimento a quell’età andava in giro raccontando le sue “storie” ai turisti. Godeva osservando i loro sguardi stupiti. Concordo che è tutto molto triste, soprattutto per chi resta nel giro. Abbraccio grande a te.

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  16. Ciao ragazze!

    Come state? Manco da un pò e questa volta non ho potuto neppure leggervi. Nelle ultime settimane, tra missioni di lavoro fuori sede e pensieri e accadimenti che riguardano la salute di una persona a me vicina, sono stata assorbita completamente.
    Per quanto riguarda np (da oggi, Np BOSS… mi allineo alla tendenza da voi inaugurata di assegnare un nome al proprio NP) per diverso tempo non ho avuto a che farci. Una volta tornata in ufficio, però, è capitato di incontrarlo un paio di volte. La prima, ho fatto finta di non vederlo passando oltre; l’ultima, invece, è stata inquietante e ve la racconto.
    Ero in seduta in un locale poco frequentato prima di andare in ufficio. L’ho visto entrare da lontano: si dirigeva e guardava nella mia direzione. Il passaggio era libero e l’ho visto bene. Aveva il volto contratto, la mandibola pulsante e uno sguardo da far raggelare il sangue. Ha percorso rapidamente diversi metri prima di raggiungermi. L’ho salutato ma lui mi è passato davanti sprezzante, senza nemmeno guardarmi. E’ andato a sedersi ad un tavolo non molto distante, aprendo immediatamente il quotidiano. Sono rimasta di sasso. Immaginate l’attore A. Hopkins (gli somiglia molto, stessi occhi celesti, identico sguardo gelido e implacabile). Vista la reazione, ho deciso di ignorarlo. Ad un certo punto sono andata alla cassa e dopo un pò, con la coda dell’occhio, l’ho visto avvicinarsi. Avevo gli occhiali da sole e spazio a sufficienza per osservarlo senza che lo capisse. Mi guardava, poi guardava il suo telefono, come indeciso sul da farsi. Ad un certo punto, mi ha dato le spalle mettendosi in una posizione incomprensibile: in mezzo alla sala, volgendo lo sguardo ad una parete vuota. Sono uscita dal locale senza voltarmi, dopo poco mi ha raggiunta salutandomi con gentilezza. Gli ho chiesto subito come mai non avesse risposto al saluto poco prima e gli ho fatto notare che aveva viso e sguardo impressionanti. Sorpreso e costernato, mi ha assicurato di non avermi nè visto nè sentito il mio saluto. Forse era completamente assorto nei suoi pensieri. Fatto sta che con fare quasi servile mi ha chiesto ripetutamente scusa. In quel momento mi ha ricordato quanto fossero ingannevoli i suoi modi. Sembra una persona così a modo, un animo garbato e delicato. Quasi un agnellino. All’apparenza. Abbiamo percorso insieme un pò di strada e come di consueto mi ha aggiornato sulla sua vita e l’ha fatto nella solita maniera: facendo trasparire insoddisfazione e negatività. Poi ci siamo congedati: ancora una volta ha chiesto scusa, aggiungendo che mai avrebbe potuto riservare a me un simile trattamento.
    Non so sia vero che non mi avesse vista o se invece abbia maturato in corsa un ripensamento. Al di là di questo, mi ha impressionato moltissimo il cambio di registro repentino: quel viso che da rabbioso si è mutato in sorridente…
    A proposito del controllo, quando avevamo contatti, lui ammetteva candidamente di controllarmi tramite Wpp. Mi inviava due occhietti, aggiungendo:”attenta che ti controllo”. Non so se lo faccia ancora ma credo di sì. Tuttavia, la mia impressione è che dopo quello che gli è successo non abbia più nessuna mira verso di me e probabilmente nemmeno verso altre donne. Si è buttato a capofitto nel lavoro, assumendo ulteriori incarichi di responsabilità. Credo che sia quello il suo modo per colmare il vuoto che prova. D’altra parte, lui stesso ammetteva che lavorare a quei livelli era un modo per nascondere la polvere sotto al tappeto, per evitare di affrontare i problemi e le mancanze della sua esistenza. A proposito dei covert (e lui lo è in molti tratti, fatta eccezione per l’efficienza nel lavoro e per la realizzazione di una brillante carriera), ho letto che vi è in loro la tendenza ad alternare momenti della vita in cui cercano relazioni che poi saboteranno in tutti i modi con altri in cui al contrario si disinteressano completamente a questa sfera ripiegando sullo sport e sul lavoro.
    Continuo ad andare avanti per la mia strada ma delle volte è difficile. Non succede più tanto spesso perché conduco una vita così impegnativa da non aver tempo per angosciarmi. Eppure di tanto in tanto mi pervade un senso di vuoto che ho avvertito la prima volta ancor prima di inciampare in Np Boss.
    Raccontatemi di voi, se vi va. Aggiornatemi che ho troppi arretrati.
    Un abbraccio!

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    1. Per Alce: bentrovata : )
      Leggendo le cose che scrivi di NpBoss mi è venuto un pò da ridere…ha dei modi di fare per farsi notare davvero esilaranti…ricordo quella volta che raccontasti quando cercò di nascondersi dietro una pianta e ora questa nuova scenetta con lui che si mette in mezzo allaa stanza fissando un muro perchè tu possa vederlo….ma non si rende conto che è ridicolo? ^__^ Come anche mandarti il messaggio con gli occhietti che controllando su Whatsapp….alla sua età…ma che pietà…..
      Ho notato anche io come cambino registro all’improvviso (da freddi a molto gentili e viceversa)…Np2 nel modo di porsi di persona è gentile ed educato, a volte un pò “impacchettato” nel senso che è rigido, ma poi ti rendi conto che è tutta rabbia compressa che poi sfoga nelle sue fantasie perverse in cui le donne sono umiliate e maltrattate.
      Certo questi modi di fare sono comunque inquietanti ed è il chiaro segno della loro perenne lotta interiore per tenere su una maschera che inevitabilmente prima o poi gli cade, perchè a furia di cercare di tappare il marcio che hanno dentro primo o poi questo deve uscire da qualche parte..
      Confermo anche che a volte loro alternano periodi “in coppia stabile” a periodi di solitudine quando ad esempio una partner fissa di lunga data su cui avevano investito tempo ed energie li abbandona e allora restano single per un pò (per modo di dire, hanno sempre delle tresche con qualcuna per tappare i buchi)… in questi periodi si buttano su qualcosa per ottenere dei risultati e riacquistare la visibilità perduta…Np1 ad esempio dopo che la sua ex lo lasciò andò in depressione per due mesi (così almeno mi disse) poi si buttò nel braccio di ferro e nel giro di sei mesi è diventato campione italiano nella sua categoria…in quel periodo conobbe me e iniziò la nostra frequentazione ma lui diceva di aver paura di rapporti troppo asfissianti…e così oltre a me usciva e frequentava anche altre. Poi quando ne ha avuto abbastanza di fare il single impenitente, si è trovato una che lo mettesse sul piedistallo ed è tornato a fare quello “in coppia fissa”.
      Un abbraccio

      Per Aria: è vero…sentire la loro presenza invisibile ma strisciante mette ansia, fanno un pò come i serpenti se ci pensi: quando meno te lo aspetti sgusciano fuori dalla tana da dove ti osservavano e colpiscono con qualche mossa a sorpresa che non ti aspetti.

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  17. Ciao a tutte!
    E’ un po’ che con alcune non ci ritroviamo qui sul blog e mi farebbe piacere sapere come vi sta andando la vita.
    Alice, come va il lavoro? NpBoss come si sta comportando? Seguita a fare i suoi capolini o ha deciso definitivamente che non sei alla sua altezza?
    Speranza, come ti senti? La storia del parcheggio sotto le tue finestre si è conclusa oppure continua? E, soprattutto, le tue reazioni si sono modificate?
    Eva, come stai? Mr. FunzionaEccome continua a inquinare il tuo ambiente? e tu che senti, che fai?
    E poi tutte le altre che questa scorsa estate abbiamo soggiornato qui a lungo e che non si vedono da un bel po’: come procede il vostro distacco mentale dal vostro np di fiducia? 😉 Solo di Spirito ho avuto ancora notizie…
    Io spero che questa assenza dal blog sia dovuta per tutte a positività: al desiderio di non stare più concentrate su np ma su noi stesse.

    Per quanto riguarda me, direi che sto abbastanza bene. NpDancer sta dietro la sua nuova fiamma (la ragazzina di 19 anni: purtroppo esiste davvero, e mi arriva voce tramite scimmie volanti che la sta facendo letteralmente impazzire, anche lui incontrandomi una volta mi ha rivelato la notizia incredibile e sensazionale: è pazza! vabbè, siamo alle solite…), quindi è per lo più assente dalle sale da ballo. L’ex “amica” invece continua purtroppo a rompere, interessandosi sistematicamente (con proposte esplicite) a tutti gli uomini che mi avvicinano o con cui mi vede essere in relazione, a gamba tesa, senza neanche verificare la loro effettiva disponibilità o interesse nei suoi confronti. Ma, anche per l’assenza di npDancer che sempre la sostiene per utilizzarla come comodo strumento di alimentazione del Falso Sé, appare sempre più destrutturata, fuori di testa e isolata: appare una poveraccia che non sa ballare e utilizza il tango solo per rimorchiare in continuazione sempre e comunque, alla cieca. Al di là di considerazioni morali (che non mi appartengono), non è una bella immagine di sé come persona. Ma contenta lei…

    Io continuo ad andare avanti, con la ripresa del lavoro parecchie mie energie si concentrano lì, va benissimo. Riprendo l’anno molto diversamente da come l’ho ripreso l’anno scorso, quando stavo appena in ripresa dalla botta di np (era assente da lunghi mesi e durante la scorsa estate mi sono ritrovata veramente scarica di energie): sono molto più ricaricata e centrata su di me. Sono quindi certa che, pure np dovesse riapparire, non avrebbe su di me gli stessi effetti. Ma meglio che non appaia, ovviamente, anche se prima o poi so che riaccadrà: dopo aver distrutto questa ultima ragazza, dove potrà dirigersi per pescare qualche altra sventurata?

    Se vi va, date vostre notizie. E, in ogni caso, un abbraccione corale e buona domenica.

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    1. Carissima Blume,

      mi affaccio nuovamente al blog dopo un periodo di assenza dovuto al bisogno di provare a stare sulle mie gambe, dopo le intrusioni di fine estate di np chirurgo.

      Prima di tutto vorrei dirti che sono molto felice di leggerti e di saperti bene. In particolare mi conforta il fatto che tu percepisca la differenza tra ora e lo scorso anno. Quella del 2019 non è stata un’estate qualunque per tanti di noi che l’hanno trascorsa qui sul blog; a te – così come a Spirito, Eva, Alice e tante altre persone preziose – va il merito di avere offerto competenza e conforto autentici a chiunque si affacciasse qui, me compresa. Da questi mesi siamo usciti tutti trasformati, magari non del tutto liberati dall’abuso, ma sulla buona strada sì.

      Per quanto mi riguarda, “festeggio” proprio ora un anno di no-contact, se il mio può essere definito tale, visto che – come sai – np lo posso vedere-sentire-percepire ogni giorno. E visto – soprattutto – che lui non molla. Dopo la cena a lume di candela della “famiglia felice” che mi ha convinta a eclissarmi fino a oggi (quella sera mi sono detta che la mia incapacità di liberarmi dal pensiero di np dopo così tanto tempo fosse un pessimo esempio e che quindi era meglio sparire dal blog), np si è dato abbastanza da fare, con messaggi sempre più frequenti e insistenti; l’ultimo sabato scorso, con il quale mi chiede se ci sono.
      In queste settimane si è pure “lamentato” del fatto che nemmeno un saluto sia possibile tra noi e il giorno dopo – come accaduto ad Alice – mi ha rifilata con l’auto mentre uscivo dal mio giardino.

      Le mie reazioni non sono quelle che vorrei, ovvero di indifferenza. Ma il tempo non è passato invano, la psicoterapia sta procedendo bene, gli approfondimenti su questo blog hanno lasciato il segno: per cui, riesco a mantenere (non so nemmeno come) nessun contatto, non rispondendo mai (è ormai da 12 mesi che non do segni di vita). Quanto alla manfrina delle auto parcheggiate sotto casa mia, l’arrivo dell’autunno e del buio semplifica le cose. E meno vedo, meglio sto.
      Da questo punto di vista, sto approcciando un interessante avanzamento con la psicoterapeuta, legato ai cosiddetti trigger che riportano le persone che hanno subito abusi a uno stato di sofferenza o malessere. Particolari anche irrilevanti come il rumore delle loro auto o le iniziali delle loro targhe, certi luoghi a cui np è legato, certi odori etc. . riescono in effetti a mettermi inquietudine e con EMDR sto passando al setaccio anche queste apparenti piccolezze che però possono mandare in tilt per il loro potere evocativo.

      Le emozioni che mi procura np non saprei definirtele ora: non mi è affatto indifferente, però so che dovendolo affrontare non soccomberei, ma di gran lunga preferisco stare alla larga. Nutro un forte senso di rivalsa nei suoi confronti, ma lo etichetto come emozione inutile e fuorviante.
      Vivo la mia vita con una discreta serenità, lavoro con buona lucidità e sento di avere una nuova energia anche nei confronti di situazioni complesse. Guardando la mia ferita, non la vedo più sanguinante, ma ancora gonfia e – se toccata – dolorante. Qualche giorno fa ho fatto una cosa che facevo in continuazione ai tempi di np, ovvero mi sono guardata allo specchio alla ricerca dei segni del mio essere ancora in vita. Mi sono molto spaventata per il gesto in sé, ho temuto di essere tornata indietro di colpo. Poi ho deciso che è normale e che indietro noi non ci torneremo più.

      Ho sentito la vostra mancanza durante queste settimane e sono felice di avere letto il tuo messaggio di oggi.

      Ti abbraccio

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      1. Ciao Speranza, felice di sentirti e di sapere che stai andando avanti, pur nelle difficoltà di abitarci vicino e per il fatto che ti manda segnali di fumo, messaggi sempre più insistenti, fino alla comparsata del giardino. Il fatto che resisti gli suonerà strano, va benissimo così. Sono d’accordo poi che ci sono elementi fortemente evocativi anche in piccoli particolari, tipo le iniziali della targa o il tipo/colore della macchina, occorre tempo e pazienza per disintossicarsi anche da queste cose. E non aver paura di apparenti salti indietro, è normale, e poi non sono mai veri passi indietro: infatti, ti sei guardata allo specchio con l’impulso di un tempo, per sentirti viva , ma non a caso ti sei risposta diversamente.
        Pazienza. Pazienza. Pazienza. Con se stessi.

        Un abbraccio forte

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      2. Proprio così Blume: pazienza con noi stessi. Non solo per – semplicemente- ricostruirci, ma anche per trasformarci. Pazienza per lavorare ai particolari che ci rendono, se non unici, sicuramente rari. Pazienza per le giornate no e un impegno autentico verso l’opera d’arte che siamo noi con la nostra esistenza.
        Tutte cose che l’ex amica non potrà comprendere, perché non alza nemmeno più la testa tanto è il peso che le è piombato addosso. L’invidia che prova per te è evidente e inaccettabile, per quanto mi senta tentata dal vederla vittima anch’essa di np e – chissà – ancora manovrata da lui per colpire te.
        In ogni caso, una donna perduta in un dolore che non sa nemmeno nominare, annebbiata dal caos e bisognosa di qualcuno che la fermi e la faccia ragionare. Ovviamente quel qualcuno non sei tu, Blume, sia chiaro.
        Buonanotte

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    2. Carissima Blume, mi sembra che questa tua “amica” manifesti una rabbia fuori dal comune verso la tua persona. Leggendo i tuoi commenti riguardo alle sue reazioni (non da oggi!) mi vien da pensare che FORSE ciò che prova per te è più di un’invidia becera e fuori controllo. Qui c’è un sentimento forte e non corrisposto che la porta a ossessionarsi nel volerti isolata, preferibilmente da tutti. Se addirittura prova a “proporsi” a tutti i maschi che si avvicinano da te senza guardare in faccia a nessuno, allora vuol dire che sta cercando di interporsi a “qualcosa” che potrebbe succedere tra te e loro, giusto? Come mai? Eppure doveva essere soddisfatta dal fatto che “n.p. gambe di legno” non ha scelto nessuna delle due, ma alla fine sta con una ragazzina. A questo punto la sua rabbia nei tuoi confronti dovrebbe risultare appiattita. Come mai non è scattato un meccanismo di solidarietà anche a distanza e senza dirti niente, giacché non rappresentavi più un pericolo per lei? Invece continua a detestarti perché tu la ignori, il che in apparenza non ha alcun senso. Penso che solo tu puoi valutare se la mia tesi potrebbe avere un riscontro risalendo ai primordi della vostra amicizia, in cui lei si era dimostrata molto interessata a tutto ciò che avevi da dire raccogliendo informazioni su di te, sulla tua sofferenza, sul tuo modo di essere e soprattutto di amare. Per me il suo modo di comportarsi tradisce una buona dose di attrazione verso di te, te lo dico molto direttamente. Forse è un’ipotesi che non hai mai considerato, ma a quanto pare lei non accetta di averti “persa”, per questo si comporta in modo disorganizzato e a un primo sguardo incomprensibile. Abbracci a te e grazie di esserci!

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      1. Si, Claudileia, anche a me pare che ce l’abbia parecchio con me, nonostante np sia lontano. Il motivo del suo atteggiamento dunque non va cercato in np (che quando è presente costituisce certo strumento per colpirmi, ma non è l’obiettivo), ma in altro Io ho sempre pensato all’ invidia, sì. Ma di cosa? Quando io ho chiuso con lei, lei ha potuto “godere” appieno di np (che l’aveva subito promossa ad amica dell’anno, per colpire me). Non è invidiosa di np. È forse invidiosa del mio ruolo nel tango, della mia rete di relazioni: senza di me, lei si sente e anche si trova in una condizione di marginalità (non è per nulla brava a ballare, non segue, però si butta addosso, apre subito la via ad altre disponibilità: secondo molti è così, ci ballano solo gli uomini che vogliono provarci, molti altri la evitano), il suo terrore principale è di essere isolata, senza di me obiettivamente è più isolata, perché non può approfittare delle mie conoscenze. Credo non sopporti il fatto che ho chiuso con lei per questo motivo, oltre al fatto che la supportavo molto psicologicamente. E quindi invidia le situazioni amicali dove invece vede che io continuo a stare (per i rapporti che ho di mio), mentre lei sviluppa vicinanza solo con gli uomini che deve portarsi a letto; le donne poi tendenzialmente la fuggono perché la vedono come una minaccia (e anche lo è, perché deve sempre sedurre tutti). C’è chi dice che deve trovare qualcuno da sedurre se no non avverte di esistere, quindi si riversa in primis sugli uomini collegati a me solo per abbreviare, come se una via fosse già aperta per il fatto che sono uomini “miei”. Ma io non riesco a vederci anche un’intenzione proprio ai miei danni: altrimenti capiterebbe che si butti su uno qualsiasi e non sempre e comunque, come prima battuta, su quelli a me connessi: per vendicarsi, per impedire che qualcosa accada fra me e loro (= invidia distruttiva).

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      2. Sì,ha preso informazioni su di me, sul mio modo di essere e di amare. Sa ciò che mi colpisce di più (il rifiuto) e tenta di dirottare su di sé tutti i miei potenziali corteggiatori.
        Secondo me, non riuscendo a capire bene perché oggi come oggi è più isolata, non essendo capace di introspezione, legge paranoicamente questa sua marginalità come il risultato di mie azioni su di lei, teme e pensa che sia io a sparlare male di lei e a determinare questa sua situazione (cosa che non faccio: si isola benissimo da sola, con i suoi atteggiamenti bizzarri), non riuscendo a comprendere che invece la sua condizione è il risultato di 3 cose (di cui nessuno è responsabile attivamente): non poter più godere di fatto della mia vicinanza come tramite per parecchi tangueri + il suo ballare oggettivamente male (non segue, va da sola, per chi piace ballare il tango non va bene) + fama di una che ci prova con tutti (qui gli uomini sono assai stronzi, ma lei fa di tutto per alimentare questa fama…). Capire queste cose significherebbe da parte sua mettersi in discussione, cosa che non sa fare, mentre è più facile pensare che ci sia il mio zampino… Ecco, posso pensare che dietro certi sui atteggiamenti ci sia un moto di questo genere.

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      3. Cara Blume, ciò che mi meraviglia nel comportamento della tua ex amica è la troppa passionalità insita nei suoi dispetti adolescenziali. L’invidioso cerca di non farsi beccare così palesemente dall’oggetto invidiato con azioni scapestrate che svelino esattamente cosa prova per lui: ammirazione fino alla rabbia cieca. L’invidia è un sentimento così brutto da comportare una corazza di alterigia in chi la prova, tant’è che nel corso della competizione spietata che l’invidioso o l’invidiosa intraprendono contro di te scelgono l’accoltellamento alle spalle, le frecciatine e la manipolazione subdola per farti terra bruciata attorno. Forse ho dato un interpretazione troppo psicoanalitica dei suoi comportamenti, ma tutta questa passionalità mi fa pensare a qualcosa di talmente represso da risultare intollerabile per lei. Ok, lei cerca di sedurre tutti gli uomini che crede abbiano un collegamento con te, ma questo a quanto pare non serve a calmare i suoi demoni e quindi quale sarà la sua prossima mossa? Se la mia tesi ha un senso, allora farà “qualcosa” di talmente sbalorditivo che suonerà come una confessione per te e per gli altri, giacché avete soltanto la sala da ballo, un luogo pubblico, in comune. Se è già arrivata al punto di arrivare piangendo al tuo tavolo perché cercava “una spiegazione”, non oso immaginare cosa farà quando la sua situazione di isolamento diventerà ancora più pesante. Abbraccio grande a te e buona notte!! 🤗

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    1. Ciao a tutte e bentrovata cara Speranza…felice per il tuo primo anno di no contact.
      Voglio dirti che non hai nulla di cui vergognarti, anzi, il tuo esempio è incredibile perchè sei riuscita a non rispondere mai nonostante i suoi mille tentativi di riagganciarti…ti sembra poco?
      E il fatto di essere stata così male dimostra quanta forza devi averci messo.
      Non devi vergognarti di nulla, sai. se qualcuno c’e’ qualcuno che deve vergognarsi, questo è lui e chi ti ha giudicata senza conoscere la storia. Ricordiamoci che a lungo tu non sapevi che fosse sposato e lui ha giocato abilmente con il tuo bisogno di affetto e contatto e umano.
      Anche io ogni tanto ritorno con la mente al periodo degli incontri con Np2, l’adrenalina, il rischio e tutto….era una vera droga, e un anno fa ero nel pieno della cosa…ora sono in no contact da poco più di un mese e devo dire che mi sento serena, perchè per me l’ansia vera è quando li hai intorno…e tu purtroppo lo vedi spesso per il fatto che state vicini. Quindi forza e coraggio e andiamo avanti con le nostre consapevolezze e dignità ritrovata.

      Blume: la mia idea sull’ex amica è che lei non abbia mai digerito che Npdancer si sia interessato a te mentre ancora si relazionava a lei…lui ad un certo punto ha preferito te…da qui la sua ansia smisurata di rivalersi per il presunto torto subito, torto a mio parere inesistente perchè è stato lui a volerti e poi non erano nè sposati nè fidanzati quindi lei non poteva accampare alcun genere di pretese su di lui.
      Indubbiamente poi tra voi si è innescata una competizione, amplificata dall’ambiente del tango che porta queste passioni ad essere vissute ed estremizzate come nel ballo….
      Ma tu sei ben consapevole del suo gioco e non ci sei caduta, ignorandola.
      Hai fatto bene. Il problema ce l’ha lei e non tu.
      Su Npdancer…che dire…un vero e proprio “avanzo di balera” che ora crede di fare il giovincello manipolando una 19enne sprovveduta. Il personaggio si commenta da sè. C’è di meglio in giro, decisamente 😉
      Un abbraccio

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      1. Buongiorno Spirito,
        sono felice di leggerti e soprattutto di sapere che il tuo no contact procede con grande beneficio per te.
        Anche tu fai riferimento a un anno fa, a come le cose allora fossero tanto più difficili per noi. Spero che in molti leggano queste nostre righe, per convincersi a tagliare ogni rapporto con chi abusa.
        Per quanto riguarda il mio non rispondere per un anno di fila, devo dire che è merito delle letture che ho fatto qui e del supporto che qui ho trovato: leggendoli e leggendovi ho sempre trovato una corrispondenza tragicamente perfetta con quello che np mi somministrava. Senza di ciò sarei ancora in preda della dissonanza – motore che, se resta acceso, ritarda all’infinito la guarigione.
        Ti abbraccio forte, cara Spirito, e ti auguro di stare bene e uno splendido inizio di settimana.

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      2. Verissimo cara Speranza… anche per me il confronto aperto e sostegno sono stati fodamenali, e lo sono ancora.
        Volevo chiederti…. lui ti cerca ancora sul telefono o mail? Hai valutato l’ipotesi di blocco totale o questo ti spaventa per possibili conseguenze? Forse (é solo ipotesi) il fatto che lui ti cerchi ti fa pensare che un pò ci tenga ancora? Cosa dice la tua psicologa a proposito?
        Un grosso abbraccio

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      3. ciao Spirito,
        è bloccato ovunque, tranne che sulla mail perché – dopo un tot di tentativi fallimentari in quanto lui cambiava account – ho deciso di lasciare perdere e di affrontare le cose con lo stesso “coraggio” che ho tirato fuori (non sempre) al tempo in cui avevo paura persino di rientrare a casa.
        Vedi, come dicevo credo ieri, sono paradossalmente meno preoccupata all’idea di incontrarlo (ed è un gran bel risultato) che dal dover gestire tutti i rimandi che si sono impiantati nella mia testa: la sua auto, il cigolio del suo portone, le luci di casa sua, l’assedio in cui io mi sono sentita stretta per mesi… Tutto ciò mi fa disperare perché è assurdo, sono oggetti inanimati che riescono a farmi andare in pappa il cervello e scattare la paura. Ma paura di cosa? Questo è quello che sto cercando di capire con la psicoterapeuta, è un passaggio un po’ complesso ti devo dire e a volte sono molto stanca di tutta questa situazione, vorrei godermi di più la mia vita, ma mi aggrappo al mio nickname e non mollo.
        Contemporaneamente – e qui vengo anche alla tua domanda – ammetto di fantasticare (ma coi piedi sempre più cementati a terra) un suo messaggio cortese oppure di scuse etc. Sono consapevole totalmente che questo passaggio sia altamente dannoso ed è per questo che mi applico per demolire le mie fantasticherie con un approccio razionale e spostando il pensiero altrove tutte le volte in cui si presenta. Che dire: una bella fatica.
        La psicoterapeuta continua a stimolarmi sui significati delle emozioni che provo, ma soprattutto mi sostiene in un percorso che io reputo tanto lungo quanto importante per il presente e futuro.
        Come dice Blume: pazienza, pazienza, pazienza.
        Abbraccio grande

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      4. Cara Speranza, ammiro come sai il tuo percorso perchè la tua situazione è terribile e anche io se vivessi di fronte a Np vivrei in modo amplificato ogni minimo gesto o segnale.
        Per questo devo dire sono felice che Np2, pur abitando a pochi km da me ora sia lontano dia miei orizzonti…ma inevitabilmente se passo dalla strada che percorrevo per andare ai nostri appuntamenti mi ricordo tutto, le sensazioni forti ecc…fortunatamente le gestisco senza rimpianti, visto che con i suoi modi di fare squallidi è riuscito a rovinare tutto con le sue stesse mani.
        Noi ci aspetteremmo delle scuse…ma queste non arriveranno mai perchè li abbiamo lasciati noi, e questo per loro è inammissibile.
        Anche ammesso che si facessero vivi riconoscendo le loro colpe (che non pensano nemmeno di avere, ma se serve a recuperare fingono di averle) possiamo stare certe che sarebbe solo per poi potersi vendicare di essere stati piantati in asso quando erano certi di averci ben abbindolate e rese dipendenti.
        Quindi mi raccomando, se mai dovesse cercarti cospargendosi il capo di cenere sappi che non devi cadere nel tranello, è solo un bluff per farti cascare nella rete.
        Il fatto stesso che dopo un anno di tuo silenzio non abbia capito (oppure lo ha capito bene, e insiste apposta) quanto ti abbia ferita e disgustata con la sua arroganza e superficialità è il segno che sono patologici, uno normale da mò che avrebbe provato a contattarti diversamente, con una mail quantomeno articolata e non quei ridicoli cucù tipo “sei carina” e “come va”.
        Un abbraccio

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      5. Spirito, grazie per essere sempre solidale e autentica in ciò che dici. Le nostre due storie hanno tratti comuni, ma più ancora li abbiamo tu ed io, persone vitali che hanno permesso – per fortuna per un tempo abbastanza limitato – ai rispettivi np di prendere a picconate tutto ciò che rappresentiamo ai loro occhi malati.

        È vero ciò che scrivi: siamo noi ad avere interrotto l’abuso. E questo per loro è molto duro da accettare, e credo infatti siano disposti a tutto pur di pareggiare il conto. Se ci pensi, loro hanno fatto i miracoli per annientarci e svilire le nostre qualità; siamo scese molto in basso per cercare di far capire loro che eravamo affidabili e preziose (io così in basso che fungevo da straccio per i pavimenti). Tutto questo però non è bastato, perché noi – anche quando ridotte al lumicino per le svalutazioni e gli abusi – abbiamo avuto la forza, il coraggio, la determinazione, la lucidità per staccarci da loro. Ci siamo amputate un arto pur di chiudere con loro, siamo quasi impazzite con la dissonanza cognitiva, abbiamo vissuto al buio quando fuori splendeva il sole, abbiamo lavorato sodo anche per pagarci la psicoterapia, abbiamo resistito ai loro riagganci vigliacchi e bugiardi. Ho una grande fiducia e stima per ognuna di noi e stai pur certa che qualsiasi cosa lui possa dire in futuro, mai più avrà la mia attenzione e il mio riguardo. Quando queste cose gli sono state offerte con onesta generosità, quella volta le ha buttate via e derise. Adesso la sua/loro festa sulle mie/nostre spalle è finita.

        Con affetto

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  18. Per Claudileia e Spirito

    Sì, il comportamento di questa ex “amica” è molto impulsivo e scoperto, adolescenziale appunto: qualche cosa che ha dentro che non riesce a placare, che le esce tumultuosamente fuori. Gli invidiosi di norma agiscono nel silenzio, è vero, ma qui c’è qualcosa di più: letteralmente, il terrore di rimanere sola, senza agganci, esclusa: è questo il suo più grande timore, capace di farla andare fuori di testa. Per cui, quando mi vede chiacchierare placidamente in compagnia, essere invitata di continuo a ballare, invitare io stessa altre donne e non lei (perché so anche portare, e ogni tanto mi piace), le sale su secondo me una vera e propria rabbia, un caos emotivo. Di qui i suoi atteggiamenti diciamo “bizzarri”.
    Sicuramente si sentirà meglio se inizia qualche flirt che duri un po’ più di una notte, oppure quando np tornerà in sala (se si interesserà a lei, portandola per mano sul palcoscenico). E sicuramente c’è una competizione anche riguardo a Np: certo lei non avrà dimenticato che np l’ha lasciata per interessarsi a me (ma allora non la conoscevo neanche né era la sua donna ufficiale…), in fondo sa che ad np sono sempre piaciuta più io di lei (fisicamente e come persona: tra lei ed np non ci sono stati mai neanche veri e propri rapporti sessuali, comunque in generale non un rapporto paragonabile a quello che ho avuto io con lui, anche mentalmente) e qualcosa anche qui me la deve far pagare, è possibile… del resto, np quando non deve utilizzarla contro di me non se l’è mai filata molto…

    Stiamo comunque parlando di una persona fortemente disturbata (io penso a tratti istrionici se non al vero e proprio disturbo), incapace di autoriflessione e prigioniera di demoni interiori che non comprende e rimanda all’esterno (è sempre colpa degli altri)… instabile, tendenzialmente paranoica, compulsiva nella ricerca di attenzioni sessuate, tendente a entrare in fissazione con le persone, preda di pulsioni più che di pensieri ordinati…molto avida di tutto (vuole tutto), molto infantile. Con dei tratti così, tutto si mescola, vai a capire quale pulsione prevale in un certo momento.
    Sicuramente non può sopportare di essere stata abbandonata da me (e di non poter più godere dei vantaggi che la mia amicizia le dava: tangueri disposti a ballarci, compagnia in sala, viaggi in macchina insieme, etc… questo voglio sottolinearlo:perché è molto opportunista) e ha sofferto della mia relazione con np (dove si è sentita superata e abbandonata: prima dava la colpa tutta a np in quanto malvagio, ora che non siamo più amiche la colpa sarà stata mia… questi ragionano così: senza ordine, un caos mentale, tutto viene spiegato a seconda delle emozioni del momento e delle convenienze dell’oggi).

    Cosa potrà fare non lo so, soprattutto se la sua situazione di isolamento peggiorerà o aumenterà la sua paranoia al riguardo (e proietterà sugli altri e su di me tutta la responsabilità di questo), mi auguro che non sarà qualcosa di troppo sbalorditivo (già è bastato l’arrivare al mio tavolo piangendo)… Ti chiedo però, Claudileia, cosa vuoi dire con “qualcosa di talmente sbalorditivo che suonerà come una confessione per te e per gli altri, giacché avete soltanto la sala da ballo, un luogo pubblico, in comune”: hai in mente qualcosa da farmi come esempio? Io non è che riesco tanto a immaginare qualcosa di peggio del venire al mio tavolo a piangere, sbraitare, accusarmi di essere narcisista e di averla trattata male…

    Sicuramente può essere preda di atti fuori di controllo. Ad es., la persona che cercava di rimorchiare l’altra sera (un uomo con cui ho avuto una relazione io, in passato, passionale ma finita diciamo in modo agitato: l’altra sera per la prima volta ci rivedevamo dopo tempo, ed era palpabile il desiderio di entrambi di scambiare due parole, di dirci delle cose: qui in mezzo lei è entrata inopportunamente), questo uomo mi ha detto che la sua (di lui) sensazione ballandoci (lei lo ha invitato, approfittando di una mia momentanea assenza) è che non seguisse nulla più del solito però faceva di suo tante mosse e moine e agganci sensuali non richiesti (nel tango chi segue non è che non abbia facoltà di intervento e proposta, ma sempre all’interno della guida proposta, all’interno dell’energia che si genera da chi guida, comunque in una dinamica comune, non completamente da sola…), e che a lui sembrava di essere un palo per la lap dance: cioè, un attrezzo per la sua esibizione all’esterno. E’ secondo me significativa, questa testimonianza: con l’uomo che nella sua testa lei tentava di scipparmi, ballava non un tango rivolto all’interno, a loro due, ma con l’atteggiamento della esibizione pubblica (della serie: guarda quanto sono sensuale col “tuo” uomo, guarda che tango facciamo!). Lui era molto perplesso: dopo un solo tango, l’ha ringraziata e lasciata. Poi ci siamo messi a chiacchierare e ballare tra noi (io e lui), perché avevamo voglia di scambiarci tango e parole, e lei si è subito gettata su un altro (non sia mai che rimane a bocca asciutta! si è agganciata a uno che tra l’altro si è aggregato da poco al tango, è visibilmente strano e problematico, nessuna donna ci balla volentieri, io per es. è uno dei pochi a cui dico di no – mentre ballo sempre anche con i principianti, è giusto così, non me la tiro per niente anche se potrei aspirare solo a ballerini bravi, ballerei comunque sempre in sala- , perché è troppo strano).

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    1. Cara Blume, da questo tuo commento hai già intuito che potrebbe passare all’aggressione fisica quando si crederà isolata a tutti gli effetti. A quel punto avrà ben poco da perdere. Questo modo di comportarsi sembra da personalità limite, per questo temo che possa passare alla fisicità. Non ha la freddezza caratteristica degli psicopatici, ma l’impulsività cieca dei border.

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    2. Blume mi hai fatta riudere con il palo della lap dance :))
      Si, dinamiche evidentemente esibizionistiche, competitive e seduttive…tutti atteggiamenti tipici di donne che soffrono di bassissima autostima o necessità di sentirsi considerate e quindi devono mostrarsi così per avere le luci su di loro…
      Questo fa anche capire che un uomo, per quanto sia sempre adulato dalle attenzioni di una donna, è a disagio quando il flirt è esplicito e finalizzato solo al farsi notare 😉
      Nemmeno a loro piace sentirsi oggetti…e mi sembra giusto.
      Certo è un gran rottura di scatole una persona così intrusiva.
      Speriamo che il tanguero “strano” riesca a catalizzare il suo interesse!

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      1. Anche io credo che abbia atteggiamenti più da border istrionica che psicopatica. Le persone con tratti istrionici infatti hanno tipicamente atteggiamenti seduttivi, sessualmente molto espliciti, assolutamente fuori luogo e pubblicamente.
        L’anno scorso ho frequentato per breve tempo un tipo con queste caratteristiche, ed era davvero imbarazzante essere oggetto delle sue attenzioni sessuali anche in luoghi pubblici.

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      2. Già, cara Spirito, sono persone che amano sedurre pubblicamente e non fanno alcun mistero sulla loro sessualità vorace. L’atteggiamento dell’ex amica di Blume mi sembra molto autodistruttivo. Se oramai non si accorge nemmeno più dei rifiuti e della figura che ci fa significa che ha perso ogni freno inibitorio. Non sappiamo che passato ha, ma se si tratta di una personalità limite vuol dire che ha uno storico di comportamenti fisicamente aggressivi, alti e bassi umorali e lunghi periodi depressivi in cui si rinchiude in se stessa e non si fa vedere, per poi ritornare all’attivo tutta pimpante cercando di demolire il mondo. Insomma, se così è, si tratta di una persona imprevedibile e ingestibile che come fai sbagli… Mi dispiace per Blume che a quanto pare non riesce a trovare pace in un luogo che considera casa sua. Abbracci a te!

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      3. Si, è soggetta a sbalzi umorali, senza vie di mezzo: o si sente una vittima o ha in mano il mondo…del tutto squilibrata e imprevedibile, sì. E sì, è una gran palla trovatmela di mezzo proprio in questo periodo, poi, che np non c’è e io sto decisamente bene…

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  19. Sì, non ha affatto la freddezza tipica degli psicopatici e neanche il self control dei narcisisti, sta molto più nel versante border-istrionico, sicuramente: dinamiche seduttive, esibizionistiche e competitive a gogo. Io spero che non passi alla fisicità, per carità…o forse se vi passasse sarebbe la buona volta che venga allontanata dalle milonghe con buona pace di tutti…

    Sì, esistono anche uomini ai quali non va affatto di essere usati per un teatro altrui (anche molti altri che se ne fottano e ne approfittano lo stesso, però: io devo dire che sono molto disgustata da quegli uomini che approfittando della situazione ci provano con l’ex “amica” e poi ne parlano molto poco rispettosamente alle spalle…). Sono comunque contenta che un uomo che mi è piaciuto in passato, che reputo sì non proprio il massimo dell’equilibrio ma intelligente e interessante come persona, non si faccia abbindolare da questa sua manfrina che a mio giudizio ha anche parecchio del ridicolo…

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    1. Si, purtroppo ho notato che queste dinamiche competitive sono quasi sempre presenti in ogni luogo (di lavoro, virtuale, di svago, persino di volontariato)…c’e’ sempre la persona più o meno disturbata che ti prende di mira e decide di metterti a disagio proiettando su di te i suoi stessi disagi e problematiche esistenziali. Il caso di Blume è molto emblematico.
      Ho avuto situazioni simili sul lavoro e anche come volontaria ospedaliera: persone che non erano lì per collaborare o aiutare il prossimo, ma solo per far il proprio show personale…vedendo me che mi comportavo molto diversamente (ovvero mi interessavo agli altri sinceramente), mi attaccavano cercando di sminuirmi.
      L’ipocrisia che ho potuto toccare con mano di certe signore “per bene” (loro “felicemente” sposate, mi snobbavano perchè ero divorziata) le quali si presentavano in un luogo di sofferenza (reparto oncologico, con malati in fase terminale che volevano solo una parola di conforto o una carezza) ingioiellate e abbronzate dall’ultima vacanza ai Caraibi di cui parlavano amabilmente tra loro tra una tazza di tè e l’altra che davano ai pazienti senza nemmeno guardarli, fregandosene di chi era lì e soffriva…(ce n’era una infatti che chiamavamo “Cuba libre”) era impressionante.

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      1. Cara Spirito, come vi ho già scritto molti commenti fa a marzo ho perso il mio papà. La dott.ssa che lo seguiva ci ha spiegato che l’udito era l’ultimo dei sensi che se ne andava e che potevamo dirgli tutto ciò che volevamo. Forse vi ho già raccontato che una delle sue richieste era quella di registrare la sua storia sin dai primi ricordi e così ho fatto. Non so quando avrò il coraggio di risentirla e nemmeno dove ho trovato la forza per ascoltarlo senza crollare. Il punto è che in quell’ospedale ho trovato gente davvero in gamba, un infermiere in particolare mi ha colpito molto. E’ stato il suo sguardo a comunicarmi che mio papà era alle ultime ore. In questa registrazione mio padre mi ha detto una cosa: “Non parlo di tua madre, non merita che parli di lei.” Ho registrato 3 ore in circa 10 giorni, perché parlava con un filo di voce. Quando rientrai in Italia ho deciso che questo blog avrebbe dovuto concentrarsi sulla guarigione e non più su questi patetici figuri e che non avrei dedicato la mia intera esistenza alla “battaglia” anti narcisisti, psicopatici e co. semplicemente perché amo l’umanità e loro, non essendo degni di essere chiamati “umani”, perché si tratta di un privilegio, non meritano alcunché della mia persona. Tu hai una professione bella e altamente stressante che richiede una carica enorme di energia, dolcezza, tenerezza e umanità. Sarò gratta a quell’infermiere per il resto della mia vita per aver trattato mio papà come un figlio. Non mi scorderò mai di lui e sono certa che molti familiari penseranno a te con la stessa gratitudine che provo per l’équipe medica che si è presa cura di mio padre. Ciò che dai con affetto e dedizione nemmeno tutto l’oro e la cafoneria dell’universo possono cancellare. Grazie di questo tuo commento perché mi fa ricordare ancora una volta che anche dai momenti di grande lutto è possibile estrarre il meglio o il peggio dell’umanità. Non ti soffermare MAI sul peggio. Punta dritto su ciò che di bello le persone ti possono offrire perché tutto il resto, dalla superficialità alla malvagità, è soltanto un trucco per far campare un po’ di più chi non ha niente da fare o da dare. Buona serata a te!

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      2. Cara Sperazna…è stata un’esperienza che ho praticato per due anni, è stata forte e intensissima, ci ho messo tutta me stessa e sono felice di quello che ho imparato. Ho capito quanto sia preziosa la vita e quanto non dobbiamo sprecarne nemmeno un attimo in situazioni che non ci danno vera gioia e non ci corrispondono appieno…
        Ho interrotto poi quel volontariato per sopraggiunti problemi miei familiari (mia mamma ha avuto un ictus due anni fa e necessariamente quel tempo che dedicavo ai malati l’ho dedicato a lei) ma non dimenticherò mai le lezioni di vita che ho appreso da persone che avevano i giorni contati…
        Un abbraccio

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    2. In effetti alla fine si copre di ridicolo….non agganciare le provocazioni è la cosa giusta da fare, perchè ciò che tali persone perseguono è proprio il vederti esplodere per il proprio gusto personale di provocare reazioni (in questo assomigliano agli Np). Se non ci riescono, o scompaiono cercando altri luoghi o persone da vampirizzare o drammatizzano con scenate pensose come è accaduto a te…
      Più lontani stanno/stiamo meglio è veramente…

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  20. Si.. decisamente la cosa migliore è ignorare le provocazioni ( che il più delle volte nascono solo dall’ invidia ). Come infatti io mi sono ormai abituata a fare.

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    1. Effettivamente l’invidia è una brutta cosa, si. Mai capito perchè ne fossi oggetto, evidentemente le persone vere danno fastidio a chi le incontra per strada.

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      1. Più che dare fastidio come una zanzara, ti considerano una specie di San Sebastiano. Se ti fermi ricevi un sacco di frecciate e diventi un colino… Penso che c’è chi nasce per fare l’indio nella jungla (con tanto di arco e freccia e cerbottana) e chi nasce giaguaro. Il giaguaro devia le frecciate, altrimenti rischia di fare la fine del povero San Sebastiano. Comunque sia, ora torno alla mia caipirinha, sperando che non sgorghi dai buchi… Buona serata a voi e fate i bravi, mi raccomando!

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  21. Si, l’ essere veri e sinceri – e perdippiù informati su molte questioni – da evidentemente molto fastidio in un mondo governato dall’ ipocrisia e dall’ approssimazione. E queste si trovano non solo in certi ambienti grotteschi piccolo borghesi. Temo che l’ unica sia rassegnarsi.

    I Caraibi devono essere molto belli, comunque. Anche se personalmente non mi piacciono l’ abbronzatura e i gioielli “cafoni”.

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    1. E si, l’approssimazione, ovvero il parlare con presunta cognizione di argomenti o situazioni senza averli mai veramente approfonditi o nemmeno sperimentati di persona è uno sport assai diffuso.
      Si, anche io vorrei andare ai Caraibi, e beato davvero chi se lo può permettere, ma non mi metterei mai a parlarne di fronte a uno che sta per morire come invece ho visto fare.
      Cafonaggine e superficialità, un connubio agghiacciante.

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  22. Penso che nessuno a questo mondo sia davvero un esperto fatto e finito nel senso comune del termine. Avremo sempre qualcosa da imparare e capire, anche relativamente alle esperienze che descriviamo qui e che abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Nessuno escluso.

    Quello che per me fa la differenza è la capacità di considerare anche punti di vista diversi dal proprio e la disposizione ad essere ricettivi anche a nuove prospettive sullo stesso tema. Che magari non sono necessariamente “giuste” o risolutive, ma sono semplicemente “alternative”. Non ci vedo nulla di male.

    Non credo che imbattersi in qualcuno che non la vede esattamente come noi su tutto quanto sia necessariamente un male.

    Ci sono sicuramente “sport” più interessanti che polemizzare inutilmente o sentenziare sulle vite altrui ( specie se non le conosciamo ). E anche se non possiamo permetterci “i Caraibi”. Per esempio trascorrere una giornata o un week end in una Spa e coccolarsi a più non posso alla faccia di np. Fare insomma il contrario di quello che gli np vorrebbero: amare noi stessi.

    Si, trovo anch’ io deplorevole non avere riguardo per la sofferenza altrui, in qualsiasi ambito.

    A proposito di momenti dolorosi.. mentre mio padre mi stava morendo tra le braccia mangiato dal tumore, avevo lì di fronte la mia mamma narcisista che persino il quel momento mi criticava, perchè secondo lei non avrei dovuto urlare dal dolore e chiamare mio padre “inutilmente” ( una reazione istintiva normale in quel tipo di situazione ).

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    1. Well, direi che le mamme narcisiste danno il peggio del peggio quando capiscono che non possono essere sempre le protagoniste della vita dei loro figli. Scelgono i momenti più inopportuni per “splendere” negativamente, tant’è che non ci scordiamo mai determinati “show” proprio perché coincidono con i momenti più cruciali della nostra vita: una laurea, un matrimonio, la nascita di un figlio, la perdita di un padre… Mi dispiace per ciò che hai passato. Essere rimproverata anche in questi momenti è a dir poco agghiacciante e rimane impresso per molto tempo. Non so se hai letto “Guarire dall’abuso nascosto” di Shannon Thomas. Ecco, la Thomas ci racconta della terribile madre che ha avuto, dalla quale ha dovuto allontanarsi per forza o sarebbe stata uccisa. Con parole semplici e grande autorevolezza, l’autrice ci spiega come ha fatto a superare questo rapporto dolorosissimo e i conseguenziali traumi derivati dalle sue cattiverie, incluso la distruzione degli oggetti che ricordavano il padre. Per me è stata una lettura molto utile che sento di consigliare a chiunque viva questo tipo di situazione. Buona serata a te!

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      1. No Claudileia, quel libro non l’ ho letto direttamente e completamente, ma ho imparato a conoscerlo grazie a una nota youtuber a sua volta sopravvissuta agli abusi e che parla del disturbo narcisistico. Sicuramente è una fonte preziosissima per chi ha intrapreso un percorso di totale guarigione e liberazione da queste situazioni.

        Mi sono lasciata alle spalle molti episodi negativi vissuti con mia madre, ma quello del decesso di mio padre in ospedale mi aveva veramente disgustato nel profondo ed è una di quelle cose che non riesco a dimenticare. Per fortuna, la rabbia e il disprezzo per i suoi comportamenti hanno ormai completamente lasciato spazio al compatimento per la sua condizione psicologica e alla piena comprensione di questo suo disturbo.

        Mi unisco a te. Meglio la caipirinha che.. le accapigliate.

        Un abbraccio!

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  23. Per Speranza: è come dici…credo che la cosa positiva in tutto questo è la certezza di non avere rimpianti e di aver rifiutato con decisione lo squallore di questi soggetti, a volte purtroppo per arrivare a questo bisogna toccare il fondo…diventare stracci, oggetti sessuali con cui masturbarsi, bersagli di fantasie degradanti ecc…
    Sono contenta di essere fuori da questa schifezza e lo sono anche per te, perchè siamo determinate a non volere più un simile trattamento….nè da lui nè da nessun’altro.
    Ti abbraccio forte

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    1. Spirito bella,
      porre fine a un abuso è un’impresa che richiede non poche risorse, è inutile negarselo. Ma anche la peggiore giornata che possiamo passare oggi è niente in confronto a un giorno qualunque del passato con np nei pressi.
      Credo che i ricordi evocativi legati a lui siano così traumatici proprio perché mi riportano in circolo quella sensazione di soffitto che si abbassa sempre più sulla testa. Il cuore inizia ad accelerare e solo con una buona respirazione riesco a controllare il fenomeno.
      Sicuramente lo sai e fai già, ma trovo molto utile anche la tecnica di spostare subito il nostro pensiero su altro non appena ci rendiamo conto che stiamo indugiando inutilmente su ricordi o congetture che riguardano np. All’inizio facevo fatica ma in qualche settimana di “allenamento” ho visto importanti miglioramenti e lo consiglio (nulla di nuovo, ma meglio dirlo una volta in più che in meno) a tutti coloro che – come me – soffrono di pensieri intrusivi.
      Abbraccio e buona notte

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      1. Cara e forte Speranza, per me è ancora un pò difficile guardare fuori dalla terrazza verso i colli…perchè so che dietro quei colli ci abita Np2 e quel confine immaginario l’ho superato tante volte con il pensiero…pensa che nel pieno del momento passionale tra noi, che è durato alcuni mesi, ogni volta che vedevo il tramonto scendere dietro quei colli mi dicevo “lui è dentro quella luce”…una roba diabetica di cui oggettivamente mi vergogno…non ero innamorata persa, ma sicuramente molto presa da quel vortice di intense sensazioni che loro sanno così abilmente creare…
        Io ho trovato molto giovamento con la musica per meditazione per scacciare pensieri intrusivi e nostalgie pericolose…ho scaricato sul telefonino una app che si chiama Insight Timer e ascolto musica rilassante quando faccio qualcosa o prima di dormire…queste musiche hanno dentro lunghezze d’onda particolari, ( alpha , theta ecc) che sono riconosciute come calmanti e aiutano il cervello a rilassarsi.
        Lo consiglio a chi si trova nel momento del distacco e magari come è successo a me (ancora mi capita ma molto meno per fortuna) di non riuscire a prendere sonno a causa dello stress…
        Ti abbraccio

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  24. Grazie per questo consiglio, che voglio adottare visto che addormentarmi serenamente non è ancora banale per me.

    L’immagine della terrazza che dà verso i colli è molto forte e al tempo stesso ripete una sorta di pattern che riconosco molto bene. Immaginare che la bellezza di certe situazioni o luoghi sia il contorno naturale che avvolge le persone a cui teniamo è sintomo di sensibilità e desiderio di ampliare il nostro stato d’animo anche all’esterno di noi stessi. Una splendida capacità che non va dispersa in alcun modo, cara Spirito. “Lui è dentro quella luce” è una frase che dice tanto della persona che è in grado di concepirla. Certo, l’abbiamo – tu, io e molti altri qui – diretta a persone totalmente incapaci di comprendere anche minimamente la nostra voglia di condividere con rispetto una parte di vita, non importa quanto lunga.
    Per cui non vergognarti mai di averle provate, nemmeno di averlo fatto per np2. Se ci vergognassimo faremmo il loro sporco gioco dell’annientare le qualità degli altri.

    È importante individuare con esattezza se ci sono elementi che fanno scattare malessere o ricordi, perché così si possono nominare, governare, bloccare e quindi annientare. Dobbiamo fare attenzione a quale pensiero “diamo da mangiare”, il che non è automatico all’inizio, ma lo può diventare con la costanza.
    Come sai la psicoterapeuta che mi segue usa EMDR e ora stiamo ”ripulendo” tutti i rimandi apparentemente innocui che l’abuso mi ha iniettato nel cervello. Uno dei rimandi, pensa un po’, è proprio la luce del tramonto che mi porta dritta a immaginarlo nella sua casa invasa dai colori forti che entrano dalla sua bella terrazza e quindi, a ruota: lui in “alto”, io in “basso”; lui nella luce, io nel buio; lui con la famiglia allegra, io sola e raggirata… come vedi il cervello va col pilota automatico se non si controlla il pensiero: per cui, tanta forza a te, me e tutti per questo ulteriore passaggio.
    Buona giornata

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    1. Anche io all’inizio mi perdevo nel ricordo di tramonti vissuti, tramonti rossi e rosa. Li odiavo. L’ultimo quello che mi ha maggiormente fatto male era il diluvio rosa.
      Esatto, roba smielata, diabetica a pensarci ora. Oggi so con certezza che perfino quelle emozioni erano malate come lui. Provo solo disgusto al suo pensiero, alla sua inutile persona e mi detesto per aver avuto a che fare con uno schifo del genere! Ero rimbambita!

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      1. Cara Saretta,
        come dice Speranza non bisogna vergognarsi di aver provato delle emozioni, alla fine non sono le emozioni/pensieri in sè ad essere sbagliati… li abbiamo solo diretti alle persone sbagliate…
        Io so che il problema, al di là del narcisista, che è fatto come sappiamo e non ci si può fare nulla se non appunto, evitarlo, è anche mio: lui per me era il diversivo eccitante e adrenalinico alla mia vita…non mi ci trovo male eh…in in certo senso io stessa ho voluto ritagliarmi questo mio modo di vivere poco “sociale” circondata solo da poche persone care, con piccole cose quotidiane…ma indubbiamente oggi mi rendo conto che manca qualcosa…non il narcicista come persona ma quelle sensazioni forti. Sicuramente malate, sbagliate e frutto di inganno e auto inganno…non ci piove.
        Quindi devo lavorare su questo bisogno di adrenalina, capire che la vita ha da offrire cose mille volte migliori di qualche incontro di corsa..

        Per Speranza: ho un universo interiore veramente vasto ma sono poche le persone che vi hanno accesso…per lo più spaventa…
        Sono una persona dall’indole sia romantica che avventurosa, per me le cose non sono mai solo erotiche o sentimentali…mi piace il mix delle due…
        Np2 ha saputo sollecitare abilmente il lato trasgressivo ma per me era insufficiente, era una cosa troppo basata sul sesso…e se questo non è accompagnato da un certo coinvolgimento, non dico sentimentale ma almeno passionale, prima o poi stanca. Per fortuna sono riuscita a non coinvolgermi emotivamente come era accaduto con il primo Np, questa devo dire, è stata la mia salvezza.
        Il suo narcisismo si notava proprio in questa mancanza o paura di “perdere la testa” (ci era arrivato vicino con me, lo capivo) per cui cercava in ogni modo di mantenere un controllo ossessivo della situazione, mi voleva ma allo stesso tempo era terrorizzato all’idea di non riuscire a gestire la cosa, situazione che alla fine lo ha fatto esplodere.

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      2. Spirito, personalmente ti percepisco in equilibrio con i tuoi desideri, le tue responsabilità, le tue emozioni; non mi sembri, cioè, una persona che non ha visione di sé e questo ti rende consapevole e affascinante di tuo. Un’ottima preda per np2, esperto macellaio che seziona le anime e si tiene il pezzo di carne che lo aggrada di più (scusa la metafora forte, ma loro ci vedono così) . Chissà cosa pensava di ottenere umiliandoti o svalutandoti, “usando” solo i “pezzi” che gli servivano per sentirsi potente e ignorando quelli che lo avrebbero fatto sentire umano.
        Tu sei nata al mare, vero? Il prossimo tramonto guarda verso i colli e pensa che aldilà di essi, dopo prati, montagne, laghi e colline, c’è l’orizzonte del mare, il blu luccicante e il profumo dell’aria più dolce. Questo è quello che meriti, nulla di meno di ciò.
        Abbraccio forte

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      3. Grazie Speranza, questo tuo pensiero è meraviglioso…
        Penso che per loro sia una specie di rivalsa sul loro senso di inadeguatezza degradare le persone, renderle oggetti di desideri e pulsioni malsane….più le persone hanno valore e più ci provano gusto.
        A me è andata bene tutto sommato, mi sono stancata della volgarità malata e l’ho messo alla porta svalutandolo pesantemente, e questo mi ha ridato moltissima energia…in un certo senso l’ho ucciso psichicamente per riavere la mia forza, ed è brutto da dire ma con loro è così: o ti uccidono loro mentalmente ed emotivamente o li distruggi tu per salvarti…è una guerra.
        Ma si può arrivare a dei livelli terribili dove poi ritrovare il senso vero di sè è difficile. Io non l’ho mai perso per fortuna, e nemmeno tu…per quello dico che siamo due persone forti che nemmeno due psicopatici pervertiti simili sono riusciti a piegare…
        Ti abbraccio forte

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      4. Due cose mi colpiscono di ciò che scrivi. La prima: alcuni non riescono a fermare la giostra infernale e ritrovare se stessi. È terribile dover accettare di non poter strappare via subito certe persone dall’abuso che stanno vivendo. Ci sono situazioni così dolorose e complesse che si prova persino vergogna a raccontare la propria. Questo mi dà un grande senso di impotenza.
        La seconda: l’idea di doverli “uccidere”. Hai toccato un punto importante, perché l’idea che np mi abbia costretto, mio malgrado, a combatterlo con armi che ho sempre aborrito mi tormenta ancora ora. Ogni volta che tenta di riagganciarmi con un messaggio mi sento – per un tot di minuti – una schifezza perché non gli rispondo. Tutta questa necessità di infilzare il nemico io non ce l’ho proprio nel dna, eppure – oltre a farmi demolire in maniera consenziente – mi sono pure adattata a guerreggiare con lui e a colpirlo all’infinito pur di salvare me. Una follia.

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      5. Ciao Saretta,
        Non detestarti! Semmai sii sempre consapevole della tua forza nel far terminare l’abuso. Spesso, io per prima, tendiamo a non considerare questo aspetto, che invece è assolutamente centrale: abbiamo scoperto l’inganno, abbiamo allontanato np dalla nostra vita, lavoriamo per ripristinare noi stessi, teniamo il punto anche quando np cerca di farci nuovamente perdere l’equilibrio.
        Non eri rimbambita, eri – come oggi del resto – umana e ti sei offerta per le tue qualità migliori, come è naturale che sia. Tu come tanti, me compresa – non sapevi dell’esistenza di questi predatori umani. Questa non può essere una responsabilità, tantomeno una colpa. È semplicemente una disgrazia.

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  25. Una vera disgrazia hai ragione e col senno di poi ringrazio Dio che abbia spostato le sue attenzioni verso altre persone. Mi rode pensare di avere buttato il tempo con un essere così spregevole. Le famose perle ai porci…
    L’abuso è finito, ma la fatica è stata immane per cercare di ricomporre tutti i pezzi di me. Mi ha massacrata. Per ricompattarmi ci sono voluti tre anni e mezzo e quando penso che posso malauguratamente incontrarlo ho il voltastomaco.
    Anche a me l’adrenalina degli incontri faceva piacere, ma non mi manca affatto quel vivere sul filo del rasoio, oggi ho ripreso la mia vita serena, finalmente, dopo undici anni libera di essere, di non sentirmi costretta, in colpa, libera di gestire la mia vita e cosa più importante sono allegra come non lo ero mai quando stavo con lui. C’era sempre qualcosa che non andava, non ero mai come voleva. Sempre insoddisfatto. La libertà di pensare, di fare, di essere, di sbagliare … mi è mancato all’inizio … dolore, sangue e sudore. Shock dell’abbandono con relativo trauma diagnosticato e curato. Mi ha uccisa, ma sono rinata e riesco a riconoscere i tipacci come lui a distanza. Non voglio incontrarlo neanche per caso. È radioattivo per me. Viva pure la sua vita di miserabile e morto di fame lontano da me.

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    1. Radiottivo 🙂 si Saretta, hai proprio trovato un buon termine per descriverli. Le radiazioni sono invisibili e quando le prendi nemmeno te ne accorgi, ma poi i loro danni sono tremendi.
      Ora devi essere orgogliosa di te, ora che la tua vita è su binari giusti e sei serena…permettiti anche di lasciare andare il rancore se ci riesci perchè quello ci avvelena l’esistenza e per loro è una forma di nutrimento a livello subliminale (vi è tra noi e loro una forte connessione energetica che solo noi possiamo spezzare, loro non lo faranno mai perchè ne hanno bisogno)…non dico nel senso di perdonare gli abusi o dimenticare, quello mai, ma proprio di lasciarlo andare via dalla tua mente come un brutto tumore che sei riuscita ad estirpare prima che ti uccidesse e che ora non fa più parte di te.
      Come dice Speranza siamo forti perchè abbiamo detto basta a degli abusi prima che ci distruggessero e resistito senza mollare a tentativi di hoovering, e di questo dobbiamo andare molto orgogliose. Non per niente ci avevano scelte come bersagli da abbattere: non ci sono riusciti, e questo per loro sarà uno smacco eterno.
      Un abbraccio

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    2. Sì, è una vera manna dal cielo quando spostano le loro attenzioni altrove, non c’è fortuna maggiore. Mancano, all’inizio, perché c’è quella adrenalina che fa effetto, ma poi con il tempo si smaltisce e si sente bene quello che si guadagna: buonumore, equilibrio, serenità… Con loro c’è sempre un problema da risolvere, e poi un altro, e poi un altro ancora…mai soddisfatti, sempre in attacco.
      Ci vuole tempo per riprendersi, ma questo tempo viene. E anche se non ci saranno indifferenti, vedendoli, tuttavia il tempo trascorso non è invano: sicuramente sappiamo che non rivogliamo indietro quella non-vita in cui tutto è in loro funzione…
      Un abbraccio

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  26. Per Speranza: so bene che per come siamo, per come siamo cresciute e per le cose in cui crediamo, arrivare al punto di pensare “muori tu se no muoio io” è aberrante e questo ti dà anche la misura della gravità del danno subito.
    Quando sei in guerra, non ci sono regole, l’unica regola è salvarsi.
    La sindrome post traumatica nei soldati è molto studiata e io credo che si avvicini molto alla nostra esperienza.
    Quando sei in guerra l’altra parte ha delle strategie che tu non conosci, cerca di colpirti aggirando le tue difese, attacca quando meno te lo aspetti e sei sempre sul chi va là perchè non sai mai da dove arriverà la prossima bomba.
    Non è così anche con i narcisisti?
    Si avvicinano a te subdolamente fingendo di capirti, di essere tuoi alleati e poi…bum, iniziano la loro opera di demolizione, in modo sottile o anche violento, ma sempre inaspettato perchè nel frattempo tu gli hai aperto una porta e li hai fatti entrare.
    La nostra mente non riconosce subito il pericolo, siamo abituati a fidarci di chi ci dimostra gentilezza e comprensione o si mostra vittima e fragile…ecco perchè è così destabilizzante quando arriva l’abuso sotto le varie forme che ben consociamo (silent tratment, triangolazione, svalutazione), è un film dell’orrore, una follia come dici tu.
    Quindi il fatto che dopo simili trattamenti siamo ancora integre, se non siamo impazzite e non ci siamo fatte ricoverare per esaurimento nervoso significa che loro non per niente sono più forti, e questo deve darci coraggio e motivazione nel proseguire a non volere più gli abusi e i maltrattamenti psicologici.
    Ho letto tante storie qui e mi convinco sempre più di quanto siamo tutti persone di grande resistenza e tenacia.
    Loro sono dei deboli alla fine, vittime di sè stessi, della rabbia che li abita, della frustrazione per non riuscire ad avere un’identità coerente ma solo un caos immenso e della vergogna profonda di essere così unita alla paura di essere scoperti in questo loro essere disgregati e senza un centro unitario.
    Essere sminuiti, messi di fronte alla loro nullità è qualcosa di insostenibile e stai pur certa che entrambi gli Np non se la passano bene, perchè anche se a te sembra il contrario, di fatto sono loro a sentirsi quelli “in basso” e vedono te come in alto e irraggiungibile, specie quando li ignori nei loro tentativi di riagganciarti. Ecco perchè devono sempre cercare di abbatterti in ogni modo mostrando una vita fasulla e apparentemente perfetta.

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  27. Concordo su tutto al 100% Spirito.
    Tra l’altro, ora che certi meccanismi appaiono chiari, ci si accorge di quante persone ne siano “afflitte”. Lungi da me l’idea di essere circondata da np o di vederli ovunque: però è innegabile che siano molto più numerosi di quanto non si pensi.
    Sembra davvero di essere sul set di Hunger Games. Da questo punto di vista, un dato positivo che condivido volentieri con te e qui sul blog: si impara davvero a riconoscerli e a starne alla larga. Non solo per difendersi, ma anche e soprattutto per vivere la propria vita con qualità e rispetto. E per lasciare la tossicità fuori dalla nostra porta.
    Ne ho avuto la prova concreta lo scorso novembre, quando in studio è arrivata – non con il mio avallo (eccolo l’istinto) – una giovane professionista che nel giro di pochi mesi ha messo a soqquadro il benessere di tutti noi. Non mi azzardo a fare nessuna diagnosi, ma ho riconosciuto bene la sua capacità di manipolare, la sua rabbia e la sua invidia, le sue bugie, il suo falso Sè.
    A novembre scorso non ero in grado di combattere su due fronti – con np e pure con lei – ma ho creduto al mio istinto, mi sono tenuta a distanza, sono intervenuta solo quando stava per fare danni gravi (soprattutto sugli altri collaboratori). Incredibile da dire, ho dovuto persino convincere il mio socio tutt’altro che scemo, della sua tossicità. Alla fine, cioè due settimane fa, mi sono proposta per comunicarle che la nostra collaborazione finiva inesorabilmente (è così aggressiva che in studio nessuno voleva affrontarla, non per paura ma per disagio ad affrontare tanta violenza espressa persino sulla faccia e nei movimenti).
    Vengo al punto: lei mi ha insultata e ovviamente ricoperta di veleni suoi, ma ha trovato una nuova Speranza che non ha – quasi – battuto ciglio. L’ho vista ai raggi x, riconoscendo in lei tanti atteggiamenti di np, sapendo già la cattiveria successiva che avrebbe detto e le mosse che avrebbe fatto. Sono rimasta colpita da questa mia fermezza e sono certa che deriva proprio dalla lucidità ritrovata (spero sempre di più) e grazie a questo lungo percorso. Lungo, molto lungo in effetti: ma mi sento di dire che la sua durata non deve più importarci più di tanto, semmai dobbiamo inalare il benessere che ci dà la qualità di ciò che stiamo facendo. Abbiamo deciso – e ognuno di noi è in un certo punto del proprio percorso – di fermare l’abuso. La liberazione inizia da subito e ogni giorno che si aggiunge porta con sè nuova libertà. Ribadisco sempre e con grande rispetto che il mio abuso è avvenuto senza coinvolgere figli, denari, famiglie, posto di lavoro…; pertanto non è paragonabile, non tanto per l’intensità (quella c’è tutta, posso assicurarlo), ma per le enormi difficoltà oggettive che per fortuna non devo affrontare (a parte l’auto sua parcheggiata sotto alle mie finestre… uno di questi giorni gliela rigo e basta, mi sembra il minimo).
    Abbraccio gigante

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    1. Cara, l’esempio che hai portato del tuo saper affrontare la collega (molto probabilmente narcisista o con forti tratti narcisistici) dimostra quanto sia importante questo percorso fatto e come ad oggi ci aiuti ad avere una maggiore attenzione e prontezza nell’individuare personaggi di un certo tipo.
      Il che se ci pensi, per persone come noi, tendenzialmente buone (ma non sceme) e molto bisognose di affetto e contatto umano, non è poco.
      Mentre leggevo il tuo commento ti vedevo forte e determinata nell’affrontare la collega, e sono stata molto felice.
      E’ assolutamente vero quel detto “Ciò che non ti distrugge ti fortifica”.
      A me questa esperienza con gli np è servita moltissimo a fortificarmi. Ho avuto l’occasione, anche recentemente, di mandare a quel paese in modo abbastanza rapido persone che ho riconosciuto come tossiche e abusanti, senza vergogna e senza colpa. Ogni volta che è successo sentivo che la mia forza aumentava e ho quindi capito come in passato io fossi invece una sorgente di energia “a perdere” di cui taluni/e abusavano a piene mani.
      Tutto questo oggi ci rende agli occhi di narcisisti e simili delle persone irraggiungibili, impossibili da abbattere.
      Se quindi incontrare sul nostro cammino dei narcisisti è servito a questo, a fortificarci (senza snaturarci e continuare ad essere persone empatiche) e a tirare fuori le combattenti che sono in noi, allora ben venga….
      Buona giornata cara,
      Un abbraccio

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      1. Sì, anche per me è la stessa cosa tua e di Speranza, la vicenda con np mi ha spinta ad avere maggiore consapevolezza degli abusi, soprattutto nel senso dell’energia profusa e regalata senza alcun ritorno, come un vuoto a perdere. Anche io ho sganciato rapidamente amicizie che ho percepito come tossiche: non solo l’ex “amica”, ma anche altri soggetti che si configuravano all’orizzonte. L’introspezione seguita al trauma da np mi ha fortificato, pure se è passata attraverso un lago di sofferenza e svuotamento energetico. Per me, la sconfitta più grande di np è proprio questa: nonostante gli obiettivi distruttivi, l’aver determinato con il suo passaggio una maggiore consapevolezza di me stessa…
        Un abbraccio.

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      2. Ciao Blume,
        Come stai e come va con la ex amica. Si è calmata?
        La sconfitta più grande è il non averci abbattuti: dev’essere per loro qualcosa che li turba e al tempo stesso stupisce. Si chiederanno com’è possibile che siamo ancora in piedi e non attaccate al campanello di casa; oppure si diranno che tutto sommato non eravamo un granché, anzi eravamo proprio pessimi.
        Meglio così. Qualunque cosa dicano, va bene così, ma che stiano alla larga.
        Abbraccio a te

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      3. Cara Speranza, svalutarci appartiene al loro meccanismo di difesa narcisistico. Non possono ammettere di aver “perso” alcunché: nella loro testa gli unici e le uniche ad aver perso qualcosa siamo noi. Se loro si vedono come esseri perfetti, dei veri geni, allora è evidente che nessuno sarà mai alla loro altezza perché imperfetto e quindi avanti il prossimo o la prossima. Ok, comprendono che non siamo lì, in attesa che ritornino, ma SI CONVINCONO che SE solo volessero potrebbero riprenderci a qualunque momento come “qualcosa” in promozione, buttato in un cestino insieme a tanti altri “prodotti” usa e getta. Abbraccio grande a te!

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      4. Si Blume, sono esperienze molto dure (di cui magari avremmo fatto volentieri a meno) ed energeticamente probanti, ma sono state di grande insegnamento…
        Un abbraccio

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      5. Grazie Spirito per la tua vicinanza,
        Sei sempre cara.
        Ti confermo ciò la psicoterapeuta mi dice e che osservi giustamente anche tu: ai loro occhi noi siamo irraggiungibili. Prima eravamo solo piatti di adrenalina pura, oggi siamo oggetti completamente fuori dalla loro portata (persone per loro non lo saremo mai).
        Magra soddisfazione, tanto loro si raccontano sempre la bugia giusta e compensano la nostra indisponibilità con l’accoglimento da parte di altri. Spostiamo il focus su di noi, però, e sul nostro valore ritrovato.

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      6. Cara Speranza, quanto più alto il livello di narcisismo più ci vedono come “meno di zero”. Se il livello di narcisismo è alto (perverso/psicopatia), allora gli unici irraggiungibili sarebbero loro stessi e le donne che non hanno mai avuto e mai avranno sul loro letto. Concordo in parte con la visione della tua terapeuta perché in molti casi, davvero estremi, gli oggetti lontani dalla loro portata sono astratti come le figure di riferimento del passato, il che genera l’insoddisfazione cronica nei confronti delle persone in carne ed ossa che appartengono o s’affacciano alla loro vita. Nella visione del narcisista perverso/psicopatico, non importa se ti ha avuto per una notte: sarai sempre a sua disposizione a prescindere dei mille no che ha ricevuto da te dopo. Per questo motivo molti di loro arrivano all’omicidio quando capiscono che effettivamente non hanno alcun potere su di te: si tratta di una situazione talmente angosciante per loro da provare sollievo quando fanno fuori chi è sfuggito totalmente al loro controllo…

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      7. Cara Claudileia,

        come sempre, infinitamente grata a te e a tutti coloro che qui scrivono.
        Concordo – per fortuna senza provare più quasi dolore – sul fatto che per np noi siamo meno di zero; e non mi soffermo nemmeno più tanto sulle ragioni che portino il mio vicino di casa a considerarmi un soprammobile o forse anche meno. È orribilmente così. Ai suoi occhi io sono un puro oggetto. Dopo 12 mesi di no contact ho assimilato il concetto e pure accettato, per quanto su alcuni automatismi debba ancora lavorare.

        Non sono certa, invece, di avere inteso bene quando scrivi che concordi parzialmente quanto dice la mia terapeuta. Ciò che lei intende non è che noi vittime “ribelli” siamo irraggiungibili per i np in quanto “di valore” (ora che non ci hanno più tra le grinfie); lei sostiene che siamo percepiti da np come irraggiungibili in quanto oggetti che “non obbediscono ai comandi” e con i quali essi non sanno come interagire per mancanza oggettiva di strumenti.
        La terapeuta è infatti particolarmente scrupolosa (me ne rendo conto io, lei non me lo sta comunicando direttamente) nel chiedermi se ci sono stati fatti nuovi per quanto riguarda le azioni di np verso di me. Alla mia domanda diretta “devo preoccuparmi?” lei mi ha risposto “al momento no, ma mantieni la tua bella abitudine di essere prudente”.
        Di qui il suo discorso della rabbia che può nascere dal fatto noi siamo “irraggiungibili” nonostante i loro svariati tentativi.
        Spero di essere riuscita a spiegarmi e chiarire che noi – ai loro occhi – siamo e restiamo oggetti.
        Sono certa che il np che abita di fronte a casa mia, non ricordi nemmeno il mio volto, per lui sono un oggetto astratto – proprio come scrivi tu, Claudileia- che sta sfuggendo al suo controllo da ben un anno. Io spero che la sua professione e la necessità di mantenere una facciata con la famiglia siano un deterrente sufficiente. Da questo punto di vista il rifilo che mi ha fatto qualche settimana fa con l’auto (dopo che la sera prima mi aveva scritto, testuale e come sempre in forma impersonale: “insomma neanche un saluto”) mi fa prestare ancora più attenzione così che alla sera mi faccio sempre accompagnare a casa dal mio collega. Una cara amica avvocato mi fa notare come già solo questo sia stalking (lo scrivere in maniera ricorrente e il cambio obbligato delle abitudini) e si è offerta di far convocare – tramite un suo amico e collaboratore che si occupa di questi reati – il np in caserma per una “chiacchierata informale”. Non le ho dato ancora un riscontro, nella mia testa vorrei che tutto andasse spegnendosi senza azioni eclatanti (ma so di sbagliare così facendo, e anche di non essere solidale con le donne che subiscono stalking e violenza).
        Grazie per tutto, un abbraccio

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      8. Sono d’accordo Speranza, anche io ritengo che il loro malessere relativo al nostro abbandono sia infinitesimale rispetto a quello che abbiamo provato noi…ma non lo digeriranno mai. Infatti lui continua a cercarti anche se sono sicura che abbia già individuato altre risorse, come Np2 del resto…che attinge al vastissimo bacino scolastico (colleghe insegnanti, allieve, mamme, bidelle…basta che respirino).
        Di sicuro persone ad alto rifornimento energetico come siamo state noi non se ne trovano dovunque, motivo per cui un tentativo di ripescarci, anche a distanza di moltissimo tempo, lo faranno sempre. Per cui sempre all’erta e determinate.
        Baci

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  28. Per Speranza.
    Io sto abbastanza bene, lavorare mi aiuta molto a distrarmi. Non è un momento adrelinicamente esaltante, ma va bene: lo accetto. L’ex amica è sempre su di giri, l’altra settimana mi ha visto relazionarmi a un uomo (con cui ebbi una relazione) e ha cercato immediatamente di provarci,di punto in bianco, senza neanche verificare la disponibilità effettiva di lui, che in questo caso l’ha respinta. Ecchecivuoifare… non si calma, perché è disturbata fortemente pure lei.

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    1. Ciao Blume, il lavoro in effetti aiuta quasi sempre a mantenere la mente impegnata; se poi i progetti sono di valore, come credo lo siano i tuoi, allora diventa un buon alleato. Comprendo bene quando scrivi che non è un periodo esaltante… l’equilibrio che tocca mantenere è faticoso, richiede impegno costante e si vorrebbe ogni tanto avere un approdo appagante. Evidentemente ci vuole ancora del tempo, che ti devo dire.
      Mi domando nel contempo quanta (e diversamente direzionata) sia l’energia della tua ex amica sempre su di giri e che un po’ mi inquieta per la sua incapacità di leggersi (e calmarsi per non affossarsi sempre più).
      Quanto spreco di emozioni, di occasioni per stare bene, di bel vivere e apprendere.
      Un abbraccio a te e buona domenica

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      1. Sì, infatti l’ex amica rappresenta un buon campo di osservazione: quello da evitare è ciò che fa lei, ovverosia o sta sulle stelle o precipita in basso e sente di non esistere (quindi cerca nemici esterni a cui attribuire i fallimenti), mentre io al contrario sto cercando un mio buon compromesso interno che mi faccia convivere bene con la medietà, perché sempre a palla stare non si può. Riuscire ad attraversare i momenti “down” senza sentirmi una fallita, insomma. Senza dover stare sempre è solo al top per sentirmi valida. Vedere lei mi aiuta soprattutto a capire cosa NON fare.

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      2. Concordo pienamente. Da questo punto di vista certe persone hanno il “merito” – a loro sconosciuto – di farci vedere come NON bisogna proprio essere. Non credo tu ne abbia bisogno, ma l’esperienza con np – e qui parlo per me – può rendere oltremodo fragili in certi momenti e bisognosi di orizzonti almeno un po’ movimentati. Invece ho la sensazione netta di una grande marea che si ritira e fa emergere tutti i rottami di una relazione nata morta. Un quadro desolante e duro, soprattutto se ai rottami aggiungo il volgare raggiro che np mi ha inflitto. Ci vuole tempo e pazienza, per fortuna non ci manca nè l’una nè l’altra cosa. E nella pacatezza della medietà si continua ad apprendere, osservare, calibrare. Molto meglio che lo svolazzo inquieto dell’ex amica, destinata a sbattere contro vetrate luccicanti chissà ancora per quanto tempo. In questo lei suscita compassione.

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      3. Buon inizio settimana ragazze.
        Trovo molto azzeccata la metafora della marea che si ritira lasciandosi dietro le macerie di queste “non storie”: perchè di fatto non si possono nemmeno definire tali. Una storia infatti, per quanto possa andare male, ti lascia sempre qualcosa di valore per cui ti dici che alla fine, ne è comunque valsa la pena perchè ti lascia comunque dei buoni ricordi o ti ha fatta evolvere come persona…con loro invece si hanno vere e proprie involuzioni (sanno tirare fuori il peggio di te, le fragilità, le zone d’ombra) e poichè tutto è fondato su una sorta inganno iniziale (ti sembrano migliori e con un potenziale che in realtà non hanno) alla fine oltre al danno (sempre grande, non importa in che ruolo ti trovavi) anche la beffa di aver avuto a che fare con un personaggio inventato.
        Credo che una delle difficoltà maggiori sia dover superare l’idea di aver perso del tempo inutilmente….che alla nostra età pesa anche il doppio perchè ogni anno che passa ne vale tre o quattro di quando avevamo 20 anni e c’era tutto il tempo per sbagliare e rimetterci in carreggiata.
        Per questo è importante secondo me valutare molto attentamente le persone che d’ora in poi faremo entrare nella nostra vita, sia come amicizie che come partner…il tempo a disposizione non è infinito e dobbiamo viverlo al meglio circondandoci di poche ma valide persone con le quali avere una scambio che ci possa arricchire e non depauperare di preziose energie vitali ed emotive.
        Abbracci

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      4. Ciao Spirito,
        è proprio una waste land quella che np lascia dopo il suo passaggio. Una terra messa a soqquadro, tutta da rimettere in ordine, nutrire, curare. A guardare i rottami e tutt’intorno si resta desolati, anche quando si è compreso il meccanismo di tutto il raggiro. Uno dei primi articoli che ho letto qui usava proprio il termine “disumano”. Non si sa nemmeno da che parte cominciare, anche se il nostro istinto di sopravvivenza tende a spingerci costantemente in avanti. Ed è questo che va fatto, nella maniera più assoluta: andare avanti, procedere e disinnescare tutte le trappole della mente che si presentano (ottimo l’articolo di Claudileia di stamattina, sempre su misura… grazie Claudileia ❤️). Poi ci sono anche le trappole materiali, come nel caso di tante di noi; np che potrebbero palesarsi da un momento all’altro, direttamente o tramite terzi, luci, auto, mogli, figli… e in tal caso è importante cogliere sempre ogni occasione per fortificarsi, prepararsi all’evenienza, leggersi in una sorta di double check che ci riveli eventuali falle nel sistema di protezione. Pensa tu che linguaggio militare si finisce per adottare…
        In attesa di rivedere i colori sulla terra desolata, ti mando un abbraccio

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      5. E’ vero, è come stare in guerra con loro, non sai mai da che parte possano sbucare …anche se gli hai tagliato i ponti della comunicazione.
        Np1 per dire, sa dove vivo purtroppo, mentre per fortuna Np2 ha solo una vaga idea della zona…non sa nemmeno il mio cognome per fortuna quindi dubito che possa suonarmi al campanello…tra l’altro per depistarlo gli ho detto che lavoravo in un posto che però non è quello giusto, così se dovesse venire a cercarmi là non mi trova…
        Insomma, bisogna inventarsene di ogni per sfuggire al loro controllo e mi piace pensare che sia lì a chiedersi dove sono finita e che questo gli crei frustrazione e rabbia (ebbene si, so che sarebbe meglio fregarsene di cosa pensano ma un pò di rivincita, sebbene piccola, voglio pure averla), anche se i loro pensieri sono molto labili, e se il pensiero di una ex preda fuggitiva li prende devono subito cancellarlo o dirsi che sono loro che hanno chiuso, sicuramente ora entrambi hanno chi sfruttare a livello energetico…io la pompa della benzina l’ho staccata a tempo indeterminato…
        Un abbraccio

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  29. Buon pomeriggio ragazze, anche io penso che il mio ex mi consideri di valore pari o sotto lo zero. Quando “mi amava” ero perfetta, quando non mi ha più amata cercava scuse per trovare dei difetti. Vedeva amanti dappertutto. Non so se fosse una scusa per mollarmi o una dura realtà, ovvero lo specchio si era infranto e tutto quello che mi accusava, lo stava facendo lui. Si era trovato una nuova rifornitrice e quindi doveva trovare motivi. Insomma si stava raccontando una storia che avrebbe messo a tacere la sua sporca coscienza. Che persona orrenda, come mi pento di essere stata con lui!!!
    Incredibile quanto sia tossico, basta che mi arrivi una notizia che lo striscia anche da lontano mi sento male, un forte disgusto prende il sopravvento che mi ricorda quanta sporcizia ho dovuto spalare in questi anni.
    Mi consolo pensando che non l’ho mai più cercato, né con un messaggio, né mail, né telefono. Niente. Il vuoto. Mi ha mollata? Ho girato le spalle e non mi sono mai più voltata a guardare.
    Dentro sono morta e poi rinata. Ma questo è un discorso tra di noi che lui non saprà mai. Spero sempre di avere un risarcimento morale, chissà se mai lo avremo?!
    Buona serata.

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    1. Ciao Saretta, noi ragazze “meno di zero” bisogna che dimentichiamo risarcimenti morali e materiali da parte di np. Proprio dimentichiamoceli e mettiamoci in testa che – se arrivassero – sarebbero solo nuova tossicità per noi.
      Lui non saprà mai che tu sei morta e poi rinata? Sii felice di ciò, se lo sapesse riuscirebbe ad appestare tutto il lavoro che hai fatto per ricostruirti.
      Tutti noi qui, e noi donne in particolare (mi scuso con gli amici maschi del blog, ma so che mi capiranno) abbiamo il diritto e il dovere, a un certo punto, di mettere la parola fine senza più farsi troppe domande. La nostra parola deve essere l’ultima pronunciata davanti agli abusi che abbiamo subito. Ed è quella che conta è che deve valere per noi da adesso e per il futuro.
      Ciao cara

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    2. “Non so se fosse una scusa per mollarmi o una dura realtà, ovvero lo specchio si era infranto e tutto quello che mi accusava, lo stava facendo lui. !

      Probabile Saretta, anzi, è un certezza quasi matematica.
      Ad un certo punto, così come all’inizio si sono inventati la storia per catturare il tuo interesse, quando devono “prendere aria” dal rapporto con te (loro in realtà non scartano mai definitivamente…si prendono solo delle “pause” per dedicarsi ad altre prede) si inventano una storia che svaluti te e metta la loro coscienza a posto. Anzi, coscienza è un termine inappropriato, visto che ne sono privi (o meglio, dispongono di una proto coscienza embrionale sempre autoriferita e mai rivolta all’esterno). Diciamo che vogliono sempre uscirne puliti e tu “meno di zero”.
      Come giustamente dice Speranza, ad un certo punto l’ultima parola che vale è la nostra: abbiamo detto basta, non ce ne deve più importare.
      Anche io cara Saretta ti confesso che ho desiderato a lungo una sorta di “risarcimento” o “giutizia divina”…magari sapere che la nuova storia di Np1 fallisce miseramente o che Np2 venga finalmente scoperto dalla sua lei e messo fuori dalla porta di casa….ma queste cose, che probabilmente prima o poi avverranno, non devono interessarci…loro devono stare proprio fuori dalla nostra vita e dalla nostra mente, io non vado nemmeno più a guardare i loro profili su facebook perchè ho capito che qualunque notizia /novità interferirebbe con il processo di sganciamento e detox, rallentandolo.
      Forza e coraggio, possiamo fare a meno di tutto ciò.
      Un abbraccio

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    3. Ciao Saretta, un risarcimento morale che comporti le loro scuse ovviamente non esiste: bisognerebbe avere una coscienza di sé e una capacità di percepire l’Altro, ma nell’ambito del disturbo non ci siamo proprio su questo terreno. Il risarcimento conseguente alla loro rovina non so, può essere che a un certo punto la vita giri loro male in materia di rifornimento narcisistico, soprattutto andando avanti con l’età, ma non è detto che succeda né che noi saremo lì a guardare (a me cmq sembra già abbastanza fallimentare la vita che conducono, spostandosi a destra e a manca senza costruire un bel nulla di positivo). Il risarcimento che possiamo dare a noi stessi invece esiste e ci auguriamo che avvenga: no agli abusi e recupero della propria dignità di persone, messa sotto attacco da np. Già qui sei sulla buona strada, no?
      Un abbraccio

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  30. Ciao a tutte,

    oggi mi sono presa un po’ di tempo per leggere i vostri interventi di quest’ultimo periodo e ne approfitto anche per scrivervi.
    Si parlava di ciò che siamo diventate ai loro occhi in regime di no contact da parte nostra. Interpreto così l’immagine da voi riportata degli oggetti malfunzionanti. Ciò che io vedo e che percepisco è un essere fragile, un individuo minuscolo in balìa di un io tiranno e artificiale, la cui dannazione, e nel contempo salvezza, sta nell’essere interamente conchiuso in se stesso, come una sorta di monade. L’essere divenuta per lui irraggiungibile credo che sia fonte di sicuro fastidio e ciò che lo fa desistere dal cercarmi è la paura di un rifiuto, che sarebbe ben più devastante. Lui stesso mi raccontò, tempo addietro, che rinunciava a corteggiare, ritirandosi immediatamente se la donna che gli piaceva non mostrava chiari segni di interessamento. La paura del rifiuto era più forte del desiderio. Fortunatamente, negli ultimi tempi, avendo cambiato orario di lavoro, non l’ho più incontrato.
    La mia vita va avanti tra tanti impegni e anche notevoli preoccupazioni che hanno distolto quasi completamente la mia attenzione mentale da Np. Eppure il pensiero permane e non mancano momenti in cui sono rapita da un’ingannevole nostalgia. In quei momenti, come qualcuna di voi ha suggerito, bisogna scacciare in fretta i pensieri intrusivi e il modo migliore per riuscirvi è quello di riportare alla mente un ricordo sgradevolissimo. Nel mio caso, ripenso a due momenti: quello in cui ho realizzato di essere stata per lui solo sesso e l’altro, allorché non potendomi più sfruttare per il sesso, ha approfittato della mia disponibilità e preparazione per un lavoro di tipo intellettuale di cui è stato molto soddisfatto. Se non altro, per avermi chiesto auto, mi reputava all’altezza.
    Parlavate del sesso e di quanto abbia costituito un collante nel rapporto con Np. E’ stato così anche per me, ma ho sempre avuto la percezione che per lui fosse quasi un’ossessione. Ad un certo punto della nostra storia, avvertivo l’esigenza di fare anche altro insieme, ma per lui non si poteva prescindere da quello. Se qualche volta provavo a proporgli un incontro o una giornata lontani dalla camera da letto, vedevo dipinto sul suo viso il terrore. Forse questa dipendenza dipendeva dalla sua età e dalla mia, da ciò che il sesso con me ha rappresentava per lui, al di là dell’atto fisico: la conferma di un valore e di un potere che temeva di perdere. E che poi di fatto ha perso perché la vita ha deciso così.
    Pensavo a quello che avete scritto circa la diversa capacità di recupero a seconda dell’età. Sono d’accordo: quando si è più giovani questa capacità è molto più forte perché forti sono le aspettative verso il futuro. Ripensando ai miei trascorsi, credo di essere incappata, poco più che venticinquenne, in un soggetto probabile narcisista. Un ragazzo di bell’aspetto, con il culto della propria immagine, che si era presentato come persona umile, rivelandosi invece un presuntuoso senza alcun talento. Era un bugiardo patologico che collezionava conquiste amorose. Ti portava alle stelle per poi mollarti per una nuova fiamma, previa triangolazione, nel giro di pochissimo. Era compulsivo in questo suo schema che ripeteva all’infinito. Ci cascai anch’io, ma dopo i primi momenti di sconcerto lo disprezzai al punto da rimuoverlo completamente dai miei pensieri. E passai ad altro. Lui provò a riagganciarmi un paio di volte, ma gli andò malissimo. A quell’età, la voglia di andare avanti, di fare esperienze significative, di realizzare i propri sogni è grande. Non è più così quando si diventa adulti e maturi e più che infinite possibilità vediamo pararsi davanti a noi possibili pericoli e trabocchetti. Vivere una storia d’amore ora non è come a 20 anni. E riprendersi da un’esperienza tossica con Np è ben più complesso, anche a causa delle tante implicazioni che quando si è giovani non si percepiscono neppure. La povera diciannovenne vittima di Np dancer recupererà bene una volta che lui la avrà scartata.
    Ripensando a un anno fa, come Speranza e Spirito e Blume, anche io provo sollievo. Un anno fa ero con lui, già in fase discendente verso gli inferi. Non ero felice, non ero serena, non mi sentivo appagata. Soprattutto, ero la versione peggiore di me stessa: remissiva, diffidente, sospettosa, priva di slanci. Oggi, il solo pensiero di essermi buttata alle spalle tutto questo, basta a rendermi felice.
    Se gli Np non sapranno mai cosa proviamo perché indifferenti all’altrui sentire, sono certa che anche noi possiamo percepire fino ad un certo punto la sofferenza che si portano dentro e che li accompagnerà per l’intera esistenza. L’intensità di quel dolore si manifesta nella forza distruttiva del loro agire. Sono d’accordo con Blume quando dice che la loro punizione consiste in ciò che sono. Non servono ulteriori pene. L’apparenza può essere scintillante. La sostanza resta raccapricciante.
    “Ho la sensazione netta di una grande marea che si ritira e fa emergere tutti i rottami di una relazione nata morta. Un quadro desolante e duro, soprattutto se ai rottami aggiungo il volgare raggiro che np mi ha inflitto. Ci vuole tempo e pazienza, per fortuna non ci manca nè l’una nè l’altra cosa”. Immagine molto effcace, Speranza.
    In bocca al lupo a tutte noi!

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    1. Ciao Alice, piacere di risentirti.
      Sì, anche io avverto questo riguardo a lui, come dici tu: un essere fragile e precario in balìa di un io sovraesposto, sovradimensionato, tirannico e artificiale che sopravvive soltanto attraverso la chiusura totale in se stesso. Ed è dannazione, sì, perché impedisce la vita, ma anche in qualche modo salvezza, perché ne impedisce il tracollo. Anche io avverto che la mia irraggiungibilità sia per lui fastidio e il timore di un rifiuto impossibile da sostenere. E anche a me una volta np raccontò che, se rifiutato, o anche solo percependo i segnali di un rifiuto, si ritira del tutto, perché il timore del rifiuto è più forte del desiderio stesso. Resta il boccone amaro e il disprezzo: la paura del rifiuto si tramuta in disprezzo per l’altro: non è l’altro a rifiutare ma lui a non volere, e passa la paura.

      Pur se può far capolino la nostalgia, l’assenza di np è un vero sollievo: disintossicandosi, pian piano, sottratti all’influenza nefasta del disturbato che disturba, resta soprattutto questo: il sollievo per l’assenza del tourbillon artificiale messo in opera da np, che sempre ti porta a esternare i tuoi lati peggiori: lo spegnersi della vitalità, la vergogna, la rabbia, la sospettosità, l’assenza di allegria…
      E, in assenza di np, o fuori dalle dinamiche malate, si comincia a percepire quello che loro non sentiranno mai: che la vita – interna ed esterna – scorre eccome, con i suoi alti e bassi, certo, ma fortunatamente scorre… Quello che np mi aveva sottratto e che ora torno a percepire è proprio questo: il sapore della vita, bella e brutta, che con np tra le palle e nella testa si era quasi completamente esaurito.

      Un abbraccio

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      1. Sottoscrivo, cara Blume! La leggerezza che si guadagna togliendosi dal circuito perverso, passata la tempesta emotiva e il vuoto dei primi mesi di contatto zero è dolce come la prima caramella assaggiata nell’infanzia. E’ vero che c’è la mancata adrenalina, ma come ben ricordato da Spirito Libero, essendo roba tua è possibile re-direzionarla. Il bello è quando scopriamo di poter provare questa stessa identica adrenalina in modo molto più sano, ad esempio ripristinando la nostra capacità di emozionarci per le cose belle che la vita è in grado di regalarci e per le sorprendenti conquiste che raggiungiamo quando la nostra energia viene direzionata al mondo del lavoro, della famiglia, in amicizia, a noi e alle nostre coccole quotidiane… buona giornata a te e un abbraccio grande!

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    2. Cara Alice,
      Siamo “quelle che un anno fa”, in effetti. Tornano pure i conti sui tempi del ripristino – se non totale, almeno parziale.
      Torna pure il conto sull’ingannevole nostalgia, come la definisci bene tu. E torna chiaro il ricordo di tutte le volte in cui abbiamo cercato invano di essere qualcosa anche fuori dal letto (nel mio caso, dal pavimento, visto che la sua camera da letto non mi è stata mai aperta… per lui ero semplicemente una prostituta in omaggio da tenere al massimo sul divano… mi viene il voltastomaco solo a pensarci).
      Di recente – di fronte al fatto che la terapeuta mi invitava a non confondere i luccichii di np con autentica felicità – ho espresso alla stessa il dubbio che forse “mi sto raccontando una fiaba e che lui tutto sommato è felice”. La sua risposta mi ha colpita e non poco. La risposta sua è stata: “E che male c’è, in caso, a raccontarsi una fiaba se in ballo c’è la nostra dignità ritrovata? Tenuto conto che ciò che mi hai raccontato lo hai vissuto sulla tua pelle e non è stato per niente piacevole, qual è il problema eventuale di raccontarsi una fiaba (tanto è assolutamente certo che loro facciano una vita desolante, dice sempre lei)”.
      In effetti il ragionamento non fa mezza grinza. ma mi colpisce il fatto che sono ancora a cercare l’esattezza in una situazione di assurda follia.
      Abbraccio grande grande

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      1. Bravissima la tua terapeuta! Appunto: se da loro tutte le balle venivano accolte, perché non un sano autoinganno creato da noi stesse, pur di salvarci? Autoinganno che in questo caso è la triste realtà dei fatti? Esternamente chiunque non coinvolto come te riesce a vedere la miserabilità del soggetto, ma tu ancora hai dei dubbi per via dell’investimento emotivo che hai fatto. Quindi, per te è come aver gettato il meglio della tua persona in un pozzo nero. Sappiamo che è andata così, per questo in un primo momento, finché la tua mente non si abitua all’idea che quel pozzo nero resta tale ovunque vada e con chiunque, meglio affidarsi alle fiabe e alle metafore di salvezza. Abbracci a te e buona giornata, cara!

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      2. Carissima Claudileia,
        Questi stimoli tuoi e della terapeuta fanno andare avanti nel pensare alla nostra ferita primaria: perché – mi domando – ho trovato accettabile il suo inganno fino a conseguenze estreme, mentre il mio raccontarmi fiabe ai fini della salvezza (e soprattutto sapendo che fiabe non sono) deve per forza essere passato al vaglio dell’inquisizione?
        Quanto in basso sono caduta in quel pozzo nero così scivoloso che sembrerebbe creato apposta per non riuscire più a saltarci fuori?
        Vedi Claudileia, senza l’aiuto di questo blog non avrei cercato sostegno e senza questo il mio cervello no sarebbe qui a restituirmi l’evidenza di certe risposte. In primis, quella relativa alla domanda che tutti mi hanno fatto, più o meno delicatamente, ovvero: “ma come hai fatto a non accorgerti che era spostato?”.
        Avrei dovuto chiederglielo, probabilmente. Anche se nella mia testa, una persona che ti cerca quotidianamente, che si ricorda i tuoi gusti e i tuoi appuntamenti importanti, che ti augura il buongiorno, che non ti lascia nemmeno per un giorno…
        Una persona così non ti viene da pensare che sia impegnata, no? O forse dovremmo ingaggiare un detective d’ora in avanti.
        Proprio oggi, mi è tornata in mente una circostanza falsa e quindi dolorosa da ricordare, ma molto rappresentativa. E spero che serva a tutti coloro che pensano che stiano esagerando.
        Chiesi a np se era disponibile per vedersi e lui si rammaricò molto per non esserlo. Mi scrisse addirittura un “ma perché?????” Tanto che io mi preoccupai di avere fatto qualcosa di sbagliato (al solito). Invece lui, furbescamente, corresse subito il tiro spiegandomi che si sarebbe potuto liberare se solo lo avessi avvisato qualche minuto prima (leggi: avrebbe inventato una balla per la moglie e avrebbe ottenuto di avere la casa libera, magari rifilando il piccolo figlio da qualche parte).
        Non contento di questa balla e di questo raggiro a tutti i livelli, arrivò persino a rammaricarsi del fatto che non avrebbe potuto cucinare per me le sue specialità. Ora, a fronte di questo allestimento di balle spaziali, vi sembra normale non cascarci?
        Uno che ti cerca in continuazione e che si rammarica di non poter cucinare per te, come fa a non nutrire un minimo di interesse per te?
        Io ci sono cascata, ho preferito dare retta ai suoi luccichii maledetti e ho pagato pesanti conseguenze. Però devo anche dire che è stata una guerra impari, almeno fino a un certo punto. E di questa ingiustizia becera, io non lo perdonerò mai.
        Grazie per tutto Claudileia.

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      3. Cara Speranza, come Claudileia anche io dico brava alla tua terapeuta: non c’è nulla di male in un autoinganno creato a fini positivi (per salvarci, al contrario dei mille autoinganni autoprodotti per rimanere distruttivamente legati a np) e anche io credo che np siano, alla fin fine, creature profondamente irrisolte per i motivi che sappiamo e con i sintomi che evidenziano chiaramente questa realtà (d’accordo con Spirito: chi è felice non ha bisogno di sbandierarlo ai 4 venti). La felicità noi siamo abituati a considerarla pienezza, costruzione, reciprocità, condivisione, supporto non a senso unico: loro invece teatralizzano, inscenano, decostruiscono, arrivano a creare il vuoto intorno a loro (vuoto di energie, vitalità, amore, sentimenti, allegria…), siamo orientati dunque a vederli come infelici (secondo i nostri criteri) e perciò, quando vediamo i quadretti rosei intorno a loro e alle loro relazioni altre, entriamo in dissonanza e dubitiamo della loro condizione di infelicità sostanziale (di qui il dubbio che è un tarlo: e se fosse felice altrove????), ma solo perché attribuiamo a loro il nostro canone di felicità e non ricordiamo abbastanza in cosa consiste il loro (un’idea e una percezione differente di felicità).

        Spingendomi anche più oltre, io credo che bisognerebbe arrivare proprio al punto di dire (e di accettare pienamente): sì, np è evidentemente felice e proprio altrove: e allora? Io credo, infatti, che np, nei limiti in cui si possa parlare di felicità per un np (che non è mai pienezza consolidata), siano proprio davvero assolutamente contenti di sguazzare in tutti gli acquitrini che l’orbe terraqueo può offrire, nei bassifondi dalle anime prigioniere, nel guano delle manipolazioni, nella melma dell’ambiguità dei sentimenti. Np alla fine proveranno sempre scontentezza perché, come sappiamo, sono secchi pieni di buchi che non si riempiono mai, ma nei rapporti vari, compresi i matrimoni, in cui possono sguazzare producendo inganni, autoinganni e tanto dolore STANNO BENISSIMO: SONO PROPRIO CONTENTI DI QUEL CHE FANNO: in una parola: SONO FELICI. Sì, ci sono rapporti in cui stanno meglio che con noi, in cui conoscono un gradimento e un piacere con noi ormai impossibile: in tutti quei rapporti dove l’inganno funziona a meraviglia, perché solo di ingannare e depauperare e sciupare sono soddisfatti e contenti. In questo senso va accettato che altrove siano più felici: perché un np è felice solo nelle relazioni inautentiche che può manipolare a suo piacimento. Che questa felicità sia per loro possibile altrove, lontano da noi, dunque, è non solo una realtà da accettare, ma anche di cui rallegrarsi. In questo nostro chiederci se per caso siano felici altrove si cela un nostro ulteriore autoinganno: che np possano essere diversi da quel che sono in qualche situazione che li riguarda, che in qualche luogo possano ravvedersi, riprendersi, essere normali, provare la stessa felicità che intendiamo noi, e il dolore che questa esperienza non la facciano con noi ma altrove. NON E’ COSI’: il disturbo è pervasivo, np stanno bene solo in relazioni malate, mentre fuggono ogni occasione di salvezza e autocoscienza. E stanno bene lì nel senso che sono proprio soddisfatti, appagati, radiosi: in una parola: FELICI (pure se la felicità è molto effimera e dovranno darsi da fare per ricostruirla ogni volta). In sostanza: ad ognuno la propria forma di felicità e soddisfazione, e soprattutto ad ognuno quella che rappresenta meglio la propria anima.

        Un abbraccio.

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    3. Cara Alice,
      bentrovata, sono contenta che hai cambiato orari di lavoro….non vederli è un grande aiuto per il cervello che piano piano si disintossica.
      Per me è così ad oggi con entrambi gli Np…inizio a sentirmi anche più lucida e con più energie. E’ proprio vero che loro tirano via energie mentali ed emotive in modo profondo, è l’unico sistema che hanno per sostenere l’impalcatura della loro fragilissima (inesistente, oserei dire) personalità.
      Da soggetti empatici quali siamo percepiamo in loro una sofferenza…probabilmente soffrono, si, ma solo per se stessi, del male che fanno agli altri non gliene importa nulla e come dico sempre…se sanno riconoscere i cartelli di divieto sulla strada, se sanno rispettare le regole sui posti di lavoro o altrove, hanno anche le facoltà mentali per capire che dovrebbe essere vietato abusare della buona fede del prossimo…ma non lo fanno.
      Quindi, almeno per me…se stanno male buon pro gli faccia…
      Quando si sente “nostalgia” non è per il narcisista in quanto tale (siamo tutte d’accordo in modo unanime che come individui fanno schifo) ma per certe emozioni/sensazioni che hanno saputo suscitare attraverso il loro progetto manipolativo che fin dal primo istante hanno avuto su di noi, come su tutte le altre vittime presenti o passate nella loro vita.
      A me, per dire, manca a volte l’adrenalina degli incontri, ma so che è una cosa mia e su cui posso lavoraci, mentre loro non sono in grado di lavorare su nulla per migliorarsi perchè non ne avvertono alcuna necessità: se una preda li stanca o si ribella, passano tranquillamente ad altro e al massimo quando sono lasciati restano infastiditi uno o due giorni e poi tornano a caccia…noi saremo le stronze, i dispositivi rotti, e loro gli eroi scintillanti alla conquista della nuova principessa da “incoronare” (e poi da rottamare).
      Stiamo contente di essere lontane dai loro radar, proseguiamo questo percorso importante di fiducia in noi stesse e autostima!
      “La loro punizione consiste in ciò che sono. Non servono ulteriori pene. L’apparenza può essere scintillante. La sostanza resta raccapricciante.”
      Proprio così cara Alice.

      Per Speranza…a volte anche io mi chiedo “e se mi stessi raccontando la favola che non è felice anche se mostra di esserlo”?
      Ho letto un articolo che dice una cosa giusta: l’unica volta che qualcuno ha bisogno di mostrare a tutti che è felice è proprio quando non lo è. Chi è felice si gode la sua felicità in modo riservato e non ha tempo per sbandierarla ai quattro venti…

      Per Blume: sottoscrivo: averli tra le palle è una rottura di palle. Senza che te ne rendi conto quando sono nella nostra orbita tutta la vita e i pensieri finiscono per ruotare intorno a loro…ora la vita è di nuovo nelle nostre mani, ed è una bella sensazione. Si, ci sono anche i giorni “di cacca” ma mai come quando loro erano intorno con la loro tossicità….

      Un abbraccio a voi tutte

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      1. Per Spirito
        Chi vive una vita soddisfacente non ha bisogno di sbandierarlo ai quattro venti, è verissimo.
        Infatti np spesso si lasciava andare a commenti che trasudavano frustrazione da ogni poro. E io mi prodigavo a consolarlo con tutte le mie energie possibili e infatti lui si caricava eccome!
        Una delle ultime volte in cui si è lamentato della pochezza del mondo e della sua stessa vita, ricordo di avere tagliato corto (finalmente!) con un banalissimo “è nell’ordine delle cose”.
        Non si fece sentire per giorni… come a dire: non mi servi, non mi sarai consolando ondando energia, vado altrove, sei intercambiabile, peggio per te.

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      2. Cara Speranza ho notato anche io che loro vogliono essere compatiti per il mondo che li odia ma se li sproni a reagire o ridimensioni le loro presunte sofferenze o difficoltà economiche (cioè se vai in giro con un Suv nuovo di zecca non puoi lamentarti che c’e’ poco lavoro e non arrivi a fine mese, come sosteneva Np2…se è così allora vai in Vespa e non farti le vacanze a Natale e vedrai che a fine mese ci arrivi comunque) allora tu diventi uno specchio che rimanda loro un’immagine sgradevole in cui non vogliono assolutamente vedersi.
        Ecco perchè ad esempio sono anche intolleranti con chi li smaschera o critica i loro comportamenti..per loro sono solo attacchi personali.
        Np1 si lamentava di essere “ignorante” per avere fatto solo la scuola professionale (da qui il suo massimo gusto di umiliare me, che invece avevo fatto studi maggiori) io gli dicevo sempre che la cultura non dipende necessariamente dai titoli accademici e ciascuno di noi ha abilità diverse (io ad esempio non ho la benchè minima idea di come funzioni un motore e sono sempre stata nulla in matematica) ma sembrava non apprezzarlo…forse voleva sentirsi dire che è un uomo intelligente, ma non posso dire bugie, se non sai nemmeno scrivere in italiano non posso dirti che sei pari a un docente universitario, ma magari hai delle capacità che io non ho…e comunque l’intelligenza ha diverse forme, e ciascuno di noi ha la propria.
        Ma discorsi così, che a noi sembrano di buon senso e comunque rispettosi dell’altro loro non li capiscono, devi dirgli solo che sono il top, i mejo a letto (anche quando loro stessi sanno che non è affatto così), i più brillanti dell’universo, i più forti di tutti, i più belli del mondo ecc.ecc.
        Questo è il frutto della loro insicurezza cronica, e se intuiscono anche una minima screpolatura dell’immagine che vogliono rimandare e tu non gli rispecchi al 100% implodono e vanno in crisi. Da lì la necessità di svalutare immediatamente te (siamo poco di buono, meritiamo solo di essere s..te in macchina o su uno scomodo divano per 45 secondi ecc).
        Io mi sono messa il cuore in pace ora che ho capito questi meccanismi…certo è stata dura e ancora oggi, se ne parlo qui a distanza di un anno significa che certi ricordi fanno ancora male ma almeno so che quei comportamenti così assurdi non dipendevano da me (anche se mi assumo la mia parte di responsabilità per le mie carenze) ma dal loro essere malati.
        Ti abbraccio

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      3. È vero: spesso np si lamenta che il mondo non lo capisce, ma appena ti avvicini per tendergli una mano, immediatamente ti umilia.
        Np era molto abile in questo, attaccava con un sms tipo “in questa vita si ha l’impressione di non riuscire mai a migliorare” (ti prego di notare che ha sempre usato la terza persona, mai la prima…), io accorrevo con il lampeggiante blu in testa a rassicurarlo sulla sua bravura, sulla fiducia nel futuro etc. etc. e lui puntualmente – quando aveva evidentemente fatto mezzo serbatoio di carburante – troncava di netto la comunicazione oppure virava sul cotè sessuale da macelleria, lasciandomi basita. Quella era l’altra metà del serbatoio che lui riempiva con la svalutazione della mia persona.
        Ora che il tempo, la terapia e le letture hanno permesso l’emersione di queste dinamiche, potrei elencartene a decine, tutte uguali: ti porto su e ti butto giù, all’infinito. Ti cerco ogni giorno ma poi non mi faccio mai trovare; ti dico che mi piaci ma ti tratto come una prostituta; ti racconto di me e mi disinteresso di te; inizio un discorso e quando ho ottenuto la tua attenzione lo chiudo senza ragione; ti invito a casa mia e poi non ti offro nemmeno un bicchiere d’acqua; ti faccio sfilare per casa tutta agghindata e appena ottenuto il mio piacere ti accompagno alla porta (magari pure guardando l’orologio); prima di do del lei, ti chiamo per nome e ti dico che in libreria ti ho pensata, poi ti mando una foto di una donna sottomessa alle 7 del mattina e ti do nomignoli; prima ti faccio credere di essere un uomo libero poi passeggio sotto casa tua con la mia famiglia; prima faccio sesso con te e poi sparisco e ti cancello per ameno un giorno; prima ti dico che vorrei baciarti e poi alla fine lascio che sia tu a farlo e mi mostro pure annoiato.
        Credo che chiunque, di fronte a tutto ciò, resti sconcertato. Si diceva nei giorni scorsi che a 20 anni uno che si comporta così lo saluti dopo due minuti. Probabile. Intanto però, per chi resta ad ascoltare e a cercare di capire non resta che cadere nel caos più totale e nella sofferenza zac più assurda.
        Non ho mai ritenuto la mia persona tanto degna di amore come in questo periodo, da quando cioè ho realizzato che se non avessi interrotto il rapporto con np mi sarei annientata ancora di più,; ma anche per avere resistito (e spero di farcela sempre) a tutti i suoi riagganci, alle sue umiliazioni inferte (le sfilate con la famiglia sotto ai miei occhi sono state molto dolorose la scorsa estate).
        Questa nebbia che si alza non è indolore, ma almeno rivediamo la luce.

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  31. Cara Speranza, è impressionante notare tante similitudini tra NpChirurgo e Np2 nel modo di comportarsi e di svalutare..a te ti accompagnava alla porta guardando l’orologio, Np2 invece saltava fuori dalla mia macchina con il semaforo rosso per evitare di salutami come di deve (mentre quando eravamo insieme fino a pochi minuti prima sembrava che fossi l’unica donna sulla faccia della terra), anche a me ha mandato foto di donna sottomessa una sera che evidentemente la noia lo attanagliava ancora di più (magari con la convivente accanto a lui sul divano, ignara dei suoi magheggi telefonici).
    Che dire…oggi, passati i fumi della tremenda dissonanza a cui siamo state sottoposte, riusciamo a vederli per quelli che sono: individui altamente dsitrubati, in balìa dello loro doppie e triple identità.
    Come possono essere felici personaggi del genere?
    Su discorso dei 20 anni…quello che volevo dire è che da giovani si può anche sbagliare ma per fortuna si ha molto tempo davanti per recuperare un errore di percorso, mentre alla nostra età (non dico che siamo vecchie eh, ma certo nemmeno ragazzine) perdere anche solo un anno dietro a questi soggetti è come perderne 10 perchè appunto il tempo che abbiamo a disposizione non è eterno quindi abbiamo la responsabilità verso noi stesse di viverlo bene in situazioni che ci diano serenità e ci facciano sentire davvero considerate e amate…
    E’ giusto darsi il tempo di matabolizzare, poi ‘sti tizi vanno decisamente archiviati…per me sarebbe anche già finito il tempo di parlarne visto che ho chiarito il 100% dei miei dubbi e domande iniziali, ma sento di avere ancora un debito verso questo blog che cerco di onorare dando un pò di sostegno agli altri…per cui ogni tanto rivango certi ricordi…ma mi rendo conto del tempo che ormai scava solchi profondi tra me e loro (decisamente per np1, meno per np2 visto che ho chiuso meno di due mesi fa).
    Certo che siamo persone degne d’amore, l’amore è vitale ad ogni età e forse proprio nell’età di mezzo che si impara a viverlo più intensamente e per questo forse gli avvoltoi fiutano questa capacità e ci si fiondano sopra.
    Un abbraccio cara

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    1. Sull’episodio del semaforo: Np2 saliva sempre nella mia macchina perchè sulla sua io non potevo salire (“Non possiamo lasciare tracce compromettenti” diceva). Allo stesso modo NpChirurgo non ti faceva entrare in camera da letto non perchè avesse rispetto del talamo coniugale ma solo per evitare che un capello restasse sul cuscino…non sia mai…
      Lo immagino che dopo averti “amabilmente” tutto intento a rassettare tutto e a cancellare “tracce” come un forsennato. Ridicoli…

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      1. Porca miseria, Spirito! Ridicoli davvero, a pulire come forsennati i segni eventuali del nostro passaggio.
        Quando ti leggo sono veramente felice di sentirti così libera da np2, sei stata bravissima a chiudere e ancora di più a capire tutto e bene così da staccarti in modo definito da lui.
        Voglio assolutamente “emularti” in questo e azzerare del tutto i pensieri intrusivi che ancora mi attaccano, ma con minore efficacia (di grazia!).
        Buon sabato mia cara Spirito

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      2. Si si Speranza, me li immagino proprio così…
        guarda, per farti sorridere ancora ti dico che per uccidere l’immagine sensuale di Np2 a volte me lo immagino in perizoma leopardato……una cosa orrenda che oltre a farmi ridere me lo fa vedere per quello che è: un poveraccio governato all’estensione penosa che ha in mezzo alle gambe.
        Ok magari chi legge e non sa quanto sia faticoso dissociarsi dal condizionamento indotto può pensare che ce le raccontiamo tutte per demolirli nella nostra mente, un pò come come nella favola “La volpe e l’uva” ma veramente…qualunque cosa aiuta nel processo. A me lo slippino leopardato, a te magari la visione di Npchirurgo in gonnellino da cameriera che rassetta tutto 🙂
        Buon sabato bella donna 🙂

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    2. Sai Spirito, l’idea che ancora oggi ci sia questa cultura della sottomissione della donna, anche da parte di persone “evolute” per percorso di studio, professione etc. mi fa così incazzare che non puoi immaginare. E il fatto di avere permesso a np di infliggermi tutto ciò – a me e quindi a tutte le donne – mi fa sognare scenari di vendetta tanto sublimi quanto frustranti, perché so che difficilmente si avvereranno.
      Fanculo a loro e W noi

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      1. Credo che questa della sottomissione malata sia proprio una caratteristica tipica degli Np che non sapendo vivere la sessualità come scambio di emozioni (o anche gioco, ma sano) tra due persone consenzienti e di pari dignità, hanno bisogno di immaginare una donna vittima di costrizioni e umiliazioni per riuscire ad eccitarsi.
        Pensa come stanno messi: una donna che non possono avere completamente la immaginano legata e costretta ad avere rapporti non voluti.
        E sarebbero questi dei conquistatori?
        Tra l’altro purtroppo anche una certa letteratura degli ultimi anni promuove ste stronzate della donna “gioiosamente sottomessa” che non vede l’ora di farsi dominare dal maschio Alpha…
        Credo che dietro tanti successi letterari alla “Cinquanta sfumature di grigio” non ci siano scrittrici donne ma uomini…
        Preciso: a volte può anche piacere il gioco della “sottomissione” ma sempre nell’ambito dell’individuo consenziente e nella complicità della coppia che sperimenta qualcosa…ma loro vogliono proprio schiave sessuali senza volontà e capacità decisionale…questo per sopperire alla loro paura di non essere amanti valevoli (come spesso accade)…

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      2. “E questi sarebbero i conquistatori”… brava Spirito. E condivido in pieno il tuo modo di dissacrare la loro non-sacralità immaginandoli in modalità improbabili (che poi, siamo sicuri che siano improbabili?😊), come in perizoma leopardato (in effetti è comico anche immaginarlo su np chirurgo).
        Pensa che Np chirurgo, prima ancora che fossimo entrati in “intimità” si trastullava immaginandomi vestita da cameriera ai piani, mentre asciugavo le posate… E qui mi faccio i “complimenti” perché anche per cadere così in basso ci vuole coraggio e un certo talento (ca..o!).
        Che poi – come dici esattamente – non c’è nulla da giudicare rispetto a quanto accade tra una coppia in equilibrio, questo è ovvio e non serve nemmeno ripeterlo ogni volta.
        Il fatto è che certa cultura maschilista è dura a morire e che la tendenza – anche fra insospettabili – è troppo spesso quella della prevaricazione.
        Se poi in ballo ci sono donne indipendenti, la sfida è ancora più allettante e si va di artiglieria pesante.
        Salvo poi tirare fuori la lente di ingrandimento e andare a pulire tutte le tracce e tornare agnellini rispettosi agli occhi di tutti.
        Sono esseri privi di ogni dignità.

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  32. Per Blume, quando scrive: “…sì, np è evidentemente felice e proprio altrove: e allora? Io credo, infatti, che np, nei limiti in cui si possa parlare di felicità per un np (che non è mai pienezza consolidata), siano proprio davvero assolutamente contenti di sguazzare in tutti gli acquitrini che l’orbe terraqueo può offrire, nei bassifondi dalle anime prigioniere, nel guano delle manipolazioni, nella melma dell’ambiguità dei sentimenti. Np alla fine proveranno sempre scontentezza perché, come sappiamo, sono secchi pieni di buchi che non si riempiono mai, ma nei rapporti vari, compresi i matrimoni, in cui possono sguazzare producendo inganni, autoinganni e tanto dolore STANNO BENISSIMO: SONO PROPRIO CONTENTI DI QUEL CHE FANNO: in una parola: SONO FELICI. Sì, ci sono rapporti in cui stanno meglio che con noi, in cui conoscono un gradimento e un piacere con noi ormai impossibile: in tutti quei rapporti dove l’inganno funziona a meraviglia, perché solo di ingannare e depauperare e sciupare sono soddisfatti e contenti. ”

    Io penso che, alla lunga, nei rapporti in cui trovano fin troppo facile fregare tutti, alla fine comandano solo loro, e quindi finiscono per andare lentamente alla deriva, sia loro che le loro vittime (si sa, quanto loro siano capaci di tenere vivo un rapporto o far crescere delle capacità professionali… ;-))
    È per questo che a un certo punto sentono di aver bisogno anche di “uno/a bravo/a” per risollevare le loro sorti.
    Sanno che è un rischio, perchè con una persona di valore possono uscirne scornati o addirittura smascherati, ma ne hanno bisogno, io credo.
    Per imparare nuove abilità.
    Io in pieno love bombing mi son sentita dire “Posso avere chi voglio, se voglio, ma a me non interessa nessun’altra, se non te”.
    Perchè io avevo qualità che lui voleva conquistare e fare proprie, ora l’ho capito.
    Mica perchè sentiva estrema sintonia e amore nei miei confronti.
    Come è triste, questa cosa.

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    1. Ciao Passiflora…che dire… più che di felicità io parlerei di adernalina ed euforia temporanea per il gusto di trasgredire, qualcosa che a loro dà una grossa carica momentanea ma che dura veramente l’arco di un momento.
      La felicità è una sensazione che parte da emozioni reali ma come sappiamo loro le emozioni non sanno gestirle e le negano (sia il benessere che la rabbia devono essere neutralizzate subito per non esserne sopraffatti).
      Il mio secondo Np era sempre super euforico nel momento in cui mi vedeva (ho poi compreso che non era certo perchè stava vedendo me ma perchè stava facendo qualcosa di nascosto e proibito alla povera compagna che aveva a casa) ma subito dopo entrava in un terribile loop paranoide di ansia ed agitazione e paura di essere “scoperto”.
      Una volta dopo un incontro ha visto una macchina parcheggiata accanto alle nostre, era di una persona che stava semplicemente facendo una passeggiata nei dintorni, ma lui si era fissato che fosse qualcuno che potesse riconoscerlo e mi ha dato mille “istruzioni” su come andarcene: “Ora tu vai, fai attenzione a non dare nell’occhio, poi tra cinque minuti vado io e partirò dopo un pò”…era davvero in preda all’ansia, altro che felice e soddisfatto…in quell’occasione gli dissi che forse era meglio lasciar stare tutto se doveva viversela così male, e lui prima mi disse di no, che voleva continuare a vedermi, e dopo due settimane invece mi ha detto che voleva prendersi una pausa perchè “stava male” (leggi: trovata preda meno rischiosa da raggiungere).
      Sui complimenti: dicono a tutte le stesse cose che il tuo Np ha detto a te. Ogni nuova preda ha “qualità” che loro invidiano e ammirano, ma ad una donna possono dire che la ammirano perchè “sei una persona “per bene” e morigerata, mica come quelle zoccole ignobili che ci sono in giro” mentre ad un’altra dicono “mi piaci perchè sai essere davvero trasgressiva, mica come quelle suore piene di complessi che ci sono in giro”. Quando hanno bisogno di ricarica possono dirti che sei più intelligente di Einstein o più bella di Miss Universo, senza realmente pensarlo ovviamente….nessuna preda per loro vale più di un’altra, a tutte dicono “potrei avere chiunque ma voglio te”…non è affatto vero che possono avere chiunque, la maggior parte delle volte infatti vanno a vuoto, ti esaltano momentaneamente solo per il tipo rifornimento che puoi dargli. Sarebbe bello pensare che siamo state scelte perchè siamo diverse e speciali…anche io l’ho creduto e credo ognuna di noi nella fasi della loro conquista…in realtà siamo solo tutte pedine nella scacchiera del loro gioco perverso: oggi sei regina, domani pedone.
      E per ultimo: le persone che stanno con loro in modo ufficiale e prolungato non hanno caratteristiche “migliori” delle altre per cui ci le preferiscono, hanno solo un carattere molto paziente e tenace che a loro fa comodo, lottano di più per tenere in piedi il rapporto mentre altre li mandano prima a quel paese, di certo non ci stanno bene nè sono felici altrimenti non sentirebbero la necessità di tradirle continuamente 😉
      Ciao

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    2. Ciao Passiflora, non so se la dinamica è esattamente questa che dici: che ambiscano a persone di valore per rubarne le qualità che vedono. Io non ho mai visto np intrattenersi con persone di valore per il solo scopo di ammantarsene. Secondo me, semplicemente si imbattono anche in persone di valore, ma non perché lo vedano prima o che per questo le scelgano: non ti vedono proprio, come persona, non sanno bene chi sei, quello che li spinge verso qualcuno è solo l’opportunità del momento e la possibilità di approfittarsi delle tue debolezze che si metteranno immediatamente a studiare per bene. Quando poi ti frequentano, se pure inizialmente possono esaltarsi, poi molto rapidamente l’unico obiettivo è farti cadere, umiliarti, e cercano solo questo: se sei una persona inesperta o indifesa useranno certe tattiche, se hai dei punti di forza altre, ma alla fine l’obiettivo è lo stesso. Non credo che np cerchino di prendere le nostre qualità: al contrario, una volta che le vedono o che percepiscono che tu le hai per riconoscimento del mondo esterno (es. amici comuni, colleghi di lavoro, famiglia), cercano solo di distruggerle (perché non sopportano di vedere che qualcuno che ha a che fare con loro abbia delle qualità riconoscibili e riconosciute). Se penso al mio caso: quali mie qualità np ha cercato di prendere da me? Nessuna (anche perché non ne ha gli strumenti). Però ha cercato sistematicamente di azzerarle una per una. Il meccanismo emotivo principale di np non a caso è l’invidia: questa pulsione non va confusa con la gelosia o il desiderio di possesso di qualcosa che non si ha e si vorrebbe avere o si aspira ad avere intimamente (questa pulsione, in sé, potrebbe anche generare una spinta positiva a trasformarsi), ma rappresenta la volontà di distruggere quello che non ti appartiene né mai ti apparterrà perché è di un altro. Non è la stessa cosa, è proprio una prospettiva differente.
      Nei rapporti dove comandano solo loro e l’altro è ridotto a uno zerbino, sì, può darsi che a un certo punto si annoino e cerchino divagazioni. Ma se la persona, per caso, ha una lunga energia di riserva, stai certa che lì rimangono e con piena soddisfazione (perché la soddisfazione è distruggere, non avere accanto qualcuno di valore: altrimenti sarebbero persone con elementi di normalità). Se la persona che hanno di fronte invece resiste e non si lascia azzerbinare, e non rinuncia ad essere se stessa, e non ci sta a far azzerare il proprio valore, stai certa che se ne andranno presto: del tuo valore a loro non importa nulla, non pensano di doversi appropriare di valori che altri possiedono (anche perché si pensano già perfetti come sono), anzi non sanno per nulla approfittare in senso positivo del valore altrui: il valore altrui è anzi un ostacolo, soprattutto se non riescono ad umiliarlo. Molto meglio stare con qualcuno di poco valore, crea meno problemi, non minaccia la loro precaria autostima… Quello di cui si vogliono appropriare è solo la nostra energia, per spegnerla. Fare morti e cadaveri per avere la sensazione di essere forti. Sul piano dei sentimenti, è l’equivalente del serial killer che uccide materialmente la vittima per ricavare la stessa sensazione.

      La dinamica delle relazioni con le prede è ben spiegata, secondo me, proprio da H.G. Tudor (checché ne possiamo pensare come fenomeno web): nel caso della persona resistente, con tanta energia di suo, se per caso ha anche strumenti per reagire e contrattaccare (Tudor la definisce “empatica supernova”: persone che hanno di loro elementi forti di difesa, persone che se attaccate spengono la propria empatia per predisporre la propria autodifesa con armi varie), np volta le spalle e se ne va, indipendentemente dal tuo valore. Il loro modo di “conquistare” non è approfittare del tuo valore (tanto, pure se ne hai, non lo vedono e poi, ripeto, si ritengono perfetti), ma al contrario approfittare esattamente dei tuoi punti deboli (o quelli che presumono tali), secondo schemi anche molto banali: se percepiscono che sei una persona con qualche incertezza sul piano culturale ti porteranno a credere di avere valore su questo terreno per poi umiliarti, se sei una persona che a loro sembra che abbia incertezze sulla propria capacità di sedurre esalteranno il tuo fascino per poi farti sentire indesiderabile, etc. Per me, la dinamica del dnp è questa. Non ci hanno scelto per il nostro valore. Semplicemente, eravamo un’occasione che si è presentata tra le altre. Siamo state disponibili e dunque l’occasione si è concretizzata in una relazione. Qui è iniziata la partita. Se durante la partita hanno scoperto un nostro valore, hanno tentato di distruggerlo. Se non ci sono riusciti, se ne sono andati, scartandoci per nuove situazioni, sperando in una sfida più facile e in vittorie più esaltanti.

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      1. Sai Blume, anche io pensavo di essere stata pescata un pò a caso da lui.
        A sostenere questo c’era pure la mia scarsissima autostima, soprattutto per quanto riguarda le mie capacità a livello affettivo/relazionale; e soprattutto, non mi sentivo nemmeno attraente fisicamente.
        Poi mi sono imbattuta in uno dei tanti articoli ben fatti di questo blog: https://artedisalvarsi.wordpress.com/2019/09/26/perche-il-narcisista-ha-scelto-voi-linvidia-patologica/
        Dico la verità: ho dovuto rileggerlo molte volte per trovarci un senso, per non dire che non mi riguardava.
        Poi, non so come, sono riuscita ad entrare nel suo punto di vista, riflettendo ad esempio su questa frase: “… i narcisisti, siccome si considerano superiori/perfetti, sono attratti da qualità simili a quelle che CREDONO di avere…”
        Quindi, all’inizio lui si è dedicato a me e alle mie qualità come in uno specchio, convinto di intavolare un dialogo alla pari, convinto di essere “alla mia altezza”.
        (Uso questo brutto termine per esprimere il suo punto di vista -sopra/sotto-, non certo il mio).
        Ma ecco poi cosa è successo: “Per far funzionare la macchina della follia, essi inseguono all’infinito la prova provata che sono “migliori” di tutti gli altri….
        Il punto è che “essere più di”, richiede un punto di riferimento.
        Senza un confronto con gli altri, “essere più di” non può sussistere.
        Ed è per questo che il/la narcisista ha scelto voi. L’integrazione del nutrimento dell’Ego narcisistico passa per il confronto sociale: siete stati scelti come punto di riferimento da un/a narcisista.”
        Proseguendo…:”Nella scelta della vostra persona, stanno anche selezionando la prossima evoluzione della loro ‘identità’, dato che le relazioni per i narcisisti patologici appartengono in parte alla costruzione di un Sé desiderato.”
        “Avevate la funzione di rispecchiare per loro ciò di cui avevano disperatamente bisogno di credere di avere in sé. Fondendosi con voi e rispecchiando le vostre qualità, hanno rafforzato il loro fragile sistema di credenze e CREATO L’IDENTITÀ CHE DESIDERAVANO AVERE.”
        Questo è durato finchè è riuscito ad autoraccontarsi la bugia; poi, quando invece ha cominciato a percepire il senso di inferiorità, ecco che è scattata la rabbia, l’invidia, la svalutazione, lo scarto.
        Dovrei fare copia incolla di tutto l’articolo !!!
        Blume, io per prima non ci credevo, ma poi basita mi son venute in mente un sacco di attività in cui lui si è lanciato, dopo lo scarto con me.
        Ha cercato anche dopo, da solo, senza più me al fianco, di costruire il suo Sè desiderato…peraltro con risultati scarsini…
        Tu stessa non mi dicevi che il tuo si lanciava in un progetto teatrale in cui tu stessa l’avevi introdotto ?
        Non raccontavi che non era riuscito a finire gli studi ? Tu invece sì, e con ottimi risultati, corretto ?
        E le vostre disquisizioni sulla filosofia non erano forse per lui, un riconoscimento delle sue capacità di disquisizione su temi per cui non era mai riuscito ad ottenere un titolo nella sua vita ?
        Fatto per di più con una Prof…
        Dai… non ha prezzo !!!
        Però poi usciva scornato dal confronto con te…( e come poteva essere altrimenti?), ed ecco uscire la parte cattiva, le svalutazioni a gogo etc.
        Come detto nell’articolo di cui sopra: tu per lui in realtà VALI ORO !
        È per questo che continua a girarti intorno.
        Certo, in momenti di “magra” magari va bene anche l’amica psicopatica, ma non si dimentica di aver posseduto una Ferrari, anche se per necessità ora si è costretti a guidare una Panda.

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  33. Povera moglie… la sua sembra avere un radar nel cervello, io che l’ho visto in azione so quando ha avuto i momenti del tradimento (attuato o meno non importa -ricordo che il mio è passato dai tradimenti veri e propri all’allumismo-, in ogni caso ciò che traspare in quei periodi è il suo decollo verso mondi paralleli).
    Bene, ci crediate o no, a seguire la poveretta gli ha sempre sfornato un figlio.
    Probabilmente lo fa x legarlo più a sè, e insieme dargli una prova ancora maggiore del suo amore.
    Sono qui coi pop corn in mano x vedere se gliene fa un altro.
    Vabbè in realtà non credo, per raggiunti limiti di età. Dovrà inventarsi qualcos’altro, magari ora inizierà a regalargli cuccioli di cani o di altri animali pucciosi.
    Ma questo per dire che in effetti la moglie del mio NP deve proprio essere come dici tu.

    Comunque per quanto riguarda il tuo NP2, a me sembra che sinceramente lui abbia una guerra interna tra l’istinto che lo spinge dove la sua parte sana non vorrebbe e la razionalità che gli fa rifiutare anche davanti a se stesso questo suo desiderio di trasgressività.
    (Anche il mio credo che sinceramente combatta contro la sua voglia di tradire costantemente, ma ovviamente non ne esce perchè non capisce la vera dinamica di fondo che lo domina)
    E forse non c’è bisogno di essere narcisisti x vivere dentro di sè questi contrasti.
    Sono altri i meccanismi che lo rendono un NP, per esempio il suo modo di scaricare su di te tutta la sporcizia morale che sente, che in realtà è solo sua (responsabilità: zero). Oppure, se il bisogno di tragressione durasse per molto tempo, una persona normale ne trarrebbe le dovute conseguenze e lascerebbe la compagna.
    Invece lui non lo fa perchè ha bisogno della facciata perbene.
    Non so perchè mi viene in mente un paragone con il riciclaggio del denaro, che trasforma in un istante soldi sporchi, guadagnati con chissà quali reati, in un valore scintillante per chi li possiede.

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    1. Ciao Passiflora,
      una volta np mi ha fatto raggelare con due semplici frasi, buttate là a casaccio (o forse no, mentre te lo scrivo mi sale il dubbio).
      La prima: “… il fatto è che io mi annoio terribilmente…” e la seconda: “… il fatto è che è bello poter cambiare ogni tanto…”.
      Non serve una grande analisi per capire quanto poco gliene importi di chi hanno sotto mano. La noia è la grande affamata a cui loro devono dare nutrimento, possibilmente di buona qualità. Da questo punto di vista, il paragone col riciclaggio ci sta: ci vedono come lavatrici della loro sporcizia morale, perfette da abbindolare e poi lasciare, perché loro sono ottimi padri di famiglia, ottimi professionisti etc. mentre noi solo delle pazze che si sono innamorate di loro. E intanto ci sporchiamo della loro lordura.

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      1. Ciao Speranza 🙂
        Già, la noia.
        Insieme a nichilismo e sarcasmo, è uno dei principali tratti distintivi del mio np.
        Qui ho letto che ne hanno molta paura, non ci sarei mai arrivata da sola ma riconosco che deve essere proprio così, perchè lui quando è preda della noia diventa inquieto, mentre di solito è sempre molto controllato.
        E pensare che io invece l’ho sempre accolta così bene, perchè è attraverso di essa che noi restiamo finalmente soli con noi stessi, e quindi possiamo concepire nuove idee, nuovi progetti, diventiamo creativi, possiamo ripensare a ciò che abbiam vissuto di recente e raddrizzare eventualmente la rotta, oppure semplicemente concederci un meritato riposo !
        Beh, ora che ho scritto tutto questo capisco perchè a loro la noia fa così paura: soli con se stessi ?! Ma se fuggono continuamente dal loro Vero Sè !! Ripensare a ciò che è accaduto/hanno fatto di recente ? Aiuto… a rifletterci sopra, rischiano di vedere meglio come stanno davvero le cose: che i loro supposti successi erano in realtà storie gonfiate, oppure devono ricordare la fatica fatta x arrivarci, e un semidio non può fare così fatica… etc etc.

        PS: In realtà quando facevo il paragone col riciclaggio mi riferivo più al ruolo che ha la moglie per un essere che in realtà è fatto di moneta scadente: se una donna così in gamba l’ha sposato, ecco che le sue patacche diventano monete d’oro zecchino, agli occhi del mondo, perchè -anche qui- si appropria delle qualità (la buona reputazione) di un’altra.
        Però anche la tua interpretazione ci sta.
        Buona domenica !

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      2. Buona domenica Passiflora,
        non avevo colto appieno il punto di vista della moglie virtuosa che ricicla lo schifo di questi esseri. Diciamo che mogli e amanti (che paroloni, in realtà per loro siamo “oggetto ufficiale-di proprietà” oppure “oggetto da scaffale buono-per-tutte-le-occasioni”) svolgono entrambe un perfetto ruolo di elettrodomestico pulente e lucidante.
        Buona domenica anche a te

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    2. ” A me sembra che sinceramente lui abbia una guerra interna tra l’istinto che lo spinge dove la sua parte sana non vorrebbe e la razionalità che gli fa rifiutare anche davanti a se stesso questo suo desiderio di trasgressività.
      (Anche il mio credo che sinceramente combatta contro la sua voglia di tradire costantemente, ma ovviamente non ne esce perchè non capisce la vera dinamica di fondo che lo domina)
      E forse non c’è bisogno di essere narcisisti x vivere dentro di sè questi contrasti.”

      Assolumente Passiflora…sono molte le persone che pur non essendo narcisiste vivono questa dualità tra voglia di trasgredire e senso di colpa verso le persone che hanno accanto…
      Ciò che differenzia i narcisisti è che loro hanno il solo scopo di distruggere e umiliare il prossimo e purtroppo non hanno una “parte sana” che vorrebbero preservare….semplicemente utilizzano le situazioni a loro vantaggio…se hanno bisogno di scaricarti si inventano che devono “tutelare la compagna/moglie da situazioni a rischio” (leggi, hanno trovato una preda nuova) passando per quelli “seri” che non sono affatto…se invece hanno bisogno di adrenalina andranno ad esaltare l’amante facendo credere che con la compagna ci stanno male ma magari hanno preso impegni troppo importanti e non possono lasciarla.
      Discorso figli…tasto dolente.
      Gli No li fanno per legare a sè le vittime che scelgono per avere una “facciata sociale”, mentre le vittime credono nel progetto di famiglia, o magari in certi casi sperano di tenere legato il narcisista con il figlio, ma per lo più credo ci sia veramente della buona fede, come tante testimonianze che sono state portate qui.
      Ad ogni modo…è provato che fare un figlio non unisce di più una coppia nè tanto meno risolve i problemi….nei casi dei narcisisti è ancora più evidente…e purtroppo a farne le spese sono sempre i più piccoli…
      Ciao

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  34. PER BLUME
    Ti scrivo qui perché non riesco a fare “rispondi” direttamente dal tuo commento.
    Che ho letto e riletto, e ti confesso che certe parti hanno trovato una mia automatica difesa preventiva. Come quando scrivi che è probabile che siano felici nel loro sguazzare melmoso; sento che in automatico parte la dissonanza, per fortuna molto depotenziata. E con essa le domande solite, “ma allora è felice, magari non è la persona cattiva che io pensavo, sicuramente con la moglie è amorevole, in fondo c’ha fatto dei figli, e poi sono sempre tutti insieme…”.
    Come hai scritto altrove, il tempo non è trascorso invano e quindi ci si rimette dritti subito . Per fortuna.
    Poi ribadisci che np sono con gli altri come sono stati con noi perché concepiscono solo il modello di vita con inganno del prossimo. Lo hai scritto
    – a me in particolare – diverse volte e hai assolutamente ragione. Perché prima non riuscissi a crederci fino in fondo è una potente conferma di quanto un rapporto con np possa spogliare di ogni sicurezza di sè.
    Ecco, oggi – dopo avere riletto nuovamente quanto hai scritto – posso dire di avere assimilato anche questa notevole probabilità che np sia felice con altri: che possa ridere e festeggiare senza mai pensare a me, che si alzi alla mattina senza turbamenti, che non abbia mai un sussulto se un’auto simile alla mia passa nelle sue vicinanze, che non si ricordi nemmeno il tono della mia voce, che non colleghi nulla di nulla alla mia persona, che non senta mai la mia mancanza…

    Trovo quindi accettabile che np sia felice altrove, con persone diverse da me, in grado di farlo stare meglio che con me, collaborative e non sabotatrici come posso essere stata io in certi momenti; persone che lo facciano stare “bene” a qualunque prezzo, anche col sacrificio di esse stesse.

    La salvezza, invece, pare non essere in alcun modo negoziabile e credo che la prova di ciò stia proprio nel lungo, tormentato e approfondito percorso di liberazione che stiamo facendo. Ché se non fossimo così determinate, saremmo ancora là con np a tentare disperatamente di creare una qualche forma di felicità per poi vederla presa a calci o ignorata da np.
    Sono felice di questa inconciliabilità e ti ringrazio Blume per i tuoi preziosi spunti.
    Un abbraccio

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    1. Sì, Speranza, è come dici: np può tranquillamente ridere e festeggiare con altri senza mai pensare a noi, senza mai avere un sussulto, un ripensamento, un senso di nostalgia e mancanza di noi. Se avessero capacità di provare queste emozioni, non sarebbero np. Questo vale per noi ma anche per tutte le altre relazioni che hanno, compresi i matrimoni di lunga data. Non fa differenza se la relazione sia durata un mese o 20 anni. Il nucleo del dnp è in effetti proprio questo: impedire ad ogni costo – e preventivamente – che qualcuno abbia importanza per loro, cioè impedire che qualcuno si riveli a loro nella sua identità e nel suo valore, impedire a se stessi di riconoscere l’Altro per non rischiare nulla in termini di sentimenti.

      C’è un’altra cosa che dici in uno dei tuoi post: “spesso np si lamenta che il mondo non lo capisce, ma appena ti avvicini per tendergli una mano, immediatamente ti umilia”. Infatti, è proprio così. Analogamente, spesso ho avuto la sensazione che np fosse più a disagio con i complimenti sinceri che non con le accuse (altrettanto sincere).
      Riporto qui un passo di M. Ponsi (del 2003, intervento su “Narcisimo e perversione relazionale” nell’ambito di un seminario organizzato dal Centro Piscoanalitico di Firenze) che spiega bene ciò che soggiace a questa dinamica di cui tu parli (l’incapacità di gratitudine di np), attraverso un caso concreto (lo riassumo un po’, anche se mantengo il virgolettato): “Anna [np] sta attraversano un periodo difficile per motivi personali e mancanza di lavoro stabile. Bianca, sua amica, venutolo a sapere, si attiva per affetto e stima e le trova un buon lavoro attraverso le sue conoscenze. Anna – pur avendo ottenuto un notevole beneficio grazie all’amica – la ringrazia a malapena. Bianca è perplessa, non capisce cosa sia successo. Anna è in verità seccata. Il suo orgoglio è ferito: lo ha fatto perché gli faccio pena!, pensa. E’ sopraffatta dall’umiliazione che prova nel ricevere qualcosa, soprattutto di ricevere qualcosa di cui ha veramente bisogno. Cos’è successo, dentro di lei? La sua già scarsa autostima si è ulteriormente compromessa dalle vicende che sta attraversando: ha più bisogno degli altri, ma non tollera di avere questo bisogno. E dunque vive l’amica Bianca che le ha fatto un favore e l’ha sostenuta come se questa la trattasse dall’alto in basso:”Le faccio pena! Mi fa l’elemosina! Ma chi si crede di essere?”. Anna, a causa della sua vulnerabilità narcisistica, non è in grado di dipendere – seppure solo per un favore – dall’amica, dentro la quale anzi proietta il suo Sé Grandioso, arrogante ed esibizionista, intenzionato a umiliare gli altri.”

      Attraverso questo preciso meccanismo, non sanno ringraziare chi tende loro una mano, tanto più quando sono in difficoltà. Io questa dinamica l’ho vista molte volte in np, e all’inizio non me la spiegavo. Vista sotto questa prospettiva, si può invece comprendere benissimo (non per giustificare, ma solo logicamente comprendere).

      Un abbraccio

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      1. Molto vero ciò che scrivi, illuminante anche il virgolettato che riporta la vicenda di Anna e Bianca. Un esempio tra persone dello stesso sesso, tra l’altro, rende ancora più chiaro il meccanismo (invece il rapporto “di coppia” mi annebbia un po’ la vista; ad esempio, prima di arrivare al l’incredulità e delusione di Anna ci vuole decisamente più tempo perché ci sono anche altre emozioni tra una “coppia”).

        Quanto al resto, non solo concordo, ma credo sia davvero auspicabile che loro siano molto felici ma molto lontani da noi. Io questa seconda condizione non ce l’ho e ho un percorso oggettivamente rallentato e ricco di piccoli fastidi quotidiani.
        A proposito di ciò, e questa è notizia di poche ore fa…, oggi mi è stato fatto scoprire il perché np parcheggia da mesi sotto le mie finestre: perché ha acquistato una motocicletta e quindi mette questa in garage😃
        Me ne sono resa conto oggi quando ho sentito il rombo forte di un motore e poi la sua voce monotona che impartiva ordini alla moglie che si stava impegnando a provare il bolide per un piccolo tratto e a quindi condurlo dentro al garage.
        Piccoli fastidi quotidiani come questo che fanno pensare – e pazienza se posso apparire prevenuta – a quanta confusione ci sia nella testa di quest’uomo che di anni ne ha 55, che vive di apparenza con moglie, figli, pianoforte e motori vari da esibire ad amici “funzionali” (disse di loro che non gliene importava nulla, servivano solo per andare a bere gli aperitivi), che è alla costante ricerca di adrenalina (sesso, bisturi, scalate in montagna, raggiri compromettenti, svalutazioni…).
        Una motocicletta a 55 anni peraltro in una regione del nord dove la pioggia non si fa desiderare. Mi sembra una gran c….ta nel suo perfetto stile grandeur.
        ‘Fanc…o.

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  35. Ah, ecco spiegato il “mistero” della macchina parcheggiata sotto le tue finestre! Una necessità dovuta alla presenza del bolide a due ruote… Diciamo che ha colto due piccioni con una fava: la necessità primaria è quella di preservare la nuova fantastica motocicletta con cui fare il gran fico in giro, la seconda -di rimbalzo, per conseguenza- non perdere l’occasione di disturbarti. Perché non può non ricordare che quelle sono le tue finestre. Np può tranquillamente scordarsi di noi mentre fa altro, ma quando qualcosa ci appartiene (ad es. le tue finestre) in mente gli torniamo. Anzi, direi che solo così, attraverso stimoli casuali, capita che pensino a noi.
    Ti racconto l’ultima di NpDancer, che la dice lunga sulle modalità attraverso cui si interessano a noi. Scomparso da tempo dalle milonghe (con qualche cucù sporadico), l’altra sera arriva e ostenta indifferenza totale nei miei confronti. Io uguale. Lui gira per la pista,triangola con la ex “amica”, fa il gran fico in giro, non mi si fila per niente, ma poi si rende conto che non solo io rimango assolutamente indifferente al suo agire (fin qui, potrebbe anche pensare che simulo indifferenza), ma che addirittura sto flirtando con un altro. E cosa succede, per miracolo? Improvvisamente io torno ad essere una persona di riferimento, con cui volersi relazionare, mi cerca, tenta di compiacermi e di attirarmi a lui per sottrarmi all’altro. Come un giocattolo che ti ha annoiato, ma che nessun altro bambino può prendere al tuo posto… Questi sono i meccanismi attraverso cui la loro attenzione può risvegliarsi: giusto per rompere i coglioni. Nulla a che vedere con il nostro valore o la nostalgia di noi…

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    1. Che razza di idiota, Blume!
      Ma nella sua testa, cosa poteva pensare? Che ti saresti gettata in pista alla sua ricerca? Magari anche rischiando una scenata dall’ “ex amica”?
      Eppure, qualunque cosa pensasse è passata in secondo piano quando ha visto che stavi bene, anzi benissimo. Doveva riavere la sua cosa e basta!
      Doveva rimetterti sopra il proprio marchio, non consentire a nessuna infiltrazione superficiale di intaccare in alcun modo la inossidabile sicurezza di uomo bello e ricco di fascino; doveva dimostrare ai presenti che lui governa le situazioni e basta che riappaia per ridefinire i perimetri. L’ “ex amica”… per quanto sia una persona senza alcuna moralità, mi immagino che cosa avrà provato quando ha visto np dancer nuovamente in pista. E chissà come avrà letto il suo avvicinarsi a te, le sarà salita la rabbia a mille. Speriamo tu non debba pagarne ancora di conseguenze di questi due psicopatici.
      A proposito: L’ “ex amica” su è tranquillizzata? Almeno fino a oggi…

      Sono autentici rompicoglioni, Blume. Hai ragione. Np chirurgo mi rompe moltissimo i coglioni con le sue macchine sotto le finestre e ora pure con la motocicletta. Sai perché mi sono affacciata? Perché oltre al rombo, ha pensato bene di suonare il clacson tre o quattro volte per attrarre l’attenzione di non so chi… anche se un’idea ce l’avrei. Più rompicoglioni di così. Per non parlare degli ordini impartiti ad alta voce a quella disgraziata (e somara) di moglie che per mostrargli quanto è cowboy pure lei ha dovuto pure parcheggiargli la moto.
      Ho solo una speranza: che nella sua professione non sia così psicopatico; da paziente che deve finire sotto il suo bisturi non mi sentirei affatto tranquillo (mentre lui sosteneva che la relazione tra medico e paziente che si deve operare è “estremamente intima, più di un qualunque altro rapporto”… Ora queste parole mi suonano parecchio sinistra rispetto a quando vennero pronunciate da np chirurgo.

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      1. Ah,cosa pensano e si aspettano lo sanno solo loro. Ma poiché il tempo per loro non passa normalmente (stanno sempre allo stesso punto emotivo), probabilmente si aspettano che anche gli altri stiano messi così. Tutta la ragnatela che ti ricamano intorno tende a questo, del resto: a congelare le tue emozioni sempre allo stesso punto. E forse sì, si aspettava qualcosa che manifestasse il mio interesse per lui mentre lui ostentava indifferenza. Quando ha visto che la cosa non stava così, si è dato da fare per risistemare il contesto a suo vantaggio. Quindi, è intervenuto direttamente lasciando da parte l’indifferenza.
        Riguardo l’ex amica, no, purtroppo non si tranquillizza proprio. Anzi, direi che in assenza di np in pista è anche peggio: perché mi sta sempre tra i coglioni e non perde occasione per intromettersi nelle mie cose, soprattutto quelle che si profilano al momento. Ad esempio, se vede che mi intrattengo con qualcuno (anche solo per ballare) immediatamente deve averci a che fare pure lei, invitandolo a ballare e provandoci direttamente: in modo tale da sottrarmelo. E il bello è che manda in giro voci false su di me: che io sia invidiosa di lei, che voglia sottrarle gli uomini, che spinga le persone a non ballare con lei, che io entri in competizione con lei per i ballerini… In pratica, proietta su di me le sue stesse intenzioni, che legge come sua legittima autodifesa. Tutto questo, in totale assenza di riscontro con la realtà: perché io, per scelta, non faccio nulla per interagire con lei né parlo di lei agli altri né altro, non tento di sottrarle nessuno (né come tanguero né come amante), anzi tendo a tenermi lontana da lei e dai suoi “amici” per non dar adito a nessuna interpretazione fuorviante (e comunque non ho bisogno di questi mezzi: non ho la necessità di dover per forza rimorchiare qualcuno ogni sera per sentirmi valida né ho il problema di non essere invitata, problema che invece lei ha, perché non è brava a ballare, è pesante e inadeguata, non sente la guida e va per conto suo, librandosi in mosse sexy non rispondenti a nessuna energia data da chi guida: c’è chi lo apprezza e chi invece no, perché magari ama ballare bene).
        L’altra sera, quando np è riapparso in pista, era super-euforica: pregustava la triangolazione contro di me (che, come me, sapeva sarebbe arrivata da parte di np), dunque si è subito buttata su np dandosi a un bel teatro di super-tango super-sensual (da lui immediatamente corrisposto), avendo addirittura cura di dire a un’amica comune (di np, ma non sua) di farle il favore di lasciarla ballare per prima con np perché temeva che io al solito glielo soffiassi perché voglio la competizione con lei e non voglio farli ballare insieme! (cioè, esattamente quello che fa lei! proiezioni a gogo’…). Questa amica di np poi me lo ha riferito (lei è una brava persona, e non le sta molto simpatica la ex amica, mentre invece verso di me ha simpatia; anche a me sta simpatica, ma non ci entro molto in confidenza per via del fatto che anche qui ci sarebbe np di mezzo). Quando ha visto che np poi si interessava a me (per via del fatto che c’era l’altro), sì, avrà avuto rabbia, e sai che ha fatto? Si è subito gettata proprio sull’uomo con cui io avevo a che fare! Una cosa penosa. Poi, alla fine della milonga, np traccheggiava come al suo solito (ama farsi attendere), e io ne ho approfittato per andarmene in compagnia dell’altro, lei aspettava np per darle tutto il suo amorevole appoggio, ma a quel punto np si è sbrigato vedendomi andare via con quell’uomo. Incredibilmente (si fa per dire), np, dopo aver congedato velocemente l’ex amica, aveva improvvisamente tante cose da fare per strada alle 2 di notte proprio nei pressi miei e di questo uomo che ci intrattenevamo a parlare… cose da bambini.
        L’ex amica è come ossessionata da me. Poiché non sa spiegarsi i suoi fallimenti se non proiettando le colpe all’esterno, le sono funzionale ad autocrearsi questa immagine di vittima: io sono cattiva e carnefice, io la perseguito, io le soffio gli uomini e i ballerini, io le voglio impedire il contatto con np… Un vero e proprio delirio. Così, attraverso la proiezione si di me di cose sue, non ha il problema di doversi confrontare con se stessa. Io quasi quasi, se proprio ci deve essere, la preferisco in presenza di np: così il copione è quello e non c’è il rischio che mi danneggi. Ma se np non c’è, buttandosi lei su chiunque veda relazionarsi a me, intromettendosi, sparlando, mi danneggia di più… Anche se mantengo un atteggiamento distaccato e non perdo l’aplomb, che croce…

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      2. È evidente che l’ex amica non sta proprio bene. Questi teatrini farebbero ridere se non fosse che sono messi in scena da adulti. Mi domando perché l’ex amica non cerchi di avere contatti con np fuori dalle occasioni del ballo, così da non avere te come “ostacolo” (ovviamente non lo sei, è lei che ti vede così).
        Mi domando anche da dove cominci la sua ossessione per te e come possa essere fatta finire, perché la situazione che vivi in queste serate non è piacevolissima. Devo anche dire che le persone che sono lì presenti poi sanno fare le proprie valutazioni ed effettivamente una donna che si butta a pesce su tutto quello che è interagente con te, mentre contemporaneamente lamenta il fatto che tu le vorresti impedire di avere amicizie e addirittura di ballare (mentre poi fa questi show che non credo passino inosservati), beh, credo che tutto questo crei dei forti dubbi in chi osserva.
        Poi capisco molto bene il tuo fastidio e anche la tensione di stare a vedere se c’è lei, lui o tutti e due.
        Lui, appunto. Che non smentisce nessuna teoria: non fanno un passo avanti e li si trova sempre là dove stavano l’ultima volta. Che desolazione.
        Arriva e triangola, poi non funziona abbastanza questo gioco, non sprizza abbastanza energia, e allora via a tentare di smagliare anche la tua serata. Lui con appresso il tornado della ex amica.
        Azzardo un’ipotesi: non dando più alcuna risposta ai suoi messaggi potresti raggiungere l’obiettivo di tenerlo lontano? E conseguentemente toglierti dai piedi anche la psicopatica?

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  36. Sì, l’ex amica non sta per niente bene. Sinceramente non avevo capito, prima, quanto fosse disturbata, me ne sto rendendo conto ora, da quando ho chiuso con lei. In effetti, è talmente fuori di testa da commentarsi fortunatamente da sola: le chiacchiere contro di me sono infatti il problema minore (tutti possono vedere come si comporta).

    Da dove comincia la sua ossessione per me… secondo me, inizia da lei stessa. Nel senso che in me aveva trovato una persona disponibile all’ascolto e al sostegno vero e disinteressato, andata via io si trova realmente e totalmente sola: nessuno vuole stringere amicizia con lei (gli unici obiettivi che le vanno a segno sono le conquiste sessuali in serie, ma sempre durano una notte, non producono nulla di durevole), né gli uomini (con i quali lei per prima ha un approccio esclusivamente seduttivo) né le donne (che non la sopportano in quanto insidia tutti gli uomini, compresi i loro fidanzati), inoltre è morbosa e invadente, se le dai un dito si prende subito tutto il braccio, è appiccicosa, si prende subito libertà indebite (es. ti telefona e ti racconta di sé senza aspettare di verificare che ci sia una tua disponibilità in tal senso), non ha il senso della misura, parte in quarta. Più di una persona mi ha detto, con perplessità: tu che la conosci, ma sta bene? perché ha preso il mio numero, ha iniziato a chiamarmi per andare insieme a ballare, per raccontarmi la sua vita e le sue avventure, ma io ho da fare… Le persone la respingono, letteralmente, perché è morbosa e insana: gli uomini dopo aver passato la notte con lei (magari sono anche stronzi, la usano e poi la disprezzano), le donne perché non hanno voglia di caricarsi una persona che mostra un approccio come se fosse un’adolescente (stiamo parlando di tutte persone più che adulte), parla troppo, non ascolta, in più insidia tutti gli uomini…ma chi te lo fa fare? Anche np fa finta di volerle bene e di tenere a lei, ma poi non è che abbia tutta questa voglia di vederla fuori dalla pista, in più in questo momento ha da fare di suo. C’è stato un gran teatro tra loro nel momento in cui io ho chiuso con lei, ma non è stata promossa a sua amica del cuore (che è attualmente un’altra, np ha sempre bisogno di un’amica del cuore): le amiche del cuore np se le sceglie bene: empatiche, generose, altruiste e solide, non problematiche, bisognose sempre di qualcosa, autocentrate e fuori di testa come lei… mica è scemo!
    Quindi, si trova proprio sola. E secondo me è questo il suo tallone d’Achille: il sentirsi esclusa, non supportata. Anche lo stesso atteggiamento seduttivo con chiunque non è un fine per realizzare una sessualità libera, ma un mezzo per ricevere attenzioni, per essere validata, altrimenti non sente di esistere (ma lei si autoracconta che è fantasticamente libera sessualmente!). Stando così le cose, ed essendo lei disturbata, non riesce ad attribuire i suoi fallimenti a cause interne (alle sue problematiche interiori: per me, si tratta di qualcosa di simile al disturbo istrionico di personalità: ci sta tutto: si percepisce splendida e non comprende come possa essere rifiutata) e quindi deve trovare capri espiatori esterni: gli uomini sono tutti stronzi e disturbati (vede narcisisti ovunque), le donne tutte invidiose e frigide, e io la causa di molti suoi problemi (quando eravamo amiche era supportata da me e meno fuori controllo, da quando ho chiuso la sua situazione è peggiorata: ma lei attribuisce questo non a mancanze sue interne, bensì al mio operato). Me lo spiego così. La sua ossessione per me è l’ossessione di trovare una causa esterna alle sue insoddisfazioni e al suo malessere. Finché non trova un’altra figura su cui proiettare interamente il suo disturbo, temo che io resterò oggetto polemico: sono molto funzionale a questo scopo. Il problema della disturbata non è in sé np. Non credo che neanche sappia bene come vanno le cose tra me ed np (ed anche dubito che np le dica la verità, anzi ne sono certa: np tenta solo di destabilizzarla ulteriormente, un po’ perché si diverte così un po’ perché gli torna sempre utile contro di me, io credo che proprio le menta dicendo ad esempio che sono una stronza per alimentarne la rabbia, dirà che gli parlo male di lei, cose così). Il problema dunque non è il suo o il mio rapporto con np, ma è lei stessa e il tentativo costante è quello di regolare la propria precaria autostima facendola pagare all’esterno. In questo senso, io le torno funzionale: se c’è qualcuno responsabile del suo isolamento, non deve affrontare il problema che è rappresentato dai suoi atteggiamenti disfunzionali con gli altri. Per allentare la sua paranoia verso di me, dovrebbe trovare un’altra persona con cui costruire una relazione che poi va a puttane: ma, per come è fatta, non è facile. Quello che io faccio o non faccio con np non sposta di una virgola la sua paranoia, perché va al di là di np e riguarda piuttosto ilsuo disturbo.
    Comunque io,piano piano, riesco sempre più a prescindere da lei. Nelle milonghe mi diverto parecchio, sono tornata a divertirmi. Certo, ho sempre la necessità di buttare l’occhio su quello che sta facendo, soprattutto per tenermene lontana, ad esempio evito del tutto di relazionarmi a persone con cui lei si interfaccia. Questo mi condiziona un po’, ma riesco sempre meglio. Quello che mi scoccia è che a causa di questi disturbati che non sanno fare altro che distruggere e rompere i coglioni e manipolare, una parte della serenità è inquinata, ma che posso farci? Cerco di disinteressarmi sempre più a lei. Ci sto riuscendo con np, vuoi che non ci riesca pure con lei? Che pazienza ci vuole… io certe volte, credimi, la prenderei a schiaffi per quanto si mostra infantile.

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    1. Che dinamica assurda, Blume. Veramente disturbata e ossessiva.
      Poi, dispiace molto anche per come si comporta con gli uomini, contribuendo a dare forza a quel pensiero, che tarda sempre troppo a diminuire, che ci vede come oggetti da usare e basta, perché non serviamo ad altro e perché pure a noi piace così.

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      1. Oddio Speranza…un altro centauro della domenica che tiene la moto in garage :)))
        Sono proprio ridicoli con questi loro status symbol.
        Pochi giorni prima di chiudere con Np2 ho scoperto che anche lui era dotato di moto…(lo stesso che si lamentava di essere in difficoltà di lavoro).
        Mi disse infatti che voleva andare a fare un giro in moto per i colli sperando di trovare un “posto sicuro e lontano da occhi indiscreti” per i nostri incontri segreti….e mi propose di incontrarci di trovarci poi lì (“ciascuno ci arriverà con i propri mezzi”) e io avrei dovuto nell’occasione “fagli un p….no” e poi ciascuno se ne sarebbe tornato a casa.
        Pensa te che raffinatezza….
        Già da lì avevo capito che la sua deriva di basso livello stava diventando esagerata…ormai si credeva troppo certo di ottenere da me qualunque cosa volesse…
        Ma ti pare che dopo tre mesi io avessi voglia di vederlo per una cosa simile, che peraltro avrebbe procurato piacere solo a lui?
        Ecco…lì ha proprio decretato la sua condanna a morte…quando non sono nemmeno più capaci di fingere una passione ma cercando di ridurre te a uno strumento di piacere per i loro miseri bisogni fisici…
        Che poi, sono abbastanza certa che anche questa fosse solo una fantasia…aveva capito che ormai la mia attrazione per lui si era abbastanza esaurita quindi non gli restava che cercare di riprendere qualche posizione umiliandomi così. Quando poi ha saputo del mio essere stata fisicamente molto bene con Danese in sua assenza, la sua rabbia è esplosa del tutto, e lì si è letteralmente scavato la fossa da solo.
        Sono felice di aver mantenuto una distanza emotiva da tutto ciò e di aver osservato questa sua deriva inarrestabile…in caso contrario sarebbe stato veramente tremendo, per cui capisco molto bene quando parli di certe cose.
        Allo stesso modo, Npchirurgo, avendo capito che ti è completamente sceso nella considerazione dopo i suoi atteggiamenti squallidi e maleducati, non può far altro che cercare di umiliarti mostrando il suo teatrino fatto di cene in terrazza e clacksonate per farti vedere i suoi “possedimenti”…
        Un abbraccio

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  37. Ciao Spirito,

    il loro bisogno di mortificare il prossimo è irreprimibile, alzano la posta in continuazione: in moto sui colli per un incontro in cui lui aveva il massimo (sesso + moto) e tu niente (né sesso + né il piacere di un giro insieme perché “ognuno arriva con mezzi propri”… e il pranzo al sacco, no?).
    A me ogni volta chiedeva qualcosa di più spinto, se fossimo andati avanti saremmo arrivati a tutte le gradazioni della perversione e della svalutazione. E, come ciliegina, sempre la sparizione il giorno dopo come a dire “tu non esisti, non è successo niente tra te e me”.

    Loro si spingono così, hanno bisogno di provare ogni volta qualcosa di più forte, sennò non riescono a sentire nulla dentro di sé, devono provare continuamente un’ebbrezza nuova e potente, sennò restano soli con le loro macerie e non sarebbe sopportabile.

    Lavorare affinché la sua “approvazione” diventi per me per nulla interessante è il mio obiettivo, superare il bisogno di dimostrargli che ha fatto male a trattarmi come uno zerbino perché sono una persona di valore è il mio sogno infantile, buttare giù il suo castello di carta scoprendolo fino in fondo e avere il “bollino ufficiale” che è uno sfigato è la mia tentazione. La presenza di tutti questi pensieri – per il momento – è la dimostrazione che ci sto provando e che prima o poi ci riuscirò.

    Ciao cara, buona settimana

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    1. Scusate se mi intrometto, faccio parte anche io di quelle che il giorno dopo “tu non esisti, non è successo niente tra te e me”.
      È una sensazione devastante sentirsi meno di zero, aver dato tutto a quella persona, non solo il proprio corpo ma anche il cuore e l’anima e il giorno dopo subire la sua sparizione.
      E non solo, subire la triangolazione “con le altre mi comporto meglio perché loro non mi stanno addosso” è stata una forma di tortura, pensare che le altre si accontentano di una seratina di sesso ed il giorno dopo tutto dimenticato mi ha fatta sentire un’aliena.

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      1. Ciao Oliver, mi domando spesso quante siano le donne con le quali condividere questa sensazione di sconcerto, di annientamento, di incredulità. “Ma come? Eravamo insieme, ci siamo baciati e scambiati ogni tipo di chimica… e il giorno dopo silenzio?” E non è meno umiliante, cara Oliver, quando tornano dopo qualche giorno e rendersi conto che il gioco riparte da zero, che quella sera che tu ricordi con le stelline negli occhi non c’è mai stata per loro. Si riparte che hanno voglia di vederti, che ti vedono, che ti spolpano come un macellaio, che il giorno dopo spariscono. Una volta mi sono lamentata educatamente e np mi ha subito messa in riga: è sparito per due settimane. E io ho imparato subito la sua lezione, ovvero che non dovevo fiatare sennò spariva.
        Che orrore.
        Un abbraccio cara

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      2. Cara Speranza, proprio così, se osi ribellarti spariscono. Nel peggiore dei casi ti scartano, è un modo per punirti. Ti addestrano a non fiatare, così tu per paura di perderli te ne stai zitta e buona.
        Scartano però apparentemente perché tornano anche dopo mesi o anni, quando non hanno altri teatrini altrove.
        Quella sensazione di sconcerto, annientamento, incredulità di cui tu parlo l’ho provata anche io, mi sono tormentata intere giornate pensando: “come ha potuto dimenticare tutti i miei baci e le mie carezze?”. Poi ho capito come fa, non prova NIENTE, ecco la risposta.
        Non siamo noi a dover cambiare, noi siamo belle così, splendide perché sappiamo amare, sono loro il problema.

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      3. Cara Oliver, ma noi sappiamo che non è vero che con queste altre tutto va/andava così liscio, si accontentano/accontentavano e via tutti felici, sia loro che np… non crediamo certo che np a qualcuna possa dare ciò che veramente vuole… E’ la palla che ti raccontava per farti stare male. A me, che non volevo un rapporto strutturato, raccontava di volerlo… Sempre il contrario di ciò che desideri…

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  38. Care Speranza e Oliver confermo…la sparizione del giorno dopo è un classico di questi soggetti, serve a tenere le distanze emotive tra noi e loro, a non creare intimità, a non dare importanza a quello che per noi invece era stato uno scambio passionale/sentimentale o comunque sentito.
    A loro quelle superficiali della botta e via non interessano molto mentre persone che cercano anche una relazione (o come nel mio caso un’intesa mentale) sono molto più interessanti da umiliare perchè così possono aver il gusto di negarti qualcosa che sanno vorresti ma che loro ovviamente non ti daranno mai.
    Niente di strano che invece a quelle della botta e via propongano invece la relazione seria (sempre per il gusto di toglierla dopo).
    E si Speranza cara…anche io ho pensato lo stesso della squallida proposta di incontro dove ciascuno sarebbe dovuto arrivare per conto proprio…peggio di così…
    Le volte precedenti facevamo un pò di strada insieme in macchina (la mia, ovviamente) o come le ultime due volte, una passeggiata prima..e per me erano più importanti quei momenti passati a parlare o camminare che il resto (che durava veramente poco e non era nemmeno sto granchè alla fine).
    Togliere anche quel minimo di scambio che ci rendeva umani mi ha fatto capire quanto fosse malato e senza speranza.
    Con loro non si migliora mai, ma dal livello inziale si può solo andare più in basso, e ogni volta alzano il gradino della manipolazione e dell’abuso.
    A volte penso che lo abbia anche fatto apposta per farsi piantare…non poteva pensare che io accettassi di scendere cosi’ in basso e se lo ha pensato che dire…oltre che malato è anche un coglione.
    Comunque…è stato un bene che si sia smascherato cadendo così in basso nella volgarità, probabilmente se si fosse mantenuto ad un livello più “soft” nelle proposte c’era il rischio concreto che potessi ricascarci.
    Almeno così si è autoeliminato da solo.
    Un abbraccio e una buona settimana a voi ragazze…

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    1. Spirito Libero confermo, spariscono il giorno dopo perché non voglio creare intimità.
      Anche per me era più importante una passeggiata o mangiare una pizza o un gelato assieme che il resto.

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      1. Lo so Oliver…è bruttissimo, a me per dire dava un fastidio allucinante quando Np1 mi diceva che l’amica X era andato fuori a cena e con l’amica Y addirittura a farsi una vacanza a Sharm…cioè…a queste che definiva amiche dava tutto questo e a me niente. ..il massimo che ha speso in tre anni sono stati 3 euro per una birra la prima volta che siamo usciti. Che poi, anche io non pretendevo niente di esagerato…sarei stata felice anche solo di passeggiare insieme, vedere un film al cinema…le cose normali insomma…
        In verità loro non hanno amiche, ogni rapporto con donne è sessualizzato oppure hanno amiche Charlie Brown con cui non fanno sesso (ma solo perchè magari non ne sono attratti) ma che usano per triangolare o come scimmie volanti.
        Un abbraccio

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      2. Non immagini quanto mi sia di conforto leggere che non sono l’unica ad essere stata male per le vostre stesse ragioni.
        Non mi sento sola, non mi sento pazza.
        Sì infatti loro non fanno niente per niente, se portano altre a cena o da qualche altra parte è solo perché vogliono sesso da loro.
        È un modo per adescarle.
        A me personalmente è stato detto che si comportava così solo con me, mentre con le altre no. Insomma che me lo meritavo.
        Se continui ad avere a che fare con questi bast***i ti convinci che è colpa tua, ti abitui all’abuso.

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      3. Oliver cara e anche cara Spiritella,
        La pizza, una passeggiata, un caffè sono fantascienza con loro, perché non è previsto da loro, perché loro non ne sentono il bisogno, perché tu svolgi un’altra funzione in quel momento ed è una funzione decisa da loro.
        Se poi vedono che ci tenevi allora il piacere di negarti quattro passi insieme non ha prezzo.
        Oliver, ora che mi sto riprendendo (pensa com’ero male prima!) salgono a galla ricordi assurdi, svalutazioni a gogo che io non leggevo come tali e quindi incassavo e incassavo come un pugile sul ring.
        Il contatto zero mi ha prodotto sensazioni molto pesanti all’inizio, ma se non avessi interrotto i contatti con np mi avrebbe ridotta a una larva inconsapevole. Come raccontavo in precedenza, ieri np e la sua compagna sono arrivati in moto assieme. Una volta giunti di fronte al garage lui le ha ceduto la guida (non li ho visti, l’ho intuito dal vociare che ti descrivo ora) per farle provare la moto e fargliela parcheggiare. Non ti posso dire il tono che lui aveva verso di lei (e pure lei verso di lui devo ammettere), la incitava a procedere senza indugiare, ma come quando dai dell’imbranato a qualcuno che ti sta facendo perdere tempo. Evidentemente lei aveva timore ma lui insisteva imperterrito a ordinarle: “vai dentro, vai dentro, vai dentro!” (Il garage).
        Ma che modi sono di rivolgersi alla propria compagna? Tra l’altro in una situazione di “gioco” in cui uno prova a fare qualcosa di nuovo.
        Questo è np chirurgo, maniaco del controllo, idolo di casa con le gigantografie sue e dei suoi genitori, sadico che gode a far piangere le persone, bugiardo e anche vigliacco con la sua compagna e i suoi bambini, oltre che con me. E pure con i pazienti, che lui tratta come esseri inferiori in quanto bisognosi delle sue mani da chirurgo (e certo, adesso dovremo pure imparare a operarci da soli per non disturbare la grande mente di np).
        Purtroppo Oliver non sei sola, purtroppo tante donne – anche uomini, ma in percentuale minore – sono vittime di abusi e nemmeno se ne rendono conto. Si spengono e basta.

        Non amo molto parlare di me, ma faccio un’eccezione volentieri per te e mi scuso con tutti se do l’impressione di volermi celebrare, non è così.
        Np è riuscito con una percussione incessante a farmi sentire una stupida, una indegna di attenzione, una povera, una fallita, un cesso anche di faccia e fisico.
        La realtà è che vivo della mia professione da 20 anni, godo della stima di persone di spessore e della compagnia di amici fraterni, guadagno – grazie alla mia competenza e al gran sgobbare da una vita – più di np chirurgo, anche se sono una donna, sono più giovane di lui e non ho lo stipendio fisso, ho comprato una casa innamorandomi della sua luce e l’ho trasformata in un nido incantevole (senza essere gigantesca come la sua, che invece è buia e fredda), ho ereditato la bellezza di mia madre, che mi ha regalato peraltro un timbro di voce particolare.
        Eppure np si lamentava – sempre indirettamente, con svalutazioni mai dirette – che io parlavo troppo (e ciao alla mia voce particolare), che scrivevo “troooooppo”, che la mia casa era piccola (senza nemmeno esserci stato… e ciao al mio nido), che lui era abituato bene e gli piaceva la vita comoda (di solito quando gli facevo presente che aveva trascorso la domenica a mettere in ordine la casa… e ciao a quelle che io credevo coccole che mi regalavo e per le quali mi ritenevo fortunata). Non mi faceva mai un complimento se non quando era “interessato”, anzi: mi ispezionava come un cadavere e poi stava zitto oppure diceva che avevo un “bel culetto” a cui fare ti lascio immaginare cosa, che avevo “le tette sode e proporzionate”, che “a cosce” stavo messa bene…( peccato per la mia miopia che lo “divertiva” tanto quando non riuscivo a metterlo a fuoco, o la “leggera deviazione del setto nasale”). E poi si offriva di accompagnarmi che in studio e quando salivo in auto mi diceva come mai non prendessi l’autobus, poi correva come un pazzo in pieno centro per scaricarmi come faresti con un sacco nero di immondizia (“prendiamo un caffè?” – “no, troppo complicato parcheggiare”).
        Queste sono cose che fanno quasi ridere, di contorno direi rispetto al resto che ho vissuto con np, eppure un contorno al giorno ti fa arrivare a un bel piatto di veleno. E tu ti spegni senza nemmeno sapere il perché. Chiunque si spegnerebbe con questa guerra contro, sii certa di ciò. E qui siamo tutte e tutti persone in gamba, pieno di competenze e pure di una nostra originalità. Eppure, tutte e tutti noi ci siamo sentiti degli scarti umani.

        Mi sono permessa di dilungarmi raccontando anche cose personali per dirti, cara Oliver, che questo trattamento è somministrato con sistematicità a tutti noi, che ti capisco benissimo come credo ti capiscano tutti qui. Dobbiamo andare avanti, come si legge nell’articolo di oggi pubblicato da Claudileia, avanti con coraggio, determinazione, fierezza. A ogni caduta ci si rialza e si va avanti. Io sono caduta diverse volte, lui era molto abile e io non sapevo cosa fosse un np. Oggi ti posso dire che non credo di avere paura di incontrarlo – lui da solo almeno. Insieme alla compagna sì, perché ancora provo vergogna per essere entrata nella sua casa, e provo pure vergogna perché l’ho invidiata, e provo pure vergogna perché mi piacerebbe trovarle dei difetti fisici.
        Ma lui scivola ogni giorno diventa più piccolo ai miei occhi, la sua presenza mi infastidisce ma non per lui, semmai per ciò che evoca in me. Per questo è bene focalizzarci sempre su di noi e non su di loro.
        Abbraccio grande

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      4. Cara Speranza, non hai nulla da invidiare a sua moglie, come vedi lei non ha un trattamento migliore di quello che ha riservato a te.
        Caspiterina, io ho subìto le stesse identiche svalutazioni che hai subìto tu!
        Anche a me diceva che parlavo e scrivevo troppo (all’inizio mi diceva che gli piaceva la mia voce, fu uno dei primi complimenti che mi fece), che casa di mia zia era buia (l’aveva vista di sera, è a tripla esposizione, molto luminosa ed è a tre piani, in pieno centro, una bellissima casa antica, sono certa lo abbia detto perché invidioso di una così bella casa).
        Anche io ricevevo complimenti finalizzati a ripescarmi (del tipo “non sei affatto brutta”, peccato che però qualche volta prima mi aveva detto che non gli piaceva il mio viso ed il mio fisico, esattamente come te, un cesso di faccia e di fisico, “bel culetto” e “tette sode” sono le stesse parole che ha detto anche a me).
        Figurati, una volta volevo una coca cola da un distributore self service e mi disse che era tardi…
        Non hai nulla da invidiare a sua moglie, non vederla come nemica, è una povera vittima anche lei.

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      5. Oliver, verrebbe proprio da pensare che abbiamo incontrato lo stesso np. In realtà, non c’è trucco e non c’è inganno: c’è solo che la loro patologia li rende, alla fine, tutti uguali nel volerci annullare.

        Non voglio avercela con la compagna di np, ma ammetto che vederla così appiattita su di lui, e al tempo stesso fiera di esserlo, me la rende insopportabile. Vorrei scuoterla, svegliarla, ma sono sicura che sarebbe inutile.

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      6. Per carità, Speranza, non farti prendere da questa idea malsana di salvare lei da lui! Lei sta dove sta e soltanto da sola può fare qualcosa per se stessa. In primo luogo, non saresti mai creduta. In secondo luogo, lui che sicuramente sa come intortarla, la convincerebbe che sei una pazza. Ma non solo sarebbe inutile: tu ti metteresti in un gioco pericoloso che alla fine ti si ritorcerebbe contro: loro rinsalderebbero il loro rapporto partendo proprio dal tuo intervento e tu ti sentiresti un’idiota, con il rischio di far risalire su un tuo portato emotivo di cui ti stai faticosamente liberando. Vai invece come stai andando, liberandoti a poco a poco, a lenti passi ma tutti nella stessa direzione, del pensiero di entrambi (stai trasformando anche il pensiero di lei, non retrocedere!).

        Un bacio

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      7. Cara Speranza, è proprio così, sembra lo stesso np, questa è la somiglianza della patologia.
        Blume non poteva trovare parole migliori per farti comprendere che non vale la pena far aprire gli occhi a sua moglie.

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      8. Assolutamente non farò nulla di simile, Blume!
        Arriverà il tempo anche per lei, o forse no, o è già arrivato in passato e lei ha deciso che poteva lasciarlo andare.

        Poi, resta il fatto che io – dopo np – mi sono fatta una bella psicoterapia, notti in bianco e giorni color peltro, trascorso un’estate intera sul blog (per fortuna!), sopportato attacchi di panico, etc. etc.
        Loro si sono comprati la motocicletta.

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  39. Visto che siamo in tema di svalutazione e scarto, riporto anche la mia esperienza con np che non è, nei dettagli, simile alla vostra, ma non certo meno deprimente e con, alla fine, qualcosa di identico.
    .
    Io non ho mai voluto un rapporto fisso con np, anche quando non sapevo che tale fosse: 10 anni di meno, si mostrava fin da subito piuttosto inaffidabile e strampalato, io stessa non è che fossi tanto pronta per una relazione strutturata (era finito da qualche anno il mio matrimonio, iniziavo appena a riprendermi e non avevo tutta questa voglia di ricacciarmi in frequentazioni stabili), però lui mi piaceva (anche come testa, ma pure tanto fisicamente) e avevo considerato l’idea di poter avere una relazione leggera, tranquilla, che non puntasse necessariamente all’esclusività. Gliel’ho detto subito, per correttezza. Con la consapevolezza che questo implicava che lui potesse avere anche altre relazioni oltre me, come anche io però, e decisi di tentare l’esperimento. Gli incontri a due, finché è durata la relazione (7-8 mesi circa), sono sempre stati più che soddisfacenti per entrambi (sicuramente per me, mi sembrava pure per lui, almeno in apparenza): molto durevoli, divertenti, passionali, reciproci: mai un suo alzare l’asticella per esagerare, mai un chiedere nel sesso qualcosa fuori luogo, mai un mostrarsi annoiato, mai uno scaricarmi veloce dopo il sesso, al contrario intere giornate e notti passate insieme a chiacchierare, mangiare, ridere, parlare di filosofia, fare buon sesso etc… Al contrario di quanto riportate voi, mi ha sempre generosamente offerto cene e quant’altro, ha sempre voluto pagare lui (tanto, i soldi erano del Conte-Zio), insomma si è sempre mostrato generoso in termini di tempo e denaro. Mi voleva vedere in continuazione, e mi cercava sempre lui, non spariva mai. Anzi, ero io a dover mettere un freno: fosse stato per lui, ci saremmo visti e rivisti ogni giorno, ma io onestamente – avvertendolo comunque impegnativo in termini energetici e comunque non volendo scivolare con lui in una relazione stabile – pur donando tutta me stessa negli incontri tendevo a evitare questa frequentazione continua, ad es. il giorno dopo che eravamo stati insieme magari per 2 o 3 giorni di seguito sentivo proprio il bisogno di prendere una pausa totale da lui. Sono cominciate allora a piovere accuse: che non lo cercavo mai, che ero stronza, che ero superba. Sono cominciate a piovere minacce: che si sarebbe dovuto trovare una fidanzata stabile e che purtroppo, quando questo fosse avvenuto, non avremmo potuto continuare a vederci. Sono cominciate a piovere le sottrazioni: a tratti se ne usciva che non voleva fare sesso per qualche motivo (ad es. inventandosi di aver bisogno di un periodo di castità, senza mancare poi di farmi sapere che non riusciva a mantenere il proposito: poiché magari io e lui non ci eravamo visti, intendeva farmi sapere che si dilettava altrove, poi riprendevamo puntualmente sempre la relazione e mi ha anche detto che avrebbe sempre voluto che io spingessi per fargli smettere la “castità”, che manifestassi dunque il mio desiderio di lui e forzassi il suo diniego, cosa che io non facevo: mi dispiaceva perderlo e sentivo la sua mancanza fisica, ma non sono mai stata disponibile a implorarlo, e quindi aspettavo che tornasse da solo, tanto poi tornava e nemmeno dopo tanto). Sono cominciate fin da subito a piovere le triangolazioni: quando ci trovavamo non a casa mia in due ma in una sala da ballo, flirtava con altre o ostentava indifferenza nei miei confronti. Sono cominciate presto anche le svalutazioni: il tentativo di negare il mio valore (le qualità che in me prima aveva esaltato erano difetti: ad es. il mio essere autonoma diventava l’essere arida o cose così), di ridurre nel linguaggio a poca cosa i nostri incontri se ne parlavamo (per inciso: è questa la cosa che mi ha ferita e intrappolata di più delle sue manipolazioni: come Speranza, anche io ho dovuto lavorare molto, e a lungo, per superare la mia tendenza a cercare la sua approvazione, a fargli capire che faceva molto male a maltrattare una persona di valore come me, a fargli ammettere i suoi errori e le sue disfunzioni).

    Tutto questo succedeva sempre fuori dagli incontri a due. Era come se, una volta fuori da casa mia dopo le maratone di sesso e piacevolezza, si trasformasse in un’altra persona, finché a un certo punto, dopo aver sopportato e sopportato, dopo aver sofferto per questa sua schizofrenia, esasperata da queste continue montagne russe, ho chiuso io il rapporto, dicendogli proprio che non ne veniva nulla di buono: che il sesso evidentemente complicava le cose tra noi, perché il rapporto umano scadeva e, quindi, meglio evitare (penso non me lo abbia mai perdonato).

    Dunque, in sé, quando eravamo io e lui da soli, era una relazione apparentemente molto diversa da quelle raccontate qui, che riportano tirchieria, sbrigatività, proposte di incontri squallidi e squalificanti, sparizioni del giorno dopo, punizione del silenzio, sbrigatività, volontà di umiliare nel sesso, etc. Ma qual è il denominatore comune? La necessità insopprimibile, ad un certo punto, di svalutare e distruggere e negare il valore della persona e della relazione: non ha importanza che questo accada prima, durante o dopo gli incontri, l’obiettivo alla fin fine è sempre quello. Dunque, possono anche comportarsi in modo vario e diverso, il fatto concreto che rimane è che vorranno sempre il contrario di quello che vuoi tu e che dovranno per forza – nei mezzi e nei modi che la situazione offre e a seconda della persona che tu sei- svalutarti e tentare di piegarti, sottrarti il bene che c’è, farti soffrire e, possibilmente, distruggerti del tutto.

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    1. Grazie Blume,
      un racconto se possibile ancora più pesante di quelli che siamo abituati a leggere.
      Posso chiederti come ti sei resa conto che era np?

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      1. Certo che puoi chiedermelo. La risposta è che non lo so. Me ne sono resa conto rapidamente, molto rapidamente (ho vissuto praticamente tutta la relazione sapendolo), ma è un concetto che mi è salito alla mente improvvisamente, non so neanche da dove. All’improvviso mi è balenato in testa, nitido: è un narcisista. E da lì, da quella intuizione dritta come un fulmine ma in origine priva di sostanza, ho cominciato a documentarmi: era proprio precisamente così. Poiché non credo alla scienza infusa, ritengo che, in passato, ma senza ricordarlo assolutamente, avessi letto qualcosa e questo qualcosa mi si è affacciato nel cervello di fronte ai suoi comportamenti apparentemente assurdi e privi di logica (talmente in apparenza privi di logica da indurmi evidentemente a pensare alla presenza di una logica diversa, capovolta e perversa, che non poteva non essere agganciata a un vero e proprio disturbo psichico).

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  40. (di solito quando gli facevo presente che *AVEVO trascorso la domenica a mettere in ordine la casa… e ciao a quelle che io credevo coccole che mi regalavo e per le quali mi ritenevo fortunata).

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  41. Cara Speranza mi è piaciuto il tuo chiamarmi Spiritella ☺️
    Come ho anche scritto diverse volte Blume loro non sono in grado di apprezzare nulla..sono talmente malati che rovinano tutto a prescindere da tue qualità innegabili.
    Trovo straordinario che stiamo trovando il coraggio di confessare anche le cose più brutte senza disperarci..anzi…con quel distacco che ti fa capire il solco che si è creato tra noi e loro. É un grande risultato.
    Cara Oliver….come dice Blume lo scopo finale di ogni Np è distruggere l’altra persona….quindi anche chi ha goduto di attenzioni speciali che a noi sono state negate alla fine si ritrova a combattere con un essere svalutante e fuori cantrollo….
    Nessuna donna saprà mai soddisfarli…quindi buon per noi che ce ne siamo distaccate…e anche se lo scarto é partito da loro meglio ancora: semmai torneranno (e lo fanno sempre) troveranno una bella porta chiusa.
    Buona serata belle donne 💗

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    1. Ps Speranza trovo molto indicativo di poca stima l’atteggiamento di Npchirurgo verso la moglie che provava a guidare la moto…
      Idem Np2 quando guidavo, mi sembrava di essere alle prime lezioni di scuola guida. Era insopportabile ma anta era l’ansia che mi trasmetteva che in effetti guidavo malissimo in sua presenza….

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      1. Invece a me diceva che guidavo benissimo (perché tutte noi sorelle guidiamo benissimo: mio padre, gran pilota, non avendo avuto figli maschi, ci ha forgiate così)… solo che poi a un certo punto questa è diventata una delle prove del mio essere un po’ troppo maschile… Anche la mia lucidità intellettuale, la mia capacità di mantenere la calma anche in situazioni drammatiche, la mia tendenza all’ironia, prima sempre esaltate, a un certo punto sono diventate dubbio che non fossi molto femmina… Ma andassero a cagare! Con loro come sei, sbagli.

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      2. Conosco bene la sensazione, anche le cose più semplici diventavano imprese con lui nei pressi. Come se avessero avuto il respiro di piombo.
        Abbraccio Spiritella bella

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      3. Quanto mi fa inc…re il fatto che siano così uguali tutti nella loro sostanza, anzi, si potrebbe proprio dire quanto sia insostenibile la leggerezza del loro essere, tanto per citare Kundera.
        Le “valutazioni” di pezzi del corpo sono state pure un cavallo di battaglia di MrRaffinatezza…
        A me per fortuna non sono state riservate svalutazioni sul fisico ma sul mio essere considerata solo “buona per il letto”…che comunque è una cosa che ti fa sentire comunque brutta e sporca anche se non lo sei…
        Io ho sempre vissuto il sesso in modo spontaneo, eppure questa che secondo me è una cosa positiva viene da loro sminuita nel farti passare per donna facile e quindi meritevole di trattamenti degradanti…
        Provo rabbia per questo loro volerci far passare così, non perchè mi importi di quello che pensano i ma per come ci trasmettono il loro stesso sudiciume.
        Ho passato alcune settimane dopo la chiusura con Np2 a vedermi un cesso allo specchio…ora va meglio ma alle volte continuo a vedermi male.
        Comunque gliene ho rimandate indietro così tante che suppongo anche lui guardandosi si veda un cesso, e spero che continui a vedersi così molto a lungo.
        Buonanotte cara Speranza

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      4. Il sesso è uno scambio energetico straordinario, viverlo con pienezza, libertà e rispetto del nostro e dell’altro piacere è la sua sublimazione.
        Ora tu pensa a cosa significhi tutto ciò per i nostri due macellai: niente di niente. Perché per loro nasce e resta tutto piatto, né loro hanno capacità per innalzarne il livello con il loro apporto di passione, emozione, curiosità, fantasia.
        Tutto in loro è morto ed è una disgrazia per essi stessi prima ancora che per noi. Perché se sei morto dentro, per sentire qualcosa devi come minimo mettere le dita nella presa elettrica ad alto voltaggio. E allora via di scenari holliwoodiani in cui sfilano auto di lusso, moto e bottiglie di vino costose. E poi via di inganno con chiunque, ma soprattutto con chi si presta bene al raggiro, perché sai, Spirito, anche solo questo produce un sacco di emozioni: “Come sono bravo a farla impazzire questa donna che già dopo un giorno muore per me!”. E poi il sesso: spesso sono degli incapaci, poi le eccezioni ci sono, vedi Blume. Ma il risultato non cambia: prima, durante o dopo devono svalutarti, perché sennò nel loro scenario tu diventi un problema, diventi un desiderio, un interesse… una persona! E loro non sanno come fare (“non so come prenderti”, “non mi accorgo di niente” sono alcune frasi ricorrenti di npChirurgo a fronte di richieste molto semplici, tipo: “non mi piace affatto che tu sia maleducato con me”), non sanno come collocarti nel loro scenario, anche perché spesso lo spazio nostro è già occupato da compagne ufficiali. E allora ci scaricano come un sacco di patate, mentre lo fanno, dicono pure che le patate a loro non piacciono, anzi. E nel buttarci via provano piacere, si sentono onnipotenti (il mio nipotino scriverebbe “diii”), liberi di allontanarci e di riprenderci con un semplice gesto: “Aug” riservato a ben due nostre amiche di blog resta per me emblematico.
        Ora, di fronte a tutto ciò, la tua bellezza è destinata a crescere di giorno in giorno. La sua, semmai c’è stata, a decomporsi. Tu resti vitale, lui semplicemente morto: nel corpo e nelle emozioni, incapace di dare e darsi (infatti ha già una bella punizione al pirillo).
        Adesso vado a prepararmi che la giornata potrebbe essere complessa 😉
        Bacio gigante splendida donna!

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      5. Dii é davvero sublime 😁
        Grazie delle tue parole caa Speranza, ad oggi sento la mancanza di un abbaccio vero ma avendo voi mi sento “abbracciata” ed è una bella sensazione.
        Buona giornata a te e a tutte noi 🌹

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  42. Mi sembra doveroso aggiungere, per quanto riguarda la mia esperienza, che, nonostante io abbia “goduto” di un buon trattamento negli incontri a due, nonostante io abbia anche saputo efficacemente difendermi – sul momento – dalle sue dure mazzate (consapevole del suo disturbo e di carattere orgoglioso, ho sempre mantenuto la calma, non mi sono mai piegata ai suoi capricci, ho sempre usato l’ironia, non mi sono mai mostrata disperata né mai l’ho inseguito come avrebbe voluto) e nonostante lo abbia per tutto questo irritato molto spesso (è stato anche costretto ad ammetterlo: ma naturalmente la ragione era perché io sono stronza e approfittavo malignamente e indelicatamente dei suoi momenti di malessere), nonostante tutto questo poi – soprattutto dopo la fine della relazione – ho sofferto ugualmente e immensamente di tutti i vostri stessi dolori, pensieri intrusivi, incartamento, dissonanza, svuotamento e dipendenza. L’errore che ho commesso, durante la relazione, è stato sopravvalutare la mia lucidità (senza soppesare bene l’incidenza, in me, del piano emotivo) e sottovalutare la sua forza principale (la sua capacità, al contrario di me, di prescindere dal piano emotivo). L’ho già raccontato: una delle ultime volte in cui ci siamo visti a casa mia, andandosene, di spalle, irrigidendosi nelle spalle e nel collo, mi disse senza neanche voltarsi: io non posso avere bisogno di te. Infatti, è proprio così. Poteva fare benissimo a meno di me. Io, invece, al contrario, ho sofferto moltissimo perché avevo disperatamente bisogno di lui e non lo negavo a me stessa: bisogno della fisicità straordinaria insieme, dei contatti mentali e della sfida a guarirlo. Perdi sempre, con loro, in qualsiasi posizione tu sia.

    Un abbraccio a tutte, belle donne.

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    1. Blume,
      Leggendoti stasera ti percepisco lucida, non solo con la ragione – lì lo sei sempre! – ma anche con l’emozione. Come se certi nodi si stessero allentando ulteriormente, come se lo scrivere che la sofferenza è stata tanta fosse liberatorio, ora che ti sei convinta – con tanto dolore appunto – che non devi né puoi salvare nessuno.
      Magari mi sbaglio e nel caso ti chiedo scusa, ma nel tuo racconto di stasera ho sentito tanta delicatezza da parte tua e bisogno di quiete.
      In effetti, appena questi esseri si allontanano da noi, riprendiamo ad avere la nostra luce.

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      1. È così, Speranza, tanti nodi pian piano si sciolgono, e il bisogno di quiete si apre. Certi ricordi sono sempre più ricordi, e anche il dolore è un ricordo e non più un riviverlo nella pelle. Mi sto “rassegnando”: non posso salvare np, non voglio salvarlo, ma in compenso posso salvare me stessa.
        Un forte abbraccio.

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  43. Qualche volta riesce a farmi ancora male il cuore- la sua completa indifferenza per la morte di mia sorella e per il mio dolore che aumenta! non posso dirlo a nessuna delle persone che amo di più ( tra sorelle cugine figlie siamo in nove con una chat nostra) e anche se della mia storia sanno quasi tutto mai abbastanza per capire, nemmeno la sorella rimasta che comunque è quella che capisce di più – l’altra alla quale il mio np telefonava e che si faceva intortare mi diceva che a modo suo mi aveva voluto bene – ho voi

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    1. Ciao cara Melisenda. Purtroppo non c’è da stupirsi, agli occhi di molti altri questi psicopatici riescono a passare come persone in assoluta buona fede, amabili e perbene. Fa parte della loro strategia, ce l’ hanno di default. Ecco perchè penso che dobbiamo condividere le nostre scoperte con il contagocce negli ambienti che frequentiamo, lasciando al limite che siano il tempo e le prove tangibili a smascherare questi soggetti anche agli occhi altrui. All’ inizio se provi a parlarne non vieni creduta, pensano che sei esagerata, che sei troppo suscettibile e hai fatto un polverone dal nulla. Sopratutto se il disturbato è un tuo familiare stretto o un parente acquisito.

      Ti capisco.. viene una rabbia incredibile perchè questi ci distruggono ( se non fisicamente, portandoci alla morte, lo fanno in altri modi ) e sembrano farla sempre franca. In realtà celano abilmente la loro fame insaziabile di emozioni umane dietro una parvenza di impassibilità, e nei loro deliri di onnipotenza ( gli altri soffrono e periscono per me, quindi SONO UN ESSERE UNICO E SPECIALE ) non riusciranno mai a vedere tutta la miseria che invece li pervade. Ecco perchè bisogna rimandargli quella stessa gelida indifferenza che loro manifestano verso i nostri sentimenti e le nostre vite.

      Melisenda, sono degli zombie famelici e senza coscienza, come quelli dei film dell’ orrore. Noi siamo un altra cosa. Insomma si è su due piani diversi. Non possiamo aspettarci nessuna pena, nessun reale dispiacere e “mea culpa” da un MOSTRO. Evita di interagire e di incontrare questo soggetto in ogni modo, è il sistema più valido per comunicare il nostro disprezzo senza farci esautorare e togliere energia. Lascia che siano gli altri a scoprire l’ “essenza” di questo individuo. Vedrai che prima o poi la faccenda sarà molto chiara anche alle altre donne della tua famiglia.

      Anzi se c’è una qualche prova giuridicamente valida che la tua povera sorella subiva abusi psicologici, si potrebbe anche agire per vie legali.
      La violenza psicologica è punita dal nostro ordinamento, il problema è che è difficilmente dimostrabile.

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    2. Cara Melisenda, il dolore che stai vivendo è terribile, ancora peggio se si frammischiano pensieri legati a np. Ti siamo vicine. Un forte abbraccio.

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    3. Cara Melisenda,
      ti abbraccio con tanto affetto. Hai tutta la nostra comprensione, il dolore per tua sorella merita vicinanza, autenticità, comprensione, pazienza. Pensare che tutto ciò sia nelle possibilità del tuo np è fantascienza. Fa male da morire, posso immaginarlo, avere un dolore insopprimibile e rendersi conto che np non fa una piega. In aggiunta a ciò, non hai nemmeno la possibilità di sfogarti con le tue sorelle perché, si sa, l’esperienza col narcisista patologico o la conosci o non la capisci del tutto.
      Abbi cura di te, cara Melisenda, meriti amore e pace per te stessa, non hai bisogno della comprensione di np, sarebbe falsa e opportunista.
      Sei una persona splendida e qui ti abbracciamo tutte.

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    4. Ciao a tutti… Ciao Claudelia e bentornata… Sono di corsissima e spero nei prossimi giorni di vacanza di riuscire a scrivere qualcosa di più… Sono passata solo per darti un forte abbraccio Meli, non riesco ad aggiungere altro. Vi sono vicina con il pensiero e auguro una buona serata a tutti.
      LALLA

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  44. PER PASSIFLORA

    Sì, vista sotto questa prospettiva sì, quando si imbattono in una persona di valore hanno prima la fase di rispecchiarsi in te in modo da percepire di avere loro stessi le nostre qualità (“lei è speciale, io sono speciale, SIAMO speciali!”), poi subentra l’invidia e tutto il resto (“ma non sarà per caso più speciale di me?”, e giù mazzate).
    Quello che io sostengo è che non ci scelgano esattamente per questo, che all’inizio non riescono nemmeno a vederci bene. Secondo me, np si buttano su chi c’è, immaginando prima di tutto la possibilità di incunearsi nelle nostre debolezze, andando anche per cliché banali. Ad es., io sono convinta che np mi abbia avvicinato perché ho un po’ di anni di più e pensava che io potessi rientrare nella categoria “tardone che cadono ai piedi di un giovinotto di bell’aspetto, suadente e seduttivo e complimentoso”. Non sapeva chi fossi, né cosa facessi, non aveva mai ancora parlato con me e già ci aveva provato (semplicemente ballando con me, mai visti prima). Le mie qualità le ha scoperte dopo (e lì è nato il circolo di cui parli). Inoltre, è vero che tentano di impossessarsi di cose tue e trasformano la propria identità perennemente prendendo superficialmente aspetti che sono nostri (es. la scrittura e il teatro per il “mio” np), da rivendersi altrove, per fare i fichi. Se capita, rubano le idee degli altri, questo sì. Si impossessano dei tuoi discorsi e dei tuoi ragionamenti, se validi. Per es., sono convinta che np avrà usato miei discorsi filosofici (che magari lì per là aveva pure ferocemente avversato) per stupire qualcun’altra. Questo lo fanno,eccome (anche perché debbono convertire tutto in loro vantaggio). Ma che ci scelgano per questo, per valori specifici che abbiamo, non credo. Io credo che le uniche condizioni necessarie, per loro, è che l’altro sia empatico e altruista e con energia da impegnare: ma queste sono caratteristiche generali, ampie. Dopodiché, puoi essere chiunque.
    Certo che npdancer sa anche vedere la differenza fra me e l’amica psicopatica. Ma questo mi sembra abbia significato per lui più una difficoltà e un problema che un’occasione.

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    1. Il camaleontismo di np è ricorrente, essi si trasformano di volta in volta in letterati, sociologi, politologi, modaioli, gentiluomini, anticonformisti, cuochi, uomini di casa, uomini di mondo, amanti delle terme, battutisti, esperti di musica…
      E uno dice: “cavolo che tipo in gamba” (mentre questo già ha iniziato a specchiarsi in noi e rifletterci una gran bella storia). C’è da dire però che raramente riescono a non commettere errori grossolani (che noi puntualmente non vogliamo vedere perché siano empatici e tutt’altro che giudicanti).
      Il risultato però non cambia: a un certo punto inizia la svalutazione, che tu sia Cenerentola o una regina, loro devono umiliarti, spegnerti, azzerarti. Più ti ribelli più spingono sull’acceleratore.

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      1. Carissima Speranza, il camaleontismo nasce dal fatto che non hanno una personalità definita al punto di sapere cosa piace e cosa no per poi approfondirla. Loro quindi “copiano e incollano” tutte le caratterische altrui che pensano rendano valida oppure eccezionale una persona. A questo punto è come cambiare vestiti: per te sono uno, per lei sono un’altro, a casa sono tizio, al bar sono caio e per strada un’altro ancora. Le conversazioni sono molto superficiali su tutto. Alcuni però hanno un chiodo fisso, generalmente il lavoro… A quel punto parlano il 99% del tempo solo di quello e possano da geni incompresi. Abbracci!

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    2. Concordo, cara Blume. Il meccanismo del “copia incolla” è proprio questo. Non accumulano conoscenza (troppo faticoso andare ad approfondire un argomento complesso) ma pezzi dei discorsi altrui per rivendersi al meglio. Se la cavano solo tra chi ha una conoscenza superficiale della loro persona perché poi, andando avanti, le faglie e le lacune nei discorsi emergono. Abbracci a te!

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      1. Si, hai ragione, rimangono sul copia-incolla molto superficiale, giusto una sbirciata per copiarti il passo e la figura, giusto per una patina in più da sfoggiare altrove, nulla di serio, soprattutto nulla di durevole. Identità che cambiano al soffio del vento. Per questo, rispondendo a Passiflora, dico che non veniamo esattamente scelti per un valore specifico nostro, quanti più ne abbiamo tanto più ne approfitteranno, certo, ma così come viene, random. Una superficialità ottusa che fa impressione. Neanche all’inizio ci hanno scelti per delle qualità nostre riconosciute, ma come occasione che si presenta in quel momento. Poi, delle nostre qualità hanno cercato di approfittarsi, in qualche modo, certamente, sempre ricavandone un vantaggio per loro (che presuppone sempre l’essiccamento della qualità in noi: la logica che applicano è sempre militare).

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  45. PER SPERANZA:
    “Poi, resta il fatto che io – dopo np – mi sono fatta una bella psicoterapia, notti in bianco e giorni color peltro, trascorso un’estate intera sul blog (per fortuna!), sopportato attacchi di panico, etc. etc.
    Loro si sono comprati la motocicletta.”

    Che dire, ad ognuno il suo coraggio… 😉

    Un abbraccio forte

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