Perché nutrire un Ego narcisista genera il caos e vi blocca la vita?

Autrice: Susan Krauss Whitbourne, Ph.D., è Professoressa Emerita in Psicologia e Scienze del Cervello dell’University of Massachusetts Amherst. È autrice delle opere The search for fulfillment e Abnormal Psychology: Clinical perspectives on psychological disorders
Trad. C. Lemes Dias

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Se avete mai avuto un capo o un superiore che sembra vivere immerso in un turbinio di lavoro senza fine che deve essere fatto (immediatamente!), sapete quanto sia frustrante vivere sulle sabbie mobili. Quando incontrate una persona così, se le chiedete “come stai?”, invece di rispondere con un piacevole saluto di ricambio, si precipiterà a dirvi “lavorando come una bestia!”. Forse avete un parente che arriva sempre in ritardo alle riunioni familiari perché è sempre impegnato e la sua vita è “troppo frenetica”. Non si sa mai fino all’ultimo minuto se si presenterà, e quando lo farà, arriverà irrimediabilmente in ritardo. Queste persone amano creare il caos e, dopo averlo fatto, sembrano assaporare l’opportunità di trascinare insieme a loro la vita di tutti gli altri.

Osservate che le persone che insistono a presentarsi come incredibilmente occupate e in affanno possano godere di questo costante stato di confusione e di eccessivo impegno. Certo, pensate, possono avere lavori o ruoli importanti nella vita, ma possibile che non esiste un modo in cui possono organizzarsi un po’ meglio per vivere più tranquillamente?

I ricercatori sanno che vivere una vita continuamente caotica, cercando di essere nel sempre caos, è una caratteristica delle persone con un alto grado di narcisismo. Non è che godano effettivamente dello stato di frenesia, ma sono spinte a dare questa impressione per coprire sentimenti di disperazione e senso di inferiorità. Secondo i ricercatori Sindes Dawood e Aaron Pincus della Pennsylvania State University le persone in alto nella scala del narcisismo patologico sono altamente convinte di dominare il mondo, ma quando le cose non vanno come previsto, possono diventare scoraggiate e perdere totalmente il controllo. Il caos che creano nella vita di tutti gli altri, secondo questa visione, appartiene al loro bisogno di nutrire il senso di auto-importanza.

Per le persone mediamente narcisiste, Dawood e Pincus affermano che non è scontato che diventino depresse se le cose non vanno bene, ma che i sentimenti depressivi, se stabilizzati, vengono vissuti come ‘tristezza’. La persona ad alto livello di narcisismo patologico, al contrario, si presenta soggetta a sentimenti di un particolare tipo di depressione “caratterizzata da anedonia [sensazione di vuoto e inutilità], sentimenti di improduttività, nichilismo e noia della vita“. I ricercatori credevano che le persone ad alto livello di narcisismo patologico, con la loro dipendenza dal bisogno di essere ammirate, avrebbero mostrato variazioni di umore corrispondenti alla loro percezione dello sguardo dell’altro: se le persone li stavano riconoscendo e applaudendo, allora si sarebbero sentite bene, contrariamente… Queste variazioni dovrebbero verificarsi su una scala maggiore rispetto alle normali variazioni di umore che buona parte delle persone sente. Quelli ad alto livello di narcisismo patologico dovrebbero anche mostrare una maggiore labilità emotiva, o variazioni più frequenti negli stati d’animo positivi e negativi.

Per certificare l’ipotesi che le persone ad alto livello di narcisismo patologico avevano maggiori probabilità di sperimentare un’umore altalenante, Dawood e Pincus hanno condotto uno studio di otto settimane su 293 studenti universitari. I giovani hanno completato valutazioni settimanali della loro esperienza su sintomi depressivi. Questo metodo ha permesso ai ricercatori di tracciare la variabilità settimanale degli stati d’animo che, secondo le loro previsioni, dovrebbe essere più estrema nelle persone con livelli più elevati di narcisismo patologico. Prima di intraprendere le valutazioni settimanali, i partecipanti hanno completato un test per misurare il loro livello di narcisismo patologico (PNI, Pathological Narcissism Inventory) con l’obiettivo di identificare l’esistenza delle tre sfaccettature della grandiosità narcisistica – sfruttamento, sacrificio del vero sé, bisogno di conferme e fantasie grandiose; e quattro sfaccettature della vulnerabilità narcisistica – autostima contingente, occultamento del sé, senso di diritto rabbioso e svalutazione.

Il sacrificio del Sé mascherato da auto-miglioramento è stato individuato chiedendo agli individui di dichiarare se nascondevano il loro senso di grandiosità apparentemente facendo sacrifici. Potrebbe trattarsi della caratteristica del narcisismo patologico che si avvicina all’idea di provare ad apparire “importanti” generando il caos. Dopotutto, se state lavorando così duramente per conto di altri e non per voi stessi, come potete essere accusati di darvi troppe arie? Spifferare al mondo il quanto avete da lavorare, secondo questo punto di vista, significa necessariamente che dovete essere sempre di fretta e che non avete tempo da perdere permettendovi una pausa.

Il tratto narcisistico dell’autostima contingente significa che avete bisogno che gli altri vi ammirino per sentirvi bene con voi stessi, e il senso di diritto rabbioso significa che diventate letteralmente furiosi quando qualcuno non vi capisce. Nascondere il sé e svalutare gli altri, come forme di vulnerabilità narcisistica, sono due caratteristiche che rafforzano ulteriormente la vostra tendenza a proteggervi dall’essere visti per quel che siete o visti come peggio delle altre persone.

Tanto all’inizio dello studio quanto nel corso delle otto settimane di durata, i partecipanti hanno valutato i loro sintomi depressivi su scale sensibili alle variazioni settimanali dei loro pensieri, sentimenti, comportamenti e sintomi fisici. Hanno anche valutato i loro livelli di anedonia e sentimenti di noia e tristezza.

Come potete osservare, lo studio di Dawood e Pincus ha adottato un approccio globale per accertare entrambi i livelli di narcisismo patologico e fluttuazioni settimanali dell’umore. Sarebbe stato interessante che i partecipanti fornissero anche dati sulle esperienze che hanno avuto nel corso delle settimane e che potrebbero aver contribuito alle loro variazioni dell’umore, ma questo non è stato al centro del loro studio. Possiamo presumere, tuttavia, che un periodo di otto settimane sia stato abbastanza lungo da includere eventi che sarebbero serviti a rafforzare o sminuire l’autostima degli studenti universitari partecipi alla ricerca. Un punteggio del test negativo o un informazione rifiutata potrebbero rappresentare uno shock per un/a narcisista patologico/a in grado di generare effetti spiacevoli per giorni. Poiché questo studio ha seguito un disegno longitudinale, gli autori sono stati in grado di trarre conclusioni più ampie di quelle che si potrebbero ottenere dal tipico modello one-shot, anche senza avere una misura diretta degli eventi positivi e negativi capitati nella vita di ciascuno.

All’inizio del periodo di otto settimane, gli studenti più alti nella scala del narcisismo patologico sembravano avere meno probabilità di manifestare sintomi della depressione. Nel corso delle otto settimane, tuttavia, gli studenti più alti nei punteggi PNI sono diventati più instabili nei loro umori e la loro capacità di impegnarsi nei loro progetti ha seguito un calo costante (anedonia).

L’autostima contingente, che si traduce nel bisogno di essere visti positivamente dagli altri, è stato il più forte indicatore della gravità depressiva e della perdita di interesse nel tempo. È possibile, come hanno suggerito gli autori, che il narcisismo patologico, in particolare i loro sentimenti di vulnerabilità, abbiano portato questi individui a evitare di vedersi in qualsiasi altra luce oltre a quella più favorevole. Ecco perché quando le cose non erano andate per il verso che volevano (come un rifiuto amoroso), non potevano accettare la loro responsabilità, ma preferivano dare la colpa a tutti gli altri.

Ma come affrontare la persona che semina il caos nella vostra vita? I risultati di Dawood e Pincus suggeriscono che potete aver bisogno di occuparvi dei sentimenti di inferiorità che alimentano tutta la sua energia frenetica. A seconda della vostra relazione con la persona (cioè, se si tratta del vostro datore di lavoro o qualcuno della vostra famiglia), questo significa dover nutrire il suo senso di sé, almeno momentaneamente, sacrificando il vostro. I risultati suggeriscono inoltre che il caos creato da questi individui potrebbe anche essere un modo per proteggersi dai fallimenti.

Le persone che pongono costantemente barriere al completamento con successo dei loro progetti, rendendosi “troppo occupate” per dare a uno singolo l’attenzione che merita, possono facilmente giustificare il proprio fallimento puntando sui troppi impegni da fare contemporaneamente.

È necessario comprendere che per raggiungere i vostri obiettivi e concludere i vostri progetti ci vuole organizzazione e pianificazione.

Se siete voi a mettervi in mezzo al caos, potrebbe essere arrivato il momento di tornare ad almeno una parte di quella pianificazione orientata agli obiettivi.

I frutti del vostro impegno possono aiutarvi a rafforzare e convalidare il vostro Sé, premiandovi con dei risultati che vi faranno provare un autentico orgoglio per ciò che siete stati in grado di fare, a prescindere degli altri.

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Riferimenti:
Dawood, S., & Pincus, A. L. (2018). Pathological narcissism and the severity, variability, and instability of depressive symptoms. Personality Disorders: Theory, Research, and Treatment, 9(2), 144-154. doi:10.1037/per0000239

77 pensieri su “Perché nutrire un Ego narcisista genera il caos e vi blocca la vita?

  1. Concordo pienamente. Spesso e volentieri mi guardo attorno, ascolto i discorsi di molti amici, parenti e conoscenti e mi chiedo…”ma che cavolo avranno SEMPRE da fare, per non avere mai un minuto per sè, per me, per i loro figli?”. La risposta che mi sono data in questi anni è che è molto più semplice (è una scusa accettata universalmente) dire che NON SI HA TEMPO invece che ammettere che non si ha VOGLIA, o, appunto, non si è capaci di organizzarsi. In questo modo se ne esce sempre “puliti”, perchè tradizione vuole che chi lavora tutto il giorno, giustamente, non abbia tempo per niente altro. Peccato che nessuno si spinga mai a controllare se queste persone che, a detta loro, lavorano 18 ore al giorno, lo facciano sul SERIO. Perchè spesso non è così.

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    1. Carissima Ofelia, solo i robot lavorano 18 ore al giorno e a volte nemmeno quelli perché altrimenti si riscaldano troppo! E’ la voglia di coltivare gli affetti ciò che manca e a subire maggiormente la loro freddezza con la scusa del ‘troppo lavoro’ sono gli innocenti. Un adulto prima o poi si rende conto che non è possibile vivere senza mai avere una pausa nella vita, ma un bambino cresce convinto che papà o mamma si annoiano con i suoi discorsi perché ‘hanno un sacco di cose da fare’. Generano carenze e caos in ogni ambito e ne fanno fieri: tanto a finire in terapia saranno sempre gli altri. Se questi ‘altri’ sono poi i loro figli aggiungono alla noncuranza i rinfacci: ‘Oddio, ma quanto mi costa questo tuo psicologo!” Abbraccio grosso!

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      1. bisognerebbe proprio sradicare dalla cultura questa “abitudine” al non avere tempo per le cose importanti. Tra cui la cura di sè stessi ed il sanare le proprie ferite, lavorare sulla propria crescita e su tanto altro…dedicarsi alle persone che ci amano e che amiamo. Essere sempre forzatamente occupati da altro, non fa altro che aumentare i problemi, non aiuta certo a risolverli.

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  2. Carissime la mia np è una pianificatrice nata.scheda e cataloga tutto..il suo lavoro principale è la rappresentante, ed è sempre con l agenda in mano.
    Ma ha uno stile di vita assurdo…sempre in giro ,sempre fuori casa, sempre impegnata.Si vanta di svegliarsi in un luogo e di non sapere dov è.
    Dall inizio del mio contatto zero, prima i suoi cucù poi la chiacchierata con mio marito erano pieni di…scusa ma sono troppo jmpegnata,scusa ma da settembre non ho avuto tempo…come se avesse la coda di paglia.
    Grazie a Dio avendo amici sani ed amorevoli, so che il tempo si trova…anche solo per inviare una emoticon…
    Qui invece è il tempo usato sempre con il solito fine…svalutare.
    Ora lo so e mi rende ancora più furibonda.
    Un abbraccio e grazie di questo interessantissimo articolo.

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    1. Grazie a te, cara Ribelle! Non c’è mai spontaneità con questi soggetti. Tutto deve seguire il loro cronogramma mentale, altrimenti si sentono ‘disturbati’ da te. Concordo che l’obiettivo è sempre quello di svalutarti per farti sentire una persona inutile che non ha nient’altro da fare mentre loro ‘vedono gente e fanno cose’ come ci insegna Moretti!

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  3. Quando ripenso ai nostri dialoghi era sempre pessimista preoccupato nero. Mi impegnavo a farlo ridere (quanta energia sprecata) rideva ma poi tornava rabbuiato silenzioso. E poi gli chiedevo di chiamarmi e non lo faceva o lo faceva molto tardi ed io dormivo. Chiedevo di vederci ed era sempre molto impegnato. Insomma una vera e propria tortura. Non gli piaccio quindi questo comportamento è giustificato mi dicevo. Poi in realtà pensi che anche in amicizia puoi chiedere questo e se qualcuno ci tiene a te lo dimostra. Invece loro sono presi da mille impegni non c’è mai tempo per chiamare, per vedersi. Però quando devono ferire il tempo lo trovano…eccome!

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  4. Cara Aria il problema però è che il tuo tempo deve essere a loro disposizione.
    Questa estate autoinvitandosi per il 2020 ,mi disse” a me va bene a fine maggio”
    Rendiamoci conto….

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  5. Questo mi porta a ripensare a un’esperienza lavorativa del mio passato. Lavoravo come redattore (poi caporedattore: più responsabilità e meno tempo, ma remunerazione quasi invariata) in una rivista. L’editrice viveva in uno stato di allarme continuo, che riversava su tutti noi, chiedendo di rimando un’adesione incondizionata alle manovre d’emergenza (giorni e notti senza dormire, non scherzo), alternando una comunicazione passivo/aggressiva basata sul vittimismo da sacrificio (“Io sono tre giorni che non dormo e tu vuoi tornare a casa per farti un bagno caldo? Ma io lavoro anche per te!”) a inaspettati momenti di generosità (cene al ristorante, premi di produzione e cose simili). Se la vedevo talvolta come disorganizzata e a suo modo dispotica, tendente anche a creare competizione tra i vari ruoli, dall’altra appariva anche amichevole e in ultima analisi fragile. Insomma, le si voleva bene, anche se poi è scappata all’estero senza pagare i debiti. Ha persino lasciato morire i gatti (una brutta storia, non chiedetemi di più). Al tempo non sapevo nulla sul narcisismo e quello che so ora deriva dall’esperienza sentimentale. Avessi letto questo articolo, chissà, forse avrei capito meglio. Io chiamavo quello stato perenne di foga e adrenalina: EBBREZZA DA DISASTRO. Invece di lavorare con calma e tempi ragionevoli, si era sempre vittima di ritardi e urgenza. E poi la grandiosità! Feste sempre più grandi, nomi più altisonanti coinvolti, rispetto ai quali vigeva il servilismo più manifesto. E un culto della fama un poco bieco: l’artista famoso poteva fare ciò che voleva, il fattorino del caso non meritava udienza neanche quando chiedeva i due mesi arretrati di stipendio per pagare le spese di casa sua. Era come vivere in un alveare in cui l’ape regina era sul punto di partorire la prole definitiva per la conquista dei fiori del mondo intero. A tutti quanti, a scadenza mensile, venivano i sintomi di un esaurimento nervoso, sempre rimandato. Molta gente scappava. Compreso il fidanzato della Regina, che fece perdere le sue tracce… (e questo mi ricorda qualcuno, eh!). Un abbraccio a tutti e tutte!

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    1. Che brutta storia, caro S.w.a. Mi dispiace molto per le povere bestie e per chi è rimasto senza una lira. Purtroppo nel mondo dell’editoria si vedono ‘cose che voi umani’… La maggior parte degli autori un rendiconto se lo sogna e quando arriva non si sa mai quanto ha davvero venduto. Bisognerebbe fare una raccolta di racconti sul peggio del peggio del mondo editoriale. Abbracci a te!

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      1. Be’, io sono stato abbastanza fortunato e sono l’unico che è stato pagato. Il punto cruciale è che mi rendo conto, ora, di aver avuto a che fare con i narci molto di più di quanto non pensassi, in forme diverse e con rapporti differenti. E anche di aver imparato molto poco, nel tempo, prima di giungere a una sorta di comprensione del fenomeno. Ora ho un po’ paura di aver sviluppato una fobia o un’attenzione selettiva: ne vedo ovunque. Ovviamente, i tratti patologici non emergono a un primo incontro e quando si palesano si è già in qualche tipo di frequentazione (come partner, amici, colleghi). La vicenda editoriale è comunque abbastanza emblematica, tra grandiosità, vittimismo, strategie passivo/aggressive, anempatia, isteria, fame di conferme, culto del successo e della fama e tutte quelle cose di cui parliamo sempre.

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  6. il tizio che ho conosciuto non solo portava il caos nel gruppo e utilizzava la scusa delle”troppe cose da fare (a differenza di noi sereni e tranquilli fannulloni)” per giusificare il suo nervoso o il suo comportamento ma notavo che ste crisi gli partivano ogni volta che io raccontavo una cose fortunata che mi era successa o una bella notizia o in generale. prima faceva qualche commento ironico pe sfottere, poi gli partiva l’attacco di rabbia/depressione con lamentele e sbuffamenti vari e quando gli si chiedeva “perchè?” rispondeva “i casini vari, troppe cose da fare” però… ste cose da fare gli venivano in mente sempre quando a me succedeva qualcosa di bello o quando ero stato al centro dell’attenzione per qualcosa di positivo. a un certo punto ho iniziato a restarci male perchè sembrava lo facesse apposta e gli desse fastidio che mi era capitato qualcosa di buono… però non potevo dirlo perchè altrimenti mi sentivo dire che non capivo tutte le preoccupazioni che aveva per la testa

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    1. Caro Reprip, diciamo che non sopportano sapere che esistano al mondo persone che si godono la vita nonostante lavorino e producano anche molto più di loro. Provano un vero risentimento per chi ce la fa a vivere serenamente e non lo nascondono nemmeno più di tanto. Le manifestazioni di scontento che hai assistito, con tanto di sbuffate, sospiri e sarcasmo gratuito dimostrano solo il quanto sono insoddisfatti della loro vita. Amano provocare, stuzzicare, farti sentire inadeguato e stupido. Vorrebbero che anche tu diventassi una persona cronicamente insoddisfatta, ma siccome né sempre riescono a renderti la vita un inferno aumentano il loro livello di aggressività. Come? Se è un datore di lavoro allora prova a cercare il pelo nell’uovo su tutto ciò che fai e quando lo trova (se lo trova) accade la marcia trionfante sul tuo cadavere con la dovuta esposizione della tua presunta incompetenza al resto dei tuoi colleghi, diventati improvvisamente molto più competenti, puntuali, produttivi e simpatici di te.

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      1. sì ma così è cattiveria pura. sembrava che per questo tizio (non era un mio capo era un amico) io dovevo essere brutto stupido solo e pieno di sfortune. sembrava che io non avessi diritto a niente di buono, lui e gli altri sì io no. che poi posso sembrare paranoico, ma guarda caso ogni volta che mi vedeva triste o sentiva che mi era andato male qualcosa era tranquillo, non sclerava non aveva attacchi di rabbia e sembrava pure più simpatico…sembrava che il suo umore cambiava in basa a come stavo io. ma che voleva da me e che male facevo per meritarmi un simile desiderio di vedermi soffrire? cioè non volevo sminuire nessuno o fare il superiore, cercavo solo di avere qualcosa di buono e di essere desiderabile come facevano anche tutti gli altri per giunta…però se lo facevo io non andava bene. io dovevo essere brutto stupido ignorante e schifato. e triste. e non ha mollato finchè non sono crollato e a quel punto si sono allontanati da me anche tutti gli altri del gruppo. perchè proprio io mi sono beccato addosso questo genere di odio non l’ho mai capito però mi ha devastato la vita

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      2. Ciao Reprip,
        Evidentemente avevi qualcosa che gli faceva proprio gola e che lui sentiva di non poter mai ottenere.
        Che fosse il tuo positivo atteggiamento verso la vita, o il tuo saperci fare con gli altri, o che fosse qualche tua specifica capacità, solo lui lo sa.
        Quello che puoi sapere tu è che lui proprio non riusciva a sopportarlo, ma anche che sicuramente era qualcosa di molto positivo.
        Ciò che tu puoi fare, e non è mai tardi per farlo, è tornare a coltivare quelle tue qualità.
        Sottolineo che non è mai troppo tardi per tornare ad essere positivi, indulgenti ed amorevoli nei propri confronti.
        Perchè l’alternativa è passare il tempo che ancora abbiamo da spendere su questa terra in modo triste, spento, sterile. Proprio il futuro che il tuo “amico” NP desiderava per te.
        È così che avrà vinto: se gli concedi di dominarti a tal punto da sentirti un fallito totale anche a distanza di anni.
        Tu sai di valere, tu sai come ti sapevi muovere nel mondo prima di incontrarlo e di sentirti condizionato e poi bloccato da lui.
        Torna ad essere la persona che eri, lo devi a te stesso.
        Questo è l’unico modo per sconfiggere davvero l’NP.
        Cerca di ricordare con che atteggiamento di fiducia affrontavi le giornate prima di conoscerlo.
        Cerca di riportare quell’atteggiamento nelle tue giornate del presente.
        E vedrai che piano piano cominceranno ad accaderti cose positive.
        Un abbraccio.
        PS: sappi che qui comprendiamo tutti il senso di profonda ingiustizia e di isolamento che hai provato quando nessuno, tranne te, ha visto il suo “giocare sporco” nei tuoi confronti.
        Purtroppo è una caratteristica del loro agire, hanno due facce, una per il pubblico pagante ed un’altra che riservano per la loro vittima prescelta. È per questo che gli altri non vedono ciò che fanno, o non credono a noi quando proviamo a raccontarlo.
        Anzi, vorrei incoraggiarti a raccontare, se te la senti, episodi che ti hanno fatto soffrire: qui finalmente potrai essere compreso ed ascoltato.
        Non mollare !

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      3. Grazie Claudieia. Ricambio ❤
        Quando non lo vedo da un pò riprendo il controllo di me stessa, come vedi. 😊
        Ciò che ho scritto a Reprip è ciò che sto cercando ovviamente di fare anche con me stessa.
        Abbraccio grande ❤

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  7. Mi associo alle parole di Passiflora.
    Ha scritto delle cose che condivido al 100% e in questo momento incoraggiano anche me a proseguire guardando al futuro.

    “Cerca di ricordare con che atteggiamento di fiducia affrontavi le giornate prima di conoscerlo.
    Cerca di riportare quell’atteggiamento nelle tue giornate del presente.
    E vedrai che piano piano cominceranno ad accaderti cose positive.”

    Questo punto è importantissimo.
    Anche io ho compreso che l’unico modo possibile per liberarsi dall’esperienza terribile di Np e ricominciare a vivere è riprendere da dove avevamo interrotto prima di conoscerli e ritrovare lo slancio e la fiducia che avevamo allora.
    Non significa cancellare abusi e cattiverie subite ma chiuderle in un cassetto, gettare la chiave e andare avanti.
    Come vi dicevo da poco ho iniziato a conoscere una persona e questa cosa mi sta dando molta felicità ma ho compreso che se entro nella trappola mentale di non essere all’altezza di meritare qualcuno che sia veramente interessato a me (come i due np mi hanno fatto credere) allora la darò vinta a loro e resterò per sempre in quel limbo di solitudine e mancanza di fiducia in cui sono stata per cinque lunghi anni e dove loro volevano che restassi.
    Mi sono detta “Non devo permettere a queste paure di condizionare questa bella conoscenza”.
    E così ho fatto e sto facendo e voglio veramente che tutto il passato resti solo un ricordo.
    Una delle cose davvero brutte di questi rapporti tossici è anche dopo che sono finiti ti condizionano negativamente, come anche testimonia Rerip loro fanno in modo di farti sentire una persona difettosa e inadeguata (proiettando su di te il loro stesso senso di inadeguatezza) perché così è più facile indebolirti e controllarti.
    Voglio dire a Rerip che era quella persona a sentirsi perdente e sfigato, e siccome loro non possono accettare queste sensazioni le riversano su qualcuno, e purtroppo lui ha scelto te perché ha visto in te delle cose che lui non ha e che invidiava.
    La tue qualità vengono ignorate o sminuite mentre le debolezze e fragilità vengono stanate abilmente grazie alla connessione iniziale e poi enfatizzate.
    Non bisogna cadere in questa trappola.
    Siamo persone che hanno ampiamente dimostrato di avere qualità eccezionali, umanità, empatia e forza d’animo e questo deve darci la forza di respingere l’immagine deformata di noi che loro hanno insinuato nella nostra mente e riprenderci la nostra vita nelle nostre mani e portarla lontana dalla loro.
    Sicuramente là fuori c’è tanta vita che ci aspetta per cui non dobbiamo temere di spezzare queste catene e andare avanti.
    Scusate se scriverò meno d’ora in poi ma ma ho anche capito che parlare sempre di loro mantiene vivo un filo mentale che continua ad alimentare un legame sotterraneo. Loro voglio essere ricordati e pensati sempre e fanno in modo che sia così anche quando non li contattiamo più (per questo è importante non seguire più i loro profili sociali o tenere i loro numeri in rubrica), anche questo infatti toglie energie preziose e ci blocca.
    Io ho parlato tantissimo di loro in questo anno perché avevo bisogno di sfogare tutto quello che avevo dentro oltre che per dare aiuto, ma sento che ora è giunto il momento di andare oltre.
    All’inizio del 2019 avevo augurato a me stessa e a tutti noi che quest’anno fosse un anno di cambiamenti…e ho visto quanti di noi hanno fatto enormi progressi e sono felice di aver contribuito nel mio piccolo.
    Vi abbraccio e spero che il nuovo anno porti a tutti cose belle, e sono certa che sarà così
    Un grosso abbraccio a tutti 💗

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    1. Carissima Spirito, non sai quanto mi rallegra sapere che stai andando avanti infinitamente meglio e più fiduciosa dell’anno trascorso. Ho sempre detto che questo spazio è vostro e tu hai dato tanto agli altri per renderlo il luogo accogliente che è diventato. Spero che anche Blume stia benone!!! Un abbraccio grande e buon sabato a te! ❤️

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    2. Ciao Spirito !
      Sono contenta di sentirti così bene e anche di averti dato un aggancio in più per la tua risalita 😊
      Anche nel mio caso l’influenza di NP su di me si è innestata come hai ben detto tu: sulla “trappola mentale di non essere all’altezza di meritare qualcuno che sia veramente interessato a me”.

      Ma ora giustamente parliamo di noi, e non di loro.
      Vorrei approfittarne qui per ringraziarti a mia volta: tempo fa avevi scritto che hai scaricato la app Insight Timer, ed ho voluto provarla anch’io.
      Ho trovato non solo buone musiche per rilassamento, ma anche meditazioni guidate, che a me piacciono molto (già ne pratico, ma mai con le app… 😊).
      L’altro giorno ho ascoltato una meditazione del mattino, cercavo parole che mi impostassero dritta la giornata ancora prima di uscire di casa.
      Mi sentivo bene, ma avevo bisogno di un “rinforzo”.
      Beh, credo di aver passato la mia migliore giornata da anni a questa parte !
      Avevo un’energia addosso che mi stupivo di me stessa !!
      Grazie Spirito per la dritta ! 😘❤

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      1. @Passiflora
        ciao Passiflora, grazie della risposta che mi hai scritto sopra. me la stamperò e me la rileggerò ogni tanto.
        (anzi se sei una psicologa o fai sedute di qualcosa io sono disposto a prendere un treno e parlare di persona, perchè sto cercando davvero da molto tempo qualcuno di competente con cui parlare di queste cose dal vivo).
        A volte mi dico che forse su di me le conseguenze sono state molto pesanti e durature negli anni perchè mi è successo quando ero ancora adolescente. magarie se fossi stato adulto me la sarei cavata meglio. invece ricordo che diventai rabbioso irascibile ansioso tormentato, a volte totalmete apatico e senza forze, mangiavo poco e dormivo ancora meno, mi chiusi in me stesso, poi in casa, inizia ad evitare le persone le compagnie facebook, ci ho rimesso pure la salute… Alla fine ci è voluto poco ad eticchettarmi con un “ragazzo problematico”, nessuno ha cercato di capire o indagare cosa fosse successo. Il fatto che io fossi cambiato da un mese all’altro me ne ero accorto solo io. Ed anche il fatto che fino a un certo momento della mia vita stavo benissimo e non avevo nessun problema (a parte mia madre) me lo ricordavo solo io evidentemente. mi son sentito fare le diagnosi più disparate, a parte quella di depressione che me la davano in regalo al primo appuntamento. poi eventualmente ci si aggiungeva qualche altro disturbo o qualche nevrosi…
        boh…magari se l’avessi incontrato da grande, lui e le sue “amiche supporters”, me la sarei cavata meglio e adesso avrei ancora una vita.

        ah riguardo all’amico charlie brown di cui parli, potrebbe anche essere che magari fa così perchè il tuo ex lo ha convinto a provarci con te, per qualche motivo malato. cioè con me lo faceva, cercava di convincermi a frequentare o a non frequentare alcune persone e cercava di convincere gli altri a frequentarmi o a non farlo. e se io o qualcuno non obbediva dava pure in escandescenze e insultava tutti…boh, io ero incredulo quando vedevo quelle cose. non riuscivo a crederci proprio, non mi sembrava umanamente possibile. e invece…

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      2. Cara Passiflora,
        sono felicissima che il mio consiglio ti sia stato d’aiuto 🙂
        Quella app è veramente fatta bene, quelle musiche così rilassanti e le meditazioni mi hanno aiutata a superare un momento difficile causato da un grande stress (ero in ansia per la salute di mio papà) e poi ha continuato ad accopagnarmi quando ho finalmente attuato il distacco dell’ultimo narcisista e certe sere non riuscivo ad addormentarmi perchè mi sentivo scombussolata….
        Mi fa davvero piacere che ti sia stata utile, così come lo sono state le tue parole per me…
        Ti abbraccio ^__^

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      3. Ciao Reprip,
        Hai scritto molto, cercherò di risponderti sui punti principali che hai toccato.
        Innanzitutto ti ringrazio per la considerazione, ma ti garantisco che io non sono nè una psicologa nè una esperta in nessun tipo di altra attività correlata.
        Sono solo una persona che, come te, è stata ferita da NP e sta cercando di uscirne.
        Con i mezzi che ho: lo studio, la raccolta di informazioni.
        Io ho bisogno di capire perchè mi succedono certe cose, poi quando ho capito dove è esattamente la piaga aperta, ci lavoro su.
        Piuttosto, la vera maestra qui è Claudileia, la creatrice del blog.
        La sua esperienza diretta con il narcisismo patologico è stata davvero pesante, eppure è riuscita, non senza anni di sofferenze, ma anche duro lavoro, studio e sacrifici, ad uscirne veramente alla grandissima, ed ora riesce ad aiutare davvero nel concreto molti altri che come lei sono stati colpiti da altri NP, grazie a questo blog ed ai contenuti che vi porta.
        Lei ha scritto in un commento qualche settimana fa che chi sente la necessità di avere qualche riferimento cui rivolgersi, può scrivere direttamente a lei: quindi tu puoi fare così, lei poi ti indirizzerà a dei gruppi di auto-aiuto presenti sul territorio (se non ricordo male, Claudileia mi correggerà se sbaglio).
        Venendo a te, mi ha colpito il fatto che tu fossi adolescente quando hai vissuto l’esperienza con NP.
        Quanti anni esattamente ?
        Non si può definire anche bullismo, ciò che hai subìto ?
        Dici poi che all’epoca non avevi nessun problema… a parte mamma.
        Caspita ! E dici poco ?
        Ti suggerirei di approfondire questo aspetto, per comprendere meglio dove si è “agganciato” NP per colpirti così nel profondo.
        La depressione che ti hanno affibbiato in molti psic come prima diagnosi può essere che davvero fosse presente, ma come diretta conseguenza di un grave abuso subìto.
        Quei terapeuti avrebbero anche dovuto chederti come mai ti sentivi così.
        Non l’hanno fatto ? È qui che hanno sbagliato.
        Anche io l’ho provata, non avevo bisogno che qualcuno me la diagnosticasse. Ma per fortuna mi rendevo conto che era la risposta del mio organismo a un trattamento mortificante, che mi aveva annullata nell’autostima e svuotata di energie.
        Quindi dovevo lavorare su questo, non sulla depressione in sè.

        Infine… il mio “ex”.
        A dire il vero non è un ex, è solo qualcuno che mi ha manipolata anche attraverso la seduzione, ma per fortuna ho saputo fermarmi prima che diventasse una relazione.
        L’amico CB non penso sia mandato da NP, credo agisca di sua iniziativa, anche se il suo comportamento è sicuramente indotto dal tipo di rapporto che ha con NP.
        NP, nel suo eterno gioco “io sono più di te” gli avrà sbandierato più volte il rapporto speciale che aveva con me, ed ora che sa che io non lo voglio più vedere, CB forse vuole vantarsi con lui di frequentarmi, mentre NP non può più.
        Un altro motivo potrebbe essere che anche con me CB ha un pò di rabbia, perchè vede che lo tratto con distacco, e lui invece vuole essere preso in considerazione. Ma sono certa che se io lo facessi, lui poi finirebbe per trovare scuse per accennarmi di NP, con il fine di farmi soffrire e godersi le mie reazioni scomposte.
        Sostanzialmente, probabilmente è frustrato e cerca occasioni di rivalsa.

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      4. ciao passiflora, grazie del messaggio. bullismo non saprei, in fondo non mi ha mai messo le mani addosso…cmq volevo risponderti con un messaggio privato ma non sono riuscito a capire come si fa. magari ci si riparla nei commenti di qualche altro articolo, buona fortuna per tutto, ciao

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    3. Ciao un po’ ti capisco.. a un certo punto, dopo un lavaggio del cervello durato mesi, sono arrivato a pensare (a farmi convincere più che altro) che in realtà non valevo nulla, che non ero in grado di avere una ragazza (a questo scopo lo hanno aiutato anche le sue “amiche” quelle del suo “harem” di ammiratrici) e quindi di non essere all’altezza di essere amato e di non meritare di avere cose e persone che mi piacciono… ma di dover vivere una vita grigia senza aspirazioni e al di sotto delle mie aspettive e dei miei desideri. Buona fortuna per la tua risalita, ti auguro di uscirne al più presto. ciao

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      1. Grazie Rerip, dai ce la faremo, non lasciamoci condizionare da queste idee di non meritare felicità e amore che loro ci insinuano mentalmente con le loro svalutazioni. Non è così, sono loro che profondamente sentono di non meritare nulla perchè dentro non hanno nulla e allora cercano di sminuire gli altri per sentirsi meglio.
        Noi tutti meritiamo di avere accanto persone come noi, davvero capaci di dare al prossimo.
        Un grandissimo in bocca al lupo : )

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  8. Ciao a tutti…io oggi me ne sto a casa,lei è li ma non riesco ad affrontarla..anche se mi sento molto forte e consapevole.
    Sto perdendo una giornata di sci..so che sta aspettando la funivia parlando con mio marito..a lui ho detto: sappi che questa persona è pericolosa…e non è più mia amica.
    Ora razionalmente so che è lei che dovrebbe provare vergogna nell incontrarmi,ma purtroppo l ho talmente demonizzata in questi mesi di contatto zero che mi fa quasi paura incontrarla.Non so proprio come uscirne…
    Un caro saluto a tutti

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    1. Cara Ribelle,
      Oggi spero tornerai a sciare.
      Temo di vedere anche in te i sintomi dell’evitamento sociale che io stessa ho sperimentato sulla mia pelle anni fa.
      Il punto è che è giusto sì il no contact nei loro confronti, ma dobbiamo cercare di fare in modo che questo intacchi meno possibile le nostre interazioni col resto del mondo.
      Il punto è che non devi precluderti un’altra giornata di sci pur di non rischiare di vederla.
      Andate su altre piste che lei non frequenta, ma non ritrarti dallo sci.
      È giusto ciò che dici: è lei che dovrebbe vergognarsi, e invece sei tu che ti trovi a provar vergogna, e hai persino paura di incontrarla.
      È su questo che si innesta l’evitamento, che è una cosa diversa dal no contact.
      All’epoca del mio evitamento, sapevo che se lo avessi incontrato sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa, anche che io scoppiassi a piangere in pubblico dal nulla…ero fuori controllo.
      Ma ero sola.
      Se tu invece ti fai accompagnare da tuo marito e dalla tua amica, ed eventualmente ti prepari prima a usare come scusa i bambini per non darle corda e sganciarla se la incontrate, io penso che potrai riuscire a superare quella paura.
      Forza, testa alta ! 💪

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      1. Grazie cara Passiflora…oggi ho trascorso una bella giornata di sci,lei non mi è mancata ,nulla..ero felice con la mia famiglia.
        Ho stoppato i pettegolezzi della scuola su questa mia latitanza e sul fatto che non avessi preso più lezioni .Ho detto la verità…se una persona dice che non ha tempo per me ,per chiedere come sto..non è un amico…perché mi sta dicendo implicitamente che non è interessato a me.Quindi non essendo mia amica io scelgo chi voglio…
        Anche io penso di aver superato il peggio…non l ho ancora incontrata, ma cara Passiflora in questo momento mi sento abbastanza forte per farlo…e anche per tenerle testa.Dopo la scoperta di tutto questo ero talmente terrorizzata dal suo vero volto,che mi paralizzavo.
        Oggi riesco anche ad ironizzare.
        Grazie mille del pensiero che hai avuto per me.
        Un abbraccio

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      2. Benissimo !
        Sono proprio contenta !
        Non solo sei riuscita a superare il blocco di “uscire in campo aperto” accettando di correre il rischio di incontrarla, ma anche invece di inventarti delle scuse, hai detto a quelli della scuola come stanno realmente le cose !
        Bravissima ! 😀
        PS: qui ci si sostiene a vicenda, quando i fumi tossici di NP ci annebbiano la mente e ci bloccano…sappiamo com’è difficile e doloroso.
        PPS: Ma che pettegolezzi potevano esserci a causa della tua latitanza ??? Ma uno potrà farsi gli affari suoi una volta ?

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  9. PS mi hanno detto che lei ha detto a tutti che non mi vede da questa estate a causa dei suoi molti impegni…
    Poi mi hanno riferito che appare vecchia e rattrappita ..brutta…e lei sostiene che è un periodo che non sta bene..
    Penso che sia esangue perché non ha fonti da cui succhiare energia…
    Brividi…

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    1. Cara Ribelle, purtroppo funziona esattamente così. Senza nutrimento da fonti esterne non sanno dove andare a parare. Certo, lei deve dare l’impressione che è svuotata dai ‘troppi impegni’, fingere di non aver bisogno di nessuno, altrimenti chissà cosa succede… Comunque sia, se tuo marito è una persona calma e tranquilla, che non dà peso alle sciocchezze che qualcuno spara e sopratutto che capisce la tua non voglia di incontrarla, potrà farti da spalla e salvaguardarti di dover averci a che fare con lei quando andrai a sciare. Appoggiati a lui che ti conosce bene e lasciatela perdere entrambi. Tanto qualche altro collo da succhiare lo ritroverà! Abbraccio a te e buona serata!

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  10. Grazie Claudileia, sono felice di averla evitata ancora..ogni giorno che passa mo sento più distaccata e forte.Lei credo sia rimasta interdetta dal mio comportamento,credo anche che mi stia gettando fango addosso. Però io mi sento liberata ,devo solo rinascere e riconciliarmi con lo sport.
    La novità è che non mi ha cercata questo weekend, ma che si è premurata di far sapere a tutti che non mi vede da questa estate.Penso che racconterà in giro cose false per salvare la sua facciata e giustificare la fine del sodalizio.
    Pace..
    Un caro saluto

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    1. Condivido in pieno tutto il tuo pensiero Passiflora. Vogliono rovinarti, vogliono che tu sia spento, senza vita proprio come loro.
      Sto cercando anche io di ritornare com’ero prima. In ufficio (non sapendo) mi hanno detto che adesso mi vedono molto più sorridente e serena. Nel periodo clou (in cui mister x era più presente) mi dicono che fossi molto scontrosa, irascibile e lunatica. Arrivavo al lavoro sempre arrabbiata, se li vedevo riuniti mi defilavo. Insomma una larva. Anche a casa mi innervosivo per un nonnulla. Soffrivo di insonnia, ma ora un po’ meno.
      Adesso ho ritrovato piacere nelle piccole cose un libro, i miei gatti. Prima ero preda dell’adrenalina. Non posso dire di esserne totalmente fuori anzi non lo sono affatto. Ma cerco con tutte le mie forze di tornare a quella che ero: perché non ero male!
      Grazie a tutti!
      P.S. Ribelle si anche a me dicono che il mio sta male, che non si fa vedere più in giro, che non dorme nulla e che è ritornato a frequentare ‘cattive’ compagnie. Mi spiace ma cerco di non pensarci perché la compassione può essere una trappola.

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      1. Compagnie più cattive di lui? Questa è proprio bella! Hanno bisogno di tutt’altro della nostra compassione, cara Aria. Ciò che serve a loro sono dosi allucinanti di adrenalina, e di forma continua. Nessun essere umano al mondo può colmare i loro bisogni. Un abbraccio grande a te e ai tuoi cuccioli!

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      2. Anche io al lavoro nei momenti clou sono arrivata a stare molto sulle mie, evitando il più possibile le riunioni.
        Avevo timore a espormi, a qualsiasi livello.
        A casa a differenza di te non ero nervosa o insonne, al contrario ero sempre stanca, apatica e senza forze.
        Dormivo moltissimo… avessi potuto non mi sarei mai alzata dal letto.
        Ora sto riprendendo da dove ero rimasta prima dell’hoovering.

        Di lui non so più nulla, nessuna delle nostre comuni conoscenze ha più contatti con lui.
        Queste persone sono molto riservate con me, perchè non è da molto che mi conoscono.
        Ma da qualche commento colto qua e là ho dedotto che si deve esser fatto terra bruciata anche con qualcuno di loro, ben prima che con me.
        In questo gruppo però c’è un suo amico Charlie Brown, cui NP ha raccontato molte cose di questo pseudo-rapporto tra me e lui.
        Io cerco di stargli molto alla larga, ma lui invece cerca di avere più confidenza con me.
        Senza pressare troppo, ma con costanza.
        Mi dà molto fastidio, provo schifo a livello fisico, vorrei solo che sparisse.
        Immagino cosa gli avrà raccontato NP, e ancora provo vergogna.
        Però lui non è NP, quindi il condizionamento che subisco non è poi così profondo.
        Però mi domando perchè mi voglia agganciare, che fine ha ?
        Vuole divertirsi a vedermi a disagio, solo perchè so che sono molto amici, o perchè so che sa ?
        O per quale altro motivo ?
        Ecco, questo è il fastidio di questi giorni.
        Non è nulla in confronto a ciò cui ero stata abituata 😉

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  11. Hai ragione Aria…il bello è che non ho provato nulla, solo indifferenza.
    Per Spirito. Ti auguro ogni bene…e di trovare una persona bella come te.
    Anche io oggi sono nuovamente me stessa, sicuramente questa esperienza mi ha portato ad apprezzare di piu le persone che ho intorno a me,a sentirmi fortunata di aver capito tutto grazie alla mia introspezione e umiltà. Grazie a voi tutti ancora una volta per avermi accolta 💜💜

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      1. Cara Aria,
        Se anche volesse fare questo, credo lo farebbe per fargli invidia, e non perchè NP gli ha chiesto mie notizie.
        So che è paradossale, ma questa è la migliore spiegazione che riesco a darmi.
        Charlie mi sembra una persona normale, persino ordinaria e banale.
        Ma ho imparato sulla mia pelle che quando c’è di mezzo NP si trasforma.
        NP ha innescato anche con lui una dinamica malata.
        Io ho percepito una forte invidia di Charlie nei confronti di NP: anche se sa che non c’è confronto e con NP è sempre partita persa, lui è sempre comunque lì che arranca per conquistarsi almeno una medaglia di consolazione.
        Perchè anche i Charlie Brown soffrono…
        Ecco, forse io nella sua testa sono come la medaglia di consolazione: sa che sono io a non voler più vedere NP, e forse ora vuole andare da lui a vantarsi di frequentarmi, sperando di farlo rosicare.
        Ma non ha mica ancora capito che a quello ormai di me non gli frega più niente.
        Non ha ancora capito come funziona davvero il cervello del suo amico.
        (O, forse, lo sa meglio di me: come dice Claudileia, gli NP magari ti mettono nel limbo anche x anni, ma rimangono sempre interessati a te, a ciò che fai)
        Comunque questo comportamento già l’ha avuto quando anni fa NP mi aveva appena scartata, e lui vedendo il distacco, aveva dato vita a una scena pietosa per vantarsi con NP del fatto che io ero sua amica, mentre di NP no.
        Io intanto morivo dentro ! 😢
        Insomma, ogni volta che io e NP ci stacchiamo, lui arriva come una iena che fiuta l’odore del sangue, a vedere cosa c’è di buono da sfruttare, per giocarselo nella sua partita perdente da decenni con NP (che però lui si ostina a voler continuare a giocare), e io ci vado di mezzo perchè lui vuol castigare NP usando me.
        Per questo non lo posso sopportare, e ho deciso già da allora di tagliar fuori anche Charlie dalla mia vita.
        Quindi con lui contatti al minimo, risposte monosillabiche, nessun segno di cedimento, tristezza o debolezza davanti a lui .
        Me lo devo. 💪
        (Chiedo anche a Claudileia se la mia interpretazione può avere senso)
        Grazie Aria per l’interessamento e x avermi consentito questo piccolo sfogo ❤
        Anche questo è un bel rospo che mi porto dentro da molti anni.

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    1. Grazie cara Ribelle 💗
      È stata dura questo anno….aver affrontato i miei nodi irrisolti e aver chiuso anche con il secondo np sono stati passi difficili… ma ora inizio a vedere una nuova vita….e non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserva.
      Spero che i consigli di Claudileia e tutte noi ti siano stati di incoraggiamento a proseguire sulla strada della tua liberazione da questo rapporto tossico.
      Un grosso abbraccio 🌼

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  12. Buonasera a tutte/i.
    Io in questo momento mi trovo ad essere piuttosto impegnata col lavoro: la fine del trimestre è sempre un momento stressante anche per gli insegnanti…
    Però direi che sto bene rispetto alla disintossicazione da np, il processo è andato molto avanti e dà i suoi frutti. La psicoterapia e la condivisione sul blog sulla base degli input delle letture proposte da Claudileia sono state essenziali nel mio percorso: ringrazio tutti: innanzitutto Claudileia che ha permesso tutto questo, i compagni di sfortuna (con alcuni ci sono stati intrecci più stretti per via della condivisione diciamo cronologica dell’esperienza e l’interscambio molto fitto: Spirito, Speranza, Alice, Gianni… e chiedo scusa se al momento ne dimentico sicuramente qualcuno).
    L’aspetto più significativo di questo processo è che non mi interessa per nulla come sta o cosa sta facendo ora np (che comunque, e per fortuna, da tempo non si sta facendo vedere in giro, ma so che prima o poi riapparirà): se bene o se male, se si diverte, se è contento, se è infelice, se ha o no i necessari rifornimenti, cosa pensa di me, come reagirà vedendomi…percepisco che tutto ciò non mi appartiene più né può modificare i miei stati d’animo o umori di oggi, neanche in sua presenza in una sala da ballo. Bisogna raggiungere questo stadio di distacco mentale, oltre che fisico: percepire np come un ricordo del passato e andare avanti senza il pensiero di lui/di lei, senza che questo pensiero ci condizioni in alcun modo intendo. E’ una tappa lenta e faticosa che prima o poi però viene, deve venire, e dobbiamo assolutamente propiziarla, seguendo i nostri tempi e non costringendoci a decisioni affrettate che la nostra Anima non potrebbe supportare, rispettando cioè il nostro sentire e senza sentirci obbligati a nulla (tantomeno a risolvere il problema immediatamente), ma sempre procedendo a barra dritta verso l’obiettivo primario (il distacco psicofisico da np) e adottando strategie coerenti con esso, utili al futuro raggiungimento dell’obiettivo.

    Per tutto questo, dopo tanto tempo, sento il bisogno, come Spirito, di andare avanti, voltare decisamente pagina, e quindi anche la mia presenza sul blog non potrà più essere quotidiana e puntuale. Ma continuo a leggervi e sicuramente interverrò ancora.

    Un abbraccio a tutte/i

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    1. Condivido questo pensiero di Blume, la strada per liberarsi da un rapporto tossico è molto personale e non bisogna forzarsi a determinate tappe né avere fretta…dobbiamo imparare ad ascoltarci, a capire le nostre sensazioni, a focalizzarci su di noi e progressivamente sganciarci da loro e soprattutto dal pensiero di loro, che forse è la cosa più difficile.
      Voglio ringraziare pubblicamente Blume per aver dato alla discussione sul blog un’impronta veramente di alto livello che ha permesso a tanti di noi (a me sicuramente) di approfondire degli aspetti che non mi erano chiari e che non sarei mai stata capace di comprendere altrimenti.
      Naturalmente voglio ringraziare anche Claudileia per aver dato a tutti questo spazio di confronto libero dove ciascuno ha potuto condividere esperienze e progressi.
      Tutto questo fa del blog Artedisalvarsi un punto di riferimento irrinunciabile per persone vittime di abuso narcisistico ma anche per chi vuole approfondire questo argomento in modo serio, dato che qui sul web troppe persone si improvvisano “esperte” di narcisismo diffondendo messaggi errati o confusionari.
      Un posto come questo è garanzia di serietà e soprattutto di vera accoglienza umana, che a mio parere è la cosa più importante per chi chiede aiuto dopo un abuso.

      Anche se mancano ancora un pò di giorni colgo l’occasione per augurare a tutti delle feste serene e soprattutto lontane dai vari Np.
      Un abbraccio a tutti 💗

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      1. Care Blume e Spirito,
        Anche io vi auguro buone feste, sono anche contenta di leggervi così serene e padrone di voi stesse… ma soprattutto vi ringrazio per esservi spese qui anche per gli altri (me compresa).
        Mi raccomando ogni tanto tornate !
        😊
        Un abbraccio.

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      2. Cara Passiflora ti ringrazio…sicuramente tornerò a scrivere ma lo farò in modo diverso…anzichè parlare delle solite cose relative agli Np vi parlerò di come procede la mia vita…
        Sono stata un anno intero a raccontare più e più volte le mie vicissitudini con i due famosi narcisisti e ora non mi sopporto a rileggere sempre le stesse cose :))
        Sono contenta perchè se ho sentito la necessità di chiudere questa fase significa che è stato fatto un passo avanti…
        Sono d’accordo su quello che dici relativamente al varco che gli np hanno trovato in noi…e sui confini personali ed emotivi che forse nemmeno noi abbiamo ben chiari talvolta ma che sono fondamentali per tenere fuori dalla nostra vita persone tossiche…
        Come ho anche scritto a Claudileia probabilmente ci sono aspetti di queste relazioni su cui non avremo mai risposte definitive, per sempio ad oggi mi resta ancora un dubbio su una frase del primo np che mi disse pochi mesi prima del mio distacco “Voglio che tu sia felice”…e non so se me l’ha detto proprio per favorire quel distacco o se lo pensasse davvero, comunque la verità è che loro dicono o fanno cose che sanno avere su di te un certo impatto solo per creare maggior confusione e renderti le cose ancor più penose…
        Blume mi ha anche fatto notare che questi rapporti ci tolgono quella sana “leggerezza” (che non è supeficialità ma sentirsi libere da paure e condizionamenti) con cui vivere la vita e le conoscenze…
        Io ora ci sto provando, sto dando fiducia a una persona senza fasciarmi la testa preventivamente e chiedermi se e come andranno le cose…vivo giorno per giorno questa cosa cogliendo gli aspetti positivi e poi quel che sarà sarà…
        Spero per tutti noi che venga presto il tempo in cui tutto sarà solo un brutto ricordo e che le nostre vite siano finalmente quelle che abbiamo sempre desiderato.
        Ti abbraccio

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    2. Carissima Blume, sono molto felice di apprendere di questo tuo bisogno di staccare la spina definitiva di n.p. in arrivo del nuovo anno. Affrontare l’angoscia dell’assenza totale di adrenalina non è cosa da poco e non è per chiunque, ma senza questo passaggio obbligato la nostra serenità non verrà mai stabilizzata e le nostre sinapsi ed emozioni continueranno ad essere inconsciamente collegate a ciò che vorrebbero loro, anche quando di loro non ne vogliamo proprio sapere. Quindi, ottimo che sia momentaneamente sparito proprio quando siamo a cavallo di un altro anno. Un abbraccio forte e scrivimi se ti va!

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      1. Un abbraccio anche a te, Claudileia, ti ringrazio davvero di aver dato vita a questo spazio, che per me è stato essenziale nel faticoso tragitto di distacco da np. Sono consapevole che, dovendolo incrociare, quando si manifesterà di nuovo potrebbe non essermi completamente indifferente. Potrebbe non essermi completamente indifferente mai, perché np ha segnato profondamente la mia esperienza. Ma sono anche certa che non riuscirà più a condizionare la mia mente al suo pensiero, questo lo sento davvero. Perché attraverso np ho scoperto cose di me stessa che mi hanno resa più forte, non più debole.

        Un abbraccio a tutte e tutti.
        Che sia un Natale sereno.

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  13. Il mio ex era sempre indaffarato inutilmente, ora capisco che lo fosse solo per apparire importante e per camuffare la sua bassa autostima travestita da superman.
    I ricordi si allontanano e con loro sbiadisce anche il dolore di aver incontrato un uomo malato.
    Razionalmente l’ho capito in fretta, emotivamente dopo tempo. Costruire “l’importanza”che realmente non hanno, è un lavoro, presumibilmente, quotidiano, fatto di parole, comportamenti, allusioni, modi di fare. Maschere pirandelliane destinate a cadere, che non possono reggere se non supportate da fatti.
    L’unica via d’uscita di questa gente è proprio abbandonare il palcoscenico e riaprire il altri posti, con nuova gente e nuovi applausi.
    Destinati a fallire, come il mio ex. Prova ad abbindolare le malcapitate per poi allontanarsi se ingenue, o farsi allontanare furbe.
    Non mi chiedo più niente, mi sono data tutte le risposte.
    Se fosse stato un amore normale, alla fine dopo nove anni sarebbe rimasto un civile affetto e non una rabbia e una indifferenza nei miei confronti immotivata. Non solo “cornuta”pure mazziata …
    Se fosse stato normale, ma lui normale non è né mai potrà esserlo. Per fortuna lui non saprà mai il danno che mi ha procurato, continuerà a vedere amanti dappertutto e che mi sia subito allegramente consolata … che lo pensi pure …

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  14. Cara Passiflora,
    C erano già pettegolezzi in giro, purtroppo l ambiente è piccolo e lei potrebbe dire di tutto per giustificare il fatto che non la scelga più come maestra.
    Però ora so che non è amata ed è mal sopportata pure nel suo ambiente.
    Ieri ho voluto riconnettermi con la vitalità, il sole ,l allegria…questo incontro mi ha buttata giù e tutt ora non riesco a spiegarmi questo potere mentale distruttivo.
    Sabato prossimo la incontrerò di sicuro,ma ormai sono corazzata…non la sottovaluto ma nella mia testa ripeterò come un mantra ” è cattiva lontano da lei”
    Del resto il potere è sempre stato nelle nostre mani,senza di noi loro non esistono.
    Anche io come Spirito e Blume incomincero’ a resettare tutto questo.
    A non cercare più..a non parlarne più.
    Ora le mi energie son tese al recupero psicofisico, ogni pensiero per lei è un pensiero in meno per me.
    Vi racconterò cosa proverò quando la incontrerò…e spero di dirvi che mi farà solo tanta pena..
    Vi ringrazio uno ad uno, in primis Claudileia. Questa esperienza mi ha cambiata molto…questo tema ora mi sta a cuore e continuerò a leggere e seguire questo blog bellissimo e profondo.
    Questo luogo mi ha aiutata in maniera determinante, non sono mai andata nel web a scrivere di me.Ma qui mi sono fidata ed ho trovato tante belle persone che non hanno esitato a mettersi in gioco pur di aiutare gli altri.
    Un grande abbraccio e buone festività, sperando di allontanare questi esseri dalle nostre vite.

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    1. Ottimo, Ribelle !
      “Del resto il potere è sempre stato nelle nostre mani,senza di noi loro non esistono.”
      Mi viene in mente “IT” di Stephen King (un pò scherzo, ma anche un pò no 😉).
      Comunque è davvero lì la chiave di tutto: perchè alcune persone riescono ad inquadrarli subito e a tagliarli fuori, e invece noi veniamo feriti così in profondità ?
      Perchè in noi c’è un varco.
      Dobbiamo imparare a dire no quando qualcuno supera i nostri limiti ? O dobbiamo addirittura capire dove sono i nostri confini che vogliamo far rispettare ?
      Siamo troppo ingenui ? Troppo altruisti ?
      E soprattutto: perchè ? È giusto così ? O possiamo trovare un modo per restare aperti al mondo, ma sapendo proteggere meglio noi stessi ?
      Ricambio l’abbraccio e gli auguri !

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      1. Si Passiflora in realtà è come un horror, quando ho rivisto la mia storia sotto la giusta prospettiva mi sembrava di vivere un’ altra vicenda.
        Il varco che hanno trovato ,l adrenalina che abbiamo vissuto,la maschera che si sgretola, il dolore che proviamo…sembra un fantasy.
        Dobbiamo solo accettare tutto ciò. Accettare che esistono persone oscure,vittime di loro stesse,infelici.
        Accettare che l incontro con loro è fatale e non possiamo difenderci li’per li’.Non è una questione di cultura, censo ,intelligenza…è qualcosa che agisce nel subconscio ,forze che sono sopite e loro risvegliano.
        Per Blume :grazie cara Blume, i tuoi interventi molto sottili mi hanno spinta ad approfondire anche dinamiche non palesi.Mi sto preparando all’incontro di sabato come se dovessi superare una prova impegnativa…concentrata e fredda.
        Perché non mi sarà indifferente,come quando sciavo e mi venivano in mente i bei ricordi.Ero quasi tentata di mettere una pietra sopra e chiamarla.
        Poi però mi sono aggrappata ai veri ricordi ,alla realtà dei suoi comportamenti e sono tornata in me .
        Oggi sono consapevole.Oggi dipende da me farmi intossicare la vita.
        Un caro abbraccio a tutti

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      2. Cara Passiflora, secondo me sui confini personali si devono fare tutte le cose che indichi: capire i nostri confini (i paletti che non possiamo accettare che vengano superati), imparare a rispettarli noi per primi e di conseguenza a farli rispettare dagli altri. Non è una questione né di ingenuità né di altruismo, a mio parere, ma solo di scarsa consapevolezza di noi stessi, di scarsa attenzione ai nostri bisogni: io non mi reputo ingenua e nemmeno altruista in sé (pur se mi dispongo sempre ad aiutare chi è in difficoltà anche se non lo conosco: per farti un esempio, in una tornata elettorale in cui c’era il voto disgiunto ed ero presidente del seggio, dopo aver chiuso sono rimasta altre ore – non poche- ad aiutare un altro seggio che non aveva compreso come scrutinare ed era in alto mare), ma una persona che, a causa del suo vissuto personale (famiglia disfunzionale: figura primaria maschile deficitaria e varie figure femminili tossiche), non ha tanta capacità di mettersi in connessione coi propri bisogni, non è tanto capace a chiedere ma si predispone solo a dare, e si orienta a investire tutte le energie di cui dispone pur di rispondere ai bisogni dell’altro. Non ha importanza se è per aiutare, per fare stare meglio, o quanta consapevolezza si abbia sui problemi di chi abbiamo di fronte: il punto è proprio l’assenza o la scarsità di contatto con i nostri desideri e bisogni, una sorta di incapacità di accedere alla considerazione di quello che ci fa stare bene e un prodigarsi sconsiderato per il bene altrui… per essere accettati, io credo, per essere validati all’esterno, per ricevere conferme positive che non riusciamo a individuare bene in noi stessi (le conferme interiori vengono su chiare se abbiamo chiari i nostri confini: ciò che vogliamo e ciò che rifiutiamo). Così, può verificarsi anche il paradosso che è accaduto a me: che, pur con tutta la lucidità razionale sul dnp anche mentre ero in relazione con np, ho profuso lo stesso tutte le energie per salvare np da se stesso (illusoriamente) e me con lui (altrettanto illusoriamente), al punto che, quando se n’è andato, ero a terra, svuotata di forze, e tirarmi su è stata davvero dura (contando il tempo, ci ho messo ben 2 anni dopo soli 8 mesi di relazione… se tanto mi dà tanto…)

        Perciò, quello che dici alla fine è esattamente quello che dobbiamo fare: siccome questa modalità non è affatto giusta nei confronti di noi stessi, non solo possiamo ma dovremmo esattamente trovare un modo per restare aperti al mondo però senza farci prosciugare, conoscendo meglio quali sono i nostri limiti e desideri e, quindi, sapendo proteggersi da chi vuole abusare.

        Un abbraccio

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      3. Sì, Passiflora, in noi c’è un varco. Non lo si capisce tanto dalla capacità attrattiva di np su di noi (che può sedurre indistintamente tutti e far del male a tutti, a 360°), ma piuttosto dal dolore infinito che ci procura e che continuiamo a sentire anche molto dopo la chiusura della relazione. Questo dolore, se non passa o se tarda troppo a passare, se ristagna, riguarda noi stessi, non np. Questo dolore risuona perché ha un suono antico. Dietro np ci sono i fantasmi di figure o esperienze disfunzionali che ci hanno segnato profondamente a livello psichico ed emotivo, tanto nel profondo da non riconoscerle razionalmente ma solo da avvertirle internamente in modo fortissimo e per questo cadere nelle trappole peggiori senza neanche accorgercene.
        Pensare ai nostri varchi non significa affatto giustificare np, tantomeno sollevarlo dalla responsabilità dell’abuso e men che mai accollarcela noi al 50%. Occuparci dei nostri varchi significa smettere di pensare a np, smettere di riferire a np ogni cosa: smettere di considerare np la misura di tutte le cose e metterci noi al centro del nostro sistema emotivo. Se il nostro dolore è profondo, se la nostra pace è perduta di fronte a soggetti tanto squinternati da non sapere neanche loro stessi chi sono e cosa vogliono, riferirne la causa solo alla mostruosità di np è riduttivo: np ha certo modalità mostruose, ma l’impatto che np ha su di noi dipende anche dalla nostra condizione di varchi (inconsci) aperti in loro direzione.
        Il lavoro sul riconoscimento di questi varchi di fragilità è la chiave non solo per elaborare l’esperienza con questo np, ma anche per ricucirli e renderli non più ferite aperte ma piuttosto cicatrici, e non fermarci perennemente allo stadio della rabbia verso chi ci ha maltrattato (stadio anche comprensibile, ma se transitorio): bisogna andare oltre, guardare con onestà dentro noi stessi e andare avanti con maggiore consapevolezza dei nostri talloni di Achille per aver cura di sostenerci nei momenti di futura difficoltà.

        Un abbraccio

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      4. È proprio così, Blume.
        E il varco va cercato proprio in qualcosa di più ancestrale della nostra capacità di discernimento razionale, perchè come dici tu le sue origini sono “tanto nel profondo da non riconoscerle razionalmente ma solo da avvertirle internamente in modo fortissimo”.
        È nella nostra istintiva primissima reazione alle cose che ci accadono.
        È proprio nel “colore” che diamo alle esperienze che generano in noi le emozioni, che poi a loro volta genereranno le nostre risposte.
        Dopo aver compreso a livello razionale, dobbiamo scendere verso la parte emotiva più ancestrale, per trovarne le radici.
        C’è poi un secondo passaggio che dobbiamo fare, sempre nella direzione razionale -> emotivo arcaico, e riguarda le figure di riferimento: dopo aver razionalmente capito chi o cosa ha generato nella nostra infanzia queste reattività distorte, dobbiamo fare un passo in più, che è quello che a me non sta riuscendo molto ma ci sto lavorando su: entrare in contatto con la bambina di allora e diventare io il genitore più saggio ed equilibrato di cui avrei avuto bisogno.
        Il famoso “diventare genitore di se stessi”.
        Riuscire ad entrare in dialogo con quella bambina e soprattutto convincerla a mutare un pò, solo per il suo bene, non è per niente facile.

        PS: NP ha perso un bel pò, perdendo te ☺

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  15. No non è una questione di intelligenza e me lo avete fatto capire tutti voi Spirito Speranza Blume Saretta swa aria………….. – tutte vittime tutte intelligenti(mi succede di pensare a Lucia Bennet sarebbe bello sapere che sta meglio) di me non lo pensavo, se guardo indietro mi vedo con i suoi occhi : stupida credulona ingenua – insopportabile per lui! Mi è rimasta un po’ di vergogna anche se ho dovuto capire da quale parte è entrato e come si è divertito, eppure i segnali c’erano tutti, qualche volta le parole erano così gravi che il mio cervello non voleva registrarle non ho altra spiegazione anche se mi veniva un’ ansia che mi impediva di vivere – siete stati tutti voi la mia salvezza! Claudileia dire che ti voglio bene è poco – quello che fai è un grande regalo

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    1. Ma guarda, Melisenda, io credo di essere stata ai suoi occhi il contrario di credulona e ingenua, eppure sono stata insopportabile lo stesso! A questi non va mai bene niente. E ti attribuiscono sempre identità che non hai. Io ad esempio sono stata percepita come una nemica scaltra e stronza: ho alcuni grossi difetti, ma non questi (come tu non sei affatto stupida). Andavo meglio di te, per questo? Certo che no. A questi non va mai bene niente.

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      1. o non gli va bene niente oppure sono loro che cercano appositamente il male in tutto e in tutti. e se non lo trovano se lo inventano, giustamente. e questo lo fanno perchè gli serve come pretesto per giustificare il loro odio, le loro cattiverie e i loro fallimenti. anche il fatto di non dargli sempre ragione o non assecondarli sempre o provare a dirgli la verità ti mette nella posizione di essere un nemico cattivo… come ti permetti di interrompere il loro delirio sulle cose sul mondo e sulle persone? la prendono sul personale. e a quel punto c’è il rischio di rimetterci tutto

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  16. Se guardo indietro mi vedo con i suoi occhi : stupida credulona ingenua

    Cara Malisenda,
    è così che loro vogliono farci sentire: stupide, ingenue, vittime di noi stesse, sentimentali, paranoiche ecc…
    Non mi sono mai sentita tanto idiota in vita mia quando sono stata in relazione agli Np.
    Il punto è che non dobbiamo cadere in questa trappola mentale: la verità è che non sono e non saranno mai capaci di comprendere una persona VERA e capace di vivere sentimenti ed emozioni, è bmqualcosa di cui loro, per loro grande sfortuna, non sono capaci, e quindi devono sminuire te che invece sei in grado di provare come vivere certe cose.
    Tremendo, triste e doloroso da accettare ma sai…alla fine sai che c’è? C@zzi loro.
    Noi dobbiamo riprenderci la nostra gioia di vivere, la nostra capacità di emozionarci e di sognare…
    Loro possono restare nella melma del loro deserto esistenziale, non ci deve toccare e nemmeno suscitare compassione…odio no, ma un sano e liberatorio “vaff..” si.
    Sei forte, hai resistito tanto tempo con un Np al fianco e di sicuro niente e nessuno ti possono piegare.
    Buone feste cara.
    Ti abbraccio

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  17. Ho appena riletto un messaggio che mio figlio un anno fa scriveva a suo padre, messaggio che mi ha girato. Terribile quello che gli scrive, gli augura di non rendersi mai conto di quello che ha combinato-ultimamente quando ci incontriamo si comporta da isterico mi urla a squarciagola che sono una cattiva madre rovinafamiglie! Purtroppo un bel vaffa di quelli che ti escono dal cuore e dalla mente a quel porco di suo padre non me lo posso permettere – giusto ieri mio figlio per l’ennesima volta gridando mi ha invitata ad andare da uno psichiatra! Sono tentata di rispedire a mio figlio il messaggio che aveva mandato a suo padre ma non so se è giusto- aiuto!

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    1. Carissima Melisenda, in tutta onestà un bel bagno di realtà serve eccome. Tu sei sua madre e lui non si può permettere di urlare con te in mezzo alla strada come se tu fossi una qualunque. Solo tu sai cosa hai passato con suo padre nella condizione di moglie, che può essere assai diversa dalla sua, da figlio. Plagiato o non plagiato dal padre non si può permettere di farlo mai più. Allora, io rigirerei il messaggio al ragazzino per rinfrescarli un po’ la memoria malconcia e rimetterlo al suo posto. Non si può permettere di trattarti in questo modo. Punto. Abbraccio grande a te e massima solidarietà!

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    1. Cara Melisenda,
      mi dispiace che tu stia passando un periodo così difficile e duro, questo fa capire quanto sia terribile avere un Np nella vita e le conseguenze che me derivano non solo per sé stessi ma anche per terze persone.
      Spero tu riesca a parlare a tuo figlio…è importante che ritrovate la vostra unione a prescindere da tutto.
      Nel leggere la tua vicenda mi rendo sempre più conto che la mia più grande fortuna, che inizialmente non vedevo come tale, nelle mie situazioni con gli Np è stata proprio non essere voluta come donna ufficiale.
      È comunque terribile essere considerata quella di serie B e trattata come un usa e getta, ma almeno le conseguenze sono ricadute solo su di me.
      Loro infatti hanno la capacità di rovinare la vita di tutte le persone che sono loro intorno, non si fermano davanti a nulla e nessuno, nemmeno davanti ai figli, che spesso usano come boomerang per farti arrivare il loro disprezzo.
      Nel fanculare il secondo narcisista ho capito che in queste situazioni non c’è spazio per pietà dialogo e quant’altro, si tratta veramente di “uccidere” metaforicamente l’altro, mai avevo fatto una cosa simile in vita mia eppure mi rendo contro che con loro, se vuoi liberartene, devi proprio fare così altrimenti continueranno per sempre a creare disagi e sofferenza a te e a chi ti sta intorno.
      Ti abbraccio forte e come sempre ti sono vicina 💗

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  18. L’otto di gennaio ho preso appuntamento con una psicologa che lo ha avuto come paziente per un paio di volte(merito della sua fidanzata che nel frattempo però lo ha lasciato-mi dispiace per il cretino che ha perso una degna persona ma so che lei si sta salvando la vita).Mio figlio non è un ragazzino ma un adulto di 35 anni, se gli mandassi il famoso messaggio mi griderebbe che sono una schizofrenica che non dimentica il passato(il racconto di suo padre è questo:io non voglio dimenticare l’unico errore d ella sua vita) l’ultima volta che ho provato a spiegargli che non è che non voglio più suo padre per quello che ha fatto ma per com’è gli è venuta una crisi isterica, si è tappato le orecchie ha cominciato a roteare gli occhi gridando la la la la-ho dovuto battere in ritirata era impressionante! Ma non posso sicuramente raccontargli che l’ultima volta che ho tentato(che vergogna) di abbracciare suo padre sono stata allontanata perché non capivo di dargli la repulsione-non voglio vantarmi di nulla ma al mio paese il mio soprannome è tuttora’ la bella’

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  19. Tra poco parto per Bologna dove vivono mia sorella e mia figlia, abbiamo deciso di stare tutti assieme per natale, cugini fratelli nipoti ancora increduli per la morte della mia cara sorella più grande, nonostante la malinconia e il dolore immenso sono contenta di partire, non so se mio figlio si degnera` di esserci ma spero ancora che capisca! Mi è venuta in mente una cosa:mi piacerebbe che qualcuno di voi vivesse a Bologna per conoscerci! Parto oggi torno a casa venerdì

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    1. Ciao Melisenda, io non vivo a Bologna.
      Ti auguro un Natale sereno con la tua famiglia, dopo tanto dolore e lutto. Riguardo a tuo figlio, ormai un adulto e non più un ragazzo, spero per te che comprenda. Però, in effetti, questi figli che vogliono avere spiegazioni o che si immischiano nei fatti sentimentali dei genitori in cui loro non c’entrano direttamente, forse non è una cosa del tutto corretta e sana. Voglio dire, le cose sentimentali vanno come vanno per ragioni loro interne, questo vale per i figli e però pure per i genitori: così come tu immagino non starai a cercare il pelo nell’uovo nelle loro relazioni sentimentali e a chiedere perché e percome vanno in un certo modo, anche il figlio dovrebbe fare altrettanto pure se si tratta di due figure centrali nella loro vita. Sicuramente il padre np spingerà a questo per creare schieramenti in casa, ma secondo me tu dovresti sottrarti a questo livello ed evitare di dare tante spiegazioni (anche perché verranno riportate a np ed usate contro di te). In primo luogo perché se il figlio è sotto l’effetto tossico del padre difficilmente avrà la serenità per guardare gli avvenimenti in modo lucido. In secondo luogo, perché creare queste discussioni è proprio ciò che vuole np: affossare tutti attraverso tanti dettagli e così confondere le acque (per continuare anche la sfida con te utilizzando il figlio, perché certo della serenità dei figli np non si cura). In terzo luogo, come ho detto prima, perché non è ruolo dei figli stare a giudicare la relazione sentimentale e matrimoniale dei genitori: i figli hanno senz’altro il diritto di parlare degli effetti su di loro in famiglia, ma non di mettersi a giudicare la relazione fra i genitori. Almeno, questo è il mio pensiero.

      Un abbraccio e ancora buone feste.

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  20. PER PASSIFLORA.
    Sì, la cosa più difficile è diventare genitori di se stessi, entrare in contatto e avere cura di quelle bambine ferite che siamo state… anche io ci provo e non è facile, ma è la direzione giusta. Capire che certe risonanze dolorose emergono proprio perché affondano in queste radici del cuore, in cui np purtroppo pascolano e prosperano.

    Ti ringrazio per le parole di stima. Np ha perso molto con me… non lo so, np comunque perdono sempre le occasioni migliori di affrontare veramente il loro disturbo. Ma proprio per questo certi contatti non se li possono permettere: scelgono di sostenere il proprio Falso Sé, quindi di non intaccare la struttura patologica che permette loro di non crollare, perché senza crollerebbero o avrebbero la sensazione di crollare… Dal punto di vista della sanità mentale senz’altro avrebbe potuto approfittare della relazione con me per affrontare i suoi problemi, ma dal punto di vista della preservazione della struttura patologica il rapporto con me era potenzialmente letale, perché per loro guardare dentro se stessi è proprio impossibile: il contatto con un Sé di cui si vergognano profondamente equivale non solo a soffrire molto (come accade anche a noi quando vediamo le nostre ferite) ma proprio ad una disperante sensazione di soffocamento e morte, letteralmente un perdersi in un mare ignoto in cui non rilevano i segnali di rotta e di cui non conoscono il codice comunicativo, in cui dunque non si può fare altro che annegare e morire…

    Un abbraccio e buon Natale

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  21. Si Blume come sempre hai parole e pensieri e opinioni che mi trovano oltre che d’accordo anche grata del modo in cui le esprimi, quello che dici lo so, lo sa mia figlia che tante volte ha provato a spiegarglielo, ho appuntamento con la psicologa per capire (dopo aver provato tutte le strategie che mi sono passate per la testa) come riuscire a sottrarmi a queste dinamiche dove suo padre la fa appunto da padrone usando mio figlio come una clava e organizzando con lui cose ai limiti della legalità, anzi nemmeno entro i limiti-improvvisamente senza che io solleciti alcunché il ragazzo arriva a casa mia e comincia darmi della bambina e chi mi credo di essere e che sono una rovinafamiglie…… e non posso che stare zitta perché qualsiasi tentativo di spiegargli anche di farsi gli affari suoi finisce con crisi isteriche dove mi grida che sono matta e cattiva madre anche se in un momento di lucidità mi ha anche detto che non vorrebbe mai un figlio come lui! La confusione è davvero tanta e suo padre ci sguazza!

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