La testimonianza di Speranza: “Un giorno arriva a scrivere ‘io quassù e tu laggiù'”.

Ho 49 anni, sono figlia di una madre manipolatrice e di un padre che è stato aggressivo e fisicamente violento fino alla morte della moglie (cioè mia madre), avvenuta 17 anni fa.

Cammino perfettamente sulle uova sin da bambina, grazie a mia madre che è capace di mettere in scena, quotidianamente, tutto e il contrario di tutto, anche nel giro di poche ore, facendomi passare da una figlia meravigliosa alla causa principale della sua infelicità.

In assenza di qualunque forma di affetto, divento presto autosufficiente nei bisogni pratici e mi costruisco un mondo parallelo di pura fantasia.

I miei genitori semplicemente non mi vedono, ricordo solo tanta tensione – mia e dei miei due fratelli maggiori – per non causare il crollo del palco faticosamente tenuto in piedi da mia madre, professionista stimata da tutti e ancora oggi ricordata come “donna unica e speciale” di cui andare orgogliosi.

Ossessionata dal suo modello di successo, lavoro sodo per diventare indipendente, mi laureo e inizio la mia carriera professionale schivando tutte le trappole che lei dissemina sul mio cammino per farmi fallire e continuare così a controllarmi. Mia madre vuole che io sia eccezionalmente brava (ma mai quanto lei), che le stia accanto e che sia la serva dei miei fratelli (entrambi maschi).

I miei rapporti affettivi sono improntati all’autenticità anche quando passeggeri; in tutto questo la mia famiglia è assente e se interviene è unicamente per farmi provare vergogna per i miei nuovi sentimenti e desideri.

Mia madre è stata una donna malata che non si è mai voluta curare (anzi: lei era perfetta così) e che ha pagato a caro prezzo la sua struggente infelicità, morendo a 62 anni e senza mai avere accarezzato o guardato i suoi figli con amore.

Alla fine del 2015, in un periodo prolungato di stanchezza dovuta al lavoro e di persistente tristezza, incontro il narcisista perverso.

Un incontro del tutto casuale, bastano pochi minuti e il mio cervello lo trova incredibilmente familiare. Ma non piacevole.

I suoi messaggi iniziano dalla stessa mattina: mi ringrazia per la disponibilità (quella mattina un incidente lo ha coinvolto e io gli offro la mia eventuale testimonianza). Rispondo con sintetica cortesia e finisce lì.

Di lì a poco seguono nuovi sms, sempre garbati (il meteo, la musica, l’iter burocratico dell’incidente…).

Da subito, il mio istinto mi mette in allerta e considera poco opportuno questo comportamento. Io, invece, continuo a rispondere, attratta da quest’uomo che mi trasmette familiarità (e che mi sta accompagnando sapientemente verso dinamiche tragiche che conosco molto bene).

La situazione si protrae per moltissimi mesi, con un’ambiguità tanto palese quanto crescente, e io mi sento già in “obbligo” di rispondere a ognuno degli insensati sms di np.

Ognuno di questi è occasione per comunicarmi il suo status privilegiato di chirurgo, con tutti gli optional dell’uomo di successo: dalla barca al pianoforte, dalla casa al mare e in montagna, dalla vita comoda agli sport estremi. Oggi – ma solo oggi – posso dire che ho ascoltato la fiera delle banalità e anche delle smargiassate.

Intanto però il percorso manipolatorio sta già avendo successo: ho timore di non avere più le sue “attenzioni” e non manco di rispondere con puntualità, originalità, cortesia e con la crescente convinzione che se sarò brava e non romperò le scatole, lui si fiderà di me e potremo iniziare una relazione. Lui, pertanto, è già comodamente seduto sul suo trono e io sono la sua marionetta.

Per lavoro viaggio spesso e questo rende meno incredibile il fatto che sia passato un anno da quell’incontro, anno  durante il quale mi faccio carico di intuire ogni suo desiderio dai suoi miseri messaggi di quattro parole.

Ed è grazie alla mia complicità che si passa da “ciao come stai” a versioni più hard: senza che lui nemmeno debba chiederlo esplicitamente, solo muovendo i fili invisibili con i quali già sono legata, senza rendermene conto.

Dal quel momento, il mio nome non viene più pronunciato o scritto, mentre appaiono nomignoli stupidi, nessun preambolo, ma solo il cotè sessuale, con foto di donne sottomesse (sempre immagini provenienti da siti raffinati in modo che non possa essere accusato di inviare pornografia).

Quando propongo di vedersi non si pone nemmeno il problema di trovare una scusa, dice no. Così smetto di chiederlo.

Quando cerco di “chiacchierare” un po’ via sms, allontanandomi dal tema sesso, lui si congeda rapidamente e senza alcuna spiegazione. Così imparo ad attenermi ai suoi argomenti preferiti, cioè sesso e perversioni.

Quando invece ci incontriamo a casa sua, resto colpita dall’ordine maniacale e dalle tre gigantografie che dominano l’ampio living: lui da bambino, sua madre e suo padre. Seguono un pianoforte, mobili di scarso gusto, pochissima luce, nessun segno di vita, un pesce rosso. Assolutamente la casa di un single – mi dico – magari separato e che ha dato tutto il mobilio bello alla ex moglie e un po’ alla volta riassortisce l’abitazione. Mi mostra con orgoglio il terrazzo e la posizione dominante della sua casa (un giorno arriva a scrivere “io quassù e tu laggiù”).

A lui non importa di sapere di me, gli sono già bastate tre parole per definirmi una saputella e quindi io divento “Prof.” (anche se non sono un’insegnante e lui lo sa).

Però ci tiene a raccontare di sé e delle sue giornate: scrive di entrare e uscire dalla sala operatoria perennemente eccitato dai nostri messaggi e, in effetti, a ogni ora trovo un suo invito a ricaricargli la fantasia erotica. La cosa mi turba, anche perché collego questo comportamento a un luogo così critico come una sala operatoria e lo trovo totalmente improprio.

Ma il mio turbamento è solo all’inizio, perché nei mesi a seguire – quando ormai sono completamente asservita a lui e ogni sua sillaba digitata – ho modo di ascoltare sprazzi (solo sprazzi perché lui con me è totalmente incapace di fare un racconto completo) di storie avvilenti.

Non so se è per impressionarmi, ma sentire che nel tal giorno ha “smontato la faccia a un vecchietto” mi mette un forte disagio.

Trovo spiacevoli i riferimenti a sé quale eccellente chirurgo formatosi nella migliore scuola d’Europa (ma che poi lavora in un ospedale di provincia e non risulta essere certo un luminare. Con il massimo rispetto per la professione di tutti, sia chiaro).

Mi mettono in imbarazzo i racconti di dispute tra automobilisti (di cui lui è protagonista) degne di un diciottenne frustrato. Una volta mi accompagna in studio e guida a una tale velocità che lo devo pregare di rallentare (e io che pensavo volesse stare in mia compagnia per un po’…).

Per non turbarlo, nascondo la mia sorpresa quando si palesa come un esperto di montagna, ma non conosce tante località e vette delle Dolomiti che sono note in tutto il mondo.

Ogni volta che ride resto sconcertata dalla freddezza del gesto e dei suoi occhi, provo letteralmente paura.

I suoi modi sono strani e grezzi, ma non chiudo i contatti come avrei fatto in passato, non ho voglia questa volta di recitare la solita parte della donna sicura. Questa volta voglio vedere come va a finire se mi mostro per quello che sono, con le mie debolezze e desideri. Disattivo i miei collaudati meccanismi di difesa e mi impongo di passare sopra a eventuali cose che non mi piacciono troppo. Voglio anch’io la famiglia del Mulino Bianco.

Il lavoro in studio è massacrante, non ho tempo per nulla e np è diventato l’unico contatto con il mondo esterno. E’ l’estate del 2017 quando va in scena la demolizione costante della mia persona, sono diventata un oggetto da valutare a pezzi (seno, cosce, sedere…) quasi mai capisco ciò che vuole e mi ritrovo a fare esegesi di sms composti da 5 parole.

Penso che forse vorrebbe incontrarmi, ma non ha il coraggio di chiedermelo, allora mi faccio avanti ma lui non può (così dice).

Comincio a rispondere come vuole np (lui che ribadisce che detesta essere disturbato e che non programma nulla, che le cose le fa così come gli vengono): non chiedo nulla e se chiedo mi va bene qualunque risposta. Lo ricopro di attenzioni per metterlo a proprio agio. Sono sempre a disposizione e glielo comunico chiaramente.

Camminare sulle uova, del resto, è da sempre la mia specialità.

La prima volta che ci vediamo non vuole avere un rapporto completo, mi tocca e mi valuta con distacco, non riesco a scordare il suo sguardo assente.

Le volte successive abbiamo rapporti completi – tecnicamente parlando – in cui io non provo alcun piacere. Lui ci tiene a che io stia ferma (sostiene di essere molto sensibile e – presumo – tema di eiaculare precocemente). Nessun coinvolgimento, solo una sterile messinscena in cui lui comincia a chiedermi di sfilare per casa sua in tacchi a spillo e biancheria sexy. Mi chiede di strisciare a terra, oppure di sdraiarmi nuda o gattonare sul suo tavolo da pranzo. Ho un ricordo di me distesa e agghindata mentre lui gira attorno al tavolo e mi scruta pezzo per pezzo. Chiudo gli occhi per non vedere. Sento solo le parole volgari che mi rivolge e che non possono che essere coordinate allo schifo che sta andando in scena. Nessun dialogo tra noi, quando gli chiedo dolcezza mi risponde “io devo essere cattivo”.

Dopo averlo incontrato, torno a casa, mi metto a letto e inizio a tremare anche quando è piena estate. Ho la sensazione devastante di avere subito una violenza, ma non ne vedo le tracce e questo mi spaventa ancora di più. Mi sembra di impazzire.

La mia difficoltà nel riconoscere il narcisismo perverso è totale: sono ignorante in materia e non ho la possibilità di vederlo interagire in pubblico. Il mio cervello può raccogliere solo frasi, atteggiamenti, situazioni contrastanti per poi metterli insieme. Mi dico che se riesco a ricomporre il quadro posso trovare anche la soluzione, ma nonostante l’impegno estremo che ci metto non riesco a capire cosa mi stia succedendo, perché sia bloccata e non riesca più a muovermi.

Quando provo a chiedergli perché il nostro rapporto non evolva, con assoluto garbo perché già mi ha ben addomesticata, mi dà una risposta così aggressiva e inaspettata che penso che non lo risentirò mai più. Invece il giorno dopo, si rifà vivo come niente fosse. Un’altra volta cerco di dirgli che non può comportarsi così e inizia una discussione talmente assurda che alla fine sono io a dovergli chiedergli scusa. E non appena rientro a casa mia esausta, mi arriva il suo sms. C’è scritto “Comunque oggi mi sei piaciuta”.

Con il trascorrere dei mesi, si passa dalla gentilezza al voler capire dove sono e cosa sto facendo; dalle immagini porno più o meno soft alle richieste di disponibilità per vederci (a orari sempre più assurdi, tipo alle 11 di sera “va bene, sali da me 5 minuti”). Dopo il nostro primo incontro con tanto di bottiglia di bollicine aperta per l’occasione, nelle occasioni successive nemmeno un bicchiere d’acqua.

Mi sto abituando a non ricevere nessun complimento e anche all’idea che ogni volta che ci vediamo il giorno dopo c’è il blackout, come a dire “tu non esisti”. Salvo poi ricominciare con il consueto raggiro.

L’escalation delle richieste accelera: np abbozza un rapporto sessuale a tre e non trovando riscontro “ripiega” su un rapporto estremo. È l’ultima volta in cui ci incontriamo, salgo a casa sua come se andassi al patibolo (da settimane prego affinché scompaia dalla mia vita e si scordi di me, ma lui non demorde e io non ho la forza di oppormi), tutto si consuma e io torno a casa sempre più sconvolta. Il giorno dopo non si fa sentire, al solito.

Nel frattempo, digitando su google parole chiave assolutamente sconnesse – perché sono incapace persino di descrivere cosa mi sta accadendo – arrivo sul blog L’Arte di Salvarsi. Leggo e resto sotto choc per giorni, ho paura di continuare la lettura e quando lo faccio sono incredula. Con un atto totale di fiducia in Claudileia e nei testi degli esperti che il blog propone do inizio al no contact, senza fornire a np nessuna spiegazione e parto per le vacanze. E’ l’estate del 2017.

Lui scrive e io non rispondo, penso che stare via mi aiuterà e il tempo farà il suo corso.

Passano due settimane e il mattino successivo al mio rientro a casa, dalla mia finestra arrivano voci allegre. Do uno sguardo distratto e mentre lo faccio mi rendo conto che è lui con moglie e figlio. Sento un’esplosione devastante nel petto e resto ammutolita e immobile per svariati minuti: una famiglia perfetta che parte per il mare. Sotto casa mia. Da sempre. Ma come ho fatto a non vedere? A chiedere? Ma come è possibile? Ma dove la teneva nascosta questa famiglia quando andavo a casa sua? Ma forse ho visto male e non era lui? Forse era sua sorella e il nipotino? Non ho più saliva e mi devo tenere al lavabo mentre mi guardo allo specchio del bagno. Sono contraffatta e non mi riconosco.

D’istinto non ho nessuna reazione e lui non si preoccupa minimamente di nulla (mi scrive anzi il solito sms dopo 30 minuti, ignaro di essere stato visto); va avanti con i messaggi per tutta l’estate, finché decido di rispondergli “pacatamente” dicendogli che non intendo avere a che fare con lui considerato che è un uomo sposato. Replica con una faccina col sorriso e un “capisco”. Qualche giorno dopo mi comunica che, nella condizione in cui si trova in quel momento, ci vorrebbe una donna all’altezza della situazione. Lo schifo è tale che lo blocco su sms e telefono, lui attiva whatsapp, lo blocco pure lì, lui mi cerca via mail, lo blocco, lui cambia indirizzo mail e mi raggiunge di nuovo con i consueti  messaggi da 4 parole buttate là. Resisto e non rispondo. Infrango il no-contact ancora alcune volte, sperando disperatamente di vedere in lui un pentimento, un cambiamento, un’emozione. A ottobre 2018 riprendo il no-contact e non lo interromperò più, nonostante lui mi cerchi ancora oggi (cambia mail in continuazione, ma ormai suscita in me sempre più pena e si rende ogni volta più patetico).

Il primo attacco di panico arriva una mattina in treno, agli inizi di gennaio 2018, e mi spaventa a morte. Ne seguono di altri nel giro di poche settimane. Mi rendo conto che non riesco più a parlare se non con una mano premuta sul petto per placare il dolore, non respiro, non dormo più.

Deperisco e non riesco a spiegare agli amici che cosa mi sta accadendo, dopo poche parole inizio a singhiozzare lasciando tutti sconcertati e convinti che non riesca a superare una delusione d’amore.

Invece mi sento violentata e annientata, ma non so come spiegarlo perché non ho uno straccio di prova. Anzi, tutti i miei racconti finiscono per dimostrare, anche a me stessa, che sono stata, come minimo, consenziente.

Mi decido ad andare da un neurologo e da uno psicoterapeuta; devo arrestare, almeno, questa caduta libera. Il neurologo mi prescrive farmaci, l’idea non mi sorride, ma devo tornare in equilibrio.

Per quanto riguarda lo psicoterapeuta, inizialmente è un’esperienza tragica che rischia di farmi precipitare ancora più in basso. Mi rivolgo a due professionisti. Entrambi, dopo avermi ascoltata, rispondono: “Lei che cosa andava cercando?”

Sono feroce con me stessa e con loro, sento che la forza mi sta abbandonando, per fortuna c’è il blog di Claudileia, ma ugualmente si affaccia il pensiero drammatico: “E se ti fossi inventata tutto? In fondo lui non ti ha mica promesso niente, hai fatto tutto tu…”

Con la poca energia rimasta contatto un terzo psicoterapeuta (donna) che mi accoglie con dolcezza e comprensione.

La parola abuso finalmente esce, lei non usa mai l’espressione np, parla di psicopatia. E’ giugno 2018. A novembre 2019 ho salutato questa donna eccezionale e ho provato finalmente a camminare da sola. Ci siamo abbracciate come due guerriere che hanno sconfitto un mostro, ma mentre lo scrivo, credo sia più corretto scrivere un vigliacco.

E’ così che finalmente i miei occhi vedono np. Finalmente non ho più paura di affacciarmi alla finestra per timore di vederlo in una delle sue performance di famiglia, di uscire di casa e rischiare di incontrarlo mentre esce dal suo garage con il suo patetico macchinone, di andare al bar e dover condividere uno spazio con la sua presenza (e quella della povera moglie telecomandata. A proposito, l’estate scorsa è sbucato un secondo figlio adolescente, dove e come li tenga nascosti questi poveri cristi, nessuno lo sa).

Credo tra l’altro che non avverrà nessun incontro, almeno non per ora, perché sento di avere raggiunto quell’equilibrio interiore che può terrorizzare np, quello che lui può percepire così bene in quanto gli manca totalmente.

Qualcuno mi dice che arriverò a ringraziarlo per il percorso che mi ha permesso di fare. Non credo che ciò avverrà perché sono altre le persone che meritano di essere celebrate con la riconoscenza: Claudileia e tutti coloro che contribuiscono a questo blog, la psicoterapeuta (per quanto pagata per questo), la bellezza della vita che, nonostante le brutture non manchino, riesce ogni giorno a sorprenderti anche a un secondo dallo scoccare della mezzanotte, affinché nessun giorno sia vissuto invano. Vai tu a spiegarlo a un narcisista perverso.

Sono passati circa 15 mesi dall’inizio del no-contact. Se non lo avessi applicato con la determinazione e convinzione che ogni volta che non rispondevo a np facevo un atto d’amore verso me stessa, non credo avrei raggiunto questo traguardo (per quanto non sia ancora definitivo, ho bisogno di scriverlo perché temo ancora di ricadere nella “tristezza”; la psicoterapeuta sorride e dice che è del tutto normale avere questo timore, ma che non avverrà. E che se avverrà avrò tutti gli strumenti per tirarmi su alla velocità della luce. Questo vale per tutti noi).

Ancora oggi rileggo articoli del blog che mi rafforzano nella conoscenza, ora che posso avvalermi di una lucidità ritrovata. Ad esempio, la dissonanza cognitiva è stata devastante per me, ma non appena se n’è andata ho sentito fisicamente che l’incubo si era dissolto.

Ho provato rabbia verso me stessa per non riuscire a riabilitarmi più in fretta. Non appena mi sono concessa devozione e pazienza verso le mie ferite, il tempo ha ripreso a scorrere veloce.

La vergogna più grande che ho provato è stata per avere osato immaginare una vita con np. Ci sono voluti tanti mesi per riconoscere il mio valore oggettivo, guardando i fatti concreti. E oggi posso dire che nessuno merita di vivere con np, provo pena per sua moglie e per i suoi figli.

Un’altra vergogna – e anche molta paura – l’ho avuta nel raccontare la mia storia, anche con queste righe. Vergogna nei confronti di chi ha subito abusi terribili, di chi deve interagire con un np per la presenza di figli in comune, di chi è stato picchiato e derubato. Di chi è stato ucciso. Claudileia mi ha persuasa a superare questa vergogna facendomi capire che le sensazioni che si provano sono le stesse e la devastazione interna che procurano è identica. Uscire dalla vergogna ci rende più forti, verso noi stessi e verso gli altri che hanno bisogno di esempi coraggiosi per decidersi a seguire la stessa strada. Chi dice che siamo invasati e vediamo np ovunque non vuole altro che renderci silenti. Con le tragiche conseguenze che conosciamo tutti.

A proposito di fatti e dissonanza cognitiva: quando quest’ultima prende il sopravvento, allora – e non solo allora – è bene guardare ai fatti, a come sono andate le cose, a come ci siamo sentiti male. Contano solo i fatti. Aggrappiamoci ai fatti, rileggiamo il blog e attendiamo che passi la crisi per non commettere sciocchezze (tipo riallacciare con np).

Se avessi seguito l’istinto, np non avrebbe devastato parte della mia esistenza. Oggi, nelle situazioni nuove, ho imparato a fare qualche passo indietro e ascoltare (e non buttarmi nella mischia per il mio bisogno antico di essere vista): ascoltare gli altri e soprattutto il mio istinto. E’ una sensazione di rinascita e di liberazione così forte che non vi posso descrivere.

VI SONO GRATA PER SEMPRE, PENSO A VOI OGNI GIORNO AUGURANDOVI DI STARE BENE, DI ESSERE FIERI DI VOI STESSI, DI NON AVERE PIÙ PAURA.

Greatest love of all (L’amore più grande)

Io credo che i bambini siano il nostro futuro/ Insegnagli bene e lasciagli condurre il cammino/ Mostra loro tutta la bellezza che possiedono dentro/ Dai a loro una sensazione di orgoglio per rendere tutto ciò più facile/ Lascia che le risate dei bambini ci ricordino come eravamo/ Le persone sono alla ricerca di un eroe/ Le persone hanno bisogno di qualcuno sul quale specchiarsi/ Io non ho mai trovato qualcuno in grado di soddisfare i miei bisogni/ Un luogo solitario in cui stare/ Quindi ho imparato a contare su di me/ Ho deciso tempo fa/ Di non camminare mai sull’ombra di qualcuno/ Se ho fallito, se ho avuto successo/ Almeno ho vissuto come ho creduto/ Non importa ciò che sottrarranno da me/ Non potranno mai portarmi via la dignità/ Perché l’amore più grande/ Sta accadendo in me/ Ho trovato l’amore più grande dentro di me/ L’amore più grande/ È facile da raggiungere/ Imparare ad amare se stessi/ È l’amore più grande/ E se per caso quel luogo speciale/ Che hai sognato/ Ti porterà a un luogo solitario/ Cerca la tua forza nell’amore.

 

119 pensieri su “La testimonianza di Speranza: “Un giorno arriva a scrivere ‘io quassù e tu laggiù'”.

  1. Cara Speranza grazie di questa testimonianza, immagino quanto ti sia costata scriverla, ma hai reso sapientemente tutti i passaggi di queste relazioni perverse, sadiche e disumane .
    È incredibile la dinamica della tua storia, ma altrettanto incredibile è la tua forza .
    Forse io avrei cambiato casa.
    Anche se la mia è stata una relazione pseudo amicale, anche io porto i segni della devastazione fisica e spirituale.
    Solo chi ha incontrato questi individui può capire in che girone dantesco ci abbiano trascinati.
    Anche io ho deciso di vederla , di fare il sasso grigio, di non cambiare le mie abitudini .Anche io combatto con la dissonanza,ma sempre meno.
    Mi concentro sul benessere che provo a non averla più nella mia testa,come un parassita.
    Ti auguro di incontrare persone valide e solari, come tu sei.
    Ho visto dei video del dott.Ruga su you tube, sulla creatività post incontro narcisistico.Bisogna sempre capovolgere le sorti, e dare un senso positivo anche alle esperienze più dev astanti.
    Un caro abbraccio💜

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    1. Ciao Ribelle, in effetti mi è costata e la notte in cui l’ho scritta l’ho passata buona parte in bianco. Avevo il timore (ancora!) di non essere creduta e, per l’appunto, di avere esagerato a descrivere quella che tanti hanno considerato una “delusione d’amore di una donna insoddisfatta giunta a un momento anagrafico critico”.
      Hai perfettamente ragione: la devastazione è fisica e spirituale, ma anche la giornata più nera, se paragonata a una con np nei paraggi, dà un senso insopprimibile di libertà e speranza di stare sempre meglio.
      Tante persone mi hanno suggerito di cambiare casa, ti dirò che ci sono andata molto vicina e che ancora oggi non lo escludo. Ma non sarà per una scelta “a causa” di np, semmai sarà il finale di una rigenerazione mia. Vediamo un po’ che succede, resto aperta a tutte le possibilità.

      Sono molto, molto contenta di saperti in forza e con la lucidità al tuo fianco. E con l’imbattibile forza della creatività, che ti consente di visualizzare scenari diversi da quelli proposti dal mondo dei np. Un mondo davvero misero, una landa desolata condannata a vivere nutrendosi della sofferenza altrui.

      Un abbraccio grande a te

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  2. Ho letto con grande attenzione la testimonianza di Speranza. Ho 41 anni e sono figlia di un np perverso. All’etá di 24 anni ho incontrato, chirurgo oggi molto stimato che, in quel tempo era all’inizio della sua gavetta. Non sapevo nulla di narcisismo pur avendo ben due mostri in casa: mio padre e mia sorella. Sono cresciuta come te in una famiglia con dinamiche gravemente disfunzionali che mi hanno segnato fino ad oggi. Come te, ho un padre che ha sempre preteso facessi la schiava a lui e mio fratello maggiore non diversamente da come lo ha preteso da mia madre e mia sorella. Come te sono fuggita lontana non appena ne ho avuto l’opportunitá e soprattutto se non volevo suicidarmi in un contesto di gravi violenze emotive. Il “mio” chirurgo era affascinante, estremamente colto e passionale ed io ero solo una ragazzina che non vedeva e non sapeva quasi nulla di uomini. Dopo pochi mesi, scopro che ha una donna nonché collega di lavoro. Come te mi chiedo dove la tenesse. Oggi questa donna é la madre dei suoi due figli ma non si sono mai sposati. A distanzi di anni, nonostante il dolore provato, vedo il buono di tutto questo. Lui é stato la porta di ingresso ad un mondo nefasto che oggi riconosco da lontano. Ho imparato ad ascoltarmi e questi omuncoli di plastica, li evito senza scorciatoie. Quanto a lui….a distanza di anni, “siamo amici”, ovvero sia, me lo tengo buono per alcuni favori in ambito medico che gli devo riconoscere. Per il resto non ha piú nessun ascendente su di me e lui se ne rende conto da anni. Quanto a lei, se prima la invidiavo, adesso che ho la dimensione del reale, sono umanamente dispiaciuta per quello che ritengo dovrá vivere nel quotidiano. L’ultima terribile cosa che mi preme sottolineare e che mi da molta rabbia da sempre é la capacitá che hanno di vendersi agli altri come brave persone. Mio malgrado lo constato ogni giorno anche con mio padre e mia sorella, due np tossici all’inverosimile. No so cosa faccia piú male, averli in casa o sentirsi dire ” che stai esagerando” quando racconti la sofferenza e le manipolazioni che attuano. Cara Speranza, sono convinta che con il tempo riuscirai ad accantonare questa storia. L’importante é ascoltarsi sempre! un caro abbraccio.

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    1. Cara Valeria, ti ringrazio davvero molto per le tue parole, ho fatto molta fatica a scrivere questa specie di bollettino di guerra (ho persino dovuto usare il tempo presente, perché l’esperienza con np ha fatto saltare anche i piani temporali, al punto da costringermi a mettere in fila gli eventi come in un verbale ufficiale).

      Provo autentica soddisfazione nel leggere che tu – a distanza di anni – tenga np a debita distanza sapendo bene di avere a che fare con un “omuncolo di plastica”. Anche il sapere evitare alla radice qualsiasi rapporto opaco è un gesto di grande consapevolezza, che purtroppo io ho appreso lentamente e maldestramente, proprio per la mia incertezza affettiva che mi ha portata per tanto tempo a voler compiacere tutti a ogni costo (ma questo non assolve in alcun modo il comportamento predatorio di np, sia chiaro). Magari un po’ grandicella, ma ci sono arrivata. E ne valeva la pena, lo scrivo soprattutto per quelli che pensano che “sia troppo tardi”.

      La rabbia per il loro vendersi bene è comprensibile e mi lascia sconcertata. Tu pensa che mia madre è morta 17 anni fa e ogni volta che incontro una conoscenza comune subisco la solita storia di “tua madre era una donna eccezionale, se fossi sua figlia mi accontenterei di avere un millesimo del suo talento”. Io ovviamente non batto ciglio, ma poi un po’ di disagio lo sento perché mia madre era veramente e dolorosamente una psicopatica che mi ha eletto a vittima, in qualità di unica figlia femmina.
      Quanto al chirurgo, pare sia tra i profili professionali ricorrenti in materia di np; in effetti, è una professione che – messa in mano a uno psicopatico – risponde a tanti bisogni: potere di vita o di morte, controllo, status, sottomissione…

      Infine, sul “stai esagerando”. Una frase che sentiamo e pronunciamo in continuazione nella vita quotidiana (e pure in buona fede!). Una frase “innocua” se messa in un contesto “onesto”, ma che nasconde un inferno se calata nell’ambito patologico del np. La capacità nostra e della società dovrebbe proprio essere quella di stanare questi umanoidi che – non per caso – si mimetizzano abilmente nella normalità per abusare del prossimo senza essere scoperti.

      Ti mando un abbraccio caro e riconoscente

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  3. Carissima Speranza, credo di comprendere bene quello che provi. Vittima di un narcisista patologico per ben 20 anni, ho dedicato tempo infinito a cercare una chiave di accesso ai suoi sentimenti, non volevo arrendermi perché perderlo significava rinunciare ad un’illusione che mi aveva riempito la vita. E come te ho interpretato le parole (poche) dei messaggi, persino le emoticon (!). Parlarci non serviva a nulla, nemmeno mi ascoltava, lo annoiavo e basta. Risolveva tutto con un sorriso ammiccante e una frase maliziosa, allusiva, che mi frustrava e non mi coinvolgeva affatto. Ma mi facevo bastare anche i pochi messaggi e gli incontri squallidi durante i quali cercavo disperatamente di cogliere segnali di interesse anziché cercare il mio benessere. Mi illudevo con le briciole che ogni tanto mi gettava e tiravo avanti. E come te ho trovato la forza di chiudere soltanto quando sono arrivate proposte di sesso inaccettabili e per disperazione ho provato a scrivere parole su google scoprendo questa malattia e inorridendo. Blocco sui social e no contaci totale. Mi ha cercata da altri telefoni ma non ho mai risposto. In tre mesi sono dimagrita, sono diventata dipendente dai sonniferi, la resa sul lavoro è precipitata. I pensieri vorticavano continuamente solo su quanto avevo vissuto con lui. Ma adesso ho trovato un’altra persona, semplice, istintiva, diretta. Un altro mondo che forse non durerà ma non importa. Sto guarendo perché ho riscoperto l’autostima e la mia forza interiore. Succederà anche a te, vedrai.
    Un grosso abbraccio, non sei sola.

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    1. Carissima Patrizia, il tuo racconto è impressionante perché mi arriva dritto come se lo avessi scritto e vissuto in prima persona. Le dinamiche sono identiche, gli effetti sono identici… esattamente come una malattia che esordisce, raggiunge il climax e poi – se ci si cura – decorre fino a scomparire.
      Quest’ultima parte a me ancora manca, zoppico ancora e ho pure scoperto di avere i nervi molto tesi, per cui salto in aria anche quando sarebbe meglio non farlo. Su questo però voglio riflettere bene e capire quanto sia opportuno dissimulare il fastidio in presenza di situazioni non chiare. Diciamo che al momento sono decisamente allertata e mi infiammo con poco. Dovrò lavorare anche su questo.
      Sono invece felice di saperti stare bene, se non ti disturba scriverlo, posso chiederti qual è stato il tuo percorso di guarigione? E se lui finalmente è scomparso dalla tua esistenza?
      Ti abbraccio e ti ringrazio con il cuore

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  4. Carissima Speranza, il mio percorso di guarigione è iniziato immediatamente dopo averlo bloccato, perché come prima cosa ho scoperto che non poter più leggere i suoi accessi/online su wa era un bel sollievo e mi impediva di farmi tutti i film ossessivi con i quali avevo vissuto fino a quel momento. Ho subito avuto la possibilità di partire per un viaggio all’estero di tre settimane che mi ha distratta notevolmente. Ė proprio questa la chiave della guarigione, obbligarsi a distrarsi con qualsiasi pretesto, anche se non ne senti molta voglia. Se posso darti un consiglio, sforzati di trovare interessi nuovi, qualsiasi cosa va bene, dal giardinaggio alle chat sui siti di incontri. Funziona, il mondo è pieno di sorprese … e di uomini interessanti e veri! Arriverà il momento in cui al passato non ci penserai più o se lo farai sarà con soddisfazione perché la tua è stata un’esperienza che hai affrontato e risolto. Il mio lui sembra scomparso, l’ultimo messaggio di un mese fa sulla segreteria era un banale e freddo “so che mi hai cancellato dalla tua vita ma volevo solo sapere come stai, se vuoi rispondimi altrimenti non importa”. Una persona che si esprime così è solo indispettita, non vale una risposta, anzi, non vale nulla. Da allora è scomparso ma se ricomparisse mi darebbe solo fastidio.

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    1. Grazie Patrizia, ho fatto i miracoli per distrarmi e continuo a praticare ancora ora la disciplina nel non cadere nei pensieri ossessivi, che però vanno affievolendosi in maniera fisiologica grazie al no contact.

      Il messaggio che ti ha lasciato in segreteria non è che il loro repertorio standard di fesserie, il solito desiderio di rovinarti la giornata (irruzione con un messaggio non richiesto) senza rovinarsi la reputazione (se non mi rispondi me ne frego).

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  5. Cara Speranza, non aggiungo nulla a ciò che hai scritto: tutto parla da sè e tu sei veramente una gran combattente.
    Ti abbraccio forte, amica mia.

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    1. Credo di poter dire che qui ci siano davvero tanti combattenti, dotati di un’intelligenza ben incanalata e di un senso di reciprocità di cui essere fieri.
      Ti abbraccio forte anch’io, Spirito.

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  6. Ciao Speranza, grazie di tutto… Grazie per aver condiviso una parte della tua vita con noi, grazie perché deve essere stata dura tornare indietro nel tempo, ricordare sentimenti ed emozioni e condividerli qui con noi.Ho riletto più volte il tuo racconto e alcuni pezzi potrei addirittura averli scritti io. Ho trovato proprio oggi uno screen di un vecchio messaggio di np, dopo un nostro incontro mi scrisse”tu mi riporti in vita”… Ai tempi felicissima, contentissima ma ora a distanza di più di un anno ho pensato “certo, sei morto dentro ti credo che tornavi a vivere, ero la tua batteria di carburante narcisistico c@zzo!!”Mi scuso in anticipo per il francesismo 😂… Subito dopo questi incontri lui mi cercava per messaggio facendomi capire che era eccitato e quindi partivano i messaggi, dapprima romantici fino ad arrivare a quelli più hard e allo scambio di immagini osé e raffinate(sia mai che si dica che condividono immagini porno)… Addirittura pose sessuali tratte da opere d’arte giapponesi… Oh, sono opere d’arte mi diceva lui! Oppure mi chiedeva immagini mie un pò osé, e qui ahimè mi vergogno a dirlo ma un paio ne mandai… Non oso pensare che fine abbiano fatto. Quando poi per ovvi motivi di tempo o di impegni rifiutavo, anche perché alla lunga erano sempre uguali, ogni volta, senza affetto, fantasia o rispetto… Lui chiudeva il tutto dicendo che era stanco e che sarebbe andato a dormire… E mi dava la buonanotte. Al mattino non vi dico l’ora dell’ultimo accesso, fortuna che era stanco 😅…
    E se poi glielo facevo notare chiedendo cosa avesse fatto mi sentivo rispondere 😂dormivo no?… E subito dopo :ma mi controlli? Ma che fiducia hai? Io non ho fatto nulla sei tu che pensi male!!! 😂
    Sono contenta di sapere che stai veramente bene ora, che lui ti è indifferente e vederlo insieme alla famiglia non ti provoca più nessun turbamento. Ciao Speranza, grazie ancora!
    Un abbraccio forte a tutti, grazie Claudelia, grazie a tutti! Un abbraccio a chi approda per la prima volta in questo porto di salvezza per anime distrutte, si noi a differenza di loro un anima l’abbiamo…
    LALLA

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  7. Carissima Lalla, grazie a te per la tua di condivisione che, al solito, lascia allibiti per il ricorrere delle situazioni. Persino nelle frasi che (oggi) ci fanno ridere come “tu mi riporti in vita”. Eccerto, come scrivi tu! Peccato che muoio io però!

    A leggere le nostre storie, ci rendiamo conto di frasi simili quando non identiche: quante volte ci è capitato di verificare qui lo stesso esatto copione? Direi sempre!
    Questa mancanza di fantasia, rispetto e devozione nel sesso quante volte ricorre nei nostri racconti e chissà in quante altre camere da letto?

    Quanto allo stare “veramente bene” mi permetto di correggere e di dire che sto “veramente meglio”. Per il “bene” pieno credo di dover pazientare ancora un po’.

    Non ci hai detto come stai tu, a leggerti percepisco una certa… croccantezza :-)))))
    che mi rende molto felice per te.

    Abbraccio grande cara Lalla!

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    1. Carissima Speranza, in no contact da settembre 2018, lui più visto ne sentito a parte un paio di incontri parecchio tempo fa. Appena scartata lo incrociai a una fermata, io con le cuffie lui al telefono, avevo appena saputo cosa fosse il narcisismo. Io alzai di più il volume della musica e lui letteralmente scappò andandosi a sedere su una panchina lontano, non prese nemmeno il mio mezzo ma aspettò quello dopo. Io invece preferii camminare.Un altra mentre scendevo lo vidi alla fermata che intratteneva due signore, rinunciai a scendere e scrissi subito qui.Il primo episodio mi fece capire grazie al blog di Tudor che lui in quel momento era impegnato con la nuova fonte primaria e quindi le energie incanalate verso di lei… Io una rottura di balle cosmica insomma. Se non mi fossi informata probabilmente, dico probabilmente forse lo avrei anche salutato, facendogli addirittura capire (per la sua mente malata) che un giorno sarei stata recuperabile e risfruttabile. Anche lui mi chiamava con nomignoli, mai con il mio nome. Poi mio padre questa primavera si è ammalato e tra lavoro scuola famiglia… Insomma la vita. Np sparito totalmente! Un abbraccio forte!

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      1. Tocchi il punto centrale quando scrivi “se non mi fossi informata”.
        Senza informazione non ci si può salvare perché non si sa nemmeno formulare la richiesta di aiuto. Osservo da mesi un’amica alle prese con uno psicopatico di razza pura che la sta facendo impazzire con la scusa che è suo cliente e le deve non pochi soldi. Con molta fatica (e anche sorpresa visto che lei è una consulente ed è tutt’altro che sprovveduta) le ho indicato la via per recuperare il credito, ce l’ha fatta in un tot di mesi con qualche “colpo di testa” di lui, ma nulla di personale. Non appena lui ha pagato il debito sono partiti i messaggi seduttivi alla mia amica e lei – persona intelligente e sveglia – non riesce a capire che lui sta in tutti i modi cercando di riprenderla al laccio per punirla, avendo lei osato chiedergli – ottenendola – la restituzione del debito. La mia amica non riesce a vedere il pericolo della situazione perché non è informata. Io sì e so di non sbagliarmi su questo.

        A presto mia cara

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  8. un forza e coraggio da parte mia cara Speranza, benvenuta fra di noi. ringrazio anchio Claudileia ogni giorno il suo meraviglioso blog e tutte le traduttrici per il loro preziosissimo lavoro. un plauso grande per loro. un abbraccio forte a te, sono daccordo con Spirito Libero, non cè bisogno di aggiungere nulla. mi ritrovo moltissimo in molte tue dinamiche purtroppo. io ero piccolissima: 13, 17, 22, 26, 28 anni. mi ha trascinato fino ai 30. anni di soprusi e inganni. ora tutto cio ha una risposta, grazie agli articoli di Marietan, Pinuel, Vaknin, ecc…la psicopatia esiste e tutto cio che ci gira intorno. un prezioso saluto anche per: Lalla, Oliver, Gianni, ecc.. non sei sola

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    1. Ciao Ale, ho letto la tua storia nel tempo qui sul blog, posso immaginare gli effetti di un abuso che comincia in giovane età.

      La psicopatia esiste eccome, mi spaventa il fatto che non se ne parli ancora abbastanza, nella mia città, ad esempio, sfruttando l’argomento “narcisismo” stanno organizzando cerchi di donne che stanno avendo pure successo di pubblico. L’intento è ottimo, ma la parola psicopatia lì non è ancora stata pronunciata; con tutto il rispetto per chi li ha concepiti questi incontri, non c’è un concept in quel progetto, non c’è bibliografia di riferimento, non c’è approccio interdisciplinare.
      Non è solo un’occasione persa, è proprio continuare a confondere la realtà e allontanare le donne dal processo di consapevolezza.
      Grazie sempre a Claudileia per l’unicità di questo blog.
      Ti abbraccio Ale.

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  9. cara Speranza, care tutte, le vostre esperienze mi lasciano sempre turbata, come se ancora non sapessi. Io, moglie, sono quella che è stata vista dalla finestra e che non ha visto, ma cambia poco. Scrivo a proposito dei messaggi. Un flash. Ricordo quell’ultimo dell’anno che sono uscita con un collega. Lui appena separato, io devastata. Abbiamo finito per trascorrere la serata a casa di un’altra collega che pure aveva problemi. A mezzanotte è arrivato il messaggio che mi augurava tanta felicità. Non era neppure sarcastico, neanche cattivo. Solo disumano come sono loro. Vi auguro di poter respirare a pieni polmoni quanto prima. Buonanotte.

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  10. Ciao Daniela, importa eccome il tuo punto di vista di moglie. Sai quante volte ho detestato e invidiato la moglie di np e – già il giorno dopo – desiderato di salvarla vedendo in lei lo stesso dolore mio?

    I loro messaggi sono disumani: non potevi scegliere aggettivo migliore. Ti verrebbe voglia di smontare quelle quattro parole e vedere dove diavolo si nasconde il senso di ciò che scrivono. Ma sappiamo bene l’inutilità del nostro affannarsi in tal senso. La loro disumanità è reale e finisce per lasciarci senza vita pure noi.
    Un grande abbraccio

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  11. care Speranza e Daniela chi è empatico come noi mai troverà una ragione nei loro freddi sms del giorno dopo. quanti ne ho ricevuti, soprattutto di scarto, posso raccontarvi solo un episodio dove il mio ex np maligno perverso, quando avevamo entrambi 18 anni, una mattina di punto in bianco, mi arriva un suo sms freddo e meccanico, con su scritto: SENTI, TI HO TRADITA STANOTTE E LO RIFAREI ADESSO, NON VOGLIO IL TUO PERDONO NON MI INTERESSA NON SO CHE FARMENE. premetto che stavamo insieme da piu di 4 anni. io leggendo quel sms appena sveglia, da ragazzina di 18 anni, non posso esprimervi a parole cosa ho provato. questo è stato solo un episodio dei tanti peggiori che mi attendevano al varco dopo. negli anni a venire. anchio ho famiglia disfunzionale tale e quale a voi, con stessi genitori, e stesse dinamiche relazionali. ho subito in infanzia e adolescenza solo trattamenti del silenzio, svalutazioni e triangolazioni continue. so di cosa parlate.

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  12. Non posso immaginare l’effetto di un messaggio così su una ragazza di 18 anni, o meglio sì, perché questo desiderio di colpirci, di annullarci, di asservirci, di usarci come oggetti è il denominatore comune delle nostre storie. Tante di queste – anche se non tutte e va detto – nascono da famiglie disfunzionali che possono arrivare a segnare a vita una persona. Famiglie che, in particolare con le figlie, trasferiscono valori completamente distorti che magicamente fanno sentire indegni a prescindere. E’ normale poi accettare gli insulti continuando a sorridere e dire che non importa, è normale essere trattate come schiave da letto e senza alcun diritto, compreso quello di provare piacere ed emozioni condivise.

    Attorno a quest’ultimo punto si insinua, secondo me, tanta della psicopatia contemporanea… la camera da letto – o il suo simile – è luogo lontano da occhi indiscreti, è territorio libero da regole per definizione, porta con sé un naturale abbassamento delle difese… un terreno perfetto per lo psicopatico, che in questa ambiguità dà il meglio di sé portando a termine le svalutazioni più profonde.

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  13. ti ringrazio enormemente mia cara Speranza per aver dato la tua testimonianza cosi preziosa su questo blog, questo spazio che sembra un nonnulla ma che è molto prezioso ed immenso per noi che lo attraversiamo. siamo riunite tutte dallo stesso comune denominatore, un dolore atroce e tale da lasciare senza fiato. ho subito shok immensi. non credevo mai di riuscire a riprendermi ed uscirne. la salita è lunga ma si può farcela e si deve, per le persone che combattono intorno a noi. ti abbraccio e saluto tutti voi che sempre leggo: Swa, Lalla, Spirito, Gianni,Oliver, Patrizia carissima e tutti voi, che avete dato questo grandissimo contributo qui, grazie a Claudileia quell anima tanto buona che ci ha dato questa opportunità infinita. grazie ancora a voi. un buon cammino giunga a tutti voi dal piu profondo del mio cuore, questo è un incoraggiamento che vorrei farvi. insieme possiamo e dobbiamo. tante preghiere per tutti. la mia fede mi ha salvato. vi voglio bene credetemi. un bacio.

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    1. Ale, sono io che ringrazio te.
      Stasera sono al buio e in silenzio e assaporo l’assenza di ogni orpello che ostacola la conoscenza. La paura di essere soli a volte ci mette e ci lascia nei guai…
      Sono molto felice di saperti forte. Sei davvero una combattente!

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      1. Concordo, cara Speranza! Bellissima la vostra solidarietà. Se non fosse l’aiuto di altre donne non sarei qui. Hai reso una testimonianza importantissima per tutte le persone che ancora pensano che l’abuso psicologico sia un male minore. Non esistono mali minori quando si tratta di violenza. Un abbraccio grande a te e buona giornata. Grazie davvero! Hai detto verità sacrosante e posso immaginare il quanto è stata dura!

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  14. non smettere mai di prenderti cura di te, amati, vogliti bene. cura il tuo corpo e il tuo spirito prima di tutto. sei una donna, una grande donna, il passato non esiste, il futuro nemmeno. non ci angustiamo. viviamo il presente in ogni istante. coccolati, fai terapia, sport, cure di bellezza. pensa a chi ti ama. allontana i pensieri negativi. io respiro, mi sembra un sogno, ogni secondo lontano dal mio ex np maligno perverso è un inno alla vita. ci siamo salvate. siamo sopravvisute che dobbiamo rendere grazie ad una forza benevola che dall alto ci ha protetti. che dio ti benedica mia cara. non vorrei commuoverti solo esporre il mio pensiero che stanotte ti arrivi fin dove sei. grazie a tutti voi. a Claudileia che spero legga. notte a tutti

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    1. Carissima Ale, certo che vi leggo. Piano piano ma ci arrivo 🤗! Mi ha fatto un piacere immenso leggere questi tuoi ultimi commenti pieni di positività. Vedo nella tua scrittura una trasformazione in atto. Ricordati che la ricostruzione della nostra autostima o la costruzione da capo (quando siamo provenienti da famiglie disfunzionali) è un processo, soprattutto per noi che abbiamo avuto queste persone sin dall’adolescenza come unico punto di riferimento. Ci sarò domenica su RAI3 nella puntata di ‘Sopravvissute’. Sarà in seconda serata, cioè, verso le 24.00. Lo so, l’orario è complicato ma credo che potrebbe essere una buona occasione per comprendere il quanto sono simili le nostre storie, ma che possiamo farcela insieme. Ti abbraccio forte forte!!! 💖

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      1. Cara Claudileia, domenica sappi che ci sarò, con tanta emozione e vicinanza. Penso che anche per te non sia stato banale raccontarti.

        Sarà un grande onore poter dire apertamente che tu e le persone fantastiche del blog siete coloro che mi hanno consentito di iniziare una seconda vita che mai avrei mai pensato di meritare.

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  15. Cara Speranza, leggo e riconosco in me le vostre emozioni e il vostro dolore. I np non meritano nemmeno che ci si ricordi di loro. Sono malati ma in modo disumano. Credevo di essere (quasi) guarita ma stasera mi è tornato in mente quando mi ha detto che non mi vedeva da tempo …. Quando gli ho risposto incredula che ero stata da lui tre sere prima mi ha guardato assente e mi ha detto che forse si confondeva, si ricordava di un’amica … Gli avevo dato corpo ed anima quelle tre sere prima più di quanto non avessi fatto in tutte le centinaia di volte precedenti.
    Fa ancora male e molto.

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    1. Buongiorno cara Patrizia, la loro disumanità non ha misura perché non sentono alcuna emozione, non condividono nulla di ciò che una persona prova normalmente.
      Solo il ricordare di avere dato amore, attenzione, emozioni a queste persone ci mette in uno stato di profonda prostrazione, anche a distanza di tempo. Ritornano Tutte le sfumature del grande inganno e del grande vuoto in cui – a suo tempo – siamo precipitati, e tutto ciò fa ancora male anche quando è passato del tempo e si pensa di essere guariti.

      Il mio dubbio (per non dire la paura) è proprio quello che parlare contribuisca a far riemergere i ricordi dolorosi. E quindi passo da momenti in cui penso a np e a quanto è accaduto e altri in cui pratico un’ablazione totale di tutto. Oppure c’è la terza via, come quella di stamattina: sono uscita di casa presto, ho visto la luce accesa nella sua stanza da letto e gli ho augurato di trascorrere un’autentica giornata di m., mi sono domandata quanto fosse sano tutto ciò e quindi ho raddoppiato la dose di m. a lui destinata. Anche il nostro lato infantile merita di dire la sua.

      Lui non ricordava di averti incontrata, sconvolgente ma assolutamente naturale. La matrice è: ti massacro, ma non me ne accorgo, ergo non ne sono responsabile.
      Ma se quell’incontro con te gli fosse tornato utile per qualche motivo, allora se ne sarebbe subito ricordato e sin nei minimi particolari. Credo che archiviare questa disumanità richieda importanti dosi di tempo.

      Ti abbraccio

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    2. Cara Patrizia, il legame con queste persone è di tipo TRAUMATICO proprio perché la loro freddezza è disumana. È impossibile che lui ti avessi scambiata con qualcun’altra in un intervallo di tempo così breve. Questa frase è stata detta unicamente per ferirti, per dirti che il tuo massimo era il minimo, che ci sarebbe sempre qualcosa che avresti dovuto fare per essere ricordata e considerata una donna, una persona. Non ci sono limiti alla loro malvagità quando decidono che non sei niente. Un abbraccio grande e massima solidarietà.

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  16. Carissima Speranza,
    già ci siamo confrontate sulle nostre storie nei commenti a scorsi post, ma poter leggere qui il tuo racconto in modo più completo mi ha ovviamente colpita.
    Innanzitutto vorrei dirti che mi spiace moltissimo per le esperienza che hai dovuto vivere a contatto con la famiglia di origine che hai descritto.
    Avere un certo “imprinting” marchiato a fuoco dentro di sè ci porta a vivere poi nel mondo come se si avessero enormi zavorre invisibili addosso, da trascinare in giro mentre si cerca di camminare o correre per stare dietro agli altri, a cui tutto invece riesce enormemente più facile.
    Una fatica immensa, che si può presentare in ogni momento a tradimento: basta una parola sbagliata di un interlocutore, basta l’affiorare di un ricordo, o una battuta buttata lì di un genitore, e diventiamo improvvisamente più insicure o deboli, per ore o giorni, prima di riuscire a rimetterci in carreggiata.
    A volte rinunciamo direttamente a persone o progetti, ci sembra davvero troppo per noi.
    Per questo, ti dico che i traguardi che hai raggiunto, sia a livello professionale che emotivo, valgono moltissimo: perchè c’era la zavorra.
    Del tuo racconto, mi hanno colpita molte frasi.
    La familiarità (ma non la piacevolezza) che hai provato nei suoi confronti al primo incontro è una cosa che ho provato anche io con NP, ma non ci avevo mai riflettuto su.
    E proprio così.
    Il fatto poi che ti chiamasse “Prof.” è veramente un colpo basso: depotenzia e squalifica con un sarcasmo mascherato da ironia qualsiasi tua dimostrazione di intelligenza (che sarebbe invece stata la tua ancora di salvezza per riuscire a salvarti da lui), anche e soprattutto per il futuro… in questo modo, TI HA INDOTTA A RINUNCIARE A USARLA, dato che sennò saresti stata oggetto delle sue battutine… sì, è così che fanno.
    Ritengo questo un passaggio molto importante per spiegare a noi stessi “come è stato possibile”, anche a me è accaduta una cosa simile.
    Il fatto poi che lui sia un chirurgo e che fosse eccitato anche in sala operatoria, e che “smontasse e rimontasse facce” con nonchalance, mi dà da pensare che l’abilità degli NP di “cosificare le persone” (reificazione, detto in modo più dotto, come ci ha insegnato Claudileia :-)) si adatti molto bene a questa professione.
    Per un empatico sarebbe molto dura operare al viso una persona (quanto timore di non riuscire a fare il meglio per il paziente !!!), per un NP invece è solo tagliare e cucire pezzi di carne. Si tratta di unire abilità manuale a competenza tecnica.
    Anche tu per lui eri “pezzi di carne”.
    Volerti possedere chiedendoti di stare più ferma possibile, mi fa persino venire l’idea che volesse immaginare addirittura di possederti come se fossi… morta (scusa… 😦 ).
    Altro che poverino, magari soffre di eiaculazione precoce.
    (Lo vedi, perchè ci fregano ? Perchè noi non pensiamo mai male, cerchiamo sempre una buona spiegazione, mai una cattiva)
    E questo fa il paio con lo strisciare sul suo pavimento o gattonare sul tavolo o fartici sdraiare sopra per ispezionarti.
    Cioè: lui non sapeva più cosa fare, cosa mettere in scena, per soddisfare quel bisogno insoddisfatto e insoddisfabile di sentirsi SUPERIORE e quindi in pieno diritto di gestire te e il tuo corpo.
    Fino ad arrivare a scrivere quel “io quassù, tu laggiù”, come un bambino viziato che non sa più come fare e cosa dire per sentirsi a posto, tranquillo con se stesso e con il mondo, e, anzichè crescere, impegnandosi e responsabilizzandosi sempre più fino ad arrivare a diventare un adulto maturo, prende la via opposta, consente a se stesso derive e scorciatoie, fino ad arrivare a fare e dire cose davvero infantili che manco un bimbo di 3 anni.
    Fino a diventare anche aggressivo per zittirti, anzichè cercare delle spiegazioni, per te ma SOPRATTUTTO PER SE STESSO.
    Mi sono sentita molto vicina a te, quando hai descritto il colpo nel vederlo con moglie e figlio.
    Quando ho visto per la prima volta NP andarsene come se niente fosse con la nuova amichetta, è stato come se mi fosse esplosa dentro una bomba… per qualche ora non sono più riuscita a respirare bene, non riuscivo a formulare un pensiero, sono stata praticamente in silenzio perchè qualsiasi frase avessi detto sarebbe stata sconnessa.
    Ho passato un weekend sotto choc.
    E pensare che ormai avevo capito chi fosse, stavo solo aspettando qualche prova significativa. Ma quando è arrivata, è stato troppo.
    Non potevo credere che ne fosse davvero capace.
    Mi ha sconvolta soprattutto la leggerezza nel farlo, come se non ci fosse niente di male.
    Come hai scritto anche tu: faccina col sorriso e “capisco”, seguito da un “ci vorrebbe una donna all’altezza della situazione”: di nuovo riversa tutta la responsabilità su di te !
    Anche questa frase è davvero da incorniciare !!!
    Con tutto quello che hai combinato, hai truffato due donne in una volta sola, quello che sai dire è che chiedi a una delle due di saper essere “all’altezza” ????
    Nemmeno uno “scusa” ?!?!?!?

    Cara Speranza, quando poi pensi che, ora che l’hai allontanato, il peggio sia passato, e constati che molte persone non sanno capire nemmeno lontanamente cosa ti è successo dentro, ecco che arriva un’altra mazzata a tradimento.
    Mai, davanti a una persona che soffre molto, e che trova la forza di raccontarcelo, bisogna sminuire il peso di ciò che ci viene detto.
    Semmai, i tuoi conoscenti, o i primi psic che hai incontrato, avrebbero dovuto dirti che erano LORO a non riuscire a comprendere nel profondo il dolore che provavi, per il fatto di non averlo provato sulla propria pelle.
    Vorrei dirti che noi qui invece ti capiamo, e profondamente.
    La validazione è importantissima.
    E vorrei concludere, proprio per questo, dedicandoti un estratto da un testo di Adrienne Rich… parole che, quando le ho lette, ho immaginato di poterle un giorno , quando ci fossimo ritrovati, recitare al mio NP.
    Ora, il fatto che le dedichi a te, e a Claudileia, e a chi le vorrà leggere su questo blog, per me ha il significato simbolico di rinuncia a un percorso verso di lui, e di celebrazione del fortunato incontro che ho avuto con voi.

    “…Ecco perchè voglio parlarti ora.
    Per dire: chi cerca di assumersi la responsabilità della propria identità non dovrebbe sentirsi solo.
    Dobbiamo poterci sedere e piangere fra la gente, e ciò nonostante restare guerrieri. (Preparo per te questo strano pacchetto di rabbia e lo lego con amore).
    Pensavi, credo, che un posto simile non esistesse per te, e forse allora non c’era, e forse non c’è nemmeno ora; ma dovremo costruircelo, noi che vogliamo una fine della sofferenza, noi che vogliamo cambiare le leggi della storia, se non vogliamo tradire noi stessi.”

    Un abbraccio grande.
    Restiamo uniti.

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    1. Carissima Passiflora,
      Le tue parole mi hanno commossa nel profondo. Non solo per il loro significato, ma anche per come mi hai voluto parlare. Ho bisogno di riprendermi da questa forte emozione e poi risponderti.
      Intanto ti abbraccio con gratitudine.

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    2. Carissima Passiflora,
      Ho riletto più volte la tua risposta, mi hanno colpito la tua analisi lucida e al tempo stesso la tua vicinanza autentica alla mia sofferenza. Te ne sono profondamente grata.

      Ripassando le parole che hai scritto, ho sentito nettamente la comprensione che mi è mancata a lungo in questo percorso maledetto di riabilitazione da np. La comprensione che invece è il primo passo concreto verso la guarigione: com’è possibile che si parli così poco e male di abuso? Com’è possibile che in questo blog le storie, messe una dopo l’altra, facciano emergere le caratteristiche terrificanti dell’abuso narcisistico, mentre “in società” e pure in certi studi di psicoterapia si continua a pensare che si tratti un’esagerazione di persone con una certa ipersensibilità e… fantasia?
      Lo sai cosa mi disse il secondo psicoterapeuta quando gli parlai delle foto hard (che anch’io inviai a np e che ritraevano la sottoscritta)? Mi disse: “Ma lei scusi non ha mai pensato che quelle sue foto potessero finire in rete o essere usate contro di lei”?
      Questa era la sua “preoccupazione”, capisci?
      Gli risposi che la mia faccia non compariva nelle foto, e mentre glielo dicevo mi rendevo conto della mostruosità della situazione (anche il fatto stesso che io ammettessi di avere contribuito a trasferire un corpo e non la mia persona). Arrivai a casa e gli comunicai che non sarei più tornata alle sedute. Mi gettai sconvolta sul letto, mentre np pontificava a torso nudo, con moglie e figlio sul terrazzo e saltellanti di felicità. Quella sera ho desiderato e, al tempo stesso, temuto di morire per il dolore provato.

      Quando scrivi di np e del loro bisogno insoddisfatto (e che non potranno mai soddisfare) di sentirsi superiori, hai assolutamente ragione. Noi scateniamo in loro un impulso irrefrenabile di schiacciarci insieme alla nostra vitalità. Solo così possono sentirsi superiori. È più noi resistiamo – inconsciamente e spinti dalla forza della disperazione – più la loro rabbia si gonfia.
      Personalmente, non avrei mai creduto che np potesse invidiare la mia energia; anzi, a lungo ho pensato che lui fosse assolutamente superiore a me. A lungo, dopo avere scoperto che era sposato, ho pianto immaginando quanto fosse bella e felice la sua famiglia, che ho visto sfilare felice sotto ai miei occhi tra barbecue, gridolini di gioia, cene a lume di candela e partenze per le vacanze. Come fai a pensare che un uomo così non rappresenti il meglio, mentre tu sei semplicemente indegna di lui?
      Soltanto la conoscenza ti consente di uscire da questa trappola cognitiva, capace di tenere bloccati per anni, a volte anche per sempre.

      La verità, come ben riporti, è che bisogna poter piangere fra la gente senza per questo smettere di essere guerrieri.

      La potenza di questa frase accompagni tutti noi e arrivi a tutti quelli che stanno subendo un abuso in silenzio, perché non sanno riconoscerlo oppure non hanno la forza di respingerlo e fuggire.

      Grazie Passiflora, grazie con tutto il cuore.

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      1. Ciao cara Speranza,
        Che bello sapere di essere riuscita a regalarti parole di sostegno che ti sono state utili !
        Invece, non commento nemmeno ciò che ti disse il secondo psic !
        Davvero ha fatto una gran confusione, focalizzando il discorso sul possibile uso improprio di foto hard finite in rete, anzichè sulle foto in sè !
        Perchè, se per assurdo tu avessi potuto inviargli foto che si fossero autodistrutte dopo 10 sec che lui le aveva guardate, allora il problema era risolto, secondo lui ??
        Il problema è la richiesta di foto, e in quel modo così freddo e impersonale, non il fatto che tu non ti sia preoccupata della loro possibile diffusione !
        Chiaro che poi la risposta che hai dovuto dare a questa domanda così mal posta ha ingarbugliato ancora di più il quadro della situazione.
        Mi immagino come ti sarai sentita, poi, quella sera.
        Davvero capisco il tuo senso di infinito dolore quando a questo mancato aiuto si è aggiunta la visione della finta famigliola felice.

        E certo, staccarsi dal perenne senso di inferiorità e inadeguatezza è durissimo, ma leggendoti oggi, nei commenti che stai scrivendo, vedo che ora mi sembri armata di una nuova forza !
        Davvero ti stai trasformando in una guerriera, capace di consolare e sostenere non solo se stessa, ma anche gli altri !

        Parlarne apertamente ti ha dato una grande nuova stabilità e sicurezza interiore !
        Falla sedimentare bene dentro di te, per non perderla mai più !
        Un abbraccio grande ! ❤

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      2. Ti abbraccio veramente con affetto sincero, cara Passiflora.
        Chi frequenta questo blog e rilegge se stesso e gli altri compagni, a un certo punto si accorge che “un nuovo fiore è sbocciato”, ovvero uno di noi è tornato libero. È meraviglioso assistere a questo processo, io stessa mi sento un “ quasi fiore” – anche se ancora bruttino e con i petali non del tutto dispiegati – rispetto a mesi fa.

        Tutto questo è possibile grazie all’informazione e alla lettura di testi scientifici e tecnici, gli unici in grado di sconfiggere la nostra incredulità di fronte al quadro che si va componendo quando si scopre poco a poco il mostro che si ha davanti.
        E pensare che tanti di noi – me compresa – hanno pensato di essere narcisisti essi stessi… pensa il livello di manipolazione che ci è stato inflitto, Passiflora.

        Raccontare la mia storia mi ha aiutata molto a non provare più quella vergogna potente rispetto a quanto ho consentito a np. Non possiamo nè dobbiamo sentire vergogna per avere agito sotto manipolazione, asservimento, maltrattamento e abuso.

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      3. Carissima, anche io ricambio il tuo abbraccio !
        Che bella l’immagine che mi hai dato ora tu: ogni tanto qualcuno di noi si ritrasforma nel fiore che era, tornando LIBERO.
        Come se svanisse un incantesimo, e da pietre immobili e fredde, tornassimo finalmente in vita.
        Mi hai ricordato perchè ho scelto questo nickname. 😊
        Anche io spero di tornare ad essere fiore, un giorno.

        Sì, la manipolazione è stata tanta.
        Soprattutto sono incredula nel pensare a quanto dolore ed energie questi soggetti fanno spendere alle loro vittime… in cambio di cosa ?
        Tutto ciò che ci rubano, e noi sappiamo che ci chiedono tantissimo, nelle loro mani si trasforma in sabbia che sfugge loro dalle dita nell’arco di qualche ora ! Quanto spreco !
        Mi viene in mente la storia di Re Mida, non so perchè. Forse, perchè vogliono solo oro nella loro esistenza, ma l’oro non fa passare la fame e la sete !

        Dobbiamo ripartire dai nostri valori, tornare a fidarci di ciò che il nostro istinto ci dice che è giusto per noi, e su queste basi ricostruirci a poco a poco.
        La vergogna nasce anche dal tradimento dei nostri valori.
        Raccontare serve anche a riconciliarci con essi, forse è anche per questo che ora ti senti un po’ più in pace: stai tornando in sintonia con te stessa, non più con i suoi pensieri, ma con i tuoi.

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  17. un saluto veloce dal piu profondo del mio cuore a voi che scrivete, io che passo di fretta: Passiflora, Patrizia,Daniela, Lalla e Speranza. grazie Claudileia per avermi risposto, so che sei sempre molto impegnata ma che trovi sempre un ritaglio di tempo per noi povere vittime di np maligni perversi. leggo ogni tuo commento. ti guarderò sicuramente, e magari se riesci e puoi, rivolgi un saluto a noi del blog. credo che nel nostro piccolo anche noi abbiamo contribuito e fatto la nostra parte qui. vi abbraccio e come sempre vi leggo ogni giorno. questo blog è prezioso per me. hai ragione Claudileia, mi sto ricostruendo pezzo per pezzo, ogni giorno sempre di piu. mi sento meglio cara Speranza, ogni giorno mi sento piu lontana dal mio ex np, non invidio per nulla la moglie e il bambino, anzi. sono rinata a nuova vita, mi sembra di camminare in una valleverde come diceva un vecchio spot. in bocca al lupo a Claudileia per la trasmissione. te lo meriti, fai un lavoro eccelso per noi vittime. la violenza psicologica e l abuso da manipolatori emotivi è pari a femminicidio, è l uccisione dell anima. magari portate scritti di Cinzia Mammoliti qui sul blog, come gia avete fatte, begli articoloni correlati. grazie infinite per esserci sempre

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    1. Cara Ale, dovevo rispondere alle domande, ma il blog viene ricordato. Più che altro era la mia storia personale l’argomento e come sono riuscita a uscirne. Abbraccio grande a te. Sì, il tempo è un po’ complicato perché i miei piccolini hanno un po’ di influenza…💖

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  18. domani vedrò la trasmissione di sicuro. anchio nonostante sono molto impegnata cerco sempre di leggervi e rispondervi. passo sempre di fretta qui. un saluto un abbraccio e un buon fine settimana per tutti voi miei cari e care. spero di ritrovarmi qui sul blog con nuovi articoli tradotti, interessanti spunti di riferimento e commenti vostri. grazie mille

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  19. Quello che mi colpisce di questo racconto , e capisco essere il denominatore comune nelle vittime di narcisisti , è il senso di vergogna provato. Noi che siamo le vittime proviamo vergogna , loro che dovrebbero vergognarsi con tutti se stessi non provano nulla . Rimango basita ogni volta.

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    1. Cara Aroundste,
      loro riescono a farti vergognare persino di essere al mondo. Hanno un meccanismo collaudato per fare ciò, mentre noi non abbiamo la più pallida idea di che cosa ci stia accadendo. Da un lato non ci sogneremmo mai di far vergognare nessuno, dall’altro – come nel mio caso – abbiamo un’autostima non proprio granitica (a me risuona ancora la voce di mio padre che mi urla “sei una cretina e mi raccomando adesso mettiti a frignare… sei una fallita del cazzo”. E ti giuro che ero una brava ragazza, semplicemente esprimevo con fermezza il mio dissenso rispetto a certe cose).
      Np invece è protetto dal suo Falso Sè e per difenderlo è disposto a tutto, la nostra vergogna è la sua linda preferita. Uscire da questa dinamica, secondo me, richiede una fermezza psichica e fisica davvero rilevante. Per questo dobbiamo sentirci tutti grandi guerrieri.
      Loro, gli np, questa vergogna non la proveranno probabilmente mai; ma a noi deve interessare solo la libertà che abbiamo riconquistato per noi stessi e la nostra vita. Non puoi immaginare la sensazione che provo quando esco di casa e so di non avere più paura di incontrarlo.
      E se dovesse accadere, oggi so per certo che non abbasserò lo sguardo come ho fatto in passato, ma sarà proprio il mio sguardo a scaraventarlo lontano da me. Uno sguardo senza paura e senza vergogna. Lo sguardo che abbiamo tutti noi qui, persone autentiche e perbene.
      Ti abbraccio

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  20. ottime valutazioni Aroundste, sono pienamente daccordo con te. come del resto con quelli che dicono che in terapia ci finiamo noi in fin dei conti e non loro. ti abbraccio forte e scusami se mi sono dimenticata di nominarti, ma leggo sempre anche te, Swa, Melisenda, ecc…

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  21. Cara Ale, ti abbraccio anche io.
    agghiacciante quel messaggio in cui lui ti diceva di averti tradita…ma gurada, conoscendoli potrebbe anche non essere stato vero ma solo un modo per testare la tua reazione a una notizia simile. Ricordiamoci sempre che loro vogliono provocare drammi, reazioni incosulte ed fortemente emotive in noi per nutrirsi…e per questo sono disposti a tutti, anche a mentire. A loro il sesso non interessa, è solo un mezzo come altri per controllare le prede. Probabilmente non amano nemmeno particolarmente farlo, anche se talvolta sono pure bravi a letto (come il mio primo Np) ma lo considerano tuttavia uno scotto da pagare per poter avere potere sulle vittime
    Dice bene Speranza che la camera da letto, grazie al fatto di essere lontano da sguardi, è il luogo preferito dello psicopatico per asservire a sè una donna catturata al laccio con finte gentilezze.
    Ti apri e ti dai perchè sei stata ampiamente manipolata a dovere, spesso si fanno molto desiderare con lunghi corteggiamenti, vogliono essere sicuri che quando ti vedranno avranno il pieno potere su di te.
    La sessualità con un narcisista perverso è sempre sconcertante, possono alternare momenti di tenerezza (non sentiti, ma sempre funzionali a tenerti agganciata) a svalutazioni tremende che infliggono quando hai tutte le difese abbassate.
    Speranza è stata brava a tirarsi fuori da un tale inferno, anche solo dando ascolto al proprio istinto di sopravvivenza. C’è chi non ci riesce mai.

    PS: Stasera alle 21.15 su Rai3 c’e’ l’intervista a Claudileia su Amore Criminale. Non perdiamola. Sarà sicuramente un momento di forte impatto e denuncia. A lei va sempre il nostro sostegno e la stima per aver dato con questo blog la voce a chi non ne ne aveva.
    Un grosso abbraccio a tutti

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    1. Ciao Spirito, come sempre offri spunti di riflessione importanti, come questo sulla sessualità che per np può benissimo passare a un livello secondario, se c’è qualcosa di più veloce ed efficace per asservire la vittima.
      Mi fai ricordare (bleah) che la fissa di np era quella di non avere rapporti intimi riducendo al massimo il contatto (ergo: coinvolgimento) fisico.
      La sua fantasticheria ricorrente era annusarmi e osservarmi da distanza. Abbastanza inquietante, direi.
      Grazie per tutto Spirito cara!

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  22. Certamente carissima Spirito Libero saremo tutti incollati allo schermo per vedere Claudileia. Ti ringrazio per il tuo commento, ti stimo ed ammiro tantissimo come persona sappilo. Tutto cio che hai scritto è perfettamente giusto. Concordo pienamente con te sulla sessualità anche promiscua del np perverso, ma anche sul fatto dell omossessualità latente non ce ne dimentichiamo. Sono daccordo con Claudileia, che sono meramente promiscui e vanno un po con tutti. spero di leggerti spesso qui sul blog, sei la mia preferita, leggo sempre i tuoi preziosi commenti e ti rispondo sempre con molta premura. mi fa molto piacere che grazie a questo blog e a Claudileia, ho avuto l opportunità di conoscere persone e anime splendide quale tu sei. un forte abbraccio cara buona domenica!

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  23. Cara Ale, grazie della stima e affetto che ricambio di cuore. Ogni nostra testimonianza è preziosa per aiutarci a fare luce su queste terribili realtà. Trovo molto importante la testimonianza di Speranza, perché ci ha parlato di cose molto intime e personali di cui spesso ci si vergogna, tuttavia parlare di tutto, anche delle situazioni più umilianti e dolorose è fondamentle perché così ci si libera e allo stesso tempo permette agli altri di riconoscere un abuso e a riuscire ad evitarlo. Penso che anche il tuo esempio sia di grande aiuto perché ci ha fatto capire i danni che si subiscono in tenera età da parte di genitori disfunzionali e partner narcisista perverso. Senza queste dure ma preziose testimonianze molte persone non potrebbero capire a fondo la gravità di certi abusi.
    Bravissima per il tuo percorso, procedi sempre avanti e orgogliosa di te.
    Ti abbraccio

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  24. Carissimi oggi è un giorno giu’…poche ore fa l ho incontrata..lei mi ha abbracciata,mi ha detto “mi manchi tantissimo…non capisco perché non ci siamo più viste..verro’ nella tua città a trovarti. Io ho risposto..atarassica..sai non prendo più lezioni petche sono in un periodo anarchico🤣Poi lei mi guarda e mi dice: ho un neo psicologico…te ne voglio parlare..ma non qui.
    L allieva 2 mi ha detto” è un tentativo per ripescarci entrambe…e poi ogni volta che hai a che fare con lei io percepisco solo negatività ”
    Siamo d accordo tutto giusto…ma ora sono di nuovo in dissonanza…vorrei sapere che ha .poi mi rendo conto che una che non mi sta considerando da 6 mesi,mi dice una cosa così personale….
    Scusate lo sfogo…Spirito avevo ragione è un incubo.😔

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    1. Cara Ribelle, se loro anche solo la minima sensazione di poterti riprendere nel loro cerchio infernale lo faranno usando qualunque mezzo a loro disposizione.
      Per quello è importante lavorare molto su noi stesse e capire quel’è il bisogno irrisolto che loro hanno saputo così ben intercettare. Lei ha capito che il tuo bisogno è di tipo emotivo, ti parla come se fosse un ex fidanzato che non senti da tempo, che poi…che significa “mi manchi” quando per mesi e mesi non ti ha calcolata dopo essersi comportata come una vera scroccona quando era in vacanza a casa tua?
      Ti dico cosa gli manca: gli manca la sua ex allieva che la idolatrava, che la faceva sentire una gran figa e la teneva sul piedistallo. Ma di te come persona non gli manca nulla…infatti ti aveva già prontamente sostituita con la allieva, la quale però non si è dimostrata malleabile ed ecco perchè ora torna da te.
      Anche io sono stata trattata così, in particolare dal primo Np, che mi metteva da parte per mesi per inseguire le sue nuove fiamme, ma non appena le cose con queste andavano male si rifaceva vivo e mi teneva per il tempo che gli serviva a trovarsene una nuova, dopodichè spariva letteralmente dai radar. Poi quando si rifaceva vivo mi diceva che gli ero mancata. Si certo, e nel frattempo?
      Non bisogna cadere nel tranello del loro coccodrillismo, una persona che ci tiene a te veramente non sta settimane o mesi senza farsi sentire o dirti che non ha tempo per chiamarti o vederti ma è presente per te e non si fa viva solo quando ha bisogno di te per il suo tornaconto.
      Un abbraccio

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    2. Carissima Ribelle, come da copione. Non ha il pubblico adorante (e pure pagante!) ed ecco che tu torni la sua amica con la quale confidarsi. Che coincidenza, eh?
      Ciò che ti scrive Spirito è assolutamente vero e ti prego di non avere mezzo dubbio sul fatto che alla tua amica non importa nulla di te e del tuo aiuto. Il suo problema psicologico è una scusa per attirarti nella trappola facendo leva sulla tua disponibilità e nota energia vitale.
      La dissonanza che provi è tanto normale quanto pesante da sopportare, ma ce la puoi fare se ripensi a tutti gli episodi di questi mesi e anche a quanto hai appreso qui.
      Np chirurgo mi ha ricatturata molte volte con la finta modalità “sono giù”, ma tutte le volte in cui ho risposto ho sempre ottenuto lo stesso risultato: la sua rinnovata indifferenza a partire dal minuto successivo alla mia risposta.
      Ti mando un abbraccio, forza e lucidità a te!

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      1. Speranza cara,grazie di cuore.
        Oggi ho scritto a voi di getto…non solo ha fatto questa parte,poi l ho rincontrata sulle piste ..ha voluto fare pure una foto..troppo per me.
        Ora…sono nuovamente centrata su di me,su tutto quello che ho scritto,ho riletto i miei post ,le vostre risposte.
        Assurdo come per un attimo riescano ad intortarti.
        Continuo il mio no contact…beffa delle beffe oggi è esattamente il 6 mese dall ultimo incontro con lei.
        L allieva 2 si è rivelata un dono di Dio.
        Ha subito capito la situazione e mi ha detto…tienila lontana ,hai già cambiato faccia ,lei è negativa.
        Continuo a stare qui con voi, a leggervi…la strada per me è ancora lun ga…la vedro’ mio malgrado fino a fine aprile,ma devo evitarla come la peste
        Un abbraccio ed un grazie di cuore

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      2. Ribelle stai facendo bene e non da oggi, sei una persona tutt’altro che sprovveduta e assolutamente in grado di vedere tutto il teatrino di questa persona se lo metti in controluce. Lei ha bisogno di averti accanto oggi più che mai, la tua assenza rende meno brillante e credibile la sua facciata finta e malevola. Se invece potesse riaverti accanto potrebbe mostrare al mondo intero che ti ha ripresa sotto di lei e puoi solo immaginare cosa arriverebbe a dire e fare, considerato come si è comportata male quando l’hai accolta con grande generosità a casa tua, ovvero in una situazione di “pace”.
        Parli dei 6 mesi esatti come una ricorrenza: lo sai che np – dopo che ho iniziato il no contact – mi ha scritto per 4 mesi ogni 3 settimane esatte alla stessa ora? A loro piacciono questi giochetti, è così divertente sconvolgere la vita delle persone con le loro pagliacciate, perché di questo si tratta Ribelle: pagliacciate. Perché una persona centrata, quando ha desiderio di comunicare alza il telefono, incontra, parla, spiega, guarda in faccia. E qui invece assistiamo alla fiera del nulla.
        Non capisce perché non ti ha più vista? Non è un problema tuo se lei non capisce.
        Ha un problema psicologico? Non mi risulta tu sia una psicoterapeuta nè sua amica per come ti ha trattata. Quindi…
        Ribelle, pensa a come stai bene quando lei è lontana da te e, viceversa, a come le giornate diventano inconcludenti per te quando lei invade i tuoi spazi. Non permetterglielo, se la guardi bene è meno di nulla rispetto a te, che in questi mesi sei andata avanti eccome. Lei è la solita arraffona da strapazzo, che appena si accorge di non avere tutte le pompe di rifornimento funzionanti entra nel panico e improvvisa il malessere psicologico. Non la trovi semplicemente ridicola?

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  25. Grazie Spirito…è così…lo so ,devo riprendere il no contact subito, ho dalla mia che lei non c è la settimana prossima.
    Oggi mi ha colpita per come mi guardava…hai ragione mi sono sentita tipo una sua ex fidanzata,ma perché voleva sedurmi.Poi che significa ho un problema psicologico? …che stronza…per l allieva 2 banalmente ha provato a ripescare me per poi ripescare lei.Come 2 vittime impazzite…siamo uscite dalla sua orbita e lei è andata in crisi.
    Per me si è riaperta no so quale ferita,ma devo riergere il muro.
    Grazie cara Spirito 💜

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  26. Brava Speranza…è ridicola, è una farsa.
    Ora che sono a casa mia,lontano da lei..mi rendo conto che non ha avuto un comportamento normale. Nessun pudore a spiattellarmi mancanze, e problemi suoi..ad autoinvitarsi nella mia città non chiedendo se fossi disponibile perché…io lavoro qualche volta😁
    Nessun…ma tu come stai? Che fai?
    Grazie di cuore…sono fortunata ad avervi come angeli protettori .
    La mia empatia mi stava già portando a chiedermi…ma che problema avra’ mai?
    Invece lei mi odia perché sia io che la nuova allieva l abbiamo scaricata.
    Quell abbraccio ,quegli occhi puntati nei miei e quella voce mielosa” mi manchi tanto”..la maschera.
    Devo proteggermi tanto da questa donna.
    Pensa che mi ha detto…ti ho lasciata ad aprile …e scii nello stesso identico modo ( sottinteso di m…)
    la mia nuova amica..mi ha detto..beh vuol dire che non ha insegnato bene.
    La verità è che scio molto meglio..ma questo perché mi sono allenata tanto.
    Lei è avida .Vuole me per arrivare di nuovo all allieva che ha perso…
    Tranquille…Ribelle è nuovamente in no contact.
    Un grande abbraccio 💜

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    1. Sai che c’è Ribelle? Che scii come caspita ti pare e piace. E in base a come gira la giornata. E anche secondo il tuo impegno, la qualità della neve, le congiunzioni astrali, la voglia di fare molto bene, il fancazzismo, il fatto che forse potresti essere magicamente attratta dal surf… insomma, Ribelle, in base ai cavolacci tuoi. Non credo di ricordare che tu debba vincere le Olimpiadi, sbaglio? A me pare che tu sia una donna adulta che ha imparato a sciare molto bene in età tardiva rispetto alla norma. A casa mia questa cosa si definisce eccezionale e bella, tanto che quando ne parli io fantastico sempre di quanto mi piacerebbe imparare a sciare come te (i miei genitori non sapevano neanche che esistessi, figurati se mi hanno mandato a sciare, nuotare, fare danza, pallavolo, suonare il pianoforte, cantare nel coro, etc. etc. come accadeva ai bambini che stavano a scuola con me). La tua “amica” invece è un’insegnante fallimentare destinata a spegnersi nella sua stessa protervia. Chi insegna si alimenta della gioia dei suoi allievi nell’apprendere, li sorregge e si carica delle loro paure per consentire loro di volare sempre più alto. La tua insegnante invece ha passato le giornate a metterti sassi nelle tasche, per renderti insicura e bisognosa di lei. Un vero fallimento, credimi. Mentre tu puoi volare sugli sci più leggera che mai e sicuramente aiutare altri a migliorare.

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  27. Cara Speranza hai proprio ragione, ti dirò che quando la frequentavo mio marito mi diceva” mica hai bisogno della badante delle nevi”..Io invece senza di lei mi sentivo persa.
    Poi ho incominciato a sciare com lui, avendo la fortuna di praticarlo tantissimo …ed ho visto che miglioravo e mi divertivo.
    Da 2 mesi scio da sola,in compagnia…ma soprattutto senza di lei sono più sicura di me.
    Dovresti provare Speranza…è uno sport meraviglioso.
    Permette di misurarsi col coraggio,la creatività, la natura…
    Ho imparato 3 anni fa…nel mio momento perfetto…bimbi più grandi, progetti nuovi.
    Ho incontrato lei ,quel giorno,per caso.
    Non dovevo essere lì, mio marito aveva sbagliato valle e maestri.
    lei era inviperita,perché eravamo in ritardo, chiassosi…e scapicollati.
    Lo sguardo di ghiaccio.Il senso di familiarità ( come per te) e di allerta.
    Poi mi sono ritrovata a parlarle di me…
    Dopo 2 mesi di nuovo lei…che mi vede e mi abbraccia e mi dice: sei tu…sei dimagrita ed hai cambiato giacca.
    Dopo 5 gg con lei…le prime piste impegnative…era entrata nella mia vita.
    Mi ha trovato la casa …e l aggancio era fatto.
    Incredibile tutto ciò.
    Poi sapete com è andata…per me è sempre doloroso pensarci.
    Doloroso pensare che sono stata manovrata.
    Ma ora sono felice..sono ritornata serena come 3 anni fa…prima di questo psicodramma.
    Per questo devo proteggermi da lei,e non abbassare la guardia.
    Un caro abbraccio

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    1. Adoro già solo l’idea di sciare e mi fai sognare ogni volta che ne parli, grazie!!!

      Ti ha manovrata è vero, ma non ha cambiato la splendida persona che sei: è una splendida notizia per te, la tua famiglia e il mondo che ti circonda e circonderà.

      Un grande abbraccio!

      Ps. Complimenti a tuo marito per il copy: badante delle nevi è fantastico!

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  28. Grazie Speranza, ti inviterei da me per farti provare…veramente.
    Si può imparare a qualsiasi età…lo stare in alto ,tra le vette è tempra per il cuore e l anima.
    Questo mio povero marito che è lo sciatore di casa …per 20 anni aveva rinunciato a sciare e a portarmi,perché io pensavo che non avrei mai superato le mie vertigini.
    Invece ora vado sulle piste nere come un kamikaze.
    Ma questo non è merito della np.
    È merito della mia solita follia😁
    Cara Speranza mi raccomando anche tu,non abbassare mai la guardia con il tetro chirurgo. La tua storia l ho riletta tante volte, e mi venivano le lacrime se pensavo a come questi str…siano dei ladri di anime belle e menti eccelse.
    Una cosa ho imparato…non accontentarmi più. Esigere di essere trattata come io tratto le persone.Non negoziare sulla reciprocità.
    Ho visto che applicando queste tre regole, si scremano persone e situazioni.
    Un abbraccio grande

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    1. Ribelle, se io abbasso la guardia con np chirurgo mi ritrovo con la faccia nel fango nel giro di venti minuti. Dobbiamo renderci conto definitivamente che con loro il contatto zero è a vita (e ricorda che lui abita di fronte a me, l’ho appena sentito uscire con l’auto – lunedì giornata di eroismo per lui perché di solito opera – e fra una ventina di minuti esce la moglie che parcheggia ignara sotto alla mia finestra…).

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  29. Vi leggo e rileggo con attenzione quasi come se ogni parola fosse un abito scomodo che anch’io, mio malgrado, ho indossato per anni. E’ raccapricciante vedere come in ognuna di queste cancrene umane, si ripetano schemi comportamentali che hanno sempre e comunque lo stesso obiettivo: annullarti. Dall’insegnante di scii, al chirurgo passando per l’ex compagno/a e terminando con il genitore. Zombie senza cuore ma ben travestiti da umani devoti al prossimo. In questi anni, mi sono spesso interrogata sul perdono come unica via per ritrovare la pace eppure non ci riesco. Ci ho messo anni per riconoscere e maturare un distacco emotivo da queste cancrene che ormai riconosco da lontano anche se sono cosparsi di chanel n5 ma…ma…con i miei familiari non riesco. E’ un dolore misto a rabbia feroce che non mi abbandona nonostante tutto. Per fortuna ho trovato voi e questo blog che mi date quell’abbraccio umano che mi manca da anni.

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    1. Valeria cara, il perdono è auspicato da molti in quanto ti libera ed “eleva”. Personalmente ho discusso a lungo con la psicoterapeuta, lasciando a un certo punto fluttuare la cosa per vedere dove andava…
      A me il perdono non viene. Ho perdonato invece me stessa e mi perdono ogni volta che vacillo e penso di avere responsabilità per l’abuso subito. Sto alla larga dalla mia famiglia, vedo mio padre una volta ogni due anni o anche meno, anche se viviamo nella stessa città.
      Il chirurgo non ne parliamo, non credo di volerlo perdonare perché non sarei nemmeno dove e come dirigere il perdono.
      Non colpevolizzo più nessuno, ma so bene le responsabilità, comprese le mie. Oggi il perdono per gli np non mi viene naturale, quello verso di me invece sì (un po’ per volta). Diamoci il tempo, Valeria, facciamoci questo regalo meraviglioso.
      Ti abbraccio

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  30. Carissimi…sapete cosa ha fatto? Mi è apparso un suo post di fb con la foto che oggi ha voluto fare con noi …e con su scritto : le mie allieve felici.
    Considerate che non ha l amicizia dell altra ragazza…
    Cosa significa? Su di me sono inquietudine.Perché ha fatto questo?
    Scusate…ma lo sapevo che vincere alcune battaglie non significava vincere la guerra.
    😔

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      1. Cara Speranza hai ragione, è a corto pesantemente.La foto poi…bruttissima, noi due venute male lei in mezzo con sorriso a 40 denti.
        Purtroppo ho provato inquietudine mista a paura.Un p’o come quando a novembre temevo di vederla.
        Ma da oggi mi impegno a scacciare tutto questo dalla mia vita.
        Penso spesso a te ,alla tua forza…mi dispiace tanto che ci siano capitate queste persone .
        Sei incredibile Speranza, ricordati sempre quanto vali tu e quanto vale zero questo omuncolo sadico che ha sublimato la sua perversione trasformandola in professione.
        La realtà è che noi saremo sempre dei perdenti con loro.Le vette di cattiveria e falsità non possono appartenerci.
        Un caro abbraccio e pensa sempre a quanto sei stata forte e brava ad allontanarlo da te

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      2. Carissima Ribelle, concordo con Speranza sul fatto che lei voleva esibirti come un trofeo oppure… screditarti. Mi spiego meglio: lei ha capito perfettamente di essere stata inquadrata da te e sospettava che con la sua nuova allieva tu ti fossi confidata. A quel punto ha avuto l’idea della foto per mandare un messaggio alla tua nuova amica: “Ma guarda questa qua: parla male di me con te ma poi ridiamo insieme e ci facciamo pure le foto!”. Immagino il tuo disagio quanto ti ha chiesto la foto, il tuo senso di repulsione… Ti sono vicina, cara! Abbraccio grande!

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  31. Ciao Speranza,
    buongiorno e un abbraccio a tutte.
    Non torno spesso, ma ci sono.
    Ogni giorno da questa rinascita ringrazio Claudileia e voi per aver trovato la via, sono quasi 2 anni.
    Purtroppo non posso fare a meno di constatare che gli effetti negativi del periodo passato “con” np si ripercuotono ancora nel presente, che pure con tanta soddisfazione e motivazione sto costruendo passo dopo passo.
    Grazie per la tua testimonianza, spero di essere pronta a portare anche la mia, arriverà il momento giusto anche per questo.

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    1. Carissima Device, ognuna di noi ha i suoi tempi! Quando ti sentirai pronta, eccoci qua! Hai aiutato molte persone con i tuoi commenti e sono certa che quando arriverà il momento sarà liberatorio per te come è stato per me! Onestamente non mi credevo tanto in grado di farlo, eppure eccomi combattendo vergogna e timidezza! Abbraccio enorme e GRAZIE!

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    2. Ciao cara Device, che bello leggerti. Condivido la gratitudine e, mio malgrado, anche gli effetti negativi di np, in questo periodo in particolare in cui, appena mi pare di intuire un comportamento manipolatorio, mi metto immediatamente sulla difensiva.
      Per quanto riguarda la testimonianza ci ho girato attorno veramente a lungo, un po’ come quando ti devi tuffare e non ti decidi mai… avevo paura di scrivere banalità, avevo paura di apparire sciocca, avevo paura di confondere i lettori del blog usando espressioni improprie o trasferendo concetti errati.
      Quando vorrai sarà bello leggerti e abbracciarti.

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    3. Grazie a tutte voi, mie care.
      Il distacco dal blog è uno step di tutto il cammino, credo. Ma non dimentico.. né questo spazio in cui ogni tanto vengo e in cui spero di essere ancora utile, né tutte voi e leggo con orgoglio e affetto i percorsi che state facendo… tutte insieme siamo la dimostrazione che questi esseri possono vincere tante battaglie, ma non la guerra.
      Continuando a stringervi in un abbraccio, se posso, vorrei chiedervi se avete più notizie di Eris… come dicevo non vengo spesso tra queste pagine ma mi sembra sparita completamente, se sapete qualcosa mi piacerebbe essere aggiornata.
      Grazie e a presto.

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  32. Si Claudileia questa è una lettura, ma penso che sia stato anche egocentrismo di pubblicare qualcosa sul suo profilo…un qualcosa senza senso, per me.
    L anno scorso io pubblicavo solo foto con lei…ecco la mia maestra, io e la mia maestra…aperitivo con la maestra.

    Quest anno ho quasi abbandonato fb..anche per preservare la mia vita.
    Ieri il suo aggancio psicologico ” ho un neo psicologico ma non voglio parlartene qui” e la foto pubblicata mi hanno provocato ansia.
    Poi dopo che mi sono confrontata con voi ,ho razionalizzato,certo dovrei ridere ,dovrei sbeffeggiarla…ma non sono ancora così centrata.
    Un abbraccio e buon lavoro💜ps l altra allieva non usa fb,non è neanche nelle sue amicizie…era un messaggio per me sola,temo.

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  33. Dolcissima Speranza, leggere la tua storia mi ha fatto ricordare le schifezze del mio np: i suoi messaggi laconici, i suoi no alle mie proposte di vederci (eh già, ero diventata soffocante perché andavo “avanti avanti” nelle cose però lui all’inizio nello stesso MINUTO mi proponeva via sms di fare un weekend romantico e di trascorrere una serata a casa di amici).
    Tu eri la “Prof” ed io invece la “figlia di Prof. del ca**o”.
    Anche io, come te, dopo il nostro primo “rapporto” (andato male perché lui ha perso l’erezione) mi sono sentita sporca, violentata e quella notte mi sono lavata.
    Dopo che ha usato il mio corpo mi ha detto “rimaniamo amici”.
    Solo una persona senz’anima fa una cosa del genere.
    Ricordo le litigate in cui anche io speravo (invano) in una evoluzione del rapporto ma alla fine ricevevo solo messaggi del tipo “è stata una sc****a divina”, poi sono finiti anche quei messaggi e ho ricevuto solo il silenzio dopo i nostri incontri, come dici tu come a dire “tu non esisti”.
    Ah le richieste assurde e perverse, “porta tua sorella o un’amica che lo facciamo a tre”.
    L’unica differenza che riscontro è che il tuo è un chirurgo mentre il mio un operaio ma cambia poco perché entrambi sono psicopatici.

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    1. Carissima Oliver, un resoconto raccapricciante anche il tuo, non c’è niente da fare. La disumanità di questi esseri è così sconvolgente che riesce a pietrificarti anche quando hai messo in mezzo mesi o anni di silenzio.

      Mi addolora sapere che tu abbia subito quanto scrivi e chissà che altro ancora. Mi addolora che donne come te, me e tante altre siano arrivate a trovare normale il fatto di essere trattate come oggetti inanimati da abusare in ogni modo possibile, sui quali scatenare la rabbia, l’invidia, la perversione sessuale, l’odio ingiustificato, la frustrazione.

      Mi addolora che si permetta a qualcuno di cancellare il nome col quale siamo state riconosciute alla nostra nascita.

      Mi addolora che si trovi normale il buttare il nostro corpo in mezzo al fango insieme a quello di altri esseri umani.

      Mi domando ancora oggi quale pozione mi avesse fatto bere np per ridurmi al silenzio rispetto alla sua gloriosa vita, eppure, colpo su colpo, senza fretta e con discreta costanza è riuscito a farmi cadere in ginocchio davanti a lui. E poi farmi a pezzi.

      Tutto come da copione Oliver, tutto.
      Ma come è possibile che queste persone si mimetizzino così bene e addirittura siano celebrate spesso dalla società?
      Quanto c’è di loro abilità in tutto ciò e quanta invece è la nostra predisposizione al silenzio di fronte all’abuso?

      La tua storia cara Oliver è degna del peggiore degli incubi e non diverge per nulla dalla mia. Eppure, per mesi e mesi ho pensato che, tutto sommato, np non mi aveva mai fatto del male fisico e che, anzi, in fondo aveva dimostrato interesse in me… “certo, mi dicevo, lui è sposato e non te lo ha detto, ma allora perché non gliel’hai chiesto tu? E poi, con la tua esuberanza, magari se stavi più tranquilla lui ti avrebbe scelta, invece così lo hai spaventato, in fondo ti mandava il buongiorno, le canzoni da ascoltare, una foto osè, ma solo perché ti desiderava…”.
      Oliver, queste cose le ho pensate davvero e a lungo perché per me erano l’unica spiegazione possibile all’abuso, non vedevo altra spiegazione che questa.
      Quando ho letto il blog, pensavo che qui si annidassero persone in gamba, ma un po’ fissate sulla questione; ma quando le descrizioni di np hanno cominciato a coincidere perfettamente tra persone fra loro del tutto irrelate, allora ho cominciato a capire e ad avere paura di non farcela a uscire più dall’incubo.

      Testimoniare la verità ci rende liberi dalla vergogna e aiuta il prossimo a fare altrettanto. Se poi penso che il mio incontro con np è nato proprio perché io gli ho offerto la mia testimonianza in un incidente, allora rabbrividisco. Ma poi capisco che è venuto per me il momento di capire chi ho di fronte senza averne paura e di imparare a dire “no” tutte le volte in cui una cosa non mi trova a mio agio.

      Mi sono dilungata all’infinito, scusami.
      Ti abbraccio tanto

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      1. Cara Speranza, anche io come te mi sono detta che se fossi stata più tranquilla con lui le cose avrebbero funzionato, non solo io me lo sono detta ma lui in primis me lo ha detto ed ora col senno di poi capisco che era un modo per avere il controllo su di me e per indurmi ad accettare le sue condizioni ossia tenermi al palo in attesa del mio turno.
        Quindi ti dico NO, se fossi stata più tranquilla e meno esuberante non sarebbe cambiato assolutamente NULLA.
        Non ti sei affatto dilungata, quando ti leggo provo un’immensa tenerezza nei tuoi confronti, prima di scriverti ho riletto la tua storia più volte a distanza di giorni per cercare di carpire gli elementi in comune tra le nostre storie che sono simili a tutte le storie di noi vittime per fortuna sopravvissute all’abuso.

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      2. Proprio così, a loro non va mai bene niente di noi, cara Oliver. Ma proprio niente di niente.
        Buona giornata (mamma mia che sonno stamattina 🌸)

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      3. Io mi sto svegliando sempre presto la mattina, che bello vedere l’alba con la tranquillità senza il narcisista intorno!
        Buona giornata Speranza, siamo libere!

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      4. Splendido pensiero Oliver, è vero! Cominciare una giornata senza l’incubo di uno psicopatico addosso dà un senso di libertà unica.
        Dobbiamo rimanere libere e aiutare chi ha bisogno a diventare tale, tutti meritiamo di svegliarci con la bellezza attorno… e la bellezza siamo anche noi.
        Abbraccio grande grande

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  34. Cara Speranza, ho lasciato un commento sulla tua storia per sbaglio nell’articolo precedente sul gaslighting, non riesco a riproporlo qui perché me lo da come duplicato.

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  35. Ciao ragazze io oggi sono un po’ giù…sapete come sono stata forte e brava…dopo l incontro di domenica per me pesantissimo, più foto su fb…ieri ha ricominciato con i cucù . .vignette ridicole mandate senza saluti. Mi vergogno a dirlo ma subito il mio cervello ha incominciato a pensare…forse una lezione la provo, forse si è ravveduta. Invece no ..lo so…impossibile.Quindi da ieri ho cambiato umore,ed oggi mi sono imposta di resettare tutto.Per fortuna il prossimo weekend non ci sarà ed io cambierò maestro per la prima volta.Ma ora mi sento un po’ ansiosa…perché è come se fosse ritornata .Non so come spiegare.
    Maledetto il giorno che l ho beccata sul mio cammino.
    Devo assolutamente ritrovare la concentrazione e fare una barriera emotiva.
    Scusate lo sfogo…😔😔🤗

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    1. Ciao Ribelle, la tua amica non brilla per originalità… le vignette come forma di cucù le conosciamo tutti bene e sono così patetiche che non meriterebbero nemmeno di essere citate, se non fosse che sono tentativi di aggancio a qualunque costo. Preparati a ricevere questo e altro da qui in avanti, sii pronta alla decodifica immediata di cosa ti propinerà questa persona senza scrupoli. Non escludo che arrivi a darti dell’ingrata e che ti faccia pure una scenata: da zero a 100 aspettati 100, anche perché la stagione dello sci fra un po’ finisce e lei deve capitalizzare, incamerare, guadagnare energia prima che la neve si sciolga.
      Tira dritto Ribelle, hai la tua famiglia e i tuoi amici e sono certa che da loro ti torna un’immagine ben diversa del tuo valore. Dalla tua “amica” sarai sempre “abbassata” e resa confusa, come minimo.
      Ti ricordi la mia “amica” avvocatessa che è stata malata e ha messo in riga tutti i suoi amici OBBLIGANDOLI ad aiutarla con tanto di CALENDARIO FORZATO?
      Non appena lei ha finito la radioterapia io mi sono sfilata lentamente per non avere discussioni in merito; lei appena se n’è accorta ha iniziato a BOMBARDARMI di messaggi che passavano dai cuoricini, alla rabbia fino ad arrivare ad auguri veramente osceni e malevoli di Buon Anno ai quali non ho risposto. Pare che si sia rassegnata, ma so già che a breve la troverò da qualche parte e che sarà pure aggressiva. Per questo ti dico di prepararti, perché capisco bene il modello di persona che hai di fronte, nella misura in cui – per fortuna – questa volta non sono coinvolta e ho la conoscenza del blog di questi anni.

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      1. Cara Speranza la mia fortuna è che è malsopportata ,quindi ha parlato male di me sicuramente ,ma con persone che non ho praticato mai.La sua amica- sorella…sicuramente è una di queste da sempre.Appena l ho conosciuta,lei mi ha spedita a farmi ‘ vedere da costei….poi sempre costei, non mi ha mai salutata.
        Lei ha sempre usato questa donna per triangolarmi, era sempre presente nei discorsi .Mi ha anche parlato male di lei…definendola debole e criticando la sua situazione familiare .
        In realtà lei è sola come un cane.
        Forse paradossalmente, l unica che l ha calcolata, l ha trattata con riguardo e stima, ha pensato di volerle bene sono stata io.
        Invece la triste verità è che lei non sa volere bene ,ha un fare immaturo e superficiale.. prigioniera di sé stessa.
        L ho sempre detto…ho incontrato il np peggiore…quello sulla via del tramonto.

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  36. PS ora ha postato la foto pure su instagram…notare che io la seguivo, e lei non segue me.il titolo..le mie allieve scatenate sulle piste.Non ha senso.Ma mi mette ansia

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  37. Ciao Ribelle,
    non ci “conosciamo” ma diciamo che ho militato spesso tra queste pagine in passato. Non conosco bene la tua storia ma colgo il tuo sgomento tipico delle prime fasi di questo tortuoso ma liberatorio cammino.
    Forse ti sto dando un consiglio banale e probabilmente avrai già attuato qualche difesa di questo genere ma quello che posso dirti è che è essenziale che tu smetta immediatamente di rifornirti di questa “droga”. Il np semina briciole per la strada e aspetta che qualche malcapitata passi a raccoglierle… e non dico “qualche” a caso… a lui / lei non interessa chi cadrà nella trappola, per questo non riesci a comprendere il destinatario… puoi essere tu, e andrebbe bene, o l’altra ragazza che lo potrebbe venire a sapere tramite qualcun altro… o un’altra nuova allieva… lo scopo sarebbe comunque raggiunto.
    Una cosa che a me ha aiutato moltissimo in questa fase di confusione e distacco che stai vivendo anche tu è stata il comprendere di essere intercambiabile. Io che nutrivo per lui sentimenti profondi, che avevo rinnegato me stessa e ciò che avevo di più caro in suo nome.. proprio io.. ero uguale a una vicina di casa o alla cassiera del supermercato o ancora alla segretaria del posto in cui lavorava… persone conosciute da anni o da minuti, frequentate o viste per caso, bionde, more… uguale cara Ribelle, uguale.
    “Non ha senso”, lo dici tu. “Mi mette ansia”, pure.
    Blocca, spegni, forzati a fare qualcos’altro anche se non ti va.
    Disintossicati, cara, non c’è altra via.
    Un abbraccio.

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  38. Cara Device,grazie di avermi risposto.
    La mia storia è un po’ diversa dalle vostre,perché sono caduta nella trappola di una narcisa- pseudo amica.
    Diciamo che non ho colto tanti segnali strani e il disagio nei suoi confronti.
    Pero ‘ come tutti noi qui..non mi era mai capitato di conoscere questo mondo così variegato ma composto da individui simili tra loro.
    Purtroppo non mi sono sottratta alla sua tossicità e anzi ne sono stata invischiata.
    Però una parte di me era sempre vigile, e cercava di liberarsene perché percepiva il malessere,la confusione e l invidia patologica.Purtroppo per 6 mesi l anno ,ogni weekend, ogni festività devo averci a che a fare.Come il chirurgo di Speranza ,abita dietro la mia casa in montagna.La vedo dove ho l attrezzatura, la incontro in giro.
    Non so come…fin ora ci siamo evitate..perché anche lei da vera narcisa, non è scesa dal piedistallo del tutto dovuto ,sul quale l avevo posta.
    Ma ora qualcosa è mutato.In verità da quando non si approvvigiona alla mia fonte è molto sottotono.L anno scorso era sempre luminosa come un albero di Natale .Quest anno è slavata.I suoi piani sono andati male.Nessuna nuova allieva da spolpare…ed io la sua’ creatura’ totalmente fuori controllo.Quindi mentre il mio no contact di 6 mesi prosegue come una corsa ad ostacoli ,lei mi si para di fronte…e cerca di sedurmi.Come? Mi manchi…ti devo vedere, ho un problema psicologico.
    Ed io invece di ridere a lacrime…incomincio ad intenerirmi.
    Morale …2 giorni di cattivo umore…e di dissonanza.
    Cara Device,sai perché mi sono preoccupata ? Perché ho avuto la possibilità di vederla all opera come stalker di un poveraccio .Una ottusa,senza vergogna,senza dignità….mentre lui non se la filava proprio.Quindi so…come dice Speranza , che se volesse mettersi in testa che vuole la sua creatura,potrebbe rompere molto le scatole.
    Poi io confido nella proverbiale pigrizia degli np.
    Comunque una settimana fa…mi aveva detto,incrociandomi…Ribelle quest anno ti vedo proprio giù di tono.Infatti ho fatto di tutto per perdere appetibilità…ma poi mi son detta…è disturbata, vuole vedere in me chissà che cosa,io non posso mettermi in questo caos mentale.
    Sai Device…questa estate quando ero in astinenza biochimica…bruttissima…una drogata..ho incominciato a pensare: io sono nulla per lei.
    Cosi con tanta sofferenza,mi sono sga nciata. Non volendo più credere alla sua immagine falsa.Comunque la maschera era già caduta.Quando aveva incominciato a raccontarmi i suoi veri ‘ valori’…cioè rovinare le famiglie altrui.
    Oggi sono ancora sgomenta .È faticoso credere che mi sia capitato tutto ciò.
    Lei non è come l avvocatessa di Speranza,perché mi sembra più covert…agisce manipolando stando attenta a non farsi scoprire.
    Comunque devo essere fedele alla mia verità e non cadere più in dissonanza.
    Nessuno può salvarli.
    Un abbraccio

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  39. Purtroppo a quanto pare la famiglia disfunzionale con genitori assenti, anafettivi, narcisisti maligni e quantaltro, e sempre presente nei rispettivi vissuti di soggetti alle prese con narcisisti maligni e sociopatici. ne so qualcosa. hoavuto purtroppo nonna narcisista maligna perversa incallita come una megera delle soap opera anni 80, padre antisociale sociopatico, madre narcisista invidiosa marcia delle figlie castrante e maligna. ho molti cugini narcisista assorbiti da questo modus operandi, ho avuto tutte le amiche narcisiste, e pure la sorella. un esercito in pratica. ma ho capito che lo attiravo poichè avevo assorbito tali comportamenti disfunzionali e determinate dinamiche come sane. l imprinting è molto centrale nelle relazioni. e poi naturalmente ciliegina sulla torta è piombato lo psicopatico maligno perverso con tratti borderline

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  40. Cara Speranza,
    mi mancano un po’ le parole, e questo è un caso raro 🙂 .
    Conoscevo la tua storia a spezzoni, leggerla tutta è stato diverso, straniante, anche averla resa come un resoconto con tanto di date ha accentuato la sensazione.
    Sembra assurdo che sia trascorso tanto tempo, che quel vigliacco (definizione perfetta) ti abbia tenuta in scacco così a lungo.
    Eppure so anche troppo bene come funziona, tra l’altro alcuni passaggi anche temporalmente coincidono, sono atterrata anche io in questo blog, vagando a caso, nell’ottobre 2018. Oggi so che ci siamo fatte compagnia quasi dal primo giorno.
    Dicevo mi mancano le parole, vorrei dirti che sono solidale ma questo lo sai, che ti ammiro per esserti tirata fuori che un po’ ti invidio per la forza d’animo e la capacità di reagire alla prova più insidiosa ovvero il confronto con i due psicologi-capra re rcredo tu sappia anche questo.
    Sei stata un grandissimo punto di riferimento per me quando tutto vorticava dandomi la nausea e facendomi mancare il terreno sotto i piedi.
    Grazie a te, alle tue parole affettuose, ho cominciato a comprendere che era necessario concedermi tempo, a trattarmi con gentilezza e affetto, ad essere indulgente con me stessa. Mi sono sentita tenuta per mano da una sorella che stava attraversando in quel preciso momento le mie stesse difficoltà.
    Se c’è una cosa, di tutta quella storia deprimente, che posso salvare è avere incontrato tante donne veramente meravigliose ed eccezionali.
    Ti abbraccio forte, spero il meglio per te perché ognuno lo merita ma tu, che “rimetti in piedi gli insetti sulle loro zampine” lo meriti forse pure di più.
    E hai ragione non ha importanza se ti chiami Speranza o Laura, sei nel mio cuore anche se, a me, Laura piace di più .
    Babi.

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    1. Carissima Babi, ti ho letta tra uno scalo e l’altro, ho alzato lo sguardo in questa gigantesca hall e gli occhi mi sono riempiti di lacrime.

      Quando scrivi “tutto vorticava dandomi la nausea e facendomi mancare il terreno sotto i piedi” non posso che condividere quella sensazione maledetta che tutte hanno provato: barcollare per il dolore e non sapere più dare un nome alle proprie emozioni, figurarsi al resto.

      Piango per stanchezza, Babi cara, per avere fatto qualcosa di orribilmente faticoso per ritrovarmi apparentemente al punto di partenza. Apparentemente è però anche la parola chiave che mi conduce, ancora oggi e tutte le volte che serve, a prendere la realtà e metterla in bella mostra davanti ai miei occhi. Che fatica, per l’appunto.

      Sono infinitamente felice di saperti stare bene, sento la tua mancanza, ma so che si deve al fatto che non ci sono più catene attorno a te e che quindi voli altrove e sorridente. Allora sorrido anch’io e le parole – come dici tu – non vengono e nemmeno servono.

      Essere riuscita a farti sentire la mia vicinanza e a prenderti per mano come avrebbe fatto una sorella ha per me un valore inesprimibile, è questo che mi fa commuovere di nuovo, adesso, mentre te lo scrivo.

      Non ci faranno più del male perché non ci troveranno più sole.
      Laura

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      1. Tesoro,
        leggendoti si sono aperte le dighe e mi cola rovinosamente il mascara. Mi spiace da morire sapere che senti la mia mancanza.
        Capisco la fatica, la stanchezza infinita di essere dei sopravvissuti, di avere la consapevolezza che non potremo mai più abbassare la guardia. Ma forse con il tempo, il nostro meraviglioso amico, anche la sensazione di allerta si attenuerà, avremo interiorizzato un allarme speciale che si attiva solo in certi frangenti e non continua a risuonare incessante.
        Non sei, non siamo, al punto di partenza, stiamo percorrendo una spirale che non deve essere considerata su un piano ma in 3D, sembra che percorriamo lo stesso tratto ma in realtà ci stiamo elevando, progredendo nella conoscenza o, se preferisci, stiamo approfondendo nella consapevolezza.
        Nessuna di noi lo ha chiesto, sono sicura che nessuna lo avrebbe voluto, ma visto che è successi cerchiamo di utilizzare questa jattura come una opportunità per evolvere.
        E’ difficilissimo, ancora di tanto in tanto mi sveglio in piena notte apparentemente senza motivo, poi realizzo che il motivo è sempre lo stesso….
        Però non c’è paragone rispetto a meno di un anno fa, o peggio 2 anni fa… sto proseguendo con il counseling, certi nodi stanno vendo al pettine e sono durissimi da sciogliere, uno per tutti la maternità… e non aggiungo altro se no mi serve un papiro.
        Ma da tanto tanto tempo il tizio non esiste nei mie pensieri, nei miei giorni, anzi di recente, i soliti bene informati e volenterosi “amici”, mi hanno fatto sapere che il narci è stato letteralmente sollevato dal suo incarico e sostituito da un giorno all’altro.
        Forse una notizia del genere, ancora qualche mese fa, mi avrebbe (scusami) fatto felice l’avrei letto come un parziale risarcimento danni. In fondo sono scappata dal lavoro per colpa sua e adesso lui ha perso il suo…
        Invece niente, non mi è importato niente, non sono stata soddisfatta né triste né contenta né dispiaciuta per lui, non mi ha fatto nessun effetto, zero.
        L’ho interpretato come una reazione positiva anche se sono consapevole che per qualsiasi altra persona mi sarebbe dispiaciuto.
        Ma d’altra parte mi sto (ancora) riappropriando della mia vita, dei miei progetti, all’inizio mi sono riempita le giornate di mille impegni, piccoli e grandi, ogni momento strapieno per formare argini su argini al pensiero che sgusciava in tantissime direzioni per raggiungere sempre lo stesso punto.
        Adesso ho ridotto gli impegni , mi sto concentrando su alcune cose davvero importanti. Non è che sto perfettamente bene (ma chi di noi potrà mai dire di esserlo del tutto?) sono molto più serena, sono quasi quella di prima, diciamo con un pezzo in più.
        Ti abbraccio forte come sempre, e sappi che ci sono, se vuoi Claudileia può darti la mia email. A proposito ho visto la trasmissione su Rai3 e mi voglio ritagliare tempo per un commento adeguato.
        Con sincero affetto.
        Babi
        PS come ti sei trovata con le extencions? 😀

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  41. Cara Speranza, mi ha molto colpito la tua frase sulla dissonanza cognitiva: “quando quest’ultima prende il sopravvento, allora – e non solo allora – è bene guardare ai fatti, a come sono andate le cose, a come ci siamo sentiti male. Contano solo i fatti. Aggrappiamoci ai fatti, rileggiamo il blog e attendiamo che passi la crisi per non commettere sciocchezze (tipo riallacciare con np).”.
    E’ verissimo ciò che scrivi, io non l’ho fatto per un attimo l’ho dimenticato e nel periodo natalizio mi ci sono infilata con tutte le scarpe nel vortice NP. Ed oggi sono di nuovo nella m….
    A te auguro ogni bene, sei una donna di spessore.
    Un grosso abbraccio

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  42. Cara Speranza,
    dopo mesi di assenza sono tornata in questo blog e ho letto la tua testimonianza. Sei una persona che vale e questo lo percepisco nitidamente sebbene non ti conosca. Per questo, mi rallegra tanto leggere della tua rinascita, della conclusione del percorso terapeutico e dell’affrancamento dalla dissonanza cognitiva. E’ molto vero ciò che scrivi sull’istinto che riesce a cogliere immediatamente ciò che la ragione e il cuore riusciranno a vedere solo dopo aver percorso tutta la strada che conduce al disincanto. Ti abbraccio forte e saluto tutte le compagne di cordata che mi hanno tenuto compagnia in questo blog, compresa la sua padrona di casa Claudileia.

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    1. Alice cara, bentornata e grazie per avere letto la testimonianza in stile “rapporto dei carabinieri”, ci ho provato a scriverla in altri modi, ma mi scontravo con tanta confusione nel mio cervello. Chissà, magari un giorno riuscirò a fare meglio anche se preferirei che la mia mente dimenticasse.
      Sei molto cara Alice e ti abbraccio anch’io. Ti dico anche che tutte noi stiamo affrontando un processo articolato e, in tutta sincerità, la rinascita è ancora lontana da me. Certo, la dissonanza è sparita quasi del tutto; tuttavia sapere che potrei attivare io stessa una nuova spirale con np, dissonanza compresa, mi lascia sgomenta. In fondo, basterebbe solo rispondere a un suo messaggio, guardare verso la sua finestra, curiosare sulla stradina quando arriva sua moglie… Di qui la stanchezza di cui parlavo prima in risposta a Babi.
      Io spero tanto di continuare a farcela, mettiamola così. Dimmi tu come stai (se ti va ovviamente 🙂

      Un abbraccio grande

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  43. PER BABI
    Svegliarsi di notte senza un perché e rimanere lì con gli occhi che vagano nel buio. Proprio così, cara Babi.
    E se voglio posso farmi ancora più male e osservare la sua stanza “lassù” e immaginare cosa sta accadendo là dentro. Nei momenti migliori mi dico che “lì dorme un poveretto”.

    Nella spirale in 3D si incontrano tante cose da fare e chiarire, ma è incredibile il fatto che – in tutto questo processo di approfondimento e crescita che stiamo facendo – np abbia sempre un non ruolo, non trovi? Per quanto mi riguarda, posso dire che “grazie” a lui ho imparato solo una cosa: il puzzo che ha un essere disumano.

    Se il suo licenziamento non ti ha scalfita in alcun modo vuole dire che stai facendo un grande lavoro di cui andare assolutamente fiera. Invidio invece la tua capacità di assumere e rispettare mille impegni, a me riesce difficile persino andare a fare 30 minuti di tapis roulant… tenere a bada il pensiero di np chirurgo mi assorbe moltissima energia e questa cosa non mi piace affatto. Voglio migliorare, vediamo se il tempo e la pazienza mi aiutano.

    Per quanto riguarda le extension mi sono veramente divertita e continuo a farlo pure ora, grazie a due parrucchieri consenzienti e pazzoidi. A dicembre le ho applicate nuovamente e le ho lasciate lunghe fino a metà schiena, una sensazione bellissima!
    Le consiglio a tutte le amanti del cazzeggio. E io, modestamente e almeno in questo, sono reginetta 🙂

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    1. Speranza,
      parto dalla fine: sei una Regina, senza dubbio alcuno, in primis per la nobiltà d’animo.
      Detto questo, non penso che questione tricologica 🙂 sia esclusivamente cazzeggio, che pure è una componente legittima e mi sento di sostenere strenuamente; questa estate stavi cambiando pelle, potrebbe essere stato un modo per far combaciare meglio l’ immagine di te che vedi ogni mattina nello specchio e quella che si sta componendo nella tua mente. Non penso (ancora) che certe manifestazioni esteriori siano superficiali solo perché riguardano la superficie, anzi a volte affiora all’esterno ciò che forse nel profondo non abbiamo ancora esattamente definito.
      Dopo il panegirico sul parrucchiere, che deve essere sempre un po’ folle e consenziente assai :D, ti dico che anche io sto pensando di fare qualcosa ai capelli… dopo averli tagliati cortissimi in fase di recupero da NP, come a confermare a me stessa di aver reciso nettamente con quello che era stato.
      Ancora non ho le idee chiare, ma non sono tipo da cambiare colore… forse potrei farmi tentare dalle extension, in ogni caso per me questo è un segnale che sono pronta per una fase ancora nuova.
      Riflessione molto profonda sulla cifra dell’assenza riguardo NP.
      Assenza che è paradigma della loro essenza, sono identificabili al meglio per quello che NON sono (umani) e che NON hanno (ancora empatia, umanità) e quanto il mondo sarebbe un posto migliore se NON ci fossero… e potrei continuare… da ultimo quanto tutto va meglio se NON sono nelle nostre vite.
      Ti voglio riportare una frase di Mandela che dovrebbe essere più o meno “non si perde mai se, quando non si vince, si impara” e io (noi) perdindirindina se abbiamo imparato :D:D:D.
      Un abbraccio fortissimo.
      B.

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      1. Babi cara,
        Volendoti imitare a ogni costo, oggi ho le ossa rotte! Ieri ho deciso di lavorare da casa e quindi ho voluto strafare tra lavoro di studio e sistemazione della casa, spesa, tintoria e, rullo di tamburi, palestra.
        Devo dire che fare tante cose aiuta davvero a cacciare i pensieri intrusivi e soprattutto accresce la soddisfazione verso di noi.

        È interessante la quartina di NON che hai composto per questi esseri disumani: NON è il prefisso perfetto che si abbina a qualunque valore che, accanto a loro, si spegne.
        E visto che parliamo di NON, penso che da loro NON abbiamo imparato nulla, semmai lo abbiamo fatto grazie alla nostra bella testa, al nostro animo nobile, alle nostre lacrime salate, che abbiamo mandato giù stringendo i pugni e giurando di resistere.
        La cosa che ho imparato pienamente è il valore autentico di tante donne; una novità per me, che ho vissuto circondata da maschi e modelli maschili, e che sognavo (e sogno ancora!) di avere una sorella con cui stare insieme e fare mille cose. In questi anni ho scoperto tanto silenzio e vergogna da parte di molte donne, ma anche tanta solidarietà, quella che nasce anche solo da uno sguardo di comprensione e che passa subito al sostegno concreto. Ho conosciuto donne fantastiche che fanno la Resistenza per sé e per ognuna di noi, e io cerco di imitarle al meglio delle mie possibilità.

        Questione extension: non appena Claudileia mi darà la tua mail ti manderò la foto del prodigio con un bel “prima e dopo”. Secondo me, ti precipiterai dal parrucchiere.
        Mi piace pensare che i capelli siano magici, che sprigionino energia e ne catturino di altra attorno a sé, come si è pensato a lungo per le chiome delle streghe (altre compagne di sventura nella catena millenaria di abusi sulle donne).
        Per cui, le extension io te lo consiglio. E potresti anche azzardare un cambio colore nelle settimane successive… per vedere che succede!
        Quei nostri bei capelli che coprono la nostra bella testa e ci rendono in qualche modo speciali 😊 Non dimentichiamoci di gratificarli nel loro desiderio di vitalità!
        Prima di perdermi nel cazzeggio e giocarmi la tua stima, ti abbraccio forte. Buona notte

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      2. 🙂 felicissima che la strategia anti pensiero intrusivo funzioni anche per te, una volta acquisita bisogna imparare a dosare le forze e su questo sto ancora lavorando 🙂 anzi se ti viene qualche idea fammi sapere.
        Vero, vero anzi verissimo che non abbiamo imparato nulla da loro, e se abbiamo imparato qualcosa NONostante 🙂 loro o a causa loro, fosse solo l’afrore di un essere disumano, lo dobbiamo solo a noi stesse, al nostro coraggio immenso e alla capacità di sopportare un dolore lancinante “stringendo i pugni e giurando di resistere”.
        Anche per me, che vivo circondata da maschi, ma che ho una nutrita falange femminile nella mia famiglia di origine, è stato bello (ri)scoprire la solidarietà femminile che mi manca sempre tanto (viviamo molto lontane).
        Ti voglio bene Speranza, mi auguro che finalmente arrivi un soffio di leggerezza a scompigliarti i capelli, me l auguro per tutti noi e non vedo l’ora di vedere le foto “prima e dopo” 🙂 e magari correre dal parrucchiere.
        Un abbraccio più forte che mai.
        ps stai sicura che ce ne vuole per giocarti la mia stima, anzi in pvt ti confesserò ulteriori strategie “anti intrusione” e allora vedremo …. 🙂 🙂 🙂

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    2. … è partito il commento…
      volevo aggiungere un dettaglio sull’assumere e rispettare mille impegni.
      Credo (temo) sia un mio tratto un po’ nevrotico, in più non è che riesca a rispettare sempre tutti, ma faccio del mio meglio a costo di soccombere, ho pensato di “usare” a mio vantaggio questa caratteristica, per tenermi occupata sul piano fisico.
      In effetti mi ha consentito, nel momento peggiore, di non vagare troppo con la mente e stancarmi al punto di riuscire a dormire un po’ di più.

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  44. Ciao ragazze, leggendovi sul cazzeggio tricologico (bellissimo) mi avete fatto sorridere e vi abbraccio forte… Vi immagino con i capelli lunghissimi sciolti e liberi che ondeggiano sulla schiena mentre correte su uno splendido cavallo bianco…al tramonto, su una bellissima spiaggia bianca, ok forse ho esagerato ma questa è la prima immagine che mi è venuta in mente. Comunque libere. Qualsiasi cosa è lecita pur di star bene, ben vengano i cambiamenti dentro e fuori. A scarto ultimato di np, quando aspattavo di poter essere sola a casa per poter piangere (dopo aver scoperto cosa-non chi-fosse lui)… Schifata da tutto insomma, occhi gonfi di pianto, davanti allo specchio in bagno ho preso la forbice e da una lunghezza stile principessa Disney ho tagliato i capelli… S o p r a l e s p a l l e! Zac! Non volevo più essere come mi diceva “lui” di essere… “guarda se tagli i capelli non mi vedi piu(a saperlo😂)… No, perché sono splendidi, no sai io li adoro, a me la donna piace con i capelli lunghi… Se tagli i capelli faresti schifo perché sono l’unica cosa che hai di bello…
    Quindi,in un principio di incazzatura ho fatto il taglio che ho sempre voluto fare(ovvio poi amici parrucchieri mi hanno sistemato)… Non volevo più vedermi con i suoi occhi, lui che mentre me li accarezzava mi diceva “ti voglio bene” però se li tagli mi fai schifo insomma… Comunque non l’ho più visto… Merito dei capelli? 😂… Adesso vorrei puntare a ciocche fucsia, che ne dite? Viva tutto quello che ci fa star bene, un libro, un tramonto, un caffè e una seduta dal parrucchiere… Viva noi! Vi abbraccio tutte ragazze!
    LALLA

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    1. Cara Lalla,
      che bellissima immagine 🙂 il tuo commento mi ha fatto bene ti ringrazio di cuore.

      Su quella spiaggia, al tramonto (o quando ci pare) c’è tanto tanto spazio ancora per correre, galoppare, passeggiare sul bagnasciuga o fare un picnic, con i capelli lunghissimi o corti, sciolti o raccolti, riccioli o lisci e persino con le ciocche fuxia 🙂 ti aspettiamo (sicuramente Speranza sarà d’accordo), anzi vi aspettiamo.
      Forse totalmente libere e in pace non lo siamo ancora ma ci stiamo (ri) appropriando della nostra essenza quella più vera e anche più forte.
      E se, nel frattempo, riusciamo a concederci qualche momento di leggerezza benissimo, tutto quello che ci fa stare bene è balsamo, nel recupero post NP.
      Un abbraccio,
      Babi.

      ps anche io ho tagliato i capelli cortissimi post NP, l’ho già scritto, ma tu cara Lalla mi hai dato una ulteriore chiave di lettura.
      Ero pronta per una fase nuova e desideravo vedermi diversa però forse anche io speravo che il narci non mi “vedesse” più 🙂 .

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  45. Ciao Lalla e ciao Babi e ciao a tutte e tutti!

    Lalla, ho letto per ben tre volte la riga dove scrivi che con una forbice hai ridotto la lunghezza della tua chioma principesca con un taglio netto sopra le spalle. Santi-Super-Numi… che colpo al cuore per chi come me si svena per farsi attaccare le extension!!!

    Concordo con entrambe, quel taglio o quell’allungo o quel salto cromatico che facciamo ai nostri capelli non è mai solo esteriore, semmai è una sommatoria di riflessioni sotterranee più complesse. Riappropriarsi della propria testa, ovvero dei nostri pensieri, ma anche dei tratti che ci rendono uniche. E quindi anche dei nostri capelli. Modificarli o contravvenire all’ordine sacro e molto diffuso di tagliarli è sotto certi aspetti un atto rivoluzionario e al tempo stesso un’azione concreta, come dice giustamente Babi, per sottrarsi alla vista e alle attenzioni malate di np. Quante volte avete detto in questi anni “ho bisogno di essere lasciata in pace?”.

    A costo di apparire molto più di scema insisto sul cotè tricologico delle donne per dire che persino nei momenti più bassi di questa “storia” meschina con np, con gli occhi spillati dallo choc della svalutazione, con mille focolai d’ansia sparsi in tutto il corpo e pronti a esplodere… anche in quei momenti credo di avere trovato la forza per sparare una cazzata sui capelli, tipo “come vorrei avere i capelli lunghi e lucenti” oppure “che capelli di m. domani li taglio a zero” etc. etc. E non solo ho trovato ascolto da parte delle altre donne presenti, ma pure spontanei deragliamenti dal tema np. Insomma, la faccio breve, le donne hanno il potere unico di parlare del niente come fosse tutto e di trarne persino giovamento. Non so come si chiama questa cosa, ma mi piace tanto e con voi mi sento spesso così anche se virtualmente (a proposito, Babi ti ho scritto!).

    Sin da bambina il mio desiderio di avere i capelli lunghi si deve al fatto che mi piace vederli ondeggiare mentre pedalo con la mia bicicletta: quando ci penso mi commuovo per la bambina di allora, ma rabbrividisco all’idea di essere stata così pericolosamente sguarnita di difese di fronte a quell’essere fatto di niente. E in effetti, i suoi colpi sono stati molto bassi e non c’è stata nessuna remora nell’affondare gli artigli, anzi: ho proprio percepito il suo piacere insano nell’annientarmi giorno dopo giorno. Il film, del resto, che abbiamo visto tutte e tutti noi qui; a volte riemerge così nitido che lascia senza fiato.

    Prendersi cura di sé non è banale in una società che etichetta come superfluo tutto ciò che non è monetizzabile. Il senso di comunione di intenti delle donne di questo blog (ma anche dei pochi e premurosi uomini che scrivono qui) porta spesso a pensare a questo aspetto imprescindibile, quello del prendersi cura di sé, non solo per la nostra riabilitazione da np, ma anche per vivere un’esistenza più autentica, più semplice e anche più felice, in cui ci mostriamo per ciò che siamo, senza – e parlo per me – il desiderio insano di entrare nel mondo farlocco di np.

    Vi abbraccio

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    1. Ciao Speranza,
      un messaggio telegrafico: non ho ancora ricevuto la tua email, ho controllato anche nello spam, così ho scritto a Claudileia per verificare l’indirizzo.
      Un abbraccio.
      B.

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