3 modi in cui la pandemia di Coronavirus sta colpendo i sopravvissuti al trauma e le vittime di narcisisti (e come si può far fronte)

https://blogs.psychcentral.com/recovering-narcissist/2020/03/3-ways-the-coronavirus-pandemic-is-affecting-trauma-survivors-and-victims-of-narcissists-and-how-you-can-cope/
Autrice: Shahida Arabi, psicologa e psicoterapeuta (Columbia University), specializzata in bullismo e violenza domestica. Opere: The smart girl’s Guide to self-care e Becoming the narcissist’s nightmare: how to devalue and discard the narcissist while supplying yourself
Trad. C. Lemes Dias 

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Probabilmente avete già familiarità con le linee guida sulla salute emanate dal Ministero della Sanità per quanto riguarda la prevenzione del Coronavirus: lavarsi le mani con acqua e sapone per almeno quaranta secondi; disinfettare frequentemente le superfici comunemente utilizzate; distanza di sicurezza dagli altri come misura di allontanamento sociale; stare a casa il più possibile; auto isolarvi se manifestate dei sintomi. Tuttavia, durante questa pandemia, non abbiamo ancora discusso delle sfide uniche che i sopravvissuti al trauma e agli abusi possono affrontare quando sono costretti a isolarsi più di quanto non abbiano già fatto incontrando barriere nell’accesso ai sistemi di supporto che avevano messo in atto in ogni aspetto della loro vita. Né abbiamo discusso di come la pandemia possa peggiorare il comportamento di coloro che spesso terrorizzano gli altri durante periodi particolarmente vulnerabili – come i narcisisti sono inclini a fare. Sebbene questo non sia affatto un elenco esaustivo, qui ci sono tre modi in cui i sopravvissuti al trauma vengono particolarmente colpiti, specialmente se sono sopravvissuti a individui narcisisti, e suggerimenti su come affrontarlo.

  1. L’ESACERBAZIONE DEI SINTOMI DEL TRAUMA E DELLE CONDIZIONI PREESISTENTI

Alcuni sopravvissuti al trauma possono notare un aumento dei sintomi durante questo periodo, incluso aumento dell’ansia, depressione e ipervigilanza a causa della natura pervasiva e invasiva della pandemia. La maggior parte delle persone affette da Disturbo Post Traumatico da Stress ha almeno un’altra condizione di salute mentale (comorbidità), e tende ad avere con maggiore gravità e frequenza problemi di salute che richiedono cure mediche; ciò può essere dovuto all’attivazione a lungo termine di percorsi di stress biologico, come il loro asse HPA che rilascia eccessivamente l’ormone dello stress cortisolo, che riduce l’attività immunitaria (Pacella, Hruska e Delahanty 2013). Le persone con DPTS possono anche avere un “iperfocus” sui loro sintomi somatici e questa ansia può raggiungere proporzioni catastrofiche durante una pandemia. Coloro che sono immunocompromessi, hanno malattie croniche o lottano con lesioni fisiche e disabilità possono sentirsi sopraffatti dalle ulteriori sfide e paure causate da questa crisi di salute. Alcuni già si isolano, ma possono sentirsi ancora più isolati a causa della crisi.

Il supporto sociale è uno dei fattori più importanti nel recupero dai sintomi del trauma. Questo perché aiutano ad elaborarlo e riducono il disagio emotivo (Carlson, 2016). Se state lottando contro i sintomi del DPTS, sappiate che potete aver bisogno di ulteriore supporto sociale durante questo periodo – contattate soltanto persone che godono della vostra fiducia e tenete loro informate su come vi state sentendo; chiedete al vostro medico o terapeuta le possibili opzioni di aiuto online in modo da poter discutere la vostra condizione di salute mentale o medica con dei professionisti qualificati e di come possono essere gestite al meglio le vostre problematiche durante questo periodo.

Utilizzate le opzioni online per la cura di voi stessi: ascoltate le meditazioni guidate online (comprese le meditazioni di rilassamento muscolare progressivo se vi sono utili), cercate le tecniche di mindfulness e gli strumenti per la consapevolezza; guardate contenuti rilassanti come video sulla natura, commedie o sulla cura degli animali domestici; mettete su una musica rilassante. Mantenete il contatto quotidiano con i familiari, gli amici e i vicini attraverso facetime, e-mail, telefonate e sms. Fate del vostro meglio per mantenere un programma stabile se potete (per esempio, ritagliatevi del tempo specifico per lavorare o rilassarvi; continuate a frequentare lezioni e corsi se la vostra università è passata alle lezioni online; rendete il vostro lavoro da casa ancora più confortevole durante questo periodo). Se avete una condizione di comorbidità, sappiate che l’abuso di sostanze peggiora durante questo periodo a causa dell’autoisolamento, quindi cercate di non acquistare alcolici durante questo periodo; non solo indebolirà ulteriormente il vostro sistema immunitario, ma può causare un aumento dell’ansia e dei pensieri negativi.

Una nota sull’allontanamento sociale: Poiché le persone apparentemente sane possono ancora portare il virus e trasmetterlo a coloro che sono fisicamente più vulnerabili, questo fatto può causare ulteriore ansia e auto-isolamento: si cerca di evitare di essere contagiati da portatori apparentemente sani. E’ importante più che mai in questo periodo (anche per coloro che non sono così vulnerabili o immunocompromessi) evitare gli incontri sociali e viaggiare, così come cancellare gli eventi sociali e cercare di rimanere a casa il più possibile. Potete sentirvi in buona salute, ma sappiate che coloro che sono anziani o alle prese con condizioni preesistenti non lo sono – e potreste facilmente diffondere il virus a loro inconsapevolmente se lo avete, il che potrebbe essere letale per loro. Se siete abbastanza fortunati da non dover lottare con condizioni preesistenti, rivolgetevi a coloro che sono particolarmente vulnerabili durante questo periodo di tempo per offrire il vostro supporto soltanto per telefono, posta elettronica o SMS.

  1. ALCUNI SOPRAVVISSUTI AL TRAUMA SI SENTIRANNO STRANAMENTE “CALMI”

Contrariamente a questo accresciuto senso di allarme, alcuni sopravvissuti al trauma potrebbero sentirsi calmi durante questo periodo e chiedersi perché. Se si tratta del vostro caso, potrebbe essere perché la tempesta per la quale sentite che la vostra mente e il vostro corpo si sono preparati è “arrivata”. Potete avvertire un senso di pericolo tangibile e vi sentite un po’ più emotivamente preparato per affrontarlo. In alcuni casi, potete sperimentare un elevato livello di intorpidimento emotivo e dissociazione a causa della sopraffazione emotiva (sentirvi separati dal vostro corpo o dal mondo), specialmente se avete sofferto di Disturbo Post Traumatico da Stress Complesso, nel quale la dissociazione è più comune (Herman , 2015).

I sopravvissuti al trauma sono costantemente in allerta per il pericolo che verrà. Molti sono preparati per affrontare il peggio da una vita. Quindi, un sopravvissuto al trauma è ovviamente inorridito da questa pandemia, esercita grande cautela e lotta con il dolore date le devastanti perdite in tutto il mondo, tuttavia, ora che c’è un pericolo tangibile che conosce i dettagli, le sue abilità di sopravvivenza sono in azione, portandolo a sentirsi più preparato e saggio emotivamente. C’è da dire che molte persone ora si sentono in un modo simile a quello di tanti sopravvissuti al trauma su base giornaliera: possono risultare ipervigili, ansiose o depresse. Questo elimina il senso di alienazione che spesso i sopravvissuti possono avvertire e offre un po’ di convalida per la realtà in cui vivono ogni giorno: sebbene non desidererebbero questa esperienza per nessuno, ora c’è un senso di “siamo tutti sulla stessa barca”.

Detto questo, non dovrebbe essere necessaria una pandemia globale o un trauma collettivo affinché le persone sviluppino empatia per gli altri o vedano la loro prospettiva. Se non sei un sopravvissuto al trauma, ricorda che ciò che stai vivendo ora è qualcosa che gli altri hanno sperimentato per anni; lascia che questa esperienza aggiunga una consapevolezza in più e modella il modo in cui ti avvicini a te stesso (con autocompassione) e agli altri con sintomatologie traumatiche in futuro – con più gentilezza, empatia e comprensione. Se sei un sopravvissuto al trauma che si sente più “calmo” durante questo periodo, ora è il momento ideale per modalità sicure di sensibilizzazione, costruzione di comunità, leadership e utilizzo della tua intraprendenza – cerca di trovare piccoli modi in cui puoi dare l’esempio e usa questo come un’opportunità per restituire il bene agli altri, pur proteggendo te stesso.

  1. I SOPRAVVISSUTI SONO SUSCETTIBILI DI ESSERE CONTATTATI DAI NARCISISTI CHE HANNO ABUSATO DI LORO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE; GLI INDIVIDUI PREDATORI TENDONO AD AUMENTARE IL LORO COMPORTAMENTO ABUSIVO.

Durante questo periodo, è importante tenere presente che l’autoisolamento non riguarda solo i sopravvissuti ai traumi, ma anche gli autori che hanno causato questi traumi. Ricordate che gli individui narcisisti spesso bramano grandi quantità di attenzione, mentre gli individui psicopatici sono inclini alla noia e hanno bisogno di stimoli costanti (Hare, 2011). Questo significa che i sopravvissuti si ritroveranno di fronte a un cocktail folle se hanno a che fare con un individuo che ha una di queste caratteristiche, perché potrebbero diventare ancora più aggressivi al fine di danneggiare gli altri. Sì, anche durante una crisi sanitaria globale, i narcisisti vorranno che l’attenzione si concentri su di loro in questo periodo, mentre gli psicopatici produrranno il caos e infliggeranno dolore in modo mirato e persino sadico per trarre piacere. Questi individui tossici intervengono quando le loro vittime sono più vulnerabili, e una pandemia non fa eccezione.

L’isolamento forzato può indurre i narcisisti e gli psicopatici a concentrarsi intensamente sulle loro vittime, poiché non sono più in grado di procurarsi fonti di nutrimento narcisistico al di fuori delle mura domestiche; questo può causare ancora più episodi di abuso e di sofferenza ai sopravvissuti che non possono lasciare la loro casa.

Se convivete con un narcisista di questi livelli a qualsiasi titolo, rivolgetevi agli organi specializzati nel contrasto alla violenza domestica per discutere della vostra situazione particolare e per creare un piano di messa in sicurezza. RAINN (Rape, Abuse & Incest National Network – USA) suggerisce a coloro che convivono con un maltrattante di fare una lista di persone di supporto al quale possono regolarmente contattare per ottenere aiuto, tenere a portata di mano una borsa con elementi di prima necessità o importanti come documenti, farmaci, o chiavi, nel caso in cui avvertano il bisogno di fuggire, oppure creare una “parola in codice” accordandovi con il loro sistema di supporto per comunicare in un momento di emergenza, nel caso in cui l’intervento delle forze dell’ordine si renda necessario.

I sopravvissuti agli abusi dovrebbero anche essere consapevoli dei livelli più alti di ciò che è noto come “hoovering” durante questo periodo, in cui gli ex partner tossici, i membri della famiglia o gli ex amici si mettono in contatto con loro nel tentativo di risucchiarli nel ciclo degli abusi pur di controllarli e umiliarli ulteriormente (Staik, 2020). Possono essere soggetti nuovamente al love bombing che tanto ricorderà lo stato iniziale della relazione, a stratagemmi di pietà per cercare di farli tornare sui loro passi, o a messaggi di “semplice controllo” che sfruttano la pandemia per approfittarsi di loro o delle loro risorse.

Se siete bersaglio di hoovering in questo periodo, è importante “restare con i piedi per terra” e ricordare dello stato generale della relazione e del carattere della persona. Tenete un elenco degli episodi di abuso per basarvi sulla realtà di chi è questa persona, piuttosto che su chi vorreste che fosse o diventasse. Ricordate: non sentono la vostra mancanza, ma sono in crisi di astinenza del controllo che esercitavano su di voi e probabilmente cercano qualsiasi nutrimento possiate offrire ancora (sia che si tratti di vere e proprie provviste sotto forma di cibo, denaro, o riparo, sia che si tratti di provviste più intangibili come lode e attenzione), anche mentre vi causano dolore.

Gli psicopatici, come al solito, stanno anche abusando dei servizi online e aumentando la frequenza del cyberstalking e del trolling in questo periodo; poiché non possono più abusare degli altri così tanto di persona, si stanno spostando su target online attraverso le pagine dei social media, i forum e persino le app per gli appuntamenti; le ricerche hanno dimostrato che provano un piacere sadico in questo tipo di bullismo su internet e provocazione degli altri online (Buckels, Trapnell, e Paulhus, 2014). Ora che stiamo portando sempre di più le nostre interazioni sulle piattaforme digitali, è possibile notare un maggior numero di comportamenti di trolling e cyberbullismo durante questo periodo, così come un aumento del sadismo digitale. È importante documentare (e, se necessario, segnalare) tutti i casi di molestie, stalking o comportamenti minacciosi. Solo perché abbiamo una crisi sanitaria non significa che dobbiamo avere una carenza di responsabilità.

Assicuratevi di aver preventivamente impedito a tutti coloro che hanno un’influenza tossica sulla vostra vita di contattarvi attraverso i social media, per telefono o via e-mail. Resistete all’impulso di rispondere ai tentativi di hoovering. Anche se la pratica della connessione sociale rimane fondamentale come sempre in questo periodo, assicuratevi che sia il giusto tipo di connessione: una connessione che vi nutre e che sostiene il vostro benessere può agire come un balsamo nelle vostre vite, anziché aggravare il vostro stress, come un veleno.

RIFERIMENTI:

Buckels E., Trapnell, P. D., & Paulhus, D. L. (2014). Trolls just want to have fun. Personality and Individual Differences,67, 97-102. doi:10.1016/j.paid.2014.01.016

Carlson B., Palmieri, P. A., Field, N. P., Dalenberg, C. J., Macia, K. S., & Spain, D. A. (2016). Contributions of risk and protective factors to prediction of psychological symptoms after traumatic experiences. Comprehensive Psychiatry,69, 106-115. doi:10.1016/j.comppsych.2016.04.022

Hare R. (2011). Without conscience: The disturbing world of the psychopaths among us. Place of publication not identified: Tantor Media.

Herman J. (2015). Trauma and recovery: The aftermath of violence, from domestic abuse to political terror. New York, NY: Basic Books.

Pacella L., Hruska, B., & Delahanty, D. L. (2013). The physical health consequences of ptsd and ptsd symptoms: A meta-analytic review. Journal of Anxiety Disorders,27(1), 33-46. doi:10.1016/j.janxdis.2012.08.004

Staik, A. (2020). 7 Reasons a Narcissist Engages in Hoovering. Psych Central. Retrieved on March 19, 2020, from https://blogs.psychcentral.com/relationships/2019/02/5-reasons-a-narcissist-engages-in-hoovering/

68 pensieri su “3 modi in cui la pandemia di Coronavirus sta colpendo i sopravvissuti al trauma e le vittime di narcisisti (e come si può far fronte)

  1. Carissima Claudileia, grazie come sempre per questo interessantissimo articolo.
    Io mi ritrovo in parte nella descrizione 2. Mi sento stranamente calma, in realtà avevo cominciato a sentirmi così già qualche giorno prima che iniziasse questo periodo di quarantena…forse è un caso o forse no. Penso spesso che se mi fossi ritrovata in questa situazione due o tre mesi fa probabilmente sarei impazzita! Invece adesso ho riscoperto il piacere di stare in casa (che ho sempre avuto, prima di conoscere Np) a preparare dei dolci, guardare un film, fare dei lavoretti…e tutto questo senza che mi passi nella mente il pensiero di Np. Non mi chiedo cosa stia facendo, nè se stia bene o no. A volte mi ritorna in mente, ma quasi come se fosse uno sconosciuto e mi rendo conto che in realtà lo è per davvero.
    Da un lato mi sento sollevata per questa ritrovata serenità, ma è arrivata così improvvisamente che mi chiedo: dove sta l’inganno?
    Forse, come spieghi nell’articolo, il fatto di ritrovarci tutti sulla stessa barca è consolatorio, non mi sento più l’unica ad avere un “problema”. Mi sento emotivamente meno sola, anche se la solitudine è qualcosa in cui mi trovo bene nella mia quotidianità. O forse quello che sta succedendo è talmente grande e surreale da far passare tutto il resto in secondo piano.
    Quello che mi auguro è che, una volta tornato tutto alla normalità, riesca a mantenere il mio ritrovato equilibrio, che non significa che io sia tornata la stessa di prima ma almeno mi è tornata quella lucidità che mi ha permesso di mandare via il pensiero ossessivo di Np e l’immagine distorta che avevo di lui.
    Teniamo duro!
    Un abbraccio strettissimo a tutte 🤗

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    1. Cara Charlotte, credo che molti di noi si sono ritrovati in passato in una condizione di morte psichica dopo aver subito attacchi psicologici durissimi diluiti nel tempo e che ora, siccome bombardati da notizie tragiche improvvisamente e quotidianamente stiamo cacciando fuori la nostra resilienza accumulata per affrontare i tempi di crisi. Così come ci attaccavamo alla vita tra le mura domestiche (per chi ha convissuto con personalità narcisiste) ora ci attacchiamo alla vita a livello globale e di fronte a una minaccia chiara e precisa. In effetti, la tua capacità di affrontare questo momento con serenità dimostra che non avevi alcun bisogno delle stampelle emotive che ti offriva il narcisista in termini di adrenalina. Ti abbraccio forte forte anch’io!!! ❤️

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  2. L’ultimo contatto/messaggio con NP risale all’anno scorso…all’ennesima assurdità chiudo ogni possibilità di comunicazione (blocco telefono,social eccc) e guarda un po’…proprio l’altra sera mi arriva la notifica di un suo sms bloccato. Forse si sta annoiando? Forse la ragazza con cui flirtava (intanto ch’era tornato da me piangendo e gettandomi le braccia al collo) s’è stancata? Forse fa semplicemente “cucù”x far sentire la sua “presenza”? Sbircia per controllare la mia? FORSE…FORSE.. Non importa,non m’interessa il messaggio in sé per sé,manco so che cosa ha scritto,basta il gesto a confermare ciò che so benissimo.
    I forum, la bibliografia sul tema, i video,il confronto sono strumenti e occasioni molto importanti x guardare queste problematiche, ma vi è una questione NODALE x me da non dimenticare mai (lo dico a me stessa in questi giorni,qui lo condivido): NON ESISTE ABUSANTE SE NON C’È DALL’ALTRA PARTE CHI “GIOCA” IL RUOLO DELL’ ABUSATO.
    È un’affermazione forte che quando mi attraversa mi lascia muta.
    AMARSI. Sforzarsi ogni giorno di stabilire e ribadire CONFINI SANI x il proprio bene e per la propria salute: perché se io non faccio questo, sono la prima a usare violenza verso di me, ad abusare di me. Il coraggio di avere verso se stessi un atteggiamento fermo,deciso,centrato e uno sguardo di meravigliosa e sconfinata TENEREZZA.
    Un pensiero a chi purtroppo quotidianamente è dentro questo dramma perché convive con il/la NP.

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    1. Cara Sara, il contatto zero ha proprio questo scopo: purificazione. Il suo cucù è la conferma della noia spiegata nell’articolo e del tentativo fortunatamente fallito di azzeccare un bersaglio che NELLA SUA TESTA avrebbe abbassato le difese proprio in ragione del periodo terribile in cui stiamo vivendo. Bravissima! Un abbraccio gigante a te!

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  3. Buona sera ragazze, bellissimo articolo Claudileia, io sono sopravvissuta al trauma e in questo periodo mi sento bene, preoccupazione normale e ansia idem.
    So di aver vissuto la morte psichica al momento dello scarto, ma so anche di averla superata quasi totalmente. Se non fosse che ogni tanto mi arrivano notizie del mio ex, visto che è vivo e continua imperterrito a mietere vittime …. ecco l’isolamento non mi pesa.
    Non solo, non ho più bisogno della sua finta e tossica adrenalina e non ho bisogno neanche io di nessuna stampella per essere me stessa. Ho ricostruito in quattro lunghissimi anni di no contact la mia autostima. Vade retro …
    Forse ho allenato la mia resilienza? Chi lo sa?? Il fatto è che il suo pensiero è lontano, i suoi inutili discorsi mi appaiono oggi bla, bla, bla e di fatto realizzo che lui è solo un fallito, moralmente, eticamente, professionalmente, socialmente … oggi lo vedo per quello che è. Mediocre, altroché un Dio dell’olimpo!
    Un miserabile verme che tenta di avvelenare la gente.
    Ecco quando ci penso, monta di nuovo la rabbia. Poi passa per fortuna e allontano il suo pensiero. Senza di lui c’è sempre il sole!
    Un abbraccio a tutte!

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  4. Buonasera Claudileia, ti faccio i complimenti per questo articolo molto interessante. Io faccio parte della categoria dei ” calmi”. Mi piace scrivere così’ perché ti devo dire che mi sento molto bene. Lui non mi ha più’ cercata, e penso che abbia fatto quello che mi ha detto un anno fa quando l’ho lasciato e cioè che avrebbe cancellato il mio numero di telefono. Ovviamente dopo avermi riempita di insulti, minacce e via dicendo. Due mesi fa ha contattato una mia amica che l’ha immediatamente bloccato e dopo più nulla. Ovviamente ne sono felice, ora più che mai, ho bisogno di sentirmi al sicuro con la mia famiglia e di stare tranquilla. E lo sono. Tu cosa pensi…..posso cantare vittoria? Io spero di sì . Magari avra’ trovato un’altra vittima da vampirizzare. Un abbraccione😘

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    1. Carissima Lucia, per ora non abbassare la guardia che il rischio di essere cercata quando tutto finirà solo per sapere se siamo vive e vegete è elevatissimo. La vittoria ora, direi il privilegio, è stare in santa pace con chi ci vuole bene per davvero! Abbraccio grande a te e non avere dubbi: sta dando il tormento al suo harem INTERO, giacché la noia è insopportabile per queste persone…

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  5. Ciao Claudileia e ciao a tutti voi. Io ho una bimba con un np (che non vive con noi) e come mi aspettavo sta usando l’epidemia come appiglio per mettermi in difficoltà. Abbiamo da poco intrapreso la via legale ma ancora non c’è nulla di definito. In questi giorni particolari mi tormenta, chiedendomi insistentemente e in modo minaccioso se rispetto le precauzioni, insinuando anche frequentazioni inesistenti; ha fatto venire a casa i carabinieri perché c’era mia mamma ad aiutarmi con la bimba in un momento di difficoltà, scombussolando noi e il vicinato, in una situazione già di per sè difficile, nascondendosi dietro una SINCERA PREOCCUPAZIONE per la salute della figlia, quando lui stesso afferma di “non aver paura del virus in quanto non lo ritiene pericoloso” e altri comportamenti e affermazioni completamente sconclusionati. Poi, due giorni dopo si presenta alla visita con la bimba con regali per me, gentilezze e premure. Io ho contatti costanti con il mio avvocato e con la mia psicologa che è molto disponibile e mi supporta. Cerco di mantenere un atteggiamento disponibile ma distaccato e sono comunque tranquilla e mi sento abbastanza al sicuro, anche se molto arrabbiata per queste ingiustizie nascoste dietro a falsa preoccupazione.
    Immagino non essere la sola a subire tutto ció. Una cosa “positiva” è che queste persone sono estremamente PREVEDIBILI e noi possiamo imparare ad intuire quali sono le loro mosse a seconda delle situazioni. Un caro abbraccio a tutti quanti voi.

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    1. Carissima Respiro, pensa che il prossimo articolo, che spero di riuscire a tradurre fino a lunedì, parla proprio della durissima situazione dell’affido condiviso con l’ex narcisista in questi tempi: l’accusa principale è proprio questa che hai subito, quella di non essere abbastanza brave con le precauzioni e di esporre i figli o genitori al virus. Volevo rincuorarti, come leggerai prossimamente, che pare che i narcisi del mondo si siano messi d’accordo per strumentalizzare al massimo questo terribile momento! È il loro solito schema di svalutazione e ricompensa adattato allo specifico periodo di crisi. Tutto è nutrimento e quindi sparano alla grande con la scusa della finta preoccupazione per figli, genitori, fratelli, ecc. Loro sanno tutto, gli altri sono dei pescioni. Un abbraccio grande a te e massima solidarietà!!!

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      1. L’hoovering purtroppo con me aveva avuto effetto: cellulare sbloccato per dare la possibilità ai bambini di ricevere la sua video-chiamata anche prima di pranzo (si sentono sempre prima di cena)…
        Morale: nervosismo a manetta perché odiano stare al cellulare. Sensi di colpa estremi. Messaggi di accusa a iosa alternati a gentilezze senza senso. Caos…
        Ho riletto articoli e tutte le risposte di Claudileia per rientrare in me, mettere a tacere il mio senso di inadeguatezza (mi accusa di non pensare al bene dei bambini e di non riuscire a scindere le “cose dei grandi” dalle “cose dei bimbi” sue testuali parole) e rendermi conto che stavo dando la possibilità a lui di occupare il tempo e ammazzare la noia, non ai bambini di avere un papà presente…
        Cellulare bloccato. Pace tornata…
        Se vogliono sentirlo lo chiamiamo noi.
        Se fossimo vicini di casa o solo vivessimo nella stessa città sarei impazzita…non lo avrei voluto dietro la mia porta ad ogni crisi di noia!

        Forza e coraggio, Respiro, e grazie, Claudileia, il tuo supporto è fondamentale… aspetterò con gioia il nuovo articolo.

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  6. Claudileia ,speravo in un tuo post su questo argomento ed eccoti 🙂 . Io sono calma , questo periodo non è niente rispetto agli anni passati quando ero sposata e circondata da narcisisti ( ex marito e i miei genitori ) . Faccio la spesa per me e per la mia vicina , porto fuori il cane , ho amiche che si preoccupano di telefonarmi e da ieri ho iniziato meditazione via videochiamata . Sto poi pulendo casa a fondo come so già non farò poi per anni . Quando ero sposata poi ero molto sola mentre ora ho delle persone che si preoccupano io stia bene , che mi vogliono bene . Io in questi giorni poi non ho nessuna voglia di sopportare lamentele altrui per cui quando mia madre si è fatta viva via messaggio ho risposto senza cercare di mediare come ero abituata con lei , il risultato è stato un : ” Tu non mi conosci , hai la pretesa di sapere chi sono ma ti sbagli di grosso ” ; ho risposto scusandomi circa le mie pretese ma che ritenevo ovvio conoscerla perchè lei è mia madre . Poi le ho chiesto delle cose di cui sapevo e mi ha mentito con insistenza , quando le ho fatto notare che stava mentendo mi ha risposto : ” Io non ho mai mentito in vita mia e spero di non doverlo mai fare ” . Anche mia madre insomma si sta finalmente dimostrando per quella che è , non più mia vittima perenne ma persona in grado di difendersi da me , se vuole . Per me i suoi messaggi sono stati un bene , mi sono serviti a focalizzarla ancor di più ed eliminare i miei residuati sensi di colpa .
    Buon pomeriggio Claudileia , e grazie per il tuo lavoro ❤ .

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    1. Cara aroundste, questa lotta contro i sensi di colpa è la cosa più difficile…
      Quando Sara scrive “NON ESISTE ABUSANTE SE NON C’È DALL’ALTRA PARTE CHI “GIOCA” IL RUOLO DELL’ ABUSATO”, ha perfettamente ragione… non so se l’avrei scritta proprio così, ma ci sta tutta…
      I miei sensi di colpa hanno causato gran parte della sofferenza e credo che se non fossi stata avvezza a mettere da parte i miei bisogni per fare “quello che è giusto”, probabilmente non avrei convissuto per 7 anni con il mostro… e se non avessi tirato fuori il mio SANO EGOISMO, messo a tacere gli INUTILI SENSI DI COLPA, fatto non quello che è “giusto”, ma quello che era “GIUSTO PER ME”, ora sarei rinchiusa in casa con la belva senza alcuna possibilità di fuga…
      “Il coraggio di avere verso se stessi un atteggiamento fermo, deciso, centrato e uno sguardo di meravigliosa e sconfinata TENEREZZA.”
      Teniamoci centrate tutte assieme, ce lo meritiamo, sia chi come noi è finalmente più o meno libera, sia chi ancora sopravvive agli abusi… appena tutto questo finirà saremo tutte più libere di costruire il nostro meraviglioso mondo esattamente come lo immaginiamo…

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      1. Sì , sono i sensi di colpa che ci vengono pian piano istillati a tenerci legate ai narcisisti e il sano egoismo di cui parli , quello che ci permette di salvarci , è a detta loro è un egoismo malsano .
        Ora però , come giustamente scrivi , possiamo decidere quale sarà il nostro futuro , finalmente ❤ .

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      2. Cara Francesca, c’è da dire che hai avuto la forza di reagire non solo per te ma anche per i tuoi bimbi. Un domani, quando saranno grandi abbastanza da comprendere qualcosa sulle dinamiche relazionali di ogni tipo, impareranno che hai avuto il coraggio di dire BASTA quando in gioco c’era il tuo e il loro benessere psicofisico. La nostra sanità mentale e la loro non può essere soppressa per ‘quieto vivere’, perciò niente sensi di colpa! Hai fatto la cosa giusta e i frutti arriveranno, come hai ben predetto, perché state vivendo lontani anni luci dall’inganno e del veleno che gli esseri tossici sprizzano quotidianamente sui loro familiari! Un abbraccio forte a voi tutti!!!

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      3. Grazie, Claudileia, e grazie a tutte voi che siete qui, mi aiutate un sacco e grazie a voi sono sempre più serena e determinata… e soprattutto positiva…

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    2. “Io non ho mai mentito in vita mia e spero di non doverlo mai fare”, una frase da incorniciare, molto tipica dei narcisisti che amano posare come paladini assoluti della verità, a maggior ragione quando sono i nostri genitori. Evidentemente questi tempi così tenebrosi aumentano nei narcisi e nelle narcise la ricerca quasi frenetica di chi si prenda cura di loro – con tutte le conseguenze psichiche del caso! I ricatti emotivi non hanno limiti per i genitori narcisisti, lo sappiamo bene. Se non facciamo un duro lavoro su noi stesse possono avere poteri di vita e di morte su di noi. In tempi non sospetti mia madre, dopo averci selvaggiamente picchiate, non sopportava i nostri sguardi giudicanti, delusi e addolorati il giorno dopo, di modo che se ne usciva con delle frasi-tipo, ad esempio: “Un giorno mi vedrete in una bara piena di fiori e allora mi capirete e piangerete le vostre lacrime da coccodrillo, tanto io sarò lontana, tra le braccia del Signore, a ridere della vostra falsità!”. Cara Aroundste, la cosa importante è: NOI LE CONOSCIAMO e sappiamo per filo e per segno come funzionano i loro ricatti. Sanno utilizzare le giuste parole per colpirci nel profondo, ma quando abbiamo studiato la macchina della manipolazione che hanno al posto del cervello riusciamo a parare certi colpi bassi e farci persino due risate. Buon pomeriggio a te, carissima! Grazie. Vi sto vicine!

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      1. Claudileia la mia , di madre , si dichiara ora disperata perchè sta invecchiando e teme di morire lasciandomi sola a questo mondo : si dice sicura io non sia in grado di badare a me stessa. Riguardo alle sue bugie lei è riuscita a colpevolizzarmi per anni di essere la causa del suo matrimonio : a causa mia ( era incinta di me ) ha dovuto sposare mio padre e non ha mai potuto lasciarlo perchè c’ero io da mantenere e io pretendevo l’impossibile quindi lei doveva rimanere insieme a quest’uomo per mantenermi . Di recente ho rivisto i miei parenti , quelli che mia madre sosteneva non volessero avere a che fare con me : a loro diceva che ero io a non voler aver a che fare con loro . I miei parenti mi hanno detto che mia madre quando è rimasta incinta di me si vedeva con mio padre già da 4 anni ed era già rimasta incinta di lui ma aveva deciso di abortire . Pare invece con me abbia voluto portare avanti la gravidanza per sposare mio padre contro il parere della sua famiglia . Le bugie di mia madre raggiungono livelli inverosimili , ora che i parenti stanno collegando la versione di mia madre a loro di me e viceversa sta venendo fuori di tutto e sono allibiti. Mia madre continua a mentire totalmente inconsapevole io abbia riallacciato i miei rapporti famigliari .Quindi noi le conosciamo sì queste madri , ma ora sembra che anche le sue sorelle e nipoti stiamo capendo com’è lei realmente . E’ una mia rivincita enorme questa , mi sto riappropriando degli affetti che lei mi aveva negato .

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  7. Claudileia vorrei farti una domanda . In questo periodo quando porto a passeggio il cane o quando sono al supermercato , mi capita di incontrare persone molto rabbiose che pare non veda l’ora di scagliarsi contro gli altri . Secondo te perchè tutta questa rabbia ? Sono queste persone dei narcisisti che non riescono ora a sfogare la loro rabbia nei loro soliti modi ( frequentazioni sociali / posto di lavoro ) ?

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    1. Io non sono Claudileia, ma se posso dire la mia, queste magari sono persone che hanno perso il lavoro, a cui iniziano a mancare i soldi per arrivare a fine mese, a cui é morto un parente. Anche bravissime persone si riempiono di frustrazione in momenti di difficoltà…I motivi per cui essere arrabbiati e aggressivi al momento possono essere tantissimi e non devono avere per forza a che fare con un disturbo della personalitá o dei tratti narcisisti.

      Anzi….i narcisi – quelli veramente manipolatori e raffinati – la loro rabbia non la mostrano agli altri – si sporcherebbero troppo. La tengono tutta per le persone che stanno loro più vicine, per le quattro mura di casa, dove poi possono negare di nuovo tutto. Se la loro aggressività la mostrassero così facilmente a tutti i vicini, cadrebbe tutta l´ immagine perfetta che cercano di controllare.

      Per non dire poi che questo disturbo della personalitá non é cosí diffuso da poterlo riscontrare cosí spesso per strada.

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      1. Concordo in parte, cara Piccola Stella: ci sono narcisisti rabbiosi che provano un profondo disprezzo per gli altri e lo manifestano pubblicamente con la scusa di essere “autentici”, “veri” e di dire solo la sacrosanta “verità”. Del resto il tuo pensiero non fa una piega: molte persone sono preoccupate, tristi, confuse e non sanno quando potranno tornare a vivere senza angoscia. In più si sentono – forse per la prima volta nelle loro vite! – SOLE per davvero. Possiamo dire ciò che vogliamo sulla tecnologia, ma quando veniamo tenuti lontani dai nostri affetti per forza il risultato può essere catastrofico per molti di noi, dal punto di vista psicologico. Un abbraccio grande a te!!!

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    2. Diciamo che buona parte delle persone che molte volte troviamo per strada non hanno quei meccanismi di difesa che abbiamo sviluppato per poter reggere la pressione e sopravvivere in periodi particolarmente stressanti. Fortunatamente è così, mi vien da dire, giacché abbiamo pagato a caro prezzo tutto ciò che oggi riconosciamo come parte integrante di un lungo processo di apprendistato che ha avuto come maestro il DOLORE. In questo momento le persone possono essere particolarmente toccate dalle notizie tragiche e vedersi più vulnerabile che mai. La loro routine è stata duramente alterata da un giorno all’altro, non sono più libere di andare e venire, si preoccupano per i loro cari, per loro stessi, oltre alla serie di conseguenze economiche che possono in questo momento subire in prima persona. Certo, ci sono i narcisisti in giro esattamente come prima, dai cafoni ai più maligni, e non è escluso di trovarli in coda al supermercato mentre raccontano barzellette di cattivo gusto, criticano le misure governative o parlano male di qualcuno a telefono. Immagina la loro “sofferenza”: si sono visti improvvisamente costretti a recitare in coda al supermercato o in farmacia per una platea composta da persone piazzate a metri e metri di distanza… Abbraccio grande, cara Aroundste!

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  8. Ho appena guardato l’ultimo video della bellissima dottoressa Cinzia Mammoliti – corona virus challenge-oltre a essere così profondamente d’accordo con lei sono morta dal ridere-guardatela!

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    1. Mi sono messa a vedere i suoi video. Bellissimo il consiglio di tenere un diario di tutte le loro provocazioni, i loro attacchi, la cattiveria, il sadismo… per poi dare un bel calcio nel sedere a questi bambini infantili arrabbiati e inutili quando tutto sarà finito… i narci-virus, esilarante!
      L’ironia può salvarci da tutto… anche da un narcisista maligno!

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      1. Ciao a tutte! Non ho ancora guardato il video ma lo farò senz’altro. Io ho iniziato a tenere un diario qualche giorno dopo la rottura improvvisa con il mio Np. Più che altro è stato un modo per parlare con me stessa, a me stessa. Avevo un appuntamento fisso tutte le sere prima di andare a dormire per raccontarmi quello che era successo durante la giornata con le mie sensazioni e devo dire che mi faceva stare meglio. I primi mesi sentivo fortissimo il bisogno di scrivere tutto nei dettagli, poi piano piano, man mano che cresceva il distacco emotivo da Np, sentivo sempre meno il bisogno di farlo anche perché ad un certo mi sembrava di dedicare del tempo a lui, scrivendo quel diario, e mi sono detta che preferivo impiegare quel tempo per me stessa. A volte rileggevo quello che scrivevo nei giorni precedenti e trovavo così tanto dolore in quel diario che adesso ho quasi paura di andare a riguardarlo, perciò evito di farlo…ora è da un mese circa che non ho scritto più nulla. Ma a me personalmente è servito tantissimo, è stato uno sfogo e in alcuni momenti mi ha permesso di evitare di prendere in mano il telefono per scrivere a lui. Lo consiglio vivamente.

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      2. Carissima Charlotte, hai fatto benissimo. Un diario aiuta davvero tanto, anche perché nel bel mezzo della dissonanza cognitiva i ricordi possono essere decisamente ingarbugliati. Ci sono meccanismi di difesa che entrano in atto per cercare di liberarci dal trauma per vie traverse, ad esempio, facendo affiorare soltanto i nostri presunti bei ricordi… Un abbraccio gigante a te!

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      3. Io ho segnato per mesi sul calendario l’ora in cui tornava a casa e le trasferte… solo voi potete sapere come sia stato capace di negare anche davanti a quegli orari scritti sul calendario davanti a lui ogni sera e solo voi potete immagine come uscissi scombussolata dalle discussioni in merito… sono arrivata a dubitare dei miei stessi ricordi, ma quegli orari sul calendario urlavano la sua doppia vita al di là di ogni possibile dubbio… eppure la dissonanza cognitiva mi ha impedito per anni di cogliere la realtà…

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      4. Carissima Francesca, in effetti credo che tutte/i noi qui siamo piombate/i nel meccanismo del controllo accurato pur di non impazzire. Hai presente il film Memento? E’ come vivere la realtà del protagonista: prendiamo appunti pur di ricordarci cosa esattamente sta accadendo e cos’è accaduto un minuto prima. Pensa a quale sarebbe la tua realtà di oggi, SE ancora dentro ai suoi meccanismi: lui starebbe tutto il tempo sul computer o sul telefonino a chattare con chissà chi e tu lì, sentendoti inferiore all’altra, mentre lui nega tutto e giura di lavorare come un matto pur di mantenere la famiglia; tu che piangi e ti disperi, cercando di nascondere le tue emozioni e sentimenti per non far soffrire i tuoi bambini; lui che esce per fare la spesa, ma tu sai che in fondo non vede l’ora di chiamare l’altra; lui che dovrebbe creare qualche attività per far divertire i bimbi, ma in realtà lascia tutto alle tue spalle, ecc… insomma… molti stanno vivendo proprio la vita che hai lasciato alle spalle in questo momento. La dissonanza cognitiva è un gran bel guaio, ecco perché diventiamo “controllanti”. Nessuna persona sana di mente scappa da questo stato delle cose ed è uno dei primi campanelli di allarme che scattano quando abbiamo un partner narcisista: la verità diventa un’astrazione. Non riesci mai ad afferrarla perché la verità la costruiscono loro all’occorrenza. Non credi a tutte le loro verità? A tutte le loro versioni? ALLORA SEI PAZZA!!!

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      5. Lui che è sempre scontroso, arrabbiato, aggressivo… alla ricerca costante di un pretesto per offendere me e la figlia (piccola ma femmina, quindi sbagliata per partito preso?), per brontolare, accusare, intossicare l’aria e poi protestare che io non sono mai felice e non sono mai soddisfatta appena provi a parlare (neppure controbattere)… io che magari facevo il karaoke in bagno con i bambini sotto la doccia e mi divertivo nonostante avrei preferito un doccia-capelli-maschera-scrub da sola se solo lui avesse giocato con i figli o preparato pranzo o cena…
        UNA PAZZA su cui si sono scagliati i suoi genitori, sue scimmie volanti, fino alla fine… fine che ho messo io con un blocco totale della comunicazione…
        E qui ritorna il “se solo ti avessi conosciuta prima…” chissà come sarebbe andata… starei altrove a fare l’architetto e non avrei due figli… o ne avrei solo uno… o semplicemente avrei già aperto i cantieri di uno dei mille progetti che avevo…

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      6. Cara Francesca, non importa quando, come o dove siamo andate quando siamo letteralmente scappate dalle loro grinfie: la cosa importante è non essere dentro e non avere alcuna voglia di tornare indietro. A volte la vita ci mette di fronte ad alcune scelte che ci appaiono molto difficili e senza senso, sopratutto quando siamo ancora immersi nel trauma. L’abbandono di una professione che amavano, la scelta di sposare tizio o caio (che poi si svela un narcisista!) oppure la decisione di avere un secondo figlio… Fatto sta che quando siamo in modalità traumatica accade di svegliarsi con i pugni chiusi e pieni di rimorsi e stanchezza. Semplicemente non riusciamo a introiettare quel nostro vissuto e ci chiediamo spesso dov’eravamo noi. I figli piccoli possono insegnarci tanto. La pazienza è una virtù. Le virtù sono doni preziosi che oggi vengono a mancare alla maggior parte delle persone. Dopodiché la tenerezza, l’abbraccio sincero, il sorriso largo, la gioia negli occhi, la riconoscenza e la capacità di gioire e di adattarsi alle circostanze anche difficili che hanno alcuni bambini molto più degli adulti, ci insegnano a restare umili e attenti alle cose dello spirito più di noi stessi. Ho dei momenti di stanchezza come tutte le madri dell’universo, per questo ti capisco. Capisco il piacere di crollare dopo una giornata estenuante in cui devi essere la roccia che colma tutti i loro bisogni… Il punto è che questo piacere nessuno ci toglie e nessuno ci dà, oltre loro, perché si tratta di un piacere che nasce della nostra capacità di dare e di ricevere un amore pulito e senza fronzoli, come può essere quello di un bambino. Lui era brontolone, giudicante, accusatore, fedifrago, noioso, delegava tutto a te? A maggior ragione quello scrub e quella crema dall’odore buono spalmata sul corpo va messa pure a mezzanotte, all’una del mattino, perché te la meriti… Con i bimbi tra le braccia di Morfeo da un pezzo tu, anche se stanca morta, hai privilegio di guardare fuori dalla finestra e goderti la tua pace. Pace senza più un troglodita che ti allunga la mano sotto le coperte dopo una giornata in cui non ti è mai stato vicino. E’ un privilegio, credimi. Caccia fuori tutti i progetti che hai perché senza sogni la vita si fa più dura. Abbraccio gigante e buona sera, carissima! A te e ai bimbi stupendi che hai!

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      7. Ho stampato quello che hai scritto per conservarmelo nel cassetto del comodino… così quando i bimbi si addormenteranno mi ricorderò di leggerla e andrò a lavarmi i capelli, orgogliosa di me

        Grazie… grazie per tutto quello che fai…

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  9. Carissime tutte…io sono calma e concentrata sulla mia vita ,ma il destino ha voluto che io debba occuparmi della mamma della np…rimasta qui.E che la np è amica e affettuosa e mi tiene ore al telefono…
    L ho fatto perché siamo tutti nella stessa barca, ma sono distaccata e fredda…non mi fido più, non riesco a dimenticare il no contact, la sofferenza e le angherie.
    Mi viene da ridere…se penso che in 3 mesi non ha mai avuto tempo per me, e in 8 mesi non si sia mai posta il problema …
    Ma ora sembra che tutto sia archiviato.
    Non per me…il no contact mi ha dato nuova forza e consapevolezza…se la sto aiutando è solo per altruismo.
    Un abbraccio a tutte sperando che voi e i vostri cari stiano bene

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      1. Purtroppo la mamma molto anziana è rimasta qui dove sono io, la np è in città. Con la scusa che la madre ha molte difficoltà e nessuna solidarietà, lei è ritornata alla carica con me.
        Io le ho fatto la spesa ..per dire, ma la np si sta mostrando affabile come mai.
        Per la prima volta di interessa di me, mi chiede come sto…
        Ma io non ho dimenticato…e rileggo tutto ciò che ho scritto qui.
        Non riesce più ad avere credibilità.
        Solo che purtroppo è di nuovo presente , dopo tanta fatica e dopo 3 mesi di evitamento.
        Cara Claudileia l’importante è che io non ne sia più affascinata.
        Solo che il destino mi ha beffato…ed ora che avrei dovuto sbatterle la porta in faccia, mi ritrovo ad aiutarla.

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    1. Oggi ….per ridere…la prima svalutazione ( proprio non ce la può fare) scusa se non ti ho chiamata ieri( menomale direi io) avevo troppe cose da fare….vabbe’…dopo un po
      ‘ la maschera proprio non tiene🤣🤣🤣

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      1. Ovviamente lei è rimasta in città e sua madre lì in montagna… così può scaricare le sue responsabilità su qualcun’altro e dimostrarsi una figlia “attenta” chiamando ogni tanto te, che sei una bella persona e ti stai occupando di lei…
        Tutti uguali! Il “mio” NP ha scelto di fare la quarantena su in romagna dove vive e lavora, nonostante sia in cassa integrazione da settimane, così può occuparsi dei suoi genitori settantenni soli in campagna e dei suoi figli semplicemente con un sms o una video-chiamata… e intanto in barba alle regole uscire in bici a “sgranchirsi le gambe” e dirlo anche ai figli che sono chiusi in casa!!!
        Anche la lotta ai narci-virus dovrebbe essere combattuta con il distanziamento sociale… dove hai fatto la quarantena, fatti tutto l’anno! ahahahahahahahah

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      2. Ciao Ribelle, secondo me dovresti dirle che non e’ necessario che ti chiami tutti i giorni, che anche tu hai da fare, che sua madre sta bene( grazie a te) e vedi cosa ti risponde. In ogni caso, allontanala, altrimenti, quando ritorneremo alla normalità, questa non te la scolli più…..Pensa a quello che ti ha fatto passare e ricordati sempre…..gli np non cambieranno mai!!! Un abbraccione.

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  10. Brava Francesca…hai inquadrato bene come si pongono in questo periodo..lei poi…posta gli aperitivi che fa con sé stessa, e si dichiara serena felice e contenta.
    Io l ho fatto per dovere civico, non per Lei e mi è ben chiaro!

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    1. Bé potresti anche dirglielo allora e dirle anche che trovi irresponsabile come si comporta nei confronti della madre e usare l´ occasione per bloccarla completamente dalla tua vita e dirle che aiuti sua madre volentieri per questa volta, ma che non ti va che ti ammorbi con le sue telefonate e che non le sarai mai più di aiuto.

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      1. In realtà lei è meglio che stia lontana dalla mamma…ha lavorato in giro e quindi l avrebbe messa in pericolo.Poi ovviamente ha fatto la scelta più comoda😄Si lo so non cambierà, anzi finito tutto….sparirà 👍
        Da oggi cerco di essere meno accomodante…

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    2. Che tu sia una bella persona lo avevo già capito, ma questo gesto è stupendo… io non credo che riuscirei ad aiutare i genitori di NP…

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      1. Cara Francesca purtroppo mi sono trovata in una situazione assurda..di massima ostilità della gente locale contro chi non è di qui.Tipo tempo di guerra e sfollati.Io sono diventata il punto di riferimento di alcune famiglie rimaste,tra le quali quella della signora.Lei prima mi ha fatto cercare da sua sorella e poi mi hanno accerchiata.Considera che neanche la sorella mi salutava mai quando eravamo semplici turisti.
        Ieri le ho detto che non c è bisogno di chiamarmi…del resto non ci sono argomenti…eppure volendo ce ne sarebbero.Ma la sua superficialità ora è troppo palese.
        Quello che sto osservando…che come sempre sono tutti uguali.Ora tornano tutti ,perché sono segregati ed annoiati.Lei mi ha scritto con i cuoricini..io ci sono vicina o lontana, non dimentico quello che mi hai dato.
        Ho guardato quella frase…e mi son detta…si siamo in tempo di guerra.
        Un abbraccio

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      2. Cara Ribelle, la cura degli altri e l’empatia sono due cose meravigliose… ma mi pare evidente che è troppo comodo per lei avere chi fa la spesa per la madre, ad esempio. Continuo a non capire come mai, se la sorella è pure lì (da quanto ho capito!) ti sei ritrovata con questo compito del tutto complesso, perché perpetra il vincolo con la narcisista, ora con la scusa della GRATITUDINE! Non so con quali mezzi lei ti ha spinta a questa situazione o se sei stata tu ad offrirti: in ogni caso, visto che la tua decisione di tagliare i legami con lei mi sembrava molto seria e perentoria, temo che ci sia stata una tremenda strumentalizzazione del tuo altruismo. Dopodiché le persone dei piccoli paesi ancora non toccati da questo terribile virus hanno una gran paura e guardano con ostilità tutti quelli che ritengono siano scappati dalle zone rosse. Ahimè, si tratta di un timore comprensibile, visto il comportamento scorretti di fin troppe persone. Un abbraccio grande a te e famiglia.

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  11. Ciao a tutte! Sono nuova qui.. ma ho bisogno di sostegno da chi come me ha un vissuto di abusi, manipolazioni da un ex partner narcisista.
    C’è stato in questi giorni l’hoovering, un po me l’aspettavo ma mi ha lasciata comunque molto spaesata, ansiosa e alle fine ho ceduto. Ho risposto e da lì ho avuto delle scariche di adrenalina e dopamina fortissime, che mi hanno tenuta incollata tutto il tempo al cellulare e ho vissuto di nuovo la perdita totale di me stessa. Mi sembrava tutto irreale ed era come se io stessi assumendo una droga, dopo un periodo di astinenza. Naturalmente conosco benissimo quello stato, visto che vivevo sempre cosi mentre stavamo insieme. Ma com’è possibile che dopo 2 anni mi faccia lo stesso effetto? Ogni volta che mi ricontatta mi sento cadere in un abisso, quello stesso abisso che mi ha portata alla distruzione due anni fa, che mi ha portata a lasciarlo dopo anni di umiliazioni, di manipolazioni, di silenzi.
    Mi ha colpito in questo periodo di quarantena perchè aveva bisogno del nutrimento narcisistico e sapeva che io ero piu fragile e che avevo pù probabilità di cadere nella sua trappola. E’ da due anni che ci siamo lasciati, io ho subito messo in pratica il no contact, l’avevo bloccato ovunque e gli avevo detto diverse volte che non volevo piu aver nulla a che fare con lui. Dopo un bel po in no contact mi sentivo meglio e ho pensato che non volevo avere persone bloccate nella mia vita, mi sentivo libera e forte, quindi lo sbloccai. Ora me ne pento, avrei dovuto continuare a tenerlo bloccato.. fatto sta che di nuovo l’altro giorno quando mi ha scritto mi sono ritrovata a dovergli ripetere che non lo voglio piu sentire, che non mi fa piacere ricevere suoi messaggi. E lui? Manipolatore anche qui.. mi ha detto che DOVREBBE ESSERE normale sentirsi ogni tanto dopo essere stati insieme a lungo, che abbiamo condiviso molto, che non può cancellarmi. Anche a distanza di anni, pensa di poter decidere lui quello è giusto per me. Sono allibita, mi ha lasciata senza parole e mi sembrava talmente assurdo che alla fine ho lasciato perdere. Tanto non vale la pena discutere con uno che non ci arriva proprio, che non ha un minimo di empatia, che non riesce a rispettare il mio desiderio di non sentirlo piu. Ma sto cominciando a capire che tutto questo fa parte del suo disturbo narcisistico.
    Grazie a chi ha letto questo mio piccolo sfogo, qualsiasi commento e/o consiglio è ben accetto! Buona serata a tutte 🙂

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    1. Ribloccalo immediatamente!

      Scrivi una lettera a te stessa e raccontata delle sue cattiverie, di tutto il male che ti ha fatto e di tutto quello che hai dovuto passare per riprenderti due anni fa…

      Leggi tutti i post su come liberarsi dei pensieri intrusivi che lo riguardano…

      Non tentare di giustificarti. Non pretendere il suo rispetto. Non cercare che lui capisca… Non sognare neppure lontanamente che comunicando si possa arrivare da qualche parte… Abbandonalo al suo destino e riprenditi tutta te stessa…

      Se hai bisogno di sfogarti, scrivi qui o scrivi su un diario… ma non comunicare con lui. Non sbloccarlo per qualunque ragione al mondo…

      Qui siamo in tante a capirti…

      Non cedere…

      Ti abbraccio forte!!!

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    2. Ciao Sophie, come ho ben capito leggendo gli articoli della nostra cara Claudileia, il circuito manipolatorio del narcisista e la nostra conseguente dipendenza si riattivano immediatamente, dopo un solo messaggio da parte loro. Hai detto bene, è’ come una droga. Con il no-contact piano piano ci purifichiamo , l’astinenza diventa sopportabile fino a scomparire….ma basta solo un cenno da parte loro per ricadere inesorabilmente ai loro piedi. È’ così, non possiamo farci niente. Per questo è’ importantissimo il no-contact, e’ l’unico antidoto che abbiamo per salvarci. Io ho bloccato il mio np un anno fa e non ho nessuna intenzione di sbloccarlo, lui mi ha cercata tempo fa, anche tramite una mia amica, ma io non ho mai risposto. Non ti sentire in colpa se l’hai sbloccato, volevi vedere fino a che punto eri in grado di resistere, ma purtroppo, come ti ho detto prima, ricascarci e’ facilissimo. Noi tutte qui ci confortiamo a vicenda e ci capiamo perché abbiamo vissuto il medesimo, triste, angosciante e…..infernale copione. Un grande abbraccio.

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      1. Assolutamente, cara Lucia. Questo perché il narcisista perverso o lo psicopatico studiano le vulnerabilità delle loro prede sin dall’inizio, sin dal primo “ciao!”. Sono personalità che sanno bene quali sono i tasti da premere per riattivare il circuito da capo. Per questo le prede, subito dopo la rottura del contatto zero, hanno l’impressione che il tempo non sia passato e che tutto è rimasto esattamente come prima. Gli stessi tasti vengono premuti e gli stessi discorsi vengono fatti, di modo che lo stesso clima viene ricreato affinché ricaschino nella rete. Quando fanno un lavoro duro di introspezione, studiano il tema e investono nell’autostima, le prede comprendono che il narcisista/psicopatico recita un copione collaudato per sottrarre un bel po’ delle loro energie… Il tutto senza nulla dare in cambio. Abbraccio grande a te!

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      2. Ti ringrazio di vero cuore cara Claudileia, senza di te non c’è l’avrei fatta, un forte abbraccio anche a te😘

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    3. Ciao Sophie,
      ci sono un sacco di spunti in questo tuo racconto,ne prendo uno in particolare, tu dici: “… e ho pensato che non volevo avere persone bloccate nella mia vita”. Così hai sbloccato NP. È chiaro il senso che c’era dietro, la mia è una riflessione,sollecitata da te come dal lavoro che l’esperienza con qs persone sempre richiede. C’è un piccolo libro, ormai datato, scritto da un’ architetto Piero Zanini dal titolo “Significati del confine” . Parla di confini, di blocchi, di fronti che possono divenire frontiere e di ferite che possono trasformarsi in feritoie. Parla di come queste “architetture” territoriali nonché relazionali possono acquisire un significato positivo, affermativo, costruttivo, a seconda di come vengono guardate. Io penso che se rimaniamo nell’idea che bloccare una persona (in qs caso NP) significhi “”soltanto”” fare un’azione di esclusione e di evitamento, non solo questa ci costa una fatica immane visto che x noi è quasi contro la nostra natura, ma rischia di essere svilita forse di un significato che può essere ben più ampio, interessante ed evolutivo. Stabilire dei confini, decidere chi far entrare nella nostra casa o nel nostro cuore può allora essere una SCELTA AFFERMATIVA rispetto al tipo di persone e di energie che desideriamo nella nostra vita. Inevitabilmente qualcuno rimarrà fuori, ma non la trovo una cosa così terribile. La porta di casa mia non è aperta a tutti. C’è modo e modo di presentarsi alla porta sulla base di regole che io stabilisco: è casa mia e…ci sono condizioni che non possono essere stravolte.. Posso essere raggirata sì, ma se mi accorgo a un certo punto di aver fatto entrare un ladro travestito da “splendido splendente”, perché devo sentirmi in obbligo di tenerlo a casa? Perché devo sentirmi in colpa nel dirgli che la sua presenza non è più gradita? Nel metterlo fuori dalla porta?…Non so s’è chiara la metafora. Non so come finire la mia riflessione, forse perché questo percorso è anche il mio e c’è ancora tanto da guardare,scoprire e imparare.
      Grazie per qs opportunità che hai dato.

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  12. Grazie di 💜
    Secondo voi è possibile che un partner narcisista subisca dei tradimenti e continua comunque con la relazione? Il mio prima era co dipendente, dopo i tradimenti è diventato sempre più freddo, manipolatore, anaffettivo.
    Ci sono degli articoli al riguardo oppure qualche vostra esperienza?

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    1. Secondo voi è possibile che un partner narcisista subisca dei tradimenti e continua comunque con la relazione?

      Dipende. Alla fine per quanto persone affette da questo disturbo abbiano degli schemi comportamentali comuni, sono pur sempre individui e non si assomigliano tutti al 100 per cento, quindi dipende…

      “Il mio prima era co dipendente, dopo i tradimenti è diventato sempre più freddo, manipolatore, anaffettivo.”

      Non capisco come un narcisista possa essere co-dipendente. Probabilmente ti ha raccontato lui di essere stato tradito da una ex cattivissima che lo ha fatto diventare freddo com´ é.

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    2. Ti consiglio questo articolo, sempre che si tratti di un narcisista: https://artedisalvarsi.wordpress.com/2018/12/03/quando-narciso-perdona-le-corna/ Dopodiché, come abbiamo un po’ tutti ribadito non è possibile che uno passi da co-dipendente a narcisista, anche perché il narcisismo patologico è un disturbo della personalità con delle caratteristiche decisamente diverse dalla co-dipendenza. Un abbraccio grande ancora e buona giornata! Ecco cosa sostiene Sam Vaknin: “Molti narcisisti raggiungono un equilibrio malsano. Essendo emotivamente (e fisicamente o sessualmente) assenti, costringono la partner a trovare gratificazione fisica ed emotiva al di fuori del legame. Quando questo accade si sentono giustificati: hanno dimostrato di aver ragione sul fatto di essere sospettosi.

      Un narcisista, tuttavia, potrebbe essere in grado di accettare la partner e addirittura di perdonarla. Dopotutto – sostiene la sua mente – l’infedeltà della donna è stata causata dalle sue mancanze. È pur sempre lui il burattinaio delle sue azioni, quindi prova una sorta di soddisfazione sadica per avere un tale potere su di lei.

      Nel provocarla ad adottare un comportamento socialmente aberrante, vede la prova della sua maestria. Legge nella scena successiva del perdono e della riconciliazione lo stesso significato: dimostra sia la sua magnanimità che la sua dipendenza dalla donna.

      Quanto più grave è la relazione extraconiugale, tanto più fornisce al narcisista i mezzi per controllare la partner infondendole sensi di colpa. La sua capacità di manipolarla aumenta il suo essere indulgente e magnanimo. Non dimenticherà mai di dirle (o, almeno, a se stesso) il quanto sia stato bravo per essersi così immolato per lei.”

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      1. Cara Claudileia, ho letto con molto interesse questo articolo sul narciso che perdona le corna perché è esattamente ciò che ho appreso dall’esperienza con il mio ex Np.
        Fin da subito (come vuole il copione) mi aveva raccontato della sua ex che lo aveva tradito, mi disse che l’aveva perdonata perché era stato lui ad averla indotta a tradirlo durante un litigio acceso e che non voleva buttare via tutto quello che avevano costruito ma alla fine lui scoprì che (a suo dire) lei portava avanti una relazione parallela di cui anche l’altro era all’oscuro. Ma non è tutto. Quando ho scoperto che il mio Np aveva un’altra (e lei a sua volta non sapeva nulla di me) durante un primo confronto con lei, mi raccontò che fino a poco tempo prima anche lei stava frequentando un altro uomo (perché la storia con Np era un tira e molla continuo) e che Np la scoprì ma lui la perdonò facendola sentire molto in colpa. Dopo aver scoperto che Np la tradiva con me, decise (dietro insistenza da parte di Np) di continuare la relazione con lui. Dopo circa un mese lui l’ha scartata facendo ricadere tutta la colpa su di lei (agli occhi dei suoi amici). Inutile dire che aveva già un’altra pronta per prendere il suo posto…e sono certa che ci fosse già prima, quando ancora frequentava anche me.
        Ti ringrazio come sempre per tutti i tuoi articoli e i commenti su questo blog.
        P.S. Anche lui in questi giorni è tornato a fare “cucù” con i soliti metodi, in un primo momento mi ha fatto un certo effetto, ma poi mi è tornato in mente tutto e sono proprio decisa a ignorarlo.
        Un grande abbraccio!

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  13. Quella donna ero io.. L ho tradito alcune volte, i motivi non sto qui a scriverli. Ma poi ha continuato a stare con me, io esercitavo molta pressione affinché tornassimo assieme. Da allora ho vissuto con il senso di colpa, alimentato da lui continuamente, non riuscendo a perdonarmi. È stato proprio questo a creare dinamiche di dipendenza da parte mia e manipolazione, anaffettivita da parte sua. Con il tempo.. Mi sentivo sempre più colpevole per il disagio che gli avevo provocato, in questo modo tutti i suoi silenzi, la sua scarsa risposta empatica, la sua freddezza erano giustificate. Ed io dovevo dimostrargli sempre più amore, più cura, più lui si mostrava indifferente, più io sentivo di amarlo. È come entrare in un combattimento da soli, contro se stessi, senza nessun vincitore.

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    1. Da come lo descrivi tu, il tuo ex partner non é un co-dipendente divenuto narciso, é una persona che coi tuoi tradimenti hai portato a non amarti e a non rispettarti più. Tra questo e una persona con un disturbo n. della personalità c´ é una differenza abissale.

      Ti lamenti di freddezza, scarsa risposta empatica, indifferenza da parte sua. Posso dirti che la sua reazione é abbastanza normale, considerando che lo hai tradito più volte e poi gli hai fatto pressione per tornare assieme.

      Quando si tradisce una persona si tradisce un sentimento e niente torna più come prima.

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    2. Ciao Sophie, sulla base dell’esperienza che ho vissuto con il mio Np credo che sì, un partner narcisista che subisce un tradimento può continuare la relazione…ma penso che sia esclusivamente per il fatto che non può accettare di essere lasciato, di essere la seconda scelta di qualcuno, quindi farà di tutto per continuare il rapporto ma con il solo scopo di essere poi lui a lasciare, ovviamente dopo aver inflitto alla partner tutti gli abusi psicologici che conosci bene. E sono anche convinta che un Np, con le sue manipolazioni, induca la partner al tradimento per poi poterla torturare maggiormente con i sensi di colpa.
      Ti consiglio di non arrovellarti, cercando di capire se tra voi le cose sarebbero potute andare diversamente. Se sei approdata su questo blog credo che tu (per svariati motivi) sia giunta alla conclusione che il tuo ex è un Np, quindi in qualunque modo tu ti fossi comportata, le cose non sarebbero potute andare diversamente. Come ha scritto giustamente Piccola Stella, quando si tradisce una persona si tradisce un sentimento, ma per le motivazioni che ho scritto sopra (e dato che stiamo parlando di un Np) credo che tu non abbia tradito nessun sentimento, ma semplicemente che tu sia stata indotta a tradire attraverso le manipolazioni del tuo ex Np.
      Un abbraccio!

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    3. Concordo in pieno con PiccolaStella.
      BISOGNA CHIAMARE LE COSE COL LORO NOME Sophie, qui non si può confondere. Ho sentito il tuo commento piuttosto contorto,poco chiaro. A prescindere dalla tua storia,le tue ragioni, un narcisista è un narcisista. Un co-dipendente è un co-dipendente. Un tradimento è..un tradimento. La manipolazione è esattamente ciò che è. La manipolazione travestita da amore è una manipolazione. Qualsiasi cosa sia accaduta nella tua relazione, indipendentemente dalle motivazioni che la sostenevano, Il vero sta in ciò ch’è semplice e chiaro.

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      1. E’ proprio così, cara Sara! Come afferma Ross Rosenberg in uno articolo che ho pubblicato qui di recente “ciò che fa sì che si sviluppi la co-dipendenza al posto del Disturbo Narcisistico di Personalità è semplicemente la capacità del bambino di far sentire il genitore narcisista al top.” Il co-dipendente avverte il bisogno di compiacere sempre e questo viene portato appresso sin dall’infanzia. Il narcisista patologico, la maggior parte delle volte, è la copia carbone di uno dei genitori, colui che ha più potere. Per questo di solito nelle famiglie in cui c’è un nucleo narcisista molto potente nascono scontri titanici tra il genitore e il figlio narcisista per il potere e le luci della ribalta. Il co-dipendente è più che altro un grande osservatore: valuta cosa può piacere al suo genitore narcisista e agisci di conseguenza. Un abbraccio grande a te!

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  14. Ringrazio tutte voi che avete provato a leggere qualcosa nella mia confusione.
    Forse è un narcisista, forse non lo è.. Non importa. Il dolore c’è ed ogni volta che ritorna è sempre più grande. Come il nome di questo blog ” L’arte di salvarsi ” Devo imparare a farlo, a salvare me stessa, a non rimuginare sulla precedente relazione e ad innalzare la mia autostima, per salvarmi, per credere nella possibilità di un amore più sano, che aumenta la mia fiducia piuttosto che continuare a vivere sull’ altalena della relazione disfunzionale.
    Grazie a tutte e vi auguro di riuscire ad amarvi più di qualsiasi uomo potrebbe fare.

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    1. Cara Sophie, leggendo i tuoi commenti credo che eravate invischiati in un rapporto alimentato da slealtà reciproche. Non ci sono elementi per dire che si trattasse di un narcisista oppure di un co-dipendente. In ogni caso, alla fine di queste storie in cui la verità viene molto spesso rovesciata e calpestata da più parti c’è il senso di svuotamento che provi ora. Non sono solo rapporti altalenanti, ma anche ALIENANTI. Mentre vivi un rapporto così TU SEMPLICEMENTE NON ESISTI, ovvero, esisti per quel circuito di slealtà e angoscia che si è creato, non per te stessa e per la tua serenità. La possibilità di vivere un amore sano c’è per chi la vuole afferrare… Il punto è che non riusciamo ad afferrarla se non la sappiamo riconoscere quando si presenta. Abituarsi alle emozioni fluide di un circuito emotivo malsano lascia una serie di conseguenze negative che ora hai l’opportunità di affrontare senza alcun tipo di sotterfugio, perciò cerca di comprendere cosa esattamente questo vincolo malsano rappresentava per te e cosa rappresentavano per te le persone con le quali sei stata mentre era ancora in corso. Forse cercavi disperatamente qualcosa che credevi di non avere dentro negli altri, incluso il tuo ex… Un abbraccio grande a te!

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  15. Si, il mio ex credeva di avermi colta in un tradimento, non era vero. Non sapevo più in quale lingua dirglielo. Alla fine mi ero convinta io … mi sembrava di diventare matta erano messaggi non incontri, non altro. Per farla breve, ha continuato per altri quattro anni e poi mi ha lasciata lui. Stavolta il tradimento era vero. Hanno paura dell’abbandono e appena trovano nuova linfa abbandonano.
    Questo è quello che è successo a me. Ho versato lacrime di sangue …

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  16. Per Claudileia.Carissima…purtroppo io come tanti altri siamo rimasti qui da febbraio, chi con bimbi chi con anziani.
    Personalmente mi sono trovata nella situazione e ho preferito rimanere.
    Per ragioni denunciate alla Prefettura , ci sono degli abusi..la sorella ha una certa età e vive in un’ altra frazione…per forza di cose mi hanno contattata quando la madre si è trovata isolata.
    Ovviamente noi siamo le stesse persone di un mese fa…ma lei no..lei è ritornata alla carica indossando la maschera della gratitudine.
    Ma io non ci casco , non la cerco , non la reputo più una amica.
    Il no contact è stato fondamentale, io so con chi ho a che fare realmente, non può più avere un ascendente .
    Mio marito mi ha detto…l ho fatto per dovere civico ma tu ricordati come si è comportata con te.
    Ora vedo che qui tutti i np si sono palesati…lei ha trovato questo modo.
    L’importante è non cascarci.
    Un grande abbraccio ,sperando di conservarci sani ed umani.

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