Perché confondiamo un legame traumatico con l’amore vero

Fonte: https://www.yourtango.com/experts/nancy-carbone/signs-emotional-abuse-trauma-bonding-relationship-mistaken-love

Autrice: Nancy Carbone è consulente e psicoterapeuta, nonché terapeuta di coppia. È specializzata nel trattamento dei disturbi della personalità presso lo Psychoanalytic International Masterson Institute di New York. Ha lavorato come terapista per oltre 17 anni in studi e organizzazioni private.

 Trad. C. Lemes Dias

___________________________________________________

L’abuso emotivo è spesso scambiato per amore da coloro che sono intrappolati in un ciclo di abusi nella loro relazione. Il trauma è sorprendentemente facile da essere negato quando il maltrattamento parte da qualcuno che giura di amarvi e di voler prendersi cura di voi.

COS’È IL LEGAME TRAUMATICO?

Definizione di legame traumatico: “un forte legame emotivo tra una persona maltrattata e il suo maltrattante, formatosi come risultato del ciclo della violenza”.

“Legame traumatico” è un termine creato da Patrick Carnes, una figura alquanto controversa nel campo del trattamento delle dipendenze, come modo per spiegare il legame emotivo che si sviluppa tra un maltrattante e la sua vittima nel contesto di relazioni emotivamente e fisicamente violente (spesso, ma non sempre, quelle che coinvolgono un narcisista).

Il legame traumatico è qualcosa che molte persone intrappolate in relazioni di abuso non si rendono conto di sperimentare. Quando l’abuso mentale e psicologico è elevato, le vittime associano erroneamente i sentimenti di trauma con l’amore.

SEGNI DI LEGAME TRAUMATICO IN RELAZIONI ABUSIVE

Addossarsi la responsabilità per l’abuso: “Non voleva arrabbiarsi. È stata colpa mia”.

Sentire di meritare il maltrattamento: “Nonostante tutto ciò che faccio, mi sopporta e mi ama ancora”.

Giustificare l’abuso: “Ha avuto un’infanzia terribile. Mi dispiace per lui”.

Credere di poter cambiare il proprio maltrattante: “Posso aiutarlo a cambiare con amore e sostegno.”

Scusare l’abuso: “Voleva solo essere trattato meglio. In fondo non voleva farmi del male”.

Notate come il comportamento del maltrattante venga sempre giustificato e la vittima si dia la colpa, come se l’abuso fosse una responsabilità sua. Così facendo, le vittime di traumi riducono al minimo e negano l’abuso che subiscono pur di sostenere l’immagine positiva dell’abusante, distorcendo la realtà e facendosi guidare dall’amore fantastico che vogliono disperatamente credere sia il vero amore.

Quando si è così disperatamente desiderosi di essere amati, si può facilmente essere attratti da una relazione abusiva e accogliere i primi maltrattamenti come amore invece di abuso. Quindi, come facciamo a sapere se si siamo veramente innamorati o se siamo presi da una fantasia accecante e distorta generata da un legame traumatico?

AMORE VERO VS LEGAME TRAUMATICO

Vi siete mai innamorati FOLLEMENTE e VELOCEMENTE, solo per poi CROLLARE di fronte alla triste realtà dei comportamenti di una persona? NON RIUSCIVATE A SPIEGARVI COME MAI fosse stato così difficile staccarsi da una relazione così tossica?

IL VERO AMORE DI SOLITO NON ACCADE COSÌ CINEMATOGRAFICAMENTE, COSÌ VELOCEMENTE. IL VERO AMORE È COSTANTE E CRESCE LENTAMENTE MAN MANO CHE SI CONOSCE QUALCUNO A LIVELLI SEMPRE PIÙ PROFONDI.

Al contrario, affezionarsi a qualcuno attraverso un legame traumatico può essere magnetico e accattivante, ma non è vero amore, è l’attaccamento che si forma QUANDO QUALCUNO TOCCA FERITE EMOTIVE NON GUARITE IN VOI.

La vulnerabilità al legame traumatico spesso deriva da attaccamenti insicuri creatisi durante ripetute esperienze infantili abusive o traumatiche con una persona che si prende cura di noi. Questo modello di relazione si interiorizza come un modello di comportamento appreso portato da una persona adulta nelle sue relazioni.

Se avete subito abusi da un caregiver primario quando eravate bambini, probabilmente avete imparato ad associare l’amore all’abuso. Questo è diventato il modello di come avete imparato a relazionarvi con gli altri e a creare relazioni.

VI ASPETTATE CHE PER SENTIRVI AMATI È NECESSARIO ANCHE ESSERE MALTRATTATI –  ECCO COME FUNZIONA

Per esempio, se siete stati maltrattati perché da bambini non riuscivate a completare un’attività o a seguire un’istruzione di modo lineare, probabilmente vi sentivate soli e indegni. Per potervi attaccare al proprio maltrattante, avete imparato a soddisfare i suoi bisogni e a renderlo felice, in modo da poter ricevere amore e approvazione. Con il tempo, questa diventa la vostra equazione di base per l’amore.

Se da bambini avete subito maltrattamenti e avete nascosto il vostro rapporto con un genitore che vi maltrattava o abusava di voi, ciò che stavate provando a fare era preservare la vostra visione di lui/lei come un “buon” genitore, spingendo verso il basso i vostri sentimenti di rabbia o di dolore per sentirvi amati, al sicuro e con un senso di appartenenza. Vi siete protetti seppellendo questi sentimenti e convincendovi che ci doveva essere qualcosa di sbagliato in voi per fare arrabbiare così tanto il vostro genitore. Siete arrivati a credere che era tutta colpa vostra: eravate cattivi, terribili, indomabili e dovevate farvi perdonare per tornare ad essere “abbastanza buoni” da meritare il loro amore.

QUESTO MECCANISMO DI COPING È DIVENTATO IL MODELLO DI COME CI SI VEDE NELLE RELAZIONI DA ADULTI

Vi vedete come i cattivi meritevoli di punizione, quindi dovete essere buoni per ottenere l’amore che sognate. In sostanza, desiderate ancora che vostro padre o vostra madre maltrattante vi dia l’amore ideale, ripetendo il modello autodistruttivo con i partner che vi maltrattano mentre lottate disperatamente e contro ogni logica per farvi amare.

Quando vi sentite di non essere abbastanza bravi, il vostro desiderio d’amore può essere l’esca perfetta per farvi agganciare da un narcisista perverso. OGNIQUALVOLTA RIUSCIRETE A SODDISFARE TUTTI I SUOI BISOGNI VI SENTIRETE AMATI E ABBASTANZA BRAVI, permettendo ad entrambi di vedere ogni maltrattamento come assolutamente giustificato.

Mentre giustificate o minimizzate i maltrattamenti e vi date la colpa, rimanete nella negazione del fatto che state subendo abusi – proprio come facevate da bambini.

RICONOSCERE L’ABUSO GENERA LA PAURA DELL’ABBANDONO, RISVEGLIANDO IL VOSTRO DOLORE ORIGINARIO. QUESTO VI SPINGE A DIFENDERE E PROTEGGERE ULTERIORMENTE VOI STESSI SCAVANDO PIÙ A FONDO NELLA NEGAZIONE E NELL’AUTO VERGOGNA.

Sì, affrontare la realtà e lasciar andare la fantasia di essere veramente amati da un maltrattante risveglia la paura dell’abbandono, insieme alla sensazione associata di non essere abbastanza bravi. Rievocate lo stesso schema di attaccamento che avete imparato con il vostro genitore maltrattante e non riuscite a lasciar andare chi ha abusato di voi. CREDETE INVECE DI DOVER CAPIRE COME ESSERE ABBASTANZA BRAVI DA POTERLI RIAVERE.

Le vittime di maltrattamento tornano da chi ha abusato di loro più e più volte, giustificandolo, certe volte, con le stesse ferite derivate dal trauma, che le legano più strettamente.

COME PREVENIRE LA GENERAZIONE DI UN LEGAME TRAUMATICO CON QUALCUNO CHE SI RIVELA EMOTIVAMENTE VIOLENTO:

1. Prendetevi sempre il tempo necessario per conoscere qualcuno e conoscere il suo passato.

2. Fate attenzione a non saltare direttamente in un rapporto impegnato solo perché vi sentite bene e tutto vi sembra molto stimolante.

3. Fate attenzione alle bandiere rosse e ai segni di comportamenti abusivi, come sentirsi sotto pressione, controllati o sminuiti.

4. Assicuratevi che i vostri limiti siano rispettati. Se non lo sono, non andate oltre.

5. Assicuratevi che le promesse ascoltate vengano mantenute. Vi ritrovate sempre sorpresi da verità occultate che spuntano di volta in volta?

6. Fate attenzione a chi è eccessivamente affascinante o che manifesta il suo interesse per voi con eccessiva attenzione.

7. Diffidate di qualcuno che dice che tutti i suoi ex=partner sono “pazzi”, che sente che niente nel suo passato sia colpa sua, o che si vede come una vittima passiva.

8. Ricordate che se qualcuno sembra troppo buono per essere vero, c’è una buona probabilità che non sia del tutto autentico con voi.

NON CONFONDETE IL LEGAME TRAUMATICO CON L’AMORE VERO; VI ACCECHERÀ

Il vero amore non è un abuso. Non dovresti avere bisogno di fare i salti mortali con qualcuno per far sì che una relazione si inserisca in una versione fantasiosa di ciò che dovrebbe essere l’essere amato. Il vero amore non è condizionato al piacere di qualcuno. Il vero amore significa sentirsi amati mentre ci si esprime in modo autentico, affrontando gli alti e bassi della vita e vedendoci l’un l’altro per ciò che ognuno di noi è veramente.

Ottenere l’amore per se stessi significa lasciar andare qualsiasi legame residuo con un genitore maltrattante in modo da potersi liberare dal modello di attaccamento disfunzionale di cercare l’amore e l’approvazione per sentirsi abbastanza bene.

Amare veramente se stessi significa impegnarsi nella cura di sé e proteggersi dagli abusi in modo da poter essere se stessi e sentirsi amati per la persona reale che si è.

10 pensieri su “Perché confondiamo un legame traumatico con l’amore vero

  1. Io non sono certa che fosse un narcisista, ma ho letto tanto, mi sono rivolta anche ad un centro antiviolenza che mi sta sostenendo, e sembra fondata l’ipotesi (quanto meno che sia un uomo che ha usato violenza contro di me).
    Ma non mi hai svilita, se non quando litigavamo, e in quei momenti ho visto l’inferno.
    Sono stata con lui un anno e due mesi, in cui ho avuto l’alternanza tra paradiso e inferno…
    Era ossessionato dal mio ex, dal mio ex marito, ho scoperto che mi controllava il telefono, che spiava il mio instagram di cui non so come avesse la pw, mi ossessionava con le sue telefonate, in pausa pranzo, quando andavo o tornavo da lavoro.
    Durante dei litigi ha chiamato sia il mio ex che il mio ex marito, di cui aveva rubato il numero dal mio cellulare.
    Dovevo essere sempre disponibile (difficile per una mamma di due adolescenti, che magari ha anche voglia di relazionarsi con loro da sola)
    Quando l’ho conosciuto, ancora convivevo con il mio ex marito, con cui si era concluso il matrimonio 4 anni prima, ma con cui, per la reazione straziante che avevano avuto i nostri figli alla notizia della separazione, avevamo deciso di continuare a crescerli sotto lo stesso tetto, rispettandoci, ma conducendo ognuno la propria vita.
    Dopo averlo conosciuto, ho avviato la separazione legale, ho venduto una casa per prenderne una più vicina dove potesse trasferirsi il mio ex marito, che a gennaio aveva subito un intervento importante e invasivo all’anca, e che ho aiutato nella riabilitazione (e anche su questo sono stata criticata: dovevo lasciarlo ad una badante rumena secondo lui), lo storpio…come lo chiamava…
    E’ arrivato il Covid….e lì nuovo inferno, e lui veniva quando poteva a casa, conosceva e si relazionava con il mio ex marito, per dirmi poi alle spalle di ogni.
    Ma io ero sempre meno energica (con l’inizio del lockdown ho gioito perchè non dovevo più vederlo)…eppure ho continuato a stare con lui, ma era un continuo tira e molla dall’inizio, prima da parte mia, poi da parte sua, non andava mai bene quello che facevo, ero sempre sbagliata e puttana…., mi continuava a dire che lui doveva essere il primo per me, non come quegli sfigati di merda che lo avevano preceduto…che i miei figli sapevano già che lui valesse molto più del loro padre…
    Ho sopportato le sue urla furibonde, gli occhi accecati di odio, quando mi ha sputato in faccia, quando mi tratteneva per non andar via, quando mi ha schiacciato con un piede una mano…ho sopportato tanto..
    Ma ad agosto, una sera, sono andata via da casa sua, per un attacco di panico, prima di una breve convivenza per le vacanze, e lì mi ha lasciato definitivamente.
    Io l’ho bloccato ovunque….per tutta risposta dopo due settimane, in cui non mi ha mai cercata, mi fa trovare sotto casa in un sacco di spazzatura, le mie cose, e dopo un’ora passa, volutamente, sotto casa mia , con la nuova compagna.
    Quando l’ho visto con la sua nuova preda, si sono crollata, ma perchè ho avuto conferma ai dubbi sulla sua mancanza di sincerità, ai dubbi che potesse tradirmi e che avevo da febbraio.
    Dopo due settimane, una persona sana, che termina una relazione importante, non avrebbe potuto né trovare subito ripiego, né fare un gesto così cattivo per rendere plateale ai miei occhi la sua conquista.
    Ci si dovrebbe rispettare…sempre.
    Ma uno che mi ha detto che avrebbe messo nei forni crematori tutti i malati di Covid (e davanti a tale affermazione, mi sono sentita pervadere dalla paura per la sua estrema malignità), se non è un narcisista cosa è?
    Eppure…aveva riempito la sua casa delle mie foto, professava amore, fiori in ufficio tutte le settimane, ogni tanto regalini, ha cominciato ad imitarmi nel prendere biglietti per il teatro o prenotare alberghi (non lo aveva fatto mai prima di me), lettere d’amore struggenti..
    Quando l’ho conosciuto,e non mi era neanche piaciuto più di tanto, ha parlato di quanto fosse un ingegnere strutturista pazzesco (scopri poi che non aveva neanche lo studio, una delle prime bugie, ma che lavorara in casa, una casa bella con qualche elemento costoso, ma in estrema periferia milanese e data da mamma e papà, e vecchia casa della nonna), che tutti i progetti che trovava in giro erano fatti da dementi incompetenti, che lui doveva sempre risolvere tutto, che guadagnava 150.000 euro l’anno, per poi farsi pagare la prima cena insieme, e fare una volta per uno al ristorante, a dover portare la spesa quando con i miei figli, cenavo da lui (non sempre ovviamente), per sentirmi dire che io ero un’approfittatrice e che pensavo solo ai soldi (e questo per aver detto nella prima fase della conoscenza, che avrei fatto fatica ad avere una relazione con una persona che guadagnava 1500 euro al mese).
    L’ho conosciuto su Meetic il maledetto, mi aveva detto che era l’unico social che aveva usato per gli appuntamenti, e poi invece mi è caduto l’occhio sul suo telefono a febbraio, dove aveva numeri salvati con accanto scritto Tinder…
    Provo tanta rabbia, non riesco a perdonarmi per avergli consentito di maltrattarmi, di non aver seguito il mio istinto che mi diceva…allontanati, non è l’uomo per te.
    L’ultima volta, la sera in cui ci siamo separati definitivamente, mi ha scritto che sono una bipolare, che non so amare, che avevo giocato male le mie carte…
    Avrà detto di me cattiverie enormi per ripulirsi la faccia e mostrarsi vittima e degno di rispetto e stima.
    Vorrei gridare a tutti e a tutte che mostro sia…ma non posso, e questo mi fa star peggio.
    Grazie a Lei e ai entri antiviolenza che cercano di aiutarci a superare questi traumi.

    Piace a 1 persona

  2. Complimenti cara Claudileia e ben risentita. Questo articolo e’ meraviglioso, spiega dettagliatamente la differenza tra l’amore ed il legame traumatico. E’ scioccante, e te lo dico con le lacrime agli occhi, rendermi conto dell’abuso terribile che ho subito, pensare di essere amata veramente e poi…..precipitare in un abisso infernale. La cosa positiva e’ che si può uscire da questo incubo, ci vuole coraggio, comsapevolezza e tanto amore verso se stesse. Il legame tossico e’ velocissimo, le sensazioni che si provano sono paradisiache, ci si innamora perdutamente di questi mostri, peccato non capirlo subito che e’ solo un’illusione….

    "Mi piace"

    1. Carissima Lucia, penso che non si tratti di vero innamoramento, perché come possiamo innamorarci di qualcuno che recita una parte e crede a quella parte il tempo di convincerci che stiamo vivendo un amore immenso e incommensurabile? Finita l’opera di convincimento, che potrebbe essere faraonica, non abbiamo più alcun valore o senso per questi soggetti. Trovare sempre prede nuove che rechino “sensazioni forti” è nella loro natura e tenerti nel giro per il piacere di vederti soffrire fa parte del loro meccanismo perverso. Possiamo assolutamente uscire da questo incubo molto più forti di prima abbandonando ogni speranza di cambiamento. Non c’è alcuna possibilità di vivere serenamente accanto a persone sprovviste di empatia e coscienza. Se ti vogliono tenere nel giro, nonostante abbiano già un’altra persona, è perché vogliono qualcosa da te che magari la persona con la quale stanno non è in grado di dare. Tanto può essere soldi, quanto sesso o semplicemente belle conversazioni nelle quali svolgi il ruolo della terapeuta o della “fan sfegatata”. Non ne vale la pena. Bisogna fare tesoro di tutto ciò che stai imparando per rivolgere ogni energia alla tua personale realizzazione. Solo così le cose belle e le persone dotate di vera sostanza potranno sentire l’energia buona che sprizza da te e darti alla loro volta il meglio di loro. Un abbraccio enorme!

      "Mi piace"

  3. Mi sembra di essermi infilata in un incubo senza via di uscita.
    La data fissata dagli avvocati è passata da due settimane e finalmente si è trovato un appartamento: se Dio vuole fra una settimana o poco più uscirà dalla mia casa dopo tanti, troppi mesi di attesa da parte mia.
    Sono contenta? Credevo che avrei festeggiato e fatto salti di gioia godendomi la mia libertà e assaporando l’aria fresca della mia nuova vita senza lui intorno.
    Invece sembra tutto un incubo peggio di prima.
    Lui è riuscito a ammorbare e confondere le acque in modo magistrale in questi mesi. Da persona che ha commesso torti enormi per anni, è riuscito non si sa con quale autocontrollo a comportarsi decentemente negli ultimi mesi, apparendo in moltissime occasioni con me e mio figlio la persona equilibrata e piacevole che non era stato affatto per anni e anni. Questo mi fa una gran rabbia, perché agli occhi del figlio adolescente io ora rischio di passare per quella che sbatte fuori il suo bravo papà. Che peraltro ha preso a occuparsi di lui (leggi portarlo di qua e di là dai suoi amici e uscite serali) solo negli ultimissimi mesi.
    Credo che voi possiate capirmi, ma sono certa che agli occhi di chi non ha chiari questi meccanismi, tutto ciò non verrà mai neppure intuito: lui ha magistralmente intessuto un subdolo inganno, e io ci sono finita in pieno, come una povera stupida. È riuscito a costruire una narrazione in cui io, da persona che ha subito per anni torti e infine anche violenza, ora sono diventata una squilibrata che vuole cacciarlo fuori di casa: lui, così bravo e buono…io ormai esasperata, che reagisco spesso e volentieri sopra le righe.
    Sono nel pieno di un enorme inganno, sono dentro una enorme tela di ragno, in cui il ragno, che non può mangiarmi ora, sta cercando di mettermi da parte in caldo per mangiarmi più in là. Si è costruito una rappresentazione in cui, dopo mesi di completa negazione della realtà da parte sua, ora noi ci stiamo lasciando civilmente e in buoni rapporti (almeno così si sforza di fare apparire). La realtà è che sta cercando di impedirmi di chiudere e rifarmi una vita mia. Tenendomi agganciata.

    Un’altra cosa terrificante che sta facendo riguarda il figlio.
    Sta deliberatamente e sistematicamente distruggendo i miei tentativi di costruire delle regole per mio figlio adolescente. Il quale ha necessità assoluta di avere delle regole, a questa età.
    Ma io sono “la rigida”, “la maestrina”. Vengo costantemente denigrata e contraddetta. Nelle regole per le uscite, nei richiami all’impegno per lo studio. Sono l’unica che si occupa di guardare avanti e di dare sostegno e progettualità (in realtà vale per ogni aspetto, oltre che per il futuro del figlio). Credo, anzi ne sono sicura, che non sappia neppure che fra pochissimo il figlio dovrà fare un’iscrizione alle scuole superiori e per farlo bisogna aver fatto tanti ragionamenti in merito ed essersi informati e aver soppesato, pensato, valutato. Lui di tutto questo non si occupa. Mentre è sempre stato bravissimo a distruggere ogni tipo di autorità scolastica e non agli occhi del figlio, dalle maestre delle elementari ai prof attuali.
    Ed è un campione nel distruggere la mia autorità di madre agli occhi di mio figlio. Come se questo gioco sporco gli potesse portare qualche vantaggio. Senza minimamente curarsi del danno spaventoso che sta facendo proprio a suo figlio.
    Stasera, per l’ennesima volta nelle ultime settimane, mio figlio si è rivolto a me con un’espressione estremamente irrispettosa. Le cose stanno precipitando nelle ultime settimane, anche gli insegnanti (miei colleghi ahimé), se ne sono accorti. Il ragazzo non è quello che era stato fino allo scorso anno. Fino a poco tempo fa.
    E a me si rivolge sovente con enorme mancanza di rispetto. Stasera non ho sopportato, ho reagito male. Ho alzato la voce esigendo che si rivolgesse a sua madre diversamente perché non intendo accettare di vivere con lui a queste condizioni. Il padre che fa? Anziché supportarmi, mi ridicolizza dandomi della pazza isterica.
    Io stasera non ho retto. Mi sono chiusa in camera mia. La delusione è troppa, e anche la paura che tutto il futuro del rapporto con mio figlio possa andare a rotoli, e che un ragazzo splendido possa rovinarsi a causa di un adulto irresponsabile, che non sa dove andare, che non ha forma, che non ha regole, che non comprende la gravità di ciò che sta facendo a suo figlio trascinandoselo dietro.
    Scusate lo sfogo. Stasera va proprio male.

    "Mi piace"

    1. Purtroppo ti capisco fin troppo bene…
      “lui, così bravo e buono…io ormai esasperata, che reagisco spesso e volentieri sopra le righe.”
      Ieri sono sbottata anch’io.

      Si chiede troppo a noi donne. Sempre. Si chiede troppo anche quando accanto c’è qualcuno che è in grado o sarebbe in grado di dare una mano e non lo fa…ma quando accanto quel qualcuno non solo non è in grado di dare supporto, ma è costantemente impegnato a macchinare per distruggere e distruggerti… chi è intorno non capisce la differenza…

      “Ed è un campione nel distruggere la mia autorità di madre agli occhi di mio figlio. Come se questo gioco sporco gli potesse portare qualche vantaggio. Senza minimamente curarsi del danno spaventoso che sta facendo proprio a suo figlio.”

      Un NP avrà sempre vita facile, perché non è realmente affezionato a nessuno… neppure ai suoi figli…
      Un padre NP non si pone domande. Cerca consensi immediati. Manipola la realtà e addirittura i ricordi…
      Un NP non verrà mai riconosciuto come tale da nessuno. Sarà sempre abile nel mascherasi…

      I nostri figli dovranno purtroppo fare lo stesso identico percorso che abbiamo fatto noi… passare attraverso la sofferenza per raggiungere la consapevolezza…

      Lo so che fai fatica ora, ma devi prendere tutte le tue energie e canalizzarle nella fiducia in tuo figlio…
      Tu ci sei riuscita. Lui ci riuscirà.
      Tu sarai pronta a dargli una mano quando sarà il momento giusto…

      Non lasciarti sopraffare dalle visioni apocalittiche che il comportamento del nematode parassita fa nascere in te… è un uomo vile e pigro… nulla potrà contro la tua forza… e più sarai positiva più sarai forte… più sarai forte più sarai un esempio per tuo figlio…

      Ti abbraccio forte.

      Piace a 1 persona

      1. Dimenticavo: leggendo https://artedisalvarsi.wordpress.com/2020/10/05/3-tattiche-usate-dai-narcisisti-maligni-per-condizionarvi-in-modo-distruttivo-e-portarvi-allauto-sabotaggio/ ho capito che grazie al loro comportamento noi non ci sentiremo mai madri “sufficientemente buone” (per dirla alla Winnicott)…

        Ma noi siamo madri sufficientemente buone… perché siamo autentiche… non perfette, ma autentiche… ed è molto più importante del fare sempre bene… saremo madri efficaci (Gordon) proprio grazie a questo…

        Sfogati. Sfogati sempre qui e con chi può comprenderti.

        Hai tutte le ragioni del mondo per sentirti stanca e oppressa… hai tutte le ragioni per uscire ogni tanto dalle righe…

        Piace a 1 persona

  4. Purtroppo nessuno ti fa un corso quando sei adolescente e potresti imparare come star lontana da certi individui pericolosi. Sarebbe ora che nelle scuole li facessero questi corsi perchè sarebbero molto utili alle future donne. Nessuno s’interessa di far capire alle bambine che non devono subire certe cose dai padri, fratelli, zii, cugini e amici di famiglia. Quando scopri da adulta che stai continuando a subire certi comportamenti negativi solo perchè hai subito un abuso infantile questo ti devasta ed è già troppo tardi per imparare a diventare finalmente adulta. Troppo tardi per cancellare un passato di relazioni sbagliate che ti hanno svuotato e distrutto. E quando dopo anni e anni di sbagli ti rendi conto che ti sei rimessa nella stessa situazione è troppo tardi per dare un nuovo inizio alla tua vita perchè non hai più forze e non hai più amore.

    Piace a 1 persona

  5. Quando c’è così tanta sporcizia nelle azioni dell’altra persona, che senso ha continuare a chiedersi che patologia abbia (ammesso che sia e che non si tratti di pura, cruda cattiveria)? Ma ci vuole, come per ogni cosa, tempo… Tempo per perdonarsi, anche. Tempo per non sentirsi stupide, perché capita anche quello. Tempo per non volersi vendicare ed abbassarsi al loro livello. Coraggio.

    Piace a 1 persona

  6. Il decalogo (in 8 punti, in realtà) in calce all’articolo mi sembra la perfetta “check-list” che ciascuno dovrebbe considerare con cura ed attenzione sia in fase di decollo che di crociera, per qualsiasi tipo di legame affettivo che si intraprenda.
    In un contesto di rischio relativo a possibili patologie narcisistiche da parte del nostro pretendente “partner della vita” assume un particolare valore, perché credo che difficilmente lui/lei passerebbe indenne questo tipo di verifica.

    Aggiungerei un solo punto a quelli esposti, e riguarda l’argomento “bugie”: perché i narcisisti MENTONO.
    Lo fanno continuamente, magari non proprio su cose pratiche e verificabili – in realtà l’approccio mediato dalla menzogna è sistematico sin dall’inizio (sulle relazioni precedenti, su caratteristici eventi traumatici subiti, sulla storia famigliare, e così via), ma su fatti che difficilmente è possibile verificare a quel livello di conoscenza – eppure succederà, e succederà presto, dato che l’intero costrutto del loro rapporto con le proprie vittime è una organizzazione artificiosa di fatti ed eventi spesso articolati in modo fittizio se non proprio inventati di sana pianta.

    Arriverà sempre il momento di quella prima incongruenza, di quel primo passo falso da parte loro in cui entreranno in contraddizione con se stessi e con quello che avevano affermato o stanno affermando al presente.
    Magari su di una cosa banale e di poca importanza – che è poi il motivo per cui sfuggirà loro di star rivelando di aver mentito in qualche modo – e notarlo, facilmente, porterà la vitttima a segnalarglielo, quasi per certo senza acrimonia (perché lei è realmente quello/quella con le farfalle nello stomaco e non ferirebbe mai il suo NP dicendo che è un bugiardo, ma semplicemente per la cortesia di una “correzione” utile ad entrambi), ma il farlo otterrà probabilmente una reazione ben precisa dall’altra parte.

    Si chiuderà, entrerà sulla difensiva, e poi partirà al contrattacco, tutto in una frazione di secondo, e voi vi troverete per un brevissimo istante in presenza della “cosa reale”.
    Cadrà la mascherà, scoprirete espressioni, toni e parole che non conoscevate in lui/lei e vi verrà presentato Narciso in persona.
    A questo punto uno dei due abbozzerà – probabilmente voi, perché ne sarete spiazzati e vorrete indietro quella bellissima immagine dell’NP che conoscete (credete di conoscere) già – oppure lo farà lui, se è abbastanza scaltro e veloce da reprimere il suo moto interiore di stizza nel rendersi conto di essere stato temporaneamente detronizzato, e tutto tornerà come prima.

    Eppure basterebbe solo far tesoro di questa prima esperienza da utilizzare come raffronto per tutte le successive circostanze equivalenti, per sollevare pian piano il generale velo di impostura nel quale ci si ritrova avvolti.

    Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...