5 motivi che portano i partner narcisisti a sabotare i successi dell’altro

Autrice: Dott.ssa Elinor Greenberg, Vice-Presidente del New York Institute for Gestalt Therapy. Tra le sue pubblicazioni potete trovare il libro: Borderline, Narcissistic, and Schizoid Adaptations: The Pursuit of Love, Admiration, and Safety, Ed. Greenbrook Press, 2016, New York      

Trad. C. Lemes Dias

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Mi viene spesso posta una variante della seguente domanda: Perché il mio compagno non può mai essere felice per me quando ho successo, o quando sono contenta di qualcosa? Sembra che ogni volta che sto benissimo e cerco di renderlo partecipe, invece di unirsi a me e dire qualcosa di lusinghiero, lui dice o fa qualcosa che sgonfia la mia gioia.

Questo tipo di insensibilità è comune nelle relazioni in cui un partner è estremamente egoista, competitivo o invidioso. Può anche essere una bandiera rossa per qualcosa di più grave. Le persone che sgonfiano abitualmente la felicità del proprio partner spesso si qualificano per una diagnosi di Disturbo Narcisistico della Personalità. Quando questo è il caso, può essere un segno precoce che maltrattamenti ancora più devastanti sono in arrivo nella relazione.

Nota: sto usando il termine narcisista come esempio per qualcuno che ha tutte le caratteristiche per ricevere una diagnosi di Disturbo Narcisistico della Personalità.

Ecco un esempio tipico:

Barry: Sono molto felice. Ho appena scoperto di aver superato l’esame di abilitazione a pieni voti. Sono entusiasta. Ho preso uno dei voti più alti!

Jill: Hai portato la macchina per la manutenzione come avevi detto?

Barry: Aspetta! Non mi dici nemmeno “Congratulazioni, sono felice per te”?

Jill: Sapevamo tutti che saresti passato. Qual è il problema? Domani mi serve la macchina. Avevi promesso che te ne saresti occupato.

Allora, perché un partner narcisista sgonfia la vostra felicità? Di solito è dovuto a qualche combinazione dei seguenti fattori:

1. IL RUOLO DELL’EMPATIA EMOTIVA

La mancanza di empatia emotiva implica che vedere qualcun altro, anche una persona che affermano di amare, eccitato e felice non li fa stare bene con se stessi. Al partner narcisista ciò che l’altro sta provando non importa un bel niente, il che lo rende disattento e incapace di misurare le sue parole.

Nell’esempio sopra, Jill ha un disturbo narcisistico di personalità e non è in grado di condividere la gioia del partner. In realtà non le viene nemmeno in mente che sostenere i sentimenti di Barry sarebbe la risposta più appropriata.

2. I NARCISISTI SOFFRONO DI “UNILATERALITA'”

Ciò significa che le persone con DNP riescono a vedere le cose soltanto dal loro punto di vista. Non solo, vedono tutti gli altri punti di vista come sbagliati. Vogliono che i loro partner siano SEMPRE sulla loro stessa lunghezza d’onda, ovvero, che condividano gli stessi pensieri che frullano nel loro cervello. Se la loro mente è concentrata in un determinato argomento, questo diventa la cosa più importante a prescindere dello stato emotivo dell’altro. Fuori da questa convinzione, l’altro non conta niente. Ecco perché un narcisista sgonfia la vostra felicità.

Dal punto di vista narcisistico di Jill, niente potrebbe essere più importante della sua priorità di far riparare immediatamente la propria auto. Poiché è la cosa più importante per lei, non riesce letteralmente a capire come qualcos’altro possa essere una priorità per Barry. L’unica conclusione a cui può arrivare è che Barry ha torto e quindi non ha alcun motivo di apparire raggiante.

3. I NARCISISTI SONO COMPETITIVI

I narcisisti si confrontano sempre con gli altri. La loro traballante autostima può rendere estremamente doloroso per loro assistere al successo di chiunque sia. Possono vantarsi del successo dei loro partner nei confronti delle altre persone come una forma di nutrimento narcisistico, ma la realtà della vita in comune è assai diversa: per dei narcisisti ammettere faccia a faccia la bravura dei partner significa accettare di essere stati, in qualche modo, superati da loro.

Jill non riesce a sostenere qualsiasi cosa faccia credere a Barry di essere migliore di lei. Non riesce a capire che Barry non è in competizione con lei. Ma questo non le impedirà di vantarsi con i suoi amici di quanto Barry sia intelligente e di aver avuto uno dei voti più alti all’esame di abilitazione. Infatti, quando Jill racconterà la storia agli altri, ammetterà che Barry ha effettivamente ottenuto il voto più alto di tutti, usando questo fatto per dare lustro alla sua persona.

4. I NARCISISTI SOFFRONO DI INVIDIA PATOLOGICA

Può essere difficile per le persone con DNP applaudire i successi dei loro partner perché vorrebbero che i complimenti fossero diretti sempre a loro stesse e non all’altro. È probabile che provino invidia per un partner capace di fare qualcosa di speciale e che non sono in grado di realizzare. Questo è uno dei principali motivi per cui un partner narcisista sgonfia la felicità dell’altro.

Jill è molto combattuta per ogni successo che Barry ha nella vita. Da un lato, gode dei frutti finanziari dei suoi successi e, dall’altro, vorrebbe che fosse lei ad avere successo e non Barry. La gioia di Barry stimola la sua invidia.

Lei pensa: “Perché lui è più felice di me?”

5. I NARCISISTI SONO GERARCHICI

Un partner narcisista ha una scala invisibile e gerarchica nella mente. Si tratta di una scala con spazio per una sola persona alla volta nel punto più alto.

Essere lassù significa aver raggiunto uno status con relazione a quegli attributi considerati da una persona narcisista molto, molto importanti.

Ci sono solo due posti in cui le altre persone possono essere su questa scala rispetto ai narcisisti stessi: sopra o sotto di loro.

I narcisisti idealizzano quelli sopra di loro e svalutano quelli che, secondo la loro logica, meritano di stare sotto. Ogni partner che, salendo di livello, cercherà di piazzarsi sullo stesso gradino del/la narcisista, verrà attaccato ferocemente fino a quando uno dei due non diventerà il chiaro vincitore. Al vincitore, quindi, toccherà il gradino più alto e al perdente non resterà che accontentarsi di stare sul gradino immediatamente sotto.

Ogni volta che Barry avrà successo, nella mente di Jill salirà la scala dello status. Lui e lei saranno quindi molto vicini nella scala. Questo stimolerà automaticamente la paura di Jill di essere superata da Barry, il che la porterà a ignorare deliberatamente o a svalutare inconsciamente i risultati ottenuti dal partner.

DA TENERE PRESENTE

Quando il partner del/la narcisista ha una vittoria o anche solo trova qualcosa di estremamente piacevole oltre alla stessa persona narcisista, si crea una situazione potenzialmente minacciosa per lui. Il partner inconsapevole del disturbo può ritrovarsi psicologicamente sbranato per aver suscitato l’invidia dell’altro, la paura di essere superato, una potenziale perdita dello status dominante del compagno, o semplicemente essere visto come una persona più importante del/la narcisista.

23 pensieri su “5 motivi che portano i partner narcisisti a sabotare i successi dell’altro

  1. Esatto e non solo in ambito amoroso.
    Purtoppo aime’ io ce l’ho in ambito familiare stretto.
    È una lei,Covert medio profilo….fa di tutto per distruggermi,credimi Claudiaeila se non avessi avuto informazioni da esperti come te,sarebbe ancora più difficile difendersi.
    Diciamo: che anche se cammino costantemente sulle uova; pur non vedendola,abbiamo un parente da accudire,cioè lo accudiscono molto più io,lei riesce a manipolarlo , anche se poi riesco con fatica a smontare i suoi giochi perversi contro di me.
    Tempo fa ho visto un video su YouTube di un esperto psichiatra che asseriva che con la tecnica giusta puoi sgonfiare come un palloncino il narcisista,non lo a detto però nel suo lungo seminario:Chiedo Come?Grazie della risposta.

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    1. Cara Sirius, quello che spesso ti propongono sono corsi a pagamento di contro manipolazione che NON FUNZIONANO con soggetti altamente disturbati. Gli individui affetti da DNP, Psicopatia o semplicemente manipolatori fanno prima uno studio intuitivo e molto arcaico della tua personalità, quindi sanno dell’enorme sforzo psicologico che implica per te sembrare “cattivo” “freddo” o “distaccato” con loro. E’ facile per loro manipolarti affinché tu ti senta veramente male con te stesso per il solo fatto di difenderti. Molte persone che imparano a contro manipolare nei corsetti vari – o passano ad usare le stesse armi usate dai narcisisti per ferirle – finiscono per non sapere più chi ha ragione e chi ha torto nella loro “relazione”. Il mio consiglio è: non snaturarti inseguendo una personalità che non ti appartiene solo per avere la meglio in una determinata situazione, ma punta su obiettivi durevoli e permanenti come il contatto minimo per ora (che avete un parente in comune da accudire) e poi il contatto zero. La tua energia va usata per raggiungere uno stato mentale in cui la cattiveria altrui non ti fa più alcun effetto: la forza sta nel non abdicare mai della persona che sei a prescindere dell’ipercriticità altrui. Dai una mano alla persona che ha bisogno, come stai già facendo, e lascia alla narcisista il piacere di crogiolarsi nella sua cattiveria da sola. Se non fai da orecchie, da cervello o da pubblico a questi soggetti, essi finiscono per sgonfiarsi senza che tu debba muovere un dito o, per forza delle cose, abdicare del tua sanità e integrità mentale. Un abbraccio forte a te!

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      1. Ciao Claudileia sono Pasquale. Non ho letto tutti gli articoli ( lo farò con calma) ma non ho ancora trovato niente su un argomento che ho molto a cuore e che potrebbe essere di aiuto a chi ha sofferto di violenza da parte di un genitore N.P.
        Nelle risposte e nei racconti leggo tanto dolore ancora VIVO e non ancora domato o metabolizzato. E questo fa presupporre che la strada per chi ha preso atto di violenze subite da un N.P è ancora lunga e difficile, e dici bene tu, nella risposta a Sirius ” La tua energia va usata per raggiungere uno stato mentale in cui la cattiveria altrui non ti fa più alcun effetto” a cui aggiungerei: LA CATTIVERIA NON TI FA PIU’ALCUN EFFETTO E TI EVITA DI RIPETERE LA STESSA VIOLENZA NEI CONFRONTI DEI TUOI FIGLI.
        Avrai sicuramente capito cara Claudileia che l’argomento che mi sta a cuore è la possibilità che la vittima ripeta i comportamenti in una serie inarrestabile di violenza. Per meglio chiarire: mi sono iscritto ad un altro sito in cui ho sollevato lo stesso problema e a parte un iniziale interesse tutto è poi scemato. Ti scrivo qui di seguito una risposta interessante che mi è arrivata e poi più nulla. Non so chi sia la persona che mi ha risposto e quindi non cito la fonte:
        “Pasquale ha sollevato un argomento importantissimo al quale avevo accennato in passato, il rischio che la vittima ripeta i comportamenti in una serie inarrestabile. Non credo che vi sia una trasformazione da vittima in carnefice, perche’ la vittima, in assenza di un percorso di guarigione personale, rimane vittima. Il problema e’ il divenire come il mitico Giano bifronte. Cioe’ vittima nei confronti del genitore e carnefice nei confronti dei propri figli. Secondo me il pericolo di ripetere un comportamento e’ enorme e secondo me, chi in misura minore chi in misura maggiore, la vittima ci ricade. MA, e questo e’ un ma enorme, se la vittima si rende conto che il proprio genitore non e’ “normale” ma soffre del disturbo narcisistico della personalita’, allora riguarda i comportamenti non solo del genitore ma anche propri e inizia a rendersi conto della tossicita’ o meno delle azioni proprie e delle azioni del genitore”
        Claudileia ti chiedo di aiutarmi a capire questo aspetto di questo mondo di dolore.
        Grazie.
        Pasquale

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      2. Caro Pasquale, perché la vittima riproduca i comportamenti del/la carnefice senza provare alcun tipo di rimorso ci vuole la predisposizione a farlo. Le donne o gli uomini che massacrano i propri figli, essendo stati a loro volta massacrati dai loro genitori al suo tempo possono essere divisi in due grandi gruppi: a) quelli che picchiano ma poi chiedono scusa e si mortificano perché inconsciamente comprendono che stanno ripetendo un comportamento appreso; b) quelli che picchiano e provano piacere nel farlo, esattamente come il genitore malvagio. Quelli che appartengono al secondo gruppo spesso giustificano le loro azioni: è sempre colpa del bambino o del mondo crudele che non ha offerto abbastanza amore e quindi lui o lei non lo sa dare al proprio figlio. Le loro giustificazioni sono sempre molto RAZIONALI perché sanno cosa stanno facendo, sanno che è sbagliato, sanno che saranno odiati dai propri figli, ma non riescono a fare a meno di sopraffare un bambino o un’altra persona. Caro Pasquale, per questo secondo gruppo la diagnosi molto spesso è identica a quella del genitore sopraffattore perché, come dicevo, c’era già una predisposizione che andava oltre il comportamento appreso e i fattori ambientali. Nelle famiglie numerose spesso osserviamo che alcuni figli di genitori violenti crescono odiando la violenza, mentre altri diventano la copia carbone dei genitori patologici. Nel caso del gruppo a) abbiamo persone molto tormentate che non riescono a svincolarsi dalla personalità del genitore. Quindi, quando si rendono conto che si stanno comportando di modo identico – nel bene o nel male – al proprio genitore subentra un’angoscia enorme che provano a lenire molto spesso ricadendo in certi vizi e ossessioni pur di non pensarci. Fatto sta che i bambini soffrono sempre, a prescindere se il genitore è nel gruppo A o B. La mia personale opinione, e te lo dico da madre che sono, è che solo con un duro lavoro su noi stessi riusciamo a capire quali sono i cambiamenti nella nostra personalità generati all’interno di un ambiente familiare disfunzionale. Senza capire da dove proviene un certo tipo di comportamento che danneggia gli altri è molto difficile che una persona smetta di adoperarlo di punto in bianco. Spero di averti risposto. Un abbraccio!

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  2. Claudileila grazie mille dei preziosi consigli.
    Infatti tutte le volte che chiedevo una sorta di collaborazione come giusto che sia tra due consanguine…perché come ti dicevo,accudire un congiunto in comune senza comunicare; con molteplici e difficili situazioni di salute è pressoché imposdibile.Comunque con fatica ci sono sempre riuscita, ma lei riusciva sempre ha manipolarlo mettendolo contro di me,nonostante io facessi la parte piu’pesante e bene soprattutto.Ma bastava un nulla oppure lo costruiva (e costruisce )ad arte, per rivoltare il mio operato e pure la sua parte,che faceva in modo di addossare a me.
    Si il non conctac è abbastanza seguente,anche perché io avendo smascherato il lupo travestito da agnello.Anche se cerca ancora di attaccarmi indirettamente,quando può,ma sempre meno,perché ora riesco ad smontare,con il congiunto il suo castello di sabbia,che un tempo non mi sarei sognata nemmeno lontanamente; dato che per lui un tempo era tutto oro colato ciò che gli diceva. Sai benissimo,che se li smascheri,loro oltre che applicare il silenzio punitivo non tornano più e quindi lei mi sta lontano fisicamente.Purtoppo un domani e spero lontanissimo,dovrò averci a che fare per questioni burocratiche purtoppo.Lei è stata una bimba adulata ed è diventata una meravigliosa COVERT….anaffettiva e competitiva però,alla vista dei più, dato che non si sbilancia e mantiene una crrta distanza di sicurezza che ora suona familiare tale affermazione, appare una personcina dalle belle maniere….peccato che la gente guarda molto in superficie.
    Un saluto.

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  3. La mia esperienza coi narcisisti ahimè parte da lontano. Il giorno della discussione della mia tesi di laurea (110 e lode) nessuno dei miei due genitori problematici e conflittuali era presente. Anzi, mio padre docente nella stessa Università era nello stesso edificio, in un’altra aula. Nessuno di loro due venne per timore di incontrare l’altro. Idem 3 anni dopo alla Specializzazione.
    Non contenta, ho fatto il bis con un compagno non troppo dissimile da loro, che grazie al cielo mi sono decisa a lasciare dopo decenni di non vita insieme.
    La prima cosa che ho fatto dopo aver deciso di lasciarlo è riepilogare la mia vita, i miei traguardi, le mie conquiste di studio, lavorative, come persona e madre. Mettendo tutto per iscritto, mi sono resa conto dell’enorme lavoro fatto, delle grandissime conquiste ottenute, del mio valore, insomma.
    Ho avuto bisogno di scrivere tutto. Solo sulla carta, con tutto quanto bene esposto e ordinato, ho preso coscienza di quanta fatica ho fatto e di quanti obiettivi ho raggiunto con dedizione e costanza.
    Ho avuto bisogno di questo perchè nessuno tra le persone piu’ vicine a me mi ha mai detto: caspita, complimenti!
    Mi sono fatta i complimenti da sola, e mi sono pure invitata a cena per festeggiare!!!

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  4. che poi magari ti rendi anche conto di essere vittima dei deliri di un pazzo, ti rendi conto che inspiegabilemente cerca di smontarti, ti rendi conto che i giudizi che sta dando su di te sono totalmente infodati, ti rendi conto che quella rabbia è causata dai suoi capricci e quell’odio è conseguenza dell’invidia, ti rendi conto che vorrebbe vederti morto o almeno triste e sofferente, ma lo vedi solo tu. gli altri attorno non sembrano vedere nulla di strano, come se tutto fosse normale e chissà magari lo è. e magari ti rendi anche conto che il giudizio che gli altri hanno su di te non dipende da te e dalle tue azioni, quelle non interessano più nessuno e non le vede più nessuno, dipende tutto dai capricci di una persona a caso, da quello che dice che sei, dalla sua interpretazione di te e del tuo comportamento. tutta roba inventata o esagerata apposta per metterti in cattiva luce, ma sembra che te ne accorgi solo tu di questo, sembra che tutti gli altri abbiano improvvisamente cambiato idea su di te e abbiano deciso di credere a tutto quello che dice su di te. e poi ovviamente si comporta come se fossi stato tu a danneggiarlo e tutti ci credono, nessuno viene a chiedere se è vero. e magari capita che ti ritrovi a distanza di anni ad essere ancora distrutto, danneggiato e rovinato per sempre, con una vita persa, così, senza un motivo, per il capriccio di qualcuno a caso e il menefreghismo di quelli attorno.

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    1. Sai, ripensavo alle tue parole oggi…
      …pian piano quando cacci via il mostro dal tuo quotidiano (non dalla tua vita se come me hai dei figli in comune) ti accorgi che non puoi più contenere nella tua vita nessuna delle persone che ne facevano parte prima, quando eri con lui…

      Alcuni si allontanano perché manipolati da lui.
      Alcuni perché non vogliono avere nulla a che fare con tutta la situazione.
      Altri li allontani tu per sopravvivere…

      In ogni caso, sì, tutta la tua vita di relazione è compromessa per sempre…

      Non è un male, anzi… sei più libera di rinascere, credo, anche se sarà la rinascita della Fenice… una rinascita dalle ceneri complete di tutto quello che eri…

      Sei Truman e vivi in un mondo pilotato e per tanto tempo, esattamente come lui, non te ne sei reso conto… “per il capriccio di qualcuno a caso e il menefreghismo di quelli attorno”…

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      1. ma sì tanto alla fine tutto questo non conta più nulla, sono solo parole su cose vecchie di quando ero ragazzo, che hanno lasciato danni irrimedibili. ormai mi sono stancato anche di lamentarmi o riflettere o fare metafore o pensare a come rinascere. non c’è più da recuperare, continuo a leggere qui giusto per leggere le esperienze di altri utenti o scambiare qualche impressione. grazie buona gionata

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      2. Il fatto stesso che scrivi “che hanno lasciato danni irreparabili” lascia pensare che no, non è passato e non è vero che non conta più nulla…
        Non so come si va avanti. Non so neppure quando il passato diventa “solo” passato… a volte mai… ma finché si sente l’esigenza di parlarne o di leggere di altri per sentirsi meno soli, bisogna farlo.
        Questo periodo poi non aiuta, perché le riflessioni arrivano da sole insieme ai bilanci e ai silenzi… all’attesa di un domani sempre più incerto…
        So di aver letto di te… ma se vuoi raccontare ancora o aggiungere dettagli o nuove “scoperte”… fallo…
        Io sono ancora nella fase in cui cerco “sostegno” e combatto la solitudine interiore di chi ha condiviso troppa vita con un mostro… di chi sta ancora mettendo insieme le bugie…

        Dovremmo scrivere tutta la nostra storia e lasciarla a chi si troverà distrutto come noi… passi se non abbiamo le doti di Claudileia… resterà tutto nel cassetto del comó, ma il brutto è che con il passare del tempo, se non si fissano bene i ricordi, sembrerà che ci siamo fatti male da soli…

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      3. “se non si fissano bene i ricordi, sembrerà che ci siamo fatti male da soli”, parole sante. questa accusa che avevo fatto tutto da solo o che soffrivo da solo senza motivo fu una “teoria” insinuata da più persone,e non solo da chi mi fece del male ma anche da psicologi e familiari. come se i miei ricordi fossero cose che mi sono sognato la notte

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      4. Lo so…
        A distanza di tempo sono bravissimi a cancellare le tracce e i ricordi nella testa di tutti anche di chi c’era e di chi ha subito…
        Sembriamo pazzi invasati che non riescono ad andare oltre… ecco perché la necessita di allontanarsi… ma non è mai abbastanza lontano… e non passa mai abbastanza tempo… perché il corso delle nostre vite è stato deviato per sempre e ci vorrà tanta tanta forza per salvarsi…
        Siamo sopravvissuti… ma bisogna tornare a vivere ed è terribilmente complicato…

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      5. Come è vero ciò che scrivete!
        Sono maestri nel confondere le acque, intorbidendo ricordi, facendo finta che nulla sia successo…
        A proposito: finalmente è fuori da casa mia.
        Sarebbe un dei momenti più belli della mia vita, se non fosse che da due medi non ho un attimo per respirare per via della vita da riorganizzare e un nuovo lavoro che mi ha travolta e per guai imprevisti piombati addosso.
        Ma chiudere la porta e sentirmi libera a casa mia e con mio figlio, non ha prezzo.
        C’è voluto quasi un anno.
        Ora devo essere attenta a non abbassare la guardia .

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      6. ” il corso delle nostre vite è stato deviato per sempre”. questa alla fine è la cosa che mi fa più male di tutte. è un coltello nello stomaco. prima di conoscere quella serpe stavo bene e avevo una bella vita che probabilmente lo sarebbe anche rimasta. è per questo che si avvicinò fingendosi amico, per invidia, ero troppo felice per i suoi gusti . che rabbia senza fine. Francesco purtroppo non ricordo la tua storia ne ho lette troppe qui faccio confusione

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  5. Auguri exprimavera, è un momento memorabile, devi essere orgogliosa di te stessa! Condivido la tua considerazione a non abbassare la guardia: attenta, questi soggetti escono dalla porta per poi rientrare dalla finestra…Di solito sfruttano i figli come gancio, ma io non sottovaluterei anche festività imminenti, (finti) problemi di salute e familiari oppure questioni legali in sospeso. Un abbraccio gigante e viva la vita! 🤗

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    1. Auguri per la tua nuova vita!

      Non sarà facile perché per quanto fuori da casa tua cercherà in ogni modo di restare dentro la tua vita e dentro la tua testa…
      Il mio cerca di far passare la mia fuga come un naturale “percorso di delusione reciproco”…
      Detto da uno che ha fatto tutto quello che ho raccontato in questo blog e oltre… fa paura: mai ammettere la realtà, negare anche l’evidenza e soprattutto fare in modo che tutti, te compresa, credano alla sua verità…
      Non dimenticarlo tu, mai…
      Non sminuire tu, mai…
      Sii sempre orgogliosa di te stessa…

      Un abbraccio e che quest’anno sia un Natale meraviglioso!

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      1. Nella tua storia, cara Francesca, vedo spesso rispecchiata la mia. Cercare di far passare quanto è successo e quanto mi ha portato ad allontanarlo dalla mia vita come un normale “percorso di delusione reciproco” è quanto sta cercando di inscenare anche il mio ex.
        Condendolo oltretutto con una ostentazione di ritrovato equilibrio e saggezza da pseudo guru grazie al quale si sente giustificato a dispensare consigli quando io sono in crisi per grossi problemi al lavoro o con il figlio.
        Devo imparare a chiuderlo fuori di qui. Non solo fisicamente, ma mentalmente.
        Racconti le sue menzogne a se stesso e a chi vuole: io non dovrò mai più cascarci.

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      2. Anche il mio si atteggia a saggio o santone…
        …continuando a violentare la mia identità incolpandomi di non riuscire a superare la rabbia e la delusione come sta facendo lui… per il bene dei figli…
        Ma io e te abbiamo superato tutto da sole e resistito ad attacchi personali e violenze psicologiche di cui solo ora siamo effettivamente consapevoli…
        Lui, il saggio, dopo aver distrutto la sua famiglia è in cassa integrazione, con due figli a 800 km che ancora faticano a restare con lui, non trova lavoro, vive solo in un una casa “fantoccio” piena delle mie cose sequestrate ed è “incinto” di una donna ancora sposata, cacciata di casa dal marito “cornuto”, con un lavoro impegnativo ed una bambina con bisogni speciali… quale saggezza, intelligenza o serietà riesce a vedere in se stesso?!?
        Eppure riesce a fare polemica quasi ogni giorno…
        Accusarmi di mancata collaborazione… mancato sostegno… desiderio di vendetta…
        Racconti le sue menzogne a se stesso e a chi vuole crederci… la realtà parla da sola…

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  6. Cara Francesca, il problema è che trovano sempre qualcuno (più di uno direi..) disposto a credere alle loro storie di povere vittime incomprese ed abbandonate. Se così non fosse, se il mondo davvero li riconoscesse per ciò che sono – falsi millantatori con una maschera di sanità – noi non saremmo neanche qui a cercare conforto l’un l’altra per cercare di non impazzire.
    Fino a che avremo un solo granello di rabbia (comprensibile) dentro di noi, una minuscola speranza che – con un po’ di pazienza da parte nostra, ovviamente – loro potrebbe essere dei padri decenti o degli ex compagni civili, loro saranno lì pronti ad ingigantire le nostre reazioni, approfittare delle nostre debolezze, il nostro buon cuore, la nostra stanchezza, il nostro amore di madri attente.
    Dobbiamo scegliere ogni giorno di abbandonarli al loro destino, dedicare sempre meno tempo a parlare di loro, a pensare a loro, a preoccuparci di cosa fanno cosa vogliono e cosa dicono.
    Il lavoro di consapevolezza deve essere tutto incentrato su di noi, non regaliamo più loro la nostra energia ne’ fisica ne’ mentale: loro sono degli zombie SENZA SPERANZA.

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    1. Esatto Foxy!
      E noi siamo qui a scrivere di loro proprio per ricordarcelo!
      Farò mia la tua scelta di non parlare più di me fuori da questo blog… piuttosto parlerò di ricostruzione unghie e tagli di capelli!

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  7. Anche io sto mantenendo ben fermo il proposito di non parlare di quanto sto passando, ad eccezione di questo blog, della psicologa, e di un’amica che è passata per un percorso simile e sa di cosa parlo.
    Neppure mia sorella, per quanto mi sia sempre di grande aiuto per ascoltare i miei sfoghi, riesce a rendersi conto del significato di alcune situazioni, per esempio del conflitto con mio figlio e dei miei timori al riguardo, perchè non ha idea cosa sia vivere con un uomo simile e averlo come padre dei tuoi figli.

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