
Claudiléia Lemes Dias 41, scrittrice di origine brasiliana, vive a Roma. S. Oltre ad essere scrittrice stai svolgendo un’altra professione? CLD: Il mio lavoro è sostanzialmente fare la mamma casalinga oltre ad essere scrittrice. Considero il lavoro domestico uno dei più pesanti in assoluto soprattutto quando hai figli. Tu non vedi dei risultati immediati, c’è […]
Claudiléia Lemes Dias
Letto tutto d’un fiato. Grandissima. Fai cose grandi. Quando troverai il coraggio di parlare di te, insegnalo anche a me. Bacio immenso.
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Bella mia!!! GRAZIE!!!
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grande donna e mamma modello
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Sei troppo dolce, cara Ale! Un abbraccio enorme a te!!!
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Non ci avevo pensato ma purtroppo i problemi razziali è vero che sono tutti da venire! Tante cose hai detto in questa intervista e tutte fanno pensare-quando in Brasile venne eletto Lula ero felice e piena di speranza per tutto il sud America e la delusione è stata grande – ti mando un abbraccio
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Cara Melisenda, nel primo mandato di Lula c’era tanta speranza. Poi però ci furono una serie di tradimenti storici all’interno del partito con la cacciata degli esponenti più progressisti, incluso l’ideatore del programma “Fome Zero” Cristovam Buarque, ex rettore dell’Università di Brasilia. Lula non voleva “intellettuali” nel SUO partito, ovvero, non voleva qualcuno che l’oscurasse. Fatto sta che la vera sinistra non lo ama, sopratutto gli ambientalisti e quella parte della società civile che si sente tradita dalle riforme che hanno portato i lavoratori brasiliani al totale precariato oggi. Molta gente è uscita dal PT per rifiutarsi di votare riforme proposte dalla destra come una, in particolare, che elevò l’età pensionabile dei braccianti a 65 anni. Fa male vedere i discorsi dei dissidenti del PT. Alcuni di loro furono cacciati per telefono senza alcuna possibilità di confrontarsi con il Partito. Un abbraccio grande a te!
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Claudileia, in qs articolo dimostri una conoscenza e un’analisi delle tematiche di cui tratti formidabile, spero che lo farete pubblicare anche su testate a diffusione più larga xché é un lavoro prezioso! Complimenti! Volevo chiederti: secondo te da dove vengono, come si originano, in generale, i pregiudizi e il razzismo? E come si possono oltrepassare? Grazie un abbraccio ❤
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Cara Paola, ma grazie!!! Certe situazioni le ho vissute dall’interno, in loco, quindi per me viene spontaneo approfondirle unendo i saggi che leggo insieme ai miei ricordi per far quadrare alcuni passaggi storici fondamentali per capire il Brasile di oggi. Mi fai delle domande molto complesse che meritano un dibattito molto lungo e con tante fonti molto più autorevoli di me :-). In linea di massima penso che l’origine dei pregiudizi e del razzismo sono comuni e stanno nel nostro desiderio arcaico di pretendere un mondo che si adatti all’immagine che abbiamo in mente. C’è tanto narcisismo qui. Una persona razzista vede nell’altro, che per lei è “diverso”, non una copia di se stessa ma qualcuno che non conosce e quindi che si costituisce una minaccia alla sua esistenza. Molte volte i pregiudizi vengono distrutti quando lavoriamo sulla similitudine tra gli esseri umani. Il concetto è: siamo un’unica “razza” perché il sentire è comune a prescindere dal colore della pelle o dell’origine. Solo l’istruzione pubblica può arrivare laddove noi singoli non riusciamo con le nostre sole forze. Più la scuola e le famiglie, quelle sane, ci lavorano contro ogni forma di pregiudizio o preconcetto, più le generazioni future impareranno a rispettarsi molto più della nostra. Un abbraccio grande a te e grazie!!!
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