Lunedì 9 gennaio la rivista Limes ha dedicato una puntata della trasmissione Mappa Mundi agli attacchi subiti nella sede del governo in Brasile. Le informazioni veicolate durante tale trasmissione sono parziali e in diversi casi false, impedendo la comprensione della delicata situazione politica del Brasile e danneggiando l’immagine del Paese.
Già dalla scelta dell’ospite, Limes compie una scelta di parte: Carlo Cauti viene infatti presentato come “professore di un’università brasiliana”, quindi in veste di accademico super partes, nascondendo al pubblico il fatto che egli sia stato pre-candidato a deputato alle ultime elezioni brasiliane con il Partido Novo, formazione allineata all’ex Presidente della Repubblica Jair Bolsonaro e nota per la difesa di una società civile armata, come evidenziato sulla pagina ufficiale del partito[1]. La parzialità dell’intervistato diventa poi evidente nel corso della trasmissione.
Tra le molte informazioni tendenziose o errate di Cauti, c’è quella per cui “persone in Havaianas, non armate, semplicemente una turba” non sarebbero in grado di mettere in atto un colpo di stato, riducendo così la gravità degli attacchi. Così facendo, dimentica di menzionare i finanziatori della “turba” accampata a Brasilia sin dalla vittoria di Lula, già identificati dalla magistratura, quali imprenditori, proprietari terrieri, lobbisti delle armi e industriali appartenenti alla CNI “la Confindustria brasiliana”, persone evidentemente deluse dal risultato elettorale, ma non disponibili a rispettare il risultato democratico e pronte a difendere i propri interessi economici con ogni mezzo. I dati sui profili dei sostenitori sono disponibili alla pubblica consultazione sul sito ufficiale della Polícia Federal.
In secondo luogo, Carlo Cauti cerca di presentare la magistratura brasiliana come politicizzata, in particolare riferendosi al giudice Alexandre de Moraes, al fine di difendere il deputato bolsonarista Daniele Silveira. Per chiarezza, esponiamo qui la storia a cui Cauti fa riferimento: il 16 febbraio 2021, la Corte Suprema, per 10 voti a 1, decretò l’arresto del deputato di estrema destra, Daniel Silveira, per aver minacciato di morte i giudici della Corte e incitato le Forze Armate a compiere un golpe. Tali minacce furono ampiamente diffuse nei video che il deputato stesso caricava sui social. L’arresto fu possibile perché il Parlamento stesso, riconoscendo la gravità delle minacce, gli sospese l’immunità parlamentare. Diversamente da ciò che dichiara Cauti, è la Costituzione brasiliana a non consentire la propagazione di idee contrarie all’ordine costituzionale e allo Stato democratico, tantomeno l’organizzazione di manifestazioni volte a infrangere lo Stato di diritto (art. 5 e successivi). La gravità delle azioni dell’allora deputato Daniel Silveira fu riscontrata anche dal giudice scelto dall’ex Presidente Bolsonaro per integrare la Corte, André Mendonça, che votò a favore dell’arresto. Cauti insinua che le misure contro l’ex deputato bolsonarista fossero ideologiche, arbitrarie o che la voglia di protagonismo di un singolo giudice della Corte Suprema, Moraes, sia bastata a determinare l’arresto di un deputato eletto, il che è assolutamente falso.
Non soddisfatto delle dichiarazioni contro la magistratura l’attacco si rivolge anche all’attuale Presidente. Cauti afferma che “buona parte della società brasiliana non solo non ha votato il candidato Lula e non gli riconosce legittimità come Presidente, ma neanche come candidato, perché condannato per corruzione e anche incarcerato per 18 mesi, essendo stato liberato 2 anni fa, nel 2021, per una manovra politico giudiziaria, grazie a un giudice della Corte Suprema nominato dal suo partito”. In nessun momento il collaboratore di Limes o il suo intervistatore informano il pubblico che persino le Nazioni Unite – e non solo la Corte Suprema brasiliana, dipinta come faziosa – hanno riconosciuto l’illegittimità della condanna e dell’incarceramento dell’attuale Presidente della Repubblica, vittima di uno dei più eclatanti casi di lawfare[2] della storia. Il parere della Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite è pubblico e disponibile a chiunque voglia consultarlo sul sito ufficiale dell’organo.
Ci auguriamo che Limes faccia chiarezza sulle modalità di scelta dell’ospite e adotti provvedimenti seri nel rispetto dei suoi lettori, chiamando esperti in materia per rimediare alle false informazioni trasmesse nel servizio. L’informazione è uno dei pilastri della democrazia. Quando un organo di informazione cede a visioni faziose, contribuisce al suo indebolimento, nel senso più ampio del termine. Ovvero, qui non si tratta di un equivoco relativo ad un caso isolato, ma al modo in cui la testata si è prestata a reiterare una narrativa propagandistica smentita dalle stesse immagini trasmesse durante il servizio. Raccontare la realtà dell’assalto a Brasilia da parte dell’estrema destra in modo distorto e senza contraddittorio implica, in modo grave, una mancanza al suo dovere di fedeltà al codice deontologico della professione.
Abbiamo sempre letto e seguito Limes convinti di essere informati in modo onesto sulle vicende che accadono in luoghi a noi lontani. Da oggi, dopo aver riscontrato l’ampio spazio dato da Limes alla propaganda pro Bolsonaro negli anni (Cauti collabora infatti con la rivista fin dal 2014) lo faremo con qualche riserva in più.
Roma, 13 gennaio 2023.
Firmano
- Adriana Migliucci – “Terre Vivaci” associazione culturale – progetto Stesi dalla Tesi
- Adriano Karipuna – leader dei nativi Karipuna, etnia minacciata di estinzione – studente di Legge – FCR/Rondônia
- Adolfo Lauria – studente universitario – Scienze Sociali Applicate – La Sapienza
- Alessia Di Eugenio – ricercatrice di Letteratura Brasiliana – Università di Bologna
- Angelo Ferracuti – scrittore
- Anna Bigi – pensionata – ex cooperante internazionale in Brasile
- Anna Lodeserto – Ricercatrice e analista di relazioni internazionali
- Annamaria Rivera – antropologa
- Antonio Lupo – medico e attivista
- Antonio Rafele – Professore associato in Sociologia – Università di Roma La Sapienza
- Ariadne Staut Melchioretto – cantante
- Astrid Lima – documentarista
- Carla Arleone – pensionata
- Carmen Venturelli – attivista
- Casa dei Diritti dei Popoli – Toscana – Rete internazionalista
- Christian Raimo – Professore di Storia e Filosofia
- Claudiléia Lemes Dias – scrittrice e saggista
- Comitato 25 aprile di Prato
- Cristiano Maria Cara – scrittore, poeta, regista teatrale
- Cristina Caroli Costantini – Professoressa di Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica – Università di Chieti-Pescara
- Danyela Castro – attivista, studentessa Università degli Studi di Parma
- Daniele Barbieri – blog “La Bottega del Barbieri”
- David Lifodi – blog “La Bottega del Barbieri” e “Peacelink”
- Davide Caselli – ricercatore – Università degli Studi di Bergamo
- Davide Emanuele Iannace – dottorando Università di Roma La Sapienza – IRCRES
- Delia del Pilar Saravia Alvarez – Antropologa e sindacalista
- Donatella Artese – pensionata, ex insegnante
- Elisabetta Franceschini – volontaria Coop. Sociale, ex operatrice servizi sociali Reggio Emilia
- Emanuele Campagna – Centro Evangelico di Cultura di Sondrio
- Enrico Gargiulo – Professore associato in Sociologia – Università di Bologna
- Ettore Finazzi-Agrò – Professore ordinario di Letteratura Brasiliana – Università La Sapienza
- Francesca De Rosa, Assegnista di Ricerca, “L’Orientale” Università di Napoli
- Francisco Guerra – Docente universitario
- Gabriel Baravalle – Presidente Arci Solidarietà Thomas Sankara di Biella
- Giancarlo Rosi – fotografo
- Giacomo Pirazzoli – Professore Università di Firenze
- Giampero Moruzzi – medico presso un villaggio indigeno nello Stato del Pernambuco (Brasile)
- Giancarlo Straini – ArciAtea
- Giorgia Sallusti – traduttrice e libraia
- Giovanna Ricoveri – autrice, rivista Capitalismo Natura Socialismo
- Giovanni Ruocco – Professore di Pensiero politico della colonizzazione e decolonizzazione – Università La Sapienza
- Giovanni Fresu – Professore di Filosofia Politica presso l’Istituto di Filosofia dell’ Universidade Federal de Uberlândia
- Gislaine Marins – traduttrice e docente
- Giusi Sammartino – giornalista, direttrice Vitamine Vaganti
- Ivanilde Carvalho – Responsabile Comunicazione Partido dos Trabalhadores/Roma
- Janaina César – giornalista
- Jorge Luis Pelosi Simões – Counselor professionale, docente
- Kwanza Musi dos Santos – attivista italiana soteiropolitana afrobrasiliana
- Lia Dias Fin – scienziata politica
- Lilian Nagem – giornalista
- Lorenzo Gentile – insegnante di Italiano
- Loretta Emiri – indigenista, saggista
- Loris Caruso – Professore Associato in Sociologia – Università degli Studi di Bergamo
- Luca Rigamonti – Architetto
- Luciano Zani – Professore di Storia Contemporanea – Università di Roma La Sapienza
- Ludmila Monteiro de Lima – studentessa
- Luigi Biondi – Professore di Storia Contemporanea – Università Federale di San Paolo
- Luna Lomonaco – Professoressa Associata – Istituto di Matematica Pura Applicata (IMPA)
- Luzimeire Lima Da Silva – traduttrice giurata
- Marcella Punzo – ricercatrice in Storia dei partiti e movimenti politici
- Marco Consolo – Responsabile Area Esteri e Pace Prc-Se
- Maria Cardoso Senatore – Docente di Lingua Portoghese e Italiana, traduttrice
- Maria de Lourdes Jesus – giornalista
- Mario Bolli – Presidente di ArciAtea
- Mario Contini – Docente e Mediatore Culturale
- Mario Giampià – medico psichiatra
- Marzio Marzot – fotografo
- Matias Mesquita – Associação Angolana Njinga Mbande
- Michele Cruciani – Libraio
- Nair Pires – docente, indigenista
- Nicola Biasio – Dottorando EDGES (Women’s and Gender Studies) – Università di Bologna
- Onofrio Romano – Professore Associato in Sociologia – Università degli Studi Roma Tre
- Paolo Cianconi – Medico psichiatra
- Pierluigi Benevieri – Professore Associato in Matematica e Statistica – Università di San Paolo – USP
- Rahma Nur Bianchini – poetessa, scrittrice, insegnante
- Ricardo Rao – avvocato, indigenista
- Riccardo Sturani – fisico, ricercatore UNESP
- Roberta Cenci – editor
- Roberto Giovannini – documentarista e fotografo
- Rosa Mendes – Presidente dell’Associazione Donne Brasiliane (ADBI), bibliotecaria
- Rosana Crispim da Costa – scrittrice e poetessa
- Simão Amista – Antropologo
- Stella Santos – Dottoranda in Sociologia Politica – Università di Roma La Sapienza
- Tiziana Chiappelli – Professoressa di Pari Opportunità e Genere – Università di Firenze
- Tiziana Nupieri – Dottoranda – Università di Roma La Sapienza
- Valeria Ribeiro Corossacz – Professoressa Associata – Università degli Studi Roma Tre
- Vanessa de Lima Falcão – attivista
- Vera Horn – Professoressa e traduttrice
- Vera Lúcia de Oliveira – scrittrice e professor associato di Letteratura “Portoghese Brasiliana”
- Vincenzo Lauriola – ricercatore
- Vittorio Gazzotti – ex insegnante, volontario di Avvocato di Strada-Reggio Emilia
- Women’s International League for Peace and Freedom (Italy) – Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà (fondata nel 1915 contro la Prima guerra mondiale)
[1] https://novo.org.br/projeto-de-lei-das-armas-e-aprovado-com-emenda-do-novo-que-permite-importacao/
É imperdonabile e inaccettabile questo disservizio. Per rispetto alla maggioranza che ha scelto attraverso i voti e per rispetto alla democrazia Limes dovrebbe per quanto poco scegliere personaggi super partis
Da Brasiliana che vive in Italia e seguo ovviamente la situazione nel mio Paese, visto che la mia famiglia vivi li, e visto che l’interesse per sostenere la verità e i diritti fanno parte da sempre dalla mia storia di vita, trovo al quanto poco di cattivo gusto e in mala fede quello che si sono permessi di lasciare che succedesse.
Ho una solo parola : VERGOGNATEVI
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VERGOGNA è tutto quello che ho da dire a Limes. Come si permette in una situazione di questa gravità, essere così di parte.
Nessun rispetto né per le istituzioni brasiliane, né alla maggioranza che ha scelto attraverso il voto, né alla Democrazia.
Imperdonabile
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Cara Nair, come spiegare i milioni di persone che hanno scelto democraticamente un progetto autoritario? Senza una tartassante propaganda pro regime, finanziata dai soliti noti, che controllano anche i mezzi di comunicazione, messaggi di odio provenienti da più parti (reti sociali, radio e tv), non sarebbero mai arrivate a milioni di persone, che poi non sarebbero diventate criminali. Ora, però, sono diventate, e la legge è uguale per tutti. Concordo sulla totale mancanza di rispetto verso le istituzioni di un paese democratico. Le parole del collaboratore di Limes sono un apologia a qualsiasi regime. La soluzione, anche economica, è depositata nei militari. Il Brasile è un paese democratico e così intende restare. Forse non sanno o non vogliono comprendere che le fake news, sparate a raffica o riprodotte da diverse testate, hanno uno zampino in tutto ciò che è successo. Un abbraccio.
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Carissima,
Leggo ogni tanto il tuo blog più per gli articoli sul narcisismo e sulle persone tossiche che per la situazione brasiliana, su cui conosco ben poco. Però mi sento di dire che tutte le persone a cui ho sentito usare senza ironia la parola “geopolitica” poi si sono rivelate di infima qualità. Immagino che un narcisista sia attratto da quella che è una visione del mondo cinica e piena di odio in cui i grossi si spartiscono i piccoli con la forza e la coercizione, magari nascondendosi ipocritamente dietro concetti vuoti come “sfere di influenza” che alla fine sono tutte cortine fumogene per nascondere il fatto che il mondo ideale di sta gente è quello in cui l’unica legge è quella del più forte (cosa molto ironica perché queste persone sono di solito dei fragili gnomi impauriti dalla propria ombra).
Insomma, se proprio bisogna darsi a una pseudoscienza meglio l’astrologia, ti dà più probabilità di trovarti un/a partner.
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Grazie del commento! Come darti torto?
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