La testimonianza di un marchigiano: “Fuggiva sempre, ma poi tornava pretendendo convivenza, vacanze, centro benessere e figli. Immediatamente.”

Lei veniva da una situazione disagiata dentro casa con un padre che la maltrattava da sempre e una madre che non l’aveva mai apprezzata fino in fondo o difesa.

Per farvi comprendere meglio il mio vissuto con lei aggiungo un elenco delle frasi che sentivo, strane e sconcertanti, manipolatorie e contraddittorie:

«Pensa… mi madre mi ha detto così: vedi di non fare altri casini… ma quali casini devo fare?»
«Mio figlio il sabato pomeriggio non lo porto a catechismo, è una perdita di tempo. Tutta la settimana è impegnato con la scuola e il sabato è giusto che si diverta!»
«Mio padre mi insulta e mi bestemmia in faccia da quando sono piccola. Mi prendeva a calci. Sta male perché ha la pressione alta. Il mio ex marito mi insulta dalla mattina alla sera. Ecco come vivo… tu mi aiuterai in tutto questo?»
«Se mi lascio andare con te… non cambierebbe nulla!»
«Niente è per sempre!»
«Se non mi presenti i tuoi entro 10 giorni ti mollo!»
«Promettimi che non ti stancherai mai di me… se mi starai sempre vicino io non fuggirò più!»
«Mio figlio ti trova simpatico, ma ha detto che devi vestirti meglio!»
«Quando conoscerai mio padre lui ti dirà che sono una disgraziata davanti a tutti!»
«SI TI AMAVO… IN QUEL MOMENTO!»
«Quando sei con me voglio che sei sempre preciso, curato e profumato altrimenti è una mancanza di rispetto nei miei confronti!»
«La nostra relazione potrà riprendere solo nelle modalità che io deciderò e non secondo le tue!»
«Sei un egoista incentrato solo su se stesso e ti lamenti sempre… la gente ti invidia!»
«I problemi me li crei invece di risolverli!»

Queste frasi venivano fuori in situazioni normali o in discussioni più o meno accese. Di fronte a molte frasi introiettavo dentro me una banca dati di frasi, di atteggiamenti, di modi di fare, di essere, di vivere…

Sin dal primo incontro, dopo anni di conoscenza, a pelle notavo il suo forte auto controllo. Intuivo qualcosa. Lei non leggeva (o almeno credo) libri di psicologia o testi su disturbi comportamentali, ma tutto ciò che riguardasse il suo lavoro per potersi specializzare al meglio. La sua prima frase critica nei primi istanti di stranezza e freddezza fu: “Tu dici di tenere a me ma i tuoi comportamenti non sono corrispondenti alle tue frasi, mi vuoi solo tenere in gabbia!” ed io: “Non è vero, non ti impedisco nulla e rispetto il tuo essere madre e la tua vita. Che vuoi pretendere che io faccia o non faccia o decida di fare o non fare dopo appena 3 mesi di conoscenza? Io ti rispetto e non sono nessuno per criticarti, ci tengo a te… perché fai così?” Lei: “Non lo so… fai quello che vuoi… ora devo andare!”

Infatti era libera di fare e andare dovunque e il sottoscritto pur con i suoi impegni e lavori rispettava i suoi impegni di mamma e andava da lei appena si liberava. Anche solo per sapere come stava e come era andata la giornata. Ricordo che era amante degli oroscopi. Quando se ne andò per la prima volta (poiché io non rinunciavo alle mie cose, ai miei impegni come lei desiderava, poiché volevo fare le cose non troppo frettolosamente… pur dimostrando interesse e attaccamento per lei con piccoli gesti e una forte passione e dolcezza) mi chiese di commentare un lungo oroscopo della coppia con i nostri nomi e dati con descrizioni paurosamente vere sul mio e sul suo carattere e a comunicare con lei solo tramite mail poiché impaurita, ansiosa delle mie richieste di parlare a 4 occhi da adulti. Comportamento molto infantile per una donna di 40 anni. Non le ho concesso tutto quello che lei chiedeva, non per cattiveria o mio egoismo o presa di posizione, ma per non essere lo zerbino o corteggiatore di turno che le concede subito vacanze (ne voleva programmare due all’anno), centro benessere, ecc… Volevo vedere quello che lei apprezzava di me come uomo e anche avere il tempo di apprezzarla e capire la sua vita complicata. Volevo solo capirci meglio, rendermi conto di con chi avevo a che fare e poi a mano a mano darle tanto, tanto di più. Perché ciò che provavo per lei era forte…

Infatti una delle mie “responsabilità” era la LENTEZZA nel dimostrare sentimenti e prendere decisioni, ma è difficile accettare subito proposte di convivenza e coinvolgere parenti e genitori a riporre di nuovo fiducia in una persona che fugge e poi torna perché si sente sola, dice che ti detesta (solo perché chiedi chiarimenti) e dopo due mesi ti propone convivenza e figli come se tu fossi cambiato radicalmente! Ero cambiato in cosa, per lei, nel giro di così poco? Ma se ero sempre stato io! Come facevo a credere in lei ancora e ancora? Sono solo esempi e brevi flash, ma la mia sofferenza era dettata dall’aumentare sempre più di questi comportamenti, frasi paradossali, negazione, freddezza alternata a dolcezza e la mia forte voglia di lei che, in tutto ciò, mi faceva andare avanti a fatica come una Ferrari in seconda o terza marcia che va in fuorigiri ma che non riesce ad ingranare la quarta e le successive marce.

Alla fine l’ho lasciata. Lei infondeva in me la paura di una sua nuova fuga e quindi di andare a sbattere contro un muro!

Era troppo fredda e quasi mai soddisfatta di quello che io potevo o provavo a darle sentimentalmente parlando…

Un saluto e complimenti per le tematiche difficili che affronti con precisione e semplicità.

6 pensieri su “La testimonianza di un marchigiano: “Fuggiva sempre, ma poi tornava pretendendo convivenza, vacanze, centro benessere e figli. Immediatamente.”

  1. Avevo pensato a un commento dettagliato. Alla fine, mi pare inutile: questa storia è anche la mia e le parole con cui è raccontata sono migliori di quelle che potrei trovare personalmente. “Infatti era libera di fare e andare dovunque e il sottoscritto pur con i suoi impegni e lavori rispettava i suoi impegni di mamma e andava da lei appena si liberava.” Ecco, questo potrei averlo raccontato io. Quanto, quanto sono simili! Neanche l’originalità del “monstrum.”

    Piace a 1 persona

  2. nonostante io sia donna, mi rivedo in molte frasi che ti ha perpetrato, nel mio ex narcisista perverso maligno. diffidate da chi vuole matrimonio e figli subito, dopo appena un mese, senza conoscerti. ma soprattutto ti dice che sei l amore della sua vita dopo appena una settimana. purtroppo chi è sano dentro scappa e fugge a gambe levate o quantomeno si chiede delle spiegazioni, ma chi è invece coodipendente affettivo, complementare, o peggio, ignaro degli effetti che la psicopatia porta in tali soggetti disturbati, tende a crederci e fidarsi. da li inzia il limbo, fatto di firme in comune e chiesa, gravidanze, figli, e inoltramento di parenti e familiari. cio porterà solo ed esclusivamente alla distruzione piu totale con il soggetto perverso maligno. l attimo in cui, le cose si ribalteranno, e tu da vitello doro, finirai al macello è dietro l angolo, solo questione di tempo. mi sono sentita come l agnellino da latte nel periodo pasquale di quaresima. in attesa dello sfracello. mentale fisico e economico tracollo.

    Piace a 3 people

  3. Voglio collegarmi a quanto detto sull’età, anche se è un discorso un pò più ampio del rapporto con narcisisti. Condivido con Babi che un’eccessiva differenza di età sia foriera di problemi, non tanto per la questione anagrafica in sè (sappiamo bene che non sempre gli anni corrispondono ad una maggiore maturità, ci sono ventenni maturi e cinquantenni tremendamente immaturi) quando per il fatto di trovarsi in diverse fasi di vita, con aspettative e bisogni diversi. Una donna di quarantanni ha esigenze emotive e psicologiche diverse da una di venti, così come un uomo.
    Ciò non toglie che in rari casi certi legami con differenze di età anche notevoli possano durare, ma appunto, sono casi più unici che rari. L’esempio più lampante è la coppia presidenziale francese.
    Non entro nel merito della difficoltà sociale nell’accettare una coppia con lei più grande di molti anni a differenza di quanto accade al contrario, altrimenti non finirei più di scrivere.
    Ho appena finito di leggere un libro di Sibilla Aleramo, da tutti considerata la prima vera “femminista” italiana, il libro si intitola “Un amore insolito” ed è il diario che racconta la suo ultimo amore, lei già sessantenne e famosa con un giovane poeta di 40 anni più giovane. Un caso limite certo, ma veramente interessante.
    La storia tra loro, tra alti e bassi è durata la bellezza di 10 anni. Lei aveva avuto amori incredibili nella sua vita e il suo personaggio era ammantato da un'”aura” di leggenda. Il suo amore più famoso, quella che è sopravvissuta nella memoria collettiva, è quella con il poeta Dino Campana, da cui è stato tratto un bellissimo film con Elsa Morante (Un viaggio chiamato amore).
    Ho letto con vero interesse la storia tra la scrittrice famosa e il giovane aspirante poeta….e man mano che procedevo mi sono resa conto che si è trattato, per sfortuna di lei, di una terribile relazione narcisistica in cui lui, pur essendo caratterialmente molto più debole, ha fatto esattamente tutto quello che ben sappiamo: love bombing serrato, convivenza immediata, svalutazione periodica, abbandoni e ritorni.
    Lui ha avuto dei grossi vantaggi da questo legame, è riuscito in qualche modo ad approfittare dell’esperienza e dei contatti di lei con il mondo letterario per avere la pubblicazione delle sue poesie e di un romanzo (ampiamente elaborati da lei), si è letteralmente dedicata anima e corpo a lui dimenticandosi di continuare a scrivere…è stata completamente risucchiata e prosciugata in questa relazione…mi è dispiaciuto leggere come una donna con la sua cultura, forza e intelligenza si sia annullata a causa di questo amore tardivo, difendendolo anche con forza fino alla fine (lei si era convinta che lui fosse un genio, mentre era di fatto uno scrittore mediocre).
    Inutile dire che la fine della storia è tristemente scontata: lui si è poi sposato e lei ha finito da sola il resto dei suoi giorni.
    Per cui si, un narcisista è una disgrazia a venti come a 70 anni….non ci sono ombre di dubbio.
    Un abbraccio a tutti

    "Mi piace"

    1. Esatto Spirito Libero,
      l’eccessiva differenza di età è cruciale proprio per quello che scrivi, diverse aspettative ed esigenze, fosse pure inconfessate e inconfessabili, in momenti diversi della vita.
      E vale tanto per gli uomini quanto per le donne.

      A mio parere la coppia presidenziale francese, oppure Woody Allen e la giovane compagna esempio inverso, non fanno testo; a parte che non ne conosciamo le dinamiche ma solo la facciata, se pure fosse solide ed equilibrate, sarebbero eccezioni che confermano la regola, non certo possibilità concrete.

      Rimanendo nella parte centrale della curva di probabilità e lasciando perdere i fenomeni residuali, proprio da un punto di vista statistico questi rapporti sono destinati a non durare o purtroppo ad essere altamente sbilanciati come per la Aleramo. Ma potremmo dire della Duse con D’Annunzio. O più recenti Demi Moore e Ashton Kutcher oppure che so Pietrangeli e Colò.

      Sull’amore che parte con i migliori presupposti e che finisce invece ci vorrebbe un capitolo a parte. Su quanto tutt* dovremmo imparare a preservarlo, coltivarlo e impegnarci ogni giorno.
      Noi che più di altri sappiamo quello che abbiamo e che avremmo potuto perdere
      (parlo per me).

      Un abbraccio,
      B.

      "Mi piace"

      1. Ritengo che le differenza di età sono tranquillamente gestibili all’interno di una coppia nata nello stesso decennio, per il fatto che ci sono vissuti comuni legati appunto alla fase storica del periodo di nascita…ci si capisce meglio (io davvero non riesco a concepire il modo di essere e di fare dei trentenni di oggi, pur avendoci provato) anche se questo non significa assolutamente che una differenza “congrua” garantisca in assoluto il successo della coppia…infatti si lasciano anche persone che in apparenza avrebbero tutti i presupposti per funzionare bene, compreso il fatto di essere più o meno coetanei.
        L’amore non ha età a mio parere, ma una coppia ha bisogno di obbiettivi comuni per durare e crescere e questi sono più semplici da individuare se l’età è vicina.
        Io sono attratta da uomini più giovani (non ai livelli della Aleramo, sia chiaro) ma mi rendo conto che l’ostacolo principale non è certo quella differenza anagrafica, ma il fatto magari che loro non hanno avuto figli o matrimoni, quindi so bene che prima o poi il problema si porrà e io non voglio costringere nessuno a rinunciare a qualcosa di così importante per stare con me, in quanto alla mia età non posso più avere figli e anche se potessi, non li vorrei perchè è già stata una fatica crescere un figlio da sola, figuriamoci due….
        I miei np entrambi più giovani…in particolare con il primo ho patito la differenza di vedute sul piano relazionale, io cercavo un compagno (non necessariamente convivente) lui invece, voleva la classica “fidanzatina”, quella da presentare in famiglia ecc ecc.
        Stranamente poi si è accoppiato con un’altra donna di età più vicina alla mia che alla sua, ma questo perchè aveva bisogno di vendicarsi per essere stato lasciato…
        Comunque ai narcisisti va bene tutto, più grande, più giovane…a loro importa solo quello che possono “ricavare” da te…facciate, sesso, soldi ecc. e in questo l’età non ha alcuna rilevanza.
        Abbracci

        "Mi piace"

  4. Ci tengo a precisare che ho portato il caso della Aleramo non come la conferma di fallimento inevitabile di una storia con grossa differenza di età, infatti quella storia pur con tutti i limiti del caso comunque è durata 10 anni (molte storie tra coetanei finiscono ben prima) ma per la dinamica tra lui e lei: ovvero dipendente affettiva vs narcisista.
    In questo veramente l’età non ha alcuna rilevanza perchè le dinamiche sono esattamente identiche.
    Quando dico che è una disgrazia incappare nel narcisista a venti come a settant’anni intendo questo.
    Poi se vogliamo può anche non essere una disgrazia assoluta l’esperienza con un simile soggetto, a patto che ci insegni qualcosa, che ci spinga ad indagare sulle nostre stesse fragilità che ci hanno portate a relazionarci a persone così disturbate.
    In questo senso, può essere addirittura un’opportunità preziosa, a patto che ci faccia crescere nella consapevolezza più profonda di noi stessi e dei nostri limiti umani.
    Che sia difficile liberarsi di tali soggetti è purtroppo noto, e questo non per mancanza di volontà nel volersi separare ma perche’ come diceva giustamente Blume le dinamiche che portano a legarci ricalcano modelli relazionali originari fortemente sedimentati nella psiche.
    I tempi per liberarsi sono molto soggettivi ma sono sicuramente aiutati dalla volontà di comprendere, dall’avere un aiuto anche professionale (a patto che sia davvero competente in materia) e dalla consapevolezza della problematica inerente la relazione che è sempre il prodotto di due entità che interagiscono, quindi non gettando acriticamente sul narcisista tutta la responsabilità della dinamica (nessuno ci costringe a stare con loro con una pistola puntata alla tempia), per quanto siano veramente dei soggetti negativi da cui tenersi alla larga per un milione di motivi che ben sappiamo.

    "Mi piace"

Lascia un commento