I benefici della terapia di gruppo nel trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress

Fonte: https://www.verywellmind.com/the-benefits-of-group-therapy-for-ptsd-2797656
Autore: Matthew TULL è professore associato e coordinatore della ricerca sui disturbi dell’ansia presso il Centro di Medicina dell’Università del Mississippi (Dipartimento di Psichiatria e Comportamento Umano). Il Dr. Tull ha condotto numerosi studi che esaminano come i modi in cui gestiamo le nostre emozioni influenzano lo sviluppo e il protrarsi dei disturbi legati all’ansia, come il DPTS. La sua ricerca attuale si concentra sull’identificazione e una migliore comprensione dei fattori alla base dell’abuso di sostanze tra gli individui affetti da DPTS.
Trad. C. Lemes Dias

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Quando si tratta di cercare un trattamento per il Disturbo Post Traumatico da Stress (o qualsiasi altra difficoltà psicologica), possiamo domandarci sull’utilità di partecipare a una terapia di gruppo. La partecipazione a un gruppo comporta numerosi vantaggi e, in molti casi, la terapia di gruppo può essere altrettanto utile quanto terapia individuale.

Ecco alcuni dei vantaggi della terapia di gruppo elencati di seguito:

1. CONVALIDA

Un grande vantaggio della terapia di gruppo è la convalida. Stando in un gruppo con un numero di persone alle prese con lo stesso problema, potete scoprire di non essere soli nelle vostre battaglie. Potete anche scoprire che alcune persone del gruppo hanno difficoltà a gestire gli stessi problemi, come conflitti relazionali, uso di sostanze, insonnia o comportamenti impulsivi.

Un’altra considerazione è che può essere difficile per una persona che non ha sofferto di DPTS comprendere cosa sta attraversando una persona che è nel pieno dei suoi effetti. Le persone possono avere difficoltà a comprendere quanto sia difficile affrontare pensieri e sentimenti su un evento traumatico passato. Tuttavia, in un contesto di gruppo, altre persone affette o che ci sono passate potrebbero essere in grado di riconoscere e convalidare più facilmente ciò che state vivendo a causa della similitudine delle loro esperienze.

2. IMPARARE DAGLI ALTRI

Un altro vantaggio della terapia di gruppo è la capacità di apprendere dalle esperienze degli altri. Potete scoprire quali strategie di superamento del trauma sono state ritenute efficaci da altre persone e quali strategie non hanno portato a niente. Potete anche imparare nuovi modi di affrontare un problema nel vostro ambiente di lavoro e, come parti del gruppo, potete essere esposti ad altre prospettive sui vostri problemi da persone che colgono aspetti che non avevate mai considerato.

In più, potete trarre vantaggio dall’esperienza di persone che hanno convissuto con il DPTS per un periodo di tempo piuttosto lungo, ma che si sono riprese dagli effetti. Inoltre, semplicemente facendo parte di un gruppo, potete imparare alcuni modi migliori di interagire o relazionarvi con gli altri. Potete anche provare a mettere in pratica alcune nuove abilità (ad esempio, abilità comunicative) prima di usarle con persone esterne al gruppo.

3. AIUTARE GLI ALTRI

Proprio come potete imparare dagli altri, le vostre esperienze nell’affrontare il DPTS possono aiutare altre persone del gruppo. Essere in grado di aiutare gli altri può aumentare la vostra autostima, così come convincervi della capacità di poter far fronte ai sintomi del DPTS. Ci sono anche alcune ricerche che suggeriscono che la capacità di aiutare gli altri è indicativa della ripresa dal DPTS.

4. SUPPORTO SOCIALE

Infine, la terapia di gruppo offre un modo eccellente di ricevere supporto sociale dagli altri. È stato stabilito più volte che trovare supporto dagli altri può essere un fattore importante nell’aiutare le persone a superare gli effetti negativi di un evento traumatico e DPTS. Il lavoro di gruppo può offrirvi l’opportunità di sviluppare relazioni di supporto, fiducia e salutari con altre persone.

5. TERAPIA DI GRUPPO CONTRO TERAPIA INDIVIDUALE

Proprio come la terapia di gruppo ha molti vantaggi, può anche avere alcuni aspetti negativi. Innanzitutto, nella terapia di gruppo, non riuscirete ad avere il livello di attenzione individuale che si riceve da un singolo terapeuta. Inoltre, in un contesto di gruppo, probabilmente non sarete in grado di discutere alcuni problemi così profondamente come accade in una terapia individuale.

La terapia di gruppo prevede anche regole stabilite dal capogruppo. Ciò può significare che alcuni argomenti sono vietati al fine di proteggere i membri del gruppo e assicurarsi che il gruppo sia un luogo sicuro. Ad esempio, ai membri del gruppo potrebbe non essere consentito di discutere dettagliatamente il loro evento traumatico al fine di impedire riattivazione del trauma in altri membri del gruppo.

Pertanto, quando arriva il momento di cercare la terapia per il DPTS, è importante pensare a ciò che si desidera ottenere in terapia. È anche importante pensare a quale impostazione (individuale o di gruppo) sarà migliore per voi, al fine di soddisfare le vostre esigenze. In alcuni casi, la terapia individuale e di gruppo vengono indicate contemporaneamente.

Tanto quando cercate un terapista per la terapia individuale, è importante ricordare che state cercando un buon servizio e fare quante più ricerche possibili.

In questo modo potete assicurarvi di trovare la soluzione migliore per le vostre esigenze e i vostri obiettivi.

25 pensieri su “I benefici della terapia di gruppo nel trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress

  1. Buongiorno a tutti i “sopravvissuti”, sono Foxy, ho già scritto brevemente la mia storia come commento ad un altro articolo qualche giorno fa. Posso confermare con la mia esperienza la validità della terapia di gruppo, che mi è stata proposta dal mio terapeuta dopo circa sei mesi di terapia individuale , iniziata per caso dopo episodi di attacchi di panico in seguito alla morte di mio padre che non vedevo da 17 anni. All’inizio ero molto scettica, estremamente riservata di natura, non avevo affatto voglia di condividere i fatti miei con dei perfetti sconosciuti, questioni estremamente private. Poi ho capito qual era il vero senso del gruppo, imparare dagli altri ed insegnare agli altri in un contesto “protetto” e delimitato (lo studio del terapeuta e la sua guida discreta), per poi imparare quali come relazionarsi con il mondo esterno in modo sano. Questo è particolarmente utile per chi come la maggior parte di noi – sopravvissuti ad un ciclo perpetuo di relazioni disfunzionali dall’infanzia all’eta’ adulta – non ha mai veramente imparato cosa vuol dire stare con gli altri in modo sano. Certo dopo due anni di terapia di gruppo ho smesso, ma è stato il gruppo a sostenermi moralmente ogni settimana fino a che non sono riuscita finalmente ad andare via di casa, gli attacchi di panico sono un richiamo alla vita, non vengono per nuocere! Non dico che ora sono una persona diversa: ho ancora la tendenza a provare attrazione per persone tossiche ad esempio, anche se ora ne sono consapevole. Posso certamente dire però che questa esperienza di gruppo ha cambiato sostanzialmente il mio modo di stare con gli altri, e non è poco.. . In fondo questo blog è una specie di terapia di gruppo ed è uno spazio virtuale non molto diverso (per certi versi) da una terapia vera è propria. Grazie di esistere! Buona giornata a tutti.

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    1. Foxy ciao, ti ho ritrovata per fortuna (da giorni cercavo il tuo post precedente e non riuscivo a rintracciarlo). Mi associo al racconto toccante della tua esperienza con np. Vado a memoria e spero di non travisare fatti o circostanze del tuo scritto, ma ricordo la tua fascinazione verso quest’uomo che nascondeva meravigliosamente il suo disordine morale esibendo una totale perfezione di atteggiamenti e stile di vita.
      La mia vicenda non è dissimile dalla tua, io stessa finalmente “vista” da qualcuno di “importante”, rimessa in vita da attenzioni che non avevo da tempo (o meglio le avevo, ma erano puramente funzionali all’ottenimento di un vantaggio per l’altro, questo soprattutto in ambito lavorativo, mentre negli affetti ero diventata persino invisibile). Per molto tempo ho provato un senso di vergogna per quella che consideravo una mia “alzata di testa”, mi domandavo come mi fosse passato per la mente di essere una donna interessante per un uomo così affascinante e ricco di successo (tutte cose che ho costruito io stessa con la grande maestria di np che lancia il sasso e nasconde la mano, così può sempre dire che ti sei inventata tutto, no?).
      La terapia – individuale e di gruppo, se vogliamo considerare questo blog un gruppo… io direi di sì – mi ha fatto capire l’umanità che c’è nel desiderio di sentirsi amati e di amare, e non c’è nulla da vergognarsi per questo. Ciò che deve sconcertare, piuttosto, è il raggiro deplorevole che ci è stato somministrato; oggi lo vedo con chiarezza e mi domando quanto possa essere stato divertente per np prendermi così bene per i fondelli. Abitava (e abita tuttora) davanti alla mia casa: non si è nemmeno mai posto il problema che io potessi intercettare la sua compagna, tanto era convinto della mia remissività e stupidità.
      La cosa che mi fa soffrire di più oggi è che ho investito davvero tanto tempo: prima per far capire a np che ero una persona di valore di cui si poteva fidare, dopo per staccarmi da lui resistendo a oltre un anno di tentativi di riaggancio (per fortuna ora sono in pace da più di un mese).
      Se domani fosse il mio ultimo giorno di vita mi darebbe molto dispiacere avere impiegato quasi 4 anni della mia esistenza per rendermi conto che avevo a che fare con un np e non con una bella persona, che dovevo staccarmene e che non sarebbe stato facile, che avrei patito e non un tipo solo di sofferenza.
      A volte penso che la fatica più grande sia stata aspettare: che il contatto zero desse i suoi frutti, che la dissonanza se ne andasse, che i miei contorni umani tornassero in vita, che il mio cervello restituisse una realtà non più intossicata dalle manipolazioni di np.
      Questo tempo sembrava non arrivare mai, leggevo del fatto che ci vogliono 12-18 mesi di contatto zero per stare meglio. In effetti a partire da ottobre – cioè un anno di no contact per me – in maniera del tutto naturale ho cominciato a notare che il pensiero c’era ma non più così potente e ho iniziato a raccogliere i frutti.
      Una gran mano me l’ha data proprio np: la disgrazia di averlo come vicino di casa è indescrivibile, ma ciò mi consente di vederlo nella sua quotidianità (riportata sul pianeta della normalità) miserevole.
      Non dobbiamo avere paura mentre siamo in attesa del momento in cui assaporeremo la rinascita, tutto quello che accade mentre aspettiamo è un insegnamento sulle nostre potenzialità (e fragilità, naturalmente), è un concentrarsi in maniera sana e non ego-riferita alla nostra persona, a ciò che la rende unica così come a ciò che la rende meno piacevole.
      Sorrido mentre leggo che ancora tendi a provare attrazione per le persone tossiche; sorrido perché sono certa che ora il tuo sguardo è diverso e il tuo essere attratta da loro è un processo molto più consapevole di allora, infatti non ti senti in pericolo, ma – al contrario – vedi da fuori la situazione e non ti metti in quelli che sarebbero guai certi.
      Sulla casa di np… diciamo che abbiamo decisamente preso lucciole per lanterne. La casa del mio vicino di casa – allora – mi sembrava una reggia (era talmente pulita e ordinata che metteva a disagio), ma non era affatto così! Erano i miei occhi a volerla vedere tale, così come lui lo percepivo come il chirurgo più bravo di questa terra, mentre di fatto è un chirurgo come tanti che opera in un ospedale in una piccola provincia, senza peraltro avere pubblicato studi o articoli scientifici.
      Eppure a me sembrava un dio… Ringrazio sempre questo blog, Claudileia, tutti gli amici che qui ho conosciuto e pure Google che mi ha fatto atterrare qui in risposta alla mia domanda “persone che fingono interesse e poi spariscono”. Interessante no?
      Salvarsi è un’arte, è vero. E se c’è luogo ideale per praticare tale arte, questo blog è una vera accademia.
      Guarire dall’abuso è possibile e deve essere il nostro obiettivo numero uno, perché non c’è nulla di più importante di questo.
      Un abbraccio caro

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      1. Cara Speranza, il personaggio del genio incompreso è quello che amano indossare di più. Ci convincono di essere “meravigliosi” perché noi siamo “meravigliose”, “perfette per loro”. A quel punto comincia il lavoro certosino di rispecchiamento che sancisce la nostra rovina perché quando partono con la svalutazione, noi siamo ancora lì a pensare “ma lui è perfetto!”. E dall’altro dalla loro perfezione passano ad avere il diritto di umiliarci e abusare di noi, sulla base della loro mentalità disturbata. Grazie ancora per le tue parole di sostegno e di apprezzamento per il lavoro che facciamo qui. E’ incredibile, ma ci sono persone “molto incomodate” per il rispetto come vi tratto e come mi trattate. Non mi dilungo perché non ne vale la pena. Dico sempre che i vostri commenti sono parte integrante di questo blog ed è ciò che lo rende speciale. Le persone che soffrono hanno bisogno di essere ascoltate e accolte nel migliore dei modi, perciò… SONO FIERA DI VOI TUTTI E DEL PERCORSO CHE STATE FACENDO INSIEME. Avanti tutta!!!

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      2. Geni incompresi, certo, mentre gli altri sono tutti cattivi e stupidi. E noi via a dare loro ragione, a farli sentire unici e consentire di salire sulle nostre spalle per accomodarsi ancora meglio sul trono dal quale poi ci schiferanno.

        Per quanto riguarda questo spazio, è davvero frequentato da persone speciali, uno se ne accorge leggendo la qualità degli interventi, la capacità di analisi, ma anche di sostenere e confortare chi è in un momento down e quindi a rischio di essere ricatturato da np.
        Poi ci sei tu, che non ti sei limitata a creare uno spazio PER TE in un certo momento della tua vita, ma uno spazio PER TUTTI, che accogliesse TUTTI e desse conforto, consulenza (sì, consulenza e perdipiù gratis), testi recenti con relative traduzioni e bibliografie complete, conforto e abbracci e tempo, tanto tempo, per chiunque abbia scritto.
        Non sono una grande frequentatrice di blog, ma non vivo fuori dal mondo e un fenomeno così potente come L’arte di salvarsi non l’ho ancora incontrato. Forse non è del tutto automatico ritenere questo blog eccezionale per la qualità dei contenuti e dei suoi frequentatori (e sono due aspetti che si alimentano vicendevolmente), per il fatto che nessuno ti chiede nulla in cambio, mentre il mondo – online e offline – pullula di persone che costruiscono operazioni di informazione, magari anche corretta ma sempre subordinata a un aspetto economico. Il che di per sé non è certo una pratica fuorilegge, ma ricordiamoci che non siamo sempre tutti nella condizione di pagare per avere sostegno con uno psicoterapeuta, sessioni online di consulenza o download di testi sulla materia. Per non parlare del fatto che oltre alla conoscenza le vittime cercano anche vicinanza, perché spesso sono disperate, confuse, spaventate… personalmente ricordo TUTTE le persone che mi hanno aiutata, la prima risposta di Claudileia, tutti gli articoli di fronte ai quali rimanevo atterrita perché portavano sempre a np.
        Tutto questo non è scontato in un mondo abituato a monetizzare anche le relazioni fra umani.
        Credo di non sbagliare dicendo che tutti noi siamo orgogliosi di te, Claudileia, di conoscerti e condividere il nostro meglio e peggio, sapendo che mai ci giudicherai.
        Grazie di tutto!

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      3. Cara Speranza, la vergogna e il sentirsi “stupide” per essere cadute nella rete di abili millantatori sono sentimenti che vanno superati perché ci buttano ancora più giù, esattamente dove i nostri carnefici vogliono che stiamo. Sono lieta se il racconto della mia esperienza di vita, condivisa qui in un momento di estremo sconforto per me, possa essere servita a qualcuno a trarre spunti di riflessione oppure semplicemente a rispecchiarsi nelle vicende vissute. A volte basta poco per sentirsi meno sole, solo una mano tesa. Io della tua storia ammiro la tua forza nell’attuare il No contact, perché io non ce l’ho. Da un paio di giorni sono a casa infortunata (mi sono fratturata una caviglia e dovrò stare ferma almeno fino a fine dicembre), ma dentro di me un po’ sono felice perché ho la certezza che in queste condizioni non potrò avere in nessun modo contatti visivi con np doc. Colgo questo evento come un regalo inaspettato del destino per avere tempo per lavorare su me stessa. A presto!

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      4. Foxy mi dispiace per la tua caviglia e spero che non sia troppo doloroso il suo decorso.
        Hai un’ottima chance per prendere le distanze da np, direi anzi per prendere proprio il largo. Perché un np non ti farà mai il regalo di lasciarti stare, ti terrà appesa a un filo potenzialmente per sempre e tu ti consumerai nella speranza di essere riconosciuta da lui. Prima di arrivare al no contact ho fatto diversi tentativi e quando lo infrangevo la delusione era tanta per me. Poi ho cominciato a osservare i suoi comportamenti, ad annotarli e metterli nero su bianco, a incrociarli con quanto leggevo qui, e un po’ alla volta il senso di schifo è diventato insopprimibile. Infatti, appena iniziato quello che è stato il mio no contact definitivo (spero di non rimangiarmi mai queste parole, ma se accadrà verrò qui a dirlo e so che troverò conforto: e questa è la nostra eccezionalità, un np non potrà mai provare nella sua vita un sentimento di empatia come quello che noi ci offriamo senza nemmeno conoscerci!) ho avuto una sensazione fisica immediata di benessere, come se qualcuno avesse spalancato di colpo tutte le finestre per fare entrare l’aria. Poi è stata dura, lo ammetto, ma per nulla impossibile. In particolare, mi sono concessa il tempo per guarire e la compassione per tutte le volte che sbagliavo, imparando nel frattempo a spostare il focus da np a me. Quando leggevo questa cosa del focus qui nel blog non capivo, facendolo invece ho compreso che certi mostri non vanno nutriti dalla nostra mente, perlomeno non di continuo. Per cui se non è possibile cacciare i pensieri intrusivi, si può destinare loro un tot di tempo e non oltre. E intanto si riprende fiato. Come puoi fare ora tu con la tua “caviglia alleata”, che ti consente di avere tempo per leggere, riposare (riposare è fondamentale, con le follie di np non dormivo più ed ero sempre più debole, una manna per lui…), riprendere il controllo di te e della tua salute, ricordandoti dei tuoi bisogni e ricaricarti in vista dei mesi di “astinenza” che prima o dopo ti toccherà attraversare. Non c’è nulla che tu non possa fare, stanne certa.
        Abbraccio grande

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    2. Carissima Foxy, grazie infinite per questa tua testimonianza e commento. Sono molto fiera del lavoro svolto fin qui e delle persone che come te comprendono il significato del lavoro di gruppo e portano rispetto agli altri. Un abbraccio gigante!

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  2. Ciao a tutti e un grazie speciale a Lei Dottoressa..i Suoi articoli mi stanno aiutando in un momento difficile..
    La mia storia ha un qualche cosa di diabolico che non ho ancora ben compreso,sono solo consapevole che una donna,pseudo amica mi ha legata in un rapporto abusante.Sono in no conctat da 4 mesi…ma nonostante io abbia una bella famiglia e solo cose belle attorno a me..mi sento traumatizzata dalla consapevolezza della sua vera natura.
    Questa persona in qualche modo mi ha manipolata ed ha ottenuto benefici in termini economici e di potere su di me.
    L ho riconosciuta, dopo aver osservato la ripetizione dello schema di comportamento,il silenzio dosato,la svalutazione sottile …
    Le volevo bene e la stimavo…in quanto avevamo un rapporto di maestra e allieva .
    Invece umanamente è stata uno sconcerto.
    Ora mi sento arrabbiata e confusa.
    Purtroppo dovrò rivederla ,e questo non posso evitarlo…l idea mi fa star male.
    Mi ha ricontattata ma ho incominciato a dire no,nessun contatto per ora.
    Grazie dell ascolto…grazie di tutto.

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    1. Cara Ribelle, intanto benvenuta. I benefici economici che lei ha avuto da te potrebbero essere, secondo la tua visione, il motivo della svalutazione che hai subito? Di solito, quando chiudiamo le porte a persone fortemente manipolatrici il risultato è una campagna di fango senza precedenti. La tua famiglia sa di questi abusi o hai tenuto tutto per te?

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      1. Gentilissima Dottoressa ,
        Ad oggi non so perché questa persona mi abbia agganciata per diventarmi amica ed automaticamente essere accolta nella mia famiglia (ho marito e figli)Io l ho fortemente idealizzata e inizialmente ero lusingata di poter conoscerla..
        Da subito ha incominciato a sparire,a darmi qualche risposta scortese per poi ritornare affabile .L ho conosciuta in un momento felice e positivo, avevo scoperto uno sport e lei era stata la mia maestra.
        Ex post tutto doveva farmi pensare che fosse una persona egocentrica ,ora se ci penso ..non l avrei mai frequentata fuori dal contesto sportivo.
        Anche lei era lusingata dalla mia amicizia sebbene percepissi una sua non tanto velata superiorità. Diciamo che c è stata la famosa fase del love bombing…ma alternata a svalutazione ( ignorare ad esempio il mio compleanno,rispondere seccata e con stizza,farsi offrire cene senza ricambiare mai,non ho mai visto casa sua mentre lei è stata addirittura ospite in estate ,da me)
        Non escludo che mi abbia anche diffamato in qualche modo,sicuramente ha sempre triangolato con una sua amica..che usava per sminuirmi.
        Questa estate dopo il mio invito e la sua totale ingratitudine, dopo l ennesima telefonata maleducata..ho chiuso.
        Ma non mi è costato mai cosi tanto.Questa persona mi ha indebolita,mi ha come trascinato in alti e bassi creando una specie di dipendenza terribile.Spontaneamente ho chiuso ma ha chiuso anche lei con il suo silenzio.
        Ora è ritornata non chiedendo nulla di me,della mia vita,adducendo i 4 mesi di assenza reciproca ai suoi mille impegni,unicamente per fissare la data delle future lezioni.
        I vantaggi economici sono stati relativi sia allo sport che alla mia ospitalità in qualsiasi situazione…ma credo che le desse soddisfazione il senso di potere che ha avuto su di me…
        Ora mi chiedo come io possa aver permesso a questa persona di superare i miei limiti e ne sono arrabbiata.Man mano che passa il tempo vedo questa storia come un horror..la cui rilettura al contrario mi parla di un’ altra storia..
        Grazie dell ascolto e complimenti per questo blog.

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      2. Cara Ribelle, intanto non chiamarmi dott.ssa, d’accordo? Non mi piace sentirmi superiore a nessuno e quindi il titolo possiamo levarlo. Allora: da quanto ci racconti c’è stata una prima fase di idealizzazione tua che l’ha portata a sentirsi “grande”. Suppongo che questa tua idealizzazione ti abbia condotta a spalancare le porte di casa tua ad una persona che credevi di essere superiore a te per imparare qualcosa in più da lei o semplicemente perché era una persona simpatica e gradevole al suo tempo. Di questa persona, tuttavia, non sapevi praticamente nulla. A quanto pare lei non si è mai svelata, giusto? Ha una vita affettiva? Si confidava con te? L’idealizzazione funziona proprio così: le nostre difese vengono abbassate totalmente in nome dell’immagine che ci facciamo della persona. Un’immagine che raramente corrisponde a quella reale. Non sappiamo che personalità possa avere la tua ex amica, ma sappiamo che lei, sentendosi idealizzata, si è comportata come se veramente fosse superiore a te, godendo di tutti i privilegi della vostra amicizia. Forse hai abbassato le tue difese perché lei, qualche volta, si è dimostrata fragile e vulnerabile, quasi bisognosa? E forse questo suo lato fragile che contraddiceva la forza che dimostrava nello sport ti ha portato all’idealizzazione al punto di non riuscire a cogliere i segnali che ti stava in qualche modo manipolando? E’ interessante la questione della triangolazione perché secondo il metodo e la ferocia con la quale è stata fatta, del tipo: ti rimpiazzo con un’altra amica e ti ferisco facendo finta che tu non esiste oppure accusandoti di cose orribili che non hai mai pensato o fatto, tanto può avere le caratteristiche del bullismo (nato da una mente immatura che gode nello schiacciare gli altri per invidia) quanto della proiezione di alcune sue caratteristiche inaccettabili su di te. Quindi, per cercare di inquadrare bene il problema: che rapporto aveva questa persona con tuo marito e figli? Sembrava voler bene a loro oppure aveva un atteggiamento ipercritico? Hai mai avuto l’impressione che dovevi ‘ubbidirla’ altrimenti si arrabbiava e girava i tacchi? Ti ha mai dato consigli che col senno di poi avrebbero avuto una ripercussione disastrosa nella tua vita economica o affettiva?

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      3. Prima di tutto…ti ringrazio e sono felice di togliere la distanza data dal titolo:-)
        Dunque lei mi ha colpita perché mi ha raccontato di un suo brutto incidente sportivo..ha fatto leva su questo credo..ed io essendo una persona empatica ho provato quasi quel dolore.Lei ha 16 anni più di me …è single,piacente e vincente .
        Relazioni con uomini disastrose,a suo dire per colpa loro..ma sempre a caccia .Il mio esatto contrario…sposata ,bimbi…tranquilla .Lei i primi tempi mi osservava sempre ,mi guardava tanto.Mi riempiva di complimenti.Non le importava nulla della mia famiglia pur frewuentandola in quanto inscindibile da me. Ero lusingata di frequentare una persona così diversa da me e di un mondo molto lontano..
        Diciamo che l ho cercata tanto io,e lei era ben felice di dispensare la sua presenza.io ne ero come ipnotizzata,ma se ci penso lei non faceva nulla di che’.
        Considera che nella sua disciplina sportiva,in poco tempo ho bruciato le tappe…e lei mi diceva che ero la sua creatura…che in 40 anni di insegnamento mai aveva avuto un’ allieva come me.
        Ha fatto di tutto per farmi prendere una casa nella località dove insegna.E tutto questo dopo appena 5 giorni di lezioni .Era anche lei come presa in modo sopra le righe da me.Ma è stato questo il punto debole..il rapporto maestro allievo,che non mi ha fatto ragionare.Ma dall inizio c era questa sua amica…dopo un mese dovevo passare da lei per farmi conoscere.
        Addirittura invece di disobbligarsi per la vacanza che le ho offerto,pensava a come portare questa amica in giro al suo ritorno!
        Comunque non mi è facile dire in che cosa consistesse veramente la sua svalutazione ,a parole mi adulava…nei fatti spariva, visualizzata i messaggi e non rispondeva,silenzio per settimane,affermava grandi valori e poi raccontava storie in cui lei faceva tutto l opposto. Alla mia età non avrei mai pensato di dare credito as una persona così…e invece ci sono cascata.
        Quando ha incominciato ad invitarmi senza mio marito per frequentare alcuni suoi amici..per lo più uomini…ho avuto timore che volesse allontanarmi dalla mia famiglia.La verità è che con lei non mi sentivo mai a mio agio,avevo paura di disturbarla…ma in realtà so che non volevo vedere la sua vera maschera.
        Purtroppo dovrò rivederla…sto temporeggiando nel chiamarla perché si aspetta una risposta sugli impegni sportivi..ma io ho tipo attacchi di panico al solo pensiero di vederla.Devo ringraziare i 6 giorni che ho trascorso da sola con lei al mare…li ho compreso la sua vera natura..arida e avida.
        Grazie per questo sfogo…ho tre amiche che conoscono tutta la storia,ma faticano a comprendere questa mia soggezione.

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  3. Grazie ancora…
    Questa signora che è più grande di me l ho idealizzata in quanto oltre ad essere stata per pochi giorni la mia maestra (ho fatto un progresso enorme …con sua grande soddisfazione)è anche una campionessa di una disciplina automobilistica.Insomma un personaggio estremo…affascinante,benvoluto…single piacente e sprezzante del pericolo.Il mio opposto…mamma,moglie…estroversa ma pur sempre limitata…al contrario di lei.
    Ora…lei mi ha osservata,scrutata e agganciata…Io ero solo esaltata dallo sport e dall aver addirittura…la possibilità di esserle amica.Qui mi sono scavata la fossa.Era palese che non gliene importasse della mia famiglia…lei voleva avere solo potere su di me…e anche mostrarmi in giro.Ha fatto di tutto perché io affittasi una casa nella località dove praticavano lo sport ,parlando di me a tutti ed incensandomi.Ho dovuto però presentarmi alla sua amica sorella….la quale mi ignorava ogni volta che mi vedeva.Addirittura dopo averla avuta ospite da me in vacanza…la mia ‘ amica’ voleva portare in vacanza la sua povera amica lasciata a casa per me….insomma triangolazione…
    Comunque la sua svalutazione è stata fatta alternando silenzio,comportamenti infantili ,non risposte,nessuna gratitudine per regali o inviti,comportamenti che mai avrei accettato…
    Invece ho incominciato a passarci sopra…e la mia fossa metaforica è diventata senza fondo.
    Dopo l ennesimo messaggio sgarbato…proprio dopo la nostra vacanza, ho attuato il no conctact.Mi sentivo come affetta da una dipendenza chimica …bruttissimo…mi ero allontanata dai miei bambini da mio marito…stavo male fisicamente…ho seriamente temuto per me stessa.
    Ho letto…visto video…scoperto questo mondo che neanche pensavo esistesse…e vedevo lei…la sua parte malvagia.
    Penso che inividiasse la mia famiglia.cosa che non è riuscita a fare nella sua vita.
    Ora e’ ritornata …vuole continuare le lezioni…mi ha detto che questi 4 mesi di assenza sono colpa dei suoi mille impegni…nessun accenno a me…a cosa faccio …a come sto.Sono sconvolta…

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  4. Grazie a te Claudileia, per gli articoli mai banali che ci regali e per i tuoi commenti sinceri e affettuosi, e grazie a tutti i “sopravvissuti” di questo blog che ogni giorno mettono un pezzo della propria vita al servizio degli altri. È questa la forza del gruppo ❤️

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  5. Per Speranza:

    “A volte penso che la fatica più grande sia stata aspettare: che il contatto zero desse i suoi frutti, che la dissonanza se ne andasse, che i miei contorni umani tornassero in vita, che il mio cervello restituisse una realtà non più intossicata dalle manipolazioni di np.”

    E’ vero…sono tempi non brevi quelli del recupero dopo la chiusura (indotta, voluta o forzata) con un Np, e anche molto delicati…ecco perchè trovare persone competenti o luoghi come questo, in cui si trova ascolto, conforto e incoraggiamento è importantissimo, per non dire fondamentale.
    Quello che è stato realizzato qui da Claudileia con il nostro supporto quotidiano è qualcosa di introvabile, perchè come giustamente dici non si trova da nessuna parte un luogo in cui avere tutte queste cose in modo gratuito e disinteressato 24 ore al giorno 7 giorni su 7.
    Sarebbe fantastico se questa nostra esperienza di gruppo fosse presa come modello per aprire centri di aiuto dedicati a chi viene fuori da traumi da narcisismo.
    C’è ancora molta confusione sull’argomento ed è importante che chi chiede aiuto trovi un sostegno qualificato…è proprio in quella finestra di tempo, in quel limbo doloroso che attraversiamo dopo Np e prima di riprendere a vivere normalmente infatti che la persona abusata ha bisogno del massimo dell’attenzione, della sensibilità e della comprensione.
    Chi non ha capito questo non ha capito il senso del Blog e del lavoro di Claudileia, e invito tutti a tenere la guardia alta e a difendere strenuamente questo percorso che stiamo facendo come gruppo contro ogni attacco e maldicenza online e fuori.
    Dobbiamo essere tutti fieri e orgogliosi di quello che stiamo facendo, per noi stessi e per gli altri compagni di questo importante viaggio di rinascita.
    Si nasce sempre dal dolore, dal dolore della madre che dona la vita, e dal dolore che attraversiamo per riscoprire noi stessi dopo un abuso, ma la cosa bella è che alla fine del percorso, ci riscopriamo più forti, più motivati, più umani.
    Negare a sè stessi questa possibilità o peggio, cercare di negarla agli altri attraverso svalutazioni e attacchi è il segno che purtroppo il male si infiltra ovunque e sta a noi vegliare perchè questo spazio resti sempre un luogo di positività e di speranza.
    Un abbraccio e forza e coraggio a tutti!

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  6. Non ho esperienze dirette di terapia di gruppo, ma penso che questo blog si possa considerare a tutti gli effetti tale.
    E come tutti i frequentatori del blog non posso fare altro che sottolineare l’estrema utilità di questo spazio, la sensibilità e vicinanza di chi lo frequenta e soprattutto non posso che ringraziare Claudileia per averlo pensato e creato e per aver messo a nostra disposizione non solo il suo tempo, la sua esperienza e le sue conoscenze, ma sopra tutto la sua profonda umanità.
    Un abbraccio di gruppo.

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  7. Ho scrirto due volte il messaggio pensando che il primo non fosse pubblicato…il contenuto è uguale.Mi sento solo di aggiungere ,leggendo le vostre storie,che l invontro con queste personalità sono esperienze devastanti.Nel mio caso una semplice conoscenza ha avuto un impatto bruttissimo sul mio equilibrio.
    Ho spontaneamente attuato delle difese,come l allontanamento.Ma e’ facile pensare di essere stata una visionaria o di aver frainteso comportamenti e situazioni.
    Bisogna ribellarsi a queste persone…un abbraccio a tutti.

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    1. Buongiorno Ribelle,
      Non siamo affatto visionari, né abbiamo frainteso. Leggere la tua testimonianza mi ha molto colpita, diciamo che è riuscita a suscitare in me il senso di asfissia, desolazione, incredulità e impotenza che np procura sempre nelle vittime.
      Io non mi azzardo a definire questa donna una np, perché non sono un professionista, ma mi fido del mio istinto e delle sensazioni che mi ha restituito il tuo resoconto.
      Comprendo benissimo il tuo sconcerto e credo che stare a distanza da questa persona sia fondamentale per il tuo ripristino. Questo blog è senza dubbio un luogo sicuro dove troverai sempre ascolto e competenza in materia.
      Buona giornata

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  8. Questo blog mi ha letteralmente salvata. Dopo la chiusura con il mio ex, leggevo e rileggevo articoli, commenti tutto, e trovavo sempre quella parola che dava una leggera pace al mio immenso dolore.
    Ho rivisto il mio ex, è riuscito a farsi vedere in compagnia della sua nuova fiammetta.
    Non provo gelosia, sento solo rabbia, lo vedo come un altro uomo, è come se tra il lui di allora e questo che molto sporadicamente mi tocca vedere ci fosse un abisso.
    Quello che conoscevo io era (sembrava) buono, questo è un altro. Non so se definirlo cattivo, è semplicemente un’altra persona.
    Non sono più né delusa, né niente mi sento come se non lo avessi rivisto.
    So che è lui, ma non è più quello. Forse è semplicemente il vero lui adesso, quello che non riuscivo a vedere.
    Ora ho bisogno di 24 ore per ripristinarmi. Comunque sia la sua tossicità si misura anche osservando il grado di sbandamento che provoca.
    La poveretta, già provata dalla vedovanza, che è caduta nelle sue grinfie non sa cosa l’aspetta. Anche la moglie che assiste in silenzio alle sue conquiste a cielo aperto senza un minimo di ritegno. E io che penso di essere fortunata a non avere più nessun contatto. Vorrei capire se tutta questa storia sia dovuta ad un imperscrutabile disegno divino o semplice casualità? Perché fatico a capire i disegni divini. Fatico a comprendere cosa mai potevo imparare da una relazione con un soggetto del genere, se non provare un dolore devastante?!? Perché provare quei sentimenti se poi dovevano frantumarmi? Che senso ha avuto?
    Che ora riconosco i malati mentali? Che sono più forte? Che sono più matura?
    A beh! E per fortificarmi e maturare c’era bisogno tutta questa immensa pena?
    So che i miei interrogativi rimarranno tali, come so che non proverò mai più quei sentimenti. E chi li vuole provare più se poi devono ridurmi in uno stato che al solo pensiero muoio di nuovo! Ci ritorno sempre ai giorni di dolore intenso, a quando correvo dai Santi miracolosi per accendere un cero o per affidare le mie suppliche.
    Mai nessuno mi ha risposto di tutti quelli invocati. Ho perso anche quella poca fede che avevo. Rivederlo li, estranei , come se per otto anni non fossimo stati insieme, non mi fa male, mi porta a riflettere sulla pochezza dell’uomo che ho amato. Sull’inutilità di quell’essere umano, sulla vacuità di persona. Questi disegni divini avranno un senso, ma io sinceramente non riesco a coglierlo. La casualità non poteva decidere di togliermelo per sempre dalla vista così come è stato fino poco tempo fa? No! Purtroppo mi toccherà rivederlo, e non posso evitarlo, e comunque non si scappa … Vi prego ditemi che ad un certo punto finisce definitivamente sto strazio!!!!
    Scusate oggi va così.

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    1. Ciao Saretta mi dispiace tanto per te.Io sarò costretta ad incontrare questa mia ex amica tossica..non potrò evitarlo purtroppo e l idea mi fa star male.Ormai sono consapevole che è una persona da allontanare per il mio benessere mentale,ma la temo. Il mio no conctact mi ha fortificata e portata alla consapevolezza, questo si…solo che mi sento ancora debole.
      Soprattutto mi sento prosciugata…l idea di recitare una parte con lei..anche solo di averci a che fare mi mette ansia.
      Se penso che è stata solo un’ amicizia…allucinante.Non oso immaginare quanto sia tremendo avere una relazione sentimentale con questi esseri.
      Ora rileggo i messaggi e mi rivedo con lei..un tetro teatro solo funzionale al suo ego.
      Forza e coraggio

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      1. Ciao Ribelle,
        io oggi non sono in grado di aiutare me stessa, ma ci provo con te.
        Già il fatto che tu abbia capito che si tratti di una persona tossica ti da un gran vantaggio. Ora sai che devi, e sottolineo, devi allontanarti. Il no contact deve essere assoluto, vedrai che l’ansia finirà a poco a poco. Per me è stato semplice mi ha scartata lui e in seguito mi ha evitata. Io l’unica cosa che ho potuto fare è stato non chiamarlo mai più, nè pregarlo di ritornare. Nulla. Ha chiuso, ho accettato la chiusura. Fine.
        Ho smesso di frequentare i posti in cui potevo incontrarlo, città, luoghi ecc. Sul lavoro poi lui si è trasferito. Ma adesso purtroppo dopo 4 anni si ritorna nel luogo comune.
        Devi trovare il tuo equilibrio. Cambia numero di telefono, cambia tutto. Fai solo quello che reputi possa dare beneficio alla tua vita. Non abbassare la guardia.
        Mi ha colpita la tua frase “guardando la storia al rovescio” dalla fine all’inizio … ecco
        l’ho fatto anche io, forse l’abbiamo fatto tutti quelli che hanno provato un colpo del genere. La prima cosa che viene fuori è la dissonanza cognitiva, io pensavo che lui fosse e invece non è … amara realtà. Ecco da li in poi è iniziata la salita per riprendere a vivere. Io ho sentito un forte tuono quando mi ha lasciata. La sua voce è stata un lampo e subito dopo il tuono assordante. Così sorda e cieca ho sentito crollare tutta la mia vita. Come un terremoto. Io ero morta sotto quelle macerie. Non ho visto più la luce, non sentivo l’aria, non sapevo dov’ero, non conoscevo improvvisamente niente e nessuno, tutto perdeva inspiegabilmente funzione, non riuscivo a più a pensare. Lui non c’era più ed io stavo asfissiando. Lui non mi amava più ed io ero in crisi di astinenza. Lui non chiamava e io piangevo a terra sul pavimento e battevo i pugni. Proprio come un tossico, dipendenza affettiva. ERO FINITA. E poi psicofarmaci per stare un attimino in pace, lacrime continue, insonnia, inappetenza, flash back, incubi, rabbia, attacchi di panico, tremore, ansia …Vuoi ridurti in questo stato?
        Forse ti sei avvicinata a lei a causa di un tuo momento di stanchezza, forse hai proiettato in lei quello che avresti voluto per te, forse forse forse … prova a capire perché hai fatto entrare una estranea nella tua vita. L’hai sopravvalutata? Cosa ti mancava, cosa stava succedendo. Se vedi che non ce la fai, rivolgiti ad un professionista. Io seguo una terapista cognitivo comportamentale, fai un percorso tuo.
        Io non conoscevo queste patologie. Poi ho capito.
        Oggi non so fare di più, ti abbraccio forte.

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      2. Cara Saretta,
        Grazie di questa tua condivisione.Io l ho conosciuta in un momento di rinascita (assurdo vero?)i bimbi erano più grandi,con mio marito avevo ritrovato la voglia di viaggiare,ero aperta e felice.
        Ho incontrato questa persona…e la prima impressione è stata…negativa.Questo mi fa ridere…ho pensato” è acida..ed ora me la sono beccata come maestra …in questo sport che per la prima volta imparavo a praticare .
        Per caso e fatalità l ho rincontrata due mesi dopo…e lei si ricordava di me..anzi mi disse..hai cambiato giacca e sei dimagrita!Rimasi molto colpita dal suo spirito di osservazione.Da li..in quei 5 giorni..a pensarci..ero io che parlavo lei era sempre chiusa .Ma io dopo la sua confidenza su un incidente grave che aveva avuto …mi ero coinvolta.
        Poi con una scusa ,mi ha portata a rivederla fuori dal contesto sportivo..da li non so come spiegarti..io sono entrata in una sorta di orbita.Molti mi dicevano che ne parlavo troppo entusiasticamente, che la idolatravo…io volevo sapere tutto di lei.Ma lei mi teneva a distanza…Non mi vergogno a dirlo,ma ho temuto pure di essermi presa una cotta…ma poi mi svegliavo da questo incubo e mi ripetevo..no è solo un incubo io non provo niente per questa persona ,ma sta diventando come un’ ossessione.
        Io intanto ero a mille quando potevo frequentarla,questo era il mio incubo..tutti mi vedevano diversa,più sicura.Ma la sua presenza era ambigua…dettava lei i tempi,incominciava a rispondere male,a non rispondere,a dimenticarsi di chiedere cose importanti per me,a non considerare il mio compleanno,a non ringraziare per i regali.Poi c è stato il primo silenzio dosato.. ma io non le ho dato soddisfazione ho per orgoglio chiuso le porte.Ma soffrivo.ero come in astinenza…Poi è tornata ed io di nuovo dietro.Ci siamo frequentate quasi tutti i mesi per lo sport finché non l ho invitata al mare.Li ho visto la tirchieria, la pochezza…e andata via ho avuto un senso di vuoto assordante,quasi una liberazione.Poi è ricominciata l astinenza..non capivo…eppure era come se il mio cervello cercasse una persona che oggettivamente non esistesse.
        Questa estate dopo un messaggio sgarbato e sciatto ho detto stop.Ma anche lei mi ha scartata in realtà…ed io ormai la vedevo prevedibile.Talmente prevedibile che sapevo che mi avrebbe riagganciata ad ottobre per via dello sport che ricominciava.Ho detto il primo NO ad un suo tentativo di vedermi in coda ad un suo appuntamento.Mi son detta…tu non meriti di essere trattata così dopo tutto quello che le hai dato.L hai ospitata come una sorella e lei non ha mostrato neanche gratitudine.Li ho capito che ero sulla buona strada.Poi nuovamente silenzio,ora mi ha scritto un messaggio a due livelli di interpretazione…se sei superficiale vedi quasi un messaggio amichevole.Ma ora che conosco la dissonanza cognitiva ho visto il vero contenuto!suona così…cara stai osando evitarmi e mi stai costringendo a cercarti ,sappi che io ho avuto troppi impegni per starti dietro…ora ti concedo se vuoi di passare un po di tempo con te…per riabituarti a me…e poi vedremo.Invece apparentemente non è così.sembra un messaggio di un’ amica che si scusa….per i suoi troppi impegni.Ma io ho sentito l astio e la rabbia .La falsità.
        Purtroppo devo essere falsa..non posso evitarla..l’ ambiente è piccolo…è amata..e la prima lezione dovrò farla con lei. Ma ora che ho visto cosa c è sotto la maschera, la temo.E non mi capacito come abbia fatto ad entrare così profondamente nella mia testa.un abbraccio

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  9. Mi dispiace molto e sono vicina a Claudaleia.Come molti di noi,quando ho incominciato ad avvertire un che’ di strano nella relazione con la persona che credo essere narcisista patologica,ho girovagato su internet.Molti canali ne parlano,ho appreso il lessico basico della patologia..ma in realtà ho sempre percepito in molti un’ esca per fare business sulle disgrazie altrui.
    Quando ho letto gli articoli di questo blog,ho subito apprezzato il livello della proposta e la gratuità della stessa.
    Per la prima volta ho scritto di me,mi sono fidata.
    Ringrazio pubblicamente questo gruppo e il supporto emotivo e scientifico.
    Siete tutti/e delle persone speciali.

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    1. Cara Ribelle, tranquilla! Mi dispiace solo la mattinata persa per andare alla Polizia Postale. In 5 anni di blog non mi era mai capitato nulla di simile. Oramai so chi è la mia ‘hater di fiducia’ e mi dispiace molto per la vita che fa. Tutto qui. A volte veniamo attaccati da qualcuno che è il nostro rovescio, per questo scateniamo l’odio assoluto e smisurato. Per quanto mi riguarda auguro a lei tantissimo successo in ogni suo ambito di attuazione. Chiarisco che non si tratta di una figura professionale, anzi. Abbracci a te e grazie del sostegno!

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