GASLIGHTING: 7 frasi che narcisisti perversi, sociopatici e psicopatici usano per zittirvi e la loro corrispettiva chiave di lettura

Fonte: https://blogs.psychcentral.com/recovering-narcissist/2019/03/7-gaslighting-phrases-malignant-narcissists-sociopaths-and-psychopaths-use-translated/?li_source=LI&li_medium=popular17
Autrice: Shahida Arabi, psicologa e psicoterapeuta (Columbia University), specializzata in bullismo e violenza domestica. Opere: The smart girl’s Guide to self-care e Becoming the narcissist’s nightmare: how to devalue and discard the narcissist while supplying yourself
Trad. C. Lemes Dias
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  1. SEI PAZZA/ HAI PROBLEMI DI SALUTE MENTALE/ HAI BISOGNO DI AIUTO.

Traduzione: Non sei tu la disturbata. Hai solo capito chi sono veramente dietro la maschera e stai cercando di rendermi responsabile per il mio comportamento discutibile. Preferirei che tu mettessi in dubbio la tua sanità mentale e che credessi di essere il vero problema, piuttosto che puntare il dito sui miei imbrogli e manipolazioni. Finché credi di essere quella che ha bisogno di aiuto, non dovrò mai assumermi la responsabilità di cambiare il mio modo di pensare e il mio comportamento da disturbato.

I narcisisti perversi possono recitare la parte dei dottori cordiali con le loro vittime, trattandole come pazienti umorali. Diagnosticare problemi di salute mentale alle vittime solo perché esprimono le loro emozioni è un modo per patologizzarle e minare la loro credibilità; è ancora più efficace quando i maltrattanti provocano reazioni molto emotive nelle vittime, così da usarle per convincere la società di avere a che fare con persone mentalmente problematiche. Secondo la National Hot Violence Hotline, alcuni maltrattanti spingono attivamente le loro vittime ai limiti della sopportazione umana pur di produrre prove sulla loro instabilità. La Hotline stima che circa l’89% dei loro interlocutori abbia subito una qualche forma di coercizione per la salute mentale e che il 43% abbia subito una coercizione per abusare di sostanze offerte da un maltrattante.

“La maggior parte dei sopravvissuti ha riferito che i loro partner maltrattanti avevano contribuito attivamente a turbare la loro salute mentale o indurli all’uso di sostanze. Ha anche raccontato che i loro partner minacciavano di usare le difficoltà o l’uso di sostanze contro di loro alle autorità competenti, agli avvocati o assistenti sociali, pur di impedirli di ottenere la custodia o altri diritti che reclamavano o di cui avevano bisogno”.The National Center on Domestic Violence e Domestic Violence Hotline 

  1. SEI SOLO INSICURA E GELOSA

Traduzione: Mi piace piantare nella tua mente semi di insicurezza e dubbi sulla tua attrattiva, competenza e personalità.  Se hai il coraggio di mettere in discussione i miei numerosi flirt, le mie relazioni e le mie interazioni inappropriate, mi assicurerò di rimetterti al tuo posto infondendo in te il timore di perdermi. Il problema, come ti convincerò, non sono i miei tradimenti. È la tua incapacità di coltivare la fiducia in me mentre ti butto continuamente giù, ti paragono in modo umiliante alle altre e, alla fine, ti metto da parte per qualcuna che ritengo sia migliore di te.

La produzione di triangoli amorosi e harem è potente nel narcisista. Robert Greene, autore di The Art of Seduction, parla di creare “un’aura di desiderabilità” che suscita un frenetico senso di competizione tra potenziali pretendenti. Nelle comunità di sopravvissuti agli abusi, questa tattica è nota anche come triangolazione. Essa conferisce ai narcisisti perversi un senso di potere deviato sulle loro vittime. Sono persone che provocano attivamente la gelosia nei loro partner per controllarli e poi dipingerli come dei ‘pazzi’ quando finalmente reagiscono. Quando una vittima accusa di infedeltà un narcisista, viene automaticamente etichettata come insicura, controllante e gelosa. Un narcisista lo fa per evitare sospetti e continuare a raccogliere i frutti delle molteplici fonti di attenzione, lode e nutrimento dell’Ego.

Ricordate: per chi ha qualcosa da nascondere tutto sembra un interrogatorio. I narcisisti spesso si scatenano con rabbia narcisistica, omissioni ed eccessiva difensiva di fronte alle prove dei loro tradimenti.

  1. SEI TROPPO SENSIBILE/STAI ESAGERANDO.

Traduzione: Non è che tu sia troppo sensibile… sono io l’insensibile, permaloso e manco di empatia. Non mi interessano le tue emozioni, a meno che non mi servano in qualche modo. Le tue reazioni negative mi forniscono stimoli e piacere, quindi, per favore, continua pure. Mi piace vederti giù quando legittimamente reagisci ai miei maltrattamenti.

Secondo il dottor Robin Stern, uno degli effetti del gaslighting include la domanda “Non sarò troppo sensibile?” diverse volte al giorno. Affermare che le vittime reagiscono in modo eccessivo o sono troppo sensibili agli abusi emotivi è un modo comune per i narcisisti perversi di accantonare la certezza della gravità dei maltrattamenti che infliggono.

Che qualcuno sia o meno una persona sensibile è IRRILEVANTE quando si tratta di casi di violenza psicologica o fisica. L’abuso colpisce chiunque, a prescindere che abbia livelli di sensibilità diversi e il suo impatto non dovrebbe essere preso alla leggera. Avere un partner sano significa avere tutto lo spazio e il diritto di provare emozioni. La convalida emotiva che riceverete sarà sana, anche quando lui o lei non sarà d’accordo con voi. Un narcisista maligno si concentrerà eccessivamente sulla vostra cosiddetta sensibilità e sosterrà costantemente che state reagendo in modo eccessivo piuttosto che spiegarsi sulle sue azioni orribili quando viene chiamato in causa, indipendentemente da quanto “sensibili” possiate essere.

  1. ERA SOLO UNO SCHERZO. NON HAI SENSO DELL’UMORISMO.

Traduzione: Amo travestire il mio comportamento offensivo da semplice scherzo. Mi piace insultarti, metterti in imbarazzo e poi sostenere che sei tu quella a cui manca il senso dell’umorismo per apprezzare la mia ‘ironia depravata’. Farti sentire difettosa mi permette di dire e fare quello che voglio, il tutto con un sorriso e una risata derisoria.

Per Patricia Evans, autrice di The Verbally Abusive Relationship, travestire i commenti crudeli, quelli fuori luogo e le battute sarcastiche come “solo scherzi” è una tattica popolare di abuso verbale. Questa tattica malvagia è molto diversa dalla scherzosa presa in giro che richiede una certa dose di intimità, fiducia e umorismo reciproco. Quando i narcisisti perversi si dilungano in queste inquietanti “battute” possono arrivare ad insultarvi, schernirvi, svalutarvi e manifestare il loro disprezzo sottraendosi alla responsabilità di chiedervi scusa o di accettare di aver compiuto veri maltrattamenti verbali. Vi viene quindi da pensare che il problema sta nella vostra incapacità di apprezzare l'”umorismo” dietro la loro crudeltà, piuttosto che la realtà delle loro intenzioni offensive.

I “soli scherzi” sono anche usati per testare i vostri limiti all’inizio di un rapporto tossico; ciò che all’inizio si è razionalizzato come un commento privo di senso o di colore può degenerare in una violenza psicologica abbastanza rapidamente nelle mani di un narcisista. Se scoprite di avere un partner che ride di voi più di quanto rida con voi, scappate a gambe levate. Non migliorerà.

  1. MA LASCIA PERDERE! PERCHÉ TIRI FUORI QUESTA STORIA?

Traduzione: Non ti ho dato abbastanza tempo per digerire l’ultimo atroce episodio di maltrattamento, ma devi lasciarlo perdere, così che io possa andare avanti con lo sfruttamento emotivo della tua persona senza affrontare le conseguenze per il mio comportamento. Lasciami usare liberamente il love bombing – lascia che ti faccia credere che stavolta le cose andranno diversamente! Non tirare fuori i miei passati modelli di comportamento abusivo, perché allora ti renderai conto che questo è un ciclo INFINITO!

In qualsiasi ciclo di abuso, è comune per un maltrattante far leva sul trattamento ‘caldo-freddo’ in cui si gettano periodicamente briciole di affetto per tenervi agganciati e per rinnovare la speranza di un ritorno alla fase della luna di miele. Questa è una tattica di manipolazione nota come rinforzo intermittente. Per un maltrattante terrorizzarvi è la norma. Chi ritorna il giorno dopo si accorge come si comportano come se non fosse successo nulla! Un maltrattante vi chiederà sempre di “lasciar perdere” gli episodi di abuso che ricorderete, in modo da poter portare avanti il ciclo di maltrattamento finché vorrà.

Questa forma di ‘amnesia da abuso’ si aggiunge al legame di dipendenza dal maltrattante, noto anche come “legame traumatico”. Secondo il Dr. Logan (2018), Il legame traumatico si evidenzia in ogni relazione in cui la connessione sfida la logica ed è molto difficile da rompere. I componenti necessari per formare un legame traumatico sono un differenziale di potenza, un rinforzo intermittente buono/cattivo e periodi di eccitazione e di legame elevati“.

  1. SEI TU IL PROBLEMA QUI, NON IO.

Traduzione: Sono io il problema, ma che io sia dannato se un giorno te lo dirò! Preferirei sottoporti ad attacchi personali fino a piegarti. Mentre cercherai di fare centro sposterò i pali della porta, saranno in continuo movimento, così come le aspettative arbitrarie sul modo in cui penso che dovresti sentirti e comportarti. Mentre passi la maggior parte del tuo tempo a cercare di correggere i tuoi difetti di fabbricazione – pur non raggiungendo sempre ciò che ritengo “degno” – io posso semplicemente sedermi, rilassarmi e continuare a maltrattarti nel modo in cui mi sento in diritto di farlo. Non avrai più alcuna energia per richiamarmi alle mie responsabilità!

È comune che i partner maltrattanti si impegnino in una proiezione maligna – arrivano persino a chiamare le loro vittime narcisiste, maltrattanti e a scaricare le loro caratteristiche e i loro comportamenti perversi su di loro. È un modo per far credere alle loro vittime di essere colpevoli di qualunque cosa e che le loro reazioni all’abuso, piuttosto che l’abuso in sé, sono l’unico vero problema. Secondo l’esperto clinico di personalità narcisistica Dr. Martinez-Lewi, queste proiezioni tendono ad essere psicologicamente devastanti. Come scrive: “Il narcisista non ha mai torto. Lui (o lei) automaticamente dà la colpa agli altri quando qualcosa va storto. È molto stressante essere il destinatario di proiezioni narcisistiche. La forza delle accuse e delle recriminazioni del narcisista è stupefacente e disorientante”.

  1. NON L’HO MAI DETTO O FATTO. TI STAI IMMAGINANDO LE COSE.

Traduzione: Farti mettere in dubbio ciò che ho fatto o detto mi permette di mettere in dubbio le tue percezioni e i tuoi ricordi dei maltrattamenti che hai subito. Se ti faccio credere che ti stai immaginando cose, inizierai a chiederti se stai impazzendo, anziché individuare le prove che dimostrano che sono un maltrattante.

Nel film Gaslight, Gregory fa credere alla sua nuova moglie che la casa di sua zia è infestata per farla ricoverare. Fa di tutto: sposta gli oggetti in casa, accende e spegni le luci, fa rumore in soffitta, in modo che lei non sia più in grado di capire se quello che vede è reale o meno. Isola la moglie, per far sì che non sia più in grado di ottenere alcun tipo di convalida. Dopo aver costruito questi scenari folli, la convince che questi eventi sono il frutto della sua immaginazione.

Molte vittime del gaslighting lottano cronicamente con la dissonanza cognitiva che si verifica quando chi abusa di loro dice di non aver mai fatto o detto qualcosa. Proprio come il ragionevole dubbio può influenzare una giuria, anche l’accenno al fatto che qualcosa non sia successo, dopo tutto, può essere abbastanza potente da scavalcare le percezioni di qualcuno. I ricercatori Hasher, Goldstein e Toppino (1997) lo chiamano “l’effetto di verità illusoria” – hanno scoperto che quando le falsità si ripetono, è più probabile che siano interiorizzate come vere semplicemente a causa degli effetti della ripetizione.  Ecco perché la continua negazione e la minimizzazione possono essere così efficaci nel convincere le vittime di gaslighting che stanno effettivamente immaginando cose o che soffrono di perdita di memoria, anziché rimanere ferme nelle loro credenze e nelle loro esperienze.

IL QUADRO GENERALE

Per resistere agli effetti del gaslighting, bisogna entrare in contatto con la propria realtà ed evitare di rimanere intrappolati in un loop infinito di dubbi su se stessi. Imparate a identificare le bandiere rosse dei narcisisti maligni e le loro tattiche di manipolazione, in modo da poter uscire da conversazioni disorientanti e folli con i narcisisti perversi, prima che si trasformino in accuse selvagge, proiezioni, biasimi e svalutazioni che non faranno altro che esacerbare il vostro senso di confusione. Sviluppate un senso di autovalidazione e di fiducia in voi stessi, in modo da poter entrare in contatto con il modo in cui vi sentite realmente trattati da qualcuno, piuttosto che rimanere bloccati a cercare di spiegarvi a un manipolatore.

Prendere distanza dal proprio maltrattante è essenziale. Assicuratevi di documentare gli eventi come sono accaduti, piuttosto che come il vostro maltrattante vi dice che sono accaduti. Salvate sms, messaggi vocali, e-mail, registrazioni audio o video (se consentito dalle leggi del vostro Stato) che possono aiutarvi a ricordare i fatti in tempi di nebbia mentale, piuttosto che sottoscrivere le distorsioni e le accuse del maltrattante.

Impegnatevi in un’estrema cura di voi stessi partecipando a modalità di guarigione mente-corpo che prendano di mira i sintomi fisici e psicologici dell’abuso. Il recupero è importante per raggiungere la chiarezza mentale. Cercate l’aiuto di una terza parte, ad esempio un terapista esperto di traumi, e affrontate insieme gli episodi di abuso per far chiarezza su tutto ciò che avete vissuto.

I narcisisti perversi potrebbero tentare di riscrivere la vostra realtà, ma non dovete accettare le loro storie contorte come verità assoluta.

I rimpianti si radunano come vecchi amici/ Eccoli per riportare in vita i tuoi momenti più bui/ Non riesco a vedere la strada, non riesco a vedere la strada/ E tutti i demoni escono fuori a giocare/ Ogni demone vuole il suo pezzo di carne/ Ma mi piace tenere alcune cose per me/ Mi piace chiarire le mie faccende/ È sempre più buio prima dell’alba/ Sono stata sciocca e sono stata cieca/ Non riesco mai a lasciare indietro il passato/ Non riesco a vedere la strada, non riesco a vedere la strada/ Mi trascino sempre un cavallo sulle spalle in giro/ E tutti i tuoi problemi, il suono della sofferenza/ Stanotte seppellirò il cavallo sotto terra/ Perché mi piace chiarire le mie faccende/ È sempre più buio prima dell’alba/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ È difficile ballare con un demone sulle spalle/ Quindi, liberati di lui/ Mi sono stancata del mio cuore senza grazia/ Dunque, stanotte lo strapperò e ricomincerò/Perché mi piace risolvere le mie faccende/ È sempre più buio prima dell’alba/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ È difficile ballare con un demone sulle spalle/ Quindi, liberati di lui/ È difficile ballare con un demone sulle spalle/ E con la metà di una possibilità/ C’è qualcosa che mi riprenderei indietro?/ E’ un buon romanzo, ma alla fine mi ha distrutta/ È sempre più buio prima dell’alba/ Sono condannata se lo faccio/ E sono condannata se non lo faccio/ Quindi, eccomi qui a fare un brindisi al buio/ Alla fine della mia strada/ Ed eccomi pronta per soffrire/ E pronta per avere speranza/ È come sparare al buio mirando dritto verso la mia stessa gola/ Perché cercando il Paradiso, ho scoperto il demone in me/ Cercando il Paradiso, ho trovato il demone in me/ Be’, chi se ne importa/ Lascio che accada con me/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ Liberati, Liberati/ È difficile ballare con demone sulle spalle/ Quindi, liberati di lui

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RIFERIMENTI

Evans, P. (2010). The verbally abusive relationship: How to recognize it and how to respond. Avon, MA: Adams Media.

Greene, R. (2004). The art of seduction. Gardners Books.

Hasher, L., Goldstein, D., & Toppino, T. (1977). Frequency and the conference of referential validity. Journal of Verbal Learning and Verbal Behavior, 16(1), 107-112. doi:10.1016/s0022-5371(77)80012-1

Martinez-Lewi, L. (2012, November 10). Narcissist’s Projections are Psychologically Abusive. Retrieved March 19, 2019, in http://thenarcissistinyourlife.com/narcissists-projections-are-psychologically-abusive/

Logan, M. H. (2018). Stockholm Syndrome: Held Hostage by the One You Love. Violence and Gender,5(2), 67-69. doi:10.1089/vio.2017.0076

Simon, G. (2018, May 11). Overcoming Gaslighting Effects. Retrieved March 19, 2019, in https://www.drgeorgesimon.com/overcoming-gaslighting-effects/

Stern, R., & Wolf, N. (2018). The gaslight effect: How to spot and survive the hidden manipulation others use to control your life. New York: Harmony Books.

Warshaw, C., Lyon, E., Bland, P. J., Phillips, H., & Hooper, M. (2014). Mental Health and Substance Use Coercion Surveys. Report from the National Center on Domestic Violence, Trauma & Mental Health and the National Domestic Violence Hotline. National Center on Domestic Violence, Trauma and Mental Health. Lo trovate qui. Novembre 5, 2017.

 

55 pensieri su “GASLIGHTING: 7 frasi che narcisisti perversi, sociopatici e psicopatici usano per zittirvi e la loro corrispettiva chiave di lettura

  1. Grazie Claudileia, ormai per me questi sono solo brutti ricordi,ma è bene non dimenticare mai.
    Ora sto aiutando due persone, grazie a tutto ciò che ho appreso.
    Solo ora mi rendo conto del grado di intossicazione ,della paura che provavo..della sensazione di essere in gabbia.Era tutto nella mia testa.
    Sabato ho trascorso 15 minuti con lei…mi era indifferente.L ho eliminata.Complice anche la nuova allieva ora ex…si potrebbe dire che l abbiamo triangolata.
    Purtroppo non c è redenzione per queste persone.
    Un caro abbraccio a tutti voi🤗🤗🤗

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  2. Ciao…
    Quando gli ho detto che avevo dubbi sulla sua fedeltà mi ha detto che ero fuori, che ero io stessa a crearmi questi pensieri, che avevo in parassita nel cervello… Mi ha detto di non rompere… Poi ha iniziato a nascondere il telefono… Ad un certo punto se ne teneva sempre due (la batteria si poteva scaricare…) ma spostava la sim (diceva). Dava consigli su tutto, anche non richiesti) ma se provavo a dare io un consiglio erano tutte idiozie… Scusate se scrivo troppo spesso ma ho bisogno di condividere con chi comprende…la maggior parte delle persone direbbe solo di lasciarlo perdere ma non comprenderebbe tutte le difficoltà emotive della situazione.
    Credo che una cosa utile sia comunque chiedersi sempre se vogliamo davvero restare con persone così. Spesso è l’illusione di aver trovato la persona giusta a trattenermi e non ciò che accade quotidianamente….buona giornata!

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  3. Ho una domanda sulla proiezione, spero possiate aiutarmi.
    E’ un meccanismo molto rigido che prevede la perfetta inversione delle parti (non sono io/sei tu ad avermi schiaffeggiato), oppure può essere inteso come una rilettura più ampia della realtà per spostare la colpa (io ti ho schiaffeggiato ma perché tu prima mi hai fatto una scenata/insultato/ o qualsiasi altra cosa non propriamente vera)?

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    1. Caro Francesco, grazie per la domanda. Entrambi sono modalità di proiezione, ma quando è assolutamente rigida: “sei tu che hai fatto, non io!” abbiamo elementi del gaslighting. Questo perché chi proietta secondo questa modalità prova a convincere l’interlocutore di essere lui la persona cattiva, in malafede, che vede il male in tutto e che ama addossare colpe inesistenti agli altri. Se l’interlocutore tira fuori le sue prove la modalità cambia, diventa una proiezione giustificativa: “ok, non volevo ferirti, per questo ti ho nascosto questa cosa qua, però l’ho fatto perché mi sentivo trascurato da te, credevo che mi tradissi con il vicino e bla bla bla.” Ho scritto qui sulla prima modalità di proiezione https://artedisalvarsi.wordpress.com/2018/03/07/lagghiacciante-meccanismo-della-proiezione-come-campanello-dallarme-nella-prevenzione-degli-omicidi-piu-efferati/ ma ci sono altri articoli sul blog altrettanto precisi. Abbracci e benvenuto!

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      1. Grazie a te per avermi risposto! A me capita invece che la mia “compagna” mi sputi in faccia il giorno dopo una versione della storia in cui io ho pianto, gridato, fatto scenate di un’ora, spinto, fatto aspettare mezz’ora, etc etc ma niente di tutto questo è vero, o meglio c’è un pizzico di verità ingigantito a dismisura e deformato, però tutte queste distorsioni non riflettono qualcosa che effettivamente lei ha fatto.

        Per questi problemi ed altri sono arrivato a pensare che sia una narcisista patologica, però a questo punto mi sa che mi sono sbagliato, spero solo non sia niente di più grave ancora :(. Grazie mille ancora e a presto, un abbraccio!

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  4. Spero di essere ancora in tempo a fare gli auguri di buon anno alla straordinaria Claudileia e a tutti i frequentatori del blog. Alla cara Vania voglio semplicemente dire che l’amore vero non comporta il dolore . Se cio’ si verifica qualche ” domandina” bisogna cominciare a farsela . Mi rendo conto , per esserci passata, che nel marasma dell’ illusione/ innamoramento tutto ciò è difficilissimo, allora bisogna raccogliere le poche forze che ci sono rimaste e iniziare a mettere della sana distanza tra noi e loro , perché se si continua a frequentarli ciò é IMPOSSIBILE . Riguardo all’avvincente presente articolo, in merito alle triangolazioni del mio P.D.M ( come qualcuno tempo fa sul blog ha ironicamente definito il narcisista maligno ) quando cercavo ( da illusa ) un confronto , mi rispondeva che stare con lui era paragonabile alle montagne russe : poteva darmi dei momenti magici e dei momenti di m…..Ricordo che questa sua risposta mi ha devastata , allora non sapevo niente sulla dissonanza e sullo scarto di cui ero l’ oggetto. Non conoscevo ahimè questa tremenda patologia , pensavo di non essere alla sua altezza e mi dilaniavo l’anima. È stato senza dubbio l’ inizio del periodo più buio del rapporto, perché ero stata catapultata nei gironi dell’ inferno . Poi sono seguiti mesi in cui lui mi diceva che frequentava altre donne ed io , spogliata della mia dignità, perché innamorata persa , elemosinavo il suo amore chiedendogli che fine avrebbe fatto il mio sentimento .?.??…. Sua agghiacciante risposta :’ restiamo Amici . Poi l’ approdo salvifico in questo blog ed i preziosissimi consigli di Claudileia ( vorrei che la proponessimo come donna dell’anno perché salva vite umane) mi hanno fatto conoscere il narcisismo patologico e le sue implicazioni . Ora dopo 6 lunghi e faticosissimi anni inizio a intravedere l’ Alba. Perfetta la canzone di Florence. Un abbraccio a tutti e buona vita.

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    1. Carissima Tiziana, è sempre tempo di auguri qui su questo spazio! Grazie per le parole così tenere, ma sono convinta che a salvarci tutti è la conoscenza del problema e la nostra auto conoscenza. Non esiste amicizia con soggetti così deleteri e sprovvisti di una coscienza, anche perché quando si trovano di fronte a concetti molto alti: amore, amicizia, lealtà, rispetto, responsabilità, ecc. si sentono talmente sopraffatti e inadeguati da mettersi a calpestarli uno ad uno pur di ripristinare il controllo di un rapporto che nella loro testa è diventato una “gabbia”. Un abbraccio enorme a te! Che il tuo anno sia fantastico!!! 🌻🌻🌻

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  5. “Mi piace piantare nella tua mente semi di insicurezza e dubbi sulla tua attrattiva, competenza e personalità. Se hai il coraggio di mettere in discussione i miei numerosi flirt, le mie relazioni e le mie interazioni inappropriate, mi assicurerò di rimetterti al tuo posto infondendo in te il timore di perdermi. Il problema, come ti convincerò, non sono i miei tradimenti. È la tua incapacità di coltivare la fiducia in me mentre ti butto continuamente giù, ti paragono in modo umiliante alle altre e, alla fine, ti metto da parte per qualcuna che ritengo sia migliore di te.”

    Questa è l’esatta dinamica di quello che ho vissuto per tre anni con il primo Np.
    A partire dalla prima svalutazione con scarto (per averlo scoperto che si dava alla bella vita tra feste e locali) questo è stato il suo comportamento con me.
    Sono passata da essere una donna eccezionale alla gelosa e possessiva (mai stata, mai impedito nulla alla sua libertà…ma non sono scema e alle prime avvisaglie che qualcosa non quadrava ho fatto dei controlli ed ho scoperto cosa faceva).

    Avrei dovuto chiudere allora, appena la maschera è caduta ma ero già molto coinvolta emotivamente a la paura di perderlo mi ha portata a colpevolizzarmi e a non chiedere più nulla, e questo ha permesso a Np di andare e venire dalla mia vita come meglio gli pareva.
    L’unica cosa che almeno sono riuscita a fare è stata sganciarmi prima che si mettesse con la nuova donna ufficiale…ma è stato lo stesso molto doloroso capire che ad un’altra ha riservato tutto quello che a me non ha mai voluto dare.
    Comprendo Vania quando parla delle difficoltà emotive.
    Purtroppo la vittima di abuso narcisistico non riesce a riconoscere subito l’abuso, anzi tende a colpevolizzarsi (istigata dai giudizi di Np).
    Lasciare un narcisista al suo destino può sembrare ovvio e semplice ad un occhio esterno: tante volte si sente dire “Ma cosa ci stai a fare con uno stronzo del genere?”.
    Purtroppo noi sappiamo bene che questi sono legami tossici, basati sulla manipolazione e la co-dipendenza. Razionalmente puoi mandare a quel paese il narcisista mille volte e mille volte ricaderci. Questo circolo vizioso può essere spezzato da un percorso di conosocenza e introspezione senza il quale è impossibile rescindere il legame tossico.
    Sono arrivata questo mese a due anni di no contact (interrotti da un cucù del narcisista dopo 8 mesi di mio silenzio ferreo, a cui non ho dato seguito) e ad oggi posso dire che mi sento libera da sensi di colpa, tramite lo studio approfondito e sistematico della patologia ho compreso le motivazioni profonde che spingono i narcisisti patologici a comportarsi in un certo modo e ho anche capito quali erano le mie fragilità che hanno permesso al legame tossico di instaurarsi.
    Concordo con Tiziana che sia molto importante mettere delle distanze nette, anche se questo non è sufficiente infatti in molti casi e testimonianze è stato evidenziato che un no contact senza una forte motivazione dà risultati non sempre ottimali e talvolta persino controproducenti.
    Nel momento in cui si riesce ad elaborare l’intera vicenda sciogliendo nodi e dubbi , è possibile creare quel giusto distacco mentale che E’ il VERO no contact, nel senso che una volta compreso tutto di questa patologia dalla A alla Z capiamo che queste persone non possono avere alcun posto nella nostra vita, pena subire sempre le loro manipolazioni ripetitive e svalutanti. Purtroppo bisogna arrivare alla consapevolezza che si tratta di un disturbo irreversibile e che peggiora nel tempo, che nemmeno gli psicologi riescono a sradicare perchè si tratta del fondamento stesso della psiche (il narcisismo è una reazione maladattativa a carenze nella prima fase di sviluppo affettivo e consapevolezza di sè, e forse anche con una base neurologica).
    E’ importante arrivare a questa consapevolezza, ma prima bisogna superare la delusione, il dispiacere, il senso di perdita. Ognuna di queste fasi ha i suoi tempi, è necessario attarversarle tutte senza avere fretta…la liberazione da un legame tossico richiede tempo, e talvolta anche ricadute.
    Bisogna armarsi di pazienza e approfittare della distanza dal narcisista che sia voluta da noi o da loro, per approfondire la tematica.
    Grazie a tutto questo lavoro, che ho svolto insieme alle tante belle persone che partecipano al blog, sono riuscita a chiudere in tempi molto più brevi e con minori conseguenze psicologiche, un secondo rapporto tossico che era subentrato al precedente.
    Oggi ho imparato a volermi più bene e a permettere solo a persone sane di interagire con me, sto costruendo un nuovo legame giorno dopo giorno e ogni giorno affronto e vinco le paure che mi hanno lasciato quei rapporti…è una soddisfazione vedere come dopo aver estromesso quelle persone dalla mia vita (comprese anche certe amicizie) i giorni e le settimane sono via via più serene e nuove energie positive iniziano a fluire insieme alle cose belle.
    E un grazie di cuore sempre a Claudileia per aver donato questo spazio a chi cerca un aiuto dagli abusi psicologici…
    Per cui forza e coraggio a chi da poco ha intrapreso questo duro percorso. La mia esperienza come quella di tante altre persone dimostrano che è possibile farcela.
    Il mio consiglio è quello di parlare il più possibile, sviscerare i ricordi anche più dolorosi…non avere paura di esporsi, perchè parlandone ci si libera. Io ho fatto così (rompendo le scatole a tutti a volte, e me ne scuso) e mi ha aiutato moltissimo,
    Un altro consiglio che mi sento di dare è di non covare odio e risentimento, anche se è normalissimo e provare ad un certo punto anche una forte rabbia e voglia di vendicarsi. E’ naturale, indica una sana reazione all’abuso: non bisogna soffocare tale sentimento, ma allo stesoso tempo, non si deve restare chiusi nel rancore fine a sè stesso altrimenti il percorso diventa più difficile, se non impossibile. Il perdono è cosa bella ma noi non siamo tenuti a perdonare un abusante, io credo che più che perdonare il narcisista (a cui tra l’altro non importa nulla di essere perdonato) sia importante perdonare noi stessi, non colpevolizzarci per essere stati dentro situazioni svalutanti e degradanti, poichè questo non fa di noi persone deboli ma persone che hanno avuto molta forza di combattere, anche se purtroppo per una causa già persa dall’inizio.
    Tutto questo non va visto come “fallimento” ma come un’importante esperienza che deve aiutarci a renderci più forti e consapevoli di non volere più abusi nella nostra vita.
    Un abbraccio a tutti

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  6. Cara Spirito ti ringrazio tanto,perché mi hai fatto riflettere sulle tante manipolazioni a cui non sapevo dare un nome.Le triangolazioni ad esempio.
    Anche io ne sono uscita con tanto dolore dopo 6 mesi di no contact…addirittura intervallato da due incontri con lei.
    Ho capito, stando con lei 15 minuti sabato, che era uscita dalla mia testa e dal mio cuore.L ho vista molto provata…ha problemi con la scuola,ha perso me, la nuova allieva…e chissà che altri guai in giro.Mi ha detto…Ribelle ti vedo giù, ti vedo provata,forza rimettiti su .Poi mi ha guardato in modo malinconico .
    Ho pensato ..chissà ..sono l ennesima persona che perde nella sua disgraziata vita.Per lei ho provato pena,tanta pena.
    Non riesco a provare rabbia, perché ora so che ha una patologia.Non si sceglie di condannarsi alla solitudine e all infelicità.
    Io mi sento nuovamente serena, libera da un incantesimo malvagio.
    Ora ho solo voglia di luce e trasparenza.
    I tempi bui sono finiti.
    Un abbraccio pieno di gratitudine 💜

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    1. Cara Ribelle,
      sei stata veramente brava a superare la fortissima dissonanza, la tua ex maestra è un esempio lampante di narcisismo….lei vive solo attraverso le persone che riesce ad agganciare e a coinvolgere nelle sue dinamiche malsane. Ma il destino di questi soggetti è sempre rovinoso: qualunque persona finisce per uscire dalla loro vita, a causa loro o per sfinimento dea persona stessa, inanellano una serie infinita di fallimenti..questo dovrebbe portare una persona normale a porsi delle domande, a correre ai ripari, a iniziare una psicoterapia ma loro non fanno nulla di tutto ciò e continuano imperterriti a sedurre vittime inconsapevoli e a replicare i loro soliti copioni da cui non usciranno mai. Ecco perché è così tanto importante divulgare la conoscenza…perché ci sia sempre più consapevolezza degli abusi psicologici e di come poterlo evitare.
      Sono veramente contenta che la nuova allieva si sia sganciata da lei, questo è avvenuto grazie anche al tuo aiuto, quello che è importante è questo: aver aiutato una persona a rendersi conto del pericolo.
      Il resto, aver triangolato Np, averle tolto carburante fresco, vederla sconfitta…è secondario. Ciò che importa sei tu cara Ribelle, la tua ritrovata voglia di vivere, la tua famiglia, il tuo amor proprio.
      Alla fine fanno anche pena si, ma non dobbiamo mai credere al loro vittimismo…a loro noi non manchiamo, manca solo il riferimento che davamo e che hanno preso a piene mani.
      Un grosso abbraccio ❤️

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      1. Cara Spirito non finirò mai di ringraziarvi…quando vi ho incontrati ero disperata,non capivo più dove fossi ,chi fossi.Avevo già incominciato il no contact, ma mi sembrava un fantasy.
        Poi ero terrorizzata dal rivederla, mi sembrava che la sua ombra si allungasse su ogni dove.
        Grazie a voi tutti ho incominciato a dare un nome al tutto, dissonanza..manipolazioni ,rinforzi intermittenti.
        Tutto tornava in modo razionale ma in me montava la rabbia, la vergogna e l impotenza.
        Dopo 4 mesi di no contact..ecco che ho ricominciato a distaccarmi dal tutto.Allora era tutto vero!!!
        Ho riaffermato con forza il mio essere.
        Ho ritrovato la mia unità.
        Con la nuova allieva ho rischiato.Lei voleva conoscermi perché la np tesseva le mie lodi.Io le ho detto: non farò pettegolezzi,lei è brava ma umanamente ne ho preso le distanze.
        Ma questa ragazza, donna di mondo ,artista e conosciuta nel suo ambiente mi ha rassicurata e mi ha detto” ho visto che mi stanca mentalmente, non ti preoccupare ”
        Ora sta nascendo un ‘ amicizia, sana alla pari ,solare.
        È stata dura evitare la np per 2 mesi,
        essere falsa, fare il sasso grigio quando la incontravo.Molte volte mi veniva nostalgia perché lei diceva in giro che voleva sentirmi,invitarmi ad un aperitivo.Guardate ai fatti…future fake…nulla di più.
        Ho incominciato a parlarne in giro,ho già ” salvato ” due ragazze.Una da un losco narcisista maligno,l altra lo sta valutando,ma il link di questo blog sarà sempre diffuso e sponsorizzato.
        Sono felice di andare in montagna ,di non cercarla, di essere ritornata la cacciarona madre di tre bimbi protesa solo verso il bello della vita.
        Non so se ho ferite narcisistiche da curare, sicuramente lei ha trovato un varco ,ed è entrata.
        Ma è anche possibile che sia stato solo un incontro fatale tra una persona sana ed una disturbata.
        Spero di ispirare chi in questo momento si sente oppresso dall incubo.
        No contact.Sempre ,totale , soffrirete come matti,vi perderete.. ma in voi stessi.
        Un bacio a tutti💜

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  7. Per Claudileia che ama le mie stesse canzoni.the figurehead dei Cure…esprime il baratro che creano.The chauffeur dei Duran Duran mi ha illuminato sulla caduta della maschera…la strofa parlata sembrava dirmi qualcosa…non a caso è la mia canzone di una vita.🤗🤗🤗

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      1. Cara Claudileia quando l ho conosciuta ,quel luglio sarei andata a Londra per vedere il concerto dei 40 anni dei cure .
        Non mi chiese nulla,sparii…ero arrivata a non ascoltarli più…ma poi quella canzone che è una di quelle che durante l adolescenza mi aiutavano nei momenti bui…quella canzone incomincio ‘ a parlarmi di lei…
        Anche questa volta Robert Smith aveva fatto centro!
        Un grande e grato abbraccio

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  8. In realtà faceva i cucù…tipo video ridicoli senza neanche un saluto,in coincidenza della mia partenza…ma io non capivo,mi sembrava solo bizzarra.
    Poi era incominciato il primo silenzio punitivo interrotto nell ottobre 2018..quando mi disse…e poi non mi hai raccontato niente del concerto…vabbè…
    PS considera che io da aprile parlavo di questo evento con tanto entusiasmo..ero al settimo cielo😁
    Mi rovinò il concerto? No…però mi feri’ come mi feri ‘ quando si dimenticò il mio compleanno, o durante la mia ospitalità si dimenticò in quale mese fossi nata…
    Mi sembrava assurdo che non ci fosse attenzione per me,ma incominciavo ad accontentarmi…a non pretendere reciprocità.
    Non accontentatevi mai nelle relazioni.Pretendete di essere trattati come voi trattate le persone.Questa è la cartina tornasole, l unica prova che avrete che non state sognando tutto.
    🤗🤗🤗🤗

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  9. Come superati questa delusione? Col rinforzo intermittente…lei mi invito alla premiazione per la sua carriera..ero solo io ed un suo amico giornalista.Mi sentii così lusingata e felice…e lei mi presentava a tutti come la sua creatura…perché avevo imparato a sciare…tardi..da zero …facendo i numeri…
    Pensai…ho sbagliato tutto,ho dato peso a cose stupide, vedi come mi stima ..
    Incominciai a scavarmi la fossa…

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    1. Posso dire la mia? Hai detto bene: lei ti presentava a tutti come una sua creatura Cioè, grazie alla sua bravura tu sapevi sciare e tu eri lì per confermare ciò che diceva lei, per annuire davanti a tutti che lei aveva proprio ragione. Queste “creature” sanno cosa stanno facendo. Lei quella sera aveva bisogno di sguardi ammirati e chi meglio di un’allieva “ben riuscita” per testimoniare che come lei nessuno mai… Non potevi immaginare che l’intento era quello di reggere i suoi riflettori con il tuo solo sguardo!

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      1. Hai ragione, e a me faceva piacere essere la sua creatura,quasi mi annullavo per farla risaltare meglio.
        quante persone mi dicono “ma quest anno sei diversa”…chi sa ,mi dice” eri sempre su di giri..”.c era lei e tu eri a mille”
        Come è stato possibile tutto ciò?
        Proprio io che nella vita non ho mai incensato alcuno, sempre ironica ed autoironica.
        Ero sempre ad un passo dietro di lei, dovevo stare con lei, come se tutto il resto fosse diventato all improvviso banale .
        Ero dimagrita per essere come lei, e lei si compiaceva di portarmi in giro come la sua giovane e brillante allieva amica.
        Che perversione.
        Dovresti vederla ora…vecchia, ammaccata ..senza luce..ha perso il suo rifornimento invernale…e chissà cos altro…chissà quante bugie mi avrà detto…
        😔

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  10. Buon anno a tutti. Della mia breve esperienza ho scritto questa estate, e Claudileia ha avuto la bontà di pubblicare la mia storia (quella di M :)). Non commento quasi mai, ma vi leggo sempre, per imparare. Questo articolo mi ha fatto sobbalzare: il punto del sarcasmo, della cattiveria travestita da scherzo (del menga) è esattamente la parte preponderante di quello che ho vissuto. Crudeltà fatte passare per “battute”, con l’aggravante del “quanto sei permalosa, lo sai che scherzo, mica lo penso sul serio!”. Voleva entrare nel cast di “Amici miei”, lo sciagurato. E invece si, lo pensa sul serio, e te lo dice in faccia, e se ti arrabbi, sei tu che non sai stare al gioco (sadico), tu hai problemi. Quindi, che fare? All’epoca incassavo, non volevo pensare (di me stessa) di avere la coda di paglia. E le prime volte ridevo. Ho fatto una fatica eccezionale a perdonarmi per aver riso NON DEI, MA AI suoi insulti. Ora preferisco passare per “codona di pagliona”, pazienza, del resto chi ti deride perchè ti incazzi, o ti dice che hai un problema, invece di scusarsi, dimostra di non essere buono manco per il compost.

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    1. Buon anno, carissima M! Purtroppo qui c’è alzare il braccio chi non ha mai subito ‘insulti’ pesantissimi fatti passare per ‘battute’. Concordo con te che è la forma più insidiosa di violenza psicologica, perché molto spesso al verbale non corrispondono le espressioni del viso e quando reagisci l’accusa è di ipersensibilità, di avere come hai scritto ‘la coda di paglia’, di non saper scherzare, di non avere il senso dell’umorismo come Maria o Giovanna, ecc. Quando capitava a me mi sentivo interdetta, la mia gola si bloccava per quei ‘commenti inadeguati’ che la mia autostima devastata non riusciva a decodificare come insulti. Ascoltava in silenzio e abbassavo la testa. Poi mi guardavo allo specchio e mi sentivo orrenda: i miei capelli dovevano essere lisci, neri, gli occhi più grandi, la bocca e i piedi più piccoli, la pelle un po’ più chiara, il naso più affilato, i seni più grossi, ecc., ecc. Ho passato anni e anni chiedendomi perché non riuscivo a reagire nel modo giusto, ma poi ho capito che la mia strategia di sopravvivenza era quella di fingermi morta, di anestetizzarmi. Tu eri sotto bombardamento psicologico, la tua anima era devastata. Eri in trincea, cara M. Alzare la testa implicava il rischio di ricevere una raffica di mitra: ulteriori attacchi verbali e accuse senza senso! Ci sentiamo talmente senza valore che il nostro modo di comportarsi e di reagire viene alterato totalmente. Era questo a portarti a ridere quando ricevevi le offese più pesanti. Era il tuo modo di salvarti IN QUEL MOMENTO e da quella ‘persona’. Pensavi di attenuare il colpo offrendo un sorriso al tuo aggressore, rendendo il tuo dolore interiore più sopportabile ai suoi occhi, perché anche di questo ti preoccupavi, dal suo sguardo su di te, da cosa avrebbe pensato se tu reagisse nel modo giusto. Un abbraccio enorme a te!

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  11. Grazie Claudileia, ti ringrazio tanto. Mentre leggevo la tua risposta mi sono venuti in mente dei ricordi di infanzia, che conosco molto bene, ma che è significativo aver collegato alle tue parole “senza pensarci”. Eh si, quando ero bambina non avevo il diritto di arrabbiarmi, anche quando venivo colpita con palesi ingiustizie. Una delle armi era la ridicolizzazione. Quindi, o ridevo con loro, DI ME, oppure avevo problemi, ero “una isterica, una bestia”. Anche oggi, quando ci penso, mi vengono gli occhi a bagnomaria. Come dici tu, che hai centrato appieno il punto, la risposta in quei momenti con lui era congelarsi, to freeze and fawn, per la precisione. Si, mi devo anche perdonare di aver temuto quello che lui avrebbe pensato di me se mi fossi incavolata a dovere. Capisco tutto razionalmente, ma sulla strada della comprensione emotiva sono rimasta indietro. Un abbraccio grandissimo.

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  12. Grazie Claudileia per l’articolo,

    mi sento in pieno trauma, ma sto ancora cercando di capire se lei sia effettivamente una narcisista/border o semplicemente immatura/stronza.

    Mi ritrovo in questo:

    1. Sei Pazzo – ad un certo punto mi ha diagnosticato la sindrome paranoide chiedendomi di curarmi. Motivo? Mia eccessiva gelosia e desiderio di controllo.
    In effetti alcuni miei atteggiamenti potevano sembrare tali, spinti però da una confusione molto forte e da situazioni non chiare e mai definite.

    2. Sei geloso – non metteva in dubbio me, ma continuava a dirmi che mancava la fiducia, cercava di darmi rassicurazioni, e allo stesso tempo suscitava indirettamente gelosia con vari metodi.

    3. Sei troppo sensibile/stai esagerando: lo ripeteva di continuo. Ho bisogno di più leggerezza, sei troppo sensibile.
    Rispondeva male e me la prendevo? sei troppo sensibile.
    Si comportava in modo duro e completamente opposto al giorno precedente? Sei troppo sensibile.
    Una battuta fuoriluogo per cui mi rabbuiavo? Sei troppo sensibile.

    5. come al punto 3, tante volte mi ha detto “Ma lascia perdere!” ma devo ammettere che avevo talmente paura di rientrare in vecchie discussioni da volerle incosciamente dimenticare senza tornarci più.

    6. sei tu il problema qui non io: all’inizio il problema era di entrambi, ed entrambi si dovevano impegnare per risolverlo. poi il problema sono diventato io, per la mia gelosia, per la mia critica continua alla sua rabbia.
    E sempre di più nella fase di svalutazione il problema ero io, semplicemente perchè mi lamentavo

    7. Non l’ho mai detto o fatto: questo è capitato molto raramente.

    In sostanza: love bombing, stallo, svalutazione, scarto con silenzio punitivo e blocco delle comunicazioni. Rinforzo intermittente per un anno. Manipolazione, forte co-dipendenza. Tutte cose che fino a un mese e mezzo fa neanche immaginavo esistessero.
    Ora sono nella rabbia.

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  13. Carissime/i, intanto un mega saluto a tutte/i.
    Articoli come questo servono sempre anche a chi, come me, ha perlomeno già capito e ha già fatto un bel pezzo di percorso (non ancora del tutto finito, ma a buon punto). Servono a ricordare.
    A ricordare con la dovuta rabbia le umiliazioni, le proiezioni, le manipolazioni, le false accuse di essere matto, per non dimenticare quello che ci è stato “regalato” da chi pensavamo ci amasse.
    Servono, adesso che tutto questo è passato, a dirsi ancora una volta che non eravamo noi quelli sbagliati.
    Tra qualche settimana avrò, dopo 5 anni di terapia, l’ultima seduta col mio psicologo; così ho deciso, col suo consenso, perchè ormai sento che le sedute con lui sono sì positive, ma non necessarie; sono mesi che ripeto più o meno le stesse cose e mi sento dire che la cosa più importante è che riesco a riconoscere i tentativi di riaggancio o manipolazione e riesco a riconoscere, bloccandoli sul nascere, quei meccanismi mentali che un tempo mi hanno spinto tra le braccia della mia np.
    Anche su questo blog ormai vengo perlopiù per salutare degli amici, anche se vi leggo spesso.
    Quindi un grande abbraccio e buona serata a tutte/i.

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  14. Ciao a tutti e a tutte, ho trovato questa pagina cercando informazioni sulla proiezione narcisistica. Ultimamente ho avuto un litigio con un conoscente che mi ha turbato parecchio e volevo sapere se potrebbe rispondere a questo tipo di meccanismo.

    Vedrò di farla il più breve possibile: gestisco uno spazio ludico per conto di un’associazione, si tratta di giochi da tavolo e di ruolo.
    Uno dei partecipanti aveva atteggiamenti un po’ scortesi ed eccessivamente saccenti, così l’ho richiamato in privato per spiegargli, nel modo più cortese e costruttivo possibile, alcune regole di condotta dell’associazione e delle attività che curo, tentando di capire l’origine del suo comportamento.

    Il giorno dopo cerca un pretesto per attaccarmi pubblicamente sulla pagina Facebook del gruppo, vaga un pochettino senza successo fino a quando non si aggancia al fatto che nel prossimo incontro ci sarebbero stati due ospiti ad osservare e che non gli avevo chiesto il permesso. I toni sono immediatamente accesi, mi accusa di prepotenza, di essere un ipocrita che a parti inverse avrebbe montato casini immensi (?). Gli faccio notare che io gestisco quello spazio per conto di un’associazione che me lo concede con lo scopo di coinvolgere più persone possibile e che tra l’altro i due osservatori erano membri della suddetta associazione, per cui le sue accuse mi sembravano un poco assurde, e lui inizia a dire che dico cazzate, che se lui avesse portato qualcuno senza chiedermi il permesso io gli avrei fatto un casino, etc etc.

    Gli rispondo che le cazzate le dice lui, anche perché un altro partecipante aveva l’abitudine di portare la sua fidanzata e non mi aveva mai chiesto nessun permesso, per cui tutto il suo discorso non stava ne in cielo ne in terra e che il casino assurdo lo stava facendo lui, e lui inizia ad attaccarmi per il fatto che a detta sua lo avrei insultato, di li in poi si comporta come se lui fosse entrato nel discorso in modo del tutto ragionevole ed io lo avessi aggredito ed inizia a dirmene di tutti i colori.

    Qualche partecipante inizia ad intervenire nel discorso e a darmi ragione, ricordando che io dal primo giorno avevo fatto presente che cose del genere sarebbero potute succedere, e lui rigira subito la frittata dicendo “però aveva anche detto che in questi casi ci avrebbe avvisati e non lo ha fatto”, cosa tecnicamente vera ma che a mio giudizio non giustifica tutto l’episodio, anche alla luce del fatto che comunque avrei potuto anche avvisare nei giorni successivi.

    Insomma, arrivati a questo punto mi scoccio e lo taglio corto, lui prova a provocare fino all’ultimo ma gli do la ragione dei fessi e lo saluto.

    La sera, il ragazzo che portava con se la sua fidanzata, gli manda un sms chiedendogli se se l’era presa perché portava la sua fidanzata e lui gli ha risposto che il problema non era quello, ma che io il giorno prima (durante l’incontro chiarificatore che gli avevo chiesto) lo avevo aggredito e gli avevo fatto perdere tutto il pomeriggio e poi non mi ero preso la briga nemmeno di avvisarlo della presenza dei due ospiti.

    Questo rigirare continuamente la frittata e stiracchiare gli episodi (io sono abbastanza convinto di averlo trattato come un amico durante il nostro incontro) può essere una qualche forma di proiezione/aggressione narcisistica?

    Scusate, a voi sembrerà una cosa di poco conto, ma a me ha un po’ destabilizzato il non riuscire a riconoscermi nelle sue accuse e tutto quel livore, una parte di me continua a chiedersi cosa può averlo provocato e perché avrebbe dovuto mentire a quel mio amico che lo ha contattato, dicendogli che io lo avrei aggredito/maltrattato/ sapendo che poi lui sicuramente me lo sarebbe venuto a dire.

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    1. Caro Ivan, la proiezione è un tipo di meccanismo che possiamo usarlo un po’ tutti in minore misura oppure di modo patologico. Da un singolo episodio è complicato comprendere la situazione in cui ti trovi. Le discussioni accese, i conflitti e la lotta di potere all’interno di un gruppo ci sta: alcuni ci attaccano per partito preso, per antipatia, perché vogliono i riflettori puntati tutti su di loro… Anch’io sono soggetta a frecciatine da persone che non comprendono che io non ci guadagno nulla con ciò che faccio – non capiscono che come ogni altro ricercatore del comportamento umano al mondo sono arrivata a fare questo per motivi personali e per principi! Ciò che volevo dirti è che a volte le persone che non ci conoscono proiettano su di noi le loro paure. Se sono persone empatiche e dall’anima gentile capiscono di aver esagerato e ci chiedono scusa; se invece sono malintenzionati che voglio screditarci per invidia iniziano una campagna di fango senza precedenti nella nostra vita. Ora cerca di restare calmo e analizzare le sue prossime mosse… Tienici aggiornate nel caso si evidenzino altri episodi tossici che vanno ad intaccare la tua pace interiore. Un abbraccio grande e buona serata!

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      1. Grazie mille per la risposta! Allora, questa persona ha tagliato i ponti con l’attività e con me, mi ha detto che non vuole più sentirmi però quando l’ho incrociato nel bar dell’ associazione mi ha sfidato con uno sguardo torvo, io non ho risposto perché li per li istintivamente ho pensato che se avessi reagito in qualche modo o cercato il contatto lui mi avrebbe fatto passare pubblicamente per quello che lo stava importunando. Di li in poi ci ignoriamo, anche se ho colto dei segnali da alcuni amici in comune che mi hanno fatto capire che non mi sta facendo una grossa pubblicità in giro. Un abbraccio!

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  15. Dolcissima Speranza, leggere la tua storia mi ha fatto ricordare le schifezze del mio np: i suoi messaggi laconici, i suoi no alle mie proposte di vederci (eh già, ero diventata soffocante perché andavo “avanti avanti” nelle cose però lui all’inizio nello stesso MINUTO mi proponeva via sms di fare un weekend romantico e di trascorrere una serata a casa di amici).
    Tu eri la “Prof” ed io invece la “figlia di Prof. del ca**o”.
    Anche io, come te, dopo il nostro primo “rapporto” (andato male perché lui ha perso l’erezione) mi sono sentita sporca, violentata e quella notte mi sono lavata.
    Dopo che ha usato il mio corpo mi ha detto “rimaniamo amici”.
    Solo una persona senz’anima fa una cosa del genere.
    Ricordo le litigate in cui anche io speravo (invano) in una evoluzione del rapporto ma alla fine ricevevo solo messaggi del tipo “è stata una sc****a divina”, poi sono finiti anche quei messaggi e ho ricevuto solo il silenzio dopo i nostri incontri, come dici tu come a dire “tu non esisti”.
    Ah le richieste assurde e perverse, “porta tua sorella o un’amica che lo facciamo a tre”.
    L’unica differenza che riscontro è che il tuo è un chirurgo mentre il mio un operaio ma cambia poco perché entrambi sono psicopatici.

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    1. Cara Oliver, la dismisura delle loro pretese sessuali e la mancanza di ogni limite potrebbe essere espressa, come accaduto a te, o rimanere occulta, come capitato a me, ma rivela alla grande la totale impossibilità di una vera intimità con queste persone. Se provi più piacere quando il sesso è sprovvisto dal suo contenuto affettivo la probabilità di sentirti soddisfatto e appagato con dei rapporti che vengono impostati sulla tenerezza e la dolcezza è pari allo zero. Questo perché nel caso dei narcisisti perversi, il piacere è legato alla tensione e non al suo scarico. Non è da poco comprendere questo aspetto: no tensione, no rischio e no adrenalina NO PARTY. Un partner sano e un rapporto convenzionale a quel punto diventa la tragedia della loro vita e va triangolato, svalutato o nei peggiori dei casi eliminato per costituirsi un ostacolo alla realizzazione dei loro desideri e bisogni.

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  16. Capisco, quindi se tanto mi da tanto provare a chiarire non porterebbe a nulla, lui cercherebbe l’escalation o anche se le cose si riappianassero la vedrebbe come una forma di debolezza e si comporterebbe anche peggio, giusto?

    In ogni caso grazie mille per la risposta!

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  17. Buonasera a tutte. Mi chiedevo una cosa: la storia del suo amico di mezzo è una forma di gaslighting? Mi spiego: io gli chiedo tu mi hai mandato l’amico per fare da paciere? No mi risponde.
    Dopo averglielo chiesto trascorsi 15 gg di nuovo l’amico si fa vivo. E sorge in me il dubbio ma forse lui non c’entra. Poi la mia amica mi riporta con i piedi per terra e mi dice non farti venire dubbi: c’è lui dietro. Effettivamente questa è una persona che non sentivo da due anni. Questo si può intendere gaslighting? Penso una cosa anzi ne sono convinta, lui smentisce le mie convinzioni e queste iniziano lievemente a vacillare poi si ripete l’evento e vai in confusione totale…

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    1. Cara Aria, se non fanno questo tipo di gioco mentale non sarebbero dei narcisisti. E’ il tipo di situazione che ti fa venire un ‘nodo al cervello’ perché ci sono dei messaggi e comportamenti paradossali? Allora di gaslighting si tratta. Non potrà mai sapere se c’è lui dietro al suo ‘amico’ ed è proprio questo tipo di dubbio a tenerti agganciata a questa persona, nel senso che mai e poi mai riuscirai a comprendere le sue vere intenzioni, che sono quelle di un alumista doc: avere la disponibilità di più donne che potrebbe un giorno scegliere oppure no. A lui basta questo tipo di disponibilità per nutrirsi, non serve altro. La tua confusione può essere risolta rendendoti conto che lui prospera seminando questo tipo di dubbio nelle donne. E’ solo questo che vuole. Quando lo capirai ogni legame potrà essere sciolto, anche con questo suo ‘amico’, una figura che serve solo a seminare altra confusione nella tua mente. Ti abbraccio forte e ti auguro tutta la forza per tagliare questo legame mentale in via definitiva!

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    1. Perché essenzialmente si nutrono da svariati giochi mentali e le persone hanno nella loro mente disturbata funzioni diverse. Per esempio, può darsi che arrivando alla conclusione con te l’adorazione che crede tu abbia per lui finirebbe. Sappiamo che questa “adorazione” è stata frutto del condizionamento, ma nella sua testa è reale. Quindi, tu hai la funzione di adorarlo platonicamente, mentre un’altra serve al sesso romantico, un’altra al sesso trasgressivo, un’altra fa da psicologa, ecc. È gente che non ha una visione integrale di te perché in parole povere il cervello non ci arriva!

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  18. Il gaslighting è una pugnalata dritta nel cervello la prima volta che succede… Sono giorni che penso a un episodio che ancora adesso a volte penso – forse ho capito male io…
    Ci eravamo visti la sera prima, un caffè al bar, un bacio due coccole ma lui stranamente silenzioso e scuro in viso… Quella sera mi diede la buonanotte quasi subito dicendomi “scusa per oggi, non sono stato una buona compagnia ma non me ne va bene una, sono stanco vado a letto”… Ok rispondo io, strana malinconia addosso intanto… Ti auguro una buona serata… (però intanto io continuo ad entrare in Whatsapp e lui è sempre online – chissà con chi – ma non sei stanco e hai bisogno di riposare?
    Più tardi mi scrive “ho un appuntamento domattina presto, prendo il pullman con te”… A domani piccola…
    Mattino:mi alzo, mi preparo,trucco e parrucco perfetti, tutta contenta e gioiosa ci incontriamo e prima di scendere mi dice”per farmi perdonare pranzo insieme? “🤩🤩🤩🤩…. Solito posto solita ora?!? 🤩🤩🤩
    Arrivo al lavoro, avviso colleghe che oggi non pranzerò con loro… Bene, al solito orario mi piazzo fuori dal posto, colleghe andate… Io in trepida attesa. Passano cinque minuti. Passano dieci minuti. Passa un quarto d’ora. Niente di niente. Nessun messaggio Lo chiamo. “Ciao, dove sei? – a casa mia… Perché?
    Sono qui fuori dal ristorante, mi hai detto che oggi avremmo pranzato insieme… Mi trema la voce dal pianto, mi tremano le mani…
    ” ma tu sei pazza, non ho mai detto questo… Mi stai mettendo in bocca parole che non ho mai detto…il resto lo risparmio.
    Morale della favola seduta a un bar piangente davanti a un cappuccino chiedendomi perché… Dall’inferno passo e chiudo perché certe cose fanno ancora male, poco poco ma lo fanno… Un abbraccio a tutti…

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    1. Carissima Lalla, non sai il quanto ti sto vicina! Questo tipo di comportamento che ci fa sentire poco degne, una vera nullità, è la loro specialità. Immagino quanta energia avrà ricavato al solo pensiero che tu fosse lì ad aspettarlo in vano! Non c’è da attendersi mai e poi mai una briciola di verità da queste persone perché non hanno la nobiltà d’animo di dire le cose come stanno. Ecco, se tu fossi piombata a casa sua – ammesso che lui fosse lì – avresti ricevuto l’etichetta della pazza, dell’ossessionata, della visionaria, della gelosa, ecc. L’entusiasmo, l’energia e la gioia la mettevi tu perché dall’altra parte c’era una spugna che ricavava il suo benessere da fonti di nutrimento diverse. Respira. Sei fuori dal suo triste circuito. E che Dio benedica e protegga tutte coloro che aspettano un simile essere in vano davanti a qualche ristorantino. Hai solo da provare compassione per la persona con la quale molto probabilmente lo condividevi senza mai e poi mai ricevere alcunché. Ti abbraccio.

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      1. Carissima Cla, ti ringrazio per queste parole… Una volta lo aspettai(ancora, si-ancora) in un bar e non vedendolo lo chiamai :ma dove sei? Sono qui al bar già da un pò ormai! Super incazzata naturalmente… “eh, sono in ufficio… Sono molto impegnato 😐…”
        “ma tu mi avevi scritto che ci saremmo visti”… Adesso, notate la bravura dell’essere a dirmi, mentre fosse al telefono con me, “aspetta che controllo i messaggi – no, qui non c’è scritto niente, inutile che insisti… Controllare la chat dallo stesso dispositivo mentre sei al telefono con qualcuno credo sia impossibile e io ci avevo davvero creduto, cavoli… Che avevo sbagliato (ancora) io. Fa paura il modo in cui programmano le cose, tutto calcolato, tutto a tavolino… Il modo in cui ti fanno sentire sbagliata.
        Si, mi sono decisamente salvata. Grazie.
        Buona giornata a tutti!
        LALLA

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      2. Cara Lalla, solo la distanza può dare la lucidità di comprendere il quanto questo tipo di comportamento è perverso, per questo dico sempre che si tratta di un gioco mentale. Il gaslighting implica l’accettazione della loro verità, unicamente ed esclusivamente. Non conta quello che sai e la realtà che il mondo intero conosce: lui non poteva fare quelle due cose contemporaneamente, ma era importante che tu credessi che poteva farlo. Di qui nasce l’espressione ‘complesso di Dio’ come sinonimo del DNP. Non ci sono dubbi che la convivenza stretta con questo tipo di personalità ti porti alla confusione e alla fine alla follia. Certo, ogni persona che si relaziona con questi soggetti si vede costretta a difendere costantemente la propria mente e non è per niente facile vivere… Buona giornata a te!

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  19. Le ho subite tutte!
    Sapeva perfettamente quando e come scoccare le innumerevoli frecce della manipolazione insite nella sua maligna faretra.
    Mai una scusa..anzi…le sue perverse punizioni erano utilizzate come strumento colpevolizzante.
    “Ti tratto così perché te lo meriti!”
    “Sei tu che devi scusarti per ciò che mi hai fatto”
    ” Non posso continuare a stare con una persona che non sa chiedere scusa”
    Grazie.
    Leggere le dinamiche e riscoprirsi non così pazzo, geloso o sbagliato è un balsamo.
    Grazie

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  20. Oggi esempio da manuale di gaslighting. Ora so che nome dare a questo malefico trattamento. Per anni sono stata invischiata in questa tela di ragno, dove tutto era confuso, dove si faceva fatica a orientarsi perché tutto poteva essere il contrario di tutto, con lui.
    Lui ha sempre dato a questo suo comportamento una nobile definizione: lui capace di cogliere ogni sfaccettatura e capace anche di cambiare idea, io rigida…
    Oggi: il figlio chiede il permesso di fare una cosa per la quale si era deciso di no e per la quale non più di una settimana fa c’era stata una discussione tremenda con tanto di sfuriata isterica dell’adolescente nei miei confronti. Il padre 8n quell’occasione aveva detto anche lui no ma il figlio sa benissimo, mica scemo, che il padre ha questa nobile capacità di modificare le sue opinioni sulle cose, e ci marcia.
    Oggi a tavola nuova richiesta del figlio di fermarsi a dormire dall’amico che dà una festa, io dico a dormire no ma puoi andare e tornare di sera tardi.
    Il padre non dice niente, lui che pochi giorni fa aveva condiviso con me questa stessa linea per le medesime mie ragioni.
    Poi, passando alle spalle del figlio, si sbraccia e mima un sì interrogativo. Io accenno un no deciso.
    E comincio a infuriarmi dentro di me presentendo il tradimento.
    Ma come, ci siamo detti non lo fa, tu sai che tuo figlio mi ha fatto una scenata furibonda pochi giorni fa, e pensi di premiarlo lasciandolo andare?
    Il figlio dopo pranzo torna alla carica, io ormai destabilizzata dico che chieda a suo padre e facciano come gli pare, io quello che dovevo dire lo ho detto.
    Il padre non contento di avermi mollata a fare la parte della “cattiva”, quando gli chiedo privatamente conto del perché mi abbia tradita in quel modo, sfoggia un gaslighting da manuale.
    Dice che io ho capito male.
    Che anche lui non voleva lasciarcelo
    a dormire. Che io sono una pazza isterica e capisco male.
    Gli dico eh no! Se fosse stato così, non ti saresti messo ad alludere a mimare un sì interrogativo dietro le spalle.
    Vuol dire che tu non avevi affatto deciso di no ma stavi proponendo di sì.
    Lui ribatte che sono io che interpreto come voglio…che lui “lascia aperte delle possibilità ” (sic).
    Ripeto che non sarebbe nata alcuna discussione se lui fosse stato d’accordo con la mia affermazione, che si rifaceva a un accordo condiviso esattamente una settimana fa per la medesima situazione!
    Gli ho detto di non girare la frittata e di non provare a confondermi perché la situazione era chiarissima.
    E che se lui non era più d’accordo con me doveva dirmelo prima che io parlassi al figlio, e non dopo.
    Io sono distrutta.
    È una vita che fa cosi.
    Io agisco e dico.
    Lui non agisce e non dice.
    Dopo, dice che la pensava in tutt’altro modo e che tanto “sapeva benissimo come sarebbe andata a finire”.
    Sono davvero stufa.
    E spero che una volta lui fuori casa e io con mio figlio, le cose saranno più lineari.
    È una fatica immensa avere a che fare con individui cosi.

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    1. Ciao exprimavera, quanto manca all’uscita di casa del tuo quasi ex marito? Te lo chiedo affinché tu non sposti mai il focus da quello che è il tuo obiettivo, senza farti trascinare su terreni paludosi da chi ha tutto l’interesse a distrarti e sta tentando il tutto per tutto per dissipare la tua energia in sterili discussioni. Non pensare a tuo figlio ora, non è questo il momento di educarlo, ci penserai quando sarete da soli, tu e lui, ad addrizzare il tiro. Ho un figlio dell’età del tuo, i ragazzi sono molto più assennati di ciò che crediamo, ma adesso è importante non continuare a lungo con questo tiro alla fune che rischia di disorientarlo e di ostacolare la sua crescita. Forza e coraggio cara, sei quasi arrivata. Ti mando un abbraccio!

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      1. Carissima Foxy, grazie. Quanto hai ragione.
        Devo mollare un po’ con mio figlio ed avere fiducia che non crollerà tutto ma che recupererò terreno e ripartiro’ col piede giusto più avanti quando il padre sarà fuori casa e avrò spazio per respirare libera.
        Così sto rischiando di ammalarmi. Preoccupazioni per vendere casa e cercarne un’altra, per riorganizzare il mio futuro lavorativo, preoccupazione per tutelare mio figlio per le sue necessità economiche che cresceranno sempre di più e di cui sono l’unica a occuparmi perché il padre è incapace di un qualsiasi progetto futuro e non mi ha mai dato sicurezza economica (anzi tutto il contrario).
        Sono tanto stanca.
        Quando uscirà? Presto…forse…spero…ma ovviamente per non smentirsi, manco sta cercandosi casa.
        Speriamo di non dover ricorrere all’avvocato per far mantenere gli accordi.

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  21. Ciao, exprimavera,
    non sarà facile aspettare che lui esca di casa.
    Non sarà facile perché lui farà in modo che non lo sia…
    Se è un vero NP, si trasferirà solo quando crederà che tu sia ormai distratta, ovvero che potrà mantenere il controllo su vostro figlio anche non vivendo con lui…
    Una cosa l’ho capita. Loro non sentono l’amore, per loro amare è possedere e controllare…
    Per cui do ragione a Foxy anch’io: molla un po’ con tuo figlio… lascia credere al padre che ha il controllo, che non lotterai contro di lui per quello che ritieni giusto… fingi che sia per far passare al ragazzo un’ estate spensierata, tanto appena lui sarà fuori casa e la scuola sarà iniziata avrai i ritmi scuola-studio-sport a darti una mano per riprendere il controllo.
    E… se il ragazzo esce e resta a dormire fuori, esci anche tu e torna tardi… più tardi che puoi…
    Prendi aria…
    Un abbraccio!!!

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  22. Verissimo Francesca. Non sarà facile, no.
    Ho avuto una fortuna in tutto questo: sono sul punto di scoppiare con ogni aspetto della mia vita da riorganizzare e un figlio che sta cambiando alla velocità della luce e ha contribuito a rompere ogni precario equilibrio che potevo aver mantenuto finora, non posso farmi un’ora di strada a/r in pieno periodo di lavoro per farmi seguire dalla psicologa, ma giusto ieri una persona stupenda, qui in vacanza per un mese, psicologa che lavora proprio con gli adolescenti, mi darà una mano. La conoscevo già e mi piace moltissimo come persona, ed è stata la persona giusta al momento giusto, per un lavoro mirato e circoscritto ai problemi contingenti. Tiro il fiato. E mollerò un po’.
    Però, già ieri c’è stato un miglioramento.
    Ho accordato al ragazzo una uscita fissando in modo chiaro e autorevole i paletti, lui li ha rispettati, e ieri sera gli ho fatto trovare un piatto che adora e ho comprato dei dolcetti. Lui è stato molto affettuoso, abbiamo passato una serata tranquilla noi due, e ha chiesto molte coccole…

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    1. Ottimo exprimavera! Continua così.. Non dimenticare però di fare anche una chiamata al tuo legale per ricordare al legale del tuo quasi ex marito di rispettare gli accordi presi per uscire di casa..Non pensare di contare sulla collaborazione di lui in questo, ha troppo da perdere per uscire con le sue gambe, devi pensarci tu a spingerlo verso altri lidi..Non perdere lucidità, mi raccomando, è importante agire quanto prima perché più tempo passa e più perdi forze e motivazione, esattamente ciò che vogliono e per cui lavorano strenuamente i nostri ex narcisisti..Un grosso in bocca al lupo!

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      1. Concordo con Foxy…

        …e la cosa peggiore è che più tu perdi forza e motivazione più loro l’acquistano…
        Non c’è modo di farli desistere dalla guerra. Non c’è allontanamento né libertà che li plachi…
        Sono carri armati contro cui combattere ogni giorno, perché con loro i paletti non funzionano mai… li buttano giù e tu devi tirarli su di continuo…

        Anche perché se un NP ti ha scelto come “compagna” di vita è perché gli servivi e tutto il loro castello di sabbia cade giù quando te ne vai: sostegno economico, facciata operativa e rispettabile… la loro vera natura diventa evidente a tutti…

        Attiva il tuo legale e intanto goditi la pace ritrovata con il tuo ragazzo!

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  23. Foxy, Francesca, grazie di sostenermi.
    Il mio legale è perfettamente attivato, e se sarà necessario gli daremo “una spinta” per uscire.
    Io non so… se fossi stata al suo posto credo avrei avuto la dignità di andarmene di casa (non mia ma dell’altra persona) immediatamente senza essere costretta. Ma è evidente che questo tipo di persona non possiede dignità.

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  24. Come è vero. Lui arriva nel bel mezzo della scenata del figlio nei miei confronti, che probabilmente non si sarebbe verificata se in famiglia vi fosse chiarezza e se il ragazzo non avesse assorbito per anni il modo paterno di prendermi a pesci in faccia e mancarmi di rispetto, e fa il grandioso. Si pone come essere superiore portatore di pace e io devo abbozzare perché sarebbe un bell’autogol dargli contro e smascherarlo causando un ulteriore litigio.
    Io passo per quella che non è in grado di gestire il figlio e farsi rispettare.
    Il figlio, invece di essere rimproverato e magari messo in punizione per avermi detto le peggio cose, ottiene il permesso paterno per fare ciò per cui abbiamo appena finito di litigare.
    Da qui non se ne esce …è veramente una prigione.
    Ora però il figlio è fuori fino a domattina, il mio np lavorerà fino a tardissimo e io ho deciso che mi godrò ogni minuto di questa meravigliosa pace e solitudine!

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