Sopravvissute (RAI 3) – Stasera in seconda serata (ore 24.00): Ogni sofferenza è eterna finché non prevale la conoscenza

I bisogni emotivi umani fondamentali possono essere espressi come sentimenti e necessità fisiologiche. Tutti noi, esseri umani dotati di una coscienza, condividiamo determinati bisogni, ma ognuno di noi differisce per la PREPONDERANZA di questo o quello bisogno primario. Ad esempio, molti hanno bisogno di dormire un po’ di più, altri un po’ di meno; molti hanno bisogno di coltivare sogni irraggiungibili, altri sono un po’ più pratici; molti hanno bisogno di più libertà e indipendenza, altri di più stabilità.

Certe volte i legami affettivi si basano sulla diversità totale e anche così vanno a gonfie vele perché di mezzo c’è quella parolina magica che ci rende leggera la vita: CURA.

Quando i bisogni emotivi NATURALI di una persona non vengono soddisfatti, quando le viene tolta la fiducia nel mondo e nell’ambiente circostante non c’è CURA.

Potrei sostituire la parola “cura” con la parola “amore”, perché la vita insegna che sono equivalenti, ma so che molti ancora l’accosterebbero all’ideale romantico, di modo che mi attendo esclusivamente alla CURA.

Esiste una gerarchia di bisogni nel cervello di ognuno di noi che coincide con i bisogni del resto dell’umanità dotata di empatia e coscienza: il bisogno di essere accettati, riconosciuti in quanto esseri umani, benvoluti e apprezzati dalle persone alle quali offriamo il nostro affetto sincero, sicuri di noi stessi, utili, inclusi, accolti, ascoltati, rispettati, compresi, trattati in modo equo, supportati, capiti e degni di avere una voce.

Bene.

La CURA ingloba tutto ciò: quando ci curiamo di noi stessi e degli altri e quando gli altri si prendono cura di noi è la gentilezza e l’affetto a dettare i nostri passi. Di conseguenza ci sentiamo amati e accettati nonostante i problemi della vita quotidiana.

Ecco cosa voglio dire con questo articolo che anticipa una delle interviste più dure che ho dato: la cura NON ESISTE in un rapporto in cui uno dei partner è affetto da psicopatia o narcisismo perverso. La cura è INCOMPATIBILE con l’intimidazione, la manipolazione, le pretese assurde a livello emotivo e sessuale, i sensi di colpa, la vergogna, la costrizione, i nomignoli, il sarcasmo, la derisione, il farvi regredire allo stato infantile del vostro Io – per il piacere di calpestarvi meglio! – i silenzi e le sparizioni punitive, la banalizzazione delle vostre emozioni e sentimenti attraverso parole e espressioni facciali, la proiezione, il gaslighting, l’incoerenza arbitraria e imprevedibile che vi reca ansia/paura, la vostra catalogazione e confronto con gli altri (etichettatura e triangolazione), le minacce, l’isolamento, lo stalking e la morte (psichica o fisica).

SONO BISOGNI DI BASE DI UNA RELAZIONE AFFETTIVA

Il bisogno di sostegno emotivo.

Il bisogno di essere ascoltati dall’altro con rispetto e educazione.

Il bisogno di essere accettati dall’altro non come una estensione che ne riproduce le idee e i gusti, ma come un’entità separata e autonoma che ha la sua visione di mondo.

Il bisogno di aver riconosciuti i propri sentimenti come degni di essere provati e la propria esistenza come degna di essere vissuta.

Il bisogno di ricevere delle scuse SINCERE per le offese subite e il DIRITTO di non essere più offesi in futuro.

Il bisogno di RISPOSTE CHIARE, ONESTE e INFORMATIVE alle domande su ciò che vi riguarda quando siete in COPPIA e la coppia in sé.

La libertà da accuse, interrogatori e sensi di colpa generati esclusivamente dalla mania di controllo dell’altro.

Il bisogno di avere rispettati il vostro lavoro e i vostri interessi.

Il bisogno di incoraggiamento: riconoscenza dei meriti.

Il bisogno di libertà da minacce emotive e fisiche.

Il bisogno di libertà da scoppi d’ira e rabbia immotivata.

Il diritto di vivere liberi da etichette che vi svalutano e vi denigrano.

Il diritto di pronunciare la parola NO.

«Ti ha mai picchiata?»

Ecco una domanda che può portare una persona condizionata da anni di abuso psicologico a dubitare di sé nel preciso momento in cui viene formulata. Non informarsi su altre forme di abuso implica alimentare il mito che identifica nella violenza fisica l’unico fattore che definisce una relazione malsana e, ancor peggio, diffonde il messaggio che qualsiasi altra cosa non è poi così distruttiva.

Si tratta di un errore enorme, perché l’abuso emotivo genera una condizione di disagio psichico tale che quasi sempre la persona abusata non ha elementi per ribadire diversamente. L’abuso emotivo non sempre porta all’abuso fisico, mentre l’abuso fisico nelle relazioni è quasi sempre preceduto e accompagnato da un abuso emotivo.

Perché non sentiamo parlare di abusi emotivi? Oltre al comune malinteso che non sia così grave, molte persone semplicemente non sono sicure di cosa significhi essere emotivamente abusati.

Per comprendere cosa rende così pericoloso l’abuso emotivo e come fermarlo, è necessario sapere con che cosa avete a che fare e perché la sua comprensione è complicata. Uno dei motivi è che ci sono diverse denominazioni che vengono usate in modo intercambiabile per riferirsi allo stesso tipo di abuso: trauma emotivo, violenza psicologica, abuso mentale, violenza emotiva, maltrattamento psicologico, ecc.

Un’altra complicazione è che NON ESISTE UNA DEFINIZIONE UNIVOCA DI MALTRATTAMENTO EMOTIVO NELLA COPPIA, ma ci sono elementi comuni a quasi tutte le definizioni studiate fin qui.

La mia personale sintesi è:

UN MALTRATTAMENTO EMOTIVO È QUALSIASI COMPORTAMENTO PSICOLOGICAMENTE DELETERIO PER UN PARTNER E CHE TRASFORMA L’AGGRESSIONE VERBALE, L’INTIMIDAZIONE, LA MANIPOLAZIONE, LA BUGIA PATOLOGICA E L’UMILIAZIONE IN UN MODELLO DI COMPORTAMENTO CHE NEL TEMPO ERODE IL SENSO DI SÉ, L’IDENTITÀ E LA DIGNITÀ DELLA PERSONA, PORTANDOLA A SVILUPPARE ANSIA, DEPRESSIONE, IDEE SUICIDE E DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS (DPTS).

Vorrei, però, finire eccezionalmente questo piccolo articolo, non solo con l’invito a guardarvi la puntata egregiamente condotta da Matilde D’Errico (lo so, l’orario è ingrato!) ma con due cose belle: una poesia di Ferreira Gullar, poeta brasiliano, e il mio solito video musicale.

Augurandovi una buona serata all’insegna della riflessione e della cura di voi, ecco le mie due ‘cose belle’:

Dico addio all’illusione
ma non al mondo. Ma non alla vita,
mio rifugio e mio regno.
Del salario ingiusto
della punizione ingiusta
dell’umiliazione, della tortura
del terrore,
conserviamo qualcosa e con esso costruiamo un artefatto
un poema
una bandiera.

Abbracci,

Claudileia

Disperare mai (Ivan Lins)
Disperare mai/ Abbiamo imparato molto in questi anni/ Alla fine dei conti non ha alcun senso/ Dare per vinta la partita ancora al primo tempo/ Niente sfuggire alla lotta/ Niente morire sulla spiaggia/ Niente, niente, niente dimenticare/ Nel bilancio delle perdite e dei danni/ Abbiamo avuto fin troppe delusioni/ Abbiamo avuto fin troppo da piangere/ Ora però, penso che è arrivata l’ora/ Di dare voce al detto popolare/ Disperare mai…

 

403 pensieri su “Sopravvissute (RAI 3) – Stasera in seconda serata (ore 24.00): Ogni sofferenza è eterna finché non prevale la conoscenza

  1. Cara Claudileia, che emozione vederti e sentire la tua voce. La tua storia mi ha fatto fare una ulteriore riflessione su tutta la mia vita. La tua capacità e forza di riuscire a cambiare la terribile sorte che stavi vivendo in età così giovane é ammirevole e mi ha fatto ricordare quanto sia stata incapace di fare altrettanto,   servendo su un piatto d’argento tutta la mia esistenza a coloro che ne hanno abusato.
    A partire dai miei genitori totalmente disfunzionali;
    Al marito sposato per fuga dai genitori ma altrettanto nocivo, forse non narcisista ma  possessivo e manipolatorio;
    All’ultimo rapporto, dulcis in fundo,  ammazza cristiani per eccellenza.
    Ecco, allora mi sono detta: -” Cara mia, hai sprecato/buttato la vita ed ora che hai capito ormai sei sulla strada della vecchiaia e non si può più fare nulla.” –
    Ora, non è mai tardi per riprendersi la vita in mano, ma possibile che ho dovuto sostare così a lungo all’inferno per far sì che ciò accadesse? Quindi mi è ritornata quella rabbia verso me stessa che avevo accantonato.
    Attualmente ho allontanato tutto il marciume di questi anni e sopravvivo, sono single in tutto e per tutto, ma non proprio per scelta.
    Soffro sempre la “solitudine”, la mia ferita più profonda, quella che mi ha fatto ricadere più volte nel circuito malato dell’ultimo rapporto. NP l’ho pure incontrato…abbiamo pure dialogato…beh…si fa per dire…   è stato praticamente un monologo pieno di contraddizioni e menzogne solo al fine di riprendere il potere e il controllo, la cosa positiva è che l’ho sbloccato, l’ho sentita come una liberazione e non mi preoccupa affatto che possa contattarmi, anzi…a Natale mi ha inviato gli auguri ( mai inviati in tutti gli anni di frequentazione ) e di nuovo per la fine dell’anno con tanto di faccina col cuoricino….che dire… ho raggiunto un tale livello di nausea e pure compassione per questo idiota senza palle che non riesco più a pensarmi accanto a lui.
    Con questo vorrei dire a chi ancora lotta con sé stesso per uscire da questi rapporti malsani che, chiunque porti volutamente sofferenza nella nostra vita, chi ci maltratta, ci umilia, ci svaluta, calpesta la nostra dignità, non è portatore di amore e di cure e  dev’essere eliminato o allontanato il più possibile dalla nostra vita.
    Niente se e ma;
    Niente sensi di colpa;
    Niente  concessioni  di rapportarsi in alcun modo: amicizia o quant’altro, il loro obiettivo sarà sempre quello dell’abuso e dello sfruttamento per i loro tornaconto.
    Pensiamo solo a ristabilire l’equilibrio dentro di noi ma lontano da LORO che dentro non hanno nulla.
    Claudileia, ti rinnovo la mia gratitudine per quello che sei e che fai per tutti noi all’interno e fuori  da questo blog, un abbraccio grande a te e a tutti voi sopravvissute/i.

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    1. Carissima Alma, intanto grazie per le parole affettuosissime e sottoscrivo in pieno i tuoi consigli. Mi preme dirti che tutto però ha il suo tempo. Pensi che io non mi penta di essermi fermata con la mia bici in quel lontano 1993? Da quel mio fermarsi è nata una ragazza stupenda che oggi mi dà tantissime soddisfazioni ed è molto fiera della madre che ha. Alma, tu che hai avuto genitori disfunzionali come me sai bene delle ferite aperte che ci portiamo appresso per la mancanza di un abbraccio, di un consiglio, di un incoraggiamento, del riconoscimento dei meriti, ecc. E allora sai anche che molte volte ci siamo sentite sole e diverse rispetto agli altri, quelli provenienti dalle famiglie c.d. ‘normali’. Quando abbandoniamo queste situazioni, a prescindere dell’età, RESPIRIAMO FINALMENTE. Tu scrivi: “Possibile che ho dovuto sostare così a lungo all’inferno per far sì che ciò accadesse?”. Probabilmente sì, perché tu sei tu e la tua soglia di dolore è elevata, come quella di tutte le persone altamente empatiche che cercano di salvare il salvabile fino all’ultimo. Non hai avuto al suo tempo chi ti orientassi e ti prendessi per mano, di modo che non puoi imputare a te stessa la responsabilità di essere rimasta a lungo. Non lo sapevi. Pensavi di meritare tutto ciò che ti veniva concesso. Eri nella nebbia, immersa in un contesto familiare che non ti aveva dato i minimi strumenti per proteggerti da situazioni abusive all’interno di un matrimonio che andò poi a renderti ancora più fragile e vulnerabile ai vampiri di turno. RESPIRI? Ecco ciò che importa. SEI LIBERA? Ecco ciò che importa. Più il parto è stato lungo e travagliato, più un bambino respira a pieni polmoni alla nascita. Di istinto il piccolo capisce di essere scampato alla morte e perciò piange più forte e respira con altrettanto dolore e gusto. Poi dorme, si rasserena, fa piccoli sorrisetti mentre immagina chissà cosa dentro quel cervello che è ancora una tabula rasa, una spugna. Ecco ciò che penso: l’età non importa, ma solo la nostra condizione serena, la nostra pace interiore e la nostra voglia di vivere. Tabula rasa, cara Alma. Hai mai visto un bimbo che nasce di 9 mesi e poi rimpiange il fatto di non essere nato di 5 mesi e non ancora pronto? E chi vorrebbe nascere prima, non ancora del tutto formato? Tu sei una bimba nata nel tempo giusto e perciò PERFETTA così come sei, in questo preciso momento. Ti abbraccio enormemente. GRAZIE.

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  2. ” e che non devo aspettarmi niente “..purtroppo questa è l amara anticamera all occontentarsi delle briciole, che sapientemente dosano.
    Cara Charlotte, ho trascorso un ‘ intera vacanza con lei che parlava ed io che ascoltavo.Non avevo più voglia di dire qualsiasi cosa ..ero stremata.Ma non me ne rendevo conto.L ho capito ora che ,avendo preso le distanze, ho visto chiaramente il suo egocentrismo estremo.
    Devi resistere nel no contact.Quando ad agosto mi ero resa conto delle sue dinamiche tossiche e ripetitive, ho deciso di allontanarmi.
    Sono stata malissimo.Ho visto che il rapporto reggeva solo perché lo volevo io,lei non esisteva.Poi ho capito che a lei non importava niente di me.Io c ero in quanto collocata nella casella…montagna, rifornimento invernale.
    Ma più continuavo ad allontanarmi più stavo meglio…più mi rafforzavo.
    Il mio problema ora è che la devo schivare..in un piccolo ambiente,tra gente pettegola e lei è palesemente a caccia di rifornimento.
    Per quanto sia stata brava a dribblarla, lei è talmente senza dignità e autocritica, che mi tratta come se nulla fosse.
    Insomma cara Charlotte,l unica via e farsi passare questa dissonanza travestita da nostalgia,e tirare dritto.Io ad esempio domenica per la prima volta in 2 anni, prenderò lezioni da un altro maestro.
    Devo rompere tutte le mie resistenze che mi portano a percepirla come la più brava , io come esagerata…a sentirmi in colpa…etc.
    Lei non prova sentimenti? Bene non li proverò neanche io.
    Forza e coraggio🤗

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  3. Claudileia, oggi mi sono presa un momento per guardare la tua intervista. Non ho parole skll’orrore che hai passato ma anche una profonda e sincera ammirazione per te, per quello che sei sempre stata: una donna colta e intelligente che ha trovato la forza di salvare se stessa e i suoi figli dall’inferno. E grazie mille per il tuo lavoro e per il blog.

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    1. Grazie, carissima Ofelia! Fino ad ora sono sorpresa da me stessa. Non credevo di riuscire ad elencare i fatti senza crollare. Qualcosa avevo accennato qui nei commenti ma descrivere tutto… Insomma, non è stata una passeggiata. Ho avuto solo la mia primogenita con lui per motivi che puoi ben immaginare: la gravidanza era tutta colpa mia e i figli erano tragedia! Un abbraccio grosso e buona serata!

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      1. scusami: volevo scrivere i TUOI figli!
        Certo, si capiva che poi ti sia rifatta una vita e altri figli con un uomo migliore trovato in seguito! Però credimi, hai salvato te stessa , tua figlia con l’ex maniaco, ma anche gli altri, perchè restando intrappolata con lui, nessuno può sapere se sarebbero arrivati altri figli, condannati alla sofferenza come voi! Per cui BRAVISSIMA!

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  4. Per Charlotte:
    So molto bene quanto sia difficile attuare un no contact. Razionalmente si capisce che la relazione non va per niente, ma emotivamente si fa fatica a staccarsi.
    Io alla fine mi sono staccata da entrambi gli Np per sfinimento, per delusione e per stanchezza dei loro modi di fare ripetitivi e svalutanti. E per carattere, quando arrivo a questo punto di rottura, mi stacco proprio: resisto molto anche in situazioni emotivamente proibitive (ora non più per fortuna), ma quando è finita è finita.
    Il primo Np non l’ho mai bloccato, tranne una volta nel corso della relazione per eccesso di mia sofferenza nel vederlo online nella chat dove ci eravamo conosciuti alla ricerca di altre nonostante gli avessi espresso chiaramente i miei sentimenti (dopo la famosa lettera).
    Quel blocco durò 4 mesi, in cui mi ripresi e credetti di essermi liberata da quel legame. Così ad un certo punto decisi di sbloccarlo convinta di esserne fuori, avevo anche iniziato da poco una nuova relazione. Lui mi contattò subito e io ci cascai di nuovo in pieno.
    Nel successivo anno e mezzo, fino al mio sganciamento finale ho provato come te varie volte a non cercarlo (ero capace di farlo quando lui spariva) ma appena ricompariva ci ricadevo. Ci sono volute varie ricadute prima di comprendere che non c’era assolutamente niente da fare e che tra me e lui ci sarebbero sempre state altre, perchè con me non ci voleva stare ma voleva temermi come eterna ruota di scorta.
    Il secondo l’ho bloccato perchè mi ero stufata dei suoi cucù intermittenti con proposte sessuali volgari, ma anche in quel caso prima di arrivarci ci sono state varie ricadute perchè avevo sviluppato una forte dipendenza mentale.
    Quindi il mio consiglio è di non forzarti a chiudere finchè non ti rendi davvero conto fino in fondo di non volerlo più nella tua vita, nemmeno in modo sporadico o occasionale. Vedrai che prima o poi (ti auguro più prima che poi) accadrà, perchè se lo risentirai o rivedrai ti accorgerai che ripeterà sempre gli stessi schemi e alla fine sarai stanca di tutto questo. Quando arriverà il momento di dire basta lo sentirai chiaramente e non avrai più ricadute. A volte ti capiterà di ripensare a lui o anche di provare della nostalgie di alcuni momenti particolarmente intensi ma non sentirai più la voglia di averci a che fare. Quando loro ti vedranno determinata, si staccheranno (dopo alcuni tentativi di riprenderti) perchè avranno capito che non hanno più presa su di te, che hanno perso una fonte di nutrimento (una delle tante) e non riterranno più fruttuso sforzarsi e vireranno su altre prede più disponibili e malleabili, allora saprai di aver vinto.
    Il primo Np mi cercò dopo 8 mesi dal mio scarto definitivo 8ricordati sempre che la chiusura definitiva parte sempre da noi, loro non chiudono mai del tutto) e mi comportai in modo tranquillo, rispondendogli senza particolare emotività e senza dare alcun seguito al suo tentativo. Da allora non mi più cercata.
    Quello che voglio dire è che non sempre è necessario bloccare l’np su ogni fronte, ma è fondamentale arrivare a bloccare nella NOSTRA mente, più che sul telefono, il desiderio di stare in un rapporto tossico.
    Voglio comunque sottolineare che il NO CONTACT con blocco totale è fondamentale in alcuni casi in cui vi sia un forte rischio di abusi gravi e maltrattamenti anche fisici. Nel mio caso per fortuna non sono arrivata a certi livelli e quindi ho potuto chiudere senza dover adottare misure tanto drastiche.
    Ti abbraccio

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    1. Buongiorno a tutti,
      sottoscrivo in pieno quanto scritto da Spirito (ciao, cara ❤ )
      Anche nella mia esperienza il no contact forzato o di ripicca non mi ha portato a nulla, salvo a sentirmi sempre più frustrata quando poi in qualche modo ci risentivamo.
      L'ultimo e definitivo l'ho attuato quando oramai avevo senza dubbio capito chi era, anzi COSA era e soprattutto cosa mi aveva fatto diventare. Ho giocato col fuoco e l'ho testato e preso in giro per qualche tempo, probabilmente era ciò che mi serviva affinché si rendesse proprio completamente ridicolo ai miei occhi. Predire ogni sua mossa in anticipo, vedere quanto arrancava per provare a rimettermi nell'ovile, dirgli che non doveva più nemmeno guardarmi se ci fossimo per caso incrociati e vederlo retrocedere sembrando come un cane bastonato da un lato ma dall'altro saperlo pensare già a chi avrebbe potuto dedicare il tempo che gli sarebbe avanzato mi hanno fatto procedere dritta e senza ripensamenti. Da lì il no contact è stata la salvezza delle salvezze: man mano che i giorni passavano la sua nube tossica si affievoliva, la nostalgia non c'era già più (ormai sapevo che non avevo perso nulla, anzi) ma è stato come uscire da una dipendenza, il loop dei messaggi alla stessa ora e da tutte quelle delle abitudini, quelle crocchette velenose che mi somministrava giornalmente, erano finalmente finite.
      Si è ripresentato varie volte, ancora più subdolamente perché non è contravvenuto ai miei diktat (o perlomeno credo anche perché l'ho bloccato ovunque, anche nelle chiamate entranti per dire) ma ha trovato altri modi. Respinto con indifferenza, ne ha provata un'ultima, eclatante, dopo circa 6 mesi. Non avendo fatto presa nemmeno quella ha tirato i remi in barca. Oramai è passato molto tempo, non mi sento "fuori pericolo" e tengo la posizione, anche perché sinceramente non voglio rischiare e non ho proprio nulla da dirgli né voglio che si faccia i fatti miei spiando dove può (anche se non sono una molto social).
      Credo che il no contact comunque con questi esseri vada perseguito a vita… anche se si è guariti dal cancro perché sottoporsi a radiazioni?

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      1. Dici bene Device (piacere di risentirti cara)….l’esempio dell’esposizione alle radiazioni è molto calzante.
        Infatti a volte si pensa: “Va bè, ho capito chi è e se voglio posso evitare di essere manipolata, quindi potrei anche averci a che fare ogni tanto, senza pericolo”.
        Io questa cosa me l’ero detta per entrambi ma ogni volta ho capito che anche un solo minimo aggancio, un rispondere a un messaggio in modo da creare una continuità, lasciare una mezza porta aperta porta al proseguimento inesorabile del legame tossico…come le radiazioni appunto, che lì per lì non le vedi e non le senti ma si insinuano nel corpo e vanno a fare danni di cui magari ti accorgi dopo molto tempo, e quel punto è troppo tardi per tornare indietro perchè ormai si è troppo abituate a certe dinamiche da non poterne fare più a meno.
        Più che altro, bisogna arrivare a comprendere che nell’avere nella propria vita una persona pesantemente disturbata come lo sono loro non ti darà mai del tutto quella serenità necessaria a perseguire i tuoi obiettivi e sogni, infatti la loro presenza, anche se intermittente, provoca sempre uno squilibrio e ti costringe a sprecare tantissime energie anche solo per mantenere le cose ad un livello “decente”, il che significa comunque accettare compromessi troppo grandi, che ci portano ad essere sempre svalutate, alla fine.
        Anche per me è stata fondamentale la consapevolezza di essere comunque una delle tante, che ero sostituibile in ogni momento e senza rimpianti, che non avrei mai potuto costruire nulla di sano o che potesse arricchirmi come persona…questi rapporti sono delle immani perdite di tempo, energie e risorse emotive.
        Però se ben compresi ed elaborati queste esperienze, per quanto dure e dolorose, possono aiutarci a capire cosa vogliamo davvero dalla vita e da un rapporto e soprattutto con non vogliamo e attuare quei passi necessari per andare nella direzione giusta per noi, ovvero quella che ci porta benessere, serenità e gioia di vivere.
        Ti abbraccio

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      2. Ciao Device, grazie per il tuo racconto. Spero di raggiungere presto anch’io quel punto in cui riusciró a vederlo con altri occhi e a rimanergli indifferente…perché al momento, nonostante sia comunque consapevole di tutto, sono ancora emotivamente dipendente da lui.
        Un abbraccio

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    2. Infatti, cara.
      Arrivati a un determinato punto del percorso (mi riferisco sempre a noi “privilegiate” che abbiamo potuto tagliare i ponti del tutto con questi esseri) ti accorgi che proprio non servono a nulla se non ad inquinare la tua vita. Perché sostanzialmente (parlo per la mia esperienza) il frutto del rapporto era ZERO.
      Mancando il presupposto fondamentale che dovrebbe essere un affetto sincero da entrambe le parti, se sviscero e nemmeno tanto in profondità era il nulla: non c’era progettazione se non un futuro fake che per altro dopo i primi tempi era già dichiarato tale, non c’è stata evoluzione, cambiamento, nulla. E le emozioni erano anche loro fasulle.
      Il vuoto, se si vuole essere magnanimi e togliere tutto il negativo.
      E guardarsi indietro, usciti dall’aurea di tossicità che prima ci teneva dentro, è perfettamente inutile.
      Spero che questa consapevolezza del “nulla” sia presto di tutte/i i presi nella rete perché è veramente una delle chiavi di volta.

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      1. Speriamo davvero…ormai la conoscenza si sta diffondendo sempre più. Sono contenta di tutto questo lavoro fatto insieme nel blog….quanta strada è stata fatta da tanti di noi anche rispetto a un fa! Risultati incredibili, chiusure definitive che mai e poi si sarebbe pensato di poter attuare. Una gran cosa davvero.
        Un grazie sempre a Claudileia per tutto quello che ha fatto e sta facendo.
        Ti abbraccio

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    3. Spirito Libero, le tue parole mi confortano. È vero, siamo noi a decidere quando chiudere definitivamente perché loro lasciano sempre la porticina aperta e sanno bene quanto sia logorante tenerci in perenne attesa di non si sa cosa. In questo momento non me la sento di bloccarlo, non me la sento di escluderlo dalla mia vita…a me farebbe piacere anche solamente un’amicizia ma è evidente che a lui non interessa essermi amico.
      Grazie di cuore per la tua risposta

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      1. Ti capisco Charlotte e non fare niente se non te la senti, il no contact è utile solo se accompagnato da una vera determinazione a non volere più il rapporto tossico, altrimenti diventa un peso insopportabile e ti si rivolta contro.
        Prova a considerare anche come il fatto che ti abbia detto di fare a meno di lui per il tuo bene (che poi è sempre il loro) come un regalo…come se ti avesse aperto la porticina della gabbia per farti volare via.
        Questo è il segno che loro ti considerano una guerriera non facile da piegare…anche se nella loro mente pensano poterti riprendere quando vogliono. Cogli al volo questa preziosa opportunità di fuga e approfittane per rinforzarti, così quando lui tornerà a farsi vivo (e sappiamo che prima o poi lo fanno) tu sarai in grado di riconoscere e respingere meglio le sue manipolazioni.
        Io ho trovato molto utile nei periodi di allontanamento imposti dagli Np seguire il canale youtube di una dottoressa che spiega molto bene le dinamiche di questi rapporti. Si chiama Tu ed Io, Narcisismo e Seduzione. Prova a cercarlo e ascolta quanto dice la dottoressa. A me è servito moltissimo a chiarire cose della mente di un Np che mi erano oscure.
        Un’altra fonte utile per capire il narcisita da dentro è il blog http://www.conoscereilnarcisista.wordpress.com.
        Un abbraccio

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      2. Ti capisco Charlotte e non fare niente se non te la senti, il no contact è utile solo se accompagnato da una vera determinazione a non volere più il rapporto tossico, altrimenti diventa un peso insopportabile e ti si rivolta contro.
        Prova a considerare anche come il fatto che ti abbia detto di fare a meno di lui per il tuo bene (che poi è sempre il loro) come un regalo…come se ti avesse aperto la porticina della gabbia per farti volare via.
        Questo è il segno che loro ti considerano una guerriera non facile da piegare…anche se nella loro mente pensano poterti riprendere quando vogliono. Cogli al volo questa preziosa opportunità di fuga e approfittane per rinforzarti, così quando lui tornerà a farsi vivo (e sappiamo che prima o poi lo fanno) tu sarai in grado di riconoscere e respingere meglio le sue manipolazioni.
        Io ho trovato molto utile nei periodi di allontanamento imposti dagli Np seguire il canale youtube di una dottoressa che spiega molto bene le dinamiche di questi rapporti. Si chiama Tu ed Io, Narcisismo e Seduzione. Prova a cercarlo e ascolta quanto dice la dottoressa. A me è servito moltissimo a chiarire cose della mente di un Np che mi erano oscure.
        Un abbraccio

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      3. “…come se ti avesse aperto la porticina della gabbia per farti volare via.
        Questo è il segno che loro ti considerano una guerriera non facile da piegare…”
        Cara Spirito Libero, queste tue parole mi hanno fatta commuovere perché sì, mi sento una guerriera…anche se in questo momento non so più bene per cosa sto lottando. E poi detesto commuovermi 😂 perciò penso che ora andrò a bere una cioccolata.
        Davvero GRAZIE di cuore ❤️

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      4. Stai lottando per la piccola Charlotte che ora ha bisogno che tu le stia accanto e la prenda per mano per portarla via dalla sofferenza antica che ha rivissuto nell’abbandono da parte di Np…
        Sappi che loro in realtà quando si staccano non ti hanno lasciato, stanno solo facendo altro ma nella loro mente tu se sempre un loro possesso da riprendere quando vorranno.
        Commuoversi é bello ma la cioccolata calda non ha rivali ☺️😘❤️ Baci

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  5. Care…quello che Domenica è successo a me è calzante.Quel momento in cui mi ha abbracciata e mi ha detto mi manchi tanto…mi ha fatto ripiombare nell incubo..il mio cervello mi dice…ti manca, poi mi ripeto che è una bugiarda..ma la verità è che mi ha fatto male.
    Spero di evitarla come ho fatto per 2 mesi, ma purtroppo hanno questo potere di confondere.
    Un abbraccio

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  6. Devo dirvi che sono alquanto sconfortata da me stessa.Pensavo che dopo 2 mesi di tenacia ,mi facessi una grassa risata difronte a questo goffo e plateale hoovering ( davanti a tutta la scuola)
    Invece no .
    Ho comunque allertato tutte le persone che sanno..è inutile ,è una guerra.
    😔

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      1. Cara Ribelle, quello che ti accade è più che normale e non devi sentirti triste o in colpa. Come hai potuto vedere dalla mia risposta a Charlotte anche per me è stato un lungo percorso arrivare alla chiusura con gli Np: pensa che la storia con il primo è durata tre anni ma di fatto la relazione è naufragata dopo soli due mesi e mezzo. In tutto il tempo restante ho cercato in ogni modo di prendere le distanze da quella situazione che mi faceva soffrire (io innamorata, lui che mi considerava una tappabuchi), a volte ho pensato di farcela e invece bastava anche un solo messaggio con un banale “come stai” a farmi ricadere.
        Anche con il secondo Np ero convinta di aver chiuso lo scorso febbraio, ne avevo parlato anche sulla mia testimonianza nel blog ed ero contenta di aver potuto annunciare a tutti la cosa, ed invece ci sono voluti altri sette mesi per arrivare al no contact definitivo.
        Non è facile, lo testimoniano tutti i nostri percorsi, ma come vedi, prima o poi ci si arriva…e non bisogna scoraggiarsi di fronte a piccole ricadute, l’importante è rialzarsi e proseguire.
        Loro se capiscono che c’e’ ancora dell’affetto o una piccola speranza da parte tua, non si faranno mai sfuggire l’occasione di riprovarci.
        A volte bisogna proprio sbatterci il muso più volte…anche a me lo avevano detto che a riprovarci sarebbe comunque arrivata la mazzata, ma ho voluto lo stesso verificare la cosa personalmente, perchè faticavo a darmi per vinta e dentro di me coltivavo l’idea (o meglio, l’illusione) che esistesse un modo per riuscire a relazionarsi ad un Np limitando i danni.
        Purtroppo non c’e’ modo di avere rapporti sani e nemmeno lontanamente decenti con loro. In più ogni loro incursione nella nostra vita ci fa fare passi indietro perchè ci costringe e rivivere le loro dinamiche malsane. Noi possiamo solo cercare di schivare le manipolazioni e a volte possiamo assestare anche dei colpi notevoli…ma alla fine cosa resta? Un dispendio enorme di energie, e per cosa? Per niente.
        Hai la fortuna di avere accanto una bella famiglia, tuo marito che ti ama, i figli…amicizie vere…punta su ciò che hai di positivo e non permettere a un cucù, peraltro mal recitato, di rovinare la tua serenità riconquistata a fatica….
        Un abbraccio

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      2. Ma no, Ribelle, non sei tornata ad agosto anche se ti può sembrare. Il percorso di liberazione dalla dipendenza mentale da questi soggetti non è semplice e, soprattutto, il più delle volte non è affatto lineare: a tutte/i noi è sembrato, e non una sola volta, di fare un passo in avanti e 3 indietro, con conseguente immenso scoramento, ma la realtà è che i passi in avanti contano, per quanto piccoli o precari ci possano sembrare: stanno lì, sono stati compiuti, e sono all’attivo, non cancellati, e sono base per passi successivi. Io ti consiglio di non farti prendere dalla fretta: la fretta di uscirne, e benissimo, velocemente, e soprattutto linearmente, perché molto spesso non avviene questo. Pazienza con noi stesse, dunque: MOLTA PAZIENZA.
        Tutto dipende da come ci sentiamo. Evidentemente non hai ancora elaborato fino in fondo l’idea che lei sia una persona disturbata, seriamente affetta da un disturbo, piuttosto da compatire per la sua pochezza umana che non da colpire, e ancora ti sembra su un piedistallo (non dico razionalmente, ma nell’emotività). Lei non cambierà mai atteggiamento, qualsiasi cosa tu possa fare, e non avrai mai la soddisfazione di vederla cadere del tutto: questo pensiero dovresti accantonarlo. Non è questa la sfida da intraprendere con te stessa: non è il dimostrare al cospetto di tutta la scuola che sai riderne e puoi seppellirla con una risata (anche se questo prima o poi avverrà, ma naturalmente, come esito finale di un percorso). Tu, invece, puoi e anzi devi rafforzarti in maniera del tutto indipendente da lei: tu questo lo puoi fare, lo puoi fare senz’altro. Col tempo, con l’aiuto delle altre persone intorno, con la concentrazione sul tuo valore, con la valorizzazione di ciò che ti fa stare bene, con ciò che hai a disposizione…

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  7. Che emozione conoscerti attraverso la tua voce …il tuo volto. …conoscere chi mi ha aiutato tanto e tanto ancora mi aiuta ogni giorno attraverso la conoscenza …la straordinaria empatia….sei bellissima Claudileia….nel senso più completo del termine…rappresenti la vera forza…quella che deriva dall’aver attraversato la tempesta senza soccombere

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  8. Che emozione conoscerti attraverso la tua voce …il tuo volto. …conoscere chi mi ha aiutato tanto e tanto ancora mi aiuta ogni giorno attraverso la conoscenza …la straordinaria empatia….sei bellissima Claudileia….nel senso più completo del termine…rappresenti la vera forza…quella che deriva dall’aver attraversato la tempesta senza soccombere.tvb

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  9. Per Blume.Grazie di cuore.Il problema è che in questo momento mi fa pena.Mi dispiace per lei, quando mi ha detto…ho un neo psicologico e vorrei parlartene, ho pensato ad una sua consapevolezza ,ad una sua mossa per chiedere aiuto.Tutto sbagliato…lo so.Penso invece che sarà una sua sciocchezza egotica.
    Ma l effetto su di me è stato devastante.
    Io non la ferirei mai, motivo per il quale faccio lezione con un maestro a sua insaputa.Non la ferirei perché dentro di me c è compassione non odio.Ho capito che si comporta cosi con tutti, vedo che è malsopportata.
    Certo deve stare alla larga da me, ho capito la sua tossicità e ambiguità.
    Il vederla non mi aiuta.Ma non posso evitarla del tutto.
    Mi sono reintegrata nuovamente nel mio mondo pre np, non mi manco così come lei mi rifletteva.Mi mancano i momenti sportivi,quelli tanto.
    Di lei mi manca la consapevolezza che quando non era sgradevole, era bello stare con lei..la famosa familiarità di Speranza ..
    Poi però incominciava il disagio.
    Ora so che è disturbata…questo mi lascia sempre sconvolta.L idea che non possa provare emozioni e sentimenti mi rattrista.
    Allora la mia mente immagina che qualche momento non è stato una recita.
    Credo sia una difesa.
    Grazie Blume, le tue analisi razionali mi hanno sempre aiutata ad elaborare questo dolore.Dolore che continua a perseguitarmi , nonostante la mia vita ricca di affetti e di amore.Questo è il vero rebus di questa storia.
    Un caro abbraccio e grazie

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    1. Cara Ribelle, probabilmente quella del “neo psicologico” era semplicemente una scusa come un’altra per riagganciarti e, per essere più credibile, doveva trovare un argomento che la facesse sembrare una persona con dei sentimenti…
      Anch’io dentro di me sono convinta che alcuni momenti non siano stati una recita, che non sia stato tutto finto (io l’ultima volta che l’ho sentito gliel’ho anche chiesto e lui mi ha risposto che non è stato tutto finto, ma ovviamente prendo con le pinze la sua risposta). Penso però che provino delle emozioni, con alcune persone di più e con altre di meno e in maniera diversa, ma tutto si riduce al momento in cui le provano…dopo spariscono e lasciano spazio al vuoto che purtroppo hanno dentro di loro. Mentre a noi piace ricordarle e riviverle, loro le rifiutano perché non sono in grado di riconoscerle e gestirle. Almeno questo è quello che credo io ma magari sbaglio…ed anch’io come te provo una profonda tristezza per questo loro modo di essere e perché così facendo alla fine si perdono tutto il bello dell’esistenza.
      Buonanotte

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      1. Cara Charlotte è proprio cosi’,purtroppo.Loro sono immersi in questo loro caos e noi dobbiamo prenderne atto.Per noi tuttavia è impossibile comprendere, quindi ci sentiamo impotenti.
        Quando scrivevo ieri, ero consapevole che stava agendo la dissonanza.Questo spiega perché ricaschiamo…ma oggi che devo a me stessa la serenità, oggi ricordo le sue cattiverie e da lì ricomincio.
        La realtà è che ci sono capitati per caso.Nel caso ci hanno scelte,perché se leggo di voi..siete tutte bellissime anime.
        Cosi come loro sono tutti banalmente uguali e predatori ,noi siamo tutti sensibili e accoglienti.
        Un abbraccio e coraggio ad entrambe

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      2. Cara Ribelle, Charlotte e cari tutti voi,
        Ho letto i vostri numerosi commenti che mostrano con evidenza la struttura ricorrente delle manipolazioni e degli abusi a cui siamo stati sottoposti. Di recente ho scritto la mia storia e non la ripeto pertanto qui; ciò che vorrei invece dire – sicuramente replicando un concetto già espresso – è che la pazienza verso noi stessi è un elemento centrale e va assolutamente coltivata. Non possiamo purtroppo pensare di uscire da questo inganno multiplo in maniera rapida e diretta, perché se così facessimo ci esporremmo a una probabile delusione e frustrazione.
        La cosa a cui dobbiamo puntare, proprio nella fase di emancipazione da np, è spostare il focus della questione da loro a noi.
        Il nostro trauma si evince bene dai nostri racconti, che inizialmente (e non per caso) parlano solo di np, di cosa ha detto e fatto, mentre le nostre emozioni, i nostri bisogni, le nostre voci sono messe in secondo piano, facendo sì che ogni tentativo di percorso di riabilitazione prescinda da noi. Con il risultato, abbastanza naturale, che tale tentativo fallisca o stenti a decollare.
        Personalmente ho passato davvero molto tempo a interpretare, raccontare, illustrare i comportamenti di np qui nel blog e nella mia testa, col risultato che sono rimasta tanto ferma al punto di partenza. È normale, credo. Svincolare il focus e spostarlo da loro a noi, invece, è la chiave che punta il faro sulle loro bieche tecniche manipolatorie, consente di prevedere e depotenziare le loro mosse, fa emergere la nostra forza interiore nel non accettare ciò che non ci fa stare bene, ridà colore e sostanza alla nostra dignità umana.
        Ridefinire – o ridefinire in alcuni casi – i nostri confini. Indipendentemente da np.

        Sapete probabilmente che lui vive di fronte alla mia abitazione e che, volendo, posso osservarlo quando voglio infliggendomi tutte le pene dell’inferno. Ma la domanda è: davvero ci meritiamo tutto ciò? Non solo quanto ci hanno propinato loro, ma persino il tormento eterno di rimanere agganciati a loro per capire cosa hanno, avevano e avranno nella loro testa?
        Nessuno merita ciò, abbiamo il diritto e il dovere di dare voce alle nostre emozioni e considerarle al pari delle altre nostre numerose abilità, che sono certa alberghino in ognuno di noi. Anzi, il nostro talento umano deve molto proprio alle nostre emozioni, pertanto rimettiamole al centro dei nostri valori .
        Con calma, dedizione, amore verso noi stessi e verso il prossimo (quando non np… va da sè).
        Buona giornata

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      3. Ciao Speranza, condivido in pieno il tuo pensiero e purtroppo l’epicentro dell’abuso è proprio questo. La loro abilità è quella di “appropriarsi” dei tuoi pensieri, di rendersi indimenticabili per quello che ci hanno fatto vivere nel love bombing, quel ci manca non sono loro come persone ma l’adrenalina che ci hanno fatto provare, siamo come dei drogati, alla fine e il tempo di disintossicazione è lungo e sicuramente soggettivo.
        Io che sono anni che ho raggiunto questa consapevolezza, mentalmente non ne sono ancora fuori. Noi sicuramente non meritiamo tutto ciò ma soprattutto sono loro che non meritano le nostre attenzioni ed energie.
        Ci vuole tanto amore per noi stesse, tanto, tanto.
        Buona giornata

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      4. Ciao Alma, felice di rileggerti!
        Capisco bene la differenza tra esserci fuori con il corpo, ma non con la mente. È quanto accade pure a me.
        Solo un banale esempio recentissimo. Ieri mattina ho visto passare un’auto molto simile alla sua, anche la zona poteva essere compatibile con lui… solo qualche settimana fa avrei avuto l’istinto di girarmi per verificare se era davvero lui oppure no. Ieri invece non l’ho fatto. In fondo, mi sono detta, che cosa avrebbe portato di buono alla mia giornata? Nulla. E indifferenza sia allora.
        Ieri sera invece mi sono resa conto che sua moglie stava parlando in strada con qualcuno (è la prima volta che accade, mi stupisce tutto questo affollamento di np e del suo mondo proprio ora che me ne sto staccando): avrei potuto aprire la finestra, ascoltare la sua voce e quanto diceva, magari avrebbe parlato di np!… insomma avrei potuto decidere di farmi ancora del male, ma mi è bastato paragonare l’effetto positivo di una giornata senza np con la tossicità che si respira quando si ha a che fare con lui, per spegnare la luce e mettermi a dormire. E che sua moglie e tutto il suo mondo continuassero a parlare di ciò che vogliono. Se teniamo gli occhi aperti e la barra dritta, anche la loro ultima presenza svanirà; al contrario di loro, non non siamo posseduti dall’impazienza e dalla noia, noi coltiviamo la vita in tutte le sue espressioni, anche quelle meno piacevoli. E se cadiamo, ci rialziamo… magari un po’ ammaccate, ma ci tiriamo su. Noi, cara Alma, siamo meravigliosamente umane.
        Ti abbraccio.

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      5. Cara Speranza, è stato proprio leggere la tua storia alcuni giorni fa che mi ha dato il coraggio di scrivere su questo meraviglioso blog. Nella tua storia ho riconosciuto le stesse dinamiche manipolatorie del mio Np, solo presentate in maniera diversa. Riuscire a vederle da “esterna” mi ha dato la forza di non ricontattarlo in un momento in cui stavo cedendo alla tentazione di farlo.
        Grazie per i tuoi consigli e complimenti per la tua forza e il tuo coraggio, che ti hanno permesso di raggiungere la libertà emotiva dal legame con lui.
        Un forte abbraccio

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      6. Carissima Charlotte,
        Questo tuo messaggio è per me un autentico regalo. Sono felice di essere stata d’aiuto e di avere ricambiato almeno una parte dell’aiuto ricevuto a mia volta.

        Far emergere l’abuso è un atto rivoluzionario che può cambiare le nostre vite e consentirci di andare avanti con dignità e di vivere come esseri umani e non come spazzatura!
        E se tu hai scritto qui, hai già cominciato a spostare il focus su di te, iniziando il tuo processo di liberazione.
        Un abbraccio grande.

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    2. Cara Ribelle, scusami se mi permetto, ma forse non è nemmeno ancora il tempo della compassione per np. Non si può avere compassione veramente senza aver maturato una distanza emotiva reale, se non ci siamo ricentrate su noi stesse. Se continuiamo ad essere ferite, se una loro frase buttata lì è in grado di devastarci, lo spazio per una reale compassione risulta in verità molto ristretto: perché veniamo abitati prima da altri sentimenti, dolore, frustrazione, nostalgia, e quant’altro, che magari coloriamo con la compassione (anche per nostra autodifesa). In questo senso, è anche fuori luogo il tuo rispetto per np (quando dici: non la ferirei mai facendole vedere che vado da un altro maestro): perché mai dovresti avere questa accortezza verso chi ti ha maltrattato? Non dico che dovresti mostrare appositamente di preferire un altro per ferirla, ma addirittura l’accortezza di non farglielo sapere mi sembra una forma di sensibilità eccessiva verso chi non ti rispetta… che te ne frega delle ripercussioni in lei delle tue azioni? Non possiamo applicare la logica della cortesia umana normale a chi la cortesia non sa nemmeno dove sta di casa e tenta in continuazione di abusare, non è utile a noi né rispettoso della realtà materiale della relazione (che è abusante da parte loro, quindi la gentilezza da parte nostra non ha alcun motivo, in sé, di essere).
      La via per modificare la nostra disposizione emotiva non è solo quella razionale: SAPERE che loro sono inquinati e inquinanti e noi no, serve, ma non basta a tirarci fuori da queste sabbie mobili. Le vie di uscita sono certo soggettive, ma io ho imparato, sia dalla mia esperienza sia da quella altrui qui sul blog, che il vero passaggio è quello che ha detto anche Speranza: se il focus non lo spostiamo da loro a noi stessi, non ne usciamo: basta cercare di capire perché e percome loro sono così e cercare di allentare anche l’analisi minuziosa di tutti gli effetti specifici su di noi dovuti al loro agire contingente, invece focalizzarsi piuttosto sul perché e percome hanno avuto la capacità globale di infiltrarsi in noi in modo così devastante. Perché è vero che è stato un caso averli incontrati, sì, nel senso che avrebbe potuto anche non succedere, tuttavia non è un caso che proviamo certi effetti al loro passaggio casuale nella nostra vita. Np manipolano e hanno l’obiettivo di distruggere gli altri per sentirsi vivi e forti, sempre, ma il dolore immenso che risuona in noi, specie se perdura anche dopo molto tempo la fine della relazione e dopo che ci siamo accorti di chi sono loro, vuol dire che np si è sintonizzato su nostre ferite interiori che abbiamo indipendentemente da np, crepe del nostro cuore attraverso cui si sono purtroppo infiltrati. Np non sono magici né un virus che infetta, ma personalità disturbate che agiscono allo stesso modo con tutti attraverso tipiche e ripetitive modalità perniciose e infantili che corrispondono all’armamentario tipico delle difese primitive dell’io (seduzione, svalutazione, disprezzo, negazione, rimozione, proiezione, etc.), la nostra risposta emotiva a queste manipolazioni risponde invece alla nostra configurazione psicologica: è attraverso il risuonare di queste nostre antiche ferite che soffriamo oltremodo, rimanendo inspiegabilmente attaccati emotivamente e mentalmente a np che pure ci hanno maltrattato e abusato, e ben oltre la durata della relazione e la nostra consapevolezza sulla loro reale natura (nel mio caso: come dicevo in un altro post, il tempo per riprendermi è durato più del doppio del tempo in cui sono stata insieme a np…). E’ su queste nostre ferite che dobbiamo concentrarci. Se perdura il dolore oltremodo, se non riusciamo più a trovare indifferenza per loro e serenità per noi, io consiglio una psicoterapia, se si può (io sostengo uno sforzo economico di un certo peso sul mio bilancio, ma penso che siano soldi spesi bene).
      Ricollegandomi anche a quanto riportava Charlotte della sua esperienza, anche io non mi sono mai sentita inferiore a np, che non è riuscito a smontare la mia autostima razionale. Non mi ha mai fatta dubitare di me stessa nel senso di sentirmi in colpa per il fallimento della nostra relazione o inferiore a lui, non mi sono mai sentita annullata come persona. Anzi, vedendo con lucidità le sue modalità manipolatorie, ho sempre pensato di essere intellettualmente superiore a lui, sì da poterlo guardare anche con una benevola compassione (mentre eravamo nel rapporto). Ma, dopo che se n’è andato, sono stata malissimo e, non riuscendo a riprendermi, ho intrapreso una psicoterapia che mi ha mostrato chiaramente le ferite esistenti sotto la maschera dell’apparente forte mia autostima e granitica impalcatura razionale, ferite che nemmeno pensavo di avere ma che, venute alla luce, ho riconosciuto come molto familiari (e anzi ad esse ho potuto ricondurre molte mie reazioni emotive in tante altre vicende della mia vita), quindi ferite che esistono e su queste np pigiava direttamente, facendole risuonare (anche al di là della sua capacità di capire quel che mi succedeva: a np bastano i risultati, per il resto hanno capacità di metacognizione molto limitate, per cui non sanno nulla del perché accade qualcosa agli altri ma si accontentano di vedere che accade): np non ha eroso direttamente la mia autostima rispetto a lui, ma ad esempio mi ha indotto pensieri di vecchiaia e di tempo che passa, ha risvegliato in me antichissime sensazioni di svalutazione e rifiuto (che affondano nella storia familiare), ha cioè portato alla luce un dolore che appartiene a me e non è creato dal nulla dalla sua opera, non da lui, che alla fin fine è solo il mezzo attraverso cui esse risuonano. In questo senso, se è un caso averli incontrati, non è affatto un caso che certi effetti si producano in noi: lo ripeto, perché ne sono convinta: non hanno poteri magici e non leggono nella mente e non ci infettano come malattie estranee a noi.
      Focalizzarsi su noi stessi, abbandonare cioè l’osservazione delle loro azioni e degli effetti sul pubblico che assiste (nel tuo caso le piste di sci, nel mio le piste da ballo: anche il pubblico intorno ha un suo ruolo non secondario…), concentrarsi su ciò che manca a noi (o che abbiamo in eccesso non equilibrato) indipendentemente da loro piuttosto che su ciò che abbondantemente ci hanno dato (manipolazioni e cattiverie) o sottratto (benessere iniziale)… secondo me, solo questo orientamento può aiutarci verso la salvezza e verso il superamento della famosa dissonanza che, anche questa, non è soltanto il frutto diretto delle loro manipolazioni ma anche un modo di difesa del nostro Io che non può sopportare di vedere la nostra fragilità interiore nella sua nudità e il fallimento delle nostre aspettative: voglio dire che è anche un modo inconscio di spostare il focus da noi a loro, mentre dobbiamo fare esattamente il contrario.

      Un abbraccio

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      1. Grazie Blume, ieri provavo forte dissonanza, hai ragione, compassione perché? Oggi mi sono svegliata meno turbata , più concentrata ed ho visto nitidamente la nube tossica che mi ha gettato addosso.
        Quindi ho rivissuto le cattiverie, le tirchierie, le triangolazioni.
        Mi sono data un tempo…aprile.Se non la elimino mentalmente ,mi farò una chiacchierata con uno psicologo.Non saranno soldi buttati, comunque sarà un momento di riflessione.
        Intanto colgo i vostri suggerimenti, e mi rifocalizzo sulle mie passioni,sulle persone belle come inaspettatamente quella che sarebbe dovuta essere la nuova allieva.
        Penso che loro vivano in un tempo scaglionato, vivono un momento poi se lo dimenticano.Lei mi disse due cose all inizio: guarda che sono una randagia. Ho la memoria selettiva.
        Oggi questi mi appaiono come un alert..all ‘epoca li avevo catalogati come bizzarrie.
        Grazie ancora Blume, tu Spirito e Speranza mi avete aiutata tanto con generosità e pazienza.
        Un grazie di cuore.

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      2. Ciao Blume, sono felice di rileggerti.
        Non posso che concordare con te su tutto.
        E sei stata proprio tu, la scorsa estate, a indurmi a spostare il focus. Per me è stato come aprire una porta girevole e vedere uno scenario completamente diverso, in cui anche io avevo un profilo, un ruolo, una movenza, un bisogno, un desiderio. Da lì parte tanto del nostro percorso di liberazione.
        Ti abbraccio con rinnovata riconoscenza.

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      3. Anche io ti rileggo con piacere, cara Speranza, e sono molto contenta di sentire in te questa nuova energia vivifica, legata alla vita, e anche di aver contribuito a questo tuo importante passaggio in direzione della salvezza.
        E sì, l’immagine del fortino è stata vera e anche forse è tuttora vera: ma ora ne sei la Feudataria, non più l’indegna abitante della tua bella casa scelta da te con tanta cura,una specie di occupante senza diritto: su questo tuo tasto ha giocato np, io sopra e tu sotto, nelle case come nella relazione… le case come metafora ardente della vostra relazione, inducendoti uno stato di vergogna proprio nel momento in cui la casa rappresentava proprio un tuo traguardo raggiunto e fortemente voluto: indurti a provare vergogna in associazione alla realizzazione di un tuo desiderio, questo nodo ti ha ferita molto,ha pigiato direttamente su ferite originarie: la tua stessa casa è diventata per te un luogo dell’anima verso cui proiettare emozioni di paura e vergogna, o anche di benessere, aprire o no le finestre, sentirsi difesa dallo stare chiusa dentro o chiudersi per non essere ferita dal fuori? non farsi vedere o non vedere?…
        Sono molto contenta di sentirti stare come stai, ti abbraccio ancora.

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      4. Buongiorno Blume, esattamente come hai scritto: np ha indotto “uno stato di vergogna proprio nel momento in cui la casa rappresentava proprio un tuo traguardo raggiunto e fortemente voluto“.

        D’altra parte, altri varchi non ne aveva, visto che poco gli ho raccontato delle mie cose personali. Ma sulla casa e la sua storia (è una casa che ho immaginato dal nulla, sulla sola base della sua posizione ed esposizione alla luce naturale e che poi ho ristrutturato con grande impegno e divertimento) mi sono aperta di più e lui ha infierito percependo che lì c’era qualcosa di importante per me. Inoltre una volta mi chiese di venire da me e io d’istinto rifiutai: un affronto dire di no a lui che sono sicura di avere pagato a caro prezzo.

        In quella stessa casa però ho rischiato di impazzire: non farmi vedere o non vedere? Quale delle due sofferenze e/o protezioni adottare tenuto conto che entrambe galleggiavano nel mare della mia vergogna antica di essere una povera sfigata senza alcun valore sociale, culturale, estetico, economico…?
        Qui np ha trovato vita facile, infatti ha sferzato colpi sì, ma tutto sommato senza nemmeno darsi troppo da fare, considerata la stupidità della preda, cioè io. Per quello non ha nemmeno temuto mai che gli potessi dare problemi con la moglie, perché mi ha considerata sempre una sfigata da tenere sotto la sua scarpa.

        A proposito di pensiero selettivo, np riusciva a condurre il giochino “io quassù tu laggiù” proprio grazie al fatto che si era focalizzato sul concept “Speranza + casa”, mentre aveva praticato una totale ablazione del resto, ovvero ciò che lo avrebbe potuto mettere più a disagio (perché lo percepiva senza che glielo dicessi) e che rischiava di far sentire LUI sotto: l’indipendenza, la libertà professionale, la dinamicità, la naturalezza, la cultura della mia persona. Quando intuiva questi valori in me, tramite occasioni fortuite e non certo perché io glieli comunicassi direttamente, percepivo sul suo viso un irrigidimento inquietante… quella invidia patologica a cui non avrei mai creduto se non l’avessi letta qui sul blog.
        Spostare il focus serve anche – e non solo – questo, a vedere chi siamo stati per i loro occhi malati.
        Buona domenica

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  10. Cara Speranza è proprio cosi, parlando sempre di loro perdiamo noi stesse.
    Tu, come me ,devi fare un grandissimo atto di volontà per superare il canto delle Sirene.Non sai cosa è significato per me, evitarla, evitare i luoghi, tapparmi in casa, salutarla correndo sulle piste ,rispondere fredda ai messaggi.Confini…come hai giustamente detto tu.Mura intorno a noi.
    Purtroppo il processo di disintossicazione è lungo ed articolato.
    Ieri vi ho dato un chiaro assaggio degli alti e bassi…ma rimango salda a ciò che ho scoperto e capito.Da li partirò, sempre.
    Un caro abbraccio Speranza, per me tu rimani un’ eroina…li nella tua casa a combattere , ma ne uscirai perché sei una donna forte ed intelligente.
    Un caro e forte abbraccio

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    1. Ribelle, sei molto cara e ti ringrazio con tutto il cuore. Credo davvero che questo blog ospiti donne e uomini dotati di intelligenza, forza e umanità. E tu ne se una perfetta rappresentante.

      L’immagine di casa mia come un fortino mi ha fatto sorridere ed è vera in qualche modo. Ho passato mesi con le imposte chiuse per non dare segni di vita che lui potesse intercettare, e soprattutto per non vedere la sua gioia di famiglia! Quanta sofferenza gratuita, cara Ribelle! Quanto tempo e quanta vita perduta “accanto” a loro. E averli vicino, come te del resto, non semplifica le cose, anzi. La maestra di sci che ha tentato di asservirti corrisponde a una discarica emotiva messa davanti a casa tua e il suo maleodorante comportamento arriverebbe a sporcare persino il biancore della neve, se solo tu glielo permettessi. Sii fiera di avere arrestato il suo progetto, pensa anche alla bravura della nuova allieva e di tante donne e tanti uomini che respingono gli abusi. Proprio come te, Ribelle nel nome e pure nella vita.

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      1. Cara Speranza,
        so che te l’ho detto tante volte ma lo ripeto e lo ripeterò sempre: la “gioia” della sua famiglia è solo una facciata…
        Ricordo quando mi hai detto l’altra sera che quando escono tutti insieme sembrano uno squadrone della morte, uno in fila dietro l’altro come soldatini addestrati…e che lui controlla ogni movimento esterno della moglie al punto da accompagnarla alla macchina con la sua, anche se per soli pochi metri, e poi vederla partire e lui dietro…ma ti pare che sia una famiglia felice questa?
        Queste unioni, quando durano, sono profondamente malate.
        La moglie accetta di essere trattata come una minorata mentale, i figli non oso immaginare.
        Le cene al lume di candela sul terrazzo sono solo uno show per te, per farti credere che hai perso chissà cosa…ma la verità è sotto i tuoi occhi quando li vedi nella loro patetica normalità quotidiana.
        Ti abbraccio

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      2. Buongiorno cara Spirito,

        Hai assolutamente ragione e mi ricordo bene tutto quanto mi è stato detto sulla gioia finta dell’allegro chirurgo e famiglia.

        Ci ho messo tanto tempo per crederci, ora però ci sono arrivata. Mi sembra un sogno, mi credi?

        Ti abbraccio con infinita riconoscenza

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      3. Cara Speranza , hai ragione ..anche io mi sto visualizzando in un fortino tra i monti.Mi sono arroccata nella mia famiglia, sono guardinga nei confronti delle nuove conoscenze, ho soprattutto paura di stare sola con lei.
        La foto che ha pubblicato su tutti i social mi ha creato disagio.Un gesto psicopatico. Oppure un goffo e infantile tentativo di imporsi come maestra .Certo è che mi sono sentita assediata.Poi per 4 giorni turbata.Oggi anche grazie al confronto con voi ,sto meglio.Ho letto e riletto i vostri commenti, siamo in una guerra ma possiamo vincerla anche perdendo un po’ di battaglie.
        Mi sento sempre un po’ visionaria, perché la mia relazione tossica a volte sembra una relazione sentimentale andata male.Anche quando lei con fare languido e piagnucoloso mi ha detto…mi manchi tantissimo..sembrava una fidanzata.
        Questo suo atteggiarsi mi stava portando sul baratro della confusione.
        Poi ho capito che voleva distruggere la mia immagine di madre e moglie tranquilla e forse ai suoi occhi ..banale.
        Questa cosa mi terrorizza se ci penso.
        Quindi devo pensare a questo,quando mi sento di darle il mio tempo, o il mio ascolto.
        Grazie Speranza ,mi piacerebbe tanto incontrarvi davvero, ma forse è meglio condividere le nostre anime per parlare più sinceramente.
        Un abbraccio e non scostare più quella tenda…

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  11. Claudileia cara , ieri sera ho finalmente seguito la tua intervista e stamattina mi sono svegliata con un forte mal di testa , tipico di quando ho la mente troppo “piena” .
    Di te Donna mi hanno colpito una bellezza ed una tenacia fuori dall’ordinario e con esse la consapevolezza che purtroppo nessuna è immune dai narcisisti .
    Stanotte mi è tornato in sogno un momento del mio matrimonio che avevo cancellato dalla mia mente e che ora riporto . Il mio ex marito voleva arredare il nostro giardino e aveva pensato di comperare una panchina ; io avevo risposto che sarebbero state più comode delle sedie sdraio , lui non aveva detto oltre e aveva comprato , appunto una panchina . Alla mia espressione ( delusa ? contraddetta ? ) aveva risposto sfogando un’ira mai vista contro la panchina che in breve tempo aveva quindi distrutto a martellate . Io avevo assistito alla scena impietrita , ero terrorizzata , avevo realizzato che lui avrebbe potuto scagliare quel martello contro di me con la stessa facilità con cui si stava scagliando contro la panchina . Poi , come nulla fosse successo , mi aveva chiesto se mi andava di fare con lui un giro al centro commerciale ; io , ancora terrorizzata , non avevo risposto e lui era andato da solo tornando poi a casa e riprendendo la vita di sempre.
    Anni prima avevo invece già sospettato lui frequentasse prostitute ; telefonava a vari numeri a pagamento che avevo richiamato scoperto quindi il tutto . Lui aveva negato accusando il vicino di casa di essersi collegato alla nostra linea telefonica e quando avevo voluto affrontare in questo senso il vicino di casa lui mi aveva convinta a non farlo per non compromettere i rapporti di vicinato.IL PC di casa era pieno zeppo di pornografia ” Sarà un virus ” diceva lui , e nella cronologia di ricerca vari siti di incontri con prostitute ” Non ho idea del perchè questi siti compaiano nella cronologia “.
    In tutto questo mia madre aveva semplicemente commentato con un ” Avrà perso la pazienza , stare con te non è affatto facile ” ( riguardo la panchina ) ” se ti ha detto che non va a prostitute evidentemente non ci va ” ( riguardo a tutto il resto ).
    Io da questo matrimonio ne sono uscita quando lui me l’ha permesso . Mia madre , a cui confidavo tutto riponendo in lei la massima fiducia mi aveva convinta io non potessi andarmene senza il di lui permesso a meno che lui non mi avesse mandata più volte in ospedale massacrata di botte e in fin di vita , cosa che lui non aveva fatto . Ho aspettato quindi fosse lui a decidere che potevo andarmene e quando lui l’ha deciso mi ha letteralmente cacciata di casa perchè la sua amante fissa ( una donna che lui da tempo presentava come sua moglie) aveva accettato di andarci a convivere .
    Sono uscita da questo matrimonio decisamente malconcia poi piano piano la mia vita è decisamente migliorata.
    Ascoltarti mi è ancora una volta aiutata , la bella persona che sei aiuta continuamente tutti noi . Ho voluto raccontarti tutto questo rendendomi conto che forse non avevo colto la gravità della situazione e ieri ascoltandoti ho avuto il tutto più chiaro .
    Grazie , grazie ancora ed un caloroso abbraccio ❤ .

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    1. Cara Aroundste, quando la madre è narcisa essa solidarizza sempre con il maltrattante della propria figlia. Non c’è niente da fare, le storie si somigliano in questo senso: ti dicono “Hai voluto la bicicletta? Pedala!”, senza minimamente considerare il nostro benessere psicofisico. Innumerevoli volte ho sentito dire dall’ex patologico “be’, se tua madre ti picchiava un motivo c’era! Non me la raccontavi giusta!”, perché nelle poche rare occasioni in cui si sono incontrati ho osservato un’intesa invisibile tra loro, che non è mai stata espressa davanti a me (al contrario della tua, che era palese), ma che avvertivo fortemente come una sorta di intesa tra vampiri. Fatto sta che mentre sei lì, in questa congrega di vampiri, non sei padrona del tuo destino e nemmeno dei tuoi pensieri, di modo che non riesci a identificare il pericolo che stai correndo. Dal punto di vista cognitivo sai che c’è qualcosa che non va in quel gesto, che si tratta di qualcosa al di fuori della norma, ma le tue difese sono state azzerate al punto da impietrirti anziché reagire. Certo, dopo gli scatti d’ira c’è sempre una quiete che non posso che concordare: è spaventosa! Resti a dir poco sconcertata del cambio di personalità IMMEDIATO: le emozioni vengono come soppresse quando vogliono. Interpretano le tue espressioni del viso e agiscono di conseguenza. Infatti, tu eri dispiaciuta e lui cosa ha fatto? Ha rotto violentemente la panchina. Dopodiché eri scioccata e lui ti ha proposto un’uscita come se niente fosse: cambio totale di personalità! Adrenalina-rilascio-quiete… lo stesso ciclo dei femminicidi: odiano la donna e sentono l’adrenalina correre nelle vene quando la maltrattano o la inseguono, poi la uccidono e c’è un rilascio della tensione… dopodiché vanno in galera e c’è la quiete, la disumana serenità degli assassini. Non è vero che un femminicida si pente e capisce cosa ha fatto. Quando ciò che ha causato in loro tanta tensione viene annientato – la donna – provano un senso di benessere tale da recarsi in questura per denunciarne la scomparsa senza provare il minimo stress, hanno la freddezza di cancellare le prove, accusare gli altri… oppure si consegnano dicendo che HANNO FATTO UNA ‘CAZZATA’. Sono bandiere rosse quelle che hai descritto e le menzogne che ha messo in piede per imbrogliarti per quanto riguarda la frequentazione di prostitute è gaslighting duro e puro, aggravato dalla complicità della tua mamma, che lo giustificava e come hai scritto tempo fa, lo trattava come un figlio invitandolo a Natale quando eravate già separati, quando eri umiliata e ferita e avevi tutto il diritto di non vederlo. Ti abbraccio forte!!! GRAZIE del sostegno e delle parole affettuose! Buona serata a te!

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      1. Cara aroundste, è proprio come dice Claudileia, gaslighting puro, l’ho subìto anche io quando gli ho detto che andava con altre (prostitute comprese) e ha negato dicendomi “tu sei pazza”.
        Pazze non siamo, ci volevano far diventare loro!

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      2. Ricordi bene del Natale , che per fortuna ora passo con una mia carissima amica a cui ho raccontato moltissimo di mia madre e del mio ex e che mi tratta meglio di una sorella 🙂 ❤ .
        Un abbraccio , grazie ancora ❤ .

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    2. Cara Aroundste, le tue parole mi toccano molto, in particolare quando parli di tua madre che faceva “comunella” con lui. È allucinante come una madre possa arrivare a massacrare i propri figli (spesso le figlie, e con grande soddisfazione) consegnandoli a qualunque carnefice si presenti alla porta. Ho una sensazione molto netta, ad esempio, che mi ha fatto sentire “sporca” per tanto tempo: io diciassettenne che volevo a ogni costo andare un weekend al mare con un ragazzo più grande di me (24 anni) e che i miei conoscevano. Mia madre resisteva all’idea del weekend, ma solo per farmi penare, tanto che poi alla fine ci prestò pure l’auto. Quando mi consegnò le chiavi lo fece però con un atteggiamento di disprezzo come a dire: sei una poco di buono e non meriti nemmeno le mie preoccupazioni di madre, nemmeno un saluto, solo uno sguardo che ti faccia vergognare per tutto quello che deciderai di fare durante il weekend. Mia madre mi consegnò a una persona che disprezzava pure lei, trasferendomi l’idea che quello mi meritavo (e curiosamente in quel weekend mi venne una febbre altissima nonostante fosse luglio). Sono meccanismi atroci e dobbiamo essere molto più che felici di averli compresi.

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      1. Speranza :
        La febbre salvifica , la tua mente che ha guidato il tuo organismo nel difenderti .
        Con madri del genere dobbiamo essere noi ad amarci anche se non ci risulta facile sopratutto quando la nostra autostima risente ancora della loro presenza . E’ l’unica via per rompere il meccanismo che ci farebbe altrimenti incappare in altri nuovi narcisisti ; se noi stesse non ci riteniamo degne di amore , perchè questo ci hanno insegnato le nostre madri , difficile sperare qualcun’altro decida noi esserne degne . Comprendere questi meccanismi è la salvezza e , come dici giustamente te , dobbiamo essere felici di averli finalmente compresi .

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  12. Per Spirito sulla finta gioia.
    ti avevo risposto, ma non vedendo il testo pubblicato lo rifaccio qui.

    Assolutamente “gioia compera” come si dice dalle mie parti, ovvero artefatta, finta, fabbricata.
    Oggi lo vedo e infatti non ho né paura di fissarla questa messinscena, ma – ancora meglio – non mi interessa vederla. Quando ci sbatterò contro – perché credo che capiterà – ti racconterò l’effetto e spero di non arrivare qui in lacrime (ma se accadrà, pazienza, me le asciugherò anche).

    La famosa famiglia del Mulino Bianco è un canto delle sirene perfetto per me, che la famiglia non so che cosa sia. Se non avessi affrontato questa mia fragilità a lungo rimandata (non sempre si riesce a fare tutto in una volta nella vita… si fa quello che si può!) oggi le cene a lume di candela di np e moglie avrebbero ancora potere su di me. Comprendere il focus e spostarlo è stata la chiave di volta, lenta ma progressiva, per capire da dove nasceva questo dolore antico, sordo e persino appassionato.
    E in quel dolore così profondo anche np sbiadisce per lasciare posto alle nostre di ferite (Come dice Blume, loro non hanno superpoteri che non vengano conferiti da noi). Allora i pesi cominciano a cambiare, c’è un dolore forte, ma c’è una via da seguire, una ragione, un perdono per se stessi in primis, una vergogna da smantellare amorevolmente. C’è del lavoro, insomma, e soprattutto ci siamo noi, in versione umana e non burattina.

    Così anche la “gioia compera” cominci a non desiderarla più così tanto…
    Ho divagato, al solito, perdonami.
    Un abbraccio

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    1. Hai fatto un passaggio fondamentale, Speranza, ovvero comprendere a livello razionale (quello emotivo avrà i suoi tempi ma ci arriverai pure) che non può esserci gioia laddove c’è menzogna e controllo.
      Stavo pensando che forse Npchirurgo, quando vi siete conosciuti, si era trasferito da poco nella tua città per lavorare in ospedale e magari moglie e figli vivevano nella casa precedente e solo in seguito lo hanno raggiunto (perchè magari dovevano finire l’anno scolastico nella vecchia scuola o lei chiudere con il suo lavoro).
      Potrebbero essere in affitto, e questo spiega anche la dozzinalità dei mobili che hai notato da lui…infatti nessuno si fa un arredamento bello in una casa che non è la propria.
      Magari si sarà ritrovato solo in una città che conosceva poco, e quando sei apparsa tu, peraltro vicina di casa, ha avuto l’occasione per riempire il suo vuoto del momento senza troppa fatica e con il massimo della comodità possibile.
      Potrebbe essere una spiegazione a tutto quello che ti è successo? Perchè anche a me francamente sembra impossibile che sia riuscito a “nasconderti” a famiglia così a lungo….
      Baci

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      1. Ciao cara Spirito,
        Credo che lei svolga una professione simile alla quella di np, per cui presumo che abbiano una seconda casa vicino all’ospedale in cui lavorano. Di qui, la casa libera di tanto in tanto: il martedì e il giovedì in particolare. Che squallore.
        Per anni ho fatto mille ipotesi: figli di loro due, figli di lei, figli di lui, un po’ e un po’, casa in affitto, casa di proprietà, ragazzi in collegio… insomma: ho perso tanto tempo fino a che, esausta, ho detto basta. Che siano ciò che vogliono, purché non mi disturbino più. Non ne voglio più sapere. E non è detto che un giorno non scenda e non righi l’auto a tutta la famiglia!!!

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  13. PER RIBELLE
    “Penso che loro vivano in un tempo scaglionato, vivono un momento poi se lo dimenticano.Lei mi disse due cose all inizio: guarda che sono una randagia. Ho la memoria selettiva.”: sì, funzionano così, qui non mentiva (ma aveva l’obiettivo di turbarti,eh, non di dirti una verità su se stessa!), e danno sempre l’impressione che si tratti di bizzarrie, in verità c’è un alone di minaccia, un metterti in guardia in un modo da pscicopatici, per turbare… Il mio np ha avvisato una sua fidanzata dicendole “guarda che io sono un bastardo”, a un’altra: “non dovresti stare con me, potrei spezzarti il cuore”, o ancora “io so staccare il piano dell’emozione nelle relazioni”, and similar. Mi ha detto lui di aver detto queste cose, e io non ho motivo di non credergli, qui, perché un np lo farebbe (una di quest frasi è stata quella detta a proprio a me).
    Veramente hanno la memoria selettiva: è per questo che non crollano mai, perché risparmiano un sacco di energia. Quando tu non sei davanti ai loro occhi, sono capaci di staccare da te col pensiero ed applicarsi totalmente in altro. Hanno una memoria emotiva come un pc i cui files possono aprirsi o chiudersi, totalmente in ambedue i sensi, o come un palazzo mentale con stanze che aprono e chiudono, totalmente, e molte vite parallele e medesimi agganci con un numero spropositato di persone.
    Noi questo non possiamo farlo. Essendo umanamente normali, rimaniamo col pensiero a loro, fissi, perché rimaniamo fissi sulla persona di cui ci siamo invaghiti e rimaniamo attaccati col pensiero a quella persona pure se non è sotto i nostri occhi (nei processi di invaghimento e innamoramento è normale che sia così), mentre loro non conoscono mai questa fase nelle relazioni, vagano perennemente e contemporaneamente altrove e quindi, in caso di difficoltà, hanno molteplici vie di fuga in cui nascondersi e ricaricarsi, mentre noi ci depauperiamo di energia soffrendo col pensiero fisso su di loro. Quindi, anche se li “colpiamo” in qualche round di confronto diretto, loro non si sfiancano mai perché aprono altri files relazionali che hanno lì pronti anzi già attivi e vivono altri tranquillamente film (finché possono e finché l’età e la forma fisica li sosterranno, dopo chissà… ma sono fatti loro).
    E’ questa una delle differenze più rilevanti fra persone normali ed np, che li pone in un grande vantaggio su tutti, la capacità di memoria selettiva, e proprio della memoria emotiva: possono aprire e chiudere i rubinetti delle loro emozioni, riescono ad automanipolarsi…

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    1. Cara Blume, Claudileia mi scrisse che l uso da parte sua del nome tecnico ,poteva presupporre una terapia psicologica.
      Comunque mi confermi che saremo sempre perdenti nel relazionarci con loro.
      Inutile ogni forma di rapporto .
      Ripartiamo da noi…spero di inculcarmelo in testa…
      Grazie 💜

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      1. Volevo aggiungere che hai fatto benissimo a darti un tempo oltre il quale hai deciso di rivolgerti a uno psicologo, io spero certo che ce la farai da sola.

        E sì, ti confermo assolutamente che si finisce col perdere sempre, con loro, soprattutto in termini di energia, perché sono talmente autoriflettenti che non c’è istante che non ti costringano a pensare a loro, a rispondere ai loro input, a fronteggiare le loro manipolazioni… Loro devono essere sempre attivi sotto il versante delle reazioni emotive dell’altro attraverso cui vedono di riflesso se stessi, altrimenti non percepiscono di esistere e si fa strada un vuoto impossibile da sostenere. Sono guasti, funzionano male. Inoltre, non resistono a lungo in condizioni di incertezza e quindi rapidamente accelerano anche le catastrofi, se percepite come un destino imminente. Tutto in loro è teso alla distruzione e noi non possiamo farci niente, l’unica cosa da fare è proteggere noi stessi rifocalizzandosi su noi stessi, riappropriarsi del nostro valore: tornare cioè ad essere soggetti depositari di bisogni, desideri, diritto ad essere rispettati e al benessere, come diceva bene Speranza in un post. Perché il lavoro di np è principalmente di annientare la tua dignità umana, condizionandoti affinché tu viva solo per lui, dimenticandoti completamente di te stessa.

        Riguardo alla tua riflessione sul fatto che l’andamento del tuo dolore assomiglia molto a quello di una storia sentimentale, sì, sembra anche a me, almeno così, a occhio e croce. Ma sai dire esattamente che sentimenti provi o hai provato per lei? Sembra ci siano ancora lati oscuri anche per te. Magari è un’infatuazione che può anche capitare a tutti, nella vita, e comunque mettici che esistono np che farebbero dubitare anche del proprio nome, figuriamoci dell’identità sessuale, ma se ti poni ancora oggi delle domande su questo aspetto, forse delle risposte che ti soddisfacciano e rispecchino il tuo sentire, forse devi trovarle, non so, è una cosa che mi è venuta in mente leggendo quella tua riflessione…

        Non mi ricordo invece la faccenda del nome tecnico e la questione della terapia psicologica (di chi? sua?)

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  14. Ciao a tutti, mi presento.
    Sono Chiara ho 31 anni e una bimba di 9.
    Ho lasciato l’abitazione in cui vivevo a luglio, perché credo di aver avuto a che fare con un narcisista.
    Sicuramente, bugiardo patologico e sicuramente violento verbalmente. Vali zero, sei un cancro nella vita delle persone, sei pazza, hai studiato 40 anni e non hai messo via niente, sono solo alcune delle offese. Quando glielo facevo notare rispondeva che si limitava a rispondere alle mie.
    Insomma, aveva finito anche per mettermi contro mia figlia, svaluta domi ai suoi occhi.
    Io ne sono uscita devastata, ho forte dissonanza cognitiva, credo di essere io la pazza, mal di testa lancinanti, io credo che ci lascerò le penne, non vivo più.
    Vi prego, ditemi che si guarisce.
    Un abbraccio

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    1. Cara Chiara, intanto benvenuta nel Blog.
      La cosa importante è che tu ora sia lontana fisicamente da lui, e che lui non possa più raggiungerti.
      Chiedi se può guarire da una violenza psicologica così grande.
      Le nostre esperienze, che pian piano conoscerai, dicono che si, si può guarire…ma questo avviene con un lungo percorso e ci vuole tempo, pazienza e avere fiducia che le cose miglioreranno anche quando tutto ti sembra nero e senza speranza.
      Un piccolo passo ogni giorno, senza fretta e senza colpevolizzarti se le cose sembreranno andare a rilento.
      Oggi alcuni di noi aiutano gli altri a venirne fuori, ascoltando e incoraggiando.
      Non so come tu sia approdata qui, ma posso garantirti che sei nel posto giusto.
      Leggi gli articoli di questo Blog, sono illuminanti, e poi scrivici la tua esperienza. Troverai sempre qualcuno che ti risponde.
      Ora la cosa che conta è che tu sia vicino alla tua bambina, che ti circondi di persone positive e che riprendi in mano la tua quotidianità….il resto verrà un pò alla volta.
      Un abbraccio

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    2. Ciao Chiara, Benvenuta anche da parte mia. Come ti ha detto Spirito Libero, sei approdata nel posto giusto. La prima cosa da fare é documentarsi e raccontarsi. Troverai qui dentro gente pronta ad accoglierti, spiegarti ed abbracciarti virtualmente. Hai fatto benissimo ad andar via. Adesso, con calma, un mattone dopo l’altro, inizia la presa di coscienza in direzione recupero di sé. Un abbraccio

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    3. Ciao Chiara, benvenuta qui sul blog.
      Anche io una delle ultime volte che l’ho visto sono stata definita “cancro” (che cosa terribile), la verità è che noi non lo siamo ed invece loro sono come l’herpes che ti compare ogni tanto, quando va male con qualcuna o quando sono annoiati (purtroppo si fanno risentire anche dopo mesi o anni).
      Se ti va, come già ti ha suggerito Spirito Libero, raccontaci un po’ di più della tua storia.

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    4. Cara Chiara, intanto benvenuta qui sul blog. La prima cosa che dovrai capire razionalmente (perché è proprio la ragione ciò che ci manca dopo aver subito per anni e anni attacchi verbali così violenti alla nostra integrità psicofisica!) è che hai vissuto un processo chiamato erosione identitaria. In parole povere significa che una persona o un gruppo di persone ti ha come vivisezionata, preso ogni singola caratteristica tua e buttato nel secchio. Vedo che sei stata attaccata anche per quanto riguarda i tuoi studi. Sappi che questo è un modo di negare i tuoi meriti ed evitare che in futuro ti renda totalmente indipendente. Seminando dei dubbi sulle tue capacità di andare avanti con le proprie gambe, vogliono minare le tue basi per far sì che tu non creda più in te stessa e torni ‘sempre lì’. L’intero processo che è stato condotto sulla tua persona e che ha incluso la manipolazione dell’immagine che hai di te, va considerato per ciò che è: un tentativo di renderti schiava a vita dei giudizi altrui. Il tuo ex non ha potere di vita e di morte su di te, lui non è padrone del tuo cervello: LA PADRONA SEI TU. Quindi la mia risposta non è diversa da quella che ti hanno dato Oliver, Valeria e Spirito Libero in precedenza: CERTO CHE USCIAMO!!! Quanti anni di vita hai dato a questa persona? Suppongo dieci o dodici, come me. Se nei prossimi dieci anni ti impegnerai nel volerti bene sempre di più, allora vedrai che che la tua stupenda bimba avrà soltanto ammirazione per te, e non solo compassione e pena per una mamma che vede sempre triste. Ti consiglio due articoli per iniziare a comprendere cosa sta accadendo con te in questo momento: https://artedisalvarsi.wordpress.com/2018/06/04/il-ruolo-della-dissonanza-cognitiva-nella-sindrome-da-abuso-narcisistico-e-gli-investimenti-della-vittima-per-salvaguardare-il-rapporto/ e https://artedisalvarsi.wordpress.com/2018/01/10/ogni-bellezza-verra-distrutta-perche-i-partner-perfetti-dei-narcisisti-non-esistono/. Un abbraccio grande a te e alla tua donnina. Dai che siete in due e ce la farete alla grande!

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  15. Per Blume. Cara Blume nel momento dell aggancio è stata molto seduttiva,quasi maschile..io ero come ipnotizzata ma non la vivevo come una infatuazione .Non pensavo a lei..mi stupivo sempre del come, della situazione che aveva creato.
    Poi col tempo, ho capito che ero nel legame biochimico .Lei con me era sempre gentile , molti complimenti,ma soprattutto la stimavo come maestra.
    Penso invece che lei avesse urlato oscuro ,nonostante gli amanti e il sesso esibito .
    È possibile che abbia proiettato tutto questo su di me.Si curamente mi ha fatto sentire la vergogna una volta..un episodio senza senso, io che l aiuto ad evitare uno scoglio e lei che mi dice’ lasciami la mano ancora pensano che siamo lesbiche”
    Sono rimasta interdetta, mai avrei pensato una cosa simile.
    Qui Spirito mi ha detto che secondo lei era una proiezione della sua vergogna.
    Comunque no…non ne ero infatuata romanticamente, ma presa da lei come personaggio, come vissuto si.
    Credo che alla mia età si capiscano certe cose …forse io non ho capito lei cosa cercasse in me, e sicuramente è una persona che ha tanto vissuto e chissà cos altro.
    In lei forse vedevo la libertà che per forza di cose non avevo più a causa della famiglia.Forse è stato questo…più i suoi mondi così particolari…gare, velocità.
    Un vero rebus..
    Grazie di questi spunti introspettivi…
    💜

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    1. Per Blume quando lei disse che aveva la memoria selettiva, Claudileia osservò che da parte sua l uso di una terminologia tecnica psicologica…appunto memoria selettiva forse poteva presupporre una cura psicologica.In effetti disse questo a proposito del fatto che tendeva a ricordare solo ciò che le interessava.

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      1. Si, infatti è un termine tecnico, ha ragione Claudileia. Ma lei che grado di cultura aveva? Si potrebbe definire una persona colta?

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      2. Anche a me, cmq, np svelava talora piccoli “Segreti”, frammenti del suo narcisismo, come quando mi disse: “non mi vergogno più di non vergognarmi”, “posso chiudere i rubinetti dell’emotività”, e cose simili. Non aveva fatto psicoterapie, ma potrei dire che aveva complessivanente uno cultura più alta della media, sebbene non avesse letto più del necessario degli studi post maturità (che si sia laureato o meno, non si è mai capito, aveva però senz’altro seguito corsi di specializzazione) perché è dislessico. Non aveva mai agio a leggere e nemmeno a scrivere, e cercava di coprirlo in tutti i modi. Ha ammirato e poi invidiato la mia predilezione per queste attività, sebbene lievemente dislessica anche io, soprattutto nell’invertire le lettere scrivendo, lui molto peggio, inoltre anche mancino, il che aggrava le cose, perché non si vede bene ciò che si scrive (lo si copre). Questi sono tutti dettagli per capire le dinamiche a cui siamo stati sottoposti, perché una ricostruzione soddisfacente della vicenda anche dobbiamo trovarla, per voltare vagina: è come se a un certo punto non dovessimo più avere dubbi sulla ricostruzione della storia, le funzioni, i ruoli, le dinamiche, le nostre parti in gioco. Adottare con certezza mentale ed emotiva la versione che riteniamo veritiera, che deve essere sempre vera per noi, senza più dubbi e revisioni. I dubbi vanno sciolti. Dopodiché, può farsi strada la delusione vera e il senso di impotenza ad affrontarli (nel senso positivo di elaborare la certezza dell’impossibilità che cambino): passando di qui, il distacco diviene una meta più realistica.

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      3. Anche a me Np aveva rivelato fin dall’inizio piccoli segreti…naturalmente io non gli avevo dato peso perché mi sembravano cose talmente assurde!
        La prima era “Io non soffro e se vedo qualcuno stare male ci godo.”
        In una delle nostre ultime discussioni (prima che io scoprissi che frequentava un’altra) arrivó a dirmi che “dovevo allontanarmi da lui perché lui distrugge le persone e che altrimenti sarei stata io a distruggere lui…”
        Solo dopo ho capito cosa intendesse dire ma trovo comunque ancora tutto così terribilmente assurdo.

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      4. A me disse, andandosene da una meravigliosa tre giorni a casa mia, “io non POSSO aver bisogno di te”. Come le frasi del tuo, è un segmento di narcisismo. Emergono cosi, a sprazzi, qua e là. Naturalmente questo non significa che queste siano convinzioni stabili in np, può ben essere che un attimo dopo con altra persona si percepiscano diversamente, anche molto buoni all’occorrenza. Dunque, questi sprazzi non significano consapevolezze stabili, in loro, e quindi non costituiscono base per cambiare.

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      5. A me è toccato:

        “Io sono pericoloso”
        “Io devo essere cattivo”
        Ma anche
        “Potresti distruggermi in un attimo”

        Follia allo stato puro. Anche il non avergli risposto “ma vai aff…”

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      6. Charlotte ciao, a proposito di “segreti”, un giorno credetti di riuscire a instaurare un dialogo serio con lui. Si iniziò così a parlare del suo bisogno di essere “scuro” (così disse), di questo suo piacere di non svelarsi, della sua convinzione di essere più interessante così facendo.
        Alla fine della discussione rimasi senza nulla, solo una grande stanchezza. A lui piaceva essere “scuro”. Per fare cosa, non si sa. Pagliacci di infima categoria

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      7. Ciao Speranza, è incredibile…sembrano fatti con lo stampino! Anch’io ogni volta che finiva una discussione di quelle un po’ “serie” mi sentivo stanchissima, non solo mentalmente, ma anche fisicamente. Non riuscivo a comprendere il senso di quello che mi diceva ma ora, grazie ai vostri racconti, mi è tutto molto più chiaro.
        Un abbraccio

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      8. L’espressione “vampiro energetico” a me non fa impazzire, ma è molto più che appropriata e noi ne siamo la dimostrazione.

        Buona notte

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      9. Un’altra cosa che non voleva assolutamente fare era parlare di sentimenti…anche durante la famosa nostra ultima telefonata quando gli ho chiesto di dirmi cosa provava mi ha risposto di non fargli quella domanda, di non fargli parlare di sentimenti. Mi ha sempre parlato di emozioni, ma mai di sentimenti…e mi diceva che pensava a me come se fosse un fatto straordinario.

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      10. Anche a me ha detto, nella breve fase del lovebombing, che io rappresentavo un fatto straordinario e la vera novità della sua vita, nel suo caso perché per la prima volta una donna gli piaceva in tutti i sensi, di testa e di corpo (nel tuo caso perché gli avrebbe smosso sentimenti. Questo può far parte del lovebombing, come esca, avendo capito che siamo donne che vogliamo contare e anche determinare, nella relazione.

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  16. Non ha fatto studi universitari, ma è intelligente e curiosa. Ha passato la sua giovinezza facendo gare .Quando mi ha prospettato il suo ‘ neo psicopogico’ ho pensato all ammissione di qualcosa…chissà.

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      1. domenica scorsa mi ha bloccata, e mi ha detto: mi manchi tantissimo, vengo a trovarti nella tua città, ti devo parlare di un neo psicologico, ma non qui in privato.Considera Blume che non ci parliamo da questa estate,che non sono stata più sola con lei.
        I suoi segreti erano nella sfera : amanti.
        Dall essersi posta come fedele e che mai avrebbe guardato uno sposato….ho scoperto scorribande cornaiole e infiltrazioni costanti nelle famiglie altrui.

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  17. Oliver , quando ancora non sapevo esistere il gaslighting ero infatti convintissima di non essere sana di mente , tra l’altro per anni ho sofferto di depressione e attacchi di panico con picchi di ansia elevatissimi che mi causavano una specie di simil allucinazioni . Lo psichiatra che mi aveva in cura mi aveva prescritto degli antipsicotici che avevo letto essere per la schizofrenia . La prova , insomma , che ero pazza .
    Per dire che lasciati i narcisisti alla loro strada non ho avuto più bisogno di questi farmaci , la mia ansia è praticamente nulla e depressione / attacchi di panico sono un ricordo .

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    1. Cara aroundste, è proprio così, ansia, depressione sono causate da loro, non ci servono psicofarmaci ma semplicemente dobbiamo disintossicarci da queste persone orribili.
      Ti abbraccio.

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  18. Buona domenica ragazze,
    condivido il pensiero di Blume quando dice che bisogna arrivare a sciogliere tutti i dubbi e arrivare a fare una ricostruzione coerente di tutta la vicenda, capendo cosa rappresentavamo per Np e come ci siamo poste nei suoi confronti.
    Una volta superato lo tsunami emotivo bisogna arrivare a quella che viene chiamata “Metacognitive awareness”, ovvero la consapevolezza cognitiva, cioè quello stadio in cui possiamo ricostruire la vicenda in modo chiaro senza sentirci influenzate da dissonanza e strascichi emotivi.
    Mi sono accorta che dopo un anno da che ho iniziato a raccontare la mia storia, via via riesco a parlarne senza turbamenti come accadeva all’inizio, ne parlo con più oggettività e senza giudcarmi. In passato avevo anche la tendenza a “romanzare” il vissuto, come se volessi raccontarmi una storia che potessi considerare accettabile nella mia mente, come ad esempio quando dicevo che tra me e Np2 c’era una legame speciale tra il lato oscuro delle nostre anime e cose così….come se avessi bisogno di dare una giustificazione plausibile a quello che invece era un rapporto basato sulla manipolazione e la svalutazione daparte dell’Np.
    Voglio dire, a volte si fa fatica ad ammettere che siamo state delle mere “funzioni” nella loro vita.
    Emotivamente abbiamo bisogno di pensare che c’era stata, sebbene per breve tempo, una “storia”, un legame (penso a chi si è sposato), ma purtroppo bisogna arrivare a scarnificare le cose e arrivare all’osso. Riconoscere che gli Np considerano ogni persona come un oggetto funzionale ad un aspetto della propria vita e basta, e per farlo hanno bisogno di coinvolgerti fingendo cose che non sentono, e che non proveranno mai.
    Toccare con mano questa realtà fa male ma é necessario per andare avanti e liberarsi.
    A mio parere non ci aiuta molto dire che erano mostri, stronzi maledetti ecc…sicuramente sono stati molto stronzi e dannosi, ma relegare il tutto al giudizio feroce verso un ex Np denota che siamo ancora coinvolte (anche l’odio, il risentimento, sono espressioni di legame). Non dico di assolvere o giustificare il male subito, sia inteso, ma di imparare ad attuare un sano distacco emotivo dall’esperienzabe riconoscerla per quella che è.
    Non so se siete d’accordo, mi piacerebbe sapere la vostra opinione.
    Un abbraccio a tutti

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    1. Cara Spirito, sono d’accordo con te. Per tagliare i ponti mentali ed emotivi con np, e per perdonarci di essere state nella trappola, è necessario arrivare a una nostra ricostruzione definitiva della vicenda, valida parimenti per il nostro cuore e per la nostra mente, in presenza o in assenza di np. Sostanzialmente, all’osso, questa è la mia: np è pervasivamente disturbato (questo significa che il disturbo non si esprime a tratti ma è sempre presente in ogni istante della sua vita e in ogni relazione che ha), quindi pure se in certi momenti può anche non aver finto con me e pure se ci sono stati momenti di forte intesa reciproca, il suo disturbo è tale che, attraverso la memoria selettiva e le difese primitive dell’Io (proiezione, etc.), non mantiene nulla delle emozioni provate, non le sedimenta in sentimenti reali, quindi questo significa che per np, quale che sia stata la nostra vicenda con lui, non siamo state amate neanche per un istante, siamo state – all’osso degli ossi – solo funzioni strumentali a procurarsi adrenalina ed emozioni momentanee senza le quali np non può vivere (perché non riconosce di esistere), emozioni che, per loro natura (emozioni continue e sempre forti), debbono essere sempre variegate e diverse (con diverse persone, in differenti contesti, anche molto diversi tra loro, esplorando a 360°).
      Stop. Np per me è tutto qui. Dei perché e dei percome è inutile parlarne, perché afferiscono al contingente, a tutta quella sequenza di azioni/reazioni che, sotto le continue spinte manipolative di np per controllare la situazione, si dispiegano e si esauriscono solo ai fini della funzione primaria del rifornimento narcisistico di np, compresa la nostra dissonanza e la disperazione indotta dalle loro manipolazioni. Se si allontanano speditamente, è perché percepiscono che debbono impiegare troppa energia per piegarci (e il gioco non vale la candela, magari qui aspettano, per riaffacciarsi, di non aver nulla altro da fare sul momento ) o perché hanno talmente esaurito la persona da non poterci ricavare più di tanto (magari qui, per tornare, aspettano che si ricarichi). Non si affezionano a nessuno e vagano errabondi alla ricerca di adrenalina, come drogati, e si soffermano su situazioni a loro comode (massimo risultato con minimo sforzo è il loro mantra). Sotto l’apparenza grandiosa e desiderabile non hanno spessore, non hanno valori (unico tiranno è il loro Ego), non hanno sentimenti, non hanno neanche veri affetti. Non hanno consistenza reale: sono spettri che camminano sulla terra, ad evocare i nostri. Non hanno storie vere da raccontare. Non hanno convinzioni. Non hanno neanche una vera e propria personalità (se non il tratto distintivo e pervasivo di essere disturbati).
      Passiamo agli effetti di ciò su di me, per condividere con voi il processo della mia esperienza: poiché questa è ormai la mia convinzione della mente e del cuore (faticosamente raggiunta: ho lottato moltissimo e a lungo contro la dissonanza di sapere chi è veramente np e contemporaneamente percepire il disperato bisogno psico-fisico di lui, la nostalgia di lui, il desiderio di lui), sto procedendo di conseguenza a “sistemare” alcune cose importanti dentro di me, dal punto di vista emotivo:
      ad esempio, posso accettare il fatto di non aver mai provato né provare rabbia contro di lui: questo è stato un punto per me difficoltoso, da accettare, perché temevo che la rabbia dovesse essere una tappa necessaria nel percorso di allontanamento da np, come leggevo da ogni parte, ma io non ne ho mai provata (mi ha fatto incazzare varie volte per i suoi atteggiamenti, lì per là, ma non ho mai maturato una rabbia globale contro di lui). Il fatto di non provare rabbia mi poneva pericolosi e inquietanti dubbi sul mio reale processo di allontanamento da np, mi si affacciava il timore di starmi ad autoingannare in quel mio percepirmi in allontanamento da np (il percorso sentimentale con np è pieno di autoinganni… i nostri e anche i loro), allontanamento che io avvertivo come autentico, sebbene a piccoli passi e in modo non del tutto lineare (con delle ricadute di interesse malsano verso np). Ero intimorita da me stessa e cercavo di farmi coraggio, e ne ho trovato anche molto da parte di molti, proprio qui nel blog, anche se a volte il dibattito mi ha trovata anche in difficoltà, ho anche patito molto alcuni fronteggiamenti diretti che non ha importanza ricordare ma che, cogliendomi in un momento particolarmente vulnerabile e dubbioso nel mio percorso di allontanamento da np, diciamo non mi aiutavano nella direzione del superamento del mio personale e specifico impasse con npin quel momento.
      Tutto questo per dire che, oggi, invece, a differenza di prima, il fatto di non provare rabbia per np mi sembra del tutto compatibile e coerente con la convinzione che ho maturato su np, di cui sopra. Voglio sottolineare che è importante superare certi nostri tilt di contraddizione emotiva interna, perché anche qui è la sostanza della ragnatela vischiosa di np, che loro sono una contraddizione in se stessi e che ti fanno stare perennemente in contraddizione con te stesso, in virtù dell’uso della dissonanza cognitiva che adottano come strumento principe di manipolazione: è dunque importante ANDARE NELLA DIREZIONE OPPOSTA, e maturare in primo luogo un sentimento verso np autentico per noi, e anche VALIDO SEMPRE, cioè sia sotto l’effetto dell’azione diretta di np sia in sua assenza: in breve, FUORI DALLA DISSONANZA COGNITIVA a cui np vogliono condannarci perennemente.
      A questo punto, non prima, si può fare strada anche la benevolenza, la compassione, l’indifferenza e bestemmiando dico persino anche l’affetto se viene… cioè quel che si vuole e si prova di sentimenti di natura positive e non più distruttiva (cioè superamento della rabbia, odio, del disprezzo che è sempre rabbia a basso costo energetico, indignazione… tutte emozioni negative che sono legittime e probabilmente anche necessarie come fase, ma che sono comunque espressioni di legame, come dici tu). Il fatto di non provare rabbia verso di lui, oggi come oggi mi sembra decisamente coerente con il stadio mio allontanamento emotivo da lui, pure se non sono passata dalla fase rabbia: ne concludo che ognuno ha le sue strade, l’importante è l’obiettivo. Andare nella direzione di sciogliere i dubbi e assumere una prospettiva sana che sia uniformemente valida per noi e non soggetta sempre a revisione e rovesciamento, come capita sempre con np.

      Grazie Spirito per lo spunto di riflessione.

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    2. Ciao Spirito,  sì concordo anche io, ed è una meta che, prima o poi, si raggiunge quando cominci a lavorare su te stessa come ho fatto io, tu e tante altre in questo blog.
      I tempi poi variano a seconda del tipo di rapporto che si ha avuto, credo, e come siamo ognuno di noi.
      L’accettazione del fatto che ciò che si è vissuto non era reale, che lui non era reale,  è l’inizio del percorso, forse il più doloroso e faticoso, ma perseverando e nonostante le ricadute,  si arriva a dove siamo ora.
      Concordo anche sul fatto che relegare il tutto su di loro non aiuta, ma la rabbia e il risentimento penso sia un passaggio obbligato, impossibile non provare simili sentimenti, ma concordo sul fatto che poi bisogna sedimentare e concentrarsi su noi stesse . Loro sono così, è un modo di essere che a loro sta bene così, noi, ad un certo punto, lo sappiamo bene che è così, ad un certo punto si collude per l’incapacità di reagire, per incredulità, ma in cuor tuo sai che dovresti scappare a gambe levate ma non ci riesci.
      Ecco, quando riesci a scappare si è all’inizio della liberazione.
      Un abbraccio

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    3. Ciao Spirito,
      condivido e concordo. Aggiungo anche che questo blog ha il potere di farci fare proprio tutto il percorso necessario per vedere le cose per ciò che sono. A un certo punto, la trama emerge e comprendiamo che il buon np, senza il fumo negli occhi che ci ha gettato a piene mani, non lo avremmo probabilmente nemmeno considerato.
      Detto ciò e per quanto mi riguarda, non credo di avere mai provato rabbia verso np e, come accaduto a Blume, la cosa mi preoccupava perché pensavo che senza quella tappa non si sarebbe attivata la mia guarigione.
      Ancora oggi non ne provo di rabbia, ma definisco np un autentico cog…ne: per la sua dabbenaggine, per il suo sprecare la bellezza degli incontri della vita, per il non saper esprimere alcunché di autentico, per la sua ostinazione nel mostrarsi potente e menefreghista (mentre la sua debolezza è molto chiara ai miei occhi), per la sua maleducazione, per la sua mancanza di gusto, per la sua assenza di passioni etc. etc.
      Personalmente, quando lo definisco un povero co…ne, non mi sento ancora legata a lui, mi sento distaccata e per nulla rancorosa. Se dovessi incontrarlo credo che potrei arrivare a dirgli che è un co…ne, ma senza alcuna rabbia.
      Non so, a me pare rassicurante (a parte la mia personale maleducazione nel dare a uno del co…ne, ma la metto in conto).
      Che dici, me la sto raccontando?

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      1. Speranza, è esattamente ciò che penso io di Np. In più di un’occasione gli dissi (senza dargli del c…..ne 😉) che il suo reprimere emozioni e sentimenti, sia negativi che positivi, è uno spreco totale della vita. La sua scelta di non abbandonarsi a vivere un legame, accettando che le cose possano anche andare male, è un non vivere.
        E nonostante tutto, provo dell’affetto nei suoi confronti perché da parte mia so che i sentimenti e le emozioni che ho provato nel periodo che ci siamo frequentati erano autentici.

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      2. “Da parte tua”, Charlotte. Il punto è questo.
        Noi li abbiamo visti con occhi amorevoli, passionali, comprensivi, valorizzanti…
        Ma il nostro sguardo non è mai stato il loro. È terribile ma è così.

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    4. Cara Spirito Libero e carissime tutte voi, che mi date sempre nuovi spunti di riflessione, ricostruire e capire il perché della mia vicenda con Np a volte mi risulta facile, altre volte impossibile. Lui è arrivato in un periodo della mia vita in cui mi sentivo (APPARENTEMENTE) serena e in perfetto equilibrio tra la mia vita sentimentale e lavorativa. Ovviamente mi sono subito resa conto che se fossi stata davvero così serena e appagata, lui non sarebbe riuscito ad insinuarsi così nella mia mente. Questa consapevolezza mi aiuta a dare un senso a ciò che è successo…forse se non fosse arrivato lui avrei continuato a vivere così ancora per chissà quanto tempo, nella convinzione di stare bene e di avere tutto ciò che desideravo, ma non è così. Sicuramente è stato anche questo crollo improvviso delle mie certezze a mandarmi in tilt…in pratica da una parte mi dico che conoscerlo è stata una “fortuna” (passatemi il termine) perché mi ha resa consapevole di non essere davvero felice. Anch’io, come Spirito, so di avere la tendenza a “romanzare” la mia storia con Np, a pensare che non sia stato tutto finto e che ci sia una specie di legame. Pensare che non sia stato tutto finto a volte mi aiuta, più del pensare di essere stata solo uno dei tanti oggetti di cui si è servito. E siccome i ricordi che ho del tempo trascorso con lui sono tutti belli, riesco solo a pensare che probabilmente se tornassi indietro rifarei le stesse cose (con una consapevolezza diversa). Questo pensiero in particolare mi fa capire quanto siano ancora forti i miei sentimenti per lui e quanto sia ancora lungo il mio percorso di “guarigione”. A volte mi dico che forse non voglio nemmeno guarire e che se volessi farlo veramente mi basterebbe mettere in atto tutte quelle cose che so benissimo mi aiuterebbero a dimenticarlo.
      Il fatto di non essere mai riuscita a provare rabbia nei suoi confronti invece non lo vivo come un’ostacolo. In qualsiasi ambito (sia lavorativo che personale) ho sempre pensato che non valesse la pena spendere energie provando rabbia verso qualcuno ma piuttosto confrontarsi, cercare un compromesso e nel caso non si riuscisse, accettare il fatto che non tutti possono pensarla allo stesso modo. E nel caso di Np mi ha aiutato molto la consapevolezza di avere a che fare con una persona con dei forti disturbi di personalità, cosa che non giustifica assolutamente i suoi comportamenti, ma in qualche modo l’ho accettato per quello che è e sono riuscita ad accettare quello che è successo.
      Non saprei dire invece con lucidità quali e se ci siano traumi infantili che ha risvegliato in me…a volte credo che probabilmente lui lo ha capito e io no!
      Buona domenica a tutte!

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      1. La tua analisi è molto lucida Charlotte e questo è un grande vantaggio per tirarsi fuori dalle sabbie mobili tipiche di un rapporto patologico. Complimenti e forza a te. E anche la giusta pazienza per continuare a comprenderti.

        Come ti ho scritto nell’altro post, il bene purtroppo lo vediamo solo noi. Se fosse stato BENE, non saremmo semplicemente qui a immaginare scenari diversi da quello attuale che ci vede, magari ancora traballanti, nella direzione opposta a np (per nostra fortuna!).

        Riallacciare i rapporti con np significa purtroppo trovarsi a terra un minuto dopo. È una scelta orribile e dura da accettare, ma rappresenta la verità. Noi non esistiamo come esseri umani per np, ma solo come elementi funzionali. Essi sono in grado di vivere a sprazzi e in tutte le direzioni, con grande disinvoltura e senza curarsi dei danni che procurano. Loro sono così e si piacciono così. E noi dobbiamo proprio rinunciare a capirli, semmai dobbiamo rivolgere questo impegno verso di noi, imparando il rispetto del nostro tempo e della nostra persona. Da loro non arriverà mai nulla Charlotte, e se mai arriverà qualcosa di simile uomo sarà farlocca e avrà un prezzo altissimo da pagare.
        Ne vale la pena?
        Pensiamo di meritare davvero questo?

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      2. Speranza, è proprio così. Il bene era solo da parte mia e ne sono cosciente, ma purtroppo ciò non mi impedisce di provare ancora dell’affetto per lui.
        Un abbraccio

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      3. È normale Charlotte, e conferma anche il tuo essere speciale.
        Guarire dall’abuso è un processo che richiede tempo, verifiche, tanti passi avanti e alcuni passi indietro. È una ri-costruzione di noi stessi, con i nostri mezzi e anche con nuove risorse che pensavamo di non avere.
        Ti abbraccio

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      4. Cara Charlotte,
        non devi pensare di non volere la guarigione solo perchè non riesci a staccarti da certi ricordi…è normale questo e fa parte del percorso, è una difesa della mente che così si protegge dal dolore dell’abuso. Siamo più portate a pensare “pazienza si vede che non era destinata ad andare bene” anzichè dirci “questa persona mi ha abusata”.
        Per abuso non dobbiamo intendere solo quello di tipo sessuale, ma ce ne sono tanti, a volte sottili e quasi impercettibili. Come sparire senza motivazioni e tenerti in attesa di una risposta, fare commenti apparentemente innocenti relativi ad altre ma che ti facciano sentire insicura, essere freddi dopo che fino ad un attimo prima sembravano carini e gentili.
        Anche io durante la relazione con il primo Np attuavo questa scissione, soffrivo per i suoi comportamenti insensati ma mi raccontavo la favola che avessimo un’intesa specialissma, una chimica unica al mondo e che per quante tipe potesse conoscere alla fine sarebbe sempre tornato a cercarmi perchè come me non c’era nessuna…
        Anche io come te quando l’ho conosciuto ero in un momento della vita in cui mi sentivo positiva e aperta a nuove esperienze…prima di lui avevo chiuso una lunga relazione insoddisfacente durata otto anni e mezzo e un’altra a distanza durata 8 mesi …non avevo rimpianti o nostalgie ma solo tanta voglia di qualcosa di nuovo e bello da vivermi giorno per giorno. Non pensavo nemmeno ad un futuro, volevo essere pienamente dentro il presente e viverlo al meglio, come credo dovrebbe essere sempre…ma spesso ce ne dimentichiamo restando legate a passati che non possono tornare o immaginando un futuro che non verrà mai.
        Non che mi fossi buttata a capofitto con lui…inizialmente ero stata anche prudente ma poi è stato bravissimo a convincermi con la recita del bravo ragazzo umile e serio.
        Quello che per me è stato veramente difficile da accettare è che lui tornasse a cercarmi sapendo che voleva umiliarmi con i successivi abbandoni e triangolazioni, ci ho messo tanto a comprenderlo ma quando ci sono arrivata ho avuto finalmente la motivazione per non cercarlo più.
        Un abbraccio

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      5. Spirito Libero, quando io ho conosciuto Np non ero sentimentalmente libera. Per questo motivo, quando ho capito di provare interesse per lui, ho cercato di reprimere le mie emozioni pensando fosse una cosa passeggera, un’attrazione momentanea. Stavo da moltissimi anni con una persona ed ero convinta di essere felice così, di non desiderare altro. Inoltre avevo finalmente intrapreso il percorso lavorativo che sognavo da molto tempo e mi sentivo totalmente appagata. Probabilmente il fatto che avessi già un fidanzato è stato per Np ancora più eccitante. La sfida di dover conquistare una persona già impegnata, unita all’idea che forse poteva intraprendere con me una relazione poco impegnativa, sono stati la combinazione perfetta per lui.
        Anch’io ho iniziato la storia con Np con i piedi di piombo, mentre lui con il suo love bombing sembrava essersi buttato a capofitto. Quando poi ha capito che mi stavo innamorando di lui ha cominciato a distaccarsi e a diventare freddo usando come giustificazione quella di avere problemi sul lavoro.
        Penso anch’io (come facevi tu) che tra di noi c’era una chimica unica e un’intesa speciale, ma la “favola” che racconto a me stessa per rifiutare la realtà dolorosa è che lui non vuole stare con me perché non sono così manipolabile come lo sono forse le altre donne con cui è stato/sta. Nella fase del love bombing gli dissi apertamente che non aveva alcun bisogno di lusingarmi in quel modo con messaggi continui e frasi carine per attirare la mia attenzione, perché avrebbe avuto comunque il mio interesse. Ho sempre cercato di fargli capire che non ero attratta da lui per i suoi tentativi di farmi sentire unica e speciale, ma perché realmente lo trovavo una persona intelligente e interessante con cui avevo piacere di parlare e stare in compagnia…una volta gli dissi che avrei voluto che riuscisse a guardarsi attraverso i miei occhi, così magari capirebbe che non ha motivo di comportarsi così. Mi rendevo conto che questi miei continui tentativi di far emergere le sue emozioni lo mettevano a disagio. E infatti ogni volta che ci ritrovavamo a fare discorsi così “intimi” poi spariva…

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      6. Cara Charlotte, quindi se non ho capito male Np con la sua presenza ti ha fatto rendere conto che la tua relazione era carente in qualcosa di cui forse non eri del tutto consapevole?
        Hai poi chiuso con il precedente fidanzato?
        Si, hanno decisamente problemi ad entrare in contatto con la sfera emotiva, anzi, quello è IL PROBLEMA. E’ come sbattere contro un muro di gomma.
        Cioè, loro vogliono suscitare emozioni e sentimenti negli altri e sanno come ottenere questo risultato, ma non sanno amare nessuno davvero perchè in fondo non amano nemmeno sè stessi,
        hanno bisogno di sentirsi amati ma poi quell’amore lo rifiutano perchè li costringerebbe a calare tutte le loro maschere e a farsi vedere per come sono, con tutta la loro spaventosa fragilità. Per cui preferiscono rifuggire tutto ciò a vantaggio del controllo che esercitano attraverso la manipolazione.
        Se possono decidere come e quando chiudere i rubinetti delle emozioni a loro piacimento (come diceva l’Np di Blume) allora si sentono onnipotenti perchè mai nessuno potrà ferirli. Questo è quello che credono, e agiscono di conseguenza.
        Laddove intravedono una possibilità di rapporto intimo scattano in loro tutte le antiche autodifese per distruggere l’oggetto d’amore che hanno sempre sperimento in modo disfunzionale nel loro primo attaccamento fallito con la madre.
        Almeno questo è quanto dovrebbe esserci alla base di tutto, poi alcuni studi parlano di possibili cause neurologiche (ci fu tempo fa un dibattito su questo qui sul blog per cui secondo alcuni il narcisismo è il risultato dell’amigdala che sarebbe “difettosa”)…io sono per la concausa di vari fattori, uno non esclude l’altro a priori ma è indubbio che tutti i narcisisti hanno avuto un trauma originario che poi si è trasformato in un permanente danno psicologico.
        per questo non dobbiamo nemmeno dannarci al pensiero che se ci fossimo comportate in modo diverso “forse” le cose sarebbero andate meglio…purtroppo sarebbero andate comunque così. E questo vale per tutte le loro relazioni, anche se con alcune persone riescono anche ad andare avanti a lungo perchè creano una dinamica malata che si autoalimenta grazie alla dipendenza che creano nel partner (l’ultimo libro di Claudileia lo spiega molto bene).
        Un abbraccio

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      7. Spirito Libero, esatto è andata proprio così e ho chiuso la relazione con il mio precedente fidanzato. Se a tutto c’è un perché, direi che questo è stato il mio “perché”…l’averlo conosciuto ha fatto sì che mi rendessi conto che la mia storia precedente non mi stava rendendo poi così felice come credevo.
        La tua descrizione su Np è tristemente perfetta e noi non possiamo farci assolutamente niente.
        Un abbraccio e buona giornata

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      8. Cara Charlotte anche la mia np è giunta in un bellissimo momento della mia vita, anche lei ha fiutato chissà quale mancanza ,anche io ho pensato che magari aveva un lato umano .
        Invece,Charlotte, sono tutti uguali nel loro disturbo. Prenderne atto significa evitare a noi stesse tanto dolore inutile
        Un caro abbraccio

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      9. PS per Charlotte io la chiamavo la mia amica karmica, parlavo solo di lei..di quanto fosse simile a me,di quanto fosse brava, coraggiosa.
        Se ci penso…vorrei sprofondare😭

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      10. Ribelle hai pienamente ragione…ma io continuo ancora a vedere Np esattamente come tu vedevi lei. Spero anch’io di riuscire un giorno a svegliarmi e trovarlo patetico e insignificante.
        Buonanotte

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      11. Charlotte, non ti angosciare e dormi bene più che puoi. C’è bisogno di calma e concentrazione e pazienza. Starai meglio anche tu.
        Nel frattempo approfitta del blog e delle tante sezioni presenti, dissonanza cognitiva in primis (mia grande compagna di viaggio).
        Un abbraccio

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  19. Ciao care,
    Io riparto da oggi.Oggi ho preso una lezione con un maestro diverso.Era inconcepibile per me, la vivevo come un affronto alla np.
    Ebbene oggi è stato bellissimo.Una lezione tranquilla, serena, con tante risate e molte correzioni.Ho subito pensato che quando ero con lei non ero mai cosi leggera, ero sempre in tensione.E gli scambi sugli impianti erano atti di mutismo o le solite sue storie trite e ritrite.
    Oggi forse ho voluto incominciare a chiudere un cerchio provando a me stessa, che la gabbia me la sono costruita io ,nel mio cervello.
    Oggi ero felice come se avessi avuto l’età di mia figlia…mi sono riconnessa con un momento di puro divertimento e apprendimento.
    Il famoso suo neo psicologico unito alla svalutazione della frase ” così come ti ho lasciata ti ho trovata” mi avevano provocato una forte dissonanza.
    Ho riflettuto tanto stanotte sui vostri scritti, e penso che sia giunto il momento di ricominciare da me ,da questa passione ,dalla gioia di passare il mio tempo con la mia famiglia.Oggi per la prima volta ho portato il mio 11 enne a sciare …senza sentirmi inadeguata o terrorizzata.
    La verità è che sono stata brava ad eliminarla…se l ho fatto e perché ho avvertito la necessità di togliermi da una situazione tossica e soffocante.Devo avere più fiducia in me e nelle mie sensazioni.Da oggi voglio educare il mio cervello a percepire la serenità delle persone solari, a non interrogarmi più su cosa dice e pensa la np.
    Se non ci è riuscito forse uno psichiatra io non potrei mai fare niente per lei.
    Ma posso fare tantissimo per me.
    Neanche io provo rancore, provo solo dispiacere per lei.In qualche modo mi ha insegnato qualcosa di bello, poi non poteva insegnare più niente..non poteva dare nulla.
    Il mio sentimento nei suoi confronti era forse questo…io ti salverò perché tu sei speciale.Ma nessuno può salvare una persona disturbata.
    Ecco ..oggi mi sono rimessa in gioco,per me, perché tutto è partito da un’ idea di svago e divertimento…ma non pensavo di incontrare un nemico così…all’improvviso…
    Quindi mi dico forza Ribelle…non crogiolarti più in questa ragnatela vischiosa .
    Un abbraccio a tutte le guerriere

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    1. Ciao Ribelle, sono felice di questa tua ultima testimonianza. Percepisco una leggerezza di cui avevi di certo bisogno. C’é una cosa che scrivi che secondo me va sottolineata per la sua importanza nel processo di distacco: “il non rancore”. Il non sentire assolutamente nulla verso queste cancrene umane, é lo step di massima importanza. Mio malagrado in questo sono ancora lontana. IL rancore verso i miei familiari mi logora e a tutt’oggi condiziona la mia salute ed il mio quotidiano. Non so se esista il perdono verso chi, sangue del tuo sangue, ti annichilisce tutte le volte he ne ha la possibilitá ma so che é mio dovere trovare un modo per recidere questo vincolo emotivo. Ti abbraccio Ribelle.

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      1. Cara Valeria ,
        non credo che il non aver rancore sia per forza una cosa positiva.Mi spiego..
        Io per natura, se chiudo interiormente con una persona, chiudo per sempre.
        Il rancore in questo caso, sarebbe inutile perché sprecherei altre energie,odiando.
        Ma qui sto parlando di una pseudo amica opportunista e manipolatrice che godeva nell esercitare un potere su di me.Se fosse stata un genitore o un amore, sinceramente non so cosa avrei fatto.
        Forse il rancore in questi casi così abusanti serve anche come veicolo per sfogare le proprie emozioni.
        Io ho provato rabbia ,ma verso me stessa.Rabbia a settembre, ottobre per aver permesso ad una tizia venuta dal nulla di mettere in crisi il mio mondo.Poi ho visto che l inizio del no contact porta a questo, e mi sono rasserenata.
        Per lei provo pena.Ho compreso che non è ,passami,una stronza qualunque ma ha un disturbo.Ed io sono una delle tante persone che ha asfaltato nella sua vita.Tutto impersonale…anche la cattiveria.
        Vista così, ho spostato il focus sul perché io le abbia permesso di abusarmi.
        E qui si apre un mondo…
        Però loro…sono dei poveracci ,sono pigri,sono prevedibili,sono infantili…colpiscono a caso ,colpiscono per sentirsi vivi.
        Non oso immaginare il dolore ad averli come figli, padri,madri…mariti.
        Ma credo che ci sono abusi talmente profondi che meritano la rabbia, l odio ,l ostracismo a vita.
        Un abbraccio e sii forte💜

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    2. Ciao Ribelle, se penso a te che porti il tuo piccolo (ti prego, lasciami definire “piccolo” un trappolino di 11 anni, anche se probabilmente lui non sarebbe d’accordo!) vedo te che insegni con entusiasmo, cura, dedizione e che sei felice e soddisfatta nel vedere un’altra persona felice.
      E questo non vale solo per l’amore materno, ma per tutte le relazioni sane.
      Nulla di più lontano della tua ex maestra di sci, vero? Manco facesse bere dal sacro calice… tutta questa necessità di abbassare gli altri per esaltare una propria abilità… ma di che cosa stiamo parlando?

      Infine, una cosa sulla psicoterapia: non sei tenuta a fare nulla, ma qualora tu la dovessi attivare, avrai il vantaggio enorme di tutto il percorso fatto qua.

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      1. Cara Speranza, il mio 11 enne è ancora un bimbo coccolone😊Se mi sono buttata in questa avventura ad un’ età in cui tutte le mie conoscenti hanno abbandonato le piste per paura…è perché volevo stare con i miei cari.
        Poi inaspettatamente ho scoperto uno sport che mi ha letteralmente rapita…e purtroppo ho incontrato una np.
        Non mi sono piaciuta nei miei ultimi post.Non sono più quella persona manipolata e invischiata…ma incontrandola ed essendo presa alla sprovvista dal suo attacco,ho ceduto.
        Poi oggi con il nuovo maestro, mi sono sentita tranquilla …ma ho subito pensato al mio modo di atteggiarmi futuro: aggressiva come quando attacchi la massima pendenza .Quel momento in cui vedi il burrone e devi buttarti verso di lui se non vuoi cadere.L istinto di conservazione di porterebbe ad indietreggiare, ma se lo fai …sei a terra.Quindi aggredisci quel vuoto e sei subito sull’ altra curva.
        Questa metafora..e ciò che devo richiedere a me stessa.
        Non ho mai avuto rancore nei suoi confronti, ma ,non ho capito me stessa e questo attaccamento ad una persona così negativa.Secondo me la risposta è che io ho sempre accudito …forse ho voluto vedere quel suo lato debole e bisognoso .In fondo mi dicevo , io sono fortunata ho degli affetti…vedi lei com’è sola.Poi chissà…a volte scattano dei meccanismi,degli ingranaggi che si accordano con dei momenti, dei vissuti
        Sono sempre stata vigile, ma avevo sottovalutato la tossicità, lo stillicidio,le svalutazioni che non sapevo cogliere ..e tutto il resto .
        Sono forte,ho passato prove più dure..non posso subire così ,una persona che se vogliamo,non è neanche nella mia vita.Chissà chi è, mi chiedo…io non lo so.
        Cara Speranza tu forse sei l unica che mi può capire…due mesi ed altri che verranno arroccata nel fortino.
        Però ora sto bene.Sono distaccata.Certo..finché la eviterò.
        Domanda: ma anche a voi capita di non poter vedere le foto? Io vedo un mostro…e vedo me esangue.
        E poi vedo una somiglianza somatica con altri np..( due smascherati da due mie amiche )
        Non sono Lombrosiana ma hanno questi occhi piccoli pungenti fissi…sorrisi a 42 denti..espressioni che io definisco rettiliane..
        Non so se vi ho raccontato che una foto in particolare mi getta nel panico…la sua espressione è sguaiata, alterata mentre mostra un trofeo,ed io dietro di lei che sorrido pallida.
        Vi abbraccerei una ad una …perché il lavoro introspettivo che riusciamo a creare qui..è un tesoro prezioso.
        Grazie

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      2. Sono felice che il tuo trappolino sia ancora desideroso di coccole materne ❤️❤️❤️

        Quanto alle foto, non ne ho di lui, tantomeno mie e sue insieme (quelle hot che ci siamo scambiati erano “decapitate” e quindi poco utili e comunque distrutte… mamma mia che pena!). Però ti posso dire che quando guardo le mie immagini di allora prendo spavento per il vuoto e il senso di sgomento che ho nello sguardo.

        Infine, l’immagine della discesa con grande forza e intensità proprio per evitare il burrone è splendida. Ti auguro di passare oltre questa esperienza dura con la forza della conoscenza e del coraggio, ma anche con la potenza della pazienza. Nessuno di noi si è troppo piaciuto in certi momenti, ti posso rassicurare su questo, ma abbiamo subito un abuso serio con l’aggravante della gratuità: dobbiamo darci il tempo per riprenderci, come dopo un brutto infortunio… mica ti butti su una nera, no? 😊
        Un abbraccio

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  20. Grazie delle vostre opinioni, ragazze, è sempre un piacere interagire con voi.

    Per Blume:
    Quando parli dell’affetto che puoi concerderti di provare dopo aver elaborato tutto in modo razionale e scevro da ogni condizionamento emotivo negativo…a cosa ti riferisci esattamente?
    All’Np nella sua totalità (considerando che è un malato irrecuperabile) o al “personaggio” che ti ha fatto provare sensazioni piacevoli nello stare insieme?
    Anche io, se elimino dalla mente tutte le brutture, potrei sentire un certo affetto per Np1, ad esempio, ricordando certi momenti in cui si era insieme e si parlava tenendoci per mano, sembrava davvero vicino. Ma poi se ripenso a come si comportava dopo…non posso non sentirmi ancora ferita, anche se ripeto, ho elaborato tutto e non provo odio nè rabbia.
    Per me è difficile, pur avendo superato lo tsunami emotivo, provare affetto, per quanto io abbia anche vissuto con entrambi gl Np dei momenti “piacevoli”.
    Cioè non riesco a provare sentimenti positivi verso qualcuno che mi ha talmente svalutata da farmi dubitare da me stessa e del mio valore, per quanto io razionalmente sappia che ciò avviene a causa della loro patologia…
    Un abbraccio

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    1. La questione dell’affetto… nel post ho detto: “bestemmiando dico che forse, maturato un distacco vero, può anche farsi strada l’affetto”: bestemmiando, perché certo è un contraddizione in termini provare questo sentimento verso l’abusante. Io, come Charlotte, a lungo ho avvertito questo sentimento, in assenza di rabbia, come ho sempre ammesso: considerando la sua condizione patologica, soprattutto, ho avuto anche sentimenti di tenerezza nei suoi confronti (mescolati a molti altri, eh…). Oggi come oggi, maturata una distanza mentale, non so più se posso definire come tale quello che provo: rispetto a lui, in me prevale senz’altro la delusione (preciso: la MIA delusione: è lui che ha deluso me e non il contrario, è lui che non è stato alla mia altezza e non il contrario), una forma di compassione per la sua inguaribile patologia e la sua vita sostanzialmente inappagante, conservo anche un ricordo positivo delle poche cose belle vissute insieme (una forte intesa fisica e mentale come parentesi sempre più rade fra sclerate sempre più ravvicinate), ma, più di tutto questo, la distanza mentale ed emotiva mi spinge a non interrogarmi più tanto su quello che lui provoca in me quanto piuttosto sui miei desideri e bisogni che mi portano lontano da lui: più che altro, mi viene naturale concentrarmi su ciò che NON voglio da una relazione sentimentale. Il resto, riguardo a np, è quello che è: spiccioli di resto di un conto salato già pagato, residui di antica stalattite, gocce finali del suono perturbante della sirena… neanche mi va più di scandagliare in profondo il mio sentire verso di lui e neanche mi agiterò se qualche lucetta artificiale dovesse improvvisamente mettersi
      a brillare di finta luce…

      Sono capitata per caso in un sito che spiega come le donne forti chiudono con np: i toni sono un po’ troppo trionfanti e netti, ma secondo me si dicono cose vere e mi fa piacere condividerle con voi tutte:
      le donne forti sono simpatiche e gentili ma non ingenue (quindi si rendono conto se i sentimenti altrui sono inautentici), le donne forti sono empatiche (e quindi avvertono se qualcuno le sta ingannando), le donne forti ammettono i loro errori ma non sono disponibili ad assumersi responsabilità che non hanno (quindi rifiutano di essere colpevolizzate), le donne forti non credono solo alle parole ma hanno bisogno di fatti, le donne forti mantengono la propria opinione se ci credono (e quindi reagiscono al gaslighting), le donne forti sono consapevoli del proprio valore (e quindi non si fanno svilire), le donne forti non accettano di tacere di fronte alle contraddizioni e alle menzogne (quindi reagiscono e mettono in ridicolo np), le donne forti non si fanno distrarre dai giochi di prestigio e smascherano np che, messo con le spalle al muro, non può far altro che calare la maschera: le donne forti si oppongono a np, non abbassano la voce, non diventano burattini nelle loro mani, quindi np di fronte alle donne forti non potranno che battere in ritirata e cercare altre fonti.
      Io penso che noi tutte siamo donne forti, persone forti, anche se facciamo fatica a convincercene: non tutte le consapevolezze del nostro valore e non tutte le reazioni di rifiuto ad np sono arrivate contemporaneamente, in noi, abbiamo subito maltrattamenti e anche creduto di impazzire, ci siamo percepite debolissime e nulle, ma alla fine abbiamo ognuna di noi maturato queste consapevolezze su noi stesse e deciso di staccarci da np, che in molti casi – e non fortuitamente – ha deciso lui di allontanarsi da noi.
      Aggiungo anche, di mio, che le donne forti si aiutano a vicenda per rendersi consapevoli della propria forza: siamo qui sul blog a dimostrarlo.

      Un abbraccio corale

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      1. Bellissimo, grazie🤗🤗🤗
        proprio oggi l allieva 2 mi ha mandato un messaggio…tu che sei forte.
        Penso che alla fine loro abbiano percepito questa nostra forza, la miccia della loro invidia patologica.
        Buon pomeriggio a tutte

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      2. Davvero molto bello Blume…
        È vero, le donne forti sono ancora più forti quando si aiutano…é proprio così.
        Questo non è un posto per signorine tremebonde e vergognose ma per donne che hanno lottato e sofferto e vogliono riprendersi in mano la propria vita, senza timore di mostrare le proprie ferite.
        Un abbraccio

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  21. Ciao ragazze.
    Innanzitutto, grazie di cuore per le vostre risposte immediate, mi hanno fatto un piacere immenso.
    Dunque.. Ho dedicato a questa persona, il padre di mia figlia, 11 anni di vita. L’ho conosciuto a 20 anni e dopo un anno aspettavo già la bimba.
    I primi 4 anni, ho vissuto nella mia città, in quanto studiavo giurisprudenza all’università e mi spostavo il week end per andare da lui (che abitava a 60 km di distanza). All’inizio, percepivo che fosse poco sincero ma non ci volevo credere, non lo accettavo. Purtroppo, lui è bugiardo patologico, mente sempre e comunque. Nega anche l’evidenza : più di una volta, dopo avergli fatto notare alcune cose, negava dandomi della pazza. PAZZA: parola che mi sono sentita ripetere all’inverosimile e quando io gli chiedevo perché mi trattasse così mi rispondeva che era la verità.
    Dopo l’università mi sono trasferita da lui, con la promessa che poi, dopo i 18 mesi di tirocinio in uno studio legale, mi avrebbe seguita nella mia città. Questa promessa per me era fondamentale, fino ad allora, mi ero sacrificata io per lui, e finalmente lui lo aveva capito ed era disposto a fare l’incontrario. Peccato che fosse tutto finito. Una trappola. Allo scadere del termine di tempo pattuito, ha iniziato a trovare scuse di natura economica (nel frattempo faceva mutui e fideiussioni di cui io non ero a conoscenza) e io non sapevo cosa fare.
    Ho aspettato li altri 3 anni finché ho capito che dovevo andare via.
    In questo tempo, stavo male, ho iniziato ad andare in terapia e ho iniziato a credere di essere matta io. Durante le litigate mi ripeteva che valgo zero, che sono una nullità e si, più di una volta ha colpito i miei studi, settore in cui, peraltro, ero molto talentuosa. Peccato che ora non mi rimanga più nulla in mano se non un ammucchio di macerie da ricostruire.
    Ho perso la salute, occasioni lavorative, e anche il rapporto con mia figlia (che sto faticosamente ricostruendo). Ah si, perché, oltre il danno, la beffa. Non solo mi ha trattata così, mi metteva anche contro mia figlia svaluta domi continuamente ai suoi occhi.
    Nonostante ciò, credo di essere io il problema e che lui non sia davvero narcisista.
    Questa è parte della mia storia.
    Grazie a tutti,
    Vi abbraccio.

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    1. Cara Chara,
      una delle caratteristiche delle relazioni con narcisisti patologici è la costante svalutazione a cui la risorsa viene sottoposta nel tempo.
      Quella di farti sentire pazza, ossessiva, inadeguata é la strategia che loro attuano per avere il controllo su di te e tenerti sotto scacco.
      Anche se io non ho avuto un rapporto così impegnativo come il tuo con i due Np da me conosciuti, ho comunque notato che loro tendono a voler minare le basi della tua sicurezza per avere un maggior controllo su di te.
      Dopo aver innescato la dipendenza affettiva e/o biochimica iniziano una lenta opera di erosione identitaria innescando sensi di colpa e incertezze, dando e togliendo, esaltando e svalutando.
      La manipolazione é l’unico modo che hanno per gestire i rapporti.
      Anche io come te sono laureata e anche il mio primo Np ha voluto svalutarmi perché si sentiva intellettualmente inferiore e questo non poteva sopportarlo.
      Così, non potendo competere a livello intellettuale e culturale é andato a colpire altrove, con la triangolazione, facendomi sentire sempre a rischio di essere sostituita con chiunque potesse essere più carina o giovane di me e di fatto attuando la cosa nella pratica, visto che durante i tre anni di relazione mi ha lasciata più volte per altre.
      La cosa importante, come ti dicevo l’altra volta, è che tu abbia trovato la forza di reagire interrompendo questo circolo vizioso staccandoti da lui. Hai fatto una cosa importante per te stessa e tua figlia. Non è da tutti trovare il coraggio di dire basta, specie dopo anni di abusi psicologici.
      Quindi brava e vedrai che piano piano la tua vita cambierà in meglio lontana da Np.
      Loro invece non cambieranno mai, ma questo non deve rappresentare un nostro problema.
      Le persone importanti siamo noi ed è su di noi che dobbiamo concentrate le nostre energie per stare bene.
      Ti abbraccio

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      1. “Quella di farti sentire pazza, ossessiva, inadeguata é la strategia che loro attuano per avere il controllo su di te e tenerti sotto scacco.”
        Hai detto bene Spirito Libero, lo fanno per avere il controllo su di te e per indurti ad accettare le loro condizioni.

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      2. Oliver, Spirito e tutti,
        a testimonianza del fatto che l’emersione dalla nebbia è progressiva e che ci vuole pazienza e concentrazione verso se stessi: questa cosa del volerci far impazzire io mica l’avevo “registrata” su di me; non ero la compagna ufficiale di np pertanto non c’era nemmeno la possibilità “domestica” di farmi dubitare di situazioni, visto che non vivevamo assieme.
        Eppure adesso mi rendono conto che la strategia di farmi impazzire l’ha adottata eccome su di me, comportandosi in modo anomalo nelle situazioni “normali”, dicendo una cosa e facendo l’opposto, usando l’ambiguità in ogni nostra comunicazione, facendomi credere assolutamente di volermi vedere e poi negandosi…
        La sensazione di impazzire me l’ha trasferita il mio corpo stamattina quando ho letto Oliver in risposta a Spirito, nel senso che leggendo le righe, la sensazione spiacevole si è materializzata in modo automatico e poi, sempre automaticamente, il mio cervello l’ha collegata a np. E io ho realizzato.
        Posso scriverlo solo a voi, chiunque altro mi direbbe “buongiorno, era ora che ti svegliassi, sono anni che leggi articoli sul gaslighting e ancora non avevi capito?”. No, avevo capito ma non ero riuscita a vedere questo abuso su di me, pensavo che questo non mi fosse stato applicato, invece tutto il copione si ripete, come una ricetta: dal primo all’ultimo passaggio.
        Vi abbraccio e auguro buona settimana

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      3. Buongiorno Speranza, faceva esattamente così anche con me…diceva che gli mancavo e che non vedeva l’ora di vedermi e poi si negava trovando sempre delle scuse assurde. Non ho mai pensato che potesse essere una strategia per cercare di farmi credere pazza, grazie infinite per questa chiave di lettura.
        Un abbraccio e buona giornata a tutte

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      4. Caro Spirito Libero, hai perfettamente ragione.
        Il problema è che io ho iniziato a soffrire, da un po’ di tempo, di disturbo ossessivo, rimugino su tutto a prescindere. Non so se questa sia una conseguenza del rapporto con lui, o se mi sarebbe comunque insorto, so che mi ossessiono e questo peggiora tutto. Anche perché lui mi ha dato svariate volte della pazza per questo motivo ed io ho paura che abbia ragione in un certo senso. Sicuramente, il grosso stress psicofisico cui sono stata sottoposta non mi ha aiutato in nulla. Scusate lo sfogo. Ma come vi dicevo, lui prendeva i quaderni che scrivevo in terapia e ad ogni discussione diceva “chi è pazzo? Chi va dallo psicologo?” e queste cose mi hanno ferito tantissimo.

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      5. Ciao Chiara, non sei pazza. Hai subito un enorme trauma e tutto quello che provi ne è la conseguenza. So che certi pensieri possono essere ossessivi ma per quanto possa essere difficile devi cercare di non rimuginare e provare a concentrarti su qualcosa che ti fa stare bene. Io ho fatto così e piano piano i pensieri ossessivi sono diminuiti, ci vuole tempo ma devi sapere che tutto è dovuto all’abuso psicologico che hai subito. Non colpevolizzarti e non dubitare mai di te stessa, cerca aiuto nelle persone che ti vogliono bene. E se hai bisogno di sfogarti, puoi farlo quando vuoi…qui sei nel posto giusto.
        Ti abbraccio

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      6. Grazie Charlotte, grazie mille di cuore.
        Ma io sono già ossessiva di mio, non so se mi spiego. Quindi confondo tutto e penso che forse su certe cose aveva ragione. Ma se continuo a ragionare così, non ne esco più. Un abbraccio

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      7. Cara Chiara, se vai sotto nei commenti credo di aver risposto alla tua domanda sull’ossessione…
        Tranquilla…ci siamo passate tutte e alcune di noi ancora adesso, nonostante no contatc fermo e consapevolezza a ,volte hanno ancora pensieri ricorrenti edifficili da scacciare.
        Io ho avuto varie ossessioni, soprattutto riguardo al primo Np, che piano piano se ne sono andate con la conoscenza, studiando e poi confrontandomi.
        Ci sono stati come dei “flash” improvvisi che hanno fatto luce su un aspetto che non capivo e mi si sono sciolti dei nodi mentali che magari avevo avuto per settimane o mesi. Erano come illuminazioni improvvise che mi facevano capire chiaramente il perchè di certe dinamiche. Vedrai che succederà anche a te.
        Parlarne serve molto e non è una perdita di tempo, quindi manda fuori tutto e vedrai che ogni cosa avrà la giusta collocazione nella tua mente man mano che andrai avanti.
        Un abbraccio

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      8. Grazie, Spirito Libero, sapere che anche voi avete vissuto con l’ossessione indubbiamente mi conforta moltissimo..
        Ora, sono nella fase in cui mi do colpe, penso che se mi fossi comportata diversamente non sarebbe finita così male ecc ecc..
        Ma passerà.
        Un abbraccio

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      9. Sì, Chiara, bisogna superare questa fase di dubbi, perché se c’è una cosa assolutamente certa è che con np, qualunque cosa si faccia, va sempre a finire male. Semplicemente, perché corrisponde al loro reale obiettivo.
        Un abbraccio

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  22. PER TUTTE..ora vi racconto un aneddoto karmico che mi ha reso fuorviante il tutto.
    Su fb, lo stesso giorno in cui l ho conosciuta 2 anni dopo…quindi febbraio 2016 lei pubblicava la foto del mio paesino d origine lontano dal mondo…con una didascalia che inneggiava all amicizia.Vi rendete conto? La coincidenza?Lei abita 1000 km da lì, non lo conosceva…
    Poi altra coincidenza…una campionessa della sua disciplina sportiva secondaria,è del mio paesino…
    Terza..quando ebbe un bruttissimo incidente sciistico, andò per sua scelta a riabilitarsi nella città ove ho la casa al mare.
    Tutte queste coincidenze hanno cementato l immagine idilliaca…quindi anchebil destino ha messo lo zampino.

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  23. Cara Speranza, è incredibile come le foto rimandino un’immagine reale ..la nostra immagine esanime direi.
    Si hai ragione ,dobbiamo portarci pazienza…io ieri ho detto ai miei figli ,che sono piccolini ,di ricordarsi che in amore e in amicizia bisogna scambiarsi le cose in modo uguale. Se qualcuno prende senza dare, non è un amico.
    Insomma non finirò mai di insistere con loro e con me stessa sul concetto di reciprocità.
    È vero siamo state ferite in modo disarmante…noi che davamo amore ,amicizia ,aiuto…e loro che arraffavano deridendoci. Nella loro testa…stupide sempliciotte.
    Io le ho sempre percepite queste voci…dietro le mie spalle.Il suo prendermi in giro con l amica sorella.
    Quanto sono stata ingenua , pace…io ero sincera.Lei mi ha pure presentato la mamma ,la famiglia…mi ha portata in quella che era la sua cameretta con le foto di lei giovane…come potevo non crederle?
    Ero felice di aver conosciuto una persona così distante dal mio mondo, per giunta maestra della cosa che più mi piaceva.
    Ho peccato di ingenuità ,ma non ho commesso nessun atto vile e subdolo.
    Non devo vergognarmi mai.
    Ti abbraccio cara…spero che l allegro chirurgo si trasferisca,così da lasciarti felice nella tua casetta.
    Un grande abbraccio

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    1. Ribelle cara, penso anch’io di essere stata vista come una stupida sempliciotta, ma non riesco a dispiacermene perché, anche da presunta sempliciotta, sono sempre stata linda e pulita nei sentimenti e nei comportamenti. Come te del resto.
      Loro ci hanno viste così perché DOVEVANO vederci così, diversamente non avrebbero potuto sostenere il confronto tra la loro morte-in-vita e la nostra vita-vitale.
      Sappiamo bene di non essere né stupide né sempliciotte, ma che pensino pure ciò che desiderano… e ognuno si prenda le proprie responsabilità.
      Infine, il principio della reciprocità: sono felice di sapere che lo insegni anche ai tuoi bambini, tornerà sicuramente utile.
      Buona serata cara

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  24. Per Speranza :
    Sono contenta che ti si sia dischiusala porta di una nuova consapevolezza….
    Anche a me è successo questo. Ogni tanto, avevo un’illuminazione su qualcosa che fino a un giorno prima non avevo minimamente capito o negavo inconsciamente.
    Quella della svalutazione per indebolirti (i suoi nomignoli, il negarsi ad cazzum dopo averti provocato il desiderio) sono tutte micro erosioni identitarie…per farti sentire inadeguata a sua signoria che deve dettare tempi e modi degli incontri.
    Nel mio caso, con il secondo Np, questa forma di svalutazione avveniva nel negare un appuntamento con tempistiche adeguate. Mi cercava quasi sempre quando ne sentiva il desiderio e io dovevo essere ne luogo da lui prescelto nel giro di mezz’ora.
    Come se non avessi una mia vita e dovessi essere sempre disponibile a comando. Ma tanta era la voglia di vederlo che spesso credevo a questo assurdo modo di vederci.
    Se non riuscivo a farcela e magari rilanciavo per un alte giorno, lui era glaciale e ovviamente si negava.
    Per negare questa manipolazione mi raccontava che avevamo una relazione adrenalina che ci spingeva a correre come pazzi l’uno dall’altra, anche se a correre ero solo io.
    Se vuoi ridere un pò riguardo alle scuse sul negarsi dopo aver creato desiderio, una volta Np1 mi diede appuntamento e quando ero quasi arrivata mi disse che “gli si era bruciato il motore della macchina”. 😀
    Buon inizio settimana a tutte ❤️

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  25. Per Charlotte: cara Charlotte ,ho incominciato a capirci qualcosa,quando ho incominciato a guardare solo ai fatti.Allora…esempio, a parole..lei in questi mesi ha detto in giro che mi avrebbe invitata per un aperitivo ( considera che l inverno scorso era fissa a casa mia…più settimana al mare…e forse mi avrà offerto 2 aperitivi in croce),diceva che le mancavo ( abita dietro casa mia ) etc etc…fatti: nulla
    Questa prospettiva applicata a 2 anni di frequentazione mi ha fatto sentire quella che ero per lei…una polla da spennare.
    Ossessione. questa avviene perché ti fanno sentire speciale…nel mio caso l allieva mai avuta ..e poi ti allontanano, ti triangolano pure con gli oggetti se possono, ti spingono a cercarli ,poi come nel mio caso ti fanno credere che senza di loro non puoi migliorare, non puoi sentirti liberamente a casa tua perché lei ti ha trovato la casa…lei conosce le persone..
    Una mia amica all epoca…mi disse proprio : mi sembri ossessionata da lei.Questa osservazione mi colpi e poi( pazzia) incominciai a pensare che me ne fossi invaghita.Tu immagina…alla mia età con una bella famiglia , io invaghita di una di una certa età ..ma perché???
    Lei proiettava ambiguità…ora ne sono convinta, la sua ..forse è lei che si era invaghita .chi lo sa!
    Ora ciò che mi ha salvata dal baratro..e solo ora so, che ho rischiato ,perché incominciava ad allontanarmi da mio marito con la scusa di frequentare alcuni suoi amici,è stata la mia integrità.
    Il saper riconoscere i miei valori .Quei 4 fondamentali della vita .
    Quindi cara Charlotte, guarda ai fatti, guarda ai valori personali, ascolta il sesto senso.
    Un abbraccio

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  26. Ciao ragazze,
    come avevo scritto alcuni commenti fa sembra che le vaffa e tra il primo Np e la sua fidanzata stiano sceicchiolando pesantemente e lei sembra essere entrata ufficialmente nella fase di svalutazione….
    So che non dovrei interessarmi di come procede labsua vita ma per tanto tempo sono stata sconvolta nel vedere la loro felicità esibita da lui Facebook, ho trovato la cosa di una cattiveria inaudita….lui sapeva bene che avrei visto e sapeva che avrei sofferto.
    A lungo mi sono imposta di non guardare le loro foto insieme e di proseguire nel No contact ma poi intorno a inizio anno non ho resistito alla curiosità di dare un occhio ai loro profili.
    Ho avuto la prova che lui l'”ha solo usata per triangolare a distanza me e altre ex, inesatti non ha mai cambiato il suo stato da” single” a “imoganto” e anche questa cosa mi dava da pensare ma non l’avevo collegata direttamente alla sua volontà di creare insicurezza e dubbi siain oei che nelle ex… pensavo più ad una sua pigrizia, e nelle foto loro sembravano così carni e uniti.
    Per la seconda volta mi ha ingannata esibendo una falsa felicità…razionalmente mi suonava tutto strano ma ero convinta che la loro fosse una storia riuscita.
    Ultimamente provo una specie di strano senso di coppa nei confronti di questa fidanzata, capisco che sta soffrendo e mi chiedo se a suo tempo avrei dovuto quantomeno avvisarla di stare attenta a lui e dirle del narcisismo….
    Probabilmente non mi avrebbe creduta e io stare passata per quella gelosa e invidiosa della loro felicità.
    Ho sempre sostenuto che le alleanze tra donne di uno stesso Np siano destinate a fallire perché entrambe manipolate e alla fine l’Np adora queste cose perché per il suo ego sapere che due donne se lo contendono è il massimo della cuccagna.
    Voi cosa ne pensate? Ho fatto bene a starmene dietro le quinte in silenzio o avrei dovuto avvisarla del pericolo?
    Non mai avuto rancore per lei perché non sono stata scartata a suo favore ma avevo già chiuso da alcuni mesi con Np prima che si metyrsaer insieme.
    Oggi a distanza di tempo capisco quando sia fondamentale la conoscenza. Tante, troppe vittime deoi stessi personaggi seguono un destino di sofferenza…
    Se da una parte mi sento sollevata perché ho finalmente la prova che lui è uguale con tutte (pensavo fosse stato così solo con me) dall’altra provi molta compassione per questa ragazza e so che per lei sarà ancor più difficile staccarsi perché ha avuto un ruolo importante nella vita di lui.

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    1. Stamattina gli svarioni ortografici sono pazzeschi 😂 ma come ha fatto il T9 a trasformare in vaffa “le cose” tra loro è un mistero….forse ha intuito il mio vaff a tutta questa situazione assurda creata dal narcisista 😂

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      1. Grazie del riscontro cara Charlotte, credo quindi che alla fine sia stato un bene restare dietro le quinte anche se ho sofferto molto ma almeno non gli ho mai dato la soddisfazione di vedermi ferita.
        Diciamo che l’unica cosa che ancora mi brucia è constatare che nel mio caso i tempi della svalutazione sono stati piuttosto rapidi (dopo due mesi di conoscenza) mentre nel caso di lei ciò è avvenuto dopo quasi due anni di relazione stabile. Il risultato non cambia ovviamente ma riapre la vecchia ferita dall’essere stata considerata solo come la “tappabuchi” del momento.
        Ma forse é ancor peggio quello che è successo a lei: usata per ben due anni come morosa di facciata.
        Credo che l’altra ragazza di cui parli sia stata poi scartata perché aveva finito di svolgere la funzione per cui lui l’aveva scelta : triangolare con te, provocare tue reazioni e godersi lo spettacolo.
        Posso solo immaginare come si sia ricaricato quando lei gli ha confidato che vi sentivate.
        Che pietà di individui….
        Un abbraccio

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      2. Secondo me i tempi della svalutazione variano in base a quanto noi siamo disposte a sopportare…mi spiego meglio. Forse nel tuo caso è stato così veloce perché si è subito reso conto di non poterti manipolare e che avrebbe dovuto spendere più energie nel tentativo di “tenerti a bada”, mentre l’altra molto probabilmente era più gestibile.
        L’altra ragazza del mio Np c’era già prima di me e anche a me bruciava tantissimo il pensiero che le cose con lei fossero durate di più. Poi ho capito che era semplicemente perché lei non aveva mai osato chiedergli di più, quando abbiamo parlato mi aveva anche confidato di avere avuto dei dubbi sul fatto che lui avesse un’altra ma non glielo aveva mai chiesto apertamente…io invece avevo manifestato a Np i miei sospetti in più di un’occasione e facevo pressione per avere qualcosa di più, non mi accontentavo delle briciole. E immagini benissimo: quando ci siamo trovati tutti e tre per chiarire la situazione non ho visto negli occhi di Np alcuna vergogna o pentimento o senso di colpa, ma solo tanta eccitazione per sentirsi l’oggetto conteso da due donne. In quell’occasione mi sono anche resa conto di come l’altra (più giovane di 20 anni) pendesse dalle sue labbra ad ogni sua parole…lì ho capito subito che lei gli avrebbe dato un’altra possibilità perché era totalmente in balìa delle sue manipolazioni.

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      3. Cara Spirito Libero, Charlotte ha perfettamente ragione. Si tratta dello stesso rapporto disfunzionale che ha vissuto con te con le stesse identiche dinamiche. In più non sai se questa ragazza avrà l’intelligenza emotiva di capire le tue buone intenzioni. Se lui ha pompato al massimo il lato narcisista di lei nella fase iniziale, a questo punto penserà che tu ti sei messa in competizione con lei e non vedevi l’ora di strapparle “l’uomo”, in più svelerai a lui che ancora lo controlli… Perché lei va certamente a raccontargli per filo e per segno tutta la vostra conversazione. Ricordati del termine ‘lealtà demenziale’ di Inaki Pinuel: anche con il rapporto finito o agli sgoccioli gli aguzzini vengono tenuti informati da ciò che accade dalla vittima stessa. Un abbraccio e buona giornata a te!

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    2. Cara Spirito Libero, secondo me hai fatto benissimo a rimanere in silenzio. Sulla base della mia esperienza personale posso dirti che se tu avessi provato a parlare con la nuova ragazza di Np, da un lato lei avrebbe faticato a crederti perché lui (come ben sai) è bravissimo a fingersi ciò che non è. Dall’altro ti saresti trovata contro Np che ti avrebbe diffamata agli occhi lei, facendoti passare per pazza, ecc.
      A me è successo più o meno così quando ho scoperto che Np aveva un’altra, inizialmente sia io che l’altra ci siamo volute incontrare per sapere da quanto tempo la storia andava avanti da entrambe le parti (perché lui ovviamente ha negato l’evidenza sia con me che con lei) e poi per cercare di capire cose che da lui non saremmo mai riuscite a sapere. Dopo pochi giorni lei ha iniziato a mentirmi sul loro riavvicinamento, da complici siamo diventate nemiche e questo perché lui molto probabilmente l’ha manipolata mettendomela contro. Io non ho più cercato di parlare con lei, nè di metterla in guardia…ma come te ho guardato i social perché nonostante avessi capito che era un Np, lo avevo visto talmente interessato a lei e determinato a riconquistarla che mi era venuto il dubbio che provasse davvero qualcosa di autentico per lei. Invece dopo appena un mese lui l’ha lasciata facendo ricadere le colpe su di lei, bloccandola sui social e diffamandola. Quando ho visto come l’ha trattata da un lato mi ha fatto pena e in parte ho rivissuto quello che lui aveva fatto a me, dall’altro lato mi sono sentita sollevata perché è stata la conferma che lui è davvero Np.
      Un abbraccio e buona giornata

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    3. Buongiorno Spirito,
      uscire allo scoperto ti avrebbe portato solo ulteriore sofferenza e difficilmente avresti salvato la sua attuale vittima.
      Lui avrebbe goduto da due fonti (te e la sua compagna), tu ti saresti fatta carico anche dell’ostilità di lei. Roba che ti beccavi pure una diffida da lui… pensa che rifornimento aggratis per np.
      Ti ho raccontato di una mia amica in ambito lavorativo, ottima professionista finita nelle mani di un manipolatore che l’ha fatta impazzire la scorsa estate, oltre che farle sudare sette camicie per farsi pagare le sue fatture (lui è un suo cliente ed è un personaggio molto potente).
      Lei si è confidata con me raccontandomi di sensazioni sue molto precise, mi sembrava di leggere una di noi sul blog. Mi sono spesa per aprirle gli occhi (prima però l’ho aiutata a recuperare il credito e ne vado fiera), mostrandole le strategie manipolatorie che lui mette in atto. Risultato: lei dice di non capire perché lui faccia certe cose, non capisce perché lui la cerchi, è al tempo stessa certa che lui non la cercherà più, ma se ne dice soddisfatta eppure continua a parlarne e a immaginare business con lui. Insomma: è assolutamente accerchiata da lui.
      Morale: quando vedo questa collega, ora la sento più guardinga, anche se parliamo solo di lavoro (anzi: parliamo SOLO di lavoro perché lei non si fida più di me). Magicamente, nel mio profilo LinkedIn è apparso che lui – persona a me completamente sconosciuta da sempre – ha visitato la mia pagina.

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  27. Grazie del riscontro cara Charlotte, credo quindi che alla fine sia stato un bene restare dietro le quinte anche se ho sofferto molto ma almeno non gli ho mai dato la soddisfazione di vedermi ferita.
    Diciamo che l’unica cosa che ancora mi brucia è constatare che nel mio caso i tempi della svalutazione sono stati piuttosto rapidi (dopo due mesi di conoscenza) mentre nel caso di lei ciò è avvenuto dopo quasi due anni di relazione stabile. Il risultato non cambia ovviamente ma riapre la vecchia ferita dall’essere stata considerata solo come la “tappabuchi” del momento.
    Ma forse é ancor peggio quello che è successo a lei: usata per ben due anni come morosa di facciata.
    Credo che l’altra ragazza di cui parli sia stata poi scartata perché aveva finito di svolgere la funzione per cui lui l’aveva scelta : triangolare con te, provocare tue reazioni e godersi lo spettacolo.
    Posso solo immaginare come si sia ricaricato quando lei gli ha confidato che vi sentivate.
    Che pietà di individui….
    Un abbraccio

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    1. Cara Spirito come sai ,io ho parlato con l allieva 2…non la conoscevo ,ma lei ovviamente conosceva me e le mie prodezze.Non ho esitato ad allarmarla, lei era già convinta di quanto buona, brava fosse…ed io cattiva che non la calcolavo più. Proprio tu mi mettesti il tarlo della triangolazione…era così…
      Un bacione ps tu hai fatto benissimo…nel tuo caso avresti ottenuto un efferto boomerang

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      1. Cara Ribelle,
        anche secondo me nel tuo caso hai fatti benissimo e sono contenta di averti dato l’input della triangolazione, che hai saputo evitate e gestire al meglio disinnescndo per tempo il tentativo di Np di triangolare con entrambe e in più ricavarci guadagno.
        La solidarietà tra donne è fondamentale.
        Purtroppo quando invece c’è un uomo di mezzo le dinamiche sono diverse e subentrano gelosie e competizioni. I narcisisti questo lo sanno bene e ci giocano alla grande.
        Quello che io trovo davvero imperdonabile, nonostante vada inquadrato all’interno della patologia che li caratterizza, é che giochino con i sentimenti altrui in modo così amorale.
        Np1 non ha minimamente considerato quanto lei si fosse legata, lo ha permesso solo per avere a fianco una donna fissa perché gli faceva comodo.
        Io a lungo ho davvero pensato che lui avesse trovato in lei la persona giusta, é invece era solo un oggetto funzionale ai suoi scopi (facciata e triangolazione).
        Ti abbraccio e avanti così 😘

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  28. Sai Spirito, bisognerebbe sbugiardarli pubblicamente..amanti,mogli e amiche…sono tutte nella stessa barca! Ho aiutato una mia amica ad individuarne uno,del genus maligno.Non sai che ha fatto a questa ragazza…robe raccapriccianti.
    Svalutazioni pesanti dopo i rapporti sessuali, morsi durante gli stessi, non ha usato precauzioni, poi lei ha scoperto che lui andava pure con uomini.
    Siccome lei è una tosta, lui le diceva…tu sei la mia scommessa,perché non cedi .Stava per cadere nel baratro, quando io le ho raccontato della np …e mentre le raccontavo gli schemi narcisistici..lei era sconvolta.Per puro caso.Ma parlandone lei ha avuto il coraggio di non vergognarsi, mi ha raccontato dell ossessione, della violenza ..
    È fuggita…ma senza le mie indicazioni avrebbe perseverato sicuramente.
    La faccia di questo tizio: un vampiro
    La stessa espressione volgare e satanica che ho visto in una mia foto.
    Se ci penso, io non immaginavo esistesse questo mondo,questa gente.
    Pensavo…ecco uno stronzo…ecco un arrogante..ma non avevo mai avuto a che fare con una personalità disturbata.
    La mia prima reazione, quando ho saputo dell esistenza dell allieva 2 e’ stata di protezione nei suoi confronti.
    Ero angosciata per lei.
    Poi grazie a Dio lei si è rivelata molto corazzata e schermata, questo l ha indubbiamente aiutata.
    Ma grazie a te ho capito la sua possibile manipolazione con conseguente mia devastazione.
    Grazie e ancora grazie🤗🤗🤗🤗🤗💜

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    1. Mi fa piacere che da questa brutta vicenda ne sei uscita più forte e sei stata anche capace di aiutare persone vittume reali o potenziali di Np. ❤️😊

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  29. Per Spirito.

    Per carità, hai fatto benissimo a non avvertire questa nuova fiamma: non sarebbe servito a salvarla e anzi te la saresti ritrovata contro come acerrima nemica, perché lui per smentirti avrebbe aumentato a dismisura il love bombing… in più avresti rischiato di riaprire fronti malsani con lui.
    Io, come ho già raccontato qui sul blog, l’ho fatto, con quella dopo di me: la ragazza era molto giovane e mi sembrava completamente priva di difese mentali e culturali, una vera mosca a cadere dritta dritta nella tela del ragno. Il risultato è stato tipo quello per Charlotte: sulle prime lei mi stava a sentire, anche perché dai miei racconti qualcosa le tornava di certe stranezze di lui, ma a np non ci è voluto molto per raggirarla e farmi passare per una pazza gelosa. Il risultato è stato un rancore profondo di lei (lui mi avrà usata anche per triangolare, sicuramente) e una stravittoria di lui su di lei. La loro storia è durata alcuni mesi, lei è andata completamente fuori di testa, alla fine si è sganciata (aveva una famiglia di sostegno alle spalle) e gli ha dato pure del narcisista, ma se mi vede mi evita e appare ancora incazzata con me… Insomma, non mi ha ringraziata neanche a posteriori…

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    1. É così Blume, difficilmente la vittima di un Np può accettare aiuto da una ex che lo conosce bene…sarai sempre vista come una che voleva distruggere il suo sogno, una invidiosa e vendicativa.
      D’altra parte è così che gli Np dipingono le ex…persone squilibrate, ossessive, vendicative ecc. ma allo stesso tempo le usano per triangolare.
      Mi ricordo ancora di una ex di cui mi parlava Np1 descrivendola come una bambina viziata ma che aveva un fisico “imperiale”. Questo ovviamente per sottolineare la differenza tra lei e me, che non ho il suddetto fisico e quindi mai avrei potuto ambire al ruolo di fidanzata….
      Che dire….meno male altrimenti avrei fatto la fine sua e di quelle che sono venute dopo….
      Comunque secondo me se ti sei sentita di avvisare la ragazza hai fatto bene, probabilmente capirà nel tempo che avevi ragione.
      Un abbraccio

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  30. Mi fa piacere che da questa brutta vicenda ne sei uscita più forte e sei stata anche capace di aiutare persone vittume reali o potenziali di Np. ❤️😊

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  31. Per Claudileia e Speranza:
    Grazie care, scusate ma ho visto solo oggi le vostre risposte.
    Mi conforta che tutte le opinioni siano unanimi.
    Purtroppo quando le manipolazioni sono forti nemmeno un avviso molto chiaro sulla pericolosità della persona é sufficiente a distogliere la vittima, anche quando é passata la fase sognante ed è nel pieno della svalutazione.
    Anzi, probabilmente quella è proprio la fase in cui la vittima cerca ogni modo per riavere le attenzioni di un tempo, la mente è nel pieno dell’emergenza per la perdita e niente e nessuno potrebbero convincerti che stai solo nutrendo il narcisista con il tuo dolore e disperazione.
    Sapete, quando ho visto i post di lei su Facebook, così tristi e pieni di allusioni al sogno infranto, ho veramente provato molta compassione. Vedere l’immobilità e l’indifferenza di lui é impressionante per me ancora a distanza di anni. Non so cosa sia successo tra loro ma percepisco che lei gli abbia fatto un appunto per qualcosa (la crisi sembra avere avuto origine a Capodanno….tipico loro rovinarti una ricorrenza) e da quel momento lei si dibatte nel tentativo di recuperare le cose.
    Immagino lui che assiste impassibile e la sua rabbia punitiva che aumenta più lei si mostra fragile e vulnerabile.
    So che non avrei dovuto guardare, che questa in fondo è un’interruzione del no contact, ma avevo bisogno di avere la prova chiave del suo narcisismo nel vederlo comportarsi allo stesso terribile modo anche con un’altra persona.
    Perché finché questo non avviene, una parte di te pensa che eri tu a non andare bene nel rapporto e che magari con un’altra é felice.
    Ora che ho questa conferma credo che tornerò di nuovo al mio percorso lontana da lui e dalla sua vita. É stata un’interruzione che mi è servita ma conferma ancora una volta quanto sia difficile e lunga la strada per il pieno distacco anche mentale da Np.
    Vi abbraccio ❤️

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  32. Per Oliver.. Avremmo davvero messo in salvo il nostro cervello? Mi spiego.. Io, in questi primi 6 mesi senza di lui, sono stata peggio. Io mi auguro davvero di riacquistare un po’ di pace.
    Un abbraccio

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      1. Il tempo di guarigione è variabile, io dopo 6 mesi ho cominciato a stare meglio ma ho avuto e ho tuttora incubi notturni, mi ha causato un forte trauma per tutte le cattiverie che ho subìto (triangolazione, gaslighting, isolamento) e ti dico che ogni contatto con questa gente è tossico, ti riporta indietro nella guarigione, quindi non sto benissimo ma va molto meglio rispetto a qualche mese fa.

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      2. Ciao Oliver!
        Già.. Il tempo di guarigione è variabile.. Io la triangolazione, per fortuna, non l’ho mai vissuta, ma posso solo immaginare quanto sia traumatizzante..

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  33. Ad esempio, chi di voi ha dei figli con un np? Avete subito alienazione parentale? Pensate che io ho mia figlia, di 10 anni, che mi insulta ed è tremendo..

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    1. Concordo con Oliver, i tempi di ripresa sono soggettivi, anche se dalle nostre storie con np, pur se diversissime storie per tipologia e tempi, mi pare di capire che i 6 mesi sono più o meno un giro di boa un po’ per tutti (segno probabilmente che è proprio la biochimica umana a dare questi tempi, e non è un caso che nella saggezza popolare mi pare che il lutto stretto se non erro si aggiri proprio sul portarlo per 6/8 mesi…tornano i tempi). Dopodiché, se sottratti all’effetto tossico, si inizia la ripresa (anche perché proprio l’organismo non ne può più di soffrire), ma la via poi può andare in molti sensi. Si tratta di liberarsi dalla dipendenza mentale: non si tratta di non vederlo e non relazionarcisi più, ma del gradino successivo: smettere di pensarlo. Si verifica qui spesso un paradosso della nostra natura empatica: più np è per noi dolorosamente assente, più ci attacchiamo al suo ricordo e volgiamo alla disperazione di non averlo più in presenza con noi, come se quando c’era ci avesse dato veramente qualcosa, mentre c’è stata solo la nostra speranza che ci desse qualcosa, mentre lui ci dava solo merda a palate (scusate il francesismo): più np è volatile (e ci si mostra come è: tale) e più vorremmo che avesse un peso specifico tale da ancorarlo a terra presso di noi. In più, tutto questo, mentre np si ricarica bellamente altrove, e tenta di farcelo sapere in tutti i modi, che se la sta divertendo in giro (non sia mai che pensiamo che senza di noi stanno male!!!): è vero che è tutto un teatro per farci rosicare, ma non dimentichiamo che anche DAVVERO np si stanno divertendo altrove, beatamente, senza di noi: np ci fa vedere questo e questo pure effettivamente è. Eppure noi abbiamo la tendenza ad avere massima nostalgia di loro proprio in questi frangenti di loro svalutazione: in questo sta il nostro grande paradosso di empatici prede di np.
      Quindi, la nostra elaborazione successiva del distacco mentale da np, questo secondo gradino, può avere per noi tempi molto variabili: chi se la cava in tempi brevi, chi molto meno. Non è detto che questo step debba corrispondere necessariamente all’apparizione nella nostra vita di un altro (autentico) amore; a me,ad es, il processo di distacco mentale è andato avanzando anche senza che io abbia conosciuto nessuno di concreto sul piano sentimentale. Molto dipende dalle circostanze casuali in cui ci troviamo (se sono condizioni utili al nostro ricarico di energia, cioè, se abbiamo agio di conoscere nuove persone in sostanza, e distrarci) ma anche da quanto risuonano le ferite di svalutazione in noi. Ognuno di noi ha struttura psicologica sua, certi tasti sono più sirene di altri… noi siamo anche più diversi tra noi rispetto a quanto np lo siano tra loro: np hanno proprio dei comportamenti ripetitivi e standardizzati (perché rispondenti alle autodifese primitive dell’essere umano: proiezione, scissione, anaffettività…), noi empatici alle prese con loro possiamo avere reazioni molto più variegate nei nostri comportamenti, abbiamo personalità più autentiche, siamo meno standardizzati, anche se i macroeffetti della manipolazione si assomigliano per tutti noi (es. dissonanza cognitiva), ma nelle singole reazioni possiamo assumere atteggiamenti molto diversi, a volte addirittura opposti, mentre np si ripetono tutti allo stesso modo: pur se hanno personalità che si presentano ai nostri occhi come originali o interessanti, in realtà sono il copione di mille copioni per quanto sono uniformi, altro che originali! Sono campioni della creazione di dissonanza, cioè del creare la contraddizione tra ciò che dicono e ciò che fanno, tra ciò che fanno e ciò che sono, in una continua confusione di livelli come nei giochi di prestigio che lasciano sempre confuso l’Altro.
      Il superamento di questa dissonanza che creano in noi, soprattutto se perdura troppo anche dopo l’interruzione della relazione, è un passaggio da fare: ma ognuno deve capire esattamente in che consiste la propria dissonanza creata sì da np, ma anche da noi rielaborata nel mentre, perché noi non siamo automi né stupidi (in verità secondo me quel che ci accade è che come empatici siamo vere e proprie casse di risonanza per l’Altro, quindi se s incontra un np…): capire da quali elementi e disposizioni emotive sia sostanziata questa dissonanza che viviamo… non esiste una formula uguale per tutti, perché abbiamo personalità variegate e flessibili e mobili (e non vetrificate come np).
      Per tentare di agire per superare la dissonanza in assenza di np (= dipendenza mentale, superata ormai la fase dell’astinenza fisica come primo gradino) , ci sono alcune strategie di sostegno: occorre innanzitutto ovviamente non vederli (per quanto più possibile: a volte la presenza di figli o di attività comuni non rende possibile un no contact totale), focalizzarsi su qualcos’altro con cui sostituire l’abitudine o l’attitudine a pensarli, cioè tentare di spostare il nostro pensiero verso altro non appena ci viene in mente np (costringerci anche a farlo, facendo un patto di salvezza con noi stessi), dedicarci materialmente a qualcosa che ci piace (dove convogliare emozioni: cercare altri centri di alimentazione di emozioni, alternativi a np)… Cose così. Se il pensiero ossessivo si protrae troppo a lungo, valutare la possibilità di almeno un colloquio con un terapeuta magari consigliato da qualcuno come bravo,per aiutare a ricapitolare l’esperienza vissuta, probabilmente non ancora elaborata del tutto o che proprio fatica a decollare come elaborazione soddisfacente per noi: ci sentiamo ancora soltanto umiliati e questo prevale sul perdono di noi stessi, verso cui dobbiamo tendere, invece: dobbiamo anche perdonarci di essere stati con np e ad avergli permesso di umiliarci: smettere di vergognarci dei nostri sentimenti calpestati da loro: METTIAMOLE COSE A POSTO: sono loro che, eventualmente, dovrebbero vergognarsi di costringere le persone a vergognarsi dei sentimenti di umiliazione che loro stessi creano/inducono a bella posta, assomiglia all’episodio raccontato da Primo Levi ad Auschwitz: lavorava in una fabbrica in quanto chimico, dove i prigionieri stavano meglio: al chiuso e non ai lavori forzati, ma erano comunque sempre sporchi e malnutriti e malvestiti, lì c’erano delle segretarie che frequentavano la fabbrica, libere donne ariane, che coi loro sguardi disgustati per la sporcizia li facevano vergognare come responsabili di stare in quello stato in cui erano proprio i nazisti a costringerli: più o meno, quello che accade con np.

      In conclusione: non c’è una soluzione unica, qui,né tempi standard, ognuno ha i suoi incastri per uscire, ma ci sono senz’altro degli accorgimenti che aiutano al superamento delle prime fasi del distacco e a procedere verso questi obiettivo (per non rivolerli mai più indietro): il punto primario, è recuperare autostima, non accettare più di sentirsi sviliti, non permettere a noi stessi di sentirci tali.

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    2. Eccomi! Due figli: una bambina di 7 ed un bimbo di 5. Ho lasciato il mio NP dopo 15 anni a giugno dell’anno scorso… una storia sotto certi versi simile alla tua…

      Sorvola sugli insulti di tua figlia. Ora è arrabbiata per la separazione. Il mondo così come lo conosceva è completamente cambiato. Ha vissuto per anni in una famiglia disfunzionale e credo che insultarti sia solo colpa del non aver sviluppato un modo adeguato di gestire la rabbia, la tristezza e la paura.
      Noi, poi, dopo così pochi mesi non abbiamo raggiunto il nirvana ed entrando in risonanza con loro sicuramente amplifichiamo il problema senza neppure volerlo o accorgercene…
      Il mio psicologo afferma che finché si sente libera di mostrare con me la sua rabbia vuol dire che il nostro rapporto funziona… dobbiamo sperare ed avere fiducia.
      Il loro percorso andrà avanti insieme al nostro. Capiranno cosa è successo e perché, cosa è vero e cosa non lo è, cosa è giusto e cosa no…insieme a noi.

      Leggi quello che Claudileia ha pubblicato qui sui figli e la resilienza, sono pochi articoli, ma per me sono stati importanti. Guarda con RaiPlay la puntata di Sopravvissute in cui racconta la sua storia e cerca di prendere le distanze da quello che hai vissuto… piano piano sarai sempre più lucida e sarà sempre più facile non cadere nelle provocazioni di tua figlia… immagino a 10 anni possano essere estremamente difficili da gestire. (Io spesso finisco con il piangere e sentirmi sconfortata per ore e a 7 anni non è che dicano chissà che! )

      Anch’io dopo 7 mesi non sto benissimo… credo che avere dei figli in comune rallenti tremendamente i tempi di recupero. Il no contact puro è impossibile ed i sensi di colpa inevitabili… un gran bel disastro!

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      1. E visto che dopo mesi finalmente mi sono decisa a scrivere…
        Grazie, Claudileia, per il blog, per il libro (Biografia non autorizzata… ma presto leggerò anche gli altri), per la tua storia raccontata con il sorriso e per tutto quello che fai.

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      2. Ciao Francesca, che piacere sapere di avere qualcuno che sta vivendo sulla propria pelle le mie stesse cose..
        Già, avere dei figli in comune, non è per niente facile, anzi, rallenta tantissimo il tutto..
        Tu come stai? Sei lucida e cosciente di ciò che hai vissuto?
        Io ancora mi pongo domande e dubbi..
        Mi sento tremendamente in colpa e penso di aver sbagliato alcune cose anche io..
        Se vorrai raccontarmi la tua storia, sono qui!
        Grazie della tua testimonianza

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      3. Io mi incolpo di essermi addossata la colpa di tutto e aver “resistito”, “sperato” fino all’autodistruzione di me stessa…
        Chi ti vuole bene non usa le tue fragilità per umiliarti e non usa quello che sa di te per farti del male. Chi ti ama ti aiuta a realizzare la vita che vuoi lasciandoti la libertà di inseguire i tuoi sogni, ti sostiene nelle scelte anche quando non le condivide…non ti mente, non ti svilisce, non ti biasima…
        In una famiglia si lavora insieme per essere felici, perché se in coppia io sono libero di andarmene senza fare male a nessuno, quando ci sono i figli tutto è un progetto da condividere…anche lasciarsi!
        Ho continui flashback di situazioni in cui avrei potuto/dovuto reagire in modo diverso… come quando mi ossessionava con le sue lezioni di economia domestica…
        “L’unica cosa di buono che hai fatto nella vita l’hai fatta con me!!!”, “Non ti libererai mai di me!!!”, “Nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di fare dei figli con te!”, “Tu sei pazza e hai rovinato tutto!!!”, “Non sei capace di fare niente!”, “Tu non sai parlare, non si capisce quello che dici!”…
        Se non avessi letto in uno dei post pubblicati in questo blog di stare molto attente alle accuse che un NP vi rivolge nella fase di svalutazione, perché vi accuserà dei crimini che lui stesso ha commesso, sarei ancora su internet a cercare di capire se sono io il problema, se sono io la narcisista e la manipolatrice, l’aggressiva, l’eccessiva, l’egoista che pensa solo a se stessa, se lavorando su di me e sulle mie reazioni… forse…
        Pian piano riaffiorano ricordi (come quello dei cuccioli di Claudileia) che la mia mente aveva rimosso per salvare se stessa da quello che stava accadendo…
        Credo che la consapevolezza vera arriverà con il distacco…ma quando hai dei figli fa male rendersi conto di chi sia il padre e di quanto inconsistente sia stato l'”amore” che li ha messi al mondo…
        Io mi sento in colpa per loro. Ognuno ha il diritto di essere amato da chi ti ha dato la vita anche se è una persona piena di difetti…ma gli NP non sono “difettati” o “complicati”… loro semplicemente non amano nessuno!
        Dormo poco e male… con i miei bimbi nel lettone… non sono lucida ma non mi sveglio più nel cuore della notte con il fiato corto e il cuore a mille. Non porto più gli occhiali da sole per coprire gli occhi gonfi e le lacrime.
        La serenità arriverà e magari riusciremo a fare il lavoro per cui abbiamo studiato per anni, avere la mente sveglia e il cuore leggero…
        Intanto leggiamo e informiamoci… più sapremo, meglio sapremo dare voce e senso a quel peso sul petto…

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      4. Io mi incolpo di essermi addossata la colpa di tutto e aver “resistito”, “sperato” fino all’autodistruzione di me stessa…
        Chi ti vuole bene non usa le tue fragilità per umiliarti e non usa quello che sa di te per farti del male. Chi ti ama ti aiuta a realizzare la vita che vuoi lasciandoti la libertà di inseguire i tuoi sogni, ti sostiene nelle scelte anche quando non le condivide…non ti mente, non ti svilisce, non ti biasima…
        In una famiglia si lavora insieme per essere felici, perché se in coppia io sono libero di andarmene senza fare male a nessuno, quando ci sono i figli tutto è un progetto da condividere…anche lasciarsi!
        Ho continui flashback di situazioni in cui avrei potuto/dovuto reagire in modo diverso… come quando mi ossessionava con le sue lezioni di economia domestica…
        “L’unica cosa di buono che hai fatto nella vita l’hai fatta con me!!!”, “Non ti libererai mai di me!!!”, “Nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di fare dei figli con te!”, “Tu sei pazza e hai rovinato tutto!!!”, “Non sei capace di fare niente!”, “Tu non sai parlare, non si capisce quello che dici!”…
        Se non avessi letto in uno dei post pubblicati in questo blog di stare molto attente alle accuse che un NP vi rivolge nella fase di svalutazione, perché vi accuserà dei crimini che lui stesso ha commesso, sarei ancora su internet a cercare di capire se sono io il problema, se sono io la narcisista e la manipolatrice, l’aggressiva, l’eccessiva, l’egoista che pensa solo a se stessa, se lavorando su di me e sulle mie reazioni… forse…
        Pian piano riaffiorano ricordi (come quello dei cuccioli di Claudileia) che la mia mente aveva rimosso per salvare se stessa da quello che stava accadendo…
        Credo che la consapevolezza vera arriverà con il distacco…ma quando hai dei figli fa male rendersi conto di chi sia il padre e di quanto inconsistente sia stato l’”amore” che li ha messi al mondo…
        Io mi sento in colpa per loro. Ognuno ha il diritto di essere amato da chi ti ha dato la vita anche se è una persona piena di difetti…ma gli NP non sono “difettati” o “complicati”… loro semplicemente non amano nessuno!
        Dormo poco e male… con i miei bimbi nel lettone… non sono lucida ma non mi sveglio più nel cuore della notte con il fiato corto e il cuore a mille. Non porto più gli occhiali da sole per coprire gli occhi gonfi e le lacrime.
        La serenità arriverà e magari riusciremo a fare il lavoro per cui abbiamo studiato per anni, avere la mente sveglia e il cuore leggero…
        Intanto leggiamo e informiamoci… più sapremo, meglio sapremo dare voce e senso a quel peso sul petto…
        Io ancora non riesco ancora a fare un racconto sensato della mia storia…

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      5. Cara Frapiù, da questi legami TRAUMATICI possono nascere bimbi straordinari che ci danno la spinta vitale per realizzarci al meglio nella nostra vita e in quanto donne. I tuoi bimbi stanno purtroppo accompagnando la tua evoluzione come mamma e come donna. Non dovrebbe essere così, perché si sentono impotenti e non sanno come renderti felice, ma certe volte quando siamo solo noi ad accudirli non riusciamo a comportarci semplicemente come delle macchine, di modo che il dolore affiora con prepotenza anche davanti a loro. Certo che la serenità arriverà per voi, perché è naturale che una donna sana, a maggior ragione se ha la responsabilità dei suoi cuccioli, trovi la giusta chiave per uscire dall’oppressione e dalla violenza psicologica che l’ha portata a uno stato di prostrazione tale da non riconoscere più le sue potenzialità e le sue infinite risorse. Le frasi che ti sono state dette avevano il chiaro intento di minare la tua autostima al fine di renderti dipendente dal padre dei tuoi figli. Sanno sempre che da sole stiamo meglio, che ci sono uomini al mondo che mai e poi mai ci tratterebbero nel modo in cui ci trattano e quindi provano a sterilizzarci a vita col fine di rendersi i nostri ‘padroni’. Massima attenzione alla tua psiche in questo momento. Avete bisogno di pace e ora questa pace è nelle tue mani FINALMENTE. Ti abbraccio forte e ti sono vicina.

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      6. Grazie.
        Il problema è che mi sento un disastro e lo sono davvero… Mi perdo tra le mille cose da fare e i pensieri.
        Grazie per le tue parole.

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      7. Cara Frapiu, non sei affatto un disastro!!! Piano piano comprenderei con le tue letture – e spero che qui troverai tanti spunti! – che stai manifestando gli stessi sintomi di un reduce di guerra o di una persona sopravvissuta a una catastrofe naturale. La nostra mente non riesce a concentrarsi sull’andare avanti perché ritorna puntualmente alle innumerevoli situazioni traumatiche vissute pur di provare a “risolverle”. Gli esperti associano questa tappa alla regressione infantile perché ci poniamo mille domande, proprio come i bimbi. E poi perché ci scopriamo dipendenti, impotenti e spogliati di tutte le caratteristiche che ci rendono adulti. Quindi l’unica via è cercare un aiuto professionale SERIO per fare chiarezza su cosa ti appartiene e cosa no e, se non hai la possibilità economica, scrivere le tue sensazioni, informarti sulle tappe del ricupero e prendere tutte le misure atte al tuo benessere psicofisico.

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      8. Ho cambiato città e perso il mio sostegno psicologico.
        Avevo trovato un professionista esperto in uomini maltrattanti… mi ha guidata lui nel capire e nel “fuggire” lontano, ma è stato solo arrivando qui in questo blog che ho davvero capito cosa voleva dirmi e a quale consapevolezza voleva portarmi.
        Tu, Claudileia, fai un lavoro straordinario… stare qui è come avere un gruppo di auto-aiuto guidato da un esperto.

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      9. Cara Frapiu, tutto è davvero relativo: se tu fossi o fossi stata (mi piace parlare al passato della presenza di np nella tua vita) in un contesto affettivo e sentimentale dove la sbadatezza poteva essere addirittura un valore, perché ad es. indizio di sensibilità artistica o delicatezza o temperamento romantico o cose simili, saresti stata osannata e non ti sentiresti incapace. Purtroppo, invece, sei incappata in np che vuole solo distruggere l’autostima di chi ha di fronte e minarne l’equilibrio. Se sei sbadata su certe cose, avrai certo altre qualità: il problema non è l’assenza di pregi, ma se vengono o meno riconosciuti, visti, apprezzati. Ricentra te stessa: vai benissimo così come sei, pregi e difetti, tutto sta nel pacchetto… Se poi pensi da che pulpito proveniva la critica contro di te…
        Un abbraccio.

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      10. Blume, cara, se passi da questi parti ricordati che ti vogliamo un mondo di bene e che speriamo che nella tua vita le ultime reminiscenze di tossicità piano piano vengano fagocitate dalla tua personale luce. Un forte abbraccio e W il tuo giorno!!! 🌻🌻🌻

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      11. Grazie Claudileia, io continuo a bazzicare da queste parti, perché siete state tutte una parte molto importante per la mia introspezione, continuo a seguirvi, anche se da un’angolatura diciamo più defilata: anche questo a un certo punto fa parte del processo di disintossicazione.
        Vi abbraccio e auguro a tutti di uscire al più presto dalla nube tossica che avvolge e deprime e di tornare a splendere, perché è di luce e non di tenebre che si vive, e solo con la luce possiamo vedere le cose nella giusta prospettiva.

        Un grande abbraccio collettivo

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      12. Per Blume e Ribelle
        Spero di non sbagliare (sono un po’ rimbambita) ma oggi dovrebbe essere il vostro compleanno.
        Mille auguri a entrambe, con il cuore. Auguri di tanta luce pulita, splendente e sana.
        Penso al compleanno come a un giorno speciale per tutti noi, penso a quando ci siamo affacciati sul mondo con la nostra faccina e le nostre manine… per cui, festeggiate la vostra bellezza unica cominciata in un certo anno e ammirate le persone meravigliose e di valore che siete diventate.
        Mille auguri

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      13. E auguri a te, Ribelle, mia coinquilina di giorno e mese… Che tutto vada nella direzione in cui deve andare, in sostanza: verso la disintossicazione..

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      14. Ciao Frapiu, non credo assolutamente che tu sia un disastro. E te lo dice una che in questo momento della sua vita si sente esattamente come te, ma in cuor suo sa di non esserlo e soprattutto sa perché si sente in questo modo. Anch’io mi perdo in un bicchier d’acqua, ci sono giornate in cui non riesco proprio a fare nulla, non riesco nemmeno a concentrarmi…ed altre in cui va un po’ meglio e alla fine di quelle giornate mi sento soddisfatta per essere riuscita a concludere qualcosa ed aver fatto qualche piccolo passo avanti. Ci vuole pazienza, sì, con noi stesse. Io tre mesi fa non riuscivo nemmeno a pensare di poter star meglio…la strada è ancora lunga e probabilmente non tornerò più ad essere quella di prima, ma mi piace pensare che quella che saró dopo forse sarà addirittura meglio. Insomma mi piace consolarmi così, cercando di pensare positivo, guardando il bicchiere mezzo pieno. Con me funziona, prova anche tu a guardare i piccoli/grandi miglioramenti che fai ogni giorno e vedrai che piano piano smetterai di sentirti un disastro.
        Un abbraccio

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      15. “Chi ti vuole bene non usa le tue fragilità per umiliarti e non usa quello che sa di te per farti del male. Chi ti ama ti aiuta a realizzare la vita che vuoi lasciandoti la libertà di inseguire i tuoi sogni, ti sostiene nelle scelte anche quando non le condivide…non ti mente, non ti svilisce, non ti biasima…”

        Condivido questo tuo pensiero al 100% Francesca. Basta togliere i non alla prima frase e aggiungerli alla seconda e hai il comportamento del narcisista.

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  34. Le analisi di Blume sono sempre ottime, aggiungo solo qualche riflessione alla luce di quanto ho sperimentato negli ultimi giorni nel vedere la crisi tra Np1 e la sua nuova donna.
    Ho capito che così come a suo tempo mi sono stancata di sentirmi triangolare continuamente, ora mi sono stancata di interessarmi a come va la sua vita. Ho aspettato pazientemente per due anni macerandomi inutilmente credendo che lui avesse trovato con lei una sua dimensione felice, e capisco che ho perso tanto tempo per niente perché avrei dovuto sapere che tutte le loro storie sono fallimentari eppure non ho avuto pace finché non ho avuto conferma della cosa.
    Questa necessità di avere conferme e risposte definitive pm tuttavia può ingabbiarci per anni e anni….e come dice Blume é importante dopo aver preso le distanze fisicamente dal narcisista (io ci ho messo un pò di più dei sei mesi a superare la dipendenza biochimica) prenderne anche le distanze mentalmente.
    Credo che, almeno per me, questo sia lo step più arduo ma capisco che è necessario per andare avanti.
    Fortunatamente mi sono rimessa in gioco emotivamente seppure con tutte le paure del caso, non ho voluto regalare ulteriore “vedovanza” a Np….in fondo quando restiamo ferme nel dolore siamo un pò come vedove che portano un lutto più a lungo del dovuto.
    Riconoscere che sono state delle toppate mostruose e amen, smettere di torturarsi sul perché e percome le cose sono andate così….sarebbero andate così a prescindere da qualunque cosa potessimo dire o fare quindi non ha senso rimuginarci sopra più del dovuto.
    I progressi ci sono e sono visibili per tutte, nessuna di noi è più la stessa di un anno fa e anche se le cose sembrano andare per le lunghe credo che dobbiamo essere orgogliose del lavoro che abbiamo fatto su noi stesse. Come diceva Blume anche quando sembra di fare un passetto avanti e dieci indietro, quel passo in avanti esiste e non è perso, e da lì si riparte per ulteriori passi verso la piena liberazione.

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    1. Ciao a tutti e un abbraccio pieno di affetto sincero per tutte coloro che chiedono quanto tempo ci vuole per uscirne, perché in quella domanda c’è tutto il nostro dolore e la nostra umanità.
      Personalmente, dopo avere smesso di avere contatti sono via sms con np da ottobre 2018 (!), non passa giorno senza che io abbia un pensiero intrusivo su di lui che, per grande sfortuna mia, abita di fronte alla mia casa.
      Anche la più soddisfacente delle giornate consente a questo pensiero di darmi un piccolo dispiacere, non certo velarmi lo sguardo o cambiare la mia giornata, ma sicuramente portarmi un senso di perdita di un bel sogno (solo mio), il disincanto, la disillusione, la stupidità (mia) per essermi cacciata in questo guaio.
      Tutto sopportabile, sicuramente non lacerante, ma presente ogni giorno.
      In ogni caso, come spesso dico, la peggiore delle giornate di oggi non è minimamente paragonabile alla migliore di allora. Voglio essere paziente con me stessa, me lo merito e ce lo meritiamo.

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      1. Carissime tutte, dalla mia chiusura con Np sono passati ormai quasi 8 mesi (la mia storia con lui è durata 9!) per 3 mesi non l’ho più visto nè sentito ma non ho mai smesso di curiosare sui social per capire se la storia con l’altra funzionasse.
        I primi 2/3 mesi sono stata malissimo, avevo continuamente delle vere e proprie crisi d’astinenza, di ansia e il pensiero di lui occupava la mia mente in maniera ossessiva…lo sognavo ogni notte. Poi ho iniziato a stare un pochino meglio ma quella sensazione di vuoto e smarrimento non è mai passata del tutto. Quando l’ho incontrato per caso in giro, dopo 3 mesi dalla chiusura, mi sono sentita sollevata perché ci siamo salutati pacificamente…fino ad allora non avevo assolutamente idea di come sarebbe stato rincontrarlo. Poi lui dopo un mese mi ha scritto e non ce l’ho fatta a non rispondergli…all’inizio mi sembrava di aver fatto dei passi indietro perché tutto si stava ripetendo anche se con modalità diverse ma sono riuscita, almeno in parte, a non lasciarmi coinvolgere. Quindi posso dire di avere fatto dei miglioramenti ma il mio pensiero è che non tornerò mai del tutto ad essere quella di prima. La mia sensazione in generale, se devo spiegarlo con una metafora, è che mi sembra di mangiare senza sentire nessun sapore, nessun odore. Mi manca la concentrazione per fare qualsiasi cosa, che sia leggere un libro, guardare un film o lavorare. Non riesco a divertirmi per davvero neppure facendo le cose che prima mi facevano stare bene, come uscire con le amiche o andare a passeggiare. In definitiva credo che il percorso sia ancora lungo per me, ma i piccoli progressi ci sono e questo mi conforta. Concordo pienamente nel dire che bisogna avere tanta pazienza e amore per noi stesse e soprattutto non mollare mai. Anch’io come Speranza, nei momenti di sconforto penso a voi e mi sento meno sola.
        Un abbraccio a tutte

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  35. Brava Speranza…
    tutto ciò dimostra che siamo umane e bellissime anche nelle nostre fragilità, per questa nostra voglia di andare avanti che è inarrestabile nonostante il peso che quesre storie ci hanno lasciato.
    Ecco, io vorrei che questo peso diventasse leggero e lasciarlo andare come un palloncino, e io stessa diventare come un palloncino libero e leggero, senza più questa catena mentale che ancora a distanza di ben due anni mi spinge ancora a parlarne. Lotto ogni giorno per stare aggrappata alla mia nuova vita, ai miei sogni e alle cose che davvero sento giuste per me e che spero ciascuna di noi possa trovare lungo la strada della rinascita…
    Ti abbraccio ❤️

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    1. Cara Claudileia, nella tua risposta a Spirito Libero hai detto una cosa che mi ha incuriosito: “Se lui ha pompato al massimo il lato narcisista di lei nella fase iniziale…” cosa significa? In che modo un Np può far emergere il lato narcisista della sua vittima e a che scopo?
      Un abbraccio

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      1. Cara Charlotte,
        posso dirti che prima di conoscere lui, lei aveva un profilo facebook abbastanza “anonimo”..ma da quando si sono messi insieme è come se lei avesse trovato finalmente uno scopo alla sua esistenza: da ragazza quasi invisibile si è vista scegliere tra tante e credo che in quel senso lui abbia pompato il suo lato narcisista. Tutti noi ne abbiamo uno. E’ il lato di noi desideroso di essere rispecchiato al massimo da qualcuno che ci faccia sentire unici e speciali.
        In questi due anni lei è esistita solo in funzione di lui, e lui voleva proprio questo: una persona che lo idolatrasse mettendo da parte la sua vita per dedicarsi solo a lui.
        Quando lei avrà notato che lui si interessava ragazze con una vita molto più varia e interessante della sua si sarà sentita minacciata nella sua posizione di prescelta e avrà iniziato a nutrire dubbi (abilmente manipolata da lui), anche perchè mentre lei si è dichiarata da subito impegnata, lui ha sempre mantenuto lo status di single sul suo profilo. E la cosa ovviamente non poteva lasciarla indifferente, perchè in questo modo lui lasciava intendere di essere disponibile anche per altre. In questo senso, è da notare la perfidia tipica di questi soggetti che ti tengono sotto controllo facendoti sentire insicura e sempre a rischio di essere lasciata.
        Credo che ad un certo punto lei abbia iniziato a sentire stretto questo ruolo di “semi-fidanzata ufficiale” e avrà premuto per avere più conferme…a quel punto lui avrà iniziato la sua svalutazione, ed ora lei è in una fase in cui si trova a rincorrerlo e lui la ignora. Lo scarto potrebbe già essere in atto ma credo che prima di lasciarla definitivamente ci saranno tra loro tanti tira e molla, come è successo a me, anche se tutto è avvenuto in tempi più stretti.
        Nel mio caso lui aveva intercettato e pompato il mio bisogno di sentirmi desiderata e ha giocato su quello e poi si è comportato allo stesso modo (facendomi sentire insicura, negandosi, triangolando ecc.).
        Un abbraccio

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      2. Cara Charlotte, a me è successo proprio questo: np fa sempre emergere i lati peggiori di noi stessi, quelli che già abbiamo (perché np non fa magie e non crea dal nulla), a me ha amplificato il narcisismo di base.
        Io ho, di mio, dei tratti narcisistici nella mia personalità (messi bene in evidenza dalla psicoterapia, alcuni che non sospettavo di avere o che intuivo ma non comprendevo in tutte le loro implicazioni): non ho la patologia perversa di far stare male l’altro per stare bene io, sono solo dei tratti e non un disturbo, ma esistono e agiscono in me, soprattutto in risposta alle sollecitazioni altrui in condizioni di dovermi difendere. Quali sono? Soprattutto le autodifese tipiche: il controllo tutto razionale della situazione in stato di difficoltà (senza scompostezza emotiva), l’allontanamento delle emozioni negative, una certa chiusura emotiva dunque in caso di bisogno, che dà l’illusione di poter affrontare di tutto. Una certa difficoltà a collegarmi con i miei bisogni emotivi reali o anche proprio a riconoscerli. Poi, la tendenza a lavorare parecchio con la fantasia (a romanzare), a costruire immagini mentali rispondenti alle necessità psicologiche. L’autostima apparentemente incrollabile, per come mi mostro agli altri, il non voler mostrare i miei stati di sofferenza agli altri, tenerli nascosti (quando non direttamente negarli a me stessa). La necessità di vedere il mio valore rispecchiato nel gradimento altrui (la necessità di validazione eterna): la mancanza di agency, una certa carenza del riconoscimento del mio valore interno senza il rispecchiamento nell’Altro, la necessità di spinte adrenaliniche provenienti dall’esterno per sentirmi viva (e questo anche spiega il senso di vuoto in assenza di np, il fatto che la vita appaia priva di colore e sapore senza di loro). La tendenza alla sfida: non mi piego a compiacere, al contrario ingaggio lotte infinite: anche con np, a un certo punto è diventata pure per me una lotta di potere (lui per piegarmi obbedendo alla logica della sua patologia, io per trasformarlo in un essere non patologico): un delirio di onnipotenza, questo mio, che fa pendant con il suo (ciascuno vuole trasformare l’Altro in quello che non è: io in una vittima prostrata per confermare la sua struttura patologica, e lui in un essere normale per poter vivere la mia fantastica storia d’amore).
        Questi, e probabilmente anche altri che ora non mi vengono in mente, sono i tratti narcisistici che mi appartengono e che np mi ha riattivato come risposta ai suoi attacchi diretti e indiretti.
        Avere dei tratti narcisistici di base non significa certo essere np: come dicevo prima, manca completamente la malignità e una dose notevole di empatia mi rende assolutamente opposta a np (non sopporto di veder soffrire: mi attivo subito a tutela di qualcuno che soffre).
        Np, dal canto suo, non è che, in sé, voglia attivare questi tratti specifici con uno scopo preciso: egli opera sempre per far emergere i tuoi tratti più disfunzionali, quali che essi siano (e ci riesce sempre: dai e dai, li trova). All’inizio i tratti narcisistici dell’Altro, se ci sono, possono fare piacere a np, nel senso di tornargli utili: nel lovebombing iniziale, ad esempio, possono contribuire a spingere la preda a sentirsi in uno stato superiore e di controllo della situazione (e quindi poi la caduta sarà ancora più rovinosa e a precipizio: portare più in alto possibile per poi vedere la vertiginosa caduta è uno degli sport preferiti di np: una volta np me lo disse: ma tu non vuoi stare sul piedistallo dove io voglio metterti? Io risposi: per cosa, per poi farmi cadere da un’altezza maggiore? Si mise a ridere…).
        I tratti narcisistici, soprattutto se è innestata sopra di loro una natura empatica (o una condizione di dipendenza affettiva: ce n’è voluta, ma io oggi ammetto di essere questo: anche sulla base della mia esperienza personale concordo con il fatto che le mancanze affettive originarie sono simili per un np e un dipendente affettivo, le famose ferite narcisistiche, solo elaborate molto diversamente e anzi con strategie opposte), questi tratti, dicevo, non costituiscono mai una valida difesa contro np. L’incastro che si può creare è molto complicato e malsano (per noi), perché può persistere a lungo la sensazione (illusoria) di poter agire contromanipolando np, inoltre questa condizione costituisce sicuramente un ostacolo all’elaborazione dell’idea di non essere stati speciali per np (pure se certe intese ci sono state, esse non hanno mai costituito per np base per elaborare sentimenti reali, quindi se ne deduce che pure tutta la “specialità” del momento lascia il tempo che trova…). Sono illusioni potenti che, nel mio caso, spiegano l’incastro mentale che si è protratto a lungo. E, alla fine del rapporto, mi sono ritrovata assolutamente priva di energia: risalire è stata lunga e dura, mentre np si lanciava spensierato in altre mirabolanti avventure (in virtù dei rubinetti che si aprono e chiudono…).
        Se leggi H. G. Tudor (a parte la questione se sia veramente un np o solo uno che guadagna con questa immagine pubblica) ci sono passaggi che danno un’idea della modalità di relazione fra i vari tipi di persone ed np: da buon np, egli classifica le prede sulla base della loro asservibilità a seconda del loro posizionamento nello spettro psicologico che va dall’empatia al narcisismo perverso, e dice che le persone empatiche con tratti narcisistici costituiscono le sfide più attraenti per np (perché si tratta di piegare persone molto energetiche ma resistenti), anche se a un certo punto np debbono totalmente allontanarsi perché rischiano anche loro di essere perennemente rintuzzati da questo genere di persone che li smascherano e reagiscono (le chiama “super empatiche in modalità supernova”) e non possono reggerlo a lungo (alla fine preferiscono vincere senza un eccessivo dispendio di energie). Ovviamente differente il discorso di un np con un altro np vero e proprio, di pari grado patologico: qui, l’incastro difficilmente avviene, perché nessuno dei due ha l’empatia necessaria ad assicurare l’attenzione continua sull’altro ed entrambi sfuggono alle manipolazioni aprendo e chiudendo i rubinetti emotivi interni.

        Chi si trova in queste condizioni ha i suoi drammi specifici da affrontare, e non sta molto meglio degli altri nel post-np: la sofferenza per la sottrazione, il senso di vuoto, la dissonanza, queste cose ci sono state tutte, compreso lo svuotamento totale di energie (profuse nella sfida). Chi ha questi tratti può soccombere a illusioni potenti che ne impediscono il distacco da np, pure se configurato non in termini di annullamento totale di sé ma di lucidità razionale e avendo avuto capacità di reazione, nella relazione, alle mazzate di np, non mostrandosi prostrato se non proprio avendo restituito mazzate a sua volta. Io ho visto molte volte np incazzato nero di rabbia per il mio “malfunzionamento” (molte più volte di quanto lui abbia visto me incazzata per le sue malefatte) o anche divertirsi, stando al gioco, al mio prenderlo in giro per le sue azioni disturbate, questo mi ha dato l’illusione di poterlo in qualche modo controllare, ma è solo il frutto dell’incastro malato fra la sua patologia e i miei tratti di personalità di tipo narcisistico.

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      3. Carissime Blume e Speranza, grazie per le lucide e dettagliate spiegazioni. Ogni giorno che passa apprendo qualcosa di nuovo e sconcertante su Np. Come ha detto bene Speranza “ le storie con np si srotolano un po’ per volta” e se le accartocciassimo per buttarle via dovremmo gettare anche una parte di noi stesse. Io tutte le mattine quando mi sveglio mi dico che sta passando, che sto un po’ meglio…poi arrivo alla sera che sto di nuovo come prima. Eppure ho compreso il suo comportamento, ho accettato come sono andate le cose. Non mi sento in colpa, sono consapevole che non avrei potuto fare niente per far funzionare il nostro rapporto. A volte riesco anche a pensare a quanto sia ridicola e povera la sua vita, ma dentro di me c’è ancora tanta tristezza e oggi pomeriggio, passando davanti a un luogo, dopo tanto tempo ho avuto di nuovo un flashback. Il pensiero di quanto sia assurdo sprecare qualcosa di così bello e unico come il proprio tempo e i propri sentimenti è forse la cosa che mi angoscia più di ogni altra.

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      4. Si, ti capisco benissimo. A lungo è stato il mio sconcerto maggiore, me ne sono affrancata con molta lentezza, so può dire che è stata la cosa più difficile da superare.

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      5. Charlotte, riabilitarsi da una relazione con np richiede sicuramente molta energia psichica e fisica, per questo è normale sentirsi sfiniti a fine giornata, il nostro cervello è sempre impegnato a gestire pensieri intrusivi, ricordi, sensazioni etc.

        Sul dolore che si prova – io lo chiamo proprio dolore, a volte lo sento ancora nella parte alta della fronte oppure alla gola, in passato era un’esplosione nella pancia oppure nel petto – quando ci si imbatte in un flashback, va detto che tutto quello di buono che abbiamo pensato rispetto alla relazione con loro è opera nostra, un film nostro, una fantasia nostra che avremmo voluto fosse pure loro. Quello che hai visto oggi pomeriggio e che ti ha toccato il cuore è una cosa che lui non capirebbe (non dico nemmeno proverebbe) nemmeno se gliela spiegassi con un disegno tecnico.
        Quelle visioni sono molto dolorose, ma hanno un vantaggio: la risposta per depotenziarle è tutta dentro di te. Concediti il tempo per capire come è strutturato quel dolore lì che provi, da dove arriva e come puoi comprenderlo affinché non ti faccia male. Non attribuire a np nessuna paternità per quei bei momenti, prenditi la responsabilità bella di averli creati e ora l’altrettanto bella responsabilità di “metterli a riposo” e vivere in pace.
        Ti abbraccio

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      6. Cara Charlotte, penso che la tristezza alla fine di una giornata può essere piano piano mitigata con dei piccoli gesti che ti danno soddisfazione. Quando finisce un rapporto tossico in qualche modo continuiamo a fare le stesse identiche cose, avere gli stessi identici rituali… Invece servono piccole svolte che possono man mano allontanarci da quella che si costituiva un’illusione di vita. Tu scrivi “a volte riesco anche a pensare a quanto sia ridicola e povera la sua vita…”, affermazione verissima. Non basta però sapere che la sua vita sia “ridicola e povera” per darti un po’ più di sollievo, perché significa volere una rivincita sulla base di cosa accade nella psiche e nella vita di un’altro. Una volta inquadrato bene il soggetto, bisogna investire nell’arricchimento costante della tua vita. Il processo è lungo ma la ricompensa è certa: ti sentirai benissimo con te stessa e nessuno più ti butterà giù con due o tre paroline superficiali. Ne vale la pena. Ti abbraccio!

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      7. Claudileia carissima, grazie per l’incoraggiamento ed è proprio così: non può e non deve bastare sapere quanto sia triste la vita di Np per darmi sollievo. Sto provando a fare cose, anche piccole, che mi diano piacere e soddisfazione…ma per ora faccio ancora tanta fatica a concentrarmi e a volte mi sembra di vivere nel vuoto più assoluto. Oggi è successo il contrario, mi sono svegliata triste…chissà che magari non riesca ad andare a dormire un po’ serenamente!
        Questa mattina finalmente sono riuscita a vedere la trasmissione in cui sei stata ospite. Quanta emozione, quanta sofferenza e quanto dolore nel sentire la tua storia. Io a questo dolore non sono ancora riuscita purtroppo a dargli un nome, ma ho preso atto della sua esistenza anche grazie a te, al tuo blog e a tutto quello che fai e che scrivi per aiutare tutte noi che stiamo passando un periodo infelice. Infinite volte GRAZIE di cuore.
        Un forte abbraccio

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      8. Ciao Charlotte,
        Sono a verificare il tuo umore, per vedere se va meglio di stamattina 😊
        Battute sceme a parte, vorrei che tu prendessi in considerazione che il pensiero è realtà, quindi cattivi pensieri, cattiva realtà. Ovviamente semplifico, ma non banalizziamo il nostro potere di auto sabotare le nostre stesse giornate.
        A me capita sempre quando mi scordo di rimanere concentrata e centrata. Non è facile questo “impegno” e soprattutto mi domando come debbano vivere bene quelli che non necessitano di farlo, ma noi abbiamo incontrato uno psicopatico, mentre gli altri – per loro fortuna – no.

        La cosa più potente che riesce – quasi sempre – ad allOntanarmi dalla tristezza o dall’ossessione dei pensieri è la lettura. Quando ho la fortuna di trovare un libro che mi piace, mi faccio letteralmente trasportare e mi nutro della bellezza delle parole scritte bene, apposta per farci pensare, viaggiare, inventare…

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      9. Cara Speranza, non sai quanto mi ha rallegrato e fatto sorridere leggere il tuo messaggio ❤️ Il mio umore è stato grigio per tutto il giorno, poi stasera ho deciso di guardare un film divertente (che ho appena finito di vedere) e mi sono distratta un po’… Hai ragione quando dici che spesso siamo noi stesse con i nostri pensieri ad auto sabotare le giornate e oggi per me è stato così. Vorrei poter capire come evitare di farlo accadere di nuovo…ma ormai so che ci sono giorni così e provo semplicemente ad aspettare che la tristezza passi. Ho anch’io un paio di libri in sospeso, uno l’ho iniziato prima di Natale ed è rimasto fermo al primo capitolo e l’altro l’ho comprato una settimana fa ma non l’ho ancora iniziato. Non ho ancora recuperato abbastanza la concentrazione per lasciarmi trasportare dalla lettura, anche se vorrei farlo. Ti ringrazio di cuore per il tuo pensiero…mi ha fatto davvero un immenso piacere. 🥰
        Ti auguro una buona notte

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  36. Care ragazze, ci sono anche io l allieva della narcistista😁..6 mesi di no contact con incontri tipo sasso grigio…nel mezzo.
    L ultimo devastante…perché mi sembrava Gollum che mi diceva tessssssoro…mi stringeva e mi prospettava nei psicologici.
    A parte l ironia ..che spero mi ritorni…io quando non la incontro sto benissimo.
    Da 10 gg non ho notizie…e sto benissimo.
    Sono certa che finita la stagione , avrò 6 mesi nei quali dovrà sparire…mi sa che toglierò i social ,perché fomentano la curiosità. A me non deve più interessare la sua vita.
    Ora cerco di tenere a freno la curiosità, ma vedo che non vado più a spiare…
    Il cammino è lungo,ma io mi sto attrezzando perché voglio tornare ad essere fiduciosa e solare.
    Diciamo che ho conosciuto un mondo talmente brutto e pauroso…ho toccato il fondo ..che ho voglia di aria e sole .
    Vi stimo e ammiro tutte💜

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    1. Gollum che sussurra tessssoro é fantastico 😂
      Quando riusciamo a vederne il lato ridicolo è già un gran bel segno cara Ribelle!
      Un abbraccio

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  37. Chiara se la bambina vede suo padre che sicuramente le racconterà un sacco di menzogne il pericolo è concreto -sta succedendo la stessa cosa con mio figlio che ormai è un uomo ma la storia è cominciata tanti anni fa-la prima volta che ho provato a portarlo da uno psichiatra aveva 16 anni-troppo tardi-durante un viaggio io e lui in macchina dalla Calabria ( dove suo padre aveva deciso di andare a lavorare) a casa(abbandonandoci di fatto da un momento all’altro) mi ero accorta di un suo disagio e naturalmente insistevo per sapere per aiutarlo con la consapevolezza della sua fragilità ma senza sapere nulla di personalità deviate, ad un certo punto come in un incubo cominciò a darsi pugni in testa gridando che non sapeva cosa stesse succedendogli ma che comunque guai se lo avessi raccontato a suo padre! ho provato a portarlo da uno psichiatra ma davanti alla porta dello studio si è rifiutato di entrare. I problemi erano solo all’inizio – adesso che purtroppo ha ricominciato a frequentare suo padre mi sono sentita dare della rovinafamiglie che non dimentica il passato quando poco tempo prima mi aveva chiesto come avevo fatto a sposarlo e che in famiglia era il padre l’elemento di disturbo. Adesso mi odia, mi insulta grida che gli impedisco di vivere(non so veramente in che modo visto che non lo vedo mai e non gli chiedo nulla come lui ha voluto) che lui deve pensare al suo futuro e quando ho dovuto rispondere che a 35 anni di solito si va a vivere almeno a qualche isolato distante(lavora ma prende poco impossibile pagarsi un affitto e così ho fatto dividere casa) mi ha dato della vacca-scusatemi tutti – è stato terribile! Chiara l’unico consiglio è di portarla da un professionista e sarebbe bello se suo padre sparisse. Con mio figlio ho sperato che bastasse il mio amore la mia comprensione e soprattutto l’esempio ma o è manipolato dal padre del quale subisce quel fascino così distruttivo o è uguale a lui-la mia psichiatra mi ha descritto il disturbo spiegandomi che non è solo l’ambiente che naturalmente influisce sulla personalità ma così come si nasce con gli occhi scuri o chiari c’è predisposizione genetica dove il mio 50 % pare sia andato a farsi benedire. Tua figlia comunque è ancora piccola e se ti fai consigliare da uno specialista puoi salvarla – spero che la tua situazione sia migliore della mia, spero che a te vada meglio e ne hai ancora la possibilità

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  38. Gollum che sussurra tessssoro é fantastico 😂
    Quando riusciamo a vederne il lato ridicolo è già un gran bel segno cara Ribelle!
    Un abbraccio

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    1. Cara Spirito, mi sono imposta di renderla una caricatura e ridere.
      Del resto le mie amiche ,mi dicevano..tutto ciò è ridicolo!!!Già…non per chi è dentro,purtroppo.
      Sono sempre stata ironica ed autoironica, sai quante risate si faceva con me?
      Però guai a dirle qualcosa di profondo , si perdeva…evitava.
      Dovremmo ridicolizzarli tutti…perché sono dei bambini 2enni neanche simpatici.
      Di quei bambini capricciosi, frignoni e petulanti,pieni di tic..che cercano solo di attirare le attenzioni.
      Se penso al tempo perso…quanta rabbia

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      1. Per Spirito: ora ti faccio fare 2 risate: un anno fa…io ancella adorante, lei durante la lezione presa da ispirazione ( Elsa di Frozen sugli sci) io che le dico: un’insegnante spiega…un vero maestro ispira ( vabbè no comment) e lei? Lei che mi guarda come un’ idiota per 5 minuti…non aveva capito!!!!
        Cioè proprio non arrivava a cogliere le sfumature, le massime…
        Ora tralasciando la mia immagine triste ,adorante …rendiamoci conto della piattezza di queste persone.😔

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      2. In effetti…il loro senso dell’humour è pari a zero. Non capiscono le battute, prendono qualunque consiglio o suggerimento come un attacco personale, se ti vedono rilassata e sorridente devono subito dire o fare qualcosa per metterti a disagio.
        E’ vero, si perde solo tempo con loro. La cosa grave per me è il tempo perso dopo per dover capire e rielaborare tutto e ritrovare un equilibrio accettabile….cioè, è durato più il tempo di rielaborazione che le relazioni in sè…assurdo.
        Un abbraccio

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      3. Ciao Ribelle e Spirito,

        cogliere il lato comico delle cose è sempre un ottimo esercizio. Mi sono scordata di ringraziare Spirito Libero perché mi ha fatto ridere proprio di pancia quando mi ha scritto che NP1, per smarcarsi da un appuntamento con lei, le scrisse di avere bruciato il motore dell’auto!!! Mentre lo scrivo, visualizzo le fiamme all’improvviso, causate dai marziani presumo!, il motore avvolto dal fuoco e lo sguardo disperato di NP1 che si dibatte perché non potrà incontrare Spirito…

        Lo sguardo ebete della ex maestra di Ribelle, poi, è emblematico: sembra che abbia imparato a vivere sul bignami e fatto un corso di perfezionamento di infarloccamento per amanti dello sci. La sposti da quell’àmbito e non sa dire mezza parola sensata che non sia stata comperata alle bancarelle del falso.

        Sono dei veri cretini.

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  39. Nel mio caso, uguale…ho liquidato persone normali ma inadatte a me in 24 ore.
    Questa faccio fatica ad eliminarla mentalmente, nonostante sia ormai palese tossicità, negatività ed incompatibilità.
    Purtroppo la risposta è…sono anormali, questo ci porta a fare errori logici nella comunicazione con loro.
    Noi usiamo schemi lineari,loro schemi contorti.Purtroppo ci ostiniamo a voler capire comportamenti illogici e irrazionali.
    La mia rabbia è non aver colto i primi segnali di non rispetto e maleducazione.
    Ecco dovevo chiudere in quel momento.

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    1. Anche io mi sono spesso detta lo stesso ripensando ai miei rapporti…avrei dovuto chiudere dopo due mesi con il primo e non iniziare nemmeno con il secondo (che avevo inquadrato come narcisista).
      Eppure per carattere io sono fatta così : se una persona mi piace, mi do più di una possibilità perché non voglio avere rimpianti.
      Credo però che sia giusto dare una massmo due chance a qualcuno per dimostrarti che ci tiene a te, dopodiché perseverare é diabolico.
      Ecco, io so di aver perseverato oltre il dovuto, anche quando le umiliazioni erano palesi ed evidenti….questo è l’errore che mi imputo, ma alla fine mi dico sempre che é meglio che ci abbia sbattuto il muso più volte ed essere così certa che non c’era niente da fare che avere un rimpianto per non aver tentato tutto il possibile.
      Per quello ora mi sento serena.
      Chiudere con dubbi invece ti riporta sempre indietro…
      Un abbraccio

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      1. Per Spirito..sai cara Spirito cosa ci ha fregato principalmente nel rapporto con questi individui? La loro personalissima concezione del tempo.
        Es : lei quando con quel pathos fuori luogo, mi ha detto”Mi manchi tantissimo, vengo a trovarti nella tua città!”Era onesta.Si in quel momento ! Poi il momento è scomparso,io sono scomparsa.Noi persone normali invece se diciamo e contestualizziamo un sentimento ,una promessa..la proiettiamo nel giusto tempo.
        È ovvio che poi noi persone lineari, ci troviamo confuse e spiazzate.Per loro il tempo, le promesse, sono fugaci apparizioni.Per noi queste loro comparse diventano indelebili ossessioni,fatte di ‘ ma aveva detto…”
        Comunque…stamani rido.
        Domani purtroppo me la becchero’, senza nei psicologici,senza svenevoli mi manchi…non si ricordera’ nemmeno di avermi triturata le palle sabato scorso .
        Io invece ho pensato per giorni a quale dramma stesse vivendo,la poverina.
        Insulsi.
        Lotta impari sempre.

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      2. Si hai ragione, spesso si resta bloccati a cose che “avevano detto” o fatto in un certo momento e ci si inchioda lì dimenticando che i veri sentimenti, di amore o amicizia, si costruiscono pian piano nel tempo e con le azioni concrete che dimostrano cura e vero interesse per l’altro…..le parole e le promesse del momento lasciano sempre il tempo che trovano.
        Infatti é alla lunga distanza che il rapporto con il narcisista si mostra per quello che é, ovvero capisci che é sempre fermo allo stesso punto e non evolve. Non solo, nel tempo le carinerie diminuiscono sempre più, ogni tanto offrono briciole di conforto per tener legata una persona ma di fatto senti che è come se ti fosse stato tolto qualcosa ma ormai sei cascata nella rete della dipendenza emotiva e fai di tutto per tenere in piedi la relazione mentre il/la narcisista si “accomodano” e ti guardano dibatterti per loro….hanno avuto così quel che volevano: la fonte costante di nutrimento narcisistico.
        Un abbraccio

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      3. Sì, anche io ho perseverato oltre il dovuto (alla prima stronza triangolazione avrei dovuto chiudere, ma non l’ho fatto e poi mi sono beccata in aggiunta le svalutazioni della nostra relazione in sé: questa è la cosa che mi ha ferita davvero, le triangolazioni mi sono sempre sembrate troppo esibite e anche ridicole, sebbene certo piacere non facciano mai), ho dato tutto il tempo per cambiare rotta e farlo rinsavire… Alla fine, anche io sono contenta di non aver avuto rimpianti, perché quando ho chiuso, esausta, avevo la consapevolezza di aver tentato di tutto per far funzionare la relazione. E’ importante non avere dubbi su questo: avere la certezza mentale ed emotiva che non potevamo fare nulla di più di quel che abbiamo fatto, che il fallimento non è dipeso da noi, altrimenti rischiamo di lasciare varchi socchiusi al dubbio ed essere quindi esposte nuovamente all’illusione di poter far funzionare le cose con qualche sforzo in più (esca tipica lanciata da np).

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    2. Sì, bisognerebbe sempre chiudere ai primi segnali di non rispetto e maleducazione, con chiunque, ma può capitare che questi segnali non li registriamo nella loro reale natura o che tendiamo a scusarli (o per abitudine emotiva: se ad es. proveniamo da famiglie originarie svalutanti, oppure perché siamo generose e lasciamo sempre altre possibilità)… Non essere troppo arrabbiata con te stessa: i nostri schemi non sono sempre lineari (lineare sarebbe mandare a ‘fanculo immediatamente chi si permette di maltrattarci) e vedi qui sopra quante persone, tutte belle e intelligenti, hanno commesso lo stesso errore: non siamo macchine e anche la nostra natura empaticamente comprensiva ci induce in questo genere di errore… Sono gli np che non accettano nessuna scortesia, ma che dico scortesia, nessun segnale che ti distrai neanche un momento dalla loro augusta maestà… noi non siamo così e io dico meno male!
      Con questa tua amica np ti era sembrato di essere come proiettata in un mondo magico di bellezza e superiorità (perché np si vendono così: mostrandosi desiderabilissimi), magari tu vivevi tranquillamente ma nel tran tran quotidiano della famiglia, np si presentano luccicanti e sempre ti generano l’illusione di accedere in un giardino incantato in cui tutto è sfavillante, poi ti sviliscono in modo subdolo – in tanti modi – per farti provare la sensazione di essere esclusi da tanta bellezza e fortuna che ti avevano dato l’illusione che fosse con te speciale se non esclusiva (quello che ad es. faceva la tua np quando ti mostrava il fantastico rapporto con l’altra amica: gocce di veleno: la triangolazione serve a questo), per poi attaccarti direttamente: cercano di erodere alla radice non solo il tuo equilibrio, ma anche la tua identità, e farti diventare una persona permalosa o gelosa o invidiosa o depressa anche se non lo sei affatto di temperamento.
      Quando io ho conosciuto np, stavo in un momento di netta ripresa energetica dopo una lunga fase di buio (separazione da mio marito e ripresa da seria malattia), avevo avuto qualche altra relazione ma nessuna mi aveva coinvolto veramente, arriva a un certo punto questo “splendore”: più giovane di me, piacente, seduttivo, sempre allegro, divertente e colto, con cui raggiungevo una fantastica intesa… mi sembrava di accedere a una dimensione magica, di riscatto dopo il buio del recente passato, mi sembrava il fantastico frutto della mia ripresa, e, quando me la sottraeva, uno sconforto grande mi prendeva anche se non lo compiacevo per nulla né lo inseguivo (come lui avrebbe voluto). Giocano su questo: su un mondo di false illusioni generate nella nostra testa dai loro giochi di prestigio illusori… Perché non c’è nulla di magico, con loro: solo tante immagini senza consistenza proiettate nel firmamento, solo manipolazioni, tanti trucchi ingannevoli per indurre a credere a delle fantasie inesistenti… Perciò, perdonati: sono tutti buoni a vincere coi dadi truccati, non è così difficile.

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      1. Grazie Blume non posso che darti ragione.Ero in un periodo di ripresa, ero felice e mi si è parata davanti.
        Mi faceva uscire dalla mia confort zone, le cose bizzarre che faceva le lasciavo andare come si fa con i bimbi …lei che era matura mi faceva sentiva giovane..
        Mi sembrano i giardini prospettici del 700…un’ immagine che rimanda un’ altra.
        Hai ragione bisogna perdonarsi, lasciare andare…è accaduto.
        Stasera sono qui…sicuramente c è pure lei,sicuramente la rivedrò.
        Vorrei seguire il mio carattere ed affrontarla solo per dirle che non siamo amiche, non lo siamo mai state.
        Ma tanto non capirebbe. Ormai ho capito che ho a che fare con un handicappata emotiva.
        Continuo così, come sto facendo…sperando che non mi capiti mai più uno psicopatico nella mia vita.
        PS dopo di lei…ho apprezzato tantissimo il mio ,a volte ,noioso menage…😊

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      2. Cara Blume, hai scritto due cose sacrosante: che questi esseri appaiono come uno “splendore” e che tutta questa magia sembra il frutto meritato, che finalmente ci viene riconosciuto.
        Vedersi sottrarre tutto ciò, senza ragione e, anzi, con enorme piacere sadico può essere oltremodo lacerante; se poi hai avuto una famiglia disfunzionale, un vortice ti risucchia e fa precipitare senza consentirti mezzo appiglio durante la caduta. E’ l’orrore.
        C’è una terza cosa che dici, che sottoscrivo un milione di volte: dobbiamo imparare a mettere i confini tra noi e chi non ci rispetta, e non concedere seconde chance, perché chi trova normale maltrattarci una volta, troverà normale continuare a farlo. Questo non significa diventare aggressivi, ma prendere e mantenere le distanze con grande determinazione.

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  40. Ciao Claudileia,
    Mi ritaglio del tempo per una piccola comunicazione di servizio sulla fruibilità del sito.
    Da un mese circa non riesco più in alcun modo, quando lo visito dal cellulare, a visualizzare i menu che dal pc visualizzo sulla parte destra, come ad esempio le sezioni “Archivi” e “Commenti recenti”.
    Di solito era possibile cliccare sul pulsante in basso, quello rotondo con tre puntini centrali, posizionato appena sopra la scritta del Copyright, per farle comparire.
    Ma ora se lo clicco non succede nulla.
    Ho uno smarphone abbastanza smart :-), chiedo però anche ad altri se hanno il mio stesso problema.
    Scusate se sono andata fuori tema ma, visualizzando spesso gli articoli dal telefono, questa funzionalità mi manca molto, e mi perdo molti commenti.
    Grazie mille, buona giornata a tutti !

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    1. Ciao Passiflora, anche io dal cellulare non posso accedere alle funzioni che dici, ma non ho un cellulare smart… I commenti recenti però non li perdo, perché mi arrivano tramite mail.

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      1. ? Ti fai arrivare una mail ogni volta che viene pubblicato un commento, anche quelli che non rispondono a te direttamente ?
        No io così non ce la faccio, ci vuole troppo tempo.
        Era così comodo quel pulsante…!

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  41. Per Speranza.
    Sì, l’incastro malefico per molte di noi è questo che descrivi. Per me, lo è stato senz’altro come meccanismo interiore insano, anche come automatismo emotivo inconscio, e molta della mia dipendenza mentale successiva all’abbandono me la spiego così.

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  42. Care Speranza e Blume,
    io penso che al di là di famiglie disfunzionali (che giocano un ruolo preponderante sia per noi che per Np) a nessuna persona può piacere trovarsi di fronte qualcuno che prima mostra interesse e attrazione e poi ti mazza senza motivo, sparendo o triangolando.
    La differenza credo stia nei tempi di riconoscimento ed elaborazione del trauma.
    Chi proviene da antiche che ferite ci mette molto di più a “digerire” e soprattutto a comprendere certi comportamenti, mentre chi ha una sana autostima e centratura emotiva reagiace prima e si allontana da ciò che lo fa stare male, o quanto meno, si sforza di capire cosa succede ma non imputa a sé stesso la responsabilità di tali comportamenti né permette all’Np di farlo sentire in colpa o non meritevole.
    Per cui io credo che la dinamica malata di Np purtroppo attecchisca proprio laddove ci sono queste fragilità strutturali….che non sono assolutamente colpe ma che vanno necessariamente sanate per evitare di ritrovarsi bloccate in labirinti emotivi di difficile uscita.
    Chi ha sofferto di traumi affettivi fatica veramente tanto a liberarsi dall’ossessione di Np. Io ne sono un esempio….per dire. Parlo ancora di cose ormai più che razionalizzate, a distanza di anni.
    Diciamo che con secondo Np i tempi sono accoda brevi (inizio ora il quinto mese di no contact) ma per quanto mi piaccia aiutare chi ci è passato prima di me non vorrei tra due anni essere qui a parlare di questi due….ci sarebbe decisamente qualcosa che non va, credo 😁
    Vi abbraccio

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    1. Anche io per dire avevo creduto di aver trovato nel primo Np una persona che finalmente mi ricompensava di mancanze e delusioni passate, che fosse il “premio” a tanti anni di attese e solitudine, é umano…. ma capisco che è un errore investire tutte le proprie aspettative su una persona che si conosce a malapena, o comunque su una persona.
      Voglio dire…essere felici dipende da molte cose, il lato sentimentale è importante ma non va messo al primo posto come facciamo noi….ci deve essere sicuramente ma deve essere armonizzato con la vita nelle sue varie sfaccettature altrimenti diventa l’unica fonte di benessere e se questa viene a mancare (e gli Np sanno bene come fartelo mancare) noi implodiamo.
      Un Np manipola molto più facilmente ed efficacemente una persona che si spalma su di lui perché quella persona si nega altri piaceri della vita perché troppo impegnata a dare le sue energie per tenere in piedi il rapporto…come purtroppo ho visto accadere nella nuova relazione del primo Np.

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      1. Cara Spirito Libero, concordo con te che precluderci tutte le nostre potenzialità per inseguire l’idea dell’amore incondizionato – perché è questa che ci prospettano i narcisisti patologici! – si rivela molto controproducente per noi. Il donarsi – mai in modo assoluto e totalizzate, per carità! – ha senso solo quando c’è reciprocità, cura, accoglienza, rispetto, identica passione e attrazione, ma sopratutto empatia dall’altra parte… Il punto è che supponevano di avere a che fare con persone pari livello umanamente parlando! I narcisisti patologici non solo sanno individuare persone che credono fortemente all’amore totalizzante, ma sanno anche condurre abilmente chi non crede a questo stato delle cose (con la miriade di manovre manipolatorie che ben conosciamo) sulla strada dell’inguaribile romanticismo. Loro fingono di vivere o quantomeno di pensare soltanto a noi in un primo momento, anche di modo ossessivo. Questo fa sì che il nostro cervello passi a decodificare come ‘ingratitudine’ non dare altrettanto. Abbraccio a te e buon w.e!!!

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      2. Spirito, se penso a come mi sono lasciata andare in pochissimo tempo con np, mi sento male per la vergogna (anche quel genio dello psicoterapeuta da strapazzo mi chiese “ma lei si è fatta davvero affascinate in poche settimane?”).
        Era tutto così perfetto, che prefiguravo una conoscenza progressiva che ci avrebbe portato a stare bene insieme, da persone adulte e – apparentemente – con tanti interessi in comune.
        Allora io ero inconsapevolmente stanca e triste, ma in superficie mi ritenevo una persona in equilibrio e che affrontava le normali difficoltà della vita con il giusto approccio. Non ero proprio alla ricerca di un uomo che mi risolvesse la vita (avevo chiuso una lunga e importante storia con una persona davvero speciale, separazione dolorosa ma doverosa da parte di entrambi), ma l’arrivo di np mi ha affascinata al punto che mi sono detta, per l’appunto, che questo era il premio che a lungo avevo aspettato.
        Un inganno e una svalutazione terribili sin dai primi passi.

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      3. Speranza, mi ritrovo nelle tue parole. Anch’io quando ho conosciuto Np mi ritenevo una persona in perfetto equilibrio e soddisfatta della sua vita, anche se non priva di difficoltà, invece nel profondo non lo ero affatto. Ma comunque non ero assolutamente alla ricerca di un uomo, anzi…
        Ed anch’io, che sono una persona molto riservata (ho amiche che sanno pochissimo del mio passato perché non mi piace parlarne) con Np mi sono subito lasciata andare a racconti e confidenze molto personali. Lui è stato bravissimo a mettermi completamente a mio agio…era tutto così idilliaco, sembrava che ci conoscessimo già da tempo, sembrava che sapesse tutto di me, che mi capisse al volo. Certamente lui invece ha saputo intuire ciò che in quel momento non mi rendeva felice e approfittare della situazione. Che tristezza!

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      4. Charlotte, al pari tuo sono molto riservata, per non so quale miracolo non ho raccontato molto di me a np, intendo cose personali. Ma ugualmente lui ha intuito la frattura dove poteva insinuarsi è così ha fatto, in particolare usando piccole attenzioni (per lui a così zero, per me di grande valore) e una calma infinita (loro non hanno la concezione del tempo).
        Per cui, anche se tu fossi rimasta riservata come sei di solito, il risultato non sarebbe cambiato.
        Sono realmente dei vigliacchi, privi di qualità umane e pronti a imbrogliare il prossimo pur di provare un qualunque stupido brivido che li faccia sentire vivi.

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      5. Si, è come dici. Non hanno remore. Vogliono avere intorno degli schiavi, che stiano ai loro ordini col pensiero fisso a loro, mentre loro possono fare quel che vogliono, non essendo vincolati a nessuna norma umana di rispetto. Vale qualsiasi cosa, non hanno codice etico. In questo senso, assomigliano ai nazisti rispetto ai lager. Vorrebbero avere il potere totale sulle persone, dopo averle private di autostima e dignità. A me questa sembra la condizione degli internati. Magari politicamente sono pure tutt’altro che a destra, sto parlando dei processi psichici. Sono nazisti nell’animo.

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      6. Blume, a volte penso che tu conosca np chirurgo per come lo descrivi bene. Ma poiché, invece, tutti sono così, resta solo lo sgomento per questo fatto che vogliono “semplicemente” degli schiavi attorno, che devono ubbidire e non disturbare, allietare e scomparire a uno schiocco di dita.
        Sono nazisti nell’animo (nel caso di np anche alle urne, visto che auspicava che “la gente” diminuisse un po’ a suon di stragi: ai tempi drammatici degli attentati degli estremisti islamici, disse: “come mai così pochi morti questa volta?”). È dura perdonare se stessi per avere provato emozioni per un essere così… scriverne però mi aiuta a comprendere la qualità immonda del raggiro subìto. Per questo credo sia importante che chi arriva qui senta di poter raccontare anche la vergogna provata, perché è un laccio molto potente che impedisce la guarigione.

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      7. Tutto tristemente vero…non avevo mai realizzato che non avessero la concezione del tempo. Quindi pensi che quando spariscono non si rendono realmente conto del tempo che passa?

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      8. No, non se ne rendono conto, nel senso che dal punto di vista emotivo il tempo per loro non passa: deriva dal fatto che possono accendere o spegnere i loro files mentali, quando i files mentali su di te sono chiusi è come se non esistessi, quando li riaprono attaccano con te dallo stesso punto, come se il tempo non fosse passato: loro non hanno vissuto ma solo congelato in attesa di posare di nuovo gli occhi su di te. Vivono ed esistono molto diversamente da noi. Hanno logiche differenti. Più importante delle persone sono le funzioni che esse svolgono nella vita di np (dargli energie, illusione di potenza, controllo e potere). A me ha sempre colpito come np, nei vari tira e molla, ritornasse a me sempre uguale a quando era andato via, come se il tempo non fosse passato e le sue cattiverie non avessero avuto luogo. Anche finzione per spiazzare o recuperare con faccia di bronzo, certo, ma pure realmente un rubinetto riaperto dopo che era stato chiuso, senza mai evoluzione…

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      9. Charlotte, sulla cognizione del tempo Blume ti ha dato una spiegazione perfetta. Pensandoci bene, questa loro caratteristica di accendersi e spegnersi alla bisogna, forse, è la cosa che mi ha colpito di più di questi esseri. È esattamente come scrive Blume: quando tornano, non hanno semplicemente la faccia di bronzo, ma sono proprio il risultato di una loro “riattivazione” di tre minuti prima… E fino a quel momento lì, a noi proprio non ci hanno pensato.
        Per mesi sono stata ricontattata negli stessi giorni e alla stessa ora (in alcuni casi, anche stesso minuto…), nello stesso modo, ovvero come se prima e dopo nulla esistesse.
        Mi ricordo ora una frase, quando gli chiesi se trovava normale far passare mesi e mesi tra un serrato “corteggiamento” (che stupida a definirlo tale!) e un “bacetto” (sua definizione del nostro primo contatto intimo): mi guardò con occhi tra lo svagato e l’incredulo, dicendomi che era assolutamente normale e che bisognava accontentarsi. Da rimanere senza parole.

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  43. Esatto Claudileia,
    ti dirò che nel mio caso non ho visto alcuna ossessione per me ma lo stesso mi sono sentita in dovere di dimostrare il più possibile comunque perchè sono fatta così e se mi piace una persona, se sento che mi emoziona, sento proprio di doverglielo dimostrare. Cioè, non do per scontato che uno mi ami a prescindere e in questo senso quello che dici è sacrosanto, ci vuole reciprocità in tutti i sensi.
    Nel caso dei rapporti con narcisisti la reciprocità non esiste come ben sappiamo ma esiste l’illusione del rispecchiamento. Loro rispecchiano il nostro amore, non lo provano e tanto meno lo ricambiano. E’ un dato di fatto che va assolutamente interiorizzato perchè l’idea che spesso tante di noi hanno avuto (o hanno) è che il/la narcisista fosse effettivamente coinvolto per noi e poi la patologia abbia preso il sopravvento, in realtà quel coinvolgimento profondo e sentito non c’era mai stato. Forse hanno provato in qualche remota area della psiche un abbozzo di qualcosa ma che comunque hanno immediatamente soffocato a favore di comportamenti atti a sostenere e preservare il loro impianto psicologico.
    Ti abbraccio

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    1. Concordo in pieno. Non hanno una personalità capace di essere costanti da nessun punto di vista. Tutto è molto ‘liquido’ ed è proprio questa fluidità a renderli secondo alcuni ‘manuali pop’ molto affascinanti. In alcuni articoli femminili pubblicati da note riviste e scritti addirittura da terapeuti ho letto cose aberranti del tipo: “potete pure frequentare un narcisista, MA SOLO OCCASIONALMENTE. Sappiamo che possono farci del male, ma tutto sommato possono anche essere molto affascinanti e divertenti.”. Il punto è: perché dare il via libera alle lettrici di una rivista di frequentare dei disturbati quando nel mondo esistono persone divertenti NON DISTURBATE? Se i narcisisti schiacciano dalla mente tutto ciò che potrebbe minacciare il loro Ego è evidente che qualunque persona sana di mente, in gamba e in pace con se stessa potrebbe costituirsi una minaccia e quindi? Trovo pazzesco questo tipo di ‘consiglio’!

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  44. Carissime, se penso che 2 settimane fa mi aveva bloccata con tutto quel pathos e pure svilita con 2 parole…e poi è scomparsa…
    Pensate che l ho evitata questo sabato,ma lei non mi ha cercata, e a detta sua sarebbe dovuta venire a salutarmi nella mia città.
    Questa è la dimostrazione dei fatti scollegati con le parole,della loro rabbia camuffata da pathos, del tempo infinito e circolare in cui vivono.
    Spero che si sia allontanata…io sicuramente.Non l ho più cercata neanche dopo il cucù ( prevedibile azione a costo zero)
    Mi sento serena, contrariamente a 2 settimane fa in cui mi aveva letteralmente scaraventato addosso un muro di negatività ( questo mi ha dato il senso .materiale della sua tossicità)
    Mi rimangono a volte sprazzi di nostalgia sul come fosse bello il periodo non svalutante, ma mi rendo conto che è nostalgia per il nulla confezionato ad arte.
    Oggi sono più guardinga, meno entusiasta delle persone che conosco da poco.
    Per lei nutro pena…pena per la sua avarizia a 360 gradi, per la sua vita superficiale e caotica, per la sua vecchiaia che sarà tremenda…
    Io apprezzo di più i miei affetti veri, la mia vita focalizzata sulla famiglia , gli alti e i bassi del matrimonio, le persone che mi chiedono come sto…che si interessano a me.
    È stato troppo alto il prezzo che ho pagato, in questo rapporto unilaterale ma che mi ha tolto energie ed emozioni.
    Mi rendo conto che molti non mi hanno compresa, molte persone che mi vogliono bene mi hanno trovata esagerata.
    Anche io mi sono sentita talvolta una caricatura, mi dicevo…ma di che stiamo parlando? Purtroppo si entra in un girone infernale, questo è. E sono stata fortunata a non aver incontrato un uomo in una relazione romantica.Però chi ho incontrato mi ha comunque messa alla prova pesantemente.
    Vi saluto una ad una..anche io vorrei non continuare a parlare di lei.Purtroppo realisticamente ciò avverrà dopo aprile. Li la eliminero’ anche dai social, perché non avrà più senso prestarsi al gioco dello spionaggio🙄
    Un grande abbraccio🤗

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    1. Cara Ribello io spero solo che tu non la riveda più, nemmeno per caso anche se capisco che è difficile visto che abita vicina e frequenta i tuoi giri. Ormai hai capito bene chi è quindi saprai come gestire i suoi eventuali tentativi (falsi) di ristabilire un contatto.
      Forza e coraggio.

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  45. Per Charlotte:
    La loro cognizione del tempo è assolutamente relativa. Non è come per noi, che sentiamo il passare delle ore,dei giorni, delle settimane, dei mesi. Loro vivono in una dimensione tutta loro, dove accadono cose che loro ritengono di poter controllare e gestire come un deus ex machina.
    Allo stesso tempo applicano anche al tempo il concetto dei “due pesi e due misure”. Loro possono riapparire come niente fosse dopo mesi o perfino anni (addirittura decenni!) come se fosse passato un giorno dall’ultima volta che li avevi sentiti, mentre se tu per dire rispondi con cinque minuti di ritardo ad un messaggio se la legano al dito, o come è recentemente accaduto ad Aria il suo Np sottolineava gli otto mesi di suo silenzio.
    Cioè: loro possono apparire e scomparire in modo del tutto arbitrario (e a te deve stare bene…hanno pur sempre una vita complicatissima, poverini!) mentre tu DEVI esserci a comando. In questo senso trovo giustissima la considerazione di Blume sul fatto che si comportino come dei nazisti in un lager dove i prigionieri devono eseguire tutto come dovuto, altrimenti sono mazzate (e comunque le mazzate arrivano lo stesso anche se fai tutto bene, non si sa mai che tu possa aver fatto qualcosa di sbagliato che non hanno notato…).
    Tutto questo l’espressione della loro patologia, che li rede ai nostri occchi come esseri crudeli, senza anima e senza compassione.
    Ma sono malati, punto. Malati si, ma non innocui, sono malati e pericolosi.
    A noi il dovere di preservarci, il giudizio su di loro è scritto nella loro stessa vita: senza emozioni vere, senza autenticità, senza evoluzioni.
    la cosa che mi addolora particolarmente è vedere che tante di noi, dopo queste relazioni, restano sole (a volte per scelta, a volte per paura di rimettersi in gioco) mentre loro soli non sono mai (dentro sè stessi si, lo sono e disperatamente) ma hanno sempre qualcuno che si fa carico di loro. Persone che ovviamente loro considerano intercambiabili, niente di solido o duraturo, e se dura è perchè ne vedono un vantaggio…ma della persona in sè, non gliene importa niente.
    Un abbraccio

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    1. Spirito Libero hai reso benissimo l’idea, loro vivono in un’altra dimensione: la loro. A pensarci fa venire i brividi. Pensa che in un messaggio gli ho anche scritto di come pensavo che comportandosi in questo modo stesse buttando via il tempo a sua disposizione, di come stesse sprecando la sua vita. Peccato che non se ne renda proprio conto…
      Un abbraccio

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      1. Esatto Charlotte, la loro vita è un immane spreco di tempo perchè tutta concentrata a ricaricarsi attraverso la manipolazione altrui, che è una cosa a mio parere di una fatica enorme e per questo sono sempre così negativi e “stanchi”…e stando intorno a loro ci prosciughiamo noi. Insomma…non c’e’ niente di positivo nel relazionarsi a loro, ma solo tanto dispendio energetico prezioso.
        Un abbraccio

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      2. Si, concordo, con loro si tratta solo di un dispendio enorme di energie che a nulla ci serve (se non a svuotarci) e non porta a nessuna evoluzione della relazione. Tempo perduto, letteralmente. Occorre guardare avanti, con positività, perché anche essere soli senza nessuno accanto è un guadagno rispetto alla perdita secca che le relazioni con loro sempre comportano.

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  46. Per Speranza: cara so bene che tu quando hai conosciuto Np non eri la povera donna disperata in cerca del principe azzurro che la salvasse…ormai abbiamo un’età per cui del principe azzurro in calzamaglia sul bianco destriero non ce ne può importare di meno, quello che vorremmo accanto è un Uomo che non ci completi ma che arricchisca la nostra vita che è già piena in sè di tante cose…il lavoro, i figli, le responsabilità, gli impegni, gli interessi.
    La considerazione dello psicoterapeuta era del tutto fuori luogo, in quanto presupponeva da parte tua una completa immaturità emotiva, e già lì ti imponeva un giudizio tranciante che magari giustificava pure la malignità di Np…e certo, se una donna “ci casca” in poche settimane cosa potrà mai aspettarsi da un uomo? Dando per scontato che la colpa sia sempre di chi si fida. E allora io che ho tenuto Np2 in stand by per due anni? Sono forse stata più brava di te? Veramente agghiacciante, direi.
    Quello che intendevo nel mio precedente commento è che chi ha sofferto di mancanza d’amore in infanzia tende, senza volerlo, a riversare su qualcuno che in un certo momento dimostra interesse e attrazione tutte le aspettative (umane e naturali) disilluse, non è una colpa…ma dobbiamo sempre fare attenzione prima di darci anima e corpo e capire chi abbiamo di fronte, dobbiamo imparare a svelarci un pò per volta e verificare passo dopo passo che la persona sia davvero coerente con ciò che dice.
    In realtà, di segnali contrastanti loro ne danno da subito…ma noi tendiamo a minimizzarli. Solo dopo ti rendi conto che si, in effetti qualcosa stonava…che c’erano segnali di non piena chiarezza. Ecco, direi che queste esperienze devono insegnarci a essere più attente a valutare la persona nei suoi comportamenti più che nelle parole. A me avere a che fare con gli Np è servito molto. Non dico che fossi Alice nel paese delle Meraviglie, ma davo tante cose per scontate che non lo sono affatto….
    Ti abbraccio forte

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    1. Certo Spirito, ho compreso bene ciò che intendevi e lo approvo in pieno. Solo che le storie con np si srotolano un po’ per volta, vorrei molto avere la possibilità di accartocciare la mia e gettarla nella spazzatura, ma butterei anche una parte di me, che lì è rimasta a lungo.

      Come te e come tante qui, anch’io sono diventata molto attenta quando incontro qualcuno; non è che sia prevenuta, ma certamente non troppo ben disposta. E se mi si para davanti la persona con certe caratteristiche svalutanti mi schermo immediatamente (se si tratta di situazioni in cui non posso mandare le persone a quel paese) oppure dico esplicitamente che esigo rispetto per la mia persona (parlo di tutte le altre situazioni). Sai qual è il risultato? Che ai loro occhi io sono diventata “particolarmente nervosa e suscettibile“.

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      1. Si, è così purtroppo. Se fai la bella addormentata ti schiacciano, se chiedi rispetto sei “pesante”. Al di là dei narcisisti c’è ancora una mentaltà ancora piuttosto radicata per cui la donna deve stare sempre “un passo indietro” e deve in qualche modo essere gentile, tollerante e abbozzare sempre, altrimenti non è una “signora”.
        Io questa mentalità la detesto, detesto l’arroganza (sia al maschole che al femminile) e purtroppo devo dire troppo tardi ho imparato a mandare a quel paese con decisione chi mi manca di rispetto. L’ho fatto cinque mesi con Np2 e quando dopo tempo ho letto i suoi messaggi di quel giorno ho visto che prima ha cercato di farmi passare per permalosa (“ti sei arrabbiata vedo, ma erano solo fantasie”) e poi ha cercato di farmi sentire in colpa dicendo che “si fidava di me e aveva sbagliato”, alla fine, visto il mio silenzio, ha fatto la vittima pregandomi di “mantenere buoni rapporti”. Che ridicolo.
        Cioè fammi capire…tu mi offendi e vedendoti silenziato ti mostri a tua volta offeso cercando di rigirare la frittata facendomi passare per una stronza permalosa, perchè “ti fidavi di me”? Ma di che ti fidavi? del fatto che fossi sempre pronta a sorbirmi le tue fantasie perverse senza fiatare mai? Beh…questa volta ti è andata male. Io sono così, tollero molto (ora decisamente meno) ma quando esageri hai chiuso, basta.
        Tuttavia questi soggetti non ritengono di doverti delle scuse, per loro è tutto lecito e tu devi starci sempre, e se osi tirare fuori la tua dignità sarai sempre “pesante”….ma si, che lo pensino pure, lontani da me anni luce però.
        Baci

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  47. PER SPIRITO LIBERO
    Grazie Spirito, sei sempre solidale e autentica in ogni tuo commento. Come questo che ricorda le reazioni di np2 al tuo blocco. “Erano solo fantasie”… roba da pazzi, per non parlare dell’affannoso rimediare successivo… Questo dà l’idea di come si sentano sultani rispetto a noi, della serie: ok dai scherzavo, vabbè se ti arrabbi però sei stronza, ok come vuoi, rimaniamo pure amici allora. Non c’è traccia di noi nelle loro menti, nei loro scritti, nei loro comportamenti. Sono aberranti.

    Discorso dignità, concordo con te e non intendo fare alcun passo indietro: soprattutto in questa società malata di maleducazione in cui alcune persone si permettono di svalutarti come fosse un nonnulla e solo per bearsi per il piacere di avere fatto la battutona. In particolare in queste situazioni ho imparato a esprimere totalmente il mio disappunto e non puoi immaginare quale aggressività scaturisca in risposta. A volte infatti preferisco alzarmi e andarmene direttamente. Non è sempre giornata buona per fare guerriglia.

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