Imparando la resilienza nel superamento degli eventi traumatici

Testo originale: The road to resilience

Articolo tradotto dal sito dell’American Psychological Association

http://www.apa.org/helpcenter/road-resilience.aspx

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INTRODUZIONE

Come gli individui affrontano i momenti difficili che cambiano la loro vita? Come reagiscono agli eventi traumatici come la morte dei loro cari, la perdita del lavoro, una malattia complessa, un attacco terrorista o altre situazioni catastrofiche?

Generalmente le persone cercano di adattarsi con il tempo alle situazioni che cambiano drammaticamente la loro vita e che creano uno stato di tensione. Che cosa permette loro adattamento? È importante aver sviluppato la resilienza, cioè, la capacità di adattarsi e di superare le avversità. È possibile impararla. Si tratta di un processo che richiede tempo e sforzo, e che implica agli individui il compimento di alcuni passi.

Questo testo ha il proposito di aiutare i lettori a scoprire la propria strada verso la resilienza. Fornisce informazioni sulla capacità di recupero, così come i fattori che aiutano le persone a superare i loro problemi. Gran parte delle informazioni contenute sono concentrate nello sviluppo e utilizzo di una strategia per migliorare la resilienza personale.

Cosa s’intende per resilienza?

La resilienza è il processo/capacità di adattarsi bene alle avversità, superare un trauma, una tragedia, una minaccia oppure una fonte di tensioni significative, come problemi familiari o nelle relazioni personali, gravi malattie o situazioni stressanti in ambito lavorativo o finanziario. Significa “far rimbalzare” un’esperienza difficile, come se fosse una palla o una molla.

La ricerca ha dimostrato che la resilienza è ordinaria, non straordinaria. Le persone quotidianamente dimostrano la loro resilienza. Un esempio è la risposta delle persone agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, lo sforzo individuale impiegato nella ricostruzione delle loro vite.

Essere resiliente non vuol dire smettere di soffrire con le difficoltà o non provare angoscia. Il dolore emozionale e la tristezza sono aspetti normali nelle persone che hanno subito avversità o traumi. In effetti, c’è un’alta probabilità che il cammino verso la resilienza sia cosparso di ostacoli atti a colpire il nostro stato emotivo.
La resilienza non è una caratteristica che gli individui possiedono oppure no, ma consiste in condotte, pensieri e azioni che possono essere appresi e sviluppati da chiunque.

Alcuni aspetti della resilienza

Una combinazione di fattori può contribuire allo sviluppo della resilienza. Molte ricerche dimostrano che uno dei fattori più importanti sono i rapporti affettivi e l’appoggio dentro e fuori della famiglia. Rapporti che diffondono amore e fiducia, che forniscono modelli da seguire e che offrono stimoli e sicurezza contribuiscono all’affermazione della resilienza nella persona.

Altri fattori associati alla resilienza sono:

  • La capacità di fare piani realistici e seguire le tappe necessarie alla loro realizzazione.
  • Una visione positiva di se stessi, la fiducia nella propria forza e abilità.
  • Capacità di comunicazione e di risoluzione dei problemi.
  • Capacità di gestire i sentimenti e la forte impulsività.

Sono tutte caratteristiche che le persone possono sviluppare da sé.

Dieci modi di costruire la resilienza

Stabilire relazioni — È importante coltivare buoni rapporti con i familiari anche quando lontani, con le amicizie e con le altre persone importanti della nostra vita. Accettare l’aiuto e il sostegno delle persone che siano disponibili e sappiano ascoltare fortifica la resilienza. Alcune persone credono che l’attivismo in gruppi all’interno della comunità, organizzazioni religiose e altri gruppi locali diano un sostegno sociale che aiuta a tener alta la speranza. Aiutare persone bisognose può essere anche benefico per voi.

Evitare di vedere le crisi come ostacoli insuperabili— Purtroppo non possiamo evitare che ci capitino eventi generatori di tensione, però possiamo cambiare il modo di interpretarli e di reagire a tali eventi. È necessario provare a guardare oltre il presente e immaginare che in futuro tutto andrà meglio. Un esercizio interessante è costatare e tener presente gli impercettibili modi in cui a volte ci sentiamo meglio quando affrontiamo situazioni difficili.

Accettare che i cambiamenti sono parte della vita — È possibile che una situazione avversa ci abbia impedito di raggiungere un determinato obiettivo. Accettare l’esistenza di circostanze che non possiamo cambiare può aiutarci a mettere a fuoco le altre, che possiamo ancora modificare.

Muoversi verso un obiettivo — Sviluppare obiettivi realistici. Ideare qualcosa da fare regolarmente che ci consenta di raggiungere i nostri obiettivi, anche realizzando piccoli passi. Concentrarsi su compiti che sembrano impossibili da realizzare è dannoso, meglio usare l’energia per le cose che possiamo realizzare nel presente e che ci aiutano a marciare verso la giusta direzione.

Portare a termine azioni decisive —In situazioni avverse dobbiamo imparare a fare il meglio che possiamo. Portare a termine azioni decisive è sempre meglio che ignorare i problemi e le tensioni, sognando che spariscano.

Riconoscere l’opportunità di scoprirsi — Nella lotta contro le avversità, le persone spesso imparano qualcosa su se stesse, avvertono di essere cresciute come persone in qualche modo. Sono in molti ad aver vissuto tragedie e situazioni difficili. Queste persone spesso segnalano una gestione migliore dei loro rapporti personali e una maggiore forza individuale anche quando si sentono vulnerabili, sentono che la loro autostima è migliorata, la spiritualità appare più sviluppata e, inoltre, dimostrano apprezzare maggiormente la vita.

Coltivare una visione positiva di se stessi — Sviluppare la fiducia nella capacità di risolvere i problemi e fidarsi dell’istinto aiuta a costruire la resilienza.

Vedere le cose in prospettiva — Anche quando affrontiamo eventi molto dolorosi è importante considerare la situazione che ci causa tensione in un contesto più ampio, mantenere una prospettiva a lungo termine, evitare di portare l’evento oltre la sua reale dimensione

Non perdere la speranza —Una visione ottimista ci permette l’attesa di un decorso migliore della vita. Provare a visualizzare ciò che vogliamo, invece di preoccuparci di ciò che temiamo, aiuta in questo processo.

Prenderci cura di noi — Fare attenzione alle nostre necessità e desideri. Impegnarci in attività gratificanti e che troviamo rilassanti. Esercitarci regolarmente. Prenderci cura di noi stessi ci aiuta a mantenere la nostra mente e il corpo pronto ad affrontare situazioni che richiedono maggior resilienza.

Altri modi di rafforzare la resilienza che potrebbero servire: alcune persone scrivono i loro pensieri e sentimenti legati a traumi o ad altri eventi stressanti e profondi della loro vita, per esempio. La meditazione e le pratiche spirituali possono aiutare molti individui a costruire relazioni oltre ridare nuovamente la speranza.

La chiave è saper individuare le attività che potrebbero aiutarci nella costruzione di una personale strategia che favorisca la resilienza.

IMPARARE DAL PASSATO

Alcune domande da porsi

Concentrarsi sulle esperienze e le fonti di forza personale del passato può aiutare a identificare strategie per la costruzione della resilienza che fa per voi. Riflettere sulle risposte alle seguenti domande e sulle vostre reazioni alle sfide della vita è un esercizio che può aiutare a scoprire come rispondere efficacemente agli eventi difficili.

Interrogativi da tener presente:

  • Quali eventi sono stati più difficili da superare per te?
  • In che modo questi eventi ti hanno destabilizzato/colpito?
  • Quando sei stressato, ti aiuta pensare alle persone importanti della tua vita?
  • Di fronte a un’esperienza difficile, chi ti ha aiutato a superarla?
  • Che cosa hai imparato su di te e le tue interazioni con gli altri nei momenti difficili?
  • Ha contribuito fornire supporto alle persone che stanno attraversando un’esperienza simile?
  • Sei stato in grado di superare altri ostacoli, e se sì, come?
  • Cosa ti ha aiutato a vedere il futuro con più speranza?

Mantenere un atteggiamento di tolleranza e flessibilità

La resilienza consiste nel mantenere la flessibilità e l’equilibrio nella vostra vita, per quanto le circostanze difficili ed eventi traumatici sembrino insolubili. Ci sono diversi modi per arrivarci:

  • Permetterci di sperimentare emozioni forti e riconoscere quando dobbiamo evitarle per continuare a vivere serenamente.
  • Continuare il nostro percorso prendendo provvedimenti per affrontare i problemi che sorgono con l’intuito di soddisfare le esigenze della vita quotidiana. Inoltre, fare un passo indietro quando serve, così da poter riposare e ricaricare nuovamente le batterie.
  • Trascorrere del tempo con i nostri cari per ricevere il loro sostegno e incoraggiamento, godersi la cura.
  • Non perdere la fiducia negli altri e anche in noi stessi.

Luoghi in cui cercare aiuto

Chiedere aiuto quando abbiamo bisogno è fondamentale per costruire la resilienza. Oltre la famiglia e gli amici, ecco alcuni suggerimenti su dove potete trovare un valido supporto:

  • Gruppi di auto-aiuto e di sostegno. Questi gruppi possono aiutare le persone in difficoltà, come chi ha perso una persona cara. Attraverso la condivisione delle informazioni, idee ed emozioni, le persone coinvolte in gruppi possono aiutare se stessi e trovare un valido supporto riconoscendo di non essere le uniche a vivere una certa difficoltà.
  • Libri e pubblicazioni scritti da persone che sono riuscite a superare situazioni avverse, come sopravvivere a un cancro. Queste storie possono motivare i lettori a trovare strategie che aiutino ad affrontare il problema con più determinazione.
  • Risorsa online. Le informazioni nelle pagine web possono diffondere molte idee. Fate attenzione alla qualità delle informazioni poiché le fonti sono varie.

Per molte persone, utilizzare le proprie risorse e le modalità di supporto che abbiamo accennato, possono essere sufficiente per costruire la resilienza da sole. Tuttavia, a volte una persona può non riuscire o avere difficoltà a progredire sulla strada che abbiamo accennato.

Uno psicologo abilitato può dare un valido contributo alle persone che non riescono a sviluppare una strategia adeguata per andare avanti. E’ importante chiedere un aiuto professionale quando sentiamo di non riuscire a eseguire le attività essenziali della vita quotidiana a causa dell’ esperienza traumatica o stressante, come sopravvivere a un uragano, per esempio.

Ogni essere umano è diverso e tende a stare bene con diversi stili d’interazione. Le persone possono sentirsi a proprio agio e stabilire un rapporto empatico tanto lavorando con un professionista della salute mentale quanto unendosi a un gruppo di sostegno.

Continua il tuo viaggio

Per riassumere alcuni dei punti principali di questo testo dobbiamo immaginare la resilienza come un viaggio lungo il fiume su di una zattera.

Nel fiume possiamo imbatterci nelle correnti, vortici, acque mansuete o poco profonde. I cambiamenti ci arrivano in modo diverso, come nella vita.

Viaggiare lungo il fiume vi aiuterà non solo a conoscerlo, ma anche a ricordare le esperienze passate per come sono state vissute. Il viaggio deve rispettare un piano, una strategia che funzioni per voi.

La perseveranza e la fiducia nella vostra capacità di evitare i massi e gli altri ostacoli lungo il fiume saranno essenziali.

È possibile acquisire coraggio e consapevolezza navigando con successo in acque agitate. Le persone di fiducia possono accompagnarvi durante il viaggio, possono innanzitutto aiutarvi a superare i vortici, le correnti e le altre difficoltà portate dal fiume.

Potete sempre scendere dalla zattera per riposarvi ai margini. Tuttavia, per finire il viaggio è necessario riprendere nuovamente la zattera e continuare.

Le informazioni elencate in questo documento non devono essere usate come sostitutive alle cure affidate ai professionisti della salute in generale o mentale, oppure sostituire la consultazione di questi professionisti. Le persone che avvertono il bisogno e che potrebbero trarre beneficio da tali cure sono invitate a consultare uno psicologo o altri professionisti abilitati.

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La Direzione dell’American Psychological Association riconosce il contributo delle seguenti persone in questo testo:

  • Lillian Comas-Diaz, PhD, Director, Transcultural Mental Health Institute, Washington, D.C.
  • Suniya S. Luthar, PhD, Teachers College, Columbia University, New York City, N.Y.
  • Salvatore R. Maddi, PhD, The Hardiness Institute, Inc., University of California at Irvine, Newport Beach, Calif.
  • Katherine (Kit) O’Neill, PhD, North Dakota State University and Knowlton, O’Neill and Associates, Fargo, N.D.
  • Karen W. Saakvitne, PhD, Traumatic Stress Institute/Center for Adult & Adolescent Psychotherapy, South Windsor, Conn.
  • Richard Glenn Tedeschi, PhD, Department of Psychology, University of North Carolina at Charlotte

Un pensiero su “Imparando la resilienza nel superamento degli eventi traumatici

  1. Buonasera a tutti, vorrei commentare questo articolo anche se datato. È un periodo nero ultimamente, notti insonni, attacchi d’ansia, lo stomaco che si contorce e uno strano formicolio alla testa… Disintossicazione forse? Sono in piena campagna di diffamazione, sono in auto con mio padre e cerco di parlargliene;”ancora a pensare a quelli stai? Anche se quello ti ha diffamato tu non hai fatto nulla di male, hai la coscienza a posto… Qualcuno ti toglie il saluto? E va beh pazienza é lui il pirlone che oltre a essere credulone è pure maleducato… Su su aria nuova, si cambia… Non hai bisogno di loro no?Tutta colpa dei social, sono loro che hanno ampliato il terreno ai psicopatici, è per quello che vengono ammazzate così tante donne…
    Io da brava empatica pirla 😉sono ancora qui a pensare a come sistemare le cose… 70 anni signori… Buona resilienza a tutti… E niente, mi ha risollevato almeno un po’.. Buona serata a tutti e grazie

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